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AEREE
1. INTRODUZIONE
2. DEFINIZIONE
5. SOVRACCARICO E VERIFICA
5.1 CONDIZIONI DI MASSIMO SOVRACCARICO
5.2 CRITERI DI VERIFICA DEI CONDUTTORI
5.3 CENNI SUI CRITERI DI VERIFICA DEI SOSTEGNI
5.4 FONDAZIONI
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DIMENSIONAMENTO MECCANICO DELLE LINEE
AEREE
1. INTRODUZIONE
Per le linee aeree sussistono problematiche non solo di natura elettrica, ma anche di natura
meccanica: infatti, bisogna fare in modo che il conduttore non sia sottoposto a sforzi di
trazione maggiore del carico di rottura. Nelle linee in cavo, tali problemi sono risolti a posteriori
al momento della messa in opera e della costruzione.
Ricordiamo, inoltre, che i conduttori sono composti da due elementi: alluminio e acciaio. Il
primo è incaricato del trasporto di energia, il secondo assolve ai compiti meccanici.
Successivamente, occorre verificare che il franco da terra, sia superiore ai limiti fissati
dalle normative, anche nella condizione di massima temperatura che corrisponde alla
condizione di massimo allungamento (franco da terra minimo).
Le norme CEI riguardanti le linee aeree sono state tradotte in DPR (Decreto del Presidente
della Repubblica).
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3. DEFINIZIONE DI CATENARIA
Definizione
Catenaria è la curva secondo la quale si dispone un filo pesante, perfettamente
omogeneo, flessibile e inestensibile, avente i suoi estremi in due punti fissi.
Le linee elettriche aeree e i cavi delle funivie descrivono curve che non si discostano
sensibilmente da una catenaria. Le problematiche di natura meccanica sono anche le stesse
che riguardano la costruzione dei ponti sospesi, ponti cioè in cui l’impalcato è sospeso
mediante tiranti in acciaio ai cavi portanti disposti secondo una certa curva e sostenuti da alti
piloni.
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3. CATENARIA DI UN CONDUTTORE TESATO FRA DUE PUNTI
Il sistema delle forze che agisce sul conduttore di una linea aerea è costituita da:
La risultante Pp + Pm si compone
settorialmente con Pv. Il carico totale agente
sul conduttore è:
P ( Pp Pm ) 2 Pv2
e forma con la verticale un angolo
Pv
arctg
Pp Pm
Pv Pv
tg = arctg
Pp Pm Pp Pm
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3.2. CAMPATA CON ATTACCHI A LIVELLO: FORMULA DELLA CATENARIA
Supponiamo che gli attacchi siano allo stesso livello. Consideriamo il sistema di riferimento nel
piano così individuato. Assumiamo un sistema di assi cartesiani, in cui l’asse y passa per il
punto più basso della catenaria e l'asse x sia ad una distanza dal punto più basso definita
franco da terra.
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d ( T cos )
x: - T cos + T cos + ds 0
ds
y: - T sin - P ds + T sin + d (T sin ) ds 0
ds
dove
ds (dx) 2 (dy ) 2
risulta:
d ( T cos )
ds 0
ds
d (T sin ) ds P ds
ds
Tx = T cos = To = cost.
To è la componente del tiro orizzontale; esso è costante in tutti punti della catenaria
e pari al valore che il tiro ha nel punto più basso della stessa (dove il tiro è tangente
alla curva, quindi è parallelo all'asse x = 0 cos = 1).
d (To) dT d dT T sin d
ds 0 ds cos T sin ds 0
ds
cos ds
(1)
d (T sin ) P dT sin T cos d P (2)
ds ds ds
sin 2 d d P d sin 2 P d 1 P
1 (3)
cos ds ds To
2
ds cos
2
To ds cos 2 To
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Poiché
dx dx 1 1
dx ds cos allora cos =
ds d2x d2 y dy
2
1 ( y ') 2
1
dx
d
ds
1 ( y ') 2
P
To (4)
d y ''
3
ds
(1 ( y ') 2 ) 2
y '' P
3
(1 ( y ') 2 )
To
(1 ( y ') )2 2
La y' come definita, per essere soluzione della equazione differenziale, ovviamente la deve verificare,
sostituendo il valore imposto, otteniamo:
1 x
cosh
a a P 1 P
, ed in definitiva
x To a To
a1 sinh
2
a
To
a=
P
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Lo possiamo vedere dalla seguente figura:
Poiché
x x
y ' sinh , risulta y = a cos h cos t
a a
imponendo la condizione iniziale, y (x=0) = a, otteniamo
y = a + cost = a cost = a0
Allora diventa
Tenendo presente che le campate sono dell'ordine di qualche centinaio di metri in alta tensione
e qualche decina di metri in media e bassa tensione, (x/a) è piccola, quindi si può
approssimare l’equazione della catenaria con lo sviluppo in serie arrestato al secondo termine:
x2 x2
y a (1 ) a
2a 2 2a
otteniamo
x2
y a EQUAZIONE DELLA CATENARIA (formula della parabola)
2a
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3.3. CALCOLO DELLA FRECCIA
x2 l2
f y a a a
2a 8a
l l
x
2 x
2
l2 Pl 2 Pl 2
f
8 a 8To 8 T cos
Pl 2 To N
f , indicando con 0 il tiro unitario sul conduttore e tenendo presente
8 To S mm 2
che il peso unitario è dato da p = S, dove è il peso specifico del materiale, allora abbiamo
P l2 S l2 l2
f=
8 0 S 8 0 S 8 0
Questa relazione mostra che sul valore della freccia non influisce la sezione del
conduttore, ma
È da notare che la freccia non può assumere un valore qualsiasi, perché da essa dipendono
altre caratteristiche della linea, come la distanza verso terra (franco verso terra) e la distanza
tra i punti di attacco di conduttori agli isolatori.
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3.4. NORMATIVE
La norma CEI 11-4 stabilisce, per esempio, che le altezze dei conduttori sul terreno e sulle
acque non navigabili non siano inferiori a:
Per quanto riguarda la distanza dei conduttori dai punti di attacco, la stessa norma
prescrive, salvo alcune eccezioni, un valore in m non inferiore a:
D n f L 0.01 U
Dove
n = 0.6 per conduttori in alluminio e lega d'alluminio (non bimetalli) e 0.5 negli altri casi;
f è la freccia nelle condizioni di sovraccarico
L la lunghezza della catena di isolatori
Per le linee di classe 0, I, II, i valori precedenti vanno ridotti del 30%.
T To p f
In pratica, in condizioni normali, i valori di T non sono molto diversi da quelli di To dato
l'esiguo valore di p f.
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3.5. CAMPATE CON ATTACCHI A DISLIVELLO
f1
f2
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Considerazioni
Con il variare delle condizioni di esercizio e di peso (a seconda che ci sia o meno il
manicotto di ghiaccio oppure condizioni del vento mutate) la posizione del punto più
basso della catenaria cambia, ovvero, le due campate virtuali possono diventare molto
diverse da quelle calcolate per un determinato P e To.
Il metodo delle campate virtuali serve solo per lo studio in una determinata condizione
di peso e temperatura.
Quello che si potrebbe fare è il calcolo esatto dell'equazione del conduttore disposto tra i
due appoggi a dislivello, ma questo richiede di risolvere un'equazione in senh e cosh.
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4. EFFETTI DELLA VARIAZIONE DI TEMPERATURA E DELL' ELASTICITÀ
Ricaviamo allora la lunghezza effettiva della linea ovvero del filo conduttore:
0 0 0 0 a
l/2 l/2
x x l
= 2 cosh dx 2 a sinh 2 a sinh
2
0 a a 0 2a
l
£ = 2 a sinh
2a
8 f2
£=l+
3 l
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4.2.EQUAZIONE DEL CAMBIAMENTO DI STATO
I conduttori delle linee aeree non possono essere considerati come dei corpi rigidi, di
dimensioni costanti, ma subiscono delle variazioni dimensionali a causa dei cambiamenti di
temperatura e per gli sforzi meccanici a cui sono sottoposti. Essendo corpi filiformi, in cui la
dimensione prevalente è quella assiale, basterà considerare solo le loro variazioni in lunghezza.
Se, per esempio, il conduttore viene posato con un certo valore di temperatura ambiente ed
esercitando su di esso un certo tiro, in modo da ottenere una determinata freccia, è evidente
che all'aumentare della temperatura la freccia diventerà maggiore; lo stesso succede se, a
parità di temperatura il carico meccanico aumenta per effetto del vento e della ghiaccio.
Indicando con £e ed £t le variazioni di lunghezza dovute rispettivamente all'elasticità e alla
variazione di temperatura, la variazione di lunghezza totale è data da:
∆£=£–£o=Δ£e+Δ£t
E
si ha:
o
Δ£
el
1 £ o £ 0 £o considerato E costante
E E
o
£ = £ o 1 t (t to ) EQUAZIONE DEL CAMBIAMENTO DI STATO
E
£=
8 f2 8 f o2
£ =l l + £0 =
£ ol = +
l+
3 l 3 l
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l2 l2 l2 P
f
8a To 8 To (t ) l 2 Po
8 fo
P 8 To (to )
l2 P l2P l2 P
f =
8 To 8 S 8 f S
l 2 Po l 2 Po l2 Po
fo o =
8 To(0) 8 o S 8 fo S
8 f 2 8 f o2 1 l2P l 2 Po
l l
1 (t t ) (*)
E 8 f S 8 f o S
o
3 l 3 l
Abbiamo così l'espressione del cambiamento di stato in funzione di f3; per risolvere questa
equazione si usa l’abaco Colonnetti.
arctg E . A è la condizione più
σ gravosa (ad esempio per la zona A:
vento a 130 km/h temp. – 5 °C, tiro
A
0.4 r).
0.4σr angolo
arctg E In corrispondenza di A il tiro è 0.4 r
dove r è la tensione di rottura del
conduttore (determinata in prove di
laboratorio di breve durata). Il carico
passa da Po a P1 alla stessa
B temperatura to. Se la temperatura
passa da to a t restando costante il
carico, si passa al punto C.
C
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Cioè: la condizione A(T0,P0,t0) è caratterizzata da un certo P0, se si diminuisce il carico a P1,
il sistema passa in B(T0,P1,t0). In B, r è minore, inoltre, è pure diminuita la lunghezza del
conduttore £ rispetto alla luce della campata l.
II MODO
8 f12 l2
£l ed f1
3l 8 1
8 f o2 l2
£o l ed f o
3l 8 o
Poichè
∆£=Δ£
l l1 e+Δ£
l2 t, otteniamo:
l2 1 1 1 o
2 2 t t ( A)
24 1 o E
Anche per questa determinazione si possono utilizzare grafici sperimentali (diversi dall’abaco
Colonnetti che permettono di ricavare £1 e 1 al variare di t e P) detti diagrammi di
cambiamento di stato, che danno l'andamento di o in funzione di t per i vari tipi di
conduttori.
T [K]
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4.3. MODULO DI ELASTICITÀ ( E ) E COEFFICIENTE DI DILATAZIONE
TERMICA LINEARE ( ) DI UN CONDUTTORE BIMETALLICO.
L’acciaio ha un coeff. di
dilatazione termico minore di
quello dell’alluminio
acc all
( acc S acc Al S al )
Diversamente per calcolare E, se applico T sul bimetallo questo è uguale alla somma degli
sforzi di trazione esercitate dal conduttore.
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4.3.1. Calcolo di E equivalente
Per calcolare E dobbiamo imporre che lo sforzo totale deve essere uguale alla somma degli
L
L E
L
nelle nostre ipotesi L è uguale per l'acciaio e l'alluminio, per cui:
acc Al Al E E Al
E Eacc E Al E
Acc E acc
dove
: sollecitazione che si ha sul conduttore bimetallico;
E: modulo di elasticità equivalente del conduttore bimetallico;
MODULO DI ELASTICITA'
S E S Al E Al
E Acc Acc EQUIVALENTE DEL CONDUTTORE
S Al S Acc
BIMETALLICO
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4.3.2. CALCOLO DI DEL CONDUTTORE DI METALLICO
lAcc
l Al / l Al t e Acc t dove lAcc lAl
l
mentre il realtà, poiché sono tra loro vincolati, si allungano di una quantità t maggiore di
Acc t
ma minore di
Al t ( Acc Al )
in quanto il mantello tira l'anima e questa comprime il mantello.
Per cui
l Sforzo di compressione che
Acc S Acc E Acc S Acc Acc t E Acc S Acc
l l'acciaio esercita sull'alluminio
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5. SOVRACCARICO e VERIFICA
(Dal Conte)
Abbiamo già detto che i conduttori e le funi di guardia, oltre al peso proprio, sono soggetti a
dei sovraccarichi dovuti alla spinta del vento e alla formazione di eventuali depositi di ghiaccio
su di essi (v. 3.1 sistema di forze ext.). L'entità di questi sovraccarichi, essendo legata alle
condizione atmosferiche, è evidentemente variabile; per tale ragione la norma CEI 11-4 indica
delle condizioni normalizzate di massimo sovraccarico.
La verifica meccanica dei conduttori e delle funi di guardia consiste nell'accertare che la
sollecitazione di trazione, in specificate condizioni di carico, sia inferiore a dei limiti
prefissati; bisogna inoltre verificare che l'altezza dal suolo e le altre distanze di rispetto
stabilite dalle norme, in condizioni di freccia massima, siano superiori ai limiti stabiliti.
IPOTESI 1
Viene detta condizione EDS (every day stress) e considera i conduttori e le funi di guardia
scarichi (soggetti solo al peso proprio), alla temperatura di15 °C . In tali condizioni la
sollecitazione a trazione non deve superare il 25% del carico di rottura per conduttori e funi di
guardia a filo unico o per le corde in condizione di conduttore assestato, il 30% per le corde in
condizioni di conduttore non assestato.
IPOTESI 2
Si considerano le condizioni di massima sollecitazione MSA e MSB, come precedentemente
specificato. In tali condizioni la sollecitazione a trazione non deve superare il 50% del carico di
rottura per conduttori e funi di guardia delle linee di terza classe e il 40% per le linee di classe
0, prima e seconda.
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IPOTESI 3
È la condizione in cui deve essere calcolata la massima freccia e considera i conduttori e le funi
di guardia scarichi alla temperatura di 55 °C per la zona A e 40 °C per la zona B.
Anche i sostegni delle linee aeree sono soggetti a vari sforzi meccanici, che sono:
In generale come mostrato in figura, sul sostegno agirà una risultante Fo delle forze orizzontali
e una risultante Fv delle forze verticali, applicate a una altezza Hf dalla base del sostegno.
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Per considerare le condizioni più gravose, la norma CEI 11-4 considera anche l'ipotesi di
rottura di uno o due conduttori della stessa campata, con conseguente squilibrio delle forze e
maggiore sollecitazione sul sostegno.
La predetta norma stabilisce determinate ipotesi di calcolo per la verifica meccanica dei
sostegni, in base alle quali si calcolano le sollecitazioni massime, che andranno confrontate con
quelle indicate dalla stessa norma per i vari tipi di sostegno e con i coefficienti di sicurezza,
sempre stabiliti dalla norma, che si dovranno rispettare.
5.4 FONDAZIONI
per sfruttare al massimo l'azione del carico di terreno compreso entro l'angolo stabilito dalle
norme. Inoltre esistono fondazioni con più riseghe. Ci sono anche pali a portanti tenuti fissi con
due tiranti per ogni lato
Il fascicolo CEI che riguarda le norme sulle linee elettriche aeree esterne, precisa i criteri da
seguire per il dimensionamento dei pali (sia quelli ad asta unica che quelli di sostegno a
traliccio).
Nello stesso fascicolo sono indicate le verifiche da farsi sulle fondazioni:
Verifica al rovesciamento (considerando agenti sul palo: l'azione del vento e la risultante del
peso proprio dei conduttori) Mrovesciamento Mrovesciamento max (momento di stabilità);
Verifica della sollecitazione provocata dal peso proprio del traliccio più il peso proprio della
fondazione sul terreno, questa sollecitazione deve essere minore della massima sollecitazione
ammissibile.
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