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LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum
Anno CLIV n. 67 (46.609)

Citt del Vaticano

domenica 23 marzo 2014

Durante lincontro con lassociazione Libera il Pontefice si rivolge agli uomini e alle donne della mafia

Istituita da Papa Francesco

Convertitevi
lo chiedo in ginocchio

Commissione per la tutela


dei minori

Per favore, cambiate vita, convertitevi, fermatevi, smettete di fare il


male!. il forte appello che Papa
Francesco ha rivolto in ginocchio agli uomini e alle donne della mafia venerd pomeriggio, 21
marzo, nella parrocchia romana di
San Gregorio VII, durante lincontro con i familiari delle vittime della criminalit organizzata e i volontari dellassociazione Libera. Si
trattato di un incontro molto intenso, durante il quale il Pontefice ha
pregato per le vittime di tutte le
mafie, ma anche per i mafiosi,
quelli che, riferendosi al momento
che stavano vivendo, ha definito
protagonisti assenti.

Lascolto
dei nomi
Forse mai era accaduto che un Papa
ascoltasse cos a lungo la lettura di
centinaia di nomi, uno dopo laltro.
In tutto 842, di uomini, donne, persino bambini (ben 82), ognuno vittima
della mafia. A capo chino il vescovo
di Roma era assorto, in preghiera, insieme a centinaia di persone, credenti
e non credenti, in una giornata della memoria e dellimpegno. Per tenere viva appunto la memoria, nome
per nome, di chi dalla mafia stato
ucciso, presenti molti familiari degli
assassinati, e manifestare la volont
di combattere la corruzione insieme a
chi lo fa ogni giorno.
Al termine della proclamazione dei
nomi Papa Francesco ha parlato.
Sommessamente, carico di dolore ma
aperto alla speranza, perch la responsabilit ha puntualizzato
prevalga sulla corruzione, da dentro, dalle coscienze, e da l risanare,
affinch la giustizia prenda il posto
dellinequit, in un cammino che
esige tenacia e perseveranza. E ai parenti delle vittime ha detto grazie per
non essere rimasti nel chiuso della loro pena, ma perch al contrario vi
siete aperti, siete usciti per raccontare dolore e speranza.
Memoria e impegno, dunque, ma
anche e soprattutto parole rivolte ai
grandi assenti, gli uomini e le donne
della mafia. Parole improvvisate e
scandite, quasi sotto voce, dal Pontefice: Convertitevi, lo chiedo in ginocchio; per il vostro bene. E di nuovo, gravemente: Convertitevi, ancora
c tempo; per non finire allinferno.
quello che vi aspetta se continuate
su questa strada. Parole che hanno
richiamato alla memoria limplorazione di Paolo VI agli uomini delle Brigate Rosse per salvare Aldo Moro, il
grido di Giovanni Paolo II che nella
Valle dei templi ad Agrigento ricord
ai mafiosi il giudizio di Dio, il gesto
di Benedetto XVI che nel crepuscolo
palermitano fece fermare il corteo di
macchine per pregare in silenzio davanti alla stele di Capaci.
Tutto questo rimarr nella memoria. E sempre resteranno vivi i nomi
degli uccisi. Come il nome di Lazzaro
accolto nel seno di Abramo nella parabola raccontata da Ges nel vangelo di Luca. Che tace invece quello del
ricco negli inferi, rimasto senza nome.

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Colloquio tra Lavrov e Kerry


sulla crisi in Ucraina

Udienza al presidente
della Repubblica federale della Nigeria

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funzioni. Essa, ha commentato il direttore della Sala stampa della Santa


Sede, padre Federico Lombardi,
contribuir alla missione del Papa
di rispondere alla sacra responsabilit di assicurare la sicurezza ai giovani. Significativa appare in proposito la formazione della commissione,
nella quale figurano quattro donne
la met del totale una delle
quali vittima di abusi quando era
bambina e alla quale intitolata la
Marie Collins Foundation, impegnata in prima linea nella lotta contro
questa piaga in Irlanda.
Padre Lombardi ha anche detto
che la commissione stata voluta
dal Papa continuando nellimpegno
dei suoi predecessori e avendo sentito il parere di diversi cardinali, altri
membri dellepiscopato, ed esperti
nella materia.

S di Mosca alla missione Osce ma non in Crimea

g.m.v.

Nella mattina di sabato


22 marzo, il Santo Padre
Francesco ha ricevuto in
udienza nel Palazzo apostolico il presidente della
Repubblica federale della
Nigeria, Goodluck Ebele
Jonathan, che ha poi incontrato il cardinale Pietro Parolin, segretario di
Stato, accompagnato dallarcivescovo Dominique
Mamberti, segretario per
i Rapporti con gli Stati.
Nel corso dei colloqui, si
sono sottolineate le cordiali relazioni esistenti tra
la Santa Sede e la Nigeria, nonch lapprezzamento per il contributo
positivo che la Chiesa offre al bene dellintero
Paese, specialmente in
ambito educativo e sanitario, cos come nella promozione
del dialogo tra le diverse componenti della Societ. Nel prosieguo
dellincontro, particolare attenzione
stata riservata alla tutela della dignit della persona umana e dei
suoi diritti fondamentali, a partire
dalla libert religiosa. In tale contesto si rinnovata la comune con-

Papa Francesco ha istituito sabato 22


marzo la Pontificia Commissione
per la tutela dei minori, che era stata
annunciata in data 5 dicembre 2013,
e ha chiamato a farvi parte: la dottoressa Catherine Bonnet (Francia); la
signorina Marie Collins (Irlanda); la
professoressa Sheila Hollins (Regno
Unito); il cardinale Sen Patrick
OMalley, cappuccino (Stati Uniti
dAmerica); il professor Claudio Papale (Italia); sua eccellenza Hanna
Suchocka (Polonia); i gesuiti Humberto Miguel Yez (Argentina) e
Hans Zollner (Repubblica federale
di Germania).
Compito principale della Commissione che verr successivamente integrata da altri membri, scelti
nelle varie aree geografiche del mondo sar di preparare gli statuti che
ne definiranno le competenze e le

La prima parola
di Adamo
CHRISTIAN MOEVS

A PAGINA

Cinquantanni
della Fondazione Einaudi
SILVIA GUIDI

LUCETTA SCARAFFIA
A PAGINA 5

KIEV, 22. Il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, e il segretario di


Stato americano, John Kerry, hanno
in programma di incontrarsi oggi
allAja, dove luned inizier un summit internazionale sulla sicurezza
nucleare. Lo rende noto il ministero
degli Esteri russo, ricordando che i
due hanno concordato di rimanere
in contatto sulla crisi ucraina, per
discutere le vie per una soluzione
della crisi internazionale.
Ieri, per, il leader del Cremlino,
Vladimir Putin, affiancato dai presidenti della Duma e del Senato, ha
promulgato lannessione della Repubblica di Crimea e del porto di
Sebastopoli alla Russia. Oggi Mosca
ha espresso inoltre lauspicio che la
missione di osservatori Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) in Ucraina abbia successo, sottolineando per che
gli osservatori non potranno entrare
in Crimea.
I russi sperano che il lavoro
obiettivo e imparziale degli osservatori internazionali aiuter a superare quella che viene definita la crisi
interna allUcraina, si legge nel comunicato del ministero degli Esteri
russo. Poi la notazione: Il mandato
della missione riflette le nuove realt
politiche e giuridiche e non si estende alla Crimea e a Sebastopoli che
sono diventati parte della Russia.
Mosca, che nei giorni scorsi per
tre volte aveva bloccato linvio degli
osservatori Osce, ha cambiato idea
dopo che il segretario generale
dellOnu, Ban Ki-moon, ha convinto Putin a sostenere la missione. Ban
Ki-moon ieri a Kiev ha incontrato il
presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turcinov, auspicando la costituzione di una commissione internazionale che potrebbe essere la soluzione migliore per risolvere la crisi.

Una famiglia sul lungomare di Sebastopoli al tramonto (Ansa)

Uccisi tre palestinesi a Jenin

Violenze in Cisgiordania
TEL AVIV, 22. Ancora una giornata
di violenza in Cisgiordania. Tre
palestinesi sono stati uccisi allalba
durante unoperazione militare
israeliana nel campo profughi di
Jenin, nel nord del Territorio. Lo
hanno riferito fonti mediche e della sicurezza palestinese.
I soldati secondo le ricostruzioni fornite dalla stampa hanno
circondato alle prime ore del mattino una casa del campo profughi
per poter individuare e arrestare
un giovane esponente dellala militare di Hamas. Il giovane ha rifiutato di arrendersi ed stato ucciso
dai soldati. Loperazione ha susci-

tato le proteste degli abitanti del


campo: ai disordini i soldati hanno
risposto aprendo il fuoco, uccidendo due ventenni. Secondo la Mezzaluna rossa, i feriti sono almeno
dieci, di cui uno in condizioni critiche. Due soldati israeliani riferisce la radio dellesercito sono
rimasti leggermente feriti. Si trattato di uno degli scontri pi gravi
avvenuti a Jenin negli ultimi anni,
a riprova della crescente tensione
tra le parti. Dalla ripresa dei colloqui di pace lo scorso luglio dicono fonti di stampa sono stati uccisi 57 palestinesi e quasi novecento
sono rimasti feriti.

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa
mattina in udienza Sua Eminenza
Reverendissima il Signor Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della
Congregazione per i Vescovi.

danna per ogni forma di violenza e


si espresso lauspicio per un rapido ristabilimento della pacifica convivenza in tutto il Paese. Infine,
non mancato uno scambio di vedute su alcuni temi di interesse regionale, con particolare riferimento
alle situazioni di crisi e di conflitto
nellAfrica centrale e subsahariana.

Il Santo Padre ha ricevuto


questa mattina in udienza Sua
Eccellenza il Signor Goodluck
Ebele Jonathan, Presidente della
Repubblica Federale di Nigeria,
con la Consorte, e Seguito.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza il Si-

gnor Nguyen Sinh Hung, Presidente del Parlamento del Vietnam.

Nguyn Van Tot, Arcivescovo titolare di Rusticiana, finora Nunzio Apostolico in Costa Rica.

Il Santo Padre ha nominato


Nunzio Apostolico in Estonia e
Lettonia Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Pedro Lpez Quintana, Arcivescovo titolare di Agropoli, Nunzio Apostolico in Lituania.
Sua Santit ha altres nominato Nunzio Apostolico in Sri
Lanka Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Pierre

Il Santo Padre ha accettato la


rinuncia al governo pastorale
dellArcidiocesi di Hchiminhville,
in
Vietnam,
presentata
dallEminentissimo Signor Cardinale John-Baptist Pham Minh
Mn, in conformit al canone
401 1 del Codice di Diritto Canonico.
Gli succede Sua Eccellenza
Reverendissima Monsignor Paul

Bi Vn Doc, Coadiutore della


medesima Arcidiocesi.

Nomina di Vescovi Ausiliari


Il Santo Padre ha nominato
Vescovi Ausiliari di Monterrey
(Messico) i Reverendi Juan Armando Prez Talamantes, Parroco della Parrocchia San Francisco de Ass di Apodaca, assegnandogli la Sede titolare di Auzegera, e Alfonso Gerardo Miranda Guardiola, Cancelliere della Curia Arcivescovile, assegnandogli la Sede titolare di Idicra.

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domenica 23 marzo 2014

Il presidente cinese parteciper al summit per la sicurezza nucleare dellAja

A poco pi di un mese dallo scoppio delle proteste

Xi Jinping in Europa

Stallo politico
sulla crisi
venezuelana

Previsto in Olanda un vertice tra Washington, Tokyo e Seoul


PECHINO, 22. Il presidente cinese, Xi
Jinping, partito oggi da Pechino
per la sua prima visita in Europa,
dove arriver nel pieno della crisi innescata dallannessione della Crimea
alla Russia. Xi, che al potere da
un anno, sbarcher in Olanda, per
poi recarsi in Germania, Francia e
Belgio. Inoltre, il presidente cinese
visiter il quartier generale dellUnione europea a Bruxelles e prender parte al summit sulla sicurezza
nucleare allAja, dove previsto un
incontro a due con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
Il presidente Xi accompagnato
dalla moglie Peng Liyuan e da una
delegazione di duecento imprenditori. La Cina ha buoni rapporti sia
con Mosca che con Kiev e si dichiarata neutrale nella disputa sulla
Crimea. Al Consiglio di sicurezza
dellOnu i suoi rappresentanti si sono astenuti sulla mozione di condanna del referendum con il quale la
maggioranza degli abitanti della regione ha deciso di aderire alla Russia. La questione della Crimea sar
al centro degli incontri di Xi anche
con il cancelliere tedesco, Angela
Merkel, e il presidente francese,
Franois Hollande, e occuper un
posto di rilievo anche nelle discussioni che avr con il capo della Casa
Bianca. Come gesto di buona volont, poche ore prima della partenza
di Xi la Cina ha annunciato la chiu-

Il capo di Stato cinese (Reuters)

sura dellinchiesta sulle possibili pratiche commerciali scorrette dei produttori di vino europei.
Obama ha proposto allAja anche
una riunione dei leader del G7 dedicata alla situazione in Ucraina e
alle prossime decisioni da adottare
per farvi fronte. Lo ha reso noto ieri sera il portavoce del consiglio per
la Sicurezza nazionale della Casa
Bianca, Caitlin Hayden.

Verso la ripresa
del dialogo
tra tamil e Governo
in Sri Lanka

I lanci sul Mar del Giappone

Pyongyang effettua
test missilistici

COLOMBO, 22. La rappresentanza


politica della minoranza tamil ha
deciso di riprendere il dialogo
con il Governo sulle riforme nella
regione del Nord srilankese. LAlleanza nazionale tamil (Tna), partito politico che ha la maggioranza di Governo nella regione autonoma settentrionale, ha chiesto al
presidente Mahinda Rajapaksa di
riavviare i colloqui per cercare
una soluzione politica ai problemi
della minoranza, ancora consistenti a quasi cinque anni dalla
sconfitta delle Tigri per la liberazione della patria Tamil, che nel
maggio 2009 ha messo fine a un
conflitto trentennale. LAlleanza
ha comunicato che il dialogo non
avr precondizioni da parte sua.
Colloqui iniziati nel gennaio 2001
tra il segretario generale del Tna,
Rajavayothi Sampanthan, e il presidente si erano interrotti nel febbraio dellanno successivo, quando Rajapaksa aveva deciso di passare a una consultazione multilaterale per definire lautonomia del
Nord, trovandosi in disaccordo
con la Tna.

Un missile pronto al lancio

SEOUL, 22. La Corea del Nord ha


lanciato trenta missili a corto raggio verso il mare. Lo ha annunciato lagenzia sudcoreana Yonhap. I
test sono avvenuti sulla costa orientale della Corea del Nord verso il
Mar del Giappone. Si tratta
dellultimo di una serie di esperimenti balistici. Dopo avere lasciato
le rampe i vettori hanno percorso
sessanta chilometri prima di finire
in mare.
Seoul ha chiesto luned scorso al
regime comunista di Pyongyang di
fermare questi lanci provocatori di
missili dopo che domenica 16 marzo altri 25 razzi erano stati lanciati
verso il Mar del Giappone.
Anche il dipartimento di Stato
americano ha chiesto a Pyongyang
di astenersi da queste iniziative.
Dal canto suo, Pechino aveva
espresso la sua preoccupazione gi
allinizio di marzo, dopo che le autorit militari di Pyongyang avevano testato un missile nel corridoio
aereo percorso da un apparecchio
cinese.
dalla fine dello scorso mese di
febbraio che la Corea del Nord
sperimenta i missili a corto raggio
per esprimere secondo gli osservatori la propria contrariet alle
manovre militari congiunte in corso fra gli Stati Uniti e la Corea del
Sud. Ma secondo gli analisti liniziativa del regime comunista di
Pyongyang non dovrebbe provoca-

re un ulteriore innalzamento della


tensione nella penisola. Le manovre militari annuali tra Washington
e Seoul che vedono migliaia di
militari di entrambi gli eserciti
sono iniziate lo scorso 25 febbraio
e termineranno il 7 aprile.

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Stati Uniti, Giappone e Corea del


Sud terranno invece un summit
sempre a margine del vertice sulla sicurezza nucleare orientato soprattutto sulle questioni nordcoreane ancora aperte. Lappuntamento, frutto
di un serrato negoziato diplomatico
a causa delle difficili relazioni tra
Tokyo e Seoul, sar loccasione per
discutere la non proliferazione atomica e la questione nucleare della

Avvistamenti di possibili resti


dellaereo malese scomparso
KUALA LUMPUR, 22. Nuovi sviluppi nelle ricerche dellaereo malese
scomparso. La Cina in possesso
di immagini satellitari di nuovi oggetti galleggianti che potrebbero
appartenere al velivolo scomparso
due settimane fa, il Boeing 777
della Malaysia Airlines. Lo hanno
annunciato le autorit malesi.
Lambasciatore della Cina a Kuala Lumpur ha ricevuto immagini
satellitari di oggetti galleggianti
nel corridoio sud; saranno inviate
navi per verificare ha dichiarato
ieri sera il ministro dei Trasporti
malese, Hishammuddin Hussein.
Il corridoio sud comprende
unarea che si estende dallIndonesia allOceano Indiano meridionale. Alle ricerche dellaereo il volo Mh370 da Kuala Lumpur a Pe-

chino, scomparso circa due settimane fa partecipano attualmente ventisei Paesi.


Intanto, fonti della polizia malese hanno riferito che non c alcun elemento sospetto nel simulatore di volo trovato nella casa del
pilota dellMh370. Gli inquirenti,
nei giorni scorsi, avevano perquisito le case del pilota e del co-pilota. Gli esperti che hanno analizzato il simulatore di volo non hanno
trovato nulla di sospetto, ma hanno chiesto ad esperti dellFbi statunitense di analizzare un disco rigido collegato al simulatore. Alcuni dati di questo disco rigido
scrive il quotidiano Malaysia Times furono per cancellati il 3
febbraio scorso, diverse settimane
prima della scomparsa dellaereo.

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

Carlo Di Cicco

don Sergio Pellini S.D.B.

vicedirettore

Piero Di Domenicantonio
caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

direttore generale

Corea del Nord, ha comunicato il


ministero degli Esteri nipponico.
Il presidente statunitense, il premier nipponico, Shinzo Abe, e la
presidente sudcoreana, Park Geun
Hye, riaffermeranno, nelle ragionevoli previsioni, piena cooperazione
sulle questioni regionali.
Inoltre, si tratter della prima volta del premier Abe in colloqui formali e diretti con la presidente della
Corea del Sud, nel mezzo delle tensioni bilaterali dovute al passato coloniale e bellico, alla disputa territoriale per la sovranit delle isole
Dokdo - Takeshima nel possesso
di Seoul ma rivendicate da Tokyo
e ad alcune posizioni di Abe e dei
componenti del suo Gabinetto apertamente accusate di revisionismo storico. Gli Stati Uniti, dal canto loro,
puntano al miglioramento dei rapporti tra i due pi stretti alleati in
Estremo Oriente. Parlando con i
giornalisti a Tokyo, il premier nipponico ha comunque affermato che il
vertice trilaterale previsto per la
prossima settimana una buona
cosa.

Le proteste in Venezuela contro


il Governo di Maduro sono cominciate il 2 febbraio scorso con la
contestazione a una squadra di baseball cubana sullisola Margarita.
Nei giorni successivi gli studenti
universitari
hanno
manifestato
chiedendo maggiore sicurezza. Le
proteste sono cominciate nello Stato di Tchira, ma poi si sono estese
al resto del Paese. I principali motivi delle proteste sono lalto tasso
di criminalit, la carenza di prodotti di base come latte e carta igienica, i frequenti blackout e linflazione che ha superato il cinquanta per
cento. Bilanci ufficiali parlano di 31
morti e decine di feriti.

Piano di Brasilia per fermare i narcos

Truppe federali
a Rio de Janeiro
BRASILIA, 22. Truppe federali a Rio
de Janeiro per aiutare lamministrazione locale a combattere lescalation
di violenza da parte dei narcotrafficanti. Lannuncio della presidente
Dilma Rousseff stato dato ieri, al
termine di una riunione a Brasilia alla quale ha partecipato, tra gli altri,
anche il governatore della citt, Srgio Cabral Filho. La decisione stata
presa a seguito degli ultimi attacchi,
avvenuti pochi giorni fa, in almeno
tre favelas pacificate della metropoli
brasiliana. Negli scontri a fuoco il
comandante dellunit di polizia pacificatrice (Upp) di Manguinhos, Gabriel Toledo, rimasto ferito e alcuni
uffici della stessa polizia sono stati
dati alle fiamme.
I dettagli dellintervento delle forze federali saranno discussi luned
prossimo a Rio de Janeiro durante

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

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CARACAS, 22. La crisi venezuelana


rischia di diventare una questione
continentale, aprendo interrogativi
molto seri sui suoi possibili sviluppi. Nemmeno lOsa (lO rganizzazione degli Stati americani) ancora riuscita a prendere una posizione condivisa e il risultato stato
un aumento delle tensioni.
Se ne avuta una conferma ieri,
durante la sessione del Consiglio
dellOsa, che prevedeva lintervento
della deputata venezuelana Maria
Corina Machado, membro dellopposizione, per illustrare la situazione nel suo Paese dopo pi di un
mese di proteste antigovernative.
Tuttavia, nelle oltre otto ore di dibattito i rappresentanti dei Paesi
membri dellOsa hanno prima votato che la sessione si svolgesse a
porte chiuse, poi che la discussione
sulla situazione in Venezuela fosse
eliminata dallagenda. Lintervento
di Machado quindi stato cancellato dallagenda.
Dura la replica della deputata
venezuelana, che in una serie di
messaggi su Twitter ha scritto: I
popoli dAmerica devono chiedersi
perch si ha paura che la voce del
popolo venezuelano sia ascoltata
allO sa.
Intanto, mentre a Caracas resta
alta la tensione dopo gli scontri dei
giorni scorsi, il presidente Nicols
Maduro intervenuto ieri, in
unintervista, affermando che il Venezuela il Paese pi democratico dellAmerica latina e che non
c alcuna persecuzione nei confronti dellopposizione. In carcere
ha detto Maduro andr chi
viola la legge, la Costituzione; qui
in Venezuela c totale libert e il
Paese ha aperto le porte alla partecipazione politica, alla vera democrazia, alla libert di espressione
assoluta. Lerede di Chvez ha
poi denunciato che i due sindaci
dellopposizione arrestati mercoled
scorso avevano sostenuto apertamente il colpo di Stato contro il
suo Governo.

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


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un incontro tra il ministro della Giustizia, Jos Eduardo Cardozo, e il capo di Stato maggiore delle forze armate, generale Jos Carlos De Nardi.
Negli ultimi mesi come riferisce
la stampa locale a Rio de Janeiro i
trafficanti sono tornati ad attaccare le
favelas pacificate (38 in tutto, finora,
su oltre duecento). E sono state undici le vittime tra le forze dellordine
da quando, nel 2008, il Governo locale ha avviato operazioni contro i
gruppi dei narcotrafficanti per reprimere le violenze, anche in vista dei
Mondiali di calcio del prossimo giugno e delle Olimpiadi del 2016.
Il ministro Cardozo ha ribadito
che il Governo centrale non preoccupato per la situazione a Rio: Abbiamo un eccellente piano di sicurezza per qualsiasi situazione possa presentarsi.

Un militare in azione in una favela di Rio (LaPresse/Ap)

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Operazione
contro
le Farc
BO GOT, 22. Quattro guerriglieri delle Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) sono stati uccisi nel corso di un
raid aereo nel nord ovest della
Colombia. Lo ha riferito ieri
lesercito colombiano, precisando che lattacco avvenuto in
una zona rurale nellarea di Dabeiba, nella provincia di Antioquia, dove era stato individuato
un accampamento dei ribelli.
Uno dei guerriglieri uccisi, identificato come Johnny Quinto,
era ricercato per la partecipazione a un attacco avvenuto nel
2002 nella citt di Boyaja, dove
morirono 108 civili.
Dal novembre del 2012 sono
in corso a Cuba colloqui di pace
tra le Farc e il Governo colombiano, ma finora non si ancora
giunti a una formale dichiarazione di cessate il fuoco bilaterale. Cinque i principali punti in
agenda: politica di sviluppo
agrario integrale; partecipazione
degli ex guerriglieri alla vita politica; fine del conflitto armato;
soluzione al problema del mercato della droga; risarcimento
per le vittime delle violenze.
Ma, nonostante il dialogo, le
operazioni militari proseguono
ininterrotte.

Nasce la prima
Eurocamera
in Argentina
BUENOS AIRES, 22. Ununica
Camera di commercio in rappresentanza di alcuni Paesi europei.
questo il senso dellaccordo
firmato a Buenos Aires che segna la nascita della prima Eurocamera in Argentina, alla quale
partecipano le Camere di commercio di sei Paesi (Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna,
Svezia e Polonia). La nuova Eurocamera unistituzione che,
nella visione dei fondatori, dovr essere uno strumento di
coordinamento, progettualit e
moltiplicazione a disposizione
degli Stati membri e del tessuto
imprenditoriale europeo in Argentina. Tra gli obiettivi delliniziativa c anche lintenzione di
presentare alla Commissione europea progetti che possano rafforzare la collaborazione con
lArgentina e pi in generale
con il Mercosur (il mercato comune dellAmerica meridionale,
di cui fanno parte in qualit di
Stati membri Argentina, Brasile,
Paraguay, Uruguay e Venezuela)
in vista anche della firma di un
accordo di libero scambio.

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domenica 23 marzo 2014

pagina 3

Trentanove morti in un giorno

Ottiene la fiducia il nuovo Governo libanese

Tweet turchi in aumento nonostante loscuramento

Continua
londata
di attentati
in Iraq

Milizie ribelli siriane attaccano


lungo il confine turco

Il cinguettio
non si ferma

BAGHDAD, 22. LIraq continua a


non conoscere pace e ogni giono
il Paese costretto a confrontarsi
con veri bollettini di guerra. di
almeno trentanove morti il bilancio degli attentati e scontri a fuoco che si sono registrati ieri in
Iraq. Tra le vittime si conta anche
il generale Raghib Radhi Al
Omairi della polizia federale rimasto vittima di un attentatore
suicida che si fatto esplodere a
bordo di un camion bomba vicino ad Adheam, circa 120 chilometri a nord-est di Baghdad. Altri
due agenti di polizia e quattro
guardie del corpo di Al Omairi
sono rimasti uccisi nellattentato.
A Samarra, due agenti della
polizia federale sono stati uccisi
in un altro attacco vicino a un
posto di blocco. Tre miliziani e
due poliziotti sono invece morti
in scontri esplosi in sei villaggi
nella zona di Qaratapa, a nordest di Baquba. Inoltre sedici persone sono state uccise, tra cui dieci poliziotti, e ventinove sono state ferite a Sarha, dove i miliziani
hanno sferrato un assalto e preso
il controllo del villaggio, che si
trova nella provincia di Al Anbar.
Una cerimonia funebre infine
stata colpita da un attentatore
suicida a Ramadi, con un bilancio
di nove morti.

DAMASCO, 22. Offensive e controffensive si susseguono


sui fronti siriani, a conferma di una crisi sempre pi grave che lassenza di prospettive di soluzione politica e diplomatica lascia consegnata alle armi. Le formazioni ribelli, costrette a ritirarsi davanti allavanzata delle forze
governative nelle aree al confine con il Libano, sembrano invece attaccare in queste ore nel nord del Paese, nella zona al confine con la Turchia.
Fonti dellopposizione siriana, citate dallagenzia di
stampa turca Anadolu, riferiscono di unoffensiva del cosiddetto Esercito libero siriano, gruppo armato dellopposizione che combatte le forze regolari di Damasco, su
Kasab, localit frontaliera nella provincia di Latakia.

Secondo le fonti, uomini di guardia al confine sono


stati catturati dai ribelli. Alla frontiera libanese, intanto,
stata confermata la riconquista governativa di diverse
localit strategiche per bloccare i flussi di combattenti
da oltre confine.
La crisi siriana ha ripercussioni gigantesche sul Libano, non solo per le divisioni interne nel Paese tra sostenitori e oppositori del presidente siriano Bashar Al Assad, ma soprattutto per la presenza di centinaia di migliaia di profughi. A una situazione che si fa di ora in
ora pi difficile chiamato a dare risposte il nuovo Governo del primo ministro Tammam Salam, che proprio
ieri ha ottenuto la fiducia in Parlamento.

WASHINGTON, 22. La Casa Bianca


profondamente preoccupata
dalla messa al bando di Twitter in
Turchia. Il portavoce Jay Carney
lha definita una misura contraria
alla democrazia perch priva i cittadini di un sistema di comunicazione base. Ci opponiamo ha
dichiarato il portavoce a questa
restrizione di accesso allinformazione imposta al popolo turco, che
mina la sua capacit di esercitare le
libert di espressione e di associazione ed contraria ai principi di

Annunciata dai sei Paesi membri della Commissione del bacino del lago Ciad

Forza africana contro Boko Haram

un sistema di Governo aperto.


Contro la misura si schierata anche lUe e molti singoli Paesi europei.
Ma nonostante loscuramento
del sito, il numero di messaggi postati su Twitter dagli utenti turchi
non calato. Gli internauti hanno
infatti individuato molte tecniche
alternative per continuare a scambiarsi tweet. Il traffico risultato
addirittura superiore a quello dei
giorni precedenti come riferisce
la versione on line del quotidiano
Hurriyet con aumento del 33
per cento. Dalle ore 23 di gioved
alle 12 di venerd ci sono stati sei
milioni di tweet turchi, contro i 4,5
milioni del giorno precedente,
quando il bando non era ancora
stato introdotto. Ed aumentato
anche il numero degli utenti turchi,
da 1,49 milioni a 1,75 milioni.
Il Governo del premier Recep
Tayyip Erdoan ha motivato la decisione di oscurare Twitter, sottolineando che questa non deriva da
una mentalit proibizionista, ma
solo dallapplicazione di sentenze
di tribunali, come ha spiegato il
ministro delle Finanze, Mehmet
Simsek. Loscuramento ha aggiunto verrebbe revocato se
Twitter accettasse di nominare un
rappresentante in Turchia e di
bloccare i materiali che sono al
centro di indagini processuali sul
recente scandalo corruzione.

Due razzi
contro laeroporto
di Tripoli

Ancora scontri
armati
nel nord del Mali

TRIPOLI, 22. ancora emergenza


terrorismo in Libia, dove milizie
armate controllano buona parte
del territorio e rendono difficile la
transizione democratica nel Paese.
A riprova del clima di tensione
che si respira nel Paese lepisodio avvenuto ieri, quando due
razzi sono stati lanciati contro
una pista dellaeroporto di Tripoli, causando la sospensione di tutti i voli dello scalo.
Intanto, la petroliera che trasportava greggio illegalmente per
conto di un gruppo separatista
dellest e che stata bloccata dagli americani nel Mediterraneo
sar consegnata alle autorit di
Tripoli entro domani. Lo hanno
riferito fonti del Pentagono.
Esponenti del regime di Gheddafi
sarebbero coinvolti nella vicenda
della vendita illegale di greggio
da parte di un gruppo separatista
dellest libico. quanto ha dichiarato Khalid Al Sharif, un responsabile del ministero della Difesa libico. Le informazioni a riguardo sarebbero state fornite dal
figlio del defunto leader libico
Saadi Gheddafi, estradato nelle
settimane scorse dal Niger. Esponenti residenti allestero del passato regime avrebbero accordi per
la vendita di greggio indipendentemente da Tripoli con gli ex rivoluzionari che da tre mesi occupano i maggiori porti libici.

BAMAKO, 22. Non si fermano i


combattimenti che nel nord del
Mali vedono impegnate le truppe
francesi, un anno dopo la fine originariamente prevista per la loro
missione. Il ministro della Difesa
francese, Jean-Yves Le Drian, ha
parlato delluccisione nelle ultime
settimane di una quarantina di miliziani di gruppi armati di matrice
fondamentalista islamica, tuttora
attivi nellarea, come in altre del
Sahel. Secondo Le Drian, comunque, in Mali la guerra di liberazione terminata ed stata vinta,
anche se non invece ancora terminata la lotta al terrorismo in
questo Paese e nel nord del Niger. Il ministro francese ha, tra
laltro, confermato luccisione di
Ould Hamaha, considerato uno
dei principali capi del gruppo Al
Qaeda nel Maghreb islamico.

La scena di un attentato attribuito a Boko Haram nella citt nigeriana di Maiduguri (Afp)

YAOUND, 22. I ministri della Difesa


dei sei Paesi membri della Commissione del bacino del lago Ciad
(Cblt, nellacronimo francese), hanno stabilito ieri, a conclusione di un
vertice di due giorni a Yaound, la
capitale del Camerun, la costituzione di una forza multinazionale. Lo
scopo migliorare la sicurezza in
una vasta area africana, in Nigeria e
non solo, minacciata dal gruppo armato di matrice fondamentalista
islamica Boko Haram, ma anche
crocevia di miliziani di diversa natura e del traffico di armi. Lincarico
formale assegnato alla futura forza
multinazionale di assicurare la pace e la sicurezza nel bacino del lago
Ciad per garantire la libera circolazione delle persone e dei beni, cos
come lo sviluppo economico e sociale della regione.
Il ministro camerunense Edgard
Alain Mebe Ngoo ha confermato il
contributo del suo Paese alla futura
forza con settecento soldati che saranno dispiegati allestremo nord del
Paese, lungo i porosi confini con le
instabili regioni settentrionali della

Accordo di confine
tra Luanda e Brazzaville
LUANDA, 22. I Governi dellAngola
e della Repubblica del Congo hanno trovato un accordo sulla demarcazione del confine comune nei
pressi di una localit teatro, nei mesi
scorsi, di incidenti armati che avevano coinvolto unit militari di entrambi i Paesi, minacciando di innescare una nuova crisi in unarea comunque da sempre critica. Lintesa
stata sottoscritta nella capitale angolana Luanda dal ministro degli Esteri locale, Georges Rebelo Pinto Chikoti, e dal suo omologo congolese
Basile Ikouib.
Laccordo riconosce la sovranit
di Brazzaville su Pangui, una cittadina del distretto di Niari teatro a
ottobre di unincursione di truppe
angolane che aveva portato alla cattura di oltre cinquanta militari congolesi. Di contro, lintesa stabilisce
lappartenenza allAngola della localit di Miconje, a sua volta teatro di
scontri armati.

Sul piano politico, prevista la


revoca di tutte quelle misure che per
mesi hanno ostacolato il movimento
di persone e merci attraverso il confine, mettendo fine a una situazione
che aveva provocato pesanti conseguenze economiche per entrambi i
Paesi e, soprattutto, per le popolazioni locali delle zone di frontiera.
Sugli incidenti di ottobre le ricostruzioni fornite dalle autorit di
Brazzaville e di Luanda sono state
differenti.
Di certo, comunque, si era riaccesa una forte tensione nellarea frontaliera congolese con la Cabinda,
lenclave petrolifera angolana, dove
sono presenti formazioni ribelli contro le quali in passato le forze militari di Luanda hanno condotto diverse operazioni. Molte fonti hanno
espresso la convinzione che tali formazioni ribelli godessero dellappoggio implicito delle autorit di
Brazzaville.

Nigeria, quelle dove opera Boko


Haram, responsabile da quattro anni di sistematiche violenze che hanno provocato migliaia di morti, in
massima parte civili. Il Camerun
ha deciso di contribuire alla forza
multinazionale mettendo a disposizione un battaglione di settecento
uomini, ma crediamo che ogni Paese
dovr mantenere le rispettive truppe

Ucciso in Darfur
un operatore
della Croce rossa
KHARTOUM, 22. Un operatore
del Comitato internazionale
della Croce rossa (Cicr), il sudanese Najmaddin Salih Musa
Bishara, stato ucciso ieri ad
Al Fashir, nella tormentata regione occidentale del Darfur.
A quanto riferito dal Cicr stesso, la vittima, che lavorava come magazziniere, sarebbe stato
colpito da un proiettile vagante mentre tornava a casa dal
lavoro in automobile. Le circostanze esatte dellepisodio devono ancora essere chiarite.
Nel Darfur non trova ancora soluzione il conflitto civile
che si protrae da undici anni e
che soprattutto nella sua prima fase ha provocato centinaia
di migliaia di morti e una delle maggiori emergenze umanitarie di sempre, con tre milioni
di profughi.
Lo scorso 16 febbraio, un altro dipendente del Movimento
internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa era
stato ucciso in Sudan in seguito allesplosione di una mina
nel Kordofan meridionale, un
altra delle regioni sudanesi
teatro di conflitti armati. Il
Cicr presente in Sudan dal
1978. Attualmente, risponde in
primo luogo alle esigenze provocate dalle crisi belliche, fornendo acqua potabile, cibo,
sementi e attrezzi, ma opera
anche per ristabilire i contatti
nelle famiglie separate in seguito ai combattimenti.

allinterno dei propri confini, ha


detto peraltro Ngoo. Rivolgendosi
ai ministri dei sei Stati membri
Camerun, Ciad, Niger, Nigeria, Libia e Repubblica Centroafricana
il segretario esecutivo della Cblt, Sanusi Imran Abdullahi, ha invitato i
partner a rendere operativa in tempi
brevi la forza multinazionale che
avr un mandato di un anno e che
sar diretta per un periodo transitorio di sei mesi dalla Nigeria. Al colonnello camerunense Ndougou
Hypolite Jean stato affidato il
coordinamento della struttura incaricata di monitorare lattuazione della
forza. Altri dettagli sullorganizzazione e il funzionamento delliniziativa militare regionale saranno stabiliti durante un nuovo vertice che si
terr nei prossimi mesi a Niamey, la
capitale del Niger.
Fonti di stampa locale citate dalla
Misna, lagenzia internazionale delle
congregazioni missionarie, sottolineano peraltro che si tratta, per ora,
soltanto di impegni scritti, in attesa
che donatori stranieri e altre organizzazioni regionali del continente

africano sblocchino i fondi necessari. Tra laltro, non stato stimato,


almeno in via ufficiale, il costo
delliniziativa militare concordata a
Yaound che appunto dovr ancora aspettare per sei mesi, quando si
terr il vertice dei capi di Stato e di
Governo della Cblt in Niger, scrive
il Journal du Cameroun. Da parte sua, il sito della rivista Africa Report parla di un possibile contributo
della Francia, gi impegnata militarmente in Mali e Repubblica Centroafricana.

Nascer in Sud Africa


lospedale pediatrico Nelson Mandela

Epidemia
di febbre emorragica
in Guinea
CONAKRY, 22. Una cinquantina di
casi di febbre emorragica di origine
non ancora accertata, 29 dei quali
mortali, sono stati registrati in Guinea. Lepidemia ha colpito in particolare la provincia sudorientale di
Nzerekor, caratterizzata dalle sue
vaste foreste. I primi episodi riscontrati risalgono al mese scorso, e ormai neppure la capitale Conakry
risparmiata dallemergenza.
Secondo un portavoce del ministero della Sanit, Sakoba Keita, i
test di laboratorio condotti in Francia per cercare didentificare il virus
non hanno finora prodotto risultati
concludenti. Lalternativa dovrebbe
comunque essere tra lebola e la febbre di Marburg, causate da agenti
patogeni molto simili, entrambi tra i
pi virulenti tra quelli in grado di
colpire gli esseri umani.

Un momento della cerimonia a Johannesburg

JOHANNESBURG, 22. stata posta a


Johannesburg la prima pietra
dellospedale pediatrico Nelson
Mandela, dedicato al presidente sudafricano scomparso lo scorso 5 dicembre. La struttura, che dovrebbe
essere operativa allinizio del 2017,
curer i bambini affetti da patologie
complesse con lobiettivo di diventare un punto di riferimento pediatrico in Africa australe. In tutto il
continente esistono solo due ospedali pediatrici, uno a Nairobi e laltro al Cairo. Lidea nata sempli-

cemente mentre con Nelson Mandela eravamo al capezzale di un


bambino ammalato che non sopravvissuto. Poi abbiamo avuto una
lunga conversazione sulle cure pediatriche e su come potrebbero essere attuate diversamente, ha detto
Sibongile Mkabela, direttrice della
futura struttura che avr 220 posti
letto. Per il Sud Africa, dove laccesso a cure mediche spesso molto costoso, si tratta del primo ospedale specializzato privato, ma non a
scopo di lucro.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

domenica 23 marzo 2014

Dicibilit di Dio secondo Dante

Nel suo lungo spostamento il Pontefice


ebbe loccasione di visitare
numerose popolazioni e parrocchie nella penisola e in Francia
Destando ovunque entusiasmo

La prima parola
di Adamo
sommo bene che poi ha cercato fuori
da se stesso tra le fronde del creato,
ignificare il trascendente condannandosi a uno stato di esilio
nella
natura
stessa esistenziale, sottolineato da come
delluomo: nel suo tratta- il pellegrino Dante si rivolge a lui
to linguistico De vulgari quando lo incontra: O pomo che
eloquentia, Dante afferma maturo/solo prodotto fosti (Para(contraddicendo la Genesi) che al diso, XXVI, 91-92).
Adamo era egli stesso la mela
momento della sua creazione Adamo parl, e che la sua prima parola che poi, attraverso uneclissi di cofu necessariamente un nome di Dio noscenza di s (orgoglio, illusione
(El), o come domanda o come di unesistenza autonoma, autosuffirisposta, e come grido di gioia, per ciente, finita), ha bramato come alglorificare Dio, e come segno della tro. Il riferimento ad Adamo come
pomo il culmine di una lunga
divinit in noi.
Per usare la bella espressione di meditazione dantesca sul pomo: gi
Giuseppe Mazzotta, per Dante il nel Convivio del poeta, il pomo emlinguaggio umano intrinsecamen- blematicamente il primo desiderio
te teologico, un movimento di pre- del bambino nella sua ricerca della
ghiera e di lode che
un porsi ai margini
dellabisso, dellabbandono di s. La poesia
il limite della lode, e
la lode lo della poesia, in un circolo infiPubblichiamo stralci di una relazione
nito, una fusione di sapresentata nel corso del convegno Dantes
cro e profano, che inIntellectual Formation che si svolto al
sieme affrontano il miNotre Dame Center di Roma per iniziativa
stero ultimo dellesidellUniversitys Devers Program in Dante
stenza, della vita e delStudies e dellOffice of Research and Italian
la morte. La preghiera
Studies.
non una rappresentazione della realt, bens unespressione di
gratitudine e di lode
che attua una realt, che rende rea- felicit (IV, XII, 16); nel Purgatorio, il
le ci che significa senza mediazio- pellegrino, conquistato dal nome di
ne: come la Commedia stessa, la tra- Beatrice come (...) fanciul (...) ch
sfigurazione della poesia della lode vinto al pome (XXVII, 45), rientra
nella teodia (Paradiso, XXV, 73), la nellEden ribaltando il modo in cui
preghiera costituisce il ponte tra Adamo lo ha perso. Il trionfo di
Cristo con cui iniziano i canti
del Cielo delle stelle fisse viene presentato come tutto il
frutto / ricolto del girar di
queste
spere
(Paradiso,
XXIII, 20-21); tali canti culminano nellarchetipo di quel
frutto, il pomo Adamo.
Il pomo la vera conoscenza
di s, lautorivelazione del divino
come nientaltro che se stessi, come
Francesco
lessere del proprio essere. Adamo
Messina
spiega che la cacciata dallEden
Adamo
non stata causata dallaver effetti(1929)
vamente mangiato la mela: Or, figliuol mio, non il gustar del legno
/ fu per s la cagion di tanto essilio, / ma solamente il trapassar del
segno (Paradiso, XXVI, 115-117). Il
trapassar del segno non significa
solo superare un confine, ma anche
violare, trasgredire un segno: le due
cose sono un tuttuno.
Attraverso leclissi della consapevolezza e dellamore dentro di s,
Adamo ha sfigurato se stesso come
segno o rappresentante del divino,
il che ha significato allo stesso tempo cercare inutilmente pi dai sensi, dal mondo, dalla spiegazione, di
quanto essi possano dare.
Le cose finite non possono saziare
listinto delluomo per linfinit, per
labbracciare lintera realt come se
stessi, per quanto si cerchi di divorare il mondo attraverso i sensi. N il
mondo pu fornire una soluzione al
mistero della vita, poich, come ha
osservato Wittgenstein, non come il mondo , il mistico, ma
che esso (...). I fatti contribuilesilio esistenziale nella selva oscu- scono tutti solo a porre il problema,
ra e la candida rosa, attraverso una non a risolverlo. Il pomo-Adamo
conoscenza sempre pi profonda di definisce il suo assaggio come il
s, in un processo che rinnova il gustar del legno, la delusione amara, non nutriente, di aver trapassamondo.
Nel Paradiso (XXVI), Adamo ci to/violato il segno, intrinseco a tutto
dice che allinizio ha chiamato Dio il ricercare e il divorare degli uomiI, ma che poi gli uomini hanno ni, nato dallorgoglio, dallillusione
chiamato il sommo bene El. Qual- dellio finito autosussistente.
siasi cosa possa significare
questo
cambiamento,
nel
Per quanto si cerchi
vernacolo
italiano
non pu che evocadi divorare il mondo attraverso i sensi
re un cambiamenle cose finite non possono saziare
to nella percezione
listinto delluomo per linfinit
teologica, laddove
Dio non pi visto
come prima persona
soggetto che la
base intima di tutti i soggetti in priLegno, trapassar del segno,
ma persona (cfr. Paradiso XXIX, 13- naturalmente sono espressioni che
15), bens come terza persona og- evocano lUlisse dantesco, che nel
getto (Vittorio Montemaggi).
suo legno (barca) ha trapassato il seQuesto cambiamento indica un gno delle Colonne dErcole, cercanvenir meno della conoscenza di s, do la conoscenza (valore e canounalienazione o alterit rispetto al scenza) attraverso un poco di
divino, in quanto lio umano non esperienza in pi, esplorando il
designa pi la pura consapevolezza mondo nei pochi giorni che rimao lessere, la fonte e il referente ultinevano ai suoi sensi (Inferno, XXVI,
mo di ogni possibile io, non
97-120).
pi una cosa sola con essa. Il nome
Il legno dellavidit insaziabile e
di Dio instabile perch gli uomini
della futile ricerca della conoscenza
sono segni instabili del divino.
Il fatto che lo stesso Adamo fos- di Ulisse trovano una risposta nel
se frutto del giardino della creazio- legno del sacrificio di s, della crone, immagine e incarnazione del ce (Paradiso, XIX, 105).
di CHRISTIAN MOEVS

Il viaggio di Pio

Vincenzo Camuccini, Ritratto di Pio

VII

(1815, particolare)

VII

in Francia

Alle frontiere
della pace

sdegnando musei e occasioni di Roma chiuse in qualche modo se non per le allusioni alla rivovita culturale, e incontrando la questo periodo tormentato.
luzione e alle sue vittime. In
l libro di Jean-Marc Tic- popolazione e le rappresentanze
Si pu ravvisare analogia fra realt, sia secondo fautori che dechi Le Voyage de Pie VII diplomatiche. E tuttavia il lungo un tale susseguirsi di alti e bas- trattori del viaggio (e secondo
Paris pour le sacre de Na- viaggio resta come sommerso in si e la parabola ascendente e di- una frase rivolta da Pio VII allo
polon (1804-1805). Reli- un paesaggio i cui rilievi circo- scendente (sempre secondo una stesso dotto abate), la premura
gion, politique et diplomatie
certa visione della storia) del Pontefice si concentrava sullo
(Paris, Honor Champion, 2013,
di Pio VII? In quali termi- stato spirituale della popolaziopagine 599, euro 105, premessa di
ni va misurato il succes- ne. N si tratt soltanto, e grosGli
otto
dragoni
a
cavallo
Jacques-Olivier Boudon) si inseriso pontificio? Ticchi con- solanamente, di singole ritrattasce nellampio filone che vede lo
fessa che il progetto inizia- zioni (che pure vi furono), quanassegnati come scorta in Etruria
studioso francese impegnato da
le era di approfondire lin- to di un diffuso progetto di rinon
affiancavano
la
carrozza
decenni sui bons offices dei Pontedagine sulla seconda for- conciliazione e di pace che acfici in favore della pace mondiale,
zata trasferta francese di compagn il Papa per tutto il
per non impedire
culminando nel volume dello
Papa Chiaramonti, depor- viaggio, secondo la preghiera rela
benedizione
al
popolo
stesso Ticchi Aux frontires de la
tato nellestate 1809 e de- citata ogni mattina a partire dalla
paix: bons offices, mdiations, arbitenuto prima a Savona e messa celebrata sabato 3 novemdurante il viaggio
trages du Saint-Sige 1878-1922
poi a Fontainebleau sino bre, allindomani della partenza,
(cole franaise de Rome, 2002).
al 1814.
a Viterbo nella cappella di santa
Se i viaggi a Mosca dei monsiDecisiva si rivelata la
Rosa: In viam pacis et prosperignori Serafino Vannutelli e Anto- stanti comprendono da un lato la scoperta di una cronaca assai dettatis dirigat pontificem nostrum
nio Agliardi (rispettivamente 1883 firma del concordato 1801, dallal- tagliata del primo viaggio, redatta
e 1896, pontificato di Leone XIII) tro le delusioni legate alla depor- dallabate Francesco Cancellieri. Pium omnipotens et misericors
vengono accostati anacronismo tazione dello stesso Pio VII nel Letterato di formazione gesuitica, Dominus, et angelus Raphael codichiaratamente ardito alle co- 1809, o ancora il Congresso di Cancellieri fu scelto come segre- mitetur cum eo in via, ut cum
siddette nunziature volanti di Vienna.
tario particolare dal cardinale pace, salute et gaudio revertatur
Paolo VI nellEuropa dellest,
Una trasferta di tale portata Leonardo Antonelli, collaboratore ad propria.
Gli otto dragoni a cavallo asseineccepibile il criterio che condu- era per giunta inusitata se si ec- di fiducia di Pio VII (e gi di Pio
ce Ticchi a spaziare con lindagi- cettua, su un piano totalmente VI) in tema di rapporti interna- gnati come scorta allingresso nel
regno di Etruria avevano lordine
ne archivistica, non
di precedere o seguire la carrozza
tralasciando alcuna
abbondantemente provvista di
sede documentaria
vetri ma mai di affiancarsi al
per quanto periferiPapa, per causa della benedizioca, per allargare
ne che consueto dare al popolo
spiragli sfuggiti alla
cammin facendo.
storiografia accademica o frettolosaPassando per Firenze (dove si
mente archiviati, nelregistra la guarigione miracolosa
la peggiore acceziodi una carmelitana), Modena,
ne del termine. il
Parma, Torino (dove il Papa vecaso del viaggio a
nera la Sindone) e Lione, di
Parigi intrapreso nel
frontiere Pio VII ne attravers
novembre 1804 da
parecchie: non solo quelle terriPio VII, allora poco
toriali e politiche e sociali (basta
pi che sessantenne,
unocchiata allinstabile scacchiein risposta al desidere filoborbonico o filofrancese),
rio di Napoleone
ma anche le non poche voci
Bonaparte, espresso
scettiche o decisamente critiche
alquanto
informalche ne avversarono lattuazione
mente, che il Papa
(accuse di opportunit politica
assistesse alla sua inarrivarono qua e l pure a livello
coronazione.
popolare).
Jacques-Louis David, Incoronazione di Napoleone (1805-1807, particolare)
Non credendo a
Papa Chiaramonti reag dimouna storia disegnata
strandosi non alieno alle sfide; e
per picchi e avvalladovette produrre lo stesso effetto
menti, n tanto meno per eclissi, diverso, lepoca avignonese. Un zionali, fortemente voluto da Pa- in alcuni del suo seguito, che suTicchi stato incuriosito dal rela- precedente prossimo fu, in qual- pa Chiaramonti nella cerchia pi
perarono iniziali titubanze legate
tivo silenzio storiografico intorno che misura, il viaggio di Pio VI a stretta al seguito della delicata
allet, alla salute e alle oggettive
a un evento molto pi esteso, nel Vienna nel 1782. Papa Braschi si missione estera. Perdutosi lorigicomplessit della trasferta, inclutempo e nello spazio, del couron- era recato in Austria di propria nale, la ricerca stata condotta
so Cancellieri. Il quale, docunement immortalato da Jacques- iniziativa, malgrado le reticenze sul manoscritto 2131 della Bibliomentatosi a dovere per il compiLouis David quadro che il Pa- dellimperatore Giuseppe II, per teca Angelica di Roma, che una
to che gli era stato assegnato, fu
pa e il seguito ebbero modo di appianare le difficolt legate alle copia di buon livello redatta
vedere. Viaggio meticolosamente demaniazioni, ed era rimasto nel- dallerudito perugino Serafino capace di restituire un filmato
dellepoca ricco di persone e detpreparato, che si protrasse per la capitale degli Asburgo dal 22 Siepi.
Laspetto politico non quasi tagli, che va oltre levento e lo
pi di sei mesi, dal 2 novembre marzo al 22 aprile. Anche allora,
contestualizza.
mai
menzionato
da
Cancellieri,
1804 al 16 maggio 1805, e rappre- bench limperatore non avesse
sent soprattutto per il Pontefice ceduto in quasi nulla, una folla
loccasione di visitare numerose immensa si era assiepata per ricepopolazioni e parrocchie transi- vere la benedizione papale. Lo
tando nella penisola e in Francia, scrive limperatore a suo fratello,
riconciliandosi ad esempio piena- il granduca di Toscana Pietro
mente sulla via del ritorno con il Leopoldo, il quale giudica impervescovo di Pistoia dopo il sinodo donabile e scandaloso latteggiadel 1786, e destando ovunque un mento del Pontefice. Com noto,
entusiasmo molto al di l del ce- Pio VI fu poi deportato e acclaAltro che simbolo della superbia umana che si contrappone
mato anche durante questo serimoniale.
al Creatore, Prometeo stato fino allIlluminismo un
A Parigi il Pontefice rimase condo forzato viaggio e lasci
precursore di Cristo. E come tale va riscoperto. La
molto pi a lungo di quanto la la vita a Valence. La successiva
provocazione giunge da un articolo di Andrea Vaccaro
circostanza richiedesse, non di- traslazione delle sue spoglie a
pubblicato sullAvvenire del 22 marzo. Ancora oggi, si
legge, il mito di Prometeo continua a ispirare espressioni
artistiche e variazioni intepretative, eppure nella cultura
contemporanea sembra essersi cristallizzato, anche
linguisticamente, il solo significato di auto-salvezza umana in
chiave anti-religiosa. Questa lettura aggiunge Vaccaro
non pu non suscitare, teologicamente, dispiacere e disagio,
VI
specie nel ricordare con nostalgia i bei tempi antichi che
videro la profonda amicizia tra Ges (leggasi: i cristiani) e
Prometeo, la cui figura era a tal punto simbolo cristiano
Il 4 dicembre 1968 usciva nelle edicole italiane il nuovo quotida accompagnare e proteggere il viaggio nellaldil in
diano cattolico Avvenire, risultato della fusione tra LItalia
numerosi fronti di sarcofago. Tutto cambiato nel
e LAvvenire dItalia. Oltre che segnare una tappa nella storia
Settecento, quando in un crescendo ateistico che
del giornalismo, levento costitu anche una pagina importante
dallIlluminismo giunge fino a noi, si staglia il Prometeo di
nella storia della Chiesa italiana. Importante, ma poco conosciuVoltaire simbolo di eterno divorzio tra la la Terra e il
ta: ed questo vuoto che il volume di Eliana Versace, Paolo VI e
Cielo. Cos, conclude lautore dellarticolo, Prometeo, da
Avvenire (Roma, Studium, 2013, pagine 187, euro 16,50) vuole
prefigurazione di Cristo elargitore di doni, si trasformato
colmare. Autentico fondatore del giornale, Papa Montini non gli
nellAdamo disobbediente che vuol diventare onnipotente a
fece mancare mai il sostegno, ritenendolo indispensabile strudispetto di Dio, suscitandone lira.
mento di evangelizzazione.
di ISABELLA FARINELLI

Prometeo cristiano

Paolo

e Avvenire

Notre Dame

LOSSERVATORE ROMANO

domenica 23 marzo 2014

Il catalogo divenuto un reference-book


Gli antiquari di tutto il mondo
per stabilire la rarit di un esemplare
precisano se presente o meno
nella biblioteca torinese

Luigi Einaudi
presidente della Repubblica Italiana
ricevuto da Papa Pio XII
(15 dicembre 1948)

Che fortuna
quella borsa

Cinquantanni della Fondazione Einaudi

Cervelli in palestra

di LUCETTA SCARAFFIA

Una raccolta libraria di 245.000 titoli

di SILVIA GUIDI
Tempo di anniversari per la Fondazione
Einaudi, che il 24 marzo celebra il 140
della nascita del fondatore e i primi cinquantanni della sua attivit; abbiamo fatto qualche domanda ad Amalia De Luigi,
responsabile della biblioteca, dopo una
veloce (e necessariamente silenziosa, per
non disturbare il lavoro dei tanti studiosi
presenti) visita guidata che ha svelato la
prospettiva neobarocca della suggestiva
scalinata di Palazzo DAzeglio a Torino,
dove la fondazione ha sede dal 1970. Un
luogo dove ordine, rigore e sovrabbondanza decorativa vivono fianco a fianco illuminandosi a vicenda, riflettendo, daltra
parte, la cifra caratteristica della citt, dove la trama ortogonale delle strade sovrastata dalla fuga ellittica delle cupole
barocche, e la sobriet illuminista rassicurante e borghese
della lunga teoria dei
portici convive con la
ricchezza
vertiginosa
del santuario della
Consolata.

dios de Mxico en Italia e, dopo la sua


chiusura, ha acquisito i volumi della sua
biblioteca. Cos pure il rapporto di collaborazione con il Collegio de Mxico continua a favorire lo scambio di pubblicazioni. Sin dai primi anni ci sono stati molti
studiosi tra cui Marcello Carmagnani,
oggi sovrintendente della Biblioteca e
membro del Comitato scientifico interessati alla storia economica e politica
dellAmerica Latina che hanno collaborato
con la fondazione e hanno segnalato volumi interessanti da acquisire. La collaborazione prosegue e la Biblioteca continua ad
aggiornare la sezione latino-americana.
Anche le mostre documentarie che allestite
non sono dedicate solo al fondatore.
Cerchiamo di valorizzare al massimo il
patrimonio dellArchivio storico e della
Biblioteca. In questo momento visitabile

Gli aneddoti curiosi non


mancano anche in una
vita tranquilla e apparentemente
prevedibile
come quella di Luigi Einaudi; di qualcuno resta
traccia anche nella corrispondenza.

Avete anche un gran numero di volumi


sullAmerica Latina.
Lorigine del fondo che conta oggi oltre
15.000 volumi ha diverse ragioni: Roberto,
il secondogenito di Luigi Einaudi, di professione ingegnere ha svolto la sua attivit
lavorativa quasi interamente in Argentina,
tessendo relazioni culturali interessanti per
la fondazione dedicata a suo padre. E
Luigi R. Einaudi, il primo nipote di Luigi
Einaudi, figlio di Mario (che si era trasferito in America dal 1933), stato ambasciatore per gli Stati Uniti dellO rganizzazione per gli Stati Americani, contribuendo a sua volta a favorire linteresse e le relazioni culturali della fondazione con i
Paesi latino-americani. Per alcuni anni, la
fondazione ha ospitato il Centro de estu-

chi di prestigio
presso la Banca
mondiale, il Fondo
monetario internazionale, la Banca
dItalia, le Commissioni dellUnione europea oppure
insegna in universit italiane o straniere o, ancora, dirige o collabora con musei,
istituti culturali, biblioteche e archivi. Tra
i pi noti ricordo Franco Bernab, amministratore delegato di Telecom Italia,
Francesco Forte (gi ministro delle Finanze e per il Coordinamento delle politiche
comunitarie), Ernesto Galli della Loggia
storico ed editorialista del Corriere della
Sera. Galli della Loggia fu borsista della
fondazione nel 1971 e lavor su una ricerca
sul tema Il commercio estero dellItalia
nel periodo dellindustrializzazione
(18261914). Anche in seguito mantenne i rapporti
con la fondazione e
specialmente con Mario
Einaudi,
primogenito
dello statista.
Nonostante questo, per,
lapporto economico delle
istituzioni pubbliche diminuito sempre di pi
nel corso degli anni.

Einaudi amava leggere i libri, ma anche


collezionarli. Nel 1926
aveva comprato dal libraio inglese Kashnor
la prima edizione di
An Essay on the Principle of Population di
Thomas Malthus, un
Lo scenografico scalone della biblioteca progettato da Tommaso Buzzi
volume del 1798. Evidentemente la moglie
Ida si era lamentata
della spesa, perch per dimostrarle che si la mostra dedicata a Piero Sraffa, allievo
era trattato di un buon investimento si era di Einaudi (con cui rimase in contatto per
fatto spedire qualche giorno dopo una let- tutta la vita) e membro del Comitato
tera su carta intestata dal libraio: Kashnor scientifico della fondazione nei suoi primi
assicurava che sarebbe stato disponibile a anni. Uno degli economisti pi interessanriacquistare in qualsiasi momento quel vo- ti del XX secolo, amico intimo di John
lume, venduto per 16 sterline, per la som- Maynard Keynes, Ludwig Wittgenstein e
ma di 18 sterline. Un espediente per rista- Antonio Gramsci.
bilire la pace familiare.
Unottima palestra per allenarsi a pensare.
Non nel fondo Einaudi diventata una
La maggior parte degli ex-borsisti della
formula quasi proverbiale nel mondo dellanfondazione ricopre o ha ricoperto incaritiquariato librario: sinonimo di introvabile.
Il nostro catalogo divenuto negli anni
un reference-book per i librai antiquari di
tutto il mondo che, indicando nei loro cataloghi la sigla Einaudi oppure not in
Einaudi, stabiliscono la rarit dellesemplare. La Biblioteca della fondazione, nata
con la donazione da parte della famiglia
di circa 70.000 libri e opuscoli, nel corso
dei suoi cinquantanni di vita ha continuato ad accrescersi fino a comprendere oltre
245.000 titoli. Tra i tanti fondi ricevuti in
dono ci sono i libri appartenuti a Filippo
Arrigo, Piero Bairati, Francesco Forte, Alberto Geisser, Roberto Michels, Francesco
Saverio Nitti, Franco Venturi, e al Centro
Studi della Fiat e al Centro de Estudios
de Mxico en Italia. Le acquisizioni degli
ultimi due anni sono arrivate da docenti
universitari che avevano frequentato la
fondazione, o dai loro eredi.

pagina 5

Ma aumentato il
sostegno da parte della
San Giacomo Charitable Foundation, legata
alla famiglia Einaudi.
La fondazione, pur con
personale ridotto rispetto al passato, ha
ampliato lorario di
apertura a dieci ore al
nel 1953
giorno, ed stato costantemente assicurato
laggiornamento della
biblioteca che attualmente dispone di oltre 245.000 volumi e circa 3.700 riviste;
siamo uno dei pochi centri di cultura,
pubblici e privati, che provvedono allaggiornamento delle raccolte di scienze sociali con respiro internazionale. E tutto
questo senza dimenticare il vivaio delle
nuove generazioni di studiosi, con borse
di studio e convegni. In cinquantanni sono stati assegnati oltre milleduecento contributi che hanno permesso a studenti italiani e stranieri di proseguire gli studi in
universit europee e americane. E proprio

ai giovani verr dedicato il prossimo convegno che la fondazione organizzer a ottobre per celebrare il suo cinquantesimo
anno di attivit.
Un altro capitolo non molto noto della vita
di Einaudi riguarda la sua amicizia con Papa Pacelli. Mi diceva che lunico incontro da
presidente della Repubblica con un capo di
Stato, fuori dalle mura del Quirinale, stato
proprio quello con Pio XII. E un bibliofilo
come lui non poteva certo restare indifferente
davanti ai tesori custoditi dalla Biblioteca
vaticana.
Lincontro con Papa Pacelli avvenuto
nel 1948, il 15 dicembre; in quelloccasione Einaudi fu insignito
dellOrdine supremo di
Cristo. Qualche anno dopo, consultando le offerte
di antiquariati francesi e
in seguito a visite fatte di
persona a librerie ricche di
pezzi rarissimi, come raccontano i suoi biografi,
aveva deciso di procurarsi
le Ephmrides du citoyen,
ma i prezzi del mercato gli
apparivano, ed erano effettivamente, astronomici, cos
che decise di ottenerli in
un altro modo, pi complesso ma pi conveniente,
proprio grazie allamicizia
con Papa Pacelli. Un esemplare del giornale dei fisiocrati in ottimo stato di
conservazione custodito dalla Biblioteca
vaticana fu concesso in prestito grazie a
una speciale autorizzazione di Pio XII
dallallora prefetto della biblioteca, poi
cardinale, Anselm Albareda. Einaudi riusc cos a far fotografare da un suo collaboratore tutti i volumi. Dopo mesi e mesi
di lavoro, le fotocopie vennero rilegate in
pergamena e gelosamente custodite assieme alloriginale, fin quando ve ne fu bisogno, in uno speciale ambiente, di cui solo
lui aveva la chiave. Oggi questi 87 volumetti sono custoditi nella biblioteca della
fondazione.

Quando, da poco laureata, ho fatto


domanda per ottenere una borsa di
studio dalla Fondazione Einaudi di
Torino, non pensavo tanto alla
possibilit di venire finanziata per
svolgere un lavoro di ricerca ma,
soprattutto, alla possibilit di essere
accolta in quel bellissimo palazzo
palazzo dAzeglio che una
imponente ristrutturazione aveva
trasformato in un luogo perfetto per
studiare. Non solo limponente edificio
neoclassico conteneva la splendida
biblioteca di Luigi Einaudi, arricchita
da continue acquisizioni, e collezioni di
riviste internazionali, in locali ampli e
luminosi, con tavoli di legno chiaro, ma
a ogni borsista veniva assegnato uno
studio, talvolta condiviso con un
collega. Anche queste stanze erano
arredate in stile moderno, bianco e
luminoso, con telefono, scrivania,
libreria e la possibilit non solo di
conservare libri propri ma anche di
portare nella propria libreria i libri della
biblioteca di cui si faceva uso pi
frequente. La libreria era quasi tutta
aperta, cio i ricercatori si prendevano i
libri da soli, e cos ogni volta avevano
occasione di scoprire altri volumi,
magari ancora sconosciuti. Aggirarsi per
quella biblioteca costituiva in s
unavventura culturale, anche grazie alla

possibilit di consultare un gran


numero di riviste. Proprio per quello, e
per le chiacchiere con i miei colleghi
degli studioli vicini, magari accanto alla
macchinetta del caff, per me gli anni
trascorsi allEinaudi dove cera
obbligo di frequentare la sede torinese,
e di studiare sotto locchio benevolo ma
severo di Roberto Einaudi sono stati
anni straordinariamente ricchi e
formativi. A questo si aggiungeva il
fatto che a ogni ricercatore era
attribuito un professore come tutor, che

Conservazione e innovazione
Le origini della Fondazione intitolata a Luigi Einaudi risalgono agli ultimi anni della sua vita e si fondano sulla sua
volont di creare strumenti per sostenere nuove generazioni
di studiosi. I beni lasciati da Einaudi consistono nella sua
elaborazione intellettuale, nei materiali raccolti nel corso di
un lungo operare, a cominciare dalla ricca biblioteca, e nelle
borse di studio da lui stanziate nel 1959. Sono questi gli elementi di base intorno ai quali nata listituzione.
Latto costitutivo fu siglato a Torino il 22 luglio 1964. Dopo qualche anno di sistemazioni provvisorie, lavvocato
Gianni Agnelli offr in comodato duso lattuale sede di Palazzo dAzeglio, dove la Fondazione si trova dal 1970. La dotazione di base era composta dalla grande biblioteca di circa
70.000 volumi creata durante una vita di studi. Uno degli
obiettivi che animano dalle origini la Fondazione quello di
mettere a disposizione della comunit questo grande patrimonio e, seguendo la volont di Einaudi, evitare la mera
conservazione del lascito, che stato reso attivo come risorsa
per favorire formazione, ricerca e rinnovamento nellambito
delle scienze sociali.
Il nucleo einaudiano si arricchito negli anni dei lasciti di
altri studiosi e ha continuato a crescere, attraverso acquisti e
altre donazioni, fino ad arrivare oggi a oltre 245.000 volumi,
con alcune sezioni estremamente specializzate e uniche in
Italia, come quella sullAmerica Latina che si aggira sulle
15.000 unit. Si tratta di una delle biblioteche di maggiore
importanza nel campo delle scienze sociali. La Fondazione,
oggi diretta da Enrico Filippi, mantiene vivo questo patri-

monio rendendolo fruibile, garantendo la consultazione continuata per dieci ore al giorno.
Lemeroteca custodisce oggi 3.389 periodici italiani e stranieri. Conserva e prosegue lacquisto di diverse collezioni sin
dalla loro nascita, alcune delle quali con oltre cento anni di
vita. Il numero delle testate che vengono seguite di 682,
delle quali circa il sessanta per cento viene acquistato. LArchivio storico si arricchito negli anni di successive acquisizioni che hanno seguito diverse direttrici: archivi di personalit i cui eredi scelsero la Fondazione per destinare i fondi o
archivi di impresa.
Attualmente la Fondazione, pur risentendo dei problemi
finanziari comuni alla generalit delle istituzioni culturali
italiane, con un numero esiguo di dipendenti, accessibile al
pubblico e assolve ai suoi impegni istituzionali: sostegno
della ricerca scientifica con le borse di studio erogate annualmente; aggiornamento della collezione libraria, aggiornamento della biblioteca; arricchimento dellarchivio storico;
promozione di pubblicazioni e di momenti di riflessione
scientifica. Questa storia cinquantenaria ha fatto s che la
Fondazione sia stata visitata da oltre 250.000 studiosi, il
quindici per cento dei quali residente fuori Torino e, tra essi,
molti stranieri. Le relazioni con il Colegio de Mxico e con
la Cornell University negli Stati Uniti dAmerica garantiscono una dimensione internazionale, facilitando le ricerche
sullintegrazione regionale, sui modelli comparativi di impiego e sulle politiche sociali, come pure sul pensiero economico e politico contemporaneo.

seguiva la ricerca ed era prodigo di


stimoli e di consigli. A me tocc
grande fortuna! Franco Venturi e
ricordo ancora gli incontri con lui in
una delle sale della fondazione, sempre
stimolanti e intensi. Lo stimolo alla mia
preparazione scientifica era costituito
anche dalle sfide che, consapevolmente,
mi lanciava: come quella di suggerirmi
un libro in russo e poi, davanti alla mia
confessione imbarazzata di non
conoscere quella lingua, di guardarmi
quasi con stupore per la dfaillance che
avevo mostrato. Devo molto di quella
che poi sono diventata, dei libri che ho
scritto successivamente, a ci che ho
imparato in quegli anni, allatmosfera
colta e, certo, un po competitiva in cui
passavamo il nostro tempo, agli incontri
con persone spesso venivano
organizzate conferenze o convegni o
con libri che mi aprivano nuovi mondi.
Sono stata molto fortunata, lo so.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

domenica 23 marzo 2014

Condannati dallepiscopato della Nigeria i sanguinosi raid contro alcune scuole

Per il seicentocinquantesimo anniversario della cattedrale

Leducazione
richiede pace e sicurezza

Il cardinale Ryko
inviato del Pontefice
a Cracovia

ABUJA, 22. Linsensato massacro di


studenti innocenti nelle loro scuole
negli Stati nord-orientali di Borno,
Adamawa e Yobe, profondamente
angosciante e connota anche chiaramente come linsicurezza sia una
sfida preoccupante per il sistema
educativo del Paese. quanto affermano i vescovi della Nigeria in
un documento diffuso al termine
della loro prima assemblea plenaria
del 2014, dedicata appunto in gran
parte ai temi delleducazione.
La setta islamista Boko Haram
ha, infatti, pi volte commesso attacchi contro scuole e dormitori scolastici, uccidendo studenti e insegnanti. Lultimo assalto a una scuola risale al 25 febbraio scorso, quando sono stati uccisi oltre quaranta
studenti nel dormitorio del college
statale di Buni-Yadi, nello Stato di
Yobe, nel nord-est del Paese. Nel
documento, che porta la firma del
presidente e del segretario dellepiscopato, rispettivamente larcivescovo di Jos, Ignatius Ayau Kaigama, e
il vescovo di Gboko, William Amoye Avenya, i presuli, mentre esprimono vicinanza e cordoglio alle famiglie degli studenti uccisi lamentano laccresciuto clima di insicurezza
e si rammaricano che, nonostante
gli sforzi delle agenzie di sicurezza,
la vita e la propriet in Nigeria sono
ancora alla merc di persone dalle
intenzioni malvagie.
In particolare, i vescovi chiedono
alle autorit di investigare anche sui
crescenti conflitti tra gli allevatori
di bestiame e le comunit indigene
in tutti gli Stati del Nord e del Middle Belt per trovare soluzioni durature per la pace e la riconciliazione. Il 14 marzo scorso, come si ricorder, pi di cento persone sono
state uccise in una serie di raid commessi da pastori di etnia fulani contro alcuni villaggi di agricoltori nello Stato di Kaduna. Il fatto che i fulani siano in maggioranza musulmani, mentre gli agricoltori sono cri-

Com noto, il 20 febbraio scorso stata pubblicata la nomina del cardinale


Stanisaw Ryko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, a inviato
speciale del Papa alla celebrazione del 650 anniversario della consacrazione
della cattedrale di Cracovia, in programma il 28 marzo prossimo. La missione
pontificia che accompagner il porporato sar composta dai seguenti ecclesiastici
di Cracovia: monsignor Jacek Urban, canonico del capitolo metropolitano, e
monsignor Jan Machniak, canonico del capitolo della collegiata
di San Floriano. Di seguito il testo della lettera papale di nomina.

Venerabili Fratri Nostro


STANISLAO S.R.E. CARDINALI RYKO
Pontificii Consilii pro Laicis
Praesidi
stiani, induce spesso a leggere questi
episodi come scontri religiosi. Ma,
come i vescovi hanno pi volte sottolineato, questi fatti derivano soprattutto dalla lotta per la terra.
A questo proposito i vescovi hanno espresso lauspicio che la Conferenza nazionale iniziata mercoled
nella capitale Abuja per discutere i
problemi del Paese, sia anche
unoccasione per affrontare il ruolo
delle religioni e la loro pacifica convivenza in Nigeria. In particolare,
riferendosi allannuncio, da parte
del consigliere per la sicurezza nazionale del Governo federale, di un
nuovo approccio per sconfiggere
il gruppo islamista Boko Haram, il
presidente dellepiscopato ha dichiarato allagenzia Fides: Siamo
stanchi delle teorie, vogliamo risultati concreti. Il nuovo approccio
prevede non solo una risposta mili-

tare, ma pure una serie di provvedimenti economici e sociali, che vadano incontro alle richieste delle
popolazioni dellarea, in particolare
delletnica kanuri, alla quale appartiene la maggioranza dei componenti di Boko Haram. Secondo il
Governo, la nuova strategia nazionale contro il terrorismo stata elaborata in 18 mesi da unapposita
commissione che ha sentito il parere di esperti di altri Paesi. Tuttavia,
monsignor Kaigama ritiene che
questo approccio doveva essere
adottato da tempo, quando era pi
facile trovare la via del dialogo.
Adesso non vorrei che fosse troppo
tardi. Le cose sono molto pi complicate rispetto a qualche anno fa.
Quello che chiediamo che si agisca rapidamente per riportare la pace. Continueremo a pregare perch
questo avvenga.

Larcivescovo di Bangui sulla situazione nella Repubblica Centroafricana

Non si pu pi restare indifferenti


BANGUI, 22. Siamo qui per far
sentire il grido che nasce dal profondo del cuore del popolo centroafricano, che sta vivendo i momenti
pi tragici della sua storia. Non
possiamo pi restare senza fare
niente. Lo ha dichiarato monsignor Dieudonn Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, davanti alluditorio della Brookings Institution,
uno dei principali think-tank statunitensi. Il presule si trova in questi
giorni a Washington nellambito
della visita che i membri centroafricani della piattaforma dei religiosi
per la pace stanno facendo negli
Stati Uniti per chiedere un aumento
degli aiuti internazionali per il loro
Paese .
In particolare, larcivescovo di
Bangui ha affermato che occorre andare oltre quanto stanno facendo le
missioni africana e francese nella
Repubblica Centroafricana (rispettivamente Misca e Sangaris) e ha ribadito che ora di organizzare
unoperazione delle Nazioni Unite
di mantenimento della pace.
Lurgenza di un intervento dellOnu riferisce lagenzia Fides
stato sottolineato anche dal pastore
Nicolas Grkoyam-Gbangou, presidente delle Chiese evangeliche, che
ha ricordato come si stia avvicinando la stagione delle piogge. Gli
sfollati non hanno nulla per proteggersi e questo sicuramente andr ad
aggravare la loro situazione, gi
molto precaria. I tre rappresentanti
della piattaforma dei religiosi per
la pace (oltre a monsignor Nzapalainga e al pastore Gbangou, c
Oumar Kobine Layama, imam di
Bangui), sono stati ricevuti al Dipartimento di Stato, al Consiglio di
sicurezza nazionale e al Congresso
degli Stati Uniti. Sono previsti inoltre incontri con rappresentanti della
Banca Mondiale e di Usaid (lagenzia statunitense di aiuto allo sviluppo).
I leader religiosi hanno chiesto
aiuti nel campo della giustizia, della
lotta allimpunit e delleducazione.
Intanto, in un appello diffuso alla
radio nazionale centroafricana dal
ministro della difesa Thomas Thophile Timangoa, rivolto alla popola-

zione di Bangui, si invitano tutti a


consegnare senza alcuna condizione tutte le armi detenute e aspettare
lavvio del programma di disarmo,
smobilitazione e reinserimento.
Secondo lagenzia Misna, nella
capitale, sul piano della sicurezza, la
situazione sta lentamente migliorando, ma permangono forti tensioni
nel quartiere Pk5, teatro nei giorni
scorsi di intense sparatorie che hanno costretto centinaia di residenti a
fuggire in zone vicine. A riprova di
una progressivamente normalizzazione, lOrganizzazione internazionale
delle migrazioni (Oim) ha segnalato
una netta diminuzione del numero
degli sfollati, da settecentomila a
duecentomila persone raccolte in
cinquanta e non pi settanta siti.

Nei giorni scorsi, i tre leader religiosi hanno incontrato a New York
anche il segretario generale dellOnu, Ban Ki-moon, il quale ha affermato che i rappresentanti nigeriano sono un forte simbolo della
lunga tradizione di coesistenza del
loro Paese. Assistiamo alla manipolazione delle appartenenze religiose
ed etniche per motivi politici. Spero
che il popolo centroafricano si liberer dalla paura e ritorner alla coesistenza che fa parte da molto tempo della tradizione del Paese.
I leader religiosi hanno illustrato
la drammatica situazione centroafricana al Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite che dovr decidere
linvio di una missione di consolidamento della pace nel Paese.

Quanto al tema delleducazione la


Conferenza episcopale nigeriana
chiede alle autorit di rispettare,
conformemente al principio di sussidiariet, il diritto dei genitori a scegliere quale educazione dare ai propri figli. I vescovi, in particolare,
chiedono la non discriminazione
delle scuole private e propongono la
costituzione di una partnership pubblico-privato per assicurare a tutti i
nigeriani un sistema educativo di
qualit. Il presidente dellepiscopato
ha poi anche respinto le accuse di
omofobia rivolte di recente ai vescovi, i quali ha detto pur essendo
contro il riconoscimento delle unioni omosessuali, assicurano che nei
confronti di tali persone avremo
sempre la compassione di Cristo e
difenderemo i loro diritti, come abbiamo sempre fatto per le persone
discriminate.

La morte
del patriarca
siro-ortodosso
di Antiochia
Ignatius Zakka
DAMASCO, 22. Il Patriarca siro-ortodosso di Antiochia e di tutto
lOriente, Ignatius Zakka I Iwas,
morto ieri, a quasi 81 anni, dopo
una lunga malattia. Ne ha dato
notizia lagenzia statale Sana, riferendo che lanziano leader spirituale deceduto in un ospedale di
Kiel, in Germania, dove era ricoverato da circa un mese. Divenuto
patriarca nel 1980, in precedenza
era stato vescovo di Mosul, sua
citt natale, e, successivamente, arcivescovo di Baghdad e Bassora.
Osservatore al concilio Vaticano
II, stato un protagonista del dialogo ecumenico, divenendo, tra
laltro, presidente del World
Council of Churches (Wcc), dal
1998 al 2006.
Proprio questo suo importante
contributo al dialogo ecumenico
evidenziato nel messaggio di condoglianze che il segretario generale del Wcc, Olav Fykse Tveit, ha
inviato ai rappresentanti del San
Sinodo della Chiesa siro-ortodossa. Siamo in debito con lui per il
contributo che ha dato negli anni
e per la sua leadership illuminata. ha rilevato Fykse Tveit, ricordando in particolare il suo contributo al dialogo con la Chiesa cattolica dal quale emergono importanti accordi cristologici, aiutando
cos a superare le confusioni teologiche e i fraintendimenti che
hanno diviso i cristiani per secoli. Purtroppo, aggiunge il segretario generale del Wcc, particolarmente triste che durante lultimo decennio il patriarca ortodosso sia stato testimone del tormento e della sofferenza della sua
gente, in Iraq, dove stato metropolita per quasi venti anni, e poi
in Siria. Ringraziamo Dio per la
vita e la testimonianza del patriarca Ignatius Zakka Iwas, e offriamo le nostre pi sentite condoglianze alla sua Chiesa, ai suoi figli e figlie ben amati.

Cracoviensis cathedralis ecclesia,


quae splendore et ornamentorum
venustate inter alia templa enitet,
maiore sane ratione celeberrima est
plurimos ob magni momenti eventus, quorum per saecula tacita fuit
testis. Minime ergo mirandum est
Polonorum generationes hoc templum frequenter invisere, sive catholicae sollemnis liturgiae participationis causa sive ad patriae historiae, regum et heroum praestantissima monumenta propriis oculis inspicienda. Hanc etiam ecclesiam
semper maxime in corde habuit
beatus Noster Decessor Ioannes
Paulus II, qui ibidem presbyter est
ordinatus et postea uti sacerdos,
episcopus et papa totiens Eucharistiam celebravit.
In honorem sancti Stanislai, episcopi Cracoviensis et martyris, Poloniae Patroni, qui Assisii anno
MCCLIII a papa Innocentio IV canonizatus est, magnis impensis fuit
hoc templum exstructum et anno
MCCCLXIV sollemniter consecratum.
Cum ergo mox D CL anni recenseantur ab illo faustissimo die, Venerabilis Frater Noster Stanislaus S.R.E.
Cardinalis Dziwisz, Archiepiscopus
Metropolita Cracoviensis, postulavit a Nobis ut quendam Delegatum
ad iubilarem celebrationem mitteremus.
Ad te autem, Venerabilis Frater
Noster, mentem Nostram admovimus, quem aptum ad hoc munus
congrue explendum aestimamus. Tu

enim, in illa particulari Ecclesia


quondam institutus et presbyter ordinatus, postea ministerium praestitisti apud Secretariam Status. Inde
ex voluntate beati Ioannis Pauli II
episcopus constitutus, anno MMIII
Pontificio Consilio pro Laicis Praeses es destinatus, ac demum etiam
in Collegio Cardinalium a Benedicto XVI collocatus. Insuper huius cathedralis ecclesiae Patrono sancto
Stanislao es devotus, cuius in baptismate nomen recepisti.
Quam ob rem libenter te Nostrum Missum Extraordinarium nominamus ad sescentesimam quinquagesimam anniversariam memoriam consecrationis Cracoviensis cathedralis templi sancto Stanislao dicati die XXVIII mensis Martii huius
anni sollemniter agendam. Liturgicis ergo celebrationibus Nostro nomine praesidebis Nostramque benignam omnibus significabis salutationem. Quo uberiores fidei, spei et
caritatis fructus apud populum edi
possint, Nos legationem tuam precibus comitabimur; tu vero Pastores
et Christifideles ad servandam colendamque catholicam fidem et traditionem Sanctorumque cultum sollicito animo cohortaberis, sicut hucusque mille per annos avi eorum
hoc in loco fecerunt. Hoc sane maximi nunc videtur momenti, quoniam novae evangelizationis omnino urget necessitas simulque veteres
pretiosi humani christianique thesauri sunt servandi ac posterioribus
diligenter tradendi.
Benedictionem demum Apostolicam, supernae gratiae nuntiam et
propensae Nostrae voluntatis testem Tibi elargimur, Venerabilis
Frater Noster, quam nomine Nostro
cum dilecto Archiepiscopo Metropolita Cracoviensi et omnibus memorabilem hunc eventum participantibus amanter communices volumus.
Ex Aedibus Vaticanis, die XXVI
mensis Februarii, anno MMXIV, Pontificatus Nostri primo.

Ferma condanna della Commissione giustizia e pace

La violenza in Pakistan
non deve restare impunita
LAHORE, 22. Ferma condanna per
un atto di intolleranza e richiesta al
Governo di proteggere i luoghi di
culto, di qualsiasi religione: quanto chiede in un comunicato la
Commissione giustizia e pace del
Pakistan in merito agli attacchi a
un tempio e a un santuario religioso ind Dharam Shala avvenuti il
15 marzo scorso a Larkana (provincia del Sindh, nel Pakistan meridionale), mentre la comunit ind stava celebrando la festa di Holi, detta
anche la festa dei colori, che celebra larrivo della primavera e al
contempo il trionfo del bene sul
male.
Lattacco riferisce lagenzia Fides stato portato a termine da
un gruppo di estremisti islamici che
accusava la comunit ind di blasfemia. Secondo la Commissione
giustizia e pace gli attacchi sono
frutto dellodio e di una istigazione premeditata. Il mese scorso in
occasione di una Marcia per la pace, nellambito della campagna
Bandiera bianca, lanciata da unampia rete di associazioni della societ
civile pakistana, i manifestanti hanno sottolineato che il Pakistan deve svegliarsi e considerare seriamente la minaccia rappresentata dalla
militanza talebana, formulando una
strategia adeguata per garantire una
pace duratura. Il dialogo deve procedere di pari passo con una linea
operativa chiara delle forze di sicurezza per fermare la violenza. Il
dialogo con i gruppi militanti va te-

nuto entro i parametri della Costituzione.


I colloqui di pace stato aggiunto non possono avere luogo
accanto ad atti di terrorismo. La
violenza non pu restare impunita.
La vera battaglia cambiare la
mentalit militante diffusa nella societ, fornendo opportunit di pace
alle persone. Gli estremisti vogliono
trascinare il Pakistan allet della
pietra e vogliono imporre la legge
del terrore.
Nei giorni scorsi, in occasione
dellinsediamento
dellarcivescovo
di Lahore, monsignor Sebastian
Francis Shaw, i leader politici pakistani hanno assicurato che lo Stato
rispetter i diritti, le propriet e lo
status delle Chiese cristiane in Pakistan. Il presidente dellassemblea
nazionale, il musulmano Saradr
Ayaz Sadiq, ha garantito il suo impegno per promuovere larmonia
sociale, ricordando che la Costituzione del Pakistan assicura uguali
diritti per tutti i cittadini del Paese,
inclusi quelli che aderiscono a religioni di minoranza.
La questione dellintolleranza religiosa stata anche al centro di
una recente conferenza e giornata
di confronto tenutasi a Multan
(nello Stato del Punjab) dal titolo:
Il ruolo dei giovani nella costruzione della pace. Esperti, rappresentanti delle istituzioni, teologi, attivisti della societ civile, hanno rimarcato che la costruzione della pace in Pakistan passa per leducazione delle nuove generazioni.

LOSSERVATORE ROMANO

domenica 23 marzo 2014

pagina 7

Papa Francesco ai membri dellassociazione Corallo che riunisce le emittenti radiotelevisive cattoliche italiane

I peccati dei media


Disinformazione, calunnia e
diffamazione sono i peccati dei media.
Lo ha detto Papa Francesco questa
mattina, sabato 22 marzo, nel discorso
rivolto a braccio ai membri
dellassociazione Corallo, nella quale
sono riunite le emittenti radiotelevisive
cattoliche italiane, ricevuti nella Sala
Clementina. Il testo del discorso
preparato per loccasione stato poi
consegnato al presidente
dellassociazione. Di seguito le parole
pronunciate dal Papa.
Ringrazio tanto per quello che Lei
ha detto, e ringrazio voi per il lavoro che fate. Quella verit... cercare
la verit con i media. Ma non solo
la verit! Verit, bont e bellezza, le
tre cose insieme. Il vostro lavoro deve svolgersi su queste tre strade: la
strada della verit, la strada della
bont e la strada della bellezza. Ma
quelle verit, bont e bellezze che
sono consistenti!, che vengono da
dentro, che sono umane. E, nel
cammino della verit, nelle tre strade possiamo trovare sbagli, anche
trappole. Io penso, cerco la verit...: stai attento a non diventare
un intellettuale senza intelligenza.
Io vado, cerco la bont...: stai attento a non diventare un eticista
senza bont. A me piace la bellezza...: s, ma stai attento a non fare
quello che si fa spesso, truccare la
bellezza, cercare i cosmetici per fare
una bellezza artificiale che non esiste. La verit, la bont e la bellezza
come vengono da Dio e sono
nelluomo. E questo il lavoro dei
media, il vostro.
Lei ha accennato a due cose, e io
vorrei riprenderle. Prima di tutto,
lunit armonica del vostro lavoro. Ci
sono i media grandi, quelli pi piccoli... Ma se noi leggiamo il capitolo XII della Prima Lettera di San
Paolo ai Corinzi, vediamo che nella
Chiesa non c n grande n picco-

Il saluto del presidente

Contro
il clericalismo
Nella comune missione della
Chiesa a ciascuno deve essere riconosciuto il proprio ruolo e soprattutto si deve eliminare una
volta per tutte il clericalismo che,
tante volte, ancora esclude i laici.
Sono questi i due pensieri del
presidente dellassociazione Corallo, Luigi Bardelli, che hanno
suscitato la riflessione a braccio
di Papa Francesco.
Il nostro desiderio ha detto
Bardelli nel saluto al Pontefice
che tutti, nella missione della
Chiesa,
siamo
riconosciuti.
Ognuno con il proprio ruolo, ma
tutti uniti con lobiettivo comune
che abbiamo. E se ci riusciremo,
potremo fare tanto bene perch
c una grande attesa della parola dei cristiani. Inoltre, ha aggiunto, persiste ancora un certo
clericalismo, per cui tutto ci che
non nato dalla curia, e con i
timbri della curia, fa tanta fatica
a essere riconosciuto e inserito
nei piani pastorali. Soprattutto,
ha sottolineato, quando queste
iniziative partono dai laici, anche
se si propongono solo di servire
la Chiesa. Insomma per Bardelli ancora aperto, lo diciamo
con umilt, la questione del
ruolo del laicato.
Lassociazione Corallo ha anche annunciato a Papa Francesco
lidea di donare due piccole telecamere alla televisione canale 21
di Buenos Aires. Un dono, ha
spiegato il presidente Bardelli,
che anche una proposta di gemellaggio, attraverso lo scambio reciproco delle esperienze
concrete di vita.
Non siamo pastori ha detto
ancora Bardelli al Papa ma siamo gregge e viviamo fra il gregge. E la nostra non pu che essere una parola di gioia: ci vogliamo sentire pi Chiesa. E vorremmo ripartire verso le nostre periferie portandoci dietro qualche
scintilla della santit che ogni
giorno lei diffonde per farci santi
e dunque credibili e allora veri
comunicatori della parola.
Il presidente ha anche presentato al Pontefice la realt dellassociazione, un piccolo esercito
sparso nelle periferie di questa
nostra Italia. Periferie a volte abbandonate, ma anche belle e con
antiche solidariet.

lo: ognuno ha la sua funzione, il


suo aiuto allaltro, la mano non pu
esistere senza la testa, e cos via.
Tutti siamo membri, e anche i vostri
media, che siano pi grandi o pi
piccoli, sono membri, e armonizzati
per la vocazione di servizio nella
Chiesa. Nessuno deve sentirsi piccolo, troppo piccolo rispetto ad un altro troppo grande. Tutti piccoli davanti a Dio, nellumilt cristiana,
ma tutti abbiamo una funzione.
Tutti! Come nella Chiesa... Io farei
questa domanda: chi pi importante nella Chiesa? Il Papa o quella
vecchietta che tutti i giorni prega il
Rosario per la Chiesa? Che lo dica
Dio: io non posso dirlo. Ma limportanza di ognuno in questa armonia, perch la Chiesa larmonia
della diversit. Il corpo di Cristo
questa armonia della diversit, e
Colui che fa larmonia lo Spirito
Santo: Lui il pi importante di
tutti. Questo quello che Lei ha
detto, e io voglio sottolinearlo.
importante: cercare lunit, e non
andare per la logica che il pesce
grande ingoia il piccolo.
Lei ha detto unaltra cosa, che
anchio menziono nellEsortazione
apostolica Evangelii gaudium. Ha
parlato del clericalismo. uno dei
mali, uno dei mali della Chiesa.
Ma un male complice, perch ai
preti piace la tentazione di clericalizzare i laici, ma tanti laici, in ginocchio, chiedono di essere clericalizzati, perch pi comodo, pi
comodo! E questo un peccato a
due mani! Dobbiamo vincere questa
tentazione. Il laico devessere laico,
battezzato, ha la forza che viene dal
suo Battesimo. Servitore, ma con la
sua vocazione laicale, e questo non
si vende, non si negozia, non si
complice con laltro... No. Io sono
cos! Perch ne va dellidentit, l.
Tante volte ho sentito questo, nella
mia terra: Io nella mia parrocchia,
sa? ho un laico bravissimo: questuomo sa organizzare... Eminenza,
perch non lo facciamo diacono?.
la proposta del prete, subito: clericalizzare. Questo laico facciamolo... E perch? Perch pi importante il diacono, il prete, del laico?
No! questo lo sbaglio! un buon
laico? Che continui cos e che cresca cos. Perch ne va dellidentit
dellappartenenza cristiana, l. Per
me, il clericalismo impedisce la crescita del laico. Ma tenete presente
quello che ho detto: una tentazione complice fra i due. Perch non ci
sarebbe il clericalismo se non ci fossero laici che vogliono essere clericalizzati. chiaro, questo? Per questo ringrazio per quello che fate.
Armonia: anche questa unaltra armonia, perch la funzione del laico
non pu farla il prete, e lo Spirito
Santo libero: alcune volte ispira il
prete a fare una cosa, altre volte
ispira il laico. Si parla, nel Consiglio pastorale. Tanto importanti sono i Consigli pastorali: una parrocchia e in questo cito il Codice di
Diritto Canonico una parrocchia
che non abbia Consiglio pastorale e
Consiglio degli affari economici,
non una buona parrocchia: manca
vita.
Poi, sono tante le virt. Ho accennato allinizio: andare per la
strada della bont, della verit e
della bellezza, e tante virt su queste strade. Ma ci sono anche i peccati dei media! Mi permetto di parlare
un po di questo. Per me, i peccati
dei media, i pi grossi, sono quelli
che vanno sulla strada della bugia,
della menzogna, e sono tre: la disinformazione, la calunnia e la diffamazione. Queste due ultime sono gravi!, ma non tanto pericolose come
la prima. Perch? Vi spiego. La calunnia peccato mortale, ma si pu
chiarire e arrivare a conoscere che
quella una calunnia. La diffamazione peccato mortale, ma si pu
arrivare a dire: questa uningiustizia, perch questa persona ha fatto
quella cosa in quel tempo, poi si
pentita, ha cambiato vita. Ma la disinformazione dire la met delle
cose, quelle che sono per me pi
convenienti, e non dire laltra met.
E cos, quello che vede la tv o quello che sente la radio non pu fare
un giudizio perfetto, perch non ha
gli elementi e non glieli danno. Da
questi tre peccati, per favore, fuggite. Disinformazione, calunnia e diffamazione.
Vi ringrazio per quello che fate.
Ho detto a Monsignor Sanchirico
di consegnare a voi il discorso che
avevo scritto: ma le sue parole [del
Presidente] mi hanno ispirato a dirvi questo spontaneamente, e lho
detto con un linguaggio del cuore:
sentitelo cos. Non con il linguaggio

Nomine
episcopali
Tra le nomine di oggi, due riguardano nunziature apostoliche e due la
Chiesa in Messico.

Pedro Lpez Quintana


nunzio apostolico
in Estonia e Lettonia

italiano, perch io non parlo con lo


stile di Dante!... Vi ringrazio tanto,
e adesso vi invito a pregare unAve
Maria alla Madonna per darvi la
benedizione. Ave Maria...
Questo il testo del discorso preparato
dal Pontefice.
Cari amici
vi do il benvenuto e ringrazio il
Presidente per le parole con cui ha
introdotto il nostro incontro. Rivolgo un saluto anche a coloro che ci
stanno seguendo dalle radio e televisioni dellAssociazione Corallo.
Queste emittenti vogliono esprimere
limpegno della Chiesa che in Italia ad essere vicina e amica di ogni
persona, e parlare alla gente l dove
abita, vive, lavora, ama, soffre.
Voi siete una rete. Vorrei partire
da questa immagine, che ci fa pen-

sare ai primi discepoli di Ges: erano pescatori, lavoravano con le reti.


E Ges li chiam a seguirlo e fece
di loro dei pescatori di uomini
(Mt 4, 19). Anche voi potete essere
pescatori di uomini con questa
vostra rete di radio e televisioni locali, che abbraccia tutta lItalia; una
rete semplice, popolare, e cos bene che rimanga. Raggiungendo
ogni citt e ogni contrada, le vostre
emittenti si pongono come strumenti affinch la voce del Signore possa
essere ascoltata da tutti.
Mi viene in mente lepisodio del
profeta Elia sul monte Oreb (cfr. 1
Re 19, 9-13), quando sta davanti alla
caverna e assiste a fenomeni sconvolgenti: il vento impetuoso, il terremoto, il fuoco... ma il Signore
non parlava in quel modo. Poi Elia
sente il sussurro di una brezza leggera (v. 12). E in quel sussurro

Monsignor Ferme prelato segretario


del Consiglio per leconomia
A seguito del motuproprio Fidelis
dispensator et prudens del 24 febbraio scorso, con cui stata costituita la Segreteria per leconomia
presieduta dal cardinale George
Pell, e della successiva istituzione
del Consiglio per leconomia, con
la nomina del cardinale Reinhard
Marx quale porporato coordinatore di questo organo, Papa Francesco ha provveduto a nominare
prelato segretario dello stesso
Consiglio per leconomia monsignor Brian Ferme.
Lo ha reso noto stamane, sabato 22 marzo, un comunicato della Sala stampa della Santa Sede,
nel quale si sottolinea anche che
il prelato segretario ha il compito
di coadiuvare il cardinale coordinatore nellespletamento delle
funzioni del Consiglio per leconomia, le cui competenze attengono allindirizzo e alla vigilanza
sulle attivit amministrative e finanziarie degli enti economici
della Santa Sede.

Nato nel 1955, sacerdote della


diocesi inglese di Portsmouth,
monsignor Ferme ha svolto studi
filosofici, teologici e canonistici a
Melbourne, Oxford, Roma ed
autore di numerose pubblicazioni
e articoli scientifici. stato professore di diritto canonico presso
la Pontificia Universit Gregoriana e successivamente presso la
Pontificia Universit Lateranense, della cui facolt di diritto canonico divenuto decano nel
2000. Nel 2003, a Washington,
stato decano della facolt di diritto canonico della Catholic
University of America, per poi
trasferirsi a Venezia quale preside
della facolt di diritto canonico
San Pio X .
Inoltre monsignor Ferme collabora con diversi dicasteri della
curia romana: in particolare
consultore della Congregazione
per la dottrina della fede e del
Pontificio Consiglio per i testi legislativi.

ascolta la voce del Signore che gli


parla. Ecco: le vostre radio e televisioni possono trasmettere, attraverso
letere, qualcosa di quella voce, perch parli agli uomini e alle donne
che cercano una parola di speranza,
di fiducia per la loro vita.
In questo modo, voi siete voce di
una Chiesa che non ha paura di entrare nei deserti delluomo, di andargli incontro, di cercarlo nelle sue
inquietudini, nei suoi smarrimenti,
dialogando con tutti, anche con
quelle persone che per tanti motivi
si sono allontanate dalla comunit
cristiana e si sentono lontane da
Dio. Ma in realt Dio non mai
lontano, Lui sempre vicino! E voi
potete contribuire a far risuonare
quel sussurro leggero, capace di
dire a ciascuno: il Maestro qui e
ti chiama (Gv 11, 19). proprio
questo essere chiamati per nome che
scalda il cuore!
E in che modo, con questa vostra
rete, potete aiutare Ges Cristo
nella sua missione, nellannunciare
oggi il Vangelo del Regno di Dio?
Anzitutto direi dando attenzione a
tematiche importanti per la vita delle
persone, delle famiglie, della societ; e trattando questi argomenti non
in maniera sensazionalistica, ma responsabile, con sincera passione per
il bene comune e per la verit (cfr.
Giovanni Paolo II, Messaggio per la
XXVIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, 24 gennaio
1994). Spesso nelle grandi emittenti
questi temi sono affrontati senza il
dovuto rispetto per le persone e per i
valori in causa, in modo spettacolare. Invece essenziale che nelle vostre trasmissioni si percepisca questo
rispetto, che le storie umane non
vanno mai strumentalizzate.
E laltro contributo lo potete dare
con la qualit umana ed etica del
vostro lavoro. Potete aiutare a formare quello che il Papa Benedetto
ha chiamato un ecosistema mediatico, cio un ambiente che sappia
equilibrare silenzio, parola, immagini e suoni (cfr. Messaggio per la XLVI Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, 24 gennaio 2012).
Oggi c molto inquinamento, e anche il clima mediatico ha le sue forme di inquinamento, i suoi veleni.
La gente lo sa, se ne accorge, ma
poi purtroppo si abitua a respirare
dalla radio e dalla televisione
unaria sporca, che non fa bene. C
bisogno di far circolare aria pulita,
che la gente possa respirare liberamente e che dia ossigeno alla mente
e allanima.
Tutto questo esige adeguata professionalit, ma va oltre. Vi chiede
di vivere la comunicazione in termini di prossimit (Messaggio per
la XLVIII Giornata Mondiale delle
Comunicazioni Sociali, 24 gennaio
2014). Vi chiama a diventare volto
di una Chiesa che si fa buon samaritano, anche mediante le radio e le
televisioni. La parabola del buon samaritano, infatti, pu essere anche
una parabola del comunicatore:
Chi comunica si fa prossimo. E il
buon samaritano non solo si fa
prossimo, ma si fa carico di
quelluomo che vede mezzo morto
sul ciglio della strada (ibid.). In
quella parabola Ges ribalta la prospettiva: Non si tratta di riconoscere laltro come un mio simile, ma
della mia capacit di farmi simile
allaltro (ibid.).
Per questo, mentre vi ringrazio
per il vostro impegno, prego il Signore perch la vostra rete diventi
sempre pi esperienza di prossimit,
capace di dar voce al Signore che
scalda il cuore e diffonde speranza e
gioia.

Nato a Barbastro, in Spagna, il 27


luglio 1953, stato ordinato sacerdote da Giovanni Paolo II il 15 giugno
1980 e si incardinato a Santiago de
Compostela. Laureato in diritto canonico, entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede il 1 febbraio 1984, prestando successivamente la sua opera presso le rappresentanze pontificie in Madagascar, Filippine, India e, infine, presso la Sezione per gli affari generali della Segreteria di Stato. stato nominato
assessore della Segreteria di Stato, il
7 febbraio 1998. Il 12 dicembre 2002
stato nominato arcivescovo titolare
di Agropoli e gli stato affidato
lufficio di nunzio apostolico. Il 6
gennaio 2003 ha ricevuto lordinazione episcopale da Papa Wojtya. Il
successivo 8 febbraio stato nominato rappresentante pontificio in India e in Nepal. Il 10 dicembre 2009
stato trasferito alla nunziatura apostolica in Canada. Lo scorso 8 marzo stato nominato nunzio apostolico in Lituania.

Pierre Nguyn Van Tot


nunzio apostolico
in Sri Lanka
Nato a Thu Dau Mot, nella diocesi di Ph Cuong, il 15 aprile 1949,
stato ordinato sacerdote il 24 marzo 1974. Laureato in teologia, entrato nel servizio diplomatico della
Santa Sede il 1 maggio 1985 e ha
prestato successivamente la propria
opera presso le rappresentanze pontificie in Panama, Brasile, Zaire,
Rwanda e Francia. Era incaricato
daffari della nunziatura in Benin,
quando il 25 novembre 2002 stato
eletto alla sede titolare arcivescovile
di Rusticiana e nominato nunzio
apostolico in Benin e in Togo. Il 6
gennaio 2003 ha ricevuto lordinazione episcopale da Giovanni Paolo
II. Il 24 agosto 2005 stato nominato nunzio apostolico nella Repubblica Centroafricana e nel Ciad. Il 13
maggio 2008 stato trasferito alla
rappresentanza pontificia in Costa
Rica.

Juan Armando
Prez Talamantes
ausiliare di Monterrey
(Messico)
Nato il 12 ottobre 1970 a Nuevo
Len, ha studiato nel seminario minore di Durango e, seguendo la famiglia che si trasferita in Monterrey, ha continuato nel seminario
maggiore di quellarcidiocesi. Ordinato sacerdote il 15 agosto 1997, ha
conseguito la licenza in filosofia
presso la Pontificia Universit Gregoriana, in Roma. Ha ricoperto i seguenti ministeri: vicario parrocchiale,
direttore spirituale, coordinatore di
disciplina e prefetto degli studi nel
seminario maggiore di Monterrey.
Nel 2010 divenuto parroco della
Sagrada Familia in Apodaca e nel
2013 parroco di San Francisco de
Asis, nella medesima citt. Attualmente anche vicario episcopale per
la zona X e direttore dellIstituto Benedetto XVI per la formazione dei
laici impegnati nella pastorale ordinaria.

Alfonso Gerardo
Miranda Guardiola
ausiliare di Monterrey
(Messico)
Nato in Monterrey, il 6 luglio
1966, ha frequentato il seminario
maggiore dellarcidiocesi, ricevendo
lordinazione sacerdotale il 15 agosto
1998. Ha conseguito la licenza in
teologia morale presso la Pontificia
Universit del Messico. Ha ricoperto
i seguenti incarichi: prefetto della disciplina e degli studi nel seminario
minore, docente nel seminario maggiore, vice parroco nel santuario di
Nostra Signora di Fatima, assessore
per i gruppi di persone divorziate e
rettore del tempio di San Massimiliano Maria Kolbe. Dal 2005 segretario cancelliere della curia, direttore dellarchivio ecclesiastico e del
dipartimento di storia dellarcidiocesi di Monterrey. inoltre autore di
nove libri.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

domenica 23 marzo 2014

Durante lincontro con lassociazione Libera il Papa si rivolge agli uomini e alle donne della mafia

Convertitevi, lo chiedo in ginocchio


Per favore, cambiate vita, convertitevi, fermatevi, smettete di fare il male!.
il forte appello che Papa Francesco ha rivolto agli uomini e alle donne
mafiosi venerd pomeriggio, 21 marzo, nella parrocchia romana di San
Gregorio VII, durante lincontro con i familiari delle vittime della criminalit
organizzata e i volontari dellassociazione Libera.
Cari fratelli e sorelle,
grazie di avere fatto questa tappa a
Roma, che mi d la possibilit di
incontrarvi, prima della veglia e
della Giornata della memoria e
dellimpegno che vivrete stasera e
domani a Latina. Ringrazio Don
Luigi Ciotti e i suoi collaboratori, e
anche i Padri Francescani di questa
parrocchia. Saluto anche il vescovo
di Latina, Mons. Crociata, qui presente. Grazie, Eccellenza.
Il desiderio che sento di condividere con voi una speranza, ed
questa: che il senso di responsabilit
piano piano vinca sulla corruzione, in
ogni parte del mondo... E questo
deve partire da dentro, dalle coscienze, e da l risanare, risanare i
comportamenti, le relazioni, le scelte, il tessuto sociale, cos che la giustizia guadagni spazio, si allarghi, si
radichi, e prenda il posto dellinequit.
So che voi sentite fortemente
questa speranza, e voglio condividerla con voi, dirvi che vi sar vicino anche questa notte e domani, a
Latina pur se non potr venire fisicamente, ma sar con voi in questo cammino, che richiede tenacia,
perseveranza.
In particolare, voglio esprimere
la mia solidariet a quanti tra voi
hanno perso una persona cara, vittima della violenza mafiosa. Grazie
per la vostra testimonianza, perch
non vi siete chiusi, ma vi siete aperti, siete usciti, per raccontare la vostra storia di dolore e di speranza.
Questo tanto importante, specialmente per i giovani!
Vorrei pregare con voi e lo faccio di cuore per tutte le vittime
delle mafie. Anche pochi giorni fa,
vicino a Taranto, c stato un delitto che non ha avuto piet nemmeno di un bambino. Ma nello stesso
tempo preghiamo insieme, tutti
quanti, per chiedere la forza di andare avanti, di non scoraggiarci, ma
di continuare a lottare contro la corruzione.
E sento che non posso finire senza dire una parola ai grandi assenti,
oggi, ai protagonisti assenti: agli
uomini e alle donne mafiosi. Per fa-

vore, cambiate vita, convertitevi,


fermatevi, smettete di fare il male!
E noi preghiamo per voi. Convertitevi, lo chiedo in ginocchio; per il
vostro bene. Questa vita che vivete
adesso, non vi dar piacere, non vi
dar gioia, non vi dar felicit. Il
potere, il denaro che voi avete adesso da tanti affari sporchi, da tanti
crimini mafiosi, denaro insanguinato, potere insanguinato, e non
potrete portarlo nellaltra vita. Convertitevi, ancora c tempo, per non
finire allinferno. quello che vi
aspetta se continuate su questa strada. Voi avete avuto un pap e una
mamma: pensate a loro. Piangete
un po e convertitevi.
Preghiamo insieme la nostra Madre Maria che ci aiuti: Ave Maria...

Quella rosa bianca tra le mani di Francesco


di MARIO PONZI
Sono entrati mano nella mano, Papa
Francesco e don Luigi Ciotti, nella
chiesa romana di San Gregorio VII.
Insieme hanno raggiunto laltare,
passando attraverso una folla
nientaffatto anonima: erano i familiari di quelle vittime della mafia, i
cui cognomi da quasi ventanni vengono scanditi nel giorno in cui fiorisce la primavera. Libera, lassociazione che riunisce i familiari delle
vittime della mafia, decide di farne
memoria percorrendo le strade di
ogni citt. E ieri sera, venerd 21
marzo 2014, sono passati da Roma e
il Papa voluto scendere al loro
fianco.
Sullaltare don Ciotti maglione
blu e pantaloni scuri, il volto segnato dalle battaglie affrontate su quella strada divenuta ormai la sua parrocchia a raccontare al Papa, cos
come si fa in famiglia, i sentimenti
di quella gente che allaltare guardava con gli occhi gonfi. E poi, da
quello stesso microfono, nella semplicit della sua spoglia veste bianca, Papa Francesco, che ha confi-

denza personale con lesperienza del


prete e del vescovo callejero, umilmente, con voce flebile, in ginocchio a implorare uomini e donne
mafiosi i protagonisti assenti
ha detto quasi fosse una denuncia
perch la smettano di fare il male
e si convertano. Il pensiero tornato ad altri momenti rimasti indelebili nella memoria di una Chiesa che
scende accanto alluomo: il 21 aprile
1978 Paolo VI che scrive agli uomini delle brigate rosse; il 9 maggio
1993 Giovanni Paolo II nella valle
dei Templi, ad Agrigento, con il dito puntato contro la mafia; il 3 dicembre 2010 Benedetto XVI che a
Palermo indica la strada di morte
percorsa dalla mafia. Solo per ricordare alcune date pi recenti.
Sino a quando si alzato per raggiungere il microfono Papa Francesco rimasto con il capo chino ad
ascoltare. A volte annuiva, sottolineando le parole che altri pronunciavano; a volte serrava forte gli occhi, come nel momento in cui stato ricordato che tra le vittime ci sono 82 bambini.

Stefania Grasso, la figlia dellimprenditore Vincenzo ucciso a Locri


nel 1989 dalla ndrangheta, nel suo
saluto iniziale gli ha chiesto di guardarli. Ci guardi Padre Santo ha
esordito la giovane calabrese
guardi ognuno di noi; legga nei nostri occhi il dolore per la perdita di
un padre, di una madre, di un figlio, di un fratello, di un marito, di
una moglie. Guardi nel nostro volto
i segni della loro assenza, ma anche
del loro coraggio, del loro orgoglio,
della nostra voglia di vivere. E poi
ancora: Ci guardi, capaci di andare
avanti per testimoniare il loro esempio. Ma soprattutto guardi e legga
nel nostro cuore la speranza di chi
certo che le cose possono cambiare. E ha concluso: Per questo
continuiamo a combattere e guardiamo a lei per ringraziarla di essere
qui adesso, con noi, nella certezza
che questo non sar un momento
ma un percorso da fare insieme: un
cammino che porti pace, verit e
giustizia nelle nostre vite, ma soprattutto nel nostro Paese.
Poi don Ciotti, che al Papa ha
riassunto limpressione suscitata in

tutti i presenti: Pensavamo di incontrare un padre ma abbiamo incontrato anche un fratello, fratello
Francesco. Quindi la denuncia:
Quello delle mafie non solo problema criminale, ma sociale e culturale che chiama in causa responsabilit pubbliche spesso degenerate in
interessi privati. Per questo serve
ha spiegato il sacerdote uno
scatto, servono politiche sociali, posti di lavoro per ridare speranza, dignit e futuro. La politica sia sempre un servizio. Occorre rafforzare
la confisca e luso sociale dei beni
delle mafie. Occorre tutelare e incentivare chi lotta contro le mafie.
Servono norme pi efficaci, contro
la corruzione e il voto di scambio.
Dopo le parole del fondatore di
Libera, il suono di un violino ha annunciato lo snocciolare di quei nomi, come grani di un rosario giunto
ai misteri dolorosi. Nomi che, sebbene pronunciati per ricordare, sembravano in realt chiamare ognuno
dei presenti alle proprie responsabilit. Quasi un appello rivolto alle
coscienze di tutti. Un silenzio carico
di perch, gridati da bocche mute,

ma forse per questo assai pi eloquenti, seguito allo scandire doloroso degli ultimi due nomi in lista.
Li ha pronunciati il giudice Giancarlo Caselli: Coc Campolongo il
bambino di tre anni di sicuro
in cielo aveva detto Papa Francesco ricordandolo durante lAngelus
di domenica 26 gennaio scorso
ucciso il 19 gennaio con il nonno e
la compagna, durante un agguato di
mafia a Cassano allo Jonio; e Domenico Petruzzelli, ottantaquattresimo bambino innocente barbaramente trucidato da killer mafiosi. Il suono del violino sembrato pi simile
a un lancinante grido di dolore. E
in questa atmosfera surreale, carica
di emozioni, dopo la proclamazione
delle beatitudini secondo il vangelo
di Matteo, sono calate le parole di
Papa Francesco. A rendere ancor

Il magistero dei Pontefici e linsegnamento dei vescovi

Oltre la denuncia
di MICHELE PENNISI*
Papa Francesco nella veglia per le vittime della mafia ha terminato con un accorato appello
ai mafiosi che si rif al vangelo e ha concluso
con una supplica: Piangete un po e convertitevi.
Nella maturazione nella coscienza ecclesiale
di una chiara, esplicita e ferma convinzione
dellincompatibilit dellappartenenza mafiosa
con la professione di fede cristiana hanno
avuto un ruolo importante il magistero di papa Giovanni Paolo II, di Benedetto XVI e di
Papa Francesco che ha contribuito alla interpretazione e alla condanna della mafia a partire dalle tradizionali e originali categorie cristiane. Il riferimento principale della predicazione ridiventato il Vangelo.
Il testo pi significativo, che ha molto impressionato tutti i mass-media, stato il grido
accorato di Giovanni Paolo II ad Agrigento il
9 maggio 1993: Dio ha detto una volta:
Non uccidere. Nessun uomo, nessuna associazione umana, nessuna mafia pu cambiare
e calpestare questo diritto santissimo di Dio.
Questo popolo siciliano un popolo che ama
la vita, che d la vita. Non pu vivere sempre
sotto la pressione di una civilt contraria, di
una civilt della morte. Qui ci vuole la civilt
della vita. Nel nome Cristo, crocifisso e risorto, di Cristo che via, verit e vita, mi rivolgo
ai responsabili: convertitevi, un giorno arriver il giudizio di Dio. Si tratta di un appello
chiaramente evangelico, di competenza specifica della Chiesa e che giustifica, quindi, lintervento pastorale.
Questa affermazione, una chiave per
comprendere latteggiamento di Giovanni
Paolo II nei confronti della mafia o, meglio,
dei mafiosi.
Pi e oltre che una condanna del fenomeno
mafioso, il Papa lancia un richiamo forte e intenso alla conversione, andando al cuore del
problema: ciascun uomo render conto del
suo operato a Dio. Da questo testo emerge
una interpretazione della mafia come un estremo rifiuto del Dio della vita e dei mafiosi che
si ammantano di gesti religiosi come atei de-

voti. A Caltanissetta Giovanni Paolo II disse:


Non possibile che dentro una societ cos
devota, cos religiosa, cos cristiana, possa essere, anzi possa in qualche modo dominare il
contrario: ci che offende Dio e distrugge
laltro. A Siracusa nel 1994 aggiunse: Colgo
loccasione per rivolgermi agli uomini della
mafia e dir loro: in nome di Dio, basta con la
violenza! Basta con il sopruso! tempo di
aprire il cuore a quel Dio che giusto e misericordioso insieme, e vi chiede un sincero
cambiamento di vita.
Gli interventi pontifici hanno avuto un indubbio influsso nei pronunciamenti di condanna delle mafie da vari episcopati delle
Chiese meridionali, dalla Cei nel documento
Per un paese solidale: Chiesa italiana e mezzogiorno del febbraio 2010. Da questi appelli si deduce che il ministero pastorale deve ri-

volgersi soprattutto agli uomini mafiosi per


invitarli alla conversione.
A questa chiara coscienza di radicale incompatibilit tra mafia e vita cristiana, la
Chiesa non pu non sentirsi legata. Tanto pi
guardando alla splendida testimonianza del
martirio del beato don Pino Puglisi, ucciso
dalla mafia solo perch fedele al suo ministero. La memoria di questo martirio impegnativa per la Chiesa tutta. Il suo martirio venuto a siglare questa stagione di impegno ecclesiale anche se questo martirio non va disgiunto e isolato da quello di numerosi altri
uomini tra cui alcuni magistrati e appartenenti alle forze dellordine.
La Chiesa, particolarmente nella predicazione e negli interventi autorevoli, non pu limitarsi alla denuncia del fenomeno mafioso, per
la prevalente preoccupazione di parlare
allopinione pubblica, ma deve rivolgere il
pressante appello e dare un vero aiuto alla
conversione, facendo prevalere la preoccupazione di parlare alle coscienze. Urge poi formare una nuova coscienza di fronte alla mafia. Una nuova mentalit sar in grado di
creare una reale cultura antimafiae qui la
Chiesa deve ravvisare il campo specifico del
suo intervento propositivo ed educativo.
La lotta alla mafia passa, anche attraverso
un rinnovato impegno educativo e pastorale
che porti a un cambiamento della mentalit e
dei comportamenti concreti, a una profonda
conversione personale e comunitaria.
La Chiesa sente di avere una sua responsabilit per la formazione di una diffusa coscienza civile, di rifiuto del costume e della
mentalit mafiosi e si impegna nellopera educativa e formativa dei suoi fedeli e, pi in generale, di quanti, anche non credenti, vengono a contatto con le strutture educative da essa condotte o animate. Essa non si sente
estranea allimpegno, che di tutta la societ
siciliana, di liberazione dalla triste piaga della
mafia. Tuttavia non confonde la sua azione
pastorale con quella dello Stato. Impegno civile e azione propriamente pastorale della
Chiesa possono incontrarsi, ma non sono la
stessa cosa.

La Chiesa, in forza della sua stessa missione, non pu non rivolgere anche ai mafiosi
lappello alla conversione e, quindi, mettere in
atto quei passi che possono condurre i singoli
mafiosi a tale conversione.
Tuttavia essa deve vigilare affinch lesercizio del ministero di annuncio della misericordia di Dio non sia strumentalizzato dai mafiosi che, spesso, si ritengono membri della
Chiesa a pieno titolo nonostante la loro appartenenza a quella struttura di peccato che
la cosca mafiosa.
La conversione cui fa appello la Chiesa non
guarda interessi privati n pu essere ridotta a
fatto intimistico ma ha sempre una proiezione
storica ed esige comunque la riparazione. Nel
caso del mafioso, la conversione non potr
certo ridare la vita agli uccisi, ma comporta
comunque un impegno fattivo affinch sia debellata la struttura organizzativa della mafia,
fonte costante di ingiustizie e violenza, anche
con la denuncia.
C un nesso tra peccato di cui ci si pente e
pena da assumere in espiazione del peccato.
Lo slogan pecca, confessati e continua a
peccare ha poco a vedere con la dottrina cattolica, per la quale, come ricorda il catechismo della Chiesa cattolica, il peccato comporta, oltre una pena eterna che viene rimessa
con lassoluzione a chi veramente pentito,
anche una pena temporale da scontare o
quaggi, o dopo la morte. La grazia del perdono stata meritata da Ges Cristo a caro
prezzo e non pu essere svenduta a prezzi di
liquidazione.
Alla comunit cristiana si richiedono dei
gesti originali che facciano superare la concezione della pena di carattere retributivo o
vendicativo, e che interpellino cattolici e laici
a interrogarsi sulle modalit di una prevenzione dei reati collegati col fenomeno mafioso
impegnandosi per la diffusione di una cultura
della legalit e alleducazione a un uso morigerato del denaro che non ne faccia lidolo a
cui sacrificare tutto.
*Arcivescovo di Monreale

pi intenso il momento don Ciotti


ha porto al Papa la stola che fu di
don Giuseppe Diana, il sacerdote
trucidato ventanni fa a Casal di
Principe. Il Pontefice lha indossata
e ha benedetto la gente. Poi, si
tolto la stola, lha baciata e lha riconsegnata a don Ciotti.
Infine i saluti. Allaltare sono saliti tra gli altri Maria Falcone, i due
fratelli di don Puglisi, due familiari
di don Diana, Nando Dalla Chiesa,
Lucia Torre, Enrico Fontana, Gabriella Stramaccioni, Margherita
Mauri e Laura Romeo. Confusi tra
la gente alla veglia hanno partecipato anche Pietro Grasso, presidente
del Senato italiano, Rosy Bindi, presidente della commissione italiana
antimafia, Sonia Alfano, presidente
della commissione europea antimafia, e il sindaco di Roma Ignazio
Marino. Prima di lasciare la parrocchia il Papa ha salutato monsignor
Mariano Crociata, vescovo di Latina, la cittadina che ospita questanno la manifestazione di Libera.
Il Pontefice, che era stato accolto
al suo arrivo da don Ciotti e dal
parroco di San Gregorio VII, padre
Paolo Maiello, rientrato in Vaticano poco dopo le 19.30. Con s, nella sua camera a Santa Marta, ha
portato una rosa bianca. Gli era stata donata al suo arrivo da una persona che ha voluto mantenere lanonimato: Voglio che resti ha detto
soltanto una cosa tra me e Francesco.

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