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ECONOMIA

IN ITALIA
Antonella Di Casola, Dalila
Maddalo,Pina Mohamed Taha
LA NASCITA
DELL’ECONOMIA
L’Italia nella storia è sempre stata un punto
economico di grande rilievo poiché un territorio
ricco, inoltre già durante l’impero romano di
grande rilievo troviamo l’artigianato e il
commercio. Il boom economico in Italia, anche
chiamato Miracolo Economico avvenne nel
1958 e durò 6 anni fino al 1963.
MIRACOLO ECONOMICO
Nel 1945 dopo la guerra, l’Italia si ritrovò fortemente segnata dalla
devastazione della guerra, la produzione industriale del paese era
scesa a meno di un terzo rispetto; quella agricola era dimezzata; il
sistema dei trasporti era collassato e la condizione degli edifici
pubblici e privati gravemente compromessa. La forte disoccupazione
e le numerose tensioni sociali completavano le tante difficoltà che il
nuovo sistema democratico si trovava ad affrontare. Con il piano
Marshall ci fu un’aiuto di 13 miliardi di dollari e aiuti materiali di ogni
genere. Importante per la ripresa fu il processo di integrazione
europea con il compito di coordinare la produzione e i prezzi dei
settori strategici. Grazie a questi aiuti l’italia si riprese nell’immediato
dopoguerra, riuscendo a recuperare il potere d’acquisto della lira.
Negli anni 60 troviamo un’italia con
grande disponibilità di manodopera e
bassi costi dei solari ciò permise alle
aziende italiane di essere importanti a
livello mondiale, i simboli del miracolo
economico furono le automobili con
marchi italiani come la Fiat, gli
elettrodomestici rendendo più libere
dai lavori domestici soprattutto le
donne e la televisione che divento uno
strumento di diffusione di nuovi
costumi e usi
FINE DEL MIRACOLO ECONOMICO
Tuttavia si concretizzò un divario tra
nord e sud infatti nel meridione
nonostante lo sviluppo non si
raggiunsero i livelli del nord così molti
di ritrovarono costretti a migrare verso
nord, si contano quasi due milioni di
persone che si recarono in stili di vita
nuovi. La fine del miracolo economico
ci fu nel 1965 e nonostante il paese si
ritrovò rimodernato si lascio alle spalle
conflitti sociali e politici.
L’ECONOMIA OGGI
L’italia si presenta come uno dei sette Paesi più
industrializzati dell’Europa, ma la ricchezza è
distribuita in maniera disomogenea. Inoltre è
bene sapere che il nostro Paese è quello più
indipendente dal petrolio insieme a USA e Cina.
L’economia oggi in italia e fondata sopratutto nel
settore agricolo e nel settore manifatturiero.
SETTORI IN ITALIA
Primario

4%

Secondario

terziario
20%
68%
SETTORE PRIMARIO
Per quanto riguarda il settore primario l’attività prevalente è l’agricoltura. Nella nostra
penisola sono presenti 3 tipi di colture principali:
• colture irrigue, vengono effettuate su grandi appezzamenti di terreno con tecniche
e macchinari avanzati, dove i campi sono irrigati grazie ad una fitta rete di canali. Le
colture prevalenti sono orzo, riso, mais e grano
• colture promiscue, che prevede una coltivazione della stessa pianta sullo stesso
campo come le viti e gli ulivi. Questo tipo di agricoltura abbraccia in particolare il
Trentino-Alto Adige e Veneto con la coltivazione di mele, Campania ed Emilia-
romagna con le pesche, Sicilia e Calabria per gli agrumi
• colture asciutte, dove il terreno in cui si coltiva deve essere esposto al sole ma si
devono evitare le zone triplo calde. Sono sviluppate in Campania Sardegna e in
Basilicata. Il prodotto principale é il frumento da cui si ricava grano duro per pasta e
pane.
SETTORE SECONDARIO
Per quando riguarda il settore secondario, in Italia le industrie si sono diffuse grazie alla
robotizzazione e all’informatizzazione che hanno sostituito gli operai e hanno ridotto i costi
della giacenza dei materiali,cioè le spese per tenere il materiale nel deposito, e hanno
aumentato il lavoro. Prima vi era solo il triangolo industriale, con le industrie concentrate solo
a Torino Milano e Genova e poi si sono diffuse anche in altre zone d’Italia. Troviamo:
• le industrie siderurgiche, che producono acciaio,guide, leghe metalliche a Terni e Dalmine
quindi in Lombardia
• le industrie chimiche e petrolchimiche che producono benzina, gasolio, prodotti
farmaceutici e plastici e le troviamo in zone come Ravenna Brindisi e Siracusa
• le industrie meccaniche ed elettromeccaniche che producono prodotti per le ferrovie,
auto,. Si trovano a: Napoli, Bari, Roma
• industrie tessili e dell’abbigliamento che producono fibre naturali, come cotone e lino, e
fibre artificiali, ryon e nylon.
• le industrie de vetro, della ceramica e di altri manieriamo da costruzione, presenti a:
Pescara, Arezzo, Cagliari
SETTORE TERZIARIO
Il settore terziario, invece, è il settore economico in cui si producono o forniscono
servizi. Questo settore, negli ultimi anni, è diventato molto importante, per
l’Europa. I fattori principali che hanno aumentato la sua importanza sono:
• l’integrazione nel mondo dell’informatica che ha cambiato notevolmente il
mondo per quanto riguarda il modo di lavorare
• la globalizzazione che è il fenomeno dell’unificazione dei mercati a livello
globale. (Ad esempio come prodotti che vengono prodotti in Cina ma venduti in
America)
• le maggiori disponibilità economiche e di tempo l’onero che favoriscono lo
sviluppo del turismo
• la diffusione di servizi legati alla tecnologia, che però appartengono al settore
terziario avanzato o settore quaternario. Quest’ultimo si affida alle attività di
comando o decisioni politiche
Inoltre il settore terziario è il più vario ed evoluto ma soprattutto eterogeneo fra
tutti i settori. Esso rende: attività professionali come avvocati, commercialisti e
consulenti, commercio, trasporti, comunicazioni,attività economiche legate al
tempo libero,servizi sanitari e attività sociali esercitate dallo stato.
ARTICOLO 4
La nostra costituzione oggi tutela il lavoro infatti come cita l’art.1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità
appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione.
art.4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e
promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni
cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la
propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso
materiale o spirituale della società. sottolinea l'importanza del lavoro.
Lo Stato ha il dovere di sviluppare le condizioni idonee a che ciascuno
possa lavorare, non il dovere di trovare un lavoro a chi ne è privo.
ARTICOLO 4: COME NON VIENE
RISPETTATO
in diversi contesti, questo principio è rispettato completamente, dando luogo a situazioni di
disuguaglianza. Le ragioni di ciò possono essere molteplici e includono discriminazioni sociali,
economiche o culturali.La mancata applicazione dell'articolo 4 si traduce in disparità
nell'accesso a servizi pubblici, opportunità lavorative e trattamenti giuridici. Questo fenomeno
non solo mette a rischio la coesione sociale, ma mina anche la fiducia nella giustizia e nell'equità
del sistema.
Le conseguenze di una violazione dell'articolo 4 possono essere gravi. Innanzitutto, creando
divisioni all'interno della società, alimentando tensioni e conflitti. Inoltre, l'ineguaglianza porta a
un circolo vizioso in cui alcuni gruppi si trovano svantaggiati rispetto ad altri, con ricadute
negative sulla stabilità sociale complessiva.
Affrontare efficacemente queste disuguaglianze richiede un impegno continuo per promuovere
politiche inclusive e garantire che le leggi siano applicate in modo equo per tutti i cittadini. Solo
attraverso un costante sforzo per eliminare le disparità e promuovere l'uguaglianza si può
realizzare pienamente il principio sancito nell'articolo 4 della Costituzione italiana.
PROBLEMI SUL LAVORO IN ITALIA
Il disagio lavorativo emerge nel momento in cui la persona si
trova in una situazione di disagio tra le proprie risorse, bisogni
e realtà in cui si trova a lavorare tutti i giorni . Tra le
problematiche sono da elencare:
-il mobbing, insieme di comportamenti aggressivi e
persecutori di persone poste sul luogo di lavoro, al fine di
colpire ed emarginare la persona che ne è vittima;
-il burnout, stress persistente, associato al contesto
lavorativo;
-le molestie sessuali, da attenzioni che l’uomo o la donna non
vuole;
-workaholism, che è il più comune, e sarebbe l dipendenza dal
lavoro e il suo effetto principale è vivere le giornate
completamente assorbite dal lavoro o da attività inerenti al
lavoro.
MIGRAZIONE ITALIANA
Oltre una grande migrazione interna da sud verso nord,
dove si trovano la maggior parte delle aziende maggiori
Italiane, ad oggi si conta una grande migrazione verso i
paesi esteri; I ragazzi spesso cercano lavoro all’estero
poiché non trovano lavoro o per continuare gli studi
comportando che il paese sia maggiormente composto da
popolazione anziana. Allo stesso tempo troviamo molti
immigrati che arrivano dalle coste dell’africa alle coste
dell’italia per cercare lavoro, si conta circa il 2,7% della
popolazione residente in italia come straniera.Rimangono
le storiche criticità sul flusso migratorio in entrata: lavoro
nero, bassa scolarizzazione e specializzazione, scarsa
mobilità sociale e presenza irregolare.
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE

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