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Illuminotecnica

NORMA ITALIANA Illuminazione di interni con luce artificiale UNI 10380:1994/


A1

OTTOBRE 1999

Lighting
Interior lighting with artificial light

DESCRITTORI Illuminotecnica, illuminazione, interno, luce artificiale, prescrizione, misu-


razione

CLASSIFICAZIONE ICS 91.160.10; 17.180.20

RELAZIONI NAZIONALI Il presente aggiornamento modifica la UNI 10380:1994.

RELAZIONI INTERNAZIONALI

ORGANO COMPETENTE Commissione "Luce e illuminazione"

RATIFICA Presidente dellUNI, delibera del 21 settembre 1999

UNI UNI - Milano 1999


Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dellUNI.
20133 Milano, Italia

Gr. 6 N di riferimento UNI 10380:1994/A1:1999 Pagina I di II


PREMESSA
Il presente aggiornamento stato elaborato dalla Commissione
"Luce e illuminazione" dellUNI, nellambito del Gruppo di lavoro "Il-
luminazione degli ambienti di lavoro e dei locali scolastici".
stato esaminato ed approvato dalla Commissione Centrale Tecni-
ca, per la pubblicazione come aggiornamento alla UNI 10380:1994,
il 25 marzo 1999.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove


edizioni o di aggiornamenti.
importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso
dellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dellarte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dellapplicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dellarte
in evoluzione pregato di inviare i propri contributi allUNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terr in considerazione, per leventuale revisione della norma stessa.

UNI 10380:1994/A1:1999 Pagina II di II


Apportare le seguenti modifiche alla UNI 10380:1994.

Punto 3.1.
Sostituire con quanto segue:

illuminamento medio, Em: Valore medio dei valori degli illuminamenti misurati o calcolati1)
in un ambiente o superficie sede del compito visivo2).

e sostituire di conseguenza, la nota 1) a pi di pagina 2 della norma con le seguenti due


nuove note a pi della stessa pagina:
1) Per la determinazione dellilluminamento medio si fa riferimento ai valori misurati o
calcolati su appositi reticoli (vedere C 4, prospetto VIII e C 6).
2) Si definisce superficie relativa al compito visivo loggetto della visione.

Punto 3.2.
Sostituire con quanto segue:

illuminamento medio mantenuto, En: Valore dellilluminamento medio Em che deve essere
sempre garantito.

Punto 3.4.
Sostituire con quanto segue:

fattore di manutenzione, M: Rapporto tra lilluminamento medio mantenuto e quello medio


a lampade stabilizzate relativo allimpianto di illuminazione realizzato.

Punto 3.5.
Sostituire con quanto segue:

fattore di decadimento, D : Valore reciproco del fattore di manutenzione.

Sostituire di conseguenza, in tutto il testo della norma, il termine


"fattore di deprezzamento"
con
"fattore di decadimento".

Punto 5.2.1.
Sostituire con quanto segue:

5.2.1. Livello di illuminamento medio mantenuto, En


Nel prospetto I, per ciascun tipo di locale o superficie del compito visivo indicato il valore
dellilluminamento medio mantenuto En. Per le attivit non previste, occorre riferirsi ad una
attivit similare confrontabile.

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prospetto I Illuminamento medio di esercizio, En, tonalit di colore, gruppo di resa del colore e classe di con-
trollo dellabbagliamento raccomandati per varie applicazioni

N di Tipo di interno, compito e attivit En G1) Ra2) Note


riferimento
1. Zone di traffico e aree generali allinterno di edifici
1.1. Zone di traffico
1.1.1. Aree di circolazione e corridoi 100 E 3 1. Illuminamento 0,2 m al suolo
2. Ra e G simili alle aree adiacenti
3. 150 lx se ci sono veicoli nella strada
4. Lilluminazione di uscite o entrate deve preve-
dere una zona di transizione per tenere conto
delle differenze di illuminamento tra dentro e
fuori, durante il giorno e la notte. Occorre fare
attenzione allabbagliamento di mezzi o pedoni
1.1.2. Scale (pianerottoli principali), ascensori, tappeti mobili 150 D 3 Ra e G simili alle aree adiacenti
1.1.3. Rampe, e binari di carico 150 D 3
1.2. Riposo, infermeria e primo soccorso
1.2.1. Mense 200 C 1B
1.2.2. Locali di riposo 100 C 1B
1.2.3. Locali per esercizio fisico 300 C 1B
1.2.4. Guardaroba, gabinetti bagni, toilettes 200 D 1B
1.2.5. Infermeria 500 B 1B
1.2.6. Locali di visita medica 500 B 1A temperatura di colore 4 000 K
1.3. Sala quadri
1.3.1. Locali impianti/Sala interrutori 200 D 2
1.3.2. Locali telex, posta, quadri di controllo 500 B 1B
1.4. Locali magazzino/frigoriferi
1.4.1. Magazzini e aree di stoccaggio 100 D 2 200 lx se occupato continuamente
1.4.2. Aree di trasporto, imballaggio, spedizione 300 D 2
1.5. Magazzini con scaffali
1.5.1. Passaggio 20 3
1.5.2. Passaggio con presenza di personale 200 C 2
1.5.3. Sala di controllo 200 C 2
2. Attivit industriali ed artigianali
2.1. Agricoltura
2.1.1. Carico e gestione delle merci, uso di equipaggiamenti e
200 D 1B
macchine
2.1.2. Edifici per il bestiame 50 D 3
2.1.3. Aree per animali malati, celle parto 200 D 2
2.1.4. Preparazione mangime, caseificio, lavaggio utensili 200 D 2
2.2. Forni, panifici
2.2.1. Preparazione cottura al forno 300 C 1B
2.2.2. Finitura, decorazione 500 D 1B
2.3. Cemento, prodotti in cemento, calcestruzzo, mattoni
2.3.1. Asciugatura 50 E 4
2.3.2. Preparazione dei materiali, lavori al forno o ai miscelatori 200 E 4
1) G la classe di qualit per la limitazione dellabbagliamento (vedere appendice A).
2) Ra il gruppo di resa del colore (vedere 5.2.6 del prospetto III).

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N di Tipo di interno, compito e attivit En G1) Ra2) Note
riferimento

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2.3.3. Lavorazioni generiche alle macchine 300 D 1B
2.3.4. Formature grossolane 300 D 1B
2.4. Ceramica, piastrelle, vetro, vetrerie
2.4.1. Asciugatura 50 E 4
2.4.2. Preparazione, lavorazioni generiche alle macchine 300 D 1B
2.4.3. Smaltatura, laminatura, stampaggio, formatura di parti sem- 300 D 1B
plici, montaggio, soffiatura vetro
2.4.4. Molatura, incisione, brillantatura vetro, formatura di preci- 750 B 1B
sione, lavorazione strumenti in vetro
2.4.5. Molatura vetro ottico, molatura manuale cristallo, lavoro su 750 A 1B
prodotti non di precisione
2.4.6. Lavori di precisione, molatura decorativa, pittura a mano 1 000 A 1A Temperatura di colore 4 000 K
2.4.7. Lavorazione di pietre preziose sintetiche 1 500 A 1A Temperatura di colore 4 000 K
2.5. Industria chimica, della plastica e gomma
2.5.1. Impianto di processo controllato a distanza 50 3
2.5.2. Impianto di processo con intervento manuale limitato 150 E 3
2.5.3. Luoghi di lavoro in installazioni di processo con presenza 300 D 1B
continua di personale
2.5.4. Ambienti per misure di precisione, laboratori 500 B 1B
2.5.5. Produzione farmaceutica 500 D 1B
2.5.6. Produzione pneumatici 500 D 1B
2.5.7. Campionatura colori 1 000 B 1A Temperatura di colore 4 000 K
2.5.8. Taglio, finitura, ispezione 750 B 1A
2.6. Industria elettrica
2.6.1. Produzione conduttori 300 D 1B
2.6.2. Avvolgimento:
- bobine di grandi dimensioni 300 D 1B
- bobine di medie dimensioni 500 D 1B
- bobine di piccole dimensioni 750 B 1B
2.6.3. Impregnazione bobine 300 D 1B
2.6.4. Galvanizzazione 300 D 1B
2.6.5. Assemblaggio:
- grossolano (per esempio grandi trasformatori) 300 D 1B
- medio (per esempio quadri elettrici) 500 D 1B
- fine (per esempio telefoni) 750 B 1B
- di precisione (per esempio strumenti di misura) 1 000 B 1B
2.6.6. Produzione di materiale elettronico, collaudo, aggiustaggio 1 500 A 1B
1) G la classe di qualit per la limitazione dellabbagliamento (vedere appendice A).
2) Ra il gruppo di resa del colore (vedere 5.2.6 del prospetto III).

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N di Tipo di interno, compito e attivit En G1) Ra2) Note
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2.7. Industria alimentare
2.7.1. Aree di lavoro in fabbrica di birra, fermentazione del 200 D 1B
malto, per lavaggio, riempimento barili, pulizia, setaccia-
mento, sbucciatura, produzione del cioccolato, dello zuc-
chero, fermentazione e asciugatura del tabacco, cantine
di fermentazione
2.7.2. Selezione e lavaggio di prodotti, tritatura, miscelatura, con- 300 D 1B
fezionamento
2.7.3. Aree di lavoro in macelli, macellerie, caseifici, mulini, fil- 500 E 1B
traggi in raffinerie dello zucchero
2.7.4. Taglio e selezione di vegetali e frutta 300 D 1B
2.7.5. Produzione gastronomica, di sigari e sigarette, lavori di 500 D 1B
cucina
2.7.6. Controllo prodotti, ispezione di vetri e bottiglie, guarnitura, 500 D 1B
selezione, decorazione
2.7.7. Laboratori 500 B 1B
2.7.8. Campionatura colori 1 000 B 1A Temperature di colore 4 000 K
2.8. Fonderie
2.8.1. Gallerie di manutenzione, cantine, ecc. 50 4 I colori di sicurezza devono essere riconoscibili
2.8.2. Piattaforme 100 D 3
2.8.3. Preparazione sabbie 200 D 1B
2.8.4. Spogliatoio 200 D 1B
2.8.5. Aree di lavoro al cubilotto e al miscelatore 200 D 1B
2.8.6. Spazio di colata 200 D 1B
2.8.7. Modellazione automatica 200 D 1B
2.8.8. Modellazione manuale 300 D 1B
2.8.9. Pressofusione 300 D 1B
2.8.10. Reparto modelli 500 D 1B
2.9. Parrucchieri 500 B 1A
2.10. Produzione gioielli
2.10.1. Lavorazione con pietre preziose 1 500 A 1A Temperatura di colore 4 000 K
2.10.2. Produzione gioielli 1 000 B 1A
2.10.3. Costruzione di orologi (manuale) 1 500 A 1A
2.10.4. Costruzione di orologi (automatica) 500 B 1A
2.11. Lavanderie e tintorie
2.11.1. Raccolta dei capi, marcatura e smistamento 300 D 1B
2.11.2. Lavaggio e pulizia a secco 300 D 1B
2.11.3. Stiratura 300 D 1B
2.11.4. Ispezione e riparazione 750 B 1B
1) G la classe di qualit per la limitazione dellabbagliamento (vedere appendice A).
2) Ra il gruppo di resa del colore (vedere 5.2.6 del prospetto III).

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N di Tipo di interno, compito e attivit En G1) Ra2) Note
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2.12. Pelle e capi in pelle
2.12.1. Lavori in tine, vasca e fossa 200 D 3
2.12.2. Scarnatura, smussatura, tamponatura, bollatura delle pelli 300 D 1B
2.12.3. Lavori di selleria, manifattura scarpe: cucitura, lucidatura, 500 D 1B
formatura, taglio, foratura
2.12.4. Selezionatura 500 D 1A Temperatura di colore 4 000 K
2.12.5. Tintura del cuoio (a macchina) 500 1B
2.12.6. Controllo qualit 1 000 C 1B
2.12.7. Campionatura colori 1 000 B 1A Temperatura di colore 4 000 K
2.12.8. Produzione scarpe 500 D 1B
2.12.9. Produzione guanti 500 D 1B
2.13. Lavorazione e trattamento dei metalli
2.13.1. Fucinatura libera 200 D 2
2.13.2. Fucinatura a stampo 300 D 2
2.13.3. Saldatura 300 D 2
2.13.4. Lavorazione grossolana o media 300 C 2
(tolleranza 0,1 mm)
2.13.5. Lavorazione fine (tolleranza < 0,1 mm) 500 B 2
2.13.6. Tracciatura; ispezione 750 B 2
2.13.7. Laboratorio disegno, cablaggi e condutture, formatura a 300 D 2
freddo
2.13.8. Lavorazione laminati (spessore 5 mm) 200 D 2
2.13.9. Lavorazione fogli (spessore < 5 mm) 300 C 2
2.13.10. Preparazione utensili e attrezzi da taglio 750 B 2
2.13.11. Assemblaggio:
- grossolano 200 D 1B
- medio 300 D 1B
- fine 500 D 1B
- di precisione 750 B 1B
2.13.12. Galvanizzazione 300 D 1B
2.13.13. Preparazione superfici e verniciatura 750 E 1B
2.13.14. Attrezzi, preparazione sagome, meccanica di precisione, 1 000 C 1B
micromeccanica
2.14. Carta e oggetti di carta
2.14.1. Preparazione dellimpasto e raffinazione 200 D 1B
2.14.2. Fabbricazione e trasformazione della carta, macchine per 300 D 1B
carta e cartone ondulato, fabbricazione del cartone
2.14.3. Lavori di rilegatura (per esempio piegatura, smistamento, 500 D 1B
incollaggio, taglio, stampa, cucitura)
2.15. Centrali elettriche
2.15.1. Impianto alimentazione combustibile 50 I colori di sicurezza devono essere riconoscibili
1) G la classe di qualit per la limitazione dellabbagliamento (vedere appendice A).
2) Ra il gruppo di resa del colore (vedere 5.2.6 del prospetto III).

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N di Tipo di interno, compito e attivit En G1) Ra2) Note
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2.15.2. Locale caldaie 100 E 3
2.15.3. Sala turbine 200 D 1B
2.15.4. Locale pompe, locale condensatori, quadri di controllo 200 D 2
interni
2.15.5. Sala di controllo 500 A 1B 1. I quadri di controllo sono spesso verticali
2. Possono essere necessari apparecchi con rego-
lazione del flusso luminoso (dimmerabili)
3. Per stazioni con videoterminale, vedere 5.2.4.4
2.15.6. Dispositivi di controllo allesterno 20 I colori di sicurezza devono essere riconoscibili
2.16. Stampa
2.16.1. Taglio, doratura, stampa in rilievo, incisione, lavori su 500 B 1B
pietra, macchine da stampa, costruzione matrici
2.16.2. Selezione fogli e stampa a mano 500 B 1B
2.16.3. Montaggio caratteri, ritocco, litografia 1 000 C 1B
2.16.4. Campionatura colori in stampe policrome 1 500 A 1A Temperatura di colore 4 000 K
2.16.5. Incisione su acciaio e rame 2 000 C 1B Fare attenzione alla direzionalit
2.17. Laminatoi, lavorazioni ferro e acciaio
2.17.1. Impianti di produzione senza intervento manuale 50 4 I colori per la sicurezza devono essere riconoscibili
2.17.2. Impianti di produzione con intervento manuale occasionale 150 E 3
2.17.3. Impianti di produzione con intervento manuale continuo 200 D 2
2.17.4. Magazzino laminati 50 4 I colori di sicurezza devono essere riconoscibili
2.17.5. Fornace 200 D 4 I colori di sicurezza devono essere riconoscibili
2.17.6. Treno di laminazione, avvolgitori, linea di taglio 300 D 3
2.17.7. Piattaforma di controllo, quadro di controllo 300 C 1B
2.17.8. Prova, misura e controllo 500 D 1B
2.17.9. Gallerie di manutenzione, sezione cinghie, cantine, ecc. 50 4 I colori di sicurezza devono essere riconoscibili
2.18. Lavorazione e manifattura tessile
2.18.1. Aree di lavoro, vasche di lavaggio, apertura balle 200 D 2
2.18.2. Cardatura, lavaggio, stiratura, disegno, pettinatura, 300 C 1B
imbozzimatura, incollaggio, punzonatura cartoni, pre-
filatura, filatura juta e canapa
2.18.3. Filatura, binatura, bobinatura, aspatura, bobinatura 500 D 1B Impedire leffetto stroboscopico
2.18.4. Ordinatura, tessitura, maglieria 500 D 1B Impedire leffetto stroboscopico
2.18.5. Cucitura, maglieria fine, rimagliatura, rammendo 750 D 1B
2.18.6. Disegno manuale, disegno trame 750 D 1A Temperatura di colore 4 000 K
2.18.7. Finitura, tintura 500 D 1B
2.18.8. Camera di asciugatura 100 E 2
2.18.9. Stampaggio automatico 500 E 1A
2.18.10. Annodatura, inserzione della trama, passameneria 1 000 C 1B
2.18.11. Ispezione colori, controllo di fabbricazione 1 000 B 1A Temperatura di colore 4 000 K
1) G la classe di qualit per la limitazione dellabbagliamento (vedere appendice A).
2) Ra il gruppo di resa del colore (vedere 5.2.6 del prospetto III).

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N di Tipo di interno, compito e attivit En G1) Ra2) Note
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2.18.12. Rammendo invisibile 1 500 C 1A Temperatura di colore 4 000 K
2.18.13. Manifattura cappelli 500 D 1B
2.19. Costruzione veicoli
2.19.1. Carrozzeria e assemblaggio 500 D 1B
2.19.2. Verniciatura, spruzzatura, lucidatura 750 D 1B
2.19.3. Ritocco, ispezione 1 000 B 1A Temperatura di colore 4 000 K
2.19.4. Produzione rivestimenti 1 000 C 1B
2.19.5. Ispezione finale 1 000 C 1B
2.20. Lavorazione e manifattura del legno
2.20.1. Processi automatici 50 E 3
2.20.2. Camere del vapore 150 E 3
2.20.3. Sega 300 D 2 Impedire leffetto stroboscopico
2.20.4. Lavori al banco di falegnameria, incollaggio, assemblaggio 300 D 1B
2.20.5. Lucidatura, verniciatura, falegnameria 500 D 1B
2.20.6. Lavorazioni su macchine utensili: per esempio tornitura, 500 B 1B Impedire leffetto stroboscopico
scannellatura, sgrossatura, ribassatura, scanalatura, taglio,
segatura, cavatura
2.20.7. Selezione legno per impiallacciatura 750 D 1A Temperatura di colore 4 000 K
2.20.8. Lavori di taglio 750 D 1A Temperatura di colore 4 000 K
2.20.9. Controllo qualit 1 000 B 1A Temperatura di colore 4 000 K
3. Uffici
3.1. Archiviatura, copiatura, aree di circolazione 300 B 1B
3.2. Scrittura, dattilografia, lettera, elaborazione dati 500 B 1B Per lavoro al videoterminale, vedere 5.2.4.4
3.3. Disegno tecnico 750 A 1B
3.4. Postazioni CAD 500 B 1B Per lavoro al videoterminale, vedere 5.2.4.4
3.5. Sale conferenze e riunioni 500 B 1B
3.6. Ricezione (reception) 300 C 1B
3.7. Archivi 200 D 1B
4. Vendita al dettaglio
4.1. Area di vendita 300 C 1B Illuminamento Em e abbagliamento G sono determinati
dal tipo di negozio
4.2. Casse 500 B 1B
4.3. Tavolo imballaggio 500 B 1B
5. Locali di pubblico interesse
5.1. Aree generali
5.1.1. Ingressi, saloni 100 C 1B
5.1.2. Guardaroba 200 D 1B
5.1.3. Biglietteria 300 C 1B
5.2. Ristoranti e hotel
5.2.1. Reception/cassa, facchino 300 C 1B
1) G la classe di qualit per la limitazione dellabbagliamento (vedere appendice A).
2) Ra il gruppo di resa del colore (vedere 5.2.6 del prospetto III).

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N di Tipo di interno, compito e attivit En G1) Ra2) Note
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5.2.2. Cucina 500 C 1B Deve esserci una zona di transizione tra la cucina ed
il ristorante
5.2.3. Ristorante, sala da pranzo, sala ricevimenti Lilluminazione deve creare una atmosfera appropriata
5.2.4. Ristoranti self service 200 C 1B
5.2.5. Buffet 300 C 1B
5.2.6. Sale conferenze 500 C 1B
5.2.7. Corridoi 100 D 1B Durante la notte un pi basso livello accettabile
5.3. Teatri, sale da concerto, cinema
5.3.1. Sale di prova, spogliatoi 300 C 1B Lilluminazione degli specchi per il trucco deve essere
priva di abbagliamento
5.4. Fiere e padiglioni espositivi
5.4.1. Illuminazione generale 300 C 1B
5.5. Musei
5.5.1. Materiali insensibili alla luce - Lilluminazione determinata dalle esigenze della
mostra
5.5.2. Materiali sensibili alla luce - 1. Lilluminazione determinata dalle esigenze
della mostra
2. La protezione contro le radiazioni di somma
importanza
5.6. Biblioteche
5.6.1. Scaffali 200 B 1B
5.6.2. Area di lettura 500 B 1B
5.6.3. Banchi 500 B 1B
5.7. Parcheggi pubblici (al coperto)
5.7.1. Rampe di ingresso/uscita (durante il giorno) 300 D 4
5.7.2. Rampe di ingresso/uscita (durante la notte) 75 D 4
5.7.3. Corsie 75 D 4
5.7.4. Aree di parcheggio 75 D 4
5.7.5. Biglietteria 300 B 1B
6. Edifici scolastici
6.1. Asili nido e scuole materne
6.1.1. Aule giochi 300 B 1B
6.1.2. Nido 300 B 1B
6.1.3. Aule per lavoro manuale 300 B 1B
6.2. Edifici scolastici
6.2.1. Aule scolastiche 300 B 1B Lilluminazione deve essere regolabile
6.2.2. Aule in scuole serali e per adulti 500 B 1B Lilluminazione deve essere regolabile
6.2.3. Sale lettura 500 B 1B Lilluminazione deve essere regolabile
6.2.4. Lavagna 500 B 1B Lilluminazione deve essere regolabile
6.2.5. Tavolo per dimostrazioni 500 B 1B Prevenire riflessioni speculari
6.2.6. Aula educazione artistica 500 B 1B In sale lettura 750 lx
1) G la classe di qualit per la limitazione dellabbagliamento (vedere appendice A).
2) Ra il gruppo di resa del colore (vedere 5.2.6 del prospetto III).

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N di Tipo di interno, compito e attivit En G1) Ra2) Note
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6.2.7. Aula educazione artistica in scuole darte 750 B 1A Temperatura di colore 5 000 K
6.2.8. Aule per disegno tecnico 750 B 1B
6.2.9. Aule educazione tecnica e laboratori 500 B 1B
6.2.10. Aule lavori artigianali 500 B 1B
6.2.11. Laboratorio insegnamento 500 B 1B
6.2.12. Aule musica 300 B 1B
6.2.13. Laboratori di informatica 500 B 1B Per stazione con videoterminale, vedere 5.2.4.4
6.2.14. Laboratori linguistici 300 B 1B
6.2.15. Aule di preparazione ed officine 500 D 1B
6.2.16. Ingressi 200 C 1B
6.2.17. Aree di circolazione e corridoi 100 D 1B
6.2.18. Scale 150 D 1B
6.2.19. Aule comuni e aula magna 200 C 1B
6.2.20. Sale professori 300 C 1B
6.2.21. Biblioteca: scaffali 200 B 1B
6.2.22. Biblioteca: area di lettura 500 B 1B
6.2.23. Magazzini materiale didattico 100 D 1B
6.2.24. Palazzetti, palestre piscine 300 C 1B
6.2.25. Mensa 200 C 1B
6.2.26. Cucina 500 C 1B
7. Edifici di cura
7.1. Locali di uso generale
7.1.1. Locali di attesa 200 C 1B
7.1.2. Corridoi (durante il giorno) 200 C 1B
7.1.3. Corridoi (durante la notte) 50 D 1B
7.1.4. Day room 200 C 1B
7.2. Locali personale
7.2.1. Uffico personale 500 B 1B
7.2.2. Stanza personale 300 B 1B
7.3. Corsie reparti maternit Evitare luminanze troppo elevate nel campo visivo dei
pazienti
7.3.1. Illuminazione generale 100 B 1B Illuminamento a 0,2 m dal pavimento
7.3.2. Illuminazione di lettura 300 B 1B
7.3.3. Visita semplice 300 B 1B
7.3.4. Visita e trattamento 1 000 B 1A Con apparecchio mobile
7.3.5. Luce notturna, luce di osservazione 5 1B
7.3.6. Bagni e toilette per pazienti 200 C 1B
7.4. Locali diagnostici
7.4.1. Illuminazione generale 500 B 1A
7.4.2. Visita e trattamento 1 000 B 1A
1) G la classe di qualit per la limitazione dellabbagliamento (vedere appendice A).
2) Ra il gruppo di resa del colore (vedere 5.2.6 del prospetto III).

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N di Tipo di interno, compito e attivit En G1) Ra2) Note
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7.5. Locali visita oculistica
7.5.1. Illuminazione generale 300 B 1B
7.5.2. Visita esterna dellocchio 1 000 1A Apparecchio per illuminazione localizzata
7.5.3. Test di lettura e visione dei colori 500 A 1A
7.6. Locali visita otorinolaringoiatra
7.6.1. Illuminazione generale 300 B 1B
7.6.2. Vsita orecchio 1 000 1A Apparecchio per illuminazione localizzata
7.7. Locali analisi
7.7.1. Illuminazione generale 300 B 1B
7.7.2. Analisi con amplificatore di immagini e sistemi televisivi 50 B 1B Per stazioni con videoterminale, vedere 5.2.4.4
7.8. Sala parto
7.8.1. Illuminazione generale 300 B 1B
7.8.2. Visita e trattamento 750 B 1B
7.9. Locali di cura
7.9.1. Dialisi 300 B 1B
7.9.2. Dermatologia 500 B 1A
7.9.3. Endoscopia 300 B 1B
7.9.4. Ingessatura 500 B 1B
7.9.5. Bagni medici 300 B 1B
7.9.6. Massaggio e radioterapia 300 B 1B
7.10. Camere operatorie
7.10.1. Locale per operatorio 500 B 1A
7.10.2. Sala operatoria 1 000 B 1A
7.10.3. Area operatoria Em da 10 000 lx a 100 000 lx con apparecchi speciali
7.11. Rianimazione e cure intensive
7.11.1. Illuminazione generale 100 B 1A A 0,1 m dal pavimento
7.11.2. Visita semplice 300 B 1A A 0,1 m dal pavimento
7.11.3. Visita e trattamento 1 000 B 1A A 0,1 m dal pavimento
7.11.4. Osservazione notturna 20 B 1A
7.12. Odontoiatria
7.12.1. Illuminazione generale 500 B 1A Lilluminazione sul paziente deve essere esente da
abbagliamento
7.12.2. Sul paziente 1 000 1A
7.12.3. Area operatoria 5 000 1A Valori superiori ai 5 000 lx quando richiesto
7.12.4. White teeth matching 5 000 1A Temperatura di colore 6 000 K
7.13. Laboratorio e farmacia
7.13.1. Illuminazione generale 500 B 1B
7.13.2. Ispezione colori 1 000 B 1A Temperatura di colore 5 000 K
7.14. Locali decontaminazione
7.14.1. Locali sterilizzazione 300 C 1B
1) G la classe di qualit per la limitazione dellabbagliamento (vedere appendice A).
2) Ra il gruppo di resa del colore (vedere 5.2.6 del prospetto III).

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N di Tipo di interno, compito e attivit En G1) Ra2) Note
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7.14.2. Locali disinfestazione 300 C 1B
7.15. Locale autopsia e camera mortuaria
7.15.1. Illuminazione generale 750 B 1A
7.15.2. Tavolo per autopsia e dissezione 5 000 1A Valori superiori ai 5 000 lx quando richiesti
8. Aree mezzi di trasporto
8.1. Aeroporti
8.1.1. Sale di arrivo e partenza, aree ritiro bagagli 200 C 1B
8.1.2. Aree di collegamento, scale e tappeti mobili 200 C 1B
8.1.3. Banchi informazioni e accettazione 500 B 1B Per stazioni con videoterminale, vedere 5.2.4.4
8.1.4. Dogana e controllo passaporti 500 B 1B Lilluminamento verticale importante
8.1.5. Sale attesa 200 C 1B
8.1.6. Deposito bagagli 200 D 1B
8.1.7. Aree controllo di sicurezza 300 A 1B Per stazioni con videoterminale, vedere 5.2.4.4
8.1.8. Torre di controllo traffico aereo 500 A 1B 1. Lilluminazione deve essere regolabile
2. Per stazioni con videoterminale, vedere 5.2.4.4
3. Labbagliamento da luce diurna deve essere evi-
tato
4. Evitare la riflessione sulle finestre (specialmente
durante la notte)
8.1.9. Sale traffico aereo 500 A 1B 1. Lilluminazione deve essere regolabile
2. Per stazioni con videoterminale, vedere 5.2.4.4
8.1.10. Area stazionamento aeromobili 20 4 1. Lilluminazione deve essere priva di abbaglia-
mento per i piloti e la gente della torre di controllo
2. Uniformit > 0,25
8.1.11. Altre aree di stazionamento 10 4 1. Lilluminazione deve essere priva di abbaglia-
mento per i piloti e la gente della torre di controllo
2. Uniformit > 0,25
8.1.12. Hangar per le riparazioni ed i controlli 500 C 1B
8.1.13. Aree controllo motori 500 C 1B
8.1.14. Aree di misura allinterno degli hangar 500 C 1B
8.2. Installazioni ferroviarie
8.2.1. Banchine e sottopassi passeggeri 100 E 3
8.2.2. Hall 200 E 3
8.2.3. Biglietteria, deposito bagagli, cassa 300 B 1B
8.2.4. Locali attesa 200 C 1B
9. Aree di lavoro in esterno
9.1. Installazioni portuali 10 I valori sono validi per le aree di circolazione; per lillumi-
namento del compito visivo vedere il resto del prospetto
9.2. Bacini di carenaggio 5 La limitazione dellabbagliamento stata definita dalla
CIE
9.3. Piazzale di smistamento 10 I colori per la sicurezza devono essere riconoscibili
9.4. Stazione di smistamento 5
1) G la classe di qualit per la limitazione dellabbagliamento (vedere appendice A).
2) Ra il gruppo di resa del colore (vedere 5.2.6 del prospetto III).

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N di Tipo di interno, compito e attivit En G1) Ra2) Note
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9.5. Area di carico e smistamento merci 30
9.6. Aree di immagazzinamento 5
9.7. Cantiere di costruzione 30
9.8. Stazioni di rifornimento carburanti 200
9.9. Impianti chimici di grandi dimensioni 30
9.10. Aree di ingresso, accettazione 100 4
9.11. Strade: (velocit 30 km/h) 10
9.12. Strade: (velocit 50 km/h) 20
9.13. Miniere a cielo aperto, cave 30
1) G la classe di qualit per la limitazione dellabbagliamento (vedere appendice A).
2) Ra il gruppo di resa del colore (vedere 5.2.6 del prospetto III).

Nel coordinamento tra lilluminazione generale e quella della superficie del compito visivo,
lilluminamento medio mantenuto En si riferisce alla superficie del compito visivo.
Gli illuminamenti indicati nel prospetto I si riferiscono:
- in generale alla superficie di lavoro orizzontale allaltezza di 0,85 m dal pavimento.
Per altre posizioni della superficie di lavoro, lilluminamento medio mantenuto deve ri-
ferirsi alle specifiche situazioni (per esempio ad altezze diverse, o verticali per il mon-
taggio di quadri elettrici, per luso di lavagne, ecc.);
- per le zone di transito in fabbricati, allaltezza di 0,2 m dal pavimento.
Ai fini della progettazione, gli illuminamenti iniziali (di progetto) sono ottenuti dividendo quelli
medi mantenuti per un fattore di manutenzione M che tenga conto del decremento dellillu-
minamento nel tempo. Il valore del fattore di manutenzione M stabilito dal progettista.
Il fattore di manutenzione funzione di vari parametri e precisamente:
- tipo di sorgente di luce (decadimento del flusso luminoso, variazioni del flusso emes-
so in relazione alle fluttuazioni della tensione di alimentazione soprattutto);
- caratterizzazione delle apparecchiature di alimentazione (stabilizzazione della tensio-
ne di alimentazione, corrente massima durante la fase di accensione per le lampade
a scarica);
- prerogative dellapparecchio di illuminazione (grado di protezione, stabilit nel tempo
delle prestazioni dei materiali adottati);
- parametri ambientali (polveri, vapori, fumi);
- sistema di manutenzione (programmata o non programmata);
- eventuale sistema di controllo dellilluminamento nellambiente.
Il prospetto dellappendice F, fornisce i fattori di manutenzione M consigliati; tali valori so-
no da considerare come indicativi. Manutenzioni appropriate dellimpianto di illuminazione
devono essere effettuate per evitare che lilluminamento medio dei locali o delle superfici
sedi del compito visivo, risultino minori dellilluminamento medio mantenuto.

5.2.1.1. Illuminamento di esercizio minimo sul posto di lavoro (nei casi non previsti dal prospetto I)
Per posti di lavoro costantemente occupati in fabbricati, occorre prevedere un illumina-
mento di esercizio di almeno 200 lx, a meno che, per motivi legati allattivit che vi si svol-
ge, non si richiedano eccezioni. In locali, oppure in zone di locali, nei quali prevista la
costante presenza di persone alle quali non compete uno specifico compito visivo, ne-
cessario che lilluminamento di esercizio risulti almeno di 100 lx.

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Punto 5.2.2.
Sostituire con quanto segue:

5.2.2. Uniformit di illuminamento


Il rapporto fra lilluminamento minimo e quello medio sulla superficie di ogni compito visivo
non deve essere minore di 0,8.
Il rapporto fra lilluminamento minimo e quello medio in una superficie del locale che rac-
chiude aree con identico compito visivo non deve essere minore di 0,5.
Nelle superfici di un locale di lavoro, che non sono sede del compito visivo, il valore medio
dellilluminamento non deve essere minore di 1/3 del valore medio dellilluminamento del-
la zona, sede del compito visivo, che richiede lilluminamento pi elevato.
Nota Al fine di evitare situazioni di disagio dovuti a eccessive differenze di luminanza nel caso di due locali
adiacenti e comunicanti, il rapporto fra lilluminamento medio del locale pi illuminato e quello del
locale meno illuminato non dovrebbe essere maggiore di 5.

Punto 5.2.4.3.
Sostituire con quanto segue:

5.2.4.3. Limitazione dellabbagliamento riflesso


La luce riflessa da un oggetto presente nel campo visivo pu causare la riduzione del con-
trasto e disturbi visivi da abbagliamento (abbagliamento riflesso) peggiorando in tal modo
le capacit visive dellosservatore.
La riduzione del contrasto di un compito visivo viene espressa mediante il valore del CRF
definito in 3.3.
Le relative prescrizioni e modalit di misura sono tuttora in via di approfondimento. Parti-
colari accorgimenti dellabbagliamento riflesso sono descritti nellappendice B.

Punto 5.2.4.4.
Sostituire con quanto segue:

5.2.4.4. Illuminazione di posti di lavoro con videoterminali


Lilluminazione di posti di lavoro con video terminali deve essere appropriata per i compiti
visivi svolti.
pertanto necessario selezionare e disporre gli apparecchi di illuminazione o gli schermi
dei video terminali in modo da evitare riflessioni fastidiose.
I limiti della luminanza media ammessa, per angoli di elevazione da 65 a 85, per gli
apparecchi che possono causare macchie luminose sul video, sono riportati nel prospetto
seguente.
prospetto Limiti della luminanza media ammessa

Schermo Contrasto Limite della luminanza


Non trattato Negativo 200 cd m-2
Non trattato Positivo 500 cd m-2
Antiriflesso Negativo 500 cd m-2
Antiriflesso Positivo 1 000 cd m-2

Punto 6.2.5.
Eliminare la frase:
"Le modalit di misurazione del fattore di resa del contrasto (CRF ) sono riportate in ap-
pendice D."

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APPENDICE C
Aggiungere il seguente punto:

C 6. Determinazione dellilluminamento medio e delluniformit sulla superficie del compito visivo


Qualora lilluminamento medio debba essere calcolato o verificato sulla superficie di uno
specifico compito visivo il reticolo da adottare deve essere composto da un minimo di 4
punti distanziati non meno di 0,25 m.
Se laria del compito visivo minore di 0,25 m2, sufficiente la misurazione dellilluminamento
nel solo punto centrale. In questo caso non viene calcolata luniformit di illuminamento.

APPENDICE D
Eliminare il punto D 4.

APPENDICE E
Eliminare tutta lappendice.

Inserire la nuova appendice F seguente

APPENDICE F (informativa)
Fattore di manutenzione M, per impianti a luce diretta o prevalentemente diretta - Valori indicativi
Il prospetto seguente fornisce, a titolo puramente indicativo, i valori del fattore di manu-
tenzione M, ricavati dalla pratica esperienza, che valgono per apparecchi con distribuzio-
ne luminosa diretta o prevalentemente diretta.
prospetto Fattore di manutenzione M, per impianti a luce diretta o prevalentemente diretta - Valori indicativi

Grado di impolveramento Fattore di manutenzione, M


del locale
Lampada a incandescenza Lampada al mercurio Lampade ad alogenuri
senza o con alogeni e al sodio
minimo 0,85 0,75 0,65
medio 0,70 0,65 0,55
elevato 0,60 0,50 0,45

Per impianti a luce indiretta i valori indicati nel prospetto sopra riportato, devono essere
moltiplicati per 0,8, qualora non si provveda a ridurre gli intervalli periodici tra i cicli di ma-
nutenzione in maniera correlata al grado di impolveramento del locale.

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Milano (sede) Via Battistotti Sassi, 11B - 20133 Milano - Tel. 0270024200 - Fax 0270105992
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Bari c/o Tecnopolis CSATA Novus Ortus


Strada Provinciale Casamassima - 70010 Valenzano (BA) - Tel. 0804670301 - Fax 0804670553

Bologna c/o CERMET


Via A. Moro, 22 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO) - Tel. 0516250260 - Fax 0516257650

Brescia c/o AQM


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Cagliari c/o Centro Servizi Promozionali per le Imprese


Viale Diaz, 221 - 09126 Cagliari - Tel. 070349961 - Fax 07034996306

Catania c/o C.F.T. SICILIA


Piazza Buonarroti, 22 - 95126 Catania - Tel. 095445977 - Fax 095446707

Firenze c/o Associazione Industriali Provincia di Firenze


Via Valfonda, 9 - 50123 Firenze - Tel. 0552707268 - Fax 0552707204

Genova c/o CLP Centro Ligure per la Produttivit


Via Garibaldi, 6 - 16124 Genova - Tel. 0102476389 - Fax 0102704436

La Spezia c/o La Spezia Euroinformazione, Promozione e Sviluppo


Piazza Europa, 16 - 19124 La Spezia - Tel. 0187728225 - Fax 0187777961

Napoli c/o Consorzio Napoli Ricerche


Corso Meridionale, 58 - 80143 Napoli - Tel. 0815537106 - Fax 0815537112

Pescara c/o Azienda Speciale Innovazione Promozione ASIP


Via Conte di Ruvo, 2 - 65127 Pescara - Tel. 08561207 - Fax 08561487

Reggio Calabria c/o IN.FORM.A. Azienda Speciale della Camera di Commercio


Via T. Campanella, 12 - 89125 Reggio Calabria - Tel. 096527769 - Fax 0965332373

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