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Marshall McLuhan

“Ed è solo in questo modo, cioè stando al di fuori di una struttura o di un medium, che se ne
possono individuare i principi e le linee di forza. Ogni medium infatti ha il potere di imporre
agli incauti i propri presupposti. Per controllare e prevedere, è necessario evitare questa
condizione subliminale di ipnosi narcisistica. E la strada migliore per giungere a questo fine
consiste nel sapere che l’incantesimo può instaurarsi immediatamente dopo il contatto,
come alle prime battute di una melodia.”
Marshall McLuhan, ​Gli strumenti del comunicare

Marshall McLuhan (1911-1980) nasce in Canada e compie i suoi studi dapprima a Winnipeg
dove si laurea in letteratura inglese nel 1933 e successivamente presso il Trinity College di
Cambridge in Gran Bretagna. Inizia la sua carriera di docente nel 1936 presso l’Università
del Wisconsin e la St. Louis University dei gesuiti, ove incontra padre Walter J. Ong che
diverrà insieme a lui esponente di quella che prenderà il nome di Scuola di Toronto. In questi
anni matura la sua conversione al cattolicesimo e nel decennio successivo continua l’attività
di insegnamento presso l’Università di Toronto.
I suoi studi sui mass media derivano dal pensiero di Harold Innis, sostenitore del
determinismo tecnologico, teoria secondo cui la tecnologia è la principale causa delle
trasformazioni della società, e sono precursori dell’ecologia dei media, termine coniato da
Neil Postman nel 1968 per indicare la disciplina che studia il modo in cui i media influenzano
la percezione, la conoscenza, le emozioni e i valori umani.
Negli anni Sessanta McLuhan ha sviluppato la più nota teoria generale sui media. Dopo aver
analizzato il ruolo svolto dalle tecnologie di comunicazione nella storia dell'umanità, giunge
ad affermare che ogni trasformazione sociale è determinata dall’introduzione di nuovi mezzi
di comunicazione. Nel saggio ​The Gutenberg galaxy (La Galassia Gutenberg​)​,​ pubblicato
nel 1962 spiega come con la diffusione della stampa a caratteri mobili a metà del XV secolo
abbia provocato il passaggio dalla cultura orale a quella della parola scritta. Mentre la prima
mette in risalto l’udito come senso, la seconda la vista. La comunicazione orale è più
coinvolgente perché il suono si propaga in ogni direzione e rende i rapporti interpersonali più
intensi poiché si interagisce fisicamente. Viceversa la comunicazione scritta ci pone in una
situazione più distaccata e meno emotiva.
Nel 1964 McLuhan pubblica ​Understanding Media: The Extensions of Man (Gli strumenti del
comunicare)​ in cui sostiene che i media sono un’estensione e un potenziamento delle
facoltà umane. La sua analisi non si limita ai soli mezzi di comunicazione di massa ma
abbraccia qualsiasi tipo di media. Secondo McLuhan infatti “medium” è tutto ciò da cui si
origina un cambiamento e quindi anche l’orologio può essere definito un mezzo, poiché ha
modificato il modo di percepire e gestire il tempo. Così la ruota è un’estensione del piede
umano e il medium elettrico del sistema nervoso.
McLuhan sostiene che il contenuto di una trasmissione ha un effetto minimo mentre è la
struttura dello strumento che agisce sul nostro modo di percepire. Questo concetto che
costituisce il cuore della teoria di McLuhan è stato da lui sintetizzato con la nota frase “il
mezzo è il messaggio”. Lo stesso film (contenuto) visto alla televisione o al cinema (medium)
ha un effetto diverso sullo spettatore quindi questi due mezzi hanno un impatto diverso sulla
società che deve essere analizzato.
In quest’opera introduce anche il concetto di media caldi e freddi. Freddi sono i media come
la TV che hanno una bassa definizione e quindi richiedono un’alta partecipazione dell’utente
per completare le informazioni non trasmesse. Caldi sono invece quelli caratterizzati da
un’alta definizione, come la radio e il cinema, che quindi necessitano di una scarsa
partecipazione. Questa classificazione è stata criticata per l’uso non chiaro dei termini caldo
e freddo e ha dato origine a equivoci e discussioni. Per risolvere l’ambiguità si deve chiarire
che la temperatura in questo caso non significa quantità di informazioni ma piuttosto l’entità
dell’effetto emotivo.
Nel 1967 pubblica insieme al designer Quentin Fiore ​The Medium is the Massage: An
Inventory of Effects,​ un saggio visivo in cui fotografia e grafica attraverso la tecnica del
collage esemplificano chiaramente le teorie espresse precedentemente in ​Understanding
Media.​ La parola “massage” spiega McLuhan che è dovuta a un refuso tipografico che ha
deciso di mantenere per sottolineare come i mezzi “massaggino” e plasmino il sensorio. Ci
possono così essere ben quattro intepretazioni: message / massage, mess age (era della
confusione) / mass age (era della massa).
Il concetto di “villaggio globale” compare per la prima volta già in ​The Gutenberg galaxy​ ma
viene approfondito nel successivo ​Understanding Media. ​L’ossimoro sta ad indicare come
grazie all’elettricità le comunicazioni abbiano subito un’accelerazione tale da ridurre le
distanze al punto che il globo terrestre è imploso assumendo le caratteristiche di un
villaggio. Questa idea viene ulteriormente indagata nel successivo ​War and Peace in the
​ n’altra opera grafica in collaborazione con Quentin Fiore del 1968, in cui
Global Village, u
McLuhan mette in luce come nel mondo elettrico globalizzato si siano prodotti più divari e
conflitti rispetto al mondo meccanico del passato.
Le teorie di McLuhan hanno ricevuto molti apprezzamenti, ma anche diverse critiche. Gianpiero
Gamaleri, sociologo italiano, ha analizzato le diverse posizioni nel 1976 nel saggio ​La galassia
McLuhan. Il mondo plasmato dai media,​ recentemente ripubblicato con il titolo ​La nuova galassia
McLuhan. Vivere l’implosione del pianeta.​ Gamaleri spiega come le critiche abbiano avuto
principalmente due orientamenti, da una parte quelle di stampo laico-marxista e dall’altra quelle
di stampo cattolico. Sostenendo l’importanza l’una di valori ideologici forti e l’altra del messaggio
evangelico, entrambe contestavano la valenza attribuita al mezzo a scapito del contenuto che
tuttavia non è negato da McLuhan. Oggi la sua intuizione è stata pienamente rivalutata e la
centralità delle sue teorie per lo sviluppo degli studi sui mass media è ampiamente condivisa.

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