Ricordato per il suo talento vocale e per l'esuberante personalità sul palco, è
considerato uno dei più celebri e influenti artisti nella storia del rock e viene
riconosciuto come uno dei migliori frontman di sempre. Come membro dei Queen venne
inserito nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2001, e come singolo artista entrò a
far parte della Songwriters Hall of Fame nel 2003.[3][4] Nel 2008 la rivista
statunitense Rolling Stone lo classificò 18° nella classifica dei migliori cento
cantanti di tutti i tempi,[5] mentre l'anno successivo si piazzò al primo posto tra
le voci rock per Classic Rock.[6]
Nel 1970, insieme al chitarrista Brian May e al batterista Roger Taylor, fondò i
Queen, ai quali un anno più tardi si aggiunse il bassista John Deacon. Per il
gruppo rock britannico, di cui fece parte fino alla sua prematura scomparsa dovuta
alle complicanze dell'AIDS da cui era affetto, scrisse canzoni di successo come
Bohemian Rhapsody, Crazy Little Thing Called Love, Don't Stop Me Now, It's a Hard
Life, Killer Queen, Love of My Life, Bicycle Race, Play the Game, Somebody to Love
e We Are the Champions.
Oltre all'attività con i Queen, negli anni ottanta intraprese un breve percorso da
solista con la pubblicazione di due album, Mr. Bad Guy nel 1985 e Barcelona nel
1988, quest'ultimo frutto della collaborazione con il soprano spagnolo Montserrat
Caballé. In sua memoria venne organizzato, il 20 aprile 1992, il Freddie Mercury
Tribute Concert, al quale parteciparono molti artisti di tutta la scena musicale
internazionale; parte dei proventi dell'evento furono utilizzati per fondare The
Mercury Phoenix Trust, organizzazione impegnata nella lotta all'AIDS.
Nel 1953 si tennero le celebrazioni per il suo Navjote, il rito di iniziazione allo
zoroastrismo, nel Tempio del Fuoco di Zanzibar.[14][17] Per accedere a una migliore
istruzione, il 4 febbraio 1955 Farrokh iniziò a frequentare la St. Peter's Boys
School, un collegio britannico a Panchgani, 380 km a sud di Bombay; durante le
pause scolastiche viveva in compagnia della nonna e della zia Sheroo Khory.[18] A
scuola Bulsara iniziò a essere chiamato "Freddie".[19] Oltre a possedere un
notevole talento artistico, risultando eccellente nel disegno, il ragazzo praticò
anche alcuni sport a ottimi livelli; era infatti un abile velocista e pugile e
raggiunse buoni risultati anche in altre discipline come l'hockey su prato e il
tennis da tavolo.[2]