Sei sulla pagina 1di 56

RIVISTA ITALIANA

DI

NVMISMATICA
E SCIENZEAFFINI
FONDATA NEL 1888DA SOLONEAMBROSOLI

DIRETTORE

LoDoVICo LAFFRANCHI
E D I T R I C E L A S O C I E T N V M I S M A T I C A

ITALTANA

ANNO . XXXII .
SECONDA SERIE
vol .u .
I.o TRIMESTRE

I919

MILANO
DIREZIONE ED AMI\,IINISTRAZIONE, VIA A. MAURI, E

L'ATTIVITA NUMISMATICA
DI

FRANCESCO
GNECCHI
F r a n c e s c oG n e c c h ie b b e a s c o l p i r ei n c i s i v a m e n t e
le tend e n z e d e l s u o s p i r i t o n e l l a p r e l a z i o n ea l l a p i u v o l u r l i n o s a
d e l l e s u e o p e r e( r ) l a d d o v e d i c e c h e l a s u a m e n t e p i u
i n c l i n e a l l ' A r t e c h e a l l a S c i e n z a .C e r t o u n a m i g l i o r e e p i u
f e l i c e a u t o d e f l n i z i o nneo n a v r e b b e p o t u t o t r o v a r e : e s s a s i n tetizza l'intelLettoche egli ebbe a tras[onderenelle numerose pubblicaziont caratterizzanti la sua lunga carriera
di nummofilo.
D o t a t o d i l a r g h i m e z z i ,a m a n t ed e l b e l l o i n t u t t e l e s u e
manifestazionicollezionistadi quadri e dilettante di pittura
e g l i s t e s s o , r i m a s e s p e c i a l m e n t ec o m p e n e t r a t od a l l ' i n t i r u a
b e l l e z z ae d a l l a p o e s i ac h e e m a n a d a l l e m o n e t e a n t i c h en o n
m e n o c h e d a i q u a d r i e d a l l e s t a t u ee d e b b e a i n o s t r i o c c h i
il merito di essersi distinto dai piir, dando come collezionista
la preferenza ad esse sopra ogni altra espressionedell'Arte.
Egli rappresent infatti degnamente il nostro paese in
q u e l l a s c h i e r ad i g r a n d i c o l l e z i o n i s tdi i m o n e t e r o m a n e , c h e
a l l a f i n e d e l l o s c o r s o s e c o l of u r e s a c e l e b r e d a i n o m i d i B e l fort, Wigan, Amecourt, Quelen, Montagir e J. Evans; ma
s o p r a i c o l l e g h i d e i l e a l t r e n a z i o n i e c c e l s e ,p o s s i a r r . r o
diro
c o n o r g o g l i o , p e r e s s e r s ia d o p e r a t oc o n t u t t e l e s u e f o r z e
a t r a s f o n d e r ei n a l t r i I ' e n t u s i a s m od i c u l e r a p e r v a s o .
Numwofilo fu per egli pi che numt\maio, cio esteta
piir che studioso nel significato di elaboratore di idee e di
conclusioni scientifiche. i'l e con questa definizione. intenlt) I trlcdagliati Rotnani.

r52
diamo fargli ingiuria, anzitutto perch la verita non costituisce ingiuria, poi perch essa scaturisce limpidamente dall'esame imparziale che faremo dell'opera sua.
Francesco Gnecchi nella numismatica romana deve considerarsi come continuatore di Enrico Cohen piuttosto che
di Echkel ; un pragmatista anzich uno scienziato positivista, ed assai piir che non la dottrina il suo forte senso
pratico emerge, ad esempio, nella sua ottima proposta di
un catalogo unico per tutte le pubbliche collezioni numrs m a t i c h ed ' I t a l i a .
Il crrrriq um tae di F. Gnecchi come autore verr da
noi seguito passo passo nell'esame dei suoi lavori. Esame
r-igidamenteobbiettivo giacch ogni critico, per essereveramente tale deve quasi prendere esempio da Bruto che in
omaggio al dovere condannavaa morte i propri figli: passare cio sopra le convenienze,le simpatie e le gratitudini
avendo per mira soltanto la verit. e l'esattezza,
Attraverso al vaglio della critica Ia personalit di FranGnecchi uscir forse diminuita dal punto di vista puramente
s c i e n t i f i c (oI I n a n o n p e r q u e s t om u t e r a n n oi n n o i i s e n t i m c n t
di rjconoscenzache gli dobbiamo per l'opera sua trentennale
di propagandista e di mecenate(z)della nummofilia e della
numismatica,
(r) All'estero i giudiz; sulla consistenza scientifrca dell'opera di
F. Gnecchi variarono da paese a paese, Assai favorevoli in Inghilterra,
nel Belgio, in Isvizzera ed in Ungheria,lo furono pochissiuroin Francia
e Dulla afatlo in Gernrania ed iD Austria. Agirebbe per temerariamente
chi, irrlpressionatoda questa facile constatazione, volesse trarne delle
illazioui troppo sintetiche sul differer)te grado di rentalitr scientifica
abituale a questo od a qucl paese nel concepire la seriet ed j frDr
della nutrrsnlatica ronrana. ll pi delle volte infatti, nelle Inanifestazjoni
internazionali, le convenienze hanno ruaggior peso delle convinzioni.
(a) ChiunqLre dovr convenirc che merito quasi esclusivo del
Gnecchi se ri[asero in Italia n)olti cospicui monumenti nunrismatici i
quali, senza la sua ininterrotta ricerca collezionistica,durata un quaranterrnio, gi da nrolti anni sarebbero invece ni nrusel esteri, E non
solo questo, nra anche fra i suoi meriti quello di aver iLrtrodotto in
Italia le nonete di taluni nominativi inrperiali che per rrotivi storicl
non figurano rrai nei ritrovamenti del nostro paese; basli I'accenno
agli esemplari delL'inrperatoreCarausio delle quali la collezioneGnecchi
rcchissinra,forse piu delle collezioniprivate inglesi per e quali queste
noete assumono uno spiccato interesse nazlonale.

1)J

I suoi numerosi ammiratori trascurarono quest'ultimo


aspetto indiscutibihnenteragguardevole della sua personalita
per consideraie solo I'altro: quello scientifico, e fu grave
torto gracch precisamenreun maggiore e piir universae
riconoscimento dei meriti di F. Gnecchi come volgarizzatore
quello che dovr assicurargli la fama piir solida e duratura,
il suo spirito rivelandosi nella sua vera essenza nel Manuale " Monete Romane ,, da lui redatto durante la pienezza
delle forze intellettuali, piuttosto che nei tre grossi volumr
dei " Medaglioni Romani ,,, elaborati pi tardi.

Oprna eo Anrrcou.
taao
r. Monete Imperiali Romane inedite nella Collezione Fran.
cesco Gnecchi.
Pa.gine 66 con una taaola. Milano, Hoepli.
Con questo opuscolo - primo esporlente, in ordine cronologic ,
dell'attivit di F, Gnecchi nel canpo dei nostri studi - si inizia quella
periodica pubblicazione di monete inedite, in grande maggioranza apparteDenti alla sua collezione,che, proseguita sino a questi ullini annl
sotto il titolo di . Contributi al Corpus Numorunr ,, costitu il caposaldo
dellasua letteratura Dumismatica: gli altri temi da lui svolti non risultando che degli accessori secondari insuficienti a dare una sagoma
scientinca al complesso delle sue pubblicazioni, le quali si Iiitano invece a ricalcare le orrne del Cohen che segnano,anzich un progresso,
un reSresso.
La classificazionein ordine alfabetico attuata dall'autore fratcese,
notr f per, bisogoa dirlo a suo discarico, che un adattamento alia
mentait dei grandi collezionisti della sua epoca pei quali la numismatica, o pil csettarnente Ia nummofilia, consisteva nella dimensione, nel
fior di conio, e nclla patine: in antitesi colla tradizione eckheliana che
concepiva la numisrnatica come parte integrale delle scienze storiche e
di conseguenza si atteneva all'ordinanrento cronologico nelle collezioni
e rei caraloghi.
L'opera del Coheo risulta perci un puro e senrplicecalalogo, cn
scarsissimi riferimenti storici, della suppellettile numlsmatica romana
sulla quale avrebbe poi dovuto esplicarsi il Iavoro degli studiosi in forma
di nrernor'iee monografie perticolareggiate: un merzo cio, non un fine.
Invece la rnaggior parte dei collezionisti e dei negozianti dopo le pub-

l5,t
blicazione di quest'opera, ritenne che il conpito dei nurDismatici do.
vesse ormai linritarsi ala pubblcazione delle varianti nc'n contprese tn
e s s a ,u a t u r a l m e l t e i n o r d i n e a l f a b e t i c o a
, titolo di periodtco aggiornarDento della medesima itl attesa delle future edizioni conlpletate.
Dopo il possesso dei medaglioni dei fiori di conio e delle patiDe,
ci che costiLuiva la nragglor soddisfazione della vanit collezionistica
era la descrizione incorlpleta.cio senza indicazione di data ne dl zecca
-romane:
ne di diaetro ne di peso delle " varianti inedlte ,,
unico nezzo
per aggregarsi, con poca fatica, agli autori di Numisrlatica.
DisgraziatameuteGuecchi, conrerumislnatico, ebbe origine in questo
arnbierte,segueucloneperci i rnetodi ed ebbe anche il torto di conrir u a r l i s i n o a l t u l r i r | oI,n a n t e n e t o o sl lil ^ g ' l o , . c a s i o n F
e n t r o q u e s t am e n r a l r L s o r p a s " a t a ,i t v e c e d i r i n n o v a r . i .
E ci ebbe per conseguenza le tumerose inesat\ezze di varo genere che rendo[o necessarie le attuali retliflche dettate da un coscien.
zioso dovere veasotl Dostro ramo di cltura: per rnpellirecio che
gli stLldiosrveogono tratti in erore Ca queste desczioDi, rron gia per
spiriro d' iDercrilica.
Anzitutto l'aialisi generae delle " variet inedite ,, di Francesco
Gnecchi ce le Dostra distinte in caregorie a secondo dele ', fonti ,, dale
q u a l i d e r i v a n o . L . c a t e g o r i es o n o . i n q L l e , e c i o e :
l ) M o n e t e n o t i s s i m ea n c h e p e r l a t . e d i z . d i C o h e n e c i o e s e r p l a r i d i u n n o l l l i n a t v o ,e r r o e a m e n t el e t L l e d a s s e g n a t i a d u n a l t r o :
conre Vespasiano a Ttto, Elagabalo a Caracalla, Galerio a IVassimiano
I i r c u l e o ,M a s s i n t i n oD a z a a G a l e r i o , C o s i a n l i n oI I a l I i e d e s e n t D l a r l
esalra1enteatlribuiti coll'le nominattvi, ma nei quali il G. lesse erronearuren!ele trtolatLlre sia del drrrtto che del rovescio creando fantastiche
\ alict.
B ) ' I o n e t ec h e n e L l ar ' e d i z . d i C o h e n s o n o d e s c r i i t e e r r c n e a llerte, oppure mancalto nla so[o rettificate o comptese nella 2. che i]
G. trascur per riferirsi alla prima: da ci Ia conseguenza che le pretese " inedite ., nella loro grande rnaggioranza risulLano descritte nella
z" ed. di Cohen che tuttt conoscorro.
C ) l l o n e t e n o n f r g u r a n t i n e l l a 2 . e d . d i . C o h e n ,p u b b l i c a t ep e r o
d a i u n u u e r e v o l i a r t r o r i s p e c i e n e l l e m o n o g r a f i es u g l i i m p e r a t o r i d e l l l l
e del IV secolo, lavori questi che il G. trascur quasi coupletamente.
D) Semplici variet di titolatura oppure non)rnativi rari creati dar
lalsari coLrifacimento o blino; esenrpio: ALessandroTiranno e Zenobia
. E ) F a l s i f i c a z i o n ci o o t p l e t e ;e s e n l p i o : V a l e n t e T i r a D o .
L e c a t e g o r i ep i r i c c h e s o n o n e c e s s a r i a u l e n t eB e C e n o i d o b b l a L u ot r a s c u l a r e d i a c c e D a r el ) r r t i c o l a r e g g l a t a m e n t ea d e s s e p e r c h e
o c c o r r - e . e b ba
ei L ' L l o p
ol ' i n t e r o v o l u n t e ; p e r i l e t t o r i s o n o a v v e r t i l i
c h e d a u u a r e t t i { c ag e D e r a l ei l n u n t e r od e l l e v a r i a n t i v e r a e r l i e i n e d i t e
sarebbe :idotto da oltre tre mila ad un decimo di ouesta cilra. Noi Dcr
brevit accenerentoperci solo a qelle delle categorie A, D ec E,
D1anon tutle neanche ie pretese ', varianti inedite -- di questa categoria
p o t r l , l oe s s e r e a c c e D D a t el o
. s a r a n os o l o a t i t o l o d i s a g l i o , q r r r l l e

r55
c h e c i h a r r n o c o l p i t ol ' o c c h i o ,n e l l o s f d g l i a . er a p i a l a r ) r e n ti e4 C o n t r i b u t i , , .
Si deve teuer conto iuoltre che alcnni di questi esemplari sono descritt
c o r e i n e C i t i n o r n a s o l a v o l t a n r a a D c h ed u e e p e r s i n o t r e .
Concludendo, solo le tvole illustrative lo studioso potrr utilizzare
cor sic[.ezza, il resto lron lo potr. senza le debile precauzioni aiutato
n p 1 t e d a l l e a t t u a l rr e t t i f i c h e .

VcLencloalla f.rtiispecie t'u,,u^,.


delle 'r lnonete inedite
"aoadto
n o u c l s e r D b r at r o p p o p r o m e t t e n l e
Irrfaiti al n. 26 (Galbl) si deve leggere Libelt Aug anziclr L;be as.
N. 79 (Traiauo) co Bdsilica Ulpia e Cos y'z iLr'ece di I/I una
nrgnifi ca falsificazione patinata.
N . r ; o l S e t t . "S : v e r o r i l r o v e s c i o u n ' r b ' i l ' , , l i C a r a c r l l a .
N. rB: (iLl.) si deve egge.e lrtp. VIII invece di 1211.
N. r89 (G.' Do:nna) ibrdo.
I ru1eli r9o, r9r, r93, r95, 196, tgg, ryg cio sette su undici delle
ljl.etese " inedite ,, di Catacalla sono invece delLe com[nissirne rnonete
ili Elagabalo gi desclitle da Cohen.
N.2I8 (Massimo) un Filippo In." rifatto.
Per di pi sono, come dicermo pi sopra, omessi gli accenni alle
sigle di zecca ed agli altri segui e simboli.

taaz
2. Monete e Medaglioni Romani inediti nella Collezione
F-. Gnecchi.
Itt. Gazzetla Ntnt, di Conr.o,pagg. t834.
N z q . . e l o nec C l a L r d i o )S, i d e v e d i r e C l a u d i o e N e r o n e ; l ' e s e r r '
p l a r e l ) o i u n s e D t p i c ei b r i d o
N. 3 (Galba). Al diritto si deve leggere PM non TRP che manca
settrpr'e snll'oro e 'argeDtL',
N. 4 (Grlba). Pi tardi rettilcato dal G, Cerere con scudo e giavelI o t t o , l r i x t t i u n p o ' t r o p p o!
h*. I (VespasLno, Tito e Domiziano). Non dce che .Ftli scntto
r_etrogradoail'eser'go, nre[tre il resto ciacolarrDenteatlorno alla e-gerrda (1?. 1. Ar.,t9t5, tav. lI, n. 8).
N. ro (Tito). Vi uD ,'1.1
di pr. Tutti saDno che Tito Cesare non
poteva essele,/4,f.
. a l e g g e n d at e r m i n a c o n T R P Z
N. r3 (l)onriziauo)L
alzicb con
TR P PP. Non si accorge che cos sarebbe ripetuto il PPal drritto ed
al r-ovesciLr.
Non dice por che la leggerda del diritto esierna, da destra a siistra cone solitanlente,
N. rB (Nerva). Inedito perch vi din'renticatonientemeno che il titoLo di l//l' l diritto.

r56
N. 19 (Traiano). Nel tempio nor vi a Pace bens un genio senrnudo tenendo il cornucopia.
N. 34 (Antonino Pio). La leggenda terina con Cos III a:nztchII.
N. 5 (Pertinace). E' un comuuissimo MB di Xrl.Aurelio rifatto aL
diritro.
N. r (Caracalla). E' un Elagabalo conLrrssimo.
N,88 (Gall;eno).Si deve leggere Atrgg ilece di Aug.
N. ror (CostaLrtioI). Anzich ulr denaro d'argento un PB argerltalo.

laSB
3 . R i p o s t i g i od i A n n i c c o ( t ) .
I. Gazs. Nu.m. di Como,pagg.6-to,
ll Gnecchi pur omettendo, salvo il n. 29, I'accenno ai segni di zecca
per ogni sir,golo esemplare sul'esempio del Cohen, fa notare la grande
prevalenza delle sigle PT, ST, TT le querli - come piir tardi venue
dilnostralo - caratterrzznoa zecca di Ticinum.
Soro imporiantissinri i n . 27, 29 e 3r di Massenzio e n. 49 di Co.
staI1tllto.

raa4
4. Monete e Medaglioni Romani inediti nel R. Gabinetto
Numismatico di Brera.
In Boll. Num. e Sfrag. d'i Camerino.
La descrizione dei pezzi preceduta da una introduzione ove da
interessantissimi schiarirnenti sui cataloghi dei pubblici IUusei Italiari e
insiste sulla necessit di abbreviarli dando per ogni moDeta il solo numero di Col'ensalvo si tratti di " inedite .,. Questo pare sia il metodo usato per la collezione di Brera dal Biondelli. Metodo pericoloso
per poich Don ci senrbra che con esso si possa stabilire esattameute
il controllo delle nronete esisrenti nelle raccolte,
Veniamo alle descrizioni :
N . 7 ( L i v i a ) , l l G , n o n s i a c c o r g e d e l l ' i n c o e r e n z ad e l l a e g g e n d aa l
diritto che da a Ljvia il litolo di figia di Augusto! Sembra si trarti
iuvece di Giulia di Tito.
N 8 e 9 ( T i b e r i o ) .E ' u n a r e t t i 6 c a a l C o h e n .M o n e t e a r c i c o m u n i .

(r) Queslo lavoro e quelli ai nn. 9r8,ro9, I2 non figurano nell'elenco


dei lavori di F. Gnecchi consegnato ^llo scrivente, elenco dattilografato
- e perci contenente i numerosi errori inevtabili della dattiiografia per la parte che arriva aLla met del r9r5 e lnanoscritto pel rin'anente.

t57
N, Io (Clarrdio).L'esemplare, contunissimo,diventa inedito perch
la lettura del rovescio latta incollnciaDdo da Cos auzich da Poz
come fa giustamente il Cohen.
N.22 (Vitellio). Non pu essere che una llsificazioDe,
N. z4 (Vespasialu). Legget e Augusl.
N. 3r (Tito). Omesso Caes aL diritto.
N. 35 (ldem) E' VespasianornaLletto. TLltti sanno che Tito Augusto
era Cos VII o VIII non lI.
N.39 (lden . Dimeniicato Aug al diriLto.
N , 4 r ( D o m i z i a n o ) -h * o n d i c e c h e l a m o n e t a a n c h e i b r i d a .
N. g9 (ldem). Ornesso dal Cohen perch - a torto considerato
conre coLonraledi Antiochia.
N. j7 (Traiano). Si deve leggere Cos I/I anzlch I/ al diritto.
N. 59 (Adriano). La figura la Felicit non la Liberalit.
N. ao3 (Faustiaa Iun o) si deve leggere Dia a L,cifera anzich Lucna (sic l).
N. r29 (Geta) Eseorplare ibrido.
N. r54 (Aureliano e P.obo) due esemplari saldati assieme.
N. ri7 (Tacito) esemplare orribilmente rifatto coLr aggiunta di SC.
Del D. 160 (aureo di Probo con Herculi Hery larrlhio) ho accennato
diffusamente ]n R. L N, r9r8, pag. 86, posso ora aggiungere al cenno
slrddeLtoquanlo allora omisi e cio che avendo nuovamente visltato il
Gabinetto di Brera nel rgrr l'esernpare stesso non si trovava piit nel
cartoni ed inutili furono le ricerche: speriamo che nel nuovo ordinamento al Castello queste siano pi fortunate.
N. r76 (Alessandro Tiranno) un l-icinio rifatto (vedi R. L 1V.,
r9t8J pag, 3o4,
N . r B 5 ( C o s t a n t i n o { a g n o ) ,E ' C o s t a n t i n o I I .
-. I97 e r9B (Valentinrano I). Appartengono entrambi a Valentiniauo Il.
ln compenso delle " inedite,, che non lo sono affatto vengono
omesse le descrizioni di alcune varianti veramente inedite.

5. Le Monete di Milano, da Carlo Magno a Vittorio Eman u e l eI I .


Cort.prefazione di B. Biondelli, Pagg. xcv-Jj6 e J8 tauole. In Collaboraziane co/ fratello Ercole. Milaruo, .F'ratelli
Dtunolorcl, n. Joo esentplari.
Ad onta dei dileth che rileviamo piir ilrnanzi, questa mcnografia
der.e annoverarsi fra le piir ragguardevoli Del campo nredioevale-noderno, specialmente se teniamo conto dell'epocaiLrcui venne pubblicata,
la sua inportanza ron ssendo dinrinita se Do4 dopo l'apparizione
del V volume del C, N. I.
E s s a s i c o r n p o n ed i d u e p a r t i d i s t i n t e :
lJ Plefazione di BerDardino Biondelli che costituisce Ia parte
scienhfrca delltopera
ll

r5
B) Catalogo delle monete Del quale esse vengono descritte con
cura, che contrasta visibilmente colle iDesattezzeusuali invece alle descrizioni di monete romane " inedite ,,. Sotto questo aspetto il presente
lavoro e quelli cilati ai nn. 6 e 16 si staccano nettamente da tutta la
rimanente produzione Gnecchiana,
Le due parti mostrano per uno scarsissimo legame fra di loro e
questo si comprende da qlraDto dichiarato negli " Avvertimenti preIiminari n e cio che non volendo gli autori sobbarcarsi alla fatica di
elaborare in apposita prefazione le deduzioni teoriche di tLrtta la rrr.netazione milanese
lavoro pel quale le difficolt sono, come si corprende agevolmente, assai maggiori che noll per la selnplice catalogazione - indussero Bernardino Biondelh a ripubblicare, conre prefaziore
annessa all'opera, la sua dissertazione sulla zecca di frlilano edira qurndici anni prima.
Con ci era supponibile che Ie energie dagli autori risprrriate, eso.
nerandosi di questa fatica, fossero volle ad un pi attento esalne delle
monete milanesi nelle loro caratteristiche esteriorr', arte e paleografia,
onde arrvare ad una revisione degli asserti dei precedeti autori ed a
nuove e pir sicure interpretazioni.
Invece Ia classificazionecronologica alla quale si inforn)a il loro catalogo, rivela la identica deficenza di spirito d'osservazione, o peggio
di attenzione, che disgrazalamente conune a troppi scrittori di cose
nurnismatiche. Da ci le inesattezze - non molto numerose per rilevate dai competenti, alle quali dobbiamo accennare.
Pur non potendosi biasimare soverchiamente gli autori di questa
opera per l'omissione dal corqus delle monete milanesi degli esenlplarl
senza nome di zecca appartenenti a Lodovico 11, Caromagno, Carlo il
Grosso, Guido e Lamberto che il C Iy'. L aggrega invece alla roretazione milanese, omissione che potrebbe gillstifrcarsi co fatto che quesli
eselllplari almeno in parte, assai verosimilmente, appartengono a Pavir
anzich a Milano, rimangono a loro carico altre inesattezze di attribttzione e cio:
l1 Assegnazione ad Enrico vl dei grossi che invece spettano coo
certezza matematica ad EDLico VII (r).
B; Assegnazione a Fihopo ',taraVisconti di un denaro (n. 46)
che speta invece a Francesco Sforza (2).
C1 Assegnazione alla ll Repubblica del " piccolo amhrosino d'oro..
che deve attribuirsi al secolo precedente (3).
(r) G, GRILLo, Le *onele di En/co Vl d Socoia. Opuscolo fuorr
commercio pubblicato nel rgor dalla tip. Abbiari, Mrlano, anzich in
R, L N. perch rifiutato dagli alLora direttori della medesima. Vedi anche 11. 1. il/., r9r5. pag. 3r4.
(2) P. TRTBoLATT,Nole di Nut t;satica Milanasc, memoria prima
(Mo)tele anonitne tli Francesco Sforzd), in Bolleltino di Nrtm-, ccc., gfo,
pag.85.
(3) Idenr. llernoria secnd^.Attcora del ?iccolo Autbrosino doro, in
R. . ., r9tz, pag. zo3

r.59
D) Assegnazione a Filippo III dr trrtte le ?ar,dglio, che, in partc,
spettano invece al precedente regno di Filippo II (r).
La dimostrazione delLe sesposte iesalLezze fatla a stro tenpo
dagli autori succilati nerita di essere richiamaia ala memoria dei lettori, giacch ii V volurne ,el C N. I. che pure, come vedemmo, aveva
contraddetto i Gnecchi riguardo alle nlonete del IX e del X secolo,
llol tenne conto di essa,ripete[do le inesattezzertedesinte, quantunque
queste siano talmenle appariscenti che, senza possedere cognizioni specializzale iD argomento, basta un'occhiata alle tavole delle " Monete di
Milauo., o dei C N. L vol. V, per convincersene.

taa6
6, Le Monete dei Trivulzio.
Pagg. xxxvm-too con rJ tauole. Milauo, F.lli Dumolard
(in collaborazionecol fratello Ercole).
Lavoro di grande importanza nel quale sembrerebbe ravvisarsi
anche la collaborazione di qualche conrpetente per la storia dei Trivulzio. L'opera ricchissinra come veste tipografica tavole e docLlterti,
per l'accuratezza eola quale redatta ernerge sopra tutte le altre prrbblicazioni,

7. Guicla Numismafica Universale (4zz


Durnolard.

indirzzi)- Milano,

8. Monete e Medaglioni Romani inediti nella Collezione


F . G n e c c h i .I I I S e r i e .
In Gqzz. Nwn. di Como, pag. 12 e segg.
l l G . e s o r d i s c ed i c e n d o c h e ' r L a N u r n i s m a t i c aR o m a n a u n a m i " u i e r a i u e s a u r i b i l e ; n u o v a m a t e r i a v i e n e c o n t p l e t a n l e n t ea l l a l u c e e
" nuove lronete, tipi nuovi e nuove leggende si vanno ogni giorno
" scoprendo ,,. Pi avanti tiene anche ad afferftare che egli segue la
I ed. di Cohen senza curarsi se " parecchie,, delle sue monete lurono
descritte nella II; non avver!e per che parecchie altre rnonete oltre
figurare nel Coher Il ed. figr:rano nei precedenti lavori citati ai nn. 2 e 4.
N. r (lI. Antonio ed Antrllo). E' l'aureo gi noto per le opere di
Cohen e di Babelon e perci tutCaltro che iuedito sul quale al rovescio
egli legge M, Antoni s ;11.-F. E. interpr etaudo quest'ulLinralettera conre
rnrziale del trtolo Eques attrbuito ad .{ntiLlo; rileva poi la forma greca
A invece di D.

(r) DEL CoRNoe Tnreol.rrr, Zo ld/pdgl;oltt lnikwese (tl ti?o delld


Prouaidenza, in Boll. di A\un,, ecc., I 9 1 3 ,p a g . 2 3 .

r6o
N. 3 a rz (Augusto). Retlifiche a Cohen laddove dice corona dr
lauro anzich di quercia.
N. r+ (Aug, rest, da Tito). Si legga ? invece cli 11 al rovescio.
N. 16 (Antonia). E' una falsificazione che il G torna a descrivere
avendola ll Cohen riportata dubitativamente da Vaillant'
N. zz (Nerone). Omette il globo sotto il busto.
N. z9 (ldem). Non accenna al nroduo superiote a quello del PB
N.39 (Galba). Vi P,4tfin pi al diritto.
N . 8 3 r D o m i z i a t .M o n e t a i b r i d a .
N. 8Z (Traiano). Diana di Perga nolr Pergamo.
N.88 (ldem). Il globo sotto il buslo non probabile.
N. 92 (ldenr), Al rovescio non si vede Traiano ma il Genio del
Senato,
N.95 (tdenr). Porto di Fiumicino, Don di Civitavecchia
N. 99 (Iden). Cos y anzrch trzI ^l dirttto
N. ro5 ([den). Viceversa del Prec
N. ro6 (ldem). Omesso il titolo Genn.
devesi ad un salto di conio.
N. ro7 (ldem), lI Cos Il
N. rr2 (idem). Si deve leggere Cos I/I anzich V
N. rr8 (Adriano). Vi al rovescio un lr' di pi
N. rB4 (L. Vero). Esemplare rifatto al dirilto ed al rovescio'
N, r9o (Comrnodo). Si deve leggere Inp III anzich .X al dirilto.
N. 2o7 (Sett." Severo). Non si accorge che 'esemPlare ibrrdo con
rovescio di Caracalla: Setl' Severo come Lttti sanno era PM no Pontif
N- zo9 lden), 6os 11 anzich J1L Non avverte che I'esemplare e
di fabbricazioDe siriaca,
N. zrr (Aless. Sev. e G. Mammea). Le leggende sono riatte al di'
ritto ed al rovescio e si trarta di un caso ctlriosissimo sul quale dovro
diffondermi pi tardi, le leggende primitive esseudo greche: anche il
diarnelro (35 mill.) va corretto in 26.
N. 267 (Gallieno). Plouii a\z;ch Ptoi.
N. 28o (ldemi. 1I invece di .iJ.
N. z9o (ldem). llB coniato flrori di loma' non medaglione.
. e s c r i z i o t r ee r r o n e a .
N . 3 4 6 ( C a r a u s i o )D
N, 35 (Cosiantino lagrro).E' Costantin lI

laaT
9. A,lcuni aurei romani rnediti nella Collezione Trivulzto
in NIilano.
In Boll. di Num, e Sfrag. di Camerto, pag, 9.
Si lralta di un'antica ed im Portantissilna collezioner tutl'ora qllasi
ignota, che sarebbe bene fosse ntessa a disposiziolle degli studiosl spe_
cializzati nella serie roana. Sono rinlarchevoli i nn. 8 e 9 (Tito), 34
(Gallieno e Salonina), 36 (Vittorino), 37 (Claudio II: dela zecca dr lVli-

I6I
larro secondo lo scriverte), 39 (Tacito) con Tl(cinun), 48 (Costatino
Magno di Ticinum cola ef6ge ornata di au.eola). Celtamente vi si devono contenere altri eseDrplari di grande rDportanza per Ia soluzione
dei problemi numismatici tuttora insohrti.

Itaa
e e l l az e c c ad i S c i o .
r o . D i a l c u n em o n e t ei n e d i t ee s c o n o s c i u t d
In R. I. N., pagg. t-t4 con taaola (in collaborazione col
fralello Ercole).
Considerevole contributo alla Nunlisatica nledioevale.

rr. Appendice,, alla suddetta.


R. 1.,N., pagg. 399-qro (idenr).
r 2 . A p p u n t i d i N u m i s m a t i c aR o m a n a . L M o n e t e I m p e r i a l i
lornane inedite nella Coll. F. Gnecchi.
R. I. N., pagg. rJJ-rJo.
N. r (auleo di Claudio restituito da TraiaDo). Gi pubbicto tel
lavoro r.8.
N . z e 3 f V e s p a s i a n o )V
. e d i R . . 1 . i y ' . ,r 9 r 5 , p a g . 3 9 .
N 9 (Gallierro). Cont'arianlerte all'opinioue di G. nnlla r-eca di
ironico e la sua titolatura conlpleta Galliefius P F Aug Genu V.

r 3 . A p p . d i N u m . R o m .I I . R i p o s t i g l idoi m o n e t er o m a n ei n
Egitto.
R. L N., fagg. rtJ-rto.
Str.ruo ripostiglio composto quasi tutto di nor'teterare.

r + . A p p . d i N u m . R o m .I I I . M e d a g l i o nRio m a n i i n e d i t id e l l a
Coll. F. Gnecchi.
R. I. N. pagg.27t-29o.
l ltedaglione d'argerto di Traiano appare n r o l t o s o s D e t f o; q u e L o
p L r r ed ' a r g e n t o a s s e g n a t oa F r l i p p o e d O t a c i l l a appar'tiene a Gallieno
e Salorriua.

15. App. di Num. Ronr. IV. Piccoli Bronzi da Antonino Pio


a S e v e r o A l e s s a nd r o .
R. I. N., pogg. z9t-293.
S i t r ' . r t t ad i d e n a i e r o u c l i P B , i D p a r . t eo p e r a d e g l i a n r i c h it a l s a r i
e d i l ' l p a r t e s u b e r a t , c o l l ' a n i m ^ d i r a n t e a D z i c h d i l e r r o c o n ] e l t e l
I s e c o l o ,c o n i a t i e n t r o l a z c c c a ,

r6"
l3a9
1 6 . S a g g i o d i B i b l i o g l a f aN u m . d e l l e Z e c c h e l t a i a n e m e dioevalie moderne.
Un uohunt di 5oo Jsagine. Milano, L. F. Cogliat \in collaboraziout col f ratcllo Ercole).
Costitoisce un oLtilro te tativo su questo argomento. Ilr esso per
t r a s p a r j s c cc h e l a c o l l a b o r a z i o n ed i C o s t a n t i n oL u p p i , a s s a ic o m p e l e n t e
nella bibliografia, fa assai piir decisiva di quanto si dica nela prefazione.

r 7 . G u i d a N u m i s m a t i c aU n i v e r s a l e .
II cdi;ione (1r24 indirizzi) Milano, L. F. Cogliati.
r 8 , A p p . d i N u r n . R o r n . V . M o n e t e d e l l a R e p u b b l i c ai n e d i t e
o v a r i a n t i ,r i s t a b i l i t eo c o r r e t t e n e l l a C o l l . F . G n e c c h i .
1?. 1. ,^r'.,/togv. tSt-t3y.
ll GB rnal conservato col norne del proconsole M. Aciltus Glabrione
non cbe una notissiura Droetacoloniale di Sicilia colle teste di Agrippa
e d Girrla aDzich di Tiberio e Livia e corre tale necessariaente
esclns dalle opere di Cohen e dr Babelon (r)

19.App.di Num. Rom. VI. La Corona di Augusto su alc u n i a r r r e ic o n s o l a r i .


R. L N., fagg. t8t-t85.
(Juesta breve nota dinrostra cle il G. quando si lnetteva d'ipegn
- e It irnpegno Io metteva di preferenza nelle critiche ai lavori altrui
(vedi piil avanti al n, 55) che nella redazione dei propri lon lanceva di spirito d'osservazione.Infatti egli dimostra in modo persuasvo
che la corona, sulla testa di Augusto negli aurei colle firme dei 1/zszil'/
Aquilli!s, Ilurmius e Petronius, di quercia e on gr! di lauro conre
dissero Coheu e llabelou.

2 0 . A p p . d i N u m . R o m . V I I . C o n t r i b L r z i o nai l C o r p u s N u .
r n o r u u r( A ) C o l l . F . G n e c c h r .
R. L R., fagg. 4jt-476.
Nella prefazioDe il G. avverte che egli si attiene senlpre alla I ed.
rli Co rcn e cor r^gione, dobbiao aggiLrngere,giacch se facesse altrlr l e n t i n c h e l e _ r n e d i t e, , c h e n o n s o n o c o s t i t u i t ed a l l e i r l e s a t t e z z ed e s c r r t t r \ _ sec o n r l ) ^ r r r e b b e r oN. a t u r a l u l e n t el e m o n e t e d e l I I I e d e l t V s e '

(r) C1f. BoRGEsr, Oetnres r\ttntisntal r4lrrs. TonTo lI, pag

46i.

r63
c o l o s o n o d e s c r i L t er o r c o n l p l e t a n r e n t ec, i o t r a s c u r a u d o l e s i g l e d i
zecca ed isinrboj, in ruodo da riuscire cotupetaluenteinutilizzabili dagli
studiosj. E' poi ripetrta la descriziune di monete gi date come inedire
Del lavoro ll. 8,
N. r (Angusfo). lloneta comune; al dritto si deve leglere Parenti
corr,/, in rrcsso ed ai tovescio lrl.r/s oppLrreA gtlsto.
N . 1 ( l d e r ) .G i d d s c r i t t on e l l a v o r o n . 8 .
N. 5 (ldem). Si hatta semplrcerrentedi una delle inDumerevoli fal.
s l c i z t o D ia n t i c h e .
N. 7 (lder)r). Leggere .4lls'/srrs invece Augtrst.
N . 9 ( t d e u r ) .A l t r a d e l l e i u u u r n e r e v o l i m i t a z i o r ' ai t i c h e .
N . r 4 ( C l a n d i o e N e r o n e ) . G i d e s c r i t t i r T e lI a v o r o n . 8 .
N. 16 (Galba), Al diritto la tesra probabilnleDte a destra ed al
rovescio si deve leggere V*lus.
N, zr (IrrtelregDo).La al testa diritto quella, non di Bacco (!) ma del
Genio P. R. indicato dalla leggetrda e dal suo euberna del cornncopia.
N. 27 (Vitellio). La Sicurezza sedLtta a destra coDtc si vede dal.
'illrstr'azione.
N 37 (Vespasiano). La desilenza originaria Cos 1,11venne rifatto
in Cas l/l I I.
N. 38 (Ider). Questa moneta iDedita n Cohen pubblicata sul cat a l o g o d e l l \ { u s e od i N a p o l i . V e s t a t i c n e p e r i l P a l l a d i o a n z i c h u n a
torcia.
N . + o ( T i t o ) E ' d i u r e u t i c a t oC a e sD e l l a r i r o l a t u r a d e l d i r i r t o .
N +r (lilen). Il P per Pottt ltaturale e conruDissimo.
N. +B (Dourziano). L'esenlplare ibrido.
N. ?5 (Aclriano), La figura che tiene o scettro il Genio del Senato non Adriano
N. 9r (ADtotino). Medaglione coDrpletanlente rifatto al diritto ed
N. 93 (FaLrstinaSer.). Vetere tiene il porro non il globo.
N . r o 1 1 l l . A u r e l i o ) , E ' d i D r e n t i c a t ol ' S C ,
N. rr5 (Geta). Al diritto dimenticato i litolo Pirlst al r.ovescio
lr ligur'r sedLrta la Sjcurezza (or Felicit).
N . r z 4 ( O s t i l i a D o )S. i t r a t t a d i u r a f l p e r c u s s i o n ec o n v a r i c o n i d i
ovescio iin cui uno di Decio con (Dccia) Feltt.
N . r l B ( l ] [ i e t ) F a s l i c i z i o n ed a G . s t e s s o r i c o n o s c i u t at a l e d o p o
q L r e l c h ct . r n ; o

tsoo
z r . A p p . d i N u n r . l { o n r . \ ' 1 1 1 .A n t o n i n i a n od i Z e n o b i a .
R. I. N., pttgt. r;-:o.
Conre pr-over-ll segn to. sr tratta di na Saloni11arifatta nella legg e d e d e l d i r i t t o e p o i r i c o | e r t r d i n o s r r a t o g o r l l t o s od i o s s i d o d i
r a n r e . I i i D t e r e s s a n t el e n a r r i ] z i o n e d r ' l t r u c c o d e i f a l s a r i e g i z i a n i , o
n r e g l i o e u r o p e i d ' E g i t t o . I l p e g g os i c h e g l i s p e c i a l i s tfi i e n n e s iR o d h e
c llarli. \'i prestarono lede,

164
22. App. cli Num. Rom. IX. I contrassegni sulle monete
della Repubblica e dell' imPero'
R. I. N., pagg. 2r'49.
Riprodrtce in due tavole i contrassegni da lui constatati sui denari
della Repubblica e dell'inizio dell'Impero, citando i lavori del IUilani'

23. App. di Num. Rom. X' Alcune osservazionisulle monete


di S. Elena e di Fausta'
R. I. N., Pagg. fi3-t97.
Eette l'opirione insostenibileche i PB di Fausta al tiPo della stella'
coniati a Tessalonica, apPartengano ai'antlo 3o7 nel quale tale zecca
nqtl era in polere di Costantirto e lton vi si coniavauo PB, ra solo MB'

2+. App, di Num. Rom. XI. Contrrbutial CorpusNunorum


(B) Museo-MuniciPaledi Milano.
R. I. N., y'agg. 199-2o6.
E' iurportantissino il Medaglione di Gallieo che chi scrive attrlbuisce alLa zecca di Milano (ltlediolatturk).
N. z (Donriziano). Cottsen)nt aloztch Cattseru.
N. zo, Massimino Daza anzich Gaerio.
N. 2+. CertameDte con una sola i[segna al rovescio invece delle
due descrilte.

25.App.di Num. Rom. Xll. Cinque bronzi inediti provenienti dagli scavi di Roma nel 1889.
R. I. 1y,, pagg. JJ7.Ji2.
Quattro nredaglioui assai riloccati ed una piccola nredagia (llB).

26. App. di Num. Rom. XII. A restauratori di bronzr antichi.


R. I. N., pa.gg. Jt)'Jt9.
Appendice al precedeute.

2 7 . A p p . d i N u m . R o u r . X l V . I e d a g l i o n?e
R. L N., pagg. 191';o6.
Si tratta della ridicola ecl iucoereLrre l.rlsificaziolle costituita daL
grarr rneclaglioLre
del Gabinerto rli BIera colle dtre e ligi di lI. '\urelio
e L. Vero la cui ripaodLlzioeill scala r'idot!x orlri\'. iL lrolttispizi dl
R . L N , I s e r i e ; e s e m p l a r ec i r e p e r B o r g h e s i , l l i l a u i e B i o n d e l l i n '
t e n n e r o a u t e n t ' c o( s i c l ) a d o n t e d e l s u o s t i l e e d e l e l l t o e r e n z ed i d a t a I l G . f a l a s t o r i a d i q t l e a t om e d a g l i o o ee n e r p r o C u c eL l n a l t r o i d e l l _

r65
lico, di moduo solito - falso a[ch'esso per - per concludere che
" esso debba venir tolto definitivamente alla NnlDisnatiaaper esser
consegnato all'Archeologia, il che certamente se ne caDrbia la Datura
non re scema l pregio ,,,
Metodo spccio per levarsi d'imbarazzo. I verit il medaglione va
consegnalo alla " spurlologia ., anzich all'Archeologia la quale non sarebbe certamente contenta del regalo.

28. Nouveautes numismatiquesprovenant des fouilles faites


a Rome en r89o.
In Memoires du Congres International" tle Bruxelles.
Conrprende, fra le monete presentate al Congresso, una Crispina
rifatta in Didia Clara (vedi n.3r).

IAel
29. Appunti di Num. Rom. XV. Un Medaglioneinedito di
Adriano.
R. L N., pa.gg. rr-2o.
Si tratta di un Sesterzio.Medaglia,cio di un GB senza SC, anzichc
di u! medaglione, al quale vnne aggiunto un cerchio.
La flgura circondata dallo Zodiaco poi Saturho cjo il Tempo
- per simboleggiare 'Eternit2r anzich Traiano. Il tjpo allude ai
decentnlia di Adriano nel rz7.

3 0 . A p p . d i N u m . R o m . X V I . C o n t r i b u z i o nai l C o r p u sN u .
morum (C) Museo Bottacina Padova.
R. L N., pagg. zt-26.
N.
N.
N.
N.
N.
N.

r ( A u g u s t o ) s e p l i c e m e n t eu n ' i m i t a z i o n e a n t i c a .
z ( C . a u d i o )S i ) e g g a ,l w p i n f i n e l e g g e n d aa l d i r i t t o .
3 (Nerone)comunlssinro
9 ( i\'1.Aurelio) La testa certamente a destra, non a sinistra.
rz (Caracala).Vi 1 di pi at diritto.
r 3 ( F r i p p oI u n . ) . C o m u n i s s i n r o .

3r.App.di Nuin, Rom. XVII. Le Novit degli scavi di


Roma nel r89o.
R. I. N., pagg. z37.3oo(ristampa del n. z8).
N. 3 (Galba GB) con grendissima probabilit una splendida falsificazione.
N. 7 (Didia Cara [,lB) anzich " di indiscutibile auteDticit ,, scm.
plicerrrenteuna Crjspit rfatta.

166
3 2 . A p p . d i N u m . R o m . X V I t I . C o n t r i b u z i o nai l C o r p u s N u '
morum (D) Museo Comunale di Trento'
R. L N., fd,gg. Jo r-J20.
N , 4 ( V e s p a s i a n o )I.b r i d o d i A n t o n i n o P i o .
N. 14 (Domiziano) una falsificazione.
Piir curioso il caso del GB di Commodo, n.3rz, nel quale il comunissimo tipo della " Fides Publica ,, coi suoi attributi del canestro e
delle spighe essend ritoccato' viene dal Gnecchi interPretato come
una grande Dovit ramgurante Minerva Pacifera !
N. 76. E' colsiderato o inedito ' Perch attribuito a Costantino lI
anzich al L
I-a desinenza P Fe Aug al n. 66 (Probo) inverosimile'

33. App. di Num. Rom. XlX. Tre demolizionifra le monete


della Repubblica.
R. I. N., Pagg. 4tg'421
Si tratta di tre monete - Lnadi Brera e due della coll. Trivulzio
Momm_
inganno
anche
in
trassero
che
dal
Riccio,
descritte
erroneanrente
sen e Babelon.

34. App. di Num. Rom. XX. Constantinopolis-Roma.


R. I. N., fagg. 42t-429'
Costituisce una prova palmare della mancanza d'ordine e di nletodo
'Appunti
,, preccdenti
nei lavori, abituale aL G. Infatti, laddove negli
qui Invece
di
zecca,
ai
segni
aveva quasi sempre trascurato l'accenno
nonete
comunissime
delle
variet
alcune
ne tieni conto descrivendo
per li
Daturalmente
e
CorNstastino\olis
;
Rona
IJts
con
costantiniane

per le monete della Repubblica


35. Prontuario dei prezzi
Romana.
Milano, L' F. Cogliati.
36. Conversazioni Numismatiche'
ht ,, II Bene, di Milano.

'|6j

ra92
3 7 . A p p . d i N u m . R o r n . X X [ . C o n t r i b u z i o n ia l C o r - p u sN u m o r u n ( E ) C o l l e z i o n eE l c o l e G n e c c h i .
R. I. N., lagg. rr.4o.
N. 2 (Vespasiano). E' un Tito dal quale il G. omette l'iDizialc 7' cd
aggiunge un P.
N. r7 si deve leggere Pielas ir'l:uogo dr Pietali, moteta conrunissinrr.
N. z4 (M. Aurelio). Rifatta la data R PXZ al rovescio.
N. 29 (Massirnino) omesso il prigioniero ai piedi dela Vittoriir
N. 3o (Filippo) comunissimo.
N. 7r (Carausio) si deve leggere PF ltr(aitus) anzich Prin(.eq5)
e a moneta pelde ogni importanza.
L'aureo n, 76 appartiene, bxo/e sollo, a Massimino Daza aDzicl a
Galerio ed perci edito da un pezzo.

38. App. di Num. Rom. XXII. Scavi di Roma nel r89r.


R. I. N., pdgg. rt-4o.
Si tratta di un belLissinlonredaglionedi Alessandro Severo e Giulia
IUammea.

39. App. di Num. Rom. XXiIL Numi Plumbei.


,>

Conclude

if

L^^-z- ,- I,E,49.'/J'

esponendo

I'oplnione

nlonete sono opere di lalsari

che le riprodzioni

in

pionrbo

antichi.

4 0 . A p p , d i N u m . R o m . X X I V . C l a s s i f i c a z i o n ed e l B r o n z o
Imperiale.
Il. I. N., ?qgg. 2Z9-29o.
N o n 1 a c h e r i c a l c a c e a t e o r i a d e L l ( e n n e r s u l l e d L l e c a t e g o r i ed e l
b r o n z o p e r c , a s c o p o d i b r e v i t , r r m a n d o r i e t t o r e a l c o n m e n t oa l l a .
voro n. t48,

,lr. App. di Num. Rorr. XX\'.

I L N f e d a g i o n eS e n a t o r i o .

Saoo'o di rrna nr'irnasrie.

R. I. N., pagg. z9t3r6.


' r l e d a g i i o n i s e n a t o r i. . i G B e i X I B c o r i ^ t i s u t o n Q u a l i f i c ap e r '
dini di dianetro e peso eccedente, iu spregio alla legge per la quale
i d i a u r e t r od e l l a p a r t e c o n a t ar a c c h i u s ae n t r o i l c e r c h i op e r l i D a t os e r v e
ad identificarei noliuativi numismatici, giacch la definizioue " numisrrat i c ^ , , ' i g a r d ai l c o n r o n o n i l p e z z o d i n l e t a l l o p i i l o m e n o l a r g o a s e c o n d a d e l c a l ) r i c c i oo m e g l i o d e i m e z z i ! e c n i c ia l l a p o r t a t a d e g i a n t i c r r .

r68
Q u e s t a s t r a D a p r o c e d u r a ,c l l e h a t u t t a I ' a r i a d i v o l e r a u l ) l e l l t a r ea r tifrciosaente la categoria " medaglioni , per solleticare la vanitir dei
colezionisti neno co1ti, venne per in seguito abbandonata dal G. rl
quale nel r9r2 orise i pezzi in questone dall'opera " I Medaghoni Ronl anr r,.
Perci ci esimeremo dal doverci dilungare ad esporre gli argomenti negativi che la contrastano; ci limjterfio invece al solito conlpito di rettificare le inesaltezze riferentisi partitamente agli esemplari
descritti, rilevando soltanto che se vi una serie di GB o sesterzi che
potrebbero qualificarsi nredaglioni quella coiata nl perioCo che va
dali'anno r98 al zo9 (regno S. Severo e Caracalla associati) durante il
quale il GB estren'ranrenteraro: constatazione naturalnleute ignota a
coloro che trascurar'ono la cronologia per descrivere le monete in ordine alfabetico.
N. ? (Tiberio), Questo esemplare, di spessore esagerato, senbra
prodotto da una truccatura per la quale si sarebbero saldati assiene
due esenrplari, aggiungendo poi altro metallo al contorno.
N. 16 (Domiziano). L'esemplare sembra fso.
N. 27 Dna faLsilcazionericonoscibilissima.
N. 27 (FaLlstina Sen.). Falso.
N. 46 (Aless. Sev.) va levato il cognome .Srz,.inesistente ed aLrche
i n c o m p a t i b i l ec o l t i ! o l o P i r r .
N. a7 (ldem), La Felicir non pu aver per attributi iL paladio e
lo scpio.
N. 59 (Traiano Decio). lL trpo del rovescio completamente inventato redianle il rifacinento,
N . 6 r ( I d e n r . D i m e n t i c a t aI ' i n i z i a l e , U n e l a t i t o l a t u r a d e l d i r i t t o .

4 2 . A p p . c l iN u m . R o m . X X V I . S e r i e d e l B l o n z o I m p e r a t o r - i o
all'infuori dei Medaglion.
R. I. N., pagg. 424-466.
Per la critica alla teoria del Ilenner sul " bionzo Ilrperatorio ., vedi
pi avaDti al lavoro n, r+8. Venianlo tosto alle rettifiche rifereDtisi c
t a l u n e d e s c r i z i o n:i
N . r 3 ( N e r o u e ) .E ' i b r i d o , i l ' r o v e s c r o a p p a r t e n e n d oa G a l b a .
N. t4 tldem). Monetacolonial<
N . r ( V i t e l l i o ) .G a l b a r i f a t r o a l d i r i t r o
. onio provnciale.
N . 2 ( V e s p a s i a n o )C
N . 5 ( D o n l i z i a n o )A
. lloro, non ulivo.
N. z (Traiano). Cos / arzich ZI al diritto,
N . 1 5 ( A d r i a o o ) . E ' u n d e n a r o d ' a r g e n t o c o l l ' a n i m ad i r a r r , e .
\. r e rz (.\nlorrno e Fa!stira Sen..).Probabirrentefalso.
N. 3 (Lucillal Denaro d'argento con anilta di ralte.
Nu. 9, ro, rr (Comnodo).Coute il precedeDte.
N . r 3 ( l d e m ) . O m e s s o i U a l i ' i n i z i o d e l l a t t o l a t u r ad e l d i r i t t o .

r69
N n . r , z ( C a r a c a l l a )A
. l d r i r t o o u r e s s ol r g , a l r o v e s c i o o m e s s oS C .
N. r (Filippo). Al diritto ornesso lrr,1.
N . r ( F i l i p p o P a d r e e F i g t i o ) .S i t r a r r a d i V a t e r i a l o e G a l t i e l o .
N. r (Tteb, Gallo). N r e z (Volusiano). -,\,pollo tiene i serpente
P i t o o e r ) z i c h l ' a r c o ( . . 1 . / V . , 1 9 r B ,p a g . S z )
N. r lTreb. Gallo e Volusialol. Si rratta di Valer.iano e Gallien.,.
N. 19 (Gallieno). Al drritto si legga Cos Ia anztcl.tCos II.
N . z 6 ( I d e [ r ) . D i n ] e n r i c a t o4 r ' a l d i r i t t o .
N. 3 (Salouino)R
. rfatto al difitto ed al rovescio

lSeA
. 1 3 .A p p . d i N u m . R o m . X X V I I . S c a v i d i R o m a n e l 1 8 9 2 .
R. I. N., y'qsg. r27-tJ2.
Si tratta della falsilcaziolle
d i V a l e n r e T ' r r a n n oa l l a q u a l e a c c e u u a i
in " Sulla NunrisnraticC
a o s t a n h D t a r l aI , , ( R . L N . , r 9 r 9 , p a g . S ) . A d
e . i s a a v e v o g i a l l u s o d i e c i a n u i p r i n t a i n { , t s o l l e r t i r od t N L t r 1e. d A r r e
d e l a l e d a g l a, , r 9 o 8 , p n g . 4 6 , s e D z a c h e i l G . s e D e a c c o r g e s s e .

ineditodi Ca.
4+. App. di Num. Rom. XXVIII. Medaglione
racaatrovatoa Colonia.
R. I. N., lagg. rJJ-rJt' ftfrortotto fu M. N. Circular
di Londrt, l"g, +SJ).
e r r o n e a I ' a s s e r z i o r ec h e C a r a c a l l aa b b i aa v u t a l a z . na c c l a t a z i o n e
r n r p e r a l o r i an e l z r z g i a c c h e s s a f i g u r a s u l l e l a p i d i a l m e u o s i n o d a l
zo5; il redaglioDe,per l'eflge i1berbe, ppartiene indubbiaoente anzicli al 2r2 al 2o8 iD occasione della !,.ofclio britannica.

4 5 , A p p . d i N u m . R o m . X X I X . U n R i p o s t i g l i os e l n i . n u m r .
s m a t i c o d e l l e v i c i n a n z ed i R o m a .
R. L N' lagg. z7;-28o.
Vergle e tur)d:ri per la corri.rzione,

al CorpusNu46. App, di Num. Rorn.XXX. Contribuzioni


morunr(F) CollezioneVigan di Deso.
R. I. 1\r.,fogg. z9t3oz.
N . 1 ( \ l B d r T t o C e s a r e ) d e s c r i t t oc o n p p ( s i c l ) i n v e c e d i p
(PoL riJ).
N. rr (Tlniano). Al dir rtto ,.i, (sic !) invece di Za.
N. 2r (Antorluro). Ptelas ivece di Piela.
N . 3 1 ( L V e r o ) , A l d i . t t o I a t e s t a c e r t a m e n t el a u r e a t a : a l r o v e scio l'AbboLlaDzaliee il Tjolttftetred il reno, nolt Ltn l-allo ed una
s p a t o l a ( si c ! ) ,

r70
N.38 (Coormodo).lbrido, falsificazione antica' il rov' di Albino.
N, 39 (Sett. Sev.) va corretto Seoertts in Sea Petl\,
N. 4o (Caracalla) 1 ,. da correggersi in Aurel.
N.47 (Elagabalo). Si tratla di un Aless, Severo.
N. 73 (Galerio) , tnore solilo, un MassirDinoDaza.
N. 82 (Valentiniano ll) Valentiniano lll abbastanza comune.

42. Il Medaglione Romano di Bronzo.


M. N. Circ., Pag. 7J.

rae4
48. App. di Num. Rom. XXXI. MassimianoTiranno'
R. L N., pagg. 2J--t4?;Prod.;n M. N. Circ.,pagg.6s6'6s8\.
Attribnisce questa monela ad un ipotetico tiranno dell'epoc^ di
Aless. Sev. assegnandola ad a zecca d'Oriente, probabilmente perchE
dal Rollin seppe che i due esemplari venneto rinvenuti in Siria L'as'
seguazione ad un nuovo 4ominativo per errolea, Don aPpartenendo
essa cronologicame[te a questa data, come dinostrer in seguito.

49.App. di Num. Rorn. XXXII. A propositodi una monetina inedita di Licinio Fglio'
R. I. N., pdgg. t2J-J28.
Errore di leggenda al diritto Pel quale G. ritiene che Licinio Sen,
ebbe anche il cognonre Consltrrltnus,

50. Guida Numismatica Universale. 3." edizione.


L. F. Cogliati, Milano (in collzb. col fratello Ercole).
5 r . S u p p l e m e n t oa l l ' o p e r a : L e I o n e t e d i M i l a n o .
R. I. N., pagg. 4o-89 c rgoJ ?agg. 17'68, r37't68'

rao5
5 2 . A p p . d i N u m . R o m . X X X I I I . C o s ' e r a n oi C o n t o r n i a t i .
R. I. N, fogg. Jr-jr.
A proposito di questi pezzi, i qtlali cerlauente rappreselltaDo l,
casioDedei .i/terses per straor'
nredaglia non ufficiale dei RouraDi Iu
la spiegazione che si tr'ltti cll
espone
iDve
dinarie conrnrenrorazioni,
senplici pedine da giuoco.

r7r
5 3 . A p p . d i N u m . R o m . X X X I V . M e d a g l i o n ed ' o r o d i T e o derico Re.
Il. L N., pagg. r49.t65 (rifrod. in M. N. Circ. pp. r2#.1.
D e s c r i z i o D ee r o t i z i es t o r i c h e r e l a t i v e a q u e s t o f a n t o s ou r e d a g i o n . .

- 5 + .. \ p p . c L N u m . R o m . X X X V .

Ancora intorno ai Con-

IOrnta .

B. L N., 277.;o6.
Appendice al u. 52.

5 5 . A p p . d i N u m . R o m . X X X V I . S u l l ' a u t e n t i c i t ad e g l i a u r e i
d i U r a n i o A n t o n i n o: D i a l o g o .
R. I. N, pdeg. 4rJ-,#o.
Questo lavoro ulla riprova di qualto dicenrnro pir sopra circa 1a
diligenza che il G. lretteva llella critica ai lavori atrui in confroto
chc Dei proprr. Tutti gi argol]lenti che provano la falsita degh aurei
in questioue sono passati in rassegna e riescono convincenti. Saporita
poi la bu'la usata al Belfort (non non1inato per) onde mettere alia
p r o v e l : r s u a s a g . r c i t r r r r r r r i s n t a t i c a ,
Bisognape tener corto che il G. ebbe dele notizie decisive
- r i n r a s t ci n e d i t e - d a l B o u t k o r v s k ir l q u a l e f u i m p i e g a t o p r e s s o g l i
s n r e r c i a r o r ci l e g l i a n r e i s u d d e t t i .

5 6 . U n ' { e d a i l o inn C i t d e P h i l i p p eP e r e t r o u v R o m e .
Reitue Bcl3e c{c NutnisnntiEtc.

r 396
5 7 . M o n e l e R o m a n e .M a n u a l eE L e m e n t a l e .
Ptgg. t3z col t J laaolc c 6z f.gure ncl lesto. Milauo,
Hoepli.
Q L r e s t ol a v o r o n r o l t o b e n r i u s c i t o c o n r e r : r a n u a l ea d u s o d e i c o l l e .
z i o u i s t i D r i u c i p i a u t i ,a d o D t a c h e n e e s u i c o n l p l e t a r e n t e
ogui aspetto

sinre di ntlisnlatica roaoa iD Italiar assicurando perci uLra grande


lrotol.iela al suo aL]tore,da allora considerato quale nraestro dei colezionisti italiani dr noneLe ronrane. in Draggior parte plasmati, s pu
dire, da lui; tauto che i duenrila esernplari essendo esauriti se ne dovette fare una seconda edizione seguita poi da una terza nel t9o7.
Salebbero per slate necessarie le seguenti correzioni :
A n z i t u t t o l a d e f i n i z i o n eg e n e r a l e " N u l n i s m a t i c a l a s c i e n z ac h e
r stL(liale noete soito l'aspetto storico, artistico, iconografico ed eco.

r72
nolrico , a[drebbe attualnente urodificata: " La Numismatica 'archeologia delle noete, cio la scienza che le contemPla sotto gli
,\spet|i artistico, iconografco ed epigrafito. L'^spetto ecotto4ico appartiene invece ad [n'altra scienza allatto distinta e cio alla Storia
della MoDeta ,,.
A pag. 89 riprodotto cor)e auterlco uu nredeglione falso di M.
Aurelio e L, Vero dedotto d,a R. l. N., r89o, pag. 5o5.
A pag. ro sbagliata la tiLolatura di Traiano ]metterldosi Patth
avati a Dac.
Al prospetto urito al capitolo sulle consacrazioni (pag r13) si devono Ie seguerlti correziori: r.a al posto di Grulia figlia di Augusto si
deve reLtere Livia moglie del nedesimo, 2.vaDno omessi i due Tetrici,
pecre e lgio, le c i nonete colla consIcr'aliosono antiche falsificazionl
copiate dalle nlonete di Claudio ll, 3,n deve jncludersi il nome di Caro
le cui lnoete solo comunissime.
A pag. rr9 fatta confusione fra il Prenome ItfiP(elatol) elen ac'
c l a l r a z i o n i i l r p e r a t o r i e , ,c h e n o n v e n g o n o a c c e n n a t e .
A pag. rz8 l'eenco Jei consoati irnperiali si arresta all'anno 3o7
laddove avrebbe dovLrto contiDuare sino aL 325, slno a quando cio essi
ternrinano dr figurare nella titolatura nulllislnatlca.
,\ pag. r53 e segg. Iell'elenco dei noninativi, ed in fondo al vuume sulle tavole, f,gurano tra le autentiche le monete false di Zenobia
e di Valente Tjr'anno; l'ipotetico Massilliano Tiranno invece relr
a
u
r
r

l ' e l e n c o ,n r a n o r v l e e l i p r o d o t t e s u l l e t a v o l e ,
Infire la data d'ilizio del regto d'Ar'cadio va retrocessa dal 39+
ar 33.
Di veraDerlte otLilro vi uel volul]e (pag r78) la ntassinra autea
che " le lroDete rare uor devono pel loro aspetto ruateriale, differire
rellonraDrelrteda quele corttuui,,. Peccato per che il stlo en!nciatore
Dolr abbia senlpre saplrlo l1letterla il'] pratjca.

S8. App. cli Nurn. Ron. XXXVII. Monete della Repubblica


i n e d i t e o v a r i a n t i ,r i s t a b i l i t eo c o r r e t t e .
Il. I. ^t., poSS. tr-r9.
L'aureo, di ecceziottaler'arir, di If. Antonio col figlio viene retti'
fcato Del|errore di litolatura conulesso da Cohen e Babelol, ma a sua
!olta il G. re connrelte ut altro oDletle11dol'iliziale tI d Jlarci
.A/zpos;caso veratente strano, questa volta 'esenlplare lloll riprodotto sule tavole colre avrebbe reritato per la sua grande iulportanza (r).

(r) A proposito di qr.restavariante nota in soli tre esemplari - gli


aliri due a Londra e Berlir'to - utile conoscere quanto asserisce il
Bahreldi nella sua trreu'.oria " M Antonius, Octavia und .q.ntjllus.. In

r73
59. App. di Num. Rom. XXXVIIL Contributial CorpusNumorum Coll. F. Gneccnr.
R. I. N., pagg. rt,t a 22J.
Ala descrizione fa precedere una introduzione nella quale riesce
i n t e r e s s a n t e 1 s e g u e n t ep e r i o d o :
' Dal nunrero di inedte che
io ho pubblicato e vado pubblicando
_ della rnia collezione (orai
oltre r5oo) non si argomenti che sterml.
'i nato sia il numero di queste
e che se ne trovino facilmente ad ognt
" p i s o s p i n t o .T r t t i i r a c c o g l i t o r i h a n n o l a l o r o p r e d i l e z i o n e : c h i p e r
- u n ' e p o c a ,c h i p e r
un metallo chi per un nome .... io ho invece la
" predilezione per le monete nuove e perci me ne occupo di prefe" renza, e ricerco e rni affluiscono, talch credo che nessuna collezione
(
ne contenga proporzionatalnente un numero tanto grande come
" la mia ,,.
Abbiamo gia veduto per - e vedremo ancor meglio in seguito c h e l a p i p a r t e d i q u e s t em o n e t e e r a n o n v e c c h i e , n o n n u o v e , g i a c c h e
p u b b l i c a t eo l t r e c h e d a l C o h e n a D c h ed a l u i s t e s s on e p r e c e d e n t i, , C o r r tributi ...
N. 33 descritto erroneatente con Cars invece di CaesarN. 4r (Vespasiano) cot\ Cos I/IIII anzich trzlII e coll,omissione di
Z a dirirro Tito.
N. 4z (ldem). Cos lll anzich tzII aI diritto.
N. 47 (Denaro suberato di Tito) egli dice che la variante costiruita
dalla abbreviazione Car ir luogo di Caas laddove a tav. Il si legge precisarnente Caes; al G. per sflrggita lJimportanza del tipo del quaie
a c c e r n e r i r t s e g u i t o c h i s c r i v e .
N. 17 il Cos tz va correLto i I/II r\rtti sapendo che Tito quando
cra Cos V non era ancora Augusto; il G. trascura poi di dirci che la
lcggclda ecceztonalmenteesler.kdcio da destra a sinistra.
tr*. 53 (I)onr ziano). Ibrido.
N . ; 6 ( T r a i a n o ) .O m e s s o l r n 1 a l d i r i t t o .

Jottrn Inleru. tte Arch. Nuttz, Atene, r9o9-r9ro a pag. ro8, asserzione
d e l l a q u a l c l a s c i a r u oa l s u o a u t o r e l i n t e r a r c s p o n s a b r l i t :
Tloutlo nel r89i ttt Grecn 7)enneu fossesso di Gnecchi il quale lo
dtscrissc tL ttodo cr,atNo ra R. L N., 1896; ?oi lo ceclellea llatto che
Io lnise in uendila strl cdlalago 11.J, 1897, pag. 7, ,1. 2rJ4 pel L. 2,too.
Il luedesiltlo eseDl/lare rtsur sul calologo delld ?etrdila Ruscorl, atta
da Sangiorgi n Ronn nel r9oo, a n. 8t, tdu 11 Io per crrore lro delto
ttei " Nachlra-getr ,, clte Gnecchi aoe.)adue idenlici esemplari. Ld monetd
lteld itcttdita Ruscot itentte consderd/a ftlsa,. Gnecclti la cede/lepoi ad
Hatnbttrglur che ./ rgo7 la eadelle aI co,lsole trleber per rtoo
wchi.
Al lzeber Ju Poi ruhdld dd ltn segrelario e dd allora non si seppepna
ntrlla di essa L'ese tPlarc etta di au/e11tici/asso/uta.

r7+
N.79 (ldem). Descrizione sbagliata, I'esenrpl.corrisponde al n.255
di Cohen.
N. 88 (Adriano.1.SC raschiato.
N. r16 (Faustina Madre). Trono di Giunone anzich lettisternio,
N. rzz (M. Aurelio). Gli attribuisce la data r44 (sic!) senza tener
conto del titolo di lrj' e delL'effigeinvecchiata, L'esemplare ibrido, il
rovescio appartenndo a Cornmodo, ed coniato verso il r79.
N. r24 (ldem), Si deve Ieggere T Pot III.
N. r39 (Didio Giuhano). Falso.
N. r4o (Scantilla). Non accenna al pavone in piedi di Giunone al
diritro si legge Manl per Manlia.
N, r43 (Sett. Severo). Ibrido il rovescio di Caracalla.
N. 146 (Idem). Ouressa la cifra dell'acclamazione inrperatoria al
diritto.
N- r (Emiliano) un Aless. Sev. rifatto.
N. 245 e z5 (Massimiano Erculeo) da assegnarsi a Gaerio.
N. 3oo, 306, 3r3 (Costantino MaSno) a Costantino II.
N. 343 (Costante). Comunissimo. Cohen, I ed., n. t16.
N. 356 (Decenzio) arbitraria la lettura del rovescio.

6o. App. di Num. Rom. XXXIX. NumismataMaximiModuh.


Ricercheintorno alle officinedei medaglioni.
R. I. N., pa.gg.Jo9-J24.
Ripete argomenti gi esposti.

6r. App, di Num. Rom. XL. Scavidi Roma neglianni 1895-6.


R. I. N., pagg. 4rt-4t8.
S e i m e d a g l i o n id i b r o n z o e d u n t e t r a d r a m m a i m p e r i a l e .

It97
62. App. di Num. Rom. XLl. Gli ultimi dupondio le prime
e Massimiano.
monetedi bronzodi Diocleziano
r?.
R. I. N., ?a.gg.
N o u v i n l o t i v o d i c h i a r n a r i d u p o n d i; p e l o r o p e s o s a r e b b e r o
d e g l i a s s r i d o l t i d a t o c h e i n q u e s t ' e p o c ai l t e r n i n e a s s i v e n i s s e u s a t o
ancora.

6 : . A p p . d i N L r m .R o m . X L l l . B r o n z o i n e d t t od i M a s s i r n i a n o
Erculeo,
R. L ,Y., pagg. r7.t8.
, r ' r a v e r a e p r o p r i a u r e d a g l i ad i p i c c o l o m o d u l o d A a t r r i b l r l r s i
per ir Galerio (anno 3o5).

t75
6+. App.di Num. Rom. XLIII. Un ripostiglomiserabile.
R. I. N., pagg. rg-22.
6S.App.di Num. llom. XLIV. Sulle Resrituzioni.
R. I. N., pagg. rzj-t77.
ND si accorto, come del resto anche gli altri autori che tratta.
roro l'argoltento, che buona parte delle restituzioti di Tito e tuc
quelle di Dolniziar)o furoro coriate luori di Roma coote dilnostra i
ol o sle,

6 6 . N u m i s m a t i c ae M e d a g l i s t i c aD
. ialogo.
n. L N., fagg.4or.4r2.
6 7 , M o n e t a z i o u eR o r u a n a .
Jn < Reoue Stsse de Nuntivnalique > (con zo tauole).
un riassrruto del ( lilauale, (n. 57), piir importante per le
t a v o l e c h e p e r i l t e s t o , a d u s o d e i n o v i z i . N o n s i c o n r p r e d ep e r , d a t o
jl suo carattere, corne si possa averlo ritenuto adatlo ad uua tivista,
uvece di pubblicarlo ilt volunre separato.

raOa
68. App. di Num. Rom. XLV. Contr.ibuzioni
al C. N. CollczioneBoyne-Gnecchi.
R. I. N., y'agg. +t-ss.
N. 3 (,-\cLiano).Gia descritto uel lavoro n. 59.
N. rr iALrgusto rest.). Euette l'opiuioue assai probabile che questo
nedaglioncio sia coniato a Roma. Per quest'opinionevenne pl tardi
da lui abbatrdonata,aveldo escluso l'eseu]plare dall'opera ,, I Medag l i o n i R o u r a r r i, , .
l l n . r 1 ( F i l i p p oJ u n . ) s e m b r a t a l s o , n e l m i g l i o r e d e i c a s i d e v e r i t e rrersi ura llsificazione antica.

69. App. di Num. Rom. XLVI. Un nuovo Contorniaro.


R. I. N., pagg. 6t 62.
E ' u r r l { l J c i r c o n d a t od a n n s o c o .

70.App.di Num. Rom. XLVII. Scavidi Roma nel 1897.


Il. I. N., pagg. t66.t68.
l n . 2 ( A u r u s t o ) u o n c h e u l t b r o D z o d i A r r L i o c h i ar i l a t t o a L r o v i s c r r ; p l l r e f r l . r r t oa l r o v e s c i o i 1 l t e d a g l i o u ed i T r e b . G a l l o .

r76
7 r . A p p . d r N u m . R o m . X L V I I I . U n a n u o v a r e s t i t u z i o n ed i
Traiano in oro.
R. I. N., pag. t6g.
Variante di aureo di Vespasiano restrtuito.

jz. Lpp. dr Num. Rorn. XLIX.


Plotina.
R. I. N., pag. r7o.

U n s u p e r b o s e s t e r z i od i

1900
?3. App. di Num. Rom. L. I bronzi quadrilateri della Repubblica e la moneta privata dei Romani.
L'articolo, ad onta del suo titolo generico per la nrancanza di ar_
gonrenti concreti sembra avere esclusivamentelo scopo di rendere noto
un esempare della Coll. Gnecchi.

?1.App.di Num. Rom. LI. Alcune monete della Repubblica varianti o ristabilite.
R. L N. pagg. ts3.t56.
Al n. 2 sostlene contro Babelon che la corona raPpresentata al di'
ritLo di qercia anzich di lauro: chi scrive ha poi constatata l'esisteoza deLle dLre corone; al rovescio la pretesa mancaDza del cognonte
Rry'rr5 si deve a coniazione eccentrica.

75.App.di Num. Rom. LII. Ancora sulla teoria monetaria


d e i r n e d a g i o nd
i i bronzo.
R. L N., pagg. z57'265.
S o s t i e n ei r l v a n a n e n L ce o n t r o B i a n c h e t ,c h e s i a p p o g g i aa i r i p o s t i g l i ,
l a t e o | i a . l i l ( e n n e r g r a e g a t . rd a E c k h e l c h e a n c h e i n t e d a g l t o l t id i
b r o r , z o l o s s e r o n r u l t p l id L m o u e t c .
76. Monete Romane.

Manuale

clementare, 2." edizione.

Mlano, Hoepli.
Quesla edizione nrolto anlpliata in confronto della pri1la,ci serrbra
contrarianrente a quanto crede I A. nella Prefazione, u peggiorarrerlo
anzich un niglioranento di essa. E' vero che vi rettificata la f]sseg n a z i o n e c r o n o l o g i c ad e i ( q u a d r i l a t e r iu s e g u e n d ol e r u o v e c o n c l t t s i o u i
appa-sedopo il 1895 ma vr sono riperute tlrtte le inesattezzedell.r pfecedenle coll'aggiurta di nuove.
p e r ' f e t t a n l e n t ie u l i l e
srL'e
A d e s e l r p i on e l D u o v o c a p i t o l o
nonete posturre (pagg 278-280)abblalo la piir cle stupefaceLrteaftr-

r77
r n a z i o ec h e A u g u s t o n o n c o n i m o D e t a d i b r o n z o i n I l o m a . L ' e l e n c o
delle srgle di zecca (pag, 3rr) appare quello di ceDt'aDDi prima cio
c o p i a t o d a l l ' E c k h e l a o z i c h d a i l a v o r i r e c e n t t d e g l i s p e c i a h s t i .P e r ci vi si trovano eraori come quello di attribuire alla zecca di .Milano,
verso la fine dell'impero, tre officine laddove sulle sue touete d'oro
e d'argento come in quelle conten,)oraneedelle altre zecche uon figu.
rano n]ai nuneri d'officina.
A l t r o c ; p i t o l oc o n t e q e n t ei n e s a t l e z z e q q e l l o s L l l l e ' n o n e t e c o l o niali el urbche (p"g. Sr5) ove a qLresta categoria sono assegnati gli
dssi librali latiti e le monele alessandrine entrambe, come tulti sanno,
appartenenti alla monetazione ffciale.
lnfir,e a pag. 239 fa bella ntostra di s uD medaglione lalso di Gallieno in argento.

'll. I Bronzi
Quadnlateri della Repubblica.
In <<Congres intern&lional de Numismahlque reun ir
Paris >.
Rilretiziolle delltargoment,) trattato al n. ?3.

r90t
? B . A p p . d i N u m . R o m . L I I I . S e g n i e n i g m a t i c is u l l a I u p a
Romana dei tempi di Costantino.
R. L N., pagg. r27-r)J (ipwbblicato rln inglese dal M.
N. Circ., r9o4 Pdg. t4r4 sotlo il litolo < Urbs Ro;na >.
L'osservazione di qoesri segni devesL a Dattari. lL G. attribusce
erroneamente a Costantina (.\relate) anzich a Costantinopoli le sigle
CouslA e ConsIH.

i l Corpus Nu7 9 . A p p . d i N u m . R o m . L I V . C o n t r i b u z i o na
rnorum (l) Coll. F. Gnecchi.
R. I. N., pagg. t37'r56.
d e l P a , l o v a n oo d e i s u o i
\ . I ( t i t o ) u n a n o ! i s s i r n rf a l s i f i c a z i o n e
colttluatoft,
N. 9 (lde). Si deve leggere Inf. lII anzich IL
N . 2 e a t [ r i b u i t o a C a r a c a l l a E l a g a b a l o .
N. 3+ rappresenta una delle solite confusioni fra Massinrino Daza e
Galerio.
N . 3 8 d i Q u i n t i l l o ' i d e n t i c oe s e m p l a r eg i a d e s c r i t t o n e i < c o n t r r buti ) .lal 1896.Allora G. disse che la moneta provava l'avere Quintillo
p a r i e c i p a t oa l l a g u e r r a G o i c a ; a t t u a l l n e n t e a s s e r i s c ei n v e c e d o v e r s i
r r a t t a r e d i u n a m o n e t a i b r i d a r n e n t r en o n l o a i f a t t o e d D o t a a n c h c
l e r l e p u b b l i c a z i o ndi e l M a r k l
N . 6 9 a n z i c h a C o s t a n t n oX I a g n oa p p a r L i e n ea s u o f i g l i o

r78
8o. App. di Nurn. Rom. LV. A proposito di una nuova teoria
sulle restituzioni.
R. I. N., pagg. 249.26t.
B r . S u l l o s c o p o d e l l a N u m i s m a t i c aD
. ialoghi.
R. I. N., fagg. J26-J44.
IgOP
82. App. di Num. Rom. LVI. Scavi di Roma 18869t.
R, L N., ltagg. r r 18 (Omaggio al Congresso di Scienze
Sroriche).
Il n. 5 (Q. Opqins) < inedito r perch completamente rifatto ed
inventato al rovescio
N. 9 lFlavio Vittore) una rnoneta barbara che senbra apparteergli nrr nor gi appartiere affatto. Entrambi poi non appaiono indi'
cati conre " omaggio , ad un Congresso.

83. App. di Nurn. Rom. LVII. Contribuzioni al Corp. Num.


Coll. Luliger di Colonia.
R. L N., pagg. 276.290.
Sono descritte parecchievariantr di monete costantiniartedel fallloso
ripostiglio di Colonia.

84. Il Ripostiglio di Karnac.


Notiza in R. I. N., pagg. 263-268.
85. Il Ripostiglio di Vergnacco.
Notizia r R. L N. Pa.gg. il8';;r.

rooa
8 6 . A p p . d i N u m . R o m . L V I I L C o n t r i b u z i o nai l C o r p ' N u r n .
(M) Coll. F' Gnecchi ed altri.
R. I. N., pagg. j67382.
N, a (Tiberio). Oriesso lrrtq ,/1II al cliitto.
N,4 (Gaba). Al diritlo 4/' Tr P rifatro ir Augttslus.
N. 9 (Tito). Anzich bs III ha Cos II.
N 2r (Faustroa IuD.). Falsa.

r79
N.2+
N, z9
N.3
N. 38
N. 49

( S e t t . S e v e r o ) .O m e s s ol , r g a l d i r i i t o .
(Macrino). La titolatura del dirirro rifafta.
( D i o c l e z i a n o )B
, r o n z o a r g e n t a t on o n a r g e n t o .
(Carausio), Mafi V anzich Marmus al rovescio.
(tdem). Al diritto P invece di -fl,

82. App. di Num. Rom. LIX. Un denaro repubblicanoignoto.


R. I. N, lagg. j8j.j84.
B B . N u m i s m a t i c aP r a t i c a .
Rassegna Numivnatica, pdg. tt.
89. Roman Coins. Elementarj Manual (traduzioneinglese del
manuale " Monete Romane ,,).
Spink * Sons. Londra (riprodotto auche dal M. N. Circtutlt', rgoo.rgoJl,
go. Sul rnodo di maneggiare Ie monete.
Boll. Ital. di Num., Mlano, pagg. 129-rJr.
llisponderrdo ac un articolo apparso precedentefiente svl Bollellit, rrbatte la teor'ia dell'autor-e di esso sula necessir scientifica di
aver-e pochi riguardi colle lnouete quaudo si vogliano scoprire le falsificazioni e si nrostra assai sdegDato per esser stato " tirato in ballo ,,.
Sull'argorDento crediauro lecito osservare che, ad esempio, nel
caso di uLra loDeta patilata rtesce impossiblLestabiire se di rame o
di oricalco se non raschiandola sull'orlo e perci danneggiandola esteticanrente. E' l'eterno disaccordo fra collezionismo e scienza che baza
ad ogni n'onrcntodalle argornentazioni del G.

9r. Guida Numismatica Universale. 4.' edizione.


Mrllono, Hoepl (in, collaboraztone cou Ercole Gnecchi).

r0()4
92.App.di Nunr. Ronr. LX. Scavi di Roma nel r9o3.
R. I. N., page. rr-r4.
N. 5 (medaglione di Massiniano Erculeo) cos ben riPulito che
le leggende non conservar)o alcuna traccia dela paleografia originarta
ed sco parsa la sigla ,'lP che certamente esisteva all'esergo.
'
ollo ternpo Per la pubblicazione del
N. 6 (Aureliano) rolo da
Rodhe.

r8o
93. App. di Num. Rom. LXI. Prova in bronzo di un medaglione d'oro di CostantinoII.
R. I. N., lagg.

ry-rg.

Pel suo stile sembra piuttosto la prova di una medaglia d'argeuto,


come ritenne anche il Maurice.

94. App. di Num. Rom. LXII. Una curiosa moneta di Gallieno.


R. L N., pagg. 20-22.
Si tratta di un aDtoriniano coniato su to[dino eccedente,aL quale,
applicando coerentemeDteil principio seguito dal G. pel bronzo, si dovrebbe conferire la qualifica di nredaglione.

95. App. di Num. Rom. LXIII.


diolanum
?
R. I. N., fagg. JoJ-32r.

'larraco

o Ticinum e Me-

Interviene - noblesseoblige - nel dibattito su questo argol'rento,


sclrierarldosi per T(inutu contro Tarraco,

96. Filippo triplo di Antonio Gaetano Trivulzio.


R. I. N., Pdgg. 2oJ-zo4 Qiprod. in M. N. Crc., /.73st.
97. Una Rettifica.
M. N. Circ., pag. 7266.
98. Ancora gli Aurei di Uranio Antonino.
'ilass. Nunr,., pag. 33.
R i s p o l l d e i l r r o d op i u t t o s t o . . . . v i v a c e a d u u s u o c o r r t l - a d d i t o r . ,
tanto da provocareuDa uota della l)ireziole.

r905
9 9 . A p p . d i N r . r m ,R o m . L X I V . I l l e c l a g l i o n ie x - V a t i c a r .
R. L N., fagg. rr-]2.
Si rratta dei treceto nredaglicuitrasportati in FraDcia dLlrante
l' poca Napoleonica.

r8r
t o o . A p p . d i N u m . R o m . L X V . G a b i n e t t o V a t i c a n o .M e d a glioni Romani inediti e varianti.
R. I. N., pagg. t4g-t6o.
N. 14 ur GB di Giulia Donrna rifatto al diritto e pitr speciamente al rovescio che reca un tipo completantenle inventato.
N. z3 (Medaglione di Diocleziano) molto dubbio.
In ultimo non si accorge che il preteso medaglione unilaterale d
V a l e r i a n o n o n c h e u n ' i n v e n z i o n ed e l C i n q u e c e n t o .

rol. App. di Num. Rom. LXVI. Scavi di Roma nel r9o4.


R. L N., pagg. t6o-tfu.
N. r (Nerone) reso " irrperatorio ,, dal riloccatore che gli ev SC,
N. 3 (Faustina) moneta comunissirna neLa quale il ritoccatore ha
cambiato in spighe il lembo del velo tenoto colla destra dalla figura
d e l l a P u d i c i z i as e d u t a ,
N. 6 (Macrino) ritoccalo iD modo da non cunservare alcut)a traccia
della paleografia primitiva.

r o 2 . A p p . d i N L r m .R o m . L X V I I . L ' u l t i m a d e l l e m o n . p o s t u m e .
R. I. N, pagg. t6q-r66.
Costituisce uno degli esempi piir luurinosr della facilit. colla quale
il Gnecchi si lasciava mis!ificare dai faisari romani. La pretesa leggenda
slraordinaria non che quella, rifatta con grande ablil, di un comun i s s i m o b r o n z o d i T e o d o s i o1 I .

ro3. App. di Num. Rom. LXVIII. Le Monetedi stagno.


R. I. N., pagg. 167-170.
S e c o n d o G , s e r v i v a n o a s a c r i f i c iv o t i v i .

ro4. App. di Num. Rom. LXIX. Le Moneteargentate.


R. I. N., pd.gg. r7r-t24.
l u t e r v i e D en e l l a d i s c u s s j o n e
s u q I e s t o a r - g o n r c n t iou i z i a t a( l a l l ) . t t t a r .

o 5 . A p p . d i N u m . l o m . L X X . L e p e r s o n i f i c a z i o nail l e g o r r che sulle moneteImperiali.


R. I. N., ptrgg. 5,79-s33.
U n s u t o a p p a rv e p r e c e d e r t e n r e u (t re9 o + ) e g l i - A t t i d e l C o n g r e s s o
l r t c I n z i o l a l c( l i S c i e n z eS t o r i c h e, , v o l . V I , q u n t u n q e d i p r u t o a c -

r82
chito non appaia indicato per elevare il prestigio della Numisrrratica
agli occhi degli storici e degli archeologi.
Ripubblicato poi in volume separato nel r9o7 (vedi n, 126).

106. App. di Num. Rom. LXXI. I Medaglioni unilaterali.


R. I. N., pagg. 420-424.
Suppone si lratti di prove di conio.

ro7. App. di Num. Rom. LXXII. Un Nuovo (?) Medaglione


di Albino.
R. I. N,, fagg.+65-q75.
ro8. App. di Num. Rom. LXXIII. Unicoe nuovomedaglione
di Pertnace.
R. I. N., Pagg.476-430 (riprod. in M. N. Circ., t9o6,
pag.396.
ro9. Divagazioniestive di NumismaticaRomana.
In ., Boll. It. di Nurn.,, pag. to3.
Divagazioni vere e proprie sul " Corpus clei Medaghonr ,, e sulla
zecca di Ticinunt.

1006
rro. App. di Num. Rom. LXXIV. Scavidi Roma nel r9o5'
R. I. N., pagg. rJ9-r42.
r rr. App. d Num. Rom. LXXV. Un Nuovo pezzoquadrilatero.
R. I. N., pagg. r4J-rto.
rrz. App. di Num. Rom. LXXVI. UbiquePax.
R. I. N., pagg. tSz.t53.
rr3. App. di Num. Rom. LXXVIL Intorno ai Medaglioni.
Dralogo.
R. L ^1, pagg.2gj-Jro.

r83
rr4. App. di Num. Rom. LXXV{II. Le Tre Monete.
R. I. N., ?qgg. Jr r-Jr.
Avreuro probabilleDte torto) tna ci riesce diffrcile rawisare uno
scopo qualsiasi in questo articolo, a meno di considerare come tale la
esibizione della ntedaglia d'argento della Societ Num. di Londra.

rr5. App. di Num. Rom. LXXX. Gli Dei i Semideie gli


Eroi sulle MoneteImperiali.
R. I. N., logg. 459-482.
Rrpubblicato in volume uel r9o7 (vedi n. rz6).

1eo?
I 16. App. di Num. R om. LXXX. Usi ed abusi dei Medaglioni e delle monetein genere.
R. I. N., pagg. 27-J2.
rr7. App. di Num. Rom. LXXXL
di conioR. I. N., psgg. J2-12.

Bronzi unilateralie prove

Torna a riprodrrrre il nredaglione cinquecentescodi Valeriano gi


accelna[o al l. roo,

r r8. App. di Num. Rom. LXXXII.


R. I. N., pagg. r67-t7o.

Scavi di Roma nel 19o6.

N. I (Agust.r e Tiberio) cor)posto di due [1B saldati assiene


dalla paate del t'ovescio e poi rifatri nelle titolature,
N. 14 (Albrno) " inedito,, perch PaciJ rifatto in Prre.
N . 1 6 ( M a s s i D ) i n o l )d i a e c h e i l m e d a g l i o n en o n n o t o c h e i n u n
esenrplare d Parigi disgrnziatamerte ritoccato e non si accorge che il
suo lo tallDertetla lasciare il dubbio che sra falso addirittura.

r r 9 . A p p . d i N u m . R o m . L X X X I I I . C o n t r : b u z i o r rai l C o r p u s
Numorum in Coll. F-.Gnecchi.
R. I. N., pagg. r7t-t38.
N . r ( C I a r r d i o el r r o n e a l c t ! u r i d e l d i r i t t o .
N . z ( N e r o n e )c o r n n r r i s s i n rt loi d r a n r n r al a t i n o d i C e s a r e aC a p p a d o c i a
o m e s s o t l l C o h e np e r c h c o l s i d e r a t o c o n r e c o l o n i a l e .

r84
N.
d'ulivo
alato,
N.
N,

1 6 ( - f r a i a n o )I r o n c l r e r l n . 4 3 r d i C o h e n r r e l q u a l e i l r a m o
vellne rifatto in cadLtceo
tenuto dalla Pace - non Felicit 19 (Antonino) medaglione dr autenticit molto dubbia.
g (Aless. Sev.) da assegnarsi a Flippo.

r2o. App. di Num. Rom. LXKXIV. PuellaeFaustinianae.


R. I. N., pags. J7t-J78.
Descrive La 1gura sulla colonna, tenendo lo scudo, come un geni
alato laddove si tratta della Vittoria, perci siccome in presenza dela
Vitrr,'ria l'lruperatore co-ona(odalla Fecondit, tl significato del trpo
dev'essere cifferenredi quello assegnatogli dal G. il quale pi avanti
Ieca ad esenrpio D MB di Vitellio che un Vespasiano rifatto, irvece
di citre il Vespasiauo autentico.

r2r. App. di Num. Rom. LXXXV. Marciao Roma?


R. I. N., pagg. 379-j3o.
r z z . A p p . d i Num. Rorn. LXXXVI. I MedaglioniDionisiaci'
R . L N., ?dgg.-/99-tr4
r23. Apf. di Num. Rorn. LXXXVII.
t e s s e r ed i b r o n z o .
R. I. N. pagg. 5 t S-; t6.

I numeri I-XVI sul]e

Addolta i supposrzione di tlu professore di lateolatlca secndo


Ia quale anche le tessere conre g i uledagliooi sarebbero lllonele, irl
questo caso del valore segoato dai rispettivi tlutleri cio da r a 16 assi.

rz4. I Medaglioni d'oro d'Abukir.


M. N. Circ., paq. 991J.
Prellde in esame le varje upiLriollisulla loro autenticit senza espri
n e t l l e u r n p r o p r i a e s e n z a a r r i v a r e a c o n c l u s i o n ea l c u n a ,

r 2 5 . M o n e t eR o m a n e .M a n u a l ee l e m e n t a r e 3. . " e d . " ,p a g . + r 8 ,
tav, 25 e 2o3 fig.e nel testo.
Milauo, HoePli.
Dopo cli aver rilevato un aureo di Fausta indicato coure PB (pag z4r)
ed ur nredaglioDecerchiato di Antonino (pagg. 264-65)che Per lo nleno
sospetto, l'edizio e ttuale risDlta idertica alla 2n se lle escludiamol'ar_

r85
ticolo aggiurltovi sul 'r Galateo del collezionrsta,, articolo che vale un
Perr daL punto di vista dei negoziar)ti e dei semplici collezionisti, ma
non da quello degli studiosi, i quali nella nloneta antica vedono il docureLrtoch deve. a tutti i costi, essere tolto dall'oscLtritae valoizz.tto
scientificalnentea prontto del patrimonio cukurale collettivo, anzich un
s e m p l i c et r a s t u l o l i g u a r d a n t e e s c l L r s i v a e n tle' t n L e r e s s e
p e c u n i a r i od e l
n e g o z i a t eA , o p p u r e l a v a n i t d e l c o l l e z i o n i s t a1 3 ,o d i l l r o r i v i d r c a r riera del funzionario C.
D i a m i n e ! L a S c i e n z ad e v e p r o g r e d i r e a n c h e a d l s p e t t o d i . . . . .M o n s i g uo r D e l i a C a s a .

1 2 6 .I t i p i M o n e t a r i d i R o m a I m p e r i a l e , p a g g . r 1 9 , r 8 t a v .
e 2 prospett.
Milano, Hoepli (ripubblicato in inglese dal M. N. Circ.,
r 908-r909.
Questo lavoro, costituito dalla riunione di due gi accennati ai nu
meri ro5 e rr5,-non che un semplice elenco incompleto di tipi, DeL
quale il G. non entra nel merjto delloro significato storico contingente.
Deve per essere scusato giacch questa pit) che importante parle della
NLrnrismaticaRomana. fu a torto trascurata dagli autori che vanno per
la rnaggiore e perci venne a mancargli la fonte indispensabile a suo
lavoro di compilazione.
Nessun autore infatti, salvo per qualche caso isolato, arriv a perc e p i r e i l s i m b o l i s os t o r i c o d e i t i p i s u d d e r r i ,p e l q u a l e n o l l s o l o i t i p i
storlcL proprianrente qualificati coute ad esen,pio ludaea Capta (li Vespasiano 1?dnPar'lhis Datas di TraiaDo, ma anche i ripi di asperio puramente mrtologico ed allegortco assumono una slgnificazione storica
riferentisi ai fasti ed agli avvenimenti pi comni, i qali ripetendosi
n e l c o r s o d e g l i a n n i o c c a s i o n a v a D iol r l p e t e r s j d e r t i p i s t e s s i . E ' u n
nuovo orizzonte insomma, che si dischiude alla documentazionestorica
pel quale verranno colmate ntolte lacune nel II e nel III secolo (r).
Quando, per i dati nunrislratici,noi arrivipmo a comprendere che,
ad esenrpio, per i Ronrani Ercoie era un dio della guerra come
e pi di Marte e che persino Venere era dea della guerra, che it SoLe
era dio della pace uon neno cli Giano e che Giunone Lrcina e Dana
L u c i f e r a s i m b o e g g i a n oi d u e p u n t i e s t r e m i d e l l a v i r a d e i p e r s o n a g g r
rnrperiai ci appare sommaltlente puerile qltesta traftazione del G. Tratt a z i o l l e l a c u i c r i l c a p a r t i c o l a r e g g i a t a r e s a i m p o s s i b L e
dal fa!to che
essa richiederebbe un voLrrre doppio del suo.
V o l e n d o p e r r i l e v a r e a l m e n o l e i n e s a t t e z z ep i e v i d e u t i c r e d r a n t o
u t i l l e s e g I e n t i o s s e r \ ' a z i o n: i
P a g . 6 . N e l l ' e l e u c od e l e d i v i u i t r p a r t i i e p e r n o n i n a r i v i i u r p e r i a l i

( I ) . L . \ l , r 9 r 8 .p a g . 7 7 .

r86
non fa attenzione che talune assegnazioni dervarro dal'ibridismo an'
zich dalla coniazione ufficiale.
Pag. 13. lt tipo di Apollo aozich cessare con Quintillo si Protrae
sotto A[reliano e Carausio.
Pag. r7. Dice che le raffigurazioni di Ercole llarno tre Periodi cLrln l i n a D t i : c i o s o t t o C o r n m o d o ,P o s t u n r oe M a s s i n a n oE r c u l e o , t r a s c u rando gli altri periodi non nleno importanti durante i regni di Traiano,
AntoniLro e Probo.
Pag. r8.r9. Nolr dic che vi sono duetiPi di Giano: bifronle e qrraclrifronle, quest'ultnro sule nlonete di AdriaDo.
P a g z 9 D i c e c h e P l u t o n e r a P P r e s e n t a t os u l l e n l o n e t e d i E l a g a b a l o : d o v e v a d i r e C a r a c a l l a .E ' p o i d u b b i o s t t r a t t i v e r a l l l e n t ed i P l u t o n e a n z i c h d i S e r a p i d es e d u t o ,c o n r es u l l e o n e t e g r e c h ed i A l e s s a n d r r a .
Pag. 39. La leggenda Abundaulid unita al tipo degli strurrelti poL'r'
tiflcali, rn Tetrico, si deve all'ignoraza dei falsari antichi.
Pag. 5. La leggenda Aetes August dr Ttto st deve sellrplicenlerlte
a doppia coniaz one del rove.cio e cio alla fusione di Ae(qui|zs) e di
{ C r ) , e . c o r r r ev e n n e g i r i l e v a t o d a a l t r o a r r t o r c
Pag 67. Gli sfuggita l'enorme rmportanza del tipo Forluna Redus
conre docLrlrentostorico.
Pag. 7r. Norr dice che I'Indulgenlid, sotto Galieno, Floriano e Probo
rappresentata cogli attribuli dla Slrs.
Pag. 75. Non avendo compreso il vero signifrcato del lipo L;berlas
solto I'Inpero dice che caduta la Repubblica esso rappresenla un aracronlsmo,
Pag. Bo. Non dice che la Patienl;a si deve ritenere identica di srglrificato, oltre che dr 69ura, all'lndulgenlia. Infarti nelle eluissioni delle
lorete-programma di Adriano Pel secDndo decennio (an. r29) vi al
prin.rpio Patientia Atrgusli n1a questa titolatura viene quasi subito modificata in Indulgenlia Argusli.
Pag. 83. Non dice che un tipo identico a quellc di Salonina nra con
dfferente legqenda si ritrova sulLe monete di Giula Domna.
f a l s i f i c a r od i F a u s t i n a J u n " d e l a s u a c o l Pag. 89. Crta i'eserPlare
l e z i o n eo v e l l e n l b o d e l v e l o n l u l a t o i n d u e s p i g h e e c o n c u d e c h e
" p r o b a b i l n l e n t es i i r l t e s e d r a p p a e s e l a r el a P d i c i t a l s o t t o l e a p ; r a _
" r e n z e d e l a c a s t a C e r e r e| , .
P a g . 9 7 . l l b r a l o r e l a r v o a l a S p e sP R e v i d e l r er r t er rt e d e d o t t o
su
) Adriano
, a r c a i c o d e L l , Js c f l v e t e ( R , . l l V , 1 9 < - , 6
dal lavoro.
Pag.99. ALrzLchuD drago (:) n ranquillilas lzs'rrsli trerre rl 'rp r c o r n o s i L u b o l od e l p o l e e i n r p e r i a l ed e r i v a t o d a O l L a v i a n o
P a g . r o . N o l t s e n p r e i t i p i S e o g r a f i : i s l l i l e r r s c { r r oa l v r a g g l l r l l p e l - i a l:i r e s o l l o p r o v a g l i e s e r n p l a r d i A n t o n i L l o c h e n o n s l r t ) j s t
r D a i d a R o r a i e s e n r p l a r ic o n a ! t a l l ' l i z o d e l r e g n o p e r s i l n b o l e g l r r r e
la Flcs Publica, cio il leaistrro delle pro,,'incie verso l'lnlperatorc
Pag. rrr, L'eseurplare in NIed. Atg. cr:n Prouulenha Sezalrrs c1r'a.i
c e r t a n l e u t ef a l s o . I l t i p o e s p r i l l o . d i l a . i a r n e r t ei l c o r r c e l t od - ' l l a , 1 ' r o _
denla Augusl (vedi GB di Ti!o) cio della trasnlrssiolte del pt te e

r8'l
che fa un ln'peratore al successore,e le due 6gure coDte si vede in
Trto GB, Nerva GB, Traiano Arg. ed Adriano Or., Arg., GB, MB, soro
due imperatori anzich Inrperatore e Senato.
P a g . r 1 4 . N o n d i c e c h e l e n t o n e r e c o l ' e f l g ed i A u g u s t o a l t i p o
Hispanid sono coniate da Galba.

tsoa
r27. App. di Num. R. LXXXVIII.
R. I. N., ?agg. r 27-rJ2.

Scavi di Roma nel r9o7.

Volendo parafrasare quanto scrive il G. st potrebbe dire chc


l'anno r9o7 non fu meno fecondo dei precedenti in pezzi uscit, aDziche
dalla terra, dal crogiuolo o dal bulino dei falsari. Ifatti bique adt lteralio, be crnque delle dodici nonete descritle solto false o fasificate.
Pr-ocediaurocon ordile :
N. r (Tessera di Aigusto) un lavoro del Cinquecento.
N. 3 (Claudio rstituito da Tito) si presta ad una srupefacentecoDs t a t a z i o n e :i n f a t t i G d i c e c h e e s s o i n e d i t o p e r c h l a P a l l a d e r i v o l r a
a destra laddove negLi esemplari conosciuti. sempre rjvolta a sinis t r a ; t u t t i s a n n o i n v e c e c h e a v v i e n ep r e c i s a m e n t ei l c o n t r a r i o ; g l i e s e m plari colla Pallade Propugnatrice a destra sono Dolto comuni tanto che
c h i s c r i v e n e p o s s i e d et r e e s e m p l a r iI a d d o v e q u e l l j c o l l a m e d e s i m a a
sinistra non esistono affatto, corne del resto asseri il G. stesso neL slro
lavoro citato al n. 6J (pag. 46 d R. L N,, 1897).
N. a (GB di Galba) e divenuto rmperatorio dopo che vi urono
r a s c h i a t el e l e l t e r e S C a n c o r a v i s i b i l i n e i d u e a t i d e l c a m o o .
N . 6 ( r \ { e J a g l i o r rder E l i o ) s i p r e s e n t a t o a l n l e r t e c e s e l l a t op r o b a b l u r e r , t es u u l t e s e m p l a r ef u s o .
N. 9 (GB dr IlIassimino) pure divenuto inrperarorio per elietto del
r a s c h r aL r r c u t od e l l ' S C .
N. rI (GB di Galieno)l'SC consunto dall'uso, un atro esemP l a r e , q u a n ! [ n q u e i g n o t o a C o h e n e d a V o e t t e r e s i s t e c, o l l a S C v i s i b i l e
all'esergo, nel llluseo dr Torrno,
IDfine il n. 12 (Gallieno) anzich una prova d'aureo una vogaris,
srnla nlistificazione fusa e ritoccat'.

r28. App. di Num. Rom. LXXXIX,


R. I. N., fagg. 347 a s76.

Roma e la Germania.

una divagazione sDi tipi rifereutisi alle g[erre fra i Romani e la


Germania e vi si cerca invano qualsiasi deduzione utile alla scieDza.
Riguardo ai fatti storici trascura l'accenno ai trionl e suppo e che il
rovescio Adloc lio di CaligoLa coniato, cotne mostrano le date, quasr
all'inizio del suo regno, alluda alla guerra germanica di tre anni dopo.
Per le guerre di Valeriano e di Gallieno, attribuisce al prruro (pag,355)
quel titolo di Gerrnanicus Mat ttts che egli non ebbe nlai e che devesl

IB8
a qtlalche noreta ibrida giacch tutie le sue nonete con alLlsioDialta
guerra germanica, tranne una del suo inizio di Regno, si riferiscono
alla vittoria di Gallieno nel 257. TrascLrra anche di spiegarei il srgnificato degli eseorplari di Gallieno coo Gerin Z nonch dr far rilevare
che questo irnperatore assume due volte il titolo d\ Gert tanicus, nel zST
e verso il 266. L]fine il G. cr d l'elenco alfabetico delle monete coi
tipi gernranici trascurando persino in questa occasione, nella quae era
di assoluta necessit, La classilcazionecronologica. Ordine alfabetico e
Cohen senrpre I

r 2 9 . A p p . d i N u m . R o m . X C . D i v a g a z i o n i n t o r n oa l l u n z i o n a m e n t oe d a l l ' u s o d e l l a z e c c a i m p e r i a l e d i R o m a .
R. I. N., pagg. 5t9.y6.
La qualilca che d a questo lavoro molto bene appropriata giacch non sfiora nemmeo alcun problema. Ripete la vieta tesi sulla di.
visione della zecca nelle sezioni rmperatoria e senatoria, ed ignora invece la riparozione della nredesima in oflcine: tre sotto Augusto ed
all'inizio di Tiberio, quattro sotto Tiberio e CaLigola,cinque sotto Claudio e Nerone come prover in seguito chi s.rive, sei o sette da Massimino a Galheno come ha gi lumeggato il Voetter, dodici da Galieno
ad Aureliano, ed in numero vario dopo, sino a ridursi a cinque solto
O n o r i o ( c o l l a i n i z i a l e O F ) e V a l e n t i n r a n ol I l .

r 3 o . I l R e g i o G a b i n e t t oN u m i s m a t i c od i B r e r a .
R. I. N,, pagg. JJ-J1.
Notizie inteaessartisllle vicissltudini di questa poco fortLlnata isti.
tuzione. E per escluso qua siasi cenno sul trafuganten!,r di monete
a v v e n u l o d u r a n l e l a d i f e z i o D eB l o n d e l i e s c o p e r t o p i t a r d i d a i l ' A m brosoli.

r 3 r . A c o r a a l c u n e p a r o l e s u L M e d a g l i o n ec e r c h i a t o .
In Botl. Itat. tli .rYtnt. ed Arle itlla Mcdaglia, t9o8,
pagg.77-3r.
P r e L r d el o s p u l t o d a l n t e C a g l i o u ec e t c h i a t o , f a s o p e r , p u b b l c a t o
dal Pansa nel fasccolo-onraggio del Bollellitro e sdegDato per esser
s t a t o " t i r a l o r n b a l L o, , p o l e n r i z z ac o l l ' L r t o r ed e l l a p u b b i c a z i o D e .

r9()0
r 3 2 . A p p . d i N u m . R o m . X C I . I l R i p o s t i g l i ad ' O s t i a . A s s i
e Dupondio coniati.
R. I. N., pagg- rr-r9.
R e c a r o t i z i es L r g l ie s e D r p a rci L ) n s c i u d
t e L d u p o n d i o c o u i i t o

r89
I33. App. di Num. Rom. XCll. Ritrovamentidiversi.
R. I. tY., fugg. t9.26.
N;
( N e r o n e ) . N o r d i c e s e I a testa radiata, lalrreata o nuda.
L ( = < r r D . a t _ee q u d l i t c a t oi l l t p e r d t o r i operch nrauca deila nrarca SC,
c e r t i l r et e l e v a t a d a i f a l s a r i .
I r u . 2 , 3 , 4 , t t t ' a l t r o c h e i n e d i r i e norl cot'le appartenenti alla
serie Greca invece clre alla Ronlara.

r3+.App. di Nurn.Rorn. XCIII. A s s i i m p e r i a l i a d u e c l i ritti ed a due rovesci.


R. I- N., fagg. rSS-t64.
A proposito degli eseDplari ibridi prodotti da due conii di dirrtto

t35. App. dr Nunr. Rom. XCIV. Medaglioni Senatorii e


Bronzi eccedenti.
R. I. N., lagg. .tt;-s61.
lli qnesto eleDco il n. 24 (.\less. Sev.) rifafto nella leggencja
del
lotescro con aggirrnta di S C ed il n, z9 (Traiano Decio) ha
l .ovescio
cLrcleterleDte
iuventato ntediaDte il rifacimento a b!llilto.

r36, A proposito del R. Gabrnetto di Brera.


R. I. N., pd1-g. tr812r.
\!tizie

s progett(o

ttasfer.iuleDto cjel necleslnto.

19lO
r37. App. di Num. Rom. XLV. I-,opera deleteriadei ReS t a r r r a t o rsi u i M e d a g i o n i .
R. I. N' pags. rr-2o (rprod. tru .fuL.N. Circ.. p. r2o9).
l D c o m i n . . i aa d a p r - i r - u
en po, gli occhi s i ,,restauratori,, dopo di
averli precedeDtenrenteesaltiti ed esserltestato ntistificato con innnterevoli nonete ,,inedite ,, ed . lLl1pel.atorie,,

r90
r38, App. di Nun. Ronr. XCVI. Di un bronzo colle effigi
dr Filippo figlio e Traiano Decio.
R. 1. rV, fagg. 29Jto2.
Anrlresso che noir si trattr di ur trucco dei talsarirItesenrPlare!'isulte_
r-ebbesenrpliternenterbrido, oPPtre riconiato conre le Dlonete di l?o'
stunro, perci privo di carattere uficiale, e di conseguenzanon PDtrebbe
dlrrostrare corDe s!ppone il G. u1 tentativo per conservare al Polere
F i l i p p o l u D . q u a l e t o l l e g . rd i D e i r " .

r 3 9 , A p p . d i N u m . R o m . X C V l l . M e d a g l i o n et i b l o n z o c , r l l e
effigi di Caro e di Magna Urbica.
R. I. N., ?ry. 427.
eel
A l l a d e s c r z r o ed e l l ' e s e n r p l a r e ( n i t a u n a l L l l l g ad i s s e r t a z i o l l d
p r o f . , l . P r o l u n r o l a q u a l e i n a l c t t t l ip u n t i a p p a r e s u p e r f l r r a ; a d e s e D pio, laddove vrrol stabilire se srrl medagliorre sia stato posto il ltonle
d i C a r o j u l u o g o d i q u e l l o d i C a r i r r o : b a s t a a l l o s c o p ol a s e m P l i c et i s t a
del ritratto che ci persuade dell'insttssistenza di tale conltlsiolle.
L'abbilaDlelto di suocer-oe Duora Dolt pu considerarsi che pro'
dotto da ignorauza, ed tl ltlo non poteva vertcarsr se non in una
z e c c a p r o v i n c i a l eq u a l ' e r aq u e l l a d i S i s c i a i r r P a n n o n i a a l l a q u a l e l o
scriver)te att ibursce il lnedaglite.

r 4 o . A p p . d i N u n r . R o n r . X C V I I I . C o n t r i b u z i o n ia l C o r p t r s
Numorum (O) Coll. F. Gnecchi.
R. 1. rV, P,tgg. 419't72.
N. a ('I'rbelio e Druso) colio di Beker e la testa anepigrale aDzich quella di Druso .quella di -\sarr(lro Re del Bosforo Cimnrerio I
N. 3 (Nerone) a.lleo ltolto dubbio.
N. rz (Vespasiano), lbrido.
N, r (Tiro). Vi un -11di pir:I diritto. Trto Cesare non era -P,|y'
N. 4r lAntorrilo). Deve toglielsi il litolo Pirs al diritto.
\, 67 (IotapiaDo)a Ieggendaesatla esserdo ,folaPirrrrscol)e in quelli
gi r)oli cesserebbe di essere 'inedito ,, per 'asPetto dell'esemPlare
on coDvince della sua autenticit ad onta del buco che lo deturpa
N. 85 (Probo) I'aureo idenlico a quello gi esistente nella Coll. di
Brera al quale acceuuai,diffusaurente in r? .1.-V,a r9t8r Pag.'86.
N. 97 poi Costanzo Il anzich Costantino Magno'
N. 98 e 99 (CostaDtino Magno). .4ppartengoDoa Costartino lI
N. ro7 (CostarlzoIt). I-a sua descrizione verauente un caPolavoro
Iaddove l'esemplare al d'rirto reca: D, tY. F. Iul. \l G. scrive .V. -Fl.
r-_esernplaretisulla poi un rradagion di Magneuzio competanrente
lifatbo al diritto tanto nella litolatura che nell'effigie.

rgr
lsll
r4r. App. di N. Rom. XCIX. La Medaglia
pressoiRomaui.
R. l. N., pa.gg.rLtS (dagli Alti rlel Congressooli Bru,xelles

nel

t 9to).
I n. z (Caligola), .5 (Dollriziano), to lAdriano) Ialsificaziorririconoscibilissirne.

r,+2.App. di Num. Rom. C. Medaglionecerchiato di Traiano


Decio ed Etruscilla.
R. I. N., ldgg. rt7-r4,1.
F a l s o!

r 4 3 . A p p . d i N u m . R o m . C I . U n M e d a g l i o n ed i b r o n z o c o n
cerchio ed appiccagnolo.
R. L N., pagg. t49-t5o.
r44. App. di Num. Rom. ClL Contribuzioni al Corpus Numorum (P) Coll. J. Schejer (r).
R. L N., pagg. t5t-r6q.
N . t r e z ( A g r i p p i n a e N e r o n e ) a p p a r r e n e D rai l a s e r i e g r e c a g i a
descritti coDre i' inediti, precedententente.
N . 7 ( V e s p a s i a n o )d i c e c h e s i t r a t t a d i u n r o v e s c i o n u o v o I e n t r c
esiste nella sua collezione e veDne precedentenlente descritto cotle
iDedito.
N . 8 ( T i r o ) p u r e g i ? Ld e s c r i t t o d a l C o h e n a l n o m i n a t i v oV e s p a s i a n o
tutCaltro che nuovo.
N. 4o (Soemia) chiunque pu osservare che si tratta di una conrunissi|lla Mesa.
N. 54 (Cariro) non un quruario nta bensl ut denaro od un semisse, pi raro del quiDario,

r45. Le nuove monete italiane.


R. 1. N., pagg. Jtr.J64.
146. Tre nuove combinazioni di teste,
M. N. Circ., pagg. rJoJr (rpetizone degti argo*tinti
dei wt. tj7, rJ, 4+.
(r) Veriduta al'asta dai sccessori di Adollo Hess a Francoforte
nel rgr3.

r9l
r+7. ll Catalogounico.
R. 1. N., fagg. 47.1-t79.
O t t i r n a i d e a c h e d i n r o . t r a i l s e n 3 ( ,p r a t i c od e l C . e d a p p u n t c p, e i c l r c
o L t i r r ; :d' i u c i l n i c l l r ep c ' t r a e s ! e r e a c c o l t ; ,

r 1 3 . i M e c a g l i o nIi o n r a n i d e s c r i t t i e d i l i u s t r a t i .
Milano, Hoepli (tre aolunt.itrL-1con tz tttuoltl.
U o b b i a m o p r e e t t e r e , a p r o p o s i t o i l i q r r e s r ol a v o r , , ,c l e l e n o s l r e
i m p a L z i a l ie d c r g g e t l i v ec o n c l u s i o n ic i p o n g o r r o f o r z a t a m e D t ei n d r s a c _
cor-docon Serafino Ricci il quale rrirendosi ad esso ebbe a qualificerlo
" r l a g i s t r a l e, , e c o n R . M o w a t c h e u e l c e u n a r e c e n s i o n et n o l t ob e n e voa, quantunque uon troppo inrpegnativa, h Il. l. N.' r9rz.
Noi iovece credianro di rlInanre nellreqtlanimit qualificando non
g i " n r a B i s t r a l e, , r r a b e n s " s i g r ) o r r l e , , q r r e s t a p u b b l i c a z r o t r ec c o n
tale definizione intendiamo affernrare clre essa - pubblicata con riev a n : e s a c r - i f c rpoe c u n i a r i r ,c l e l G . - - c o s t i t u i s c eu n a t t o d i i l l u m i n a t o
rDecenarsnrol)l quale all'alrtore dovr andare la gratitudine degli sttF
(losi. l latti per nrerito suo, essendo conrpletamente elirriratele drfiicii e ccrlose rjcer-che ei rtrusei e elle collezioni,sar finahnente possrbile la soluzione dei ploblerni rferentisi ai " medaglioni r,, aitravelso
e ill|lstrazioni che, quasi a Dranifestarela llberalit del'autore e dell'er.ltore,adc,rnano a prof,rsione I'opere, nonch per quej dati veram e n r e p r e z i o s i c h e s o n o l ' i n d i c a z i o n ed e l p e s o d ' o g n i e s e r n p l a r ei ,l n u nrero degii esenrplari cot'tosciuti,e la loro attuale rrbicazione aggiunta
alle relative descrizioni.
L'opera quindi preziosa come organo di propulsione Per lc lLture
gi perch costitrriscaessa nedesiiua tttta
elaborazioni scientifiche,
p i i r s o p r a ,q u a l e l a v o r o p u s g n i A c e t r v o
e l a b o r a z i o n eC
. onte acce
d i F . G n e c c h i r i s u l t a i l n ) a n u a l e" r \ l o n e t eR o m a n e , , ( r . ' e d r z . )a n z i c h
questa \.oumiLrosaprbbllcazic'ne che ad onta degli sforzi del suo autoe
n o n p o r e s o l l e v a r s ia l d i s o p r a d e l l e o r d i n a r i en r a n i f e s t a z i o rgr ni e c c h i a l e
dl pragnli|tLSDrocollezrorrsracestiruitedi qLlalsiasifisiononlia scientltca.
C o t u e e a l r r e c h e I a p r e c e d e l t e . oe s s a u o n c c J n s t ai n f a t t L c h e d i u n a
p r : r ' ae s e n r p l i c e r i u i o u e d i r a t e r i a e n u u r i s D a l i c or e s o i n e r t e d a l l a
c l a : s i 1 c a z i o r rael i r b e t l c a e d a l l a r i l a n c a t ai n t e r p r e t a z i o n el i p o l o g i c a ; n r r
serrplice ritacimento del Cohen nella parte che riguar'da solo alctDe
c a t e g , , r i ed i m o n L l r D e n tni r r s r a t i c i q
, u a l i i n r e d a g l i o Dpi r o p r - i a n r e : r t e
detti e gli altri eselnplari clre il G. r,olle accornunare ad essi, in cont r a s t o a i p i u e v i d e n t i c r i t e i d i a n a l o g i a ,e q u a s i a d i m o s t r a r er o n a v e r '
dell'opera, plima,di intraegli stabrlitr cou precisioue i linriti e gi scr.Lpi
nrF,r.j.'F

lr

rn"i.hP

P e r c i o u a p p a r e b e r a p p r o p r i a t on e a l c h e i l t i t o l o d e l l t o p e r ar D c desinra giacch r-iferendosiaL bronzo per '' rredaglione ronratro ,, si .


sempre inteso qualificare l'eseDrplareche srlpel'a pcl dlarnetr'o -- diir n e t r o d e l c e r ' c h i op e r l n n t o -l l o n d e L t o n d i n o - - a p i i r g l a n , l c d e l l e c . -

r93
lnuni lrorete cio il GB o sesterzio; gli esenplarj che iD linea d,arte
assomigliano ai ', medagioni ,r e sono atretLatlti rari pur avendo le diireDsioi delle semplici Dlonere doversi chiamare invece ,, nedaglie ,,.
E se il titolo non appropriato, le colcusioni teoriche esposte
lrella sua iDtroduzione - la qiale on risulta se Don un'assai poco cornessa rluione degi " appunti,, p-ecedenteDente pubblicati snll,argollreDto- I iescono negative nell'lntento di persuaderci delle asserzioni
dell'A. Queste approdaro alla ripartizone degli esenplari descritt, rel.
rnetallo suddetto ifl tre categorie: Medagliole Imperatorio, Moduli NIinirni e Iedagliole Senatorio, ed alf'affernrazione del carattere di nloneta attribuito ai ruedesinri.
Q r r e s t oc a . a L t e r eg i v e l 1 n e d a l l ' E c k h e l n e g a t o a i r u e d a g l i o u i d i
bronzo pur ricoroscendoloalla quasi totalit dei nonlinativi d,oro e
d'argerto, e tuttora la graude maggiorauza degli studiosi di questo
parere ad onta che nel t8go il llenner pubblicasseuna lunga dissertaz i o n e i r t a d i d a t i p o u d o o t e t r c ip e r s o s t e n e r e c h e a n c h e t l m a s s i n o
rnoduo di questo lnetallo circol conre ltlolleta; asserzione che per
viene distrutta dal fatto che mai si riuvennero Dtedaglioni di bronzo

|lleDo delle statue e delle oreficer.ie,azi;h roDete,rintanelldo stabillto


che i Rouraui ebber'o uua vera e propria medaglia ufficiale incoutrnciando da Traiano, ed una medagia non uficiale (i cos detti conrorD i a t i )d o p o C o s t a n t i n o .
I l G . i n v e c e ,o n d e v a l o r i z l a r e c o m e n r e d a g i o ntir o t i s s i n e
t serrp{at
che non lo erao alfatto, trov piu coLrvetieLlte
abbarbicarsi aLateoria
del KeDner anrpltficandola e spingendola siuo alle piil assurde conseguenze, di modo che rlel suo lavoro la qualifica ,,Iedaglioni Rolltarl,,
attribuita alche ad un caotico coacervo di esemplari che per le dirurensionil'arLe e o scarso grado di raait, risultano iDvece dele cotlLl

ll toltete,

E' vero che l'A. pretende giustificare qesLo innaturale coDltublo


colle teorie kenneriane - le quali ebbero in parte e prec rsore il
Xlonlsen ...- sulla divisione del br.oLrzoiD sekabrio ed infeftrlorio, |lla
l'artifrciosit di qesta Cistinzione isl)lta a'le omnia dall'errotea valutazione della sigla SC la quale non segn nrai una derrrarcazionel.ra
le due inrmaginarie categorie suindicate, nta bens fra la nrc,netaziorc
Lrllcialecio di Stato de bronzo e quella nruricipaledel rnedesiurone_

perch essa risultava iuutile pel latto che i,oro e ltargento no)l si coliava dai ntunicipi e dalle provitce ad eccezione di pochi nominativi
di nristura d'argento, chiararrren!econtraddistjltto dale leggende greche
o da tipi locai.
E' r.ero che Del bronzo uilciale esistodc,esernplar senza SC nta
l t . 1 ) r c a l l zi a t u t t i q u e : t i c a s i Jc h e s i p o s s . n o c l a s s i f i c a r e e l l e s e _
g u e r l i c a t e g o r i e , s p i e g a b i l t s s r r n a .

z4) CategL,riain crri l'S C r r.'L rteLtLlta sLlperflua perch colrpr esa rela forurula SPQR od EXSC per la qtLale era ipossibrle
coritondere queste tonete colle mrnicipali.
B ) C a t e g o r i an e l l a q u a l e l ' S G r n a s e a s s e n t e d a l r o n e t ec o r l r nissine, cone i sesterzi di Caligolacorr Adloculio, i dupondi flaviaui al
t i p o d e l c r d t l c e o f r a d u c c o l r r L r c o p i ei l, s e s t e r z i o d i T i t o c o l ' A r r n o n a
e d i P B ( l i t u t t i g l l i r D p e l a t o r ' ie, s c l L r s L l . a n r e n
p teer n r o t i v i t e c o i c ie c o e
perch aveldo lo scalftor 1guista teruinata la sa opera su lulti i
corri di fovescio destiuati al'uso, lo scdlplor letterisLa si accorse che
rorr rinraneva piir lo spazio per collocarvi sinmetricamente 'SC: cosa
che noi possiarno attualurente colstatare.
C) Categoria corrprendente e tuonete di NeroDe (sesterzi, dupondi ed assi) assohtamente di cono identico a qell con SC quanttrnqrle rafi nra nei quali la nrancanza si deve all'averli rl Ttlalleato/adoper-ati illnanzi clte lo scolqtof li avesse conrpletaticolla marca suddetta.
Esckrse qoeste categorie il preteso 'r brolrzo iperatorio ,, non risulta che di NoDete cc1uDialle quali i falsari raschiarono l'SC e or
" n r e d a g l i e , ,v e r e e p r o p l i e d e l m o d u l o d e l l e t l r o n e t e ,d i s t i n t e p e r d a
e s s e p e r c s o p r n h l t t op e r l ' e s t r e n r ar a r i t , n e l l e q u a l i l a u r a n c a r l z ad e l l a
nrrca suddetta era ovvia nolt dovedo esse citcolare come lronete.
ll brolzo " nrperatorio .. se ne va in fuuro, altriueuti la sua esrstelza in coltrasto col t'seuatorio ,. dovrebbe ravvisarsi anche fra ic
I n o n e t cd i P o s t u n l o
a l e q u a l i i l G . - p a s s as o p r a c o u t r o p p o c o r o d a
disirroltLlr
ill cui gi eserlplari si osseL\,ano con e senza SC ; questo
s i s p i e g a c o l l i t l o c h e I ' S C s o t t o G a l l i e n o a v e v a i n c o n i n c i a t oa d e s see trascurato sulle rtonete pel ntotivo che cessaLtdoquasi completa.
lelie la l1'roetazolrerl uicipale, \'elriva a cessare lo scopo della
Ilrar-cache ela quello di distinguere da questa qnella tlfhclale.Postunto
pcrcit rrrise I'SC sulle srre nronete per significarne il carattere ufficiale,
oon lrerch \'i fosse alche uelle Gallie LlnSenato, e la trascur qualldo
v i d e c h e a D c h e G a l l i e n o l a t r a s c u r a y a e s s e n d od i v e n u t ac o r r p l e t a r r e n t e
no t i l e .
Yeneldo poi al caso opposto quella dei " Medaglioni Senatori
cio del rnodulo massin]o coll SC esso si riduce a pochissiui esenrplari
d a s L r r l d i v i d e r si n d u e c a t e g o r i e ;
, J ) C o r p r e n d e n t eI n r e d a g l i o n id r , \ u t o u i n o P i o e d i G a l l i e n o a i
qrrali la SC f appostn per sbadatnggine dello scalplor letterista, caso
t r L t t r a l ! r .cr L r ei u r p o s s i b r l eg i a c c h a b b i r r D o e s e u r p i . r r id i a I t o n i D i a r rdi i
Tr'eboLriauoGallo e di Volrtsiano - loti eil esisteuti auche lella colI e z i o n e d i c h i s c r i \ e ' - a i q u a l i I o s c a l p h t rd e l l a g r a n d e z e c c a u m c i a l e
di .{ntioclli appose per errore la SC che figura ordinarialttente sul
brorzo n leggenda greca della rlredesima.La SC non figura di propos i t o c h e s u l n r a s s i r 1nor o d u L od i D e c i o e d i E t r u s c i l l a i l q u a l e n o n e
u n a r e d a g l i rau i b e n s e c c e z i o n a L n e n lrel n an r o u e t a- d o P p i os e s t e r z i ocome dinrostr.! la sua conrazione i11gran runlero di esen]plari.
.6) Coirprerldente i uredagioni ai quali la SC tenne aggitrnta
r r i l . r i s i ri .

r95
A n c h c l a d c u r a r c a z i c , Df rca i l n t e d a g L r o usee a t o r i o e l ' i r i p e r a t o r i o
quinrli dinrostrata insussistentenon eslstendo effettivarueute che una
sol:l categolia di Medaglione o nle.jaglia uficiale di gralt nroduLo couiat nelle rredesinrezecche ove si coniava o le nlonete, per distiDta
cla esse per l'eltissiolte lintiteta a pochi eselpari e per 1'arte piil accul lta.

5 o r p a s s a t ao r n t a i l a p a r t e t e o r i c a d e l l ' o p e r a ,i n v e s L i r e n ol a p a r e
esclrslVan)entepratica e cro la catalogazione degli eseDrplari per rile!-r.re le i[esartezze, 1D verit troppo ragguardevoli per non doverci
rneravigliare che nessrrllo dei recensori le abbia a suo lempo accennate.
tttftti solo due anlri fa si ebbe ra cfltica di G. L. Cornaggia (r) alla
parte che riguarda il periodo rra Filippo e PostuDto, nella quale il G.
vev ^ttribuito alla frjtiglia di Filippo i medaglioni a eflge utultipla
che urYece spettano a quella di Gallieno. Io perci esclr.Lder
qUesta
parte rlmandaDdo il lettore al lavoro del Cornaggia, ed il olio acceltno
sr estl entantente conciso.
SEZIONE I -

Ono.

Grlleno (tav,ll, n r3). I[venlaro e rifatro con]pletanlente il lipo al rov e s c i o c h e p t - o b a b i i n r e n reer ' a l i s c t o ,c o D a g g L t i n t ad i S C .
Idetn (tav.lll, n. 21, Prelesa pror-a di conio ialsa come precedentemente
Y e d e nt o ,
Cartno e llagna L-rbiat (tav. l\', n. 6). Ha totto I'aspetro di una falsificazio|le prodotta col D]etodogalvaico o con altro trocco di falsarr.
Costtnlitto lrlg,to (t^\. \'ll. n. ?). E' CosrarrtrtoIl,
SIZIONE

ll -

Ancrrro,

Traidno (t^\,. \XI, ln. 6 e j). Adridno (tav. XXII, DD I a r2). Tutri
quesLi esenrplari soDo lolto sospetti.
Alcss. Seoeto e G, Mdr |tea (rav. XXIII, u.3). Rifatta la titolatura origiraria che era gr'eca.
Filiplo
Otdcilld \tt\\-. -\XIV, n. B). I rirratti de dirirto sono senza
dubbi qoUi di GalLienoe Salonira, per.l'esemplare sembra molto
k-olusutttottav. XX\-, u. 7). E' t lB al qLrale tenue prtnra raschrata
la SC e poi data l'argen!alLrra
Lictnro (ra\,. .N\\rllI, - 7. E'ur corDunissillloPB fortenrente argentato.
Coslanao II (l^y XXxI, llu 5, , 8). Devrrlo artribuirsi ad altro Donrinativo al qule accenner chi scrive in un prossimo lavoro.
Coslaro Gallo (tay XXXllI, uu, t5, 16l. Corne rrel caso precedente.
I'ohfitiridro ,1(rar. XX\l\, ru, 5, 8. 9, r2). Derono asseglarsi a \i:,l e n t i D i a n ol l .
\r\ Clr. Bolleltino Ildl. ii

inur., r9r7, pag. 35,

196
SEZIONE III -

BroNzo.

-4) Medaglione Imperatorio.


Adriatto (tav. XX\IX, D, 5). Identico al n. 7 di rav. CLIX eolla rDarca
SC consuDta.
Adtiano (tav. XL, n. 8). L'esenrplare era in origire auepigraie e vi lr
aggiunta la titolatura P,l4 Tr PIIII Cos -11IPP erronea giacch
cortrasta con tutta la titolatura nunismatica di .A.drianoche otlette
g l i a n u i v e r s a r it r i b u o i z i e p e r c h c o n l p r e o d er l t i r o l o d i P P : t i t o l o
iDcourpatibilecor questo lnedaglione, o nreglio nledaglia del nrodulo
GB, enresso dopo I'anno rr7 e prinla del rz8, nel quale anno
Adriaro accett il tirolo di Paler Patriae.
,E/io (tav. XLll, n. 9). L'eserplare appare completarrrenterifarto a bulio: non per da escudersi che sia 1lso contpletatuente.
Anlonitro (tav. LIV, D. ro). ll rovescio colnpletanente invenrato e rjfatto a bulino copiando la rallgurazione da una placchetta del Rrrascrrllento.
M. Aurelio (tav. LXVI. r. z). L'esempare consunto nella leggenda
del r-ovescro,noa anepigrafe, e corrisponde al 1. I di tav. LXI.
Ilext (tav. LXVI, n. 4). Al rovesci: la fignra che si accompagna atr
Genio del Senato non la Pace lta beusi il Genio del Popolo
R ornano.
G. Donna (tav, XCIV, n. 8). Vi si scorge rroppo facilLuente che it iovescio completartetteinvetato luediante il ritcinrento a bulino,
Elagabalo (tav. XCVII, . r). Nor si conprende quale logica abbia potuto lr accomu[are questo eseLtlplare,che ritnane seu]pre u. MB
ad onta del cercbio, coi uedaglioni. Couunque in orrgiue era un
MB di Antonino Pio sinriLeai uu. 5, 6 e 7 di tav. CXLIX iL quale
venre r'fatto in Elagabalo,
Elagabalo e Aquilia Seaera (rav. XCVII, n, z). Era originariamerrte
un redagliore,forse rrllico,di Aless. Severo e G. l{armea e verl1e
poi rifatto al dlritto per accrescerlo di valore. II rovescio Slcs Pa/a caratteristico con Alessandro Severo.
Aless- Seuero(tav KCVlIl, n. 5). E' invqce un Filippo Sen.e identico
al n, 9 della tav. CVII
Id.rn (tav. XCIX, n, 2). Si deve leggere al rovescio Ty P XIII anziche
l/lII ed, il tjpo, che dopo questa rettifica acquista la sua vera importanza, si rrferisce al TrioDlo Persiano di Aless, Severo rrel 23.1.
Idetu (tav. XCIX, n. ?). La data originaria r P VIII rtatto n _111_1.
Treboniano Gallo (tav, CXI, D. 7). La IeggeDda del rovescio originana,
Drente ideDtica a quella ltn. +, 9, to rifatta.
ltoleriaro (tav- CXII, n. 281. E un GB non un nledaglione ed il rovescio serlbra lnterarente rifatto.
CoshrrinoMagto (tav, CIXX, n. 7). E, il D. r delia nedesiqra tavola
rifatto aI rovescio.
Idenl ltav. CXXXI, n. .l). E' CostaDte rilatto al dirifto.
Cen'ldtttiho11 (tav- C-\XXIV, n.3)- E' Costantno Magno rifatto al diritto.

r97
Cosldnlc (ta\t. CXXXV, n z). E'Costanzoll rifatto al d;ritto ed al ro\,.
Costerso II (tav, CXXXVI, n, ro). E' il {agnenziodi Tav. CXXXVIII,
n. 6, rifafto al diritto.
B)

IoCuli trlinori.

N, ro,u (r^v, CXLI, rr. ;.1. SC raschiaru.


Galba ltv. CXLII. n. 5;. SC raschiaro.
IlilelUo (t^v. CXLII, n.9). QLesro PB unico un'invenzione modernaIdetta(tav. CXLll, n. rr). GaLba rifatto al diritto.
l/esfasiano (tav. CXLIII, n. z), L'SC rimasto luori del tondino pur
essetrdoin parte visibile all'esergo.
Ideu. (tav. CXLIII, u.5). Al dirirto si deve aggiungere in line leggeuda
DI1J; al rovescio l'SC che era sotto le teste di Tlto e Dontiziarc
venne raschiato.
Troiarto (tav, CXLlll, n. 9), L'SC era all'esergo ed consunto.
Adriano (ta.v. CXLV, l. 7). L, SC raschiaro.
Idert lra\. Suppl-, u. q), f,'SC raschiaro.
M. Awelo (tav, CL, n. 5). Falso oppure guast dalla ritoccatura.
Fauslina luxiore (rav. CL, u. 7). Vi si vede chiaramente SC.
Cot trrrodo(tav. CLI nn. rr, t2, 13, 14 e tav. CLII, n. r). Tutt coll,S0
raschlato oppure constrllto.
G. Domtn (tav- CLII, n. 7). L'SC all'eseigo venne raschiato e rifattavi
a leggenda Zzsla che origiuar-ialtrellteera all'iDtorno del tipo.
ldcn (tav. CLII, n. 8). tL tipo di rovescio courpletantente ivenLat,l
nediante i rifacinrento a bulino; d'altra parte Ia logica elemelttare
ci avverte che il titolo Pia Felira, il quale si iDizia dopo la morte
di Settirrio Severo, quando Geta aveva ventun aDi, e portava la
barba, llou conrpatibile cola ellge iufantile di questJultinto.
C.acalla (tav. CI-II, n. ro), ll barbaro rifaciento ci avverte che I'SC
vene rascntato.
Massi)uitto (tav. CLIII, u. ro), Falso.
Ident lta.v. CLIII, n. rr). L'SC raschiato.
Volusiano (iav. CLIV, n.3). L'SC raschiato e deve farsi a curiosa
constatazrore che queslo eseulplare assolutaDteltte identico a
quello di tav. XXV, n. 7 gi da noi rilevato fra i medaglioni di
argelto.
tllartniano (rav. CLIV, r. rr). L'SC raschiato.
Gallno ltav. Cl-IV, n. 13). L'SC al'esergo consunta.
Salo iito lra.r. CLV, n. r7). RifatrD al dirirto ed al rovescio,
,VePoziuno1tav. Suppl., r. t5). Falsiicazione sigoiana (,/L ,L ,V., r913,
pag.306).
C, Bronzo Senatorio.
-tdrid,to (tav. CLI\, r. 3). ldelrico al n. 6 tav. CXLIV, gli venue ag
g i u r r r al ' S C .
-!u/onino Ptlo (tav. CLX, rr. r). Qllesto ntedaglione ron verle cDriato

r98,
lrentl-eADtonino ela in vita D1apiu tardi, ed i lettori riInal.ratrno
eravigliati quando, in lrn prossimo lavoro, vedranno a quale categoria verr assegnato dallo scrivente.
Aless, Satero (tav. CLX. . ro). Rifalto il r-ovesciocon aggrunta dr SC.
Traiano Decio (tav. CLX, n. 3). Roves-cio contpletamente iDventato e
rifatto a bulino,

l018
r 4 9 . A p p . d i N u m . R o m . C I I I . M e d a g l i o n ed i b r o n z od i M a '
riniana.
R. /. N., pagg. ry'r6 (ripubbl. in M. N. circ, Pa{ 2J9).
r5o. App. di Num. Rom. CIV. Poche aggiunte al Corpus
dei Medaghoni.
R. ,4. M, pagg. rI'22.
I due comunissirr GB-di-trI. Aurelio e gli altri d.re di Cornmodo
sorlo qualifrcati " bronzi imperatori ,. pel fatto che la nrarca SC nranca
perch consunta dall'uso oppure coniata fr:ori del tondino; il Mts di
P o s t u m o u n a c o n o s c i u t i s s i mfaa l s i f l c a z i o n ed e l B e k e r ' a l d i r i t t o d e l l a
quale venne raschiato rl profilo di Ercole che accoorpagna quello dr
Postumo.

r5r. App. di Num. Rom. CV. Bacco.


R. L N., ?agg. r;r-rJ2.
S i t r a t r a d i d u e v a r i a n t i d i G a l l i e n o c h e g i s o l l e v a r o n op a e c c h i e
discssioni.Tanto l'esenrplare Gnecchi quanto quello di Vienna nlostrano di essere delle falsificazioni,per la evidente differenza di paleo'
grafia fra il diritto che senbra autenlco ed il rovescio che appare
c,pera di bulino moderno. ll Voetter li omise daila sua rnoaografra su
G l . e n o :s e g n oc n . \ ' e d e t d l l b \ i .

r 5 z . A p p . d i N u m . R o r n . C V I . U n r i p o s t i g l i od e l I I I s e c o l o
d i A n t o n i n i a n i ,t r o v a t o i n O r i e n t e .
R. 1. l/., /d.gg., r6J-r7j
\ieanche una delle pretese " iredite , veramente tal,e. AI n. r
(Treb Gallo) vennero certanlente onesse le Iettere P.F del dirlilo ag'
giungendovr invece (Treb)oniarttrs,

s Tri'
a otestao
r 5 3 . A p p . d i N u m .R o m . C V I I . T r i b u n i c i P
(Functus)
?
buniciaPotestate
R. 1. N., pagg.2gj-Joo.
Sono in qtlestone un aureo di Adr'iano nella coLI. Gllecchi ed LID

r99
( i e l l . L r oa l M u s e r :d i V r e n a d a c h i s c r i v e , c o n v e r s a n d o c o n G u e c c h r

turoneteiurperiali gleche della medesina zecca. ll G. non sr per


a c c o r t o d i a v e r e u e l l a s u a c o l l e z o n eu a l t r o d e D a r o d i A d r i a n o a l
qLLaleva attrtbuita eguale assegnazione e di cui lo scrivente - cone
dl quasr tutto il utateriale g ecchiauo tiene la copia in gesso. La

r5+. App.di Num. Rom. CVIII. Un rebusC o s t a n t i n i a n o .


R. I. N., pd-gg.Jor-Jo2.
RebLrsche anche un urediocrissimo enigmoflo c o m e I o s c r i v e l t t e
r'isol\.e subito: si tratta di una falsificazione delle piil evidenti; rnirri
l '
d e l l ' : r r r r ' een l . r l . d a r r o n p o t e r . s ia s . e 3 r r r r e ao alcuna zeccll co,
"trle

l9t r
r 5 5 . A p p . d i N u m . R o L r . C l X . A n t o n i n i a n od i B o n o s o c o m Pafso e scompafso.
R. ./. ,^/., fagg. t;-t3.
P L r r n- . r r ra v e D . l ov e . l o r o l ' e s e n r p L a rseu d d e t t o . a c o s t o d i a t t i r a r c i
l'acctrsa di presnlttrrosatenlerit, ci perrettianto di aftr.ntare chiaro
e t o r l d e c h e n o n p L t t r a t t a r s i s e n o n d e l p l o d o t t o d i q u a c h ef a s a r t o
r ' o r r a u oi l q u a l e i S d a 1 r r t o r e d l n t o n e t ei n e d i t ep e r g l i , , s c a \ . i , , d e t a
l \ l a r - e n r l r ac o r r e g i p e r q o e l l i d i R o D ' l a . L ' e s e L l p l a r e n o n p u e s s e r e c h e u u P o s r u m o o p p u r e L n , \ l e l L o o d u n C a r a s i of a L s i f i c a t o ;
s e n l b l - ap e r d o \ . e r s i e s c r i d e r 'sei p o s s a t r a t t a r e d i n a l a l s i f r c a z i o n e
c o r t i a t a ,g i a c c h G . a s s i c u r ac L r e" I ' a n i n r ad e l T i r s n n o , , a n i n r a d i r - a m e
s ' i n t e d e , e r a i l l t a t t a , P r o b a b i n ] e u t ea. g g i L r n g i a n t od, o v e v a e s s e r e i r ,
tatto alche il ritratto (lel Tirallno medesrnro, essendos certanlellt il
falsnrjo linritato al ifacirento della tiioatura. Riesce poi oltr.enodo esilir'alrte la ltarraztolte del]a ntisteriosa scoltpafsa dell'esenlplare stesso.
B o n o s o , p e r -c h i D o l l l o s a p p i a . o t p e f s o n a g g i oD o m i u a t os o r a n t o
d a l L at a r r r o s aH t : s l o t i nA u S s l u , d e s r i r L r i t ac o n r p l e r a n t e t ed i c r e d i ! o , e
p P r ' i i ' 5 i d e \ e o . r bt a r c . r , l r e d e , l a . l e ' i s t F n 7 a .

r - 5 6 .A p p . d i N u n . R o r r : . C X . C o n t r i b u t i a C o r p u s N u m o n ] o l 1 r r n( Q ) C o l l . G n e c c h i .
R. ,/. ^., paSB. rg-2o2.
P r e c e d et r n a i n t r o d u z i o n e n, o l t u i n t e r e s i i n t ep e r c h cr n e . s a G n e c c h i
f i s p a r C e a d l r n o d e i t a n t i c h e , a p L o p o s i t od e g l 'i n n L t m e r e r o l ' C o n t r i .

200
buti ,, rveva osservalD ltoD cotsislcre la Nuttsnalica Rotnala 1!.1:c
aride ricerclte di alidnli inedilei e tato piir llse o descritte i|lesattatente, possranlo aggrungere.
Nella lattispece questo lavoro conlpreode ache delle oDete bisantine gi. pubblicate dal Tolstoi e perci non piir " inedite ,, di quelle
ronaue, figuranti nela 2.&ediz, del CoheD, che il G. cctira irnpturbabinrente a ridescrivere.
Riguardo a queste ultime si deve tener preseute dai lettori che:
N. 16 (Galba) l'esernplare reca aL diritto Angusl s ivece di lag ed
al rovescio Orniragetlotn
oln Quadloge e perci nou ileditD: la
rettifica da llri fatta alla descrizione erronea del Morvat, corrisponde
poi esattanre|rte alla descrizione di Cohen.
N, 19 (Vespasiauo) Gi pubblicato come inedito al lavoro n. r39
'
nel r9ro.
N. 25 (Tito). Conle tutti possoDo osservare dalla r';oroduzioue sl
tratta di un notissir'DoVespasiatro sul quale il G. lesse ,44g invece cli
1rral non teuendo collto clle il PP nou poteva rilrirsi a Tito.
N.26 (Tito) E'un corr,r:nissinroGB coLr Pcr Atg st al ro,re.cio
rifatto, tipo e leggenda, in,4nnona Augusli.
N.47 (ntonino). Onresso Cos IJ1 al diritto.
N. 52 (Artonino co|oItnf III al rovescio). Tlltti sarroche Autonino
nol] ebbe che dlle acc]arnaziolliimperatorie: anche non tenendo conto
di questo, il rifacimento della titolatura per visibiissinro.
N . 6 3 ( X l . A u r e l i o ) g i p u b b l i c a t oc o e j n e d i t o n e l a v o r o c i t a t o a
n. 20, aDDo r88g).
\. 66 tll. Aureio), Pallade e non Roma seduta.
Nt 9z-96 (Carausio).Gi pubblicati dal Veber \The Cos of Cdrsusius 9oE).
N. 98 (Galerio l,Iassinriano), naturalnerte, un Massimiuo Daza.
N. roo (Costantino ll). Al diritto PF anzich PP. L'esenrplare venue
indicato come Costantino II, anzich I, al G. dallo scrivente.
N. ro5 (Valentiniano l). E' invece Valerltiniano II.

t9r6
r 5 7 . I a n u a l e E l e m e n t a r ed i N u m i s m a t i c a . 5 . ne d i z i o n ec o t n p l e t a r r e n t er i f u s a d e l M a n u a l e - { m b r o s o i .
Mlano, Hoefli.
ll volume dell'Ambrosoli (ed. r9o3) rniraa a che l prrncipiante
avesse ad assirDilarsi alueno gli elententi della scienza. Tale pr,rposito per sembra completamete bandito da questo rlfacitento che
conledrpla esclusivamente il la:o collezionisticodella ntoneta, non quetlo
di documento storico.
Erreremo forse, n1a il nostro giudizio ci appare autorizzato di primo
acchit,r dale pagine che iniziano il volume, Laddove l'Anrbrosoli inco-

2..Jr
r t r i c i a i l . s u o d i r c o n u n ' ( ) t t i o t aI i n l r o d L t z i o n e , n
, ella quale si slorza
d i n r a i r t e r i e r e l e \ . a t ci,l c o n c e t t od e l l a N u t l i s D a t c aI ',A . a t t u a l ei s e c e
c t p a r l a d r ' ' C o l l e z i o n ee C o l l e z o i s t,i d i ' r L e C o l l e z i o n i N u m i s m a t i c h e , , . r l c h e c i d a l ' i n r p r e s s i o n ec h e e g l i v o g i a u n p o ' t r o p p o a v v i c n a t . cl a N u n l i s n l a t i c aa l l a F i l a t e l i a .
Entrando ne ureriro, a parte Greca - l,lotevolnteute lodificata
:nlrrendo del rlanLrale " I\Iorete Greche ,, dell'A 'l1b
rosoi stesso e dell ' 1 , p e r ad i A n s o l reca per alcLtne
i rrori destinati a creare idee
i l l s a l t eD e l l an l e n t e d e i n o v i z i ; e c i o s o n o a s s e g u a t i a l V P e r i o d o
( a r n i 2 8 0 - 1 4 6a . C ) l e m o n e t e ( t a v . 8 , n . B ) d i S a u r o n a t e r e d e l B o sforo Cimmerio che portano l'effr3e di Caracala, ed ai VII (2i a. C. z ; z d . C \ q u e l l e d e i T o l o r n e i e q n e l l e c a r - t a g i n e sci o l l ' e l e f a n t e c. o n i a t e
cl III secolo a. C. Questa serie vastissirra,che esigerebbe una trattaz o u e d o p p i a d e l a r o m a n a , a p p a r e p o i t r a s c u r a t ap i i l d i q u a n L oa b b l a
fatto 1'.{rnb'osoli,specie nella bibliografia.
S o r v o l a u d os l l a p a r t e R o l t a u a c h e , c o n l e b e r s i c o t p r e l d e ,u o n
e se nou ulr r-rassnto
d e l l l l a n L l a l e" M o D e t e R o m a n e , , v e r r e l o a l a
parte lledioevale-]foder na di g'an Jungainferiore per concett scentifci
e per esattezza di colrpilazionea quella del'Anrbrosoli: basti dr-e che
vi si citao le nloDete dr re Desiderio coniate a Venezia, di cui nessuno
aveua sirtora notrzia, ed in conrpenso omesso ogni accelno alla nurlrisoraLrcaestei'a. Infifle vennero poi elinrDate quelle tavole tato !ti,
dell'Ambrosoli, che al novizio davano ul'idea della paleografra e degli
stenrnr.

rel6
r58. App. di Num. Rom. CXI-CXII. La Fauna e la Flora
nei tipi Monetali.
R. L N., pagg. t t.8z e rtg 2o3.
Con qneslo lavoto, che cleve cousiderarsi u coupletanlento di
quello da noi accennato al o. 126. il G. intende suppli.e alle lacuDe in
esso verincatesi riguardo alle raflgurazioni di aDinali e di vegeLali.
Per la criLica generale vale perci quanto gi2! diceDlto circa il lavoro
Preceoente,
Ci liuriteremo di conseguenza a segnalare quei concetLi del G. ar
quali non ctederen o di sotroscrivere, prendendo atto della tardiva resis p i s c e d z ac h e e g l i d i u o s t r a r e l l ' e s o r d i o ,l a d d o v e d c e : ' , l a N u l n i s n t a l i c a
" e par'le ciclla Sloria e on divenne Scienza se non quando si penso
'r a coor-dinale e diverse ntonete in sere regolari ed organiche,,.
Del coordinareuto,ton diremo delle monete, nla delle idee rifreritlsi
alle rrorete,non ci sel]tbra per di trovar traccia remlllelto in questo
lavoro.
F r g . r 3 D i c e : " L a t e s L ad i C a v a l l o a p p a r v e s u l l e t o n e t e p r i n l a d . i
" qelir di Giove. Gli dei sono tutti urorti da molto ter1ponella nLrmi,

" s n r a t i c r e d i o t u t t o i l r e s t , n t a j l C a v a l ov l v e a D . o r a e d q u a l v i t a l , ,
Nou ci serlbra veranelte cre l paragole calzi a pennello giacch
Giove lon er.r che un nito destiltato a scollparire assienre ale trcd e D z e r e l i g i o s ea l l e q u a i a p p a r t e r r e v aI,a d c l o v ei l C a v a l o L l n e s s e r e
corcreto e perci pefsisterte
Pag. zo. Dice chc Giove trasportato clal.l'aquiaappare la pri!ra
v o l t a s L r l l er n o n c t e d i L i c i n r o a d d o v e g i n e l I l l s e c o l o f i g u r a s u l l e i l per-iali alessaDdriue.
P a g . z r . I - ' a q r r i l as u e t D o l t e t ed i A u g u s t o D o l l g i l ' , r a q u i l a i D
pel iale ,, cio lo srry'iona bens 'insegoa legioaria restituita dai Parri,
P^g. 22. A pfoposito dell'ara della folt na Reduce, rappresetata
s[lle rDonete di -\ugustodel rB a. C che recalto Ia firra deL tresvr
Q. Rustius, nei quali l'ara sLlddetta sorutoDtata ai lari da atelssi ir
l b r ' r D ad i t e s t a d i a r i e t e - l D o t i v o a r c h i t e t t o D i c oa s s a i c o r D u n e- d i , : c
rhe questo si deve probabilrteltteal'avel-ei Rustii esercitata l industr.ta
d e l l a l a n a e p e r c i s c e l t o I ' a r ' ; e t ec o n t e I o r o s t e n l n l a : e s r l l r a g a ) l s ! D
asserto coll'esepioloderr)o di un industriale in lana che, creato no.
bile, ce allrettaDto.
Prg. u5 ADche iu Augusto ed ir Traiano il bue che tira I'aratr,,
gIidto dal sar:er'dote,assurrrel nedesilo sigurfcaro cre irr Contrnodo,
a r z l c h s i n r b o l e g g a r el ' A g r i c o l t u r ' ae l a P i e t .
Pag. 29, Sul denaro di Domiziano, Italiuale entro la corona 1a
cerva di Diana - colle asser il lliani - arzlcll una capra e per.to
)ror pu siguilcare " I'augurio al Cesare di una educazione simile a
quella di Giove,,,
Pag.45 Il derraro di Augusto col delfino cal-alcato da Cupido, esrs t e l t ei d u e e s c n r p l a r i : u l t o t e l l a c o l l - G n e c c h l e d u n o a P a r i g i ,
nrolto probabilnrente lalso G. non dice poi che il delfiuo attoruo all'arrcola oppure al tinrone l'erblema di Vetrere cole dimostrano le r,l,r.
nete dr liaustina lunior-e.
P a g . 4 6 . D i r n e n t i c al i e n t e n t e o c h e I a r a r a n o n e r a d i C o s t a n r i r o
Nlagno con Sles Pttlic ove si osserva il labaro piaDtato sul corpo dt
u n d r - a g o n e :f l r o e t ac h e r l G . n o n p o t e v a r g r r o r a r ' eg i a c c h b e n d r r e
esenlplari esistono Della sua collezloDe.
P a g 7 5 . P e l l a v o : e - S r e n a . . c f r . I ' a r t i c o l od i - { P r a r i i r l . 1 . - \ ' ,
r8t9.
P a g . , _ 6 .R i p e t e l ' e r r o r e t l e l C o h e n c h e i n t e r p r e t p e r s t r u z z L r l
c a n r D r e l o \ ' e l e s u e g a n r b e p o s t e r i o r is o n o r a s c o s t ed a l l a I g u r a c . 1 I'Arabia srrgli eserrplari di -raiano.
P a g . 7 8 . l l t o r o c o r l l n p e r a r l s i n r b o l od e i p o p o l i b a r b a r i i n g u e r r . a
cortro Ro'))a
P a g . 1 6 r . N o t d i c e c h e i a u r o e r a c o n s a c r a t oa d A p o l l o , q u ; l e
dio dell'lgieueperch questa ptauta aveva ianra di purificare l,aria;
p e r c l u i s i r r f r i s c o u oi r a m i d i l a u r o c h e o r n a n o i i t r p o d e e l a i r .
Invece i ranri di auro sulle oDete di -\ugusto souo quelli decretari a
questo lrperatore per le sue vittorle.
Pag. 165. Drurenrrra fra e rtoDete che recano l'effige di Bac-o

203
quellc di ,4.ugustode'anno r9 a. C
-Iulprliarc,.

col norne del tresviro Petronio

Prgg. r78.I79. DirDeltica che la corona di quer-cia orna la testa 11r


G i o v e s n a l c t r n i d e D a r j e d i g t r o r a c t e p e l s i n o L l u r a D t e ' e p o c a C o s t a n t i r i a r al g l l r a s r r i r n e d a g l i o n id ' a r g e l t t o .

l9l?
I 5 9 . A p L ) . d i N u m . R o m . C X l l I . L a c o r o n ad i G i u l i o C e s a r . ,
Corona Obsidioualis.
R. I. N., pagg. 2J7-2tr.
S o s t i e n e- a q u a u t o s e n t b t a c o r r v a l i d e t a g i o l t i che la corona
ri Grrrlio Cesare sulle sLte Donete, on la corona trioDfale d lauro
rn bros la cor-onaossidiouale di graluigna. Vi solto unite delle rntorr r a z i o n il , r n i t e d a G i a c o r r r oB o n i a l G .

160..\pp. di Nuru.lour. CXIV. Coronenrinori.


R. 1. .^/.,pagg. zqr.z76.
E ' r r u ' a p p e l d i c e a l l ' a p p u n t op r e e d e n t ee a q u e l l o n . r 5 7 .

r 6 r . I l " d o p o g u e r r a , d e l l a N u m i s n r a t i c aC
, onsiderazionr
s u i p u b b l i c i l \ { e d a g i e l id ' I t a l i a .
ll. L N., log. 2qt.
E' Lrrraletter-a apert al djrettore gener'ale tlelle -{ntichit e Belle
A I l i a p r o p o s i r o d e l l e ' , p u b b l i c h e, , c o l L e z i o r D
i u m i s m a t i c h ei t a l i a n e ,
u e l l e q u a l e a c c e n u aa L f a t t o v e r g o g n o s oc h e e s s es o n o q u a s i t u t r e c h i u s e
agli studiosi lalani giacch- avrebbe potuto aggiungere - gi s//d,rr,,
c o m e i l B a h r f e l d t ,p o t e r o u ov i s i t a r e t r l l t e l e c o l l e z i o n ii t a l i a n e n o l s o l o
pubbliche, ura anche private,

1 6 z . L a S i c i l i a n e i e r r o n e t eR o n r a u e .
Quesro lavor-o doveva 6gurare Del " BollettiDo ,, del Cir:rolo NLrrui.
- quatuDque
s r a t i c oN a p o l e t a n o ,D t a - l a t t o v e r a n t e n t e n e s p l i c a b i l e
a n D u l c i a t o s o l e n D e n r e n tien u n a s e d L r t ad i d e t t o C i r c o l o , r r e l d i c e r r r b r e
1916;non venne mai pubblicato ed tuttora iedito. Si tratta dl uD
lavoro r)rostraodal G. allo scrivente il quale perci pu reDdere I1oto
ai lettori che esso, pel suo conteouto, si assomiglia ai avori citah ai
nn. r26 e r58 dei quali pu colsiderarsi Ln supplelreDto.

2r4

Auroru Racexsrrr (in R. L 1/.).


r 8 9 r S o l c , n eA m b r o s o l i . r89z Alph. de Schdt, Ris
l'ac1uot,War-wich Wroth, il. Cohen, Viclal
Q u a d r a sy R a r n o n ,R . S t u ; r r . tP o o l e . B a r c l a l H e a d . r8o5 SoloneAmb r o s o l i .- r 8 9 6 A d r i e n B I a n c h e t ,C a r e l ' H a z l i t t \ \ / . - 1 8 9 7
l\'[. tsalrrfeldt,R. IVlorvat,E. Babelon. - rggg E. A. Stk;l-

rviclr Wloth. - ryrz J. Maurice, V. Tour.neur,Sumbolae litterariae t /.rottoremJul De Fetra, A. Blanchet et A. Dieu-f.
d o n n ,G . F . H i l l . - r 9 r 3
M a u r i c e ,G . T o l s t o i . r9r4
Corpus Nu.mrnoruntltalicortun. r9r5 G. Carboneri, rteIqzio e R. Zecca. - r9r7 S. Ricci.

Nacnor-ocra(in R. L 1/.).
r89o A. Ancona, A. V: Sozzi. r}gz G. Fraccia,
A. D. Schodt. - 1895 Montagu. - rfor6 A. Boutkorvski.i897 H. Hoffmann. - 19o6 Solone Ambroso,li. - r9o8 Sir
J o h n E v a n s . - r g r z R . M o r v a t .- r 9 r 4 B a r c l a y H e a c l .
Agoslo, r9ta.

Looovrco L.c!.r.nqxcHr

Ronlxclesr

Arioero Fnai{cqsco, Gerentc rcspo*sabilz-

Industrie Grafiche AMEDo

NIcoLA

& C.t-

Milano-Varese.

Potrebbero piacerti anche