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IL SURREALISMO

Il Surrealismo nacque come movimento letterario e ideologico, ad opera del poeta francese
Breton che ne stilò i Manifesti in collaborazione con il poeta Éluard. Il termine
Surrealismo indica la soprarealtà e si sviluppò per 15 anni sino alla vigilia della Seconda
Guerra mondiale. Nel Surrealismo, vi è il rifiuto della logica e il ricorso all’inconscio e alla
follia come unici mezzi d’espressione. Non si può comprendere il senso di tale poetica se
non si considera la psicoanalisi di Freud. Attraverso essa, i surrealisti vollero costruire un
percorso di autoconoscenza liberatoria, liberando il proprio io dalle gabbie della vita
borghese. Secondo Freud, il sogno è una parte esistenziale della vita umana. L’obiettivo dei
surrealisti fu quello di trovare un punto d’incontro tra sogno e veglia, dando luogo a una
“surrealtà”. Era necessario imparare a liberare, anche nello stato di veglia, le forze
dell’inconscio.
SALVADOR DALÌ
Egli fu un pittore spagnolo che si accostò al Futurismo e al Cubismo. Si stabilì a Parigi,
dove entrò in contatto con Picasso e Breton, legandosi al gruppo surrealista. Egli fu l’artista
più bizzarro e stravagante del movimento, considerò l’arte come uno sfogo della sua
paranoia critica ovvero per liberarsi da quelle visioni che lo ossessionavano. Le sue tele
sono cariche di significati che si nascondono in soggetti onirici e morbosi. Alcune figure
sono costanti del suo stile artistico come il corpo a cassetti dove i
cassetti rappresentano i luoghi dell’inconscio dove sono nascoste le
nostre paure. Queste devono essere scoperte dall’artista per
comprendere la vera essenza umana. In Giraffa in fiamme, la giraffa
occupa solo un ruolo marginale ed è collocata in fondo. In primo piano,
vi è una donna senza volto con alcune stampelle infilate nel corpo come
colletti. In secondo piano, si nota una donna con un drappo rosso, in
mano. Il quadro allude alla guerra che seguirà.
Nel quadro La persistenza della memoria, esposto alla mostra
surrealista, Dalì trasse ispirazione da una forma di formaggio francese. L’opera decretò il
suo successo e rappresenta un paesaggio di Port Lligat, con gli scogli aguzzi e un ulivo
secco e malinconico. La composizione è asimmetrica, sbilanciata a sinistra. La luce è
frontale. Due orologi molli penzolano dall’albero e da un cubo, mentre un terzo si adagia
sopra una sorta di figura cigliata, simbolico autoritratto
dell’artista. Un quarto orologio è assalito da un cumulo di
formiche. La scena spiazza l’osservatore per l’inconsueto
accostamento dei colori. Dalì intendeva dimostrare che il
trascorrere del tempo, misurabile da un punto di vista
scientifico, è variabile nella percezione umana. Scorre
rapido se si è felici, scorre lento se si è annoiati o tristi. Il
tempo è fuggevole e non lo possiamo controllare. L’occhio
addormentato simboleggia lo sguardo delirante del sogno,
generato dall’inconscio.
TEMPO SOGGETTIVO RELATIVO + TEMPO OGGETTIVO ASSOLUTO = OROLOGI

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