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MALINOWSKI E L’OSSERVAZIONE PARTECIPANTE

Bronislaw Malinowki (1884-1992) è  ritenuto il fondatore dell'antropologia moderna britannica


grazie anche e soprattutto al metodo di studio da lui concepito  basato sulla ricerca diretta sul
campo.

I due aspetti che contraddistinguono la tecnica adottata da Malinowski sono la permanenza del


luogo oggetto di osservazione e il coinvolgimento personale; questa tecnica  di lavoro da lui stesso
denominata dell' “osservazione partecipante”, si fonda sul concetto in base al quale per studiare in
modo appropriato una cultura bisogna viverla direttamente.

Questo metodo di lavoro etnografico si sviluppa in modo che l'etnografo non solo deve vivere
direttamente la realtà oggetto della sua indagine ma , secondo le indicazioni di Malinowki , non
deve avere nessun rapporto con la propria condizione di vita originaria al fine di raggiungere
un'immersione consapevole nella sua attività di ricerca. Il tagliare i ponti con la propria realtà di
origine non riguarda solo le condizioni materiali ma deve andare a coinvolgere la sfera esistenziale
e privata. Secondo Mainowski entrando in un rapporto di totale sintonia con i nativi si può
raggiungere una forma di intesa oggettiva che non può essere raggiunta da chi, come gli
antropologi da poltrona, utilizza invece fonti di seconda mano senza aver mai conosciuto la realtà
di cui parla.

Il lavoro dell'etnografo deve concentrarsi sugli aspetti della vita quotidiana dei nativi, aspetti di
routine che comprendono tutta una serie di attività ordinarie e ripetitive quali ad esempio la
giornata lavorativa di un individuo, il modo in cui si procaccia e prepara il cibo, le modalità con cui
si dedica alla cura del corpo, il tono della voce quando conversa intorno ad un fuoco sino all'esame
delle reazioni emotive che fanno parte della dinamica relazionale del gruppo sociale a cui
quell'individuo appartiene.

In un periodo pionieristico dell'antropologia, le indicazioni di Malinowki costituirono una novità


ma anche una rottura con quegli antropologi da lui ritenuti dilettanti impregnati di pregiudizi ,
atteggiamento questo frutto di una condotta superficiale in quanto  costoro - accusò l'antropologo
polacco,  non erano abituati al lavoro diretto sul campo. Un altro aspetto molto importante
riguarda l'obiettivo dell'etnografia che secondo un'espressione notissima di Mlainowki deve essere
in grado di cogliere il punto di vista dell' indigeno, per raggiungere questo obiettivo l'etnografia
deve muoversi in due versanti che devono procedere di pari passo: l'osservazione partecipante e
lo sviluppo teorico.

Proprio perché la ricerca antropologica è una ricerca scientifica, con metodologia e metodo, essa
ha bisogno di resoconti dettagliati, con la stesura di una vera conclusione scientifica del lavoro
antropologico, la monografia, da restituire alla Comunità scientifica(ricordiamo la sua monografia
più importante, uscita nel 1922, che rappresenterà il più importante testo di antropologia per i
successivi 50 anni).
L'etnografia è quindi una “piena e sincera metodologia” di indagine. In etnografia il ricercatore è
anche uno storico e un testimone della realtà che vive.
Infine è da rilevare che nella concezione antropologica di Malinowki non esistono aree di attività
separate ed indipendenti,  il campo d'indagine di un etnografo non può prescindere dalla lettura di
una determinata cultura in senso organicistico in cui il significato delle varie parti può essere
afferrato e compreso solo se si coglie la relazioni di ogni singola parte con il tutto.
 

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