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NEURINOMA DELL’ACUSTICO

Neoplasia a crescita lenta che può avere prolungate fasi di stazionarietà. È uno schwannoma, per cui
danneggia la guaina; nel 70% dei casi origina nel meato acustico interno, altre volte lungo il decorso ponto-
cerebellare. L’età media è tra i 30-60 anni. Tendenzialmente è monolaterale, ma non è raro trovarlo
bilateralmente.

Quadro clinico
I sintomi diretti sono acufeni e disturbi dell'equilibrio: la vertigine del neurinoma è subdola, viene proposta
più come instabilità, perché essendo a lento accrescimento non ha fatto un danno improvviso tale da
alterare il funzionamento del recettore. Un segno indiretto è lo slargamento del meato acustico interno.

La sintomatologia è correlata alla fase del tumore:

1. Fase otologica: la compromissione è a carico del nervo cocleare, del n. vestibolare (che è il ramo
dell’VIII più frequentemente colpito) e in parte del n. faciale (se il tumore ha diametro maggiore di
2 cm);

2. Fase neurologica: interessati V e VII (il tumore ha d>2cm);

3. Fase ponto-cerebellare: interessati anche IX, X e XI, compare l’atassia;

4. Fase della compromissione intracranica: compaiono disturbi visivi, cefalea e vomito;

5. Fase terminale: coinvolgimento dei centri encefalici vitali.

Quello che importa è far diagnosi precoce, in genere in fase otologica.

Diagnosi
Il passaggio che si fa dal punto di vista audiologico è l'esame audiometrico tonale, l'impedenzometria, test
vocali e poi potenziali evocati uditivi (ABR molto utile).
Dopo l'ABR, se non è stata esaustiva, si passa ad
uno studio di imaging, RMN, non la TC (se la TC
becca un neurinoma vuol dire che ha raggiunto
dimensione enormi). L'RMN va fatta con gadolinio
in vena (sostanza paramagnetica che funge da
mezzo di contrasto).

Trattamento
La terapia non è per forza immediatamente aggressiva. È una neoplasia a lento accrescimento, molte volte
si riesce a fare diagnosi precoce, per cui nella maggior parte di tali neurinomi si tiene un iniziale
atteggiamento di osservazione per capirne l’evoluzione. Infatti, una volta determinate le dimensioni con
uno studio RMN, bisogna capire se questo neurinoma ha tendenza al rapido accrescimento, oppure se
rimane stabile nel tempo. Se si tratta di neurinomi non aggressivi con pochi sintomi si attua una
radioterapia stereotassica, una sorta di radioterapia mirata sul neurinoma. L'approccio neurochirurgico è
più demolitivo, riservato a fasi più avanzate. Nell'approccio trans-labirintico si ha la conseguenza immediata
di un danno all'udito sicuro.

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