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Libri comprati o prestati e addio, Montalbano

13.09.2019, Episode 163

Al dente

Ciao a tutti da Francesca e dal podcast “Al dente!”. È il 13 settembre e oggi devo darvi una notizia importante: purtroppo questa è la
nostra penultima [1] puntata. Sì, mi dispiace molto, ma… è così, tutte le cose finiscono prima o poi, anche quelle belle: PodClub è
stato 11 anni con voi, e noi abbiamo passato 6 anni insieme con “Al dente”. Mi sembra ieri! Il tempo è volato in un soffio. In tutti questi
anni abbiamo imparato a conoscerci, a condividere un sacco di cose… Per me è stata un’esperienza fantastica! Beh, però… dai,
bando [2] alla tristezza, oggi sono qui con voi e vi parlerò di libri: nella prima parte vedremo i vantaggi [3] e gli svantaggi [4] tra
comprarli e prenderli in prestito [5]; la seconda parte invece la voglio dedicare a un grande scrittore che ci ha lasciato da poco:
Andrea Camilleri, il padre di Montalbano.
E ora auguro a tutti un buon ascolto!

***

Cari ascoltatori, che ne dite: è meglio comprare un libro o prenderlo in biblioteca? Questo è il dilemma! Beh, in fondo ognuna delle
due cose ha dei pro e dei contro. Per esempio, è molto bello andare in libreria [6], scegliere un libro nuovo e portarlo a casa con noi.
Sfogliarlo [7], annusare [8] l’odore della carta… E poi finalmente cominciamo a leggerlo. Sì, ma può succedere che dopo qualche
pagina scopriamo che non ci piace. Mhhh… È capitato anche a voi? A me sì, varie volte! E allora, che fare? Metterlo sullo scaffale [9],
insieme agli altri, quelli che conserviamo con affetto? No, non è la soluzione giusta. Abbandonarlo in un angolo della libreria, dove
non si vede? Mmh… nemmeno questo va bene: così alla fine ci riempiamo di testi inutili ed è un bello spreco [10] di spazio ed
energia, no?
Una buona alternativa allora può essere quella di mettere a disposizione di altre persone questi libri, per esempio regalarli a
conoscenti e amici. Oppure metterli in luoghi appositi (ne esistono in tanti paesi, per esempio dentro le vecchie cabine del telefono o
alla fermata del bus). È il book-crossing, in questo modo i libri circolano, passano di mano in mano e sono utili. Perché quello che
non piace a me, magari piace molto a te, e viceversa.
Ma naturalmente c’è anche un’altra possibilità: cioè andare in biblioteca. Certo, non è che si trovino tutti i libri che desideriamo,
soprattutto se si vive all’estero come me…
Però ce ne sono comunque molti, anche appena usciti e spesso sono scoperte interessanti. Infatti mi è capitato di leggere un
romanzo un po’ per caso, magari attratta dal titolo o dall’immagine di copertina [11]… e poi mi sono proprio appassionata. Così in un
secondo tempo mi sono comprata tutti i libri di quell’autore.
Ma la biblioteca ha anche un altro lato positivo: se dopo alcune pagine il libro che ho preso proprio non mi piace... La soluzione è
semplicissima: lo riporto indietro e tanti saluti. Che liberazione! E poi non dimentichiamoci dei libri elettronici, che si possono
prendere e tenere... per sempre! Quindi, come vedete, comprare e prendere in prestito non sono due cose in contrasto tra di loro, la
cosa più importante è leggere!
E per finire, bisogna dire che è anche molto bello condividere con gli altri i nostri libri, quelli che amiamo. Anche se alcune persone
ne sono così gelose che li tengono solo per sé e raramente li cedono [12], e solo a pochissimi amici fidati [13]. Invece io sono molto
grata alla mia amica Daniela che tanti anni fa ha condiviso con me alcuni libri e mi ha fatto conoscere un autore fantastico: Andrea
Camilleri. Ma di questo vi parlerò fra un attimo.

***

Sono sicura che avete già sentito parlare di lui: Andrea Camilleri, sì, il papà del
commissario Montalbano! E se mi seguite da un po’, ricorderete che ve ne ho
parlato, esattamente nella puntata n. 91, di tre anni fa. Beh, purtroppo questo
autore straordinario ci ha lasciato il 17 luglio scorso all’età di quasi 94 anni. Era
nato in Sicilia, a Porto Empedocle, il 6 settembre 1925. Dagli anni ’40 ha abitato
a Roma, ma siciliano è rimasto per sempre. Nella sua lunga vita possiamo dire
che ha vissuto molte vite diverse: infatti è stato sceneggiatore [14], poeta, regista,
attore, speaker radiofonico, insegnante di recitazione… e naturalmente scrittore.
Di lui si potrebbe parlare senza fine, ha scritto oltre 100 libri, in particolare
romanzi… Ma sicuramente la sua fama internazionale è dovuta alla creazione del
commissario Salvo Montalbano, nato quasi per caso nel 1994. Montalbano deriva
il suo nome dallo scrittore spagnolo Manuel Vàzquez Montalbàn, creatore del
famoso investigatore Pepe Carvalho. Con lui, Montalbano ha in comune, tra l’altro,
l’amore per la buona cucina. Pepe però è un bravissimo cuoco, mentre invece
Montalbano non sa cucinare per niente, ma apprezza tantissimo la gastronomia.
Mangiare bene per lui è quasi una religione: infatti, quando è a tavola vuole il silenzio assoluto per poter gustare tutto con profonda
partecipazione.
E quindi, come avrete capito, nei romanzi di Camilleri il giallo [15] è un elemento accessorio: infatti li leggi perché vuoi stare insieme
a Montalbano, far parte della sua vita, seguire le sue passoni, l’evoluzione della sua esistenza, entrare nel mondo magico della
Sicilia, con le sue bellezze e le sue grandi contraddizioni… Eh sì, a proposito, questi romanzi sono scritti in un misto di italiano e
siciliano, quindi sono piuttosto difficili da leggere! Ma niente paura: sono stati tradotti in 120 lingue diverse! Un successo planetario
[16], con oltre 30 milioni di copie [17] vendute… E non dimentichiamo i film per la tv, trasmessi in 20 Paesi.
Lo sapete che perfino Walt Disney gli ha dedicato alcune avventure? Sì, veramente: accanto a Topolino c’è il commissario…
Topalbano, ahah!
Ho anche letto che Camilleri per scrivere i suoi gialli era molto meticoloso [18] (non per niente era nato nel segno [19] della Vergine!):
ogni romanzo infatti è composto di 18 capitoli, ognuno di 10 pagine, non una di più, non una di meno. Sapete che non l’avevo mai
notato?! E sì che li ho letti tutti, dal primo (“La forma dell’acqua”, preso in biblioteca e… – a proposito – lo devo comprare per
completare la mia serie) fino all’ultimo, “Il cuoco dell’Alcyon”. In tutto 27 libri…
Anzi, in realtà 28, perché nel 2006 Camilleri – che allora aveva già 81 anni - ha depositato [20] presso la sua casa editrice l’ultimo
libro della saga con il finale. A questo proposito, l’autore dichiarò poi nel 2016: «Ho scritto la fine dieci anni fa… Ho trovato la
soluzione che mi piaceva e l’ho scritta di getto [21]. Non si sa mai se poi arriva l’Alzheimer…»
Immagino che questo libro uscirà prossimamente e – sono sicurissima – sarà di nuovo un best seller.
Che dire… Gli scrittori se ne vanno, ma i loro libri – quelli buoni – restano. Buon viaggio, Camilleri!

***

Cari ascoltatori, per oggi ci fermiamo qui. Vi aspetto ancora una volta su podclub.ch e sulla app fra due settimane, esattamente il 27
settembre per l’ultimissima puntata del nostro podcast “Al dente”, non mancate assolutamente! Infatti sarà una puntata davvero
speciale, è una sorpresa!
Un saluto da Francesca e a presto!

Glossar: Al dente

[1] penultimo: prima dell’ultimo

[2] bando a: mettiamo da parte, non pensiamo a

[3] (il) vantaggio: aspetto positivo

[4] (lo) svantaggio: aspetto negativo

[5] (il) prestito: concessione di qualcosa per un periodo, con obbligo di restituirlo

[6] (la) libreria: negozio o mobile in cui si tengono I libri

[7] sfogliare: girare le pagine, scorrere

[8] annusare: sentire un odore, un profumo

[9] (lo) scaffale: mobile a ripiani su cui si mettono libri o altri oggetti

[10] (lo) spreco: uso sbagliato, sperpero

[11] (la) copertina: rivestimento in carta che ricopre un libro


[12] cedere: dare ad altri

[13] fidato: che ispira o merita fiducia

[14] (lo) sceneggiatore: autore di sceneggiature per il teatro il cinema o la TV

[15] (il) giallo: romanzo o film poliziesco, con finale a sorpresa

[16] planetario: mondiale, internazionale

[17] (la) copia: esemplare di libro

[18] meticoloso: preciso, molto scripoloso, quasi pignolo

[19] (il) segno: una delle 12 parti in cui è diviso lo Zodiaco

[20] depositare: consegnare un documento presso un’autorità

[21] di getto: d’impulso, senza interruzione

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