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LINGUISTICA GENERALE

SGUARDO ALLA STORIA DELLA LINGUISTICA


La storia della linguistica si pu dividere in tre fasi: quella della grammatica, quella della filologia e quella della
filologia comparativa (o grammatica comparata), prima che essa trovasse la sua vera strada.
La grammatica si occupa solo della distinzione tra forme corrette e non corrette; non ha valore scientifico
rilevante.
La filologia, prima di tutto, non ha come oggetto unico la lingua: essa si estende ad altri campi di studio per
verificare la completezza e laderenza del testo in questione a quello originale. Il suo metodo peculiare la
critica. Applicata alla lingua essa si occupa soprattutto di confrontare testi di diverse epoche, dimenticando per
la lingua orale.
La filologia comparativa si propone di chiarire i rapporti che legano un lingua con unaltra, utilizzandone una per
studiare e spiegare la seconda. La scoperta del sanscrito (parente del greco e del latino) ha dato un forte
impulso alla nascita di questa disciplina, che a poco a poco si integrata con la filologia classica. Il difetto di
questa scuola stato quello di non determinare la natura del suo oggetto di studio. Infatti essa si limit ad
essere comparativa invece che estendersi anche nel livello storico, generando un gran numero di errori.
La linguistica vera e propria nasce con lo studio delle lingue romanze e germaniche, di cui si poteva conoscere
con buona precisione la lingua di derivazione. Questo port a riconsiderare la comparazione in unottica storica:
la lingua non si sviluppava pi per se stessa, ma era il risultato dellinfluenza di tutti i vari gruppi linguistici.

MATERIA E COMPITO DELLA LINGUISTICA


SUOI RAPPORTI CON LE SCIENZE CONNESSE
La materia della linguistica lo studio del linguaggio umano, in tutte le sue forme e manifestazioni (anche
scritte).
Il compito della linguistica triplice: descrivere la storia di ogni lingua, e quindi della sua famiglia e della lingua
madre; ricercare gli universali linguistici e delimitare e definire se stessa.
La linguistica legata ad altre scienze che possono fornirle dati o alle quali essa ne fornisce. Se essa fornisce
dati, i confini tra le due scienze sono definiti, ma se ne richiede, essi divengano pi labili. La linguistica deve
essere distinta dalletnografia, dalla preistoria e dallantropologia. Invece i suoi legami con la sociologia sono pi
stretti, perch la lingua un fatto sociale. Anche la psicologia vi coinvolta, perch in definitiva tutto
psicologico nella lingua. Invece la fisiologia nettamente distinta dalla fisiologia e dalla filologia.
Lutilit della linguistica invece palese per tutti coloro che si occupano di testi, e in generale per la cultura
generale di ogni individuo. La lingua infatti presente continuamente nella vita di ognuno.

OGGETTO DELLA LINGUISTICA


La lingua; sua definizione
Delimitare loggetto della linguistica una questione difficile, in quanto loggetto dipende essenzialmente dai
punti di vista. Inoltre, in linguistica, troviamo un eterno dualismo. Ad esempio: ludito e larticolazione fonica
delle sillabe sono due momenti inscindibili tra loro e luno non potrebbe esistere senza laltro e viceversa. Il
suono dunque ununit complessa acustico-vocale, ma a sua volta esso non ha senso se privo di unidea
mentale che lo caratterizzi. Il linguaggio ha sia un lato sociale sia uno individuale. Infine, il linguaggio in ogni
momento sia unistituzione stabile sia un prodotto dellevoluzione.
Il modo per evitare pericolose confusioni ed errori di metodo quello di considerare la lingua come norma di
ogni altra manifestazione del linguaggio. La lingua pu essere definita, tuttavia non va confusa con il linguaggio,
di cui una parte. La lingua al tempo stesso un prodotto sociale della facolt del linguaggio ed un insieme di
convenzioni necessarie, adottate dal corpo sociale per consentire lesercizio di questa facolt negli individui. La
lingua introduce un criterio di classificazione nellordine naturale del linguaggio, che per sua natura
disordinato e indefinibile.
Ma perch il linguaggio (facolt naturale) deve essere subordinato alla lingua (convenzionale)? Innanzi tutto, la
facolt di parlare non un fatto del tutto artificioso, perch la forma degli organi vocali particolarmente utile
allo scopo. Inoltre, la facolt del linguaggio naturale per luomo, ma larticolazione del linguaggio (ovvero la
distinzione tra le varie parti che si compie nel momento in cui si codifica uninformazione sonora) invece
artificiale. In terzo luogo, la facolt del linguaggio stata localizzata in unarea ben precisa del cervello. Infine,
la facolt di articolare paroles si esercita solo attraverso lo strumento fornito dalla collettivit; ecco come la
lingua fornisce ununit al linguaggio.

Posto della lingua tra i fatti di linguaggio


Il posto della lingua tra i fatti del linguaggio si trova nel circuito della parole, del quale necessario ricostruire il
percorso. Esso inizia nel cervello di un parlante con lassociazione di unimmagine acustica con un concetto (si
tratta di una parte puramente psichica), in seguito il cervello trasmette lappropriato comando agli organi della
fonazione (processo fisiologico) e infine essi producono un atto fonatorio (processo fisico). Il percorso si ripete
al contrario per il ricevente. Questa analisi fa comprendere immediatamente che limmagine verbale una parte
psichica e non va assolutamente confusa con il suono, che invece fisico.
Il circuito si pu dividere ulteriormente: in una parte esteriore e una interiore, in una parte non psichica e in
una psichica, in una parte attiva e in una passiva, in una parte esecutiva (attivit) e una ricettiva (passivit).
Ma soprattutto bisogna aggiungere una facolt di associazione e coordinamento, che si manifesta in quanto non
si parla pi di segni isolati, ma di una loro organizzazione. Questa parte fondamentale per organizzare la
lingua in un sistema. Questa facolt nasce nellaspetto sociale del linguaggio, e non trova la sua origine n nella
parte fisica n nella parte psichica (che in quanto esecuzione puramente individuale sar chiamata parole), ma
nella parte ricettiva e coordinativa, che fa nascere delle impronte simili per tutti. La lingua diventa dunque il
patrimonio compreso in tutte le conoscenze dei parlanti.
La lingua resta distinta dalla parole perch dove la prima sociale e necessaria, la seconda individuale e
contingente. La lingua indipendente dal soggetto, la parole invece un suo personale prodotto in cui
distinguiamo le particolari espressioni con cui il soggetto utilizza la lingua per esprimersi e il meccanismo psicofisico di cui si serve per esternare le proprie espressioni.

I caratteri principali della lingua sono questi:


1. un oggetto ben definito nellinsieme caotico dei fatti del linguaggio. Si trova nel punto (psichico) in cui
unimmagine acustica si associa con un concetto. la parte sociale del linguaggio; esterna allindividuo, che
non ha la facolt di modificarla; il frutto di un patto sociale tra i parlanti ed esiste nella totalit delle loro
conoscenze.
2. La lingua, anche se non parlata (e quindi distinta dalla parole), pu essere studiata indipendentemente
dagli altri fatti del linguaggio.
3. La lingua ha natura omogenea; ci che vi di importante in essa lunione del concetto con limmagine
acustica (entrambe psichiche)
4. La lingua, come la parole, un oggetto concreto. Si possono fissare i suoi componenti, a differenza della
parole, e questo rende possibile una sua codificazione.

Posto della lingua tra i fatti umani. La semiologia


La lingua classificabile tra i fatti umani, mentre il linguaggio non lo . La lingua s un fatto sociale, ma di
natura particolare. Essa ha lo scopo di esprimere delle idee tramite dei segni; lo strumento pi importante che
luomo ha per farlo. Dunque possiamo postulare lesistenza di una scienza che studi la vita dei segni nel quadro
della vita sociale; questa scienza la semiologia. La linguistica fa parte della semiologia, che a sua volta fa
parte della psicologia.
La semiologia non stata ancora riconosciuta perch se da un lato niente pi adatto della lingua per
esprimere i suoi problemi, dallaltro sarebbe necessario studiare la lingua per se stessa, cosa che non si
ancora fatta. Infatti la lingua o stata considerata dal grande pubblico come una nomenclatura (niente di pi
falso), o dagli psicologi come lo studio del segno individuale (tralasciando laspetto sociale), o se si studia la
lingua dal punto di vista sociale non lo si fa per se stessa ma in rapporto ad altre istituzioni, dunque
collegandosi alla volont. Infatti non si tiene conto del fatto che il segno sfugge sempre alla volont, sia sociale
sia individuale.
Dunque la lingua deve essere compresa in rapporto a ci che ha in comune con gli altri sistemi di segni, e in
questo sta lutilit della semiologia.

NATURA DEL SEGNO LINGUISTICO


Segno, significato, significante
Lunit linguistica doppia, in quanto nasce dallaccostamento di due termini. Il segno linguistico (lunit
linguistica) un fatto psichico che deriva dall'unione di un concetto con unimmagine acustica, la cui natura
psichica e non fisica. La due parti del segno sono inscindibili e si richiamano lun laltra. A questo punto nasce
un importante problema di terminologia: infatti il termine segno, nelluso corrente, indica solo limmagine
acustica. preferibile indicare limmagine acustica con il termine significante e il concetto con il termine
significato, lasciando inalterato il termine segno per indicare il totale. Il segno linguistico possiede due
importanti caratteristiche primordiali.

Primo principio: larbitrariet del segno


Il legame che unisce il significato al significante arbitrario, in quanto non esiste alcun particolare motivo per il
quale un specifico concetto debba venire collegato ad una specifica immagine acustica. Da ci risulta che il
segno linguistico arbitrario. Questo principio di importanza fondamentale per la linguistica, e una delle sua
conseguenze quella di attribuire un primato ai sistemi di espressione basati sullarbitrariet nellambito degli
studi semiologici.
Daltro canto, quando si parla di arbitrariet non si deve intenderla nella facolt di un parlante di attribuire a un
significato un significante, bens nel fatto che questa attribuzione del tutto immotivata.
Anche le onomatopee sono, in fin dei conti, frutto di una scelta arbitraria, cos come le esclamazioni; infatti
anchesse subiscono levoluzione propria di ogni segno.

Secondo principio: carattere lineare del significante


Il significante si svolge nel tempo, e a causa di questa sua caratteristica esso gode di due propriet:
rappresenta unestensione la quale misurabile solo in una dimensione lineare. Anche questo secondo principio
fondamentale al pari del primo.

IMMUTABILIT E MUTABILIT DEL SEGNO


Immutabilit
Tanto un individuo singolo quanto la massa dei parlanti non hanno potere sullattribuzione del significato al
significante. Solo la lingua ha questa facolt.
Questo fatto si pu provare perch nessuno ha mai assistito a questa assegnazione, seppure un avvenimento
del genere si pu immaginare. Inoltre la lingua qualcosa di ereditato, da accettare tale e quale. Tuttavia si
pu obiettare che anche uneredit in qualche modo modificabile. Per rispondere a questa obiezione bisogna
collocarsi nellambito sociale, cercando di spiegare perch la trasmissione escluda totalmente la possibilit di un
cambiamento generale e improvviso. Le risposte a questa domanda sono quattro:
1. Il carattere arbitrario del segno. Questa caratteristica rende impossibile la mutabilit del segno con un atto
volontario. Infatti, se il significante stato attribuito con un atto immotivato, non c alcuna ragione per
sostituirlo con un altro. Non si pu discutere riguardo a qualcosa che non fondato su una norma ragionevole.
2. La moltitudine dei segni necessari a costituire qualsiasi lingua. materialmente impossibile sostituire una
parte rilevante degli innumerevoli segni che costituiscono una lingua.
3. Il carattere troppo complesso del sistema. La complessit del sistema impedisce a tutti (logici, grammatici,
ecc.) e soprattutto alla massa di imporre qualsiasi cambiamento.
4. La resistenza dellinerzia collettiva a ogni innovazione linguistica. La lingua interessa ogni individuo, quindi ci
dovrebbe essere una unit di intenti per poterla cambiare, cosa che non possibile anche perch la lingua
uno dei maggiori fattori di conservazione.
La fissit della lingua deriva anche dal suo situarsi nel tempo. la tradizione che la rende immutabile e
indipendente dallazione della libert di scelta.

Mutabilit
Tuttavia il tempo ha anche la caratteristica di consentire la mutabilit del segno. Esso cambia, ma per gradi,
non la massa parlante che consapevolmente introduce questo cambiamento.
Per cambiamento si intende uno spostamento del rapporto tra il significato e il significante. La possibilit di
questo cambiamento legata allarbitrariet del segno, in quanto non c legame naturale o limite necessario
tra significato e significante. Il cambiamento di una lingua una condizione cos fondamentale che esercita la
sua influenza anche sulle lingue artificiali. Il tempo la componente principale della necessit di questo
cambiamento.

Compendio
1. Nel linguaggio, fenomeno globale, abbiamo ritrovato due fattori: la lingua e la parole. La lingua linguaggio
meno la parole, ed linsieme delle abitudini linguistiche che permettono a un soggetto di comprendere e di
farsi comprendere.
2. necessario per introdurre anche laspetto sociale, che fa s che la lingua possa esistere. La lingua e la
massa parlante sono due elementi inscindibili.
3. Ma lintervento del tempo rende possibile lazione delle forze sociali, ed elimina la possibilit che la lingua sia
una convenzione. Il tempo entra di diritto nella formazione della lingua.
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LA LINGUISTICA STATICA E LA LINGUISTICA EVOLUTIVA


Dualit interna di tutte le scienze operanti sui valori
L'intervento del tempo nella linguistica implica una profonda divisione della disciplina in due componenti
distinte. Questo fatto dato dallintroduzione della nozione di valore; infatti la linguistica si occupa di un sistema
di equivalenza tra cose di ordini differenti: un significato e un significante.
Il tempo causa una distinzione tra il campo dindagine delle scienze, tanto che necessario porsi su due assi
differenti: quello della simultaneit, caratterizzato dai rapporti delle reciproci delle cose coesistenti, e quello
delle successioni, in cui si analizza una cosa alla volta nei suoi cambiamenti. A causa dellarbitrariet della
lingua, della sua formazione basata sul valore e della sua grande complessit, la distinzione tra i due assi in
questa disciplina indispensabile.
Per distinguere le due linguistiche che si vengono a delineare utilizziamo i termini di linguistica sincronica
(riferentesi allaspetto statico) e linguistica diacronica (riferentesi allaspetto evoluzionistico).

La dualit interna e la storia della linguistica


Per studiare uno stato di lingua necessario dimenticare ogni riferimento alla diacronia. Ma questo non stato
sempre vero; la grammatica comparata non ha prodotto questo tipo di distinzione ed rimasta dunque ad uno
stato imperfetto. La grammatica tradizionale, daltro canto, da questo punto di vista ineccepibile, perch si
occupa solo di stati, ma essa normativa e non descrittiva e non esaurisce per niente tutti gli argomenti
connessi alla lingua.
Ecco come emerga il fatto che la contrapposizione tra i due ordini fondamentale per lo studio completo e
scientifico della lingua.

Caratteri della dualit interna


Ecco alcune riflessioni che derivano da questa contrapposizione:
1. I cambiamenti diacronici non hanno mai il fine di contrassegnare il valore con un altro segno; questi
cambiamenti sono indipendenti dalle regole sincroniche. Le conseguenze sincroniche che possono derivare dalla
diacronia le sono del tutte estranee e indifferenti.
2. La modificazione diacronica non ha lo scopo di cambiare il sistema; infatti la modificazione non riguarda
lorganizzazione ma gli elementi che ne fanno parte. I rapporti che lo regolano restano invariati; cambiano solo
gli elementi che fanno nascere un nuovo sistema.
3. Da qui notiamo che uno stato ha sempre carattere fortuito. Luno o laltro sono ugualmente accettabili,
basta che seguano le regole della sincronia.
4. I fatti diacronici non sono dello stesso ordine di quelli sincronici. I primi sono privi di intenzione e
riguardano una sola forma (infatti quella precedente deve per forza scomparire per farle posto), mentre i
secondi sono sempre significativi e si basano sullopposizione di due termini simultanei.
La lingua dunque un sistema le cui parti vanno studiato nella loro solidariet sincronica. Le alterazioni, invece,
agendo solo su uno o sullaltro dei suoi elementi, vanno studiate al di fuori di esso; infatti le alterazioni non si
propongono di cambiare tutto il sistema. In questo modo la sincronia e la diacronia non possono essere
loggetto di una sola scienza.

La differenza tra i due ordini illustrata con paragoni


Ci sono due paragoni che possono far comprendere la differenza tra le due scienze: essi sono quello della
proiezione del corpo su un piano (la sincronia) e il corpo che la proietta (la diacronia) e le fibre trasversali di un
tronco (la sincronia) e quelle longitudinali (la diacronia).
Ma il paragone pi calzante quello tra la lingua e il gioco degli scacchi. Entrambi rappresentano un sistema di
valori in continua modificazione.
1. Ogni stato del gioco corrisponde a uno stato della lingua. Il valore dei pezzi dipende dalle posizioni
reciproche, cos come quello dei segni dipende dalla loro opposizione.
2. Il sistema momentaneo, in continua variazione. Ma in ogni caso risponde a una regola fissata in
precedenza che immutabile; per la lingua questa regola rappresentata dai principi della semiologia.
3. Per passare da uno stato allaltro basta lo spostamento di un singolo pezzo, come per la lingua basta la
modifica di un solo segno. In questo modo non c un rimaneggiamento generale. La corrispondenza con la
diacronia netta:
1. Una mossa cambia la posizione di un solo pezzo; anche nella lingua si assiste a modificazioni singole.
2. Malgrado questo, la mossa ha incidenza su tutto il sistema; pu avere importanza minima, media o
massima, rivoluzionandolo; la stessa cosa avviene nella lingua.
3. Lo spostamento di un pezzo assolutamente distinto dagli stati che modifica e che viene a creare.
4. Negli scacchi, ogni posizione indipendente dalle precedenti; la strada compiuta per arrivarvi indifferente.
Conoscerla non apporterebbe nessun vantaggio al giocatore; cos per la sincronia e la diacronia nello studio
della lingua. La parole opera solo negli stati di lingua, i mutamenti tra gli stati non la riguardano.
Il paragone non regge solo per un aspetto: il giocatore ha lintenzione di cambiare gli stati, mentre nella lingua i
cambiamenti sono immotivati e i segni si modificano spontaneamente e fortuitamente.

Le due linguistiche opposte nei loro metodi e nei loro principi


La sincronia ha un grande primato di importanza sulla diacronia, perch essa per la massa lunica realt.
importante conoscere la nascita dello stato corrente, ma questo serve a far notare che la diacronia
subordinata alla sincronia.
Anche i metodi dei due ordini sono diversi, e in due modi:
1. Il metodo della sincronia quello di raccogliere le testimonianze dei parlanti; la realt di un fatto sar tale
solo in quanto esistente nella loro coscienza. Invece la diacronia deve seguire due metodi: uno prospettico, che
segue il corso del tempo, e uno retroprospettico, che invece lo risale.
2. La sincronia opera essenzialmente su una sola lingua, mentre la diacronia si occupa di numerose lingua per
compiere le sue comparazioni.
Ma tutte le nozioni della sincronia e della diacronia sono egualmente irriducibili tra loro.

Legge sincronica e legge diacronica


La lingua un fatto sociale. Da ci segue che deve essere governato da leggi. Le leggi sociali hanno due
caratteri fondamentali: sono imperative e generali. necessario controllare se anche le leggi della linguistica
corrispondono a questa definizione, ma per far questo dobbiamo dividere ancora una volta i due aspetti
sincronico e diacronico.
La legge sincronica generale, ma non imperativa. Essa si impone con luso ai parlanti, ma non mai una
costrizione; essa non garantisce la conservazione di uno stato di cose ma semplicemente lo constata.
La legge diacronica, invece, imperativa ma non generale. Infatti, perch accada un cambiamento si
presuppone lesecuzione di qualcosa, e qui sta limperativit. Ma essa si applica di volta in volta solo ad
avvenimenti accidentali e particolari; le eventuali modificazioni al sistema che introduce le sono estranee.
Dunque le leggi della linguistica devono essere sempre relativizzate allordine in esame.

C un punto di vista pancronico?


Dal punto di vista pancronico (ovvero considerando le leggi non nel loro significato giuridico, ma alla stregua di
quella naturali, cio come rapporti che esistono sempre e comunque) certamente possibile ritrovare delle
leggi. Una di queste quella che afferma che si produrranno sempre dei mutamenti: ecco una costante del
linguaggio. Le leggi pancroniche sono al di fuori del cambiamento particolare; se fossero particolari non
sarebbero pancroniche. In questo modo si pu distinguere ci che fa parte della lingua da ci che non ne fa
parte: se un fatto concreto suscettibile di una spiegazione pancronica non appartiene alla lingua.

Conseguenze della confusione tra sincronia e diacronia


Possono presentarsi due casi:
1. La verit sincronica pare negare quella diacronia. In realt non cos, perch entrambe sono assolute e
incontestabili, dato che appartengono a modelli diversi.
2. La verit sincronica cos simile a quella diacronica da non distinguersi da essa, facendo pensare che
questultima sia unoperazione superflua. In realt non cos, perch in questo modo si possono perdere aspetti
fondamentali del cambiamento e dellevoluzione.

Conclusioni
La linguistica ha dapprima discriminato tra lingua e parole, ora tra sincronia e diacronia. Ma la sincronia vive
solo grazie alla parole, in essa si trovano i germi del cambiamento. Questo lo schema dello studio linguistico:
Sincronia
Lingua
Linguaggio

Diacronia

Parole
difficile conciliare gli aspetti dei due studi, ma indispensabile farlo. La linguistica si divider dunque in:
1. Linguistica sincronica: si occupa dei rapporti logici e psicologici colleganti termini coesistenti e formanti
sistema, cos come sono percepiti dalla stessa coscienza collettiva.
2. Linguistica diacronica: si occupa dei rapporti colleganti termini successivi non percepiti da una medesima
coscienza collettiva, e che si sostituiscono gli uni agli altri senza formare sistema tra di loro.

LINGUISTICA SINCRONICA
GENERALIT
Loggetto della linguistica sincronica generale quello di stabilire i principi fondamentali di ogni sistema
idiosincronico, i fattori costitutivi di ogni stato di lingua (come ad esempio le propriet generali del segno). La
grammatica generale appartiene alla sincronia.
Uno stato di lingua non un punto, ma uno spazio di tempo pi o meno lungo in cui avvengono solo minime
modificazioni. Studiare uno stato di lingua significa dunque tralasciare questi minimi cambiamenti.

LE ENTIT CONCRETE DELLA LINGUA


Entit e unit. Definizioni
I segni linguistici esistono di per se stessi, non sono delle astrazioni; essi hanno esistenza concreta e sono gli
oggetti di studio della linguistica. Viceversa, le due componenti del segno (significato e significante), prese
singolarmente, sono delle pure astrazioni; saranno studiate rispettivamente dalla psicologia e dalla fonologia. Si
tratta di una situazione simile a quella dellacqua, in cui idrogeno e ossigeno, singolarmente, non hanno niente
a che fare con la molecola dacqua.
Inoltre, la catena fonica, di per s, ununit indistinta. Il segno vi appare solo in quanto frutto di una
distinzione attuata sulla base del suo significato. Lunita linguistica deve dunque essere delimitata.
Dunque lunit linguistica pu essere cos definita: una porzione di sonorit che , ad esclusione di ci che
precede e di ci che segue nella catena parlata, il significante di un certo concetto.

Metodo di delimitazione
La delimitazione in teoria molto semplice: basta porsi nella parole e rappresentarla mediante le due catene
parallele dei significati e dei significanti. Le divisioni che si attueranno nelle due catene dovranno essere
corrispondenti. Come verifica, si pu ricercare la stessa unit in unaltra frase e constatare se essa ha lo stesso
significato oppure no.

Difficolt pratiche della delimitazione


Se assumiamo che le unit siano le parole, questo metodo sembra di semplice applicazione, ma in realt non
cos. Infatti basta considerare il singolare e il plurale di una parola: sono due parole diverse o due forme della
stessa parola? Se da una parte non si pu ignorare il legame che le unisce, dallaltra bisogna constatare che sia
dal punto di vista del significato che da quello del significante si tratta di due entit diverse.
Dunque lunit non la parola, e non pu essere ricercata neanche nelle frasi, perch nella loro grandissima
diversit ci che le accomuna sono proprio le parole, per cui si torna la punto di partenza.

Conclusione
Il fatto che in linguistica non si possano trovare agevolmente le unit di studio significa che esse non sono
essenziali. Tuttavia la lingua in sistema basato sullopposizione di unit concrete, per cui bisognerebbe
conoscerle, ma questo un compito arduo. La lingua dunque si basa su unit effettivamente esistenti ma di cui
difficile conoscere leffettiva natura.

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IDENTIT, REALT, VALORI


Le nozioni primordiali della linguistica sincronica dipendono direttamente dallidea che ci si fa dellunit, e
talvolta possono confondersi con essa. Queste sono tre nozioni primordiali della linguistica sincronica:

Identit
Lidentit pu essere spiegata come luguaglianza tra due segni che abbiano lo stesso significato e lo stesso
significante. Ma questo non sufficiente: vero che la corrispondenza tra significato e significante di due segni
prova lidentit, ma non vero il contrario. Ci pu essere identit senza questa corrispondenza, basti pensare al
fatto che il modo di pronunciare una parola pu far variare di molto le sue caratteristiche foniche. Allo stesso
modo, termini dallo stesso significante possono avere significati diversi. Il problema dellidentit si collega con
quello dellunit e delle entit. Infatti, le entit linguistiche non sono solo legate alla loro realizzazione materiale,
ma in esse si ritrova anche una componente derivata da certe condizioni al di fuori della materialit, quelle che
le caratterizzano indipendentemente dalle singole realizzazioni.

Realt
Le realt linguistiche non si presentano da se stesse allosservazione; di solito si lavora su concetti grammaticali,
che per non si sa se corrispondano o no ai fattori costitutivi della lingua. Le classiche distinzioni in aggettivi,
sostantivi, verbi non sono pi efficaci. Daltro canto, chiaro che la linguistica deve lavorare in ogni caso su
porzioni foniche differenziate in base ad unattribuzione di significato.

Valore
Il concetto di identit fortemente connesso con quello di valore. Infatti, il valore quella qualit che, attribuita
arbitrariamente ad un segno, lo rende speciale e differente dagli altri, gli attribuisce determinate caratteristiche
sue proprie.

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IL VALORE LINGUISTICO
La lingua come pensiero organizzato nella materia fonica
Il pensiero umano, privato delle immagini sonore che lo esprimono, un agglomerato nebuloso e indistinto. Allo
stesso modo, la materia fonica, privata della cesura che opera il pensiero, anchessa amorfa. La lingua
interviene come un ordine regolatore che delimita le unit foniche attribuendo loro un preciso significato. Essa
paragonabile ad un foglio di carta in cui il recto il pensiero e il verso il suono: non possibile isolare il suono
e il pensiero senza snaturarla. La combinazione, operata dalla lingua, di pensiero e suono produce una forma,
non una sostanza. Questa combinazione per forza arbitraria, perch se cos non fosse la nozione di valore
perderebbe qualcosa del suo carattere, perch si introdurrebbe un elemento dallesterno. Larbitrariet del
segno inoltre un fatto sociale perch solo la comunit pu introdurre valori che non hanno altro fondamento
che il consenso generale; il singolo non pu compiere questa azione. Infine, il valore non solo lunione del
significato al significante, ma necessario considerare anche i rapporti del sistema in cui esso fa parte.
Per meglio sviluppare questo tesi consideriamo il significato, il significante e il segno totale, basandoci sulle
parole.

Il valore linguistico considerato nel suo aspetto concettuale


Il valore linguistico pu essere confuso con il significato, ed in effetti questo uno dei suoi aspetti. Ma esso non
si esaurisce qui. Il valore, per essere definito, necessita non solo di unopposizione (quella del significato con il
significante), ma anche di un confronto con altri termini. Il valore di un singolo segno si determina infatti dalla
contrapposizione con gli altri valori del sistema linguistico, oltre che dallattribuzione di un significante a un
significato. Questultima sicuramente importante, ma non esaurisce lespressione del fatto linguistico; esso si
completa solo con lopposizione verso gli altri valore del sistema.

Il valore linguistico considerato nel suo aspetto materiale


Laspetto materiale del valore, il significante, si distingue dagli altri significanti allo stesso modo del significato,
cio per opposizione. Lunico motivo per cui un certo significante associato a un certo significato che questo
significante differente dagli altri, con i quali non deve per confondersi. Lattribuzione del significante al
significato dunque basato sulla differenziazione e per questo arbitraria. La differenziazione fondamentale,
il significante caratterizzato in senso negativo e non per sue specifiche propriet (in senso positivo). Infatti, se
ad esempio in francese la r di solito uvularizzata, la sua apicalizzazione non causa cambiamenti di valore,
perch non causa confusione con altri elementi linguistici.
In definitiva:
1. I segni linguistici sono arbitrari
2. I loro valori sono negativi e differenziali
3. Essi agiscono solo in opposizione ad altri valori di un sistema definito
4. Il modo in cui sono prodotti non influenza il sistema

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Il segno considerato nella sua totalit


Lopposizione generalizzata nella lingua presuppone delle differenze caratterizzate in senso negativo, ma questo
vero solo per il significato e il significante presi separatamente. Quando si considera il segno nel suo insieme,
esso unentit positiva che, insieme a tutte le altre, forma un sistema di valori. il valore che interviene ad
attribuire ad un significato un significante, e questa attribuzione tra due insiemi caratterizzati solo da differenze
negative genera segni positivi. Questi segni non sono differenti tra di loro, sono solo distinti e tra loro c solo
opposizione.
Lunit linguistica simile al valore; essa contraddistinta dalle differenza tra un frammento di catena parlata
corrispondente ad un concetto; entrambi sono di natura differenziale. Lunit costituita solo da ci che la
distingue. Anche i fatti di grammatica corrispondono alle unit, perch ci che linguistica contraddistingue solo
unopposizione di termini particolarmente significativa.

RAPPORTI SINTAGMATICI E RAPPORTI ASSOCIATIVI


Definizioni
La lingua si basa su differenze e rapporti tra termini, e questi rapporti possono essere di due tipi: sintagmatici e
associativi.
I rapporti sintagmatici nascono dalla natura lineare della produzione linguistica nella parole. I termini acquistano
valore sintagmatico solo perch, posti in un sintagma (cio una combinazione di due o pi elementi consecutivi)
si oppongono alle altre unit dello stesso sintagma. I rapporti sintagmatici si basano su termini presenti
effettivamente in una produzione reale.
I rapporti associativi invece nascono nella mente e legano un termine ad altri gi presenti nella lingua di ciascun
individuo a causa di similarit di qualche tipo tra queste unit.

I rapporti sintagmatici
Un sintagma pu essere formato non solo da parole, ma anche da parole composte, gruppi di parole o intere
frasi. Per analizzarlo adeguatamente non sufficiente considerare il rapporto che unisce le varie parti tra loro,
ma anche quello che lega il tutto alle sue parti.
Ma se pensiamo ad un classico sintagma come la frase, notiamo che essa appartiene alla parole. Dunque anche
il sintagma appartiene alla parole? Non sicuro, perch la libert delle combinazioni (tipica della parole) non
pu applicarsi completamente ai sintagmi. Infatti ci sono delle locuzioni ed espressioni gi costituite e
predefinite (le frasi fatte), in cui luso vieta di cambiare alcunch e che quindi appartengono sicuramente alla
lingua. Inoltre le forme regolari possono nascere solo in quanto presuppongono un tipo determinato, basato
sullesistenza di altre forme simili accettate dalluso e proprie della lingua. Tuttavia anche la parole ha un ruolo
importante nella formazione dei sintagmi.

I rapporti associativi
Le serie associative mentali non si formano in modo caotico, ma ordinato in base alle similitudini che un termine
pu generare. Dunque ci possono essere pi rapporti, in base alle associazioni che la mente pu creare. Esse
possono essere di natura fonetica, di significato o entrambe. Una parola pu richiamare tutto ci che pu
esserle associato in un modo o nellaltro, senza una necessit di ordine preciso, e dunque si possono generare
un numero indefinito di rapporti.
La serie associativa quindi caratterizzata da un ordine indeterminato e da un numero indefinito (tranne che
nelle flessioni verbali).

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MECCANISMO DELLA LINGUA


Le solidariet sintagmatiche
Quasi tutte le unit della lingua dipendono sia da ci che le circonda nella catena parlata, sia dalle parti
successive di cui esse stesse si compongono. Ad esempio, in una parola il radicale e la desinenza,
separatamente, non hanno senso; solo la loro combinazione produce una unit. Allo stesso modo questa unit
deve essere inserita in contesto significativo per poter avere a sua volta un valore.

Funzionamento simultaneo delle due forme di raggruppamento


Quando si produce un sintagma, le sue parti diventano analizzabili solo in quanto contemporaneamente nella
mente si generano dei rapporti associativi con altri termini simili. Solo se si realizzano queste molteplici
associazioni il sintagma diventa scomponibile nelle sue parti, altrimenti non si tratta pi di un sintagma.
Nella nostra memoria sono presenti tutti i sintagmi. Nel momento in cui essi devono essere utilizzati, si
generano una serie di rapporti associativi di opposizione che rendono possibile la costruzione del segno. Questo
principio vale per tutti i sintagmi, dai pi complessi (le frasi) ai pi semplici (i singoli fonemi, qualora abbiano un
valore).

Larbitrariet assoluta e larbitrariet relativa


Larbitrariet del segno non impedisce di riconoscere un certo grado di motivazione in alcuni segni particolari.
Se si tratta infatti di segni sintagmatici composti da sotto-unit facilmente individuabili (come ad esempio
corrimano), lanalisi permette di ritrovare le sue componenti, quindi un rapporto sintagmatico; inoltre troviamo il
richiamo a uno o altri termini, quindi un rapporto associativo. Questi richiamo di ordine sintagmatico e
associativo limitano larbitrariet. Tuttavia, le unit componenti una parola sono comunque arbitrarie, e il valore
del termine totale non dato dalla loro somma ma dal loro prodotto.
Questo carattere della limitazione dellarbitrariet proprio delle lingua. Esse non sono n del tutto motivate n
del tutto immotivate, e tra i due estremi si possono collocare tutte. Si pu affermare che le pi immotivato sono
le pi lessicologiche (sanscrito), mentre le pi motivate sono le pi grammaticali (cinese).

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