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Tecniche Fisiche per

l’Optometria I

TECNICHE PER L’ESAME REFRATTIVO


“REFRAZIONE OGGETTIVA”

1
REFRAZIONE OGGETTIVA

- CHERATOMETRIA

- SCHIASCOPIA O RETINOSCOPIA

- AUTOREFRATTOMETRIA
OFTALMOMETRI E
CHERATOMETRI
Oftalmometri e cheratometri sono gli strumenti più pratici
per misurare la curvatura corneale anteriore e per
verificare la curva base delle lenti a contatto sia rigide
che morbide.

Gli oftalmometri utilizzano le proprietà riflettenti della


cornea allo scopo di misurare il raggio di curvatura.
Oftalmometro Javal Shiotz
L’oftalmometro Javal Shiotz è a
sdoppiamento fisso, mire variabili doppio
posizionamento nel corso della misura, le
mire sono fissate davanti al box porta
lampada che attraverso un apposito
ingranaggio meccanico possono essere
spostati simmetricamente nelle opposte
direzioni lungo un arco circolare il cui
centro di curvatura corrisponde all’occhio
del soggetto esaminato.
Lo sdoppiamento delle mire è realizzato
attraverso un prisma di Wollaston
collocato dietro la lente obiettivo.
L’intero strumento può ruotare attorno al suo
asse ottico per consentire di misurare ogni
meridiano corneale.
Lo strumento deve essere adeguatamente
tarato e l’oculare deve essere
precisamente regolato nella messa a
fuoco, ciò permette di fornire misure con
una notevole precisione.
La mira a scalini è ricoperta da un filtro
verde, mentre la mira rettangolare è
ricoperta da un filtro rosso, tali filtri aiutano
l’esaminatore quando le mire sono
sovrapposte in quanto l’area di
sovrapposizione appare gialla.
a) la separazione delle
mire è troppo elevata

b) la separazione delle
mire è troppo piccola

c) la posizione delle
mire è corretta

d) le mire sono riflesse


da una cornea
astigmatica, i cui
meridiani principali non
coincidono con quelli
dell’oftalmometro
Utilizzo dell’Oftalmometro Javal
1) Regolare l’oculare, osservando un foglio
bianco e mettendo a fuoco il crocifilo
dopo averlo reso sfuocato portandolo al
limite del massimo poter positivo
2) Verificare la taratura dello strumento con
la sferetta metallica di 50D
3) Regolare l’appoggia mento per far
coincidere gli occhi del soggetto
esaminato con le tacche di riferimento
incise sulle guide di scorrimento della
mentoniera
4) Anteporre la paletta occlusoria sull’occhio
sinistro del soggetto
5) Invitare il soggetto a fissare la mira
luminosa di riferimento
6) Focalizzare le mire iniziando da una
posizione lontana e avvicinando lo
strumento all’occhio
7) Allineare l’asse dello strumento a quello del meridiano corneale
rendendo parallele le linee di fede all’interno delle mire colorate e
avvicinandole sino al contatto
8) Rilevare raggio di curvatura e potere di un meridiano
9) Ruotare tutto lo strumento di 90° per effettuare il rilevamento sull’altro
meridiano e allineare come al punto 7
10) Ripetere le misurazioni per altre due volte
11) Calcolare le medie dei tre valori rilevati, e registrarle
12) Calcolare l’ASTIGMATISMO CORNEALE ovvero la differenza trà
l’entità dei due rilevamenti, e l’ASTIGMATISMO TOTALE secondo la
regola di Javal:
AT=K+P AC

AT= Astigmatismo totale


K=costante= - 0,50 in caso di Ast. S.R
+ 0,50 in caso di Ast. C.R
P=costante= +1,25
AC= Astigmatismo corneale
>Se l’Ast. Corneale è C.R, l’Ast. Totale sarà sempre maggiore di
quello Corneale
>Se l’Ast. Corneale è S.R, l’Ast. Totale:
●su valori bassi sarà minore di quello Corneale
●su valori alti sarà maggiore di quello Corneale

13) Anteporre l’occlusore all’occhio destro, passare all’occhio sinistro e


ripetere tutte le sequenze.
Cheratometro Bausch&Lomb
Oftalmometro Zeiss
Retinoscopio o schiascopio
Retinoscopio o schiascopio
La schiacopia, dal greco schia=ombra, è un
esame optometrico che ha lo scopo di
determinare il potere rifrattivo dell’occhio.
La schiascopia sfrutta un fenomeno ottico
oggettivo, senza cioè l’intervento della
persona esaminata, e va quindi
classificata fra gli esami oggettivi della
rifrazione oculare
“Schiascopia” o “Retinoscopia”?
Approccio classico
 Non esiste una netta distinzione tra i due termini.

Approccio funzionale
 Schiascopia: valutazione dei movimenti del riflesso
retinico attraverso la pupilla per quantificare lo stato
rifrattivo;
 Retinoscopia: osservazione quantitativa e
qualitativa delle variazioni che avvengono nel riflesso
retinico facendo riferimento al colore, alla brillantezza,
alla forma e ai contorni.
Strumento: lo schiascopio (o
retinoscopio)
Sistema di illuminazione

SPOT, fascio di luce


circolare

STRISCIA, fascio di
luce a striscia
Il principio su cui si basa è l’osservazione
dell’ombra che attraversando la pupilla del
paziente proietta sulla retina dello stesso,

si misura cioè la vergenza dei raggi che partono


dalla retina ed escono dall’occhio
La schiascopia è un metodo di misura dello stato
rifrattivo e non di osservazione

l’osservazione della retina o di altre parti


dell’occhio, allo scopo di evidenziare le eventuali
anomalie anatomiche, costituisce un esame a
parte: l’oftalmoscopia, che rientra nella serie
degli esami tendenti ad individuare eventuali
malattie o malformazioni dell’occhio
Esecuzione della schiascopia
La schiascopia può essere eseguita sia con
schiascopio a spot, che con uno schiascopio a
striscia.
Il secondo è più utilizzato
Lo schiascopio a striscia, utilizza 2 specchi:

- SPECCHIO PIANO (fascio largo)


- SPECCHIO CONCAVO (fascio stretto)

Per variare lo specchio e per far ruotare il fascio di


luce, si agisce sulla manopola
Esecuzione della schiascopia
Proiettando sull’occhio dell’esaminato un fascio di
radiazioni si nota che queste ombre,
determinate dalle piccole oscillazioni impartite
allo specchio, hanno un andamento tipico in
base al valore ametropico del soggetto ed allo
specchio che viene impiegato nelle indagini.
Il movimento dell’ombra, in presenza di ametropie
fa registrare un tipo di andamento con lo
specchio piano, che si inverte in caso di utilizzo
di uno specchio concavo
Esecuzione della schiascopia
Esecuzione della schiascopia
La schiascopia si svolge alla distanza di circa
50cm o 60cm dall’occhio del soggetto
esaminato,
lo schiascopio è tenuto dalla mano destra
dell’esaminatore mentre esamina l’occhio destro
del soggetto con il proprio occhio destro,
ed è tenuto dalla mano sinistra dell’esaminatore
mentre esamina l’occhio sinistro del soggetto
con il proprio occhio sinistro.
Esecuzione della schiascopia

L’obiettivo della retinoscopia è di


trovare il valore di lenti sferico e
cilindrico, ove necessario, che porti
ad una condizione di assenza del
movimento, quindi punto di neutralità
Esecuzione della schiascopia
Le lenti che producono la neutralità corrispondono
ai “risultati retinoscopici lordi”
per rendere questi risultati netti, si deve
aggiungere algebricamente una lente sferica
negativa equivalente alla distanza di lavoro, alla
lente che ha dato la neutralità
-2,00Dt per una distanza di 50cm
-1,50Dt per una distanza di 65cm
Questo è il risultato netto della retinoscopia statica
Esecuzione della schiascopia
Nell’esecuzione della
retinoscopia statica
con l’utilizzo del
forottero, ponendo
davanti l’occhio
esaminato la lente R,
si va ad eliminare la
distanza di lavoro,
quindi il risultato
ottenuto sarà quello
netto
Interpretazione del riflesso

Le immagini schiascopiche
Immagine
neutra
Figura con
movimento
concorde
Figura con
movimento
discorde
Movimento concorde
Movimento discorde
Aspetto del riflesso
retinoscopico

• Errore refrattivo notevole: riflesso stretto e


lento

• Immagine neutra: riflesso luminoso, margini


definiti e figura più larga
A seconda del movimento osservato e dello
specchio utilizzato si utilizzano le lenti
sferiche che vengono aggiunte, finchè non
vi è più movimento del riflesso.
La lente utilizzata dipende dall’errore
rifrattivo del soggetto, dalla posizione dello
specchio e dal tipo di movimento
osservato.
Per passare da specchio piano a concavo si
utilizza l’apposita rotellina sullo
schiascopio.
Lenti usate per la neutralizzazione
Movimento Movimento
osservato: osservato:

Con specchio piano Con specchio


concorde + concavo
discorde - concorde –
discorde +
- Con lo specchio piano:
un movimento concorde ci dice che il
soggetto è ipermetrope
un movimento discorde ci dice che il
soggetto è miope

Ciò va bene considerando di usare la R durante


l’esame al forottero
- Con lo specchio concavo:
un movimento concorde ci dice che il
soggetto è miope
un movimento discorde ci dice che il
soggetto è ipermetrope

Ciò va bene considerando di usare la R durante


l’esame al forottero
Esecuzione della schiascopia
Durante l’esecuzione della schiascopia
bisogna determinare se l’errore è sferico o
astigmatico, ruotando la fessura del
retinoscopio attraverso 360° ed
osservando:
-il fenomeno della rottura
-il fenomeno dello spessore
-il fenomeno obliquo
Esecuzione della schiascopia
Se l’errore è sferico, il riflesso all’interno
della pupilla sarà continuo con
l’intersezione sul viso del soggetto
(non ci sarà il fenomeno di rottura)
Se l’errore è astigmatico, il riflesso all’interno
della pupilla non sarà continuo con
l’intersezione sul viso del soggetto
(ci sarà il fenomeno di rottura)
Esecuzione della schiascopia
Quando la fessura è ruotata su 360° lo
spessore sella fessura all’interno della
pupilla sarà costante per l’errore sferico e
varierà per quello astigmatico ( fenomeno
dello spessore)
Esecuzione della schiascopia
Nell’errore astigmatico il riflesso all’interno
della pupilla si muoverà solo nella stessa
direzione del movimento dell’intersezione
con il viso del soggetto quando la fessura
è allineata con uno dei due meridiani
principali ed il riflesso si muoverà in una
direzione diversa dall’intersezione quando
la fessura non è allineata con uno dei
meridiani principali (fenomeno obliquo).
Non ci sarà fenomeno obliquo nell’errore
sferico.
Esecuzione della schiascopia
Per neutralizzare un errore astigmatico,
prima di tutto identificare i due meridiani
principali e quindi neutralizzare ogni
meridiano separatamente.
Esecuzione della schiascopia
Il meridiano meno miopico o più
ipermetropico è neutralizzato con la sfera
e il meridiano più miopico o meno
ipermetropico viene quindi neutralizzato
con il cilindro negativo in aggiunta alla
sfera
Misura dell’astigmatismo
La direzione della …l’immagine viene
fessura non coincide normalizzata
con un asse mediante una
dell’astigmatismo… rotazione.
Movimento in presenza di
astigmatismo
Cenni sulla retinoscopia dinamica
Vi sono diverse tipologie e metodiche per eseguire
la retinoscopia dinamica, questa si svolge
facendo osservare al soggetto una mira
sufficientemente ravvicinata in modo da
obbligare ad uno sforzo accomodativo e di
convergenza.
Si osserva cosi l’effetto sovrapposto
dell’accomodazione operata dal singolo occhio,
e di quella conseguente alla convergenza
fusionale dei due occhi, questo metodo è la
SCHIASCOPIA DINAMICA.
Cross Retinoscopy Bell Retinoscopy
Autorefrattometro
Autorefrattometro
I sistemi ARef effettuano una misurazione per
meridiani e la ripetono per varie sezioni, fino a
completare una scansione di 180°. Lo strumento
deduce, quindi, i massimi e i minimi relativi
alla refrazione in ogni meridiano valutato e li
converte in una sferocilindrica, come quelle cui
l’ottico optometrista è abituato
Difetti dell’ ARef
• Gli ARef possono presentare alcuni difetti:
• - errori di misura negli astigmatismi elevati (per le cause appena
illustrate);
• - errori di misura in caso di riflessioni anomale dei mezzi oculari o
delle lenti presenti;
• - bias (pregiudizio) della misurazione a causa dell’effetto tubo (o
miopia strumentale), che dà maggiore miopia e minore ipermetropia
(basta alterare il valore sferico e il valore cilindrico non subisce
variazioni);
• - errori di taratura (in relazione alla singola condizione del soggetto)
dovuti all’uso della radiazione infrarossa, che danno differenze sia
sulla sfera sia sul cilindro, molto menosull’asse;
• - non linearità della scala di misura, che rende meno attendibili le
misurazioni agli estremi (difetti elevati subiscono maggiori errori)
della scala.

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