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ANALISI DI BILANCIO
L’ANALISI DELLA
REDDITIVITÀ PER GLI
AZIONISTI,
OPERATIVA ED EXTRA-
OPERATIVA.
Riccardo Tiscini
Riccardo Tiscini “L’analisi di bilancio – L’analisi della redditività per gli
azionisti, operativa ed extra-operativa”
Indice
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Riccardo Tiscini “L’analisi di bilancio – L’analisi della redditività per gli
azionisti, operativa ed extra-operativa”
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Riccardo Tiscini “L’analisi di bilancio – L’analisi della redditività per gli
azionisti, operativa ed extra-operativa”
ROE=UN/PN
dove:
Un è il risultato netto dell’esercizio;
PN è il patrimonio netto.
Posto che qualsiasi indice di bilancio (o ratio, nella terminologia
internazionale) confronta un risultato (output) con il fattore che lo ha
generato, o ha contribuito a generarlo (input), nel caso del ROE
l’output è il risultato netto dell’esercizio e l’input il capitale investito
dai soci (o shareholders). Una configurazione più corretta dell’indice,
dunque, è quella che considera al denominatore il patrimonio netto
risultante al termine del periodo considerato meno l’utile d’esercizio.
In formula:
ROE=UN/(PN-UN)
dove:
Un è il risultato netto dell’esercizio
PN è il patrimonio netto.
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Ciò significa che: per ogni € 100 che vengono immesse nella
gestione dai finanziatori a titolo di capitale di rischio, la gestione ne
rende, sotto forma di reddito di esercizio, 15.
In altre parole: il tasso di redditività del capitale di rischio
investito nella gestione è pari al 15%.
Per essere soddisfacente, il ROE dovrebbe essere almeno pari
alla redditività che gli azionisti potrebbero ottenere da investimenti
azionari alternativi aventi pari grado di rischio.
Il “ROE equo” (o fair ROE) può essere pertanto stimato come
costo opportunità del capitale di rischio (o costo dei mezzi propri),
sommando algebricamente:
la redditività degli investimenti privi di rischio (risk free
rate);
il premio al rischio medio che gli investimenti azionari danno
rispetto agli investimenti privi di rischio (market risk
premium, o premio al rischio di mercato);
un premio al rischio d’impresa che tenga conto del rischio
dell’investimento relativo al settore ed alla specifica impresa.
Le prime due componenti sono stimabili oggettivamente, la
terza è generalmente frutto di molte componenti la cui stima non può
che essere soggettiva.
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1Un’impresa che crea una redditività per gli azionisti maggiore del valore di
benchmark del ROE equo, è un’impresa in cui c’è avviamento (goodwill). Nel caso
contrario, invece, la gestione aziendale sta ottenendo risultati al di sotto del livello
minimo accettabile e dunque si è in presenza di avviamento negativo (o badwill).
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Ke=rf+s
dove:
Ke è il costo dei mezzi propri;
rf è il risk free rate o tasso di rendimento di investimenti
sostanzialmente privi di rischio. Tale saggio viene, di norma,
calcolato sul fondamento del rendimento medio (storico o
prospettico) dei titoli di Stato a medio/lungo termine, in
quanto si ritiene che tali titoli costituiscano un’attendibile
proxy del rendimento di un asset privo di rischio;
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tax rate effettivo (t), ossia l’incidenza media delle imposte sul
reddito.
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ROI=EBIT/CION
Il ROI è soddisfacente se, assumendo l’assenza di effetti della
gestione finanziaria e straordinaria, è in grado, detratte le imposte, di
condurre ad un “ROE equo”. Pertanto, il ROI soddisfacente si può
ottenere “lordizzando” il “ROE equo” nel seguente modo:
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