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Sensibilit al contrasto

la capacit di distinguere due aree contigue, di diversa luminosit. C: contrasto, si pu esprimere matematicamente come: Il rapporto tra la differenza di luminosit delle due aree fratto la loro somma (contrasto di Michelson detto anche di modulazione) C = L max L min/L max + L min. Il rapporto tra la differenza di contrasto tra sfondo e soggetto, fratto il contrasto dello sfondo, formula di weber. C = L sfondo L soggetto/L sfondo.

Potenzialit diagnostiche della sensibilit al contrasto


Una buona sensibilit al contrasto spesso indice di buona salute retinica. Essa anche in presenza di visus buono pu risultare alterata a causa di alcune patologie oculari delle aree retiniche periferiche. Qui rappresentato un ottotipo per la misurazione della sensibilit al contrasto

Sensibilit al contrasto a frequenza spaziale


Un altro metodo per misurare la sensibilit al contrasto sono le bande a frequenza spaziale. Sono bande a contrasto variabile di spessore diverso. Una banda chiara ed una scura sono un ciclo. La frequenza data da quanti cicli sono contenuti in un angolo visivo di 1 grado. Come si vede dal grafico la sensibilit fisiologica massima sulle medie frequenze.

Patologie retiniche e sensibilit al contrasto


La riduzione totale della sensibilit al contrasto indice di patologie generalizzate a tutta la struttura nervosa della retina (es. retinopatia diabetica). La curva spostata in basso. La scarsa sensibilit alla basse frequenze spaziali, indice di patologie a carico delle cellule gangliari delle aree periferiche. La curva bassa nel primo tratto. La scarsa sensibilit alle medie frequenze, indice di patologie a carico delle cellule gangliari della zona maculare e para maculare. La curva bassa nella zona centrale. La scarsa sensibilit al contrasto delle alte frequenze spaziali, indice di patologie a carico delle cellule della zona foveolare. Il visus basso e la curva declina repentinamente nel tratto finale.

Acuit visiva dinamica


la capacit di discriminare particolari di soggetti in movimento. Essa implica, oltre ad una buona acuit visiva, anche un perfetto coordinamento del movimento oculare dinseguimento visivo pursuit. Scatti, salti, tremori, prodotti da un movimento non accurato dei muscoli oculomotori, precludono la possibilit di una buona percezione dei dettagli di un soggetto in movimento.

La visione periferica
Lacutezza visiva una peculiarit delle foveola centralis dove, in condizioni di buona focalizzazione dei sistemi ottici e salute oculare, possibile la massima acuit visiva. Essa decade via via che ci si allontana dalla fovea dove cambia la natura, organizzazione e densit dei coni e aumenta il numero dei bastoncelli. Ma i soggetti motivo della nostra attenzione, sono inseriti in un contesto esattamente come gli attori su un set. la visione periferica che consente di localizzare e contestualizzare limmagine percepita centralmente.

Visione centrale e periferica


La visione centrale risponde alla domanda cos, chi . La visione periferica risponde alla domanda dov. La visione periferica fondamentale per lattivit visiva dinamica. impossibile avere una vita visiva normale senza la visione periferica pur avendo 16/10. Tramite essa possiamo guidare, giocare, e spostare gli occhi da in soggetto allaltro tramite i movimenti oculari delle saccadi. molto importante che la visione centrale e periferica siano ben integrate tra loro.

Limportanza della visione periferica


La visione periferica salva vita Molte inefficienze, incidenti o cattive organizzazioni motorie, derivano da una scarsa capacit di percepire ci che circonda il soggetto osservato. Attivit come la lettura, lo sport, la guida o semplicemente infilare correttamente una porta, versare lacqua nel bicchiere ecc. sono fortemente legate allintegrazione di una buona visione periferica. Si vive meglio con una trombosi centrale che con una retinite pigmentosa.

Training visivo per migliorare la percezione visiva


Il training visivo optometrico una serie di innumerevoli procedure di esercizio visivo, finalizzato al miglioramento delle capacit percettive visive integrandole tra loro e con tutto lorganismo. La visione centrale e periferica possono essere migliorate da queste procedure. La capacit di percepire meglio (si parla di percezione non di visus) la periferia spesso uno degli scopi che si prefigge il training visivo.

La stereopsi
una delle abilit pi elevate (non la pi importante) del sistema visivo umano e di alcune specie animali. Essa la capacit di percepire lo spazio tridimensionalmente quindi la capacit di valutare la distribuzione degli elementi del set visivo anche lungo lasse z. Il massimo della sua percezione si espleta solo tramite una perfetta integrazione della binocularit. Persone con visione monoculare o con profonde alterazioni della binoculari non hanno una corretta percezione stereoscopica. La stereopsi un implicazione della distanza e della differenza prospettica tra le immagini retiniche che si formano nei due occhi. Essa presente in molte specie arboricole e di predatori, consentendo a questi una precisa valutazione delle distanze. Della stereopsi parleremo ancora in seguito.

Le aberrazioni
Anche locchio umano afflitto da aberrazioni. Alcune di esse possono essere compensate dal processo elaborativo delle informazioni compiuto dal cervello che aggiusta le distorsioni. Lintroduzione di dispositivi ottici o la modificazione refrattiva chirurgica modifica lassetto aberrometrico abituale. Aberrazioni elevate possono indurre anche gravi disturbi in soggetti ipersensibili alle distorsioni visive.

In passato si ignorava laberrazione oculare


Le scarsa conoscenza dei fenomeni ottici aberranti e lassenza di tecnologie in grado di rilevarle, lasciava insoluto il problema. Solo dal 1866 John green propone il primo ottotipo per lastigmatismo.

Laberrometria oggi
Le possibilit correttive offerte dalle nuove lenti a geometria asferica (migliorative rispetto alle sferiche), dalle progressive, dalla chirurgia refrattiva e le nuove tecnologie per lanalisi del fronte donda, richiedono ricerche sempre pi approfondite sullabberrometria applicata alle correzioni ed allocchio.

Analisi del fronte donda


Oggi esistono pi tecnologie per analizzare il fronte donda. Il principio quello di misurare sul piano pupillare le deformazioni del riflesso retinico di uno o pi fasci di luce che attraversano locchio (uno di questi il metodo Hartmann-sharc derivato dalle applicazioni sullastronomia). Attraverso complessi polinomi poi possibile ricavare le componenti aberranti del sistema analizzato

I polinomi di Zernike
Sono i modelli per tradurre matematicamente le aberrazioni. Essi definiscono la aberrazioni sino allottavo ordine. Locchio umano percepisce per solo sino al quinto sesto ordine. La rappresentazione grafica delle aberrazioni al piano pupillare richiama molto quella dei topografi corneali in cui la superficie del fronte donda e rappresentata delle differenze cromatiche tra il blu arancio e verde. Esse descrivono la tipologia a landamento delle aberrazioni.

I numeri in verticale indicano lordine delle aberrazioni sino al quinto.

Aberrometro ZView Aberrometer


uno strumento ideato appositamente per la realizzazione di lenti ad alta definizione. Grazie ai dati forniti dallo strumento associati ad accorti esami refrattivi e della binocularit, possibile realizzare lenti come un impronta digitale tali da appiattire le aberrazioni sul piano pupillare agendo sulle aree specifiche di deformazione del fronte donda.

Fronte donda ideale


Modello teorico ideale. Piatto e parallelo rispetto al piano di riferimento

Le aberrazioni di primo ordine


Sono poco rilevanti e spesso associate ad altre aberrazioni

Le aberrazioni di secondo ordine nellocchio


Miopia, ipermetropia, astigmatismo Le prime due sono definite defocus. Sono correggibili con lenti. defocus a scodella astigmatiche a sella

Aberrazioni del terzo ordine


Coma deriva da cometa perch d la sensazione che dalla sorgente luminosa si diparta una coda. Non correggibile con lenti tradizionali. La correzione astigmatica pu ridurre leffetto cometa.

Aberrazioni del quarto ordine


Non correggibili con lenti tradizionali

Aberrazione cromatica
unaberrazione assiale. Le sezioni delle lenti sferiche positive e negative possono essere definite come quelle di due prismi con superfici curve unite per il vertice nel centro ottico. Esse di fatto si comportano come prismi. Il prisma rifrange una radiazione policromatica nelle sue componenti mono cromatiche. Anche locchio umano affetto da aberrazione cromatica. La radiazione blu cade prima sullasse ottico, poi la giallo verde, poi la rossa

Locchio e laberrazione cromatica


I diottri oculari scompongono la radiazione visibile policromatica nelle sue componenti monocromatiche. Le radiazioni del blu cadono prima sullasse visivo, le giallo-verdi in mezzo alle due e quelle rosse pi lontano. Quindi una condizione miopica favorir la percezione della radiazione rossa, una condizione ipermetropica favorir la percezione della radiazione giallo verde se c capacit compensativa accomodativa o del blu se non c capacit compensativa. Il sistema accomodativo in condizioni di normalit tende a focalizzare sulle radiazioni del giallo-verde. Se un soggetto si avvicina, le radiazioni blu si avvicinano al piano retinico e le giallo verdi ed ancor di pi le rosse arretrano. Se il soggetto si allontana le radiazioni rosse si avvicinano al piano retinico e le giallo verdi e ancor di pi le blu, slitteranno dentro locchio. Questo coerente spostamento delle focali cromatiche sulla retina al variare delle distanze, uno degli stimoli che guida lattivit di contrazione o rilassamento del cristallino e quindi dellaccomodazione che tender a riportare a fuoco le radiazioni giallo verdi.

Laberrazione cromatica si usa per valutare se si indotta una ipo, orto, o iper correzione dellametropia. Una condizione miopica favorir la percezione della radiazione rossa, una condizione ipermetropica favorir la percezione della radiazione giallo verde (o blu se non c capacit compensativa). Esiste un test optometrico (test bicromatico) che sfrutta laberrazione cromatica oculare per valutare se locchio esaminato si trova in una condizione reale o indotta dalle lenti correttive di miopia,ipermetropia o emmetropia. Consiste nel proporre le lettere dellottotipo alcune in una banda rossa, altre in una banda verde. Se c una condizione reale o indotta miopica, si vedranno le lettere nel rosso con pi contrasto che nel verde. Se la condizione di emmetropia si vedranno le lettere ugualmente contrastate nel rosso e nel verde. Se la condizione ipermetropica si vedranno le lettere nel verde con pi contrasto che nel rosso.

Uso dellaberrazione cromatica a fini diagnostici.

Test bicromatico
Pi contrasto sul rosso: condizione miopica (indotta o reale) Uguale contrasto rosso-verde: condizione emmetropica (indotta o reale). Pi contrasto nel verde: condizione ipermetropica (indotta o reale)

Laberrazione cromatica dellocchio pi quella indotta dalle lenti


Anche le lenti oftalmiche presentano una quantit di aberrazione cromatica. Essa legata alla composizione chimica del materiale usato per costruire la lente. La propriet di un materiale ottico di indurre aberrazione cromatica definita dal numero di Abbe. Esso inversamente proporzionale allentit dellaberrazione. Laberrazione cromatica della lente si somma a quella dellocchio. Lenti oftalmiche ad alto indice spesso hanno basso numero di Abbe e possono far percepire iridescenze nella parte periferica della lente stessa..

Laberrazione sferica
un aberrazione assiale. Pu affliggere molti sistemi ottici e quindi anche le lenti correttive, se non si usano accorgimenti ottico-geometrici nella costruzione delle lenti finalizzati alla sua riduzione. Riguarda ogni singola radiazione monocromatica che attraversa una lente affetta da questa aberrazione. I raggi parassiali e periferici non cadono tutti nello stesso punto sullasse ottico.

Lenti a menisco
Le lenti piano convesse, piano concave, biconvesse o biconcave, producono alte aberrazioni sferiche ed altre aberrazioni. In oftalmica si usano menischi perch riducono lastigmatismo dei fasci obliqui e laberrazione sferica.

Il diagramma di Tscherning
Tscherning elabor un grafico attraverso il quale calcolare il potere della lente e da esso i raggi di curvatura, per la costruzione di lenti prive di alcune aberrazioni come lastigmatismo dei fasci obliqui. Le lenti biconcave e biconvesse sommano le aberrazioni della superficie esterna a quelle della superficie interna. Nei menischi la superficie interna le sottrae a quelle dellesterna. Dato il potere finale della lente dal diagramma di Tscherning possibile calcolare una delle due superfici (di solito quella esterna) in modo che questa non sia affetta da astigmatismo dei fasci obliqui.

Ellisse o grafico di Tscherling

Lenti asferiche
Oggi con le nuove tecnologie possibile costruire lenti quasi del tutto prive di aberrazione sferica ed astigmatismo dei fasci obliqui. Sono le lenti asferiche.

Lente sferica ed asferica a confronto

Mal posizionamento delle lenti correttive


Una eccessiva o troppo scarsa inclinazione del frontale dellocchiale pu indurre astigmatismo, a causa della modificazione del fronte donda, il cui asse risulta parallelo alla direzione dellinclinazione. Un decentramento della lente induce effetti prismatici che, come vedremo di seguito possono alterare un perfetto equilibrio funzionale.

Lenti castomizzate
Siamo gi in un era in cui lapproccio esclusivamente empirico alla prescrizione optometrica sempre integrato ed assistito da tecnologie che consentono di valutare singolarmente il problema visivo elaborando soluzioni personalizzate atte a produrre i migliori effetti sulla performance visiva.

Lenti bifocali
Una tecnologia ormai antiquata per correggere la presbiopia associata ad ametropie, sono le bifocali. Sulla lente da lontano si ricava in basso una zona per vicino (mezzaluna cerchio o taglio che attraversa la lente). In queste lenti preclusa la zona di visione intermedia. Limmagine del pavimento sfocata e bisogna abbassare la testa per vederlo nitido. Sono molto anti estetiche.

Le lenti progressive
Le nuove tecnologie consentono di produrre lenti compensative per la presbiopia in presenza di ametropie con una progressione graduale tra la zona di visione da lontano e quella da vicino. cosi possibile focalizzare a tutte le distanze. Sono molto estetiche in quanto sembrano delle lenti normali. Ma sono afflitte da molte distorsioni specie in periferia. Occorre abbassare un po il capo per vedere il pavimento nitido.

Lenti progressive e analisi del fronte donda


Lavvento delle tecnologie wavefront ha consentito di ridurre consistentemente le distorsioni periferiche migliorando molto ladattamento a queste lenti che sempre stato lostacolo da superare per chi inizia ad usarle.

Capacit dadattamento alle modificazioni visive indotte dalle ametropie e dalle lenti
Detto ci non dimentichiamo mai che abbiamo a che fare con un sistema biologico e non solo con un sistema di lenti. Lelaborazione psichica compie un ruolo determinante nel trovare strategie compensative ed adattive. Una persona pu essere in grado di convivere a volte anche bene con consistenti ametropie, correzioni errate, e forti distorsioni indotte dalle lenti. Altri al contrario non tollerano la ben che minima influenza sul loro assetto visivo abituale. In questa capacit giocano un ruolo determinante lentit e qualit dellerrore, la flessibilit dellindividuo, e levoluzione temporale del disturbo stesso.

Lesplorazione dello spazio visivo


Gli occhi come servomeccanismi attivi del cervello, sono dotati di una grande motilit grazie ad un accurato e precisissimo processo neurologico di controllo sulla muscolatura oculomotrice. Ben sei muscoli per occhio sono adibiti a questo scopo. Le masse muscolari coinvolte sono, rispetto alle proporzioni con altri distretti anatomici, incredibilmente surdimensionate rispetto alla massa che esse devono muovere. Ci dovuto alla necessit daccuratezza a cui sono sottoposti questi muscoli. Le inefficienze o scompensi della muscolatura oculomotrice possono influenzare negativamente la performance visiva o produrre alterazioni nellequilibrio della binocularit (integrazione visiva di due occhi finalizzata a percepire ununica immagine).

I muscoli oculomotori
Retto mediale Retto laterale Retto superiore Retto inferiore Obliquo superiore Obliquo inferiore

Azione dei muscoli oculomotori


Ogni muscolo ha azioni sulla motilit del bulbo legata alla sua inserzione ed orientamento del suo percorso nellorbita.

Conoscere linserzione dei muscoli


Esse giustificano la direzione dei movimenti che ogni muscolo fa compiere allocchio e la loro conoscenza facilita da parte vostra la memorizzazione dei movimenti compiuti sul bulbo. Eccetto lobliquo inferiore che origina dalla cresta lacrimale, tutti gli altri originano dallanello tendineo comune di Zinn. I retti laterale e mediale hanno inserzione sulla linea orizzontale dellocchio. Il retto superiore (che corre posteriormente per un tratto con lelevatore palpebrale) ed inferiore corrono nellorbita con un angolo di circa 25/27 con lasse visivo. Lobliquo superiore dopo la porzione diretta passa nella troclea e la sua porzione riflessa si inserisce nel quadrante postero laterale del bulbo, passando sotto il retto superiore. Lobliquo inferiore (che non origina dallanello di Zinn) si dirige allindietro e lateralmente scavalcando il retto inferiore.

La spirale di Tllaux
Linserzione dei retti sul bulbo descrive una spirale rispetto al limbus. Il pi vicino il mediale, segue linferiore poi il laterale ed infine pi lontano il superiore. Occhio destro

Inserzione dei muscoli oculomotori


Notare linserzione degli obliqui e del retto superiore. Il retto inferiore corre quasi parallelo al superiore.

Il centro ed assi di rotazione di Fick, piano di Listing


I movimenti avvengono tutti su un punto virtuale interno detto centro di rotazione posto a circa 13.5 mm dal polo anteriore. I movimenti destra sinistra avvengono su un asse verticale, quelli alto basso su un asse orizzontale, quelli di torsione lungo lasse perpendicolare a questi corrispondente allasse visivo. Questi tre assi sono detti di Fick. I primi due assi giacciono sul piano di Listing (piano frontale che passa per lequatore dellocchio ed il centro di rotazione), il terzo perpendicolare al piano di Listing.

Centro ed assi di rotazione di Fick, piano di Listing

Definizione dei movimenti oculari


Si definiscono: Duzioni i movimenti oculari in tutte le direzioni che compie un occhio occludendo laltro (in visione monoculare). Versioni i movimenti congiunti che compiono gli occhi in tutte le direzioni di sguardo in visione binoculare (es. entrambi a destra entrambi in basso ed a destra entrambi ecc.). Vergenze i movimenti disgiunti che compiono gli occhi quando gli assi visivi si incontrano sui soggetti posti a varie distanze finite. Le vergenze si dividono in convergenza (dellesterno verso il naso) e divergenza (dal naso verso lesterno). I movimenti di rotazione intorno allasse visivo si definiscono: con i prefissi inciclo ed exciclo seguiti dal nome duzione i movimenti di torsione monoculari o seguiti dal nome vergenza i movimenti di torsione disgiunti. Destrociclo, sinistrociclo seguito dal nome versione i movimenti di torsione congiunti.

Nomenclatura dei movimenti oculari in base al movimento


Duzioni (movimenti monoculari): adduzione, abduzione, sopraduzione, infraduzione, incicloduzione, excicloduzione. (i movimenti di torsione si valutano dalla parte sopraccigliare). Versioni movimenti congiunti: destroversione, sinistroversione, sopraversione, infraversione, destrocicloversione, sinistrocicloversione. Vergenze movimenti disgiunti (verso linterno e verso lesterno): convergenza, divergenza, sopravergenza, infravergenza, inciclovergenza, exciclovergenza.

Movimenti primari e secondari


Eccetto i retti mediali e laterali, gli altri muscoli hanno delle azioni prevalenti ed altre secondarie. Retto mediale (o interno): adduzione Retto laterale (o esterno): abduzione Retto superiore: sopraduzione 75%, incicloduzione 16%, adduzione 9%. Retto inferiore: infraduzione 73%, exocicloduzione17%,adduzione 10%. Obliquo superiore: incicloduzione 65%, infraduzione 32%,abduzione 3%. Obliquo inferiore: exocicloduzione 59% sopraduzione 40% abduzione 3%.

Le vergenze
Si distinguono diversi tipi di vergenza: Tonica, fisiologica (cessa sotto anestesia o morte, gli occhi deviano verso le tempie) Prossimale, risposta psichica indotta dalla vicinanza del soggetto. Accomodativa, indotta dal rapporto che lega la vergenza allaccomodazione (triade accomodazione-convergenza- miosi, disaccomodazione-divergenza-midriasi.) Fusionale, indotta come vedremo dal processo fusionale, fenomeno che elimina errori di puntamento per mantenere la visione binoculare.

Definizione di altri tipi di movimenti oculari


Esistono altri tipi di movimenti oculari che importante conoscere. Vestibolo oculare. Nistagmo optocinetico. Pursuit. Saccadi. Ed altri ancora.

Il movimento vestibolo oculare


Consente di mantenere limmagine sulle fovee durante una rotazione della testa facendo muovere gli occhi in direzione opposta. lintegrazione neurologica esistente tra lVIII nervo cranico (vestibolococleare) nella sua branca vestibolare ed i centri di controllo degli oculomotori, assicura una pronta risposta di contro rotazione degli occhi rispetto alla testa, al segnale che giunge dai nuclei vestibolari.

Fortemente legato al riflesso oculo-vestibolare (di cui ne perfeziona i movimenti) il movimento optocinetico. Se un soggetto si muove la sua immagine si sposta sulla retina in base alla sua velocit. Questo fenomeno si definisce scivolamento retinico. Lo scivolamento retinico il rapporto tra la velocit delloggetto e quello dellocchio che lo segue. Il riflesso optocinetico indotto dallo scivolamento retinico ed integra il movimento oculo-vestibolare. Le cellule ganglionari sensibili al movimento inviano informazioni ai centri sottocorticali, corticali e nel tronco encefalico. Lelaborazione di questo movimento quindi pi complesso e produce un ritardo di risposta di circa 100 ms. Esso fortemente legato alla percezione periferica e quindi ambientale dello spazio visivo. Questo uno dei motivi per cui lintroduzione delle lenti pu creare disagi iniziali. Esse alterano i patterns abituali di scivolamento retinico, ma la plasticit del cervello il pi delle volte, ripristina delle risposte corrette.

Il riflesso optocinetico

Ancora sul nistagmo optocinetico


Se osserviamo un soggetto al limite della capacit di abdurre locchio o fissiamo delle immagini del paesaggio che scorre mentre viaggiamo, gli occhi compiono delle oscillazioni in cui con una fase tengono limmagine sulla fovea e quando la lasciano, ritornano rapidamente con uno scatto nella posizione iniziale. Questo movimento non va confuso con quello del nistagmo patologico che una oscillazione involontaria, continua e pi o meno rapida degli occhi.

Sono movimenti volontari guidati dalla percezione centrale, quindi dalla la fovea. Essi rispondono alla domanda chi , che cosa Probabilmente derivano dalla componente cervicale del riflesso optocinetico e sono ben sviluppati nei primati. Essi hanno lo scopo di mantenere sulla fovea i piccoli dettagli dei soggetti osservati. Non sono poi tanto lenti, circa100/s. Pare che non si possano effettuare senza bersaglio (?). Esiste una componente predittiva dellinseguimento in grado di innescare il movimento in modo adeguato, la cui origine organizzativa neurologica non ancora ben chiara.

I pursuit movimenti dinseguimento lento

Le saccadi
Sono spostamenti a scatto rapidi degli occhi. Esse controllano la posizione dellimmagine retinica nello spazio e sono guidate dalla percezione periferica. Rispondono alla domanda dove sono le cose. Questi movimenti sono spesso inconsapevoli ma comunque volontari (posso spostare lattenzione da un punto allaltro del campo visivo). Lo spostamento per preprogrammato ed una volta partito molto difficile modificarlo. Lampiezza del movimento va da 0.1 (micro saccadi), a circa 90, mediamente comunque di circa 20/25. Oltre queste escursioni entra in aiuto il movimento del capo. Sono generate nel tronco encefalico e nel collicolo superiore. Durante la saccade c una soppressione visiva centrale.

I micro movimenti di fissazione


Durante la fissazione di un soggetto gli occhi non sono perfettamente fermi. Se cos fosse i recettori retinici interessati si esaurirebbero e non potremo continuare a fissare. Gli occhi quindi compiono continuamente dei micro movimenti, impercettibili allosservazione, tali da interessare gruppi di cellule retiniche differenti consentendo cos a quelle esaurite di rigenerarsi per innescare un nuovo stimolo. Tali micromovimenti sono: Tremori di ampiezza piccola quanto un cono. Slow drift movimenti lenti. Microsaccadi.

Movimenti oculari e training visivo


Tutti i movimenti oculari sono migliorabili dal training visivo. Nei programmi di allenamento visivo si attribuisce grande importanza al miglioramento della consapevolezza, accuratezza e controllo dei movimenti oculari. Il miglioramento di questi gi di per se produce pi efficienza nello svolgimento di alcune funzioni come la lettura o gli sport e aiuta a prevenire alcuni deterioramenti funzionali del sistema visivo.

Innervazione dei muscoli oculomotori e legge di Sherinton


lll nervo cranico Oculomotore Comune: retto mediale, retto superiore, retto inferiore, obliquo inferiore. lv nervo cranico Trocleare: obliquo superiore.

vl nervo cranico abducente: retto esterno.


Un impulso di contrazione su un muscolo, corrisponde ad uno di rilassamento sul suo antagonista (legge di Sherinton o di innervazione reciproca).

Corrispondenza retinica di Hering


In condizioni di normalit, ogni soggetto osservato viene puntato simultaneamente dai due occhi. Ogni punto sulla retina di un occhio ha un corrispondente punto sullaltro (legge di Hering o della corrispondenza retinica). I punti retinici corrispondenti hanno a loro volta i loro corrispondenti a livello celebrale cos, in condizioni normali, le immagini che si formano sulle due retine su punti corrispondenti, giungono ai loro corrispondenti celebrali. Questo consente al cervello di poterle fondere e percepirle singole. Se gli occhi non puntano contemporaneamente lo stesso soggetto i punti retinici interessati non saranno corrispondenti. La conseguenza di ci la diplopia (visione doppia), o la soppressione dellarea retinica che puo scatenare la diplopia stessa (vedremo pi avanti questo concetto).

La corrispondenza retinica anomala


In alcuni casi di deviazione precoce degli assi visivi (strabismo infantile), si pu organizzare una corrispondenza tra i punti retinici anomala. Ovviamente le immagini a fuoco sulla retina non cadono sulla foveola centralis ma su un altro punto retinico che assume le funzioni della fovea. il sistema manifesta visione binoculare. Ma lacuit visiva dellocchio deviato in visione binoculare scadente. In questi casi per occludendo locchio buono questultimo devier sotto lo schermo e locchio deviato si raddrizzer e punter con la sua vera fovea.

Fissazione eccentrica
A causa di uno strabismo si pu strutturare una condizione detta fissazione eccentrica. In questa condizione locchio punter il soggetto dattenzione con unarea anatomica non adeguata al compito anche in condizioni monoculari. Negli strabismi, solo con fissazione eccentrica locchio rimane deviato anche se si occlude locchio buono. (in tutti gli altri casi occludendo locchio buono, questo devia sotto lo schermo e laltro si raddrizza per fissare con la sua fovea). Si potrebbe dire che nella fissazione eccentrica, come se locchio cancellasse la sua vera fovea. Il visus di questocchio compromesso.

Dominanza visiva
Nei primi anni di vita si instaura una predilezione per uno dei due occhi detta dominanza. Pare che solo luomo possegga questa caratteristica che interessa anche gli arti e ludito. La dominanza visiva non necessariamente corrisponde alla mano, gamba o orecchio dominante. Se sono dello stesso lato (es. occhio destro mano destra) si chiama omologa. Se invertita (es. occhio destro mano sinistra) si dice crociata. Alla dominanza crociata occhio mano, si sono attribuiti alcuni problemi dapprendimento. Lo studio e lesperienza clinica tende ad escludere queste correlazioni. Si notano dominanze crociate in circa il 40% della popolazione e non tutti hanno problemi dapprendimento. Largomento tuttora motivo di studio.

Aree celebrali direttamente coinvolte nei movimenti oculari

I muscoli oculomotori e lequilibrio


I muscoli oculomotori e la visione sono degli importantissimi sistemi di controllo dellequilibrio. Sono neurologicamente legati al vestibolo (principale organo dequilibrio posto nellorecchio interno). Turbe della motilit oculare possono creare conflitti nellelaborazione del controllo dellequilibrio che la sintesi di informazioni provenienti da tutto il corpo (sistema propriocettivo, dal vestibolo, dalla cervice, dai muscoli oculomotori, e dalla visione).

La visione binoculare
Lattivit agonista ed antagonista svolta dai muscoli oculomotori grazie alla complessa struttura muscolare e dinnervazione che la controlla, consente al nostro sistema visivo un esplorazione spaziale, che si avvale dellazione simultanea dei due occhi, la binocularit. Come gi detto uno degli effetti ottenuti da questa integrazione neurologica la stereopsi (la visione stereoscopica cio tridimensionale dello spazio).

Il chiasma ottico e lintegrazione neurologica dei due occhi


Alla base dei processi per i quali possibile la binocularit c la decussazione parziale dei nervi ottici. Linversione delle aree nasali delle emiretine dei due occhi a livello del chiasma, intreccia parzialmente le informazioni provenienti dagli occhi che viaggiano attraverso i nervi ottici. Ne deriva che alle aree celebrali destre perverranno impulsi provenienti dai lati destri dei due occhi (emiretina tempiale destra dellocchio destro e nasale destra dell occhio sinistro) e nelle aree sinistre impulsi provenienti dai lati sinistri dei due occhi (emiretine tempiale sinistra dellocchio sinistro e nasale sinistra dellocchio destro). Il tutto schematizzato simmetricamente nelle aree celebrali dove esiste una perfetta e precodificata corrispondenza tra i punti retinici di partenza dellimpulso ed i punti darrivo al cervello (vedi legge di Hering)

Chiasma ottico
Gli occhi estroflessioni del cervello Decussazione parziale

Occhio ciclopico
Lintegrazione dei due occhi nella binocularit produce la sensazione che le immagini percepite provengano da un unico occhio posto al centro fra i due. Questa sensazione viene definita occhio ciclopico in analogia ai giganti della mitologia greca dotati di un solo occhio frontale costruttori di saette per Zeus ed i fabbri del dio vulcano per i Romani (Polifemo il pastore carceriere di Ulisse nellOdissea).

Figura sfondo
Osservando un soggetto una figura ed interpretandone i suoi particolari (chi o che cosa ) esso assume una posizione di centralit nel set visivo. La fovea, dove cadono queste immagini, larea retinica della centralit. I punti retinici periferici corrispondenti danno informazioni sullo sfondo (dov, dove sono le cose). Questo concetto viene definito di figura sfondo.

La direzionalit o direzione visiva


I luoghi spaziali percepiti dagli occhi vengono definiti proiezioni. Es. la retina nasale proietta tempialmente, quella tempiale nasalmente (le immagini retiniche sono invertite e capovolte). Da ogni punto retinico come se partisse una retta che attraversa sempre la stessa direzione del campo visivo. In altri termini, ogni punto della retina posto ad una certa distanza dalla fovea corrisponde una direzione di proiezione detta direzione visiva che determina il cos detto valore retino motorio. La fovea ha quindi una direzione visiva principale (un valore retino motorio zero) gli altri punti retinici periferici un valore retino motorio secondario.

Legocentrismo visivo
Tutti i processi percettivi visivi pongono lindividuo in una posizione centrale rispetto allo spazio percepito. La posizione visiva egocentrica la nostra posizione o quella degli occhi rispetto allo spazio circostante (la direzione delle immagini). Oltre alla proiezione retinica sostengono questa percezione le informazioni propriocettive dei muscoli oculari del capo, di tutto il corpo ed il sistema vestibolare. Questo permette di valutare se un movimento delle immagini sia dovuto ad un movimento del capo o del soggetto.

Posizione oculocentrica ed egocentrica


Se muovo gli occhi la posizione oculocentrica si sposta ma quella egocentrica no (io sono fermo) Se muovo la testa per seguire un oggetto che si muove (mantenendo limmagine fissa sulla fovea con gli occhi fermi) la posizione oculocentrica rimane invariata ma quella egocentrica cambia (sono io che mi muovo). Lesplorazione dello spazio visivo quasi sempre lintegrazione delle due posizioni.

LOroptero teorico: circolo di Vieth-Mller


Teoricamente con una corretta corrispondenza retinica, quando si guarda un soggetto da vicino, viene visto singolo tutto lo spazio visivo che cade lungo una circonferenza che passa per il punto osservato ed i due punti nodali dei due occhi detto oroptero.

Loroptero reale
Nella realt loroptero assume una forma molto soggettiva e varia con la distanza del soggetto: deviazione delloroptero di Hering- Hillebrand. Realmente la linea delloroptero concava verso losservatore sino ad una certa distanza. Diventa retta ad una distanza un po pi lontana (distanza detta di Liebermann). Convessa ancora pi lontano. Loroptero pu variare anche in funzione del grado di illuminazione , del contrasto sfondo soggetto, e contrasto cromatico.

Oroptero reale

Area di Panum
Quindi per una certa profondit prima e dopo la linea teorica dellOroptero si estende unarea, anchessa di profondit variabile secondo i parametri gi citati, in cui i le aree di spazio visivo, pur non appartenendo allOroptero teorico, possono essere percepite singole. Questa profondit di spazio visivo in cui si percepisce singolo detta area di Panum.

Gli oggetti che cadono fuori larea di Panum sono visti doppi. Questo tipo di diplopia naturale quindi si definisce fisiologica per distinguerla da quella legata a difetti di puntamento degli occhi (strabismo detto anche tropia).

Area di visione singola di Panum

La diplopia fisiologica
Di fatto lo spazio al di fuori dellarea di Panum non viene percepito doppio grazie a fenomeni soppressivi delle aree periferiche e per la degradazione dellimmagine della retina periferica. Essa pu essere stimolata. Osservando un soggetto vicino si vedr doppio quello lontano e viceversa guardando quello lontano doppio quello vicino. Le immagini diplopiche sono poste a destra e a sinistra del soggetto fissato.

Diplopia omologa e crociata


Osservando un soggetto binocularmente, limmagine di un oggetto posto al di la dellarea di Panum, cadr sulle emiretine nasali e a causa dellinversione dellimmagine retinica, verr proiettato dallocchio destro a destra e dal sinistro a sinistra (diplopia omologa o omonima) Osservando un soggetto binocularmente limmagine di un oggetto posto prima dellarea di Panum cadr sulle emiretine tempiali e a causa dellinversione dellimmagine retinica, verr proiettato a sinistra dallocchio destro ed a destra dallocchio sinistro (diplopia crociata)

Diplopia fisiologica e training visivo


La diplopia fisiologica molto usata per procedure di allenamento visivo. Essa fa parte delle procedure dette antisoppressive in cui la persona in grado controllare lattivit simultanea dei due occhi. Infatti se una delle due immagini diplopiche sparisce vuol dire che un occhio non sta partecipando al processo visivo. Se guardando una mira vicina sparisce una delle due lontane, locchio coinvolto quello dello stesso lato dellimmagine mancante, se guardando la mira lontana sparisce una delle due vicine locchio coinvolto quello del lato opposto a quello dellimmagine mancante.

Ampiezza della visione binoculare


Lampiezza della visione binoculare non copre tutto il campo visivo binoculare, ma una buona parte di questo. Entro questo ventaglio grazie alla visione binoculare possibile che si realizzi lo scopo per cui la natura ha perfezionato il meccanismo della visione binoculare: la stereopsi.

La capacit fusionale
Il cervello dispone di un sistema di compensazione che entro certi limiti rifinisce le imperfezioni di puntamento degli occhi. come se un catenaccio o una sorta di colla tenesse insieme i due occhi. Questo catenaccio la capacit fusionale. Essa pu essere molto tenace e compensare difetti di puntamento anche gravi o essere molto tenue e cedere a disallineamenti anche lievi. Questa capacit migliorabile tramite apposite procedure di allenamento visivo.

Fusione motoria e sensoriale


Per fusione sensoriale si intende tutto ci che il sistema percettivo compie per fondere le immagini retiniche dei due occhi. Per fusione motoria si intende tutto ci che il sistema motorio compie per allineare simultaneamente le immagini retiniche dei due occhi.

I tre gradi di fusione


Affinch si ottenga una buona fusione delle immagini dei due occhi, occorre che ci siano tre condizioni percettive detti gradi di fusione. Fusione di primo grado: gli occhi devono percepire entrambi (visione simultanea). Fusione di secondo grado o piatta, le due immagini si devono fondere in una sola. Terzo grado di fusione la stereopsi.

Visione simultanea
Se uno solo dei due occhi percepisce, si pu non essere consapevoli che laltro non vede se questultimo compie una soppressione visiva. Per evidenziare se entrambi gli occhi percepiscono simultaneamente occorre utilizzare dei metodi detti bioculari. Si fa si che gli occhi vedano singolarmente ma in un campo binoculare. Di solito si usano prismi verticali (uno con la base alta su un occhio ed uno con la base bassa sullaltro), test polarizzati (si associano occhiali e target polarizzati) o occhiali rosso verdi(detti anaglifici) con target rosso verdi. I prismi inducono una diplopia, con i polarizzati e gli anaglifici un occhio percepir unimmagine del target e laltro laltra. Se si percepiscono due immagini simultaneamente c visione simultanea se una sola c visione singola e soppressione dell occhio a cui sparisce limmagine.

Fusione di secondo grado piatta


Per evidenziare se c fusione di secondo grado si usano lenti anaglifiche (filtri che fanno passare solo determinate lunghezze donda) rosse o rosse e verdi. Il rosso viene detto verde privo ed il verde rosso privo. Se i due occhi fondono, anteponendo un filtro rosso davanti ad un occhio, una mira bianca si colorer darancione (bianco + rosso), altrimenti se locchio col filtro sopprime la mira rimarr bianca. La mira si percepir rossa se a sopprimere locchio senza filtro.

Le luci test diWorth di visione simultanea che un test valido sia per il
per la fusione di secondo grado e per evidenziare disallineamenti elevati senza soppressione. Si proiettano quattro luci, due verdi una rossa ed una bianca disposte a croce. Si fa indossare un occhiale rosso verde. Locchio col filtro verde (rosso privo) vedr solo le luci verdi e quella bianca anchessa verde. Locchio col filtro rosso (verde privo) vedr la luce rossa e quella bianca anchessa rossa. Se il soggetto vedr quattro luci di cui due verdi, una rossa e quella bianca si colora di arancione c fusione di secondo grado. Se vedr solo tre verdi o solo due rosse c soppressione dell occhio col filtro dello stesso colore delle luci non viste. Pu succedere che si vedano cinque luci, due rosse e tre verdi dissassate rispetto alla loro posizione reale, vuol dire che non c fusione di secondo grado, non c soppressione ma diplopia.

Luci di worth
Statico Dinamico

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