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Ammassi rocciosi: roccia in posto con relative discontinuit di vario tipo (faglie, fratture, giunti di
strato) che possono essere:
primarie o singenetiche, sviluppatesi allatto della formazione della roccia (giunti di strato,
piani di scistosit, fratture di consolidamento)
secondarie o epigenetiche, sviluppatesi in seguito alla formazione della roccia (fratture e
faglie)
1. Frattura: discontinuit lungo la quale non c stato alcuno spostamento visibile
2. Faglia: discontinuit lungo la quale c stato uno spostamento visibile (anche
chilometrico)
Roccia: materiale naturale che, in campioni al di fuori della sua sede, dotato di elevata coesione,
anche dopo un prolungato contatto con lacqua. Pu essere:
Terreno sciolto (soil): materiale naturale formato da aggregati di granuli non legati tra loro o che
possono essere separati mediante modeste sollecitazioni o mediante un pi o meno prolungato
contatto lacqua. Pu essere distinto in:
1
Flysch e formazioni strutturalmente complesse
Il flysch unalternanza di strati lapidei dal comportamento fragile e di terreni dal comportamento
duttile, fittamente ripetuti. Sono materiali eterogenei, anisotropi e discontinui.
definito una formazione strutturalmente complessa in quanto le sue propriet geotecniche variano
entro intervalli piuttosto ampi, hanno una elevata tendenza allalterazione ed hanno numerose
discontinuit.
La resistenza al taglio, capacit di resistere a sforzi tangenziali, dipende dalla natura del corpo, dalle
sollecitazioni, dalla tessitura e dalla struttura dei materiali e varia in virt della coesione e dellattrito
interno.
La coesione lattrazione reciproca tra i granuli a contatto in un terreno. Non dipende dallo sforzo
normale, ma solo dalla presenza di acqua e dalla granulometria del terreno.
In una sabbia, la coesione dovuta alla cementazione tra i granuli, mentre nelle argille si tratta di
unattrazione elettrostatica.
- coesione reale
- coesione apparente
La coesione reale la coesione vera, cio tutto ci che non compreso nella coesione apparente. Ad
esempio la cementazione nelle sabbie o la fusione tra granuli nelle piroclastiti.
2
Si parla di coesione apparente quando lacqua pellicolare si interfaccia tra due granuli e fornisce un
contributo non stabile alla resistenza, ma varia in funzione del contenuto dacqua e scompare quando
il terreno in condizioni di saturazione.
Lattrito interno la capacit di un materiale di resistere allo scorrimento lungo una superficie, ed
funzione delle dimensioni, del grado di selezione ed arrotondamento dei granuli.
maggiore nei terreni ad alta granulometria.
3
Gradazione: distribuzione verticale delle dimensioni delle particelle.
Orientazione (fabric): allineamento delle particelle considerando lasse maggiore delle stesse.
4
Rapporto particelle/matrice: relazione tra le particelle e la matrice con riferimento allesistenza di
contatto tra le stesse.
Odore: utilizzato soprattutto per riconoscere la presenza di materia organica previo riscaldamento
della terra.
Classificazione granulometrica
Esistono diverse modalit di classificazione, in Italia quella pi utilizzata la classificazione AGI
(Associazione Geologica Italiana):
Argilla: <0,002 mm 2 m
Limi: tra 0,002 mm e 0,06 mm
Sabbia: tra 0,06 mm e 2 mm
Ghiaia: tra 2 mm e 64 mm
Ciottoli: tra 64 mm e 256 mm
Massi: >256 mm
5
In base alla granulometria le terre si dividono in:
incoerenti (ghiaie e sabbie), dotate di forze di attrazione reciproca debole che scompaiono
con la saturazione;
coesive (limi ed argille), dotate di forze di attrazione reciproca forti che scompaiono con
limmersione.
6
7
8
Propriet fisico volumetriche
Prima di eseguire delle prove di laboratorio indispensabile prelevare dei campioni indisturbati
mediante luso di una fustella o tubo campionatore (tubo cilindrico in acciaio con pareti spesse 2-3
mm, bordo tagliente, diametro 80-100 mm, lunghezza di circa 700 mm).
Per non perdere le condizioni naturali del campione (contenuto dacqua) le estremit della fustella
devono essere paraffinate.
La qualit di un campiona va da Q1 a Q5:
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Strumenti per la determinazione delle propriet
Picnometro
E uno strumento che misura la densit dei liquidi e dei solidi. E costituito da unampolla di vetro a
collo largo terminante con un tubo capillare su cui incisa una tacca di riferimento.
Determinazione della densit di un liquido: si pesa il picnometro riempito fino al segno di riferimento
prima con acqua e poi col liquido in esame. Essendo le due quantit di egual volume, si rapportano i
pesi e si ricava il rapporto tra la densit dellacqua (che nota) e quella del liquido in esame.
+
=
Bilancia idrostatica
Strumento che misura il peso del corpo secondo il principio di Archimede
(un corpo immerso in un fluido riceve una spinta verso lalto uguale al peso
del volume di fluido spostato).
Essa costituita da due piattelli, uno dei quali pi corto dellaltro ed
munito di un gancio a cui appendere gli accessori necessari allesecuzione
della misura.
Con essa si determina il peso del materiale in esame in aria e poi in acqua
e, facendo il rapporto tra le due pesate, si ricava la densit relativa
allacqua del materiale in esame.
Contenuto dacqua
(%) = = 100
dove:
il peso dellacqua
il peso della terra in condizioni naturali
il peso della terra secca
10
Procedimento:
Peso di volume
dove:
2
=
4
Procedimento:
Quando non possibile ottenere campioni di forma regolare, si determina il peso di volume attraverso
il metodo della pesata idrostatica:
CONDIZIONE NATURALE
1. dal materiale estruso si ricava un campione dalla forma pi regolare possibile
2. si determina il peso del campione (1 )
3. si impermeabilizza il campione immergendolo nella paraffina liquida
4. si determina il peso del campione paraffinato (2 )
5. si determina il peso del campione paraffinato immerso in acqua (3 )
1 2 3 2 1
6. si calcola =
=
dove:
= 1 3 = 9,8 /3
= 0,89 0,9 3
11
CONDIZIONE SECCO
1. dal materiale estruso si ricava un campione dalla forma pi regolare possibile
2. si essicca il campione in stufa da laboratorio
3. si determina il peso del campione secco (1 )
4. si calcola = 1 /
Il metodo di basa sul prelievo in sito di un campione di terra e sulla stima indiretta del suo volume
originario tramite il riempimento della cavit con sabbia calibrata, monogranulare di densit .
dove:
= 0 1
= (0 1 )/
dove:
Relazioni tra , e w
=
( + 1)
= =
( + 1) + 1
= (1 + )
12
Peso specifico delle particelle
(/3 ) =
dove:
Procedimento:
GRANA FINE
1. si pesa picnometro + tappo (1 )
2. si pesa picnometro + tappo + campione di terra (2 )
3. si pesa picnometro + tappo + campione di terra + acqua distillata disaerata (per
eliminare il volume delle bolle) fino al bordo superiore del tappo (3 )
4. si pesa picnometro + tappo + acqua distillata disaerata fino al bordo superiore del
tappo (4 )
= 2 1
= (4 1 ) (3 2 )
dove:
1. (4 1 ) il peso dellacqua
2. (3 2 ) il peso dellacqua relativo al volume non occupato dalle particelle
GRANA GROSSA
1. si lava il trattenuto al setaccio da 4,75 mm
2. si essicca il campione in forno per 12 ore a 110C
3. si fa raffreddare il campione a temperatura ambiente per un massimo di 3 ore
4. si determina il peso secco del campione (2 )
5. si immerge il campione in acqua per 24 ore
6. si determina il peso del campione immerso in acqua (3 )
7. si asciuga il campione in superficie e si determina il peso del campione asciutto in
superficie e saturo allinterno (1 )
2
=
1 3
1 2
(%) =
3
13
Trattamento del campione:
CONDIZIONE NATURALE
1. dal passante al setaccio scelto di preleva tramite quartatura un campione di 15-30
grammi per un picnometro da 50-100 3
2. se il campione contiene limo o argilla bisogna utilizzare un agitatore meccanico per
disperdere le particelle. In questo caso si usa la fiaschetta per gravit specifica da 500
3 al posto del picnometro
3. il peso secco del campione ( ) si determina essiccando il campione in una stufa da
laboratorio a 110C
CONDIZIONE SECCA
1. si essicca il campione a 110C in forno per 16-24 ore
2. si raffredda il campione nellessiccatore e lo si passa al setaccio
3. si preleva tramite quartatura un campione di 10-25 grammi per un picnometro da 50-
100 cm3
14
Relazioni tra le propriet fisico volumetriche
= 1
= (se Sr = 100%)
Porosit
= =1
1+
Grado di saturazione
( ) +
=
1+
Analisi granulometrica
Lanalisi granulometrica lanalisi della frequenza con cui sono presenti nella terra le particelle di
assegnate dimensioni.
Per frequenza si intende il rapporto tra il peso della classe granulometrica ed il peso iniziale del
campione secco.
I metodi utilizzati per lanalisi granulometrica sono la setacciatura1 per la frazione grossolana e la
sedimentazione2 per la frazione fine.
1Procedimento:
15
Al termine del processo il campione risulter diviso in due frazioni:
(%) = 100
(%) = 100
2Il metodo della sedimentazione si basa sulla misura della densit di una sospensione, ottenuta
mescolando il terreno con acqua con laggiunta di sostanza disperdenti (metafosfato di sodio, NaPO3)
per favorire la separazione delle particelle.
Tale metodo utilizza la legge di Stokes (valida per particelle sferiche) per risalire al diametro di una
particella data la sua velocit di caduta:
1800
=
dove:
dove:
La miscela acqua terra viene inserita in un Baker, si aziona lagitatore, si capovolge il Baker e si usa il
densimetro per le prove di densit. Il densimetro va inserito 15 prima della prova, perch insieme
alle bolle daria, pu falsare le misure. Per eliminare le bolle daria si riempie il Baker
progressivamente.
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Le terre possono essere classificate in base alle norme proposte dallAGI, che consentono la
composizione dei nomi delle classi granulometriche relativamente prevalenti:
Dalla curva granulometrica possono essere individuati i diametri equivalenti, ossia quelli
corrispondenti a ciascuna frazione di passante (%). I pi importanti sono:
10 (diametro efficace)
30
60
( ) = 60 10
2
( ) = 30 10 60
Il coefficiente di uniformit indice del grado di selezionamento, per < 3 il campione ben
selezionato.
Il coefficiente di curvatura indice della bont della curva, per < 3 il campione ben gradato.
17
Parametri indice
=
Se 4% terra coesiva
Limite di liquidit
Il limite di liquidit ( ) pu essere definito come il contenuto dacqua minimo al quale la terra si
comporta come un fluido viscoso.
Il limite di liquidit pu essere determinato sia con lapparecchio di Casagrande che col penetrometro
a cono.
Apparecchio di Casagrande
corrisponde al contenuto dacqua per il quale,
nella terra posta nella coppa, un solco mediano lungo
13 mm tracciato con un apposito utensile si chiude
dopo 25 cadute della coppa da una altezza di 10 mm
su una base di ebanite.
Penetrometro a cono
definito come il contenuto dacqua di una terra
che comporta laffondamento del penetrometro a
cono di 20 mm quando rilasciato per 5.
18
Limite di plasticit
Il limite di plasticit ( ) definito come il contenuto dacqua in corrispondenza del quale il terreno
inizia a perdere il suo comportamento plastico.
Il limite di plasticit pu essere determinato col metodo dei bastoncini, ossia formando per
rotolamento dei bastoncini di terra dal diametro di 3 mm. corrisponde al contenuto dacqua per il
quale di manifestano le prima screpolature.
Tale metodo, per, dipende fortemente dalla sensibilit delloperatore, sono stati quindi proposti
metodi pi oggettivi e matematici: Sridharan et al. (1999).
Tale metodo dimostra che vi una relazione empirica tra lindice di plasticit (IP) e lindice di fluidit
(IF) che corrisponde a:
Apparecchio di Casagrande
= 4,12 = 4,12
dove:
%
=
log10
Penetrometro a cono
= 0,74 = 0,74
dove:
%
=
log10
e sono indicativi di due valori costanti di resistenza della terra alla deformazione, rappresentati da N
(n di cadute) per lapparecchio di Casagrande, o da (affondamento) per il penetrometro a cono:
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Limite di ritiro
Il limite di ritiro ( ) definito come il valore del contenuto dacqua al di sotto del quale unulteriore
perdita dacqua non comporta alcuna variazione di volume .
corrisponde anche al minimo contenuto dacqua che una terra coesiva pu avere per essere satura.
La sua determinazione fatta considerando un provino che viene essiccato a step successivi e del
quale vengono misurati contenuto dacqua e volume ad ogni passaggio:
0
= 0
dove:
il limite di ritiro
0 il contenuto dacqua iniziale
il peso specifico dellacqua
0 il volume iniziale della terra
il limite di ritiro
il peso della terra secca
Lindice di plasticit (IP) dipende dalla % di argilla, dal tipo e dalla natura dei cationi assorbiti.
Il rapporto tra lindice di plasticit (IP) e la frazione argillosa (CF) con diametro 2 detto:
() = =
caolinite (INATTIVA)
illite (NORMALE)
montmorillonite (ATTIVA/MOLTO ATTIVA)
20
Classifiche delle terre
La carta di plasticit di Casagrande consente la classifica delle terre a grana fine che hanno
comportamento coesivo, si basa sul rapporto .
Classifica U.S.C.S.
ghiaie (gravel, G)
sabbie (sand, S)
e tre a grana fine con % di passante al setaccio N200 maggiore del 50%:
limi (mursh, M)
argille (clay, C)
terreni organici (organic soil, O)
1) se essa < 5% si considera solo lassortimento del materiale sulla base dei valori del
coefficiente di uniformit ( ) e di curvatura ( ), se > 4 e < 3 per le ghiaie o > 6 e
< 3 per le sabbie, allora il materiale si considera ben gradato (well graded, W) altrimenti si
considera poco gradato (poor graded, P);
2) se essa risulta > 12% viene classificata, dopo averne misurato i limiti di consistenza, come
limo (M) o argilla (C), che verr utilizzato come secondo simbolo;
3) se essa compresa tra il 5% ed il 12%, verr classificata sia la granulometria della fase
grossolana (ben gradata W o poco gradata P), secondo il criterio mostrato al punto 1)
sia la componente fine (M o C) secondo il criterio indicato al punto 2), ottenendo cos un
doppio simbolo (ad esempio, SW-SM Sabbia ben gradata-Sabbia con limo).
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Classifica A.A.S.H.T.O.
I materiali granulari sono inclusi nelle classi da A-1 ad A-3 (con % di passante al setaccio N200
35%), i limi e le argille nelle classi da A-4 ad A-7 (con % di passante al setaccio N200 > 35%), mentre
la classe A-8 comprende terrenti altamente organici.
22
Determinazione del contenuto in materia organica
dove:
(%) = 100
dove:
(110)
0,75
23
Tensioni geostatiche
Le tensioni geostatiche sono le pressioni esercitate nel terreno, ad una certa profondit, dalla fase
solida, dalla fase liquida o da entrambe.
Esse prendono il nome, rispettivamente, di:
=
=
=
24
Un aumento della pressione dellacqua verso lalto provoca una riduzione della tensione effettiva. Se il
fenomeno continua, la tensione effettiva pu annullarsi, ci avviene quando:
= 0 =
Il gradiente idraulico al quale la tensione effettiva si annulla chiamato gradiente idraulico critico.
In queste condizioni il terreno granulare non pu sopportare alcun carico e si verifica il fenomeno
della liquefazione, per il quale le particelle galleggiano sullacqua.
Modello elastico
= ()
25
Modello plastico
Tale modello prevede che un corpo sottoposto a sforzi, superata una certa soglia, registri deformazioni
permanenti indipendenti dalla durata delle sollecitazioni.
Segue il modello di Coulomb.
Dove:
H = coefficiente di incrudimento
a = mezzo plastico perfetto
b = mezzo incrudente positivamente (rocce)
c = mezzo incrudente negativamente
Modello viscoso
Il comportamento viscoso tipico dei fluidi, ma esistono solidi che hanno un comportamento viscoso
(vetro).
Un mezzo viscoso vede la deformazione direttamente proporzionale allo sforzo, se si interrompe lo
sforzo si interrompe anche la deformazione.
Segue lo schema di Newton.
Dove:
a = mezzo viscoso
b = mezzo viscoso perfetto
26
I modelli costitutivi complessi sono generati dalla combinazione dei modelli costitutivi fondamentali,
combinati in serie (elasto plastico) o in parallelo (visco elastico):
espansione laterale
impedita
espansione laterale
consentita
27
Nel caso in cui il terreno sia saturo, le precedenti condizioni di deformazione si combinano con quelle
di drenaggio:
condizione drenata
condizione non drenata
28
Quando un corpo viene compresso si deforma, la risultante delle deformazioni verticali detta
cedimento. Cosa determina la comparsa di cedimenti nel terreno?
Compressibilit edometrica
una prova di compressibilit verticale ad espansione laterale impedita.
Rappresenta un po ci che accade nelle piane alluvionali dove si alternano cicli di sedimentazione ed
erosione seguite da fasi di quiete. Tale sequenza porta a fenomeni di isteresi (ossia la capacit di un
sistema di reagire con un certo ritardo alle forze applicate, anche quando tali forze vengono a
mancare).
A B sedimentazione
B C erosione
D E erosione
I tratti B C, C B e D E indicano fasi di scarico e ricarica, comportamento elastico non lineare del
terreno.
Sia in fase di carico vergine che in fase di scarico, la relazione ( ) rappresentata da una retta,
quindi per ottenere una riduzione dellindice dei vuoti occorre applicare un incremento di
tanto maggiore quanto pi alto il valore di tensione iniziale (la rigidezza del terreno cresce
progressivamente con la tensione applicata).
dove:
la pressione di consolidazione
la pressione verticale efficace agente
29
Il parametro OCR descrive la storia tensionale che un deposito ha subito in seguito alle fasi di
sedimentazione, erosione e consolidazione.
Se:
OCR = 1 terreni normalconsolidati (terreno che in questo momento sta subendo i massimi
sforzi)
OCR > 1 terreni sovraconsolidati (terreno che in passato ha subito sforzi maggiori).
La prova edometrica
La prova edometrica una prova ad espansione laterale impedita, effettuata in condizioni drenate.
Essa simula il fenomeno della consolidazione nelle terre a comportamento coesivo.
La prova eseguita su campioni indisturbati di terreno a grana fine. I campioni sono posti in una cella
cilindrica (cella edometrica) piena dacqua e aperta ai lati, i campioni sono lateralmente confinati da
un anello metallico indeformabile. Sulle basi inferiore e superiore del campioni sono posti un disco di
carta da filtro ed una pietra porosa per favorire il drenaggio.
Il carico aumenta step by step (a differenza di quanto avviene in natura), cio vi un incremento
graduale e continuo della pressione
verticale. I carichi vengono applicati ogni
24h per 7 giorni. Durante la permanenza di
ciascun carico si misura la variazione di
altezza () del provino nel tempo. Noto
si possono calcolare le deformazioni assiali e
volumetriche ( ) e le variazioni dellindice
dei vuoti ():
=
0
= (1 + 0 )
0
Lesecuzione della prova edometrica consiste nel misurare i cedimenti mediante letture effettuate con
successione geometrica dei tempi (fino a 24h).
I dati registrati consentono di costruire curve cedimenti-tempo per ciascun carico.
30
Ai fini della prova considerata come deformazione quella relativa alla fine della consolidazione
primaria (oppure al termine delle 24h).
Lindice dei vuoti corrispondente si ricava da:
= 1
( )
dove:
Alla fine del processo di consolidazione primaria, i valori di carico verticale effettivo () e di indice dei
vuoti sono riportati in un grafico , per ciascun gradino di carico applicato.
Collegando tra loro i punti si disegnano le curve di compressibilit edometrica.
Per le applicazioni pratiche questa curva approssimata con tratti rettilinei a differente pendenza:
31
Per determinare la pressione di preconsolidazione, cio per costruire la curva edometrica, si utilizza la
procedura di Casagrande:
32
Resistenza a compressione uniassiale (o semplice)
dove:
Se il provino dovesse presentare piani di discontinuit preferenziale (strati, scistosit, ecc) bisogna
specificare la direzione di applicazione del carico (ortogonale o parallela ai piani).
Questa prova utilizzata per ottenere una stima della variabilit di resistenza a
compressione di una roccia, consiste nellapplicazione di un carico al campione
tramite punzoni conici che portano il campione alla rottura.
La prova pu essere eseguita su campioni cilindrici (prove diametrali ed assiali), su
blocchi tagliati (prova su blocco) e/o su campioni di forma irregolare.
Per ottenere una stima della resistenza a compressione uniassiale si pu applicare
unequazione di correlazione generale:
= 2250
dove:
- 50 = 2
dove il diametro equivalente (distanza tra le due punte dei punzoni non
appena toccano il campione), ed dato da:
Quando si dispone di campioni informi o di piccole dimensioni bisogna applicare una correzione
relativa alla forma tramite la formula:
50 =
dove:
33
Resistenza al taglio
Tutte queste prove servono, oltre che per determinare il valore di resistenza a rottura, per la
determinazione dei moduli elastici (medio, secante o tangente) ed il comportamento del materiale in
termini di elasticit.
Moduli elastici
dove:
- il modulo di elasticit
- lo sforzo normale unitario
- la deformazione trasversale unitaria
I moduli elastici sono una grandezza caratteristica di un materiale che esprime il rapporto
tra tensione e deformazione nel caso di condizioni di carico monoassiale ed in caso di comportamento
del materiale di tipo "elastico".
definito come il rapporto tra lo sforzo applicato e la deformazione che ne deriva.
34
Vi sono tre tipologie di moduli elastici:
35
Il modello geologico e geotecnico del sottosuolo
Le norme tecniche per le costruzioni (N.T.C.) raccolgono in un unico organico testo le norme prima
distribuite in diversi decreti ministeriali e definiscono i principi per il progetto, l'esecuzione e il
collaudo delle costruzioni, nei riguardi delle prestazioni loro richieste in termini di requisiti essenziali
di resistenza meccanica e stabilit, anche in caso di incendio, e di durabilit. Esse forniscono quindi i
criteri generali di sicurezza, precisano le azioni che devono essere utilizzate nel progetto, definiscono
le caratteristiche dei materiali e dei prodotti e, pi in generale, trattano gli aspetti attinenti alla
sicurezza strutturale delle opere.
Importanti per il nostro studio sono due articoli (6.2.1 e 6.2.2) riguardanti la progettazione geotecnica
che possono essere cos sintetizzati:
Articolo 6.2.1: la modellazione geologica di un sito riguarda la sua ricostruzione su base litologica,
stratigrafica, strutturale, idrogeologica, geomorfologica e/o di pericolosit geologica del territorio.
Quindi in base al contesto geologico ed il tipo di opera vanno eseguite una serie di indagini atte a
costruire un modello geologico locale.
Le finalit ed il grado di definizione del modello geologico sono diversi a seconda della fase
progettuale:
- relazione geologica, documento riportante i parametri nominali dei terreni, dati utili alla
geotecnica, valori medi e aspetti sismici di dettaglio (ad esempio, 30)
- cartografia
carta geologica con sezioni
carta litotecnica
carta geomorfologica
carta idrogeologica
carta di sintesi
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Il modello geotecnico fornisce tutti i dati geotecnici necessari per il progetto.
I principali contenuti del modello geotecnico sono:
- premessa
- inquadramento geologico regionale
- aspetti
geologici
geomorfologici
idrogeologici
sismici
- pericolosit geoambientale
- tipi di indagini eseguite
- interazione tra opera e ambiente
- considerazioni conclusive
- riferimenti bibliografici
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Le indagini per la caratterizzazione geologico-geotecnica del sottosuolo si dividono in due categorie:
- indagini in sito
indagini dirette (scavi e sondaggi)
indagini dirette (indagini geofisiche e penetrometriche)
- indagini in laboratorio
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Ricostruzione del profilo stratigrafico
Per la ricostruzione del profilo stratigrafico possono essere utilizzate differenti modalit di indagine:
Ciascuna attivit presenta vantaggi e svantaggi, ma ai fini della caratterizzazione sono da considerarsi
complementari.
Gli scavi si effettuano sia per opere di grande importanza (dighe di sbarramento) che per opere pi
modeste
Vantaggi Svantaggi
osservazione diretta della struttura del profondit di investigazioni modeste
sottosuolo
identificazione dei singoli strati, anche di necessit di strutture di sostegno
modesto spessore
possibilit di determinare le propriet tempi e costi di esecuzione elevati
geotecniche tramite prove in sito anche a grande
scala e su terreni a grana grossolana
possibilit di prelevare campioni indisturbati di necessit di personale esperto
grandi dimensioni
indicazioni sulle acque sotterranee pericolo di cedimenti
possibilit sopralluoghi e controlli in tempi necessit di adeguati interventi contro infortuni
diversi e da parte di pi persone
difficolt e costi elevati per locclusione degli
scavi
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Perforazioni di sondaggio
Vantaggi Svantaggi
possibilit di attraversare qualsiasi terreno, pericolo di non riconoscere eventuali strati di
anche a grande profondit e sotto falda terreno di modesto spessore
tempi e costi ridotti rispetto agli scavi difficolt di campionamento in terreni incoerenti
a grana grossolana
possibilit di eseguire indagini anche sottacqua impossibilit di eseguire prove in sito a grande
scala
semplicit delle operazioni di occlusione del foro possibile disturbo o mascheramento dei terreni
per penetrazione del fluido di perforazione
necessit di attrezzature specifiche e di personale
esperto
- sondaggio a elica
- sondaggio a percussione
- sondaggio a rotazione
Sondaggio a elica
I sondaggi a elica sono eseguiti utilizzando una trivella che viene
alternativamente spinta ed estratta dal terreno. Il diametro della trivella va dai
75 ai 300 mm.
Le trivelle sono utilizzate prevalentemente in argille, in modo da non dover
ricorrere a nessun mezzo di sostegno del foro, ma non impiegabile in depositi
alluvionali o morenici in cui si ha la presenza di ciottoli e trovanti.
Il terreno estratto si presenta fortemente rimescolato, da non poter consentire
una ricostruzione stratigrafica di dettaglio (Q1)
Comunque sia, le trivelle sono di solito poco adoperate a causa della loro
grossolanit.
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Sondaggio a percussione
Lavanzamento avviene per battitura con maglio o per caduta. La
batteria di aste munita alla base di robusti utensili atti alla
frantumazione del terreno. Tale metodo utilizzato per terreni a
grana grossa.
Lutensile pi utilizzato la sonda a valvola (o curetta), un tubo
cilindrico munito di una valvola al fondo per trattenere il materiale
entrato durante lavanzamento. I diametri usati variano da 100 a 600
mm e si possono raggiungere profondit di 60 metri.
Coi sondaggi a percussione possibile attraversare speditamente
qualsiasi tipo di terreno anche fino a grandi profondit, ma non si
ottengono campioni indisturbati, non consente di ricostruire la
stratigrafia di dettaglio in terreni con forti alternanze e presenta il
rischio di dilavamento delle frazioni fini per il moto dellacqua di
perforazione.
Sondaggi a rotazione
La maggior parte dei sondaggi viene eseguita per
rotazione.
Lutensile di perforazione costituito da un tubo
carotiere (semplice o doppio) che presenta
unestremit munita di una corona dentata.
Lavanzamento avviene applicando allutensile una
contemporanea azione di spinta e rotazione.
I diametri impiegati normalmente variano tra 75-150
mm.
La perforazione pu avvenire o a secco o con
circolazione di fluido di raffreddamento (acqua, aria
compressa, fango bentonitico). Limpiego di un fluido
aumenta sensibilmente la velocit di avanzamento, ma
rende pi complicato il carotaggio di materiali teneri o
a grana grossa.
Vi sono due tipologie di sondaggio a rotazione:
- distruzione di nucleo
- carotaggio continuo
La perforazione a distruzione di nucleo viene eseguita per lattraversamento di formazioni di cui non
interessa una esatta conoscenza o per il raggiungimento di una quota prevista (per lesecuzione di
prove in situ o per linstallazione di strumentazione). Durante lesecuzione possono essere prelevati
campioni del detrito uscente dal foro, mediante i quali potr essere ricostruita una approssimativa
identificazione dei terreni attraversati.
La perforazione condotta utilizzando scalpelli o triconi di vario tipo.
41
Il carotaggio continuo consente il riconoscimento diretto della stratigrafia del sottosuolo ed il
prelievo di campioni indisturbati.
La perforazione eseguita a rotazione tramite carotieri semplici o doppi, i primi sono indicati in
formazioni dure o coesive, mentre i secondi per formazioni sciolte o nel caso in cui si richiedono
campioni con un basso grado di disturbo per analisi particolari, tali strumenti rendono minimo il
disturbo dei materiali attraversati e consentono il prelievo di campioni rappresentativi (carote).
I campioni estratti dai carotieri vengono sistemati in apposite cassette catalogatrici, atte alla loro
conservazione, sulle quali viene riportato in modo indelebile il numero del sondaggio e la profondit di
riferimento.
Dal materiale posto nelle cassette catalogatrici possibile ottenere la percentuale di carotaggio:
1
= 100
2
dove:
Nel caso di sondaggi che attraversino ammassi rocciosi, possibile determinare lindice RQD (Rock
Quality Designation) che rappresenta il rapporto tra la somma delle lunghezze degli spezzoni di carota
maggiori di 10 centimetri e la lunghezza totale del tratto di perforazione considerato:
> 10
=
Per la determinazione dellRQD si considerano solo gli spezzoni di carota senza vistose alterazioni.
Essendo lRQD funzione delle fratture presenti allinterno della roccia, rappresenta un primo indice di
qualit dellammasso roccioso:
Tra i vari metodi geofisici quelli pi utilizzati sono i metodi sismici, elettrici ed elettromagnetici.
42
Metodi sismici
I metodi sismici sono basati sullenergizzazione del terreno tramite esplosivi o caduta di gravi. Si
generano cos delle onde elastiche che vengono captate in superficie dai geofoni.
Dallo studio ed elaborazione di tali dati possibile risalire alla velocit sismica delle formazioni ed alla
profondit ed inclinazione dei vari strati investigati.
43
Uno degli scopi dei metodi sismici a rifrazione quello di determinare il 30.
Si definisce 30 la velocit media equivalente delle onde S nei primi 30 metri di profondit:
30
30 =
dove:
In base al valore del 30 possono essere definite varie categorie di suolo di fondazione:
A. 30 > 800 / ammassi rocciosi superficiali o terreni molto rigidi aventi spessore
massimo di 3 metri
B. 30 > 800 / ammassi rocciosi superficiali o terreni molto rigidi aventi spessore
massimo di 3 metri
C. 360 / < 30 < 800 / rocce tenere e depositi a grana grossa molto addensati o a
grana fine molto consistenti aventi spessore 30 metri
D. 180 / < 30 < 360 / depositi a grana grossa mediamente addensati o a grana fine
mediamente consistenti aventi spessore 30 metri
E. 30 < 180 / depositi a grana grossa scarsamente addensati o a grana fine scarsamente
consistenti aventi spessore 30 metri.
Metodi geoelettrici
dove:
Nel caso di terreni omogenei ed isotropi, la resistivit costante anche se variano le distanze tra gli
elettrodi (resistivit reale della formazione).
Nel caso, invece, di terreni non omogenei, la resistivit misurata una resistivit apparente, cio un
valore medio della resistivit del volume di terreno.
44
Le misure di resistivit servono a due scopi:
1. per individuare variazioni di resistivit con la profondit (SEV, Sondaggi Elettrici Verticali)
2. per individuare variazioni laterali di resistivit alla medesima profondit (profili di resistivit;
SEO, Sondaggi Elettrici Orizzontali)
45
Metodi elettromagnetici
I metodi elettromagnetici usano la risposta del terreno alla propagazione di onde elettromagnetiche
alternate incidenti costituite da due vettori ortogonali: unintensit elettrica ed una forza magnetica in
un piano perpendicolare alla direzione del moto.
Il georadar (o GPR, Ground Penetrating Radar) uno dei metodi di indagine elettromagnetica,
mediante il quale si ottiene la risposta del terreno quando questo attraversato da campi
elettromagnetici.
Si tratta di un metodo che funziona a riflessione (come in sismica), consentendo di elaborare profili
continui ad alta risoluzione.
I suoi vantaggi principali sono la rapidit
di acquisizione dei dati e la sua versatilit
data la possibilit di utilizzare antenne a
diverse frequenze. Lo svantaggio
principale deriva dalla sua stretta
dipendeza dalle caratteristiche
superficiali del terreno in analisi.
Il GPR irradia attraverso unantenna di
emissione il terreno con brevi impulsi di
energia elettromagnetica.
Quando le onde intercettano delle
eterogeneit nelle propriet
elettromagnetiche dei materiali del
sottosuolo (contatti litologici, fratture,
cavit, ecc) parte dellenergia viene
riflessa verso la superficie, mentre
unaltra parte viene trasmessa in profondit.
Il segnale riflesso consente lelaborazione di un profilo continuo, nel quale si indica il tempo totale del
percorso di un impulso per attraversare il sottosuolo, essere riflesso da una discontinuit e ritornare
in superficie (Tempo Doppio).
I segnali registrati dal GPR vengono riprodotte su un monitor come radargramma, ossia un grafico
bidimensionale della superficie indagata, dove lasse orizzontale rappresenta il tragitto coperto
dallantenna lungo la superficie del mezzo investigato, mentre quello verticale rappresenta i tempi
necessari allonda per coprire lo spazio che separa la superficie dai punti (o piani) che hanno
provocato le riflessioni.
Per pianificare una campagna di indagine col GPR bisogna considerare alcuni fattori:
Le cause dei movimenti franosi sono costituite da tutte le azioni che tubano gli equilibri naturali di un
pendio e possono essere distinte in:
47
Un movimento franoso si innesca quando allinterno del pendio le tensioni tangenziali (domanda di
resistenza, D) eguagliano la capacit di resistenza, C, al taglio del terreno:
= 1
dove:
- la domanda e dipende dalla forma e dalla geometria del pendio e dalle condizioni di carico
- la capacit e dipende dalla resistenza al taglio mobilitata lungo la superficie di
scorrimento, dalle tensioni-deformazioni, dalle pressioni interstiziali, dalla posizione della
falda.
La stabilit di un pendio una situazione di equilibrio relativo tra forze che tendono ad indurre il
movimento (forze agenti) e forze che tendono ad impedirlo (forze resistenti):
Forze agenti
Linnesco di una frana (e quindi linstabilit di un versante) presuppone il verificarsi di due tipi di
fattori instabilizzanti:
- fattori che favoriscono laumento di sforzi di taglio (azioni tettoniche, variazioni di carico)
- fattori che favoriscono la riduzione della resistenza al taglio (incremento del contenuto
dacqua, liquefazione, disboscamento, ecc)
Forze resistenti
Le forze resistenti sono legate alla coesione del materiale che costituisce il versante, generalmente
espressa in termini di resistenza al taglio e di angolo di attrito interno.
La resistenza al movimento lungo un versante funzione della resistenza al taglio del materiale
coinvolto.
La resistenza al taglio di un materiale la resistenza alla rottura che il materiale in grado di opporre
se sottoposto a sforzi di taglio. Essa dipende sia dallo stato di stress cui il materiale sottoposto, sia
48
dalle caratteristiche dei materiali stessi (tessitura e struttura). Perci necessario trattare
separatamente la resistenza al taglio nei terreni e nelle rocce.
- coesione
- attrito interno
Lattrito funzione delle dimensioni, del sorting, della maturit dei granuli e dipende strettamente
dalla tessitura del materiale.
Lattrito maggiore nei terreni ad elevata granulometria ed in quelli costituiti da granuli con basso
grado di arrotondamento.
Il valore della resistenza al taglio calcolata col metodo dei cerchi di Mohr:
= + tan
dove:
La presenza di acqua nei pori di una roccia sciolta riduce la resistenza al taglio. In questo caso si deve
considerare anche questo contributo negativo, che si esprime come segue:
= + ( ) tan
dove:
49
Una frana pu essere attiva, quiescente o stabilizzata.
ATTIVA frana attualmente in movimento o che si mossa lultima volta entro lultimo ciclo
stagionale:
QUIESCENTE fenomeno che pu essere riattivato dalle sue cause originali (per il quale permangono
le cause del movimento):
STABILIZZATA fenomeno che non pu essere riattivato dalle sue cause originali:
- Naturalmente stabilizzato = fenomeno che non pi influenzato dalle sue cause originali (per il
quale le cause del movimento sono state naturalmente rimosse)
- Artificialmente stabilizzato = fenomeno che stato protetto dalle sue cause originali da misure
di stabilizzazione
- Relitto = fenomeno che si sviluppato in condizioni geomorfologiche o climatiche
considerevolmente diverse dalle attuali.
In base alla velocit, secondo la classificazione di Cruden & Varnes, le frane possono essere classificate
in:
50
Per la classificazione delle frane in base alla tipologia di movimento, Varnes considera due elementi:
Il pericolo di crollo frequente in carbonati (in quanto molto fratturati) e lungo le falesie costiere.
51
Scorrimento (traslativo) Tipo di movimento prevalente:
scivolamento.
Terreni sciolti
Debris Flow
Earth Flow/Mud Flow
Le
colate detritiche si originano a partire sia da rocce sciolte che da ammassi rocciosi e possono essere
incanalate e non incanalate.
In quelle incanalate i flussi seguono linee di drenaggio preesistenti, nel caso contrario la frana tende ad
allargarsi.
53
Nelle frane complesse si registra la
collaborazione dei vari tipi di frana, i pi
classici sono:
- Scorrimento traslativo e colamento;
- Scorrimento rotazionale e colamento;
- Scivolamento e debris flow;
- Scorrimento traslativo e debris flow.
Per levoluzione di una frana in colata c
bisogno di presenza dacqua.
54
Condizioni drenate e non drenate
Per rischi geologici si intendeno fenomeni quali: eruzioni vulcaniche, terremoti, frane, subsidenza,
ecc
Si tratta di solito di eventi a rapida evoluzione.
Nei rischi geologici non sono compresi eventi ad evoluzione lenta che portano ad un degrado
ambientale (siccit, desertificazione, ecc), n rischi antropici o industriali, n quelli biologici.
Terminologia
55
LIdrogeologia la branca dellidrologia che si occupa dello studio delle acque nel sottosuolo, del loro
moto e del loro utilizzo antropico.
La molecola dacqua
Essendo elettricamente non neutra fa si che le molecole dacqua possano attrarsi tra loro ed attrarre
corpi solidi grazie alle forze di adesione e coesione (forze elettrostatiche):
- coesione: attrazione tra due molecole uguali (due molecole dacqua, ad esempio)
- adesione: attrazione tra due molecole diverse (una molecola dacqua ed unaltra molecola, ad
esempio)
Il ciclo dellacqua
Le acque naturali hanno caratteristiche chimico-fisiche diverse a seconda della loro origine, si
distinguono in:
Tutte le acque sono soggette ad un unico ciclo idrologico, il cui motore dato dallenergia solare e
dalla forza di gravit.
Queste forze, variabili nel tempo e nello spazio, provocano fenomeni che si ripetono sistematicamente.
Lacqua presente sulla superficie terrestre soggetta allevaporazione (per lenergia solare).
Nellatmosfera lacqua si condensa e ricade come precipitazioni (per la forza di gravit).
Il recapito finale delle precipitazioni sempre lidrosfera.
Prima di arrivare al mare, lacqua pu emergere in superficie (sorgenti) o avere recapito intermedio in
fiumi o laghi. Le precipitazioni possono cadere direttamente sullidrosfera, concludendo cos il loro
ciclo (ciclo oceanico o ciclo breve). Se le precipitazioni cadono sul continente il loro percorso per
lidrosfera diventa pi lungo e lento (ciclo continentale).
Le acque che cadono sulla litosfera in parte restano in superficie ed in parte si infiltrano. Delle acque
che restano in superficie, una parte ritorna subito in atmosfera per evaporazione ed unaltra parte
scorre sulla superficie topografica (acqua di ruscellamento superficiale), trovando recapito finale in
mare. Delle acque che si infiltrano una parte trattenuta dal suolo superficiale ed utilizzata dalle
piante per la fotosintesi clorofilliana (evapotraspirazione), unaltra parte penetra in profondit
(acqua di infiltrazione efficace), alimentando fiumi, laghi e mari per via sotterranea.
Le acque di infiltrazione efficace possono arrivare allidrosfera o tramite percorsi veloci e poco
56
profondi (acqua a circolazione attiva) o tramite percorsi lenti e profondi (acque di fondo).
Queste acque (acque di fondo) non devono essere confuse con le acque fossili (o connate) che sono
acque intrappolate nellacquifero sin dalla formazione della roccia. Sono isolate dal ciclo idrologico e
possono emergere da faglie o fratture.
- acque iuvenili: acque di origine profonda che entrano in ciclo per la prima volta. Hanno
origine da processi idrotermali di corpi magmatici in raffreddamento
- acque originate da processi chimico-fisici associati alla formazione o al metamorfismo di
minerali
- 64% evapotraspira
- 25% ruscella verso il mare
- 11% si infiltra nel sottosuolo e d la possibilit di essere utilizzata dalluomo
Gli acquiferi sono rocce (o gruppi di rocce) che hanno propriet idrogeologiche tali da consentire
lassorbimento, limmagazzinamento, il deflusso e la restituzione di acque sotterranee in quantit
apprezzabili.
Si divide in due parti:
- una zona insatura, detta zona di aerazione, con movimenti sub-verticali per gravit
- una zona satura, detta zona di saturazione, in cui lacqua fluisce o defluisce con movimenti
sub-orizzontali (falda idrica vera e propria)
Lacqua igroscopica si fissa intorno alle particelle solide per adsorbimento e resta per sempre fissata
intorno al granulo formando una patina micrometrica.
Lo strato di acqua capillare si aggiunge successivamente, quando il granulo gi inumidito dallacqua
igroscopica, formando un secondo strato (sempre micrometrico).
Lacqua capillare si forma dopo quella igroscopica e pellicolare per mezzo di forze di adesione e
coesione.
La risalita di acque capillari nei meati forma la cosiddetta frangia capillare, pi in alto rispetto alla
linea piezometrica, caratterizzata da movimenti verticali dal basso verso lalto (in opposizione alla
forza di gravit).
57
Lulteriore acqua che si infiltra gravifica, ovvero soggetta alla forza di gravit, dunque pi sospesa e
ritenuta allinterno dellinsaturo.
Lacqua di ritenzione inamovibile ed usata dalle piante; lacqua gravifica quella libera di muoversi
soggetta alla forza di gravit.
Perch lacqua gravifica giunga in falda, i vuoti (pori, fratture, ecc) devono essere comunicanti. Questi
vuoti sono detti efficaci.
Il volume totale dei vuoti la somma dei volumi dei vuoti efficaci e dei vuoti non comunicanti (dove si
concentra lacqua di ritenzione).
= = 100 (%)
dove:
- =
= (3 )
- =
58
Contenuto dacqua
Il contenuto dacqua (W) definito come la quantit dacqua (in %) presente nel terreno rispetto alla
fase solida:
= 100
dove:
Il valore di varia da 0 a 1:
Capacit di ritenzione
La capacit di ritenzione ( ), o capacit idrica di campo, la capacit delle rocce di trattenere acqua
allo stato liquido sottraendola allazione della forza di gravit.
La capacit di ritenzione di esprime tramite il coefficiente di ritenzione (R), detto anche ritenzione
specifica:
= 100
dove:
Coefficiente di saturazione
La capacit di assorbimento la capacit delle rocce di assorbire acqua fino alla saturazione.
Il coefficiente di saturazione dato da:
= 100
dove:
59
Permeabilit & Conducibilit
- relativa
- intrinseca
- assoluta
- grado elevato
- grado medio
- grado basso
- grado bassissimo
- impermeabile
Esempi:
La permeabilit intrinseca ( ) dipende solo dalla struttura del mezzo, dalla sua granulometria, non
dipende quindi dalle caratteristiche del fluido.
= (2 ) 2
dove:
- il fattore di forma che tiene conto della granulometria, tipo di aggregazione, forma e
disposizione dei granuli, porosit totale ed efficace
- il diametro utile al flusso (efficace) ai fini del passaggio dacqua nei pori (corrisponde al
10 della curva granulometrica del campione.
dove:
- la permeabilit intrinseca
- la densit del fluido
60
- laccelerazione gravitazionale
- la viscosit dinamica del fluido
da cui:
dove:
- la velocit
- larea della sezione trasversale
= =
dove:
61
Per il principio di continuit:
= 1 1 = 2 2 =
= =
Permeametro a carico variabile (valido per sabbie limose, limi, limi-sabbiosi e limi argillosi)
La differenza tra h0 e h1 rappresenta anche la differenza di carico totale tra la base e la sommit del
campione, perci dalla legge di Darcy:
= =
cio:
L'equazione differenziale ottenuta pu essere risolta per separazione delle variabili tra i limiti (h0, h1)
e (0, t1):
1
1
=
0 0
da cui:
0
= ln
1 1
62
Sul campo, invece, la permeabilit assoluta si calcola col metodo dei traccianti. Consiste nelliniettare
del sale in un pozzo a monte e si calcola il tempo di primo arrivo in un secondo pozzo mediante un
freatimetro:
2
= (/, /); = (/, /)
dove:
Trasmissivit
possibile calcolare la portata in funzione della trasmissivit (sia per falde libere che confinate):
anche possibile esprimere anche la portata unitaria in funzione della trasmissivit (la portata
unitaria il volume dacqua che passa in un arco di tempo t in una sezione di larghezza unitaria):
63
Gli acquiferi
In generale, un acquifero una porzione di sottosuolo capace di ospitare falde idriche che, in
condizioni di saturazione, pu trasmettere significativi quantitativi dacqua sotto lazione di un carico.
In ogni acquifero sono presenti strati permeabili (acquifer), strati semipermeabili (acquitard) e strati
impermeabili (acquiclude, acquifuge).
Acquitard: corpi geologici che in condizione di saturazione possono trasmettere quantitativi dacqua
poco significativi sotto lazione di un carico idraulico (tufo, limi, sabbie limose).
Acquifuge: corpi geologici che non possono contenere acque sotterranee (graniti, rocce non porose e
non fratturate).
Porosit: capacit di una roccia di contenere spazi vuoti tra gli elementi solidi che la compongono ed
esprime lattitudine della roccia di immagazzinare acqua sotto lazione della gravit.
Porosit totale: fa riferimento a tutti i vuoti presenti nella roccia senza distinguere tra quelli
comunicanti e non.
= 100
< 5% bassa
5% < < 15% media
> 15% alta
64
La porosit totale dipende anche dallo scheletro solido della roccia e dalla presenza di matrice:
Tipo di deposito
Ghiaie 25-40%
Sabbie 26-47%
Argille 45-50%
Depositi Alluvionali 5-15%
Calcari 3-20%
La velocit reale la velocit effettiva dellacqua nellacquifero che considera solo i vuoti efficaci:
= = =
dove:
La velocit apparente, o velocit Darcyana, la velocit che Darcy speriment lungo la sezione
dellacquifero senza tener conto della coesistenza di spazi vuoti o pieni, cio non tiene conto che
lacqua non passa attraverso i granuli:
= = =
65
Le falde
Avendo un substrato impermeabile, dopo un tempo t, le acque di precipitazione che si infiltrano vengono a
poco a poco catturate dai granuli formando lacqua di ritenzione che pu divenire acqua gravifica. Arrivata
al substrato impermeabile, le acqua iniziano a saturare la zona impermeabile.
Una falda definita come un volume di acqua gravifica che pu essere perenne, stagionale o occasionale,
che libero di muoversi sotto lazione di un carico idraulico nelle zone sature dellacquifero.
66
Tipi di falde
Falda libera (o freatica): si ha quando vi un impermeabile basale con una zona satura al di sopra di
esso. Lungo il livello piezometrico il pelo dellacqua in equilibrio con la pressione atmosferica. Il
livello piezometrico non subisce variazioni quando intercettato (con pozzi, ad esempio).
Lalimentazione di questa falda verticale ed dovuta principalmente allinfiltrazione in seguito alle
precipitazioni.
67
Falda confinata (acquifero confinato): falda limitata
superiormente ed inferiormente da uno strato impermeabile.
Se si esegue una perforazione fino ad intercettare la zona
satura, lacqua risalir in pressione fino ad eguagliare la
pressione atmosferica. La ricarica avviene lateralmente in
quanto le precipitazioni non possono attraversare
limpermeabile superiore.
68
Falda artesiana: caso particolare di falda confinata in cui il livello piezometrico si attesta al di sopra
del piano campagna, poich la pressione dellacqua di gran lunga superiore a quella atmosferica (per
il resto si comporta come una falda confinata).
69
Propriet idrauliche degli acquiferi
Un acquifero pu essere:
Per azione della forza di gravit lacqua di falda si sposta, dalle aree di
alimentazione a quelle di recapito, secondo percorsi prevalentemente
orizzontali.
A piccola scala il movimento della falda pu essere descritto da una serie
di filetti idrici pi o meno tortuosi.
70
A grande scala questo movimento pu essere descritto da direttrici di flusso che rappresentano la
risultante dellinsieme dei filetti idrici.
Le direttrici di flusso sono disposte sempre perpendicolarmente alle isopiezometriche (luogo dei punti
della falda con lo stesso carico potenziale).
Si definisce tubo di flusso una determinata area tra due direttrici di flusso riconducibile ad una figura
geometrica elementare. La distanza lineare tra due isopiezometriche detto spaziamento, il dislivello
tra due curve detto salto piezometrico:
71
Tipi di reticoli di flusso
Per i filetti idrici, si pu parlare di moto stazionario o permanente: il moto si dice permanente o
stazionario quando le condizioni della corrente in corrispondenza di ogni punto non variano nel
tempo, pur potendo essere differenti da punto a punto.
In ogni punto si deve avere:
= = = = ==0
Quindi un moto permanente o stazionario quando le derivate parziali rispetto al tempo della velocit
e degli altri parametri caratteristici del liquido, sono nulle.
In questo caso valgono la legge di conservazione della massa e la legge di continuit.
1 = 1 1 1 = 2 = 2 2 2 =
1 = 1 1 = 2 = 2 2 =
72
La portata di una falda in entrata ed in uscita direttamente proporzionale alla velocit ed alla sezione
di flusso che tra loro sono inversamente proporzionali. Maggiore la sezione, minore la velocit e
viceversa:
1 2
1 = 2 = =
2 1
1 = 2 =
1 = 2 =
1 = 2 =
1 2
= =
2 1
1 1 = 2 2 =
Numeri di Reynolds
Le falde sono caratterizzate da moti vari ma, poich le acque si muovono a pochi mm/s, si possono
considerare come una serie di moti permanenti.
Alla macroscala, per, il movimento delle direttrici di flusso pu essere laminare o turbolento.
Nel regime turbolento, i vari filetti idrici non sono schematizzabili da lamine sovrapposte ma
caratterizzato da un moto caotico. In questo caso, non pi valida la legge di Poiseuille, la portata
proporzionale a (ossia, serve pi materiale per aumentare la velocit).
73
Reynolds studi ed individu i valori al di sopra ed al di sotto dei quali si hanno regimi laminari o
turbolenti:
= =
dove:
74
Teorema di Bernoulli
In un mezzo saturo ogni punto della superficie piezometrica possiede tre tipi di energie:
- energia di pressione:
- energia potenziale:
- energia cinetica: 2 2
La somma delle tre energie definisce il carico piezometrico, ossia lenergia totale dellacquifero.
1 12 2 22
= 1 + + = 2 + + +
dove:
1 2
= (1 + ) (2 + )
75
Si definisce gradiente idraulico (i) la perdita di energia dovuto allattrito tra il fluido e le litologie
circostanti:
= =
Esperienza di Darcy
dove:
Triangolazione
Conoscere laltezza della falda dal livello del mare in tre diversi pozzi pu consentirci di disegnare la
direzione del deflusso idrico tra quei tre pozzi.
I tre pozzi vanno a rappresentare, sulla carta, i vertici di un triangolo pressappoco equilatero (bisogna
tendere a disegnare triangoli equilateri, distribuendo equamente in tutte le direzioni eventuali errori).
77
Procedimento:
una volta censiti i punti dacqua e conosciuto il livello della falda, si procede numerando i pozzi sulla
carta topografica in ordine crescente da sinistra verso destra.
Al fianco dei numeri di ogni pozzo bisogna scrivere la quota del livello di falda.
Sappiamo, ad esempio in questo caso, che lacqua
defluir da 9 verso 5 e 6 e da 6 verso 5. Per trovare la
direzione precisa del deflusso dobbiamo trovare, lungo
i lati, le distanze metriche intermedie. Per farlo
possiamo usare la proporzione:
: = : 1
dove:
In questo modo ricaviamo , ovvero la lunghezza in cm su cui si distribuisce una differenza di carico di
un metro. Dovendo plottare solo i numeri interi, se necessario, utilizziamo ulteriori proporzioni. Ad
esempio, per plottare le misure sul lato 9-6, utilizzeremo, come misure intermedie 66m, 65m, 64m,
63m, 62m, 61m, 60m, 59m e 58m. Per conoscere dove sar laltezza della falda di 66m, partendo da
66,6m, dobbiamo conoscere su quanti centimetri si distribuisce la perdita di carico di 0,6m. Per questo
utilizzeremo la stessa proporzione, non con 1m, bens con 0,6m:
: = : 0,6
Conclusa questa operazione facciamo lo stesso per gli altri due lati, dopodich uniamo i punti ad
uguale potenziale, ottenendo rette equipotenziali o isopiezometriche. La direzione di deflusso sar
quella perpendicolare a queste rette, e sar definita direttrice di flusso, con verso rivolto al basso
piezometrico.
()
=
78
Attraverso la determinazione del modello di flusso possibile calcolare
la portata applicando la legge di Darcy quando si hanno linee di flusso
parallele:
ma se le linee di flusso sono divergenti o convergenti, si usa la legge di Kamenskij (1943), che
unestenzione della legge di Darcy che pu essere espressa in funzione di K o T:
1 2 12 22
= ( )( )
ln 1 ln 2 2
1 2
= ( )
ln 1 ln 2
79
Metodo dei settori
= (1 + 2 + 3 + + )
Una maglia larea compresa tra due curve isopiezometriche contigue nel modello di flusso costruito.
= (1 + 2 + 3 + + )
80
Interconnessione idraulica diretta tra acque superficiali e sotterranee
Una condizione necessaria affinch vi sia un rapporto di interconnessione idraulica diretta tra acque
superficiali e sotterranee che tra il pelo libero dellacqua superficiale e la superficie piezometrica vi
sia una distanza verticale di massimo 2 metri.
81
Quindi:
82
Le interazioni falda-lago e falda-mare propongono analoghe situazioni.
Dominio allinterno del quale le acque superficiali defluiscono preferenzialmente verso ununica
sezione di interesse, ubicata lungo una linea di impluvio. Questo tipo di bacino delimitato da linee di
spartiacque superficiali coincidenti con quelle sotterranee.
83
- Bacino idrogeologico
Dominio allinterno del quale le acque sotterranee defluiscono preferenzialmente verso
ununica sezione fluviale di interesse (o zona dimpluvio), mentre le acque superficiali
possono defluire anche verso altri bacini. Il bacino idrogeologico delimitato da linee di
spartiacque sotterraneo.
Dal modello di flusso si pu definire il rapporto di interscambio tra corpi idrici adiacenti o sovrapposti.
utile definire la portata di travaso ( ) come lacqua scambiata tra due corpi idrici
adiacenti/sovrapposti:
dove:
Caso 1.
= 0
84
Caso 2.
e = 0
Caso 3.
> e = 0
Caso 4.
, > e = 0
85
Caso 5.
(f)
< e = 0
Se K cede tutto a K
non si forma la
sorgente, senn si
forma (e)
= e = 0
Caso 6.
e = 0
Lacqua va verso il
donatore per il
dislivello
piezometrico esistente
tra le due falde e non
si formano n sorgenti
n si hanno travasi.
86
Fattori di condizionamento dellevapotraspirazione
Tipi di acquiferi
87
Acquiferi di duna costiera: sono
acquiferi omogenei, isotropi e continui
per la spiccata selezione granulometrica,
morfologia poco accidentata, sub-
pianeggiante.
Possono ospitare ununica falda di base
che si adatta alla morfologia esterna, per
questo gli spartiacque superficiali e quelli
sotterranei coincidono. Il flusso diretto
in parte verso il mare ed in parte verso
lentroterra.
88
Acquiferi carbonatici: le rocce carbonatiche hanno caratteristiche intrinseche molto favorevoli per la
produttivit di acqua al loro interno. Queste rocce sono altamente permeabili per fenomeni di messa in
posto, tettonica e carsismo che danno a queste rocce una elevata permeabilit.
La produttivit di circa 25 45 2 .
In alcune aree carsiche pianeggianti (polje) si possono trovare bacini endoreici, ossia zone dove vi
totale infiltrazione.
In queste zone possibile trovare anche livelli piroclastici che rappresentano serbatoi sospesi. La
presenza di vegetazione favorisce linfiltrazione perch rallenta la caduta al suolo delle piogge.
La zona epicarsica si presenta molto fratturata e carsificata spiegando la presenza di falde sospese.
Sotto lacquifero carbonatico si trova la falda in rete in cui le acque defluiscono allinterno di canali
carsici e nelle fratture con un regime laminare.
Il flusso controllato da faglie che rappresentano spartiacque sotterranei (o zone di displuvio).
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La zona profonda dellacquifero, e quindi la falda di base, assume il ruolo di catino (serbatoio) che
rappresenta una riserva permanente. Il gradiente idraulico elevato laddove non influenzato dalla
tettonica.
Oltre alla falda di base possono esserci altre falde ad alta quota (sospese).
Questi acquiferi sono soggetti allinquinamento per la presenza di inghiottitoi o altre stutture carsiche
e per lalta velocit di ricarica.
Acquiferi fessurati: oltre che eterogenei ed anisotropi, sono anche discontinui dato che le acque
circolano in fessure. La porosit efficace molto bassa.
Acquiferi a permeabilit mista: acquiferi dove non prevale n la porosit n la fratturazione. Sono
legati ad una doppia permeabilit (per fratturazione e carsismo).
Acquiferi cristallini, metamorfici e lavici: sono caratterizzati da una componente scoriacea porosa
ed una litoide fratturata o meno.
Acquiferi strettamente dolomitici: le dolomie sono caratterizzate da fratture nella parte litoide e da
una permeabilit per porosit nella parte pi brecciata.
TIPO DI ACQUIFERO
PRODUTTIVITA ( / )
Alluvionale 10-25
Vulcanico 10-25
Carbonatico 25-45
Flyschoide 4-6
Cristallino 5-10
Misto 10-25
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Sorgenti
La sorgente una area (pi o meno estesa) della superficie terrestre dove viene alla luce, in modo del
tutto naturale, una portata apprezzabile di acqua sotterranea.
Civita distingue le sorgenti in tre classi:
Tali sorgenti si formano per ragioni strutturali per cui si ha una falda che si trova a contatto tettonico
con depositi meno permeabili.
La soglia di permeabilit pu essere sottoposta o sovraimposta.
91
La soglia di permeabilit sovraimposta si ha quando
limpermeabile relativo, che determina il
tamponamento parziale o totale della falda ed il
conseguente trabocco di acque, si trova sovrapposto
allacquifero. il caso di molte strutture carbonatiche
dellAppennino delimitate da faglie diretta che
pongono a contatto la falda di base con complessi
argilloso-marnoso-arenacei.
Quando il tamponamento della circolazione idrica avviene a letto dellacquifero, come nel caso di una
sinclinale, o di una faglia inversa o di un sovrascorrimento su depositi poco permeabili, si ha la soglia
di permeabilit sottoposta.
Mentre nelle sorgenti della prima e della seconda classe lemergenza delle acque condizionata
soprattutto da fattori tettonici e/o stratigrafici, il fattore di controllo delle sorgenti per affioramento
della piezometrica la morfologia. Infatti si generano una o pi scaturigini allineate o fronti acquiferi
diffusi quando la superficie topografica, frutto dellevoluzione morfologica del territorio, porta in
affioramento la
piezometrica.
Lemergenza delle falde in
pressione pu verificarsi sia
quando lerosione incide la
base dello strato
impermeabile che le
delimita superiormente, sia
quando le acque risalgono in
superficie attraverso
eventuali discontinuit del
tetto impermeabile.
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* sono definite risorse idriche le quantit dacqua rinnovabili tramite acque meteoriche, e riserve
idriche quelle non rinnovabili.
La classificazione di Civita NON universale in quanto non considera le varie combinazioni delle tre
classi prima citate. Ci pu provocare dei casi di dubbia classificazione che sono facilmente risolvibili
evidenziando il fattore di controllo pi importante dal punto di vista idrogeologico ed ai fini
applicativi.
Un esempio la fascia dei fontanili dove si ha lemergenza di acque nelle depressioni topografiche
naturali ed artificiali. Si tratta di vere e proprie sorgenti per affioramento della piezometrica, anche se
lemergenza condizionata dal limite di permeabilit esistente tra i depositi dellalta e della bassa
pianura.
Le R.I.S. (Risorse Idriche Sotterranee) sono volumi idrici sotterranei di acqua gravifica rinnovabili
annualmente; si tratta di quantitativi di acque sotterranee utilizzabili senza che il loro sfruttamento
provochi disequilibri al ciclo idrogeologico naturale dellacquifero.
La valutazione delle R.I.S. pu essere effettuata anche indirettamente, tramite il calcolo del bilancio
idrologico medio annuo.
Il bilancio idrologico medio annuo il calcolo dei quantitativi di acqua di infiltrazione efficace in
unarea continentale (acquifero) per un periodo temporale compreso tra 30 e 50 anni:
= + +
dove:
- lacqua di precipitazione
- lacqua di evapotraspirazione reale
= +
levaporazione diretta
la traspirazione vegetale
- lacqua di ruscellamento
- lacqua di infiltrazione efficace
Le acque di infiltrazione efficace rappresentano le R.I.S. che defluiscono verso punti di recapito
naturali (sorgenti, fiumi, laghi e mare) o artificiali (opere di captazione).
Le acque di ruscellamento superficiale costituiscono una perdita del bacino idrico sotterraneo, perch
defluisce in superficie verso i fiumi o il mare.
Dal bilancio idrologico si pu ottenere il Deflusso Idrico Globale ( ), ossia la potenzialit idrica
globale (acque superficiali + acque sotterranee) dellacquifero:
= = +
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La formula precedente valida solo se il sistema idrogeologicamente chiuso, se il sistema aperto
bisogna considerare gli apporti idrici diretti (meteorici) e quelli indiretti ( )
= + + + +
dove:
< 10%
dove:
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