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Aspettando Godot
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Ultime modifiche Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Aspettando Godot (disambigua).
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Vetrina Aspettando Godot (in francese En Attendant Godot, in inglese Waiting for Godot) è una delle più
Aiuto
Aspettando Godot
famose opere teatrali di Samuel Beckett.
Sportello informazioni Opera teatrale in due atti
Dramma associato al cosiddetto teatro dell'assurdo e costruito intorno alla condizione dell'attesa,
Comunità
Aspettando Godot venne scritto verso la fine degli anni quaranta e pubblicato in lingua francese
Portale Comunità nel 1952, cioè dopo la seconda guerra mondiale, in un'epoca post-atomica. La prima
Bar
rappresentazione si tenne a Parigi nel 1953 al Théâtre de Babylone sotto la regia di Roger Blin,
Il Wikipediano
che per l'occasione rivestì anche il ruolo di Pozzo. Nel 1954, Beckett - autore irlandese di nascita -
Fai una donazione
Contatti tradusse l'opera in inglese.

Strumenti Indice [nascondi]


Autore Samuel Beckett
Puntano qui 1 Trama
Titolo En Attendant Godot -
Modifiche correlate 2 Analisi dell'opera
originale Waiting for Godot
Carica su Commons 3 Assenza di una struttura tradizionale
Lingue Francese
Pagine speciali 4 Nella cultura di massa originali Inglese
Link permanente
5 Edizioni Genere Teatro dell'assurdo
Informazioni pagina
6 Bibliografia Composto Éditions de Minuit, 1952
Elemento Wikidata
Cita questa voce 7 Voci correlate nel
8 Altri progetti Prima 1953
In altri progetti assoluta Théâtre de Babylone,
9 Collegamenti esterni
Wikimedia Commons Parigi
Personaggi
Stampa/esporta
Trama [ modifica | modifica wikitesto ] Estragone: Lucien Raimbourg
Crea un libro Vladimiro: Pierre Latour
Scarica come PDF
Vladimir (chiamato anche Didi) ed Estragon (chiamato anche Gogo) stanno aspettando su una
Lucky: Jean Martin
Versione stampabile desolata strada di campagna un certo "Signor Godot". Non vi è nulla sulla scena, solo un albero
Pozzo: Roger Blin
dietro ai due personaggi che regola la concezione temporale attraverso la caduta delle foglie che Ragazzo
In altre lingue
indica il passare dei giorni. Ma Godot non appare mai sulla scena, e nulla si sa sul suo conto. Egli
Català si limita a mandare un ragazzo dai due vagabondi, il quale dirà ai due protagonisti che Godot Manuale
Deutsch
"oggi non verrà, ma verrà domani".
Ελληνικά
English I due uomini, vestiti come barboni, si lamentano continuamente del freddo, della fame e del loro stato esistenziale; litigano, pensano di
Français separarsi (anche di suicidarsi) ma alla fine restano l'uno dipendente dall'altro. Ed è proprio attraverso i loro discorsi sconnessi e superficiali,
िह ी inerenti ad argomenti futili e banali, che emerge il nonsenso della vita umana.
Hrvatski
Slovenščina A un certo punto del dramma, arrivano altri due personaggi: Pozzo e Lucky. Pozzo, che si definisce il proprietario della terra sulla quale
中文 Vladimir ed Estragon stanno, è un uomo crudele e al tempo stesso "pietoso", tratta il suo servo Lucky come una bestia, tenendolo al
Altre 46 guinzaglio con una lunga corda. Pozzo è il padrone, Lucky il servo e la corda che li unisce indica un legame reciproco apparentemente
Modifica inscindibile. I due nuovi personaggi successivamente escono di scena. Didi e Gogo, dopo aver avuto l'incontro con il ragazzo "messaggero
collegamenti
di Godot", rimangono fermi mentre si dicono "Well? Shall we go?" (E ora? Possiamo andare?) - "Yes, let's go" (Sì, andiamo), e l'indicazione
scenica dice ironicamente "They do not move" (Non si muovono). Il linguaggio non riproduce più la realizzazione della volontà individuale.
Non esiste più legame fra parola e azione, fra il linguaggio e la storia che dovrebbe esprimere, comunicare e attivare.

Il secondo atto differisce solo in apparenza dal primo: Vladimir ed Estragon sono di nuovo nello stesso posto della sera precedente.
Continuano a parlare (a volte con "non senso", a volte utilizzando luoghi comuni con effetti comici). Ritornano in scena Pozzo, che è
diventato cieco, e Lucky, che ora è muto, ma con una differenza: ora la corda che li unisce è più corta ad indicare la soffocante simbiosi dei
due. Escono di scena. Rientra il ragazzo che dice che anche oggi il Signor Godot non verrà. Esce. E Vladimir ed Estragon rimangono lì
mentre dicono "Well? Shall we go?" - "Yes, let's go". E l'indicazione scenica che mette fine al dramma dice "They do not move."

Analisi dell'opera [ modifica | modifica wikitesto ]

Questa voce o sezione sull'argomento drammi non cita le fonti necessarie o quelle presenti
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In Inglese God vuol dire Dio, mentre "dot" si traduce con "punto". Quindi qualcuno ha ipotizzato che Beckett abbia in questo modo lasciato
un'interpretazione sull'identità di Godot. Il suffisso "ot" vuol dire a sua volta "piccolo" in francese, dando un'ulteriore caratteristica al Dio in
questione. In un'intervista Beckett stesso rifiuta questa lettura di Godot: non aveva nessuna intenzione di riferirsi a Dio - piccolo o grande
che sia. È a questo che R. Barone si riferisce quando nella sua opera su Beckett "Il divertimento Beckettiano..." spiega che la parola
"Godot" è formata dalle due parole "go" e "dot" rispettivamente "va" e "fermo" poiché "dot" in inglese è "punto". L'autore voleva sottolineare
la frustrazione dell'uomo nel suo tentativo fallimentare di "muoversi", procedere, cambiare la sua posizione.

Ciò è confermato dal titolo di un'altra grande opera Rockaby (Dondolo in italiano). Il titolo è formato dalle parole "rock" cioè dondolare,
muoversi verso una direzione, da "a", suono indistinto e rappresenta il nulla, lo Zero e "by" che deve essere inteso nella sua pronuncia
uguale alla parola "bye", cioè "addio", "vado via"; quindi "dondolo" "mi muovo", raggiunto il punto di massimo movimento del "pendolo"
passando per il punto "zero" e ritorno indietro, vado via, "bye" per l'appunto. Ancora una volta tentativo fallimentare e fallito di procedere
per ritornare al punto di partenza in un "endless" ripetizione di azioni (non è un caso che l'ultimo verso di Rockaby non presenta un punto, e
si può iniziare a leggerlo dal principio proprio come in una ninna-nanna).

Assenza di una struttura tradizionale [ modifica | modifica wikitesto ]

L'opera è divisa in due atti, nei quali non c'è sviluppo nel tempo, poiché non sembra esistere possibilità di cambiamento. La trama è ridotta
all'essenziale, è solo un'evoluzione di micro-eventi. Apparentemente sembra tutto fermo, ma a guardare bene "tutto è in movimento". Non
c'è l'ambiente circostante, se non una strada desolata con un salice piangente spoglio, che nel secondo atto mostrerà alcune foglie. Il
tempo sembra "immobile". Eppure scorre. I gesti che fanno i protagonisti sono essenziali, ripetitivi. Vi sono molte pause e silenzi. A volte si
ride, a volte si riflette in Aspettando Godot, come se si fosse a "teatro o al circo" (dicono i personaggi).

Nella cultura di massa [ modifica | modifica wikitesto ]


Nella cultura popolare Aspettando Godot è divenuto sinonimo di una situazione (spesso esistenziale), in cui si aspetta un avvenimento
che dà l'apparenza di essere imminente, ma che nella realtà non accade mai e in cui di solito chi l'attende non fa nulla affinché questo
si realizzi (come i due barboni che si limitano ad aspettare sulla panchina invece di avviarsi incontro a Godot).
Molti autori si sono ispirati all'opera di Beckett, creando addirittura sequel non ufficiali del dramma, come ad esempio Godot è arrivato
(1966) di Miodrag Bulatović.
Aspettando Godot è il titolo di un album del 1972 di Claudio Lolli e di una canzone ivi contenuta.
Aspettando godo, nome che scherniva quello di quest'opera, è il titolo di uno spettacolo teatrale del 1991 del comico Claudio Bisio.
Un film italiano del 1977, Il giorno dell'Assunta di Nino Russo, è fortemente ispirato all'opera di Beckett.

Edizioni [ modifica | modifica wikitesto ]


Samuel Beckett, En attendant Godot, Éditions de Minuit, Paris 1952
Samuel Beckett, Waiting for Godot, Faber and Faber, London 1956
Samuel Beckett, Aspettando Godot, trad. Carlo Fruttero, in Teatro, Einaudi, Torino 1968, pp. 7–102; e in Teatro completo, Einaudi-
Gallimard, Torino 1994, pp. 1–83

Bibliografia [ modifica | modifica wikitesto ]


Walter D. Asmus, Beckett dirige Godot [1975], trad. Lorenzo Mucci, in Sergio Colomba (a cura di), Le ceneri della commedia, Bulzoni,
Roma 1997, pp. 387–98
James Knowlson e D. McMillan (a cura di), The Theatrical Notebooks of Samuel Beckett I: «Waiting for Godot», Faber and Faber,
London 1993
Martin Esslin, Il teatro dell'assurdo, Abete, 1975

Voci correlate [ modifica | modifica wikitesto ]


I 100 libri del secolo di le Monde

Altri progetti [ modifica | modifica wikitesto ]


Wikiquote contiene citazioni di o su Aspettando Godot
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aspettando Godot

Collegamenti esterni [ modifica | modifica wikitesto ]


(EN) Aspettando Godot , su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
(EN) Programmazione teatrale di Aspettando Godot , su Internet Broadway Database, The Broadway League.
V·D·M Opere di Samuel Beckett [mostra]

VIAF (EN) 183749438 · LCCN (EN) no2007005128 · GND (DE) 4201228-4 · BNF (FR) cb119663309 (data) ·
Controllo di autorità
WorldCat Identities (EN) no2007-005128

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Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 15 mag 2019 alle 17:16.

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