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Post-Strutturalismo: Foucault, Derrida

Il primato dello strutturalismo nella cultura francese vacilla negli anni sessanta e
Settanta del Novecento quando si afferma un modo di fare filosofia che mette in
discussione la centralità del concetto di struttura. gli esponenti principali del post
strutturalismo sono Foucault e Derrida.
loro condividono con gli strutturalisti la critica alle dottrine filosofiche che fumano
il vissuto soggettivo come fondamento ultimo del sapere, ma se ne allontanano in
quanto ritengono che nemmeno la struttura possa costituire tale fondamento.
i post strutturalisti si richiamano a Nietzsche secondo cui non vi ha alcun
fondamento ultimo, ma soltanto un irriducibile gioco di forse. quindi il pensiero di
questi filosofi rientra anche in ciò che è chiamata Nietzsche Renaissance.

Secondo questa corrente di pensiero la volontà di potenza niciana non si lascia


esprimere in termini di struttura perché è qualcosa di dinamico, proliferante
struggente mentre lo strutturalismo cerca di individuare interconnessioni stabili. lo
strutturalismo applicato al pensiero di Nietzsche va oltre se stesso e genera un nuovo
orientamento culturale post-strutturalista che non è altro che l'incontro dello
strutturalismo con il pensiero di Nietzsche.

Foucault
Dalle opere di Nietzsche Foucault eredita la convinzione che, là dove sembra esserci
un'idea, un valore ho un principio universale, in realtà c'è una storia che occorre
raccontare. questo procedimento viene chiamato archeologia.
ad esempio: le distinzioni tra razionale e irrazionale si rivelano come l'esito di un
processo storico di marginalizzazione e segregazione di certi comportamenti che si
attua soprattutto mediante le istituzioni Ospedaliere e carcerarie.
l'idea stessa di umanità è l'esito di un processo storico che si compie Nel passaggio da
quella che egli definisce l'età classica della civiltà europea alla età moderna. in
ciascuna di queste due grandi fasi, il sapere si basa su un organizzazione strutturale
specifica, che fu Chiama episteme.
mentre le pizze me classica si basa sulla ricerca di un ordine oggettivo della natura,
l'episteme moderna l'essere umano diviene oggetto di sapere specifici; l'uomo non è
altro che un'invenzione delle Scienze che lo studiano: le scienze umane. quando
queste discipline saranno tramontate anche l'uomo sbagliato. questa fine dell'uomo è
destinata a concludersi attraverso l'affermarsi di nuove discipline, letto nologia, la
psicanalisi e la linguistica che riducono il soggetto umano a manifestazione
superficiale di strutture profonde quali la comunità, l'inconscio e il linguaggio.

sapere e potere
mediante il suo metodo archeologico, il filosofo mostra che le distinzioni che stanno
alla base della cultura umana, sono costruzioni di forme di sapere.il sapere è a sua
volta l'esito di una dimensione più fondamentale dell'esistenza cioè il potere.
quello che si sa di una certa epoca dipende dai rapporti di potere caratteristici di
quell'epoca ed in questo senso, la verità non va intesa come la ricompensa degli spiriti
liberi Ma come il prodotto di un certo sistema sociale e del suo assetto politico.
il potere non è solo quello della politica ma è qualcosa di più diffuso cioè
un'immensa rete di relazioni.
Foucault parla di governamentalità per indicare il modo in cui il potere e struttura
il campo delle azioni possibili, di biopolitica per designare il modo in cui potere Si
esercita sulla vita concreta delle persone, e di dispositivo per indicare una trama di
elementi culturali mediante i quali il potere e stabilisce rapporti di forza.
In Storia della Sessualità, il filosofo riconduce alle trame del potere anche l’esperienza
del sesso. Egli sostiene che il sesso è stato messo al centro degli interessi delle persone
con un’operazione funzionale all’esercizio del potere.

Derrida
Muove una critica radicale alla nozione di segno. Ritiene che la storia del pensiero
occidentale sia dominata da una concezione del segno come veicolo materiale in cui
si deposita Un pensiero immateriale. il segno è percepito come un elemento
composto da significante, la parte fisica e significato, la parte concettuale.
Per Derrida, l'idea che il segno sia il deposito di un significato in un significante va
abbandonata è sostituita con la nozione di traccia.
la traccia è qualcosa che sta per qualcos'altro e deriva da quel qualcos'altro per
effetto del processo di differenziazione.
Derrida designa tale processo usando un neologismo “differance” ricavato
modificando le parole “difference” (differenza) e “differer” (differire) che al
participio suona “differant” (differito). La traccia è un qualcosa di diverso ma anche
il risultato di un differimento temporale. La traccia rimanda a qualcosa che è a sua
volta traccia di qualcos’altro, in una catena illimitata.
Derrida Afferma che, Anche laddove il pensiero umano sembra procedere senza
tracce, se si guarda con attenzione si può scoprire che in realtà sono all'opera proprio
le tracce che sono difficili da scorgere Ma che non per questo non esistono assunto la
forma esemplare della cultura umana non è il linguaggio ma la scrittura, in cui le
tracce si danno esplicitamente Come tali, rimanendo visibili sulla pagina. il
linguaggio è soltanto una forma primordiale di scrittura che non si riconosce ancora
come costituita da tracce. non c'è mai una relazione diretta tra il soggetto come
coscienza e l'oggetto come presenza ma ci si muove soltanto attraverso queste catene
di tracce che Derrida caratterizza anche come supplementi poiché si rivelano capaci
di supplire all'assenza di ciò di cui sono tracce. la conclusione è che non soltanto la
cultura umana, Ma anche la realtà del suo complesso è un reticolo di tracce.

Logocentrismo e Grammatologia
l'intera storia della filosofia è dominata dalla subordinazione della traccia al segno. a
questo atteggiamento che al centro della filosofia mette il pensiero e linguaggio viene
dato il nome di logocentrismo. Egli chiama invece decostruzione una nuova pratica
filosofica che si propone di portare alla luce la mediazione delle tracce mostrando che
non si può mai dare ne attingere un significato puro.
all logos entrismo nato già in epoca platoniana contrappone la grammatologia che
riflette sulle nozioni di traccia per mostrarne il ruolo decisivo nella costruzione della
cultura umana.

Derrida annovera i maestri del sospetto: Marx, Nietzsche e Freud.


Il comunismo era la traccia di una domanda di giustizia; in N. il pensiero è concepito
come gioco che può procedere lungo il filo delle differenze e delle tracce; in F., l’idea
di psicanalisi è basata sulla concenzione della mente come “apparato scrittorio” in cui
la percezione risulta sempre mediata da tracce presenti nella memoria.
Quindi i maesti del sospetto diventano anche i maestri della traccia: pensatori Capaci
di smascherare l’ illusione di una relazione immediata fra il pensiero umano e i suoi
oggetti, mostrando che pensare significa Sempre e soltanto manipolare tracce.

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