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giovani poi si è introdotto l’obbligo di frequenza di attività formative fino al compimento del 18 anno di età.
La riforma Moratti, L.53 del 2003 assume la L.30/2000 come base per delineare la riforma della scuola che sostituisca
gli effetti della riforma Gentile dopo 80 anni. I punti chiave sono: introduzione del diritto-dovere all’istruzione,nuova
articolazione degli studi in scuola dell’infanzia, primo ciclo di 5 anni più 3 anni con esame di stato alla fine del
ciclo,secondo ciclo ed esame di stato finale, istituzione dei nuovi licei, valorizzazione del sistema dell’istruzione ma
anche della formazione professionale, piani di studio omogenei su base nazionale e investimento sulla qualità della
funzione del docente. A partire da questa riforma poi hanno inciso nuovi interventi sul sistema scolastico che
prendono il nome di Riforma Gelmini.
L’autonomia finanziaria (comma 5 art.2) consiste nell’erogazione da parte dello stato di una dotazione finanziaria
essenziale cioè necessaria a garantire il funzionamento amministrativo e didattico. Questa dotazione finanziaria si
divide in un assegnazione ordinaria, uniforme e determinata in base a parametri fissi come il numero di studenti e la
tipologia di studi, e in un assegnazione perequativa, di tipo integrativo solo per far fronte alle esigenze di istituti in
difficoltà economiche.
L’autonomia contabile è espressa nel D.M. (decreto ministeriale) 44/2001 che detta le istruzioni generali sulla
gestione amministrativo-contabile. Questa si svolge sulla base di un programma annuale, che è un documento di base
deliberato dal consiglio di istituto su proposta del dirigente scolastico. È previsto il riconoscimento di autonomia
negoziale alle scuole nell’ambito dei propri fini istituzionali esercitata dal dirigente.
L’autonomia didattica (D.M. 234/2006) è finalizzata al perseguimento degli obiettivi generali del sistema nazionale
dell’istruzione rispettando libertà d’insegnamento, libertà di scelta educativa e diritto ad apprendere; e consiste nella
scelta libera di metodologie strumenti e tempi dell’insegnamento. L’esercizio di quest’autonomia comporta alcune
forme di flessibilità: l’articolazione del monte annuale di ogni disciplina, la strutturazione del tempo dedicato ad ogni
lezione, la definizione dei curriculi , l’attivazione dei percorsi didattici individualizzati, la creazione di gruppi di alunni,
l’aggregazione delle discipline in aree, la realizzazione di attività di recupero, di sostegno, di orientamento
professionale e di recupero debiti formativi.
Con il riconoscimento dell’autonomia didattica, i Programmi Nazionali sono sostituiti dalle indicazioni nazionali e
orientamenti per la scuola e dal Curriculo didattico elaborato dalle scuole e inserito nel Piano dell’offerta formativa
POF. Questo curriculo elaborato dalle scuole è una sintesi progettuale ed operativa che deve rispettare gli obiettivi
generali del processo formativo e dell’apprendimento. Questi curriculi nelle riforme successive hanno preso il nome di
: piani di studio personalizzati con la riforma Moratti, che contenevano un nucleo omogeneo a livello nazionale e una
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parte riservata alle regioni, e di : indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento, con la riforma Gelmini,
che definisce delle linee guida delle conoscenze fondamentali che l’alunno deve avere alla fine del suo percorso di
studi. Le indicazioni riguardano anche ciascuna disciplina che diviene un riferimento per l’insegnate che è però
lasciato libero di progettare percorsi scolastici.
Il POF è un documento attraverso il quale ogni scuola rappresenta la propria identità culturale ponendo al suo interno
itinerari curriculari ed extracurriculari conformi sia all’indirizzo degli studi sia al contesto culturale, attraverso una
collaborazione con enti locali privati e non. Viene elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base di indicazioni generali
del consiglio d’istituto e viene reso pubblico con la consegna agli alunni al momento dell’iscrizione. In sintesi il POF
definisce: i curriculi e i percorsi didattici obbligatori, le discipline e le attività aggiuntive, i progetti educativi specifici
per le lingue, i programmi di sostegno,gli accordi con enti e le intese con la regione.
L’autonomia organizzativa è finalizzata alla realizzazione della diversificazione, dell’efficienza e dell’efficacia del
servizio scolastico, all’integrazione delle risorse e all’introduzione di tecnologie innovative. In particolare l’autonomia
org riguarda: gli adattamenti del calendario scolastico, in relazione alle esigenze espresse dal POF, l’organizzazione
dell’orario complessivo ricordando che le lezioni possono essere in non meno di 5 giorni settimanali e rispettando il
monte ore annuale, le modalità di impiego dei docenti che possono essere diversificate nelle varie classi in funzione
alle scelte metodologiche.
L’autonomia di sperimentazione consiste nella possibilità del Ministro dell’istruzione dell’univ e della ricerca di
promuovere iniziative finalizzate all’innovazione, ovvero progetti volti ad esplorare possibili innovazioni riguardanti gli
ordinamenti degli studi. I progetti devono avere una durata predefinita e devono indicare con chiarezza gli obiettivi, e
devono poi essere sottoposti a valutazione.
L’autonomia funzionale consiste nel riconoscimento alle istituzioni scolastiche di funzioni e competenze relative a :
carriera scolastica e rapporto con gli alunni quindi, iscrizioni, frequenze, documentazione ecc., amministrazione e
gestione delle risorse finanziarie, stato giuridico ed economico del personale quindi formazione delle graduatorie,
reclutamento del personale ecc.
Nell’ambito dell’autonomia le singole istituzioni possono stipulare accordi di rete con altre istituzioni scolastiche che
ha per oggetto attività didattiche, di formazione o di amministrazione, acquisto dei bene o scambio temporaneo di
docenti. Inoltre possono stipulare convenzioni con enti come università agenzie ecc.
L’interazione con le Aziende USL e la scuola è diversificata. L’importanza che ha la prevenzione alla salute svolge un
ruolo chiave nella scuola dove l’operatore sanitario è spesso chiamato ad operare. Gli interventi di prevenzione
devono entrare a far parte di un programma educativo che comporti un educazione alla salute. In questi programmi
vanno inseriti interventi di prevenzione delle tossicodipendenze e delle patologie correlate. La collaborazione tra Usl e
scuole è importante anche per l’integrazione scolastica degli alunni handicappati. Questa collaborazione si realizza
attraverso la programmazione coordinata di servizi scolastici con quelli sanitari, assistenziali, ricreativi e sportivi.
Inoltre è prevista la collaborazione dei genitori e del personale docente specializzato per formulare un piano educativo
individualizzato.
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dell’industria e artigianato si ha l’indirizzo produzioni industriali e artigianali e manutenzione e assistenza tecnica. I
percorsi si concludono con un esame di stato al cui superamento viene rilasciato il diploma di istruzione professionale.
Per gli istituti tecnici la riforma Gelmini ha compiuto uno sforzo di riprogettazione per restituire all’istruzione tecnica
la sua autonoma identità e la sua missione formativa, superando la frammentazione dei percorsi e aumentando le
iscrizioni in calo. Il DPR del 15/3/2010 prevede dei percorsi quinquennali di articolazione del secondo ciclo di
istruzione, potenziali e riorganizzati, caratterizzati da una solida base culturale scientifico e tecnologico e dall’obiettivo
di far acquisire saperi e competenze necessarie per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso
all’università. Gli ist tecnici operano in 2 settori e hanno in totale,11 indirizzi. Nel settore economico si hanno indirizzi
di amministrazione finanza e marketing, e di turismo; nel settore tecnologico si hanno indirizzi di meccanica, trasporti
e logistica, elettronica ed elettrotecnica, informatica e telecomunicazioni, grafica e comunicazione, chimica, sistema
moda, agraria, costruzioni ambiente e territorio. Comprendono tirocini, stage e alternanza scuola-lavoro, si
concludono con l’esame di stato e rilasciano il diploma di istruzione tecnica. Ricordiamo che i nuovi ist propongono
nuovi modelli organizzativi , dei veri e propri dipartimenti finalizzati all’aggiornamento costante dei percorsi di studio,
costantemente svolti attraverso laboratori, volontariato, stage e tirocini.
Per quanto riguarda invece il sistema di istruzione e formazione tecnica superiore di competenza delle regioni, sono
un alternativa per i giovani che permettono il conseguimento di una qualifica triennale e di un diploma quadriennale
riconosciuti a livello nazionale. La frequenza di questi corsi è utile per assolvere l’obbligo scolastico entro i 18 anni.
Questi corsi in genere riguardano 21 figure professionali in svariati settori, durano in genere 2 semestri e si
concludono con verifiche finali delle competenze acquisite.
Agli studenti che hanno compiuto il 15esimo anno di età la riforma Moratti ha dato la possibilità di realizzare corsi di
alternanza scuola-lavoro per realizzare il percorso formativo, in collaborazione con l’ist scolastico e imprese o
associazioni, per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base l’acquisizione di competenze spendibili nel
mercato del lavoro, svolgendo un attività di alternanza di periodi di studio e di lavoro dai 15 ai 18 anni. Queste attività
comprendono anche visite aziendali che rappresentano un mezzo efficace per avvicinare gli studenti alle professioni,
stage, tirocini con l’obiettivo di supportare il tirocinante nelle scelte e che lo coinvolgono direttamente, tirocini stivi,
imprese formative simulate una sorta di azienda laboratorio in cui è possibile rappresentare e vivere le funzioni
proprie dell’azienda.
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punteggio minimo per il superamento dell’esame è 60/100.
- I percorsi di orientamento universitario finalizzati al supporto nella scelta dei corsi di laurea o dei corsi di formazione
operano in raccordo con le università e i vari enti.
- I percorsi di orientamento alle professioni e al lavoro organizzati in raccordo con il mondo dell’lavoro per permettere
la conoscenza delle varie opportunità.
- Il riconoscimento delle eccellenze, ogni scuola deve offrire ai propri studenti le opportunità per la crescita
assicurando la messa in campo di tutte le misure necessarie a questo scopo. Il D.lgs 262/2007 prevede l’incentivazione
delle eccellenze al fine di valorizzare la qualità dei percorsi degli studenti per innalzare il livello di apprendimento e
incoraggiarli a proseguire.
- Lo statuto delle studentesse e degli studenti che si propone come carta dei diritti e dei doveri degli alunni, emanata
con DPR 249/98 che definisce la scuola come una comunità di dialogo di ricerca e di esperienza sociale. In essa ognuno
con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del
diritto allo studio e lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno, recuperando situazioni di svantaggio. Si ricorda che in
questa comunità ogni parte ha dei diritti e dei doveri. Lo studente ha il diritto ad una formazione qualificata, alla
riservatezza, ad essere informato sulle norme, a partecipare attivamente alla vita della scuola, ad una valutazione
trasparente, ad esprimere la sua opinione, alla libertà di apprendimento, al rispetto della sua vita culturale e religiosa,
alla riunione assemblea e associazione. Alcuni doveri dello studente invece sono, dovere di frequentare regolarmente
i corsi e di assolvere gli impegni di studio, di comportarsi correttamente nei rapporti interpersonali, di osservare le
disposizioni organizzative e di sicurezza, di utilizzare in modo adeguato strutture e macchinari, di contribuire a rendere
accogliente l’ambiente scolastico. Il mancato adempimento di tali doversi può portare ad una mancanza disciplinare e
lo studente può essere sottoposto a sanzioni disciplinari.
Capitolo 6 Disposizioni comuni alle scuole e agli istituti di ogni ordine e grado
- Gli alunni portatori di disabilità sono tutelati mediante loro diretto inserimento nella vita scolastica grazie al supporto
di misure di accompagnamento alle quali concorrono a livello territoriale. Con la L.104/1992 lo stato ha definito forme
e criteri per consentire ai portatori di qualsiasi disabilità di realizzare i suoi diritti di cittadinanza e di pari opportunità,
anche nella vita scolastica le istituzioni devono adeguarsi alle caratteristiche specifiche dei soggetti per garantire il loro
successo formativo. Il Ministero ist univ e ricerca (MIUR) pone misure di accompagnamento per i disabili come docenti
di sostegno, finanziamento di progetti e attività per l’integrazione, potenziamento del personale ecc. a livello
nazionale è operativo l’osservatorio per l’integrazione delle persone disabili. La condizione di disabilità deve essere
certificata da una commissione medica in base ai parametri definiti dall’OMS . le classi che accolgono alunni disabili
sono costituite di norma da non + di 20 alunni. La loro valutazione tiene conto della particolare situazione e dai
disturbi specifici dalla quale sono affetti. Si tengono conto il comportamento e le attività svolte, e le prove
differenziante hanno valore equivalente a quelle ordinarie per permettere il conseguimento del diploma.
- Gli alunni stranieri, anche se non in regola hanno diritto all’istruzione come gli alunni italiani, e hanno quindi
l’obbligo di iscriversi e frequentare le scuole conformandosi alle disposizioni nazionali. Il MIUR ha emanato delle
indicazioni per l’integrazione di questi alunni, in particolare prevedono che le iscrizioni non superino il 30% per scuola
in modo da distribuirli in maniera equilibrata sul territorio, l’assegnazione delle classi è autonomamente decisa dalle
scuole che possono accompagnare l’alunno in una prima fase di approfondimento della conoscenza linguistica,
possono essere inoltre organizzati corsi di potenziamento della linua.
- Gli alunni ospedalizzati possono usufruire del servizio scolastico attraverso delle classi di scuola primaria e secondaria
di primo grado ricoverati presso ospedali e ist di cura.
- i libri di testo restano lo strumento didattico privilegiato per il percorso di conoscenza e di apprendimento.
L’adozione e l’utilizzazione degli strumenti didattici compresi i libri di testo devono essere coerenti con il pof e con
criteri di trasparenza. Ricordiamo l’art.5 della 169/2008 che obbliga le ist scolastiche ad adottare soltanto testi per i
quali gli editori si impegnino a mantenere invariato il contenuto per un quinquennio.
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Capitolo 7 L’istruzione non statale
L’art.33 della Cost dopo aver sancito il diritto-dovere dello stato di istituire scuola per tutti gli ordini e gradi riconosce
ad enti e privati il diritto di dar vita a scuole e istituti di educazione senza oneri per lo stato. Questo equivale al
riconoscimento del pluralismo del sistema educativo e formativo visto che l’esistenza di due tipi di scuola dev’essere
convergente e una garanzia di buon funzionamento per entrambi. La legge sulla parità scolastica 62/2000 affida alla
Rep l’obiettivo prioritario di espandere l’offerta formativa, e istituisce un sistema nazionale di istruzione a carattere
misto costituito da scuole statali e dalle scuole paritarie gestite da privati o da enti locali. Le scuole paritarie sono a
tutti gli effetti degli ordinamenti vigenti, e rilasciano titoli di studio aventi valore legale. Alcuni requisiti per il
riconoscimento della parità sono: un progetto educativo in armonia con i principi della Cost, la disponibilità di locali e
attrezzature idonee, istituzione e funzionamento di organi collegiali,. Iscrizione per tutti gli studenti anche con
handicap, organica costituzione di corsi completi, personale docente con titolo di abilitazione e contratti di lavoro per
il personale. Le scuole paritarie sono soggette a valutazione dal ministero che ne accerta i requisiti. Lo stato inoltre per
sostenere la funzione pubblica svolta dalle scuole paritarie, eroga contribuiti alle scuole paritarie con i requisiti. Per
divenire paritarie le scuole devono inoltrare una domanda inoltrata entro il 31 Marzo dell’anno scolastico precendete
e devono essere già funzionanti e riconosciute, presentare dei dati documentali che forniscono il proprio stato
giuridico, impegnarsi ad adottare un bilancio conforme alle disposizioni vigenti, e avere i requisiti (vedi sopra).
La scuola materna non statale gestita da enti pubblici, morali. Comitati e privati è ordinata secondo le norme di legge
al pari di quella statale si propone fini di educazione e di sviluppo della personalità infantile ed è sotto la vigilanza dei
direttori didattici e degli uffici scolastici regionali.
Le scuole elementari non statali si distinguono in scuole elementari parificate: istituite da enti e associazioni con
personalità giuridica riconosciute equipollenti a quelle statali e deve adottare programmi ed orari conformi
all’ordinamento statale, scuole elementari sussidiate: aperte da privati enti o associazioni sotto autorizzazione
dell’ufficio scolastico regionale nelle località ove non esiste alcuna altra scuola statale o parificata, scuole private
autorizzate: dal direttore didattico e gestite da cittadini forniti del diploma di maturità magistrale classica o tecnica.
Per le scuole secondarie invece ricordiamo, le scuole legalmente riconosciute aperte sia da enti sia da privati cittadini
e le scuole pareggiate che possono però essere mantenute solo da enti pubblici o ecclesiastici. Infine le scuole private
sono aperte da enti o privati con presa d’atto da parte del ministero e possono svolgere la loro attività anche senza
autorizzazione ministeriale ma non possono rilasciare titoli di studio con valore legale.
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materia di autonomia della scuola, distribuzione dell’offerta formativa, educazione permanente ecc. Sono costituiti da
presidenti dei consigli scolastici locali, componenti eletti dalle varie scuole pareggiate, parificate e legalmente
riconosciute.
- i consigli scolastici locali sostituiscono quelli distrettuali e provinciali, e sono creati in corrispondenza con il territorio
periferico. Hanno competenze consultive e propositive in merito all’attuazione dell’autonomia, all’organizzazione
scolastica del territorio, all’edilizia scolastica, alla distribuzione dell’offerta formativa,all’integrazione degli alunni con
handicap, all’attuazione del diritto allo studio.
Fino al 2002 però restarono in carica i precedenti organi cioè
- il consiglio scolastico distrettuale, dato che il territorio regionale era diviso in comprensori detti distretti scolastici
nell’ambito del quale doveva essere assicurata la presenza di ogni scuola di ordine e g7rado. Il distretto deve
rispondere a dei requisiti di estensione territoriale che non deve superare quella provinciale, deve comprendere una
popolazione non superiore ai 100.000. avevano lo scopo di realizzare la partecipazione delle comunità locali e delle
forze sociali alla vita e alla gestione della scuola, migliorando la scuola sotto il profilo dell’efficienza e migliorando il
profitto degli alunni. Il distretto è un istituzione dotata di autonomia amministrativa e finanziaria governata da
apposito consiglio scolastico distrettuale, composto da membri elettivi e membri designati che operano il quel
distretto. Il consiglio resta in carica 3 anni e deve essere convocato almeno ogni 3 mesi e ogni volta che un terzo dei
componenti lo richiede. Il consiglio scolastico distrettuale svolge funzioni: deliberative, approvando il regolamento
interno, il bilancio preventivo e l’impiego dei mezzi finanziali; propulsive, elaborando annualmente un programma
relativo alle attività parascolastiche, extrascolastiche e intrascolastiche; consultive esprimendo pareri ogni qualvolta
ne sia richiesto dall’amministrazione periferica, dalla regione o dagli enti locali. I
- il consiglio scolastico provinciale, realizza la partecipazione delle comunità locali all’elaborazione dell’azione
scolastica nell’ambito provinciale. È costituito da 6 membri di diritto e da 12 o 16 o 20 elettivi che variano in relazione
al numero degli alunni iscritti. Il consiglio elegge la giunta esecutiva, il presidente, due vicepresidenti che collaborano
per espletare la complessa attività dell’organo, e un consiglio di disciplina per il personale docente, in genere tre, per
la materna, per le elementari e per le medie. Il consiglio scolastico provinciale esercita funzioni consultive, di proposta
e di coordinamento.
- il consiglio nazionale della pubblica istruzione è il massimo organo consultivo del ministro in materia scolastica in
particolare relative all’istruzione materna, elementare, secondaria e artistica. Dura in carica 5 anni, presieduto dal
Ministro ed è costituito da vari organi sottordinati. Esercita funzioni miste di amministrazione attiva e consultiva.
Gli organi collegiali che invece operano a livello di circolo e di istituto sono:
- il consiglio di intersezione per la scuola materna composto dai docenti e dai docenti di sostegno,
- il consiglio di interclasse per la scuola elementare composto dai docenti di ogni classe e da un rappresentante dei
genitori,
- il consiglio di classe della scuola secondaria composto dai docenti e dai rappresentanti dei genitori, ha funzioni
esecutive e determina le forme di autofinanziamento della scuola,
- il collegio dei docenti è un organo omogeneo composto da personale insegnante, e la sua formulazione è
automatica, basta essere insegnante in quell’istituto. È presieduto dal direttore o dal preside, si insedia all’inizio di
ogni anno scolastico, si riunisce ogni volta che ce ne sia la necessità oppure quando un terzo dei componenti ne fa
richiesta e inoltre in genere ogni trimestre o quadrimestre. I poteri del collegio sono complessi esercitano funzioni di
amministrazione attiva su tutto quello che riguarda il funzionamento didattico, la programmazione educativa,
l’elaborazione del pof e la delibera del piano annuale delle attività del personale docente. Esercita potere di proposta
per la formazione e la composizione delle classi, poteri propulsivi promuovendo iniziative di sperimentazione e di
aggiornamento dei docenti, poteri di valutazione dell’andamento complessivo dell’azione didattica, poteri di indagine
di eventuali casi di scarso profitto, poteri consultivi ed elettivi.
- il consiglio di circolo, o di istituto che ha compiti riguardanti il lato economico-finanziario della scuola. Di esso fanno
parte i rappresentanti del personale insegnante e non, i genitori degli alunni e i rappresentanti degli studenti più il
preside. Il consiglio dura in carica 3 anni scolastici e svolge funzioni deliberative e di amministrazione attiva e
consultiva
- il comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è composto dal preside, da membri effettivi e da supplenti.
Esprime il parere per la conferma in ruolo dopo il periodo di prova del personale docente che opera nella scuola.
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i membri di ogni organo che non intervengono senza giustificati motivi a tre sedute consecutive decadono dalla
carica.
inoltre ricordiamo che l’art.12 del TU dispone che gli studenti della scuola secondaria superiore e i genitori degli alunni
delle scuole di ogni ordine e grado hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della scuola. Distinguiamo le
assemblee degli studenti che consentono l’approfondimento dei problemi della scuola e della società. Possono essere
di classe o di istituto ed è possibile convocarne massimo una al mese per tipologie. Le assemblee dei genitori, possono
anch’esse essere di sezione di classe o di istituto ed entrambe dovranno svolgersi al di fuori dell’orario scolastico
contrariamente a quelle degli alunni.
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all’insegnamento. Attraverso decreti ministeriali si sono regolamentati i corsi di laurea in formazione primaria e le
scuole di specializzazione definendo numeri di posti, modalità e contenuti della prova di ammissione ecc.e con DL
137/2008 si riconosce valore abilitante alla laurea in scienze della formazione primaria, infatti l ‘esame di laurea
conseguito alla fine del corso ha valore di esame di stato e abilita all’insegnamento nella scuola primaria o nella scuola
dell’infanzia a seconda dell’indirizzo prescelto. Oltre al concorso si può accedere all’insegnamento per graduatorie
permanenti che nascono dalla trasformazione delle graduatorie dei concorsi per soli titoli del personale docente e
sono periodicamente integrati con l’insegnamento dei docenti che hanno superato i concorsi per titoli ed esami.
Inoltre per effetto della L.296/2006 le graduatorie permanenti hanno preso il nome di graduatorie ad esaurimento.
In seguito all’applicazione del primo contratto collettivo individuale si procede alla stipulazione del contratto
individuale di lavoro che regola la tipologia del rapporto di lavoro, la data di inizio e fine, il livello di retribuzione, i
compiti e le mansioni, la sede ecc. L’assunzione può avvenire a tempo pieno o parziale. In genere il personale a tempo
indeterminato deve effettuare un periodo di prova che ha la durata di un anno scolastico. Laddove non sia portato a
termine o non sia sufficiente può essere possibile avere una proroga di un ulteriore anno. Il personale in prova deve
prestare servizio e partecipare a specifiche iniziative volte a migliorare le competenze professionali in campo
metodologico-didattico, psicopedagogico,relazionale e giuridico-amministrativo. Al termine del periodo di prova viene
presentata una relazione delle attività ed esperienze svolte per essere valutata dal comitato di valutazione del
servizio.
Personale direttivo. La funzione direttiva è finalizzata alla gestione unitaria dell’istituzione scolastica e consiste nella
promozione e nel coordinamento dell’attività d’istituto. La funzione direttiva viene esercitata dal direttore didattico,
dal preside, dal rettore e cosi via. I capi d’istituto con rapporto di lavoro a tempo indeterminato assumono la qualifica
di dirigente che è chiamato ad una gestione imprenditoriale delle proprie funzioni e alla conduzione di una vera e
propria azienda-scuola. Tra gli incarichi di funzione dirigenziale ricordiamo la gestione dell’istituzione scolastica, la
rappresentanza legale, l’attività di esecuzione di delibere, il coordinamento del calendario delle assemblee, il
mantenimento dei rapporti con l’amministrazione scolastica, la formazione delle classi, la gestione delle risorse
finanziarie e umane.
Al direttore scolastico regionale spetta il ruolo di conferire gli incarichi al personale direttivo che ne definisce la
durata che non può essere inferiore a due anni ne superiore a sette anni ma può essere rinnovato. Oltre a queste
funzioni il personale direttivo può assumere incarichi aggiuntivi temporanei per il coordinamento di iniziative e
progetti o per la reggenza temporanea di altra scuola. La formazione e l’aggiornamento del dirigente scolastico è un
processo permanente teso ad assicurare il costante adeguamento delle competenze al contesto culturale. Gli
interventi di formazione hanno quindi l’obiettivo di sviluppare il patrimonio di competenze necessario a ciascun
dirigente e si distinguono in formazione al ruolo e in formazione allo sviluppo. Il dirigente deve rispondere dei risultati
della propria azione dirigenziale ad un sistema di valutazione che è organizzato in procedure mirate per apprezzare i
contenuti della funzione dirigenziale. La valutazione è effettuata da un nucleo nominato dal Dirigente generale
regionale ed è composto da un dirigente tecnico, uno amministrativo e uno scolastico che deve avere almeno 10 anni
di servizio e aver frequentato e superato apposito corso di formazione e prestare servizio in provincia diversa.
L’incarico ha la durata massima di 6 anni. Per quanto riguarda il reclutamento del personale direttivo avviene tramite
concorsi con cadenza triennale, aperto al personale docente in possesso di laurea e che abbia maturato un servizio di
almeno 5 anni, composto da una preselezione attraverso prove culturali e svolto attraverso una o piu prove scritte,
una orale, valutazione dei titoli, formulazione della graduatoria, periodo di formazione e tirocinio della durata non
superiore a 4 mesi. La legge delega 15/2009 ha apportato delle novità basate sul miglioramento dell’organizzazione
del lavoro e di progressivo miglioramento della qualità delle prestazioni erogate al pubblico che incide quindi anche
sulla disciplina della dirigenza pubblica. La riforma delinea il dirigente come un vero e proprio datore di lavoro
pubblico che deve effettuare una valutazione del personale docente assegnato ai loro uffici.
Personale ispettivo. La funzione ispettiva si svolge in collaborazione con gli uffici centrali, regionali e provinciali
dell’Amministrazione scolastica e mira alla realizzazione delle finalità di istruzione e formazione. Viene esercitata da
ispettori tecnici che elaborano i progetti, consigliano sui programmi scolastici, promuovono attività di aggiornamento
del personale, svolgono assistenza tecnico-didattica etc. al termine di ogni anno scolastico il corpo ispettivo redige una
relazione sull’andamento generale dell’attività scolastica e dei relativi servizi. L’accesso a questo ruolo si consegue
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mediante concorsi per titoli ed esami indetti ogni due anni dal Ministero, distinti a seconda dei vari gradi e tipi di
scuola. I requisiti necessari sono la laurea e nove anni effettivi di servizio.
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ricopre per ottenere qualcosa, divieto di attività collaterali e da soggetti diversi, divieti in materia contrattuale,obbligo
di informativa comunicando la propria adesione ad associazioni ed organizzazioni, obbligo di trasparenza finanziaria,
obbligo di astensione al partecipare ad attività che possono coinvolgere interessi propri come i familiari, divieto di
impartire lezioni private ad alunni della propria scuola e obbligo di comunicarlo al preside in caso di alunni estranei
alla scuola, divieto di cumuli di impegni oltre quello scolastico specie se questi sono a scopo di lucro, rientrano nelle
attività compatibili infatti le attività senza fini di lucro, semplici società, e la carica di amministratore di condominio.
Il rapporto di lavoro può finire per: collocamento a riposo per li miti di età, fissato ai 65 anni dopo 40 anni di servizio,
per risoluzione consensuale con la presentazione di dimissioni anticipate, per decadenza tramite procedimento
amministrativo secondo vari casi, e per dispensa dal servizio per idoneità fisica, incapacità persistente o insufficiente
rendimento.
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2009/2010 ovvero il decreto salva-precari ,l’amministrazione scolastica assegna le supplenze per assenza temporanea
dei titolari con precedenza al personale inserito nelle graduatorie che aveva precedentemente un contratto a tempo
determinato e che non ha ottenuto quello indeterminato per l’anno successivo. Inoltre il decreto dispone progetti
della durata di 3 mesi prorogabili a 8 per i lavoratori precari della scuola. Il contratto di lavoro delle supplenze è infatti
a tempo determinato e possono trasformarsi in rapporti a tempo indeterminato solo nel caso di immissione in ruolo.
Riguardo ferie permessi etc vigono le disposizioni per il personale docente. Inoltre caratteristica per le ferie è il criterio
di proporzionalità al servizio prestato laddove la durata del lavoro sia tale da non consentire l’utilizzo delle ferie
maturate queste verranno liquidate. La risoluzione del contratto può avvenire per dimissioni, decadenza o per
abbandono.
PARTE QUINTA
CAPITOLO 1
La gestione finanziaria e contabile
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Per l’amministrazione e la contabilità gli istituti scolastici seguono le disposizioni contenute nel DPR 275/1999 e nel
decreto ministeriale del 1/02/2001 n 44.
La gestione finanziaria
La gestione finanziaria delle istituzioni scolastiche deve ispirarsi ai principi di economicità,efficienza ed efficacia. I tre
principi sono stati introdotti in tempi recenti.
Spieghiamo il significato dei termini.
La gestione di determinate risorse può essere considerata economica se gli sprechi risultano contenuti.
Il grado di efficienza indica la produzione della massima quantità di determinati servizi.
L’efficacia implica il rapporto tra risultati programmati e risultati raggiunti.
Il D.M. 44/2001 stabilisce che la gestione finanziaria deve ispirarsi ai principi di:
-Trasparenza: la stesura del programma annuale deve essere tale da far riconoscere i termini dei valori in esso
contabilizzati deve quindi essere facilmente leggibile.
-Annualità: rappresenta il periodo di tempo di riferimento delle cifre esposte in bilancio.
-Universalità: tutte le entrate e le spese devono essere iscritte in bilancio.
-Integrità: è strettamente legato a quello dell’universalità che non esiste se non c’è quello dell’integrità. Questo
principio sta significare che tutte le entrate e le uscite devono essere iscritte nel programma a lordo.
-Unità:le entrate e le spese costituiscono un tutt’uno e rappresentano la gestione finanziaria dell’istituto nella sua
globalità.
-Veridicità: le previsioni del programma devono essere formulate in modo da rispecchiare i veri valori che prevede di
conseguire in futuro l’esercizio.
Il programma annuale
È il documento su cui si basa la gestione finanziaria delle istituzioni scolastiche . in esso devono essere indicate :
-tutte le entrate
-tutte le spese
Il programma è predisposto dal dirigente scolastico e proposto dalla Giunta.
Con l’approvazione del programma si autorizza l’accertamento delle entrate e l’assunzione delle spese in esso
riportate.
Il DM 44/2001 prevede la possibilità di effettuare verifiche circa le disponibilità finanziare dell’istituto e sul grado di
attuazione degli obbiettivi previsti dal programma.
Il servizio di cassa
È la custodia e amministrazione dei titoli di proprietà dell’istituto che sono affidati ad un unico istituto di credito o ad
altri soggetti autorizzati dalla legge.
Il conto consuntivo
Alla fine dell’esercizio finanziario le istituzioni scolastiche come ogni azienda sono tenute a compilare tutta la
documentazione necessaria per dimostrare i risultati della propria gestione. Esse compilano un conto consuntivo. Esso
si compone del conto finanziario(con entrate di competenza e spese di competenza) e del conto patrimonio (che
indica la consistenza degli elementi patrimoniali attivi e passivi e il totale complessivo dei crediti e dei debiti che
risultano alla fine dell’esercizio).
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La gestione patrimoniale
In quanto dotate di personalità giuridica e autonomia amministrativa e contabile le istituzioni scolastiche dispongono
di un proprio patrimonio. I beni si distinguono in immobili e mobili e vanno scritti in appositi inventari.I beni mobili si
scrivono nell’inventario in ordine cronologico e con numerazione progressiva . ogni bene deve essere contrassegnato
con il numero progressivo con il quale è iscritto in inventario.I beni immobili,i beni di valore storico artistico,i libri,il
materiale bibliografico,i valori mobiliari sono descritti in distinti inventari. Ogni variazione dei beni soggetti ad
inventario deve essere annotata in ordine cronologico nell’inventario di riferimento.Non sono soggetti ad inventario i
beni di facile consumo e gli oggetto fragili.
PARTE 6
CAPITOLO UNICO
LA SCUOLA IN EUROPA
Francia L’istruzione è obbligatoria per 10 anni(dai 6 ai 16). Ci sono tre livelli scolastici :scuola elementare,collége e
primo anno del lycée generale ,tecnologico o professionale.
Grecia L’istruzione obbligatoria dura 9 anni(dai 6 ai 15). C’è una struttura bipartita: livello primario e secondario
inferiore.
Regno unito (Inghilterra e Irlanda del Nord) L’istruzione obbligatoria dura 11 anni (dai 5 ai 16 anni). Copre l’istruzione
primaria e quella secondaria entrambe organizzate in cicli:key stage e key stage 2 che formano il livello primario; key
stage 3 e key stage 4 che formano l’insegnamento secondario.
Spagna Una complessa riforma del sistema educativo iniziata nel 1990 ha sostituito le 8 classi obbligatorie e i tre anni
non obbligatori con un’unica struttura per l’istruzione secondaria ,portando la durata dell’obbligo scolastico da 8 a 10
anni. L’istruzione obbligatoria inizia oggi a 6 anni e finisce a 16.
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B. Il maestro unico.
Francia Maestro unico. Ci sono a volte insegnanti negli ambiti artistici e sportivi ma si tenta di ‘scoraggiare’ queste
iniziative.
Spagna Maestro unico. Insegnanti specialisti per l’educazione fisica,musica,lingua straniera ed eventuali altre attività
offerte dalla scuola.
Francia Non esiste nessuna regolamentazione per la valutazione degli alunni del collége.il giudizio dei risultati si
traduce con una serie di voti riportati sul libretto dell’alunno inviato ogni trimestre ai genitori. Questi voti sono
accompagnati da giudizi dettagliati.
Germania La valutazione è espressa su una scala di sei voti: molto buono - buono - soddisfacente - sufficiente -
insufficiente - gravemente insufficiente.
Spagna I risultati della valutazione sono: insoddisfacente – soddisfacente – buono – molto buono – eccellente. Questi
possono anche essere espressi con numeri da 0 a 10.
A livello regionale opera il Rettore dell’accademia che è nominato dal consiglio dei ministri . esercita a livello regionale
il potere di poter determinare l’ubicazione degli istituti scolastici,organizzi corsi di reclutamento del personale e
gestisce i beni delle università della sua regione. È un insegnamento pubblico,gratuito e laico. La scuola elementare
inizia a 6 anni,dura 5 anni ed è ripartita nei seguenti 3 cicli:
1° ciclo preparatorio 2° e 3° ciclo elementare 4° e 5° ciclo medio
L’istruzione secondaria di 1°grado si realizza nei colléges che durano 4 anni. L’istruzione secondaria di 2° grado si
effettua nei Lycèes. L’istruzione superiore si conclude in Francia nelle università
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dell’educazione e della cultura che si avvale per le proposte scolastiche di un consiglio formato da eponenti del mondo
della scuola. Il sistema scolastico tedesco prevede 12 anni di scuola dell’obbligo con inizio a 6 anni.Ci sono 9 anni di
obbligo totale e 3 anni di obbligo parziale connesso alla durata della formazione del lavoro. La scuola elementare dura
4 anni e garantisce l’apprendimento di discipline basi come le nostre. È una scuola a tempo pieno e i docenti non sono
ammessi all’insegnamento se non con un corso di formazione e rilascio di attestato.l’istruzione secondaria di primo
gradi si compone di due scuole. Una è di 3 o 5 anni ed è aperta a tutti ma frequentata soprattutto dai ragazzi meno
abbienti i quali vogliono poi frequentare corsi professionali. La seconda dura sempre 3 o 5 anni e ha programmi più
rigorosi perche prepara al ginnasio. Dal 1972 è stato introdotto un nuovo Gymnasium che dura 4 anni. L’istruzione
professionale prevede molti tipi di corsi e di diversa durata.
L’obbligo scolastico dura 10 anni e termina al compimento del sedicesimo anno di età . la scuola spagnola è al tempo
pieno fino al primo liceo. Così come l’ordinamento scolastico inglese quello spagnolo ha struttura decentrata.
Francia In Francia la formazione è regolata da precisi criteri distinguendo tra formazione iniziale e continua. La prima è
affidata alle università: gli insegnanti elementari seguono un corso di due anni dopo di che ottengono un diploma che
abilita alla docenza. Devono poi frequentare un altro corso di due anni per completare la formazione iniziale. Per gli
insegnanti della scuola secondaria invece è sufficiente superare un concorso.
Inghilterra In Inghilterra c’è un percorso universitario di 4 anni in scienze dell’educazione con il quale si ttiene il titolo
di Bachelor of education.
Germania Si dedica molta attenzione alla formazione iniziale ( che è affidata ai Lander)a partire dagli insegnanti della
scuola materna. Gli insegnanti di scuola primaria e secondaria devono seguire un corso di studi in scienze educative la
cui durata va dai 6 agli 8 mesi e per gli insegnanti del 2°ciclo della scuola secondaria dura dagli 8 ai 10 mesi. Al termine
dopo aver superato un esame e aver ricevuto un attestato inizia una fase di tirocinio.
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CONCLUSIONI la maggior parte dei paesi europei cerca di aumentare il grado di autonomia e la flessibilità del sistema
er lasciare più spazi alle scelte delle famiglie e dei giovani. L’età dell’obbligo arriva nella maggior parte dei paesi a 15-
16 anni. In Belgio l’obbligo scolastico dura più lungo.
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