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CSIE - CSIEn
gioved 24 gennaio 2008 gioved
Normativa vigente Tipologia e valenze della manutenzione Sistema manutenzione negli edifici
Concetti e definizioni di base: degradamento, obsolescenza, manutenzione Tipologie e strategie di manutenzione
Esempi
Esempi di impostazione del piano di manutenzione e dei manuali duso e di manutenzione Illustrazione della tesina finale
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Normativa vigente
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D.P.R. n. 457/78, art. 31 Documento UE 26/05/93, allegato II D.Lgs. n. 626/94, art. 3 Legge n. 109/94, art. 16 comma 5 D.Lgs. n. 494/96, art. 4 DPR n. 37/98, art. 5 DPR n. 554/99, art. 35 Norme UNI
terminologia (UNI 9910 e UNI 10147) principi fondamentali (UNI 10224) contratti di appalto (UNI 10144, UNI 10145, UNI 10146, UNI 10148 ) criteri di progettazione della manutenzione (UNI 10366)
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D.Lgs. n. 626/94, art. 3 comma 1 Le misure generali per la protezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori sono:
a) valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza b) eliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tec-
o) p) q) r) s)
nico e, ove ci non possibile, loro riduzione al minimo misure di protezione collettiva ed individuale misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave ed immediato uso di segnali di avvertimento e di sicurezza regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine ed impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformit alle indicazioni dei fabbricanti
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La legge n. 109/94 integrata dalla legge n. 415/98: Definisce lavori pubblici (art. 2, comma 1) le attivit di costruzione, demolizione, recupero, ristrutturazione, restauro e manutenzione di opere ed impianti, anche di presidio e difesa ambientale e di ingegneria naturalistica Impone come prioritari (art. 14, comma 3), in ciascuna categoria del piano triennale di programmazione, i lavori di manutenzione, recupero del patrimonio esistente, completamento dei lavori gi iniziati Impone (art. 16, comma 5) la presenza nel progetto esecutivo di un piano di manutenzione dell'opera e delle sue parti da redigersi nei termini, con le modalit, i contenuti, i tempi e la gradualit del regolamento di attuazione
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Art. 4 del D.Lgs. n. 494/96 1. Durante la progettazione esecutiva dellopera, e comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte, il coordinatore per la progettazione:
Redige il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all art. 12, e il piano di sicurezza di cui allart. 13 b) Predispone un fascicolo contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, tenendo conto delle specifiche norme di buona tecnica e dell Allegato II al documento UE 260/5/93
a)
2. Il fascicolo di cui al comma 1 lettera b) preso in considerazione allatto di eventuali lavori successivi sullopera
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Art. 5, comma 2, del DPR n. 37/98 2) Con riferimento a impianti e dispositivi sensibili in materia di prevenzione incendi, prescrive: i controlli, le verifiche, gli interventi di manutenzione devono essere annotati in un apposito registro a cura dei responsabili dellattivit
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Individua (art. 15, comma 1) come fine fondamentale della progettazione: la realizzazione di un intervento di qualit e tecnicamente valido, nel rispetto del miglior rapporto fra i benefici e i costi globali di costruzione, manutenzione e gestione Impone (art. 35, comma 1e) la redazione di piani di manutenzione dell'opera e delle sue parti
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Norme principali: UNI 9910 Terminologia sulla fidatezza e qualit UNI 10147 Manutenzione Terminologia UNI 10144 Classificazione dei servizi di manutenzione UNI 10148 Gestione di un contratto di manutenzione UNI 10366 Criteri di progettazione della manutenzione UNI 10388 Indici di manutenzione UNI 10224 Principi fondamentali della funzione manutenzione UNI 10584 Sistema informativo di manutenzione UNI 10604 Criteri di progettazione, gestione e controllo dei servizi di manutenzione di immobili
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Norme principali: UNI 10722 Qualificazione e controllo del progetto edilizio di nuove costruzioni UNI 10723 Classificazione e definizione delle fasi progettuali degli interventi edilizi di nuova costruzione UNI 10874 Criteri di stesura dei manuali duso e di manutenzione norme di gestione e manutenzione di impianti
UNI 8364 Impianti di riscaldamento Controllo e manutenzione UNI 9317 Impianti di riscaldamento Conduzione e controllo
La norma UNI 10874 sar richiamata in seguito per limpostazione della tesi conclusiva
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Sistema manutenzione
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Il sistema manutenzione si prospetta come un insieme di attivit e conoscenze caratterizzato da una complessit elevata che sta assumendo rapidamente una valenza economica primaria, quindi richiede un ripensamento totale dei modelli organizzativi e gestionali, caratterizzato da: Esigenza di salvaguardia nel tempo del valore immobiliare Pluralit di soggetti responsabili (proprietario, amministratore, inquilino, datore di lavoro, ) Durata nel tempo elevata Il sistema manutenzione richiede la disponibilit di un piano articolato sulla base di dati certi
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Il sistema manutenzione deve essere in grado di contrastare due fenomeni principali che si manifestano allinizio della vita utile di un manufatto e si esaltano nel tempo: Processo di trasformazione entropica che conduce al degradamento del manufatto Processo di obsolescenza che conduce a una diminuzione della qualit apparente del manufatto quindi deve mirare a studiare: La curva di decadimento entropico e le modalit di ricostruzione dellentropia originaria La curva di obsolescenza e le possibilit di integrare il manufatto con le novit tecniche ritenute necessarie
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Lobsolescenza discende da considerazioni prevalentemente funzionali (standard qualitativo- normativi ) e tecnologici (offerta concorrente e domanda), ma anche a considerazioni economiche (dinami ca di mercato) Il degradamento discende da considerazioni eminentemente tecniche legate allinvecchiamento (provocato da agenti atmosferici, da patologie specifiche, da u sura)
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I due processi di trasformazione obsolescenza e degradamento provocano un incremento del gap di prestazioni fra qualit richiesta dagli utenti e qualit erogata dal manufatto, ma il primo non pu qualit richiesta essere contrastato (anzi: va faqualit obsolescenza vorito), quindi necessario con - z ( t ) qualit iniziale qualit trastare decisamente il secondo 10 dinamica prestazioni necessario quindi eseguire due degradamento tipi di interventi (manutenibilit v( t ) e affidabilit ) la cui combinazione detta manutenzione
manutenibilit manutenibilit affidabilit affidabilit MANUTENZIONE
tx
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Processo manutenzione
Il processo manutenzione ha il fine primario di ridurre il pi possibile il tempo nel quale permane un gap di prestazioni tramite le due azioni combinate seguenti: Contrasto della funzione degradamento (prevedibile) mediante riparazioni, sostituzioni, utilizzazione di componenti migliori o di affidabilit nota (adozione auspicabile di azioni preventive) Agevolazione della funzione obsolescenza (imprevedibile) mediante accelerazione delle procedure di adeguamento ai nuovi livelli qualitativi richiesti, ottenibile con una manutenzione costante che aum enti il grado di manutenibilit del manufatto perseguibili in fase di gestione del manufatto mediante opportun e politiche di manutenzione, la cui efficacia vincolata peraltro dalle scelte tecniche effettuate in fase di progettazione
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Etimologia di manutenzione
Vocabolo di origine latina (manutenzio, -onis ) derivato dalla locu zione manu tenere: tenere con la mano una cosa in modo che ri manga a lungo in essere o in efficienza Lavoro intrapreso con lo scopo di mantenere, restaurare o migliorare ogni attrezzatura, parte del fabbricato, area circostante e servizio, sino a ottenere uno standard corrente accettabile e per garantire la funzionalit e il valore del complesso edilizio (Building Maintenance Commitee , 1972) Combinazione di tutte le azioni tecniche e amministrative, incluse le azioni di supervisione , volte a mantenere o riportare unentit in condizioni di svolgere la funzione richiesta (UNI, 1993)
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La manutenzione riceve in ingresso un segnale derrore nella funzione di trasferimento (FdT) manufatto funzione rilevata a seguito di unattivit continua di osservazione e controllo del manufatto, e deve eseguire una funzione ex-ante anche rispetto allattivit progettuale, con trasferimento di dati quali modalit e tempi di guasto o decadimento di prestazioni, o di informazioni su accorgimenti per facilitare gli interventi manutentivi (concetti di learning by doing e lerning by using )
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Tipologie di manutenzione
Ordinaria
Opere di:
riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici integrazione e mantenimento in efficienza degli impianti tecnologici esistenti
Straordinaria
Opere e modifiche necessarie per:
Rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici Realizzare o integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici
Ristrutturazione edilizia
Interventi di trasformazione dellorganismo edilizio
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Manutenzione : combinazione di tutte le azioni tecniche, incluse quelle di supervisione, volte a mantenere o a riportare una entit nello stato in cui possa eseguire la funzione ri-
chiesta
Preventiva
Ciclica (periodica in base ai cicli di utilizzazione) Condizionata (in base a indici di funzionamento) Predittiva (in base a indagini probabilistiche)
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Strategie manutentive - 1
Le strategie manutentive utilizzabili in relazione al comportamento dei componenti specifici utilizzati nel sistema edilizio, possono essere riassunte nelle quattro classi seguenti: Correttiva, cui si ricorre a seguito di rilevazione di unavaria al fine di riportare unentit in condizioni di eseguire in modo corretto la funzione richiesta Predittiva, o condizionata, cui si ricorre quando si desidera intervenire, grazie a unattivit ispettiva preventiva, nellultimo momento utile prima che si manifesti il guasto che determina lassoluta necessit dellintervento, quindi la ricaduta nella strategia di intervento correttiva
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Strategie manutentive - 2
Programmata, o preventiva, cui si pu ricorrere a intervalli predeterminati, o in accordo a criteri prescritti, al fine di ridurre la probabilit di guasto, o la degradazione del funzionamento di unentit quando:
La periodicit del controllo fissata da norme specifiche Si conoscono con precisione sufficiente i tassi di guasto dei co mponenti
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La strategia scelta in relazione alle esigenze dellutilizzatore dellimmobile con i seguenti criteri: Correttiva se si desidera minimizzare il costo complessivo di manutenzione e gestione Opportunistica se si desidera ottimizzare i costi sfruttando la concomitanza di altri interventi Predittiva se si desidera limitare gli interventi e i costi manutentivi senza attendere il fuori servizio determinato da un guasto Preventiva se si desidera privilegiare lefficienza dellimmobile piuttosto che il contenimento dei costi Migliorativa se si desidera salvaguardare (non incrementare) il valore patrimoniale di unentit
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Il programma di manutenzione deve identificare gli interventi manutentivi in grado di soddisfare le esigenze di efficienza funzionale ed operativa dei subsistemi tecnologici contenendo al massimo i costi delle attivit manutentive Leconomicit deve essere perseguita individuando, per ciascun malfunzionamento prevedibile, la strategia manutentiva applicabile pi efficace: Applicabile in quanto concretamente finalizzata a prevenire un malfunzionamento, o almeno a mitigarne gli effetti, e risolutiva Efficace in quanto strategia applicabile ottimale economicamente
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Nelledilizia si pone attenzione agli aspetti immediatamente percepibili, a breve termine, mentre non si riconosce la valenza della manutenzione (assenza di guasti-anomalie, mantenimento nel tempo di funzioni-valore), che interessa invece almeno i seguenti aspetti: La manutenzione ha un ruolo importante nel manRegolamentari e legali tenimento delle condizioni igieniche e di sicurezza Le attivit che si svolgono in un ambiente produFunzionali dellambiente cono profitti garantiti solo da una manutenzione La qualit Gestione patrimoniale globale regolare e lefficienza della manutenzione, e i suoi costi, determinano la conservazione e la valoLo sfruttamento economico del patrimonio legaEconomiche rizzazione del patrimonio to al controllo delle spese generali, sulle quali inciLa qualit ambienti di Qualit delle attivit lavorative dono i costieglimanutenzionelavoro determinata di dal comfort degli stessi, quindi dalla funzionalit La qualit dello stato di conservazione degli amCommerciali e dimmagine degli impianti, dunque dalla loro manutenzione
bienti, quindi della loro manutenzione, contribuisce attivamente allimmagine aziendale
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La vita di un manufatto (costruzione edile, impianto, macchina o attrezzo, componente) pu essere suddivisa nelle seguenti tre fasi :
durata (anni) operazioni in base ad aspetti finanziari, commerciali e giuridici, con pianificazione, previsione costo, definizione budget e programmazione concezione, definizione prestazioni, calcoli, analisi e computo dei costi costruzione e controllo tecnico esercizio, manutenzione, interventi pesanti, riabilitazione, demolizione incidenza costo (%) 2 4
2 15 20 75 80
lultima delle quali comporta oltre il 75% dei costi globali, quindi preponderante sulle prime due che, spesso, sono le uniche consi derate nei computi economici del manufatto
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Costo globale
detto Costo globale, o Costo del ciclo di vita (LCC: Life Cycle Cost ) di un manufatto la sommatoria del costo complessivo di produzione (investimento iniziale), di gestione, e di dismissione (costi algebrici differiti) Concepire un progetto in Costo globale, o metaprogetto, significa quindi tenere presenti le conseguenze finanziarie (costi di utilizzazione, manutenzione e dismissione) delle scelte iniziali gi nella fase della loro definizione Ovviamente, nella definizione del costo globale si dovranno tene re in considerazione gli elementi che concorrono realmente alla sua definizione, non quelli trascurabili
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i cui addendi, espressi in moneta costante, sono: Ci : costi iniziali Cm : costi di manutenzione Ce : costi energetici Cp : costi delle pulizie Cg : costi di gestione e generali Cu : costi di utilizzazione Pv : prezzo di vendita (+) o costi finali (-)
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Costi di manutenzione
Si suddivide l immobile in macrocomponenti oggetto di manutenzione, e si valuta lincidenza sul costo iniziale, in lustri successivi, di tutte le attivit necessarie a mantenere, o riportare, un immobile in uno stato atto allespletamento della funzione richiesta Si compila quindi una matrice di manutenzione le cui righe riassuntive consentono il tracciamento di un profilo di manutenzione ch e descrive in modo quantitativo gli interventi programmati nel tempo e il costo globale progressivo
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Suddiviso l immobile in macrocomponenti oggetto di manutenzione, si valutano i tempi e lincidenza delle singole attivit inquadrati nella matrice di manutenzione:
250,0 200,0 150,0 100,0 50,0 0,0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 200,0 180,0 160,0 140,0 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0
anni % 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 Fondazioni 7,0 Struttura 8,0 20 Solai 8,0 Copertura 4,0 Impermeabilizzazione 2,0 100 100 Scale 1,0 20 Muri esterni 10,0 10 10 Finestre 6,0 8 8 Porte esterne 1,0 50 Porte interne 2,0 10 10 Tramezzi 4,0 Strutture in ferro 1,0 10 50 10 50 10 Finiture tramezzi 4,0 10 10 Finiture pavimenti 6,0 10 10 10 10 10 Finiture soffitti 4,0 10 10 Sanitari 2,0 50 50 Impianto idrico-sanitario 4,0 50 100 Centrale termica 1,0 50 100 Impianto riscaldamento 7,0 50 100 Quadri elettrici 2,0 50 100 Impianto elettrico 5,0 25 100 25 Frutti elettrici 2,0 100 100 100 Impianto di scarico 3,0 25 50 25 Sistemazioni esterne 6,0 2 4 2 4 25 4 2 25 2 4 2 Manutenzione routine 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 incidenza 100,0 2,6 3,4 6,6 14,5 5,8 12,4 2,6 23,0 6,6 6,8 2,6 2,5 totale progressivo 102,6 106,1 112,7 127,2 133,0 145,4 148,1 171,0 177,7 184,5 187,1 189,6
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Costi energetici
I costi energetici sono strettamente correlati alla tipologia degli impianti (riscaldamento- condizionamento, illuminazione, etc.) e alla loro interconnessione col subsistema edile (coibentazione, vetrate, tinteggiatura interna, etc.) opportuno ricordare, a questo proposito, la validit della progettazione integrata
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La pulizia costituisce il primo fondamentale livello di manutenzione, che interagisce sinergicamente con le attivit manutentive non specialistiche I costi delle pulizie sono legati non solo al livello di igiene richiesto negli ambienti, ma anche alle scelte progettuali (per esempio relative alla pulizia delle facciate trasparenti)
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In letteratura si dispone di dati affidabili su: Spese di gestione (vigilanza-guardiania, facchinaggi, mensa, locazione, etc.) Spese generali (amministrazione, etc.) ma insufficienti e frammentati su: Durabilit di componenti e subsistemi soprattutto a causa: Della disponibilit ancora solo recente di sistemi informativi adeguati Del notevole gradiente dellinnovazione tecnologica Dellestrema variabilit delle esigenze degli utilizzatori
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Costi di utilizzazione
I costi di utilizzazione comprendono tutti i costi utili a garantire e supportare il funzionamento di un immobile con riferimento al compito assegnatogli per il suo ciclo di vita
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Costi finali
I costi finali comprendono tutti i costi che possono insorgere al termine della vita economica utile dell edificio in relazione alle possibili strategie immobiliari che si intende proseguire: Rinnovo Ristrutturazione Demolizione e ricostruzione Vendita
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Le scelte metaprogettuali influenzano il costo globale, ma anche la distribuzione temporale dei costi e la loro distribuzione nelle fasi di vita: a) Metaprogettazione (UNI 10723) b) Progettazione c) Realizzazione d) Gestione e Manutenzione
ab
LCC
ab
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METAPROGETTO ECONOMICO
PROGETTO TECNOLOGICO
PROGRAMMAZIONE OPERATIVA
PROGETTO OPERATIVO
PROGRAMMAZIONE GESTIONALE
PROGETTO GESTIONALE
GESTIONE CORRENTE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA PROGETTO ECONOMICO ESERCIZIO IMPIANTI COSTRUZIONE ORGANISMO EDILIZIO MANUTENZIONE
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Incertezze previsionali
Nelle fasi iniziali del progetto i fe- 100 obsolescenza nomeni di obsolescenza e degra- I% damento non si possono stimare, degradamento ma lincertezza sul degradamento pi contenuta, e prevedibile con 0 c d ab t modelli probabilistici termine ciclo di vita per interessante valutare il comportamento nel tempo del manu fatto, cio tempi e modalit di perdita delle sue capacit funzionali La stima del livello di entropia del manufatto pu essere fatta con la funzione affidabilit (0A1 ), che aiuta anche nella stima del livello di manutenibilit
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Analisi affidabilistica
Lanalisi affidabilistica ha il compito di produrre modelli probabilistici che consentano di formulare ipotesi preventive sul comportamento nel tempo di elementi e sistemi tecnici Al fine di raggiungere una sostanziale rispondenza fra il modello e la realt fisica, i modelli devono essere impostati secondo le quattro fasi seguenti: Osservazioni sperimentali e relativa descrizione statistica Adozione di un modello probabilistico consequenziale Calcolo delle probabilit di eventi campione per la validazione del modello Predizioni ex-ante sul comportamento di manufatti analoghi
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Concetto di affidabilit
Si pu definire affidabilit di un manufatto la probabilit che il manufatto (elemento o sistema di elementi interagenti) funzioni col livello qualitativo fissato, in condizioni ambientali specificate, senza guastarsi per un tempo t F Il concetto di affidabilit associa quindi alla durata di vita: La qualit prestazionale desiderata Il tempo tF di funzionamento prescritto Le condizioni ambientali e di impiego di riferimento che, pertanto, devono essere prefissati
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Costi dellaffidabilit
Lincremento dellaffidabilit riduce i costi di manutenzione, ma incrementa i costi di prodotto, Costo del prodotto quindi i suoi costi non sono Costo della manutenzione Costo totale dellaffidabilit dell affidabilit proporzionali, ma presentano un minimo che individua l affidabilit economica ottima Ovviamente altre considerazioni (per esempio: costi sociali) potrebbero consigiare ladozione di valori di affidabilit maggiori 0 25 50 75 100
dellaffidabilit Costi dell affidabilit livello di affidabilit % affidabilit 49/184
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La distribuzione dei guasti nel tempo di una famiglia di manufatti funzione del numero N di campioni rilavati e, al crescere di N, ten de alla distribuzione normale (Gaussiana ) come dimostra il teorema del limite centrale
24 20 16 12 8 4 0 1 3 5 7 9 11 13 15
N=45
24 20 16 12 8 4 0 1 3 5
N=92
24 20 16 12 8 4 0
N=159
11 13 15
11 13 15
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Ancor pi importante della distribuzione del numero di eventi negativi la loro distribuzione in frequenza , espressa dalla relazione:
p(tt) = p( ) = n(tt) n( ) N N
Al tendere a zero dellampiezza delle classi la distribuzione diventa continua e pu essere interpretata in senso probabilistico
linea cumulativa
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0.16
0.2 0.15
f(t)
dove:
valore medio (nominale) varianza
n 1 1 n 1 = d ii > 0 n ii=0 =0 2 2
353 10 -3 -2 -
n 1 1 n 1 2 v = = (d ii )2 > 0 n ii=0 =0
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Identificata la durata di vita (meglio: il tempo fino al primo guasto) come variabile aleatoria continua descritta tramite un modello statistico-probabilistico, si presenta il problema di individuare le funzioni che ne rappresentano meglio le caratteristiche Si utilizzano normalmente le seguenti funzioni: Densit di probabilit P(t) Distribuzione cumulativa F(t) probabilit Affidabilit R(t) distribuzione cumulativa di probabilit di funzionamento Tasso di guasto (t)
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Densit di probabilit
La densit di probabilit f(t) al tempo t indica la probabilit infinitesima che un manufatto, giunto al termine del suo ci clo di vita, si guasti nel tempo t o nel suo intorno infinitesimo t+dt Si pu esprimere cos la probabilit che un manufatto, giunto al tempo t al termine del suo ciclo di vita, si guasti entro un tempo dt, nella forma: P (t ) = f (t ) dt con: PT = f (t ) dt = 1
0
0.16
0.2 0.15
f(t)
t t+dt
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Distribuzione cumulativa
La probabilit che il manufatto si guasti in un qualsiasi istante nell intervallo di tempo t0t espressa dalla relazione:
F (t ) =
0.16
0.2 0.15
f(t)
o, in forma discreta:
kT kT ttk =0 k =0
f (t ) dt
0
F (t k ) = f (t k ) T k k
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Affidabilit
Il complemento a 1 della funzione cumulativa di probabilit di guasto rappresenta la funzione cumulativa di probabilit di funzionamento, cio l affidabilit del manufatto Si ha cos : R(t ) = 1 F (t ) = 1 f (t ) dt = f (t ) dt
tt 0 0 tt
0.16
0.2 0.15
f(t)
o, in forma discreta:
R (t k ) = 1 F (t k ) = 1 f (t k ) T = k k k
ttk =0 k =0 kT kT
ttk = kT k = kT
f (t
k k
) T
Si ha cos :
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f (t ) =
dR (t ) dt
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Tasso di guasto
detta tasso di guasto la funzione (t) di un manufatto sopravvissuto sino al tempo t che ha densit di probabilit istantanea di guastarsi nel successivo intervallo di tempo dt PG (t ) = (t ) dt La probabilit (t)dt dunque ex-post, in quanto riferita a un manufatto sano al tempo t, mentre la probabilit f(t)dt ex-ante, in quanto riferita a un manufatto certamente sano al tempo t=0 Il tasso di guasto ha dimensioni inverse al tempo, quindi pu essere interpretato come indice del numero di guasti nell unit di tempo, cio come velocit di guasto I data-sheet dei manufatti dichiarano spesso il tasso di guasto
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Si immagini di eseguire un test di prova su N0 macchine tutte sane al tempo t0=0 Se: m il numero di macchine che si rompono nel tempo dt (fra gli istanti t0 e t=t0+dt) n(t) il numero di macchine sane nel tempo t: n(t ) = N0 R(t ) Poich: f (t ) dt = m a N0 = m
N0 f (t ) dt m m (t ) dt = a n( t ) = n( t ) (t ) dt m m f (t ) dt P (t ) = R (t ) a (t ) dt = = (t ) dt f (t ) dt R (t ) R (t )
si ha:
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Legami affidabilistici
f (t ) dt R (t )
f (t ) =
dR(t ) dt f (t ) = 1 dn(t ) n (t ) N0 dt R (t ) = N0 (t ) =
Dalla relazione:
(t ) dt =
( t )dt R(t ) = e 0
si possono dedurre i seguenti legami fra le quattro funzioni affidabilistiche: f ( t ) = R ( t ) ( t ) Densit di probabilit di guasto
Tasso di guasto Affidabilit Funzione cumulativa di probabilit di guasto
( t )dt 0
0 1 1 1 1 0
f (t ) R (t ) f (t ) R (t ) = (t ) f (t ) F (t ) = 1 (t ) (t ) =
( t )dt 0 ( t )dt 0
0 1 1
Ma anche le relazioni: R(t ) = e F (t ) = 1 e f ( t ) = ( t ) e che mettono in evidenza limportanza del tasso di guasto
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interessante conoscere il valore atteso del tempo di guasto di un manufatto, assimilabile al tempo medio di funzionamento corretto, espresso dalla relazione discreta:
0 0 F (t ) 1 MTTF = E (t ) = = f (t i ) = N0 N 0 ii=1 i 0 0 =1
N N
t fp(t )
ii ii ii =1 =1
N0 N0
t f (t ) dt
0 0
R(t ) dt
0 0
che correla il valore atteso del tempo di guasto di un manufatto alla sua affidabilit
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Se un manufatto riparabile, o comunque si voglia valutare la durata di vita complessiva di un sistema composto da parti riparabili o sostituibili (a guasto avvenuto) ciclicamente, possibile fare ri ferimento al valore atteso come tempo medio fra i guasti MTBF
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La funzione tasso di guasto descrive in modo particolarmente sig nificativo il ciclo di vita di un manufatto bistabile, che assume la forMortalit ma nella figura: Mortalit 5 Vita utile Vecchiaia Levoluzione temporale del tas- infantile so di guasto evidenzia tre fasi: Rodaggio, o mortalit infanti- s , vx, vy , x) le (difetti di fabbricazione) Vita utile, con guasti casuali 0 legati a eventi imprevisti t Landamento del tasso di guaVecchiaia, con guasti da ususto detto, per la sua forma, ra oltre ai guasti casuali andamento a vasca da bagno
Difet ti co stru t tivi
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Norma le u sur a
Al fine di effettuare previsioni attendibili sul comportamento futuro del manufatto in esame necessario: Individuare la fase in cui si trova il manufatto Associare, a ciascuna fase presente e futura un modello matematico del tasso di guasto che descriva le funzioni affidabilistiche significative e sia compatibile con i dati di guasto sperimentali Si adottano frequentemente, con adattamento di alcuni parametri, i seguenti modelli matematici: Tasso di guasto decrescente : distribuzione di Weibull Tasso di guasto costante : distribuzione esponenziale negativa Tasso di guasto crescente : distribuzione normale
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Distribuzione di Weibull
1.1 1 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 5 6 =01 1 = 2 ,8 3 a4 MTTF = 7 ,133 0 1 8 0 9
f ( t) F( t ) R( t ) ( t )
tt
F (t ) = 1 e
tt
R (t ) = e
tt
1 t 1 (t ) =
MTTF = e t dt 0
tt 0
1 1
1 1
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f ( t) F( t )
F (t ) = 1 e
tt
tt
R( t ) ( t )
1.1 1 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0
MTTF =
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Distribuzione normale
2
1.1 1 0.9 f ( t) 0.8 0.7 F( t ) f_04( t ) 0.6 R( t ) f_06( t ) 0.5 0.4 f_08( t ) ( t ) 0.3 0.2 0.1 0
(tt )
2 2
f (t ) (t ) = = R (t )
(tt ) 2
2 2 2 2
MTTF =
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tt
2 (tt )2
2 2 2 2
dt
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Laffidabilit R(t) e la distribuzione cumulativa F(t) assumono, in istanti definiti di ciascuna fase di vita del manufatto, valori definiti indipendentemente dai parametri caratteristici assunti In particolare: Nella fase di rodaggio si ha sempre R(t)=0,368 e F(t)=0,632 per t=1 indipendentemente da e Nella fase di vita utile si ha sempre R(t)=0,368 e F(t)=0,632 per t=MTTF indipendentemente dal tasso di guasto Nella fase di usura si ha sempre R(t)=F(t)=0,5 per t=MTTF= indipendentemente dallo scarto quadratico medio Ciascuna fase deve essere considerata indipendente dalle altre, quindi inizia sempre per t=0
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Nel ciclo di vita di un manufatto, l affidabilit R(t) e il tasso di guasto (t) hanno landamento evidenziato, rispettivamente con tratti verde e viola, nel grafico seguente:
6
t) t)
t)
R(t) (t)
t)
che fornisce spunti sull opportunit di manutenzione preventiva di un manufatto nelle sue tre fasi di vita
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Qualsiasi intervento di manutenzione preventiva in fase di rodaggio pu solo innalzare il tasso di guasto medio (t) 6 6 6 6 quindi opportuno procedere a riparazione o sostituzione del manufatto solo in caso di guasto Non ha senso logico prevedere una politica di 0 0 0 0 manutenzione preventiva
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Nella fase di vita utile prevedibile lentit media del guasto, ma non il tempo in cui si verifica, quindi un intervento di manuten zione preventiva pu solo innalzare l affidabilit R(t) 6 Nella fase terminale della 6 vita utile, tuttavia, prima Rt() Rt () del decadimento dellaffi() t () t dabilit e dellincremento del tasso di guasto, la ma0 nutenzione preventiva pu 0 elevare laffidabilit mantenendo costante il tasso di guasto costante, quindi pu essere conveniente
gioved 24 gennaio 2008 gioved
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Nella fase dusura la manutenzione preventiva eleva l affidabilit e riduce il tasso di guasto Una strategia di ma- 2 Rt () nutenzione preventi - m t) t) ( va potrebbe prevet) dere la sostituzione 1 al raggiungimento di m fra gli estremi 1 e 2 di (t) nella fase di usura
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Esempio di calcolo n. 1
Si vuole determinare il numero N(t) di unit indipendenti ancora funzionanti al tempo t sulla base dei seguenti dati: Entit del lotto 0,192
Affidabilit del lotto
R(t) = 0,3
0.2 0.15 P( k) P( k) 0.1
N0
20
P (k ) =
= R(t)N0 = 6
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Si vogliono determinare i parametri affidabilistici f(t), (t), R(t), F(t) e MTTF di un manufatto del quale stato sottoposto a prova un lotto campione indicativo di 10 pezzi (N 0=10) Il calcolo sar fatto su una matrice utilizzando i dati sperimentali nelle espressioni gi viste: n n n f(ti) : N F(ti) : 1 N
ttii1 1 0 0 ttii
ttii
(ti) : R(t i) :
ttii
0 0
Lanalisi pu essere fatta con ti variabile in relazione ai guasti (riduzione di ni) oppure costante (verifica di ni ogni ti)
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nttii N0 0
MTTF :
n N (t
ii =1 =1 k k 0 0
k k
nttii
ii +1 +1
t ii )
ttii
MTTF MTTF
f (t ) t
ii =1 =1 ii ii
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ti
nti
ti
t i t i 1
f(ti) nt i 1 nt i
N0 t i
0,006250 0,004167 0,003571 0,004167 0,002941 0,002174 0,002000 0,001667 0,001111 0,000633
(ti) nt i 1 nt i
R(ti)
nt i N0
1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0,0
nt i 1 t i
0,006250 0,004630 0,004464 0,005952 0,004902 0,004348 0,005000 0,005556 0,005556 0,006329
0 1 2 3 4
0 10 16 40 68 92 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0
0 16 24 28 24 34 46 50 60 90 158
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(t)
0,000 0 0
f(t)
150 300 450 600
1,0 0,8
1 k) 0,6
F(t)
k)
k)
0,0 0 0
150
300
450
600
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Si vogliono determinare i parametri affidabilistici f(t), (t), R(t), F(t) e MTTF di un manufatto del quale stato sottoposto a prova un lotto campione indicativo di 170 pezzi (N0=170) monitorato a intervalli regolari di 6 giorni Il calcolo sar fatto su una matrice utilizzando i dati sperimentali nelle espressioni gi viste n n n f(ti) : N F(ti) : 1 N
ttii1 1 0 0 ttii
ttii
(ti) : R(t i) :
ttii
0 0
nttii N0 0
MTTF :
n N (t
ii =1 =1 k k 0 0
k k
nttii
ii +1 +1
t ii )
ttii
MTTF MTTF
f (t ) t
ii =1 =1 ii ii
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ti
nti
ti
t i t i 1
f(ti) nt i 1 nt i
N0 t i
0,027451 0,031373 0,019608 0,016667 0,017647 0,014706 0,011765 0,009804 0,009804 0,007843
(ti) nt i 1 nt i
R(ti)
nt i N0
nt i 1 t i
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6
1,0000 0,0000 0,027451 0,8353 0,1647 0,037559 0,6471 0,3529 0,030303 0,5294 0,4706 0,031481 0,4294 0,5706 0,041096 0,3235 0,6765 0,045455 0,2353 0,7647 0,050000 0,1647 0,8353 0,059524 0,1059 0,8941 0,092593 0,0471 0,9529 0,166667 0,0000 1,0000
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36
54 66
F(t)
36
54 66
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Si vogliono determinare i parametri affidabilistici f(t), (t), R(t), F(t) e MTTF di un manufatto del quale stato sottoposto a prova con ti variabile un lotto campione indicativo di 10 pezzi (N0=10) nella fase di vita utile, caratterizzata da un tasso di guasto costante Il calcolo sar fatto su una matrice utilizzando i dati sperimentali nelle espressioni gi viste (distribuzione esponenziale negativa): f(ti) : e F(ti) : 1 e
ttii
ttii
(ti) : R(t i) :
N0 0
t
ii =1 =1
N0 N0
MTTF :
ii
e ttii
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ti
nti
ti
t i t i 1
f(ti)
(ti)
R(ti)
F(ti)
et
0,006250 0,004167 0,003571 0,004167 0,002941 0,002174 0,002000 0,001667 0,001111 0,000633
N0 / ti
i =1
N0
e t
1,000000 0,920044 0,811936 0,701758 0,619299 0,518793 0,408267 0,314664 0,230213 0,144064 0,063265
1 et
0,000000 0,079956 0,188064 0,298242 0,380701 0,481207 0,591733 0,685336 0,769787 0,855936 0,936735
MTTF 1
0 1 2 3 4
0 10 16 40 68 92 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0
0 16 24 28 24 34 46 50 60 90 158
0,005208
192,000
192,000
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(t)
300 450 600
F(t)
0.2 R(t)
300
450
600
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Si vuole calcolare landamento nel tempo del tasso di guasto di un insieme di manufatti operanti contemporaneamente ma autonomamente, con distribuzione di frequenze di guasto uguali Come riferimento si considerino le lampade di un parco di 400 lampioni di illuminazione pubblica che saranno sostituite al guasto Le lampade, dopo un periodo transitorio di vita utile operano quindi nella fase di usura, con tasso di guasto (t) crescente Landamento mensile dei guasti delle 400 lampade rappresentato nel grafico a lato
250 200 150 100 50 0 0 1 2 3 4 5 6
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Il calcolo dei parametri affidabilistici fornisce i seguenti risultati: i ti nti ti f(ti) R(ti) F(ti) MTTF' Si ha quindi: (ti)
t i t i 1 N 0 t
0 0 400 1 1 400 2 2 400 3 3 400 4 4 300 5 5 100 6 6 0 0
nt i 1 nt i
i
nt i 1 nt i nt i 1 t i
nt i N0
nt i N0
f (t i ) t i t i
0,000 0,000 0,000 1,000 2,500 1,500 5,000
1,0000 0,0000
1 0,000000 0,000000 1,0000 0,0000 1 0,000000 0,000000 1,0000 0,0000 1 0,000000 0,000000 1,0000 0,0000 1 0,250000 0,250000 0,7500 0,2500 1 0,500000 0,666667 0,2500 0,7500 1 0,250000 1,000000 0,0000 1,0000
(t) f(t)
1 2 3 4 5 6
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Le lampade sostituite in un mese (4 , 5 o 6 ) costituiscono un parco lampade di N0i elementi con distribuzione di probabilit dei tempi di guasto analoga a quella del parco originario, ma con densit di probabilit 0,25-0,5-0,25 rispettivamente nei mesi 8 -9 -10 , 82 9- 10 - 11 e 10 -11 -12 82 250 82 Anche le lampade sostituite in questi 4 200 82 82 mesi hanno la medesima distribuzione di 150 82 100 probabilit dei tempo di guasto, e richie- 82 82 50 dono ricambi dal 12 al 16 mese, e co- 820 82 82 0 0 10 2 3 30 40 6 50 60 970 80 12 1 20 4 5 7 8 10 11 90 s via 82 82 Si ottiene un grafico delle sostituzioni, che tende a 80 lamp/mese
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I manufatti non sono solo bistabili, come quelli considerati sinora, ma in genere anche ciclicamente riparabili Ne segue l esigenza di integrare i concetti di TTF (Time To Failu re) e MTTF (Mean Time Between Failure ) con i concetti di: TTR: tempo di ripristino (Time To Repair), mediante riparazione o sostituzione MTTR: tempo medio di ripristino TTF TTR MTTF = MTTR = (Mean Time To Repair), o media N N dei tempi di ripristino
NF NF NR NR ii ii ii=1 =1 ii=1 =1 F F R R
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I concetti di MTTF e MTTR possono essere integrati anche con altri quali: MDT: tempo medio di indisponibilit (Mean Down Time) MUT: tempo medio di disponibilit (Mean Up Time) MTBF: tempo medio fra due guasti (Mean Time Between Failure) e Disponibilit A (Availability) descritti nella figura a lato:
FUNZIONAMENTO FERMO FUNZIONAMENTO TTF-1 TTR-1 TTF-2 TTR-2 (M)TBF
MDT
FERMO
MUT DISPONIBILIT
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Disponibilit
Si definisce disponibilit l attitudine di un manufatto a svolgere la funzione richiesta, in un istante o in un intervallo di tempo, e in condizioni, determinati, se sono assicurati i mezzi esterni eventualmente necessari La disponibilit dipende dagli aspetti combinati di affidabilit, manutenibilit e logistica della manutenzione, e rappresenta: La percentuale di tempo a lungo termine di funzionamento del manufatto La probabilit che in un determinato istante il manufatto sia funzionante TTF
N N
A=
UT = UT + DT
ii
ii=1 =1 ii
TTF + TTR
ii=1 =1 ii=1 =1
N N
N N
ii
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Disponibilit e affidabilit
La disponibilit A(t) una generalizzazione dellaffidabilit R(t) in quanto considera non solo i singoli eventi di guasto ma anche gli eventi legati alla sua eliminazione 0 A(t) MTTR Detti: MTTF=20 MTTR=10 -1 il tasso di guasto ( se costante ) =MTTF MTTF=20 MTTR=25 -1 il tasso di ripristino ( se costante ) =MTTR R(t) t si ha: MTTF Disponibilit asintotica : A (t ) = MTTF + MTTR = + = +
1 1 t) 0.8 0.6 s1 ( t ) (t) s2 ( t ) 0.4 (t) 0.2 0 0 0 10 20 30 40 50 60 70 80 9
1 1
as as
1 1
1 1
: MTTR=) :
A(t ) =
+ + e ( + )tt + +
a R(t ) A(t ) 1
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Il calcolo della disponibilit di un manufatto necessita della disponibilit di funzioni ed indici che rappresentano la distribuzione: Dei tempi di funzionamento Dei tempi di ripristino (o di manutenzione) questi ultimi possono essere considerati, come i primi, una variabile aleatoria Tr soggetta a specifiche distribuzioni di probabilit In manutenzione si adotta solitamente la distribuzione lognormale, che tiene conto di due fattori importanti: Variabilit e dispersione degli interventi ipotizzabili Co-presenza di fattori intrinseci e accidentali in quanto combina i modelli esponenziale negativo e normale
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Distribuzione lognormale
Detti: ln(t ) m = valore atteso dei logaritmi dei tempi di ripristino m = N = scarto quadratico medio del logaritmo naturale ln(t ) N ln(t ) = della variabile aleatoria N 1 la densit di probabilit di una distribuzione lognor( ( ) ) 1 f (t ) = e male espressa dalla relazione: t 2 che ha la forma:
n n ii=1 =1 rr
n n 2 2 tt 1 1 n n tt ii=1 =1 ii=1 =1
r r
ln ttrr m ln m 2 2 2 2
2 2
r r
0.1 0.09 0.08 0.07 0.06 f ( t ) 0.05 0.04 0.03 0.02 0.01 0
10
20
30
40
50
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Manutenibilit
Oltre alla funzione densit di probabilit f(tr) si utilizzano i seguenti parametri della manutenibilit: ( ( ) ) 1 Manutenibilit (distribuzione M(t ) = F (t ) = e dt t 2 cumulativa dei tempi di ripristino) (t) Tempo medio di riparazione: MTTR = e
ttrr r r r r ln ttrr m 2 ln m 2 2 2 2 2 0 0 r r r r
m+ m+ 2 2 2 2
f (t rr ) (t rr ) = 1 F (t rr )
m M ttrr = e m
0.1 0.09 0.08 f ( t ) 0.07 0.06 0.05 ( t ) 0.04 0.03 0.02 0.01 0
Md MTTR
f(t)
Modttrr = e
rr
( m )2 ( m )2
( t) F( t )
2 m + tt = e 1 e (2m + ) 2 2
2 2
A(t)
Md M
(t)
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( )2 N 1 ln(t r )
N N i =1
ln t ri
tri 27 33 49 58 41 88 70 77 44 6 113 250 59 27 39 37 22 58 59 66 79 82 99 118 42 74 81 11 30 47 ln(tri) 3,2958 3,4965 3,8918 4,0604 3,7136 4,4773 4,2485 4,3438 3,7842 1,7918 4,7274 5,5215 4,0775 3,2958 3,6636 3,6109 3,0910 4,0604 4,0775 4,1897 4,3694 4,4067 4,5951 4,7707 3,7377 4,3041 4,3944 2,3979 3,4012 3,8501 117,6465 (ln(tri))2 10,8625 12,2256 15,1463 16,4872 13,7906 20,0465 18,0497 18,8686 14,3201 3,2104 22,3482 30,4865 16,6263 10,8625 13,4217 13,0387 9,5545 16,4872 16,6263 17,5532 19,0921 19,4192 21,1151 22,7594 13,9702 18,5250 19,3112 5,7499 11,5681 14,8236 476,3467
i =1
N 1
Si desidera calcolare i parametri affidabilistici: Media (valore atteso) m=tri m = = 1 ln(t ) 3,9216 N 50,4786 M =e M Mediana Scarto quadratico medio ln(t ) ( ) = 0,7189 65,3631 Tempo medio di ripristino MTTR MTTR = e ) 53,7682 = (e 1) e ( Scarto quadratico medio t Percentile 95 (k95=1,645) t t ( 95 ) t = e 164,7024 di un insieme di 30 azioni manutentive la cui durata espressa in minuti nella matrice a lato Si ha quindi una variabile statistica continua elaborabile per classi di tempo discrete prefissate
n n ttrri i
m m
ii =1 =1
rii r
rii r
ln ttrri ln i
m+ m+
2 2
2m + 2 2 m + 2
rii r
ttrr
tt( 95 ) ( 95 )
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Associando a ciascuna classe un ampiezza di tempo opportuna (20) e il numero di tempi di ripristino che vi ricade, si pu compi lare la matrice a lato: e il seguente istogramma: f m t i
1 2 3 4 5 6 7 8 classe intervallo ampiezza valore centrale
i
frequenza assoluta
ri
frequenza relativa
densit di frequenza
manutenibilit
i
ri
pi =
fr i
f ( t ri ) =
0,016 0,014 0,012 0,01 0,008 0,006 0,004 0,002 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260
pi i
F ( t ri ) =
pi
t0 0<t 20 20<t 40 40<t 60 60<t 80 80<t 100 100<t120 120<t 140 140<t 160 160<t 180 180<t 200 200<t 220 220<t 240 240<t 260
0 2 7 9 5 4 2 0 0 0 0 0 0 1 30
0,0000 0,0667 0,2333 0,3000 0,1667 0,1333 0,0667 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0333 1,0000
0,0000 0,0033 0,0117 0,0150 0,0083 0,0067 0,0033 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 0,0017
0,0000 0,0667 0,3000 0,6000 0,7667 0,9000 0,9667 0,9667 0,9667 0,9667 0,9667 0,9667 0,9667 1,0000
0,,5 0,,3 0503 20 40 + 40 + 0,6 0,3 20 0,6 0,3 M= = 53 3333 50, 4786 M= = 53,,3333 50!,4786 0,,5 (0,,0033 + 0,,0117 ) 20 0 5 0 0033 + 0 0117 20 nto 40 + 40 + a me 0,,0150 0 0150 u pp gg r ra k k e di ror MTTR = mii pii = 61,,994 65,,3631 MTTR = m p = 61994 65 3631 Er
ii=1 =1
TOTALI:
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Si possono rappresentare graficamente anche: La distribuzione di frequenza relativa pi, unitamente alla moda La manutenibilit (funzione cumulativa delle frequenze) F(tri), unitamente alla media e alla mediana
0.36
0.36 0.3 Md
( k) 0.24
Moda
MTTR M
Media (MTTR)
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Mediana
Poich MTBF=MTTR+MTTF, la valutazione della probabilit che un manufatto riesca a svolgere il suo compito nelle condizioni di f unzionamento per il tempo prefissato, detta fidatezza, deve tener conto di tre fattori: Affidabilit operativa Ro Manutenibilit operativa Mo Inaffidabilit operativa 1-Ro ed espressa dalla relazione: D = R + M (1 R ) La fidatezza indica quindi la misura dellefficienza del manufatto e dellapparato organizzativo a supporto del funzionamento sia del manufatto sia di un sistema di manufatti
0 0 0 0 0 0
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Concetto di sistema
Un manufatto, anche complesso, la cui affidabilit pu essere determinata direttamente tramite i dati statistici sperimentali, defi nito in genere unit operativa (UO) o componente ambiente esterno confine esterno detto invece sistema un manufatto troppo complesso perch laffidabilit possa essere determinata direttamente tramite i dati statistici sperimentali Il sistema costituito in genere da pi unit operative o componenti discreti opportu namente interconnessi o interagenti al fine interfaccia sottosistema unit operativa unit di soddisfare le necessit operative
gioved 24 gennaio 2008 gioved
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In un sistema edilizio si potrebbe adottare la seguente suddivisione, che ovviamente potrebbe essere differente in funzione dellapprofondimento tecnico desiderato: indispensabile defi nire anche il confine con lambiente esterno e questultimo, in quanto interferiscono col funzionamento del sistema e ne vincolano la comprensione
UNI 8290 descrizione SISTEMA sistema tecnologico edificio nel suo complesso SISTEMA ELEMENTARE classe di unit tecnologica sistemi strutturale, involucro, impiantistici, di controllo, manutenzione, etc. SOTTOSISTEMA unit tecnologica articolazione principale di ogni sistema elementare: fondazioni, telaio, reti di distribuzione impianti, serramenti, generatore di calore, magazzino manutenzione, etc. UNIT OPERATIVA (COMPONENTE) PARTE elementi tecnici di base dei sottosistemi: classe di elementi tecnici trave, pilastro, finestra, bruciatore, pezzo di ricambio, squadra di addetti, etc. ogni elemento identificativo identificabile di elemento tecnico un componente
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Affidabilit di un sistema
I calcoli affidabilistici di un sistema possono risultare di difficile attuazione in relazione a: Complessit del sistema (numero delle UO interagenti presenti nel sistema) Livello e tipo di interazione fra i guasti delle singole UO Strategie manutentive adottate La complessit del sistema pu essere studiata sulla base delle interazioni elementari delle UO, che possono essere indipendenti, in serie, in parallelo, composite (serie-parallelo o parallelo-serie) e in rete Nel seguito saranno studiati i parametri delle singole articolazioni
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Linsieme delle UO di un sistema pu essere classificato nelle seguenti interazioni elementari: Indipendente Composito :
UO UO UO
Singola Multipla
In rete
In serie In parallelo
Ridonzanza attiva
:
:
Ridondanza passiva :
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I procedimenti utilizzati per definire i modelli affidabilistici di un sistema sono riconducibili alle seguenti tre famiglie: Metodi combinatori o metodi del diagramma dei successi Metodi di analisi delle configurazioni (FTA: analisi dellalbero dei guasti, FMEA: analisi dei modi ed effetti dei guasti, FMECA: analisi dei modi, effetti e criticit dei guasti) Medoti delle transizioni di stato e modelli di Markov Metodi numerici di simulazione
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Metodo combinatorio
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Metodo combinatorio
Il metodo combinatorio si basa su due presupposti: Il guasto di una parte non modifica l affidabilit delle parti interagenti Lo stato di commutazione funzionamento-guasto di una parte non influenzato dallo stato delle parti interagenti ed suddivisibile nei due casi generali seguenti: Sistema serie, o AND: il funzionamento del sistema richiede il funzionamento di tutte le parti che lo costituiscono Sistema parallelo, o OR: il funzionamento del sistema non richiede il funzionamento di tutte le parti che lo costituiscono, poich individuabile un percorso funzionale alternativo privo di parti guaste la cui presenza condizione sufficiente per ritenere il sistema non guasto
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Dal diagramma a blocchi del sistema AND: si ha: Affidabilit : R (t ) = R (t ) R (t ) Tasso di guasto : (t ) = (t ) Tempo medio fra guasti : MTTF =
n n S S ii min min ii=1 =1 k k
S S ii ii=1 =1
a RS (t ) = e S
ii ((tt))dt 0 dt
tt ii=1 =1 0
n n
=e
ii ((tt))dt 0 dt
0 ii=1 =1
n tt n
s ((tt))dt dt = e 00 s
tt
S S
1 1 S S
S R1(t)
0.8
MTTF S(t)
MTTF3(t)
2 0.6 2( t ) 3 0.4 3( t )
MTTF2(t)
3 2
Ri(t)
R2(t) R3(t)
RS(t) 0.2
0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
( t)
0.2
RS(t)
0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8
1
9
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MTTF1(t)
1( t )
In un sistema ORRA a ridondanza attiva come nel diagramma a blocchi a lato sufficiente funzioni uno solo degli i componenti presenti perch funzioni tutto il sistema Detto inaffidabilit Q(t) il complemento a 1 dell affidabilit si ha: Inaffidabilit : Q (t ) = Q ( t ) Q (t ) Affidabilit : R (t ) = 1 Q (t ) = 1 Q (t ) = 1 (1 R (t )) = 1 (1 e ) R Tempo medio fra guasti : MTTF = R (t ) = i 1 Tasso di guasto : (t ) = MTTF e, con tasso di guasto uguale: 1 i Tempo medio fra guasti : MTTF = Gli eventi di guasto risultano reciprocamente indipendenti
n n S S ii=1 =1 ii min min n n
n n
n n
S S
S S
ii
ii
ii ((tt))
Max (t ) Max
n ii=1 n =1
ii=1 =1
ii=1 =1
S S
S S
ii=1 =1
ii=1 =1
ii
S S
1 1 S S
n n
S S
ii=1 =1
UO UO
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MTTFii = 2,5 MTTF2 = 3,75 2 2 = 0,267 2 MTTF3 = 4,58 3 3 = 0,218 3 MTTF4 = 5,21 4 4 = 0,192 4
0.6 2( t)
0.8
3 2
( t) 2
0.6 2( t ) 3 0.4 3( t ) 4
Ri(t)
R2(t) R3(t)
0.2 4( t )
1 S
0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
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MTTFS(t)
MTTF 3(t)
MTTF2(t)
MTTF 1(t)
In un sistema ORRA: I valori di affidabilit e MTTF sono sempre maggiori di quelli della migliore delle UO che lo costituiscono Il valore del tasso di guasto sempre minore di quello della migliore delle UO che lo costituiscono R (t) Per esempio, con un parallelo di n R (t) UO uguali da i=0,4 si ha:
1 1
0.8
1( t)
UO In un sistema ORRP a ridondanza passiva come nel diaUO gramma a blocchi a lato sufficiente funzioni uno solo degli i componenti presenti perch funzioni tutto il siUO stema ma il generico componente di riserva i , normalmente inattivo, viene attivato da un inseritore in caso di guasto del componente i-1 Gli eventi di guasto risultano quindi mutuamente esclusivi (disgiunti) invece che indipendenti, ma linseritore a tutti gli effetti una UO in serie con quella controllata Il calcolo affidabilistico comincia ad essere complesso, per cui il sistema ORRP sar studiato solo con UO uguali e costante
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La probabilit di funzionamento del sistema al tempo t data dalla probabilit di nessun guasto (affidabilit delle UO) pi le probabilit di 1, 2, , n-1 guasti sempre al tempo t: R (t ) = R (t ) + p (t ) La distribuzione cumulativa della variabile casuale pi(t) guasti de( t ) e p (t ) = ducibile dal modello di Poisson: i! ( t ) e MTTF MTTF Si ha cos : R (t ) = R (t ) + i! Il vantaggio affidabilistico del sistema ORRP evidente nella figura, nella quale si ha:
n 1 n 1 ii=1 =1 S S UO UO ii ii UO UO UO tt UO ii n 1 n 1 ii=1 =1 ii UO UO UO tt UO
1 1
S S
UO UO
RA4
RP4
t)
0.8
2( t )
P 2( t ) 3( t )
0.6
P 3( t ) 4( t ) P 4( t ) 4 4 0.2 0.4
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Spesso un sistema costituito da parti in serie e parti in parallelo, o ridondanti, prevalentemente di tipo attivo In questa situazione laffidabilit del sistema pu essere calcolata semplicemente assemblando i modelli gi visti, senza trascurare per le specificit introdotte dalla presenza di: UO in serie contenute in sottosistemi disposti in parallelo (sistemi serie-parallelo)
UO UO UO UO UO UO UO UO UO UO UO UO UO UO UO UO UO UO
UO in parallelo contenute in sottosistemi disposti in serie (sistemi parallelo-serie) UO disposte in forma mista
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UO UO
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Lalbero dei guasti (FT: Fault Tree) un diagramma logico che mette in relazione un guasto finale del sistema, effetto indesiderato poich corrisponde a un possibile modo di guasto del sistema stesso, ai guasti primari dei singoli componenti e via via, con un procedimento top-down, ai guasti pi remoti, assunti come indipendenti La costruzione grafica dellalbero condizionata da: Disponibilit di criteri di controllo sulle manifestazioni delle patologie Conoscenza delle cause delle patologie esaminate Conoscenza degli errori
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Lalbero dei guasti deve essere tracciato seguendo alcune regole fondamentali che ne facilitano la lettura In particolare si possono individuare i cinque simboli caratteristici a lato, seguiti da un esempio applicativo pi avanzato:
EVENTI CORRELAZIONI LOGICHE Evento primario che si verifica normalmente durante il funzionamento del sistema Evento primario che non richiede ulteriori approfondimenti Evento primario le cui cause non sono state approfondite (anche per carenza di informazioni) Evento secondario derivato dalla combinazione logica di altri eventi Porta OR: la presenza di anche un solo evento in ingresso produce un evento in uscita Porta AND: solo la presenza di tutti gli eventi in ingresso produce un evento in uscita
Operazione logica: l'evento in uscita esiste solo se gli eventi in ingresso si manifestano nella sequenza (3, 2, 1) indicata
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Lalbero dei guasti deve essere co struito seguendo la procedura indicata nel diagramma di flusso a lato nel quale: Sono detti di base i guasti tecnici (modi di guasto di una UO di cui disponibile o stimabile ) e gli errori umani il cui accadimento, singolo o combinato, pu dare luogo allevento indesiderato
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Lanalisi dellalbero dei guasti (FTA: Fault Tree Analisys) mira a: Identificare le possibili combinazioni di cause di un evento indesiderato Costruire un diagramma logico che descriva tutti i guasti di base e le condizioni di realizzazione dellevento indesiderato Determinare numericamente le possibilit di accadimento di ogni evento indesiderato studiato La determinazione numerica delle possibilit di accadimento degli eventi indesiderati anche uno strumento di stima dellaffidabilit del sistema
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Ogni evento base dellalbero deve essere caratterizzato da un parametro affidabilistico che consenta di valutarne il livello di criticit quindi necessario caratterizzare: I guasti di base col tasso di guasto, reperibile (anche se con qualche difficolt) in letteratura tecnica o da informazioni storiche Gli errori di base col tasso derrore, pi difficilmente reperibile o valutabile, ma necessario per valutare le prestazioni operative del personale e la sua sensibilit ad apprendimento, affaticamento e fattori ambientali I tassi di guasto ed errore sono dati dingresso irrinunciabili nella valutazione dellaffidabilit del sistema in esame
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La correlazione logica degli eventi di base e dei relativi dati affidabilistici consente di ottenere una stima probabilistica di tutti i pos sibili eventi intermedi sino alla condizione di guasto finale del sistema A tal fine si possono utilizzare le seguenti funzioni probabilistiche delle porte logiche dellalbero: AND : P (U ) = P (I ) Solo se P(I ) molto piccolo e comunque < 1 P(I OR : P (U ) = 1 (1 P (I )) Dove: n = numero di eventi in ingresso P(Ii) = probabilit dellnmo evento in ingresso P(U) = probabilit dellevento in uscita
n n ii=1 =1 ii n n
ii=1 =1
ii
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La corrispondenza fra il metodo combinatorio e la FTA pu essere riassunta nei due schemi seguenti:
equivale a:
E1
equivale a:
E2
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Detta: Criticit la misura della gravit relativa degli effetti collegati a ciascun guasto la stima delle probabilit di accadimento consente di valutare il livello di criticit di ogni evento di base, quindi la gerarchia dei guasti mirata a definire le priorit delle azioni correttive da intraprendere La criticit di un evento indesiderato data da: CR(I ) = P(I ) PH(I ) Dove PH(Ii) la probabilit globale che si verifichi la condizione di guasto del sistema a causa del guasto P(Ii)
ii ii ii
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Si vuole studiare l evento finale perdita di pressione di un circuito idraulico il cui albero dei guasti riportato a destra Numerati per comodit i vari eventi si devono reperire, o definire sulla base di dati storici, i tassi di guasto degli eventi di base, e successivamente calcolare i tassi di guasto degli eventi intermedi e finale con le espressioni viste
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P (U ) = 1 (1 P (I ii ))
ii=1 =1
n n
P (U ) = P (I ii )
ii=1 =1
n n
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Sulla base dei dati noti, o reperibili in bibliografia, e dellarticolazione dellalbero dei guasti, possibile compilare la matrice di raccolta dei dati seguente
n. evento 1 2 3 4 5 6 7 8 guasto pompa guasto nei condot-ti o giunti guasto nel servoazionamento guasto della valvola di scarico perdita di pressione nel circuito idraulico evento base filtro ostruito guasto interruttore by-pass guasto nel sistema filtraggio effetto probabilit P(Ii ) evento di base probabilit P(U) evento intermedio criticit CR azioni correttive
1,000E-04 1,000E-03
AND (12)
1,759E-06 installare una pompa migliore 4,397E-07 2,199E-06 4,397E-07 2,199E-03 4,834E-06 aumentare frequenza di ispezione e pulizia inserire un dispositivo di controllo installare una qualit migliore valvola di
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8,00010-4 8,00010
2,00010-4 2,00010
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Lapplicazione degli studi affidabilistici alledilizia e ai suoi prodotti non stata ancora metabolizzata completamente, soprattutto per la carente disponibilit dei dati affidabilistici nel settore edile che dipende da tre fattori principali: Assenza del concetto di serie dai processi produttivi edilizi Durata elevata dei processi esecuzione e ciclo di vita nel settore edile, che rende difficile la raccolta dei dati affidabilistici e soprattutto la loro utilizzazione anche solo a medio termine Lentezza del processo evolutivo del settore edile verso forme organizzative di tipo industriale Altre nazioni (Francia) sono molto avanti in questo campo
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Scelte economiche
Si gi accennato agli aspetti economici connessi alla manutenzione, ma soprattutto si gi visto come le opportunit di miglioramento dei costi nel ciclo di vita di un organismo edilizio dipendano, in modo preponderante, come le reR(t) sponsabilit dei costi totali sulla distribuzione R(t) intesa come opporCR(t) tunit di miglioramento, dalle scelte effettuate nelle fasi preliminari dello tempo sviluppo del progetto, anche se i costi reali CR(t) crescono esponenzialmente nel tempo attraversando le fasi del ciclo di vita del manufatto
efficacia scelte manutentive
1 1 0.8 P( t ) 0.6 D( t ) ( t) 0.4 0.2 0
10%
30%
concezione progetto
progetto definitivo
10%
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realizzazione
uso e gestione
10%
La determinazione del costo di manutenzione come parte rilevante del costo globale per solo uno degli aspetti della dimensione economica della manutenzione, che si inquadra nella pi generale attivit di gestione di un patrimonio edilizio Situazioni contingenti potrebbero infatti orientare differenteme nte strategie di gestione sostanzialmente oggettive almeno nellaspetto manutentivo La gestione deve infatti tenere nella giusta considerazione: Attivit di manutenzione Costo degli interventi Reddito e/o valore prodotto
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Politiche di manutenzione
Percorsi alternativi di degradamento e obsolescenza: 1 Invecchiamento naturale IN(t) 1 0.9 Manutenzione programmata ciclica a et 1 ( x) 0.8 0.7 costante, con recupero della qualit persa: 2 ( x) 0.6
Parziale RP(t) Totale RT(t)
0.5 3 ( x) 0.4 0.3 0.2
In genere i subsistemi edilizi lavorano a recupero parziale, ma in caso di degradamento oltre il minimo valore di qualit accettabile (spesso una fascia crescente) necessitano di sostituzione con presumibile recupero totale di qualit
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RT(t) IN2(t)
IN1(t)
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Poich il valore del denaro ha una sua dinamica temporale, e i costi di un sistema edilizio sono distribuiti nellarco di tutta la sua vita utile, dalla concezione sino alla demolizione, necessario omogeneizzare, o attualizzare, i singoli costi per renderli confrontabili Questo processo detto sconto, in quanto il valore futuro del dena ro deve essere scontato (ridotto) al suo valore corrente (o attuale) La dinamica del valore temporale del denaro 0,01 descritta convenzionalmente dal tasso di 0,05 sconto, il cui andamento descritto nel gra0,10 fico per 4 valori, fissato periodicamente dal0,15 le autorit monetarie internazionali
1 1 0.9 0.8 A01( t )
valore 1
310
0.1 0
10
anni15
20
25
30
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Modello di attualizzazione
In matematica finanziaria attuariale, in regime di capitalizzazi one composta il modello di conversione da applicare a un importo (o valore) futuro VF al tempo t anni (o periodi di capitalizzazione) per convertirlo nel valore attuale VA, con tasso di sconto r , espresso 1 VA = VF dalla relazione: (1 + r ) Il coefficiente di conversione fra i valori futuro e attuale, o fattore di attualizzazione, espresso quindi dalla relazione: FVA = (1 +1r ) Il modello di attualizzazione di base consente di costruire modelli di attualizzazione pi specifici in relazione agli obiettivi di un progetto di manutenzione edile
tt tt
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Il valore attuale netto VAN di flussi di cassa in entrata Et e/o in uscita Ct al netto del costo iniziale C0 espresso dalla relazione:
VAN =
(E +rC 1 )
tt=1 =1
N N
E tt Ctt
tt
C0 0
dove N il numero di annualit Il valore attuale VA di costi futuri ricorrenti Ct a cadenza annuale (o periodo di capitalizzazione) espresso dalla relazione:
VA = C (1 + r ) Ctt
tt=1 =1 N N tt
N (1 + r )N 1 N (1 + r )N r
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Il valore attuale totale di un insieme di azioni manutentive combinate, con: Manutenzione ogni f anni al costo di manutenzione attualizzato CM Sostituzione ogni N anni al costo attualizzato CS Tasso di sconto r CM CS espresso dalla relazione: VA = (1 + r ) + (1 + r )
N N 1 1 ff =1 tt=1 ttff
N N
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Si vuole calcolare il costo di manutenzione di una finestra, che ha vita utile di 30 anni e richiede una verniciatura periodica quinquennale Oggi la finestra costa 400 /m2, e la riverniciatura costa 50 /m2 Si ha: 50 = 127,532 = Manutenzione ogni 5 anni VA (1 + 0,05)
30 301 1 5 5 tt=1 =1 manutenzione manutenzione
tt5 5
VAsostituzione = sostituzione
30 (1 + 0,05 ) 30
400
= 92,551
N N 1 ff 1 CM VA = t =1 (1 + r ) ttff t =1
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I costi di manutenzione preventiva ciclica e di sostituzione non esauriscono il quadro complessivo dei costi di manutenzione, poich devono essere considerati anche i costi CR degli interventi di riparazione finalizzati all eliminazione degli stati di guasto conseguenti a eventi accidentali Detti eventi si verificano in tempi non prevedibili, ma stimabil i nel medio-lungo periodo sulla base dei tassi di guasto se questi sono disponibili come valori medi sufficientemente costanti nel tempo Si ha allora: VAR = (CRr ) 1+
N N tt=1 =1 tt
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Equivalenti annuali
Lapplicazione del modello di attualizzazione pone alcuni problemi nella valutazione comparativa di alternative di progetto con dur ate di vita economica o funzionale differenti, in quanto: Si otterrebbero risultati disomogenei se non si assumesse come durata di riferimento il minimo comune multiplo delle due durate Questultima soluzione risulterebbe impraticabile in caso di confronti multipli o con dati storici di riferimento Il problema pu essere risolto esprimendo il valore attuale VA c ol modello delle annualit attuali costanti, o equivalenti annuali EA, (1 + r ) r EA = VA mediante la relazione: (1 + r ) 1
N N N N
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Annualit posticipate
Pu essere utile anche valutare le annualit posticipate , o quote di ammortamento: accantonamenti attualizzati annuali necessari per ricostituire dopo N anni il capitale finale VF necessario per realizzare un manufatto sostitutivo Lannualit posticipata espressa dalla relazione: A = VF (1 + r r) 1
N N
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La manutenibilit
detta manutenibilit la: caratteristica di progetto, costruzione e installazione, che si esprime come probabilit che un manufatto sia conforme alle condizioni prestabilite in un periodo di tempo determinato durante il quale viene compiuta lazione di manautenzione in conformit a procedure e risorse prescritte o anche la: probabilit che una determinata azione manutentiva, svolta impiegando procedure e risorse prescritte su un manufatto soggetto a condizioni duso determinate, possa essere condotta a termine entro un intervallo di tempo stabilito
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Ne segue che la manutenibilit un requisito di progetto riferito a una specifica azione manutentiva predeterminata, che si misura in base ai seguenti parametri: Facilit di esecuzione degli interventi manutentivi Efficienza ed efficacia dellorganizzazione manutentiva Velocit operativa (contenimento dei tempi di manutenzione)
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concezione progetto
progetto definitivo
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realizzazione
uso e gestione
Lefficacia delle scelte progettuali in materia manutentiva evidenziata nel diagramma temporale di distribuzione percentuale qualitativo associato alle fasi di massima del ciclo di vita del manufatto Come si vede la manutenibilit dipende in modo pesante dalle scelte progettuali, che lasciano alla strut7080% 2010% 70 20 tura organizzativa possibilit di miglioramento modeste (1020%) tempo Spesso si assume come parametro di efficacia della manutenzione il rapporto durata funzionamento durata manutenzione
efficacia scelte manutentive
1 1 0.8 0.6 RP( t ) 0.4 0.2
10%
30%
10%
10%
Il requisito della manutenibilit si inquadra col pi ampio spettro di requisiti di progetto riassunto nella figura: La manutenibilit il requisito che esprime in misura maggiore la sensibilit e attenzione del progettista verso i problemi di gestione nel tempo del prodotto edilizio, che si manifesta preventivamente, nella fase di concezione del progetto
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La definizione di un attivit manutentiva richiede la preventiva indi viduazione delloggetto da manutenere e dei relativi eventi di guasto Occorre pertanto individuare contestualmente, e in modo coerente: Lallocazione della manutenibilit, o scomposizione del sistema sino alle parti di livello pi basso, che deve essere effettuata nelle prime fasi progettuali Larticolazione delle attivit manutentive da svolgere sulle parti individuate e sullintero sistema, e lindividuazione delle forme manutentive pi adatte
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Le forme di manutenzione possono essere classificate (lucido 25: UNI 9910 e 10147): In funzione delle finalit primarie nelle tre categorie:
Correttiva Preventiva Migliorativa
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La classificazione delle forme di manutenzione non sempre netta legenda Nella figura sono evidenziate le correlazioni fra le differenti forme di manutenzione
CATEGORIE DI MANUTENZIONE FORME PROGRAMMATE FORME NON PROGRAMMATE
FORME MISTE
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La scelta delle forme e politiche di manutenzione pi adatte pu essere effettuata secondo il diagramma di flusso a lato, che non considera, ma pu essere integrato, esigen ze dettate da requisiti di sicurezza o da considerazioni di carattere tecnico-economico
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Lanalisi della casistica dei guasti e delle disfunzioni di un componente edile e delle sue parti elementari di livello pi basso deve essere articolata in tre fasi sequenziali: Individuazione di guasti, disfunzioni, esigenze di sostituzione che possono insorgere nel ciclo di vita Individuazione delle attivit manutentive conseguenti specificamente richieste per la loro prevenzione o eliminazione Scelta della forma di intervento pi appropriata, nellottica tecnica, organizzativa ed economica, allo svolgimento di ciascuna attivit individuata
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Come esempio di analisi delle attivit manutentive di un manufatto si consideri un serramento esterno in legno Scomposto il serramento nelle sue parti elementari si possono individuare i guasti e disfunzioni che seguono e le corrispondenti attivit manutentive:
8 8 8
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DEGRADAZIONE GUARNIZIONI
DEGRADAZIONE PROTEZIONE
1 1 SOSTITUZIONE SERRAMENTO ATTIVIT DI MANUTENZIONE 2 REGOLAZIONE CERNIERE 3 SOSTITUZIONE CERNIERE 4 SOSTITUZIONE VETRI 5 SOSTITUZIONE GUARNIZIONI 6 SOSTITUZIONE MANIGLIA 7 SOSTITUZIONE MOVIMENTI MECCANICI 8 RIFACIMENTO VERNICIATURA (PELLI) 9 PULIZIA VETRI 10 INGRASSAGGIO MOVIMENTI SP-EC-O
SC-GA GA E-GA
SC-GA
GA-M GA
8 8 8
C C-SC C
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PERDITA DI FUNZIONALIT 9
PERDITA ORTOGONALIT
ROTTURA CERNIERE
ROTTURA VETRI
SC SP EC C O GA E M
GUASTI E DISFUNZIONI
LEGENDA = Secondo Condizione = Secondo Predizione = a Et Costante = Ciclica a intervalli costanti = Opportunistica = a Guasto Avvenuto = di Emergenza = Migliorativa
1. ...
2. ...
3. ...
5. ...
6. ...
7. ...
8. ...
4.1. ...
4.2. ...
4.4. ...
4.5. ...
4.6. ...
4.3.1. GRONDE
4.3.2. PLUVIALI
4.3.1.1. CANALI
4.3.1.2. SUPPORTI
4.3.1.3. ACCESSORI
4.3.2.1. TUBAZIONI
4.3.2.2. SUPPORTI
4.3.2.3. ACCESSORI
4.3.1.1.2. GIUNTO
4.3.2.1.1. TUBO
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La manutenzione articolata in sub-attivit elementari classificabili nelle due macrocategorie: Attivit svolte su parti delledificio in condizioni di funzionamento Attivit svolte su parti delledificio fuori uso In entrambi i casi il tempo necessario allo svolgimento delle singole sub-attivit manutentive: Localizzazione guasti, ispezioni, riparazioni, ritardi amministrativi, ritardi logistici, sostituzioni con smontaggi e rimontaggi, revisioni, tarature e messe a punto, etc. e dellintera attivit manutentiva vincolante nella scelta della forma di manutenzione specifica da adottare
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Sequenze di massima dei tempi operativi con le attivit manutentive correttiva e predittiva
legenda
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Nel caso di manutenzione correttiva la sequenza delle attivit di reazione al guasto di un componente o un subsistema sino al ripristino della funzionalit simile a quella del diagramma di flusso a lato
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Esigenze di accessibilit
La manutenibilit vincolata evidentemente dal livello di accessibilit dei subsistemi e degli elementi tecnici e componenti che li costituiscono e possono essere oggetto di riparazione o sostituzione Ne segue lesigenza di studiare, in fase progettuale, laccessibilit di tutti i componenti edilizi che necessitano di manutenzione Il livello di accessibilit dovr essere ovviamente crescente al crescere della frequenza della manutenzione
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Il piano di manutenzione preliminare redatto dal progettista in riferimento a ciascun subsistema, contemperando esigenze qualitative e previsioni di decadimento nel tempo
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La norma copre la seconda fase della documentazione prevista dallart. 15 del DPR n. 554/99, in quanto riguarda l aspetto manutentivo nellottica del responsabile della gestione nellambito del ciclo di vita di un immobile La norma definisce i seguenti documenti: Piano di manutenzione Programma di manutenzione Manuale di manutenzione Manuale di conduzione tecnica Manuale duso (e manutenzione)
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Piano di manutenzione Previsione del complesso di attivit inerenti la manutenzione mirata al controllo di un rapporto soddisfacente fra stato di funzionamento di un sistema e standard qualitativo di riferimento Programma di manutenzione Programmazione operativa cronologica delle attivit finalizzate allesecuzione degli interventi manutentivi previsti dal piano, completa di:
Risorse (manodopera, materiali e mezzi) Modalit tecnico- organizzative Logistica Costi operativi
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Manuale di manutenzione Raccolta organica, per i tecnici della manutenzione, dei documenti attinenti le modalit di controllo, ispezione e manutenzione, dellinsieme dei componenti edili, che comprende:
Lista anagrafica degli elementi Elaborati grafici Schede (tecniche, diagnostiche, cliniche, normative) Istruzioni per luso e la manutenzione Istruzioni per la dismissione e lo smaltimento Piano e procedure dei controlli periodici Piano di manutenzione (opere e frequenze previste) Riferimenti normativi considerati
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Manuale di conduzione tecnica Raccolta tecnica specialistica, per i tecnici della manutenzione, delle modalit di esercizio ordinario delle unit funzionali e delle istruzioni sugli interventi di ispezione e regolazione, che comprende:
Lista anagrafica degli elementi Elaborati grafici (piante di localizzazione e schemi didentificazione) Schede tecniche Schede normative Istruzioni per luso Procedure di conduzione tecnica Procedure di controllo
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Manuale duso e manutenzione Raccolta delle istruzioni e delle procedure di conduzione tecnica e manutenzione necessarie allutente finale (privo di specifiche conoscenze tecniche), che comprende:
Lista anagrafica degli elementi Elaborati grafici (piante di localizzazione e schemi didentificazione) Schede (tecniche semplificate di manutenzione da parte dellutente) Istruzioni per luso Piano di manutenzione (interventi dispezione e manutenzione duso come regolazioni e pulizia, e frequenze previste) Indirizzario dei referenti tecnici
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Si supponga di voler studiare le politiche di manutenzione del s olito serramento esterno in legno, che pu essere scomposto nei seguenti subsistemi: 1) Giunto di vetratura per infisso in legno 2) Ante mobili (aprenti) in legno 3) Giunto fra aprenti in legno e telaio fisso in legno 4) Telaio fisso in legno che utile esaminare separatamente Nei prossimi lucidi sono riportate le relative schede illustrati ve, omogenee alla norma francese (Jean Perret, Guida alla manutenzione degli edifici, Maggioli)
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INFISSI GIUNTO DI VETRATURA PER INFISSI IN LEGNO Operazioni Ispezioni Visita di sorveglianza in estate e in inverno, al fine di diagnosticare la necessit di un'eventuale pulizia Intervento leggero Diagnosi: Presenza di piccole fessurazioni nel sigillante. Indurimento. Lacerazione. Intervento: Riempimento delle fessurazioni con un mastice fluido. In caso di profili in gomma ripristino degli angoli con un sigillante a base di silicone. Manutenzione preventiva curativa In presenza di macchie: pulizia con acqua e asciugatura Intervento pesante frequenza 6 mesi valore % 1,0
CHIUSURA 2.28 normativa UNI 9610 UNI EN 27389 UNI EN 27390 NF NF NF NF NF NF P P P P P P 20-102 20-302 20-325/26 20-401 23-101 23-305/07
3 anni
20,0
1 anno
1,0
Sostituzione Diagnosi: Giunto in mastice degradato o profilo in gomma difettoso. Intervento: In assenza di fermavetro, sostituzione del giunto in mastice con un giunto nuovo. In presenza di fermavetro, sostituzione del profilo in gomma con un profilo nuovo o con un giunto in elastomero estruso sopra il fondo giunto.
7 anni
100,0
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INFISSI APRENTE IN LEGNO Operazioni Ispezioni Visita di sorveglianza in estate e in inverno, al fine di diagnosticare la necessit di un'eventuale pulizia Intervento leggero Diagnosi: Squadratura carente. Chiusura difficile. Intervento: Piallatura su un lato del battente. Manutenzione preventiva curativa In presenza di macchie: pulizia con acqua e asciugatura Intervento pesante Diagnosi: Scollamento delle connessioni e squadratura carente. Intervento: Riempimento delle aperture con collante epossidico. Piallatura su un lato dell'aprente. Eventuale rimozione della vetratura per procedere a un suo nuovo posizionamento. Ripitturazione Sostituzione Diagnosi: Presenza di putredine e tarlatura. Squadratura deficitaria. Apertura del giunto del traverso inferiore. Intervento: Sostituzione. frequenza 6 mesi valore % 1,0
CHIUSURA 2.27 normativa NF P 20-102 NF P 20-302 NF P 20-325/26 NF NF NF NF NF NF P P P P P P 20-401 23-101 23-305/07 23-403 23-404 24-101
3 anni
20,0
1 anno
5,0
NF P 24-301 NF P 24-351
7 anni
40,0
NF P 25-101
20-35 anni
100,0
NF P 24-500
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INFISSI GIUNTO FRA APRENTE E TELAIO IN LEGNO Operazioni Ispezioni Visita di sorveglianza in estate e in inverno, al fine di diagnosticare la necessit di un'eventuale pulizia 6 mesi 1,0 frequenza valore % NF NF NF NF NF NF NF NF
CHIUSURA 2.29 normativa P P P P P P P P 20-102 20-302 20-326 20-401 23-101 23-305 23-403 23-404
Intervento leggero Diagnosi: Intervento: Sostituzione dei profili di tenuta difettosi. Manutenzione preventiva curativa Pulizia secondo le condizioni dello sporco. Intervento pesante
4 anni
25,0
1 anno
1,0
Sostituzione Diagnosi: Intervento: Sostituzione del giunto difettoso, schiacciato, strappato, o prossimo al suo limite di chiusura.
10 anni
100,0
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INFISSI TELAIO IN LEGNO Operazioni Ispezioni Visita di sorveglianza in estate e in inverno, al fine di diagnosticare la necessit di un'eventuale pulizia Intervento leggero Diagnosi: Intervento: Prolungamento o ingrandimento delle canaline di recupero se ostruite. Manutenzione preventiva curativa Pulizia e spurgo dei canali di drenaggio e delle canaline di recupero se ostruite. Intervento pesante Diagnosi: Fessurazioni fra falso telaio e muratura. Entrata d'acqua sopra l'elemento d'appoggio. Intervento: Eliminazione della guarnizione del giunto perimetrale, esecuzione di una scanalatura di 10 cm, applicazione di nuova guarnizione con mastice elastomero posato sul fondo del giunto. Ripitturazione. Sostituzione Diagnosi: Presenza di putredine e tarlatura. Corrosione delle squadre metalliche. Infiltrazione periferica d'acqua. Intervento: Rimozione del falso telaio, ripresa di davanzali e voltini, e posa di un falso telaio nuovo. Raccordo di intonaco esterno e interno. Sistemazione delle guarnizioni. frequenza valore % NF NF NF NF
6 mesi
1,0
3 anni
5,0
1 anno
3,0
7 anni
35,0
NF P 24-500
20-35 anni
100,0
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Edificio Codice Denominazione Indirizzo CAP e Citt 001 sede ... .. XXXXX
SOMMARIO
PIANO DI MANUTENZIONE
(art. 40 DPR n. 554/99 e norme tecniche correlate)
Propriet
..
Emissioni
1 gg/mm/aaaa 2 gg/mm/aaaa
pag. 1/pT
pag. 2/pT
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DATI GEOMETRICI Piani piani fuori terra piani entro terra piani totali Superfici (m2) coperta esterna parcheggi esterna a verde totale area Volumi (m3) fuori terra entro terra 3 1 4 1000 500 300 1800 9000 3000 totale lorda totale netta commerciale abitativa riscaldato totale lordo 4000 3600 2000 2000 10000 12000
xxxx xxxxxxxxxx xxxxx xxxxx xxxxxxxxx n. del gg/mm/aaaa Notaio via .. CAP CITT dott. Ing. Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx architettettonico dott. ing. Xxxx Xxxxx arredo dott. ing. Xxxx Xxxxx strutture dott. ing. Xxxx Xxxxx impianti dott. ing. Xxxx Xxxxx dott. ing. Xxxx Xxxxx dott. ing. Xxxx Xxxxx ..................... . pag. 3/pT
pag. 4/pT
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DATI GIURIDICO-NORMATIVI Generali anno di costruzione 2005 anno di ristrutturazione valore di mercato presunto (k) 7500 Catastali Comune Xxxxxxxxx zona censuaria 3 foglio 2 mappale 9 subalterni 1,2,3 consistenza catastale (VANI) rendita catastale (k) 750 Urbanistici concessione n. 45 del gg/mm/aaaa abitabilit n. 29 del gg/mm/aaaa vincoli nessuno pag. 5/pT
RIEPILOGO CLASSI DI UNIT Edili Tecnologiche Impianti elettrici Arredo interno Arredo esterno pag. 6/pT
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IMPIANTI ELETTRICI E/xxx Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con funzione di alimentazione, distribuzione e erogazione di energia elettrica Schema a blocchi
IMPIANTI ELETTRICI Alimentazione Codice 13.20 Classe unit tecnologica Impianti Elettrici Unit tecnologica Alimentazione Descrizione Insieme degli elementi tecnici per fornitura di energia elettrica ai carichi delle-dificio Collocazione locali tecnologici Potenza 630 kW Tensione nominale 20 kV Omologazione ISPESL n. xx del gg/mm/aaaa Dichiarazione conformit Lista elementi tecnici
n. 1 QG MT n. 2 trasformatori MT/BT n. 1 GE n. 1 gruppo statico di continuit
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pag. n. 7.3/pT
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Edificio Codice Denominazione Indirizzo CAP e Citt 001 sede ... .. XXXXX
MANUALE DUSO
Propriet
..
IMPIANTI ELETTRICI Alimentazione Codice 13.20.01 Classe unit tecnologica Impianti Elettrici Unit tecnologica Alimentazione Classe di elementi tecnici Quadro elettrico MT Descrizione Quadro per il sezionamento e la protezione delle linee elettriche di alimentazione MT Coordinate collocazione xx,yy Elaborati grafici E/A1/MT Tipo AS normalizzato Costruttore ? Modello ? Riferimento catalogo ?
Emissioni
1 gg/mm/aaaa 2 gg/mm/aaaa
pag. 1/pT
pag. 2.1/pT
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Alimentazione
IP45 630 kVA 20 kV 800 A 20 kA 50-60 kV limiti norme vigenti tensione a impulso riscaldamentto gradi di protezione dispositivi ausiliari arco interno tensione a frequenza industriale corrente di breve durata funzionamento meccanico esafuoruro (SF6) 25 A
Alimentazione
Istruzioni Manovre effettuabili dal fronte Leva di manovra comune a tutte le apparecchiature con dispositivo di non ritorno La posizione delle apparecchiature evidenziata in un sinottico Ispezionabilit Consentita solo a personale autorizzato istruito e formato Gli interruttori in SF6 contenuti in involucro di resina epossidica sono sigillati a vita, quindi non ispezionabili Sicurezza sezionamento
Interruttore di manovra sezionatore e sezionatore con unico equipaggio mobile a 3 posizioni (ON-OFF-terra) Indicatore di posizione sullalbero (CEI 17-4-V3) Visibilit diretta tramite obl (DPR 547)
pag. 2.3/pT
Costo (k)
33,57
pag. 2.2/pT
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169/184
Anomalie
Interruzione alimentazione principale Ente erogatore per corto circuito, sovracorrente, difetti di messa a terra Difetti di contatti per allentamento connessioni Errore di taratura delle protezioni Difetti del quadro per surriscaldamento, polvere sospesa, isolamento non corretto Danneggiamento cavi pag. 2.4/pT
Domenico Salimbeni
170/184
Edificio Codice Denominazione Indirizzo CAP e Citt 001 sede ... .. XXXXX
MANUALE DI MANUTENZIONE
Propriet
..
IMPIANTI ELETTRICI Alimentazione Codice 13.20.01 Classe unit tecnologica Impianti Elettrici Unit tecnologica Alimentazione Classe di elementi tecnici Quadro elettrico MT Descrizione Quadro per il sezionamento e la protezione delle linee elettriche di alimentazione MT Coordinate collocazione xx,yy Elaborati grafici E/A1/MT Tipo AS normalizzato Costruttore ? Modello ? Riferimento catalogo ?
Emissioni
1 gg/mm/aaaa 2 gg/mm/aaaa
pag. 1/pT
pag. 2.1/pT
Domenico Salimbeni
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Umane
Squadra di 2 operai specializzati
pag. 2.2/pT pag. 2.3/pT
Domenico Salimbeni
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MTBF MTTR
pag. 2.3/pT
Domenico Salimbeni
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CODICE
IMPIANTI TERMOTECNICI INSIEMI MANUTENTIVI STRATEGIA ATTIVIT FREQUENZA OPERATORI elettricista lattoniere frigorista stagionale stagionale quinquennale mensile stagionale semestrale semestrale semestrale controllo idraulico verifica pulizia
Impianti di condizionamento estivo Generatore di calore Bruciatore Serbatoio per combustibile liquido Circuito idrico Unit terminali ad acqua Camino e canali di fumo Quadri elettrici (potenza e ausiliari) Controllo di processo
predittiva
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Generatori di calore
0.10-01
Pulitura del generatore con asportazione meccanica o chimica dei residui della combustione dai passaggi di fumo e allinterno del focolare, da es eguire quando la temperatura dei fumi risulti superiore ai lim iti previsti dalla normativa vigente e a fine stagione. Lubrificazione con olio e gra-fite dei turbolatori, dei tubi di fumo e del focolare a fine stagione. Accertamento tenuta del portellone, nel caso di camera di combustione press urizzata, con eventuale sostituzione delle relative guarnizioni da eseguire quando la temperatura fumi ris ulti superiore ai lim iti previsti dalla normativa vigente e a fine stagione.
fine stagione
fine stagione
Accertamento tenuta della camera di combustione, per generatore a tiraggio naturale, con ripristino della tenuta tra gli elementi da eseguire quando la temperatura fumi ris ulta superiore ai limiti previsti dalla normativa vigente e a inizio stagione. inizio stagione Eliminazione di eventuali fanghi depositati sul fondo del generatore tramite la fuoriuscita della neces saria quantit di acqua del rubinetto di scarico. Eliminazione delle incrostazioni calcaree nei tubi di pas saggio acqua mediante lavaggio Accertamento dello s tato della coibentazione del generatore. Pulitura del mantello esterno del generatore. fine stagione occorrenza fine stagione fine stagione
Domenico Salimbeni
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Una sezione del manuale d uso e manutenzione potrebbe essere impostata come nel seguente esempio:
Domenico Salimbeni
176/184
Domenico Salimbeni
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Tesina finale
Domenico Salimbeni
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Si vuole studiare l affidabilit del sistema parallelo-serie in figura, costituito da 6 UO con tasso di guasto e ripristino specificati: In particolare si vuole calcolare, i seguenti parametri: Affidabilit R(t) Vita media MTTF Fermo medio MTTR Disponibilit A(t) e tracciare i diagrammi per 10 intervalli di tempo
gioved 24 gennaio 2008 gioved
Domenico Salimbeni
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Si vuole studiare la probabilit di formazione di condensa superficiale in un edificio con l ausilio dellalbero dei guasti a lato e dei tassi di guasto ed errore indicati nelta tabella seguente, con descrizione degli eventi base pi dettagliata
n. evento 1 5 7 10 11 13 evento base errore di progetto impianto riscaldamento errore di progetto delle strutture disperdenti errore di gestione dell'impianto di riscaldamento errore di gestione dell'areazione degli ambienti errore di progetto del sistema di ricambi d'aria errore d'uso dell'appartamento con produzione di vapore eccessiva probabilit P(Ii ) evento di base 3,000E-05 2,500E-04 3,200E-03 2,000E-02 2,000E-03 8,000E-04
Domenico Salimbeni
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A chiarimento del problema si pu rilevare che: Gli errori di progetto possono riguardare:
Limpianto di riscaldamento (sottovalutazione temperatura esterna e del problema dei ricambi dell aria) Le strutture perimetrali disperdenti (sottovalutazione del probl ema dellinerzia termica e della permeabilit delle strutture perimetrali)
Ripetere poi il calcolo dopo aver integrato lFTA con i due rami non approfonditi
gioved 24 gennaio 2008 gioved
Domenico Salimbeni
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Si vuole scegliere la pi conveniente fra le 2 forme seguenti di manutenzione di un serramento esterno in legno : 1) Semplice sostituzione ogni 15 anni al costo attuale di 400 /m2 2) Manutenzione periodica ciclica quinquennale al costo attuale di 50 /m2 che allunga la vita utile del serramento a 40 anni sapendo che il tasso di sconto r=0,05 Nel caso si potessero trattare o rivedere i costi di manutenzione CM e sostituzione CS, si vuole determinare il valore di CM/CS che rende le due soluzioni equivalenti e il campo di variazione del rapporto CM/CS che rende pi conveniente la forma di manutenzione 1)
gioved 24 gennaio 2008 gioved
Domenico Salimbeni
182/184
Si vuole verificare inoltre l incidenza sui costi di manutenzione dei costi di riparazione di guasti accidentali, con interventi al costo attuale di 15 /m2, il cui tasso di guasto medio nei 40 anni valutabile in =0,05 La scelta e le verifiche numeriche descritte possono essere effe ttuate sulla base degli equivalenti annuali Si vuole determinare infine, ma solo graficamente, il valore del tasso di sconto che rende equivalenti le 2 forme di manutenzione de scritte nel primo punto
Domenico Salimbeni
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Domenico Salimbeni
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