CAPITOLO I
"si v u 1 g a r i id est r o m a-
n a 1 i n g u a, loqueretur, omnium
aliarum putaretur inscius: si vero
t h e u t o n i c ar enitebat perfec-
tius: si I a t i n a, nulla omnino
absolutiust' (f).
(1) Acta Sanctorum ordinis Sancti Benedicti a cura di J. Mabillon, vol" IV, p. 335.
-5-
(1) Secondo la Supplementi editÍo altera, Bruxelles, 1.949, s.v., deila Bibliotheca
Hagiographica Latina (= BHL)"
(2) Noyon"
(3) Cfr. gli Acra S. S, Beigií selecra, a cura dÍ p. Ghesquière, Bruxelies, L?88,
voi. IV, p.403.
-6-
(2) 4cta S. S" dei Boliandisti, vol" VII, parte II, Bruxelles, 1g45, pag. gg38.
(3) Neli'articolo Romana ringua, ir.r Rornànica fragm€nta" Torino, 1932, pagg" 2,t-4i,
ed in partlcolare 34-3b e 40-41.
Vita dica S-i'{ummoleno €'
tqt g,l!.44tarum linquanum
Der.it,um, se egli avesse conosciuto solo i1 1ati_
no ed i1 tedescol senza contareu concluderemo,
che iI latino in questa seconda nedazionerè ben
distinto e nil-evato con l_ î altra espressione qru-
rliti L!u|J-
ur or.i I :finAFrrm qJr! olan','i,,-
J-d.L.Ill,vr vavv!{!urr(, e che cuesta Dare e-
scluda implicitamente Ie due lingue di cui panla
va ln precedenza.
t'utti*a testirnonianza impontante dellruso
del volgane prirna dei Giuramenti di Stlasburggrè
queIla fornitaci dai deliberati de1 Concilio di
Tours (813), dove fna Italtro si prescrive che
nelleinsegnamento deI dogma agli "illittenatir',
si dovesseno tradunne 1e omelie in tedesco e nei
vol-gani romanzi:
BIBLI OGRAFI A
e di:
I1 passo de1la Vita dÍ San Mummolenc è dei più controversi. 1 Lnctrvi per cur
si è ritornati all'interpretazione primitrva appariranno evidentí dalle conclusioni
del presente corso dÍ dispense" Aperto scetticisirc nei conlronti dell"attitudine di
questa testimonianza a provare l"uso dei volgare nel ViI secoio mostra ad esempÍo
A" Monteverdi nel suo , Milano, 1952,
pagg.3-7. Mentre si rirnanda per una rassegna degli argorrenti con cui si è cre-
dtrto di dirrinuire f importarrza del1a -,/ita, aila bella esposizione di c^ue11'opera,
non sarà forse inutile elencare sin d'ola le principali ragioni per cuÍ abbiamo ri-
tenuto necessario (a differenza del Kol1) citare ii discusso documento, Prima di
tutto" se "rotrlana iingua" ha 1o stesso significato d1 "lingua latrna" rrei secoli che
precedorro 1a riforma carolingf a (e si veda a questo riguardc 1o studi.o di H"F,Mul-
ler), nel IX secolo che è l"epoca cui risale, a quanro sembra, la redazione breve
della Vita, 1'espressione è oramai usata con i1 valore pÍù specifico di "iingua vo1-
gare". Secondo: non è stata ancora fornita una diiflostrazione convincente dei nìo-
tivi che avrebbero indotto l"anonino autore della Yi* ud inventare ii poliglotti-
stno dÍ San Mumirtolerr<,r. Terzo: proprÍo I'eccezionalità CÍ talc "cornpetenza' ir
epoca così alta può spiegarcr il p:rchè dcll'accenno Ín un'opera tanto più tarda,
quando cioè i'uso de,i volgari per scopi letterarî ncr; rappresentava più una novità"
I
I
;
-9-
CAPITOLO I I
LO SCARTO CRONOLOGTCO FRA
ALCUNI FENOMENI ROMANZI
: : - _a
È-: -
-
-
-- .. ^. )\
-t<J Naturalmente, quando si panla di volgare,
soprattutto in epoca eosì remota come quella che
- va daI vrr allfvrrr secoro, non è sempre facile
intendensi su querli che devono essene stati i
suoi liniti e soprattutto i suoi precisi caratte
ri. Il passaggio da1 tatino alle vanie lingue
nomanze, è l-entissimo ed insensibile (l), anche
se i1 costituirsi dei nuovi sistenri tinguistici
assume a volte rraspetto di una fnana impnovvisa
seguita da altrettanto napide condensazioni, di
un veno e pnopnio salto. quali'tativo insomma fr:a
iI vecchio e iI nuovo, tale da nidimensionane
nel giro di poche generazioni intere categonie
fonetiche e morfologiche (2) "
(2) Questa è la teoria sostenuta per íl gallo-romano dell' vIII secolo da Henri Fran
gois Muiler,L' époque mérovingienne. Essai de svnthèse de philoloFie et d'his-
toire, New York, 1945, pag.148 e pagg.2gl-gT, e per I'italiano, da Benvenurcr
ferracini, Lingua libera e libertà linguistica, Torino, 1968, pag.200"
2. -D. S. AVALLE - Fitologia romanza.
- 10:
T.eimnnooqione
4vr!u che
vrrs si
Èt nicava
r.AUC1Vd, da11a
L[CtJ-Id, !istonia del
_
le innovazioni romanze, è che esse si sono affeg
mate in tempi divensi e che i nuovi sistemi sono
il- frutto dr un equilibrio naggiunto solo dopo
un lungo periodo di assestamenti pa:rziali e provo
cati a lono volta rla cedimenti impnovvisi in qug
sto o quel settone del sistema più anticoo
Si veda ad esempio la costruzione delle
p r o p o s i z i o n i o g g e t t i v e: in
latino di nonma si mette il soggetto alr. i accusa-
tivo ed il ve::bo all-tinfinito, nelle lingue ro_
manze si usa invece ra costruzione espricita con
la congiunzione subondinante che (it. ) r a!{9 (fr.,
sp.) etcoi ed il venbo di modo finito.
Ona, tale costruzione si tnova già non solo
ne1 latino della yl[gg!g, e più precisamente ad
esempio nel Vangelo di Luca, Xr24:
ttEqui den s c io
iam filius quod amet
meus istanc meretricem."oott (r)
.I--- @'...#
-11-
'' '1'r 1 S
PVr 9!Vrrr de omne corpore facul--
tatis mef f:o. tibi ft transcribo l..""J
i11 a. quart
(1) Cfr" Stu,iÍ"n iib"Ldi" Spt""h" d"r lr stockholm, 1.961,
pagg.265-66.
(2) O "coniuratores".
(3) Vaie a dÍre che "in ius r,'ocar".
(4\ Aft gq, pag"?"
I
I
I
:-fr-
-13-
(2) G.Rohlf,
Berna, 1949, voi"Ii, pag"a65, 1662"
-1 4-
CAPITOLO III
Se è difficile
stabiline un confine pneciso
fr"a latino e volgani nomanzi è penò
u un fatto
che ne1la lingua panlata in Francia
già prinra
dei grqrame.nti al Sj!3gg.hglgg., e comunque
nel- VII
ed VIII secoì-o, si tnovavano niuniti
non pochi
dei tnatti che canattenizzenanno più
tandi Ia
lingua ds oil: oltre agli a r t i
c o 1 i (ve
nuti buoni uttimi), i d i t t o n g
h i:
íe (.È[ )
úo r.ó[ )
éi (.Ff )
óu (.0f- ) (1)
il f uturo a naliticor(es"DONARE
HABES > fr, invece di DABIS ), ed infine
dgqp*qlè_q
l-a caduta d e11e atone f irrd_
1i diverse d a A (es. _enul< AMORE)"
(1) segno
11
[ , indi"u che ia vocale si trova in sillaba lÍbera.
A) DITTONGHI
-: ìlr
rrt v9 *t restano inalterate
(2) Si dice in sillaba libera, urra vocaie seguita da u-noaltra vocaleo da una sola
consonante, o da una occlusiva + r o l"
-t9 -
T>d
I
I
I
-2L-
| / L, r>E nha
uriE .ì
u_ri +r-^^ ^-
L L urlga l-n
d, u>0 r'ho .ìi
ur ++^*^
L LUllgd. - l_n -e,_e. Esempi :
/9
T.J.L D.L 1 > fr"ant" deivet
-- t
Ma DEBITA o 4e_!-!e., perchè Ia vocale è
oramai
in sillaba chiusa (cfr. fase s)
X^-
r-tLUKT, fn. ant" flour fr omod o fleun
J-
ril.l nt rn I m ^ É
> fr o ant dotet senza
uub.j- IA'.i.'
" dittongo
perchè la vocale era .;;;
rrr urrJaDa chl-u_
B ) FUTURO AIIALITI CO
t
I
\---
-23-
pen DORMTAM.
E vieevensa RESPONDEAM invece di RESPONDEBO
e DELEAM invece di DELEBO.
M: nrrpqin n^h basta:
suu Lq: oltre
vr Li s allf
qJr incertezza
rttue L,te4z do
*.
vuta a tali scambi di desinenze, si verifica
no anche conguagli, in questo caso di canat-
tene-foneticon che turbano i1 sistema della
flessione verbale " Come osservato da h/alten
von dartburg r ad un cento punto i parlanti
devono aver incontrato fonti difficoltà di
ondine semantico di fronte a forme identiche
come ad esempio:
FACIAM, congiuntivo pnesente
e FACIAM, futuro"
ò-LI
Dra]tro canto, ir seguito al fenomeno della
=^^ln lenizione n è risultato sempre più difficile
, f= I J-LJ
distinguere fra un CANTAVIT, futurocCANTABITr
e il CANTAVIT perfetto"
--:
-"- Di fronte a questa serie di scambi e congua-
gli fonetici, il destino del futuro ena se-
a-:
on:tn aÀ ì n r.atti i1
!r f uturo o4tlLELIU(J
iuLutv sintetico Ufonsani
_
co latino è scomparso totalmente nel-l-e 1in-
gue romanze è
o ancona in S.Girolamo:
ttnas ci habettt .
tLÌ-
-25 -
,:: che d! urtbro, per i1 falisco e talora per i'osco (di pompei) questa rendenza alra ca-
du.ta della -M finale" In umbro sÍ ha ad eserrpio pvplv per il latino popu.
r1- -atino. LUN4,
- - -:.:C 1O
(3) K" Hetzer, Die reÍchenauer Glossen, Halle, 1906, pag" ?5.
a invece di g in
342 F1051 mis cit (per MISCET)
a invece di i in
a
I a trqAR.
4
inco'lumes (= SANUS, è sing.),
u invece di o l-n
d invece dí g in
2B inrita (per IN RITU) "
CAPITOLO IV
.:_o:=::"lt"
"T:essione " Nella migti_one de1le
(1) In una nota all'edizione Ínglese di K, Strecker, Introduction to Medieval
Berlino, 1963, II ediz", pag.28.
Éì--
- 31-
3S)ressto-
essi piuttosto intesi u secondo r_e teorie di E
-:.a bnut- "
'
Pulgram e di altri, come documenti Oel latino
--ì rórrr
^hì t
scritto, cheo come ogni lingua scritta, insomma
- s3:lza fi
lettenar^ían è tanto Iontana dalla lingua parla_
-^'t
ta da dover"si considerare più nerla tnadizione
del latino classico, per quanto cambiato esso
-:::iodo
sia neLla sintassi e nellrortografia? (l)
"'a nor-
_:- _
E inoltre: ci danno questi testi degti esem
- -_ non
pî autentici di iatino volgare parlatoe oppure
: : e+:t^
il latino volqar.e è una lingua sepanata che esi_
-- 'r._..1 _..^ tl
v uJ-tSu5
ste fuori de1la traCizione l_etterania?rr fn ef_
.- ) -r
fettie questourtima domanda del palmen niflette
unicamente posizíoní estreme; i1 problema è mol
--= -scri-
to più complesso e, come osser:vato giustamente
--,::ial-e
----'r.:- dal Lófstedt (2) "la difficoltà di fansi una
--:osid- chiara idea di che cosa sia il latino volgane,
dipende dal fatto che anche fe persone meno eof
-"= t >E-
t€ t nel- momento stesso in cui si mettono a scr.!
-= II
=..
vere, siano anche una lettera o poche parole
-= --_ ).t u\Jllt- sulleintonaco di un murc, sono direttamente o
indirettamente influenzate da innumenevol_i pre_
- - s:udio-
-:- ionte. cedenti e reminiscenze retter-aníe o pertanro non
ceè e non ci può essere arcuna sonta di documen
: - -atino- to in latino volgane puro eC incontarninato. Si
- '^+!-^
tnovano soiamente ar-cune pecuJ-iarità e tendenze
-- :.' oarie-
special-i che nif1ettono più o meno chianamente
-:-=:e del
_ .'anno
la lingua panlata delle persone meno istnuite e
(1) E" Puigratn, Spoke! and Wrirren
Lanquaqe. Ín Language, XXVI, (19b0) 4Sg-466,
(2) Late Lettin, Oslo, 195g, pag. 15.
ci sono innumerevoli gradazioni fra la lingua
de11a conversazione dotta e quella degli analfa-
beti. Come scrive Antoine Meil}et (1):
trIl nty a que des tnaitsttvulgairesttqui se
rencontrent en plus ou moins gnand nombr"e et
qui sont plus ou moins voyants dans les textes
dr époque imperiale. Mais ces tnaits sont assez
nombr"eux pour laissen discenner les tendences
nouve l les tt " tt
11 divario fraI tno a scritta Ò
ìl
(2) In Latin vulgaire, latin chrétien, latin médiéval, Paris, 1955' pag.1.
Íts--
-33-
:- sa-
-l-],a
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-:ont ,
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-77è2-
*s ci ti