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Già Janet (1928) era convinto che il primo incontro con il tempo avvenisse in una situazione di ATTESA;
c’è infatti attesa quando viene imposta una dilazione tra desiderio e la sua soddisfazione. La dilazione
provoca un conflitto interiore che solamente con la crescita il bambino riesce a controllare.
Nel caso di bambini con deficit è necessaria una cura educativa e didattica attenta e conscienziosa affinchè
questo processo possa attuarsi il più completamente possibile.
Pertanto il compito di educatori e insegnanti è di accompagnare ogni bambino all’interno di una relazione
educativa autentica; utile a questo fine è l’impostazione di una programmazione didattica e educativa che
solleciti il bambino a porsi come SOGGETTO ATTIVO, artefice consapevole del proprio apprendimento. E’
inoltre importante che l’educatore o l ‘insegnante comprenda le attribuzioni di significato che il bambino
attribuisce alle sue esperienze, poiché la mente di ognuno di noi può rappresentarsi e interpretare il mondo in
base alle informazioni ricevute, prestando maggiore attenzione a diversi aspetti piuttosto che ad altri. Il
rischio, è pertanto, quello di rimanere ancorati a un modo frammentario di fare esperienza, senza riuscire a
vedere i diversi punti di vista. E’ dunque necessario che insegnanti/educatori formino un habitus mentale
volto a cogliere le relazioni tra persone, cose, ambienti e a organizzarle in narrazioni. La comunicazione di
tali narrazioni personali permette al bambino:
COME?
Facilitatore in questo processo è sicuramente la NARRAZIONE che parte dal bambino stesso, soprattutto se
ha deficit intellettivo o uno svantaggio socio-culturale. Questa operazione è propedeutica all’ ultimo step di
questo processo, ovvero: il DISTANZIAMENTO dal “qui e ora” (Sigel). Quest’attività può risultare
difficile per un bambino con deficit intellettivo o sindrome autistica, pertanto è necessario:
1. Sollecitare narrazione orale o iconica
2. Offrirgli narrazioni per comprendere eventi sociali
3. Osservare il suo utilizzo di locuzioni temporali e spaziali
Sembra che lo sviluppo di racconti personali abbia inizio tra i 24 e i 36 mesi di vita, quando il b. inizia a
descrivere ricordi di eventi passati. Secondo White il “salto di qualità” consiste nel passare dal narrating al
narrativizing (distinzione di fine/inizio azione, punti salienti, ecc..).
1. b. che evoca o verbalmente elabora racconto seguendo ordine temporale, senza dettagli,
utilizzando un linguaggio scarso di vocaboli nuovi.
La proposta sarà quella di proporre al b. esperienze condivise che poi verranno descritte
dall’insegnante. Successivamente il b. dovrà ripetersi a mente e disegnare ciò che ha udito per poi
indurlo a ripensare e a raccontare il paesaggio appena descritto, cercando di utilizzare i nuovi
vocaboli appena uditi.
2. b. che evoca ricorda quello che ha visto ma lo descrive senza seguire un ordine
cronologico
La proposta è quella di utilizzare anche in questo caso disegni, che procedono da sinistra verso
destra, come la scrittura convenzionale ci impone.
OBIETTIVO è “PENSARE NEL TEMPO”
L’acquisizione dei sistemi di tempo convenzionale può avvenire secondo modalità e tempi di apprendimento
differenti. Per questo motivo è necessario elaborare percorsi didattici che abbiano avuto a priori
un’osservazione e un’analisi delle capacità e dei limiti di b. E’ indispensabile interrogarsi sulla
FUNZIONALITA’ delle attività che vengono proposte.
Attività che abbia uno SCOPO chiaro e concreto a beneficio di quel b. in relazione a:
1. Autonomia
2. Socializzazione
3. Motivazione ad apprendere
Proponendo attività di misurazione con strumenti che permettano di visualizzare la durata considerata
5) La storia di Luca
1. 32 anni
2. Deficit fatto risalire al trauma cranico provocato dalla caduta dalle scale a 4 anni
3. Certificazione medica: ritardo psico-evolutivo da trauma
4. Frequenta per pochi anni la scuola primaria
5. Centro di avviamento professionale
6. Persona cordiale e socievole
7. Analfabeta
8. Interesse per la musica
9. Interesse per le analogie
10. Vive con la madre non più in grado di fargli mantenere un ordine nella sua vita
11. Pesa 138kg
12. Non rispetta orari di lavoro e di rientro a casa
13. Affidato a un’educatrice
Interventi e osservazioni
Si chiama pedagogia “speciale” perché vuole ricercare e comprendere le caratteristiche uniche del
soggetto con deficit a partire dalle quali promuovere la personalizzazione degli apprendimenti.
1. Assoluto
2. Omogeneo
3. Uniforme
4. Lineare
5. Continuo
6. Irreversibile
7. Misurabile
La linea del tempo si può immaginare come una linea continua orientata, costituita da un’infinità di punti. E’
una linea continua, pertanto tra i punti di cui è costituita non ci sono spazi.
CICLICO: costituiti da cicli con
LINEARE CONTINUO: per numero finito di elementi costituiti dai
rappresentare l’irreversibilità e la nomi degli elementi
progressione temporale
Pertanto si può affermare che il tempo è caratterizzato dalle successioni, lineari e cicliche, e dalla durata.
La rappresentazione per immagini è efficace per aiutare il bambino a operare con il tempo, inoltre dal punto
di vista didattico si tratta di sollecitare ogni alunno a produrre rappresentazioni e strategie diverse.
2) Considerazioni didattiche
Sin dall’ingresso alla scuola primaria l’insegnante DEVE partire dalle conoscenze del bambino, anche in
ambito di conoscenze dei termini temporali, con lo scopo di costruire schemi mentali sempre più complessi.
Questo richiede un intervento didattico specifico che riprenda e approfondisca i concetti già affrontati negli
anni precedenti. Il bambino deve imparare GRADUALMENTE a distinguere gli aspetti temporali partendo
dalla propria soggettività, per poi arrivare a quello biologico e convenzionale.
Ecco alcune attività che si possono proporre durante il 1° anno di scuola primaria:
1) Il bambino osserva un’azione compiuta da un compagno e poi la racconta oralmente ordinando le
diverse fasi utilizzando un diagramma
2) Il bambino ordina linearmente le fotografie delle principali attività giornaliere scolastiche
3) Il bambino ordina linearmente le fotografie delle attività svolte da lui durante un giorno e poi le
racconta oralmente
4) Il bambino ordina linearmente le fotografie delle attività svolte dai genitori mettendole in relazione
alle sue (<<mentre la mamma lavora, io sono a scuola>>)
5) Il bambino ordina linearmente le fotografie delle attività svolte da persone sconosciute, personaggi di
un racconto
6) Come 3,4,5 ma relativo a 2-3 giorni
7) Come 6 ma *disposizione ciclica degli eventi
È fondamentale considerare il fatto che dal momento in cui il bambino allarga la sfera delle sue interazioni a
diversi ambienti sociali, entra in contatto implicitamente con diverse organizzazioni temporali (il “tempo”
della scuola, della società sportiva, del catechismo, ecc…). Pertanto è proficuo far riconoscere al bambino
l’organizzazione temporale delle attività che la scuola da lui frequentata si è data. Dunque è utile già nei
primi giorni di scuola scandire la successione delle attività della giornata.
Nel caso nella classe sia presente un bambino con deficit intellettivo l’insegnante deve evidenziare e scandire
il passaggio del tempo da un’attività all’altra attraverso l’elaborazione di un cartellone sul quale sono
collocate le immagini del bambino con i compagni e dei vari insegnanti durante lo svolgimento di una data
attività. L’uso di fotografie e disegni con didascalie favorisce la comunicazione in particolare con un bimbo
con sindrome autistica, il quale ha difficoltà nel comprendere e prevedere come si evolve la giornata
scolastica. Contemporaneamente al calendario delle attività, è opportuno costruire il CALENDARIO DI
CLASSE, su cui registrare il nome, il numero dei giorni, il mese, le assenze, i compleanni, episodi
significativi per la classe, le osservazioni sul tempo meteorologico.
L’ ARITMETICA del tempo deve andare di pari passo allo sviluppo dell’aritmetica vera e propria; pertanto
si tratta di guidare il bambino a coordinare gli aspetti ordinali, cardinali, di misura del numero con quelli
convenzionali del tempo.
Primo ciclo
Il bambino dispone davanti a se in modo ordinato una successione di cartoncini che riportano i nomi dei
giorni e gli si pongono le seguenti domande:
1) <<Oggi è mercoledì. Che giorno sarà dopodomani?>>
2) <<Oggi è il 18 gennaio. Fra quattro giorni sarà il _________?>>
------------------------------------------------------------
8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 ( sottrazione di 4 unità)
3) << Scrivi le date di nascita di tutti i tuoi compagni di classe>>
Osservazioni
Quasi tutti i bambini conoscono il giorno e il mese in cui sono nati, ma non conoscono l’anno, non capendone
l’importanza di quest’ultimo. Pertanto si deve puntare su un grafico personale che:
Inizialmente parta dall’anno di nascita del bambino (punto 0)
Per poi estendersi a prima della sua nascita, includendo gli anni della sorella, fratello, genitori,
nonni, zii, così che il punto-anno di nascita del bambino si incontri lungo il percorso. In questo modo i
bambini scoprono che C’E’ UN PRIMA RISPETTO ALLA LORO NASCITA
Giovanni Pietro
Paolo Mario
Debora
Marzia
Gennaio Febbraio Marzo Aprile
5) <<Lorenzo è partito per la montagna sabato 15 febbraio alle ore 10 e 6 minuti. È arrivato a Pejo alle
15 e 10 min. Quanto tempo ha impiegato? È tornato a Imola domenica 23 febbraio. Quanti giorni è
stato in montagna?
15 16 17 18 19 20 21 22 23
___ ___ ___ ___ __ __ ___ ___ Qui si esclude il numero 15 perché è come se fosse l’istante 0
1 2 3 4 5 6 7 8
15 16 17 18 19 20 21 22 23
__ ___ ___ ___ ___ __ ___ ___ ___ Qui si conta anche il numero 15 perché considerato intervallo temporale
1 2 3 4 5 6 7 8 9
6) << Nicola è nato il 17 settembre 1999 e oggi è il 25 ottobre 2007. Calcola esattamente la sua età in
giorni, mesi e anni>>.
Secondo ciclo
1. <<La IV C va in gita dal 28 marzo al 2 aprile. Quanti giorni sta in gita?>>
Osservazioni
Il problema più comune riscontrato nella risoluzione di questo problema è stata la formalizzazione
del risultato, in quanto è stato risolto dai bambini con un’operazione che considera il 2 aprile come
il 33 marzo.
È IMPORTANTE CHE IL BAMBINO ASSIMILI CHE SI TRATTA DI 2 ARITMETICHE DIVERSE,
ovvero quella matematica e quella temporale.
2. <<Che cosa significa che un anno è bisestile?>>
Nel procedere in questo cammino didattico si rafforza l’uso di strumenti come l’orologio e il
calendario.
4) La matematica degli orologi per la Scuola Primaria
Durante la 1° e la 2° elementare dobbiamo dare maggiore attenzione ai seguenti obiettivi:
Stimare la durata delle principali attività della giornata scolastica
Mettere in relazione di contemporaneità le attività proprie e quelle altrui
Conoscere il significato del termine durata
Saper interpretare l’orologio analogico
Saper interpretare l’orologio digitale
A partire dalla classe 3°, in un’ottica di programmazione “a spirale” si riprendono i seguenti
obiettivi:
Riconoscere la simultaneità
Saper riconoscere la proprietà associativa delle misure temporali
Distinguere ora solare, ora locale e fusi orari
Saper risolvere problemi semplici con secondi, minuti, ore, giorni, settimane, mesi, anni