Fig. 2
Lo schema raccordo
tra le curve asferiche
per la creazione della
progressione.
Fig. 3
Legge di Minkwitz
e legenda.
Fig. 4
Altezza minima
di montaggio di
una progressiva a
progressione corta.
Si noti l’indicazione
canonica del
cerchio per vicino.
Si possono trovare
tracciature da vicino
di diversa forma
e dimensione, a
seconda delle ditte.
Importante ricordare
che una spazio
inferiore a 5 mm di
altezza di lente con
potere per vicino,
rende improbabile
o fortunoso
l’adattamento stesso..
Fig. 5
Effetto discorsivo
percepito
nell’ambiente
da portatore di
progressive simile a
quello visibile in caso
di cattiva centratura
e o refrazione
inesatta.
Fig. 6
Mappa astigmatica di
una lente progressiva.
la lente dove non sono presenti aberrazioni periferica in grado di assimilare le modifiche
cilidriche non nominali. In pratica, in tutta introdotte da queste zone, altri non tolle-
la zona celeste di questo esempio esistono rano minimamente nessun compromesso o
solo gradazioni sferiche che vanno da sf - adattamento.
4.50 (lontano) a sf -2.50 (vicino). L’omoge-
neità del colore, in questo caso, non signifi- Altre caratteristiche geometriche delle
ca omogeneità di potere! lenti
Questo colore rappresenta quindi le zone La lunghezza della progressione è una ca-
“funzionali” al 100%. ratteristica peculiare di ogni lente; si deve
Fuori da queste si possono notare colori chiarire che, maggiore è la lunghezza del
gradualmente più intensi, che rappresentano canale di progressione, maggiore sarà la sua
forma, estensione e potere delle aberrazioni larghezza.
ottiche della lente. Più sono scure e maggio- All’aumentare della addizione, qualsiasi ca-
re sarà la distorsione e lo sfuocamento che nale di progressione rimane immutato nella
sviluppano. Sono poco utilizzabili, e posso- lunghezza, ma si restringe.
no diventare causa di astenopia, vertigine, Quindi, se il canale si allarga si amplia la
cefalea. visione della corrispondente zona funziona-
Se incontrate durante il normale utilizzo con le, e viceversa. L’adattamento a una visione
troppa frequenza o intensità le cause pos- con zone di utilizzo “modulate” come quella
sono essere: delle progressive risulta quindi più facile al
- decentramento delle lenti dalla loro posi- diminuire dell’addizione, motivo per cui si
zione dovrebbe educare il presbite a non iniziare
- errato montaggio ad utilizzarlo solo quando la sua presbiopia
- errata scelta della lente sarà consolidata, per non incappare nella fa-
- errata postura dell’utilizzatore tica di abituarsi in un sol colpo ad una lente
con distorsioni considerevoli.
Se il soggetto non può utilizzare queste
zone per discriminare immagini molto defi- Nota bene
nite, può comunque utilizzarle con successo Indicativamente all’aumentare dell’addizione,
per la visione periferica. Infatti grazie alla fi- la percentuale di campo visivo utile (lente
siologica organizzazione percettiva e cogni- non sagomata) passa da circa un 70% con
tiva, le immagini provenienti dalla periferia add 1.00, al 50% con add 2.00, al 30%
della retina sono comunque di scarsa quali- con add 3.00 .
tà discriminativa, e quindi non interferiscono La forma e la grandezza delle montature,
in maniera non tollerante. Alcuni soggetto oltre ovviamente all’assetto e la posizione
hanno una visione binoculare e una visione che esse assumono quando vengono porta-
Fig. 7
Differenze nella
grandezza delle zone
funzionali al variare
della montatura. Da
notare la differenza
di grandezza delle
zone funzionali per
vicino (V).
Fig. 8
Tracciature e
incisioni di una
lente progressiva. In
colore nero sono le
incisioni, in giallo le
tracciature.
sono comunque indispensabili, ma che non a seconda del modello di lente utilizzata,
bastano per rendersi conto di come il sog- si può reperire dal costruttore il riferimento
getto utilizza le zone funzionali con la mon- circa la qualità, e quindi la quantità di lente
tatura finita, la quale avrà un peso, e quindi che è possibile sfruttare sotto ”il cerchio del
anche un assetto diverso da quello usato vicino”, questa quota può variare molto da
per la presa delle misure di centraggio. lente a lente, anche secondo le indicazioni
di massima appena riportate
Le tracciature
Solitamente la distanza che separa la cro- Geometrie delle lenti progressive
ce di centratura dalla parte inferiore del Dagli anni ‘60 periodo della loro prima
cerchio per vicino, è indicativa dell’altezza commercializzazione, le geometrie delle len-
minima di montaggio, intesa come minimo ti sono cambiate molto, ma nonostante ciò
spazio in cui sviluppare la progressione. non ne esiste nessuna che vada bene per
tutti, che sia priva di zone non funzionali
Nota bene e aberrazioni. Esistono però molte più geo-
Questo significa che se in una montatura metrie che in passato, ognuna adatta a ri-
dopo aver individuato la zona di centrag- solvere un certo numero di casi, e inadatta
gio per lontano, non si riesce a far entrare in altri. L’individuazione di quella che sarà la
almeno tutto il cerchio di centratura per vi- miglior lente per ogni specifico caso è una
cino, la progressione e il vicino non hanno delle difficoltà tecniche con cui confrontarsi
sufficiente spazio per svilupparsi, e quindi quando si appronta una correzione di que-
il soggetto ha buone possibilità di non riu- sto tipo. Generalizzando potremmo dire che
scire a vedere per vicino in modo soddisfa- in alcuni casi ci sono molte lenti utili per un
cente. soggetto, in altri una sola; in alcuni casi non
La casa costruttrice non è tenuta a dare as- è necessario avvalersi di geometrie sofistica-
sistenza tecnica in caso di difficoltà di adat- te, in altri è indispensabile; a volte, infine,
tamento, anche perché la misura dell’altez- cercare di migliorare le caratteristiche tecni-
za minima di montaggio è spesso riportata che delle lenti già portate con successo, può
sulle pagine del listino. rivelarsi un errore, a cui non sempre si riesce
Quella che è poche volte riportata è l’al- a dare una spiegazione.
tezza superiore di montaggio, cioè, quanta La conoscenza di quelle che sono le prin-
lente deve esserci, sopra la croce di mon- cipali caratteristiche geometriche di queste
taggio. lenti risulta quindi indispensabile.
Si tenga presente un altro importante fat-
tore; il cerchio del vicino non deve essere Design soft-hard
sempre, obbligatoriamente vicino al bordo Attualmente tutte le lenti sviluppate vengo-
della montatura. Infatti come avremo modo no studiate con l’uso del computer, in grado
di approfondire durante l’analisi delle geo- si calcolare e sviluppare calcoli estremamen-
metrie, sotto il cerchio di centratura per te complessi, al fine di simulare la visione
vicino c’è spesso ancora una vasta zona possibile in corrispondenza di ogni singolo
funzionale, priva di aberrazioni. Questo vale punto della lente.
soprattutto per: Come già detto, non esiste una lente per-
- lenti ad addizione media e bassa fetta, ma come siamo abituati a vedere, nel-
(<2,25 Dt) lo sviluppo di qualsiasi prodotto si sceglie,
- con canale di progressione medio o lungo o di renderlo compatibile con più esigenze
(>14 mm) possibili, oppure di specializzarlo, per rac-
- lenti a canale corto di ultima generazione cogliere meglio le specifiche esigenze di un
- la presenza di bassi valori di cilindro ri- certo target di soggetti.
frattivo Se le zone non funzionali sono ben definite,
- la presenza di valori di sfera refrattiva non il portatore può muovere gli occhi in modo
elevati più indipendente dalla testa, senza incappa-
re, entro certi limiti, in zone poco utilizza- Questi lenti vengono dette a “design soft”.
bili. Se con questo tipo di lenti però se ne Tutte le lenti attualmente prodotte sono
sbaglia il posizionamento o questo viene in classificabili, rispetto alle lenti progressive
qualsiasi maniera alterato, allora il soggetto di 10-15 anni fa, come soft. Infatti attual-
si troverà a fare i conti con zone non utili di mente la qualità e la complessità dei cal-
forte intensità, e quindi molto invalidanti. coli che è possibile realizzare porta in tutti
i casi ad approntare delle lenti in cui le
Quindi: zone 100% funzionali della lente (quelle
ampie zone funzionali, vicine però, a forti cioè dove sono presenti solo i due valori
zone non funzionali; le lenti con questa ca- per lontano e vicino, come da prescrizione
ratteristica vengono dette a “design hard”. di ricetta) sono molto piccole rispetto alla
In antitesi si può avere un soggetto che superficie totale della lente utilizzata dopo
muove gli occhi e usa direzioni visive molto il taglio e il montaggio.
diverse, abituato a fare cambiamenti con- Questo apparente difetto diventa invece il
tinui di direzione e di distanza di osserva- modo in cui si manifesta una geometria
zione, che necessita di avere una migliore molto soft, che sacrifica la pulizia totale
padronanza dell’ambiente che lo circonda, di una più ampia zona di uso, a fronte di
oltre che di quello che stà discriminando in una ancor maggiore superficie o elasticità
modo fine. di utilizzo.
A questo soggetto è preferibile accostare
una lente che non abbia zone di aberra- Il lontano (L) della lente (b.) risulta decisa-
zione molto marcate, in cui cioè si passa mente più “sporco” di quello della lente
da una buona a una scarsa discriminazione (a.), dove le zone funzionali sono più lar-
in poco spazio, ma che invece consenta di ghe.
avere una più ampia zona dove muoversi, Le lenti di ultima generazione si stanno
anche se a discapito della assoluta qualità. muovendo verso il miglioramento della
geometria soft, che se da un lato presen-
Quindi: ta zone più strette, dall’altro, attraverso lo
zone di perfetta funzionalità più ridotte ri- studio sofisticato della sovrapposizione dei
spetto ad altre lenti, però con la possibilità punti corrispondenti del campo visivo è in
di sfruttare con buoni risultati anche zone grado di minimizzare il loro effetto sulla
di lente meno centrali senza spesso avver- percezione, riuscendo così a realizzare lenti
tire nessuna difficoltà, grazie al fatto che con grande resa “dinamica” (rapidi movi-
il degradamento funzionale è lento, e più menti di occhi e corpo, frequenti cambia-
dinamicamente sfruttabile. menti di distanza di utilizzo).
Fig. 9
Lente con design
hard (a.) e lente
con design soft (b.).
Notare la differenza
di larghezza delle
zone funzionali, nel
particolare, quella per
lontano (L).
Fig. 10
Lente a) con design
asimmetrico, lente
b) con design
simmetrico.
Questi test non sono chiaramente possibili tiva, e dipende fortemente dalla scelta di
con la strumentazione di cui disponiamo, decine di parametri, è per questo che esi-
ma comunque, con un frontifocometro elet- stono tante problematiche di adattamento.
tronico è possibile fare una analisi qualita- Ricordiamone solo alcune:
tiva delle lenti. Infatti una volta ritrovato il - Tipo di lente
punto di centratura, muovendo la lente, è - Lunghezza canale
possibile rendersi conto di quanto sia larga - Cil rifrattivo
la zona di lente “pura” senza cilindri peri- - Addizione
ferici, e quindi capire con quale porzione di - Parametri della montatura
lente il soggetto avrà a che fare. (DAL, calibro, avvolgimento, pantos)
Molto importante, muovendo lo sguardo in - Centratura delle lenti
posizioni laterali si incontrano zone di lente Ecc…
sempre più sporche, cioè con un potere che
si allontana sempre di più da quello cor- Ogni persona reagisce a questo bisogno di
rettivo. Le modifiche di potere interessano adattamento in maniera unica, comunque
prevalentemente valori cilindrici. in tutti i casi si deve tenere conto che le
Questi sono causati dal raccordo tra le cur- difficoltà aumentano se i cilindri sono:
ve indispensabile per avere dalla lente un - Di potere elevato
aspetto omogeneo, privo di scalini o distor- - Con asse obliquo
sioni della superficie, tipici invece delle bifo- - Con asse molto variabile
cali, dove raramente ci sono raccordi tra le - Con entità e asse diversi nei due occhi
due zone. Questi cilindri periferici sono una - Con tendenza ad aumentare velocemente
delle principali cause di difficoltà di adatta-
mento alle lenti progressive. Più i valori ci- Ragionando su queste indicazioni si può
lindrici sono importanti, e maggiore sarà lo estrapolare che, se questi cilindri fossero un
sforzo necessario al soggetto. Infatti si deve po’ meno invadenti, le possibilità di adatta-
imparare a riconoscere la deformazione e lo mento e le zone di visione nitida sarebbero
Fig. 11 sfuocamento procurati da queste zone di più estese. Per fare questo si deve:
Il controllo della lente come familiari, fino a non notarle, se - Contenere il valore dell’addizione
qualità della
geometria fatto dal non volontariamente. Il potere rifrattivo per - Centrare al meglio le lenti
produttore delle lontano e soprattutto l’addizione accentua - Scegliere lenti dal design evoluto
lenti. Si utilizza un
particolare lettore questo tipo di problemi. Normalmente il - Contenere il cil prescrittivo
che analizza il potere soggetto non utilizza solo le zone prive di - Conoscere le abitudini visive del portatore
della lente in migliaia
di punti, fino a astigmatismo periferico, ma riesce ad utiliz- - Utilizzare montature “personalizzabili” sul
creare a video la zare senza avvertire fastidi o deformazione viso
forma completa della
lente. Da questa si anche zone con cilindri di 0.50 Dt. Questa - Preferire occhiali con naselli regolabili
possono controllare capacità di adattarsi è totalmente sogget- - Informare il portatore sulle caratteristiche
tutti i parametri ottici
della lente. A video delle progressive
si nota una mappa Le lenti di ultima generazione vengono
iso-stigmatica. In
pratica, così come costruite in modo da avere una maggiore
succede nella lettura coerenza tra le aree retiniche interessate
delle mappe corneali,
si analizza la lente in dalla periferia. In pratica, se con lo sguardo
ogni punto, in questo verso destra di 20° corrispondenti a circa
caso la lente è:
Sf 0.00 Cil 0.00 add 6 mm sulla lente il soggetto incontra un
2.50 60 mm. astigmatismo periferico di +0.75 x 130° Dt
Il colore uniforme
violaceo qui il costruttore cercherà di riprodurre nell’altra
rappresentato è lente un cilindro simile come entità, ma so-
quello dei punti in
cui c’è assenza di prattutto come asse.
cilindro, così come Costruendo la lente in questo modo i pro-
dovrebbe essere,
visto che la lente è blemi derivanti dalla presenza dei cilindri
neutra per lontano. vengono attenuati molto. Infatti producen-
Fig. 13
La differenza che
esiste tra il precal
e non di una lente
con cil asse 180° e
90°. Come si può
notare dalla figura la
precalibratura fatta
sulla lente con cil
positivo asse 180°
risulta molto più
evidente di quella
fatta con il cilindro
a 90°.
a giorno, nylor ecc… in modo da poter de- una forte riduzione degli spessori, e quindi
cidere anche lo spessore necessario in punti anche del peso della lente a grande bene-
in cui questo potrebbe rivelarsi troppo sotti- ficio del portatore. La sua proposizione è
le, quindi, dove la lente va forata, o fresata particolarmente indicata nel caso di lenti
(bordo nylor). La lavorazione precal non è progressive.
necessaria per tutte le lenti, infatti in alcuni
casi non sortisce alcun giovamento.
Quando necessario invece rende possibile
Fig. 14
Si nota come la
precalibratura
riduca il volume e
lo spessore della
lente in ogni sua
parte. La freccia
nera e il tratteggio
rappresentano,
il diametro e il
volume della lente
normale. La freccia
blu e il la linea
intera rappresentano
la differenza
relativa alla lente
precalibrata.
Questa operazione
risulta molto
importante in
dimeche sono
di forme molto
schiacciate, quindi
con dimensioni
verticali e orizzontali
della dima molto
diverse tra loro.