Giovanni Giolitti nacque a Mondovì il 27 ottobre 1842 e fu un importante
politico che porto enormi progressi alla situazione sociale ed economica italiana. La sua salita al potere iniziò nel 1903 quando l’Italia si trovo in una situazione sociale difficile dovuta alla crisi di fine secolo. L’Italia quindi era divisa tra l’alta e media borghesia contro la bassa borghesia e il proletariato ciò pero risulto alla creazione di scioperi da parte della classe proletaria che però venivano spesso soppressi in modo violento creando sempre più panico tra i cittadini. Giolitti quindi cerco un approccio diverso rispetto all’utilizzo della violenza e decise di non intervenire e di lasciare le due parti ad accordarsi fra loro fermando gli scioperi e permettere agli operai di ottenere aumenti salari che permise al mercato di svilupparsi grazie al fatto che gli operai avevano più denaro. Giolitti inoltre creo nuove leggi che tutelarono i diritti dei lavoratori e la sanità pubblica. Fu inoltre fondato un Consiglio Superiore del Lavoro e Commissariato per l’Emigrazione. Inoltre furono municipalizzati numerosi servizi come la gestione dell’acqua, gas, elettricità e infine dei trasporti con la costruzione delle ferrovie che garantirono allo stato un guadagno economico, inoltre Giolitti approvò leggi che tutelarono donne e bambini e che permisero ai più anziani di avere il diritto alla pensione. Furono inoltre fondati un Consiglio Superiore del Lavoro e un Commissariato per l'Emigrazione. Infine Giolitti inaugurò un indirizzo riformista nelle questioni sociali dei lavoratori che pero fu solo attuata nelle fabbriche del nord. Nel meridione invece Giolitti esprime forti pregiudizi dovuti all’arretratezza del sud causata dal forte problema di brigantaggio e del governo dei Borboni peggiorata dal fatto che il nord essendo vicino all’Austria era più sviluppato. Giolitti quindi applicò una politica di doppio volto che era democratica nei confronti del nord ma repressiva nei confronti del sud. Nel 1906 l’Italia conosce una fase di sviluppo economico nel campo dell’industria pesante e grandi innovazioni nell’industria elettrica. Che però non aiuto la situazione di crisi economica che avvenne nel 1907 in Italia che paralizzò la siderurgia. Fatto che peggiorò dopo il terremoto che distrusse Messina e Reggio Calabria creando problemi nel fattore tessile e automobilistico. Fattore che portò quasi 350 000 a emigrare dall’Italia e che favori l’economia perché gli emigranti mandavano i denaro guadagnato ai famigliari che vivevano ancora in Italia e poi loro le mettevano in banca. Infine dopo aver lasciato la politica per due anni Giolitti ritorna e attua la seconda fase giolittiana. In pochi anni riuscì ad approvare riforme grazie alla sua politica di “pesi e contrappesi”. Egli riusci ad aumentare i salari degli insegnanti e i finanziamenti per le scuole approvando leggi con le quali rafforzava la scuola laica, libera e popolare.ma la legge più significativa fu l’approvazione del suffragio universale maschile avvenuta nel 1912 dove tutti i cittadini maschi di età superiore a ventun anni potevano esercitare il diritto di voto. Siria Bonafe 5e