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la capacit di distinguere due aree contigue, di diversa luminosit. C: contrasto, si pu esprimere matematicamente come: Il rapporto tra la differenza di luminosit delle due aree fratto la loro somma (contrasto di Michelson detto anche di modulazione) C = L max L min/L max + L min. Il rapporto tra la differenza di contrasto tra sfondo e soggetto, fratto il contrasto dello sfondo, formula di weber. C = L sfondo L soggetto/L sfondo.
La visione periferica
Lacutezza visiva una peculiarit delle foveola centralis dove, in condizioni di buona focalizzazione dei sistemi ottici e salute oculare, possibile la massima acuit visiva. Essa decade via via che ci si allontana dalla fovea dove cambia la natura, organizzazione e densit dei coni e aumenta il numero dei bastoncelli. Ma i soggetti motivo della nostra attenzione, sono inseriti in un contesto esattamente come gli attori su un set. la visione periferica che consente di localizzare e contestualizzare limmagine percepita centralmente.
La stereopsi
una delle abilit pi elevate (non la pi importante) del sistema visivo umano e di alcune specie animali. Essa la capacit di percepire lo spazio tridimensionalmente quindi la capacit di valutare la distribuzione degli elementi del set visivo anche lungo lasse z. Il massimo della sua percezione si espleta solo tramite una perfetta integrazione della binocularit. Persone con visione monoculare o con profonde alterazioni della binoculari non hanno una corretta percezione stereoscopica. La stereopsi un implicazione della distanza e della differenza prospettica tra le immagini retiniche che si formano nei due occhi. Essa presente in molte specie arboricole e di predatori, consentendo a questi una precisa valutazione delle distanze. Della stereopsi parleremo ancora in seguito.
Le aberrazioni
Anche locchio umano afflitto da aberrazioni. Alcune di esse possono essere compensate dal processo elaborativo delle informazioni compiuto dal cervello che aggiusta le distorsioni. Lintroduzione di dispositivi ottici o la modificazione refrattiva chirurgica modifica lassetto aberrometrico abituale. Aberrazioni elevate possono indurre anche gravi disturbi in soggetti ipersensibili alle distorsioni visive.
Laberrometria oggi
Le possibilit correttive offerte dalle nuove lenti a geometria asferica (migliorative rispetto alle sferiche), dalle progressive, dalla chirurgia refrattiva e le nuove tecnologie per lanalisi del fronte donda, richiedono ricerche sempre pi approfondite sullabberrometria applicata alle correzioni ed allocchio.
I polinomi di Zernike
Sono i modelli per tradurre matematicamente le aberrazioni. Essi definiscono la aberrazioni sino allottavo ordine. Locchio umano percepisce per solo sino al quinto sesto ordine. La rappresentazione grafica delle aberrazioni al piano pupillare richiama molto quella dei topografi corneali in cui la superficie del fronte donda e rappresentata delle differenze cromatiche tra il blu arancio e verde. Esse descrivono la tipologia a landamento delle aberrazioni.
Aberrazione cromatica
unaberrazione assiale. Le sezioni delle lenti sferiche positive e negative possono essere definite come quelle di due prismi con superfici curve unite per il vertice nel centro ottico. Esse di fatto si comportano come prismi. Il prisma rifrange una radiazione policromatica nelle sue componenti mono cromatiche. Anche locchio umano affetto da aberrazione cromatica. La radiazione blu cade prima sullasse ottico, poi la giallo verde, poi la rossa
Laberrazione cromatica si usa per valutare se si indotta una ipo, orto, o iper correzione dellametropia. Una condizione miopica favorir la percezione della radiazione rossa, una condizione ipermetropica favorir la percezione della radiazione giallo verde (o blu se non c capacit compensativa). Esiste un test optometrico (test bicromatico) che sfrutta laberrazione cromatica oculare per valutare se locchio esaminato si trova in una condizione reale o indotta dalle lenti correttive di miopia,ipermetropia o emmetropia. Consiste nel proporre le lettere dellottotipo alcune in una banda rossa, altre in una banda verde. Se c una condizione reale o indotta miopica, si vedranno le lettere nel rosso con pi contrasto che nel verde. Se la condizione di emmetropia si vedranno le lettere ugualmente contrastate nel rosso e nel verde. Se la condizione ipermetropica si vedranno le lettere nel verde con pi contrasto che nel rosso.
Test bicromatico
Pi contrasto sul rosso: condizione miopica (indotta o reale) Uguale contrasto rosso-verde: condizione emmetropica (indotta o reale). Pi contrasto nel verde: condizione ipermetropica (indotta o reale)
Laberrazione sferica
un aberrazione assiale. Pu affliggere molti sistemi ottici e quindi anche le lenti correttive, se non si usano accorgimenti ottico-geometrici nella costruzione delle lenti finalizzati alla sua riduzione. Riguarda ogni singola radiazione monocromatica che attraversa una lente affetta da questa aberrazione. I raggi parassiali e periferici non cadono tutti nello stesso punto sullasse ottico.
Lenti a menisco
Le lenti piano convesse, piano concave, biconvesse o biconcave, producono alte aberrazioni sferiche ed altre aberrazioni. In oftalmica si usano menischi perch riducono lastigmatismo dei fasci obliqui e laberrazione sferica.
Il diagramma di Tscherning
Tscherning elabor un grafico attraverso il quale calcolare il potere della lente e da esso i raggi di curvatura, per la costruzione di lenti prive di alcune aberrazioni come lastigmatismo dei fasci obliqui. Le lenti biconcave e biconvesse sommano le aberrazioni della superficie esterna a quelle della superficie interna. Nei menischi la superficie interna le sottrae a quelle dellesterna. Dato il potere finale della lente dal diagramma di Tscherning possibile calcolare una delle due superfici (di solito quella esterna) in modo che questa non sia affetta da astigmatismo dei fasci obliqui.
Lenti asferiche
Oggi con le nuove tecnologie possibile costruire lenti quasi del tutto prive di aberrazione sferica ed astigmatismo dei fasci obliqui. Sono le lenti asferiche.
Lenti castomizzate
Siamo gi in un era in cui lapproccio esclusivamente empirico alla prescrizione optometrica sempre integrato ed assistito da tecnologie che consentono di valutare singolarmente il problema visivo elaborando soluzioni personalizzate atte a produrre i migliori effetti sulla performance visiva.
Lenti bifocali
Una tecnologia ormai antiquata per correggere la presbiopia associata ad ametropie, sono le bifocali. Sulla lente da lontano si ricava in basso una zona per vicino (mezzaluna cerchio o taglio che attraversa la lente). In queste lenti preclusa la zona di visione intermedia. Limmagine del pavimento sfocata e bisogna abbassare la testa per vederlo nitido. Sono molto anti estetiche.
Le lenti progressive
Le nuove tecnologie consentono di produrre lenti compensative per la presbiopia in presenza di ametropie con una progressione graduale tra la zona di visione da lontano e quella da vicino. cosi possibile focalizzare a tutte le distanze. Sono molto estetiche in quanto sembrano delle lenti normali. Ma sono afflitte da molte distorsioni specie in periferia. Occorre abbassare un po il capo per vedere il pavimento nitido.
Capacit dadattamento alle modificazioni visive indotte dalle ametropie e dalle lenti
Detto ci non dimentichiamo mai che abbiamo a che fare con un sistema biologico e non solo con un sistema di lenti. Lelaborazione psichica compie un ruolo determinante nel trovare strategie compensative ed adattive. Una persona pu essere in grado di convivere a volte anche bene con consistenti ametropie, correzioni errate, e forti distorsioni indotte dalle lenti. Altri al contrario non tollerano la ben che minima influenza sul loro assetto visivo abituale. In questa capacit giocano un ruolo determinante lentit e qualit dellerrore, la flessibilit dellindividuo, e levoluzione temporale del disturbo stesso.
I muscoli oculomotori
Retto mediale Retto laterale Retto superiore Retto inferiore Obliquo superiore Obliquo inferiore
La spirale di Tllaux
Linserzione dei retti sul bulbo descrive una spirale rispetto al limbus. Il pi vicino il mediale, segue linferiore poi il laterale ed infine pi lontano il superiore. Occhio destro
Le vergenze
Si distinguono diversi tipi di vergenza: Tonica, fisiologica (cessa sotto anestesia o morte, gli occhi deviano verso le tempie) Prossimale, risposta psichica indotta dalla vicinanza del soggetto. Accomodativa, indotta dal rapporto che lega la vergenza allaccomodazione (triade accomodazione-convergenza- miosi, disaccomodazione-divergenza-midriasi.) Fusionale, indotta come vedremo dal processo fusionale, fenomeno che elimina errori di puntamento per mantenere la visione binoculare.
Fortemente legato al riflesso oculo-vestibolare (di cui ne perfeziona i movimenti) il movimento optocinetico. Se un soggetto si muove la sua immagine si sposta sulla retina in base alla sua velocit. Questo fenomeno si definisce scivolamento retinico. Lo scivolamento retinico il rapporto tra la velocit delloggetto e quello dellocchio che lo segue. Il riflesso optocinetico indotto dallo scivolamento retinico ed integra il movimento oculo-vestibolare. Le cellule ganglionari sensibili al movimento inviano informazioni ai centri sottocorticali, corticali e nel tronco encefalico. Lelaborazione di questo movimento quindi pi complesso e produce un ritardo di risposta di circa 100 ms. Esso fortemente legato alla percezione periferica e quindi ambientale dello spazio visivo. Questo uno dei motivi per cui lintroduzione delle lenti pu creare disagi iniziali. Esse alterano i patterns abituali di scivolamento retinico, ma la plasticit del cervello il pi delle volte, ripristina delle risposte corrette.
Il riflesso optocinetico
Sono movimenti volontari guidati dalla percezione centrale, quindi dalla la fovea. Essi rispondono alla domanda chi , che cosa Probabilmente derivano dalla componente cervicale del riflesso optocinetico e sono ben sviluppati nei primati. Essi hanno lo scopo di mantenere sulla fovea i piccoli dettagli dei soggetti osservati. Non sono poi tanto lenti, circa100/s. Pare che non si possano effettuare senza bersaglio (?). Esiste una componente predittiva dellinseguimento in grado di innescare il movimento in modo adeguato, la cui origine organizzativa neurologica non ancora ben chiara.
Le saccadi
Sono spostamenti a scatto rapidi degli occhi. Esse controllano la posizione dellimmagine retinica nello spazio e sono guidate dalla percezione periferica. Rispondono alla domanda dove sono le cose. Questi movimenti sono spesso inconsapevoli ma comunque volontari (posso spostare lattenzione da un punto allaltro del campo visivo). Lo spostamento per preprogrammato ed una volta partito molto difficile modificarlo. Lampiezza del movimento va da 0.1 (micro saccadi), a circa 90, mediamente comunque di circa 20/25. Oltre queste escursioni entra in aiuto il movimento del capo. Sono generate nel tronco encefalico e nel collicolo superiore. Durante la saccade c una soppressione visiva centrale.
Fissazione eccentrica
A causa di uno strabismo si pu strutturare una condizione detta fissazione eccentrica. In questa condizione locchio punter il soggetto dattenzione con unarea anatomica non adeguata al compito anche in condizioni monoculari. Negli strabismi, solo con fissazione eccentrica locchio rimane deviato anche se si occlude locchio buono. (in tutti gli altri casi occludendo locchio buono, questo devia sotto lo schermo e laltro si raddrizza per fissare con la sua fovea). Si potrebbe dire che nella fissazione eccentrica, come se locchio cancellasse la sua vera fovea. Il visus di questocchio compromesso.
Dominanza visiva
Nei primi anni di vita si instaura una predilezione per uno dei due occhi detta dominanza. Pare che solo luomo possegga questa caratteristica che interessa anche gli arti e ludito. La dominanza visiva non necessariamente corrisponde alla mano, gamba o orecchio dominante. Se sono dello stesso lato (es. occhio destro mano destra) si chiama omologa. Se invertita (es. occhio destro mano sinistra) si dice crociata. Alla dominanza crociata occhio mano, si sono attribuiti alcuni problemi dapprendimento. Lo studio e lesperienza clinica tende ad escludere queste correlazioni. Si notano dominanze crociate in circa il 40% della popolazione e non tutti hanno problemi dapprendimento. Largomento tuttora motivo di studio.
La visione binoculare
Lattivit agonista ed antagonista svolta dai muscoli oculomotori grazie alla complessa struttura muscolare e dinnervazione che la controlla, consente al nostro sistema visivo un esplorazione spaziale, che si avvale dellazione simultanea dei due occhi, la binocularit. Come gi detto uno degli effetti ottenuti da questa integrazione neurologica la stereopsi (la visione stereoscopica cio tridimensionale dello spazio).
Chiasma ottico
Gli occhi estroflessioni del cervello Decussazione parziale
Occhio ciclopico
Lintegrazione dei due occhi nella binocularit produce la sensazione che le immagini percepite provengano da un unico occhio posto al centro fra i due. Questa sensazione viene definita occhio ciclopico in analogia ai giganti della mitologia greca dotati di un solo occhio frontale costruttori di saette per Zeus ed i fabbri del dio vulcano per i Romani (Polifemo il pastore carceriere di Ulisse nellOdissea).
Figura sfondo
Osservando un soggetto una figura ed interpretandone i suoi particolari (chi o che cosa ) esso assume una posizione di centralit nel set visivo. La fovea, dove cadono queste immagini, larea retinica della centralit. I punti retinici periferici corrispondenti danno informazioni sullo sfondo (dov, dove sono le cose). Questo concetto viene definito di figura sfondo.
Legocentrismo visivo
Tutti i processi percettivi visivi pongono lindividuo in una posizione centrale rispetto allo spazio percepito. La posizione visiva egocentrica la nostra posizione o quella degli occhi rispetto allo spazio circostante (la direzione delle immagini). Oltre alla proiezione retinica sostengono questa percezione le informazioni propriocettive dei muscoli oculari del capo, di tutto il corpo ed il sistema vestibolare. Questo permette di valutare se un movimento delle immagini sia dovuto ad un movimento del capo o del soggetto.
Loroptero reale
Nella realt loroptero assume una forma molto soggettiva e varia con la distanza del soggetto: deviazione delloroptero di Hering- Hillebrand. Realmente la linea delloroptero concava verso losservatore sino ad una certa distanza. Diventa retta ad una distanza un po pi lontana (distanza detta di Liebermann). Convessa ancora pi lontano. Loroptero pu variare anche in funzione del grado di illuminazione , del contrasto sfondo soggetto, e contrasto cromatico.
Oroptero reale
Area di Panum
Quindi per una certa profondit prima e dopo la linea teorica dellOroptero si estende unarea, anchessa di profondit variabile secondo i parametri gi citati, in cui i le aree di spazio visivo, pur non appartenendo allOroptero teorico, possono essere percepite singole. Questa profondit di spazio visivo in cui si percepisce singolo detta area di Panum.
Gli oggetti che cadono fuori larea di Panum sono visti doppi. Questo tipo di diplopia naturale quindi si definisce fisiologica per distinguerla da quella legata a difetti di puntamento degli occhi (strabismo detto anche tropia).
La diplopia fisiologica
Di fatto lo spazio al di fuori dellarea di Panum non viene percepito doppio grazie a fenomeni soppressivi delle aree periferiche e per la degradazione dellimmagine della retina periferica. Essa pu essere stimolata. Osservando un soggetto vicino si vedr doppio quello lontano e viceversa guardando quello lontano doppio quello vicino. Le immagini diplopiche sono poste a destra e a sinistra del soggetto fissato.
La capacit fusionale
Il cervello dispone di un sistema di compensazione che entro certi limiti rifinisce le imperfezioni di puntamento degli occhi. come se un catenaccio o una sorta di colla tenesse insieme i due occhi. Questo catenaccio la capacit fusionale. Essa pu essere molto tenace e compensare difetti di puntamento anche gravi o essere molto tenue e cedere a disallineamenti anche lievi. Questa capacit migliorabile tramite apposite procedure di allenamento visivo.
Visione simultanea
Se uno solo dei due occhi percepisce, si pu non essere consapevoli che laltro non vede se questultimo compie una soppressione visiva. Per evidenziare se entrambi gli occhi percepiscono simultaneamente occorre utilizzare dei metodi detti bioculari. Si fa si che gli occhi vedano singolarmente ma in un campo binoculare. Di solito si usano prismi verticali (uno con la base alta su un occhio ed uno con la base bassa sullaltro), test polarizzati (si associano occhiali e target polarizzati) o occhiali rosso verdi(detti anaglifici) con target rosso verdi. I prismi inducono una diplopia, con i polarizzati e gli anaglifici un occhio percepir unimmagine del target e laltro laltra. Se si percepiscono due immagini simultaneamente c visione simultanea se una sola c visione singola e soppressione dell occhio a cui sparisce limmagine.
Le luci test diWorth di visione simultanea che un test valido sia per il
per la fusione di secondo grado e per evidenziare disallineamenti elevati senza soppressione. Si proiettano quattro luci, due verdi una rossa ed una bianca disposte a croce. Si fa indossare un occhiale rosso verde. Locchio col filtro verde (rosso privo) vedr solo le luci verdi e quella bianca anchessa verde. Locchio col filtro rosso (verde privo) vedr la luce rossa e quella bianca anchessa rossa. Se il soggetto vedr quattro luci di cui due verdi, una rossa e quella bianca si colora di arancione c fusione di secondo grado. Se vedr solo tre verdi o solo due rosse c soppressione dell occhio col filtro dello stesso colore delle luci non viste. Pu succedere che si vedano cinque luci, due rosse e tre verdi dissassate rispetto alla loro posizione reale, vuol dire che non c fusione di secondo grado, non c soppressione ma diplopia.
Luci di worth
Statico Dinamico