Sei sulla pagina 1di 2

La teoria del desiderio.

Tutto questo fa pensare che la storia inizi realmente intorno al 1750 o al 1776. Ma possono queste
affermazioni basilari su ci che le persone pensavano della vita averla cambiata cos bruscamente?
Mi sembra che ci siano altre vie per raccontare la storia che suggeriscono molta pi continuit. Una
potrebbe essere di esaminare il concetto di "desiderio", come emerge nelle filosofie tradizionali
dell'ovest, per capire come il "consumismo" diventi la parola chiave per capire il desiderio materiale.
Qui penso che ci sia un grande accordo di continuit e investigando potrebbe essere semplice capire
perch il pensiero europeo fornisca un terreno fertile per la comparsa del concetto.
Questo approccio potrebbe sembrare sorprendente perch non come se uno qualcuno potesse
immediatamente identificare una singola teoria dell'Ovest di desiderio. In effetti, pensando alla
questione alla quale stiamo pensando come la tradizione filosofica dell'Ovest contenga fili
apparentemente contraddittori. Da Platone, il pi comune approccio stato quello di vedere il
desiderio come radicato in un sentimento di assenza o mancanza. Questo fa nascere alcune
affermazioni intuitive. uno desidera quello che non ha. Uno sente un'assenza e immagina come fare
per riempirla; questa azione della mente quello che pensiamo come "desiderio". Ma c' una
tradizione alternativa che parte da Spinoza che parte non dalla bramosia per qualcosa di assente, ma
per qualcosa di fondamentale: l'istinto di conservazione, il desiderio di continuare a esistere. Qui il
desiderio diventa la colla energetica fondamentale che rende individui attraverso il tempo. entrambi
i fili continuano a darsi battagli anche nella nostra teoria sociale contemporanea. L'idea di desiderio
come mancanza stata sviluppata nel lavoro di Lacan. La nozione chiave qui quella di "fase dello
specchio", dove un bambino, che all'inizio un fascio di impulsi e sensazioni ignaro della sua
esistenza come una entit, riesce a costruire un senso del s intorno a diverse immagini, per
esempio, un incontro con il suo riflesso nello specchio. Qualcuno pu generalizzare da qui una pi
generale teoria del desiderio dove l'oggetto del desiderio sempre un'immagine di perfezione, un
completamento immaginario del proprio senso del s rotto. Ma poi c' anche un approccio adottato
da autori come Deluze e Guattari che scrissero Anti-Oedipus, la loro famosa critica alla psicoanalisi,
attacca questo tipo di visione. Gli spinozisti e i Nietzcheani rifiutano che il desiderio possa essere
trovato in qualsiasi senso di mancanza in generale. Invece, qualcosa che "galleggia" tra qualcosa e
qualcuno; diventa l'energia che salda tutto insieme. Il desiderio tutto e niente.
Qualcuno potrebbe essere tentato di concludere a questo punto che il desiderio non un concetto
teoretico utile perch anche gli autori che lavorano che la stessa tradizione filosofica non riescono a
convincersi su cosa dovrebbe significare. Ma se torniamo indietro alle origini della tradizione
alternativa di Spinoza, si scopre che le due visioni non sono cos diverse. Quando Spinoza si riferisce
alla forza universale che muove tutte le cose, egli non si riferisce al desiderio, ma a quello che
chiama conatus, tradotto con volont. A livello corporeo la volont prende forma come una serie di
appetiti: attrazioni, disposizioni e cos via. Il desiderio una idea di un appetito, la costruzione
immaginaria che qualcuno applica a qualche attrazione o disposizione. In altre parole l'elemento
costrante in tutte queste definizioni che il desiderio coinvolge l'immaginazione. Gli oggetti del
desiderio sono sempre oggetti immaginari.
L'altra via per cui qualcuno potrebbe dire che il desiderio si differenzia dai bisogni, impulsi o
intenzioni quella che Podorov presenta, implica che il desiderio nasca da qualche forma di
relazione sociale. Ci deve essere necessariamente qualche tipo di ricerca di riconoscimento. Il
problema dovuto all'estremo individualismo delle filosofie occidentali, ci tende a essere
occultato; anche quando non lo , il desiderio di riconoscimento assunto per essere la base per

qualche profondo conflitto esistenziale. Hegel ha reso difficile per i teorici del futuro di pensare a
questo tipo di desiderio senza pensare a violenza e dominazione.
Se mi concesso di fare un breve sommario delle tesi di Hegel, gli esseri umani non sono animali
perch hanno l'autocoscienza. Essere autocoscienti significa essere capaci di vedere noi stessi da una
prospettiva esterna. Il desiderio animale semplicemente l'assenza di qualcosa, loro hanno fame,
quindi vogliono negare questa negazione cercando cibo, loro hanno istinti sessuali, quindi cercano
un compagno. Gli uomini vanno avanti. Loro non solo vogliono fare sesso, ma vogliono anche essere
riconosciuti dal loro partner come qualcuno con cui vale la pena fare sesso. Questo il loro desiderio
di essere amati. Il desiderio umano implica un riconoscimento biunivoco. Il problema per Hegel che
il riconoscimento reciproco porta inevitabilmente ad un violento conflitto per la supremazia del pi
forte.
Come ha detto Yar, questo assunto ha dominato tutti i pensatori occidentali seguenti sul soggetto,
specialmente finch Sartre ha raffigurato il riconoscimento come la fissazione che necessariamente
fissa, oggettiva gli altri. Nelle teorie occidentali quando le relazioni non sono ignorate, loro sono
competitive. Todorov nota che molti dei suoi risultati partono dagli esempi raccolti da maschi adulti:
psicologicamrnte, dice, possibile discutere che il primo momento nel quale noi agiamo totalmente
come essere umani quando cerchiamo il riconoscimento dagli altri, ma questo il motico per cui
un bambino umano fa e un cucciolo animale non fa: cercare gli occhi della madre, un atto con
diverse implicazioni.
A questo punto penso che abbiamo abbastanza elementi per una sintesi preliminare. Bisogna
distinguere il desiderio dai bisogni, dalle intenzioni, dagli impulsi, perch il desiderio collegato
all'immaginazione e tende a qualche tipo di relazione sociale, reale o immaginaria, e questa
relazione sociale comporta generalmente un desiderio per qualche tipo di riconoscimento e accresce
una ricostruzione immaginativa del s, un processo carico di pericoli di distruzione di quella
relazione sociale, p la trasforma in un terribile conflitto.

Potrebbero piacerti anche