Sei sulla pagina 1di 7

Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n.

649004

Copia 1,00 Copia arretrata 2,00

LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum
Anno CLIV n. 134 (46.676)

Citt del Vaticano

sabato 14 giugno 2014

Prosegue lavanzata dei qaedisti che puntano a Baghdad mentre Obama non esclude nessuna opzione

Botta e risposta tra Mosca e Kiev mentre i presidenti colloquiano

Iraq sotto assedio

Accuse
e dialogo

Le Nazioni Unite esprimono sostegno al Governo ma chiedono un dialogo inclusivo


BAGHDAD, 13. Con i miliziani dello
Stato islamico dellIraq e del Levante (Isis) ad appena un centinaio di
chilometri da Baghdad e padroni di
ampie regioni dellIraq centro-settentrionale, gli Stati Uniti hanno cominciato a valutare possibili contromisure. Intanto, riferisce la France

In un comunicato emesso dal ministero dellInterno, si parla di griglia protettiva a difesa degli obiettivi sensibili della citt. Il presidente
Barack Obama ha affermato ieri che
nessuna opzione viene esclusa, nemmeno quella militare, per andare in
soccorso del Governo di Nouri Al

lutando anche la possibilit di far


sgomberare lambasciata statunitense
a Baghdad.
Ieri i miliziani hanno preso il controllo di sei villaggi nella provincia
di Diyala, e sempre in questa provincia, nella notte, hanno conquistato due citt, Sadiyah e Dajalaoula.

Volontari iracheni in partenza da Baghdad per il fronte (Reuters)

Presse, il Governo di Baghdad ha


messo a punto in queste ore un piano per proteggere la capitale dalloffensiva dei miliziani qaedisti. La
conferma che la situazione nel Paese
particolarmente critica viene dal
portavoce dellalto commissario Onu
per i diritti umani, Rupert Colville,
il quale ha detto che le persone uccise nei giorni scorsi sarebbero centinaia e i feriti un migliaio: nello stesso tempo si denunciano esecuzioni
sommarie di civili e soldati iracheni.

Maliki e per difendere gli interessi


di sicurezza nazionale statunitensi.
Il vicepresidente Joe Biden ha avuto
intanto un colloquio con il premier
iracheno per fare il punto della situazione: fonti diplomatiche hanno
riferito che Biden avrebbe ribadito
lappoggio di Washington a Baghdad. In queste ultime ore decine
di americani sono stati fatti sgomberare dalla base militare di Balad,
uno dei maggiori centri di addestramento del Paese. E, come riferisce
The Wall Street Journal, si sta va-

Lapertura dei mondiali in Brasile segnata da tensioni e scontri

Festa a met

Nel frattempo le milizie curde peshmerga si sono impadronite di Kirkuk, nel nord-est, affermando di essere in grado di impedire lingresso
degli jihadisti nella citt. Per tutta
risposta, i miliziani hanno compiuto
un attentato, fallito, contro il capo
dei peshmerga a Kirkuk, Jaafar Mustafa, che ricopre anche lincarico di
ministro per la Sicurezza del Governo nella regione autonoma del Kurdistan. Intanto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, riunitosi
ieri a porte chiuse, ha chiesto un
dialogo immediato e inclusivo in
Iraq, esprimendo sostegno unanime
al Governo e al popolo iracheni nella loro lotta contro il terrorismo.
Sempre ieri il ministro degli Esteri
francese, Laurent Fabius, ha affermato che la comunit internazionale
deve occuparsi senza tentennamenti
della crisi irachena, mentre il capo
della diplomazia russa, Serghei Lavrov, si detto molto preoccupato
per quanto sta accadendo e ha quindi auspicato che nel Paese vengano
ripristinati il prima possibile lordine
e la pace. Citato dalla France Presse,
il presidente iraniano, Hassan Rihani, ha detto stamane che lIran
combatter il terrorismo sunnita e

non permetter a nazioni straniere di


esportare il terrore in Iraq. Teheran definisce i combattenti dello Stato islamico dellIraq e del Levante
come terroristi fanatici. A Baghdad, ieri, il Parlamento non si
potuto riunire a causa della mancanza del quorum per pronunciarsi sulla richiesta, avanzata mercoled
da Al Maliki, di proclamare lo stato
demergenza nel Paese. Come rilevano gli osservatori, la ridestata rivalit
tra le comunit sciita e sunnita non
solo ha provocato negli ultimi mesi
una recrudescenza delle violenze, ma
sta ora permettendo ai miliziani qaedisti di trovare terreno fertile in un
Paese sempre pi diviso. Significativa, al riguardo la posizione di Al
Maliki che di fronte alla facilit con
cui i miliziani stanno avanzando in
varie parti del Paese ha minacciato
di adottare misure punitive contro
tutti coloro che hanno agito, o sono fuggiti.
Oggi, intanto, durante la tradizionale preghiera del venerd, la massima autorit sciita dellIraq, Ali Al
Sistani, ha rivolto un appello a imbracciare le armi contro i guerriglieri
qaedisti. Gia mercoled, ricorda
lagenzia Adnkronos, Al Sistani si
era detto molto preoccupato per gli
ultimi sviluppi verificatisi nella provincia settentrionale di Ninive e, nello stesso tempo, aveva espresso il
proprio sostegno allesercito iracheno, esortando i soldati ad agire con
tenacia e determinazione contro i
miliziani. Al Sistani si era anche rivolto al Governo di Baghdad invitandolo a prendere tutte le misure
necessarie per proteggere i civili di
fronte allimperversare delle violenze. E testimoni sul posto, citati dalle
agenzie di stampa internazionali,
hanno riferito che in queste ore alcune moschee sciite di Baghdad stanno
diffondendo appelli ai fedeli affinch si armino per difendere la citt.
Da rilevare infine quanto riferito
oggi dallAgenzia internazionale per
lenergia (Aie), secondo cui loffensiva dellIsis non dovrebbe compromettere, almeno nellimmediato, la
produzione
petrolifera
irachena.
Per quanto inquietanti siano i recenti avvenimenti in Iraq, essi non
riusciranno, a breve raggio, a imporre rischi sulla produzione petrolifera
irachena, a condizione per che il
conflitto non si estenda sempre pi
dichiara lAie in una nota.

Intervista a Papa Francesco


su La Vanguardia

La grande rivoluzione
andare alle radici
HENRIQUE CYMERMAN

ALLE PAGINE

Un miliziano separatista a Donetsk (Afp)

KIEV, 13. Pesante scambio di accuse


tra Kiev e Mosca sulla crisi in
Ucraina orientale, dove anche oggi
proseguono gli scontri. Ma Putin e
Poroshenko si parlano al telefono
e, per la prima volta dopo lincontro in Normandia, provano a riallacciare i fili del dialogo. Con il
presidente ucraino che avanza un
suo piano di soluzione per un cessate il fuoco. Il presidente ucraino
ha avuto ieri sera una conversazione telefonica con il capo del Cremlino (oltre che con il cancelliere
tedesco, Angela Merkel, e con il vicepresidente statunitense Joe Biden), illustrandogli un piano per
risolvere la crisi nel sud-est
dellUcraina, ma anche come
sottolinea il portavoce di Poroshenko per rimarcare come sia
inaccettabile che dei mezzi militari
arrivino dalla Russia nelle regioni
separatiste.
proprio il presunto passaggio
di mezzi militari dalla frontiera russo-ucraina a innalzare la tensione
nella regione. oltre a suscitare dubbi sulle recenti dichiarazioni di
Mosca, che sostiene di aver rafforzato i controlli alla frontiera e nega
di armare e sostenere i miliziani filo-russi. Ieri secondo Kiev tre carri
armati e altri mezzi militari separatisti sono entrati indisturbati nel
territorio ucraino dalla Russia. Secondo il ministro dellInterno
ucraino, Arsen Avakov, i tre tank
sono entrati nel Paese assieme a
mezzi militari per il trasporto delle
truppe e a pezzi di artiglieria attraverso un posto di confine caduto nelle mani dei separatisti a Diakove, nella regione di Lugansk. I
carri armati sarebbero quindi arrivati ieri nella citt di Snizhne e da

Udienza al presidente
della Repubblica Dominicana

y(7HA3J1*QSSKKM( +[!"!]!#!&!

Polizia in assetto antisommossa schierata a Rio de Janeiro (Afp)

BRASILIA, 13. Non solo calcio. Lavvio dei mondiali in Brasile, ieri,
con la cerimonia di apertura svoltasi allArena Corinthians a San Paolo e il match iniziale tra i padroni
di casa e la nazionale croata, stato segnato da tensioni. La partita
stata infatti preceduta da manifestazioni di protesta organizzate
non solo a San Paolo, ma anche a
Rio de Janeiro, Salvador da Bahia
e in altre citt del grande Paese sudamericano.
A San Paolo le proteste sono degenerate in pesanti scontri tra
gruppi di manifestanti e forze del-

lordine, che hanno fatto ricorso a


lacrimogeni e proiettili di gomma.
Due giornaliste della Cnn, un fotografo argentino dellAssociated
Press, il cameraman di unemittente locale e un manifestante sono rimasti feriti. Una decina di dimostranti sono stati arrestati. La presidente brasiliana, Dilma Rousseff,
ha respinto le critiche al suo Governo, accusando a sua volta lopposizione di strumentalizzare la
protesta. Il prossimo 5 ottobre si
vota per le presidenziali e per la
nomina dei governatori di tutti gli
Stati della federazione.

Nella mattina di venerd 13 giugno, nel Palazzo apostolico vaticano, il presidente della
Repubblica Dominicana, Danilo Medina
Snchez, stato ricevuto in udienza da Papa
Francesco.
Successivamente ha incontrato il cardinale
Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato dallarcivescovo Dominique Mamberti,
segretario per i Rapporti con gli Stati.
Durante i cordiali colloqui, stato espresso compiacimento per le buone relazioni tra
la Repubblica Dominicana e la Santa Sede,
evidenziando il prezioso contributo sociale
che la Chiesa offre al Paese, specialmente nei
settori delleducazione, della sanit e della
carit.
Nel prosieguo della conversazione, si sono
passate in rassegna alcune questioni di interesse nazionale e regionale, soffermandosi in
particolare sui recenti provvedimenti che facilitano liter di naturalizzazione degli immigrati nel Paese.

l due di loro avrebbero proseguito


per Gorlivka dove sarebbero stati
intercettati dai soldati ucraini facendo scoppiare un combattimento
di cui si sa solo che stando a
quanto ha dichiarato il ministero
dellInterno ucraino parte della
colonna dei separatisti stata distrutta. Da parte loro, i miliziani filo-russi danno notizia di uno scontro a fuoco contro quaranta tank
ucraini a Makarovo, a nord di Lugansk, e soprattutto accusano le
truppe di Kiev di aver usato bombe incendiarie al fosforo nel villaggio di Semenovka, vicino a Sloviansk, roccaforte dei separatisti
dellUcraina orientale rimasta senza
acqua e senza elettricit. Accusa
questa ripresa e rilanciata da Mosca.
La Guardia nazionale ucraina
nega ogni responsabilit definendo
assurde le accuse, ma Mosca non le
trova evidentemente cos infondate
e il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, ha chiesto unindagine urgente sulluso di queste e altre
armi proibite da parte dei soldati
ucraini aggiungendo che le notizie
in tal senso suscitano particolare
inquietudine. Lesercito ucraino
ha intanto ripreso oggi il controllo
di Mariupol e sulledificio del comune sventola la bandiera nazionale. Cinque i ribelli uccisi.

NOSTRE
INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto in
udienza, gioved 12 giugno,
Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Angelo Amato, Prefetto della
Congregazione delle Cause
dei Santi.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza
Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Tommaso Valentinetti, Arcivescovo di Pescara-Penne (Italia).
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza
Sua Eccellenza il Signor Danilo Medina Snchez, Presidente della Repubblica Dominicana, e Seguito.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza
Sua Eccellenza la Signora
Delia Crdenas Christie, Ambasciatore di Panama, in visita di congedo.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 2

sabato 14 giugno 2014

La ripresa degli scontri armati in Nord Kivu

Nuova riunione internazionale a Londra

Torna a salire
la tensione
tra Kinshasa e Kigali

Confronto
sullemergenza nigeriana

KINSHASA, 13. Gli scontri armati


tra truppe regolari della Repubblica Democratica del Congo e del
Rwanda registrati negli ultimi giorni nella regione orientale congolese
del Nord Kivu hanno bruscamente
accresciuto la tensione mai sopita
tra i due Paesi. Diversi osservatori
temono una deriva e unescalation
di tale tensione, tanto pi pericolosa in unarea, lest congolese, nella
quale da decenni si traduce in irrisolte violenze lintrigata interconnessione tra le diverse crisi della regione dei Grandi Laghi.
I combattimenti, dei quali i Governi di Kinshasa e di Kigali si
rimpallano la responsabilit, hanno
fatto seguito a sconfinamenti delle
rispettive truppe, peraltro non infrequenti lungo una frontiera, quella tra Nord Kivu e Rwanda, mai
concordemente demarcata. A questo aspetto ha fatto riferimento anche Martin Kobler, il responsabile
della Minusco, la missione dellOnu nella Repubblica Democratica del Congo. Kobler, nel suo appello ai due Governi ha esortato a
ripristinare la sicurezza nelle zone
di confine e a risolvere in modo
pacifico le questioni relative alla
demarcazione della frontiera comune.
Tuttavia, questo sembra solo un
aspetto e forse neppure il pi
importante della questione aperta da sempre tra Kinshasa e Kigali.
Questione il cui fulcro rappresentato dalla presenza nellest congolese, soprattutto proprio in Nord Kivu, di numerose bande armate.
Tra laltro, il diretto coinvolgimento di truppe regolari negli
scontri di questi giorni rappresenta
lepisodio pi grave da quasi due
anni a questa parte, cio da quando lartiglieria rwandese apr il fuoco da oltre confine contro le truppe congolesi alloffensiva contro i
ribelli del movimento del 23 marzo
(M23). Kinshasa ha sempre accusato il Rwanda (e anche lUganda)
di aver sostenuto i ribelli, una tesi
avallata anche dai rapporti dellOnu. N a far venire meno i motivi di tensione sono bastate la
sconfitta e la resa, pi di un anno
fa, dellM23, formato da ex guerriglieri di etnia tutsi, quella oggi al
Governo a Kigali.
Ora le milizie che sembrano al
centro del contrasto sono quelle

delle Forze democratiche di liberazione del Rwanda (Fdlr), riparate


in territorio congolese per sfuggire
alle vendette per il genocidio dei
tutsi in Rwanda del 1994. Le Fdlr
sono tra le milizie straniere contro
le quali lesercito congolese e la
Monusco hanno avviato operazioni
dopo la sconfitta dei ribelli interni
dellM23. Di recente, per, si
concordato un processo di disarmo
volontario dei ribelli hutu rwandesi
e proprio a questo il portavoce del
Governo
congolese,
Lambert
Mende, ha collegato gli scontri armati di questi giorni, attribuendoli
a un atto deliberato di provocazione da parte di Kigali, proprio per
far fallire i negoziati in corso. La
prospettiva di successo del disarmo
delle Fdlr dispiace ad alcuni responsabili di Kigali. come se venisse tolto il pretesto con il quale,
da sempre, vengono a raccogliere i
frutti del loro saccheggio in Congo, ha dichiarato Mende a Radio
Opaki, lemittente dellO nu.
Il disarmo delle Fdlr sempre
stato chiesto da Kigali, che peraltro ora non nasconde di ritenere
lattuale processo organizzato da
Kinshasa in modo da favorire il ritorno in patria dei miliziani hutu a
condizioni inaccettabili e tali da
costituire una minaccia.

LONDRA, 13. Un impegno comune


contro Boko Haram, il gruppo islamista responsabile di migliaia di uccisioni di civili in Nigeria, stato ribadito durante una riunione a livello
di ministri degli Esteri, tenuta ieri a
Londra a margine del vertice contro
luso dello stupro come arma di
guerra. Allincontro, organizzato dal
ministro degli Esteri britannico,
William Hague, hanno partecipato i
suoi omologhi della Nigeria stessa,
Aminu Wali, e dei Paesi vicini: Benin, Camerun, Ciad e Niger, oltre a
rappresentanti di Unione europea,
Stati Uniti e Canada.
Come noto, dopo il sequestro, a
met aprile, di oltre duecento studentesse di un liceo di Chibok, nello
Stato nordorientale nigeriano del
Borno, alcuni Paesi stranieri avevano
offerto il loro aiuto alla Nigeria.
Abbiamo ribadito il nostro forte e
comune impegno per sconfiggere
Boko Haram, fermare la piaga del
terrorismo e permettere il ritorno a
casa delle studentesse disperse, ha
detto Hague, annunciando inoltre
che Londra aumenter gli aiuti alla
Nigeria non solo in campo militare,
ma anche nel settore della scuola.
Lincontro a Londra ha fatto seguito a quello del mese scorso a Parigi, dove i Paesi della regione si erano impegnati ad azioni coordinate
contro Boko Haram.

Decine di vittime civili per le violenze delle milizie rivali nellest del Paese

Repubblica Centroafricana
sempre pi campo di battaglia
BANGUI, 13. Una ripresa di scontri
tra le milizie rivali della Repubblica
Centroafricana nellest del Paese ha
provocato negli ultimi giorni luccisione di almeno 22 civili, il ferimento di altri trenta e un numero imprecisato di quelli rapiti. Fonti di
stampa locale, nel darne notizia,
hanno aggiunto ieri che nel villaggio di Liwa, alle porte della citt di
Bambari, gi pi volte teatro di disordini negli ultimi mesi, sono state
incendiate 127 case. In questo caso
responsabili delle violenze sono stati i miliziani della Seleka (alleanza, in lingua locale sango) contro i
quali si battono i gruppi di autodifesa cosiddetti antibalaka, in riferimento allarma (balaka in sango significa machete) che caratterizza
lequipaggiamento dei miliziani della Seleka.
Questi ultimi, allorigine poche
centinaia di oppositori del presidente Franois Boziz, che avevano rovesciato con un colpo di Stato nel
marzo 2013, sono ormai in gran parte stranieri, per lo pi ciadiani e sudanesi di matrice fondamentalista
islamica. Ma a questo aspetto, come
spesso accade in numerose crisi africane, si sommano tensioni etniche
ed economiche, soprattutto per il
controllo delle fonti dacqua e delle
terre. Nellarea, in particolare, a
fianco dei miliziani Seleka sono
schierati combattenti della comunit

Gbagbo
sar processato
per crimini
contro lumanit
YAMOUSSOUKRO, 13. Lex presidente ivoriano Laurent Gbagbo, 69
anni, sar processato dalla Corte
penale internazionale (Cpi) per crimini contro lumanit. La prima
camera preliminare della Corte con
sede allAia ha reso pubblico il suo
verdetto dopo unattesa durata due
anni e mezzo. A carico dellex presidente sono stati confermati quattro capi dimputazione per crimini
contro lumanit omicidio, tentato omicidio, persecuzione, stupro e
altri atti disumani commessi tra
il 2010 e il 2011, durante il braccio
di ferro elettorale con lattuale capo dello Stato ivoriano, Alassane
Dramane Ouattara. Quel periodo
di scontri e tensioni cost la vita a
pi di tremila persone e caus decine di migliaia di rifugiati.
Arrestato ad Abidjan dalle truppe francesi, Gbagbo stato consegnato alla Cpi il 30 novembre 2011
ed stato presentato ai giudici per
la prima volta il 5 dicembre dello
stesso anno. Le udienze di conferma dei capi di accusa sono state
rinviate pi volte, alimentando anche critiche sulloperato della Cpi.
Ora i legali dellex presidente ivoriano rimasto in carica dal 2002
al 2010 potranno fare appello
contro la decisione della Corte.

LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

00120 Citt del Vaticano


ornet@ossrom.va
http://www.osservatoreromano.va

Una ragazza nigeriana a Chibok (Reuters)

Un uomo armato a Bangui (Afp)

peul, appartenenti alletnia dei pastori nomadi fulani, di religione


islamica, presenti in molti Paesi africani e spesso in contrasto con le comunit, in massima parte cristiane,
dei coltivatori. Proprio a Bambari,
il mese scorso, la Seleka, in piena
fase di riorganizzazione interna, ha
insediato un suo quartier generale,
ma lex coalizione ribelle sembra ormai divisa e priva di comando.
In ogni caso, vendette incrociate
tra miliziani Seleka e antibalaka si
susseguono da mesi nella regione,
n ad arginarli bastato il dispiegamento nella stessa Bambari di soldati francesi delloperazione Sangaris, un contingente di duemila uomini inviato autonomamente da Parigi nella Repubblica Centroafricana, dove sono dispiegati anche seimila militari della Misca, la missione dei Paesi dellarea alla quale il
Consiglio di sicurezza dellOnu ha
gi deciso di far subentrare dodicimila caschi blu. Questi, comunque,
non saranno operativi prima di settembre.
Il protrarsi delle violenze nella
Repubblica Centroafricana rende di
giorno in giorno pi drammatica la
condizione delle popolazioni civili,
tra le quali i rapporti dellOnu segnalano un costante aumento sia
del numero delle persone malnutrite
sia di quello degli sfollati e dei rifugiati allestero.

Allarme dellOms per laumento dei casi nelle aree pi povere del mondo e nelle comunit a rischio

Duecento bambini muoiono ogni giorno di tubercolosi


GINEVRA, 13. La tubercolosi (tbc), ancora oggi,
la seconda causa di morte tra le malattie infettive
a livello mondiale: ogni giorno pi di 200 bambini al di sotto dei 15 anni muoiono di tbc. Secondo lOrganizzazione mondiale della sanit nel
2012 si sono registrati 8,6 milioni di casi. Ma
ogni anno, circa 80.000 decessi potrebbero essere
evitati grazie a una diagnosi precoce e alluso di
trattamenti adeguati.
Lallarme riguarda soprattutto quei malati che
non hanno accesso ai servizi sanitari. Infatti, tra
gli oltre nove milioni di persone che ogni anno
contraggono la malattia infettiva, circa un terzo
viene letteralmente perso dai sistemi sanitari. In

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

Carlo Di Cicco
vicedirettore

Piero Di Domenicantonio

particolare, sono persone che vivono nelle aree


pi povere del mondo, in comunit a rischio o
tra categorie emarginate (come i lavoratori migranti, i rifugiati, gli sfollati, i detenuti, le popolazioni indigene, le minoranze etniche e i consumatori di sostanze stupefacenti).
Nonostante negli anni limpegno profuso a livello mondiale contro la tbc abbia portato a una
notevole riduzione di incidenza e mortalit (dal
1990 a oggi, infatti, il numero delle vittime diminuito del 45 per cento), i dati epidemiologici
rimangono preoccupanti. Nel 2012, in tutto il
mondo, sono stati diagnosticati circa 8,6 milioni
di nuovi casi di tubercolosi e 1,3 milioni di pa-

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

caporedattore

Gaetano Vallini

segretario di redazione

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


photo@ossrom.va www.photo.va

Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
fax 06 698 83675
segreteria@ossrom.va
Tipografia Vaticana
Editrice LOsservatore Romano

don Sergio Pellini S.D.B.


direttore generale

zienti sono deceduti, soprattutto in Paesi a basso


e medio reddito (95 per cento dei casi).
Inoltre, se le comunit povere e i gruppi a rischio sono i pi colpiti, anche vero che la trasmissione per via aerea della malattia attraverso
goccioline di saliva emesse con la tosse espone
tutta la popolazione al rischio di contagio. I dati
dellOms confermano che, a livello globale, la
tbc tra le prime tre cause di morte per le donne
di et compresa tra 15 e 44 anni e che, nel 2012,
ci sono stati circa 500.000 casi tra bambini, con
74.000 decessi. Secondo le ultime stime, il peso
maggiore della malattia nei bambini in Asia,
con 400.000 casi, seguita dallAfrica con 280.000.

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):
telefono 06 698 99480, 06 698 99483
fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

Premiato dallOnu
sacerdote
italiano
medico in Africa
NEW YORK, 13. Un sacerdote italiano, il dehoniano Aldo Marchesini, stato insignito alle Nazioni
Unite del riconoscimento United
Nations Population Award per il
suo coraggioso operato come medico missionario in Mozambico.
Alla cerimonia, organizzata dallagenzia dellOnu per la popolazione (Unfpa), ha partecipato il
vice Segretario generale delle Nazioni Unite, Jan Eliasson.
Marchesini, nato a Bologna nel
1941, entrato a ventuno anni
nella congregazione dei sacerdoti
del Sacro Cuore (dehoniani). Dopo la laurea in medicina nel 1966
e lordinazione sacerdotale nel
1969, stato missionario per la
prima volta in Mozambico nel
1970, per spostarsi subito dopo in
Uganda. Dopo corsi di specializzazione a Lisbona sulle malattie
tropicali e ad Addis Abeba sulla
lebbra, nel 1974 tornato definitivamente in Mozambico dove ha
lavorato negli ospedali di Mocuba, Songo, Tete e infine Quelimane. Per molti anni stato lunico
medico a curare la fistola ostetrica
in Mozambico, dove stato anche rapito e imprigionato diverse
volte durante la guerra civile nel
Paese.
Nel 2003 il missionario ha scoperto di essersi infettato con il virus hiv curando i malati, ma non
voluto tornare in Italia, preferendo rimanere in Africa a curare
i pi bisognosi. Proprio a Quelimane riuscito a far realizzare il
primo centro in Mozambico per il
trattamento dei malati di aids con
i farmaci antiretrovirali. Penso
che poter lavorare con i poveri sia
una delle fortune pi grandi che
si possano avere, ha detto durante la cerimonia di premiazione
al Palazzo di Vetro.

Misure
per contrastare
lebola
in Sierra Leone
FREETOWN, 13. La chiusura delle
frontiere con Guinea e Liberia,
ma anche di scuole, cinema e luoghi di raduno pubblico nel distretto orientale di Kailahun, dove saranno allestiti check-point
sanitari. Sono questi alcuni dei
provvedimenti decisi dal Governo
di Freetown con lobiettivo di arginare la diffusione del virus dellebola, che in Sierra Leone ha
gi causato 16 morti.
Il numero di vittime raddoppiato la scorsa settimana ha
avvertito il ministero della Sanit,
annunciando che un bambino di
nove anni risultato positivo al
test del virus, contratto dai suoi
genitori gi deceduti.
In base agli ultimi dati diffusi
dallOrganizzazione
mondiale
della Sanit (Oms), dallo scorso
febbraio ci sono stati 328 contagi
confermati in Guinea e 208 morti,
oltre a vittime in Sierra Leone e
Liberia. Lepicentro dellepidemia
che, dicono gli analisti, si sta
ampliando geograficamente
stato localizzato nella regione meridionale guineana di Gueckedou,
al confine con gli altri due Paesi
colpiti dal virus.
La febbre emorragica dellebola
potenzialmente mortale e comprende una gamma di sintomi
quali febbre, vomito, diarrea, dolore o malessere generalizzato e a
volte emorragia interna ed esterna. Il tasso di mortalit estremamente alto, variabile dal cinquanta all89 per cento secondo il
ceppo virale, e un trattamento
tramite vaccino non tuttora disponibile. La causa della morte
dicono gli esperti solitamente
dovuta a shock ipovolemico causato dalla diminuzione acuta della
massa sanguigna circolante.

Concessionaria di pubblicit

Aziende promotrici della diffusione

Il Sole 24 Ore S.p.A.


System Comunicazione Pubblicitaria
Ivan Ranza, direttore generale
Sede legale
Via Monte Rosa 91, 20149 Milano
telefono 02 30221/3003, fax 02 30223214
segreteriadirezionesystem@ilsole24ore.com

Intesa San Paolo


Ospedale Pediatrico Bambino Ges
Banca Carige
Societ Cattolica di Assicurazione
Credito Valtellinese

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 14 giugno 2014

pagina 3

Sette morti per lesplosione di un camion bomba a Homs

Le abitazioni previste a Gerusalemme est e in Cisgiordania

Civili siriani
travolti da guerra e terrorismo

Israele ferma le costruzioni

DAMASCO, 13. La popolazione civile


siriana resta esposta ogni giorno ad
azioni di guerra e atti di terrorismo,
mentre non sembrano prospettarsi
soluzioni diplomatiche a un conflitto rispetto al quale la comunit internazionale appare ancora profondamente divisa. Vittime civili causate dai combattimenti che vedono
impegnate le forze governative e le
diverse milizie ribelli, spesso in lotta
tra loro, si sono registrate anche ieri.
E almeno sette persone sono state
uccise dallesplosione di un camion

Scontro a fuoco
tra polizia
e terroristi islamici
in Tunisia
TUNISI, 13. Il ministero dellInterno tunisino ha annunciato oggi che si svolto nella notte un
violento scontro a fuoco tra un
commando di terroristi islamici e
ununit delle guardie di frontiera locali a Jendubia. Si teme che
i terroristi provengano dalla vicina Libia, anche se il ministero ha
chiesto ai mezzi di informazione
di non dare notizie false sulla vicenda non potendo fornire ancora ulteriori particolari.
Daltra parte, un movimento
nelle zone nordafricane di terroristi islamici viene segnalato anche
dallAlgeria. Un muro di sbarramento per bloccare lingresso di
miliziani dello Stato islamico dellIraq e del Levante (Isis) il
piano approntato dalle forze di
sicurezza algerine lungo i suoi
confini con Libia e Tunisia, dove
stando a rapporti di intelligence
sempre pi impellente la minaccia di infiltrazioni da parte di
miliziani fondamentalisti provenienti dai due Paesi vicini.
Il comandante della gendarmeria tunisina, Ahmed Boustila, ha
annunciato la mobilitazione di
tutte le unit delle guardie di
confine, delle unit di intervento
e dellaviazione per monitorare i
1.500 chilometri di confine con la
Libia e fermare lavanzata dei
gruppi armati legati ad Al Qaeda
e delle altre sigle salafite e jihadiste che dal nord del Mali hanno
raggiunto il sud-ovest della Libia
e qui si sono unite a estremisti
tunisini rientrati da Siria e Iraq.
Nel frattempo, il ministro della
Difesa italiano, Roberta Pinotti,
ha incontrato ieri a Tunisi il premier, Mehdi Jomaa, e il ministro
della Difesa, Ghazi Jribi, per
consolidare i rapporti di cooperazione bilaterale tra Italia e Tunisia, rafforzare il controllo dei
flussi migratori, favorire la stabilit e la sicurezza nel Mediterraneo. Lincontro, ha detto il ministro italiano, servito anche a
sensibilizzare la controparte circa
lurgenza di sottoscrivere un memorandum che andr a sostituire
la Convenzione del 1991 non pi
adatta alle rinnovate e incrementate forme di cooperazione.

bomba a Homs, la citt nel centro


della Siria tornata di recente sotto il
controllo dellesercito di Damasco.
Lesplosione stata molto potente e ha danneggiato diversi edifici.
Nel darne notizia, lagenzia di stampa ufficiale Sana ha specificato che
lattentato stato perpetrato vicino
a una stazione di polizia del quartiere Wadi Al Dahab, a maggioranza alawita, la confessione islamica
alla quale appartiene anche il presidente Bashar Al Assad. Dopo il ritiro degli insorti da Homs, in citt gli
attentati terroristici, la maggioranza
dei quali proprio contro gli alawiti,
si sono moltiplicati. Il pi sanguinoso stato quello del 25 maggio,
quando lesplosione di due autobombe ha provocato la morte di dodici persone. In quel caso, la responsabilit della strage venne rivendicata dal Fronte Al Nusra, il
gruppo islamista sul quale si concentrano anche i sospetti per lattentato avvenuto ieri.
Il protrarsi del conflitto, intanto,
accresce lemergenza umanitaria. In
Siria resta difficile aprire corridoi
umanitari per prestare soccorso alle
popolazioni ostaggio dei belligeranti. Al tempo stesso, aumenta sempre
pi il numero dei profughi, gi stimati a oltre nove milioni, tra sfollati
interni e rifugiati allestero. Questi
ultimi, ormai pi di tre milioni, so-

Linsediamento israeliano di Efrat (Ansa)

TEL AVIV, 13. Il Governo israeliano ha scelto di rinviare


lavvio della costruzione di 1.800 nuove abitazioni in
Cisgiordania e a Gerusalemme est.
Lo ha riferito il quotidiano Haaretz, secondo il
quale marted scorso lambasciatore inglese e quello
francese sono intervenuti presso il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano, Yossi Cohen, per chiedere
il congelamento dei progetti. Nello stesso senso hanno
agito i diplomatici di Italia, Spagna e Germania, che si
sono rivolti invece al ministero degli Esteri israeliano.
Lunico piano approvato al momento ha spiegato il

quotidiano concerne solo 381 unit abitative a Givat


Zeev vicino a Gerusalemme, mentre sono stati bloccati
quelli negli insediamenti di Ariel, Har Bracha, Alfei
Menashe, Oranit.
Intanto, ieri il presidente francese, Franois Hollande, nel corso di un colloquio con il presidente palestinese Abu Mazen ha deplorato la sospensione dei negoziati israelo-palestinesi e auspicato che le due parti riprendano il dialogo al pi presto e si astengano da ogni
gesto che possa comprometterlo. Lo riferisce una nota
ufficiale dellEliseo.

Lauspicio dellOnu per il voto di sabato che elegger il nuovo presidente afghano

Ballottaggio leale

Preparativi per il voto (Afp)

Accordo europeo
sugli ogm
BRUXELLES, 13. Per la prima volta
ogni Stato membro in Europa avr
il diritto di dire no alla coltivazione
di ogm (organismi geneticamente
modificati) sul proprio territorio,
anche nel caso in cui un determinato tipo di ogm sia gi stato approvato da parte della Commissione
Ue. I ministri dellAmbiente dellUnione europea hanno raggiunto
ieri un accordo politico, dopo quattro anni di tentativi falliti, riuscendo a riunire sullo stesso terreno
normativo Stati con posizioni molto diverse tra loro.
un grande successo: la prossima presidenza italiana dellUe trover il sostegno della Commissione
europea per chiudere il pi rapidamente possibile il dossier sulla possibilit per uno Stato membro di limitare o vietare la coltivazione di
ogm sul proprio territorio ha detto
il commissario Ue alla Salute, Tonio Borg, responsabile per il dossier

no concentrati soprattutto nei Paesi


dellarea in particolare Libano e
Giordania dove la loro presenza
esercita ormai una pressione quasi
insostenibile mentre resta relativamente contenuto il numero di quelli
che raggiungono lEuropa.
In merito, proprio ieri la Germania, il Paese europeo che ha accolto
il maggior numero di profughi siriani, circa quarantamila, ha stabilito
di ospitarne altri ventimila, cio il
doppio di quelli finora previsti. La
decisione stata presa dalla conferenza dei ministri dellInterno regionali tenuta a Bonn. Secondo quanto
riferito dalla stampa tedesca, i costi
complessivi di questa accresciuta accoglienza saranno sostenuti dallo
Stato federale, mentre le regioni si
accolleranno le eventuali spese sanitarie.
La Germania riconosce la sua
responsabilit umanitaria ed giusto che il nostro sostegno sia pi
forte ha commentato il ministro
dellInterno federale, Thomas De
Maizire, al termine della conferenza a Bonn. Sia alcune forze politiche di opposizione sia organizzazioni della societ civile avevano chiesto di accogliere un numero anche
maggiore di profughi, in considerazione della sempre pi grave situazione in Siria.

ogm. Il dossier passa ora al nuovo


Parlamento Ue, che deve trovare
unintesa finale. Intesa che Borg
auspica il pi rapida possibile.
Secondo i dati dellInternational
Service for the Acquisition of AgriBiotech Applications (Isaaa), sono
scesi a 27 i Paesi che nel mondo
hanno coltivato biotech nel 2013,
per un totale di 175 milioni di ettari,
concentrati soprattutto negli Stati
Uniti (70,1 milioni di ettari), in Brasile (37 milioni), in Argentina (24,4
milioni) e Canada (11 milioni) ma
anche in Cina e nei Paesi di via di
sviluppo sotto il pressing delle multinazionali.
Nel 2013 sono rimasti solo cinque, su ventotto, i Paesi Ue a coltivare ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148.000 ettari di
mais transgenico piantati nel 2013,
la quasi totalit in Spagna (136.962
ettari).

Si dimette
il sindaco
di Venezia
ROMA, 13. Si dimesso questa
mattina il sindaco di Venezia,
Giorgio Orsoni, coinvolto nellinchiesta sulle tangenti legate ai lavori per il Mose. Gli arresti domiciliari erano stati revocati ieri dopo la richiesta di patteggiamento
avanzata dagli avvocati di Orsoni,
accusato di aver ricevuto fondi illeciti per la campagna elettorale
del 2010. Solo ieri, parlando con i
giornalisti, lex sindaco aveva assicurato di non volere lasciare lincarico. Non mi dimetto aveva
spiegato perch non ci sono le
condizioni per farlo. Finora linchiesta sul Mose (il sistema di dighe mobili a protezione della laguna di Venezia) ha portato allarresto di trentacinque persone tra
imprenditori, manager, amministratori e politici.

KABUL, 13. In vista del ballottaggio


per le presidenziali, fissato per sabato, il capo della missione Onu in Afghanistan (Unama) Jan Kubis, ha rivolto ieri un appello ai due candidati, lex ministro degli Esteri
Abdullah Abdullah, e lex ministro
delle Finanze, Ashraf Ghani, affinch rispettino le regole, nel segno
della lealt e della trasparenza. Nel
corso di una conferenza stampa,
Kubis si detto fiducioso che le forze di sicurezza afghane sapranno rispondere adeguatamente alle minacce dei talebani che hanno ribadito
quanto gi affermato in occasione
del voto del 5 aprile: ovvero che
compiranno attacchi contro coloro
che si recheranno alle urne.
Per il primo turno delle presidenziali laffluenza fu alta, e ci ha suscitato il plauso della comunit internazionale che ha sottolineato il
coraggio e la determinazione degli
iracheni di fronte alle intimidazioni
dei miliziani. Il capo della missione
dellOnu in Afghanistan ha quindi
auspicato che sabato il popolo iracheno si comporti allo stesso modo,
come pure ha espresso la speranza
che non abbiano luogo violenze.
Intanto, alla fine della campagna
elettorale, i due candidati hanno rivolto un ultimo messaggio agli elettori. Abdullah ha posto laccento
sullesigenza di un Afghanistan unito e riconciliato e se eletto, ha detto,
si batter per questo obiettivo;
Ghani, sulla stessa lunghezza donda, ha detto che, in caso di vittoria,

promuover un costruttivo dialogo


con tutti, anche con i membri
dellopposizione. Al primo turno
Abdullah ha ottenuto il 45 per cento
dei voti, mentre Ghani il 31,6 per
cento.
La comunit internazionale segue
con attenzione gli esiti del ballottaggio, nella consapevolezza che lAfghanistan del dopo Karzai (al potere
per tredici anni) cercher, qualunque
sia il vincitore, di rilanciare il proprio peso in politica estera. Infatti
negli ultimi mesi, a causa anzitutto
delle ampie divergenze fra Karzai e
Washington, il Paese ha sofferto un
sempre maggiore isolamento. Non a
caso sia Abdullah che Ghani hanno
detto che, se eletti, firmeranno laccordo sulla sicurezza con gli Stati
Uniti per il dopo 2014: una firma
che Karzai non ha voluto apporre e
che ha provocato aspre frizioni con
lAmministrazione Obama.
Del resto, in vista del ritiro del
contingente internazionale dallAfghanistan dopo il 2014 (anche se
Obama ha gi garantito che un nucleo di circa diecimila soldati rester
sul terreno) le autorit di Kabul devono poter contare su unintesa che
garantisca loro una solida base sulla
quale poi ridisegnare le proprie responsabilit, anzitutto sul piano della sicurezza. E il dopo Karzai gi si
configura come il tempo propizio
hanno sottolineato sia Abdullah sia
Ghani per rilanciare lindipendenza e la sovranit dellAfghanistan.

Cooperazione rafforzata
tra Serbia e Bielorussia
BELGRAD O, 13. La stretta amicizia
che caratterizza i rapporti tra Serbia e Bielorussia stata ribadita nei
colloqui di ieri a Belgrado tra i due
presidenti, Tomislav Nikoli e
Aleksandr Lukashenko. Nella conferenza stampa al termine dellincontro, Nikoli ha detto che
Lukashenko un grande amico
della Serbia e un amico mio personale, che sempre stato il primo a
venire in aiuto quando il nostro
Paese stato in difficolt. La
Serbia vuole diventare membro
dellUe e la Bielorussia membro
dellUnione euroasiatica (con Russia e Kazakhstan), e queste due
Unioni non potranno mai avere
una connessione migliore di quella
assicurata dai nostri due Paesi ha
aggiunto il presidente serbo.
Lukashenko, da parte sua, ha
sottolineato come la Bielorussia abbia sempre appoggiato lintegrit
territoriale della Serbia e continue-

r a farlo, e ha elogiato gli sforzi di


Belgrado nel processo di normalizzazione dei rapporti con il Kosovo.
Da entrambe le parti stato
espresso il forte interesse a rafforzare la cooperazione economica. In
una dichiarazione congiunta, i due
presidenti hanno ribadito limpegno
a rispettare tutte le norme del diritto internazionale e i principi e gli
obiettivi delle Nazioni Unite.
Nel documento si auspica, al
tempo stesso, un rafforzamento del
ruolo centrale dellOnu nella soluzione pacifica dei conflitti e nel
mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.
Prima del colloquio con Nikoli,
il presidente bielorusso ha deposto
una corona di fiori davanti al monumento del milite ignoto sulla collina
di Avala, a una ventina di chilometri da Belgrado. A margine della visita ufficiale sono stati firmati otto
accordi intergovernativi.

A settembre
Governo ad interim
in Thailandia
BANGKOK, 13. La Giunta militare
thailandese, al potere nel Paese
del sudest asiatico dopo il colpo
di Stato del 22 maggio scorso, former un Governo a interim entro
il prossimo settembre. A seguire ci
saranno elezioni per il rinnovo del
Parlamento entro un anno. Lo ha
affermato alla stampa locale il leader della giunta, generale Prayut
Chan Ocha. Non confermati, almeno per le prossime settimane, i
sussidi statali per il riso versati a
quattro milioni di contadini, cominciati con il precedente Governo. Per ora non ci impegniamo
ha affermato il generale. I sussidi
statali per il riso sono stati il cavallo di battaglia dellex primo
ministro, Yingluck Shinawatra, al
potere dal 2011 fino a questa primavera, quando venne deposta.
Lopposizione ha sempre contestato il programma, giudicandolo
troppo oneroso per le casse dello
Stato.

Pyongyang apre
al turismo
internazionale
PYONGYANG, 13. La Corea del
Nord apre una parte del Paese al
turismo internazionale. Il regime
comunista di Kim Jong Un ha infatti annunciato ieri che consentir
laccesso agli stranieri in un territorio di cento chilometri quadrati,
dalla citt di Wonsan al monte
Kumganh, vicino al confine con
la Corea del Sud, per trasformarlo
in una delle mete turistiche di fama mondiale, ha sottolineato
lagenzia ufficiale Kcna.
Oltre al tempio di Sokwang e
alla cascata di Ullim, la nuova
zona di turismo internazionale
comprender limpianto sciistico
di Masik. Si tratta di uno dei progetti pi ambiziosi e di impatto
mediatico del giovane leader Kim
Jong Un, al potere dal dicembre
del 2011, che spera di sfruttare il
turismo per dare un impulso
alleconomia del Paese.
Dopo anni di sanzioni e di isolamento internazionale, lo stato di
salute delleconomia nordcoreana
infatti al limite del collasso. Il
regime di Pyongyang ha annunciato inoltre un incremento delle
tratte ferroviarie verso la Cina e la
Russia, nellambito di un progetto
turistico congiunto, avviato nellaprile del 2012 con una societ di
Hong Kong.

pagina 4

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 14 giugno 2014

sabato 14 giugno 2014

pagina 5

Il rabbino capo di Firenze sullincontro di preghiera dell8 giugno

Ho sentito risuonare
i temi che proponeva La Pira
Pubblichiamo unintervista apparsa su Toscana Oggi del 15 giugno.
di VERA PASSANTI
Joseph Levi, rabbino capo della Comunit
ebraica di Firenze ha partecipato allincontro promosso in Vaticano lo scorso 8 giugno e ci racconta il suo punto di vista
sullevento e sulle prospettive, auspicando
un allargamento della leadership mediorientale e una grande urgenza su questi
temi: Si alzata una voce di rifiuto della
logica della guerra, di superamento delle
esigenze nazionali e territoriali a favore di
una voce unanime che vuole costruire vita
e felicit, che comunica ai politici quello
che la gente veramente vuole. Una voce
che suona non nel deserto ma nelle nostre
citt e nei nostri cuori.

Intervista a Papa Francesco

La grande rivoluzione
andare alle radici
di HENRIQUE CYMERMAN
Scartiamo unintera generazione per mantenere un sistema economico che non regge pi denuncia il Papa in unintervista
esclusiva a La Vanguardia. Nelle sue risposte, Francesco dimostra tutto il coraggio e la semplicit che stanno caratterizzando il suo pontificato.
Ci sono Paesi dove oggi si perseguitano i cristiani.
I cristiani perseguitati sono una preoccupazione che mi tocca da vicino come pastore. So molte cose sulla persecuzione che
non mi sembra prudente raccontare qui
per non offendere nessuno. Ma ci sono dei
luoghi dove proibito avere una Bibbia o
insegnare catechismo o portare una croce...
C una cosa che voglio per mettere in
chiaro: sono convinto che la persecuzione
contro i cristiani oggi sia pi forte che nei
primi secoli della Chiesa. Oggi ci sono pi

re veri cambiamenti sia lidentit. Non si


pu mai fare un passo nella vita se non
partendo da dietro, se non so da dove vengo, che nome ho, che nome culturale o religioso ho.
Lei ha infranto molti protocolli di sicurezza
per avvicinarsi alla gente.
So che mi pu succedere qualcosa, ma
nelle mani di Dio. Ricordo che in Brasile
mi avevano preparato una papamobile
chiusa, con i vetri, ma io non posso salutare un popolo e dirgli che gli voglio bene
dentro una scatola di sardine, pur se di cristallo. Per me questo un muro. vero
che qualcosa pu succedermi, ma siamo
realisti, alla mia et non ho molto da perdere.
Perch importante che la Chiesa sia povera
e umile?
La povert e lumilt sono al centro del
Vangelo e lo dico in un senso teologico,

pei con meno di 25 anni sono disoccupati.


una enormit. Ma scartiamo unintera
generazione per mantenere un sistema economico che non regge pi, un sistema che
per sopravvivere deve fare la guerra, come
hanno fatto sempre i grandi imperi. Ma,
visto che non si pu fare la terza guerra
mondiale, allora si fanno guerre locali. E
questo cosa significa? Che si fabbricano e
si vendono armi, e cos facendo i bilanci
delle economie idolatriche, le grandi economie mondiali che sacrificano luomo ai
piedi dellidolo del denaro, ovviamente si
sanano. Questo pensiero unico ci toglie la
ricchezza della diversit del pensiero e pertanto la ricchezza di un dialogo tra persone. La globalizzazione intesa bene una
ricchezza. Una globalizzazione intesa male
quella che annulla le differenze. come
una sfera, con tutti i punti equidistanti dal
centro. Una globalizzazione che arricchisce
come un poliedro, tutti uniti ma ognuno
che conserva la sua particolarit, la sua ricchezza, la sua identit, e questo non accade.

Come commenta la cerimonia dellinvocazione


e i tre interventi delle tre religioni?

importanza ha avuto questo gesto per la riconciliazione tra cristiani ed ebrei?


Ebbene, di fronte al Muro cera anche il
mio buon amico, il professore Omar Abboud, presidente dellIstituto per il dialogo
interreligioso di Buenos Aires. Ho voluto
invitarlo. un uomo molto religioso, padre di due figli. anche amico del rabbino Skorka e voglio molto bene a entrambi,
e ho voluto che questa amicizia tra noi tre
si vedesse come una testimonianza.
Un anno fa mi ha detto che dentro ogni cristiano c un ebreo.
Forse sarebbe pi corretto dire che lei
non pu vivere il suo cristianesimo, non
pu essere un vero cristiano, se non riconosce la sua radice ebraica. Non parlo di
ebreo nel senso semitico di razza, ma in
senso religioso. Credo che il dialogo interreligioso debba approfondire questo punto,
la radice ebraica del cristianesimo e la fioritura cristiana dellebraismo. Capisco che

La preoccupa il conflitto tra Catalogna e


Spagna?

La Vanguardia
Riportiamo in una nostra
traduzione lampia
intervista pubblicata
sul quotidiano
di Barcellona
La Vanguardia
del 13 giugno.

La violenza in nome di Dio regna in Medio


oriente.
una contraddizione. La violenza in
nome di Dio non si conf al nostro tempo.
qualcosa di antico. Con prospettiva storica va detto che noi cristiani, a volte, labbiamo praticata. Quando penso alla guerra
dei Trentanni, quella era violenza in nome
di Dio. Oggi inimmaginabile, vero?
Giungiamo a volte, attraverso la religione,
a contraddizioni molto serie, molto gravi.
Il fondamentalismo per esempio. Nelle tre
religioni abbiamo i nostri gruppi fondamentalisti, piccoli rispetto a tutto il resto.
Lei che pensa al riguardo?
Un gruppo fondamentalista, anche se
non uccide nessuno, anche se non picchia
nessuno, violento. La struttura mentale
del fondamentalismo violenza in nome di
D io.
Alcuni dicono di lei che un rivoluzionario.
Dovremmo chiamare la grande Mina
Mazzini [in realt Iva Zanicchi], la cantante italiana, e dirle Prendi questa mano,
zingara e che mi legga il passato, chiss...
[risata]. Per me la grande rivoluzione andare alle radici, riconoscerle e vedere quello che queste radici hanno da dire al giorno doggi. Non c contraddizione tra essere rivoluzionario e andare alle radici. Non
solo, credo anche che il modo per compie-

Porteranno molta luce.


La preoccupa quello che si potrebbe scoprire?
Su questo punto a preoccuparmi la figura di Pio XII, il Papa che guid la Chiesa durante la seconda guerra mondiale. Al
povero Pio XII stato buttato addosso di
tutto. Ma bisogna ricordare che prima era
visto come il grande difensore degli ebrei.
Ne nascose molti nei conventi di Roma e
di altre citt italiane, e anche nella residenza estiva di Castel Gandolfo. L, nella
stanza del Papa, sul suo stesso letto, nacquero 42 bambini, figli di ebrei e di altri
perseguitati rifugiatisi l. Non voglio dire
che Pio XII non abbia commesso errori
anche io ne commetto molti ma il suo
ruolo va letto nel contesto dellepoca. Era
meglio, per esempio, che non parlasse perch non uccidessero pi ebrei, o che lo facesse? Voglio anche dire che a volte mi
viene un po di orticaria esistenziale quando vedo che tutti se la prendono con la
Chiesa e con Pio XII e si dimenticano delle
grandi potenze. Lo sa che conoscevano
perfettamente la rete ferroviaria dei nazisti
per portare gli ebrei ai campi di concentramento? Avevano le foto. Ma non bombardarono quei binari. Perch? Sarebbe bene
che parlassimo un po di tutto.

non sociologico. Non si pu comprendere


il Vangelo senza la povert, ma bisogna distinguerla dal pauperismo. Io credo che
Ges voglia che i vescovi non siano principi, ma servitori.
Che cosa pu fare la Chiesa per ridurre la
crescente disuguaglianza tra ricchi e poveri?
dimostrato che con il cibo che avanza
potremmo nutrire la gente che ha fame.
Quando lei vede fotografie di bambini denutriti in diverse parti del mondo si mette
le mani nei capelli, non si capisce. Credo
che ci troviamo in un sistema economico
mondiale che non buono. Al centro di
qualsiasi sistema economico ci deve essere
luomo, luomo e la donna, e tutto il resto
deve essere al servizio di questo uomo. Ma
noi abbiamo messo il denaro al centro, il
dio denaro. Siamo caduti in un peccato di
idolatria, di idolatria del denaro. Leconomia mossa dalla brama di avere di pi e,
paradossalmente, si alimenta una cultura
dello scarto. Si scartano i giovani quando
si limita la natalit. Si scartano anche gli
anziani perch non servono pi, non producono, sono una classe passiva... Scartando i ragazzi e gli anziani si scarta il futuro
di un popolo perch i ragazzi vanno con
forza in avanti e perch gli anziani ci danno la saggezza, hanno la memoria del popolo e devono passarla ai giovani. E ora
anche di moda scartare i giovani con la disoccupazione. Mi preoccupa molto il tasso
di disoccupazione dei giovani, che in alcuni Paesi supera il 50 per cento. Qualcuno
mi ha detto che 75 milioni di giovani euro-

Per la rivelazione. Per noi, tutto iniziato l. come il cielo sulla terra, unanticipazione di quello che ci aspetta nellaldil, nella Gerusalemme celeste.
Lei e il suo amico il rabbino Skorka vi siete
abbracciati di fronte al Muro del pianto. Che

Sono otto cardinali di tutti i continenti e


un coordinatore. Si riuniscono qui ogni
due o tre mesi. Ora, il 1 luglio abbiamo
quattro giornate di riunione, e faremo i
cambiamenti che gli stessi cardinali ci chiedono. Non obbligatorio farlo, ma sarebbe imprudente non ascoltare quelli che
sanno.
Ha anche fatto un grande sforzo per avvicinarsi alla Chiesa ortodossa.
Mio fratello Bartolomeo venuto a Gerusalemme per commemorare lincontro di
cinquantanni fa tra Paolo VI e Atenagora.
Fu un incontro dopo oltre mille anni di separazione. Dal concilio Vaticano II la
Chiesa cattolica si sta sforzando di avvicinarsi alla Chiesa ortodossa. Con alcune
Chiese ortodosse c pi vicinanza che con
altre. Ho voluto che Bartolomeo venisse
con me a Gerusalemme e l nata lidea
che partecipasse anche alla preghiera in
Vaticano. Per lui stato un passo rischioso
perch glielo possono rinfacciare, ma bisognava compiere questo gesto di umilt, e
per noi necessario perch non concepibile che noi cristiani siamo divisi, un
peccato storico che dobbiamo riparare.

Lei ha conosciuto molti capi di Stato.


Lei si sente ancora come un parroco o ha assunto il suo ruolo di capo della Chiesa?

Perch ha scelto di buttarsi a capofitto in


quellocchio del ciclone che attualmente il
Medio oriente?

Perch per ogni cristiano importante visitare


Gerusalemme e la Terra Santa?

E lei ha creato il cosiddetto consiglio degli


Otto.

C stato un aumento dellateismo


nellepoca pi esistenzialista, direi quella
sartriana. Ma dopo c stato un progresso
verso ricerche spirituali, di incontro con
Dio, in mille modi, non necessariamente
quelli religiosi tradizionali. Lo scontro tra
scienza e fede ha avuto il suo apogeo
nellilluminismo, ma oggi non pi tanto
di moda, grazie a Dio, perch ci siamo tutti resi conto della vicinanza tra le due. Papa Benedetto XVI ha un buon magistero
sul rapporto tra scienza e fede. In linea generale, la cosa pi comune che gli scienziati siano molto rispettosi della fede e lo
scienziato agnostico o ateo dica: Non oso
entrare in questo campo.

Lei sa che non stato facile perch ci


stava in mezzo e dobbiamo proprio a lei
gran parte del successo. Sentivo che era
qualcosa che sfugge a tutti noi. Qui in Vaticano, un 99 per cento diceva che non si
sarebbe fatto e dopo l1 per cento restante
ha cominciato a crescere. Sentivo che venivamo spinti a qualcosa che non era venuta
in mente a noi, e che, poco a poco, stava
prendendo corpo. Non stato affatto un
atto politico questo lho sentito subito
ma un atto religioso: aprire una finestra al
mondo.

Il vero occhio del ciclone, per lentusiasmo che cera, stata la Giornata mondiale
della giovent di Rio de Janeiro lo scorso
anno. Ho deciso di andare in Terra santa
perch il presidente Peres mi ha invitato.
Sapevo che il suo mandato sarebbe terminato questa primavera, perci mi sono visto obbligato, in un certo senso, ad andare
prima. Il suo invito ha fatto anticipare il
viaggio. Io non avevo in mente di farlo.

nelle congregazioni generali, cio nelle riunioni che, durante la sede vacante, abbiamo tenuto ogni giorno per discutere i problemi della Chiesa. Da l vengono riflessioni e raccomandazioni. Una molto concreta
stata che il prossimo Papa doveva poter
contare su un consiglio esterno, cio un
gruppo di consiglieri che non vivesse in
Vaticano.

Dinanzi alla crescita dellateismo, cosa pensa


della gente la quale crede che la scienza e la
religione siano escludenti?

La preghiera per la pace della scorsa domenica non stata facile da organizzare e non
aveva precedenti n in Medio oriente n nel
mondo. Come si sentito?

Marc Chagall, Abramo e i tre angeli (1960-1966)

cristiani martiri che a quellepoca. E non


una fantasia, lo dicono i numeri.

Qualsiasi divisione mi preoccupa. C


indipendenza per emancipazione e c indipendenza per secessione. Le indipendenze per emancipazione, per esempio, sono
quelle degli Stati americani, che si emanciparono da quelli europei. Le indipendenze
di popoli per secessione sono uno smembramento a volte molto ovvio. Pensiamo
allex Jugoslavia. Ovviamente ci sono popoli con culture tanto diverse che non si
potrebbero attaccare neppure con la colla.
Il caso iugoslavo molto chiaro, ma mi
domando se sia altrettanto chiaro per altri
popoli che finora sono stati uniti. Bisogna
studiare i casi uno per uno. La Scozia, la
Padania, la Catalogna. Si troveranno casi
che saranno giusti e altri che non lo saranno, ma la secessione di una nazione senza
un antecedente di unit forzata va presa
con le molle e bisogna analizzarne tutti gli
aspetti.

Uno dei suoi progetti quello di aprire gli archivi del Vaticano sullolocausto.

una sfida, una patata bollente, ma si pu


fare come fratelli. Io recito tutti i giorni
lufficio divino con i salmi di Davide. I 150
salmi li ripetiamo in una settimana. La mia
preghiera ebraica, e poi ho leucaristia,
che cristiana.

La dimensione di parroco quella che


mostra di pi la mia vocazione. Servire la
gente mi viene da dentro. Spengo la luce
per non spendere troppi soldi, per esempio. Sono cose che fa un parroco. Ma mi
sento anche Papa. Mi aiuta a fare le cose
con seriet. I miei collaboratori sono molto
seri e professionali. Ho aiuti per compiere
il mio dovere. Non bisogna giocare al Papa parroco. Sarebbe un immaturo. Quando viene un capo di Stato, devo riceverlo
con la dignit e il protocollo che gli si addicono. vero che con il protocollo ho i
miei problemi, ma bisogna rispettarlo.

Come vede lantisemitismo?

Lei sta cambiando molte cose. Verso quale futuro portano questi cambiamenti?

Non saprei spiegare perch avviene, ma


credo che sia molto legato, in generale, e
senza che sia una regola fissa, alle destre.
Lantisemitismo solitamente si annida meglio nelle correnti politiche di destra piuttosto che di sinistra. Non crede? E continua ancora. C persino chi nega lolocausto. Una pazzia.

Non sono un illuminato. Non ho un


progetto personale che ho portato sotto il
braccio, semplicemente perch non ho mai
pensato che mi avrebbero lasciato qui, in
Vaticano. Lo sanno tutti. Ero venuto con
una valigetta per tornare subito a Buenos
Aires. Quello che sto facendo realizzare
quello che noi cardinali abbiamo pensato

Sono venuti in molti e la variet interessante. Ognuno ha la sua personalit. A


richiamare la mia attenzione stato un fatto trasversale tra i politici giovani, siano
essi di centro, di sinistra o di destra. Forse
parlano degli stessi problemi ma con una
nuova musica, e questo mi piace, mi da
speranza perch la politica una delle forme pi elevate dellamore, della carit. Perch? Perch porta al bene comune, e una
persona che, potendo farlo, non simpegna
in politica per il bene comune, egoista;
o, se usa la politica per il proprio bene,
corrotta. Circa quindici anni fa i vescovi
francesi hanno scritto una lettera pastorale
che una riflessione con il titolo Rhabiliter la politique. un bel testo, ti fa rendere
conto di tutte queste cose.
Cosa pensa della rinuncia di Benedetto

XVI?

Papa Benedetto ha compiuto un gesto


molto grande. Ha aperto una porta, ha
creato unistituzione, quella degli eventuali
Papi emeriti. Fino a settantanni fa non
cerano vescovi emeriti. Oggi quanti ce ne
sono? Ebbene, dato che viviamo pi a lungo, giungiamo a unet in cui non possiamo continuare a occuparci delle cose. Io

far lo stesso, chieder al Signore di illuminarmi quando giunger il momento e


che mi dica quello che devo fare, e me lo
dir sicuramente.

I tre interventi sono andati nella direzione di invocazione della pace e questo rappresenta oggi un nuovo punto di partenza.
Il Papa ha evocato le difficolt della pace e
del fatto che pi facile distruggere che
costruire, ribadendo che le energie che Dio
ci d devono essere usate per cose buone e
per la giusta direzione. Peres ha parlato
della necessit di costruire la pace anche
attraverso il compromesso.

Questa iniziativa ha avuto una grande eco


mediatica, lei come lha vissuta personalmente?
Ho reagito con grande entusiasmo allinvito che mi stato rivolto dalla Rabbanut
israeliana [lUfficio dei rabbini capo di
Israele]. Gi durante la recente visita a
Gerusalemme, Papa Francesco aveva riproposto il contenitore comune della fede
Abramitica per le tre grandi religioni
monoteiste. Papa Francesco lha ripetuto in
questo incontro in Vaticano compiendo
dunque un altro passo avanti. Non stata
una dichiarazione a voce bassa ma uninvocazione a voce alta e per tutto il mondo.
Se posso permettermi di dire una cosa che
nella cerimonia mi piaciuta meno, forse
perch estranea al modo ebraico di celebrare e di incontrarsi, stata la formalit, i toni erano un po troppo freddi e ufficiali per
un momento di incontro. stata una
cerimonia un po impostata, abbottonata,
mekuftar si direbbe in ebraico. Mi capitato spesso di partecipare a incontri per la
pace e a riunioni con le altre religioni. Sono spesso tornato da questi incontri, organizzati con grande sapienza dalla Comunit di SantEgidio, carico di speranza e di
entusiasmo. Chiaramente il livello dellincontro promosso dal Papa ha coinvolto
personalit di primo livello e un po di rigidit era forse inevitabile.

Non le domando per chi tifa nel Mondiale...


I brasiliani mi hanno chiesto neutralit
[ride], mantengo la parola perch il Brasile
e lArgentina sono stati sempre rivali.
Come le piacerebbe che la ricordasse la storia?
Non ci ho pensato, ma mi piace quando
uno ricorda qualcuno e dice: Era bravo,
ha fatto quello che ha potuto, non stato
cos male. Mi basta questo.

Per me stato molto commovente sentire


questa proposta di Papa Francesco perch
ho sentito risuonare i temi che proponeva
Giorgio La Pira nel 1969. Quarantacinque
anni fa ero presente quando La Pira riun a
Hebron esponenti palestinesi e israeliani
assieme ai sindaci di Betlemme e Hebron a
pregare per la pace sulla tomba di Abramo.
Ho vissuto lincontro come una riproposizione di quel progetto, il rinnovamento di
quel contenitore del linguaggio religioso
che apre i cuori e avvicina le persone e che
pu e deve diventare un progetto programmatico che anima la politica e la ispira.
Le tre religioni sembra che abbiano parlato la
stessa lingua. E stato davvero cos secondo lei
e qual stato il vero valore aggiunto di questo
incontro?
Il fatto che questo incontro ha proposto
un esame di coscienza non solo a chi prega
ma anche ai leader laici e non religiosi. Abbiamo avuto la possibilit di invocare la
pace e nessun leader si negato. Questo
senzaltro un passo avanti. Questo evento
si colloca su una strada nuova, si sono incontrate le coscienze e ritengo ci molto
positivo. Adesso dobbiamo attendere fiduciosi che questo incontro dia i suoi frutti.
In che senso?

Lei ha una stanza riservata in una casa di


riposo a Buenos Aires.
S, in una casa di riposo per sacerdoti
anziani. Dovevo lasciare larcivescovado
entro la fine dello scorso anno e avevo gi
presentato la rinuncia a Papa Benedetto
per quando avrei compiuto 75 anni. Ho
scelto una stanza e ho detto: Voglio venire a vivere qui. Lavorer come prete, aiutando le parrocchie. Questo doveva essere
il mio futuro prima di diventare Papa.

Lei commentando questa iniziativa ha parlato


del sindaco Giorgio la Pira. Pu spiegare perch?

Sul Corriere della Sera

Francesco, Benedetto

XVI

e il Dalai Lama

Questo Papa porta avanti gli insegnamenti con volont e trasparenza. Lo ammiro.
Lo ha detto il Dalai Lama in unintervista rilasciata a Beppe Severgnini e pubblicata
sul Corriere della sera del 13 giugno. Papa Francesco, ha aggiunto, mi sembra impegnato affinch la gente sia sincera, onesta, trasparente. Del resto, continua il Dalai
Lama, il cattolicesimo e il buddismo hanno molte cose in comune: tutte le maggiori
religioni mondiali portano lo stesso messaggio, ed un messaggio damore. E riconoscono che ci che distrugge lamore la rabbia. Cos le religioni ci suggeriscono la
pratica della tolleranza e del perdono. Rispondendo a una domanda su Benedetto
XVI il Dalai Lama ha sottolineato inoltre come il il Papa tedesco ha ricordato che fede e ragione devono andare insieme. La considero una grande affermazione. La fede
senza la ragione non stabile. La scienza basata sulla ragione, la religione sulla fede.
Non sono certo che la scienza senza religione porti benefici allumanit. Pensiamo alle
armi nucleari: scientificamente un successo, ma senza principi morali.

Secondo me sarebbe stato auspicabile


fissare gi la prossima tappa, se fossi stato
Peres o Abbas avrei gi invitato il Papa a
un nuovo incontro, magari non in Vaticano, ma a Gerusalemme, a Betlemme, a Hebron per dare sostanza e continuit a quanto avviato.
Qualcuno ha criticato il tono ambiguo di alcuni interventi, anche lei condivide questo giudizio?
Penso che in questa fase bisogna guardare alla sostanza e superare il pi possibile
le critiche. Anche io ho notato che qualcuno fra i leader era pi preoccupato di parlare ai suoi governanti appena insediati
piuttosto che rivolgersi agli altri ospiti ma
ora per abbiamo un nuovo punto di incontro e dobbiamo camminare esaltando la
volont di pace che vada al di l della lettera scritta.

Il bambino che voleva giocare i mondiali

Tutto cominci a Buenos Aires


di JAVIER ZANETTI
Ci siamo. Finalmente i riflettori si sono accesi sui Mondiali in Brasile. Comincia il
sogno di milioni di tifosi legati alle gesta
di un campione e alle traiettorie, a volte
beffarde, di un pallone. Quanti occhi puntati su questo spettacolo che, come ogni
gioco, fa tornare tutti bambini e che, come
ogni evento sportivo, pu trasmettere valori che aiutano a diventare un po pi grandi. Basta saperli riconoscere.
un sogno che stato fra milioni di
storie simili sparse in tutto il mondo ( la
bellezza dello sport che non conosce confini) anche quello di un bambino che
sgambettava nel sobborgo portuale del
Partido di Avellaneda, nella periferia di
Buenos Aires. Aveva gli occhi pieni delle

Il 1 settembre a Roma
in una partita voluta espressamente dal Papa
riuniremo calciatori di tutte le religioni
Per far capire con un gesto simbolico
che possibile costruire un mondo di pace
fatto di dialogo e di rispetto per laltro

imprese della albiceleste, la nazionale di


Kempes, Ardiles e Passarella che pochi anni prima, nel 1978, aveva alzato la Coppa
del Mondo davanti al suo pubblico. Aveva
corso felice con i suoi amici per le strade
del paese tutto addobbato di biancoceleste.
Sognava. E mentre tirava calci al pallone
sul campetto di cemento pap Rodolfo,
muratore, con gli altri genitori del quartiere lo aveva costruito per farlo giocare con
gli amici pensava: Un giorno indosser
quella maglia e giocher un mondiale....
Per la verit oltre alla maglia gli mancavano spesso anche le scarpe: giocava talmente tanto che le consumava spesso e
non cerano soldi per comprarle. Per fortuna che il pap, oltre a saper usare pala e

cemento sapeva anche improvvisarsi calzolaio.


E cos, rincorrendo un sogno, grazie ai sacrifici dei suoi
genitori, quel bambino cominci trovare spazio nelle squadrette locali e a respirare laria
degli spogliatoi, densa di sudore e di emozioni, a capire il
valore di sentirsi squadra per
arrivare a un obiettivo: fosse il
torneo di quartiere o, come
poi gli capit (potenza dei sogni...), la finale di Champions
League. Correva su terre battute e su prati verdi. Correva
forte, su e gi per la fascia.
Ma sapeva bene che non correva da solo: che i compagni
vanno ascoltati, capiti e aiutati, e che in una squadra, come
nella vita, sono fondamentali
il rispetto, la professionalit,
la lealt. Assapor il gusto
inebriante delle vittorie, degli
abbracci in mezzo al campo,
dei cori a squarciagola, e il sapore amaro delle sconfitte,
dellavversario che ti supera. E
cap che servivano tutte e due.
una delle grandi lezioni dello sport: al di
l della delusione, le sconfitte aiutano a
crescere, a essere pi forti: da una cosa negativa pu sempre scaturire qualcosaltro di
positivo. Dipende da come si affrontano le
difficolt. Si pu sempre ripartire.
Quel bambino comprese presto, come
ogni vero atleta, anche limportanza del sacrificio e dellallenamento: a quattordici
anni, addirittura, visto che il suo fisico era
troppo piccolo e debole, smise di giocare.
Non si scoraggi: and ad aiutare il padre
nei cantieri e continu ad allenarsi, duramente, perch i sogni, quelli veri, non si
abbandonano mai. Si confront, lavorando
col pap, con la cultura del lavoro e la
port con s nella sua passione sportiva.
Ancora non lo sapeva, ma il rispetto
continuo che poi avrebbe dato al suo corpo, la professionalit, la seriet nei comportamenti, lo avrebbero portato a essere

affidati al comportamento in campo di tutti i giocatori che si confronteranno in questo mondiale brasiliano. Quanti valori possono essere testimoniati cos, semplicemente, grazie a una partita di pallone.
Come quelli che vorremo affermare il
prossimo 1 settembre a Roma in una partita voluta espressamente da Papa Francesco,
dove riuniremo calciatori di tutte le religioni per far capire, con un gesto simbolico,
che possibile costruire un mondo di pace, fatto di dialogo, di rispetto per laltro,
per chi, anche se ha idee diverse dalle mie,
non mio nemico ma occasione di crescita
e di ricchezza.
Dimenticavo la fine della storia. Quel
bambino, grazie allo sport, divenuto un
uomo. E un giorno ha realizzato il sogno
fatto a occhi aperti in un sobborgo di Buenos Aires: il 14 giugno 1998 entr nello stadio di Tolosa, in Francia. Era la Coppa del
Mondo e lui addosso aveva la maglia
della nazionale argentina.

uno degli atleti pi longevi nella


storia del calcio.
In ogni caso, dopo un anno
torn. E poco a poco, fece il
grande salto nel calcio professionistico. Il salto, per la verit fu
presto grandissimo: al di l
delloceano, nellItalia dei suoi
antenati. Qui incontr gente che
non solo apprezzava le sue doti
tecniche, ma che seppe trasmettergli valori
morali come la lealt, la correttezza, lonest, il rispetto verso i tifosi e verso gli avversari. Approdato giovanissimo a palcoscenici mondiali sent non solo la responsabilit sportiva di dare sempre il massimo,
ma anche quella morale di essere un esempio per tutta la gente che lo segue, soprattutto per i bambini.
Quante cose ha imparato con lo sport
quel bambino... E quanti sogni sono oggi

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

sabato 14 giugno 2014

Lassassinio in Kenya di Mohamed Idris

Imam
vittima degli estremisti

I vescovi nigeriani sul rischio di adottare lislam come religione di Stato in alcune aree del Paese

Stessi diritti per tutte le fedi


ABUJA, 13. In Nigeria Paese a
maggioranza musulmana ladozione dellislam come religione di Stato
in alcune aree del nord, sia pure in
via non ufficiale attraverso le politiche sostenute dai Governi locali,
crea un conflitto con larticolo 10
della Costituzione provocando anche discriminazioni nei confronti dei
cittadini di altre religioni, a iniziare
dai cristiani. In particolare viene
messo a rischio il diritto di acquistare terreni sui quali costruire nuove
chiese e luoghi di culto, come pure
si va a eliminare ogni forma di contributo per i pellegrinaggi. Ad affermarlo, come riferisce lagenzia Fides, sono i vescovi nigeriani in una
dichiarazione intitolata Religione e
Stato in Nigeria. La religione
scrivono i presuli una forza sociale potente, che per pu essere
utilizzata in maniera positiva o negativa. Il ruolo che il sistema politico assegna alla religione ha un forte
impatto sulla vita della nazione, nel
bene o nel male.
Per la Conferenza episcopale, il
problema quindi quello di conci-

liare due principi, apparentemente


contrastanti tra loro, che sono iscritti nella carta costituzionale, e cio:
la Nigeria una nazione sotto un
solo Dio; non ci sar alcuna religione di Stato in Nigeria, sia a livello
federale che di singolo Stato (articolo 10).
Giorni fa i presuli avevano proposto per ogni mese, da luglio a dicembre, unintenzione particolare di
preghiera per invocare il dono della
pace in un Paese messo a dura prova dalle violenze.
I vescovi aprono anche alliniziativa del presidente della Repubblica
e capo del Governo, Goodluck
Jonathan, che di recente ha avanzato la proposta (criticata da gran parte dei cittadini) di concedere lamnistia ai membri di Boko Haram che
decidono di deporre le armi. Sebbene il compito del Governo sia
quello di assicurare la giustizia e di
garantire lordine, e ci comporta il
punire i criminali, questo non esclude lofferta del perdono e dellamnistia, afferma in un messaggio (inviato a Fides) larcivescovo di

Abuja, cardinale John Olorunfemi


O naiyekan.
Il porporato ritiene che in certe
occasioni concedere lamnistia sia
un rischio calcolato per raggiungere il pi alto fine della pace e della
riconciliazione. Questo non significa che non bisogna esercitare tutti
gli sforzi per riportare a casa le duecento ragazze rapite ad aprile nel
nord del Paese e delle quali non si
hanno pi notizie certe.
Dovrebbe essere chiaro a tutti
che non si tratta di conferire dignit
allimpunit e di creare un precedente per ricattare in futuro il Governo con la violenza. La motivazione precisa Onaiyekan deve essere il perseguimento della pace e
della riconciliazione con persone
che ammettono di aver sbagliato e
si dichiarano pronte a pentirsi. Non
quindi sufficiente deporre le armi.
Ci deve anche essere un cambiamento sincero del cuore. Il cardinale sottolinea infine la necessit di
risarcire, per quanto possibile, le
vittime del movimento jihadista
Boko Haram.

MOMBASA, 13. Luccisione di religiosi come strumento di lotta: laffermarsi del radicalismo in vaste regioni dove i musulmani sono in maggioranza si sta traducendo in un
conflitto in cui spesso, anche per il
carattere simbolico di tale scelta, a
cadere sono dei religiosi. Accade anche in Kenya (Paese in cui i musulmani sono una minoranza ma dal
proselitismo aggressivo) dove luned
scorso stato ucciso Mohamed
Idris, presidente del Consiglio degli
imam e dei predicatori, organismo
che si distingue nella ricerca del dialogo anche interconfessionale.
Idris, 64 anni, stato raggiunto
da due colpi darma da fuoco poco
prima dellalba, a Mombasa, mentre
si dirigeva alla moschea per le preghiere mattutine. Il religioso era stato lautore di appassionati discorsi
contro gli insorti somali Shebab, legati ad Al Qaeda. Era un pilastro
di unit tra la nostra gente, e ha lasciato un vuoto enorme, ha commentato il commissario regionale di
Mombasa, Nelson Marwa.
Mohamed Idris era un avversario
dichiarato del jihadismo. Il Consiglio degli imam e dei predicatori del
Kenya, da lui guidato, unorganizzazione non governativa musulmana
che promuove il dialogo fra le religioni e le autorit. La moschea
Sakina, dove Idris teneva i suoi sermoni, situata in prossimit della
moschea Musa, centro dellislam radicale accusato di essere luogo di
propaganda e di reclutamento per la
guerra santa in Somalia. Limam,
assieme ad altri predicatori, nelle ultime settimane aveva avvertito che
elementi radicali avevano preso il
controllo di diverse moschee di
Mombasa per insegnarvi dottrine
jihadiste.
stata una morte annunciata
scrive lAnsa a far quasi da contrappeso allaltro versante dellislam
keniota (gli imam radicali vicini agli
Shebab) che ha registrato, negli ultimi anni, gravi perdite con lucci-

sione di almeno tre esponenti dellala pi dura del radicalismo, allindice negli Stati Uniti e nellUnione
europea per la loro attivit di reclutamento e raccolta di fondi per gli
insorti. Delitti allepoca duramente
condannati dallorganismo presieduto da Mohamed Idris. Imam che,
soprattutto in occasione delle preghiere del venerd, non esitano a
prendere posizione a favore di questa o quella interpretazione dellislam.
Il Governo di Nairobi molto
preoccupato dallinfluenza che tali
dottrine possono avere soprattutto
sui giovani. Gli attentati, non riven-

dicati ma generalmente attribuiti


agli Shebab somali o a loro seguaci,
si sono moltiplicati ultimamente
nella capitale e a Mombasa.
Anche altri Paesi stanno vedendo
crescere i timori intorno allo scontro
sempre pi duro tra imam moderati
e radicali, quale che sia la veste che
questi ultimi abbiano scelto: salafiti,
wahabiti, takfiristi. Consapevoli che
il pericolo terrorismo spesso si annida nelle moschee, alcuni Paesi del
Nord Africa (Tunisia, Marocco, Algeria) hanno varato programmi per
rimpossessarsi dei luoghi di culto,
dove lavanzata degli imam estremisti evidente.

Il comitato scientifico internazionale di Oasis a Sarajevo

Nello Zimbabwe unassociazione cattolica si batte per garantire istruzione e assistenza sanitaria gratuita

Religioni
fra guerra e riconciliazione

La forza delle donne


di EGIDIO PICUCCI

Le istantanee del recente viaggio in


Terra santa di Papa Francesco, il
suo straordinario incontro in Vaticano con Shimon Peres, Mahmoud
Abbas e Bartolomeo, le parole forti
sulla guerra, sulla pace, sullimpegno a cui gli uomini di fede sono
chiamati, saranno presenti, come
spinta ulteriore al lavoro comune e
allapprofondimento, anche a Sarajevo. Qui luned 16 e marted 17
giugno si riunir il comitato scientifico internazionale di Oasis sul tema Tentazione violenza: religioni
fra guerra e riconciliazione.
Dopo le tappe degli anni scorsi a
Venezia, Il Cairo, Beirut, Amman,
Tunisi e Milano, la Fondazione Oasis riunisce la sua rete internaziona-

Lo Zimbabwe (zimba remabwe in lingua shona, cio grande casa di pietra) un Paese in cui la speranza
di vita di appena 37 anni, una delle pi basse del mondo, per colpa
soprattutto della mortalit infantile
che, nel 2003, si attestava al 61 per
cento e oggi salita all81 per cento.
Responsabilit soprattutto della crisi
delle istituzioni che ha trascinato la
nazione africana nella pi totale rovina sociale ed economica, come dimostrano tutti i parametri, a cominciare da una spaventosa inflazione e
dalla penuria dei generi alimentari
di prima necessit.
A complicare la situazione, che
registra anche gravi violazioni dei
diritti umani, sopravvenuta unam-

Tre sacerdoti
e due suore
polacchi
giusti tra le nazioni
VARSAVIA, 13. Con una cerimonia
al termine dellassemblea plenaria dellepiscopato polacco, lambasciatore di Israele a Varsavia
ha conferito la massima onorificenza civile dello Stato di Israele, il titolo di Giusto tra le nazioni, a tre sacerdoti e a due
suore che durante la seconda
guerra mondiale salvarono degli
ebrei. Nonostante in Polonia
laiuto agli ebrei venisse punito
dai nazisti con la morte, sono
6454 i polacchi ad aver gi ricevuto tale riconoscimento.

le nella citt definita da Giovanni


Paolo II simbolo del Novecento.
L dove il grilletto di una pistola
segn linizio della prima guerra
mondiale che cambi il volto
dellEuropa con ricadute radicali
per tutto il Medio oriente, personalit cristiane e musulmane, accademici, uomini di Chiesa ed esponenti della societ civile studieranno
insieme il rapporto tra religioni e
violenza, rifletteranno su com
cambiata la guerra nellultimo secolo, sulle nuove forme di terrorismo
e di guerra santa da parte di
gruppi sempre pi violenti, su quali
fondamenti si pu costruire artigianalmente la riconciliazione tra
uomini, popoli e comunit religiose
diverse.
I lavori saranno aperti dal cardinale arcivescovo di Milano, Angelo
Scola, presidente di Oasis, dal cardinale arcivescovo di Sarajevo, Vinko Pulji, e dal Reis-ul-ulema Husein ef. Kavazovi, capo della comunit musulmana di Bosnia ed
Erzegovina, e quindi si confronteranno esperti come Asma Afsaruddin, dellIndiana University, Mathieu Terrier, dellcole pratique
des hautes tudes di Parigi, Ugo
Vlaisavljevi, vicerettore dellUniversit di Sarajevo, Bernard Perret,
allievo di Ren Girard, Javier
Prades, rettore delluniversit San
Dmaso di Madrid, Fikret Kari,
della Facolt di teologia islamica di
Sarajevo, Ramin Jahanbegloo, della
York University, Tarek Mitri, rappresentante dellOnu in Libia. Porteranno la loro speciale testimonianza il cardinale arcivescovo di
Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi, George Alencherry, e il
vescovo di Sokoto, Matthew Hassan Kukah. (marialaura conte)

pia diffusione dellaids, divenuta addirittura unarma biologica contro le


etnie rivali, come ha testimoniato un
recente rapporto. Allaids si aggiungono la malaria e il costante rischio
di epidemie, visto il peggioramento
delle condizioni igieniche e sanitarie. Harare, la capitale, soffre per la
mancanza di acqua potabile e le
strade sono guadi di torrenti, due
fattori che favoriscono linquinamento e linsorgere di patologie epidemiche.
Contro queste penose situazioni si
batte lassociazione Woza (Women
and Men of Zimbabwe Arise), fondata nel 2002 da una coraggiosa
donna cattolica, Jennifer Williams,
alla quale si un presto Magodonga
Mahlangu. La prima, madre di tre
figli, stata fermata cinquantasette

volte durante manifestazioni pacifiche e portata in tribunale sette volte; la seconda, nubile, stata arrestata trenta volte, ma nessuna delle
due stata condannata. Di fronte
alla sofferenza di donne come me
ha detto Jennifer Williams sentii
di dover fare qualcosa per loro: le
loro lacrime mi spezzavano il cuore.
La
giovane
Magodonga
Mahlangu, invece, intristiva come
un fiore senzacqua ogni volta che
vedeva scomparire decine e decine
di amiche come foglie portate via
dal vento: Perch? Coshanno fatto? Dove sono state portate? Come
staranno?.
I due campi in cui si battuta e
si batte lassociazione riguardano
linsegnamento e lassistenza sanitaria gratuita per le madri. Negli anni
Novanta del secolo scorso lo Zimbabwe era un Paese allavanguardia
nellistruzione. Oggi ripiombato in
un preoccupante analfabetismo. Il
pi delle volte la famiglia non ha
soldi e cos i ragazzi abbandonano
la scuola. Woza intervenuta con
manifestazioni imponenti, mobilitazione della gente, disobbedienza civile, intralcio del traffico fino a che
il Governo non ci ascolter, ha
detto la Williams, che un certo giorno credette di aver risolto il problema. Fu quando il presidente
Mugabe si schier dalla loro parte,
dicendo: Queste donne hanno ragione di protestare contro la mancanza di insegnanti e leccessivo costo delle tasse scolastiche. Bisogna
provvedere. Ma oggi il problema
ancora l. And bene, invece, la protesta per la riduzione delle tariffe
elettriche, diminuite del 45 per cento tra il 2006 e il 2012.
Quanto alla sanit, la situazione
degli ospedali ha aggiunto la fondatrice spaventosa: un malato
che chiede il ricovero fa grossi sacrifici per portare con s acqua, len-

zuola e medicine richieste, e alla fine sente dirsi che non c posto.
Di fronte a queste situazioni Woza
reagisce energicamente, non in forma violenta, ma secondo linsegnamento evangelico e lesempio di
Gandhi e Martin Luther King.
Quando la polizia viene alle nostre
manifestazioni afferma la Mahlangu ci facciamo arrestare, ma continuiamo a difendere i nostri diritti
reclamandoli a voce alta. La determinazione delle donne ha scosso e
impressionato gli uomini che nel
2006 hanno chiesto di iscriversi
allassociazione. Questultima ha
avuto riconoscimenti e onorificenze
internazionali, come il premio Robert Kennedy, destinato a chi difende i diritti umani, consegnato nel
2009 alle due donne da Barack
Obama.
Per spiegare il successo dellassociazione, la fondatrice usa un termine della lingua zul, utilizzato anche da Nelson Mandela, amandlakufa, che vuol dire disponibilit a sacrificare la propria vita per un altro.
Noi donne ha detto la Williams
crediamo nella forza dellamore,
che non ha nulla a che vedere con
lamore per il potere. Noi desideriamo solo amare, anche se costa sacrificio, come quello di aiutare un figlio a crescere. Associazione, Chiesa, difesa dei diritti umani: questi i
pilastri del loro impegno.

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 14 giugno 2014

pagina 7

Contrariet dei vescovi cattolici del Qubec allintroduzione delleutanasia

Se uniniezione letale
la risposta a chi soffre

Nellassemblea generale di primavera dei presuli statunitensi

Al centro
sempre la famiglia
NEW ORLEANS, 13. oggi pi che
mai urgente promuovere e sostenere
la vita delle famiglie cattoliche: lo
affermano i presuli statunitensi riuniti a New Orleans dall11 al 13 giugno per la loro assemblea generale
di primavera, la prima sotto la guida dellarcivescovo di Louisville,
monsignor Joseph Edward Kurtz.
Al centro dei lavori il rapporto tra
famiglia ed evangelizzazione, in vista certamente del Sinodo dei vescovi del prossimo ottobre, ma anche
dellottavo incontro mondiale delle
famiglie previsto nel settembre 2015
proprio negli Stati Uniti, a Philadelphia, al quale i presuli hanno invitato il Papa.
Levento sar unoccasione per i
cattolici di tutto il mondo per riflettere sulla vita familiare e sul ruolo
che le famiglie possono svolgere nel
rafforzamento della nostra societ e
della nostra fede cattolica si legge
nella lettera che il presidente dellepiscopato ha indirizzato al Pontefice, dicendosi sicuro che la sua presenza non solo aggiunger significato allIncontro mondiale delle famiglie, ma servir anche ad approfondire i legami di affetto che i nostri fedeli e molti altri americani
condividono con Lei come Vescovo
di Roma.
Proprio nella prospettiva dellincontro di Philadelphia, la Conferenza episcopale degli Stati Uniti ha
ospitato lintervento dellarcivescovo
presidente del Pontificio consiglio
per la famiglia, Vincenzo Paglia, il
quale ha sottolineato come lobietti-

vo di tale appuntamento sia quello


di mostrare come luomo sia fatto
per amare: Il nostro destino non
la solitudine, ma piuttosto lamore,
il sostegno reciproco. E il Vangelo di Ges e della famiglia deve superare la solitudine che esclude il
vero amore e che sta soffocando
lumanit di oggi.
Introdotto dallarcivescovo di
Philadelphia, Charles Joseph Chaput, monsignor Paglia ha chiesto ai
presuli statunitensi di incoraggiare
le famiglie a partecipare allevento,
sottolineando anche come tale incontro arrivi in un momento in cui
la Chiesa negli Stati Uniti ha bisogno urgentemente di unoccasione
di gioia e di rinnovamento. Quello
del settembre 2015, ha detto, sar
anche un momento di approfondimento circa la natura del matrimonio e della famiglia, rilevando ancora come lobiettivo sia quello di offrire la bellezza della dottrina della
Chiesa sul matrimonio e la famiglia
con fiducia a ogni persona di buona
volont.
Monsignor Paglia, che non ha
mancato di sottolineare la fondamentale importanza del prossimo
Sinodo dei vescovi, ha rilevato poi
la stretta connessione tra la crisi della fede e quella che attraversa la famiglia e la societ. La crisi delle famiglie, ha detto, soprattutto culturale e basata sulla tendenza a valorizzare lindividuo sopra ogni cosa. In tal senso, lindividuo prevale
sulla societ e i diritti del singolo
prevalgono su quelli della famiglia.

Larcivescovo ha quindi lamentato


che in tutto il mondo cosiddetto
sviluppato, anche le leggi riflettono il primato dellindividuo sopra la
famiglia. In questo contesto, facile
comprendere come la famiglia, cos
come stata intesa per migliaia di
anni, viene ignorata o, peggio ancora, diffamata e perseguitata.
Tutto ci ha finito per creare una
situazione in cui ci sono meno famiglie e pi persone che scelgono di
vivere da sole o di vivere in unioni
senza alcun impegno. Tanto pi che
oggi in molti sono convinti che si
pu essere famiglia in tanti modi
diversi, perch qualsiasi tipo di
vivere insieme pu essere chiamato famiglia. Situazioni che in realt
finiscono per demolire pezzo per
pezzo la famiglia. Nonostante ci,
ha aggiunto, la famiglia sar sempre la pi importante risorsa per la
societ. Nessuna altra forma di vita
pu creare le relazioni positive che
si trovano nella famiglia. Nessuna
altra forma di rapporto ha tali potenzialit per la societ.
Tra i provvedimenti adottati
allunanimit dallassemblea, la decisione di sottoporre alla Santa Sede
lapprovazione del direttorio nazionale per il diaconato permanente e
una revisione, riguardante ladozione di alcune note introduttive, di
Forming Consciences for Faithful
Citizenship, il documento sullimpegno politico che viene tradizionalmente pubblicato in occasione delle
elezioni presidenziali.

QUBEC, 13. Profonda delusione e


viva preoccupazione: sono i sentimenti espressi dallarcivescovo di
Rimouski, Pierre-Andr Fournier,
presidente dellAssemblea dei vescovi cattolici del Qubec. Il presule
commenta cos, in una nota, ladozione della legge 52, denominata
Sostegno alla morte, che permette di praticare uniniezione letale su
un adulto in fin di vita e provato
da sofferenze insopportabili. In
elaborazione da quattro anni, il disegno di legge approdato in Parlamento solo lestate scorsa, presentato dal Governo della
provincia canadese. A
febbraio il testo era
stato bloccato, dopo
che il partito liberale
aveva ritirato il suo sostegno, ma stato rimesso ai voti ed passato.
Anche se il diritto
penale federale proibisce leutanasia, il primo ministro del Qubec, Philippe Couillard, ha difeso la norma sostenendo che si
tratta di cure di fine
vita. Come il premier, chi ha approvato
la legge si detto convinto che di fronte al
dolore degli ultimi
giorni di vita sia necessario alleviare la
sofferenza con trattamenti medici. La
battaglia dei promotori della legge ha fatto
leva proprio su questo, sostenendo
che il provvedimento riguarda solo
il caso dei malati terminali.
Profonda delusione stata
espressa anche dal cardinale arcivescovo di Qubec, Grald Cyprien
Lacroix, che ha detto di avere
sperato fino allultimo in un voto contrario dellassemblea legislativa. Ora dovremo lavorare con ancora pi zelo per accompagnare le
persone alla fine della vita in modo
che non debbano chiedere leutanasia, ha aggiunto il porporato, sottolineando come una simile norma
sia in realt di competenza federale.
Per il presidente dellepiscopato,
intanto, il voto dellassemblea nazionale riflette lassenza del consenso della societ su tale argomento, perch sono numerosi i cittadini che non possono accettare il
fatto di considerare un diritto la

Larcivescovo di Cali sullannuncio di negoziati di pace anche con lEln

Speranza per le vittime del conflitto in Colombia


CALI, 13. Da tempo la Chiesa cattolica in Colombia premeva in favore
dellapertura di negoziati di pace anche con lEsercito di liberazione nazionale (Eln). Si tratta di una novit
rilevante, giunta dopo una fase preliminare di contatti, che stata confermata con un comunicato congiunto pubblicato marted sul sito della
presidenza della Repubblica. Un risultato che d grande speranza, soprattutto dopo i primi tre accordi gi
raggiunti a Cuba con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia
(Farc). Fra i primi a esprimere soddisfazione e speranza stato larcivescovo di Cali, Daro de Jess
Monsalve Meja, il quale ha parlato
di decisione positiva anche perch
una tale conferma era attesa da
quasi un anno.
Il presule tuttavia ha voluto rilevare che un processo di pace, seppure
da definire nei contatti preliminari,
deve avere sempre come orizzonte
ultimo le vittime del conflitto armato. Il migliore sostegno a queste
vittime, ha aggiunto, incoraggiare
la fine del conflitto armato e riuscire
a portare la societ del Paese a una
convivenza pacifica. Occorre anche
dare alla pace robustezza sociale che
possa garantire la verit, la giustizia
e la riconciliazione, ha sottolineato
monsignor Monsalve Meja.

Secondo larcivescovo di Cali, la


guerra la madre della corruzione
e le vittime sociali storiche sono i
poveri della Colombia. Il comunicato congiunto che annuncia lavvio

della fase esplorativa del negoziato


di pace un grande segnale di speranza per il popolo: Lannuncio di
questo dialogo esplorativo mobilita
ancor di pi il Paese nel sostegno al-

Una manifestazione per la pace (Afp)

le vittime, evitando che ne aumenti il


numero, dando robustezza sociale alla ricerca della pace e una garanzia
politica che conduca alla verit, alla
giustizia e alla riconciliazione.

possibilit di richiedere uniniezione letale. Non a caso numerosi


bioeticisti e intellettuali del Qubec
contrari alla legge hanno sottolineato come una norma simile rischi
di creare una mentalit favorevole
alla morte, facilitando cos il verificarsi di abusi.
Monsignor Fournier sottolinea di
comprendere langoscia e la pena
di tutti coloro che hanno sentito un
loro caro invocare la morte durante
una difficile agonia, ma ricorda
che la vera risposta della societ e
della medicina a questa situazione

In tale prospettiva, il presidente


dei vescovi cattolici del Qubec
esprime solidariet e sostegno a
tutti coloro che operano nellambito delle cure palliative, auspicando che tali medicamenti vengano
offerti quanto prima in tutte le regioni del Qubec. E, al personale
medico che si dovesse trovare di
fronte a richieste di eutanasia,
monsignor Fournier augura forza
e coraggio per appellarsi, in tali
momenti, al diritto allobiezione di
coscienza. Infine, il presule ricorda la profonda convinzione, per-

sono le cure palliative, in quanto


esse rappresentano il modo migliore per alleviare la sofferenza di una
persona in fin di vita e per aiutarla
a vivere questa ultima fase con umanit e dignit.

sonale e della Chiesa, che la vita


umana debba essere protetta e rispettata fino alla fine naturale, e
che leutanasia, anche se legalizzata, totalmente contraria alla dignit della vita e della persona.

Allarme del presidente dellepiscopato

In Venezuela
una crisi globale
CARACAS, 13. Una crisi globale:
sono parole severe quelle che larcivescovo di Cuman, Diego Rafael Padrn Snchez, presidente
dellepiscopato venezuelano, usa
per descrivere la situazione sociale
del Paese. In unintervista a tutto
campo concessa a Voz de Amrica, il presule sottolinea in particolare le responsabilit e il ruolo
egemone del Partito socialista unito che afferma ha pi potere
del Governo e dello stesso capo
dello Stato, Nicols Maduro. Sono convinto che il presidente della
Repubblica vorrebbe unaltra cosa.
Ero convinto che lui avrebbe concesso unamnistia, come misura
umanitaria, per i prigionieri politici e per le persone fuori dal Paese,
ma penso che forze allinterno del
suo partito lo bloccano. Insomma,
la dittatura del partito, il quale
capace di controllare il Governo.
Per monsignor Padrn Snchez,
dunque, la situazione del Paese
quella di una crisi globale, che
coinvolge molti aspetti, dal sociale alle questioni economiche, attraversando aspetti educativi e spirituali. Si tratta di una situazione
confusa, senza risposte facili che
genera grande incertezza. In sostanza, si cammina, ma non sappiamo dove stiamo andando.
Quanto al sistema politico, il
presidente dellepiscopato ritiene
sia sempre lo stesso. Non cambia
e conserva i suoi principi fondamentali. Vi stata per unaccentuazione della repressione. una
cosa notevole. Del resto, aggiunge, non un segreto per nessuno:
Ci sono casi documentati, concreti, specifici, che rivelano grandi
abusi e attacchi contro la persona
umana. In molte citt, per esempio, esiste un attacco frontale
contro la libert, contro le persone. E il riferimento non solo al
riconoscimento e allesercizio dei

diritti umani ma anche al diritto


alla vita, ai diritti politici e sociali,
alla qualit della vita. Occorrono
molte ore di fila per comprare cibo, se si riesce a trovarlo. E cos
anche con i medicinali.
Anche il cardinale arcivescovo di
Caracas, Jorge Liberato Urosa Savino, nei giorni scorsi era tornato
ad affrontare i temi di attualit ricordando come i cattolici non
possono essere indifferenti ai problemi del Paese. Il porporato ha
ricordato che lavorare per la pace
significa promuovere la dignit
delle persone, promuovere e difendere i loro diritti. Quanto alla situazione del Venezuela, ha detto
che esso si trova in una profonda
crisi economica, politica e sociale,
fortemente provato da tre mesi di
scontri di piazza con decine di vittime. Per superare questa crisi
dobbiamo lavorare sodo, ma non
pu esserci pace in una nazione
senza sicurezza pubblica, senza
giustizia, senza libert, ha aggiunto Urosa Savino ricordando
come in tal senso i presuli venezuelani hanno pi volte invitato ad
ascoltare le richieste del movimento studentesco.
Sulla necessit di una nuova stagione di dialogo e di riconciliazione nazionale, come si ricorder, si
era espresso nellaprile scorso Papa
Francesco con una lettera indirizzata ai membri di Governo e opposizione. Sono consapevole
aveva scritto il Pontefice dellinquietudine e del dolore vissuti da
tante persone e, mentre esprimo
preoccupazione per quanto sta accadendo, rinnovo il mio affetto per
tutti i venezuelani, in particolare
per le vittime delle violenze e per
le loro famiglie. Sono profondamente convinto che la violenza
non potr mai portare pace e benessere a un Paese, poich essa genera sempre e solo violenza.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

Nota del dicastero per le Chiese orientali

Lepisodio di Elia e i sacerdoti pagani


raffigurato nel ciclo di affreschi della chiesa
intitolata al profeta a Yaroslavl, in Russia

Prima di affidarci una missione il Signore ci prepara, mettendoci alla


prova con un processo di purificazione e di discernimento. la storia
del profeta Elia ad aver suggerito al
Papa, durante la messa celebrata venerd mattina 13 giugno nella cappella della Casa Santa Marta, la riflessione su questa regola fondamentale della vita cristiana.
Nella prima lettura ha detto il
Pontefice riferendosi al passo tratto
dal primo libro dei Re (19, 9.11-16)
abbiamo sentito la storia di Elia: come il Signore prepara un profeta,
come lavora nel suo cuore perch
questuomo sia fedele alla sua parola
e faccia quello che lui vuole.
Il profeta Elia era una persona
forte, di grande fede. Aveva rimproverato al popolo di adorare Dio e
adorare gli idoli: ma se adorava gli
idoli, adorava male Dio! E se adorava Dio, adorava male agli idoli!.
Per questo Elia diceva che il popolo
zoppicava con i due piedi, non
aveva stabilit e non era saldo nella
fede. Nella sua missione stato coraggioso e, alla fine, ha lanciato
una sfida ai sacerdoti di Baal, sul
monte Carmelo, e li ha vinti. E per
finire la storia li ha uccisi tutti,
mettendo cos termine allidolatria
in quella parte del popolo di Israele. Dunque Elia era contento perch la forza del Signore era con
lui.
Per, ha proseguito il Papa, il
giorno dopo, la regina Gezabele
era la moglie del re ma era lei che
governava lo ha minacciato e gli
ha detto che lo avrebbe ucciso. Davanti a questa minaccia Elia ha
avuto tanta paura che si depresso:
se n andato e voleva morire. Proprio quel profeta che il giorno precedente era stato tanto coraggioso e
aveva vinto contro i sacerdoti di
Baal, oggi gi, non vuole mangiare e vuole morire, tanta era la depressione che aveva. E tutto questo, ha spiegato il Pontefice, per la
minaccia di una donna. Perci i
quattrocento sacerdoti dellidolo
Baal non lo avevano spaventato, ma
questa donna s!.
una storia che ci fa vedere come il Signore prepara alla missione. Infatti Elia con quella depressione andato nel deserto per morire e si coricato aspettando la morte. Ma il Signore lo chiama e lo invita a mangiare un po di pane e a

sabato 14 giugno 2014

In Iraq chiese e scuole


aperte ai rifugiati

Messa a Santa Marta

In una brezza leggera


bere perch, gli dice, tu devi ancora camminare tanto. E cos Elia
mangia, beve, ma poi si corica
unaltra volta per morire. E il Signore unaltra volta lo chiama: vai avanti, vai avanti!.
La questione che Elia non sapeva cosa fare, ma ha sentito che
doveva salire sul monte per trovare
Dio. stato coraggioso ed andato
l, con lumilt dellobbedienza. Perch era obbediente. Pur in uno stato di sconforto e con tanta paura,
Elia salito sul monte per aspettare il messaggio di Dio, la rivelazione
di Dio: pregava, perch era bravo,
ma non sapeva cosa sarebbe successo. Non lo sapeva, era l e aspettava
il Signore.
Si legge nellAntico testamento:
Ed ecco che il Signore pass. Ci fu
un vento impetuoso e gagliardo da
spaccare i monti e spezzare le rocce
davanti al Signore, ma il Signore
non era nel vento. Elia, ha commentato il Papa, si accorse che il
Signore non era l. Prosegue la
Scrittura: Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dunque, ha continuato il
Pontefice, Elia ha saputo discernere
che il Signore non era nel terremoto
e non era nel vento. E ancora, racconta il primo Libro dei Re: Dopo
il terremoto, un fuoco, ma il Signore
non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il
sussurro di una brezza leggera. Ed
ecco che come lud, Elia si accor-

to che era il Signore che passava,


si copr il volto con il mantello e
ador il Signore.
Infatti, ha affermato il vescovo di
Roma, il Signore non era nel vento, nel terremoto o nel fuoco, ma era
in quel sussurro di una brezza leggera: nella pace. O come dice proprio loriginale, unespressione bellissima: il Signore era in un filo di silenzio sonoro.
Elia, dunque, sa discernere dov
il Signore e il Signore lo prepara
con il dono del discernimento. Poi
gli affida la sua missione: Hai fatto
la prova, ti sei messo alla prova della
depressione, dello stare gi, della
fame; sei stato messo alla prova del
discernimento ma adesso si legge
nella Scrittura ritorna sui tuoi
passi verso il deserto di Damasco,
finch giunto l, ungerai Cazal come re su Aram. Poi ungerai Ieu, figlio di Nims, come re su Israele e
ungerai Eliso.
Proprio questa la missione che
attende Elia, ha spiegato il Papa. E
il Signore gli ha fatto fare quel lungo percorso per prepararlo alla missione. Forse, si potrebbe obiettare,
sarebbe stato molto pi facile dire:
tu sei stato tanto coraggioso da uccidere quei quattrocento, adesso vai e
ungi questo!. Invece il Signore
prepara lanima, prepara il cuore e lo
prepara nella prova, lo prepara
nellobbedienza, lo prepara nella
perseveranza.

E cos la vita cristiana, ha


puntualizzato il Pontefice. Infatti
quando il Signore vuole darci una
missione, vuole darci un lavoro, ci
prepara per farlo bene, proprio
come ha preparato Elia. Ci che
importante non che lui abbia incontrato il Signore ma tutto il
percorso per arrivare alla missione
che il Signore affida. E proprio
questa la differenza fra la missione apostolica che il Signore ci d e
un compito umano, onesto, buono.
Dunque quando il Signore d una
missione, fa sempre entrare noi in
un processo di purificazione, un processo di discernimento, un processo
di obbedienza, un processo di preghiera. Cos, ha ribadito, la vita
cristiana, cio la fedelt a questo
processo, a lasciarci condurre dal Signore.
Dalla vicenda di Elia scaturisce un
grande insegnamento. Il profeta ha
avuto paura, e questo tanto umano, perch Gezabele era una regina cattiva che ammazzava i suoi nemici. Elia ha paura, ma il Signore
pi potente e gli fa comprendere
di aver bisogno dellaiuto del Signore nella preparazione alla missione. Cos Elia cammina, obbedisce,
soffre, discerne, prega e trova il Signore. Papa Francesco ha concluso
con una preghiera: Il Signore ci
dia la grazia di lasciarci preparare
tutti i giorni nel cammino della nostra vita, perch possiamo testimoniare la salvezza di Ges.

Viva preoccupazione per laggravarsi della gi delicata situazione in


Iraq stata espressa dal cardinale,
Leonardo Sandri, prefetto della
Congregazione per le Chiese orientali. Insieme ai superiori e agli officiali del dicastero, il porporato ha
manifestato particolare vicinanza a
sua Beatitudine Luis Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei, che a
pi riprese dalla sua elezione ha
sostenuto in ogni modo il dialogo
e la riconciliazione nazionale, come
pure agli arcivescovi caldeo e sirocattolico di Mossul, monsignor
Nona e monsignor Moshe. In queste tragiche ore i due presuli sono
al fianco della popolazione, cristiana e musulmana, costretta a fuggire dalle proprie abitazioni e dalla
propria citt, in cerca di sopravvivenza.
Nella terra di Abramo, il quale si
mise in cammino seguendo la promessa di Dio, si assiste allennesimo esodo di centinaia di migliaia
di uomini, donne e bambini, che

Congregazione delle cause dei santi

Promulgazione
di decreti
Nel pomeriggio del 12 giugno, Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata sua eminenza reverendissima il signor cardinale Angelo
Amato, S.D.B., prefetto della Congregazione delle cause dei santi, e
ha autorizzato la Congregazione a
promulgare i decreti riguardanti:
il miracolo, attribuito allintercessione del venerabile servo di
Dio Ludovico-Eduardo Cestac, sacerdote
diocesano,
fondatore
dellistituto delle Figlie di Maria;
nato a Bayonne (Francia) il 6 gennaio 1801 e morto ad Anglet (Francia) il 27 marzo 1868;
il miracolo, attribuito allintercessione della venerabile serva di
Dio Irene Stefani (al secolo: Aurelia Giacomina Mercedes), suora
professa dellistituto delle suore

Nella logica dellascolto


In questo tempo in cui la Chiesa vive sfide mai immaginate prima, diviene nuovamente urgente partire;
partire significa camminare, come ci
invita a fare Papa Francesco dallinizio del suo pontificato.
Partire per la Chiesa , in prima
luogo, ascoltare la parola di Dio, ma
necessario ascoltare le preoccupazioni e i problemi delle persone. A
tal fine stato proposto, per la prima volta nella storia, uninchiesta/condivisione che ha dato a tutti
urbi et orbi visibilit e voce, opportunit e obbligo di ascoltare ed
essere ascoltati, in una logica che
non di potere ma di servizio, in
una logica che non quella dellio
voglio, posso e comando bens del
noi cerchiamo, insieme, come
Chiesa e come comunit umana e di
fede, le soluzioni possibili per le sfide che, a volte, sembrano persino
impossibili, per i problemi, le preoccupazioni, i dolori e le sofferenze,
ma anche le gioie e le speranze che
viviamo, sperimentiamo, preghiamo
e condividiamo.
cos che nasce il tema del Sinodo: Le sfide pastorali sulla famiglia
nel contesto dellevangelizzazione.
stata una felice e provvidenziale
intuizione di Papa Francesco, che
incoraggia il cuore di tutti.
Lassemblea sinodale si terr dal 5
al 19 ottobre prossimo e sar un ulteriore passo di un cammino che interpella tutto il popolo di Dio. Di
fatto, terminato tutto il lavoro preparatorio di riassunto delle risposte
e di elaborazione, a partire da esse,
dellInstrumentum laboris, il Santo
Padre ha stabilito un percorso per il
Sinodo che prevede due tappe: la
prima proprio la prossima assemblea generale straordinaria nel 2014,
che intende situare lo status questio-

nis e allo stesso tempo raccogliere


testimonianze vissute e proposte dei
vescovi, per annunciare e vivere in
modo credibile il Vangelo per la famiglia; la seconda lassemblea generale ordinaria nel 2015 per trovare
e proporre linee operative per la pastorale della persona umana e della
famiglia.
Non si tratta di due Sinodi separati, ma di due momenti di celebrazione di uno stesso evento, letto,
celebrato e vissuto alla luce del contesto della nuova evangelizzazione
che il contesto della missione permanente della Chiesa (Matteo, 28,
19) di fronte al compito assunto
nel Vaticano II di essere luce delle
genti annunciando la gioia e la
speranza, nel vivere la gioia del
Vangelo. Tre documenti di una trilogia che segnano il cammino: lInstrumentum laboris, il documento

Lincontro
a Lisbona
Al prossimo Sinodo dei
vescovi sulla famiglia stata
dedicata la seconda giornata
dellincontro degli addetti
stampa e dei portavoce degli
episcopati europei, in corso
dall11 al 14 giugno a Lisbona.
Alla riunione, promossa dal
Consiglio delle conferenze
episcopali europee (Ccee), ha
partecipato il cardinale
segretario generale del Sinodo
dei vescovi, del cui intervento
incentrato sul lavoro di
preparazione al Sinodo
pubblichiamo ampi stralci.

della terza assemblea generale


straordinaria del prossimo ottobre
(2014), il documento finale della assemblea generale ordinaria del 2015.
La societ oggi presenta situazioni inedite che esigono lattenzione e
limpegno pastorale della Chiesa.
Tra le situazioni che sono state registrate, secondo il questionario, possiamo elencare: i matrimoni misti o
interreligiosi; le famiglie monoparentali, la poligamia, la poliandria; i
matrimoni combinati con la questione della dote, spesso assimilati
allacquisto della sposa; il sistema
delle caste, la cultura del non-impegno e della presunta instabilit della
relazione; le forme errate di maschilismo e di femminismo; i fenomeni
migratori e la riformulazione del
concetto stesso di famiglia; il pluralismo culturale nella concezione del
matrimonio; le unioni tra persone
dello stesso sesso alle quali spesso
consentita ladozione di bambini;
linfluenza dei mass media sulla cultura popolare riguardo al modo di
concepire le nozze e la vita familiare; le correnti di pensiero che ispirano le correnti legislative che screditano la stabilit e la fedelt del patto matrimoniale; la diffusione del fenomeno degli uteri in affitto; le
nuove interpretazioni dei diritti
umani; ma, soprattutto in ambito
ecclesiale, lindebolimento o labbandono della fede nella sacramentalit del matrimonio e della penitenza.
Una volta presentato lo scenario, consentitemi qualche altro riferimento allInstrumentum laboris.
Come ricorderete, tutto ha avuto
inizio nel novembre 2013 quando
stato pubblicato il documento preparatorio. Oltre al tema sinodale
stato presentato anche un questionario strutturato in otto gruppi di domande inerenti le tematiche relative

missionarie della Consolata; nata


ad Anfo (Italia) il 22 agosto 1891 e
morta a Gekondi (Kenya) il 31 ottobre 1930;
le virt eroiche del servo di
Dio Luigi Savar, sacerdote diocesano; nato a Cremona (Italia) il 15
agosto 1878 e morto a Lodi (Italia)
il 22 marzo 1949;
le virt eroiche del servo di
Dio Eugenio Reffo, cofondatore e
sacerdote professo della congregazione di San Giuseppe; nato a Torino (Italia) il 2 gennaio 1843 e ivi
morto il 9 maggio 1925;
le virt eroiche della serva di
Dio Maddalena del Sacro Cuore
(al secolo: Francesca Margherita
Taylor), fondatrice delle Povere ancelle della Madre di Dio; nata a
Stoke Rochford (Inghilterra) il 20
gennaio 1832 e morta a Londra
(Inghilterra) il 9 giugno 1900;
le virt eroiche della serva di
Dio Maria Giuseppa Scandola,
suora professa delle suore missionarie delle Pie madri della Nigrizia; nata a Bosco Chiesanuova
(Italia) il 26 gennaio 1849 e morta
a Lul (Sud Sudan) il 1 settembre
1903;

Il prossimo Sinodo dei vescovi sulla famiglia

di LORENZO BALDISSERI

vedono cancellata in un colpo proprio la promessa di stabilit e di vita.


In una telefonata il cardinale ha
potuto manifestare personalmente
a monsignor Nona la vicinanza
della Congregazione e della Santa
Sede, con ogni possibile disponibilit. Larcivescovo ha assicurato che
le chiese e le scuole e i luoghi cattolici sono aperti a tutti i rifugiati,
in spirito di collaborazione tra gli
aderenti alle varie religioni. A nome dei confratelli e dei fedeli, ha
evocato il sostegno e la paternit di
Papa Francesco e la sollecita e solidale preghiera della Chiesa universale, che invoca il germogliare di
nuovi semi di giustizia.
Lauspicio che la profetica preghiera per la pace che nella domenica di Pentecoste ha raccolto intorno al Pontefice e al patriarca
Bartolomeo i capi di due popoli in
conflitto apra un orizzonte di sicura pace anche in Iraq e in Siria, come in tutto il Medio oriente.

al matrimonio e alla famiglia. La


partecipazione ha superato ogni
aspettativa, il che naturalmente ha
messo in luce la validit delle decisioni prese a riguardo.
LInstrumentum laboris del Sinodo
stato quindi redatto in base alle risposte pervenute. Questa partecipazione allargata, senza nulla togliere
al fatto che si tratta di un Sinodo
dei vescovi, mostra per chiara-

mente un cambiamento di paradigma.


innegabile che la metodologia
attuale, che includer anche lo svolgimento dellassemblea, conferisce
dinamismo allistituzione stessa,
coinvolgendo tutte le componenti
della Chiesa. In questa dinamica la
Chiesa, come popolo di Dio, emerge unita nella diversit dei suoi carismi, doni, ministeri e sensibilit.

le virt eroiche della serva di


Dio Itala Mela, oblata benedettina
del monastero di San Paolo fuori le
Mura; nata a La Spezia (Italia) il
28 agosto 1904 e ivi morta il 29
aprile 1957;
le virt eroiche del servo di
Dio Uberto Mori, laico e padre di
famiglia; nato a Modena (Italia) il
28 gennaio 1926 e morto a Pavia
(Italia) il 6 settembre 1989.

Udienza del Papa al consiglio di amministrazione


della fondazione Populorum progressio

Nella mattinata di venerd 13 giugno, i membri del consiglio di amministrazione della fondazione Populorum
progressio sono stati ricevuti in udienza da Papa Francesco. Dopo il saluto rivoltogli dal cardinale Robert
Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum e

della fondazione, il Pontefice ha rivolto parole di incoraggiamento ai presenti, sottolineando, in particolare,


limportanza delleducazione delle giovani generazioni
ed esprimendo la sua preoccupazione per i tanti senza
lavoro.

Potrebbero piacerti anche