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- investimento = acquisto di beni utilizzati per produrre altri beni (prendono il nome di
capitale)
- produzione: un’impresa, per produrre beni o servizi, utilizza altri beni (capitale) +
lavoro (bene immateriale, prestazione di manodopera, servizio del lavoratore)
- costo del capitale = si misura con suo rendimento (interesse)
- costo del lavoro = salario (stipendi, remunerazioni)
- investimento si valuta guardando al costo che avrebbe destinare i risparmi
dell’impresa ad altri usi (finanziari) → legato al valore futuro, quindi elemento di
incertezza (rischio) → tasso di remunerazione del capitale (interesse)
- capitale (beni durevoli acquistati per produrre altri beni) si deprezza (perde valore,
invecchia) → tenere conto dell’ammortamento
- parte dei risparmi dell’impresa accantonati solo per rimpiazzare capitale che si
deprezza per continuare a produrre
- impresa cresce quando aggiunge beni capitali nuovi (nuove
macchine/impianti…) = aumenta sua capacità produttiva e sua dimensione
- crescita dell’economia data da nuovi investimenti, nuove attività che generano nuovi
beni e servizi o nuovo valore aggiunto (miglioramento tecnologico)
- terra → non un capitale in senso stretto, ma ha un rendimento → rendita
- beni finanziari → titoli che generano reddito
- lavoro
- si misura in ore lavorate (tempo), numero di addetti (pdv delle imprese),
numero di occupati (pdv dei lavoratori)
- remunerato a seconda del grado di: qualificazione (capitale umano),
produttività (quanto produce un’unità per unità di prodotto o tempo),
tecnologia, sforzo dei lavoratori (connesso a condizioni di lavoro), salario,
organizzazione delle imprese… → produttività, investimenti e tecnologia sono
strettamente legati
- occupazione (condizione di impiego volontario), disoccupazione (mancanza di
impiego involontario), inattività (assenza di occupazione, volontaria)
- guardare al reddito prodotto da un paese (PIL) per capire quanta ricchezza produce,
quanto questa cresca di anno in anno, come reddito è percepito (ricevuto) dai suoi
cittadini → reddito prodotto da un paese è indicatore della ricchezza prodotta e
quindi del benessere (beni e servizi)
- paese destina parte del suo reddito a infrastrutture, scuole, ospedali,
abitazioni…
- benessere di un paese misurato da indicatori sviluppo umano:
- mortalità e morbilità, incidenza delle malattie
- igiene, infrastrutture, sanità e servizi alla persona
- abitazioni e abitabilità
- istruzione di ogni grado
- indicatori ambientali
- reddito prodotto (ricavo delle imprese) destinato a remunerare capitale e lavoro
- importante guardare a come reddito complessivo viene distribuito tra i cittadini →
indicatore del grado di minore o maggiore “concentrazione” del reddito stesso
Evoluzione del reddito e del prodotto come indicatori del progresso economico: 2 approcci
1. La trappola malthusiana
- sopravvivenza di una popolazione (e quindi la sua crescita o diminuzione) dipende
da disponibilità di alimenti, natalità e mortalità e Malthus aggiunge che produzione
agricola (disponibilità di alimenti) non sufficiente a sostenerne la crescita
- natalità, mortalità, crescita e diminuzione del prodotto (quindi dell'alimentazione)
determinano andamento della popolazione che a sua volta determina
andamento della produzione → quando aumenta popolazione, aumenta
produzione (più braccia, più terreni messi a coltivazione)
→ quando diminuisce produzione, popolazione aumenta e si contrae in dipendenza
della disponibilità di alimenti
- popolazione aumenterebbe in continuazione, invece ci sono due fattori che
contrastano questo andamento: natalità e mortalità
- modello malthusiano spiega stabilità di lungo periodo della popolazione basandosi su
3 ipotesi
1. ogni società ha un tasso di natalità determinato da costumi e tradizioni che
regolano fertilità e nuzialità
2. tasso di mortalità in ogni società diminuisce man mano che standard di vita
aumentano
3. quando nati superano i morti, popolazione aumenta, produce di più, standard di vita
migliorano, però tendenza opposta → prodotto non aumenta, e quindi standard di
vita diminuiscono (meno disponibilità di alimenti da dividere tra tutti)
- paese leader economico nel corso dei secoli è cambiato di luogo e di caratteristiche
- città stato italia nord (rep di venezia), hanno dato il via al processo di crescita e
commercio mediterraneo post caduta impero romano; conquista araba, spagna e
portogallo hanno aperto rotte commerciali marittime verso americhe e asia
- Europa occidentale supera cina (economia leader in Asia) in termini di reddito
pro-capite nel XIV secolo → da allora, economia cinese e asiatica rimasta stagnante,
a causa delle istituzioni indigene e delle loro politiche, poi dal 1700 fu rafforzata da
sfruttamento coloniale
- Europa occidentale, nuova dimensione all’ascensione economica dal xvii secolo in
avanti: colonizzazione e appropriazione risorse naturali del nord e sud america,
migrazione coloni europei, sviluppo tecnologico e dell’organizzazione, spinta
economica del mercantilismo (commercio internazionale di materie prime),
sfruttamento delle colonie tropicali, rivoluzione industriale e affermazione del
capitalismo di mercato
- verso fine XIX secolo, Stati Uniti d’America già paese leader economico mondiale
- dominazione coloniale dell’America Latina: istituzioni spagnole e portoghesi meno
capaci di favorire sviluppo capitalistico, popolazione indigena molto numerosa fu
trattata come sottoclasse (no accesso a terra o istruzione), dopo indipendenza ordine
sociale non cambiò molto: aumento reddito pro-capite più contenuto rispetto a quello
del Nord America, anche se più rapido di quello asiatico o africano
- Giappone, eccezione asiatica: nel corso del 1600-1700-1800, Giappone supera Cina
in termini di reddito pro-capite → potere dei Meiji nel 1868 provoca cambiamento
istituzionale (scopo era raggiungere Occidente)
- Africa, reddito pro-capite nel suo insieme fu più basso nel 1820 che nel primo secolo
dell’Era Cristiana, da allora aumento molto più contenuto rispetto ad ogni altra parte
del globo, aumento popolazione 8 volte più veloce di quello europeo
> epoche economiche
→ tesi di Maddison: motore principale dello sviluppo è cambiamento tecnologico
(invenzioni, adattamenti progressivi delle tecniche e dell’organizzazione produttiva, per un
sempre maggiore sfruttamento delle risorse → RI accelerazione di tale processo)
- bene prodotto è il risultato dell’utilizzo di fattori di produzione (risorse
naturali+lavoro+capitale) lavorati e combinati secondo una certa tecnologia
→ storia dell’economia mondiale in una chiave evolutiva, dove fattori di produzione vengono
aumentati nel corso dei secoli dal progresso tecnologico e dal miglioramento qualitativo della
forza lavoro = epoche economiche per come i fattori di produzione si combinano (quante
risorse e forza lavoro sono necessarie per produrre una stessa quantità di prodotto, reddito,
mediante una certa tecnologia, ovvero insieme di tecniche e metodi)
→ 4 epoche, lungo ogni epoca, prodotto pro-capite (rapporto tra prodotto totale e
popolazione) resta +o- costante, quando prodotto pro-capite aumenta in modo permanente
si entra in un’altra epoca → è il cambiamento tecnologico che introduce un aumento
permanente della produttività e del prodotto totale (e quindi del prodotto pro-capite) che
diviene irreversibile:
1. epoca agraria (500-1500) → lunga stasi nello sviluppo tecnologico, prodotto
pro-capite +o- costante per lungo tempo, con oscillazioni, (trappola malthusiana di
Clark)
- dopo crollo impero romano, europa lunga stagnazione economica, economia agraria
con pochi commerci. Dopo circa un millennio, lieve aumento netto della popolazione
ed un aumento del reddito pro-capite complessivi
- fluttuazioni importanti: 2 declini importanti della popolazione → malattie epidemiche
nel VI e VII secolo, e peste bubbonica XIV secolo
- dopo declini, standard di vita migliorarono temporaneamente
- tuttavia, diminuzione popolazione aveva effetto di diminuire produzione agricola
(minore forza lavoro) e quindi diminuzione offerta di prodotti alimentari, che
peggiorava iniziale effetto negativo delle catastrofi demografiche, con conseguenti
effetti inflazionistici → fluttuazioni demografiche e degli standard di vita per lungo
tempo sono state antitetiche
- termina con scoperta delle Americhe e inizio del commercio transoceanico di beni →
cambiamenti tecnologici nei trasporti (navigazione) e nelle armi (polvere da sparo) e
quindi nelle tecniche di guerra e di dominio
- lenta crescita popolazione di pari passo con lenta crescita del prodotto totale (e
quindi della disponibilità di alimenti) – caratteristica delle fasi agrarie
2. epoca agraria avanzata (1500-1700) → maggiore produttività e aumento
popolazione
- tra 1500-1700 importanti cambiamenti nelle coltivazioni e nella produzione agricola
- prodotto pro-capite aumenta di poco, nonostante aumento, seppur poco, della
produttività
- commercio internazionale, importazione materie prime e prodotti tropicali favorisce
crescita di Olanda, e poi UK, Fra
- crescono di più i paesi che si basano su economie di commercio (venezia), o sulle
colonie (spa, port)
> primo colonialismo francese → 1608-1815, interessò Québec, regione dei Grandi Laghi,
pianure del Mississippi, Louisiana, Saint-Domingue nei Caraibi, Guyana francese, isolette
caraibiche, India occidentale, diverso da colonialismo spagnolo perché territori colonizzati
scarsamente popolati e non ricchi di risorse sfruttabili, insediamenti francesi furono scarsi e
lento sviluppo coloniale, solo nel ‘600 comincia sfruttamento piantagioni nei Caraibi e
commercio con coste dell’Africa occidentale (=nascita Compagnia Francese delle Indie
Orientali e commercio di schiavi)
> colonialismo olandese → 1619-1949, interessò attuale Indonesia, isole delle Piccole
Antille, New Amsterdam (insediamento nell'isola di Manhattan), colonialismo commerciale,
basato su sfruttamento piantagioni e delle risorse minerarie
> primo colonialismo inglese → 1607-1783, interessò Nord America orientale, Nuova Scozia,
Terranova, Terra di Rupert, Bahamas, Giamaica, Belize, molte isole delle Piccole Antille,
colonialismo fondato sulla rapina (corsari) e sugli insediamenti coloniali a scopo di
sfruttamento, poi Compagnie delle Indie si dedicarono al commercio di schiavi e di materie
prime, rivalità con Spagna, poi con Paesi Bassi e poi con Francia
> colonialismo tedesco → 1870-1918, interessò Camerun, Namibia, Togo, Tanzania, alcune
isole dell'Oceano Pacifico (Papua Nuova Guinea e Arcipelago di Bismarck)
> colonialismo belga → 1885-1962, una unica grande colonia, il Congo Belga (76 volte +
grande del Belgio stesso), impero nasce come proprietà privata assicurata dalle altre
potenze coloniali al re del Belgio Leopoldo II (è sovrano sia del belgio sia del congo): re
monopolio assoluto delle risorse del territorio (avorio e caucciù) e dei minerali del sottosuolo
→ Colonialismo in Africa
- colonizzazione inizia dalle fasce costiere e dai delta dei grandi fiumi, rete di
insediamenti commerciali in concorrenza per sfruttamento delle materie prime e per
commercio degli schiavi, poi viaggi degli esploratori
5 stadi:
1. società tradizionale di partenza → agricoltura predominante, no conoscenza
scientifica empirica, ma credenze diffuse in divinità e spiriti, equivalenza tra consumo
della popolazione e risorse cioè assenza di commercio (riprendendo Malthus),
epidemie e carestie con effetti devastanti, società in un circolo vizioso e destinata a
restare indietro, cambiamento può venire solo da esterno o da shock esogeni.
Critica: non tiene conto dei diversi tipi di società tradizionali
2. precondizioni per decollo industriale → periodo di cambiamento in cui si
accumulano capitali (economici e sociali), si formano capacità imprenditoriali,
creazione sistema di istruzione generalizzato, nascita sistema di commercio e di
transazioni per scambio di beni prodotti e dei servizi (leggi), incrementi produttività
agricola ma economia ancora agraria, diffusione istituzioni creditizie (ricorda quello
che avviene nella fase agraria avanzata e poi quella mercantile di Maddison)
3. decollo industriale (processo di crescita, inizialmente, deve essere guidato da un
numero limitato di settori) → in un breve periodo di tempo trasformazione
permanente del sistema economico, processo permanente, livello produttivo molto
più elevato rispetto a quello di partenza, anche se limitato da poche tecnologie
disponibili, industria diventa settore guida dell’economia (al posto dell’agricoltura) →
fase che attraversò UK con RI
4. maturità → stadio della diversificazione, industria si estende a tutto il paese,
industria dominante nell’economia, diffusione di innovazioni che favoriscono nascita
di nuovi settori, aumenta reddito pro capite grazie ad aumento del reddito da lavoro,
migliora distribuzione
5. società della produzione e dei consumi di massa → produzione su larga scala,
sempre più standardizzata per abbassare costi di produzione e allargare mercato,
spesa per consumo aumenta, consumi diventano di massa, fase boom economico
Critiche:
- far coincidere progresso economico con sistema di sviluppo lineare per stadi
- non vengono presi in considerazione paesi, come Russia zarista, che hanno avuto
“falsa partenza”, modello Rostow vale per UK, Ger, Fra
- riguarda principalmente paesi grandi, molto popolosi, con risorse naturali
- sviluppo non sempre lineare, in certi paesi diversi stadi coesistono
1. investimento è variabile centrale della crescita stabile e svolge duplice ruolo: genera
reddito e crea capacità produttiva (+ capitale e nuove macchine più produttive)
- crescita dipende da quantità di lavoro e capitale → + investimenti portano
accumulazione di capitale → con + capitale si ha + prodotto e quindi +
reddito = crescita economica
- capitale, che si accumula con investimento, è quindi altro fattore cruciale della
crescita economica. Si ha crescita costante grazie all’adeguamento
dell’offerta attraverso l’aumento del capitale
2. aumento della capacità derivante dagli investimenti può comportare aumento della
produzione o maggiore disoccupazione a seconda del comportamento del reddito
- modello applicato a paesi meno sviluppati, dove manodopera è tanta ma non
capitale fisico, si osserva rallentamento sviluppo economico: investimenti
generano nuovo capitale, investimenti proporzionali ai risparmi (I=S), però nei
paesi meno sviluppati redditi non abbastanza alti da consentire sufficienti
tassi di risparmio, di conseguenza basso accumulo di capitale fisico
attraverso investimenti
- modello implica che crescita economica dipenda da politiche che facciano
aumentare investimenti, aumentando risparmio e utilizzando questi
investimenti in modo più efficiente grazie al progresso tecnologico. Secondo
mHD, economia va aiuta con appropriate politiche economiche, perché non
va da sola verso piena occupazione e tassi di crescita stabili
3. condizioni relative al comportamento del reddito possono essere espresse in termini
di tassi di crescita, effettiva, garantita e naturale: solo l'uguaglianza tra i tre tassi di
crescita può garantire la piena occupazione del lavoro e il pieno utilizzo del capitale
- se conosciamo costante (k), propensione al risparmio (s) e tasso di
deprezzamento del capitale δ possiamo calcolare saggio di crescita garantito
di un paese
4. queste condizioni, tuttavia, portano solo ad una crescita stazionaria. Il tasso di
crescita effettivo potrebbe essere diverso dal tasso di crescita garantito, Harrod
analizzato situazioni in cui condizioni non soddisfatte, problema stato definito di
instabilità della crescita → equilibrio instabile e se si è fuori dai valori di equilibrio
nulla garantisce che sistema converga (equilibrio della lama di coltello: o si sta sul filo
del coltello oppure si cade)
- mHD è un modello e non una strategia di crescita, ma venne utilizzato come modello
prescrittivo per economie dei paesi in via di sviluppo
- mHD dice che tasso di crescita del PIL = quota risparmio diviso per rapporto tra
capitale e prodotto, quindi tasso di crescita in un’economia può essere aumentato
aumentando livello di risparmio o riducendo rapporto capitale/prodotto
- nei paesi meno sviluppati (tanta offerta di lavoro, poco capitale fisico),
aumentare investimenti genera crescita economica che fa aumentare livello di
reddito nazionale. Redditi più alti permetteranno a più persone di risparmiare
→ ipotesi cruciale: che risparmi si traducano in investimenti
Limiti e problemi
- non è facile aumentare rapporto di risparmio nei paesi a basso reddito → reddito
extra guadagnato spesso speso per aumentare consumi piuttosto che per
risparmiare
- mancanza solido sistema finanziario in paesi in via di sviluppo
- difficile ottenere in paesi 3 guadagni di efficienza che riducano rapporto
capitale/prodotto
- investimenti statali in ricerca e sviluppo spesso sotto finanziati
- accumulazione capitale aumenta se economia cresce in modo dinamico
- piena occupazione non è realistica e metterebbe in moto meccanismi inflattivi
- !!! risparmi e investimenti sono condizione necessaria ma non sufficiente per
accelerare il tasso di crescita economica !!!
- mHD vede sviluppo economico e crescita economica come la stessa cosa: crescita
economica condizione (necessaria ma non sufficiente) dello sviluppo; i poveri paesi
dovrebbero prendere a prestito per finanziare l’investimento nel capitale per
innescare il processo di crescita: problemi nella restituzione e indebitamento
Critiche
- modello presuppone che tutti i profitti realizzati dalle imprese industriale saranno
reinvestiti, il che non accade sempre
- reinvestimento avviene sotto forma di maggiore capitale fisso, ma se il capitale è
labor-saving, la domanda di lavoro diminuisce invece che aumentare
- modello presuppone ci sia eccedenza di manodopera nel settore agricolo che può
facilmente passare al settore manifatturiero, questo non sempre vero
- livelli di salari potrebbero non essere sempre corretti, ad esempio attraverso attività
sindacale si potrebbe verificare aumento salari, e quindi diminuzione dei profitti
Modello di Harris-Todaro
- nel 1970 Harris e Todaro cercarono di dare una spiegazione della migrazione
rurale-urbana anche in assenza della condizione di salario di equilibrio uguale tra i
settori agricolo e industriale (partendo dalla teoria dello sviluppo economico di Lewis)
- ipotesi principale: decisione sulla migrazione si basa su differenziali di reddito attesi
tra aree rurali e urbane piuttosto che su differenziali salariali effettivi → migrazione da
aree rurali a urbane può essere economicamente razionale anche se reddito urbano
atteso supera reddito rurale e migrazione può avvenire anche se la domanda
effettiva di lavoro in aree urbane non garantisce occupazione
- schema di partenza di Harris-Todaro stesso di Lewis: economia sottosviluppata
dualistica con settore agricolo tradizionale predominante, dove offerta di lavoro
praticamente illimitata, settore industriale moderno, verso cui forza lavoro si
trasferisce, rendendo possibile sviluppo; nel settore industriale produttività garantisce
salario maggiore rispetto a salario agricolo e in questo modo forza lavoro agricola in
eccesso (surplus) può trovare impiego nel settore industriale. Come nel modello di
Lewis, anche in quello di Harris-Todaro, allo svilupparsi del settore industriale e con
aumento della sua forza lavoro, i salari dei 2 settori si eguagliano, in quanto
produttività e salari in agricoltura aumenteranno mentre scenderanno prod e salari
nel manifatturiero
- nella realtà, salario industriale e agricolo non sono uguali, ed è improbabile che
prevalga unico tasso salariale perché una quota della FL può rimanere in agricoltura
(che non necessariamente diventa capitalistica), e salario industriale solitamente è
fissato a un minimo sotto il quale potrebbe non scendere, minimo che comunque è
superiore al salario agricolo implicito
- aiuti allo sviluppo, aiuti finanziari, bilaterali (da un paese all’altro) o multilaterali (da un
paese, a organizzazione internazionale es WB o agenzie UN, che poi li
distribuiscono tra i paesi in via di sviluppo)
- ODA (Official Development Assistance) è una componente degli aiuti e trasferimenti
esteri effettuati dai governi e viene monitorata dal Development Assistance
Committee (DAC), che è stato creato nel 1969 e comprende i 34 maggiori paesi
donatori di aiuti
- finanziamenti esteri (che possono essere: aiuti militari, umanitari, ai fini dello
sviluppo), per rientrare nell’ODA, devono essere governativi, avere come obiettivo
quello di promuovere lo sviluppo (quindi non aiuti militari o umanitari), essere sotto
forma di prestiti concessionari e con donazione minima del 25%
- aiuti allo sviluppo come: finanziamenti a progetti o programmi, assistenza tecnica,
sector-wide approaches, aiuti alimentari