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sopravvivendo al gemello Jessie Garon, che morì appena nato. Di origini gitane
scozzesi da parte paterna ed ebraiche da parte materna,[19][20][21] ebbe
un'infanzia povera e disagiata a causa delle condizioni economiche della famiglia
che tuttavia non gli fece mancare il proprio affetto.[22]
Il padre Vernon e la madre Gladys Love Smith, che svolgevano lavori saltuari,
abitavano in una modesta dimora a Tupelo vicino al quartiere della comunità afro-
americana diventata in seguito meta di pellegrinaggio per i suoi fans come la più
famosa "Graceland".[23] La bis-bis nonna materna di Elvis, Nancy Burdine, era
un'ebrea originaria della Lituania; la madre Gladys si considerava ancora di etnia
ebraica, seppur di religione cristiana, e alla sua morte Elvis fece apporre sulla
sua pietra tombale una stella di David da lui disegnata.[21]
Di tale periodo della sua vita il cantante in seguito serbò sempre un ricordo
intenso, tanto che nelle rare interviste che concesse successivamente ne fece
spesso menzione, ponendo l'accento sul rapporto affettivo che lo legava ai suoi
genitori, e in modo particolare alla madre.[24] I suoi genitori erano assidui
frequentatori della Chiesa evangelica delle Assemblee di Dio americane, e proprio
durante lo svolgimento di tali riunioni, Elvis cominciò a entrare in contatto con
il mondo della musica.
Tre anni dopo partecipò ad un concorso per dilettanti durante una manifestazione
fieristica, sponsorizzato dalla WECO, stazione radiofonica locale, il primo di
fronte ad un pubblico di una certa consistenza. Interpretò, accompagnandosi con la
chitarra, un brano che era stato un classico di Red Foley, Old Shep,[28] e riuscì a
classificarsi al secondo posto.[24] Circa una decina di anni dopo, lo stesso brano
fu inciso in studio dal cantante e incluso in uno dei suoi primi album di successo,
venne pubblicato durante il periodo in cui fu scritturato dalla RCA Records, mentre
stava dando la scalata alla notorietà e la sua fama non era più confinata in un
ristretto ambito di carattere locale.[24]
Dal momento che il padre Vernon Presley non riusciva a trovare un'occupazione
stabile a Tupelo, nel settembre 1948 la famiglia Presley decise di trasferirsi a
Memphis, nello Stato del Tennessee, con la speranza di migliorare le sue condizioni
di vita. La famiglia Presley nel maggio 1949 trovò sistemazione in un piccolo
nucleo residenziale nelle vicinanze del complesso delle "Launderdale Courts", il
locale quartiere delle case popolari.[30]
Girovagando per Beale Street egli ebbe anche l'occasione di assistere a svariate
esibizioni di bluesman come B.B. King e Furry Lewis, appassionandosi
contemporaneamente al genere di musica da loro proposto.[30] Contrariamente alla
maggioranza della popolazione originaria del sud degli Stati Uniti, il cantante
dimostrò di non avere pregiudizi, frequentando ambienti sia della comunità bianca,
sia della comunità nera. Conseguenza di questo suo atteggiamento fu anche il suo
approccio disinvolto con le diverse culture musicali, che in seguito fu una delle
ragioni che gli consentirono di raggiungere il successo come artista.[32]
Durante il corso degli anni cinquanta, le stazioni radio statunitensi erano divise
in due categorie, quelle che trasmettevano esclusivamente musica "bianca", ovvero
interpretata da artisti dalla pelle chiara, e quelle che trasmettevano musica
"nera", interpretata da artisti neri. Il futuro cantante, scevro da pregiudizi
razziali, le ascoltava entrambe, finendo in tal modo per assorbire simultaneamente
le influenze di artisti musicali sia bianchi sia neri.
Molte delle chitarre possedute durante lo svolgimento della sua carriera artistica
dal cantante, assurte per i suoi fan allo status di reliquia, sono ancora visibili
a Graceland, così come lo è un pianoforte di foggia particolare, completamente
placcato in oro, che rappresenta un tipico esempio di quelle eccentricità di cui
egli, a partire da un certo momento della sua vita, amò circondarsi.
Il gruppo che si era formato venne battezzato con il nome di Blue Moon Boys e i
suoi membri parteciparono attivamente alla lavorazione delle pellicole interpretate
dal cantante, interpretando il ruolo che rivestivano nella realtà. Inoltre essi lo
accompagnarono anche nel corso delle sue esibizioni negli show prodotti dalla
televisione nazionale che ebbero luogo a partire dalla seconda metà degli anni
cinquanta. Due dei tre membri ufficiali del gruppo ricomparvero anche durante il
corso della lavorazione dello show televisivo definito il 68 Elvis Comeback
Special, trasmesso dalla televisione nell'anno 1968. Dall'organico del complesso
mancava però Bill Black, poiché era deceduto prematuramente circa due anni prima, a
causa di un tumore maligno al cervello.[38]
Il cantante conquistò poi un singolare primato, poiché era l'unico artista che
appariva, raggiungendo in entrambi i casi buoni piazzamenti, sia nelle classifiche
attinenti alla musica rhythm and blues, sia nelle classifiche attinenti alla musica
country.[27] Il verificarsi di quella situazione gli consentì di raggiungere una
certa notorietà, benché essa fosse comunque ancora ristretta in un ambito di
carattere prettamente locale.[42] Successivamente egli cominciò a esibirsi,
ovviamente accompagnato dal suo gruppo, generalmente durante lo svolgimento di
qualche manifestazione fieristica di carattere locale, raccogliendo solitamente
riscontri positivi.
Con l'evolversi della situazione si accorse che la sua nuova occupazione era
totalmente inconciliabile con il lavoro che svolgeva presso la Crown Elettric, e
decise quindi di licenziarsi dalla ditta presso la quale sino ad allora aveva
svolto la sua attività lavorativa. Questo suo gesto sancì anche ufficialmente la
data di inizio della sua nuova carriera artistica, in quanto, da quel momento in
poi, sarebbe anche stata la sua unica fonte di reddito.[43] In quel periodo i mezzi
d'informazione locali iniziarono a definirlo con soprannomi come "The Hillbilly
Cat" o "The King of Western Bop".[5]
Elvis in una foto promozionale della Sun Records scattata nel 1954
In realtà ciò non risponde al vero, poiché, principalmente agli albori della sua
carriera, le contestazioni non solo non mancarono, ma talvolta furono anche di
notevole entità.[44] Il 25 settembre del 1954, forte dei responsi positivi che
aveva ottenuto sino ad allora, e che si riflettevano sulla posizione che il suo
nome occupava nelle classifiche inerenti alla musica country, il giovane cantante
si esibì in quello che da sempre era considerato il tempio di quel genere musicale,
il Grand Ole Opry di Nashville.
Le accuse di razzismo
Billy Ward, cantante R&B e leader dei "Billy Ward and his Dominoes" con Elvis in
un'istantanea scattata nel 1955
Quando Dewey Phillips mandò in onda per la prima volta That's All Right, Mama su
Radio Memphis, molti ascoltatori telefonarono alla radio per avere informazioni sul
cantante, dando per scontato che fosse nero.[50] Degno di nota il fatto che sin
dagli albori della sua carriera, il cantante espresse sempre rispetto per gli afro-
americani e disprezzo per le norme tipiche della segregazione razziale.
Intervistato nel 1956 sulle circostanze nelle quali era nato il suo interesse per
il mondo musicale, ricordò come nella sua infanzia avesse ascoltato con interesse
la musica proposta dal bluesman Arthur Crudup (autore di That's All Right (Mama)),
e come essa lo avesse ispirato a intraprendere la successiva carriera musicale.[51]
Il The Memphis World, un giornale afroamericano, riferì come il cantante, "il
fenomeno Rock 'n' Roll, avesse infranto le leggi della segregazione razziale a
Memphis, frequentando il parco divertimenti locale che era solitamente frequentato
dalla gente nera".[51] Tali dichiarazioni portarono il cantante a essere
generalmente ben accolto nella comunità nera durante gli albori della sua
celebrità.
Curiosamente, il primo singolo che il cantante incise sotto l'egida della RCA non
venne tratto da un brano di genere Rock and roll, ma da una canzone di netta
ispirazione blues, dal titolo Heartbreak Hotel (L'Hotel dei cuori spezzati), che
ottenne un ottimo riscontro di carattere commerciale a livello internazionale e che
contribuì al consolidamento della notorietà del cantante in un ambito
geograficamente molto più esteso rispetto a quello precedente.[57] Coloro i quali
all'epoca collaborarono con lui durante le sedute di registrazione ricordano ancora
il peculiare comportamento posto in atto dal cantante in sala di incisione, poiché
egli tendeva a eseguire i brani che stava incidendo in studio con lo stesso
esagitato dinamismo di cui faceva largo sfoggio durante le sue esibizioni dal vivo.
Il rapporto che nel corso di tutta la sua carriera legò il cantante e il suo
manager, molto proficuo a livello economico per entrambi, finì per diventare un
argomento di accesa discussione presso i suoi fan più devoti. In merito la vulgata
più diffusa è quella che definisce il colonnello Tom Parker come un individuo dal
passato equivoco, venale, astuto e cinico, nonché gran giocatore d'azzardo, mentre
il suo protetto come un soggetto docile e remissivo, animato da buoni sentimenti, e
propenso a eseguire le direttive che il suo manager gli impartiva senza discutere,
perlomeno la maggior parte delle volte.
Solitamente per i fan del cantante, se da un lato il colonnello - grazie alle sue
indubbie capacità manageriali - fu dunque l'artefice delle sue enormi fortune
commerciali, dall'altro - a causa del suo temperamento cinico - fu anche il
principale responsabile del suo successivo declino.[63] Il colonnello, nel corso di
una delle rare interviste che concesse, così si espresse a proposito del suo
assistito: «Quando conobbi Elvis, possedeva milioni di dollari di talento [...] ora
possiede solamente milioni di dollari!».[64]
Peculiare poi l'esosità delle richieste di carattere economico che egli avanzava,
ogniqualvolta qualcuno gli proponeva offerte in denaro allo scopo di ingaggiare il
suo assistito, tanto che dopo avere ricevuto da un potenziale cliente un'offerta di
50 000 dollari per contrattualizzare il cantante, così si espresse: «Per me va bene
[...] ma per il ragazzo quanto offrite?».[64] Coloro i quali all'epoca informarono
il colonnello Parker dell'avvenuto decesso del cantante, rimasero decisamente
allibiti dall'indifferenza e dallo scarso coinvolgimento emotivo che egli manifestò
in quel frangente, poiché egli reagì alla notizia freddamente, come se si fosse
palesato improvvisamente un problema imprevisto da risolvere e nulla più.[63]
Le esibizioni negli show televisivi
Il 10 aprile del 1955 il cantante raggiunse New York allo scopo di effettuare un
provino per potere partecipare al programma Talent Scouts, condotto dal critico
Arthur Godfrey, ma ricevette da quest'ultimo una decisa risposta negativa.[6] Il 28
gennaio dell'anno seguente apparve per la prima volta in uno show trasmesso dalla
televisione nazionale, lo Stage Show dei fratelli Dorsey, riscuotendo un buon
successo.[6] Il 3 aprile del 1956 prese parte a uno degli spettacoli più seguiti
all'epoca dal pubblico televisivo, il "Milton Berle Show", e in quell'occasione più
di quaranta milioni di spettatori assistettero quindi contemporaneamente alle sue
esibizioni.[6] Il 12 gennaio del 1957 partecipò all'Ed Sullivan show, riscuotendo
un successo clamoroso, ma la sua esibizione venne parzialmente censurata poiché
egli venne ripreso dalla cintola in su, onde evitare di inquadrare i suoi famosi e
sconvenienti "movimenti pelvici".[6]
Successivamente, nel corso del 1955, il cantante incise il singolo contenente sul
lato A il brano Milkcow Blues Boogie, e sul lato B il brano You're a Heartbreaker.
Il secondo singolo che nel corso dello stesso anno egli incise, fu quello
contenente nel lato A il brano Baby Let's Play House, e nel lato B il brano I'm
Left, You're Right, She's Gone. Il terzo singolo inciso dal cantante nel corso di
quell'anno, che fu anche l'ultimo disco caratterizzato dall'essere inciso sotto
l'egida della Sun Records, fu quello contenente nel lato A il brano Mystery Train,
e nel lato B il brano I Forgot to Remember to Forget. I singoli in questione furono
commercializzati sia nella versione edita nel formato a "78 giri", sia in quella
edita nel formato a "45 giri".[71] Allorquando il cantante venne contrattualizzato
dalla RCA, cominciò a incidere album editi nel formato a "33 giri", il primo dei
quali, caratterizzato dall'autobiografico titolo Elvis Presley, conteneva sia brani
interpretati quando era ancora scritturato dalla Sun, sia brani interpretati dopo
la sua successiva scrittura da parte della RCA.
Circa vent'anni dopo, nel corso dell'anno 1977, il gruppo britannico dei Clash si
ispirò palesemente alla grafica che ne caratterizzava la copertina, allorquando
essi pubblicarono il loro album intitolato London Calling. Successivamente il
cantante incise un secondo album, caratterizzato dall'altrettanto autobiografico
titolo Elvis, contenente solamente brani incisi dopo l'avvenuto cambio di casa
discografica. Entrambi gli album in questione vennero pubblicati nel corso
dell'anno 1956, e ottennero un ottimo riscontro di natura commerciale, contribuendo
in tal modo a consolidare la fama e la notorietà del loro interprete a livello
internazionale, e sono solitamente considerati dai critici e dai fan del cantante
album fondamentali.
Come la maggior parte degli artisti americani che avevano in precedenza raggiunto
il successo, nel corso dell'anno successivo, il 1957, il cantante incise poi un
album contenente una raccolta di canzoni tradizionali di carattere natalizio,
intitolato Elvis' Christmas Album, reinterpretate con l'apporto del suo stile, che
riscosse anch'essa un ottimo risultato a livello di successo di vendite.
Concomitante con l'avvio della carriera cinematografica del cantante, cominciò la
pubblicazione delle colonne sonore tratte da alcuni dei film che egli interpretò
nel corso del biennio compreso tra l'anno 1956 e l'anno 1958. Vennero in effetti
commercializzati solamente i dischi contenenti le colonne sonore di due delle
quattro pellicole alla lavorazione delle quali egli partecipò nel corso di quel
periodo, vale a dire quelle attinenti al secondo e al quarto film da lui girati,
rispettivamente Amami teneramente (Loving You) e La via del male (King Creole,
1958). All'epoca gli album redatti riversando sul vinile le colonne sonore dei film
in questione concretizzarono piazzamenti e permanenze nelle varie classifiche anche
migliori di quelli raggiunti dagli album incisi in studio. I brani costituenti la
colonna sonora del primo e del terzo film girati dal cantante, rispettivamente
Fratelli rivali (Love me tender) e Il delinquente del rock and roll (Jailhouse
Rock), vennero commercializzati inizialmente solo sotto forma di singoli, e solo
successivamente le colonne sonore di tali pellicole vennero incluse integralmente
nei numerosi album di carattere antologico pubblicati in seguito. Durante il
periodo che il cantante dedicò allo svolgimento del servizio militare, giocoforza
l'attività concernente la registrazione di nuovi brani e la conseguente produzione
discografica subì un arresto.
Anche allo scopo di mantenere vivo l'interesse e l'attenzione del pubblico verso il
suo assistito, il suo manager, di comune accordo con la casa discografica, si
attivò allo scopo di fare pubblicare una serie di album di carattere antologico,
contenenti in massima parte raccolte di brani incisi in precedenza dal cantante,
che vennero immessi sul mercato discografico nel biennio compreso tra l'anno 1958 e
l'anno 1959. Tali album, che raggiunsero come la maggior parte della produzione
discografica del cantante nel corso di quel periodo ottimi risultati a livello
commerciale furono nell'ordine gli album dal titolo Elvis' Golden Records,
pubblicato nel corso dell'anno 1958, e i tre album successivi, pubblicati nel corso
dell'anno 1959, dai rispettivi titoli For LP Fans Only, A Date with Elvis, e
50,000,000 Elvis Fans Can't Be Wrong - Elvis Gold records vol. 2.
I singoli pubblicati nel corso dello stesso periodo che ottennero maggior successo
di vendite furono quelli contenenti brani come Heartbreak Hotel e I Was the One, I
Want You, I Need You, I Love You e My Baby Left Me, Don't Be Cruel e Hound Dog,
Love Me Tender e Any Way You Want Me, All Shook Up e That's When Your Heartaches
Begin, (Let Me Be Your) Teddy Bear e Loving You, Jailhouse Rock e Treat Me Nice.
[72] Sempre nel corso dello stesso periodo vennero poi pubblicati, in modo
particolare dalla RCA inglese, un considerevole numero di extended play, vale a
dire dei dischi caratterizzati dall'avere le stesse dimensioni esteriori di un
singolo edito nel formato a 45 giri, ma editi nel formato a 33 giri, e solitamente
contenenti quattro brani incisi dal cantante, anziché due.[73]
Locandina del film Il delinquente del rock and roll (Jailhouse Rock)
Elvis in una foto promozionale per il film Il delinquente del rock and roll
(Jailhouse Rock, 1957)
Convinto anche delle potenzialità di attore del suo assistito, il colonnello Parker
si attivò, sfruttando tutte le sue conoscenze, allo scopo di inserire il cantante
nei vari circuiti cinematografici. Egli sollecitò l'esecuzione di una serie di
provini, che vennero effettuati presso gli studi della Paramount Pictures, e
diedero tutti un esito complessivamente soddisfacente, tanto che il famoso
produttore Hal B. Wallis firmò con il cantante un contratto di esclusiva per
poterlo avere fra i protagonisti dei suoi film.[75] Il contratto con la casa
cinematografica Paramount Pictures vincolava il cantante per un periodo di sette
anni, ed egli cominciò a lavorare stabilmente per la stessa in qualità di attore
protagonista.
Nel biennio compreso fra il 1956 e il 1958 egli prese parte alla lavorazione di
quattro pellicole, diretto da registi come Robert Wise e Michael Curtiz, e sino
alla data della sua partenza per lo svolgimento del servizio militare, che lo
costrinse a interrompere la sua carriera cinematografica, girò nell'ordine i
seguenti film: Love Me Tender (Fratelli rivali, 1956), Loving You (Amami
teneramente, 1957), Il delinquente del rock and roll (Jailhouse Rock, 1957,
solitamente considerato dai suoi fan il suo film più riuscito) e La via del male
(King Creole, 1958).[76]
Pochi critici cinematografici all'epoca plaudirono alle doti del cantante che era
diventato un novello attore, mentre la maggioranza di essi accolse le pellicole
sopra elencate freddamente e non lesinò aspri rimproveri all'interprete principale,
reo secondo gli stessi di possedere pessime qualità recitative. Dopo l'esordio del
film Love Me Tender, la rivista cinematografica Reporter così si espresse nei
confronti dello stesso: "Costui è un ragazzino osceno, ed è solo capace di
ondeggiare vacillando tra un grido e un gemito". Tuttavia le pellicole in questione
ottennero un riscontro di carattere commerciale ampiamente positivo, contribuendo a
consolidare a livello internazionale la fama del cantante, e sono considerate dai
suoi fan un oggetto di culto, in quanto legate al suo "periodo aureo", quando negli
anni cinquanta egli fece il suo esordio sulle scene come rocker.[76]
Il cantante era fotogenico e dotato di presenza scenica, ma il colorito della sua
carnagione, tendente al pallido, e i suoi capelli rossastri mal si conciliavano con
le esigenze del "technicolor", sicché i visagisti hollywoodiani, allo scopo di
porre rimedio a tale lacuna, intervennero decisamente sul suo look,
rivoluzionandolo completamente. A partire dalla lavorazione della seconda pellicola
che interpretò, egli cominciò a tingersi i capelli di nero corvino, cominciando nel
contempo a sfoggiare occhi bistrati e un colorito terreo, dovuto ai pesanti make-up
ai quali si sottoponeva, e mantenne tali consuetudini per il resto dei suoi giorni,
interrompendole solamente, per cause di forza maggiore, durante lo svolgimento del
servizio militare.[76] Degno di nota il fatto che all'epoca il cantante,
interpellato dai giornalisti a proposito delle motivazioni che lo avevano spinto a
intraprendere la nuova carriera di attore cinematografico, così si espresse: «Si sa
che i cantanti vanno e vengono, ma se sei un bravo attore, allora puoi durare a
lungo...».
Il servizio militare
Sempre a causa del servizio militare il cantante dovette rimanere lontano dalle
scene per due anni; durante quel periodo, ponendo in atto un'accorta politica
commerciale il colonnello Parker riuscì a mantenere inalterato l'interesse che il
pubblico nutriva per il suo assistito, creando nel contempo un'atmosfera di attesa
per il suo futuro rientro in patria.[80] Il cantante apprese poi del decesso
dell'adorata madre, Gladys, che già da tempo manifestava gravi problemi di salute,
avvenuta il 14 agosto del 1958, all'età di soli 46 anni, a causa di una grave
epatite, e l'avvenimento contribuì a gettarlo in un grave stato di prostrazione.
[81]
Dopo il ritorno dal servizio militare, avvenuto nel 1960, il cantante dimostrò alle
persone che gli gravitavano intorno di essere cambiato a livello caratteriale: il
primo effetto di questa metamorfosi fu la sua tendenza a mostrarsi sempre più
diffidente nei rapporti con la gente e la conseguenza di questo suo atteggiamento
fu il formarsi attorno alla sua persona di una barriera impenetrabile, composta da
una folta schiera di parenti, amici, guardie del corpo e di opportunisti "yes men".
[87]
La Memphis Mafia
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Memphis
Mafia.
Con il passare del tempo la ristretta cerchia di persone con la quale il cantante
amò circondarsi costantemente fino alla fine dei suoi giorni cominciò a essere
identificata con l'appellativo di "Memphis Mafia".
Dopo il decesso del cantante, in difesa della "Memphis Mafia", un membro della
stessa, Marty Lacker, così si espresse: «Presley era l'artefice del suo destino,
era lui il capo [...] Se non fossimo stati in giro, sarebbe morto molto tempo
prima».[88] Larry Geller diventò il parrucchiere personale del cantante a partire
dal 1964 e, a differenza di altri membri della "Memphis Mafia", era molto
interessato a questioni di natura spirituale e non solo a quelle di rilevanza
prettamente economica. Larry ricorda come, sin dal primo colloquio che intrattenne
con il cantante, quest'ultimo si aprì e si confidò con lui, mettendolo al corrente
dei suoi più reconditi pensieri, e contemporaneamente della vera natura delle ansie
interiori che lo tormentavano, esprimendosi all'epoca nel modo seguente: «Voglio
dire, ci deve essere uno scopo [...] ci deve essere un motivo... un motivo per cui
ho scelto di essere Elvis Presley... Giuro su Dio, nessuno sa quanto io mi senta
solo, vuoto è come mi sento veramente dentro»[89]
Risultato del nuovo atteggiamento che il cantante pose in atto a partire da quel
periodo fu l'usanza di affittare al completo un enorme locale, un grande teatro o
un intero Luna park, per poterci poi trascorrere una serata esclusiva, in compagnia
dei soli membri del suo entourage, cautelato in ogni modo da quella che era
considerata la pedante e inopportuna presenza di persone estranee al giro delle sue
amicizie e frequentazioni abituali; sempre nel corso dello stesso periodo Elvis
maturò anche un notevole interesse per alcune particolari scienze, quali la
numerologia e l'esoterismo: in conseguenza di ciò ben presto la sua biblioteca
personale si arricchì rapidamente di un notevole numero di testi che trattavano di
tali argomenti.[91] Degno di nota il fatto che verso la fine degli anni sessanta la
situazione del cantante in effetti fosse già assimilabile a quella di un quasi
recluso e ciò può in parte giustificare la spinta di natura interiore che nel corso
degli anni successivi lo spinse a cercare, con incredibile frequenza, il contatto
diretto con il pubblico.[92]
Egli si presentò allo show pochi giorni dopo essere rientrato dal servizio militare
e si esibì cantando accompagnato dal quartetto vocale dei Jordanaires, un brano
intitolato Fame and fortune, un lento, caratterizzato dalla struttura musicale del
terzinato, tipica di molti brani commercializzati all'epoca, e un brano dal titolo
Stuck On You, decisamente più veloce e ritmato. Successivamente egli si esibì in un
duetto vocale in coppia con Sinatra, interpretando una versione arrangiata seguendo
i dettami dello stile tipico di quest'ultimo brani quali quello intitolato Love Me
Tender (che era stato il motivo conduttore inserito nella colonna sonora della
prima pellicola interpretata dal cantante, "Fratelli rivali") e quello intitolato
Witchcraft (un successo di Sinatra risalente al 1957).
l'attrice Juliet Prowse, sua partner femminile durante la lavorazione del film
intitolato Cafè Europa, girato nel 1960, dopo il rientro negli Stati Uniti, e che
altro non era se non la sublimazione romanzata ed edulcorata dei ricordi di vita
militare del cantante.
l'attrice Ursula Andress, famosa "Bond girl", che fu la sua partner femminile
durante la lavorazione del film intitolato Fun in Acapulco, girato nel corso del
1963.
la show-girl Ann-Margret, che fu la sua partner femminile durante la lavorazione
del film intitolato Viva Las Vegas, girato nel 1964.
la cantante e attrice Shelley Fabares, che fu la partner femminile del cantante
durante la lavorazione di alcune pellicole, girate nel corso della seconda metà
degli anni sessanta.
La ripresa e la prosecuzione della carriera cinematografica
La locandina originale di un film girato da Elvis negli anni sessanta, Girls!
Girls! Girls!
Le trame di questi film erano solitamente banali e tutte molto simili tra loro
poiché, salvo rarissime eccezioni, l'interprete principale rivestiva sempre il
ruolo dell'eroe canterino della situazione, il tutto condito dalla presenza della
graziosa fidanzatina di turno, da un numero imprecisato di procaci fanciulle, da
magnifici scenari esotici, da qualche scazzottata, dalla quale egli usciva
immancabilmente vincente, e da un certo variabile quantitativo di canzoncine
melense e insignificanti.[99] Nonostante ciò, i film spesso registravano resse al
botteghino e sino alla metà del decennio incassarono bene, poi il filone di quelli
che venivano definiti "Presley movies" iniziò a manifestare segni di stanchezza e
verso la fine del decennio la situazione precipitò.
Il pubblico, stanco della banalità delle trame, che viaggiava di pari passo con
quella delle colonne sonore, cominciò a disertare le sale cinematografiche quando
si proiettavano le pellicole girate dal cantante e ciò ovviamente si riflesse
negativamente sui loro incassi e, di conseguenza, anche sulla sua carriera
cinematografica. A proposito della mediocrità e della pochezza delle pellicole alla
realizzazione delle quali il cantante collaborava in quel periodo, egli così si
espresse: «L'unica cosa peggiore che dovere guardare un brutto film è averci
recitato...».[100] Rappresentarono comunque un'eccezione a quella che ormai da anni
era diventata l'applicazione di una norma consolidata le due pellicole girate dal
cantante nel corso del 1968, intitolate rispettivamente Stay Away, Joe e Live a
little, Love a little (entrambe inedite in Italia), così come le tre girate nel
corso del 1969, intitolate rispettivamente Charro! (Un uomo chiamato Charro), The
Trouble with Girls (Guai con le ragazze) e Change of Habit (inedito in Italia).
I ruoli che il cantante ricopriva in queste pellicole erano meno banali e scontati
rispetto a quelli che aveva interpretato in precedenza, e tale caratteristica era
condivisa con le loro trame. Tuttavia tali pellicole, pur migliori di quelle che le
avevano precedute, non riuscirono a risollevare compiutamente le sorti della sua
vacillante carriera cinematografica, poiché il pubblico e la critica le accolsero
tiepidamente, e ciò si tradusse in mediocri riscontri di natura commerciale. Nel
corso della sua carriera cinematografica, Elvis lavorò con una lunga serie di
attori, alcuni famosi come, in ordine alfabetico, Arthur o' Connell, Bill Bixby,
Cesare Danova, Charles Bronson, Dean Jones, Gary Lockwood, Gig Young, James
Gleason, James Shigeta, John Mc Intire, Mickey Shaugnessy, Paul Lucas, Richard
Egan, Robert Redford, Steve Forrest e Vincent Price.
Alcuni critici cinematografici concordano sul fatto che egli avesse una certa
propensione alla recitazione, ma che gli furono sempre affidati ruoli assai poco
favorevoli a fare emergere le sue doti di attore.[101] Il cantante fu scelto da
Barbra Streisand per recitare nel film È nata una stella, ma le richieste
esageratamente esose del colonnello Parker impedirono che ciò avvenisse e la stessa
cosa accadde anche dopo le sue candidature ad altri due film di notevole spessore:
La gatta sul tetto che scotta nel ruolo che fu di Paul Newman e Un uomo da
marciapiede, parte che poi andò a Jon Voight.
Il matrimonio
Lisa Marie Presley, figlia di Elvis. È stata sposata, dal 1994 al 1996, con Michael
Jackson.
I suoi fan più accaniti hanno sempre considerato l'ex moglie del cantante come la
principale responsabile del profondo stato di prostrazione in cui egli, a causa
dell'avvenuta separazione, sprofondò. Secondo costoro il verificarsi di tale
situazione fu anche la causa primaria del successivo pauroso incremento del consumo
di psicofarmaci che il cantante, nel tentativo di combattere lo stato depressivo
che lo affliggeva, proprio a partire da quel periodo, pose in atto: tale
comportamento lo condusse in un primo tempo rapidamente verso la dipendenza dagli
stessi e successivamente al disfacimento psicofisico che divenne così evidente,
anche a livello esteriore, a partire dalla seconda metà degli anni settanta.
Elvis, influenzato positivamente dall'atmosfera che si era creata attorno alla sua
persona e dalla valenza artistica dei suoi nuovi collaboratori (autori,
strumentisti e coristi), si dedicò con professionalità alle sedute di
registrazione: i risultati non si fecero attendere e il frutto di tutto questo
lavoro furono due album, i quali vennero accolti positivamente sia dalla critica
sia dal pubblico, contenenti una serie di canzoni eccellenti. Tali album, Back In
Memphis e From Elvis in Memphis, contenevano canzoni quali In the Ghetto e
Suspicious Minds (di quest'ultima un gruppo che raggiunse una certa notorietà negli
anni ottanta, i Fine Young Cannibals, produsse una cover, che ottenne un buon
riscontro commerciale), che furono successi discograficamente notevoli, e
contribuirono a fare ritornare il nome del cantante tra quelli che occupavano i
primi posti delle varie classifiche di vendita, cosa che non accadeva dalla prima
metà degli anni sessanta.[113]
Sempre nel corso del decennio in questione vennero poi pubblicati alcuni album di
carattere antologico, quali gli album dal titolo Elvis' Golden Records Volume 3,
Elvis for Everyone! e infine Elvis' Gold Records Volume 4, che contenevano raccolte
di brani già pubblicati in precedenza dal cantante e che raggiunsero dei discreti
piazzamenti nelle varie classifiche. I singoli che nel corso del decennio
raggiunsero i migliori risultati a livello commerciale furono quelli intitolati Are
You Lonesome Tonight?, It's Now or Never, e Surrender, pubblicati nel corso del
biennio comprendente gli anni 1960 e 1961.
La carriera concertistica
Presley cominciò il nuovo decennio producendosi in una seconda serie di spettacoli
alla quale si dedicò con continuità per circa un mese, nell'arco di tempo compreso
tra 26 gennaio e il 23 febbraio del 1970, sempre sul palco dell'International Hotel
di Las Vegas. Il cantante curò attentamente il suo aspetto fisico, raggiungendo un
giro vita da 32 pollici,[115] e il suo look, cercando di rinnovarlo e adeguarlo ai
tempi che si stavano evolvendo e adottando abiti jumpsuit disegnati da Bill Belew e
poi divenuti iconici.[116] Durante lo svolgimento delle sue performance, com'era
già accaduto nel corso dell'attività concertistica negli anni cinquanta, Presley
divenne l'oggetto di manifestazioni di isteria collettiva testimoniate nel
documentario Elvis: That's the Way It Is, prodotto in quel periodo. All'epoca il
cantante, interpellato a proposito delle questioni inerenti alle nuove tendenze che
si stavano affermando in campo musicale, così si espresse: «La musica è molto
migliorata negli ultimi anni. I suoni sono migliori, i musicisti sono migliori. […]
Conoscete i Beatles e i Byrds… a il rock 'n' roll, fondamentalmente, si basa sul
gospel e il rhythm and blues».
Da ricordare la stretta amicizia che in quel periodo egli strinse con il cantante
gallese Tom Jones, che aveva raggiunto la notorietà internazionale durante lo
svolgimento di un tour attraverso varie località degli Stati Uniti, calcando anche
i palcoscenici di Las Vegas, e dal quale egli mutuò alcuni degli atteggiamenti che
quest'ultimo adottava quando si esibiva sul palco.[117] Fu proprio Las Vegas, la
città che circa una quindicina di anni addietro era stata la testimone di uno dei
maggiori insuccessi giovanili del cantante, poiché all'epoca il sofisticato
pubblico che affollava i suoi esclusivi locali aveva dimostrato di non apprezzare
assolutamente gli atteggiamenti in cui egli si produceva durante le sue esibizioni,
il luogo presso il quale si concretizzò la sua rinascita artistica. Elvis, da quel
momento in poi, sembrò deciso a volere recuperare tutti gli anni perduti trascorsi
lontano dal pubblico, e nell'arco di sette anni, compreso tra l'anno 1970 e l'anno
1977, si esibì in quasi un migliaio di concerti, raggiungendo una media di una
performance ogni due giorni e mezzo circa. Degno di nota il fatto che tali concerti
inoltre comprendessero solitamente più esibizioni, anche due o tre, che si
svolgevano in diversi orari della stessa giornata.[118]
Una serie di costumi appartenuti a Elvis e da lui utilizzati nel corso della sua
carriera
In effetti la raccolta di tali fondi aveva già preso il via nel giugno del 1972, in
memoria di un grande cantante e compositore hawaiiano, Kui Lee, che era deceduto a
causa di un cancro qualche anno addietro, il 3 dicembre del 1966, all'età di soli
34 anni. Fautore di tale nobile iniziativa era stato il giornalista Eddie Sherman,
che collaborava con una testata giornalistica locale denominata Honolulu
Advertiser. A ogni modo sussistono testimonianze inconfutabili del fatto che il
cantante, a partire dai primi anni sessanta, consolidata la ricchezza, avesse
iniziato a collaborare con una serie di organizzazioni che si occupavano di
raccogliere fondi per devolverli successivamente a scopo benefico, effettuando una
lunga serie di donazioni in denaro, peraltro di rilevante entità, alle stesse, e
che mantenne tale consuetudine sino alla fine dei suoi giorni.[124]
Le stravaganze
Una veduta degli interni del Convair 880, l'aereo personale di Elvis
A partire dalla seconda metà degli anni settanta, diventò anche evidente il fatto
che il cantante, a causa dello stato depressivo che lo affliggeva e del conseguente
abuso di farmaci in cui si produceva nel tentativo di combatterlo, cominciasse
decisamente a manifestare i segni di una qualche forma di squilibrio psichico.
Sussistono testimonianze attendibili del fatto che egli, a partire da quel periodo,
frequentemente utilizzasse le armi di cui era in possesso allo scopo di sfogare i
suoi eccessi di rabbia su degli oggetti, in modo particolare auto e televisori.
Sussistono anche testimonianze attendibili del fatto che egli adoperasse tali armi
allo scopo di minacciare e intimidire i membri del suo entourage, con i quali,
sempre a causa delle condizioni psichiche in cui versava, aveva spesso violenti
diverbi.[133] Si ha poi notizia di un ambizioso progetto cinematografico al quale
all'epoca il cantante partecipò, vale a dire la lavorazione di un film-documentario
incentrato sulle arti marziali, per le quali egli da tempo nutriva una grande
passione, e nel quale avrebbe ricoperto il ruolo di protagonista.
Tale progetto poi, a causa dei seri problemi di salute che cominciarono ad
affliggere il cantante, dovuti principalmente alla sua condotta di vita, nonché al
conseguente eccessivo e smodato consumo di farmaci attuato allo scopo di sostenerne
il ritmo, venne poi accantonato e la pellicola in questione non raggiunse mai le
sale cinematografiche. Sono tuttavia visibili sui siti internet che trattano
dell'enorme mole di memorabilia attinenti al personaggio, alcuni spezzoni di
filmati amatoriali girati presso la palestra dove egli si allenava in compagnia del
suo entourage, che avrebbero dovuto essere utilizzati nel corso della lavorazione
del documentario.[134] Tali filmati in effetti ci tramandano l'immagine di un
cultore delle arti marziali piuttosto lento, imbolsito e complessivamente in
pessima forma fisica.[132]
Fra di esse, in Italia si possono ricordare quelle pubblicate dalla RCA Italiana,
appartenenti alla "Linea tre", e in Inghilterra quelle pubblicate dalla RCA Camden,
sottomarca della RCA, sulla stessa falsariga. Furono poi pubblicati numerosi album
redatti con sequenze di brani di nuova fattura incisi in studio, alcuni validi
artisticamente, e fra di essi si possono ricordare quello intitolato Elvis Country
(I'm 10,000 Years Old), un concept album contenente una serie di brani di musica
country, e quello intitolato Elvis Sings the Wonderful World of Christmas, una
raccolta di canzoni a carattere natalizio, commercializzati entrambi nel 1971.
Seguì poi la pubblicazione di una raccolta di brani di tipologia gospel, intitolata
He Touched Me, commercializzata nell'anno 1972.
Degno di nota anche album intitolato Aloha from Hawaii Via Satellite, contenente la
colonna sonora dell'omonimo concerto, commercializzato nel 1973. Curioso invece
l'album intitolato Having Fun with Elvis on Stage, una singolare raccolta
contenente la registrazione dei dialoghi che il cantante intratteneva con il suo
pubblico durante lo svolgimento dei suoi concerti, commercializzato nel 1974.
Particolari invece i due album intitolati rispettivamente Promised Land e Today,
contenenti una lunga serie di brani caratterizzati da una struttura di stampo
decisamente melodico e dai quali traspariva una vena di notevole tristezza,
entrambi commercializzati nel 1975.
L'ultimo album pubblicato dal cantante nel corso del decennio degno di nota fu
quello intitolato Moody Blue, che conteneva una raccolta di brani di netta
ispirazione country. I brani che in quel periodo ottennero maggior successo di
classifica in qualità di singoli, furono, in ordine cronologico quelli intitolati
rispettivamente Kentucky Rain e The Wonder of You, quest'ultimo una cover di un
vecchio successo di Ray Peterson, risalente all'anno 1959, commercializzati
entrambi nel 1970, There Goes My Everything, commercializzato nell'anno 1971,
Burning Love, commercializzato nel 1972, Steamroller Blues, commercializzato nel
1973, Promised Land, commercializzato nel 1974, My Boy, e T-R-O-U-B-L-E,
commercializzati entrambi nel 1975.
L'ultimo successo discografico del cantante nel corso del decennio in questione fu
rappresentato dalla pubblicazione del singolo intitolato Moody Blue,
commercializzato nel 1977, che fu anche l'ultimo disco pubblicato dal cantante
prima del suo decesso, avvenuto il 16 agosto di quell'anno. Alcuni di questi titoli
raggiunsero posizioni di rilievo nelle varie classifiche discografiche, sia sul
mercato americano, sia su quello europeo, raggiungendo anche in qualche caso
notevoli periodi di permanenza nelle zone alte delle stesse, ma apparve evidente
che il cantante durante la seconda metà degli anni cinquanta, il periodo durante il
quale la sua immagine si era affermata a livello internazionale, avesse raggiunto
risultati ben più eclatanti.
Il declino
I problemi fisici e nella vita privata
All'inizio degli anni settanta, il cantante cominciò a manifestare problemi alla
vista e, dopo essersi sottoposto a una serie di esami oculistici, scoprì di essere
affetto da una forma di glaucoma secondario: di tale problema soffrì sino alla fine
dei suoi giorni perché la continua esposizione alle forti luci di scena,
inevitabile durante lo svolgimento dell'attività concertistica, peggiorò la
patologia da cui era afflitto. Contemporaneamente cominciarono a manifestarsi dei
problemi inerenti alla sua vita matrimoniale, poiché i lunghi periodi di lontananza
dalla dimora coniugale, i suoi sempre più frequenti occasionali rapporti con altre
donne, i suoi continui sbalzi di umore, dipendenti dall'abuso di farmaci,
diventarono la fonte di continui diverbi con la moglie Priscilla. In seguito il
protrarsi di questa situazione spinse poi la stessa Priscilla, che normalmente non
lo seguiva durante lo svolgimento dei suoi interminabili tour e che nel frattempo
aveva imbastito una relazione sentimentale con un altro uomo, a chiedere ed
ottenere la separazione da lui, nel febbraio del 1972.[83]
L'abuso di farmaci
Con il passare degli anni Elvis, allo scopo di reggere meglio il serrato ritmo
della sua stressante attività concertistica, incrementò paurosamente il consumo di
farmaci quali stimolanti e anfetamine. Parimenti, allo scopo di forzare poi il suo
successivo riposo aumentò smodatamente anche il consumo di farmaci quali
barbiturici e tranquillanti: il letale mix di farmaci che era solito assumere
sempre con maggior frequenza e in quantità sempre più rilevanti, suscitò in lui una
forma di grave dipendenza, e finì per incidere poi in modo negativo anche sulla sua
salute. I ricoveri in ospedale divennero allora frequenti. Inoltre, a quella che
sembrava la continua crescita di uno stato ipocondriaco, si aggiunsero poi le
conseguenze di un'alimentazione eccessiva e disordinata, che portarono il cantante
a ingrassare vistosamente e a sottoporsi poi, nel tentativo di recuperare un minimo
di forma fisica, a spossanti diete dimagranti a base di medicinali.[135]
Un segnale di problematiche legate alla salute del cantante era che, malgrado egli
continuasse a impegnarsi in un gran numero di concerti, la durata di questi era
ridotta, e di regola non duravano più di un'ora, a volte 50 minuti. Nonostante i
problemi che lo afflissero, il cantante continuò a esibirsi in molte tournée, la
maggior parte negli Stati Uniti, senza mai fermarsi, e non modificava lo stile di
vita, nonostante gli avvertimenti dei medici.[7] John Wilkinson, chitarrista che
lavorò negli ultimi anni con Presley, lo ritrasse in particolari inquietanti:
«Gonfio come un otre, balbettante, un vero rottame [...] c'era qualcosa che
assolutamente non andava nel suo fisico...»[138]
Pur alternando condizioni fisiche spesso critiche, in alcune occasioni non mancò di
prodursi in performance di indubbio livello, come la sua esibizione a Rapid City al
Rushmore Plaza Civic Center il 21 giugno 1977, durante la quale eseguì una sentita
e vocalmente valida interpretazione del pezzo Unchained Melody, brano utilizzato in
seguito negli anni ottanta come colonna sonora del film Ghost nella versione del
1965 incisa dai The Righteous Brothers.[139] Si esibì con continuità fino a poco
prima del decesso. Tenne il suo ultimo concerto il 26 giugno 1977 al Market Square
Arena di Indianapolis davanti a un pubblico composto da 18 000 persone (spezzoni
della colonna sonora tratta da quell'ultima esibizione sono contenuti nel CD
pubblicato nel 2002 e intitolato Adios: The Final Performance[140]).
L'"Elvis in Concert"
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Elvis in
Concert (speciale TV CBS).
Nel corso del 1977 venne prodotto dalla CBS uno speciale televisivo, realizzato
assemblando una serie di riprese effettuate durante lo svolgimento di alcune delle
ultime esibizioni in concerto del cantante. Gli spezzoni di filmato, utilizzati
allo scopo di assemblare il prodotto finale successivamente trasmesso, della durata
di circa un'ora, evidenziarono l'immagine di un artista ormai sfatto, a volte in
stato confusionale, palesemente invecchiato, paurosamente in sovrappeso, e nel
complesso in pessima forma fisica. Tali condizioni sono maggiormente apprezzabili
visionando dei filmati amatoriali girati all'epoca, dietro le quinte, prima
dell'ingresso in scena del cantante, che sono visibili sui vari siti internet
dedicati all'enorme mole di memorabilia attinente al personaggio.[141]
Durante lo svolgersi delle esibizioni egli interpretò come al solito quello che era
considerato il suo repertorio più classico, riproponendo alcune versioni dei suoi
successi discografici, talvolta corredandole di varianti che le condizioni fisiche
in cui versava resero inevitabilmente ridicole e grottesche. La registrazione di
tali esibizioni rappresenta comunque l'ultima testimonianza mediatica della tipica
attività concertistica in cui egli si era prodotto per tutto il corso degli anni
settanta, e venne denominato Elvis in Concert. Dalla colonna sonora dello stesso
speciale, fu ricavato anche un album, pubblicato successivamente al decesso del
cantante, che all'epoca raggiunse posizioni di un certo rilievo nella classifica
stilata dalla rivista Billboard.[142]
La morte
Dopo l'ultima esibizione alla Market Square Arena di Indianapolis del 26 giugno
1977, il cantante tornò a Memphis per un periodo di riposo e per dedicarsi
all'organizzazione del nuovo tour, che sarebbe dovuto iniziare attorno alla seconda
metà di agosto.
Verso le 9.30 del mattino si diresse verso la stanza da bagno, con il libro. Dopo 4
ore, alle 13:30, venne rinvenuto nella stanza da bagno dalla compagna Ginger Alden,
che diede immediatamente l'allarme. Il cantante giaceva sul pavimento. In ambulanza
fu trasportato al Baptist Memorial Hospital, dove giunse alle ore 14:56. I
tentativi di rianimazione messi in atto nel trasporto furono inutili e all'arrivo
risultò evidente che la morte era sopraggiunta già da diverse ore. Alle 15:00 ne fu
dichiarata la morte, che in un comunicato nell'immediatezza fu attribuita ad
"arresto cardiaco", nonostante non vi fosse ancora alcun riscontro medico-legale.
Elvis Presley aveva 42 anni.[145]
I funerali
I movimenti di Presley venivano sorvegliati quotidianamente dai giornalisti, che
spesso si aggiravano dinanzi alla casa. I mezzi di informazione vennero a
conoscenza del fatto immediatamente e la voce della morte si diffuse con
tempestività. Meno di un'ora dopo il decesso del cantante un migliaio di persone si
erano già riunite davanti al cancello di Graceland: un'ora più tardi il loro numero
si aggirava già sui tremila. Nel pomeriggio raggiunse e superò la cifra di
ventimila, e in tarda serata si raggiunsero e superarono le ottantamila presenze.
Anche il successivo svolgimento delle esequie fu caratterizzato da quella forma di
particolare e a volte grottesco folclore, che per tutto l'evolversi della carriera
del cantante era stato alimentato dalla devozione che i suoi fan gli avevano sempre
tributato.
I medici che ebbero in cura Elvis all'epoca, tra cui il dottor Nichopoulos, suo
medico personale, avevano già cercato di convincerlo a sostituire il suo regime
alimentare con uno più sano e regolare, senza tuttavia ottenere il benché minimo
successo, già a partire dal 1974, dunque circa tre anni prima.[148][149]
Tuttavia, vi sono dati contrastanti per quanto riguarda la causa della sua morte.
Un'altra causa a cui venne da subito attribuita la morte di Presley fu l'obesità.
Secondo la stima del medico che effettuò l'autopsia sul corpo del cantante, Elvis
al momento del decesso pesava circa 158 kg.[148] Era visibilmente ingrassato,
specialmente nell'ultimo periodo di vita, dato che passava il molto tempo seduto
nella sua stanza davanti alla Tv ricorrendo al cibo per consolarsi: dolciumi
fritti, cheeseburger, gelati, pizze, panini fritti con bacon, burro di noccioline e
banane. Il dottor Nichopoulos, suo medico personale, aveva cercato senza successo
di cambiare il regime alimentare di Elvis già nel 1974.[148][149] Non trascurabile
poi anche l'ipotesi di uno shock anafilattico, provocato da una parziale allergia
alla codeina, sostanza presente in dosi elevate nei farmaci contro il mal di denti
che egli stava assumendo in dosi massicce durante quei giorni.
Dubbi sulla sua morte sono sempre stati avanzati da molte persone, facendo anche
nascere varie ipotesi fantasiose che hanno contribuito ad alimentarne il mito come
quello in cui si sostiene che Elvis non sia morto, ma si sia in realtà nascosto.