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IL TEMPO CONVENZIONALE (da capitolo 2)

2) Verso la mente drammaturgica


Piaget e gli psicoanalisti sono concordi nell’affermare quanto siano in relazione SVILUPPO
DELL’IDENTITA’ e ACQUISIZIONE SCHEMA TEMPORALE. In ambito psicoanalitico l’acquisizione
dello schema temporale ha origine quando la psiche:

1. sente la necessità di sottomettere il “principio di piacere” al “principio di realtà”


2. riesce a tollerare la frustrazione derivante dall’impossibilità di soddisfare le proprie pulsioni

Già Janet (1928) era convinto che il primo incontro con il tempo avvenisse in una situazione di ATTESA;
c’è infatti attesa quando viene imposta una dilazione tra desiderio e la sua soddisfazione. La dilazione
provoca un conflitto interiore che solamente con la crescita il bambino riesce a controllare.

Nel caso di bambini con deficit è necessaria una cura educativa e didattica attenta e conscienziosa affinchè
questo processo possa attuarsi il più completamente possibile.

Pertanto il compito di educatori e insegnanti è di accompagnare ogni bambino all’interno di una relazione
educativa autentica; utile a questo fine è l’impostazione di una programmazione didattica e educativa che
solleciti il bambino a porsi come SOGGETTO ATTIVO, artefice consapevole del proprio apprendimento. E’
inoltre importante che l’educatore o l ‘insegnante comprenda le attribuzioni di significato che il bambino
attribuisce alle sue esperienze, poiché la mente di ognuno di noi può rappresentarsi e interpretare il mondo in
base alle informazioni ricevute, prestando maggiore attenzione a diversi aspetti piuttosto che ad altri. Il
rischio, è pertanto, quello di rimanere ancorati a un modo frammentario di fare esperienza, senza riuscire a
vedere i diversi punti di vista. E’ dunque necessario che insegnanti/educatori formino un habitus mentale
volto a cogliere le relazioni tra persone, cose, ambienti e a organizzarle in narrazioni. La comunicazione di
tali narrazioni personali permette al bambino:

1. allontanarsi dalle proprie esperienze vissute


2. evidenziare agli altri il senso da lui colto del reale
3. riflettere e revisionare il significato stesso

3) Rappresentazioni, mappe e narrazioni


Quando il bambino entra nella scuola dell’infanzia è probabile che ancora utilizzi le locuzioni di tempo in
modo collegato alle sue esperienze. Pertanto la scuola deve portare il bambino a distinguere:

1. tempo psicologico (tempo in base a percezioni soggettive)


2. tempo biologico
3. tempo convenzionale

Inoltre è necessario che capisca il significato di passato, presente e futuro

COME?

1. PASSATO: partire dai suoi ricordi per poi porli in sequenza


2. FUTURO: partire dalle sue intenzioni e dai suoi desideri
3. PORRE IN RELAZIONE ORDINATA LE 3 CATEGORIE

Facilitatore in questo processo è sicuramente la NARRAZIONE che parte dal bambino stesso, soprattutto se
ha deficit intellettivo o uno svantaggio socio-culturale. Questa operazione è propedeutica all’ ultimo step di
questo processo, ovvero: il DISTANZIAMENTO dal “qui e ora” (Sigel). Quest’attività può risultare
difficile per un bambino con deficit intellettivo o sindrome autistica, pertanto è necessario:
1. Sollecitare narrazione orale o iconica
2. Offrirgli narrazioni per comprendere eventi sociali
3. Osservare il suo utilizzo di locuzioni temporali e spaziali

Sembra che lo sviluppo di racconti personali abbia inizio tra i 24 e i 36 mesi di vita, quando il b. inizia a
descrivere ricordi di eventi passati. Secondo White il “salto di qualità” consiste nel passare dal narrating al
narrativizing (distinzione di fine/inizio azione, punti salienti, ecc..).

De la Garanderie suggerisce che:

1. b. che evoca o verbalmente elabora racconto seguendo ordine temporale, senza dettagli,
utilizzando un linguaggio scarso di vocaboli nuovi.
La proposta sarà quella di proporre al b. esperienze condivise che poi verranno descritte
dall’insegnante. Successivamente il b. dovrà ripetersi a mente e disegnare ciò che ha udito per poi
indurlo a ripensare e a raccontare il paesaggio appena descritto, cercando di utilizzare i nuovi
vocaboli appena uditi.

2. b. che evoca ricorda quello che ha visto ma lo descrive senza seguire un ordine
cronologico
La proposta è quella di utilizzare anche in questo caso disegni, che procedono da sinistra verso
destra, come la scrittura convenzionale ci impone.
OBIETTIVO è “PENSARE NEL TEMPO”

3) Le successioni degli avvenimenti


“SCALA DELLO SVILUPPO DELLA COSCIENZA DEL TEMPO”
1. Tempo proprio
2. Serie pratiche Primi otto mesi di vita: coordinare e eseguire determinati movimenti
3. Serie soggettive
4. Applicare mezzi conosciuti alle nuove situazioni Inizio oggettivazione del tempo
5. Capacità di rappresentare: si ricorre alla memoria visiva
Attività: trovare un oggetto nascosto in modo evidente in una scatola
6. Serie rappresentative
Attività: sollecitare il ritrovamento attraverso il ricordo
7. Evocazione del passato immediato: raccontare ciò che è successo a ritroso
8. Concezione del futuro: credere ad una promessa
In questo caso è necessario che le insegnati inseriscano all’interno del programma scolastico
quotidiano attività non abituali per sollecitare la comprensione del “più tardi”
9. Classificazione in successione dei ricordi
10. Classificazione in successione di periodi temporali: distinzione tra mattino/sera, giorno/notte ecc..
Attività: agenda sulla quale ogni mattina viene disegnato il programma della giornata
11. Ricostituzione di una serie globale: ricostruire la successione delle fasi di un’attività
4) Difficoltà di orientamento e di calcolo del tempo

“Perchè imparare a leggere l’ ?” - domanda di una 13enne con deficit intellettivo


E’ una domanda importante se si vuole approfondire e studiare l’importanza del concetto di tempo, infatti
questa ragazzina non riesce a capire l’importanza di saper leggere l’orologio in una società che per la
sopravvivenza non le richiede ciò, soprattutto se si pensa che l’uso di questo strumento può tradursi nel
diventare autonomi.

L’acquisizione dei sistemi di tempo convenzionale può avvenire secondo modalità e tempi di apprendimento
differenti. Per questo motivo è necessario elaborare percorsi didattici che abbiano avuto a priori
un’osservazione e un’analisi delle capacità e dei limiti di b. E’ indispensabile interrogarsi sulla
FUNZIONALITA’ delle attività che vengono proposte.

Cosa si intende per funzionalità?:

Attività che abbia uno SCOPO chiaro e concreto a beneficio di quel b. in relazione a:

1. Autonomia
2. Socializzazione
3. Motivazione ad apprendere

E’ indispensabile “CONCRETIZZARE LO SCORRERE DEL TEMPO”, come?

Proponendo attività di misurazione con strumenti che permettano di visualizzare la durata considerata

5) La storia di Luca
1. 32 anni
2. Deficit fatto risalire al trauma cranico provocato dalla caduta dalle scale a 4 anni
3. Certificazione medica: ritardo psico-evolutivo da trauma
4. Frequenta per pochi anni la scuola primaria
5. Centro di avviamento professionale
6. Persona cordiale e socievole
7. Analfabeta
8. Interesse per la musica
9. Interesse per le analogie
10. Vive con la madre non più in grado di fargli mantenere un ordine nella sua vita
11. Pesa 138kg
12. Non rispetta orari di lavoro e di rientro a casa
13. Affidato a un’educatrice

Interventi e osservazioni

1. Instaurare relazione autentica, fondata su empatia + fermezza atteggiamento (rispetto regole)


2. Scandire quotidianità con messaggi e gesti abitudinari (telefonargli per ricordargli di fare
colazione ecc..), promettergli un regalo nel caso ritardi solo tre volte
3. Costruire tabelloni-orologi che scandiscono la giornata con fotografie- problema della puntualità
4. Inizia ad interessarsi al tempo, quindi chiede l’ora a passanti
5. Scopre che una delle sue canzoni preferite è lunga quanto il tragitto- DIVIENE L’UNITA’
TEMPORALE DI LUCA

Si chiama pedagogia “speciale” perché vuole ricercare e comprendere le caratteristiche uniche del
soggetto con deficit a partire dalle quali promuovere la personalizzazione degli apprendimenti.

6) Caratteristiche del modello di tempo newtoniano


La rappresentazione temporale che viene offerta al bambino è frutto di un’elaborazione adulta, sistematizzata
da Isaac Newton, il cui apprendimento necessita di un intervento didattico specifico. Caratteristiche di questo
modello di tempo sono:

1. Assoluto
2. Omogeneo
3. Uniforme
4. Lineare
5. Continuo
6. Irreversibile
7. Misurabile

La linea del tempo si può immaginare come una linea continua orientata, costituita da un’infinità di punti. E’
una linea continua, pertanto tra i punti di cui è costituita non ci sono spazi.
CICLICO: costituiti da cicli con
LINEARE CONTINUO: per numero finito di elementi costituiti dai
rappresentare l’irreversibilità e la nomi degli elementi
progressione temporale

Pertanto si può affermare che il tempo è caratterizzato dalle successioni, lineari e cicliche, e dalla durata.

7) Considerazioni generali sulle successioni e sulle relazioni d’ordine


SUCCESSIONE: insieme di enti sul quale è stata definita una relazione d’ordine totale, in base a questa, si è
stabilito qual è il primo elemento, il secondo, il terzo, ecc… . Esistono due tipi di successione:
1. L’ordine tra gli elementi ha una motivazione naturale o empirica (es: si riempie prima la piscina e
poi ci si tuffa)
2. L’ordine tra gli elementi ha una motivazione convenzionale (es: si mangia prima la minestra, poi
la carne e infine il contorno)
RELAZIONI D’ORDINE: relazioni che pongono un ordine di accadimento tra gli eventi di cui si tratta.
Possono essere di due ordini:
1. “Stretto”: indicano un ordine degli elementi che indica precisamente il posto di due o più eventi,
considerati l’uno rispetto all’altro (“precedere” o “seguire”)
2. “Largo”: permette la possibilità di pari posto d’ordine
NOTA: se consideriamo i giorni della nostra vita non c’è alcuna ripetizione di elementi, ovvero nessuno
rivive mai lo stesso giorno. Ma se invece si considera la successione dei nomi dei giorni della settimana della
nostra vita, allora la ripetizione c’è.
Pertanto, come afferma Ivo Mattozzi, una rappresentazione ciclica omette l’idea di avanzamento
cronologico, dunque se non lo si indica esplicitamente nella consegna il bambino può “trasformarla” in
successione lineare partendo dal numero che vuole.
In sintesi, è opportuno rappresentare modelli ciclici con indici aggiuntivi:
1. Un verso di rotazione obbligatorio
2. Un punto di partenza
3. Il numero dei cicli effettuati
8) Il rapporto tra tempo convenzionale e tempo newtoniano
Il rapporto tra queste due tipologie di tempo, risulta per il bambino assai complesso, poiché si tratta di
compiere una distinzione molto sottile tra l’aspetto linguistico e quello temporale.
Le relazioni temporali, sono relazioni d’ordine perché pongono gli eventi nell’ordine del loro accadimento;
nonostante questo è doveroso sottolineare una differenza tra le successioni del tempo convenzionale e del
tempo “biologico” newtoniano. Esempio:
1. Successione dei nomi dei giorni della settimana
2. Successione delle fasi di crescita di una piantina
E’ utile sin dalla scuola dell’infanzia introdurre filastrocche, canzoni che aiutino i bambini a ricordarsi i nomi
dei giorni, dei mesi nel loro ordine, associando questi nomi a esperienze significative per ogni bambino.
Però è possibile che tali associazioni siano scarse in un bambino con deficit intellettivo, pertanto
presenteranno la necessità di esperire anche in ambiti extrascolastici, con lo scopo di arricchire la propria
storia personale e la propria memoria.
Nonostante questo i termini mese e anno indicano un’unità di tempo convenzionale, e pertanto rimane
difficile la loro rappresentazione. Pertanto esistono 4 modalità differenti che possono essere utilizzate per
operare sui sistemi temporali.
1. RETI ASSOCIATIVE: maggiormente adeguate per descrivere le conoscenze che ognuno possiede in
relazione ai mesi dell’anno. Il nome di un mese legato a un ricordo personale. Questa modalità da la
possibilità di immagazzinare ricchi insiemi di associazioni.
Es: “capodanno è quando si fanno i botti”
2. MEMORIZZAZIONE DELL’ELENCO DI NOMI: permette che le etichette vuote dei nomi siano
riempite di significato esperienziale da parte dei bambini di individuare il punto di partenza
convenzionale (gennaio), la successione completa dei nomi. Nel caso in cui un bambino debba
calcolare quanti mesi mancano da marzo a novembre dello stesso anno una strategia può essere
quella del conteggio con le dita mentre elenca a memoria la sequenza di nomi.

3. RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE LINEARI: modalità adatta quando si devono confrontare


rapidamente periodi di tempo oppure indietreggiare, stabilire una relazione di continuità, di
ricorrenza tra mesi.
4. DIAGRAMMI CIRCOLARI: modalità adatta quando si devono confrontare rapidamente periodi di
tempo oppure indietreggiare, stabilire una relazione di continuità, di ricorrenza tra mesi.

La rappresentazione per immagini è efficace per aiutare il bambino a operare con il tempo, inoltre dal punto
di vista didattico si tratta di sollecitare ogni alunno a produrre rappresentazioni e strategie diverse.

LA DIDATTICA DEL TEMPO PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA


1) Le parole del tempo
EVENTO in ambito temporale: fatto accaduto o che può accadere, individuabile stabilendo un inizio e una
fine dell’insieme delle azioni che lo costituisce
Sin dal loro ingresso alla scuola dell’Infanzia, i bambini posseggono una “competenza temporale” quando
comprendono e usano i seguenti termini: prima, adesso, dopo riferiti a situazioni che li riguardano
direttamente. In questa fase Piaget pensa che il bambino sia ancora legato a un “tempo locale” caratterizzato
dalle sue impressioni, emozioni e stati vissuti nel presente. Pertanto il nostro compito è quello di guidarlo
verso un “distanziamento” progressivo dalla situazione in cui lui è convolto, stimolandolo a esprimere e a
riflettere su quello che sta facendo, che cosa ha fatto prima e che cosa farà:
<<soltanto imparando a raccontare agli altri il bambino saprà raccontare le cose e sè stesso e organizzerà
in tal modo la sua memoria attiva>> (Piaget)
Il tempo non si percepisce dunque direttamente, ma solamente tramite i cambiamenti che noi osserviamo in
noi, negli altri e nelle cose. Non a caso molti bambini dell’Infanzia alla domanda: << cos’è il tempo?>>
rispondono: <<è quando fa freddo>>, cioè rispondono in base alle loro sensazioni, percezioni.
Pertanto durante la scuola dell’Infanzia e i primi anni della scuola primaria è sufficiente verificare la capacità
del bambino di individuare le differenze e costanti in oggetti, persone e fenomeni fisici di grande evidenza.
Dal punto di vista didattico è meglio predisporre la situazione di osservazione come un’esperienza di cottura
di cibo.
2) Uno strumento di indagine
E’ fondamentale che prima di impostare una qualsiasi attività didattica, si conoscano le conoscenze di base
del bambino su quel dato argomento; pertanto cosa dobbiamo osservare per comprendere fino a che punto un
bambino si sa orientare nel tempo?
Prestare attenzione ai termini e alle situazioni che il bambino usa spontaneamente come punti di riferimento
per orientarsi nel tempo, facendo domande* o osservandolo in attività informali.
*del tipo: <<cos’hai fatto prima di entrare a scuola?>>, <<cosa farai successivamente?>>. Inoltre
l’insegnante potrà accertare:
1. I modi di guardare
2. I modi ci collocare e denominare
3. I modi di rappresentare e interpretare
4. I modi di operare
Secondo alcuni ricercatori un ruolo essenziale per la comprensione della successione degli eventi è rivestito
dall’ordine con il quale tali eventi vengono riferiti dall’adulto, es: <<Prima vai a lavarti le mani e poi vieni a
mangiare>> è più facile rispetto a << Prima di mangiare, lavati le mani>>.

2) Successioni, cicliche e non cicliche, di eventi


Due sono le caratteristiche fondamentali della nozione temporale: la SUCCESSIONE e la DURATA
1) SUCCESSIONI e obiettivi da perseguirsi durante primi anni della primaria:
 Comprendere e utilizzare: adesso, prima, dopo, prima di, dopo di, contemporaneamente
a
 Ricostruire la sequenza delle fasi di un’azione appena compiuta, mediante un disegno, un
racconto, ecc
 Descrivendo oralmente attività che sta facendo o che un suo compagno sta svolgendo
 Indicare come concludere un’azione in un futuro
 Ordinare correttamente le diverse attività svolte a scuola graficamente
 Ordinare correttamente le rappresentazioni fotografiche delle principali attività svolte in
classe, costruendo prima una sequenza lineare ciclica e poi una sequenza circolare
ciclica*
 Ordinare in successione lineare le principali attività svolte durante il giorno dai genitori
 * fare la stessa cosa con le attività dei genitori
 Collocare le proprie attività in: mattino, mezzogiorno, momento del pranzo, pomeriggio,
notte
ATTIVITA’ PER CONSEGUIRE QUESTI OBIETTIVI
a) Si propone ai bambini a partire dai 3/4 anni di svolgere una semplice azione, quale il lavaggio delle
mani, azione che si svolge in più di una fase (aprire acqua, sfregarsi le mani con il sapone, sciacquarsi
le mani, ecc). Durante tutto ciò la maestra deve fotografare e “fissare” i momenti salienti della
giornata e poi mostrare le fotografie ai bambini, facendo loro ricostruire la sequenza delle proprie
azioni
b) CARTELLONE, suddiviso in tre colonne indicanti ciò che è accaduto prima, ciò che sta accadendo
adesso e ciò che accadrà dopo
c) DIAGRAMMI A BLOCCHI che permettono una visualizzazione chiara delle fasi di un evento

d) MICROCOSMO: costruzione di un plastico che rappresenti il microcosmo degli ambienti della


scuola (salone comune, mensa, sezione/classe, bagno, dormitorio); inoltre ogni bambino deve
costruirsi il proprio pupazzetto, utilizzando tappi di sughero, a sua immagine e somiglianza. E’
importante che l’insegnante solleciti il bambino a riflettere sulle sue caratteristiche come il colore
degli occhi, dei capelli, forma del naso, ecc. A questo punto si possono proporre diverse attività e
giochi che utilizzino questo “modello” del reale:
 Rappresentare le presenze a scuola: scatolone rimane fisso in un luogo della scuola (salone
comune) dove ogni mattina l’insegnante sollecita i bambini a mettere il proprio pupazzetto
nella parte del plastico corrispondente al salone.
 Pupazzetti equilibristi: si sollecitano i bambini a ricordare la successione delle azioni da loro
svolte precedentemente (prima muovono pupazzi come fossero equilibristi)
e) OROLOGI: l’insegnante fotografa i bambini in alcuni momenti della giornata, poi propone ai
bambini divisi in gruppi, di metterli in sequenza. Questa sequenza fotografica, incollata su una
striscia di cartoncino, può costruire una sorta di “orologio lineare”. La striscia di cartoncino deve
essere colorata in modo diverso a seconda dei diversi momenti della giornata in cui si svolgono le
attività (es. giallo per il mattino, arancione per il pranzo..). Infine per offrire al bambino più modelli
di ciclicità, si dovranno disporre le stesse immagini utilizzate per l’orologio lineare, su un orologio
circolare di cartone o legno al cui centro è fissata una lancetta. Dai 5/6 anni in poi è proficuo che ogni
bambino possegga un proprio orologio circolare delle attività giornaliere, costruito con fotografie o
disegni.
f) INSEGNANDO A UN EXTRATERRESTRE
Le insegnanti animando e facendo
parlare un extraterrestre hanno Durante questa attività è consigliato utilizzare i termini:
quando, prima, adesso, dopo, prima di, dopo di, nel
stimolato nei bambini
frattempo, pomeriggio, sera, periodo, ciclo, ecc..
l’approfondimento delle conoscenze
temporali dei bambini. Infatti
l’extraterrestre porgeva domande circa
la giornata, l’anno, il mese, e i
bambini rispondevano in base alle loro conoscenze a volte in maniera errata, a volte in maniera
corretta.
g) IL GIORNO E LA SETTIMANA
Per spiegare all’extraterrestre che cosa vogliono dire le parole giorno e settimana le insegnanti hanno
chiesto ai bambini di rappresentarle tramite un disegno.
2) DURATA e obiettivi da perseguirsi anche durante i primi anni della primaria:
 Comprendere e utilizzare correttamente: più, meno, uguale, più tempo di, meno tempo di,
lo stesso tempo di
 Riconoscere l’inizio e la fine di un dato evento
 Fare stime, prima in modo soggettivo e poi sulla base dell’osservazione di clessidre e
candele, sulla durata di un’azione vista compiersi o compiuta personalmente
 Fare stime, prima in modo soggettivo e poi sulla base dell’osservazione di clessidre e
candele, sulla durata delle principali attività della giornata scolastica
 Utilizzare unità di misura temporali
 Saper confrontare il fenomeno preso come unità di misura con un altro da misurare
ATTIVITA’ PER CONSEGUIRE QUESTI OBIETTIVI
a) I “PEZZETTI” DI MINUTO
Può essere interessante riflettere sulle rappresentazioni delle unità di misura temporali: secondo,
minuto, ora, elaborate dai bambini. Filippo disegna 3 bastoncini e afferma che il primo corrisponde
al minuto, il secondo al secondo e il terzo all’ora che è <<più lunga di tutti>>. Il bambino evidenzia
l’ambiguità del termine secondo, che ha significati diversi. Elena afferma che << è più lungo un
secondo (fa vedere 2 dita) di un minuto o di un’ora>>, confondendo il termine secondo con il numero
cardinale. Da un punto di vista didattico, per aiutare il bambino a costruirsi una strategia personale di
valutazione della durata è indispensabile rendere visibili e tangibili i periodi di tempo trascorsi. Per
imparare a stimare e a misurare la durata di un evento è necessario fissarne i limiti, ovvero l’inizio e
la fine. Pertanto si può proporre ai bambini di 4/5 anni di stimare la durata di azioni viste compiersi o
compiute personalmente utilizzando uno strumento di misura: una coppia di CLESSIDRE A
ZUCCHERO e una di CLESSIDRE AD ACQUA.
Costruzione clessidre ad acqua:
Procurarsi un supporto stabile come del legno compensato, due morsetti per fissarle sul supporto e
quattro bottiglie di plastica. Con un ago incandescente si pratica un foro sul fondo delle bottiglie; si
riempiono le bottiglie di acqua colorata e si chiudono con il tappo; ciò impedirà al liquido di
continuare a scendere. Si possono poi tagliare altre due bottiglie di plastica per ottenere i recipienti
da disporre sotto i fori. Tali recipienti potranno essere in seguito tarati, segnando con un pennarello
il livello dell’acqua raggiunto al passare di un minuto, ecc…
Attività come questa evidenzia la necessità di accordarsi su punti di inizio e fine dell’azione di cui si
vuole stimare la durata. Le clessidre a zucchero sono meno precise rispetto a quelle ad acqua, pertanto
è sconsigliato utilizzarle per stimare la durata di un’azione breve. Con i bambini di 5/6 anni si può
iniziare considerando il minuto, dopo che l’insegnante avrà tarato lo strumento, ogni bambino deve
svolgere un’attività che abbia una supposta durata facendo riferimento alla clessidra.
COME CONSERVARE L’UNITA’ DI TEMPO STABILITA?
 Lasciando che i bambini sperimentino liberamente per prove ed errori
 Giochi di ordinamento, confrontando le durate di attività diverse di una giornata e di un
giorno. Durante lo svolgimento di questa attività è bene utilizzare termini quali: più veloce
di, più lento di, con la stessa velocità. Strumenti utili per questa attività sono il cartoncino
colorato, un orologio circolare…

3) Il calendario e la stima degli intervalli di tempo lunghi


Anche per i primi anni di scuola primaria si possono perseguire i seguenti obiettivi:
 Conoscere i nomi dei giorni della settimana
 Elencare i nomi dei giorni della settimana
 Associare al nome dei giorni i termini: ieri, oggi, domani
 Collocare lungo l’arco dell’anno le osservazioni sull’ambiente e sulle variazioni atmosferiche, feste
personali, civili, religiose, progetti associandoli a diversi nomi di mesi e stagioni
ATTIVITA’ PER CONSEGUIRE QUESTI OBIETTIVI
1) OROLOGIO SETTIMANALE LINEARE: costituito da striscia di cartone suddiviso in 7 parti di
colori diversi, tante quanti sono i giorni della settimana e da un indicatore. Su ogni settore si colloca
una fotografia o disegno che rappresenti le attività o gli eventi più importanti che solitamente
accadono quel giorno. Pertanto ogni giorno l’insegnante sollecita i bambini a indicare su quale settore
debba essere orientata la freccia.
2) OROLOGIO SETTIMANALE CIRCOLARE: costituito dalle stesse immagini/ fotografie di quello
lineare. Si potrebbero costruire tanti orologi quanti sono i giorni della settimana con alcune costanti
(risveglio, colazione, pranzo, ecc) e variabili (laboratorio di cucina, orto, ecc)
3) FILASTROCCHE: recita di filastrocche sui nomi dei giorni della settimana è utile poiché aiuta il
bambino a memorizzare l’ordine convenzionale dei giorni ma anche ad associare ogni nome a
eventi per lui significativi

LA MATEMATICA DEL CALENDARIO PER LA SCUOLA PRIMARIA


1) Dall’ordinamento alla durata
 OBIETTIVI DA CONSEGUIRE IN 1° e 2° ELEMENTARE:
o Comprendere e usare correttamente i seguenti termini: adesso, prima, dopo, mentre,
più/meno, lo stesso tempo di
o Individuare l’inizio e la fine di un evento
o Ricostruire mediante drammatizzazione, disegno, o oralmente la sequenza delle fasi di
un’azione compiuta da se stessi o da altri
o Sulla base della lettura del calendario delle attività giornaliere, prevedere l’attività che si
svolgerà successivamente a quella data
o Individuare alcuni aspetti caratteristici di una data giornata, stagione, di un dato mese
o Individuare i punti di inizio e fine di una data successione ciclica
o Individuare se una data successione di eventi sia ciclica o meno
o Individuare la data di oggi, ieri, domani, dopo domani, ieri l’altro, sulla base del
calendario
 OBIETTIVI DA CONSEGUIRE IN 3°, 4° e 5° ELEMENTARE:
o Orientarsi nel tempo utilizzando termini convenzionali
o Collocare su un grafico del tempo alcuni episodi significativi della propria vita
o Calcolare la propria e altrui età in base alla data di nascita e a quella attuale
o Sistemare in un grafico alcuni eventi storici partendo da DIVERSI ANNI “ZERO” a seconda
delle culture prese in esame
o Scandire e rappresentare sul grafico i decenni, i millenni, i secoli, i lustri, ecc…
o Distinguere tempo convenzionale e tempo fisico
o Saper riconoscere la proprietà transitiva tra elementi di una successione lineare e elementi di
una successione ciclica

2) Considerazioni didattiche
Sin dall’ingresso alla scuola primaria l’insegnante DEVE partire dalle conoscenze del bambino, anche in
ambito di conoscenze dei termini temporali, con lo scopo di costruire schemi mentali sempre più complessi.
Questo richiede un intervento didattico specifico che riprenda e approfondisca i concetti già affrontati negli
anni precedenti. Il bambino deve imparare GRADUALMENTE a distinguere gli aspetti temporali partendo
dalla propria soggettività, per poi arrivare a quello biologico e convenzionale.
Ecco alcune attività che si possono proporre durante il 1° anno di scuola primaria:
1) Il bambino osserva un’azione compiuta da un compagno e poi la racconta oralmente ordinando le
diverse fasi utilizzando un diagramma
2) Il bambino ordina linearmente le fotografie delle principali attività giornaliere scolastiche
3) Il bambino ordina linearmente le fotografie delle attività svolte da lui durante un giorno e poi le
racconta oralmente
4) Il bambino ordina linearmente le fotografie delle attività svolte dai genitori mettendole in relazione
alle sue (<<mentre la mamma lavora, io sono a scuola>>)
5) Il bambino ordina linearmente le fotografie delle attività svolte da persone sconosciute, personaggi di
un racconto
6) Come 3,4,5 ma relativo a 2-3 giorni
7) Come 6 ma *disposizione ciclica degli eventi

*esempio concreto di ciclo: percorso di un lungo la circonvallazione di una città: gli


eventi sono le fermate, il punto di partenza coincide con quello finale (capolinea). Esempio di ciclicità: l’insieme dei
cicli/circonvallazioni compiuti dall’autobus durante una giornata.

È fondamentale considerare il fatto che dal momento in cui il bambino allarga la sfera delle sue interazioni a
diversi ambienti sociali, entra in contatto implicitamente con diverse organizzazioni temporali (il “tempo”
della scuola, della società sportiva, del catechismo, ecc…). Pertanto è proficuo far riconoscere al bambino
l’organizzazione temporale delle attività che la scuola da lui frequentata si è data. Dunque è utile già nei
primi giorni di scuola scandire la successione delle attività della giornata.
Nel caso nella classe sia presente un bambino con deficit intellettivo l’insegnante deve evidenziare e scandire
il passaggio del tempo da un’attività all’altra attraverso l’elaborazione di un cartellone sul quale sono
collocate le immagini del bambino con i compagni e dei vari insegnanti durante lo svolgimento di una data
attività. L’uso di fotografie e disegni con didascalie favorisce la comunicazione in particolare con un bimbo
con sindrome autistica, il quale ha difficoltà nel comprendere e prevedere come si evolve la giornata
scolastica. Contemporaneamente al calendario delle attività, è opportuno costruire il CALENDARIO DI
CLASSE, su cui registrare il nome, il numero dei giorni, il mese, le assenze, i compleanni, episodi
significativi per la classe, le osservazioni sul tempo meteorologico.
L’ ARITMETICA del tempo deve andare di pari passo allo sviluppo dell’aritmetica vera e propria; pertanto
si tratta di guidare il bambino a coordinare gli aspetti ordinali, cardinali, di misura del numero con quelli
convenzionali del tempo.

3) Problemi sul calendario


Il calendario è una fonte molto ricca di problemi di natura diversa e particolarmente formativi. Di seguito
vengono presentate alcune attività a riguardo:

Primo ciclo
Il bambino dispone davanti a se in modo ordinato una successione di cartoncini che riportano i nomi dei
giorni e gli si pongono le seguenti domande:
1) <<Oggi è mercoledì. Che giorno sarà dopodomani?>>
2) <<Oggi è il 18 gennaio. Fra quattro giorni sarà il _________?>>
------------------------------------------------------------
8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 ( sottrazione di 4 unità)
3) << Scrivi le date di nascita di tutti i tuoi compagni di classe>>
Osservazioni
Quasi tutti i bambini conoscono il giorno e il mese in cui sono nati, ma non conoscono l’anno, non capendone
l’importanza di quest’ultimo. Pertanto si deve puntare su un grafico personale che:
 Inizialmente parta dall’anno di nascita del bambino (punto 0)
 Per poi estendersi a prima della sua nascita, includendo gli anni della sorella, fratello, genitori,
nonni, zii, così che il punto-anno di nascita del bambino si incontri lungo il percorso. In questo modo i
bambini scoprono che C’E’ UN PRIMA RISPETTO ALLA LORO NASCITA

4) <<Quali bambini sono nati nel mese di marzo? Quanti in febbraio?>>

Giovanni Pietro
Paolo Mario
Debora
Marzia
Gennaio Febbraio Marzo Aprile

5) <<Lorenzo è partito per la montagna sabato 15 febbraio alle ore 10 e 6 minuti. È arrivato a Pejo alle
15 e 10 min. Quanto tempo ha impiegato? È tornato a Imola domenica 23 febbraio. Quanti giorni è
stato in montagna?
 15 16 17 18 19 20 21 22 23
___ ___ ___ ___ __ __ ___ ___ Qui si esclude il numero 15 perché è come se fosse l’istante 0
1 2 3 4 5 6 7 8

 15 16 17 18 19 20 21 22 23
__ ___ ___ ___ ___ __ ___ ___ ___ Qui si conta anche il numero 15 perché considerato intervallo temporale
1 2 3 4 5 6 7 8 9

6) << Nicola è nato il 17 settembre 1999 e oggi è il 25 ottobre 2007. Calcola esattamente la sua età in
giorni, mesi e anni>>.

Secondo ciclo
1. <<La IV C va in gita dal 28 marzo al 2 aprile. Quanti giorni sta in gita?>>
Osservazioni
Il problema più comune riscontrato nella risoluzione di questo problema è stata la formalizzazione
del risultato, in quanto è stato risolto dai bambini con un’operazione che considera il 2 aprile come
il 33 marzo.
È IMPORTANTE CHE IL BAMBINO ASSIMILI CHE SI TRATTA DI 2 ARITMETICHE DIVERSE,
ovvero quella matematica e quella temporale.
2. <<Che cosa significa che un anno è bisestile?>>
Nel procedere in questo cammino didattico si rafforza l’uso di strumenti come l’orologio e il
calendario.
4) La matematica degli orologi per la Scuola Primaria
Durante la 1° e la 2° elementare dobbiamo dare maggiore attenzione ai seguenti obiettivi:
 Stimare la durata delle principali attività della giornata scolastica
 Mettere in relazione di contemporaneità le attività proprie e quelle altrui
 Conoscere il significato del termine durata
 Saper interpretare l’orologio analogico
 Saper interpretare l’orologio digitale
A partire dalla classe 3°, in un’ottica di programmazione “a spirale” si riprendono i seguenti
obiettivi:
 Riconoscere la simultaneità
 Saper riconoscere la proprietà associativa delle misure temporali
 Distinguere ora solare, ora locale e fusi orari
 Saper risolvere problemi semplici con secondi, minuti, ore, giorni, settimane, mesi, anni

5) Le unità di misura temporali


A partire dalla classe 3° il bambino deve iniziare ad acquisire la capacità di operare con le unità di
tempo convenzionali e a distinguere TEMPO FISICO e TEMPO CONVENZIONALE. La
comprensione del tempo convenzionale include la conoscenza:
 Il tempo è INDIPENDENTE da ogni intervento umano
 Il tempo è CONVENZIONALMENTE DIVISO in unità che non dipendono da fatti naturali,
bensì da scelte umane
 L’uomo ha ideato STRUMENTI adatti a misurare la durata in base alle convenzioni da lui
stesso date
Il bambino SENZA UN INTERVENTO DIDATTICO, difficilmente è consapevole di queste
caratterizzazioni.
MISURARE IL TEMPO: come?
1. Osservazione dell’evolversi irreversibile dei fenomeni del tempo
2. Confronto diretto della durata di fenomeni naturali o artificiali diversi, che si evolvono
contemporaneamente
3. Misurazione di una durata di un evento tramite un fenomeno periodico
4. Confronto tra campioni diversi tra cui gli orologi convenzionali, analogici e digitali
6) Il sole e le ombre
Come rinforzare gli apprendimenti sul tempo? Osservando fenomeni naturali
Esempio: OMBRE
Sina dai primi anni della scuola primaria l’insegnante deve capire che idea abbia il bambino circa
l’OMBRA. Infatti è probabile che sia legata ancora ad un pensiero egocentrico, ovvero che essa sia
qualcosa di prodotto dal proprio corpo.
ATTIVITA’ CHE SI POSSONO SVOLGERE
1. Osservare, toccare, confrontare, disegnare, giocare con la propria e altrui ombra
2. Creare situazioni che mettano in evidenza la relazione tra oggetto, ombra e fonte di luce e lo
spostamento delle ombre di oggetti fissi

3. Studio del moto apparente del Sole:

6) Il calcolo del mezzogiorno solare


ESPERIENZA T. GAZZOLO
Lavoro viene svolto in classe, inizialmente con interazione individuale scritta, in seguito tra
insegnante e bambino. L’insegnante deve sollecitare il processo di conoscenza del bambino con
domande opportune, affinchè egli proceda per tentativi ed errori. Egli infatti collega
gradualmente le sue conoscenze con le immagini mentali elaborate e incomincia a organizzare
un procedimento risolutivo
Insegnante: Raccontami cosa fa il sole ogni giorno
Bambino: Al mattino sorge, inizia a farsi vedere piano piano, poi fa un percorso ne cielo, una
strada ad arco, e pian piano tramonta, cioè scompare
Insegnante: Ora mettiamoci il mezzogiorno
Bambino: Quando arriva a metà del suo percorso è mezzogiorno; dal mattino a mezzogiorno
passa del tempo. Facendo le ore della sera meno quelle del mattino scopro il tempo che è
passato, cioè il tempo che il Sole ha occupato facendo il percorso
Insegnante: Quanto tempo impiega a fare tutto il percorso? Che procedimento utilizzi?
Bambino: Divido a metà, perché per fare metà percorso impiega metà tempo
Insegnante: Cos’è metà percorso?
Bambino: E’ mezzogiorno
Insegnante: Allora a che ora il Sole è nel punto più alto del cielo?
Bambino: A mezzogiorno e mezza, ovvero facendo l’ora in cui sorge più le ore che ci impiega
per arrivare a metà percorso
Questo bambino rivela di confondere il tempo impiegato nel fare metà percorso con l’ora
in cui il Sole giunge nel punto più alto. --------- OSTACOLO COGNITIVO PIU’
DIFFICILE PER I BAMBINI
7) Il pendolo e l’idea di periodo
I fenomeni periodici sono fondamentali per introdurre il concetto di durata temporale e della sua
misura. Il PENDOLO si presta per significative esperienze.
Vedendo un pendolo oscillare il bambino deve capire che il periodo, ovvero un’oscillazione
completa, non dipende dall’ampiezza delle oscillazioni, ma dalla lunghezza del filo che è l’unica
variabile che influisce.
8) Orologio analogico e digitale
L’interpretazione corretta e completa dell’orologio è legata alle capacità logiche e aritmetiche.
Pertanto è necessario che quando un bambino si pone di fronte a un modello di successione
ciclica rifletta sulla necessità di dover introdurre due indici fondamentali:
1. Verso di rotazione obbligatorio
2. Punto di partenza per contare il numero dei cicli effettuati e comprenda la diversa
funzione delle lancette
L’orologio digitale è di più facile comprensione poiché da la possibilità al bambino di associare a
situazioni familiari abitudinarie le relative “etichette-orari”.
Nonostante questo bisogna privilegiare l’apprendimento della misura del tempo tramite un orologio
analogico, mentre quello digitale può essere utilizzato come supporto.

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