CRITERI DI PROGETTAZIONE
PRG.PR.GEN.0005
Rev. 1
Novembre 2005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0508 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 2 (196)
INDICE
1. GENERALITA 4
1.2 Riferimenti 4
1.4 Definizioni 10
2.4 Rompifiamma 34
3.1 Generalit 37
3.6 Valutazione preliminare della sezione di passaggio della valvola di sicurezza 170
1
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 3 (196)
4.4 Disposizioni sugli accessori di sicurezza e controllo dei recipienti contenenti gas
compressi, liquefatti o disciolti o vapori diversi dal vapore dacqua secondo
ISPESL (ex ANCC) - Raccolta E 187
6. GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL FOGLIO DATI PER LA VALVOLA DI SICUREZZA 193
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 4 (196)
1. GENERALITA
1.2 Riferimenti
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 5 (196)
Crane Technical Paper No. 410M Flow of Fluids through Valves, Fittings and Pipe
American Petroleum Institute Proceedings - Division of Refining, 1970, New York
Process Safety Progress (Vol. 14, No. 1), Gennaio 1995 - "An Advanced Method for the Estima-
tion of Reaction Kinetics, Scale-up, and Pressure Relief Design"
Process Safety Progress (Vol. 14, No. 3), Luglio 1995 - Protection of Storage Tanks from Two-
Phase Flow Due to Fire Exposure
Plant/Operations Progress (Vol. 10, No. 1), Gennaio 1991 - "An Overview of Emergency Relief
System Design Practice
The Design Institute for Emergency Relief System (DIERS) Project Manual
Standard of the Heat Exchanger Institute, Surface Condenser Section Chemical Engineering,
Agosto 1991 - Estimate Two-Phase Flow in Safety Devices
Plant/Operation Progress, 5:49 (1986) - Diagrams for Vent Panels Design
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 6 (196)
1.3.1 Abbreviazioni
1.3.2 Simboli
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 7 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 8 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 9 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 10 (196)
1.4 Definizioni
1) Imprevisto (Contingency)
E un evento anormale che causa di condizioni di emergenza.
2) Emergenza
E una interruzione dal normale esercizio durante la quale il personale e le apparecchiature
sono messi in pericolo.
3) Singolo imprevisto
E un singolo evento anormale causa di una emergenza.
4) Singolo rischio
E un singolo imprevisto che influenza lapparecchiatura.
5) Valvola di sfioro (Relief Valve)
Una "relief valve" un dispositivo automatico caricato da una molla. E' azionato dalla pres-
sione statica a monte della valvola ed apre in proporzione all'aumento di pressione al di so-
pra della pressione di taratura. E' usata principalmente per fluidi incomprimibili (liquidi).
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 11 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 12 (196)
della pressione differenziale a cavallo del disco di rottura alla temperatura di rottura alla
quale il disco progettato per rompersi.
Tale valore impresso sul disco di rottura.
19) Accumulazione (Accumulation)
E' l'aumento di pressione sopra la MAWP nel recipiente durante lo scarico attraverso la val-
vola di sicurezza, espressa in percento di quella pressione.
20) Sovrapressione (Overpressure)
E' l'aumento di pressione di un dispositivo di scarico sopra la pressione di taratura. E' equi-
valente alla accumulazione quando il dispositivo di scarico tarato alla MAWP del recipien-
te.
21) Contropressione (Back Pressure)
E' la pressione alluscita di una valvola di sicurezza. Pu essere costante o variabile. La
contropressione la somma della contropressione statica (superimposed) e dinamica (built-
up).
Pressione statica (superimposed)
E' la pressione statica all'uscita della valvola di sicurezza quando la valvola stessa in
posizione di chiusura. Questo tipo di contropressione pu essere costante o variabile
ed provocata da altre fonti collegate allo stesso sistema di scarico.
Pressione dinamica (built-up)
E' laumento di pressione nel collettore di scarico che si sviluppa come risultato del flus-
so dopo lapertura della valvola di sicurezza.
22) Pressione differenziale di regolazione della molla (Test Spring Pressure or Cold Differential
Test Pressure)
E la pressione alla quale la valvola di sicurezza regolata per aprire sul banco di prova. La
pressione differenziale di regolazione della molla include le correzioni per le condizioni ope-
rative quali la contropressione, la temperatura di scatto o entrambe.
23) Sistema aperto di raccolta degli scarichi delle valvole di sicurezza (Open Disposal System)
Sono le tubazioni di scarico di una valvola di sicurezza, che scarica direttamente all'atmo-
sfera.
24) Sistema chiuso di raccolta degli scarichi delle valvole di sicurezza (Closed Disposal
System)
E' l'insieme delle tubazioni di scarico delle valvole di sicurezza ed il relativo sistema di rac-
colta.
25) Area di rischio di incendio (Fire Risk Area)
Un impianto di processo normalmente suddiviso in aree a rischio di incendio, ciascuna
delle quali l'area massima che si pu ragionevolmente prevedere essere coinvolta in un
singolo incendio.
26) Serbatoi di stoccaggio
26.1) Sfiato demergenza (Emergency Vent)
E lo sfiato richiesto quando si verifica allinterno o allesterno di un serbatoio una
condizione anormale, come la rottura di un serpentino interno di riscaldamento o fuo-
co esterno al serbatoio.
26.2) Serbatoio non refrigerato (Non Refrigerated Tank)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 13 (196)
E un serbatoio che contiene materiale allo stato liquido senza laiuto di refrigerazio-
ne. Generalmente la temperatura di stoccaggio sar vicina o pi alta della tempera-
tura ambiente.
26.3) Sfiato normale (Normal Venting)
E lo sfiato richiesto per esigenze di esercizio o per variazioni atmosferiche.
26.4) Valvola PV (Pressure/Vacuum)
Pu essere una valvola caricata a peso, una valvola azionata da pilota o una valvola
a molla ed usata per scaricare un eccesso di pressione o per rompere il vuoto che
si formato in un serbatoio.
26.5) Serbatoio Refrigerato
E un serbatoio che contiene un prodotto liquido mantenendolo per refrigerazione
(sia per evaporazione del contenuto del serbatoio sia per circolazione di un sistema
di refrigerazione) ad una temperatura inferiore a quella atmosferica.
26.6) Inspirazione termica (Thermal Inbreathing)
E il movimento di aria o del gas di blanketing nel serbatoio quando i vapori nel ser-
batoio si contraggono o si condensano come risultato di una diminuzione della tem-
peratura atmosferica.
26.7) Espirazione termica (Thermal Outbreathing)
E il movimento di vapori uscenti dal serbatoio quando i vapori nel serbatoio si e-
spandono o il liquido nel serbatoio vaporizza come risultato di un aumento della tem-
peratura atmosferica.
26.8) Portata di sfiato normalizzata (Rated Relieving Capacity)
E la portata di sfiato espressa come portata di aria alle condizioni standard quando
laria fluisce ad una determinata pressione o vuoto.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 14 (196)
getto non mai maggiore della MAWP. Nel caso in cui non sia noto lo spessore reale del
metallo per resistere alla sollecitazione, la pressione di progetto assunta uguale alla
MAWP. Quando si fissa la pressione di progetto, si deve considerare la perdita di carico del
fluido per raggiungere il dispositivo di sicurezza, il battente di liquido e fattori similari nonch
un margine sufficiente tra la pressione di esercizio e la pressione di taratura del dispositivo
di sicurezza. Nella costruzione del recipiente la MAWP pu diventare un po' pi alta della
pressione di progetto se vengono utilizzate lamiere di spessore maggiore o con una mag-
giore resistenza alla sollecitazione di snervamento o di trazione rispetto al minimo specifica-
to.
3) Pressione di esercizio (Operating Pressure - OPP))
Un recipiente di processo progettato normalmente per una pressione che preveda un
margine utile al di sopra della pressione di esercizio, per prevenire perdite dal dispositivo di
sicurezza.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 15 (196)
2.1.1 Valvole di sicurezza e di sicurezza e sfioro (Safety Valves and Safety Relief Valves)
Sono dispositivi utilizzati per scaricare la pressione di gas e vapori e vengono progettati specifi-
camente perch si aprano completamente con una piccola sovrapressione. Ci si ottiene di-
mensionando l'area del disco di chiusura pi grande dell'area del bocchello di ingresso, facendo
cos in modo che l'energia cinetica del fluido che scorre, parzialmente trasformata in battente
statico, sia utilizzata per vincere la forza (forza della molla o forza peso) che agisce sul disco. E'
cos ottenuta una azione di scatto (pop action), cio il disco sale e raggiunge rapidamente il suo
completo sollevamento ad una sovrapressione pari ad una percentuale della pressione di taratu-
ra. Questa percentuale dipende dalle norme di progettazione applicate e dal servizio nonch dal
tipo di emergenza ( uguale al 3% per ASME Sect. I, al 10% o 21% per ASME Sect. VIII e al
10% per ISPESL).
Generalmente negli impianti di raffineria, chimici o petrolchimici sono usate valvole caricate a
molla che possono essere classificate come di tipo convenzionale o di tipo bilanciato a seconda
dell'effetto della contropressione sul loro funzionamento.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 16 (196)
PvAn = Fs-PB(AD-AN)
AD>AN
AD = area del disco PV = pressione dei recipienti
AN = area del bocchello PB = contropressione
Fs = forza della molla
Figura 2.1.1.1.b - Cappello della molla sfiatato allatmosfera
b) Il sistema di copertura sfiatato nella tubazione di uscita della valvola; in questo caso alla
spinta della molla si somma anche la contropressione e se ne deve tener conto nel tarare la
carica della molla per ottenere lapertura della valvola alla pressione richiesta di taratura.
PvAn = Fs+PBAN
AD>AN
AD = area del disco PV = pressione dei recipienti
AN = area del bocchello PB = contropressione
Fs = forza della molla
Figura 2.1.1.1.c - Cappello della molla sfiatato nello scarico della valvola
In pratica, tuttavia, la contropressione statica non costante e varia tra un minimo, che corri-
sponde all'altezza del liquido di tenuta nel sistema di blowdown ed un massimo, che corrisponde
ad una situazione nella quale le altre valvole di sicurezza, collegate al medesimo sistema di blo-
wdown, stanno scaricando. In questo caso, per evitare l'apertura della valvola ad una pressione
troppo differente dal valore di taratura, come risultato della contropressione, una pratica stan-
dard (API 521) accettare l'uso delle valvole convenzionali quando la contropressione statica
variabile in un intervallo che non supera il 10% della pressione relativa di taratura.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 17 (196)
Quando la contropressione statica variabile in un intervallo che va dal 10-50% della pressione
relativa di taratura si utilizzano valvole di tipo bilanciato, per contropressioni variabili in un inter-
vallo maggiore del 50% della pressione di taratura si utilizzano valvole del tipo pilotato.
Si dovrebbe pure tener conto del fatto che le valvole convenzionali non hanno un comportamen-
to ottimale rispetto alla portata in quanto, allapertura della valvola, immediatamente la contro-
pressione dinamica pu tendere a sbilanciare l'equilibrio tra la forza della molla e la pressione
nel recipiente. Ci porta, nel caso di cappuccio non sfiatato (che il caso pi comune), ad una
riduzione dell'apertura della valvola e ad una rapida diminuzione della portata; quindi le valvole
convenzionali, che sono normalmente accettabili dal punto di vista della contropressione statica,
devono essere controllate anche per quanto riguarda la contropressione dinamica ed il progetti-
sta deve verificare che la differenza tra il massimo valore della contropressione dinamica (che si
verifica quando la contropressione statica massima) ed il valore minimo della contropressione
non superi il 10% della pressione di taratura.
Sono quelle in cui la contropressione ha una influenza molto piccola sulla pressione di taratura.
Di queste valvole sono disponibili un tipo a soffietto (bellows) ed un tipo a pistone; il primo tipo
il pi largamente usato.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 18 (196)
L'area della sezione effettiva del soffietto uguale all'area del seggio; l'area del disco di
chiusura al di l dell'area del soffietto e al di l dell'area del seggio sono uguali e la forza
sviluppata sopra queste aree, come conseguenza della contropressione variabile, si annul-
lano l'un l'altra. L'area sotto il soffietto mantenuta a pressione costante sfiatando il soffietto
stesso verso una sorgente a pressione costante (spesso l'atmosfera), a meno che il flui-
do, che sarebbe sfiatato in caso di rottura del soffietto, non sia pericoloso. In questo caso
esso dovr essere scaricato in una posizione di sicurezza, a condizione che la pressione
esistente nella stessa sia costante.
Nel tipo a pistone, del quale sono prodotte parecchie varianti, la guida del pistone munita di
sfiato, cos che la contropressione sulle facce opposte del disco di chiusura della valvola si an-
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 19 (196)
nulla, e la faccia superiore del pistone, che ha la stessa superficie del seggio, soggetta alla
pressione atmosferica, poich a tale pressione sfiatato il sistema di copertura. I gas possono
trafilare, passato il pistone nel sistema di copertura (cappello), cos che, in caso di gas dannosi,
il sistema deve essere sfiatato in posizione di sicurezza.
Con dispositivi di tipo bilanciato la contropressione (statica e dinamica) pu essere aumentata
ottenendo una riduzione delle dimensioni e del costo del collettore di blowdown.
Anche usando valvole di tipo bilanciato, quando la contropressione raggiunge il 30% della pres-
sione di taratura per i gas e 15% per i liquidi, la portata della valvola inizia a scendere al di sotto
del valore teorico (flusso attraverso un orifizio ad area fissa). La diminuzione della portata della
valvola dipende anche dalla sovrapressione, dal tipo e dal fabbricante della valvola usata.
Per valori di contropressione pi elevati di quelli indicati, le dimensioni della valvola divengono
progressivamente pi grandi a parit di portata, anche se vengono mantenute le condizioni di
flusso critico. Per valori di contropressione pi elevati del 30% rispetto alla pressione di taratura
si deve consultare il costruttore per il dimensionamento della valvola stessa.
In generale, sebbene sia un incentivo aumentare la contropressione nelle valvole di tipo bilan-
ciato, per ridurre il costo del collettore di blowdown devono di norma essere evitati per i gas va-
lori che eccedono il 25% della pressione di taratura in quanto risulta difficile il dimensionamento
e lesercizio (aumento di dimensioni ed instabilit).
Sono generalmente usate per liquidi. In questo tipo di valvole, alla pressione di taratura, il disco
di chiusura si solleva leggermente dal seggio senza scatto e permette il passaggio di una picco-
la quantit di fluido. Quando si accumula nel recipiente una pressione pi alta, il disco si innalza
ulteriormente, cosicch disponibile un'area addizionale e aumenta la portata del fluido.
Le valvole di sfioro di liquido raggiungono la portata nominale ad un valore della sovrapressione
del 25%. Se viene specificata una sovrapressione pi bassa la portata si riduce.
Sono usate quando la pressione di esercizio molto vicina alla pressione di taratura per dimen-
sioni elevate e per valori alti di contropressione (> 3050%), poich in questo caso il trafilamento
attraverso la valvola potrebbe essere considerevole. Questo tipo di valvola pure usato quando
la pressione di taratura molto bassa (0,71 bar) e non pu essere utilizzata la tenuta di liquido.
Questo il caso delle navi che trasportano prodotti liquefatti aventi tensione di vapore prossima
all'atmosferica ed una guardia idraulica non pu essere usata a causa delle varie accelerazioni
causate dalle onde.
Il disco di rottura un organo di sicurezza costruito in tipi e forme diversi che si pu installare
per la protezione di apparecchiature, da solo o accoppiato in vari assetti alla valvola di sicurez-
za.
Per un uso appropriato del disco di rottura perci necessario tener conto di una serie di fattori.
2.1.4.1 Installazione
In generale i dischi di rottura possono essere installati singolarmente o accoppiati alle valvole di
sicurezza sulla base delle seguenti considerazioni:
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 20 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 21 (196)
Per quanto riguarda la costruzione, sono disponibili i seguenti tipi di dischi di rottura:
a) Convenzionali (Tension-loaded)
lo scoppio genera frammenti
la pressione di esercizio non deve superare circa il 70% della pressione di rottura, al fi-
ne di prevenire un eventuale danneggiamento per fatica del disco
la pressione di esercizio deve invece essere inferiore al 70% della pressione di rottura
se la pressione di esercizio subisce delle oscillazioni del 10%
possono essere impiegati per servizi su apparecchiature contenenti gas o liquidi
necessitano di supporti per il vuoto
non possono essere installati a monte di una valvola di sicurezza.
b) Pre-scored tension-loaded
non generano frammenti durante lo scoppio
la pressione di esercizio pu raggiungere l85% della pressione di rottura del disco
non necessitano di supporto per il vuoto
possono essere impiegati per servizi su apparecchiature contenenti gas e liquidi
c) Compositi
sono dischi convenzionali compositi per servizi su fluidi corrosivi
la pressione operativa non deve superare l80% della pressione di rottura.
d) Reverse-buckling con coltelli
sono installati con la convessit rivolta verso il processo
possono essere eserciti fino a pressioni pari al 90% della pressione di rottura
non necessitano di supporti per il vuoto
non si devono applicare per servizi su apparecchiature piene di liquido
sono disponibili anche per servizi su fluidi corrosivi.
e) Pre-scored reverse buckling
sono installati con la convessit rivolta verso il processo
possono essere eserciti fino a pressioni pari al 90% della pressione di rottura
non necessitano di supporti per il vuoto
possono essere impiegati per servizi su apparecchiature contenenti sia gas che liquidi.
I dischi di rottura hanno una tolleranza di rottura superiore a quella delle valvole di sicurezza (nel
campo di 5%) per cui, come criterio generale, la pressione di progetto deve essere aumentata
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 22 (196)
almeno del 20%, rispetto allinstallazione di una valvola di sicurezza, per tenere conto di questa
maggiore tolleranza.
Preliminarmente, la pressione di rottura deve essere posta pari al 30% superiore alla massima
pressione operativa.
Poich questa scelta potrebbe essere gravosa dal punto di vista del costo dellapparecchiatura o
del sistema protetto del disco consigliabile effettuare una verifica tecnico economica con i ser-
vizi tecnici competenti.
La pressione di rottura del disco deve essere specificata in concomitanza con la temperatura
alla quale il disco si deve rompere.
Nel caso di una pressione pulsante, il disco di rottura dovr essere del tipo convesso nel senso
del flusso per evitare la rottura a fatica.
Il caso di pressione pulsante deve quindi essere indicato nella specifica di processo del disco.
Tipo di disco Supporti per il Lo scoppio Servizio gas Servizio liquido Massima
vuoto genera pressione di
frammenti? esercizio
Pre-scored No No Si Si 85% Pb
tension-loaded
Reverse-buckling No No Si No 90% Pb
with knife blades
Pre-scored No No Si No 90% Pb
reverse-buckling
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 23 (196)
taglio sono sufficienti a far salire la temperatura del punto di rottura al valore della temperatura
dignizione.
Quando il disco di rottura installato a monte di una valvola di sicurezza si deve verificare quan-
to segue:
durante lo scoppio il disco non deve originare frammenti
il disco di rottura deve essere calcolato con un coefficiente di efflusso di 0,62 per tenere
conto delle perdite di carico causate dal disco a monte della valvola di sicurezza. In alterna-
tiva si pu assumere che il disco di rottura esposto abbia una perdita di carico equivalente a
quella di un tratto di linea di lunghezza L = 75 D
il disco di rottura deve esplodere ad una pressione minore o uguale al valore di set della
valvola di sicurezza
in questi tipi di installazione indispensabile collocare fra disco e valvola un dispositivo di
allarme di alta pressione o di sfioro al fine di evitare laccumulo di contropressione a valle
del disco che ne aumenterebbe la pressione di scoppio come descritto al paragrafo
2.1.4.1.b.
Sono usate al posto delle valvole di sfiato. Un esempio tipico il sistema di tenuta di una fiacco-
la. Il tubo ad U pu essere riempito con acqua o altro liquido ed il congelamento del liquido di
tenuta sar evitato con il riscaldamento del tubo mediante tracciamento con vapore (steam tra-
cing).
Consiste di un coperchio di metallo incernierato, posto sopra una apertura sulla sommit di un
recipiente che opera a pressione leggermente superiore a quella atmosferica, ed soggetto ad
esplosione interna. Possono essere previsti uno o pi boccaporti per un singolo recipiente. Non
si raccomanda l'uso di boccaporti a pi alta pressione, poich il peso del boccaporto aumenta
con la pressione e ci pu precludere una pronta apertura.
La norma si applica obbligatoriamente per legge (Decreto del 12 Maggio 1927 n 824 e modifica
con Decreto del 13 Febbraio 1981 n 341) a tutte le apparecchiature destinate ad impianti instal-
lati in Italia aventi pressione relativa di progetto superiore a 0,48 bar (0,5 kg/cm2).
1. La pressione di taratura non pu essere superiore alla pressione di progetto
dellapparecchio protetto, salvo quanto previsto al punto 2) seguente.
La pressione di taratura definita come la pressione alla quale la valvola di sicurezza inizia
ad aprire.
2. La pressione da utilizzarsi per il calcolo della sezione di passaggio in una valvola di sicu-
rezza, ovvero la pressione corrispondente alla massima portata che si instaura
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 24 (196)
nellapparecchio durante la fase scarico, non dovr essere inferiore alla somma della pres-
sione di taratura e della sovrapressione.
La sovrapressione potr superare non pi del 10% la pressione di progetto dellapparecchio, a
condizione che:
Gli apparecchi appartengano alla 1 e 2 categoria di cui alla Specificazione Tecnica
Applicativa del Decreto Ministeriale 21.11.1972 Raccolta S. Le apparecchiature di pro-
cesso appartengono di norma alla categoria 1 e 2.
Le valvole di sicurezza siano di tipo qualificato.
3. Quando le valvole di sicurezza sono pi di una, almeno una di esse deve essere tarata ad
una pressione minore o uguale a quella di progetto dellapparecchio, mentre le altre posso-
no essere tutte tarate a valori superiori, purch laccumulazione alla portata massima scari-
cata da tutte le valvole non superi il 10% della pressione di progetto. Lo scarto di chiusura
non deve essere superiore al maggiore fra i seguenti valori: 20% oppure 0,5 bar.
2.1.7.3.A Selezione delle valvole di sicurezza con riferimento alle norme ASME Sect. I
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 25 (196)
Nel caso (normale) in cui il surriscaldatore sia direttamente collegato allevaporatore senza o-
struzioni o intercettazioni, la valvola di sicurezza installata sul surriscaldatore pu essere consi-
derata nel conteggio della capacit totale di scarico delle valvole di sicurezza della caldaia fermo
restando che almeno il 75% della portata totale richiesta deve essere garantito dalle valvole in-
stallate sullevaporatore.
Nel caso in cui il surriscaldatore sia intercettabile rispetto allevaporatore, il surriscaldatore deve
avere una o pi valvole di sicurezza.
2.1.7.3.C Criteri generali per la determinazione della pressione di scatto delle valvole di sicurezza
Oltre a quanto richiesto dalle norme ASME Sect. I sopra riassunto, di seguito si elencano alcuni
criteri, utilizzati in societ dagli uffici tecnici competenti che devono essere seguiti per la corretta
scelta del valore della pressione di scatto delle valvole di sicurezza poste a protezione dei gene-
ratori di vapore.
1) La pressione di scatto della valvola di sicurezza del surriscaldatore deve essere almeno
l8% superiore alla pressione di esercizio e comunque non inferiore a 4 bar.
2) La prima valvola di sicurezza del corpo cilindrico deve essere tarata alla pressione di scatto
della valvola posta a protezione del surriscaldatore, aumentata della perdita di carico del
surriscaldatore al carico massimo continuo e con un ulteriore margine di 1 bar. La pressione
cos determinata sar anche la pressione di progetto della caldaia. La seconda valvola di
sicurezza pu essere tarata al 103% del valore della prima.
3) Specificare per questo servizio valvole di sicurezza aventi un intervallo di richiusura minimo
(possibilmente 3%).
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 26 (196)
La pressione di scatto della valvola di sicurezza in tutte le apparecchiature che operano in servi-
zio liquido, deve essere valutata considerando il battente di liquido e la posizione in quota della
valvola di sicurezza stessa.
Al momento dellesecuzione dellingegneria di processo la posizione in quota della valvola di
sicurezza pu non essere nota.
Tuttavia essa pu essere prevista con sufficiente approssimazione seguendo la procedura qui di
seguito riportata (vedere Fig. 2.1.7.4.a).
Il progettista di processo dovr chiaramente indicare nella specifica di processo della valvola la
quota fra la valvola di sicurezza e la generatrice superiore del recipiente assunta per la determi-
nazione del valore della pressione di scatto.
a) Per tutte le apparecchiature la cui generatrice superiore si trova ad una quota inferiore a
10,5 m dal suolo, nel calcolo della pressione di scatto la valvola di sicurezza deve essere
considerata posizionata alla quota di 10,5 m dal suolo.
Tale quota determinata considerando la posizione del collettore di sfiato sul pipe-rack ed il
fatto che la valvola di sicurezza deve essere installata al di sopra di tale collettore per con-
sentire lautodrenaggio del liquido dalla sua tubazione di scarico.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 27 (196)
Tutte le apparecchiature la cui pressione operativa in ogni situazione di esercizio inferiore alla
pressione atmosferica devono essere protette mediante un dispositivo di sicurezza la cui som-
ma della pressione di scatto e dellaccumulazione non deve superare il valore della MAWP.
Occorre tenere conto che in alcuni processi operanti sottovuoto, i fluidi di processo per effetto
della temperatura operativa troppo elevata, conseguente ad un cattivo funzionamento
dellapparecchiatura, a incendio esterno o allingresso di sostanze indesiderate, possono de-
comporre o reagire con queste sostanze indesiderate con formazione di gas o vapore e quindi
creazione di sovrapressione.
A questo proposito si rimanda al paragrafo 3.2.13 (Reaction Runaway).
2.2.1 Introduzione
Sono disponibili due tipi di sfiati a pressione o a vuoto, e cio sfiati operanti direttamente od
operanti con pilota per proteggere i serbatoi a bassa pressione.
Gli sfiati che operano direttamente possono essere caricati a peso o a molla.
Le molle sono usate generalmente per pressioni di taratura al di sopra di 108 kPa o per vuoto al
di sotto di tale valore.
Questi sfiati provvedono non solo alla protezione del serbatoio per sovrapressione ma anche ad
evitare perdite di prodotto.
E disponibile un altro tipo di sfiato, uno sfiato aperto (vedi Fig. 2.2.1), per proteggere i serbatoi
di stoccaggio progettati per operare a pressione atmosferica. Uno sfiato aperto sempre aperto
e fa si che un serbatoio progettato per operare a pressione atmosferica inspiri o espiri ad ogni
pressione differenziale. Uno sfiato aperto ha una forma adatta o munito di un dispositivo per
prevenire lingresso di pioggia o neve nel serbatoio.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 28 (196)
2.2.2.1 Descrizione
Sono disponibili sfiati operanti direttamente per scaricare la pressione o per rompere il vuoto o
per una combinazione delle due prestazioni.
Gli sfiati combinati, per le due operazioni di sfiato e rottura del vuoto, con le configurazioni lato-
lato (Fig. 2.2.2.1.a) sono disponibili con le uscite flangiate per lo scarico in pressione, quando lo
scarico dei vapori in pressione deve essere collettato verso lesterno.
Sono disponibili sfiati pi grandi per scarichi di emergenza che possono essere utilizzati per
accedere allinterno del serbatoio per ispezione o manutenzione (Fig. 2.2.2.1.b). Sono disponibili
in dimensioni da 16 a 24 pollici.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 29 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 30 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 31 (196)
Il principio di funzionamento di uno sfiato operante direttamente basato sul peso della piastra
o sulla forza della molla, che agisce sulle piastre per tenere chiuso lo sfiato. Quando la pressio-
ne od il vuoto nel serbatoio, che agisce sullarea di tenuta del seggio eguaglia la forza che si op-
pone sulla piastra, lo sfiato sul punto di aprire. Ogni ulteriore aumento di pressione o di vuoto
fa si che la piastra si sollevi.
Normalmente richiesta una sovrapressione del 70 a 100% per avere il sollevamento completo
della piastra. Per un impiego nel quale richiesto per motivi di portata il sollevamento completo
della piastra, in presenza di un limite di pressione nel serbatoio di stoccaggio, deve essere uti-
lizzato uno sfiato pi grande oppure uno sfiato multiplo ciascuno dei quali con sollevamento ri-
dotto e con portata ridotta.
Normalmente si preferisce linstallazione di pochi sfiati grandi a molti sfiati piccoli per minimizza-
re il numero di fori nel serbatoio. Come alternativa pu essere scelta una pressione di taratura
sotto la pressione massima di esercizio per permettere il sollevamento completo.
Si utilizza un materiale dolce, non aderente per la superficie di tenuta della piastra. Con questo
materiale si ottiene una miglior tenuta tra la piastra ed il bocchello dello sfiato e si impedisce che
la piastra si attacchi al bocchello dello sfiato. Uno sfiato ad azione diretta ha una maggiore tenu-
ta quando la pressione del serbatoio il 75% o meno della pressione di taratura. Quando la
pressione nel serbatoio il 90% o pi della pressione di taratura, il trafilamento del setto nor-
male. Pi la pressione di un serbatoio si avvicina alla pressione di taratura, pi il seggio trafila.
Per la medesima pressione di taratura, sfiati pi grandi hanno una maggiore tenuta di sfiati pi
piccoli alla medesima pressione del serbatoio. Ci in quanto il carico unitario circonferenziale al-
la superficie del seggio della lamiera direttamente proporzionale al diametro dellarea del seg-
gio.
Il trafilamento del seggio pu causare un incollamento del seggio dello sfiato se i vapori prodotti
nel serbatoio di stoccaggio polimerizzano quando sono esposti allaria atmosferica o i vapori si
autorefrigerano, condensano e ghiacciano lumidit atmosferica. Pu essere necessario spurga-
re larea del seggio con gas inerte, come azoto, o usare uno sfiato incamiciato con vapore
dacqua per prevenire lincollamento del seggio alla sede.
Sfiati ad azione diretta sono disponibili in dimensioni da 2 a 12; tuttavia sfiati aventi una configu-
razione come quella di Fig. 2.2.2.1.b sono disponibili fino a 24.
La dimensione di uno sfiato basata sulla connessione dello sfiato del serbatoio. Intervalli tipici
di pressione di taratura per gli sfiati caricati a peso sono fino ad una pressione massima di 7 kPa
e fino a 4,5 kPa di vuoto. Sfiati caricati a molla devono essere usati normalmente per pressioni
di taratura che eccedano questi valori perch non disponibile lo spazio per la struttura di sup-
porto e per i pesi addizionali. Deve essere fatta la verifica della pressione di taratura dello sfiato
dopo che esso stato installato sul serbatoio di stoccaggio aumentando la pressione od il vuoto
del serbatoio. Per variare la pressione di taratura devono essere aggiunti o rimossi pesi dalla
piastra, deve essere utilizzata una nuova piastra o deve essere aggiustata la molla (se utiliz-
zato uno sfiato caricato a molla).
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 32 (196)
2.3.1 Descrizione
Sono disponibili sfiati azionati da pilota per scaricare la pressione o rompere il vuoto od una
combinazione di pressione e vuoto. Alcuni sfiati possono essere corredati con uscite flangiate
quando i vapori scaricati devono essere convogliati. A differenza degli sfiati ad azione diretta la-
to-lato, gli sfiati azionati da pilota scaricano la pressione o rompono il vuoto attraverso la mede-
sima apertura allatmosfera.
Uno sfiato azionato da pilota per scaricare la pressione usa la pressione del serbatoio, non i
pesi o una molla per mantenere chiuso il seggio dello sfiato. Il seggio principale dello sfiato te-
nuto chiuso dalla pressione del serbatoio che agisce su un diaframma di grande superficie. La
pressione del serbatoio copre una superficie maggiore di quella di tenuta del seggio, cos che
c una forza di pressione netta sempre nella direzione di mantenere chiuso il seggio. Il volume
al di sopra del diaframma chiamato duomo. Se il diaframma si rompe, la pressione del duomo
diminuisce e lo sfiato apre. Il pilota una piccola valvola di controllo che continuamente sente la
pressione del serbatoio. Quando la pressione nel serbatoio aumenta fino alla pressione di tara-
tura il pilota agisce per ridurre la pressione nel volume del duomo, la forza che tiene chiuso il
seggio si riduce ed il seggio si alza per permettere che la pressione si scarichi attraverso lo sfia-
to. Quando la pressione nel serbatoio diminuisce, il pilota chiude, il volume nel duomo si ripres-
surizza ed il seggio dello sfiato principale si chiude.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 33 (196)
Tutti gli sfiati con pilota a bassa pressione sono muniti di seggio in materiale dolce per ottenere
una buona tenuta.
A differenza degli sfiati ad azione diretta la forza che tiene chiuso il seggio in uno sfiato pilota
aumenta aumentando la pressione. Questa forza massima appena prima che lo sfiato apra,
cos non avviene trafilamento quando aumenta la pressione nel serbatoio o quando la pressione
nel serbatoio mantenuta vicina al punto di taratura dello scarico dello sfiato. La forza disponibi-
le per aprire il seggio alla pressione di taratura anche massima, poich la forza che mantiene
chiuso il seggio rimossa quando raggiunta la pressione di taratura. La forza disponibile per
aprire essenzialmente uguale allarea del seggio moltiplicata per la pressione del serbatoio.
Sono disponibili due tipi di pilota, con flusso e senza flusso. Nel pilota con flusso i vapori del
serbatoio scorrono attraverso il pilota quando lo sfiato principale aperto e sta scaricando. In un
pilota senza flusso, i vapori dal serbatoio scorrono attraverso il pilota soltanto durante la chiusu-
ra dello sfiato principale. La quantit di vapore che scorre soltanto quella richiesta per pressu-
rizzare il volume del duomo.
Gli sfiati azionati da pilota a bassa pressione sono tipicamente disponibili in dimensioni da 2 a
12 pollici. La dimensione di uno sfiato basata sulla connessione dello sfiato al serbatoio. Pres-
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 34 (196)
sioni di taratura disponibili variano da 1 bar relativo a 1 bar assoluto di vuoto. La pressione mi-
nima di apertura tipicamente una pressione di 2 di colonna dacqua (50 millimetri) o un vuoto
di due pollici di colonna dacqua.
2.4 Rompifiamma
Esso sostanzialmente costituito da una rete o da una griglia metallica in materiale resistente al
fuoco.
Sono progettati con un alloggiamento calcolato per dare il massimo flusso legato alla massima
efficienza, alla protezione dallincendio e a basso costo di manutenzione.
La costruzione standard in alluminio sia per il rompifiamma che per lalloggiamento, ma pu
essere anche in acciaio inossidabile per resistere allazione corrosiva di certi vapori e di partico-
lari condizioni ambientali.
Il rompifiamma costruito in modo da permettere una facile manutenzione, in dimensioni stan-
dard che devono essere svolte in funzione delle condizioni operative per sfiatare leccesso di
pressione o per rompere il vuoto.
Un rompifiamma anche generalmente installato sulle linee di sfiato aperte allatmosfera dei
serbatoi di stoccaggio o di processo, allo scopo di prevenire la propagazione della fiamma.
Quando i serbatoi di stoccaggio contengono liquidi pericolosi, le cui caratteristiche richiedono un
riscaldamento con vapore per evitare la possibile desublimazione dei vapori interni, si devono u-
tilizzare sfiati riscaldati con un serpentino di vapore dacqua. Il riscaldamento deve essere este-
so anche al rompifiamma per assicurare che lo sfiato rimanga sempre libero e non venga im-
paccato da cristallizzazione.
Lo sfiato normale sia per pressione che per vuoto nei serbatoi ottenuto mediante una valvola
PVSV o mediante uno sfiato aperto munito o meno di un rompifiamma. Non si raccomanda
linstallazione di dispositivi di scarico forniti di un peso o di una leva.
2.5.1.1 Se si usa una valvola di scarico azionata da pilota, la stessa dovr essere progettata in modo
che la valvola principale apra automaticamente e protegga il serbatoio nel caso di rottura della
valvola pilota.
2.5.1.2 Si raccomanda luso di valvola PVSV nei serbatoi nei quali sono stoccati prodotti infiammabili
con punto di infiammabilit sotto 38C o prodotti dove la temperatura del fluido eccede la tempe-
ratura di infiammabilit. Non si considera necessario luso di un rompifiamma a valle di una val-
vola PVSV, che sfiata allatmosfera, perch la velocit della fiamma minore della velocit di
sfiato attraverso il seggio della valvola PVSV.
2.5.1.3 Pu essere usato uno sfiato aperto con un dispositivo rompifiamma invece della valvola PVSV
su serbatoi nei quali siano stoccati prodotti con temperatura di infiammabilit al di sotto di 38C
con temperatura del fluido superiore alla sua temperatura di infiammabilit.
2.5.1.4 Sfiati aperti senza rompifiamma possono essere utilizzati nei seguenti casi:
a) Serbatoi nei quali sono stoccati o prodotti con temperatura di infiammabilit uguale o supe-
riore a 38C.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 35 (196)
b) Serbatoi riscaldati nei quali la temperatura di stoccaggio di prodotti al di sotto della tempe-
ratura di infiammabilit degli stessi.
c) Serbatoi con una capacit inferiore a 9,5 m3 usati per lo stoccaggio di ogni tipo di prodotto.
d) Serbatoi con una capacit inferiore a 480 m3 usati per stoccare grezzo.
2.5.1.5 In caso di oli viscosi, come cut-backs e asfalti, dove la possibilit di impaccamento del rompi-
fiamma maggiore della possibilit di propagazione della fiamma nel serbatoio, si possono usa-
re sfiati aperti.
2.6.1.1 Pressione
Il dispositivo di sfiato normale od in emergenza deve essere adatto per scaricare la portata defi-
nita dalla pi grande singola emergenza o dalla combinazione ragionevole e probabile di emer-
genza. Tuttavia la portata pu essere ridotta per prodotti la cui volatilit tale che nellintervallo
delle condizioni operative la condensazione parziale o totale dei vapori risponde alla richiesta
della portata parziale o totale dello sfiato. Occorre considerare la presenza di incondensabili.
La pressione di taratura di un dispositivo di scarico della pressione non deve eccedere la mas-
sima pressione che pu esistere al livello dove il dispositivo collocato quando la pressione alla
sommit del serbatoio eguaglia la pressione nominale del serbatoio ed il liquido contenuto nel
serbatoio al massimo livello di progetto.
In condizioni normali, i dispositivi di scarico della pressione devono avere una portata sufficiente
per prevenire che la pressione salga pi del 20% al di sopra della MAWP.
2.6.1.2 Vuoto
Deve essere previsto un dispositivo di rottura del vuoto che permetta lingresso di aria o di altro
gas o vapore ed eviti la formazione di un vuoto superiore a quello previsto; tuttavia la portata en-
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 36 (196)
trante pu essere ridotta per prodotti la cui volatilit tale che nellintervallo operativo di pres-
sione la generazione di vapore risponda alla richiesta di tutto o parte dello sfiato. Il dispositivo di
rottura del vuoto deve essere adatto per la portata determinata dalla pi probabile emergenza o
da ogni ragionevole e probabile combinazione di emergenza.
Pu essere prevista una linea di pressurizzazione con gas, proveniente da una fonte attraverso
un adeguato controllo. Luso di un sistema di pressurizzazione non elimina lesigenza di una val-
vola rompivuoto. In generale la pressione di taratura per le valvole rompivuoto stabilita per
prevenire danni al serbatoio e deve limitare il vuoto ad un livello non maggiore di quello per cui il
serbatoio stato progettato. Il dispositivo di rompivuoto di un serbatoio deve essere tarato per
aprire ad una pressione o ad un vuoto parziale che assicuri che il vuoto parziale nel serbatoio
non ecceder il vuoto parziale per il quale il serbatoio stato progettato quando lingresso di a-
ria o di gas attraverso il dispositivo alla sua massima portata specificata.
2.6.1.4 Per i serbatoi non possibile determinare la pressione operativa e la pressione di progetto me-
diante i criteri utilizzati per i recipienti a pressione.
La pressione operativa e quella di progetto spesso dipendono dalla norma costruttiva utilizzata
per la progettazione meccanica del serbatoio. Per questa ragione opportuno che la pressione
operativa (ci ovviamente non si applica nel caso di serbatoi che respirano direttamente
allatmosfera attraverso uno sfiato aperto), la pressione di progetto ed il grado vuoto devono es-
sere concordati con lo specialista meccanico in funzione delle caratteristiche del serbatoio.
Nel dimensionamento dei sistemi di sfiato e rottura del vuoto occorre considerare le perdite di
carico sviluppate a monte del dispositivo durante lo sfiato.
Nel determinare la perdita di carico si deve considerare la penetrazione del tubo di ingresso nel
serbatoio, la perdita di carico attraverso ogni valvola di blocco a monte dello sfiato e del tubo di
ingresso.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 37 (196)
3.1 Generalit
Nella progettazione di un impianto devono essere considerate tutte le circostanze che ragione-
volmente costituiscono un rischio alle condizioni predominanti.
Come metodologia per la verifica, nel corso di un progetto, della copertura di tutte le cause pos-
sibili di sovrapressione si utilizza lanalisi Hazop.
Le portate di scarico saranno calcolate per ognuna delle singole cause:
a) la massima portata derivante da una sorgente a monte; o
b) la massima portata dovuta allingresso di calore proveniente da una sorgente esterna senza
la possibilit di rimozione con il sistema refrigerante.
Tale portata sar dovuta alla conversione del calore in: formazione di vapore, compressione
o espansione di un liquido.
Nel caso a) nei calcoli si deve tener conto delle seguenti grandezze:
1) la massima pressione della sorgente a monte, che potrebbe essere la massima pressione
di esercizio o la pressione di scatto della valvola di sicurezza;
2) limitazioni di flusso dovute al massimo Cv delle valvole ed a orifizi calibrati;
3) la capacit di smaltimento, nel sistema di scarico, della corrente derivante dalla sorgente a
monte.
Nel caso b) i calcoli dipendono da:
1) la pressione massima o la capacit della sorgente di calore;
2) limitazioni di flusso esistenti tra la sorgente di calore e il sistema di scarico;
3) la quantit di energia trasferita attraverso delle superfici di scambio termico coinvolte.
Ciascuna considerazione prender il peggiore scenario possibile per lo scarico, per esempio la
massima pressione di esercizio nel caso 1), valvole completamente aperte nel caso 2) e super-
fici di scambio termico pulite nel caso 3).
La necessit di scarico della pressione pu essere dovuta ad incendio esterno all'apparecchia-
tura o a guasto d'esercizio. L'errore operativo considerato una fonte potenziale di sovrapres-
sione.
Non si prevede che si realizzino contemporaneamente due o pi condizioni che portino a sovra-
pressione se le cause sono non correlate. A questo proposito va stabilita in fase di progettazio-
ne una filosofia di sicurezza atta a definire la interdipendenza degli eventi di rischio sia a livello
di impianto che a livello di stabilimento.
A questo scopo si pu procedere alla stesura dei PSM (Preparation of Safeguarding Memoran-
da). Secondo tali documenti vanno identificati e specificati i dispositivi di sicurezza come livello
di protezione finale. Con riferimento alle valvole di sicurezza vanno specificate le singole cause
di scarico (mancanza energia elettrica, mancanza fluido di raffreddamento, valvola a monte spa-
lancata aperta, ecc.) ed il loro contributo.
Ogni emergenza, che causa sovrapressione, deriva da uno specifico imprevisto. Che due o pi
imprevisti non correlati accadano contemporaneamente estremamente improbabile. Ci
classificato come "doppio rischio"; quindi normalmente non usato come base per determinare
la massima portata di scarico.
Ad esempio: in un impianto dove viene usata una sola caldaia sia per produrre vapore di pro-
cesso che per generazione di energia elettrica un guasto alla caldaia (singolo imprevisto) po-
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 38 (196)
trebbe causare la simultanea mancanza di energia elettrica e di vapore. Se invece l'energia elet-
trica fornita dall'esterno la mancanza simultanea di vapore e di energia elettrica non viene di
norma considerata perch dovuta a due cause non collegate.
Nel caso di due recipienti collegati con una linea avente una valvola di intercettazione sempre
aperta durante l'esercizio normale, deve essere considerato un singolo rischio la possibilit che
la valvola sia chiusa e che scoppi l'incendio, perch la possibilit che la valvola sia chiusa pu
durare nel tempo (per esempio durante la manutenzione) e durante questo periodo c' sempre
la possibilit che scoppi un incendio. Quindi deve essere installato su ciascun recipiente una
valvola di sicurezza per incendio.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 39 (196)
Tabella 3 - Cause di sovrapressione e relative portate di scarico coinvolte (vedere Tabella 1 delle
API RP 520 Part I o Tabella B-1 delle API RP 521)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 40 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 41 (196)
Note:
1) Possibilit di flusso misto
Occorre considerare che, quando in un recipiente contenente del liquido vi generazione di
vapore (ad esempio in quanto il recipiente esposto a fuoco esterno o perch si innesca
una fuga della reazione) o di gas (ad esempio per decomposizione, per apporto di calore
esterno o per fuga della reazione), il livello del liquido espande verso l'alto per via della pre-
senza del vapore o del gas stesso. Questo fenomeno diventa decisamente pi accentuato
se il liquido di natura schiumeggiante. Quando ci avviene alle condizioni di scatto del di-
spositivo di sicurezza necessario valutare l'entit di tale innalzamento del livello liquido
per verificare che non si instauri una situazione di scarico di miscele bifasi attraverso il di-
spositivo di sicurezza. Tale situazione sarebbe estremamente deleteria in quanto un dispo-
sitivo di sicurezza progettato per la fase vapore non di dimensioni sufficienti ad evacuare
una fase mista.
Per evitare che aumenti la pressione necessario rimuovere, tramite il dispositivo di sicu-
rezza, i vapori generati e la presenza della fase liquida fa s che a parit di portata volume-
trica scaricata la sezione disponibile per il vapore inferiore, anche se la portata massica
complessiva notevolmente maggiore.
Al paragrafo 3.4.4 viene riportato un metodo empirico di calcolo per verificare l'esistenza di
flusso misto in recipienti verticali, contenenti fluidi non reattivi e non schiumeggianti.
2) Durante la fase di esecuzione dellingegneria di base non sono generalmente disponibili in-
formazioni sufficienti a definire compiutamente il numero di valvole di sicurezza per prote-
zione da incendio, la loro posizione e la portata di scarico di alcune valvole poste a prote-
zione di particolari apparecchiature quali, ad esempio, gli scambiatori di calore.
La definizione delle valvole di sicurezza per incendio esterno, quindi, deve essere formaliz-
zata durante la fase dingegneria di dettaglio.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 42 (196)
3.2.1.2 Formule per calcolare la portata da scaricare dalla valvola di sicurezza in caso di incendio
Per la determinazione della portata da scaricare in caso di incendio esterno occorre rifarsi alle
norme vigenti. Al solo scopo di guida di seguito vengono trattate le norme ISPESL (ex ANCC) -
Raccolta "E" per quanto riguarda gli impianti da costruire in Italia, e le norme ASME (Sect. VIII).
Al momento del calcolo lingegnere di processo dovr fare riferimento allultima edizione delle
norme sopraddette, salvo diversamente indicato nel BEDD emesso a progetto.
a) ISPESL (ex ANCC) - Raccolta "E"
Per i recipienti contenenti liquidi in equilibrio con la loro fase gassosa, il valore della portata
q per il caso di incendio si calcola con la seguente formula:
F S0,82
q = 155 000 (1)
L
dove:
q = portata massima da scaricare, kg/h
S = superficie esposta al fuoco, in m, del recipiente a contatto del liquido. Per superfi-
cie esposta al fuoco si intende quella inclusa in un'altezza di almeno 8 metri sopra
ogni piano sul quale possono accumularsi le sostanze infiammabili o, nel caso di
sfere o sferoidi, quella compresa tra il piano come sopra definito e la quota del
diametro orizzontale massimo o 8 metri (la maggiore delle due)
F = fattore di isolamento termico, funzione del coefficiente di trasmissione U, in
W/mC, della coibentazione (U=/s, essendo la conducibilit termica in W/mC
ed s lo spessore in m dell'isolante) secondo i seguenti valori:
F = 1 per serbatoi nudi e U>22
F = 0,5 per 11<U22
F = 0,3 per U11
In ogni caso l'isolante deve essere termicamente incombustibile.
L = calore latente di vaporizzazione, in kJ/kg, del liquido alla pressione P1 = pressione
di taratura + sovrapressione (accumulazione) in bar.
Note:
1) La norma in oggetto non consente accumulazione (sovrapressione) superiore al 10%
della pressione di progetto (anche nel caso di incendio esterno all'apparecchiatura).
Quando il dispositivo di sicurezza protegge pi sezioni di uno stesso recipiente conte-
nente fluidi diversi, ovvero aventi F diversi, oppure pi recipienti di una stessa sezione,
la formula diventa:
n
Fi Si0,82
q = 155 000 1
Li
(2)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 43 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 44 (196)
Recipienti a pressione
Il calore totale assorbito calcolato, nei casi in cui si hanno adeguati sistemi antincendio e
adeguato drenaggio del materiale infiammabile dal recipiente, utilizzando la seguente for-
mula trasformata in unit S.I.:
Q = 37 140 FA0,82 (3)
Nei casi in cui non esistano un adeguato drenaggio e adeguati sistemi antincendio la formu-
la diventa la seguente:
Q = 61 016 FA0,82 (4)
dove:
Q = calore assorbito attraverso la superficie esposta, kCal/h
A = superficie totale esposta, m (vedi paragrafo 3.2.1.3)
F = fattore di isolamento termico della coibentazione, funzione del tipo di installazione
Come si vede dalle relazioni sopra riportate la formula per il calcolo della quantit di calore
immesso nel recipiente in caso di incendio una funzione della superficie del recipiente
stesso, perci se pi recipienti vengono protetti da una stessa PSV la quantit di calore da
considerare per il calcolo della portata di scarico, deve di norma essere data dalla somma
dei calori ottenuti applicando la formula sopracitata ad ognuna delle apparecchiature protet-
te, in quanto il risultato conservativo rispetto al calcolo della quantit di calore basato sulla
somma delle superfici:
Q1 = 37 140 F A10,82
Q2 = 37 140 F A20,82
Q3 = 37 140 F A30,82
ovvero:
Q1 + Q2 + Q3 > 37 140 F (A1 + A2 + A3)0,82
Note:
1) La coibentazione considerata resistente all'incendio, quando non viene alterata dal-
l'incendio, e non viene rimossa dal getto della manichetta antincendio. I materiali iso-
lanti e i rivestimenti metallici devono resistere a temperature che sono definite in BS
476 (1987). La coibentazione deve essere ancorata con materiale ferroso o con monel
per soddisfare questa ultima richiesta. Prima di utilizzare un fattore di isolamento termi-
co minore di uno per i recipienti coibentati l'ingegnere di processo dovrebbe verificare
con l'ingegnere di progetto il tipo di coibentazione. Deve essere richiesto nella specifica
di processo del recipiente, mediante opportuna nota, l'uso di coibentazione resistente
all'incendio.
Valori di F in funzione della coibentazione:
per recipienti non coibentati F = 1,0
per recipienti con coibentazione resistente all'incendio
coefficiente di trasmissione della coibentazione 22,7 W/mC F = 0,3
coefficiente di trasmissione della coibentazione 11,35 W/mC F = 0,15
coefficiente di trasmissione della coibentazione 5,7 W/mC F = 0,075
per stoccaggio sotto terra F = 0,0
per stoccaggio coperto con terra F = 0,03
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 45 (196)
2) Per materiale coibente comune c' la seguente corrispondenza tra spessore della coi-
bentazione e il coefficiente di trasmissione:
Coefficiente di trasmissione Spessore
(W/mC) (mm)
22,7 25,4
11,35 50,8
5,7 101,6
3) Nel caso che il coefficiente di trasmissione o lo spessore della coibentazione non siano
noti al momento in cui specificata la valvola, si suggerisce di usare F = 0,3.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 46 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 47 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 48 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 49 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 50 (196)
I valori C e B sono presi ad una temperatura quanto pi prossima possibile a quella critica.
Il valore di B, in particolare, pu essere ricavato dalla seguente formula:
2 2
1 2
B= (9)
( )
2 T2 T1 1 2
dove:
1 = massa volumica alla temperatura T1 (kg/m3)
2 = massa volumica alla temperatura T2 (kg/m3)
T1 = temperatura inferiore alla temperatura critica, pi prossima alla temperatura critica
stessa (C)
T2 = temperatura superiore alla temperatura critica, pi prossima alla temperatura criti-
ca stessa (C)
ed infine si utilizzer la formula (7) per il calcolo della portata.
Quando possibile, comunque, sar buona norma allontanarsi dal punto critico per la pro-
gettazione delle apparecchiature.
E' importante notare che il fluido scaricato liquido all'ingresso della valvola, ma vaporizza
rapidamente attraverso la valvola, e ci deve essere chiaramente specificato nella specifica
della valvola.
1) Esempio di calcolo:
a. Caratteristiche del recipiente
Fluidi contenuti = butene-1
Superficie esposta = 29,2 m
Fattore di isolamento termico = 0,5
b. Dati di processo
Pressione di scatto = 4582 kPa
Pressione critica = 4022 kPa
Temperatura critica = 146,4C
c. Procedura di calcolo
Per determinare la portata scaricata, come detto in precedenza, si utilizzano la re-
lazione (7) e come calore latente si usa un calore latente fittizio calcolato con le re-
lazioni (8) ed (9). Per il calcolo di B con la relazione (9) si procede alla generazione
di una curva di riscaldamento intorno alla temperatura critica con uno dei simulatori
disponibili.
Dalla curva di riscaldamento si ottengono i valori di massa volumica e calore speci-
fico al variare della temperatura alla pressione costante pari alla pressione di scat-
to. Essendo la pressione di scatto maggiore della pressione critica, un riscalda-
mento isobaro porter il fluido dallo stato liquido a quello vapore senza bruschi
cambiamenti di stato, ma con continuit (vedere Fig. 3.2.1.4.a).
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 51 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 52 (196)
----------------Vapor-------------- ----------Liquid----------
No. Temp. Press. MV Density Standard Z MW Liquid Sp.Gr.
3 3
C kPa kg/m K*m /h Factor Density
3
kg/m
--- ------- ------- ------- -------- ---------- ------- ------- -------- -------
1 140 4582 N/A N/A N/A N/A 56.11 407.33 .6013
2 141 4582 N/A N/A N/A N/A 56.11 405.15 .6013
3 142 4582 N/A N/A N/A N/A 56.11 402.96 .6013
4 143 4582 N/A N/A N/A N/A 56.11 400.75 .6013
5 144 4582 N/A N/A N/A N/A 56.11 398.53 .6013
6 145 4582 N/A N/A N/A N/A 56.11 396.31 .6013
7 146 4582 N/A N/A N/A N/A 56.11 394.07 .6013
8 147 4582 N/A N/A N/A N/A 56.11 393.17 .6013
9 148 4582 N/A N/A N/A N/A 56.11 393.17 .6013
10 149 4582 N/A N/A N/A N/A 56.11 393.17 .6013
11 150 4582 N/A N/A N/A N/A 56.11 393.17 .6013
12 151 4582 N/A N/A N/A N/A 56.11 393.17 .6013
13 151 4582 56.11 253.552 2.2414E+01 .2875 N/A N/A N/A
14 151 4582 56.11 253.552 2.2414E+01 .2875 N/A N/A N/A
15 152 4582 56.11 243.005 2.2414E+01 .2993 N/A N/A N/A
16 153 4582 N/A N/A N/A N/A 56.11 393.17 .6013
17 154 4582 56.11 216.741 2.2414E+01 .3340 N/A N/A N/A
18 155 4582 56.11 201.620 2.2414E+01 .3582 N/A N/A N/A
19 156 4582 56.11 187.637 2.2414E+01 .3840 N/A N/A N/A
20 157 4582 56.11 176.311 2.2414E+01 .4077 N/A N/A N/A
21 158 4582 56.11 167.464 2.2414E+01 .4282 N/A N/A N/A
22 159 4582 56.11 16.423 2.2414E+01 .4460 N/A N/A N/A
23 160 4582 56.11 154.650 2.2414E+01 .4616 N/A N/A N/A
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 53 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 54 (196)
C 2,098
= = = 28,676 kcal / kg
B 0,07313
Essendo il calore latente fittizio, sopra calcolato, maggiore del calore latente fittizio
minimo (27,79 kCal/kg) suggerito da API RP 521, la portata scaricata dal dispositi-
vo di sicurezza sar data da:
0,82
37140 0,5 29,2
W= = 10 630 kg / h
27,79
Nota:
Per i recipienti contenenti liquido e vapore, nel caso in cui la pressione critica mi-
nore della pressione di scatto della valvola di sicurezza, la portata di scarico deve
essere valutata sia con la formula (5) per espansione del gas che con la formula
(7) per la presenza di liquido.
Sulla base di numerosi casi esaminati, risulta spesso dimensionante, in questo ca-
so, la formula (5) per espansione del gas.
Occorre tener presente che i recipienti, per servizi gas o separatori liquido-gas in
servizio gas, possono essere operati con il controllore di livello al minimo o, in casi
particolari, non addirittura prevista la formazione di liquido per i primi anni di ser-
vizio dellapparecchiatura (che in questo caso viene utilizzata solo come guardia),
mentre solo successivamente essa viene utilizzata come separatore gas-liquido.
d) Recipienti pieni di liquido
Quando un recipiente pieno di liquido pu essere intercettato, si dovr prevedere nel reci-
piente una valvola di sicurezza. Se il recipiente investito da incendio esterno, in una prima
fase si avr l'espansione del liquido, finch il liquido stesso rimane ad una temperatura al di
sotto del suo punto di ebollizione. Questo valido solo per un periodo di tempo molto limita-
to dopo il quale la generazione di vapori diverr determinante nel dimensionare la valvola di
sicurezza. Se la valvola collocata nella zona della fase liquida di un recipiente esposto al-
l'incendio, il dispositivo di sicurezza deve essere in grado di scaricare un volume di liquido
equivalente allo spiazzamento causato dal vapore generato dall'incendio.
Occorre, quindi, specificare sia la portata del liquido scaricato ed eventualmente la sua per-
centuale di flash che la portata di gas scaricato in un successivo momento.
In ogni caso conviene che il tecnico della strumentazione specifichi valvole di sicurezza con
lotturatore adatto a liquidi. Ci, infatti, eviter battimenti delle valvole che possono creare
situazioni di pericolo per rottura di tubazioni.
Esempio
Qui di seguito viene riportato un esempio numerico per il calcolo della portata di liquido sca-
ricata dal dispositivo di sicurezza quando il recipiente pieno di liquido investito da incendio
esterno.
Ipotizziamo che il recipiente sia un reattore per la sintesi del MTBE:
Superficie esposta al fuoco : 9 m2
Coibentazione : F = 0,3
Il calore totale assorbito calcolato con la formula (3):
Q = 37 140 F A0,82 = 37 140 0,3 (9)0,82 = 67 600 kCal/h
Il calore latente del fluido nel recipiente alla pressione di scatto pari a:
L = 64,3 kCal/kg
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 55 (196)
Quindi il valore della portata di vapore attraverso la valvola di sicurezza calcolato come
segue:
Q 67 600
Wv = = = 1051 kg / h
L 64,3
Sapendo che:
Massa volumica del vapore : v = 77,89 kg/m3
Massa volumica del liquido : L = 443,2 kg/m3
La portata volumetrica di vapore generata dallincendio sar:
Wv 1051 3
= = 13,5 m / h
v 77,89
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 56 (196)
La portata di vapori scaricata dalla valvola di sicurezza la quantit totale di vapori normalmen-
te diretti al condensatore, ricalcolata ad una temperatura che corrisponde alla nuova composi-
zione del vapore che si ha alla pressione di scatto pi laccumulazione e considerando il calore
entrante al momento dello scarico.
Il tempo di hold-up dellaccumulatore di riflusso al livello di liquido normale, normalmente mi-
nore di 10 minuti.
Se la mancanza di condensazione permane per un periodo superiore al tempo di hold-up, viene
a mancare il riflusso e la composizione di testa, la temperatura e la quantit di vapore pu cam-
biare significativamente.
Questa eventualit si verifica ad esempio nel caso in cui siano installati pi condensatori e la
mancanza di acqua di raffreddamento coinvolge uno o pi di essi o nel caso in cui il condensa-
tore sia un refrigerante ad aria.
La portata di vapori scaricati dalla valvola di sicurezza data dalla differenza tra i vapori diretti al
condensatore/i, nei quali si verifica la mancanza di acqua di raffreddamento, e quelli condensati
considerati alle condizioni di scarico.
La portata di vapore deve essere calcolata utilizzando le considerazioni di cui al precedente
punto 3.2.3.1.
Se la composizione o la portata del riflusso varia, la portata di vapori al condensatore deve es-
sere determinata per le nuove condizioni.
Per effetto della convezione naturale si assume una capacit di raffreddamento pari al 20% del
calore scambiato normale. La portata della valvola di sicurezza basata sul rimanente 80%.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 57 (196)
La mancanza di riflusso, che pu essere causata dal blocco della pompa relativa o dalla chiusu-
ra della valvola di controllo, causa lannegamento (flooding) del condensatore, che equivalente
alla mancanza totale di raffreddamento con la capacit di scarico della valvola di sicurezza sta-
bilita come in 3.2.3.1 e 3.2.3.2.
La variazione di composizione causata dalla mancanza di riflusso pu causare un cambiamento
delle propriet del vapore che pu influenzare la capacit di scarico. Una valvola di sicurezza
per mancanza totale del raffreddamento deve essere dimensionata per questa condizione, ma
ogni caso particolare deve essere esaminato in relazione ai particolari componenti e al sistema
coinvolto.
Valgono i principi descritti ai paragrafi 3.2.3.5 e 3.2.3.6, cio annegamento del condensatore (se
presente un condensatore nel sistema) o cambi delle propriet del vapore risultanti da varia-
zioni della composizione.
La portata da scaricare sar pari alla quantit di vapore prodotta dalla quantit di calore uguale
a quella normalmente rimossa dal sistema.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 58 (196)
In questo caso non pu essere data nessuna regola generale, ma ciascun caso deve essere
studiato per le sue caratteristiche di processo e di strumentazione.
Con certe disposizioni delle tubazioni possibile che gli incondensabili si accumulino fino a
bloccare i condensatori. Questo effetto uguale alla mancanza totale di raffreddamento.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 59 (196)
Per determinare la portata dei dispositivi di scarico si deve considerare la massima portata di
liquido entrante nel recipiente in esame o la massima generazione di vapore alle condizioni di
scarico, cio alla pressione di taratura pi la sovrapressione, invece delle normali condizioni o-
perative.
Per esempio la portata di un compressore o di una pompa determinata dalla curva caratteristi-
ca della macchina in corrispondenza della pressione di taratura del dispositivo di scarico pi la
sovrapressione e non in corrispondenza delle condizioni normali. Inoltre si deve considerare che
la pressione di aspirazione della pompa o del compressore sia al suo massimo.
Leffetto della chiusura dellefflusso di un recipiente, provocato ad esempio da un errore di ma-
novra si traduce quindi nella necessit di smaltire:
a) se liquido: una quantit pari alla portata entrante massima possibile;
b) se vapore: una quantit pari alla portata totale di vapori entranti pi quelli eventualmente
generati nelle normali condizioni operative.
Leffetto della perdita di carico nelle linee di connessione fra la sorgente della sovrapressione ed
il sistema che deve essere protetto pu essere considerata nel determinare la capacit di scari-
co.
Ogni recipiente o gruppo di recipienti dovr essere protetto contro una incauta apertura di una
valvola manuale che possa far entrare nel recipiente stesso un fluido ad alta pressione o possa
esporre il recipiente stesso a condizioni di vuoto. La valvola sar considerata completamente
aperta e la perdita di carico ad essa disponibile sar la differenza tra la pressione normale a
monte (collettore o recipiente dal quale il flusso originato) e la pressione di scarico della valvo-
la di sicurezza (pressione di taratura pi sovrapressione). L'emergenza, dovuta ad una valvola
di non ritorno che non chiude, pu avere lo stesso effetto di una incauta apertura di una valvola
manuale. Si devono considerare anche il flusso critico, la vaporizzazione rapida del liquido
(flash), l'ingresso di un liquido altamente volatile in un fluido caldo.
Questo anche il caso dellapertura di una valvola di by-pass.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 60 (196)
Nella valutazione della portata scaricata attraverso la valvola di sicurezza per ogni causa, cia-
scuna valvola di controllo automatico che non provochi la causa stessa e che tenderebbe a sca-
ricare il sistema, deve essere considerata nella posizione richiesta per le normali condizioni di
esercizio. Quindi, a meno che la condizione del flusso attraverso la valvola di controllo cambi
(vedere paragrafo 3.2.10.5), credito pu essere preso per la portata normale di queste valvole,
corretta alle condizioni di scarico, a condizione che il sistema a valle sia capace di smaltire ogni
incremento di portata.
Sebbene i controlli attuati da variabili differenti dalla pressione del sistema possono tentare di
aprire completamente le loro valvole, il credito di portata dovrebbe essere preso per queste val-
vole solo fino al limite consentito dalle loro condizioni normali di esercizio, o indipendentemente
dalle condizioni iniziali della valvola.
Ci eviter decisioni soggettive nella valutazione del tempo di risposta e degli effetti nella taratu-
ra del dispositivo di controllo, quali la banda, il reset e la portata.
Se il dispositivo di controllo allingresso si blocca in posizione chiusa, possono non essere ri-
chiesti, sistemi di sicurezza per sovrapressione; comunque il tipo di guasto della valvola di con-
trollo deve essere attentamente valutato.
Quando il dispositivo di controllo allingresso, si pu bloccare nella sua posizione aperta, e pu
essere inavvertitamente aperto da un errore delloperatore, si devono prevedere sistemi di sicu-
rezza per prevenire la sovrapressione.
La portata di scarico della valvola di sicurezza la differenza tra la massima portata in ingresso
e la portata normale in uscita alle condizioni di pressione corrispondenti allo scarico, assumendo
che le altre valvole del sistema siano ancora nella posizione normale di esercizio, cio normal-
mente aperte o normalmente chiuse.
Se una o pi valvole installate sulle uscite sono chiuse dalla stessa causa che provoca
lapertura nella valvola di controllo allingresso, la portata di scarico della valvola di sicurezza
data dalla differenza tra la massima portata in ingresso e la massima portata in uscita dalle val-
vole che rimangono aperte.
Rimane comunque a discrezione del progettista valutare se sottrarre alla portata entrante quella
normalmente scaricata al sistema a valle, in quanto se lincidente avviene durante la fase di av-
viamento o fermata, non sempre detto che il sistema a valle sia in grado di ricevere tutta o par-
te della portata di progetto.
Tutte le portate devono essere calcolate alle condizioni di scarico.
Una considerazione importante riguarda leffetto di avere la valvola manuale di bypass sulla
valvola di controllo allingresso almeno parzialmente aperta.
Vi sono delle situazioni in cui la valutazione della portata di scarico della valvola di sicurezza
pi complessa, come ad esempio in un recipiente a pressione dove il liquido di fondo scarica-
to, attraverso un controllo di livello in un recipiente a pi bassa pressione. In questo caso, quan-
do il liquido scaricato dal recipiente ad alta pressione dentro il sistema a bassa pressione a
causa della rottura della valvola di controllo in posizione aperta, solo leffetto di flash sar pro-
blematico nel caso in cui il sistema a bassa pressione abbia unuscita chiusa.
Comunque, il progettista deve anche considerare che i vapori fluiranno nel recipiente a bassa
pressione se nel recipiente ad alta pressione avviene la perdita del livello di liquido. In questo
caso, se il volume della sorgente dei vapori in arrivo grande confrontato con il volume del si-
stema a bassa pressione o se la sorgente del vapore illimitata, si possono sviluppare rapida-
mente seri problemi di sovrapressione.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 61 (196)
Quando questo avviene, il dispositivo di sicurezza posto sul recipiente a bassa pressione deve
necessariamente essere dimensionato considerando la portata totale di vapore proveniente dal-
la valvola di controllo.
Si pu anche specificare il recipiente a valle ad una pi alta MAWP di quella necessaria per le
normali condizioni di processo.
Nel caso in cui vi siano differenze significative fra le pressioni e fra il volume del vapore nel si-
stema ad alta pressione e il volume del sistema a bassa pressione, lincremento di pressione
pu, in alcuni casi, essere assorbito senza che si crei sovrapressione.
Occorre verificare che, quando il recipiente a monte perde il livello di liquido e conseguentemen-
te il vapore fluisce nel sistema a bassa pressione con salto di pressione pari alla differenza fra la
pressione normale nel sistema a monte e la pressione di scatto pi accumulazione della valvola
di sicurezza posta a protezione del sistema a valle, molto spesso si instaura un flusso critico co-
sicch la portata del vapore molte volte maggiore della portata del vapore entrante nel sistema
ad alta pressione. A meno che il reintegro di vapore ad alta pressione eguagli il vapore uscito.
Questa condizione sar di breve durata ed il recipiente a monte si depressurizzer. Tuttavia la
valvola di sicurezza posta a protezione del sistema a bassa pressione deve essere dimensiona-
ta per far fronte alla portata di picco dovuta al flusso critico del vapore entrante.
Quando il sistema a bassa pressione ha un volume molto grande, pu essere lecito considerare
il fatto che il vapore che passa dal sistema ad alta pressione a quello a bassa pressione provoca
una diminuzione della pressione del sistema ad alta pressione. Questo fatto a sua volta, causa
una diminuzione nella portata del vapore che fluisce fra i due sistemi. Quando questa conside-
razione viene utilizzata, il normale reintegro di vapore nel sistema ad alta pressione deve essere
preso in considerazione.
Quando il sistema dotato di una singola uscita sulla quale installato un dispositivo di control-
lo che si blocca in posizione aperta, non sono richiesti sistemi di sicurezza per sovrapressione;
tuttavia il tipo di guasto agente sulla valvola di controllo deve essere attentamente valutato.
La capacit del sistema di controllo sulluscita nella posizione aperta generalmente pi grande
della portata normale in ingresso, assumendo che le altre valvole del sistema siano ancora nella
loro condizione di esercizio normale.
Se una o pi valvole installate sullingresso sono aperte dalla stessa causa che provoca
lapertura della valvola sulluscita, pu essere prevista linstallazione di un dispositivo di sicurez-
za per prevenire sovrapressioni.
La portata di scarico della valvola di sicurezza data dalla differenza tra la massima portata in
ingresso e la massima portata in uscita.
Rimane comunque a discrezione del progettista valutare se sottrarre alla portata entrante quella
normalmente scaricata al sistema a valle, in quanto se lincidente avviene durante la fase di av-
viamento o fermata, non sempre detto che il sistema a valle sia in grado di ricevere tutta o par-
te della portata di progetto.
Tutte le portate devono essere calcolate alle condizioni di scarico.
Per sistemi dotati di ununica uscita, sulla quale installato un dispositivo di controllo che si
blocca nella posizione chiusa, necessario installare una valvola di sicurezza per proteggere il
sistema dal pericolo di sovrapressione.
La portata scaricata dalla valvola di sicurezza uguale alla massima portata in ingresso alle
condizioni di scarico (vedere paragrafo 3.2.8.1). Per sistemi dotati di pi di una uscita, con il di-
spositivo di controllo che si blocca nella posizione chiusa su una singola uscita, la portata scari-
cata dalla valvola di sicurezza data dalla differenza tra la massima portata entrante e la porta-
ta normale, calcolata alle condizioni di scarico, attraverso le rimanenti uscite, assicurando che le
altre valvole del sistema rimangano nella loro posizione di esercizio normale.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 62 (196)
Per sistemi dotati di pi di una uscita, ciascuna con il dispositivo di controllo che si blocca nella
posizione chiusa per la stessa causa, la portata scaricata dalla valvola di sicurezza uguale alla
massima portata in ingresso alle condizioni di scarico.
Alcuni dispositivi di controllo sono progettati per rimanere bloccati nellultima posizione controlla-
ta quando viene a mancare il segnale di controllo o energia elettrica.
Poich non possibile prevedere la posizione della valvola al momento del guasto si deve sem-
pre considerare che tale dispositivo sar aperto o chiuso, valutando il caso pi pericoloso, quin-
di, nessuna riduzione della portata scaricata pu essere presa in considerazione quando si uti-
lizzano tali dispositivi.
In caso di guasto del dispositivo di controllo o di errore di manovra, che provochi la completa
apertura di valvole, potrebbe essere trasferita al sistema di processo una quantit anormale di
calore; ci pu causare la generazione di una ulteriore quantit di vapore ed un possibile au-
mento di pressione nel sistema.
Per determinare la portata di scarico della valvola di sicurezza, il sistema dovrebbe essere ana-
lizzato nei suoi vari componenti e si dovrebbe tener conto dei seguenti criteri: sar considerata
la portata in posizione completamente aperta della valvola di controllo attraverso cui passa il
combustibile, l'olio caldo od il vapore d'acqua o qualsiasi altro fluido costituente sorgente di calo-
re.
Si dovr considerare anche sotto l'aspetto di ingresso anormale di calore la pratica comune di
specificare i bruciatori per una capacit corrispondente a 110125% del calore entrante di pro-
getto, poich questo potrebbe essere un fattore controllante.
Negli scambiatori di calore il calore entrante viene calcolato normalmente sulla base di condi-
zioni di scambiatore sporco; in condizioni di scambiatore pulito ci sar un eccesso di calore en-
trante, di cui si deve tener contro nel calcolare la portata della valvola di sicurezza.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 63 (196)
Non possono essere date regole generali per determinare la portata di scarico della valvola di
sicurezza nel caso di esplosioni interne. Quando richiesta una protezione da una tale emer-
genza si devono usare dischi di rottura, poich reagiscono pi rapidamente delle valvole di sicu-
rezza (vedere paragrafo 2.1.4). La valvola di sicurezza, infatti, ha tempi di incremento non com-
parabili con quelli di una esplosione.
Per miscele aria-idrocarburi a temperatura ambiente la massima pressione di esplosione circa
otto volte la pressione iniziale nel recipiente. Il picco di pressione raggiunto considerevolmente
pi alto della classificazione (rating) del disco di rottura.
Sono possibili due protezioni per questa emergenza:
a) Impiego di un opportuno fattore di sicurezza per passare dalla pressione normale di eserci-
zio del recipiente alla pressione di progetto.
b) Per i normali impieghi di raffineria, prevedere una superficie del disco di rottura basata su
6,5 m per ogni 100 m (2 ft per 100 ft) di volume di vapore nel recipiente o nel reattore.
Nella letteratura tecnica esistono norme quali NFPA (Ed. 1994), che specificano larea di vent
necessaria per proteggere apparecchiature nel caso di deflagrazione interna. Esse riportano
nomogrammi in funzione del volume dellapparecchiatura, del tipo di gas e della massima pres-
sione desiderata; purtroppo il campo di applicazione limitato dal fatto che la pressione iniziale
(di lavoro) praticamente atmosferica e la pressione di scarico deve essere minore di 0,5 bar.
Mediante lapplicazione di un codice di simulazione di esplosioni (vedere Diagrams for vent
panels design) si sono ottenuti nomogrammi simili applicabili a recipienti che operano a pres-
sioni inferiori a 3 bar e con pressione di scatto fino a 9 bar. Questi nomogrammi possono essere
utilizzati per la stima dellarea dei dischi di rottura installati per far fronte a deflagrazione e/o de-
composizione fase vapore.
La rottura catastrofica di un recipiente pu anche essere attribuita a fuga della reazione esoter-
mica e/o a reazioni di decomposizione che generano prodotti gassosi.
La fuga della reazione si verifica di solito in quanto il calore sviluppato maggiore del calore
rimosso e ci determina un aumento della temperatura e quindi della velocit di reazione.
Come criterio generale si pu affermare che ogni 10C di aumento della temperatura la velocit
di reazione raddoppia e ci determina nel tempo e come descritto nel seguito, un aumento
continuo della pressione se il dispositivo di sicurezza non in grado di controllarla.
Occorre considerare che l'incremento di temperatura non necessariamente il parametro che
segnala il pericolo di runaway. Talvolta pu essere addirittura una diminuzione di temperatura
che innesca una serie di fenomeni che si concludono con la fuga della reazione. Ad esempio in
una reazione che si innesca solo al di sopra di una data temperatura, la diminuzione della tem-
peratura al di sotto di quella soglia, pu determinare un accumulo di reagenti fino ad una con-
centrazione tale da innescare una reazione di runaway.
Un fenomeno analogo pu capitare alla temperatura normale di esercizio della reazione per
effetto del guasto del sistema di agitazione che crea un accumulo locale di reagenti.
Nei reattori agitati di ossidazione in fase liquida, un guasto al sistema di agitazione pu portare
alla formazione di miscele esplosive.
La principale causa che pu causare il fenomeno di runaway di una reazione solitamente la
mancanza di raffreddamento del sistema, ma, come si visto sopra, non l'unica causa.
Altre cause che possono condurre a runaway sono:
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 64 (196)
Errori operativi: quali l'erronea introduzione di reagenti e/o catalizzatori incompatibili in con-
centrazioni tali da accelerare la reazione.
Temperature locali elevate: queste possono essere causate da un guasto del sistema di a-
gitazione/omogeneizzazione o hot spot.
Accumulo di reagenti: come nel caso di un sistema semi-continuo in cui un reagente viene
continuamente immesso nel reattore. Una qualsiasi causa di arresto e/o rallentamento della
reazione pu provocare un accumulo dei reagenti, che successivamente al reinnesco della
reazione, pu provocare runaway.
Segregazione.
Guasto di una apparecchiatura: pompa, scambiatore ecc., che possono inviare all'interno
del reattore reagenti a una temperatura troppo elevata.
Fuoco esterno.
Prolungato tempo di residenza: questo molto frequente nei casi di reazioni autocatalitiche.
Decomposizioni spontanee: queste possono essere causate dall'evaporazione di solventi
instabili, presenti nella miscela di reazione, che, portati ad elevata temperatura sono sog-
getti ad autodecomposizione.
Presenza di cariche elettrostatiche.
La conoscenza delle caratteristiche chimico-fisiche delle sostanze e l'identificazione delle possi-
bili situazioni non desiderate sono di fondamentale importanza per la corretta progettazione del
dispositivo di sicurezza.
Infatti a seconda della situazione che si viene a determinare, per effetto della fuga di reazione, il
dispositivo di sicurezza pu scaricare un fluido liquido, gassoso o bifase.
Si consideri un reattore, contenente una miscela liquida, in cui avvenga una reazione chimica
appartenente a una delle tre categorie qui di seguito riportate.
Reazioni che portano allo sviluppo di gas
In certi tipi di reazioni in fase liquida il calore sviluppato dalla reazione viene impiegato in
generazione di gas incondensabili, come idrogeno, azoto ecc. La pressione interna nel reat-
tore uguale alla pressione del gas.
Reazioni temperate
In altri tipi di reazioni in fase liquida il calore sviluppato dalla reazione viene impiegato come
calore latente di vaporizzazione.
La pressione interna del reattore in ogni istante uguale alla tensione di vapore del liquido.
Reazioni ibride
Questo tipo di reazioni presentano caratteristiche sia delle reazioni "gassose" che di quelle
"temperate". I gas incondensabili sono formati prima dell'ebollizione della massa liquida che
determina il controllo della temperatura.
La pressione interna del reattore data dalla somma della tensione di vapore del liquido e
della pressione parziale del gas.
A seconda del tipo di reazione, per la valutazione della portata scaricata dal dispositivo di sicu-
rezza, importante conoscere:
Per reazioni "gassose" la velocit di aumento della pressione nel tempo.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 65 (196)
Per reazioni "temperate" la velocit di aumento della temperatura nel tempo, alla temperatu-
ra di saturazione del liquido corrispondente alla pressione di scatto del dispositivo di sicu-
rezza.
Per reazione "ibride", sia la velocit di aumento della temperatura e della pressione nel tem-
po.
Tali informazioni dipendono dall'energia sviluppata dalla reazione, ovvero dalla velocit di rea-
zione, pertanto sono di difficile valutazione al verificarsi della runaway di una reazione.
Per sistemi complessi per i quali non si conosce bene la cinetica della reazione, la portata scari-
cata dal dispositivo di sicurezza deve essere valutata partendo da prove calorimetriche.
Le considerazioni dei capitoli 3.1. e 3.2. si applicano a tutti i recipienti in pressione o sistemi che
includono recipienti a pressione. Qui di seguito vengono esaminate altre apparecchiature, che
possono essere raggruppate in due categorie:
a) apparecchiature per le quali le cause di sovrapressione e di scarico della portata delle val-
vole di sicurezza sono le stesse discusse nei capitoli 3.1. e 3.2. In questa categoria sono
compresi scambiatori di calore a fascio tubiero, refrigeranti ad aria e tubazioni;
b) apparecchiature che non sono esplicitamente contemplate dalle norme API RP 520 e
RP 521. In questa categoria sono compresi: pompe, compressori, turbine e forni.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 66 (196)
Tbp = temperatura di ebollizione lato freddo alla pressione esistente a valvola chiusa,
C
Tav = media delle temperature di entrata e uscita del lato freddo durante l'esercizio
normale, C
Q = calore scambiato nell'esercizio normale, kCal/h
h = calore latente di vaporizzazione alle condizioni di scarico, kCal/kg
L'area richiesta per lo scarico sar calcolata sulla base della portata da scaricare, ma in
ogni caso dovr essere come minimo quella di una valvola N5D 3/4 x 1".
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 67 (196)
b) Calcolo della portata di scarico delle valvole di sicurezza per rottura tubi di scambiatori di
calore
Quando la pressione di progetto differente tra lato tubi e lato mantello, occorre proteggere
il lato a pressione minore.
Il metodo di calcolo qui sotto riportato, per valutare la portata di scarico di un flusso liquido,
gassoso o misto in caso di rottura tubi degli scambiatori, ricavato dai Proceedings - Divi-
sion of Refining, 1970, American Petroleum Institute, New York, pag. 1082-1092.
Si ricorda, come previsto dalle API RP 521, che la valvola di sicurezza per rottura tubi di
scambiatori di calore deve essere prevista quando la pressione di progetto (relativa) del lato
1
bassa pressione minore dei 10/13 della pressione di progetto (relativa) del lato ad alta
pressione (in accordo a ASME SECTION VIII, UGPP Ed. 2001, che stabilisce che la pres-
sione di test idrostatico dello shell pari al 130% della pressione di design), e quando la
pressione operativa normale del lato ad alta pressione maggiore o uguale a 70 bar a
(1 000 psig) e contemporaneamente nel lato alta pressione contenuto un vapore o un li-
quido che pu vaporizzare nel lato a bassa pressione.
Poich gli scambiatori di calore sono apparecchiature relativamente piccole, se non sono
direttamente collegati ad apparecchiature grandi, di solito lapplicazione della regola dei 2/3
pi conveniente dellinstallazione di una valvola di sicurezza. A questo proposito occorre
verificare che il rating delle linee collegate allapparecchiatura sia uguale a quello dei boc-
chelli dellapparecchiatura stessa.
Nel caso di ribollitori nei quali la pressione relativa di progetto lato fluido di riscaldamento
superiore ai 10/13 della pressione relativa di progetto lato fluido di processo, il caso di rottu-
ra tubi deve essere sempre preso in considerazione come possibile causa di sovrapressio-
ne in colonna.
Vi sono due formule ricavate dal Crane Technical Paper No. 410 a seconda dello stato fisi-
co del fluido.
Scarico di un flusso liquido
Si utilizza la formula di Darcy di seguito riportata che calcola la portata ponderale del liquido
che passa attraverso il tubo rotto.
P
W = 1265
, d2 (12)
K
Tale portata deve essere moltiplicata per due in quanto si considera fuoriuscita del liquido
da due tronchi di tubo di pari lunghezza.
Dove:
d = diametro interno tubo (mm)
W = portata di fluido scaricato (kg/h)
P = differenza tra le pressioni di esercizio massima lato tubi (o mantello) e la pressione
di progetto pi laccumulazione dellaltro lato (bar).
= massa volumica del fluido scaricato dal lato a pressione pi alta (kg/m3)
l = lunghezza del tubo, pari alla met della lunghezza totale (mm)
K = coefficiente di resistenza totale, valutato come somma dei seguenti coefficienti:
Ki (ingresso) = 0.5
Ke (uscita) = 1
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 68 (196)
l
Kt (tubo) = ft (13)
d
l
K = Ki + Ke + Kt = 1.5 + ft (14)
d
nella quale ft il fattore di attrito per piena turbolenza che si ricava dalla tabella 7.
Tabella 7 - Fattore di attrito per tubi commerciali in acciaio con flusso turbolento
Fattore di attrito (ft) .027 .025 .023 .022 .021 .019 .018 .017 .016 .015 .014 .013 .012
1) Esempio di calcolo
a. Caratteristiche dello scambiatore
Pressione di progetto lato tubi = 23 bar
Diametro tubi = (diametro interno d = 15,75
mm)
Lunghezza tubi = 24 ft (7315 mm)
Pressione di progetto lato mantello = 6,3 bar
Accumulazione = 0.7 bar.
b. Dati processo
Pressione di esercizio lato tubi = 20 bar
Massa volumica del fluido ad alta pressione = 665 kg/m3
P = 20 - 7 = 13 bar
c. Dati di calcolo
Valutazione della portata di scarico applicando la formula (12).
l
K t = ft
d
l = 7 315/2 = 3 657,5 mm
d = 15,75 mm
ft = 0,025 (ricavato dalla tabella 7 per un tubo di ).
3 657,5
K t = 0,025 = 5,8
15,75
K = Ki + Ke + Kt = 0,5 + 1 + 5,8 = 7,3
2 P 2 13 665
W = 2 1265
, d = 2 1265
, 15,75 = 21597,5 kg / h
K 7,3
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 69 (196)
2 P
W = 1265
, Yd (15)
Kv
anche questa portata deve essere moltiplicata per 2.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 70 (196)
dove:
W = portata di fluido scaricato (kg/h)
Cp
Y = fattore di espansione per fluidi comprimibili ricavabile, in funzione del valore di k = e
Cv
del valore del coefficiente di resistenza totale K, dai grafici o dalle tabelle della Fig.
3.3.1.a, secondo che il salto di pressione sia o non sia critico.
d = diametro interno del tubo (mm)
K = coefficiente di resistenza totale, determinato come per il flusso liquido (14)
P = P1 - P2 dove:
P1 : la pressione massima di esercizio del lato ad alta pressione (bar)
P2 : la pressione che si instaura a valle del punto di frattura. Tale pressione pu coin-
cidere con la somma della pressione di scatto della valvola di sicurezza e
laccumulazione se il flusso attraverso la frattura subcritico o coincide con la
pressione sonica se il flusso critico.
Per prima cosa si deve quindi valutare la pressione di salto critico Pc attraverso il rap-
porto critico rc:
k
2 P
k 1 =
c
rc = (16)
( k + 1) P1
Cp
dove k = (17)
Cv
Pc = rc P1 (18)
Per la valutazione della differenza di pressione P si hanno perci due casi:
a) Se la somma della pressione di scatto della valvola di sicurezza e
dellaccumulazione maggiore della pressione di salto critico Pc, lo scarico non
in condizioni di flusso critico e quindi P2 uguale alla somma della pressione di
scatto della valvola di sicurezza e dellaccumulazione.
Il fattore di espansione Y ricavabile dai diagrammi e dalle tabelle della Fig.
3.3.1.a in funzione del rapporto P/P1, del coefficiente di resistenza totale K e del
valore di k.
b) Se la somma della pressione di scatto della valvola di sicurezza e
dellaccumulazione minore della pressione di salto critico Pc, lo scarico in con-
dizioni critiche. Si ricava il fattore limite di espansione Ysonico dalle tabelle della Fig.
3.3.1.a in funzione del valore del coefficiente di resistenza totale K e del valore di
k.
Da queste tabelle si ricava anche il rapporto Psonico/P1, con cui si determina il
Psonico.
In questo caso quindi:
P2 = Ps = P1 - Psonico dove Ps la pressione a cui si ha la velocit sonica.
v = volume specifico medio (m3/kg).
Questo valore si calcola in modo differente secondo che il flusso sia monofase (solo
vapore o gas) o bifase (liquido + vapore).
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 71 (196)
v1+ v 2
v= (19)
2
dove:
v1 = volume specifico del fluido ad alta pressione (m3/kg)
v2 = volume specifico alla pressione P2 di scarico di punto di rottura del tubo
(m3/kg), che pu essere la pressione di scatto della valvola di sicurezza pi
laccumulazione se le condizioni di scarico non sono critiche o la pressione al-
la velocit sonica, Ps, se le condizioni di scarico sono critiche.
a) Flusso monofase
P1v1
v2 = (20)
P2
dove:
P1 = pressione massima di esercizio (bar)
P2 = pressione di scatto della valvola di sicurezza pi accumulazione (flusso non
critico) o pressione alla velocit sonica (flusso critico)
b) Flusso bifase
Deve essere eseguito un flash adiabatico alla pressione P2 (che pu essere la
pressione di scatto della valvola di sicurezza pi laccumulazione o la pressione al-
la velocit sonica secondo le condizioni di scarico) a partire dalle condizioni a mon-
te della rottura tubi (massima pressione di esercizio e massima temperatura di e-
sercizio).
Dal flash si pu ricavare la densit media della miscela espressa come:
1 ( %L ) ( 1 %L ) 3
= + (m / kg ) (21)
mix (
L 100 ) (
V 100 )
dove (%L) la percentuale in peso di liquido alle condizioni di flash
da cui:
1
v2 = (m3 / kg) (22)
mix
Nel caso di scarico in condizioni critiche, il valore della portata ottenuta con la formula di Darcy
(15) deve essere verificata con la portata ottenuta con lequazione della velocit del suono (23)
e con quelle di continuit (24) (come mostrato nellesempio di calcolo).
v s = 316,2 k Ps v 2 (23)
v s d2
Ws = (24)
354 v 2
Anche questa portata deve essere moltiplicata per due.
dove:
vs = velocit del suono (m/h)
Ws = portata di fluido scaricato alla velocit del suono (kg/h)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 72 (196)
La portata da utilizzare per il calcolo della valvola di sicurezza dovr essere la maggiore fra W e
Ws.
(a) k = 1.3
P/P1
Tabella del fattore limite di espansione per la velocit sonica
K 1.2 1.5 2.0 3 4 6 8 10 15 20 40 100
P/P1 0.525 0.550 0.593 0.642 0.678 0.722 0.750 0.773 0.807 0.831 0.877 0.920
Y 0.612 0.631 0.635 0.658 0.670 0.685 0.698 0.705 0.718 0.718 0.718 0.718
(b) k = 1.4
P/P1
Tabella del fattore limite di espansione per la velocit sonica
K 1.2 1.5 2.0 3 4 6 8 10 15 20 40 100
P/P1 0.552 0.576 0.612 0.662 0.697 0.737 0.761 0.784 0.818 0.839 0.883 0.926
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 73 (196)
Y 0.588 0.606 0.622 0.639 0.649 0.671 0.685 0.695 0.702 0.710 0.710 0.710
Vediamo un esempio che esplica come utilizzare i grafici o le tabelle annesse di Fig. 3.3.1.a.
Caso di salto critico di pressione
Supponiamo di avere una situazione di questo tipo:
P = P1 - P2 = 8,6 bar
P1 = 9,6 bar
k = Cp/Cv = 1.4
Coefficiente di resistenza totale K = 2,9
P 8,6
Calcoliamo = = 0,89
P1 9,6
Entriamo con questo valore nel grafico (b) di Fig. 3.3.1.a (k = 1,4) e cerchiamo di trovare
lintersezione con la curva K = 2,9. Vediamo che il punto di intersezione cade nella regione del
flusso critico in quanto cade al di l dei punti limite.
Perci utilizzeremo la tabella annessa al grafico (b) di Fig. 3.3.1.a per ricavare il fattore limite di
espansione e il rapporto Psonico/P1.
Nel caso in esame per K = 2,9 si ricava:
Psonico
= 0,66 e Ysonico = 0,638
P1
In questo caso, si ricava anche il nuovo valore della pressione di scarico a rottura tubi P2 = Ps
come segue:
Psonico = 0,66 P1 = 6,35 bar
P2 = Ps = P1 - Ps = 3,28 bar
Questa procedura alternativa al calcolo del Psonico ricavata attraverso il rapporto critico e la
pressione critica.
Caso di salto subcritico di pressione
P = P1 - P2 = 13 bar
P1 = 25 bar
k = 1,4
K = 2,9
P
= 0,52
P1
Entriamo con questo valore nel grafico (b) di Fig. 3.3.1.a (k = 1,4) e cerchiamo di trovare
lintersezione con la curva K = 3.0. Vediamo che la curva K = 3,0 intersecata per un valore di
Y = 0,72.
Il flusso quindi subcritico. Si dovr quindi utilizzare la relazione di Darcy (14) con P = 13 bar e
Y = 0,72.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 74 (196)
Esempi di calcolo
1) Gas o vapore ad alta pressione lato tubi
a) Lato tubi
Fluido: gas; Peso molecolare (M) = 11, 8; k = Cp/Cv = 1,3
Pressione massima di esercizio lato tubi P1 = 108 bar
Temperatura di esercizio lato tubi T = 93C
Diametro nominale del tubo = 1
Diametro interno del tubo = 18,6 mm
Lunghezza tubi: 7315 mm
b) Lato mantello
Fluido: acqua
Temperatura di esercizio lato mantello T = 38C
Pressione di progetto lato mantello = 5,0 bar (pressione di scatto della valvola di
sicurezza)
Accumulazione = 0.5 bar.
c) Dati di calcolo
Valutazione del rapporto critico rc = Pc/P1
k 1,3
2 ( k 1) 2 ( 1,3 +1)
rc = = = 0,54
[k + 1] [13
, + 1]
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 75 (196)
vs = 316,2 k Ps v2 = 316,2 13
, 30 0,086 = 578,89 m / s
v d2 578,89 18,6 2
Ws = s 2 = 2 = 13218,28 kg / h
354 v2 354 0,086
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 76 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 77 (196)
v1 + v2 0,0024 + 0,0078
v= = = 0,0051 m 3 / kg
2 2
Valutazione della portata di scarico applicando la formula (15) di Darcy:
P 33
W = 1265
, Y d2 2 = 1265
, 0,685 18,6 2 2=
K v 6,0 0,0051
= 19689 kg / h
Essendo in flusso critico dobbiamo confrontare questa portata con quella calcolata ap-
plicando la relazione della velocit sonica (23) e sceglieremo tra i due valori di portata
quello maggiore.
Determinazione della portata di scarico utilizzando la relazione della velocit soni-
ca (23) e la relazione di continuit (24).
v S = 316,2 k Ps v 2 (23)
k = 1,077
Ps = 13 bar
v2 = 0,0078 m3 / kg
vS = 316,2 1077
, 13 0,0078 = 104,5 m / s
v s d2 104,5 18,6 2
Ws = = 2 = 26186 kg / h (24)
354 v 2 354 0,0078
Come si pu notare, anche in questo caso, applicando lequazione della velocit del
suono si ottiene una portata di scarico maggiore di quella ottenibile applicando la rela-
zione di Darcy.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 78 (196)
dove:
Wr = portata scaricata, kg/h
We = portata entrante, kg/h
M = peso molecolare
C = calore specifico del fluido, kCal/kgC
T = temperatura, K
Pedici:
e = entrante
o = iniziale
Nota:
Questo effetto di miscelamento non deve essere considerato a meno che entrambi i
fluidi, ad alta o a bassa pressione siano in fase vapore e esista una significativa diffe-
renza di temperatura tra i due fluidi.
b) Trasferimento di calore con cambiamento di fase
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 79 (196)
Come tubi interni possono essere usati elementi standard. La rottura di un tubo in uno scambia-
tore di calore a doppio tubo ha la stessa probabilit di evenienza che la rottura di un tubo in ogni
altra parte di un impianto; si deve per tener presente che il tubo interno pu essere corroso da
entrambi i lati. Quando si usano "gage tubes" il progettista dovrebbe verificare se questi sono
equivalenti a "schedule pipe".
Incendio esterno
Non c' un modo uniforme di affrontare il problema del calore entrante negli scambiatori ad
aria in caso di esposizione ad incendio. Come guida seguire i seguenti criteri:
I refrigeranti ad aria tendono a produrre un effetto camino. Il limite di altezza di 8 metri
per l'esposizione all'incendio pu non essere applicabile.
Per stabilire la superficie esposta all'incendio si usa l'area dei tubi nudi anzich l'area
alettata, poich la maggior parte delle alette viene distrutta entro i primi minuti dell'e-
sposizione all'incendio. L'area di tubi nudi A (formula ASME) o S (formula ISPESL -
ex ANCC) nel caso di superficie bagnata presa con un esponente di 1 anzich di 0,82
come si fa per i recipienti; il fattore di isolamento termico, F, per la coibentazione pre-
so uguale ad 1.
L'area dei tubi nudi calcolata come segue:
a) raffreddamento di gas o di liquidi: superficie bagnata uguale all'area dei tubi nudi;
b) condensazione senza sottoraffreddamento: la superficie bagnata uguale a 0,3
volte l'area dei tubi nudi.
c) condensazione con sottoraffreddamento: per la sezione di condensazione vale
quanto detto al punto b), per la sezione di sottoraffreddamento vale quanto detto al
punto a).
Note:
1) Se si verifica un incendio quando la valvola di sicurezza sta scaricando per una
causa connessa, il carico, dovuto all'incendio sul refrigerante ad aria, additivo
perch il sistema gi alla pressione di scarico + accumulazione. Quanto sopra
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 80 (196)
la conseguenza del fatto che durante un incendio viene a mancare anche il raf-
freddamento.
2) Poich i refrigeranti ad aria perdono totalmente le loro capacit di raffreddamento
quando sono esposti all'incendio ragionevole assumere come minima quantit
da scaricare dalla valvola di sicurezza il vapore totale entrante. In aggiunta il pro-
gettista dovr accertarsi del comportamento risultante dalla vaporizzazione del li-
quido contenuto: questa vaporizzazione potrebbe aumentare il carico tra il 50% e il
300%.
3) Nel caso di refrigeranti ad aria con funzione di condensatori le API RP 521 permet-
tono di utilizzare come fattore per il calcolo della quantit di calore assorbita il valo-
re di 21 223 anzich il consueto valore di 37 140. Per il calcolo della portata di sca-
rico in caso di incendio si utilizzer quindi la seguente formula:
Q = 21 223 F A (26)
Questo permette di ridurre notevolmente la portata di scarico e quindi il sistema di
raccolta scarichi.
Rottura del ventilatore
(Vedere paragrafo 3.2.3.3).
Rottura (chiusura) delle persiane
(Vedere paragrafo 3.2.3.4).
Mancanza di energia elettrica
In funzione di come sono divisi le varie pompe ed i vari motori elettrici tra gli alimentatori e-
lettrici, possibile che si fermino insieme tutti i ventilatori su un refrigerante ad aria quando
si fermano i motori delle pompe di riflusso. Il condensatore si pu annegare (flooding) e
quindi non si pu fare affidamento sulla convezione naturale nel condensatore ad aria. Di
conseguenza la valvola di sicurezza deve essere calcolata per la portata totale.
3.3.4 Pompe
Pompe volumetriche
Pompe alternative, rotative e a pistoni richiedono una valvola di sicurezza sulla linea di
mandata, perch, quando una pompa intercettata, in molti casi pu generare pressioni pi
elevate della pressione di progetto sulle linee, sulle apparecchiature, sul lato di mandata e
sulla pompa stessa. La pressione di taratura della valvola di sicurezza scelta generalmen-
te uguale al 10% o 1,7 bar, la pi grande delle due, sopra la pressione di mandata di pro-
getto della pompa. La portata della valvola scelta uguale alla portata massima della pom-
pa (se installato un motore a velocit variabile si dovrebbe considerare la portata alla
massima velocit). Dovrebbe essere altres considerata la possibilit di vaporizzazione ra-
pida (flash) del liquido alla temperatura di ebollizione o vicina ad essa. La linea di uscita dal-
la valvola di sicurezza ove possibile va collegata al recipiente di aspirazione, altrimenti va
collegata alla linea di aspirazione della pompa; poich variazioni di pressione sul lato aspi-
razione potrebbero portare ad una pericolosa sovrapressione, se sono previste grandi va-
riazioni di pressione, dovr essere scelta una posizione sicura diversa dalla linea di aspira-
zione. In tal caso dovrebbe essere considerato l'uso di valvole di sicurezza di tipo bilanciato,
che hanno per un maggior costo.
Pompe centrifughe e a turbina
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 81 (196)
3.3.5 Compressori
3.3.6 Turbine
Turbine a condensazione
E' previsto uno speciale tipo di valvola di sicurezza sul lato dello scarico della turbina a con-
densazione per prevenire la sovrapressione nel condensatore a superficie e nella turbina in
caso di mancanza di acqua di raffreddamento al condensatore o di altro guasto operativo.
Questo tipo di valvola agisce contro la contropressione atmosferica e non ha molle; in pi
richiede acqua dolce per la tenuta.
La tabella di seguito elenca le dimensioni delle valvole di sicurezza per vari carichi di vapo-
re d'acqua.
Le dimensioni elencate "per protezione" sono usate normalmente per l'esercizio con con-
densazione ordinaria e sono basate sul massimo consumo di vapore d'acqua della turbina
che operi con condensazione. Tuttavia quando si desidera esercire la turbina temporanea-
mente come non condensante, allora sono usate le dimensioni relative alla categoria non
condensante.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 82 (196)
da 5 350 a 7 700 8 12
da 7 701 a 9 100 8 14
da 9 101 a 10 500 10 14
da 10 501 a 13 700 10 16
da 13 701 a 17 300 12 18
da 17 301 a 20 400 12 20
da 20 401 a 21 400 14 20
da 21 401 a 28 100 14 24
da 28 101 a 30 800 16 24
da 30 801 a 37 200 16 30
da 37 201 a 48 100 18 30
da 48 101 a 54 400 18
da 54 401 a 77 100 20
da 77 101 a 113 400 24
da 113 401 a 172 300 30
da 172 300 a 249 400
Queste informazioni sono prese da Standard of the Heat Exchanger Institute, Surface Con-
denser Section.
3.3.7 Forni
E' necessaria una valvola di sicurezza se c' una valvola di controllo, una valvola di blocco (a
meno che le norme applicabili non permettano una valvola di blocco incatenata aperta - CSO)
od una restrizione, che pu dare origine a formazione di coke, poste sulla linea di uscita dal for-
no stesso. Valvole di sicurezza sono sempre previste in forni di cracking o di reforming, che ope-
rano sotto pressione mantenuta da un dispositivo di contropressione nella linea di uscita. La val-
vola di sicurezza posta preferibilmente all'uscita del forno per evitare la possibilit di coking nei
tubi del forno.
Le valvole di sicurezza dovrebbero essere poste all'ingresso del forno quando tutte le seguenti
condizioni si presentano contemporaneamente:
l'alimentazione completamente o parzialmente in fase liquida;
c' la possibilit di formazione di coke all'entrata della valvola se la stessa posta all'uscita
del forno;
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 83 (196)
vapore d'acqua o altro gas di spurgo pu non essere usato per mantenere pulito l'ingresso
alla valvola di sicurezza.
La portata della valvola di sicurezza dovrebbe essere specificata uguale alla portata di liquido
e/o di vapore che lascia il forno alla pressione di scatto pi accumulazione. Dovr essere consi-
derata anche la vaporizzazione rapida (flashing) del liquido scaricato.
Linee, che possono essere piene di liquido ed intercettate su entrambe le estremit, saranno
protette dall'espansione termica del liquido dovuta alla radiazione solare. Tuttavia, anche se
possibile stabilire progetto per progetto una diversa filosofia, per evitare una proliferazione indi-
scriminata delle valvole di espansione termica (TRV) bene seguire le sottoindicate linee guida
riassunte nel criterio riportato in Fig. 3.3.8.a; ovvero possibile evitare linstallazione delle valvo-
le di espansione termica allorch:
il volume della tubazione minore di 0,5 m3;
le tubazioni siano lunghe meno di 30 m, non interrate;
le tubazioni espletino solo servizio caldo e non siano steam tracciate.
Una valvola di espansione termica da 1", posta preferibilmente sulla valvola di blocco adiacente
al serbatoio da cui parte la linea, pu offrire protezione sufficiente. Valvole di blocco assicurate
aperte (CSO) dovrebbero essere installate nella tubazione di ingresso ed uscita della valvola di
sicurezza per permetterne lispezione periodica. Valvole di espansione termica che proteggono
le linee fuori terra sono a volte scaricate ad un bacino di raccolta o alla fogna della raffineria e la
loro taratura pu raggiungere la pressione di prova idraulica della linea. Poich le linee che arri-
vano ad un bacino hanno generalmente una valvola di blocco sulla riva, dovrebbe essere instal-
lata una valvola di non ritorno per bypassare la valvola di blocco e scaricare ogni espansione
termica dovuta ad incendio nel bacino.
Deve essere installata una valvola di sicurezza (dimensionata solo per l'espansione termica)
nella sezione principale della linea.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 84 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 85 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 86 (196)
Si consideri il caso rappresentato in Fig. 3.4.1.a di una colonna di lavaggio a piatti forati C-1 che
scarica il prodotto di fondo (acqua) attraverso la valvola di controllo LV-04 in un recipiente V-1.
La colonna C-1 alimentata da una carica costituita da una miscela di idrocarburi C4 dalla quale
devono essere rimosse alcune impurezze contenute al livello di parti per milioni.
La fase continua in colonna costituita dallacqua, quella dispersa dalla corrente C4.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 87 (196)
In testa alla colonna si stabilisce, quindi, un livello interfase mantenuto da un apposito regolatore
di livello che controlla lo scarico dellacqua dal fondo.
La colonna C-1 mantenuta ad una pressione superiore alla tensione di vapore della corrente
C4 mediante una regolazione di pressione posta sulla linea di testa di uscita della corrente C4
purificata.
Essendo satura didrocarburi C4, lacqua scaricata dal fondo colonna viene inviata nel recipiente
V-1 operante ad una pressione prossima a quella atmosferica.
In questo modo una parte degli idrocarburi disciolti si separa e viene inviata a blow-down attra-
verso il regolatore di pressione.
Lacqua quindi viene inviata in fogna in regolazione di livello.
La colonna C-1 si trova al livello della tangent-line superiore alla pressione relativa di 18,6 bar e
alla temperatura di 40C, mentre il recipiente V-1 si trova alla pressione relativa di 0,5 bar.
Abbiamo quindi la situazione di un recipiente operante a pressione che scarica in un recipiente
operante a pressione minore.
Questo fatto pu causare overfilling nel recipiente V-1 nel caso in cui la valvola LV-04 rimanga
bloccata aperta o venga incautamente aperto il suo by-pass.
Di conseguenza la valvola di sicurezza PSV-1, posta a protezione del recipiente V-1 deve esse-
re dimensionata per tener conto anche di questa evenienza.
Trattandosi di acqua a 40C ed essendo estremamente limitato il contenuto di gas disciolti,
lecito considerare che non si verifichi sostanziale vaporizzazione del liquido attraverso la valvola
di controllo LV-04.
La linea che collega la colonna di lavaggio C-1 al recipiente V-1 costituita da un tubo di 1
schedula 40 avente un diametro interno di 40,9 mm e una lunghezza geometrica di 46 m.
La pressione di progetto del recipiente V-1 : P = 3,5 bar rel.
La portata di liquido scaricata dalla colonna C-1 al recipiente V-1 viene calcolata mediante la
formula (12) utilizzata al paragrafo 3.3.1 per rottura tubi di scambiatori di calore.
2 P
W = 1265
, d (12)
K
Il calcolo deve essere eseguito sia per il caso in cui la valvola LV-04 sia bloccata aperta sia per
il caso in cui la valvola di by-pass venga incautamente aperta od entrambe le valvole siano a-
perte contemporaneamente (questultimo caso non trattato nellesempio).
1) Valvola LV-04 bloccata aperta
Il calcolo viene eseguito valutando separatamente:
a) Il coefficiente di resistenza totale K dato dalla somma del coefficiente di resistenza del-
la linea e della valvola, rapportato questultimo alle dimensioni della linea. Tale valore
differente a seconda del grado di conoscenza del sistema.
b) La perdita di carico P.
a) Calcolo del coefficiente di resistenza totale K
Il coefficiente viene calcolato in modo differente a seconda dei dati disponibili.
a.1) Le caratteristiche della linea (lunghezza geometrica, configurazione, numero e
tipo di valvole dintercetto manuali, ecc.) non sono note, si prender quindi in
considerazione la sola valvola di regolazione.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 88 (196)
a.1.1) Non sono noti il diametro ed il Cv della valvola, ma ne noto il tipo (globo, sfera,
ecc.)
Si ipotizza che la valvola abbia un diametro di una misura inferiore a quello della
linea, in questo caso, quindi 1.
In funzione del tipo di valvola si ricava, da tabelle come quelle qui di seguito ri-
portate, il relativo Cv.
Queste tabelle forniscono il Cv tipico per differenti tipi di valvole di regolazione in
funzione del loro diametro nominale.
Diametro mm 15 20 25 32 40 50 80 100 150 200 250 300 350 400 450 500 600
Valvola (NPS) 1 1 1 2 3 4 6 8 10 12 14 16 18 20 24
Cv Singolo seggio 3.2 11 12 18 30 53 110 195 400 670 1100 1550 2000 2560 4350 6000 8500
Diametro mm 50 80 100 125 150 200 250 300 350 400 450 500 600 900 1200
Valvola (NPS) 2 3 4 5 6 8 10 12 14 16 18 20 24 36 48
Cv 91 234 490 848 1410 2440 4010 5990 7280 9830 12300 15500 23100 61600 143000
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 89 (196)
Nel caso dell'esempio in considerazione si assume che la valvola sia del tipo a
globo in quanto, nella maggior parte dei casi, le valvole di regolazione sono del
tipo a globo. Pertanto utilizzando questo tipo di valvola di regolazione, si ricava
Cv = 12.
a.1.2) Il diametro ed il Cv della valvola sono noti in quanto, ad esempio, la valvola gi
stata progettata dal servizio tecnico di strumentazione.
a.2) Della geometria della linea sono note solo la lunghezza geometrica e il diame-
tro.
Si calcola la lunghezza equivalente della linea moltiplicando per 1,3 la lunghez-
za geometrica per tener conto di gomiti, curve, riduzioni, pezzi a T, valvole
ecc.
L equiv = L ge om 13
, (27)
Il valore 1,3 viene scelto in via cautelativa per dare poco credito alla resistenza
della linea.
Nel caso in esame:
Lgeom = 46 m
Lequiv = 461,3 = 60 m
Si calcola quindi il coefficiente di resistenza della linea applicando la seguente
equazione:
L equiv
K L = ft (28)
D
dove:
K = coefficiente di resistenza della linea
Lequiv = lunghezza equivalente della linea, m
D = diametro della linea, m
ft = fattore di attrito per piena turbolenza che si ricava dalla tabella 7 ri-
portata al paragrafo 3.3.1.b.
Quindi nel caso in esame il coefficiente di resistenza della linea sar:
ft = 0,021
Lequiv = 60 m
D = 40,9 mm = 0,041 m
60
KL = 0,021 = 30
0,041
a.2.1) Il diametro ed il Cv della valvola non sono noti, ma ne noto il tipo (globo, sfera
ecc.).
Si procede pertanto come al punto a.1.1.
a.2.2) Il diametro ed il Cv della valvola sono noti.
a.3) Nel caso in cui siano disponibili le caratteristiche costruttive degli elementi di li-
nea, si utilizza il metodo pi rigoroso qui di seguito riportato.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 90 (196)
Questi elementi possono essere o noti (ad esempio verifica di un circuito esi-
stente) o stimati.
Tutti gli elementi di linea quali curve, restrizioni, allargamenti, pezzi a T, valvo-
le, ecc. possono essere espressi in termini di lunghezza equivalente.
In funzione del diametro, del tipo di connessioni e del tipo di valvole si pu rica-
vare, dalle tabelle riportate nella PRG.PR.TUB.001 (Guida al dimensionamento
linee di processo delle tubazioni), la relativa lunghezza equivalente.
Per lesempio in oggetto:
Linea di 1 sch. 40, diametro interno: 40,9 mm
Lunghezza geometrica: 46 m
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 91 (196)
Con il valore del coefficiente di flusso Cv ricavato, ad esempio al punto a.1.1, si calcola il
seguente coefficiente di resistenza della valvola:
4
0.002 26,6
Kv = 2 =7
12
Si calcola ora il coefficiente di resistenza della valvola alle dimensioni della linea utilizzando
la seguente relazione, anchessa ricavata dal Crane Technical Paper No. 410:
da 4
K a = K b (30)
db
dove:
Ka = coefficiente di resistenza al diametro da
Kb = coefficiente di resistenza al diametro db
da = diametro di riferimento, mm
db = diametro di partenza, mm
Quindi il coefficiente di resistenza della valvola alle dimensioni della linea di 40,9 mm (1)
:
40,9 4
Kv = 7 = 50
25
Il coefficiente di resistenza totale K sar pertanto dato dalla somma del coefficiente di resi-
stenza della valvola alle dimensioni della linea, pi il coefficiente di resistenza della linea.
Nei tre casi in esame si otterr:
a.1) In questo caso il coefficiente di resistenza della linea sar dato dalle sole perdite di
imbocco e di sbocco:
Ki (ingresso) = 0.5
Ke (uscita) = 1
Quindi il coefficiente di resistenza totale sar:
K = Ki + Ke + Kv = 0,5 + 1 + 50 = 51,5
a.2) In questo caso il coefficiente di resistenza totale sar dato da:
K = KL + Kv = 30 + 50 = 80
a.3) In questultimo caso il coefficiente di resistenza totale sar:
K = KL + Kv = 32 + 50 = 82
b) Calcolo del P
Il valore di P differente a seconda del comportamento della valvola di regolazione di li-
vello LV-09 posta sulla linea di fondo del recipiente V-1.
Il comportamento di LV-09 deve essere perci successivamente verificato.
b.1) Ipotesi n. 1
La valvola LV-09 capace di scaricare lefflusso liquido proveniente da C-1.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 92 (196)
In questo caso la valvola di sicurezza PSV-1 non deve essere dimensionata per o-
verfilling.
In questo particolare caso ai fini dellesempio, si d credito al sistema a valle di esse-
re operativamente in grado di smaltire la portata proveniente dal sistema a monte.
Tale valutazione spetta al progettista di processo sulla base delle caratteristiche par-
ticolari del sistema.
Il recipiente V-1 opera quindi alla sua pressione di esercizio normale.
Il valore di P quindi massimo ed pari alla differenza fra le pressioni di esercizio
di C-1 e V-1 pi il battente statico.
Nel caso dellesempio in esame facendo riferimento alla Fig. 3.4.1.a si ha:
2 P
W = 1265
, d
K
d = 40,9 , d2 = 1672,8
P = 19,321 bar
= 986 kg/m3
Caso a.1 K = 51,5
19,321 986
W = 1265
, 1672,8 = 40 700 kg / h
515
,
Caso a.2 K = 80
19,321 986
W = 1265
, 1672,8 = 32 700 kg / h
80
Caso a.3 K = 82
19,321 986
W = 1265
, 1672,8 = 32 300 kg / h
82
Come detto, occorre ora verificare il comportamento della valvola LV-09 assumendo
che il liquido nel recipiente si porti allalto livello e quindi la valvola spalanchi comple-
tamente.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 93 (196)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 94 (196)
Caso a.2 K = 80
15,83 986
W = 1265
, 1672,8 = 29 700 kg / h
80
Caso a.3 K = 82
15,83 986
W = 1265
, 1672,8 = 29 300 kg / h
82
Anche in questo caso deve essere valutata la portata scaricata attraverso le valvole
LV-09 e PV-03 supposte entrambe nella loro posizione di esercizio normale, ma alle
condizioni di scarico della valvola di sicurezza.
I P da assumere saranno rispettivamente:
LV-09
Battente statico = ( 6 0,5) 986 9,807 10 = 0,54 bar
5
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 95 (196)
ed abbia il diametro di una misura inferiore a quello della linea su cui esso installato (nel
caso in esame, quindi, 1). La valvola di by-pass viene quindi trattata come un componente
di piping ed il coefficiente di resistenza viene ricavato dalle relative tabelle.
Valgono poi tutte le considerazioni di cui al caso precedente.
Nota:
Se attraverso la valvola LV-04 o la valvola di by-pass si avesse una certa percentuale di
vaporizzazione del liquido, a causa del flash, saranno valide le considerazioni descritte al
successivo punto 3).
3) Scarico di gas o flussi misti
Vengono utilizzate le stesse metodologie di cui al paragrafo 3.3.1 (rottura tubi di uno scam-
biatore di calore).
Anche in questo caso, il calcolo del coefficiente di resistenza totale K e del P viene effet-
tuato separatamente.
Per il coefficiente di resistenza totale K valgono le considerazioni usate precedentemente
per il caso di scarico liquido.
Per il calcolo del P occorre valutare se il flusso che attraversa il sistema in condizioni cri-
tiche o subcritiche.
Note:
1) Per quanto riguarda la definizione della PSV-1 occorre notare che, oltre al caso dincendio
esterno, devono essere valutate anche le seguenti due situazioni:
valvola PV-03 bloccata chiusa od intercettata
valvola LV-09 bloccata chiusa od intercettata.
Anche in questo caso facolt del progettista dare o non dare credito alla capacit operati-
va di PV-03.
In questo caso la portata entrante nel recipiente da considerare per il calcolo sar aumenta-
ta degli eventuali coefficienti di sovradimensionamento.
2) In un caso quale quello trattato in questo esempio, necessario valutare in quanto tempo il
sistema a monte si svuota nel sistema a valle (nel caso in esame in quanto tempo gli idro-
carburi C4 arrivino nel recipiente V-1). Se il tempo di svuotamento maggiore o uguale a 10
minuti, si considera che loperatore sia in grado di intervenire.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 96 (196)
Il separatore V5-0406 opera alla pressione di 34,1 bar ed alla temperatura operativa di -66C; la
sua pressione di progetto di 37 bar rel.
Si vuole determinare la portata scaricata dalla valvola di sicurezza PSV V5-0406, posta a prote-
zione del separatore, quando esso esposto ad incendio.
La valvola di sicurezza tarata per aprire ad una pressione di 38 bar.
In ingresso al separatore V5-0406 si ha una fase (corrente (1)) che viene separata nelle due fasi
vapore/liquido (correnti (2) e (3)).
Il calore entrante viene calcolato applicando la relazione (3) (vedere il paragrafo 3.2.1.2.b, per
recipienti a pressione) basandosi sullarea bagnata esposta al fuoco dei singoli componenti il si-
stema.
Per il calcolo della superficie bagnata esposta al fuoco si considerano per tutti i componenti
unaltezza massima di esposizione al fuoco di 8 m.
Nelle Tabelle 14 e 15, qui di seguito allegate, vengono riportati i dati di partenza (evidenziati
nelle tabelle) ricavati da bilancio di materia, dallo schema tubazioni e strumenti (P&ID) e dalle
specifiche di linea e i dati calcolati che verranno inseriti nel programma di input della procedura
di calcolo a PROII (Versione 3.32).
Qui di seguito si d un breve elenco di quali sono i dati di partenza e i dati calcolati riportati nelle
Tabelle 14 e 15.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 97 (196)
Corrente Area totale Area bagnata Area bagnata Area bagnata Calore Calore Lunghezza Teta
verticale orizzontale totale entrante entrante corda
(m2) (m2) (m2) (m2) (kW) (kJ/h)106 (mm) (rad)
(1) 10,773 0,000 3,294 3,294 114,828 0,413 73,22 1,92
(2) 8,315 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,00
(3) 9,887 0,000 9,887 9,887 282,770 1,018 314,71 6,28
Totale 28,974 0,000 13,181 13,181 397,598 1,431
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 98 (196)
Apparec- Corrente Massa di Massa di Volume di Volume di Volume Area totale Calore Calore
chiatura entrante liquido vapore liquido vapore totale bagnata entrante entrante
presente presente
(kg) (kg) (m3) (m3) (m3) (m2) (kW) (kJ/h)106
V5-0406 (1) 9 342 1 233 12,602 26,313 38,915 24,622 597,543 2,151
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Foglio 99 (196)
3) Si porta tale volume costante alla pressione di scatto pi laccumulazione (41.7 bar).
4) Si fornisce a tale volume, e quindi alla massa di liquido che contiene, una quantit di calore
ottenuta dividendo il calore entrante orario (somma dei calori totali calcolati nelle Tabelle 14
e 15) per un certo numero di intervalli di tempo. Tale intervallo (da 30 sec. a 5 min.) con-
dizionato dal volume interessato dalla PSV e dalla relativa percentuale di liquido presente.
Si deve cercare di mantenere per tali intervalli valori ingegneristicamente accettabili (non
minori di 30 sec.), generalmente pu essere considerato un intervallo di 5 min. Nel caso in
esame stato considerato un intervallo di 1 min. per i primi 5 min. di esposizione al fuoco e
di 5 min. per il tempo rimanente. Per i refrigeranti ad aria pu essere necessario scendere a
valori molto bassi (fino a 5 sec.), in quanto si forniscono grossissime quantit di calore a vo-
lumi di liquido molto piccoli.
Il calore fornito in ciascun intervallo di tempo porta a risultati conservativi in quanto stato
ottenuto a partire dalla superficie bagnata del separatore ipotetico alle condizioni operative
iniziali, trascurandone la diminuzione dovuta allevaporazione del liquido in esso contenuto.
5) Tramite un controllore si separa in ogni intervallo di tempo una portata di vapore (correnti
BDVn (n=1,.... 16) delloutput del PROII) tale per cui il volume totale ipotetico si mantiene
costante alle nuove condizioni raggiunte.
6) Si ripete questa operazione fornendo una quantit di calore complessiva pari ad un tempo
di unora o fino allesaurimento del liquido e del gas presenti.
7) Va verificato che lintervallo di tempo di raggiungimento delle condizioni di scatto pi
laccumulazione sia accettabile (tra i 5 ed i 30 min.). Tali valori non sono validi nel caso in
cui siano presenti refrigeranti ad aria in quanto per essi il rapporto tra superficie esposta e
volume grandissimo.
8) Va verificato che il calore latente di vaporizzazione ottenuto in caso di incendio in presenza
di liquido assuma valori accettabili (tra 30 e 90 kCal/kg) per gli idrocarburi in gioco.
Qui di seguito viene riportato linput del PROII (Ver. 3.32) utilizzato nel caso in esame.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
INPUT:
TITLE PROJ=PGB , PROBLEM=PSV-V5406FA6, USER=V5406FA6.INP, DATE=09-11-95
DIMENSION METRIC,TIME=HR ,WT=KG,TEMP=C,PRES=BAR, *
ENER=KJ,WORK=KW,LIQV=M3,VAPV=M3,VISC=CP, HTCOEF=KJ/H,*
COND=WMK,SURF=DYNE,STDV=23.6908,XDEN=SPGR
PRINT RATE=M,PERCENT=M,STREAM=NONE,INPUT=SEQUENCE,WIDTH=120$,MBALANCE
TOLE PRES=0,TEMP=0.1 STREAM=0.01,0.1,0.005,0.01
CALC TRIAL=30 RVPBASIS=P323
DBASE DATA=PC1
SEQUENCE ASENTERED
*******************************************************************************
*
* FILE NAME : V5406FA6.INP
*
* DESCR.: PSV-V5-0406 WITH EXTERNAL FIRE - CASE A6
*
*******************************************************************************COMPONENT
DATA
LIBID 1,H2O/2,N2/3,CO2/4,H2S/ *
5,CH4S/6,ETSH/7,METHANE/8,ETHANE/ *
9,PROPANE/10,IBUTANE/11,BUTANE/12,IPENTANE/ *
13,PENTANE/14,HEXANE/15,HEPTANE/16,OCTANE/ *
17,NONANE/18,DODECANE
*
THERMODYNAMIC DATA
WATER DECANT=ON,GPSA
*
METHOD KVALUE(VLE)=PR,ENTH(V)=PR,ENTH(L)=PR, *
ENTR(V)=PR,ENTR(L)=PR,DENS(V)=PR, *
DENS(L)=API,COND(V)=PURE,COND(L)=PURE, *
SURF=PURE,VISC(V)=PURE,VISC(L)=PURE, *
SET=SET01,DEFAULT
*
STREAM DATA
*******************************************************************************
*
PROP STREAM=24 ,TEMP=-65.869 ,PRES=34.10,RATE(W)=1296 *
COMP(M)=1,0.0000/2,0.4456/3,1.7027/4,2.1794E-04/5,3.5550E-05/*
6,1.1312E-05/7,94.3779/8,2.9536/9,0.4284/ *
10,0.0596/11,0.0226/12,6.1528E-03/13,2.3086E-03/ *
14,8.2666E-04/15,1.1911E-04/16,2.6712E-06/17,2.3427E-07/ *
18,4.0306E-10,NORMALIZE
*
PROP STREAM=25 ,TEMP=-65.869 ,PRES=34.1 ,RATE(W)=10026 *
COMP(M)=1,0.0000/2,0.0522/3,3.5423/4,1.2978E-03/5,2.4679E-03/*
6,1.9344E-03/7,49.5310/8,15.6183/9,12.2379/ *
10,5.3703/11,3.4225/12,3.1159/13,1.7493/ *
14,2.9389/15,2.0961/16,0.2150/17,0.0919/ *
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
18,0.0126,NORMALIZE
*******************************************************************************
OUTPUT FORMAT=1 *
STREAMS=24,25,*
V1,L1,RV1,RL1,*
MR1,MR2,MR3,MR4,MR5,MR6,*
MR7,MR8,MR9,MR10,MR11,MR12,MR13,MR14,MR15,MR16,MR17,*
QV1,QV2,QV3,QV4,QV5,QV6,*
QV7,QV8,QV9,QV10,QV11,QV12,QV13,QV14,QV15,QV16,*
QVR1,QVR2,QVR3,QVR4,QVR5,QVR6,*
QVR7,QVR8,QVR9,QR10,QR11,QR12,QR13,QR14,QR15,QR16
*
FORMAT ID=1 LINE,LINE,CPCT(M),LINE,LINE,LINE,LINE,*
RATE(M),RATE(WT),*
TEMP,PRES(BAR),MW,HTOTAL(KJ/H),LINE,LINE,*
WET VAPOR,LINE,RATE(GV),ARATE(GV),*
DENS,VISC,ZFACTOR,CPRATIO,*
LINE,LINE,WET LIQUID,LINE,RATE(LV),ARATE,DENS,VISC*
CPRATIO,CP(wt)
*
OUTPUT FORMAT=2 *
STREAMS=QL1,QL2,QL3,QL4,QL5,QL6,*
QL7,QL8,QL9,QL10,QL11,QL12,QL13,QL14,QL15,QL16
*
FORMAT ID=2 LINE,LINE,CPCT(M),LINE,LINE,LINE,LINE,*
RATE(M),RATE(WT),*
TEMP,PRES(BAR),MW,HTOTAL(KJ/H),LINE,LINE,*
WET VAPOR,LINE,RATE(GV),ARATE(GV),*
DENS,VISC,ZFACTOR,CPRATIO,*
LINE,LINE,WET LIQUID,LINE,RATE(LV),ARATE,DENS,VISC*
CPRATIO,CP(wt)
*
OUTPUT FORMAT=3 *
STREAMS=BDV1,BDV2,BDV3,BDV4,BDV5,BDV6,*
BDV7,BDV8,BDV9,BD10,BD11,BD12,BD13,BD14,BD15,BD16
*
FORMAT ID=3 LINE,LINE,CPCT(M),LINE,LINE,LINE,LINE,*
RATE(M),RATE(WT),*
TEMP,PRES(BAR),MW,HTOTAL(KJ/H),LINE,LINE,*
WET VAPOR,LINE,RATE(GV),ARATE(GV),*
DENS,VISC,ZFACTOR,CPRATIO,*
LINE,LINE,WET LIQUID,LINE,RATE(LV),ARATE,DENS,VISC*
CPRATIO,CP(wt)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
*******************************************************************************
UNIT OPERATIONS
*******************************************************************************
*******************************************************************************
* BUBBLE TEMPERATURE CALCULATION (AT RELIEF PRESSURE)
*******************************************************************************
FLASH UID=MIX1
FEED 24 25
PROD L=L1 V=V1
ADIA DP=0.0 $ <====== OPERATING CONDITIONS
METHOD SET=SET01
*
CALCULATOR UID=CAL1
SEQUENCE STREAM=V1,L1
RESULT 1,VAPOR VOL./2,LIQUID VOL./3,TOTAL VOL.
CONSTANT 1,1,27.642 $ <====== INPUT VAPOR VOLUME
CONSTANT 2,2,13.524 $ <====== INPUT LIQUID VOLUME
DEFINE P(1) AS STREAM=V1 HOTVOL
DEFINE P(2) AS STREAM=L1 HOTVOL
PROCEDURE
R(1)=SWR(V1)/P(1)*C(1) $ VAPOR WEIGHT RATE CALCULATIONS
R(2)=SWR(L1)/P(2)*C(2) $ LIQUID WEIGHT RATE CALCULATIONS
R(3)=C(1)+C(2) $ TOTAL VOLUME CALCULATIONS
CALL SRXSTR(SWR,R(1),V1)
CALL SRXSTR(SWR,R(2),L1)
RETURN
*
*******************************************************************************
* RELIEF CONDITIONS
*******************************************************************************
*
FLASH UID=REL2
FEED V1 L1
PROD M=MR1
TPSPEC PRESS=41.7 $ <== INPUT P RELIEF=P DESIGN*1.1+1
SPEC STREAM=MR1 HOTVOL VALUE=41.166 $ <== INPUT TOTAL VOLUME
METHOD SET=SET01
*
FLASH UID=REL3
FEED MR1
PROD V=RV1 L=RL1
ADIA DP=0.0
METHOD SET=SET01
******************************************* 0-1 min ******* 1 *****
FLASH UID=DUT1
FEED MR1
PROD V=QV1 L=QL1
ADIA DP=0.0 DUTY=0.0597 $ <== INPUT DUTY IN 1 min
METHOD SET=SET01
*
SPLITTER UID=SP1
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
FEED QV1
PROD V=QVR1 V=BDV1
SPEC STREAM=BDV1 RATE(W) VALUE=60
METHOD SET=SET01
*
FLASH UID=RIV1
FEED QVR1 QL1
PROD M=MR2
DEFINE PRESS AS STREAM=MR1 PRESS
METHOD SET=SET01
*
CONTROLLER UID=CON1
SPEC STREAM=MR2 HOTVOL RATIO STREAM=MR1 HOTVOL VALUE=1 ATOL=.0001
VARY SPLITTER=SP1 SPEC
CPARAMETER ITER=30
*
****************************************************** 1-2 min ******* 2 *****
FLASH UID=DUT2
FEED MR2
PROD V=QV2 L=QL2
ADIA DP=0.0 DUTY=0.0597 $ <== INPUT DUTY IN 1 min
METHOD SET=SET01
*
SPLITTER UID=SP2
FEED QV2
PROD V=QVR2 V=BDV2
SPEC STREAM=BDV2 RATE(W) VALUE=60
METHOD SET=SET01
*
FLASH UID=RIV2
FEED QVR2 QL2
PROD M=MR3
DEFINE PRESS AS STREAM=MR1 PRESS
METHOD SET=SET01
*
CONTROLLER UID=CON2
SPEC STREAM=MR3 HOTVOL RATIO STREAM=MR1 HOTVOL VALUE=1 ATOL=.0001
VARY SPLITTER=SP2 SPEC
CPARAMETER ITER=30
*
***************************************************** 2-3 min ******* 3 *****
FLASH UID=DUT3
FEED MR3
PROD V=QV3 L=QL3
ADIA DP=0.0 DUTY=0.0597 $ <== INPUT DUTY IN 1 min
METHOD SET=SET01
*
SPLITTER UID=SP3
FEED QV3
PROD V=QVR3 V=BDV3
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
FLASH UID=RIV5
FEED QVR5 QL5
PROD M=MR6
DEFINE PRESS AS STREAM=MR1 PRESS
METHOD SET=SET01
*
CONTROLLER UID=CON5
SPEC STREAM=MR6 HOTVOL RATIO STREAM=MR1 HOTVOL VALUE=1 ATOL=.0001
VARY SPLITTER=SP5 SPEC
CPARAMETER ITER=30
*
**************************************************** 5-10 min ******* 6 *****
FLASH UID=DUT6
FEED MR6
PROD V=QV6 L=QL6
ADIA DP=0.0 DUTY=0.2985 $ <== INPUT DUTY IN 5 min
METHOD SET=SET01
*
SPLITTER UID=SP6
FEED QV6
PROD V=QVR6 V=BDV6
SPEC STREAM=BDV6 RATE(W) VALUE=60
METHOD SET=SET01
*
FLASH UID=RIV6
FEED QVR6 QL6
PROD M=MR7
DEFINE PRESS AS STREAM=MR1 PRESS
METHOD SET=SET01
*
CONTROLLER UID=CON6
SPEC STREAM=MR7 HOTVOL RATIO STREAM=MR1 HOTVOL VALUE=1 ATOL=.0001
VARY SPLITTER=SP6 SPEC
CPARAMETER ITER=30
**************************************************** 10-15 min ******* 7 *****
*
FLASH UID=DUT7
FEED MR7
PROD V=QV7 L=QL7
ADIA DP=0.0 DUTY=0.2985 $ <== INPUT DUTY IN 5 min
METHOD SET=SET01
*
SPLITTER UID=SP7
FEED QV7
PROD V=QVR7 V=BDV7
SPEC STREAM=BDV7 RATE(W) VALUE=60
METHOD SET=SET01
*
FLASH UID=RIV7
FEED QVR7 QL7
PROD M=MR8
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
===================================================================================================
STREAM ID QL1 QL2 QL3 QL4 QL5 QL6 QL7
NAME
PHASE DRY DRY DRY DRY DRY DRY DRY
LIQUID LIQUID LIQUID LIQUID LIQUID LIQUID LIQUID
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
===================================================================================================
STREAM ID QL8 QL9 QL10 QL11 QL12 QL13 QL14
NAME
PHASE DRY DRY DRY DRY DRY DRY DRY
LIQUID LIQUID LIQUID LIQUID LIQUID LIQUID LIQUID
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
===================================================================================================
STREAM ID QL15 QL16
NAME
PHASE DRY LIQUID DRY LIQUID
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
===================================================================================================
STREAM ID BDV1 BDV2 BDV3 BDV4 BDV5 BDV6 BDV7
NAME
PHASE DRY VAPOR DRY VAPOR DRY VAPOR DRY VAPOR DRY VAPOR DRY VAPOR DRY VAPOR
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
===================================================================================================
STREAM ID BDV8 BDV9 BD10 BD11 BD12 BD13 BD14
NAME
PHASE DRY VAPOR DRY VAPOR DRY VAPOR DRY VAPOR DRY VAPOR DRY VAPOR MIXED
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
===================================================================================================
STREAM ID BD15 BD16
NAME
PHASE DRY VAPOR MIXED
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
I dati di output, provenienti dalla simulazione con PROII vengono riassunti nella Tabella 16 (va-
lori evidenziati).
In questa tabella vengono anche riportati i valori delle portate calcolate a partire dai dati di
output ottenuti dal PROII.
Qui di seguito si d un breve elenco di quali sono i dati di output del PROII (valori evidenziati) e i
dati di output finale; riportati in Tabella 16.
Tabella 16 : Dati alle condizioni di scarico
Dati di output del PROII:
a) Dati relativi alle correnti BDVn:
1) portata ponderale
2) massa volumica
3) temperatura.
b) Intervallo cumulativo di tempo a partire dal raggiungimento delle condizioni di scarico.
c) Calore fornito in ciascun intervallo di tempo.
d) Pressione di scatto pi accumulazione.
e) Dati relativi alle correnti QLn:
1) portata ponderale (massa di liquido residua nel separatore ipotetico)
2) calore specifico.
Dati di output finale:
a) Portata ponderale scaricata attraverso la valvola di sicurezza nei singoli intervalli di tempo.
(Nel caso in esame la portata scaricata dalla valvola di sicurezza coincide con il valore otte-
nuto nel primo intervallo di tempo, ma non detto che ci si verifichi sempre. Occorre per-
tanto valutare attentamente tutte le portate scaricate nei diversi intervalli di tempo).
b) Calore latente.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Portata Massa Portata Portata Interval- Calore Pres- Tempe- Portata Calore Calore Calore Calore Calore
di vapore volumica di vapore di vapore lo di entrante sione di ra-tura di di liqui- specifi- sensibi- di latente latente
scaricata del scaricata scaricata tempo scarico scarico do co del le vaporiz-
vapore residua liquido zazione
(BDVn) (BDVn) (BDVn) (BDVn) (BDVn) (QLn)
(QLn)
kg/min. kg/m3 (kg/h) m3/h min. kJ/min. bar abs C kg/min. kJ/kg C kJ/min. kJ/min. kJ/kg kCal/kg
106 106 106
- - - - 0.00 - 41,70 -54,07 9 741 2,4737 - - - -
126,73 56,586 7 604 134,38 1,00 0,0597 41,70 -52,98 9 629 2,4646 0,026 0,033 264 63,1
123,68 56,162 7 421 132,13 2,00 0,0597 41,70 -51,85 9 518 2,4560 0,027 0,033 266 63,5
120,61 55,745 7 237 129,82 3,00 0,0597 41,70 -50,69 9 410 2,4481 0,027 0,033 270 64,6
117,77 55,335 7 066 127,70 4,00 0,0597 41,70 -49,48 9 305 2,4408 0,028 0,032 270 64,6
114,91 54,931 6 895 125,51 5,00 0,0597 41,70 -48,24 9 202 2,4340 0,028 0,032 274 65,6
532,62 53,083 6 391 120,40 10,00 0,2985 41,70 -41,59 8 718 2,4097 0,149 0,150 281 67,1
474,80 51,511 5 698 110,61 15,00 0,2985 41,70 -34,02 8 280 2,4002 0,159 0,139 294 70,2
426,49 50,277 5 118 101,79 20,00 0,2985 41,70 -25,60 7 878 2,4048 0,167 0,131 308 73,5
387,80 49,423 4 654 94,16 25,00 0,2985 41,70 -16,45 7 503 2,4222 0,173 0,125 323 77,1
358,45 48,969 4 301 87,84 30,00 0,2985 41,70 -6,70 7 143 2,4509 0,177 0,121 338 80,9
337,53 48,921 4 050 82,79 35,00 0,2985 41,70 3,55 6 792 2,4892 0,179 0,119 353 84,3
324,13 49,278 3 890 78,93 40,00 0,2985 41,70 14,17 6 440 2,5356 0,180 0,119 367 87,7
317,26 50,033 3 807 76,09 45,00 0,2985 41,70 25,08 6 080 2,5889 0,178 0,120 379 90,7
316,18 51,177 3 794 74,14 50,00 0,2985 41,70 36,24 5 706 2,6481 0,176 0,123 388 92,9
320,29 52,700 3 843 72,93 55,00 0,2985 41,70 47,58 5 311 2,7124 0,171 0,127 397 94,9
329,05 54,591 3 949 72,33 60,00 0,2985 41,70 59,12 4 890 2,7814 0,166 0,132 402 96,1
Nota:
Qualora esistano delle condizioni operative in cui nel separatore nullo il contenuto di liquido, si
deve sempre effettuare il calcolo anche per espansione di gas (gas expansion), utilizzando la
formula (5) del paragrafo 3.2.1.4.a.
Infatti stato verificato che il caso di espansione di gas generalmente quello dimensionante.
3.4.3 Frazionatore
Qui di seguito viene data una breve descrizione di alcune cause di disturbo che si possono veri-
ficare in frazionatore.
Se l'alimentazione proviene da un recipiente ad alta pressione con il flusso ristretto da una val-
vola di controllo, questa valvola potrebbe bloccarsi nella posizione aperta.
Nel caso in cui, in queste condizioni, l'alimentazione sia costituita dalla sola fase liquida, il volu-
me del frazionatore pu normalmente assorbire la quantit incrementale di liquido a monte sen-
za che la colonna vada in overfilling.
Nel caso in cui alle condizioni sopra riportate l'alimentazione si trovi in fase mista liquido/vapore,
o in fase vapore, questo fatto pu provocare una situazione di sovrapressione (la metodologia
da utilizzare per il calcolo della portata entrante in colonna sono descritte al paragrafo 3.4.1).
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
3.4.3.1.B Una rottura di tubi nel ribollitore potrebbe introdurre fluido riscaldante all'interno della colonna.
Se il fluido riscaldante fosse un olio diatermico e sebbene il volume del frazionatore consenta di
contenere notevoli quantit di olio, l'olio caldo trasferirebbe calore sensibile al liquido contenuto
nella colonna e genererebbe vaporizzazione di una certa quantit di liquido. La vaporizzazione
potrebbe provocare una situazione di sovrapressione.
Qualora il fluido riscaldante sia vapore o un fluido la cui espansione attraverso il tubo rotto pro-
voca la formazione di una fase mista o di vapore, potrebbe generarsi una situazione di sovra-
pressione.
La valvola di controllo sulla linea di fondo colonna potrebbe bloccarsi nella posizione chiusa
oppure potrebbe guastarsi la pompa di estrazione. Tuttavia, molto probabilmente, ci non cau-
ser sovrapressione in quanto, prima che il frazionatore si riempia di liquido, l'operatore ha a di-
sposizione un tempo sufficiente per intervenire.
Un guasto del sistema di condensazione dei vapori crea una situazione di sovrapressione in
colonna. Ci pu essere causato anche dalla mancanza di riflusso in colonna.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Come detto al paragrafo 3.4.3.5 in caso di mancanza totale di energia elettrica avviene quanto
segue:
La pompa di alimentazione ferma e quindi manca l'alimentazione alla colonna.
Nota: se l'alimentazione alla colonna avviene senza utilizzare una pompa, occorre valutare
se il sistema a monte capace di alimentare la colonna.
La pompa P-1 A/B per l'estrazione del prodotto di fondo ferma.
Nota: se il prodotto di fondo prelevato senza utilizzare una pompa, ci non ha influenza sul
bilancio della colonna, in quanto una diminuzione del livello nella colonna provoca la chiu-
sura della valvola LV-1.
La pompa P-2 A/B per l'estrazione del distillato e del riflusso di testa colonna ferma: la co-
lonna resta quindi senza riflusso ed il distillato non prelevato dall'accumulatore di riflusso.
Tutte le pompe per la circolazione dell'acqua di raffreddamento sono ferme. Il condensatore
, quindi, privo di fluido di raffreddamento.
Il vapore continua ad essere alimentato al ribollitore E-2.
L'approccio di base consiste nell'eseguire un bilancio di calore e di massa intorno al frazionato-
re. Poich durante la mancanza di energia elettrica le condizioni di processo sono notevolmente
diverse da quelle normali, deve essere costruito un nuovo bilancio termico e di massa.
Questo include:
1) Calcolare il calore entrante nel frazionatore, cio il calore fornito dal ribollitore durante le
condizioni di scarico (alla pressione di scatto della valvola di sicurezza pi l'accumulazione
e la perdita di carico dei piatti).
2) Convertire questo calore entrante in una quantit di vaporizzato.
3) Calcolare il calore uscente dal frazionatore durante le condizione di scarico.
4) Convertire questo calore rimosso in una quantit di condensato.
5) Scaricare la differenza tra la massa vaporizzata e la massa condensata attraverso la valvo-
la di sicurezza.
Al momento dell'emergenza il ribollitore evapora il prodotto di fondo colonna.
I vapori scambiano calore col liquido dei piatti di fondo e quindi condensano.
Il contatto liquido-vapore continua lungo i piatti fino a che il liquido contenuto nel piatto di testa
evaporato.
Col passare del tempo, la quantit di liquido nei piatti diminuisce ed il gas scaricato dalla valvola
diventa sempre pi caldo e pesante.
Quando tutto il liquido nei piatti alla fine evaporato, la valvola scarica i vapori provenienti diret-
tamente dal ribollitore.
Per decidere se la portata scaricata dal dispositivo di sicurezza deve corrispondere alla compo-
sizione del vapore proveniente dal fondo o da quello proveniente dal piatto di testa, occorre va-
lutare in via preliminare la sezione di passaggio della valvola di sicurezza in entrambi i casi.
Si sceglier la composizione che corrisponde alla situazione che porta alla valvola di sicurezza
avente la sezione maggiore.
La valutazione preliminare della sezione di passaggio della valvola di sicurezza descritta al pa-
ragrafo 3.4.5.
Questa procedura ha lo scopo di consentire di scegliere in modo conservativo la portata e la
composizione del vapore scaricato e non di dimensionare la valvola di sicurezza.
Il dimensionamento della valvola di sicurezza compito del servizio specialistico di strumenta-
zione.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
b.1.3.3) Nel caso in cui il fluido riscaldante sia olio diatermico Thi non affetta dalla man-
canza di energia elettrica, perci quella che si ha alle condizioni normali di eser-
cizio.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Figura 3.4.3.5.c - Temperatura del vapore nel ribollitore alle condizioni di scatto
b.1.4) Calcolo del calore fornito dal ribollitore utilizzando il valore del (LMTD)s (alle con-
dizioni di scarico) calcolato al punto b.1.3), applicando la seguente equazione:
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
( LMTD ) s
Q2 = Q (35)
( LMTD ) n n
b.1.5) Confrontare il calore calcolato (Q)2 con la relazione (35) e quello di primo tentati-
vo Q1 ottenuto dalla relazione (32).
Se i valori sono abbastanza simili, possibile considerare di aver raggiunto una
soluzione ed il calore Q2 il calore Qs fornito dal ribollitore alle condizioni di scat-
to. Altrimenti il valore del calore (Q)2 calcolato con l'equazione (35) viene inserito
nell'equazione (33) al posto di Q1, riiniziando il calcolo e procedendo fino a rag-
giungere convergenza di valori.
b.2) La curva di vaporizzazione alle condizioni di scarico nota
Questo metodo consente di calcolare la portata di vapore generata dal ribollitore
e quindi scaricata dalla valvola di sicurezza anche nel caso in cui sia nota la sola
curva di vaporizzazione (entalpia - temperatura ed entalpia - % di vaporizzato) e
dei dati contenuti nella specifica di processo del ribollitore.
Il calcolo procede come segue:
b.2.1) Si calcola il valore di (LMTD)n del ribollitore alle condizioni normali di esercizio
come al punto b.1.1).
b.2.2) Si calcola, utilizzando l'equazione (32) un calore Q1 di primo tentativo, ceduto dal
ribollitore alle condizioni di scarico come al punto b.1.2).
b.2.3) Si calcola (LMTD)s alle condizioni di scarico basato sul calore Q1 di primo tentati-
vo come al punto b.1.3).
b.2.3.1) Dalla curva di vaporizzazione si ricava la temperatura di bubble point (Tci)s alla
pressione di fondo colonna nelle condizioni di scarico.
b.2.3.2) Si calcola (Tcu)s alle condizioni di scarico
Dalla curva di vaporizzazione in corrispondenza di (Tci)s, ricavata al punto b.2.3.1
si ricava l'entalpia del liquido di fondo colonna alle condizioni di scarico, in ingres-
so al ribollitore, (hci)s.
Dal bilancio di materia e di calore al ribollitore, effettuato alle condizioni di eserci-
zio normale si ricava la portata di liquido di fondo colonna che viene inviata al ri-
bollitore (Wn).
Questo dato noto quando il ribollitore gi stato dimensionato dall'unit compe-
tente.
Quando invece il ribollitore non ancora stato dimensionato, le sole informazioni
di processo disponibili sono:
- il calore scambiato dal ribollitore in condizioni normali (Qn)
- la quantit oraria di vapore che il ribollitore deve produrre eventualmente
aumentata dal coefficiente di sovradimensionamento
- la massima percentuale di vapore ammessa in uscita dal ribollitore
- la curva di vaporizzazione.
La portata di liquido Wn entrante nel ribollitore viene calcolata sulla base dei dati
sopra elencati ed , quindi, la minima.
A questo punto, applicando l'equazione qui di seguito riportata, si calcola l'ental-
pia del liquido entrante in colonna alle condizioni di scarico (hcu)s:
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Q1
(h )cu s = ( hci ) s +
Wn
(36)
dove:
(%V)s la percentuale di vaporizzato a (Tcu)s/(hcu)s ricavato dalla curva di vapo-
rizzazione
A differenza del precedente, questo metodo pi rigoroso in quanto tiene conto del ca-
lore sensibile.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
c.3) Si verifica se il calore del ribollitore alle condizioni di scarico (Qs) provoca lo scatto della
valvola di sicurezza.
Per far ci si confronta la portata Wvap sopra calcolata con la portata di liquido che
scende dal piatto di testa in condizioni normali (ricavata dal carico piatti della colonna
ed eventualmente aumentata dal coefficiente di sovradimensionamento).
Se la portata Wvap di vaporizzato maggiore della portata del liquido del piatto di testa
colonna, il valore del calore Qs fornito dal ribollitore calcolato con l'equazione (35) le-
gittimo, in quanto il liquido del piatto di testa non pu scendere sul fondo ed annullare
la portata del vapore.
d) Si determina la portata e la composizione del vapore uscente dalla testa della colonna.
d.1) Si calcola quindi la sezione di passaggio di una valvola di sicurezza secondo la proce-
dura di cui al paragrafo 3.4.5.
La sezione viene calcolata per le due seguenti condizioni:
1) La portata scaricata dalla valvola pari a Wvap calcolata secondo le relazioni (37) o
(38). La sua composizione e temperatura sono quelle del vapore di fondo colonna.
2) La portata scaricata dalla valvola di sicurezza ottenuta dalla seguente relazione:
s
Wvap t = Wvap (39)
t
dove:
Wvap t = portata di vapore alla composizione e alla temperatura della testa co-
lonna
t = calore di vaporizzazione del prodotto di testa alla temperatura di testa
colonna alle condizioni di scarico
s = calore di vaporizzazione alla temperatura di fondo colonna alle condi-
zioni di scarico
d.2) La portata del vapore uscente dalla testa della colonna da specificare per il calcolo
della valvola di sicurezza, sar quella per cui la sezione calcolata maggiore.
e) Si calcola il calore sottratto dal sistema di condensazione, posto in testa alla colonna.
e.1) Se la colonna dotata di soli condensatori ad acqua, la portata di scarico della valvola
di sicurezza Wvap calcolata con la relazione (37) o (38), ma considerata alla tempera-
tura e composizione di fondo colonna, salvo quanto indicato al punto c.3) precedente.
e.2) Se la colonna, invece, dotata di un condensatore ad aria, come detto al paragrafo
3.2.3.3, il condensatore ad aria in grado di scambiare dal 20 al 30% del calore scam-
biato alle condizioni normali di esercizio, eventualmente maggiorato dei coefficienti di
sovradimensionamento.
Ai fini della definizione della portata scaricata dalla valvola di sicurezza si considera
che il refrigerante ad aria sia in grado di scambiare il 20% del calore scambiato alle
condizioni normali.
Qcs = 0,2 Qcn (40)
dove:
Qcs = calore sottratto dal condensatore ad aria alle condizioni di scarico, kCal/h
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Qcn = calore sottratto dal condensatore ad aria alle condizioni normali di esercizio,
kCal/h eventualmente maggiorato del coefficiente di sovradimensionamento.
Per il calcolo della portata della valvola di sicurezza quindi, necessario calcolare la
quantit di vapore condensato nello scambiatore ad aria.
f) Tuttavia, poich il condensato fluisce nell'accumulatore di riflusso, dal quale non pu essere
prelevato in quanto, per via della mancanza di energia elettrica, tutte le pompe sono ferme,
occorre verificare in quanto tempo l'accumulatore di riflusso si riempie ed annega il conden-
satore.
In questo caso la capacit di scambio del refrigerante ad aria si considera pari al 30% del
calore scambiato alle condizioni normali.
Qcs = 0,3 Qcn (41)
La quantit di condensato si ottiene dalla relazione:
Qcs
Wcond = (42)
s
dove s stato ricavato alla pressione di testa colonna alle condizioni di scarico.
La portata massiva Wcond di condensato viene trasformata nella portata volumetrica Lci.
Come detto sopra, il condensato Lci entra nell'accumulatore di riflusso e, dopo un certo
tempo annega il condensatore.
In alcuni casi il distillato viene prelevato anche in mancanza di energia elettrica: ad esempio
in quanto la pompa di prelievo alimentata con energia differenziale o mediante turbina a
vapore, oppure il prelievo effettuato senza pompa (vedere Figure 3.4.3.5.d e 3.4.3.5.e).
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
In questi casi occorre valutare la portata prelevata di distillato Lcu alle condizioni di scarico
per valutare se il condensatore si annega effettivamente.
Se la portata normale del distillato Lcu, maggiorata del coefficiente di sovradimensionamen-
to maggiore o uguale alla portata di condensato Lci, l'accumulatore di riflusso non si riem-
pie e quindi il condensatore non si annega.
Nel caso contrario occorre valutare Lcu.
f.1) Valutazione di Lcu
Se il prelievo del distillato effettuato come rappresentato in Fig. 3.4.3.5.d la portata
Lcu sar calcolata applicando le stesse considerazioni utilizzate al paragrafo 3.4.1
(Guasti nei controlli automatici).
Se il prelievo del distillato effettuato utilizzando una pompa come rappresentato in
Fig. 3.4.3.5.e, occorre calcolare la portata scaricata dalla valvola, valutando la perdita
di carico della valvola alle condizioni di scarico, Ps, mentre per la determinazione della
portata si applicano le stesse considerazioni utilizzate al paragrafo 3.4.1 (Guasti nei
controlli automatici).
Il Pvs della valvola si valuta calcolando la pressione che si instaura a monte della val-
vola stessa PMvs alle condizioni di scarico, considerando che la pressione a valle della
valvola Pvv immutata.
Alle condizioni di scarico la pressione di mandata della pompa sar la pressione di
mandata massima PMs.
La pressione PMvs diventa quindi:
PMvs = PMs - (PMn - PMv) (43)
dove:
PMn = la pressione di mandata della pompa in condizioni normali di esercizio
PMv = la pressione a monte della valvola in condizioni normali
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Nel caso di mancanza locale di energia elettrica, il frazionatore si trova alle stesse condizioni
sopra descritte salvo che il condensatore, se funziona ad acqua di raffreddamento, potrebbe es-
sere inizialmente in funzione.
Tuttavia, se in queste condizioni il condensato entrante nell'accumulatore di riflusso non venisse
rimosso, il condensatore potrebbe annegarsi, con conseguente mancanza totale di condensa-
zione.
Si ricadrebbe, quindi, nel caso precedentemente trattato.
Nota:
Per la valutazione dell'annegamento del condensatore occorre anche tener presente che, nelle
condizioni considerate, la colonna un sistema chiuso e la massima quantit di liquido che pu
entrare nell'accumulatore di riflusso quello contenuto nella colonna stessa, nel ribollitore e nel-
le tubazioni di collegamento.
La situazione della colonna quella descritta al paragrafo 3.4.3.5 punto c), ovvero:
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Entrambi i casi richiedono che venga eseguito un bilancio di massa e di calore al frazionatore.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
dove:
[ (
i w = Wvap Cpw Tw To + w ) ] (46)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
dove:
Wvap = portata di vapore scaricata dalla testa della colonna
Cpw = calore specifico medio del liquido fra Tw e To
w = calore latente di vaporizzazione a Tw, ovvero alle condizioni di scarico,
kCal/kg
Quindi:
iw = Q s + iF iB (47)
Q s + iF iB
Wvap = (48)
Cp
w
( Tw To ) + w
ovviamente Wvap > F - B = D, in quanto il calore in eccesso che entra in colonna a cau-
sa della mancanza di riflusso provoca la vaporizzazione del liquido contenuto nei piatti
della colonna.
b) Se il prodotto di fondo viene prelevato in controllo di livello, la valvola LV-1 si chiuder,
pertanto non verr prelevata nessuna portata.
Fare riferimento alla Fig. 3.4.3.5.g.
Il metodo sottodescritto condente di eseguire il bilancio di calore scegliendo il riferimen-
to pi opportuno indipendentemente dal riferimento scelto per l'esecuzione del bilancio
di calore in condizioni di esercizio normale.
In questo caso il calcolo si sviluppa come segue:
Riferimento: Temperatura : To
Stato : liquido
Q s + iF
Wvap = (50)
(
Cpw Tw To + w )
Se il condensatore non un refrigerante ad aria, la portata Wvap cos calcolata la por-
tata scaricata dalla valvola di sicurezza.
Nel caso in cui il condensatore sia un refrigerante ad aria, la portata della valvola di si-
curezza sar quella ottenuta detraendo dalla portata del vapore la portata di condensa-
to calcolata al punto e) del paragrafo 3.4.3.5.A (Mancanza totale di energia elettrica).
In questo caso la capacit di condensazione del refrigerante ad aria sar considerata
pari al 20% del calore scambiato normale.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
b) La portata di distillato prelevata con una pompa diversa da quella utilizzata per il riflusso
(vedere Fig. 3.4.3.5.i).
Figura 3.4.3.5.i - Distillato prelevato con pompa diversa da quella utilizzata per il riflusso
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Per consentire una migliore comprensione delle procedure si riporta un semplice esempio di
distillazione atmosferica di un sistema binario (n-esano - n-eptano) con i prodotti puri di testa.
In questo esempio il prodotto di fondo n-eptano puro (fluido puro al fondo colonna) ed il fluido
riscaldante vapore per cui lLMTD del ribollitore pari alla differenza fra la temperatura del flui-
do riscaldante e quella del fluido ribollente.
Esempi pi complessi riguardanti: il primo, il riscaldamento mediante un olio diatermico ed il
secondo, la presenza di un fluido composto da una miscela sul fondo colonna sono tuttavia ri-
spettivamente nei paragrafi 3.4.3.7 e 3.4.3.8. Il sistema rappresentato in Fig. 3.4.3.6.a.
Lalimentazione una miscela n-esano - n-eptano contenente il 20% peso di n-esano.
La colonna dotata di 54 piatti aventi una perdita di carico totale Pp di 0,54 bar.
Il rapporto di riflusso espresso come R/D pari a 3,5.
Il bilancio di materia e di calore alle condizioni normali di esercizio in Tabella 17.
Corrente
1 2 3 4 5
Alimentazione Prod. di fondo Vapore di testa Riflusso Distillato
Descrizione n-esano+ n-eptano n-esano n-esano n-esano
n-eptano
Stato fisico liquido liquido vapore liquido liquido
I valori entalpici sono riferiti allo stato liquido ed a 50C (temperatura dellalimentazione e del
riflusso).
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Si confronta la portata Wvap sopra calcolata con la portata di liquido che scende dal piatto di
testa in condizioni normali (9 477 kg/h).
Essendo Wvap = 11 600 > 9 480, il liquido del piatto di testa non pu scendere sul fondo ed
annullare la portata del vapore.
Il calore latente di vaporizzazione del n-esano alle condizioni di testa colonna durante lo
scarico (4,4 bar rel. e 132C) pari a 66 kCal/kg.
Per cui:
62
Wvap t = 11600 = 10 900 kg / h
66
Si calcola la sezione di passaggio della valvola di sicurezza nei due seguenti casi:
1) Condizioni di coda
Wvap = 11 600 kg/h
T = 173C
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Composizione: n-eptano
2) Condizioni di testa
Wvap t = 10 900 kg/h
T = 132C
Composizione: n-esano
Il calcolo dettagliato della sezione di passaggio effettuato allesempio numerico n 4 del
paragrafo 3.4.5.1 al quale si rimanda.
Dal calcolo risulta che il vapore effluente dalla testa colonna, da considerare per la defini-
zione della valvola di sicurezza quella alla composizione e temperatura di fondo colonna.
Cio: Wvap = 11 600 kg/g
Poich il condensatore ad acqua di raffreddamento, la portata scaricata dalle valvole di
sicurezza : Wscaricata = Wvap = 11 600 kg/h.
Se, invece, il condensatore fosse un refrigerante ad aria, esso sarebbe in grado di scambia-
re dal 20% al 30% del calore scambiato alle condizioni normali di esercizio.
Qcn = 1 033 000 kCal/h
Calcolo della quantit di calore sottratto dal condensatore ad aria ai fini della valutazione del
tempo del riempimento dellaccumulatore di riflusso (30% del calore scambiato).
Qcs = 0,3 1 033 000 = 310 000 kCal/h
Poich il condensato fluisce nellaccumulatore di riflusso, dal quale non pu essere preleva-
to in quanto, per via della mancanza di energia elettrica, tutte le pompe sono ferme, occorre
verificare in quanto tempo laccumulatore di riflusso si riempie ed annega il condensatore.
Si usano le condizioni di testa in quanto questa verifica viene effettuata a partire dal mo-
mento iniziale della disfunzione.
Calore latente di vaporizzazione del n-esano alle condizioni di testa colonna (cio a 4,4 bar
rel. e 132C)
s = 66 kCal / kg
La quantit di condensato pari a:
310 000
Wcond = = 4 700 kg / h
66
Se trasformiamo tale portata Wcond di condensato nella portata volumetrica Lci:
Massa volumica del n-esano a 50C = 663 kg/m3
4 700 3
L ci = = 7,0 m / h
663
Esaminando il caso di mancanza totale di energia elettrica e facendo riferimento alla Fig.
3.4.3.6.a si ricava che la pompa di prelievo del distillato ferma, pertanto
Lcu = 0
Per la valutazione del tempo di riempimento dellaccumulatore di riflusso si assume che il li-
quido nellaccumulatore di riflusso si trovi al massimo livello.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Essendo il tempo sopra calcolato maggiore di 10 minuti, si considera che loperatore sia in
grado di intervenire sul ribollitore, riducendo la portata di fluido di riscaldamento, prima che
laccumulatore di riflusso si riempia e di conseguenza affoghi il condensatore.
La portata di vapore scaricato Wscaricato attraverso la valvola di sicurezza, sar quindi data
dalla differenza tra la massa vaporizzata Wvap e la massa condensata Wcond considerando
la capacit di scambio pari al 20%.
Qcs = 0,2 1 033 000 = 207 000 kCal/h
207 000
Wcond = = 3 140 kg / h
66
Wscaricata = 11 600 - 3 140 = 8 460 kg/h
Essendo il tempo sopra calcolato minore di 10 minuti, si considera che durante lemergenza alla
mancanza del condensatore sia associata anche la mancanza del riflusso.
Occorre pertanto eseguire un bilancio di calore al frazionatore alle condizioni di scarico (pres-
sione di scatto pi laccumulazione).
Il calore fornito dal ribollitore alle condizioni di scarico :
Qs = 720 000 kCal/h
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Poich, come si vede dalla Fig. 3.4.3.6.a, il prodotto di fondo prelevato in controllo di livello, la
valvola LV-1, al diminuire del livello in colonna chiude, pertanto viene considerato che il prelievo
del prodotto di fondo sia nullo.
Il bilancio di calore alle condizioni di scarico della valvola di sicurezza si sviluppa come segue:
Tale portata di vaporizzato calcolata la portata Wscaricata che viene scaricata attraverso la val-
vola di sicurezza alla temperatura ed alla composizione di fondo colonna.
Se invece il prelievo del fondo fosse stato in regolazione di portata il bilancio di calore si sarebbe
sviluppato come sopra, alle condizioni di scatto della valvola di sicurezza.
Tale portata di vaporizzato calcolata, la portata Wscaricata che viene scaricata attraverso la val-
vola di sicurezza alla temperatura ed alla composizione di fondo colonna.
Se il condensatore fosse un refrigerante ad aria:
Wcond = 3 140 kg/h
3 140 3
L ci = = 4,7 m / h
663
L = Lcu - Lci = 10,6 - 4,7 = 5,9 m3/h
Tempo di svuotamento:
0,36
t= 60 = 3,7 min uti < 10 min uti
5,9
pertanto, anche in questo caso, la colonna resterebbe senza riflusso.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Si considera la stessa colonna di cui al paragrafo 3.4.3.6, ma col ribollitore riscaldato mediante
olio diatermico.
Le condizioni normali di esercizio sono rappresentate in Fig. 3.4.3.7.a.
Calcolo dellLMTD)n in condizioni normali di esercizio
( 210 134) ( 190 134)
(LMTD)n = 65,5 C
210 134
In
190 134
Calcolo del calore di primo tentativo Q1
( 210 173 ) s
Q1 = 1412 000 = 687 000
( 210 134) n
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Calcolo della temperatura di uscita dal ribollitore del fluido freddo alle condizioni di scarico
(Tcu)s
Essendo un fluido puro (Tcu)s = (Tci)s.
Calcolo della temperatura di uscita dal ribollitore del fluido caldo alle condizioni di scarico
(Thu)s
687 000
( Thu ) s = 210 1412 000
( 210 190) = 200 C
Poich Q2 Q1, esso pu essere assunto come il calore Qs alle condizioni di scarico.
A questo punto si procede come per lesempio numerico n. 1 (paragrafo 3.4.3.6).
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
22,9
Q3 = 2 040 000 = 1662 500 kCal / h
28,1
Il valore di Q3 converge sufficientemente.
Un ulteriore tentativo pu affinare ulteriormente il conto.
22,8
Q4 = 2 040 000 = 1656 000 kCal / h
28,1
Il valore di Q4 quindi assunto come il calore scambiato alle condizioni di scatto Qs.
Dalla curva di vaporizzazione in corrispondenza di (hcu)s = 111 kCal/kg, cio per (Tcu)s =
125,4C, si ricava la percentuale di vaporizzazione alle condizioni di scarico:
(% V)s = 18,0
La quantit di vaporizzato viene calcolata come segue:
Wvap = 0,18 46 600 = 8 400 kg/h
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
3.4.4 Metodo di calcolo per valutare lesistenza di un flusso misto in sistemi non reattivi e calcolo della
portata in flusso misto da scaricare
3.4.4.1 Metodo di calcolo per valutare lesistenza di un flusso misto in sistemi non reattivi
Per stabilire linnesco del flusso bifase in sistemi non reattivi e per sostanze non schiumeggianti
si pu adottare il seguente metodo in funzione della viscosit del fluido.
Questo metodo stato sviluppato nellambito del progetto DIERS (Design Institute for Emer-
gency Relief System) per essere applicato unicamente ai recipienti verticali.
E stato poi successivamente esteso ai recipienti orizzontali ed alle sfere (Process Safety
Progress, vol. 14, No. 3).
Per fluidi schiumeggianti o per sistemi reattivi la procedura indicata non adeguata e la verifica
deve essere effettuata mediante il programma SAFIRE (System Analysis For Integrated Relief
Evaluation).
1) Si determina la portata di vapore (Wv) scaricata alle condizioni di scarico dal dispositivo di
sicurezza secondo le metodologie prescritte.
2) Si calcola la velocit superficiale del vapore (Jgoo):
Wv
Jgoo = (51)
3 400 g A x
dove:
Jgoo = velocit superficiale del vapore, m/s
Wv = portata di vapore, kg/h
g = massa volumica del vapore, kg/m3
Ax = sezione trasversale del recipiente, m2
3) Si seleziona dalla Tabella 19, in funzione della viscosit del liquido, il regime di moto.
Tabella 19 - Caratteristiche del moto
[( )]
1/ 4
, K l g
177
Uoo = (52)
l1/ 2
dove:
Uoo = velocit di risalita delle bolle, m/s
K = parametro correttivo; pari a 1,53 per moto agitato turbolento, 1,18 per moto a bolle
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
dove:
F = velocit superficiale adimensionale del vapore
6) Si calcola la frazione media di vuoto:
Moto a bolle
FBUB 0,25
(
BUB = 0,5 0,25 FBUB )1/ 2 (58)
FBUB > 0,25 BUB = 0,8 (59)
7) Si calcola la frazione di vuoto ENT richiesta per evitare il trascinamento di liquido in termini
di e di altezza del recipiente:
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
(
DCT = ENT + 1 ENT CT ) (62) (
DBUB = ENT + 1 ENT BUB ) (63)
VES =
( VT VL ) (66)
VT
dove:
VT = volume del recipiente, m3
VL = volume di liquido nel recipiente, m3
10) Criterio di verifica
Nel caso di scarico di solo vapore, la portata del dispositivo di sicurezza quella di cui
al punto 1.
Nel caso di scarico di flusso bifase, la valutazione della portata di scarico molto com-
plessa e pu essere effettuata utilizzando la procedura indicata al paragrafo 3.4.4.2, o
per un calcolo rigoroso utilizzando il programma SAFIRE (elaborato nellambito del
progetto DIERS).
1) Si determina la portata di vapore (Wv) scaricata alle condizioni di scarico dal dispositivo di
sicurezza secondo le metodologie prescritte.
2) Si assume un flusso omogeneo bifase avente densit media pari a:
( Massa totale contenuta liq + vap)
mix = (65)
Volume totale recipiente
3) Si calcola la frazione ponderale X di vapore nella corrente bifase:
1 X ( 1 X )
= + (66)
mix g l
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Dati di calcolo
Recipiente : verticale
Diametro : 3 m (sezione Ax = 7,0 m2)
Altezza : 8m
Il recipiente per l80% pieno di liquido e per il 20% di vapore
Viscosit del fluido < 100 cP
g = massa volumica del vapore = 4,1 kg/m3
l = massa volumica del liquido = 903,2 kg/m3
La portata calcolata di vapore alle condizioni di scarico pari a 19 600 kg/h
Tensione superficiale del fluido = 0,02 N/m
Verifica
1) Wv = 19 600 kg/h
2) Calcolo della velocit superficiale del vapore (Jgoo)
Ax = 7 m2
19 600
Jgoo = = 0,2 m / s
3 400 4,1 7
3) Poich la viscosit del fluido minore di 100 Cp della Tabella 19 si ricava che il regime di
moto del fluido agitato turbolento.
4) Calcolo della velocit di risalita delle bolle (Uoo)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Contrazione o condensazione di vapori si avr per effetto della rapida diminuzione della tempe-
ratura atmosferica con conseguente inspirazione di aria o di gas di blanketing nel serbatoio. E-
spansione e vaporizzazione si avr invece per laumento della temperatura atmosferica con con-
seguente espirazione dei vapori dal serbatoio.
Si verifica una aspirazione dal serbatoio per espansione dei vapori e per evaporazione del liqui-
do quando c un incendio nelle vicinanze del serbatoio.
3.5.3.1 Portata per sfiati di emergenza sui serbatoi non raffreddati esposti ad incendio
Quando i serbatoi di stoccaggio sono esposti ad incendio la portata degli sfiati pu eccedere la
portata che risulta da una combinazione degli effetti di dilatazione termica normale e dello spo-
stamento del liquido. In tali casi il tipo di serbatoio determiner se dovr essere prevista una
portata aggiuntiva per gli sfiati.
Sui serbatoi a tetto fisso con una saldatura fragile tetto-mantello, come descritto in API Std 650,
il collegamento tetto-mantello ceder prima di ogni altra giuntura e la pressione in eccesso sar
scaricata se la portata dello sfiato sar inadeguata. Se il serbatoio costruito secondo la sud-
detta specifica non necessario considerare portate addizionali per gli sfiati di emergenza, tut-
tavia possono essere usati sfiati di emergenza per evitare la rottura della giuntura. In ogni caso
ci si deve assicurare che siano soddisfatte le richieste per una giuntura fragile tetto-mantello,
particolarmente sui serbatoi pi piccoli.
I serbatoi di questo tipo se non dotati di sfiati addizionali di emergenza non devono essere in-
stallati in prossimit delle aree di processo.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Quando un serbatoio non munito di giuntura fragile tetto-mantello come descritto sopra si de-
vono seguire le seguenti prescrizioni per valutare la portata dello sfiato in caso di esposizione ad
incendio.
Al solo scopo di guida, di seguito viene trattata la procedura riportata in API Std 2000.
Al momento del calcolo lingegnere di processo dovr fare riferimento allultima edizione della
norma sopracitata.
a) Per serbatoi non refrigerati esposti ad incendio, la portata dello sfiato sar determinata
dallequazione (73):
0. 5
QF T
SCFH = 3,091 (73)
L M
dove:
SCFH = portata richiesta dello sfiato in standard cubic feet per ora di aria
Q = calore entrante per lesposizione ad incendio in Btu/h. Il calore entrante de-
dotto dalla Fig. 3.5.3.1.a o dal seguente sommario:
Superficie bagnata Pressione di progetto Calore entrante
(sq. feet) (psig) (Btu/h)
< 200 Tutte Q = 20000 A
> 200 e < 1000 Tutte Q = 199300 A0.566
> 1000 e < 2800 Tutte Q = 963400 A0.338
> 2800 >1 Q = 21000 A0,082
> 2800 1 Q = 14090000
A = superficie bagnata del serbatoio, in square feet (vedere Tab. 21, note a e b).
F = fattore di isolamento termico della coibentazione dalla Tab. 22.
L = calore latente di vaporizzazione del liquido stoccato alla pressione e tempera-
tura di scarico in Btu/lb.
T = temperatura del vapore allo scarico in R. Si assume normalmente che la tem-
peratura dei vapori allo scarico corrisponda alla temperatura di ebollizione del
fluido stoccato alla pressione di scarico
M = peso molecolare del vapore.
b) Dove pu essere tollerato un minor grado di accuratezza la portata richiesta per lo sfiato
pu essere determinata dalla Tab. 21 o dallequazione (74) come indicato nel seguente
riassunto:
Superficie bagnata Pressione di progetto Portata richiesta per lo sfiato
(sq. feet) (psig) (SCFH)
< 2800 Tutte Vedere Tab. 21
> 2800 1 742000
> 2800 >1 Equazione (74)
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Nota:
Lequazione (74) basata su:
Q = 21000 A0.82 (75)
Il calore totale assorbito, Q, espresso in Btu/h. La Tab. 21 e la costante 1107
nellequazione (74) vengono derivate dalle equazioni (73) e dalla Fig. 3.5.3.1.a usando per
il calore latente di vaporizzazione il valore di 144 Btu/lb a pressione atmosferica ed il peso
molecolare dellesano (86,17) ed assumendo una temperatura del vapore di 15C (60F).
Questo metodo dar risultati di accettabile grado di accuratezza per molti fluidi aventi pro-
priet simili.
c) La portata totale dello sfiato determinato dalla Tab. 21 pu essere moltiplicata per un ap-
propriato fattore ambientale, F, scelto dalla Tab. 22, ma si deve tenere conto di un solo fat-
tore ambientale.
d) Si pu evitare di tener conto delle portate di sfiati normali poich leffetto termico normale
pu essere trascurabile durante un incendio. Si pu anche assumere che non c movimen-
to di liquido nel serbatoio.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
e) Se gli sfiati normali sono inadeguati possono essere previsti sfiati di emergenza del tipo de-
scritto in 2.5.2 cos che la portata totale dello sfiato sia almeno equivalente a quella richiesta
dalla Tab. 21 e dalle equazioni (73) e (74).
3.5.3.2 Portata per sfiati in emergenza sui serbatoi refrigerati sopra terra e sotto terra esposti al fuoco
Tab. 21 - Portata totale dello sfiato di emergenza richiesta per esposizione ad incendio
in funzione della superficie bagnata (serbatoi non refrigerati sopra terra)
Area bagnata (2) Portata dello sfiato Area bagnata Portata sfiato
(ft2) (SCFH) (ft2) (SCFH)
20 21100 350 288000
30 31600 400 312000
40 42100 500 354000
50 52700 600 392000
60 63200 700 428000
70 73700 800 462000
80 84200 900 493000
90 94800 1000 524000
100 105000 1200 557000
120 126000 1400 587000
140 147000 1600 614000
160 168000 1800 639000
180 190000 2000 662000
200 211000 2400 704000
250 239000 2800 742000
300 265000 > 2800 (3) -
Note:
1. Interpolare per valori intermedi.
2. SCFH = standard cubic feet di aria per ora.
(a) Larea bagnata di un serbatoio o di un recipiente di stoccaggio sar calcolata come se-
gue:
1) Per una sfera od uno sferoide larea bagnata uguale alla maggiore tra 55% della
superficie totale o della superficie fino ad una altezza di 30 feet (9.14 metri) da ter-
ra.
2) Per un serbatoio orizzontale larea bagnata uguale alla maggiore tra 75% della
superficie totale o la superficie fino ad una altezza di 30 feet (9,14 metri) da terra.
3) Per serbatoi verticali larea bagnata uguale alla superficie del mantello verticale
fino ad una altezza di 30 feet (9.14 metri) da terra.
Per un serbatoio verticale posizionato a terra, larea delle lamiere a terra non deve
essere inclusa come area bagnata. Per un recipiente verticale sostenuto sopra ter-
ra deve essere inclusa una porzione dellarea del fondo come area aggiuntiva. La
porzione dellarea di fondo esposta ad incendio dipende dal diametro e
dallelevazione del serbatoio da terra. Si deve usare un criterio ingegneristico per
valutare la porzione di area esposta allincendio.
(b) Per superficie bagnate maggiori a 2800 ft2 (260 m2) vedere b) e c) di 3.5.3.1.B.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Tab. 22 - Fattori di isolamento termico della coibentazione per serbatoi non refrige-
rati sopra terra
Tipo Fattore F
Serbatoio di metallo non isolato 1
Serbatoio coibentato (a)
Coefficiente di trasmissione della coibentazione
Btu/h ft2 F dellisolante
4,0 0,3 (b)
2,0 0,15 (b)
1,0 0,075 (b)
0,67 0,05 (b)
0,5 0,0375 (b)
0,4 0,03 (b)
0,33 0,025 (b)
Cemento (c)
Servizi con impiego di H2O 1,0
Dispositivi di depressurizzazione e svuotamento 1,0
Stoccaggio interrato 0,0
Stoccaggio coperti di terra sopra terra 0,03
Note:
a) La coibentazione deve non essere rimossa dai mezzi antincendio, deve essere incombusti-
bile e non si deve decomporre per temperature fino a 1000F (537.8C). Se la coibentazio-
ne non resiste si deve considerare il serbatoio non coibentato. I valori del coefficiente di tra-
smissione indicati in Tab. 22 sono basati su una conducibilit termica di 4 Btu/hft F, per lo
spessore di 1, 2, 4, 6, 8, 10 e 12 pollici. Si usa il valore conservativo di 4 Btu/hft F, per
pollice di spessore per la conducibilit termica perch il suo valore per la coibentazione ba-
gnata si avvicina alla conducibilit dellacqua.
b) Questo fattore F basato sul valore del coefficiente di trasmissione indicato ad una tempe-
ratura differenziale di 1600F (871C) quando si usa un valore di 21000 Btu/hsq.ft in accor-
do con le condizioni assunte nella API RP 520. Quando queste condizioni non sussistano
deve essere usata una valutazione ingegneristica sia per scegliere un valore del fattore F
pi alto o nel prevedere altri mezzi per proteggere il serbatoio dallesposizione allincendio.
c) Il fattore F per un valore equivalente del coefficiente di trasmissione.
d) In condizioni ideali, il film di acqua che copre la superficie del metallo pu assorbire sostan-
zialmente tutta la radiazione, tuttavia lattendibilit degli utilizzi effettivi di acqua dipende da
molti fattori. Temperatura di congelamento, vento elevato, rifornimento di acqua non atten-
dibile e condizioni avverse sono alcuni fattori che possono prevenire una adeguata ed uni-
forme copertura dacqua. A causa di queste incertezze luso di un fattore F diverso da 1 non
consigliabile per gli impieghi di H2O.
e) Possono essere usati dispositivi di depressurizzazione, ma non si pu tenerne conto nel
dimensionare la valvola di sicurezza per lesposizione ad incendio.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
W T Z
A = 131,60 (69)
CK d K b P1 M
dove:
A = area effettiva di scarico richiesta per la valvola di sicurezza, mm2
W = portata di gas o vapore da scaricare attraverso la valvola di sicurezza, kg/h
C = coefficiente correttivo ottenuto da una espressione del rapporto dei calori specifici
del gas o vapore alle condizioni operative.
Pu essere ottenuto, assumendo il gas ideale, dalla seguente relazione:
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
K +1
2 K 1
C = 520 K (70)
K + 1
dove il rapporto K = Cp/Cv tra i calori specifici, per idrocarburi gassosi, si pu rica-
vare in modo approssimativo dalla Fig. 3.6.1.a.
Kd = coefficiente effettivo di scarico = 0,975
P1 = pressione di scatto + accumulazione del sistema su cui installata la valvola di si-
curezza, bar
Kb = fattore correttivo dovuto alla contropressione. Si ricava dalla Figura 3.6.1.c
T = temperatura del gas o vapore alle condizioni di scarico, K
Z = fattore di comprimibilit valutato alle condizioni di scarico
M = peso molecolare del gas o vapore.
W Z T
A = 0,179 (71)
K d F2 M P1 (P1 PB )
dove:
A = area effettiva di scarico della valvola di sicurezza, mm2
W = portata di gas o vapore da scaricare attraverso la valvola di sicurezza, kg/h
F2 = coefficiente per flusso subcritico calcolabile utilizzando la seguente relazione:
( k 1) / k
k 2/ k 1 r
F2 = (
r ) (72)
k 1 1 r
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
r = PB/P1
Figura 3.6.1.b - Valori di F2 per flusso subcritico
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Kb
Figura 3.6.1.c - Fattore correttivo dovuto alla contropressione
Calcolo:
Caso 1) Condizioni di coda
Cp = 0,54 kCal/kgC
Cv = 0,52 kCal/kgC
P1 = 4,4 bar rel.
Calcolo del rapporto critico:
0,54
K= = 1038
,
0,52
1,038
2 ( 1,038 1)
rc = = 0,60
1038
, + 1
Pc
rc = quindi Pc = 0,60 5,4 = 3,24 bar
P1
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Si suppone che la pressione a valle della valvola di sicurezza sia minore della pressione cri-
tica pertanto si in presenza di flusso critico.
Si utilizza, quindi, la correlazione (69).
Calcolo della sezione di passaggio
W = 11 600 kg/h
2,038
2 0,038
C = 520 1038
, = 320
2,038
P1 = 5,4 bar
Kd = 0.975
Kb = 1
T = 173C = 446 K
Z = 1 (assunto per comodit di calcolo)
M = 100,2 kg/kmole
11600 446 1
A= 131,6 = 1910mm 2
1 0.975 320 5,4 100,2
Caso 2) Condizioni di testa
Cp = 0,52 kCal/kgC
Cv = 0,50 kCal/kgC
P1 = 4,4 bar rel.
0,52
K= = 104
,
0,50
Calcolo del rapporto critico:
1,04
2 1,04 1
rc = = 0,59
, 1
104
Pc = 0,59 5,4 = 3,2 bar
Poich si supposto che la pressione a valle della valvola di sicurezza minore della pres-
sione critica, anche in questo caso si in presenza di flusso critico. Viene, quindi, utilizzata
la relazione (69).
Calcolo della sezione di passaggio
2,04
2 0,04
C = 520 104
, = 320
2,04
P1 = 5,4 bar
Kd = 0.975
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Kb = 1
T = 132C = 405 K
M = 86,18 kg/kmole
Z = 1 (assunto per comodit di calcolo)
10900 405 1
A = 131,6 = 1846mm 2
1 0.975 320 5,4 1 86,18
Dal confronto tra le due sezioni di passaggio calcolate, per il dimensionamento della valvola
di sicurezza, si assume che la portata di vapore uscente dalla testa colonna quella corri-
spondente alle condizioni di fondo colonna.
La relazione per il dimensionamento preliminare della sezione di passaggio di una valvola di si-
curezza in scarico liquido quella riportata in API RP 520. Il dimensionamento definitivo viene
eseguito dal fornitore della valvola e verificato dal servizio tecnico.
11.78 * Q G
A= (72-a)
K Tot p1 p 2
dove:
A: superficie minima richiesta della sezione di scarico in mm2;
Q: portata volumetrica in litri/min (calcolata secondo le API RP 521);
G: densit relativa del liquido;
p1: pressione di scarico in kPag (uguale a pressione di set pi overpressure);
p2: contropressione in kPag;
KTot = Kd Kw Kv;
Kd: coefficiente effettivo di scarico = 0.65;
Kw: coefficiente di correzione per la contropressione (si applica solo alle valvole bilanciate a
soffietto): tale coefficiente ricavato dalla figura 3.6.2.a;
Kv: coefficiente di correzione per la viscosit
1
2.878 342.75
K v = 0.9935 + + (72-b)
Re 0.5 Re1.5
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Kw
Figura 3.6.2.a - Coefficiente di correzione Kw per la contropressione per valvole di sicurezza in scarico
liquido
Se si deve dimensionare una valvola di sicurezza in servizio viscoso, si procede in modo iterati-
vo. Si suppone che il liquido sia non viscoso (i.e. Kv = 1) e si ottiene cos una sezione prelimina-
re A dallequazione 72-a. Da API Std 526 si seleziona la sezione standard (la prima maggiore di
A) e si utilizza questa sezione per il calcolo di Re:
Q(18800 * G )
Re = (72-c)
A
dove la viscosit in centipoise e le altre grandezze sono espresse nelle unit sopraindicate.
Si valuta poi Kv dallequazione (72-b) e si calcola il nuovo valore di A. Se tale valore maggiore
della sezione standard selezionata, si ripete la procedura utilizzando la prima sezione standard
maggiore.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Si richiede di valutare la sezione di scarico di una valvola di sicurezza nelle seguenti condizioni:
Calcolo
Le valvole di sicurezza operanti con scarico bifase sono quelle in cui il fluido da scaricare risulta
in fase mista alle condizioni di scatto della valvola, oppure quelle in cui il fluido, che risulta liqui-
do alle condizioni di scatto della valvola, subisce una parziale o totale vaporizzazione passando
alle condizioni di pressione presenti allo scarico della valvola
Attualmente non esiste ancora un metodo certificato per il dimensionamento delle valvole di si-
curezza in flusso bifasico (poich non ci sono metodologie di test riconosciute per la determina-
zione dei coefficienti di scarico). Lo scenario per il calcolo ed il dimensionamento di questo tipo
di valvole non quindi ben definito ed tuttora in evoluzione. La maggior parte dei costruttori ha
gi adottato (o si appresta ad adottare) la metodologia di calcolo indicata nelle API RP 520 Part
II Appendix D a partire dallEdizione 2000, ovvero il metodo OMEGA. Tale metodo derivato dal
metodo HEM (Homogeneous Equilibrium Model) rigoroso. Pi precisamente, il metodo Omega
non altro che una semplificazione del metodo HEM ad un set di equazioni analitiche e algebri-
che. Inoltre, il metodo HEM adottato dallAIChE Design Institute for Emeregncy Relief Systems
(DIERS), in una formulazione che verr di seguito illustrata.
Nellambito del lavoro svolto durante la Lesson Learned-00008 (2003) sono state verificate en-
trambe le metodologie di calcolo e confrontate con quella fino ad oggi utilizzata in Societ che
recepiva la precedente versione delle API RP 520, Part I (6 Ed., 1993) effettuando il dimensio-
namento mediante la somma delle aree corrispondenti, rispettivamente, allo scarico della fase
liquida e vapore. Come verr documentato in seguito, limplementazione del metodo HEM risulta
particolarmente semplice nel caso in cui si disponga di una banca dati di propriet termodinami-
che affidabile e robusta, come nel caso dei programmi di simulazione di processo (es. PRO II,
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
HYSYS, etc.). Al contrario il metodo Omega necessita di una definizione a priori dello scenario
di scarico allinterno di una casistica predefinita. Tale classificazione risulta spesso arbitraria e di
difficile determinazione.
Per la definizione dei dati necessari al dimensionamento preliminare delle valvole di sicurezza
con scarico bifasico, SNAMPROGETTI ha pertanto deciso di adottare il metodo HEM. Il dimen-
sionamento definitivo viene eseguito dal fornitore della valvola e verificato dal servizio tecnico.
Il dimensionamento di una valvola di sicurezza si basa sul bilancio tra portata volumetrica gene-
rata e quella scaricata. In forma algebrica, il bilancio su base volumetrica pu essere scritto co-
me:
K Tot A G
= Qvol (72-d)
dove:
: densit;
Qvol = W/ portata volumetrica, dove W la portata massica calcolata secondo le API RP
521;
A: superficie minima richiesta della sezione di scarico (orifizio);
G: flusso di massa (portata per unit di superficie);
KTot = Kd w Kb;
Kd: coefficiente di scarico (per la stima preliminare un valore compreso tra 0.65 e 0.85 pu
essere utilizzato);
Kb: coefficiente di correzione per la contropressione (si applica solo alle valvole bilanciate a
soffietto). Tale coefficiente calcolato tramite la figura 3.6.1.a.
Determinata la portata e le condizioni di scarico, il calcolo della sezione di scarico A si riduce al-
la determinazione del flusso di massa G secondo lequazione (72-d).
Per un fluido comprimibile (gas, liquido saturo o fluido bifase) che si espande attraverso un orifi-
zio, la velocit ed il volume specifico aumentano con laumentare della perdita di carico. Per del-
le condizioni fissate a monte dellorifizio, il flusso di massa G aumenta fino ad un valore massi-
mo in corrispondenza delle condizioni di flusso critico. Per determinare la superficie minima ri-
chiesta dunque necessario conoscere il valore massimo del flusso di massa G.
Il metodo HEM si basa sulle ipotesi di equilibrio termo-meccanico tra le due fasi: temperature
uguali e velocit uguali (non slip flow). Il flusso bifase pu essere trattato con lo stesso approc-
cio usato per un gas comprimibile sottoposto ad una trasformazione adiabatica. Nel caso di flus-
so in un orifizio ideale (senza attrito), il massimo di G si trova dunque massimizzando la funzio-
ne del flusso di massa (ottenuta dallequazione di conservazione dellenergia) che nellipotesi di
trasformzione isoentropica diventa:
G=
[2(h0 h )]
0.5
(72-e)
v
1
dove v = il volume specifico.
La metodologia DIERS utilizza la forma integrale del bilancio di energia attraverso un orifizio i-
deale. Questo approccio riduce notevolmente la complessit dei calcoli se associato ad
unappropriata legge di espansione bifasica, cio una correlazione P-v. Poich lorifizio ideale
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
T dS = 0 = dh v dP (72-f)
0.5
P
G = 2 vdP /v (72-g)
P0
2
v P P
1 = a 0 1 + b 0 1 (72-h)
v0 P P
v P
= 0 1 + 1 (72-i)
v0 P
Come gi anticipato, il metodo Omega nasce allo scopo di semplificare il metodo HEM. Tuttavia
lapplicazione del metodo omega implica il calcolo di numerosi parametri (necessari per il calco-
lo di ), ladozione di alcune assunzioni (processo di espansione isentalpico se la miscela fla-
shante, processo di espansione isentropico se la miscela bifase non flashante) e
lindividuazione, non banale, dello scenario in cui si opera (liquido flashante, flusso bifasico fla-
shante, flusso bifasico non flashante, presenza o meno di gas non-condensabili, prossimit alle
condizioni critiche per un componente puro, ampiezza del nominal boiling range per un sistema
multicomponente, ).
Al contrario, limplementazione dellHEM risulta particolarmente semplice nel caso in cui si di-
sponga di programmi di simulazione di processo (es. PRO II, HYSYS, etc.). In questo caso, tra-
mite il simulatore si pu ricostruire landamento della funzione G(h, v) (eq. 72-e) e trovarne fa-
cilmente il massimo in corrispondenza di un processo di espansione isentropico, che normal-
mente sostenibile nei casi di apertura dei dispositivi di sicurezza in cui si ha una notevole ac-
celerazione del fluido durante lo scarico a partire da condizioni iniziali pressoch di quiete.
Il metodo HEM stato implementato in PRO II. Lo schema della simulazione riportato in figura
3.6.3a.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
S3
S1 S2
F1 F2
MAX_G
MASS FLUX
Figura 3.6.3.a - Schema della simulazione di PROII per la determinazione del flusso
di massa G
Qui di seguito viene riportato linput e un estratto delloutput del PRO II per il calcolo del flusso di
massa G (il cui valore espresso in Kg/s-m2) per il seguente scenario di scarico:
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
********************************************************************************
TITLE PROJECT=Two Phase PSV, PROBLEM=SUMMER HIGH, DATE=09/22/03
********************************************************************************
FLASH UID=F2
FEED S2
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
PRODUCT V=S3
ISENTROPIC PRESSURE=21
CALCULATOR UID=MASS_FLUX
SEQUENCE STREAM=S2,S3
RESULT 1,Mass Flux
DEFINE P(1) AS STREAM=S2, ENTHALPY(J/HR)
DEFINE P(2) AS STREAM=S3, ENTHALPY(J/HR)
DEFINE P(3) AS STREAM=S3, RATE(WT,KG/H),TOTAL,WET
DEFINE P(4) AS STREAM=S3, HOTVOL(M3/H),WET
PROCEDURE
V(1)=P(3)/P(4) $ MASS DENSITY IN KG/M3
V(2)=P(1)/P(3)*1000000 $ ENTHALPY IN J/KG
V(3)=P(2)/P(3)*1000000 $ ENTHALPY IN J/KG
V(4)=(V(1)*(SQRT(2*(V(2)-V(3)))))
R(1)=V(4) $ MASS FLUX IN KG/S/M2
RETURN
OPTIMIZER UID=MAX_G
VARY ID=OPT1VARY1, FLASH=F2, PRES(BAR), MINI=1.0135, MAXI=42.8, &
STEPSIZE=100
OBJECTIVE CALCULATOR=MASS_FLUX, R(1), MAXIMIZE
********************************************************************************
END
********************************************************************************
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
CALCULATOR SUMMARY
Calculator Name MASS_FLUX
Result Name Value
1 Mass Flux 31556.4
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
G = 31556.4 Kg/s-m2
Si ha inoltre:
Kb = 1
Kd = 0.65
W 14.17
A= = m 2 = 6.907 cm2
G K b K d 31556.4 1 0.65
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Nota:
La perdita di carico totale tra il recipiente e la valvola di sicurezza, compresa la perdita di carico
dovuta alla contrazione, deve essere inferiore al 3% della pressione di taratura della valvola;
questa limitazione motivata dalla necessit di prevenire vibrazioni della valvola. Ci pu esse-
re un fattore critico per pressioni di taratura sotto 3,5 bar. La sezione della tubazione di ingresso,
quando sono collettate pi valvole di sicurezza, sar almeno uguale alla somma delle sezioni di
tutte le valvole di sicurezza che sono collegate al collettore. Per ogni valvola la dimensione deve
essere almeno uguale al bocchello di ingresso della valvola di sicurezza. Dove si prevede lo
sporcamento degli ingressi delle valvole di sicurezza per la presenza di coke, catalizzatore, ecc.
si dovrebbe prevedere una iniezione continua di vapore o di altri fluidi di spurgo nella colonna
montante tra il recipiente e la valvola di sicurezza. E' normalmente soddisfacente una velocit
del gas o vapore di 1,5 m/s nella colonna montante. Quando sono previste valvole incatenate
aperte all'ingresso di una valvola di sicurezza, si suggerisce di prevedere una valvola di sfioro
tra la valvola CSO e la valvola di sicurezza.
Quando noto leffettivo orifizio della valvola di sicurezza selezionato dal servizio tecnico spe-
cialistico il calcolo della perdita di carico totale deve essere verificato dalle unit di processo.
Nota:
La linea di scarico da ogni valvola di sicurezza non dovrebbe essere pi piccola del bocchello di
uscita della valvola stessa. Considerazioni di contropressione determinano la dimensione della
linea di scarico.
Le valvole che scaricano liquido e quelle che in servizio normale scaricano vapore, ma potreb-
bero scaricare liquido in certe condizioni, sono sempre scaricate ad un sistema chiuso. Vapori
altamente tossici devono essere scaricati ad un sistema chiuso.
La linea di scarico deve essere sempre pendente verso il collettore di blow-down e deve essere
autodrenante.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
4.4 Disposizioni sugli accessori di sicurezza e controllo dei recipienti contenenti gas com-
pressi, liquefatti o disciolti o vapori diversi dal vapore dacqua secondo ISPESL
(ex ANCC) - Raccolta E
I recipienti fissi contenenti gas compressi, liquefatti o disciolti o vapori diversi dal vapore dacqua
devono essere installati in modo tale che, durante il normale esercizio, non vengono superati i
limiti di temperatura e di pressione stabiliti nel progetto, indipendentemente dallintervento dei
dispositivi di sicurezza.
Tali recipienti devono essere muniti di:
a) un manometro od altro indicatore di pressione, con segno di massimo, controllabile a mez-
zo di manometro campione
b) una o pi valvole di sicurezza o dispositivi con frattura prestabilita
c) un termometro o altro indicatore idoneo di temperatura.
Detti dispositivi possono essere installati direttamente sulle apparecchiature o collegati alle stes-
se tramite tubazioni.
Secondo la disposizione E.1.D.6 paragrafo 2, gli indicatori di pressione devono avere la scala
graduata in kg/cm2 o in bar sulla quale sia indicata, con segno rosso, facilmente visibile, la pres-
sione di progetto o quella di taratura dei dispositivi di sicurezza e devono essere conformi a tutte
le caratteristiche indicate nel predetto paragrafo.
Occorre fare riferimento alla normativa ISPESL (ex ANCC) - Raccolta E, accessori di sicurezza
e controllo, (artt. 1723), Decreto Ministeriale 21 Maggio 1974, Capitolo E.1.D.2, paragrafo 12,
qui di seguito riportata.
4.5.1 Le valvole di sicurezza devono essere installate sui recipienti o sulle tubazioni ad essi collegate,
in corrispondenza della zona occupata dai vapori o gas. E consentita linstallazione in corri-
spondenza della zona occupata dal liquido per i recipienti montaliquidi fissi, destinati a contene-
re liquidi non corrosivi, non infiammabili o pericolosi.
In ogni caso agli effetti della taratura delle valvole di sicurezza si deve tener conto delle eventua-
li perdite di carico tra il punto di massima pressione ed il punto dinstallazione delle valvole stes-
se.
4.5.2 I recipienti che sono collegati insieme da tubazioni di diametro dichiarato adeguato dal costrutto-
re o dallutente e sulle quali non siano interposte intercettazioni, possono essere considerati
come unico recipiente per ci che riguarda lapplicazione delle valvole di sicurezza.
4.5.3 Il collegamento tra il recipiente e le valvole di sicurezza deve essere il pi corto possibile e deve
avere unarea di passaggio non inferiore allarea della connessione di ingresso della valvola
stessa, nel caso di pi valvole di sicurezza collegate con un unico condotto al recipiente, la se-
zione del condotto deve essere non inferiore alla somma delle aree delle connessioni di ingres-
so delle valvole di sicurezza prescritte. Su tali collegamenti non devono aversi prelievi di gas.
In ogni caso la perdita di carico fra il recipiente protetto e la valvola di sicurezza, alla portata q,
non dovr superare il 3% della pressione di taratura.
4.5.4 Disposizioni analoghe, salvo la limitazione della perdita di carico, che comunque deve essere
tale da non pregiudicare la funzionalit della valvola di sicurezza, valgono per leventuale con-
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
nessione di uscita o tubazioni di convogliamento dello scarico. Per i recipienti aventi pressione
di progetto 2 bar rel., la sezione della tubazione deve essere aumentata di almeno il 20%
4.5.5 Lo scarico di dispositivi di sicurezza deve avvenire in modo tale da evitare danni alle persone.
4.5.6 Nei casi previsti dallart. 22 del D.M. 21 maggio 1974 pu essere installata, sul tubo di comuni-
cazione tra il recipiente e la valvola di sicurezza, una valvola di intercettazione, semprech que-
sta risponda ai seguenti requisiti e condizioni:
a) abbia un diametro nominale non inferiore al diametro di ingresso della valvola di sicurezza e
venga rispettato il limite di perdita di carico di cui al punto 4.5.3;
b) sia piombata nella completa posizione di apertura, con il contrassegno dellISPESL (ex
ANCC) e loperazione di piombatura della valvola avvenga esclusivamente alla presenza di
un tecnico dell ISPESL (ex ANCC) su richiesta della ditta utente; lagente tecnico rediger
verbale di visita di accertamento che dovr essere inserito nel libretto matricolare del reci-
piente;
c) venga fatto carico alla ditta utente di tenere un registro per la notazione di ogni operazione
di piombatura e spiombatura della valvola e di avvisare l ISPESL (ex ANCC) ogni qualvolta
abbia dovuto spiombare la valvola per la sua chiusura;
d) venga fatto carico alla ditta utente di assicurare la sorveglianza continue diretta da parte di
persona capace dellesercizio del recipiente durante il periodo di chiusura della valvola
dintercettazione.
Analogamente, nel caso di scarico convogliato, pu essere installata una valvola di intercetta-
zione a valle della valvola di sicurezza, purch tale valvola di intercettazione risponda agli stessi
requisiti e condizioni dei punti b), c) e d), di cui sopra, abbia diametro nominale non inferiore al
diametro nominale di uscita della valvola di sicurezza (nel caso di recipiente protetto avente
pressione di progetto < 2 bar rel., tale diametro deve essere aumentato di almeno il 10%) e la
sua perdita di carico sia tale da non pregiudicare la funzionalit della valvola di sicurezza.
4.5.7 Salvo che nei casi previsti dal 2 capoverso dellart. 19 del D.M. 21 maggio 1974,
linstallazione, a monte e nel caso di scarico convogliato anche a valle di valvole di sicurezza, di
una valvola di scambio che consenta linstallazione contemporanea di due dispositivi di sicurez-
za, dei quali uno in servizio e laltro di riserva, purch:
a) la valvola di scambio sia progettata in modo che in nessun caso possano essere contempo-
raneamente intercettate entrambe le valvole di sicurezza;
b) la valvola di scambio a monte della valvola di sicurezza abbia diametro nominale non infe-
riore a quello di ingresso della valvola di sicurezza e venga rispettato il limite di perdita di
carico di cui al punto 4.5.3; la eventuale valvola di scambio a valle della valvola di sicurezza
abbia diametro nominale non inferiore a quello di uscita della valvola di sicurezza (nel caso
di recipiente protetto avente pressione di progetto 2 bar rel., tale diametro deve essere
aumentato di almeno il 10%) e la sua perdita di carico sia tale da non pregiudicare la fun-
zionalit della valvola di sicurezza;
c) nel caso di valvole di scambio installate sia a monte sia a valle di valvole di sicurezza esista
un sistema di interblocco che renda impossibili eventuali errori di manovra;
d) che sia fornito allagente tecnico dell ISPESL (ex ANCC) un certificato, rilasciato dal fabbri-
cante delle valvole di scambio, che contenga i dati - inclusi eventuali disegni - necessari per
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
la verifica della rispondenza delle valvole stesse ai punti a), b) e c) e che la valvola sia iden-
tificabile mediante punzonatura o targhetta stabilmente fissata ad essa.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
5.1 Introduzione
Qui di seguito vengono riportate delle linee guida al fine di permettere allingegnere di processo
una prima valutazione per la scelta del sistema di scarico.
Il metodo pi economico per scaricare vapori o liquidi provenienti da un dispositivo di sicurezza
quello di scaricare direttamente i vapori allatmosfera immediatamente a valle del dispositivo di
sicurezza, i liquidi non volatili in fogna e i liquidi volatili ad altre apparecchiature operanti a pres-
sione pi bassa.
Il liquidi non devono essere scaricati entro il sistema di scarico dei vapori, terminante con un
vent o con una torcia.
Nel caso di miscele bifase, bisogna prevedere apparecchiature opportunamente progettate per
separare la fase liquida da quella vapore non essendo adatti, solitamente scrubber e sistemi di
torcia. Ci in particolare in caso di presenza di dispositivi di sicurezza che provocano la depres-
surizzazione del recipiente (esempio dischi di rottura), poich in questo caso pu formarsi una
miscela bifase a seguito della loro apertura.
Questi metodi sono preferiti a un sistema di scarico chiuso o a un collettore di raccolta sfiati
(blowdown) a meno che non vi siano limitazioni o controindicazioni dovute a:
b) Particolari condizioni meteorologiche che favoriscono laccumulo e/o la ricaduta di tali so-
stanze al suolo.
c) Propriet dei vapori scaricati, come tossicit, volatilit, infiammabilit, contenuto di liquido
trascinato e peso molecolare.
Oltre alle limitazioni di cui al paragrafo precedente, un fluido pu essere scaricato allatmosfera
se si trova allo stato di vapore, se la sua temperatura al di sotto di quella di autoignizione e se
possiede una delle seguenti propriet:
a) Le densit dei vapori infiammabili sono uguali o pi leggeri dellaria.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
La non pericolosit dello scarico dovrebbe essere dimostrata anche con unanalisi di dispersio-
ne atta a valutare che lestensione e/o sviluppo della nube di vapori scaricati non interessi aree
dove possibile la presenza di persone o di fonti di innesco di incendio e che, anche nel caso di
innesco accidentale dellincendio, non si producono danni rilevanti.
Nota: queste distanze sono le minime necessarie per prevenire rischi significativi per il persona-
le di terra o lavorante su strutture adiacenti dovuti ai vapori non tossici scaricati.
La possibilit che i vapori scaricati allatmosfera possano prendere fuoco viene considerata: in
tal caso il calore entrante su piattaforme vicine non deve superare i 6.3 kW/m (2 000 Btu/ft/h)
in modo da non danneggiare le strutture stesse.
La velocit alluscita dello sfiato sar la pi alta possibile, quando possibile non meno di 150 m/s
alla capacit di scarico richiesta.
Il diametro di un comune sfiato non sar pi piccolo del pi grande bocchello di uscita della val-
vola di sicurezza, e varier di dimensione solo sulla base di considerazioni di contropressione.
Dove lo scarico dei vapori allatmosfera o a un sistema a bassa pressione non permesso o
realizzabile, il vapore sar scaricato in un sistema chiuso che termina in una torcia.
La linea di scarico deve essere sempre pendente verso il collettore di blowdown e deve essere
autodrenante.
Vapori provenienti da liquidi volatili e gas incondensabili sono inviati in un sistema chiuso e tor-
cia.
La funzione primaria di una torcia quella di convertire prodotti infiammabili, tossici o corrosivi,
mediante combustione, in composti meno desiderabili.
I liquidi, se presenti, vengono separati in un separatore liquido-vapore.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Correnti che hanno un elevato contenuto in acido solfidrico non saranno inviati ad una comune
torcia o a un comune sistema di scarico a meno che questi siano stati opportunamente proget-
tati per questo scopo.
Ci previene la diffusione di gas acido allinterno del sistema torcia ed evita attacchi corrosivi, da
parte dellacido solfidrico, con conseguente deposito di solfuri. Correnti contenenti vapori corro-
sivi (come acido fluoridrico o acido cloridrico) prima di essere scaricate dentro il sistema di tor-
cia, verranno neutralizzate.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Pressione di scatto
Definita secondo le Istruzioni di cui al paragrafo 2.1.7. Nella tabella UM indicare il codice cor-
rispondente alla unit di misura scelta (codice 17).
Percentuale di sovrapressione
Definita secondo le Istruzioni di cui al paragrafo 2.1.7.
Contropressione costante
Indicare il valore della contropressione costante, se c'.
Nella tabella UM indicare il codice corrispondente alla unit di misura scelta (codice 18).
Contropressione variabile
Indicare il valore della contropressione variabile, se c'.
Nella tabella UM indicare il codice corrispondente alla unit di misura scelta (codice 18).
Nota:
Il valore della contropressione (costante o variabile) indicato nella specifica pu variare nel
corso della progettazione per cui il valore indicato nella prima emissione indicativo e sog-
getto a successiva revisione.
In questo caso indispensabile concordare con AUS il valore di contropressione da inserire
nel foglio dati al fine di evitare che in fase di successivo calcolo rigoroso, si abbiano sco-
stamenti tali da vanificare il dimensionamento delle valvole di sicurezza gi effettuato da
SMI.
Incamiciatura
Indicare con S o N se prevista (S) o no (N) la incamiciatura della valvola.
La valvola viene incamiciata quando il punto di scorrimento del liquido, che pu entrare nel-
la valvola, maggiore o uguale alla temperatura minima ambiente, ci per evitare l'intasa-
mento dei meccanismi di scatto della valvola.
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Per ogni recipiente protetto dalla valvola di sicurezza indicare la pressione di progetto come
compare nel foglio dati del recipiente stesso. Per le unit di misura indicare nella tabella UM
il codice corrispondente allunit di misura scelta (codice 18).
Temperatura di progetto
Per ogni recipiente protetto dalla valvola di sicurezza indicare la temperatura di progetto
come compare nel foglio dati del recipiente stesso. Per le unit di misura indicare nella ta-
bella UM il codice corrispondente allunit di misura scelta (codice 21).
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato
$ PRG.PR.GEN.0005
Memorandum revisioni
Cod. Modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94 Cod.file: CRIDESBI.DOT file dati: prg_pr_gen_0005_r01_i_f.doc
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato