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8/2/2019 Test bicromatico o duochrome « Optostaff.

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Test bicromatico o duochrome


Posted by Alvit 8 maggio 2014 No Comments

Il test Bicromatico funziona sfruttando un fenomeno abbastanza complesso che è l’aberrazione cromatica
dell’occhio, in base alla quale le radiazioni a lunghezza d’onda minore vanno a fuoco prima di quelle a lunghezza
d’onda maggiore.
Per eseguire il test, si utilizza un ottotipo composto da una parte verde ed una rossa, in cui sono rappresentati
dei simboli quali lettere, numeri o cerchi.
Sapendo che la miglior visione si ottiene quando la radiazione gialla va a fuoco sulla retina (in adattamento
fotopico il massimo di sensibilità della retina è per il giallo, l.o.=555 nm), sono state scelte una radiazione verde
ed una rossa di lunghezza d’onda equidistante dal giallo: in questo modo, quando l’occhio non presenta
ametropie, la radiazione gialla è a fuoco sulla retina, mentre la radiazione verde e quella rossa andranno a fuoco
alla stessa distanza dalla retina, una prima ed una dopo di essa.
Nel soggetto emmetrope o emmetropizzato, la radiazione verde e quella rossa vanno a fuoco alla stessa
distanza dalla retina, i simboli perciò saranno visti ugualmente nitidi in entrambe le parti.
Dopo questa breve introduzione esplicativa andiamo ad illustrare la procedura consigliata:

1. Riduciamo l’illuminazione dell’ambiente; dal momento che l’aberrazione crometica cresce all’aumentare del
diametro pupillare, la midriasi che si ottiene abbassando l’illuminazione dell’ambiente, aumenta l’efficacia
del test.
2. Occludiamo l’occhio sinistro e proponiamo il test mentre il soggetto guarda con l’occhio destro, attraverso la
correzione determinata fino a questo momento (schiascopia, soggettivo).
3. Chiediamo al soggetto se vede più nitidi i simboli sullo sfondo rosso o su quello verde.Non dobbiamo
chiedere ” se vede meglio sul rosso o sul verde”, perchè potrebbe rispondere in base alla differenza di
luminosità soggettiva tra le due parti.
4. Il soggetto riferirà di vedere più nitidi i simboli della parte che va a focalizzarsi più vicina alla retina, quindi
potremo avere le seguenti risposte:
Una preferenza per i simboli della parte rossa, indica che la radiazione gialla va a fuoco prima della retina,
quindi il soggetto è miopizzato : aumenteremo la sfera negativa o ridurremo quella positiva fino a trovare il
primo valore che rende ugualmente nitidi i simboli nelle due parti.
Una preferenza per la parte verde, indica che la radiazione gialla va a fuoco oltre la retina, quindi il soggetto
è ipermetropizzato : aumenteremo la sfera positiva o ridurremo la negativa fino ad ottenere una preferenza
sulla parte rossa, poi ritorniamo indietro fino ad ottenere l’uguglianza tra le due parti.
Se vede i simboli ugualmente nitidi in entrambe le parti, la radiazione gialla va a fuoco esattamente sulla
retina, quindi il soggetto è emmetropizzato; dal momento che potrebbe accomodare, si consiglia di
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aumentare la sfera positiva o ridurre la negativa fino ad ottenere una preferenza sulla parte rossa, per poi
comunque ritornare indietro fino ad ottenere l’uguaglianza tra le due parti.
5. Nel caso in cui una variazione di 0.25 dt produca un’inversione della preferenza, ossia quando non si riesce
ad ottenere l’uguaglianza, consigliamo di procedere nel modo seguente:
– Nel miope si assume la sfera che lascia la preferenza sulla parte rossa.
– Nell’ipermetrope si assume la sfera che lascia la preferenza sulla parte verde, se la correzione sarà usata
nella visione per lontano; se il soggetto invece, necessita della correzione solo per la distanza prossimale,
potremo adottare la sfera che lascia la preferenza sulla parte rossa.
6. Ripetiamo la stessa procedura sull’occhio sinistro.

Il test del Bicromatico ha il vantaggio di essere rapido, di semplice esecuzione ed è, inoltre ,facilmente intuibile
da parte del soggetto.
Al tempo stesso mostra dei limiti con le persone anziane, nelle quali il cristallino ingiallito assorbe o diffonde
maggiormente le radiazioni blu/verdi: ne consegue una preferenza per la parte rossa, che non dipende dal valore
della sfera ed induce l’operatore in errore.

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