Sei sulla pagina 1di 33

Maria Teresa Amore

mariateresa.am@gmail.com
Comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico contemporaneo / Biennio
Accademia Albertina di Belle Arti

Beni culturali e ambientali 2017/2018


Prof. Ciliento

SVEZIA

1
2
Introduzione

Secondo l'indice messo a punto dalla Economist Intelligence Unit la Svezia è il terzo
paese al mondo a più alto tasso di democrazia dopo Norvegia e Islanda. Nel corso
del Novecento è riuscita ad armonizzare il liberismo in economia con gli ideali del
socialismo creando un welfare state (stato del benessere) che ha costituito un
modello unico al mondo.
La democrazia, la solidarietà sociale e la coscienza ambientale sono tuttora valori
cardine del modello svedese, ma con il trionfo del liberismo a livello internazionale e
la globalizzazione sul finire del secolo scorso in molti iniziarono a interrogarsi sulla
sostenibilità di questo sistema. Si resero necessari tagli alla spesa sociale e
l’adesione all’Unione Europea nel 1995 fu vista da molti come una necessità. Nel
2006 le elezioni segnarono la crisi del Partito Socialdemocratico ciononostante il
modello svedese non è morto e la Svezia ha deciso di continuare a garantire uno
stato assistenziale tra i più efficienti al mondo. Dopo otto anni sotto la guida dei
partiti conservatori dal 2014 governa una coalizione tra Partito Socialdemocratico e
Verdi e sono previste nuove elezioni per settembre 2018.
Oggi la Svezia attraversa un periodo di crisi sociale legato alla grande immigrazione,
alla diffusione di episodi di violenza e all'aumento del razzismo. In questo contesto
la cultura assume un ruolo di primo piano, infatti fin dagli anni Trenta quando lo stato
del benessere ha iniziato a evolversi anche le politiche culturali si sono ispirate agli
ideali di democrazia avendo come principale obiettivo l’accesso a una cultura di
qualità per tutta la popolazione. Il Ministero della Cultura è inoltre responsabile non
solo per le questioni relative alla cultura, ma anche per quelle riguardanti i media, la
democrazia e i diritti umani.

Notizie generali sul paese e sulla tradizione culturale

Territorio, popolazione, economia e ordinamento politico


La Svezia è il più esteso e popolato tra i paesi nordici con circa 10.000.000 di
abitanti e una densità media di 23 ab/km 2. Il suo territorio è caratterizzato da un
paesaggio piuttosto uniforme dominato dalle foreste di conifere. Procedendo da
ovest verso est troviamo le Alpi Scandinave, un’area di altopiano e la costa
fronteggiata da una miriade di isolotti. Al nord il Norrland è una delle ultime frontiere
naturali europee e con i suoi spazi incontaminati attrae il visitatore, ma è anche una
zona fragile economicamente quasi disabitata dove le attività produttive si basano
quasi esclusivamente sullo sfruttamento delle risorse naturali. Nella zona centro-
meridionale dove si trova Stoccolma e le più importanti città, fiumi e laghi sono i

3
protagonisti del paesaggio e la densità di popolazione è molto più elevata. Oltre alla
capitale città importanti sono Uppsala, sede di una storica università, Göteborg e
Malmö.
Il gruppo etnico principale è costituito da svedesi di origine germanica e le uniche
minoranze autoctone sono i Lapponi (oSami come preferiscono chiamarsi) che sono
stati a lungo emarginati e i Finni. La Svezia si è dimostrata molto accogliente nei
confronti degli immigrati che oggi hanno superato il milione. Di questi circa un quarto
è di origine finlandese, ma negli ultimi anni è cresciuto il numero di immigrati
provenienti dai Balcani e dal Medio Orient e sono aumentati gli atteggiamenti di
intolleranza e razzismo creando una situazione di notevole tensione nelle città come
Malmo con quartieri a forte presenza musulmana.
Per quanto riguarda la religione la Chiesa Luterana Svedese è stata Chiesa di Stato
dal 1527 al 2000. Oggi la maggioranza dei cittadini si riconosce in questa
confessione, ma solo una minoranza molto esigua frequenta le funzioni e i valori
laici sono sempre più radicati.
L’economia svedese basa la sua forza sullo sviluppo tecnologico soprattutto nei
settori della metallurgia, della meccanica e della chimica. L'innovazione scientifica
che tradizionalmente l'ha caratterizzata (si pensi ad esempio all'invenzione della
dinamite dovuta ad Alfred Nobel o a quella dei cuscinetti a sfera) è oggi sostenuta
dallo Stato che investe molte risorse in ricerca e sviluppo.
La Svezia è attualmente una monarchia costituzionale e la costituzione che risale al
1809 è stata revisionata nel 1975. Il re è capo dello stato ma ha funzioni solamente
rappresentative. Il parlamento (Riksdag) è composto da una sola camera e detiene il
potere legislativo. Il potere esecutivo spetta al governo il cui primo ministro è
nominato dal presidente del parlamento. I ministeri sono piccoli e non si occupano
dei dettagli di amministrazione che sono invece gestiti da agenzie governative che
riferiscono a essi ma hanno una notevole autonomia.

Cenni storici
I primi insediamenti umani di cacciatori di renne e raccoglitori provenienti da oriente
risalgono all’8000 a.C. È probabile che durante l’età del bronzo la Svezia fosse
densamente popolata poiché sono state ritrovate numerose incisioni su roccia.
Dal I al V secolo d. C. ci furono molti contatti tra le popolazioni scandinave e l’impero
romano in particolare per il commercio dell'ambra.
Preziosi documenti storici sono anche le oltre 3000 scritte runiche, iscrizioni a
ricordo di un defunto o di un importante avvenimento, rinvenute su rocce o legno (le
più antiche risalgono al III secolo d.C.) che hanno permesso agli studiosi della lingua
norrena, la lingua comune in scandinavia fino al X secolo, di seguirne i cambiamenti
attraverso i secoli e studiare i nomi di persone e località.
Nel VI secolo d.C. la regione più sviluppata era l'Uppland, un regno con capitale
Uppsala, importante centro di culto con santuario pagano dedicato a Thor. Qui i re si
facevano seppellire in tombe sotto tumuli a forma di nave e un'importante

4
testimonianza di quest'epoca è l'area archeologica di Gamla Uppsala.
Tra il IX e il X secolo d.C. si sviluppò la cultura vichinga con Birka come centro
politico. I vichinghi con le loro spedizioni in mare e lungo i fiumi giunsero fino al Mar
Caspio e al Mar Nero. Il cristianesimo venne introdotto nel XI secolo con la con la
conversione di re Olof Skotkonung, ma il primo missionario giunse prima, nel IX
secolo. Tra il XII e il XIII secolo dominò il Mar Baltico la Lega Anseatica, una
confederazione di città libere tra cui Visby sull’isola di Gotland a sud di Stoccolma,
che non ebbe buoni rapporti con i sovrani svedesi a causa della sua tendenza a
intervenire nella politica interna della Svezia.
Dal 1389 al 1520 i regni di Danimarca, Norvegia e Svezia furono riuniti sotto
un’unica corona, l'unione di Kalmar sotto il predominio della Danimarca. L'unione
non fu pacifica, scoppiò un conflitto e nel 1523 la Svezia riconquistò l'indipendenza
sotto la guida del nobile Gustav Vasa che diventò il primo re di una nuova dinastia,
Gustavo I di Svezia. La Chiesa di Roma si oppose alla formazione del nuovo stato
per cui il parlamento decretò che il re sarebbe stato anche capo della Chiesa. La
Svezia fu quindi il primo stato a rompere il legame con Roma, ma la riforma avvenne
più per motivi politici che religiosi e proseguì molto lentamente.
Durante il XVII secolo la Svezia emerse come una grande potenza europea. Dal
1618 prese parte alla guerra dei Trent’anni con re Gustavo Adolfo II ottenendo
importanti conquiste territoriali tra cui i territori delle attuali Finlandia, Estonia e
Lettonia, e durante il breve regno della regina Cristina (1644-1654), che chiamò a
corte i più noti scienziati e filosofi europei tra cui Cartesio, fiorì la cultura.
Durante la Grande Guerra Nordica (1700-1721) la Svezia subì una sconfitta da
parte della Russia di Pietro il Grande che stabilì così la sua egemonia nel nord
Europa. Nel XVIII secolo la politica interna fu caratterizzata dalla lotta tra due forze
parlamentari i cappelli conservatori e i berretti progressisti che si alternavano al
potere, e soprattutto dal declino della monarchia e dal rafforzamento del potere del
parlamento che nel 1766 approvò la prima legge al mondo per la libertà di stampa e
di informazione. Il regno di Gustavo III (1771-1792), monarca assoluto illuminato che
salì al trono con un colpo di stato incruento appoggiato dal parlamento, fu quello in
cui si svilupparono maggiormente le arti, le scienze, la letteratura e il teatro.
Durante il XIX secolo la Svezia partecipò alla coalizione contro Napoleone ma in
quel conflitto nel 1809 perse la Finlandia che passò alla Russia. Nel 1814 venne
annessa la Norvegia, ma fu evitato il conflitto. La seconda metà del secolo fu
caratterizzata dalle lotte sociali ispirate ai principi del socialismo che portarono a una
vasta legislazione sociale e al suffragio universale maschile.
Nel corso del XX secolo la storia della Svezia è stata pacifica. Nel 1905 la Norvegia
proclamò l’indipendenza e la Svezia accettò lo scioglimento. La Svezia si mantenne
neutrale durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale anche se in quest’ultima
sostenne indirettamente la Germania fornendo appoggio logistico per i rifornimenti al
fronte. Nel 1932 i socialdemocratici salirono al potere mantenendolo quasi
ininterrottamente fino al 2006 e riconquistandolo seppure con un governo di

5
minoranza in coalizione con il partito dei Verdi nel 2014. Il politico che più ha
segnato la storia della Svezia nel corso del Novecento fu Olof Palme, primo ministro
per la prima volta nel 1969 ma già prima ministro delle comunicazioni e ministro
dell'educazione e degli affari culturali. Palme portò avanti una politica internazionale
di sostegno ai paesi in via di sviluppo e di opposizione alla guerra in Vietnam,
all'apartheid e alla diffusione delle armi nucleari. In patria rafforzò lo stato del
benessere nato negli anni Trenta. Palme fu ucciso in circostanze mai chiarite nel
1986.

I vari aspetti della cultura


La lingua svedese appartiene al gruppo delle lingue indoeuropee e deriva dal
norreno, la lingua comune dei paesi scandinavi che compare sulle pietre runiche e
da cui si originarono le varie lingue nazionali a partire dall'inizio dell'epoca vichinga. I
più antichi testi svedesi giunti fino a noi consistono in alcune leggi del XIII secolo e
negli scritti della monaca Brigida santificata alla fine del XIV secolo.
Il maggiore sviluppo delle lettere e delle scienze si ebbe nel XVIII secolo grazie a re
Gustavo III che nel 1786 fondò l’Accademia Svedese il cui scopo principale è quello
di promuovere "la purezza, il vigore e la maestà" della lingua svedese. In questo
secolo visse Carl Linnaeus, il botanico a cui spetta il merito di aver introdotto la
nomenclatura binomia ovvero il sistema tutt’ora utilizzato per classificare gli
organismi viventi. Linneo oltre ad essere uno dei padri della moderna biologia fu
anche autore di libri di viaggio attraverso le regioni svedesi.
Tra i più importanti scrittori svedesi sono da ricordare August Strindberg (1849-
1912) autore di testi di teatro, poesia e prosa tra cui La stanza rossa (1879), primo
romanzo sociale della letteratura svedese, e Selma Lagerlof (1858-1940), prima
donna a vincere il premio Nobel per la letteratura e autrice de La saga di Gosta
Berling (1891).
In Svezia è particolarmente sviluppata la letteratura per l'infanzia e tra i nomi di
maggior risalto troviamo Astrid Lindgren, autrice di Pippi Calzelunghe pubblicato nel
1945. Questo romanzo per ragazzi ha rivoluzionato il genere prima prima basato su
concetti moraleggianti e pedagogici introducendo un nuovo stile in cui emergono
umorismo e fantasia, e in cui gli adulti possono cogliere una sottile satira della
società.Tra gli autori contemporanei che hanno raggiunto successo internazionale vi
è Stieg Larsson scomparso nel 2004 autore della celebre serie di romanzi
polizieschi Millennium.
L'arte visiva in Svezia è stata influenzata dalle decorazioni delle pietre runiche come
si può riscontrare nell’opera di Albertus Pictor (1440-1507) che affrescò numerose
chiese nei dintorni del lago Mälaren nel XV secolo. Nei secoli successivi l’arte
svedese subì l’influsso degli artisti tedeschi, fiamminghi e francesi.
Nel 1735 venne fondata a Stoccolma l'Accademia delle Arti e molti pittori svedesi
andarono a studiare a Parigi come il ritrattista Alexander Roslin (1718-1793). Del
XVIII secolo è anche il primo paesaggista degno di nota Elias Martin (1739-1818) e

6
il più grande scultore svedese Johas Tobias Sergel (1740-1814) che conquistò fama
internazionale come esponente del neoclassicismo.
Nel XIX secolo tra i pittori romantici si distingue Marcus Larsson (1825-1864) che
rappresentò il sublime nella natura svedese in scene di naufragi e ghiacciai, e un
gruppo di pittori svedesi che si ispirò all’impressionismo e formò una comunità in
Francia a Fontainebleau di cui fece parte anche Strindberg che si dedicò alla pittura
per alcuni anni.
Durante la prima metà del XX secolo un gruppo di pittori svedesi studiò a Parigi
sotto la guida di Matisse e un interessante interprete del cubismo fu Gösta Adrian
Nilsson (1884-1965) noto come GAN. La Svezia è rimasta relativamente estranea al
palcoscenico dell’arte contemporanea mondiale, tuttavia negli anni recenti l’nteresse
dei curatori internazionali è aumentato e tra gli artisti più significativi sono da citare
Jonas Dahlberg, Klara Liden, Nathalie Djurberg, Christian Andersson e Andreas
Eriksson.
Per quanto riguarda l’architettura prima della diffusione degli stili romanico e gotico
le chiese venivano costruite in legno con l’antica tecnica della “stavkyrka” e una sola
di queste costruzioni ci è pervenuta, la chiesa di Hedared.
Nel Cinquecento furono costruiti i castelli della dinastia Vasa e tra gli architetti si
distinse la famiglia Pahr di origine italiana che diresse in particolare la ricostruzione
del castello di Kalmar. Nel Seicento le famiglie di architetti più importanti furono i De
la Vallée e i Tessin a cui si deve la costruzione del palazzo reale di Drottningholm
completato nel Settecento. Nell’Ottocento si diffuse la moda del palazzo romantico
in stile inglese e all’ininizio del Novecento anche qui come in tutta Europa l’Art
Nouveau. Con l’Esposizione internazionale di Stoccolma del 1930 si affermò il
funzionalismo di cui i maggiori esponenti furono in Svezia Gunnar Asplund (1885-
1940) e Sven Markelius (1889-1972).
Il design svedese viene spesso definito minimalista. Si sviluppò a partire dagli anni
Venti e Trenta ma è dopo la seconda guerra mondiale che incontrò un notevole
successo anche all'estero con le sue linee pulite e semplici e una forte enfasi sulla
funzionalità. Una caratteristica distintiva del design svedese nel corso degli anni è
stato l’aspetto sociale e il legame con la vita, una ricerca estetica che va oltre il puro
funzionalismo per favorire il benessere delle persone. Il design e l’artigianato
svedese sono oggi più vitali che mai e vantano un’ampia gamma di espressioni, dai
manufatti tradizionali in vetro e l’artigianato Sami agli oggetti di design
contemporaneo realizzati con materiali innovativi.
Lo sviluppo culturale che si ebbe nel Settecento influì anche sulla musica, nel 1782
venne costruito infatti il Teatro dell'Opera e Franz Berwald (1796-1868), influenzato
dai compositori romantici ma con uno stile originale, fu il primo compositore
sinfonico svedese di fama internazionale. In Svezia è molto diffuso l'interesse per la
musica corale, i cori sia professionali che non professionali sono di alto livello e
trovano le loro radici in una forte e antica tradizione di canti popolari.
Il cinema svedese nasce negli anni 1916-1924 con i registi Victor Sjöström (1879-

7
1960) e Mauritz Stiller (1883-1929), ma è nel secondo dopoguerra che la
produzione cinematografica svedese trova il suo massimo rappresentante con
Ingmar Bergman (1918-2007) che ha raggiunto fama internazionale grazie alla sua
capacità di analisi dell’uomo contemporaneo.

Tradizioni popolari
Il popolo svedese ha un profondo legame con la natura e questa attitudine è
condivisa con gli altri popoli nordici. I bambini conoscono i nomi di piante e animali
ancora prima di andare a scuola ed è molto sentita la necessità di preservare
l’ambiente naturale in tutte le classi sociali.
Quasi tutti gli svedesi nel week-end si dedicano ad attività nella natura come gite in
barca o passeggiate nei boschi ed è tipica la “stuga” una piccola seconda casa di
campagna in legno dipinta di rosso. Questo sentimento romantico verso la natura è
probabilmente dovuto al fatto che la Svezia è stata per molti secoli un paese
prevalentemente agricolo e nell’epica e nella poesia la natura è stata ampiamente
descritta e assimilata profondamente.
Le tradizioni popolari sono perciò in stretto rapporto con la natura e il ciclo delle
stagioni. Tra le feste è da ricordare la “sera di Valpurga”, il 30 aprile, in cui si
festeggia l'inizio della primavera con cori e falò, tradizione particolarmente sentita
dagli studenti delle università di Uppsala e Lund. Il 24 giugno cade invece la “festa di
mezza estate” che dovrebbe ricordare San Giovanni Battista ma affonda le sue
origini nella festa pagana del solstizio d'estate. In questa ricorrenza, forse la più
sentita dalla popolazione, ogni paese realizza un “albero di maggio”, un alto palo
decorato con fiori e foglie attorno cui si danza fino a notte fonda. Il 13 dicembre si
festeggia Santa Lucia e anche le radici di questa festa sono da ricercare nelle
tradizioni pagane del solstizio d'inverno e nella credenza che questa fosse la notte
più lunga dell’anno. Santa Lucia vestita di bianco e con candele sulla testa è il
simbolo della luce desiderata e viene festeggiata eccedendo con bevande e cibo.

Storia della legislazione e dell’organizzazione


nel settore dei beni culturali

Sebbene molte istituzioni culturali in Svezia siano molto antiche, la politica culturale
in senso moderno si è sviluppata tra gli anni Venti e Settanta del secolo scorso e da
allora è rimasta relativamente stabile fino ai giorni nostri a parte alcuni cambiamenti
a livello locale e regionale.
I musei pubblici, l’educazione culturale, i teatri e le biblioteche sono state le aree su
cui si è più investito agli inizi del XX secolo anche grazie alle donazioni dei privati.
Negli anni Trenta ha iniziato a svilupparsi il welfare state e parallelamente è
aumentato l'interesse del governo per le arti e la cultura. In questo periodo si
diffusero movimenti popolari come ad esempio il Labour Movement che furono

8
molto impegnati nel promuovere l'educuzione culturale e portarono alla fondazione
di diverse organizzazioni governative nel settore culturale. Altre invece esistevano
già da molto tempo ed erano state fondate dalla monarchia e con il contributo di
donazioni private, su modelli francesi, tedeschi e italiani. Esempi di queste antiche
istituzioni oggi ancora esistenti sono i National Archives (1618), il National Heritage
Board (1630) e la Royal Library (1661).
Il National Heritage Board (Riksantikvarieämbetet in svedese, Consiglio nazionale
dei beni culturali di Svezia in italiano) è l'ente che si occupa della gestione dei beni
culturali e ambientali. Oggi è un'agenzia governativa che dipende dal Ministero della
Cultura, ma fu fondato da re Gustavo Adolfo nel 1630 e il primo “Antiquario
Nazionale” ad occuparsene fu Johannes Bureus, uno studioso di pietre runiche e
insegnante privato di re. Nel 1666 Johan Hadorph il settimo antiquario nazionale,
istituì la prima legge svedese sulle antichità che fu la prima regolamentazione dei
beni culturali in Europa se si escludono le leggi del Vaticano e servì a proteggere i
siti antichi risalenti all'epoca vichinga dai cacciatori di tesori. L'obiettivo del National
Heritage Board è oggi non solo la tutela del patrimonio storico ma anche la
diffusione della sua conoscenza per contribuire all'evoluzione di una società
democratica e sostenibile. Per fare ciò cerca di garantire che il patrimonio sia
accessibile a tutti i cittadini infatti dagli anni Trenta l'aspetto più importante della
politica culturale svedese è stato garantire l'accesso a una cultura di qualità a tutte
le fasce di popolazione.
Un esempio tipico di questa politica per la diffusione della cultura nei primi anni dello
stato del benessere fu l'istituzione del National Touring Theatre (Riksteatern), una
compagnia nazionale di teatro itinerante, creata nel 1934. Negli anni Cinquanta e
Sessanta i governi socialdemocratici continuarono su questa linea, le vecchie
istituzioni furono modernizzate e ne furono create di nuove come il Film Institute,
l'Author's Fund per la distribuzione dei diritti d'autore e la Swedish Travelling
Exhibitions (Riksutställningar) creata nel 1965 per organizzare mostre d'arte
itineranti nel territorio non solo svedese ma di tutta l'Europa. Questa istituzione è
stata recentemente eliminata perché inglobata nel National Heritage Board. Tutte
queste istituzioni, il National Heritage Board e gli oltre venti musei statali della Svezia
sono agenzie governative che riferiscono al Ministero della Cultura ma mantengono
una notevole autonomia che è tutelata dalla legge.
Il Ministero della cultura è responsabile per le arti, il patrimonio culturale, i media,
le minoranze nazionali, la società civile, i diritti umani e la democrazia, nonché per le
politiche contro la discriminazione e il razzismo. Amministra le spese governative
relative a queste aree e coordina l'attività di più di quaranta di queste agenzie
governative. È nato nel 1991 con la separazione da quello dell'educazione, ma
continuano oggi ad essere strettamente connessi e a cooperare, e furono riuniti per
un breve periodo dal 2004 al 2006.
Durante gli anni Sessanta il dibattito culturale si fece molto acceso e sfociò nel 1974
nel Government Bill on Culture, un programma che fissava i principi generali, gli

9
obiettivi della politica culturale e istituzionalizzava il modello culturale basato sul
welfare state. In quegli anni fu creato anche lo Swedish Arts Council (Statens
Kulturråd o Consiglio svedese per le arti) un'agenzia governativa sotto il Ministero
della cultura il cui compito è promuovere lo sviluppo e l'accesso culturale sulla base
degli obiettivi della politica culturale nazionale fissati nel programma, occupandosi
dell'allocazione e del monitoraggio dei finanziamenti statali e di altre attività
promozionali. Nel 2009 è stato redatto un nuovo Government Bill on Culture che ha
sostanzialmente confermato gli obiettivi del precedente, ma ha inserito quello del
trasferimento di poteri dal livello nazionale a quello locale creando un'organizzazione
più decentralizzata e basata sulla cooperazione tra i vari enti.
Non esiste una legislazione globale in campo culturale, ma oltre alle leggi generali
adottate dal parlamento ci sono molti regolamenti emanati dal governo per guidare
le agenzie governative sull'uso dei fondi per i vari scopi culturali.
La Costituzione svedese è composta da quattro testi fondamentali: Instrument of
Government (1974), Freedom of the Press Act (1949), Fundamental Law on
Freedom of Expression (1991) e l'Act of Succession (1809). Eccetto l'ultimo tutti
contengono riferimenti al settore culturale.
La gestione del patrimonio culturale pubblico è regolata principalmente dall'Historic
Environment Act (1988:950) ossia la legge sull'ambiente storico culturale, tradotto
a volte anche Heritage Commemoration Act, Heritage Conservation Act o
Heritage Preservation Act, ponendo più l'accento sul concetto di patrimonio
culturale (in questo testo si farà sempre riferimento a esso come Historic
Environment Act perché è la dicitura che compare sul sito del National Heritage
Board).
Il National Heritage Board nello svolgimento delle sue mansioni fa inoltre anche
riferimento all'Environmental Code (1998:808), al Planning and Building Act
(2010:900) e al Forestry Act (1979:429).
Altre leggi importanti per il settore dei beni culturali sono: l'Archive Act (1990:782),
il Library Act (1996:1596), il Language Act (2009:600) e la Museum Law (2017:
563).

Principi di base della normativa

L'obiettivo principale delle politiche culturali svedesi è aumentare l'accesso a una


cultura di qualità per tutti coloro che vivono in Svezia, sia attraverso la
valorizzazione dei beni culturali e ambientali sia favorendo le attività creative delle
persone.
La politica culturale è quindi considerata parte integrante del welfare state i cui
principi sono fissati nell'Instrument of Government (Art.2, Cap.1), il primo testo
fondamentale della costituzione, di cui si riporta la traduzione in inglese realizzata
per il Compendio delle Politiche e degli Orientamenti Culturali in Europa promosso

10
dal Consiglio d'Europa in collaborazione con l'ERICarts (Istituto Europeo per la
ricerca culturale comparata):

Public power shall be exercised with respect to the equal worth of all,
and the liberty and dignity of the private person. The personal,
economic and cultural welfare of the private person shall be a
fundamental aim of public activity. In particular, it shall be incumbent
upon the public institutions to secure the right to health, employment,
housing and education, and to promote social care and social security.
Public institutions shall promote sustainable development leading to a
good environment for present and future generations. Public
institutions shall promote the ideals of democracy as guidelines in all
sectors of society and protect the private and family lives of private
persons. Public institutions shall promote the opportunity for all to
attain participation and equality in society. The public institutions
shall combat discrimination of persons on grounds of gender, colour,
national or ethnic origin, linguistic or religious affiliation, functional
disability, sexual orientation, age or other circumstance affecting the
private person. Opportunities should be promoted for ethnic,
linguistic, and religious minorities to preserve and develop a
cultural and social life of their own.

Questo articolo riguarda quindi anche la politica culturale considerata parte dello
stato sociale, ma in particolare riguarda anche la politica di gestione del patrimonio
culturale perché questa è considerata parte della politica ambientale che deve
garantire uno sviluppo sostenibile che porti ad un buon ambiente per le
generazioni presenti e future. La Svezia ha per tradizione una visione della politica
culturale come una forza democratizzante nella società, che deve garantire uguale
accesso alla cultura, promuovendo così l'opportunità per tutti di raggiungere la
partecipazione e l'uguaglianza nella società. L'ultima frase dell'articolo riportato
riguarda la cultura delle minoranze: occorrerebbe promuovere opportunità per le
minoranze etniche, linguistiche e religiose per preservare e sviluppare una
propria vita culturale e sociale.
Scendendo più nello specifico della gestione dei beni culturali, secondo l'Historic
Environment Act che contiene i regolamenti su monumenti antichi, edifici storici,
monumenti religiosi, esportazione e restauro dei beni culturali, ogni cittadino
condivide la responsabilità per l'ambiente culturale come si legge nella Sezione 1
del Capitolo 1 nella traduzione in inglese non ufficiale dell'Unesco:

The care and preservation of our cultural environment is a matter of


national concern. Responsibility for this is shared by all. Both private
persons and public authorities must show consideration and care

11
towards the cultural environment. Anyone who plans or carries out work
must ensure that damage to the cultural environment is, as far as
possible, avoided or limited.

Gestione centrale o locale

Storicamente la gestione del patrimonio culturale in Svezia è di tipo centrale ma


dagli anni 2000 si è cercato di attuare un decentramento, in particolare con il
Government Bill on Culture del 2009 si sono spostate delle funzioni dal livello
nazionale a quello regionale seguendo il Cultural Cooperation Model che si ispira al
principio di sussidiarietà. Secondo questo sistema i finanziamenti statali vengono
destinati alle attività culturali regionali sia tenendo conto del raggiungimento degli
obiettivi della politica culturale nazionale sia delle priorità regionali. A livello
regionale vengono redatti dei piani che devono essere approvati dallo Swedish Arts
Council. Nel 2011 questa procedura è stata testata in cinque regioni a cui si sono
aggiunte in seguito le rimanenti.
Nei 290 comuni svedesi ci sono inoltre istituzioni culturali locali finanziate
interamente o per la maggior parte da entrate di tasse locali come ad esempio
biblioteche e piccoli musei.
Schematizzando, gli enti che hanno un ruolo nella salvaguardia del patrimonio
culturale sono:

• a livello nazionale:
il National Heritage Board (Riksantikvarieambetet), l'autorità amministrativa
centrale che ha anche la responsabilità di diffondere la conoscenza del
patrimonio culturale attraverso campagne e contatto con i cittadini
lo Swedish Arts Council, che oltre a molte altre funzioni si occupa di
approvare i piani regionali per le politiche culturali
• a livello regionale:
i County Administrative Boards (Lanstyrelserna), che sono responsabili della
protezione dell'ambiente culturale rispettando i piani di sviluppo regionale e
l'Historic Environment Act e si occupano della distribuzione dei fondi statali
per il restauro di edifici storici e la tutela del paesaggio.
i Musei regionali, che sono responsabili (insieme ai County Administrative
Boards) della protezione dei beni culturali. I loro compiti includono diffondere
la conoscenza del patrimonio culturale e sono spesso coinvolti nella
manutenzione e nel restauro di monumenti ed edifici antichi.
• a livello locale:
i Comuni, responsabili della tutela del patrimonio attraverso l'applicazione dei
piani urbanistici e gestiscono direttamente i musei municipali.

12
Tutela dei centri storici, del patrimonio artistico e delle
aree archeologiche

L'attuale legge di riferimento per la tutela del patrimonio artistico, dei monumenti
storici e delle aree archeologiche è l'Historic Environment Act del 1988.
Il primo capitolo contiene disposizioni preliminari. Oltre al principio secondo cui ogni
cittadino condivide la responsabilità per l'ambiente culturale di cui si è già
accennato, vengono definiti i ruoli del National Heritage Board e dei County
Administrative Boards, introdotti i contenuti della legge e fornite delle regole per la
buona pratica da adottare per i nomi di luoghi (good place-names practise).
Il secondo capitolo (Ancient monuments, remains and finds) riguarda i monumenti
antichi, i resti e i reperti archeologici, il terzo capitolo (Cultural heritage buildings) gli
edifici e i centri storici e il quarto capitolo (Ecclesiastical cultural heritage properties) i
beni della Chiesa. Seguono alcuni capitoli sull'esportazione di beni culturali e sulla
restituzione dei beni illegalmente importati.
In base al secondo capitolo di questa legge vengono considerati monumenti
antichi e quindi protetti le tracce di attività umane di epoche passate che sono state
definitivamente abbandonate. Questa definizione include anche aree naturali
associate ad antiche usanze o leggende. Oltre al sito o il monumento stesso, viene
definita un'area che lo circonda e che è anche protetta dalla legge e la sua
dimensione è decisa dal County Administrative Board. È anche importante ricordare
che un sito è protetto indipendentemente dal fatto che sia noto o meno. Un
insediamento inesplorato è protetto come un famoso campo tombale. Questo è
necessario in particolare per tutelare i numerosi relitti presenti nel Mar Baltico
minacciati oltre che dai saccheggiatori dalle immerioni turistiche e dalla pesca.
Il patrimonio culturale è influenzato da molte attività come l'agricoltura, la silvicoltura
e la costruzione di strade, quindi per ottenere la migliore conservazione dei
monumenti e dei siti il National Heritage Board collabora con diverse altre autorità
tra cui la Swedish Forestry Agency, lo Swedish Board of Agriculture, lo Swedish
National Board of Housing, l'Environment Protection Agency e la Swedish Transport
Administration.
Nel terzo capitolo dell'Historic Environment Act vengono trattati gli edifici storici
considerati patrimonio culturale che sono così definiti: edifici con valore storico
culturale particolarmente elevato o che fanno parte di un'area edificabile con un
valore storico culturale particolarmente elevato. Questa definizione si può applicare
anche a giardini, parchi e altre strutture.
Quando un edificio è così classificato viene redatto un documento con le misure di
protezione che devono essere progettate il più possibile in accordo con il
proprietario dell'edificio e i proprietari delle aree circostanti. Il proprietario non può
essere soggetto a obblighi più estesi di quanto sia indispensabile per mantenere il
valore del patrimonio culturale dell'edificio. Devono essere presi in considerazione

13
l'uso dell'edificio e i ragionevoli desideri del proprietario. La richiesta per dichiarare
un edificio patrimonio culturale può essere presentata da qualunque cittadino o per
iniziativa dei County Administrative Boards. I proprietari degli edifici dichiarati
patrimonio culturale hanno diritto a un indennizzo se tale dichiarazione ha
determinato una perdita di valore economico del bene.
A livello nazionale l'agenzia governativa che si occupa della tutela degli edifici storici
è il National Heritage Board ma non è l'unica. Ci sono infatti anche il National
Property Board Sweden, che si occupa della gestione economica degli edifici di
proprietà dello stato (non solo sul territorio svedese) e dipende dal Ministero delle
Finanze, la Swedish Fortifications Agency e la Swedish Maritime Authority.

Esportazione e commercio delle opere d'arte

L'esportazione delle opere d'arte e di altri beni culturali antichi è argomento del
quinto capitolo dell'Historic Environment Act. Per questi beni è necessario
richiedere un permesso di esportazione la cui domanda deve essere inoltrata al
National Heritage Board, ma verrà esaminata anche da altre agenzie a seconda del
tipo di bene: la National Library, il Nationalmuseum, il National Archives e il Nordic
Museum.
Sul sito del National Heritage Board è possibile consultare la lista dei beni
esportabili divisa per categorie in base al tipo di permesso necessario.
Secondo l'Historic Environment Act l'autorizzazione per l'uscita può essere data se
l'oggetto non è di grande importanza per il patrimonio culturale nazionale. Un
oggetto può essere considerato di grande importanza per il patrimonio culturale in
questi casi:
• se è unico, raro o particolarmente caratteristico del suo periodo o contesto
storico
• se è collegato a un personaggio o evento importante della storia svedese
• se ha un legame importante con un ambiente storico o se fa parte di una
collezione storica di grande importanza
• se è di particolare importanza per la ricerca o per un altro motivo particolare

Organizzazione dei musei

In Svezia ci sono circa 300 musei di cui una trentina sono gestiti direttamente dallo
stato essendo delle agenzie governative che dipendono dal Ministero della cultura.
La maggior parte dei musei nazionali ha sede a Stoccolma e i principali sono: il
National Museum, i National Maritime Museums (quattro musei tra cui il Vasa
Museum), i National Historical Museums (sei musei), il Moderna Museet (con
sede a Stoccolma e Malmö), i National Museums of World Culture (Museum of

14
Ethnography, Museum of Mediterranean and Near Eastern Antiquities,
Museum of Far Eastern Antiquities a Stoccolma e Museum of World Culture a
Götheborg), il Nordiska Museet e il National Swedish Museums of Military
History. Oltre a questi musei nazionali vi sono molti musei regionali e municipali.
Nel 2015 una speciale commissione del governo ha redatto un report sulla politica
museale in cui si è sottolineata la necessità di garantire l'indipendenza dei musei
pubblici e di una legge sui musei. Negli ultimi anni il governo ha dato al National
Heritage Board più responsabilità nel coordinamento delle attività dei musei ed è
stato accusato dall'opposizione di voler politicizzare i musei. In particolare è stata
criticata la decisione di unire in un unico polo museale i diversi Museums of World
Culture e dare spazio nelle esposizioni ai problemi attuali (la lotta al razzismo è tra
le priorità della politica culturale del governo) piuttosto che concentrarsi sulle
collezioni storiche.
Nel 2017 è entrata in vigore la Museum Law che si applica ai musei statali,
regionali, municipali e a tutti quelli in cui almeno la metà dei membri del consiglio di
amministrazione è nominata da un organo di governo.
La maggior parte dei musei svedesi fa parte dell'ICOM (International Council of
Museums) per la cooperazione internazionale e lo sviluppo professionale nei musei
e la commissione nazionale ICOM svedese, che conta circa 150 membri istituzionali
e 650 membri individuali, è una delle più antiche dell'organizzazione.
Esiste inoltre un'associazione nazionale, la Association of Swedish Museums che
è un'associazione commerciale che lavora per promuovere gli interessi comuni del
settore museale svedese. Questa associazione, che riceve una sovvenzione del
governo centrale per coordinare e guidare le questioni relative alla cooperazione in
materia di istruzione, sviluppo delle competenze e cooperazione internazionale,
collabora con la commissione nazionale ICOM svedese (per essere accettati come
membri, le istituzioni sono obbligate, tra le altre cose, a impegnarsi a rispettare il
codice etico dell'ICOM) e uno dei suoi compiti principale è organizzare una
conferenza nazionale annuale.

Biblioteche e archivi

Le biblioteche svedesi si possono suddividere in due grandi gruppi:


• biblioteche pubbliche (le biblioteche comunali, di contea, dei centri di prestito
interbibliotecario, quelle svedesi all'estero, quelle militari, delle carceri, dei
marinai, scolastiche e ospedaliere)
• biblioteche specializzate e di ricerca (la National Library, le biblioteche
universitarie, quelle speciali e di enti statali)
La biblioteca pubblica in Svezia ha origini antiche che risalgono alle biblioteche
ecclesiastiche del Seicento e Settecento, alle biblioteche parrocchiali dell'Ottocento
e a quelle per gli operai che furono gestite dagli intellettuali liberali.

15
Nei primi anni del Novecento ci furono campagne di sensibilizzazione alla lettura e i
movimenti popolari laburisti e proibizionisti, con l'intento di educare la popolazione
contro l'uso dell'alcool, cercarono di coinvolgerla in attività culturali, istituendo le
biblioteche dei circoli di studio che si diffusero in tutto il paese.
In quegli anni si diffuse anche il modello nordamericano, grazie agli esempi di
biblioteche nate in Danimarca e in Norvegia, che proponeva la figura del
bibliotecario professionista che, diversamente da quello dilettante dei movimenti
popolari non doveva intromettersi in questioni religiose, sociali o politiche. Nacquero
quindi su questo principio le biblioteche pubbliche municipali.
Nel 1905 il governo stabilì che ci sarebbe stato un doppio sistema bibliotecario,
gestito separatamente dai comuni e dai movimenti popolari ed entrambi i tipi di
biblioteche sarebbero stati sostenuti finanziariamente dallo stato, ma durante gli anni
Trenta il sistema delle biblioteche comunali si sviluppò molto, mentre quello dei
circoli di studio iniziò a decadere e iniziarono a essere incorporati nel sistema
bibliotecario municipale. Nel 1965 le sovvenzioni statali alle biblioteche dei circoli di
studio furono sospese e la biblioteca pubblica divenne un servizio di competenza
comunale. Nei capoluoghi di contea ci sono biblioteche regionali che integrano il
servizio di prestito tra i comuni attraverso i prestiti interbibliotecari e svolgono attività
didattiche e altri servizi.
Fino al 1996 con l'entrata in vigore del Library Act (1996:1596) la Svezia non ha
avuto una legislazione bibliotecaria. Ciononostante le biblioteche pubbliche svedesi
si sono sviluppate in modo soddisfacente fornendo anche molti servizi innovativi
come quelli rivolti a portare i libri alle persone che non possono recarsi in biblioteca,
i book-bus e la book-boat.
Per quanto riguarda le biblioteche specializzate la National Library è un'agenzia
governativa che dipende dal Ministero dell'educazione e raccoglie tutte le opere
pubblicate nel paese più altri marteriali e media di particolare rilevanza culturale dal
1661. La National Library è anche responsabile del coordinamento di tutte le
biblioteche pubbliche, comunali e regionali, e su questo tema fa riferimento al
Ministero della cultura.
Per quanto riguarda gli archivi il National Archives è una delle più antiche autorità
svedesi, fondata nel 1618 per ordine un cancelliere, Axel Oxenstierna, sotto il regno
di Gustavo II Adolfo.
Nel 1697 ci fu un incendio nel Castello Tre Kronor in cui era ospitato l'archivio e gran
parte dei documenti, in particolare quelli riguardanti la storia medievale, furono
distrutti. Il documento più antico conservato è una pergamena di un messale, scritta
in Inghilterra alla fine del X secolo. Il documento arrivò in Svezia tramite un
missionario cristiano britannico.
Il National Archives oggi comprende varie sezioni che precedentemente costituivano
archivi indipendenti come gli Archivi del Palazzo Reale di Stoccolma, l'Ufficio
araldico nazionale, l'Archivio militare, i vari archivi regionali e quelli comunali.
L'attività di archiviazione è regolata dall'Archive Act (1990:782) i cui obiettivi sono

16
fornire accesso agli archivi ufficiali, facilitare l'amministrazione e proteggerli a fini di
ricerca e come parte del patrimonio culturale.
Negli ultimi anni sono stati avviati progetti per la digitalizzazione del patrimonio
culturale. Il National Heritage Board è la principale agenzia governativa responsabile
in questo settore, ma un gran numero di enti pubblici tra cui la National Library e il
National Archives sono impegnati in questo tipo di lavoro.
Alla fine del 2017, il Parlamento svedese ha deciso che gli archivi nazionali svedesi
avrebbero ricevuto 10 milioni di corone svedesi al fine di rendere liberamente
disponibili le proprie collezioni digitali. Le collezioni digitali sono state rese pubbliche
nel febbraio 2018.
Vi sono inoltre degli archivi e documenti inseriti nella lista Memory of the World
dell'UNESCO tra cui l'Astrid Lindgren Archives, l'Ingmar Bergman Archives, l'Alfred
Nobel Family Archives e il Codex Argenteus, un manoscritto contenente la
traduzione del Nuovo Testamento in lingua gotica risalente al VI secolo conservato
nella Biblioteca dell'Università di Uppsala.

Criteri del restauro

Il National Heritage Board è suddiviso in vari dipartimenti tra cui il Department for
Conservation che opera nel campo del restauro sviluppando metodi e fornendo
consigli in materia di cura e conservazione di edifici, monumenti antichi, manufatti,
oggetti e materiali.
Il dipartimento per la conservazione è situato a Visby e lavora come coordinatore
nazionale in materia di conservazione e scienza dei beni culturali collaborando con
musei (in particolare i musei regionali che sono spesso coinvolti nel restauro degli
edicici storici), archivi, biblioteche, ecc... Le responsabilità del dipartimento
comprendono la diffusione delle informazioni e la fornitura di consulenza e supporto
alle reti professionali nonché la ricerca e lo sviluppo riguardanti la cura e la gestione
di paesaggi e ambienti storici, edifici, monumenti antichi, collezioni, oggetti e
materiali al fine di promuovere la conservazione, l'accessibilità e la gestione
sostenibile del patrimonio culturale.
In particolare l'Heritage Laboratory è una struttura all'avanguardia nelle scienze
della conservazione in cui lavorano scienziati con competenze in settori diversi,
dall'architettura e l'ingegneria alla biologia e l'ambiente culturale, che utilizzano
tecniche sperimentali e analitiche per esaminare, documentare e identificare i
materiali e studiarne le proprietà.

17
Siti e beni immateriali Unesco

I siti svedesi che fanno parte della World Heritage List dell'UNESCO sono quindici.
Tredici sono di carattere culturale, uno naturale (Alta costa e arcipelago di Kvarken)
e uno misto (Lapponia). Non vi sono beni immateriali nella lista, ma nella lista delle
candidature troviamo, suggerita dalla Svezia, L'ascesa della biologia sistematica che
dovrebbe comprendere tredici siti in otto paesi che rappresentano il fondamento
della scienza, al cui sviluppo ha contribuito in modo particolare Carl Linnaeus, tra cui
il suo giardino botanico a Uppsala.

Palazzo Reale di Drottningholm


Il Palazzo Reale di Drottningholm sorge su un'isola nel lago Mälaren in un sobborgo
di Stoccolma. Con il suo castello, il teatro perfettamente conservato (costruito nel
1766), il padiglione cinese e i giardini, è il miglior esempio di residenza reale del
nord Europa ispirata alla Reggia di Versailles.
Il palazzo, composto da un insieme di sette edifici principali, è unico nel suo genere
poiché riunisce in sé tutte le correnti decorative svedesi dal XVII Fino al XIX secolo.

Birka e Hovgården
Il sito archeologico di Birka si trova sull'isola di Björkö nel lago Mälaren e risale al IX
e X secolo. Hovgården si trova sulla vicina isola di Adelsö. Insieme formano un
complesso archeologico che illustra le elaborate reti commerciali dell'Europa dei
Vichinghi e la loro influenza sulla storia successiva della Scandinavia. Birka fu
anche importante per essere il sito della prima congregazione cristiana in Svezia,
fondata nell'831 da St Ansgar.

Le fucine di Engelsberg
Le fucine di Engelsberg sono formate da un insieme di edifici e di installazioni
accessorie del XVIII e XIX secolo e ci permettono di risalire con precisione alle
tecniche e all'organizzazione dell'industria metallurgica svedese agli inizi della
rivoluzione industriale. Sono quindi un oggetto di studio di grande interesse per
l'archeologia industriale.

Le incisioni rupestri di Tanum


Le incisioni rupestri di Tanum, nel nord di Bohuslän, rappresentano un patrimonio
artistico straordinario, unico in tutta la Scandinavia, per l'eccellenza e la complessità
delle immagini, ma sono importanti anche per la loro unità culturale e cronologica.
Con più di 40000 figure (raffigurazioni di esseri umani e animali, armi, barche e altri
soggetti) ci testimoniano la vita e le credenze degli abitanti dell'Europa settentrionale
durante l'età del bronzo, un popolo sedentario e dedito all'agricoltura, alla pesca e al
commercio vissuto tra il 1800 e il 1500 a.C.

18
Skogskyrkogården
Skogskyrkogården è un cimitero di Stoccolma creato tra il 1917 e il 1920 dagli
architetti Gunnar Asplund e Sigurd Lewerentz che rappresenta uno dei migliori
esempi di edilizia cimiteriale. Si tratta di un complesso armonico in cui gli elementi
architettonici si fondono con la vegetazione, sfruttando le irregolarità del terreno e
creando un paesaggio che si adatta perfettamente alla sua funzione.

Città anseatica di Visby


Ex sito vichingo sull'isola di Gotland, Visby fu il principale centro della lega anseatica
nel Baltico dal XII al XIV secolo. I suoi bastioni del XIII secolo, gli oltre duecento
magazzini e le ricche dimore di mercanti dello stesso periodo ne fanno la città
commerciale fortificata meglio conservata nel nord Europa.

Gammelstad
Gammelstad, nel golfo di Botnia, è l'esempio meglio conservato di "villaggio-chiesa",
un tipo di villaggio, un tempo diffuso in tutta la Scandinavia settentrionale, unico nel
suo genere. Il villaggio è composto da 424 case di legno, distribuite intorno alla
chiesa in pietra risalente agli inizi del XV secolo, che venivano utilizzate solo la
domenica e nelle feste religiose per ospitare i fedeli della campagna circostante che
non potevano tornare a casa lo stesso giorno a causa della distanza e delle difficili
condizioni di viaggio.

Lapponia
La regione oltre al Circolo Polare Artico della Svezia è la patria del popolo Sami o
Lappone. I Sami sono stati assimilati all’interno della moderna società svedese, ma
per molti versi essi mantengono con orgoglio la loro cultura e lo stile di vita
tradizionale. Sono ormai stanziali, ma un elemento del loro tradizionale nomadismo
permane ancora nella pratica del pascolo, per cui i pastori di renne e le loro famiglie
durante i mesi estivi seguono i branchi spostandosi dalle foreste verso le montagne,
attraverso un paesaggio naturale finora preservato, ma ora minacciato dall'avvento
dei veicoli a motore.

Porto di Karlskrona
Karlskrona è un eccezionale esempio di città navale pianificata risalente al tardo
XVII secolo. La città ha mantenuto la pianta originale e alcuni impianti portuali si
sono conservati intatti.

Alta costa e arcipelago di Kvarken


L'arcipelago di Kvarken (Finlandia) e l'Alta costa (Svezia) si trovano nel golfo di
Botnia, a nord del Mar Baltico. Le 5.600 isole dell'Arcipelago di Kvarken sono
caratterizzate da insolite morene a falde formate in seguito allo scioglimento della
calotta polare tra 24.000 e 10.000 anni fa. L'Alta costa è il luogo al mondo dove si

19
manifesta con maggior evidenza il fenomeno dell'isostasia o innalzamento del suolo
terrestre. Dal ritiro definitivo dei ghiacci, 9600 anni fa, è stato registrato un
innalzamento del terreno compreso tra 285 e 294 m e questo processo continua
ancora, al ritmo di 90 cm ogni secolo. Il sito offre quindi straordinarie opportunità per
la comprensione dei processi geologici nelle aree glaciali.

Paesaggio agricolo dell'Öland meridionale


La parte meridionale dell'isola di Öland nel Mar Baltico è dominata da un vasto
altopiano calcareo. I primi insediamenti umani risalgono a circa cinquemila anni fa. Il
paesaggio è unico, con abbondanti testimonianze della continua presenza
dell'uomo, che ha adattato il suo modo di vivere alle caratteristiche inospitali del
territorio, dalla preistoria ai nostri giorni.

Area mineraria della grande montagna di rame di Falun


L'enorme scavo minerario noto come "Great Pit" a Falun illustra l'attività della
produzione di rame in questa regione risalente almeno al XIII secolo. La città di
Falun, pianificata e costruita nel XVII secolo, con i suoi numerosi edifici storici e resti
industriali, fornisce un affresco di quello che fu per secoli una delle più importanti
aree minerarie della Svezia.

Stazione radio di Grimeton


La stazione radio Varberg a Grimeton, nel sud della Svezia (costruita nel 1922-24) è
una testimonianza delle prime comunicazioni transatlantiche senza fili. Consiste
nell'apparecchiatura del trasmettitore, eccezionalmente ben conservato, e nel
sistema aereo di sei torri di acciaio alte 127 metri. Sebbene non sia più in uso
regolare, l'apparecchiatura è stata mantenuta in condizioni operative. Il sito, che
comprende oltre agli edifici che ospitano le apparecchiature anche un'area
residenziale con alloggi per il personale, è l'unico esempio superstite di una stazione
di trasmissione basata sulla tecnologia pre-elettronica.

Struve Geodetic Arc


Lo Struve Arc è costituito da una serie di punti sulla superficie terrestre che formano
una catena di triangolazioni che si estende da Hammerfest in Norvegia al Mar Nero,
attraverso dieci paesi e per oltre 2.820 km. Questi punti sono stati utilizzati tra il
1816 e il 1855 dall'astronomo Friedrich Georg Wilhelm Struve per realizzare la prima
misurazione accurata di un lungo segmento di un meridiano. Ciò ha contribuito a
stabilire l'esatta dimensione e forma del pianeta e ha segnato un passo importante
nello sviluppo delle scienze della terra e della mappatura topografica. Lo Struve Arc
è uno straordinario esempio di collaborazione scientifica tra scienziati di diversi
paesi e di collaborazione tra monarchi per una causa scientifica. L'arco originale
consisteva in 258 triangoli principali con 265 punti stazione principali. Il sito
comprende 34 dei punti stazione originali, segnalati con segni diversi come un foro

20
nella roccia, una croce di ferro, un obelisco, ecc...

Case in legno decorate di Hälsingland


Sette case in legno fanno parte di questo sito che si trova nella parte orientale della
Svezia e che rappresenta il culmine di una tradizione di costruzioni in legno che
risale al Medioevo. Queste case testimoniano la prosperità degli agricoltori
indipendenti che nel XIX secolo usavano le loro ricchezze per costruire nuove
abitazioni con edifici secondari riccamente decorati o suite di stanze riservate ai
festeggiamenti. Decorate da artisti itineranti noti o sconosciuti, sono caratterizzate
da una fusione di arte popolare con gli stili preferiti della nobiltà terriera del tempo,
tra cui barocco e rococò, e rappresentano la fioritura finale di una lunga tradizione.

Parchi nazionali e tutela del paesaggio

La sensibilità verso la natura e la sua tutela è un sentimento che ha radici profonde


nel popolo svedese. Il contributo del botanico Carl Linnaeus fu molto importante non
solo per la biologia, ma anche per l'ecologia. Oltre ad aver creato un sistema per la
classificazione di piante e animali, con il suo lavoro e i suoi viaggi nelle varie regioni
della Svezia ha mostrato lo stretto legame tra piante e animali e il loro ambiente,
aprendo la strada all'ecologia moderna.
Agli inizi del Novecento i primi ambientalisti, influenzati da Linneo, avvertirono i
potenziali pericoli dell'industrializzazione per le vaste aree incontaminate della
Svezia. Il loro lavoro portò alla legge che garantì la protezione dell'ambiente e la
creazione dei primi parchi nazionali europei in Svezia nel 1909. L'obiettivo era quello
di creare dei parchi che rappresentassero le peculiarità di tutte le diverse regioni
della Svezia.
Oggi la Svezia ha 30 parchi nazionali e oltre 4.000 riserve naturali, che coprono più
di un decimo della superficie del paese. Dal 1976 i parchi nazionali sono gestiti dalla
Swedish Environmental Protection Agency (in svedese Naturvårdsverket). Gli
ultimi parchi istituiti sono il Parco Nazionale Kosterhavet nel 2007 (il primo parco
marino svedese al confine con la Norvegia) e il Parco Nazionale Åsnen nel sud della
Svezia nel 2018.
La legge di riferimento per la protezione dell'ambiente è lo Swedish Environmental
Code entrato in vigore nel 1999 andando a sostituire quindici leggi precedenti.
Lo status di parco nazionale è la protezione più forte che può ottenere un ambiente
naturale, ma è la creazione di piccole riserve naturali (Biotope protection areas) il
sistema più diffuso per proteggere la natura. Queste costituiscono infatti l'84% delle
aree protette della Svezia. Ogni riserva naturale ha uno scopo specifico, con un
proprio insieme di regole e regolamenti. Vi sono inoltre cinque riserve inserite nella
rete mondiale delle Biosphere Reserves dell'UNESCO.

21
Rapporti tra autorità civili ed enti religiosi

Dal 2000 la Chiesa di Svezia non è più chiesa di stato, ma riceve 46 milioni di euro
in sussidi statali ogni anno per coprire i costi per la conservazione delle circa 3.700
chiese. La Chiesa di Svezia possiede e mantiene anche un gran numero di edifici
protetti come patrimonio culturale.
Le norme che regolano i rapporti tra stato e chiesa in materia di beni culturali sono
contenute nel Capitolo 4 dell'Historic Environment Act.

Ruolo dei privati

Molte delle istituzioni che oggi sono agenzie governative come il National Archives,
la National Library e il National Heritage Board sono nate grazie ai contributi di
mecenati e al lavoro di volontari privati ma sono sempre rimaste sotto il controllo del
governo.
Fino a una decina di anni fa "contrastare gli effetti negativi del mercantilismo" era
uno degli obiettivi della politica culturale per cui gli investimenti dei privati nel settore
culturale non erano incentivati, ma con l'ultimo programma di governo per la cultura
(il Governement Bill on Culture del 2009) questo obiettivo è stato rimosso e si è
diffusa una visione più positiva del ruolo del settore imprenditoriale e delle
sponsorizzazioni private nella politica culturale. Oggi il governo nazionale resta
l'attore principale della politica culturale svedese, ma l'organizzazione delle arti e
della cultura può essere descritta come una complessa rete di interazioni tra lo
stato, il mercato, la società civile, il mecenatismo privato e le associazioni
professionali culturali.
Poiché le donazioni a fini culturali non sono deducibili dalle tasse e non vengono
raccolte statistiche, esistono solo dati molto limitati sulla dimensione delle donazioni.
Nel corso del 2013, la Swedish Agency for Cultural Policy Analysis ha raccolto
informazioni sulle sponsorizzazioni come fonte di finanziamento per le istituzioni
culturali pubbliche. Secondo questa indagine i finanziamenti privati per la cultura
sono ancora limitati in Svezia, ma si intravede una tendenza all'aumento dovuta a
una cultura della donazione sempre più diffusa, a un crescente interesse per la
responsabilità sociale delle imprese, nonché a una crescente preoccupazione per
l'immagine aziendale.

22
Confronti con l'Italia

Confrontando l'organizzazione del settore dei beni culturali svedesi con quello
italiano il primo aspetto che risulta evidente è la differenza degli ambiti d'azione dei
rispettivi ministeri. Pur essendo nati entrambi per separazione dai ministeri
dell'istruzione quello italiano, nato specificatamente per la gestione dei beni culturali
e ambientali, ha via via inglobato temporaneamente altre attività come lo sport, lo
spettacolo e il turismo, mentre quello svedese è nato per una gestione della cultura
in senso più generale occupandosi anche di democrazia e diritti umani. Il settore del
turismo, che in Italia è recentemente passato sotto la responsabilità del Ministero
delle politiche agricole, alimentari e forestali, in Svezia dipende da quello per gli
affari esteri. La gestione delle biblioteche non dipende in Svezia dal Ministero della
cultura, ma è rimasta una responsabilità del Ministero dell'educazione.
Una differenza sostanziale è inoltre l'ampia autonomia di cui le agenzie governative
svedesi che afferiscono ai vari ministeri hanno sempre goduto, forse dovuta al fatto
che molte di esse sono molto antiche, come il National Heritage Board fondato nel
XVII secolo. ll governo ha un margine abbastanza ampio per coordinare le
operazioni delle agenzie governative, tuttavia un singolo ministro ha il potere di
intervenire direttamente attraverso una decisione nelle operazioni quotidiane di
un'agenzia. Il Parlamento svedese è responsabile del monitoraggio per garantire che
non si verifichi un'interferenza di questo tipo. Se il governo ritiene che un'agenzia
non abbia applicato correttamente una legge, la sua unica possibilità è cercare di
modificare la legislazione in questione.
In Svezia non esistono degli uffici sul territorio alle dirette dipendenze del ministero
paragonabili alle nostre soprintendenze. La loro funzione è svolta a livello regionale
dai consigli di amministrazione di contea (i County Administrative Boards) che
collaborano strettamente con il National Heritage Board.
Un'altra differenza importante riguarda la politica museale. Con la Museum Law del
2017 sono state introdotte delle regole per la messa in vendita delle opere
(deaccessioning) da parte dei musei, mentre prima ogni museo aveva le proprie
politiche in materia. In Italia invece i beni dei musei sono considerati inalienabili,
salvo casi eccezionali, in accordo con la tradizione museologica latina molto diversa
sotto questo aspetto da quella anglosassone.

23
Ministeri della cultura a confronto

Italia: Ministero per i beni e le attività cuturali

24
Svezia: Ministero della cultura e della democrazia

Agenzie governative che afferiscono al Ministero della cultura e della democrazia:


Delegation against Segregation / Nationalmuseum / Swedish Agency for Support to Faith Communities / Prison
Museum of Sweden / Swedish Artists' and Musicians' Interest Organisation (SAMI) / The Swedish Agency for
Accessible Media / The Board against Discrimination / Voksenåsen AS (training and conference centre in Oslo to
promote Swedish-Norwegian cooperation) / The Dansmuseet Fund Foundation / Nordicom (knowledge centre in the
field of media and communication research) / Riksteatern / The Zorn Collections / Swedish Performing Rights
Society (STIM) / The Skansen Foundation (open air museum about Swedish culture) / The Sami Foundation Board /
The Thiel Gallery Foundation /The National Museum of Science and Technology / The Swedish Film Institute
Foundation / The Strindbergsmuseet Foundation / Nordiska museet Foundation / Kiruna Centre for Conservation of
Cultural Property / Drottningholms Slottsteater Foundation / Dansens Hus Foundation / Carl and Olga Milles
Lidingöhem Foundation / The Museum of Work Foundation / Röhsska Museum in Gothenburg (museum for fashion,
design and handicrafts) / The Association of Swedish Museums / The Nobel Museum / Jewish Museum in
Stockholm / Svensk Form (the Swedish Society of Crafts and Design) / The Visual Arts Copyright Society in Sweden
/ Bildmuseet in Umeå (contemporary art) / Ájtte, Swedish Mountain and Sami Museum / Sveriges Radio (SR) /
Utbildningsradion - the Swedish Educational Broadcasting Company / Sveriges Television (SVT) / The Royal Opera /
The Royal Dramatic Theatre / The National Museums of World Culture / Sami Parliament / The Equality
Ombudsman / The Election Authority / Statens musikverk / The Swedish National Heritage Board / National Swedish
Handicraft Council / The Swedish Press and Broadcasting Authority / The Swedish Media Council / The Swedish
Authors' Fund / National Maritime Museums / The Swedish Arts Council / Public Art Agency Sweden / National
Historical Museums / The National Swedish Museums of Military History / The Swedish Centre for Architecture and
Design / The National Archives / Swedish Museum of Natural History / The Swedish Agency for Cultural Analysis /
Moderna Museet / The Institute for Language and Folklore / The Swedish Arts Grants Committee / The Living
History Forum

25
Casi particolari

Un caso particolare nel settore culturale svedese è rappresentato dalle istituzioni


nazionali itineranti nate a partire dagli anni Trenta per garantire un accesso alla
cultura a tutta la popolazione in tutte le regioni.
Nel 1934 fu fondato il National Touring Theatre (Riksteatern) per il teatro a cui si
aggiunsero qualche decennio dopo il National Touring Exhibitions
(Riksutställningar), un'organizzazione dedicata all'organizzazione e alla
mobilitazione di mostre d'arte non solo in Svezia ma in tutta Europa, e
un'organizzazione simile per la musica (Rikskonserter). Quest'ultima è stata
sospesa nel 2010 mentre il National Touring Exhibitions è confluito quest'anno nel
National Heritage Board.
Un'altra organizzazione simile al National Touring Ekhibition è il Konstfrämjandet che
si occupa principalmente di arte visiva contemporanea organizzando mostre nei
luoghi di lavoro per promuovere l'acquisto di opere, principalmente grafica, a prezzi
ridotti in modo che l'arte di qualità possa essere accessibile a tutti.

Considerazioni conclusive

Da questo esame sui vari aspetti della gestione dei beni culturali in Svezia emerge
come la caratteristica saliente della politica culturale svedese sia il profondo e antico
legame che unisce cultura e democrazia. Questo aspetto ha portato a considerare
la Svezia un modello ideale da seguire anche se sempre più spesso sembrano
emergere contraddizioni che mettono in crisi questa visione. Forse piuttosto che
idealizzare si dovrebbe guardare alla Svezia come a un paese emblema della
contemporaneità, in cui tutto sembra avvenire in anticipo e che diventa quindi molto
interessante osservare e studiare al di là di considerazioni ideologiche e morali.
La questione del multiculturalismo è sempre più rilevante nella società
contemporanea e la Svezia, che ha una lunga tradizione di accoglienza nei confronti
degli immigrati, è uno degli stati europei in cui il problema è più sentito. La diffusione
di xenofobia e razzismo degli ultimi anni ha dimostrato come l'integrazione fosse più
apparente che reale e in questo contesto il dibattito sul ruolo dei beni culturali e su
come questi possano essere sfruttati nella costruzione delle identità culturali è molto
acceso. Da una parte gruppi xenofobi nazionalisti che si appropriano dei simboli
della storia vichinga, dall'altra i rappresentanti delle istituzioni culturali pubbliche che
cercano punti di incontro per favorire la multiculturalità e che per questo sono
spesso accusati dall'opposizione di strumentalizzare la cultura e di voler cancellare
le tradizioni e l'identità culturale svedese.
Qaisar Mahmood, scrittore svedese di origine pakistana, nominato a capo di un

26
dipartimento del National Heritage Board nel 2017 tra non poche polemiche, ha
affermato in un'intervista alla radio nazionale svedese: "Spesso percepiamo le
identità nazionali, svedesi o britanniche, francesi, come qualcosa che ha un nucleo,
qualcosa che non cambia nel tempo. Non è un'immagine vera. C'è qualcosa che è
svedese, un modo di essere, ma che è in continua evoluzione". Parole che
richiamano la teoria dei flussi culturali globali di Arjun Appadurai, antropologo
inglese di origine indiana, per cui i fenomeni della comunicazione di massa, della
globalizzazione e delle massicce e irregolari migrazioni producono effetti combinati
sulla cultura che non può quindi essere qualcosa di statico.
Secondo un recente studio di una ricercatrice in archeologia tessile dell'Università di
Uppsala, Annika Larsson, un antico nastro su un abito di epoca vichinga potrebbe
presentare una decorazione di origine islamica. Questa notizia e soprattutto la
decisione di esporre il manufatto in una mostra sulla moda vichinga presso il Museo
di Enköping ha suscitato polemiche e un dibattito accademico. Secondo una
archeologa specializzata in arte islamica dell'Università del Texas questo non
sarebbe possibile per motivi cronologici e la decisione di rendere pubblica questa
ricerca prima di essere stata sottoposta al processo di "peer review" da parte dei
membri della comunità scientifica sarebbe stato un passo falso controproducente
seppure animato dalle buone intenzioni di voler opporre una "contro-narrazione" alla
narrazione arbitraria che i gruppi xenofobi fanno della cultura vichinga. Altri
ricercatori hanno sottolineato che scambi commerciali e culturali di vario tipo sono
sicuramente avvenuti tra mondo arabo e vichinghi, non si sta mettendo in dubbio
questo tipo di interazione e la disputa riguarda solo questo particolare oggetto. La
ricercatrice svedese ha risposto alle critiche sostenendo che il significato della
ricerca è aprire interrogativi, questa scoperta sicuramente ne apre e la popolazione
ha il diritto di essere informata man mano che vengono alla luce nuovi elementi.
Come ricorda Marco Aime ne Il primo libro di antropolgia "quelle che oggi
identifichiamo come società sono spesso il prodotto di lunghe interazioni tra gruppi
diversi [...] Questo non significa che non si possa parlare di etnie o di altre forme di
comunità, ma semplicemente che nel definirle per classificarle si attribuisce loro uno
status di unicità e di specificità, che in molti casi soddisfa lo sguardo esterno ma non
corrisponde alla realtà vissuta. Tutti i gruppi in qualche modo si definiscono, e
facendolo tracciano una linea tra un noi e gli altri. Questa linea, però, non è continua
né tanto meno impermeabile, e i noi sono spesso più di uno."
Cercare tracce di queste interazioni negli oggetti culturali è sicuramente una strada
interessante e innovativa da percorrere.

27
Bibliografia e sitografia

Cultural policies and trends in Europe – Sweden


(Compendio delle politiche e degli orientamenti culturali in Europa)
https://www.culturalpolicies.net/web/sweden.php

Svezia, Guide Verdi Touring Club Italiano

Sweden, Enciclopedia Britannica


www.britannica.com/place/Sweden

Swedish Academy
http://www.svenskaakademien.se/

Sweden.se
https://sweden.se

Sweden Institute
https://si.se/en/

Sweden's official website for tourism and travel information


https://visitsweden.com

The Local - Sweden's News in English


https://www.thelocal.se/

Sveriges Riksdag (Parlamento svedese)


www.riksdagen.se

Sweden Ministry of Culture – website


http://www.government.se/government-of-sweden/ministry-of-culture/

Sweden Ministry of Culture – brochure


https://www.government.se/48fc30/contentassets/b93eef4fd7234595bd17515ab2ac
0c2a/this-is-the-ministry-of-culture.pdf

Swedish National Heritage Board – website


https://www.raa.se/in-english/

28
Swedish National Heritage Board – brochure
http://samla.raa.se/xmlui/bitstream/handle/raa/359/Varia%202013_23.pdf?
sequence=6

Historic Environment Act (Heritage Conservation Act)


http://www.riksdagen.se/sv/dokument-lagar/dokument/svensk-
forfattningssamling/kulturmiljolag-1988950_sfs-1988-950
Traduzione in inglese non ufficiale dell'UNESCO
http://www.unesco.org/culture/natlaws/media/pdf/sweden/se_ordincehertgeconserva
t1998_engtno.pdf

Kringla (Motore di ricerca per beni culturali svedesi)


http://www.kringla.nu/kringla/

Language Act
https://www.riksdagen.se/sv/dokument-lagar/dokument/svensk-
forfattningssamling/spraklag-2009600_sfs-2009-600

Archaeological heritage management in Sweden, EAC - Europae Archaeologiae


Consilium
http://old.european-archaeological-
council.org/files/archaeological_heritage_management_in_sweden.doc

National Property Board of Sweden


https://www.sfv.se/en/

Swedish Arts Council


http://www.kulturradet.se/en/In-English/

Public Art Agency Sweden


https://statenskonstrad.se/en/

The Swedish Contemporary Art Foundation


http://indexfoundation.se/

A Breeze From the North: Five Contemporary Swedish Artists, Culture Trip
https://theculturetrip.com/europe/sweden/articles/a-breeze-from-the-north-five-
contemporary-swedish-artists/

Swedish Museums Association


https://www.sverigesmuseer.se/english/

29
International Council of Museums - Sweden
http://icomsweden.se/english/

Museum Law
https://www.riksdagen.se/sv/dokument-lagar/dokument/svensk-
forfattningssamling/museilag-2017563_sfs-2017-563

Deaccessioning in Sweden, Museums & Deaccessioning in Europe


https://www.museumsanddeaccessioning.com/countries/sweden/

Swedish Agency for Cultural Policy Analysis


http://kulturanalys.se/en/

Introduction of free admission to state museums


https://www.government.se/press-releases/2015/09/introduction-of-free-admission-
to-state-museums/

Nationalmuseum
https://www.nationalmuseum.se/en/

Moderna Museet
https://www.modernamuseet.se/stockholm/en/

National Maritime Museums


https://www.maritima.se/en

Vasa Museet
https://www.vasamuseet.se/en

National Historical Museums


http://shm.se/en/

The National Museums of World Culture


http://www.varldskulturmuseerna.se/en/the-government/the-national-museum-of-
world-cultures/

Nordiska museet
https://www.nordiskamuseet.se/en

The National Swedish Museums of Military History


http://www.sfhm.se/english/

30
Andrea Vasco, Biblioteche pubbliche svedesi, Bollettino AIB Rivista italiana di
biblioteconomia e scienze dell'informazione, vol.38, n.1 (1998)
http://bollettino.aib.it/article/view/8339/7448

National Library of Sweden – website


http://www.kb.se/english/

National Library of Sweden – brochure


http://www.kb.se/Docs/about/KB_broschyrENG_2015_WEBB.pdf

Library Act
https://www.riksdagen.se/sv/dokument-
lagar/dokument/kommittedirektiv/bibliotekslag-19961596_GKB11596

Swedish National Archives – website


https://riksarkivet.se/startpage

Swedish National Archives – brochure


https://riksarkivet.se/Sve/Publikationer/Filer/Bochure-on-Swedish-National-
Archives.pdf

Archive Act
https://www.riksdagen.se/sv/dokument-lagar/dokument/svensk-
forfattningssamling/arkivlag-1990782_sfs-1990-782

Swedish Film Institute


http://www.filminstitutet.se/en/

Swedish Performing Arts Agency


https://musikverket.se/om-musikverket/?lang=en

Memory of the World – Sweden


http://www.unesco.org/new/en/communication-and-information/memory-of-the-
world/register/access-by-region-and-country/se/

The Official Website of The Nobel Prize


https://www.nobelprize.org/

The Ingmar Bergman Foundation


http://www.ingmarbergman.se/en/ingmar-bergman-foundation

Il patrimonio dell’umanità. Regno Unito e Europa settentrionale, De Agostini, 2004

31
Swedish National Commission for UNESCO
http://www.unesco.se/in-english/

Key Facts and Figures on Sweden / Unesco Cooperation


https://en.unesco.org/system/files/countries/Importing/swe_facts_figures.pdf

Properties inscribed on the World Heritage List – Sweden


http://whc.unesco.org/en/statesparties/SE

Linnaeus Museum
http://www.linnaeus.se/en

Linnaeus Garden
http://www.botan.uu.se/our-gardens/the-linnaeus-garden/

Church of Sweden
https://www.svenskakyrkan.se/english

Swedish Environmental Protection Agency


http://www.swedishepa.se/

Swedish Environmental Code


https://www.government.se/contentassets/be5e4d4ebdb4499f8d6365720ae68724/t
he-swedish-environmental-code-ds-200061

Swedish Forest Agency


https://www.skogsstyrelsen.se/en/

Forestry Act
http://www.riksdagen.se/sv/dokument-lagar/dokument/svensk-
forfattningssamling/skogsvardslag-1979429_sfs-1979-429

Sweden's 30 National Parks


http://www.naturvardsverket.se/Documents/publikationer6400/978-91-620-8815-
6.pdf?pid=22969

National parks in Sweden


https://sweden.se/nature/swedes-love-nature/

Biotope protecion areas


http://www.swedishepa.se/upload/var-natur/skyddad-

32
natur/biotopskyddsomraden/summary-biotope-protection-areas-140408.pdf

Biosphere Reserves – Sweden


http://www.unesco.org/new/en/natural-sciences/environment/ecological-
sciences/biosphere-reserves/europe-north-america/sweden/

Konstfrämjandet
http://konstframjandet.se/

Life in Sweden: Defining 'Swedishness'


https://sverigesradio.se/sida/artikel.aspx?programid=2054&artikel=5191860

Exhibition: Viking Age patterns may be Kufic script, Uppsala Universitet


http://www.uu.se/en/news-media/news/article/?id=9390&typ=

The Strangely Revealing Debate Over Viking Couture, The Atlantic


https://www.theatlantic.com/international/archive/2017/10/viking-couture-
allah/543045/?utm_source=twb

33

Potrebbero piacerti anche