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MODULO B LEZIONI: 1 - 2 - 3
Impieghi:
- attivo corrente formato dalle disponibilità liquide, disponibilità finanziarie e rimanenze
- attivo immobilizzato formato dalle immobilizzazioni immateriali, immobilizzazioni materiali e
immobilizzazioni finanziarie.
Fonti di finanziamento:
- debiti a breve scadenza (passività correnti)
- debiti a media e lunga scadenza (passività consolidate)
- capitale di debito
- patrimonio netto formato dal capitale di debito e l’utile o perdita dell’esercizio
In questa maniera lo stato patrimoniale mette meglio in evidenza i margini patrimoniali consentendo
di esprimere valutazioni sull’equilibrio della struttura patrimoniale e l’equilibrio finanziario.
La configurazione a valore aggiunto classifica costi e ricavi mettendo in evidenza il valore aggiunto
creato dalla gestione aziendale.
Il valore aggiunto è l’incremento di valore che l’azienda aggrega al valore dei beni e dei servizi
acquistati da altre imprese.
VALORE AGGIUNTO = VALORE DELLA PRODUZIONE - COSTI PER MAT., SERVIZI E GOD. BENI
Il valore aggiunto è ripartito tra tutti i soggetti che hanno concorso alla sua determinazione sotto
forma di:
- retribuzione al personale dipendente
- interessi spettanti ai portatori di capitale di debito
- dividendi o quote di utile spettante ai soci
- imposte e tasse
- ammortamenti, accantonamenti a fondi e rischi e riserve
Componenti: ricavi netti di vendita RV, valore della produzione Vp, valore aggiunto Va, margine
operativo lorda EBITDA Mol, reddito operativo EBIT Ro, risultato della gestione ordinaria, risultato
economico al lordo delle imposte RI, utile o perdita dell’esercizio Re.
La configurazione a ricavi e costi del venduto può essere effettuata solo se i costi sono stati
riclassificati per destinazione produttiva, tale configurazione pone in evidenza il margine lordo
industriale determinato dalla differenza tra ricavi netti di vendita e costo del venduto.
Il costo del venduto è calcolato:
esistenze iniziali di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci, di prodotti in lavorazione,
semilavorati e finiti
+ acquisto di materie prime, sussidiarie e di consumo e merci
+ costi industriali
- rimanenze finali di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci, di prodotti in lavorazione,
semilavorati e finiti
- costi patrimonializzati per lavori interni
= costo del venduto
Il margine lordo industriale (utile o perdita) mette in evidenza il risultato strettamente collegato
all’attività di produzione dei beni e dei servizi prodotti, senza tener conto dei costi commerciali e dei
costi amministrativi che sono evidenziati separatamente.
Componenti: ricavi di vendita Rv, margine lordo industriale Ml, reddito operativo EBIT Ro, risultato
della gestione ordinaria, risultato economico al lordo delle imposte Rl, utile o perdita dell’esercizio.
Tasso di incidenza della reddito d’esercizio / reddito indica l'incidenza sul reddito
gestione non caratteristica operativo % d'esercizio delle gestioni non
caratteristiche
Indici finanziari:
incidenza di AC / DB indice di liquidità secondaria DF + DL / DB
disponibilità
Margini Indici
Patrimonio Indice di disponibilità Indica la capacità di far fronte agli impegni finanziari a
circolante netto Deve assumere un valore compreso tra breve utilizzando tutte attività che si rendono liquide
attivo a breve 1 e 2 in modo da non essere costretti entro l’esercizio (liquidità immediata + liquidità differita
termine – debiti a a vendere “frettolosamente” le scorte + rimanenze)
breve termine di magazzino
Margine di Indice di liquidità secondaria Indica la capacità di far fronte agli impegni finanziari a
tesoreria Se <1 l’impresa può evidenziare breve utilizzando solo mezzi liquidi o prontamente
(liquidità immediata sintomi di tensione finanziaria liquidabili (liquidità differita)
+ liquidità differita)
– debiti a breve
termine
Il bilancio socio ambientale è un rendiconto che dimostra il contributo dell’impresa a favore della
collettività e dell’eco ambiente.
Il bilancio socio ambientale è uno strumento di:
- programmazione e controllo
inclusione Tutti gli stakeholder, sia interni che esterni, devono essere coinvolti nel
processo di redazione del bilancio e devono poter apportare
liberamente il proprio contributo.
coerenza Vi deve essere corrispondenza tra i valori e gli obiettivi indicati e le
scelte strategiche compiute dall’impresa per il loro raggiungimento.
competenza Gli effetti sociali devono essere rilevati nel momento in cui si
manifestano finanziariamente e non nel momento in cui si assume la
decisione.
comparabilità, I dati devono essere omogenei , comparabili nel tempo e nello spazio in
chiarezza, intelligibilità modo da rendere le informazioni contenute nel bilancio perfettamente
e omogeneità comprensibili.
utilità, significatività e L’informazione deve essere significativa (si deve limitare a esporre solo i
rilevanza dati che possono effettivamente interessare i destinatari); si deve
considerare l’effettivo impatto dell’attività aziendale cercando di limitare
il più possibile le stime soggettive.
La contabilità a costi pieni (full costing) attribuisce all’oggetto di calcolo sia i costi diretti sia i costi
indiretti. Consente di determinare una serie di configurazioni di costo:
- costo primo
- costo industriale
- costo complessivo
- costo economico tecnico
L’imputazione dei costi indiretti su base unica aziendale si effettua sommando tutti i costi indiretti e
suddividendo il risultato tra i diversi oggetti di calcolo considerando un’unica base di riparto.
L’imputazione dei costi indiretti su base multipla aziendale si effettua classificando i costi in gruppi
omogenei e, successivamente, scegliendo per ogni gruppo la base di riparto ritenuta più opportuna.
I centri di costo sono unità organizzative presenti nell’azienda che svolgono attività di carattere
tecnico, commerciale o amministrativo. I centri di costo possono essere:
- centri reali, se corrispondono a organizzazioni individuabili fisicamente
- centri di comodo, se concepiti in modo fittizio in relazione a costi che non si possono riferire
a centri reali
Le imprese che realizzano processi gestionali complessi adottano il metodo del full costing con
imputazione dei costi indiretti basato sul costo delle attività svolte per ottenere il prodotto (ABC -
Activity Based Costing).
I cost driver sono gli elementi attraverso i quali si manifesta l’attività produttiva; rappresentano la
causa del sostenimento dei costi.
Il metodo ABC richiede la scomposizione dei processi gestionali in attività elementari e consente di
migliorare la conoscenza dei fenomeni aziendali e di ottimizzare la gestione.
Il metodo ABC risulta complesso e richiede numerose elaborazioni per individuare e valutare i cost
driver.
Le decisioni che non richiedono investimenti pluriennali sono scelte di CONFRONTO OPERATIVO. Il
confronto avviene tra costi e ricavi differenziali, cioè costi o ricavi che variano rispetto alla situazione
di partenza.
La decisione di accettare o rifiutare un ordine viene assunta sulla base del costo suppletivo.
Il costo suppletivo è il costo sostenuto dall’impresa per aumentare la produzione attuale di una
determinata quantità.
La scelta del mix di prodotti da realizzare in presenza di un fattore produttivo scarso viene fatta
attraverso il calcolo del margine di contribuzione in funzione del fattore limitante.
La scelta di eliminare alcuni prodotti che presentano una scarsa redditività viene compiuta
confrontando i ricavi cessanti con i costi cessanti:
- se i ricavi cessanti sono maggiori dei costi cessanti non conviene eliminare la fabbricazione
dei prodotti
- se i ricavi cessanti sono minori dei costi cessanti conviene eliminare la fabbricazione dei
prodotti
La contabilità gestionale fornisce un supporto informativo ai fini della scelta tra la produzione interna
e l’acquisto esterno di un bene con l’analisi del costo differenziale.
L’analisi del costo differenziale si effettua confrontando i costi che si sostengono nella produzione
interna del bene con i costi che si sostengono acquistando il bene da un fornitore.
La break even analysis è una tecnica di controllo dei costi impiegata nella risoluzione di problemi
relativi alla redditività aziendale. L’analisi del punto di equilibrio consente di:
- determinare i ricavi che consentono di conseguire un profitto
- analizzare la redditività della produzione esaminando i cambiamenti intervenuti
nell’andamento dei costi e dei ricavi e intraprendere le eventuali azioni correttive
produttività il rapporto tra il valore dei prodotti venduti e la quantità del fattore
produttivo impiegato per ottenerli