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Avvelenamento da radiazione

Classificazione e risorse esterne


ICD-9-CM
(EN) 990
(http://www.icd9data.com
/getICD9Code.ashx?icd9=990)
ICD-10
(EN) T66 (http://www.who.int
/classifications/apps/icd
/icd10online/?gt66.htm+t66)
Cause
Effetti delle radiazioni ionizzanti
Tavola che correla i livelli di esposizione ai sintomi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
L'avvelenamento da radiazione (chiamato anche male da raggi, malattia da radiazione
o pi propriamente in clinica sindrome da radiazione acuta) designa un insieme di sintomi
potenzialmente letali derivanti da una esposizione dei tessuti biologici di una parte
considerevole del corpo umano ad una forte dose di radiazioni ionizzanti.
L'avvelenamento si manifesta generalmente in una fase prodromica non letale nei minuti o
ore seguenti l'irradiazione. Questa fase dura da qualche ora a qualche giorno e si manifesta
sovente con sintomi, quali diarrea, nausea, vomito, anoressia, eritema. Segue un periodo di
latenza, in cui il soggetto appare in buone condizioni. Infine sopraggiunge la fase acuta che
si manifesta con una sintomologia complessa, generalmente con disturbi cutanei,
ematopoietici, gastro-intestinali, respiratori e cerebro-vascolari.
Indice
1 Cause
2 Effetti delle radiazioni ionizzanti
3 Tavola che correla i livelli di esposizione ai sintomi
3.1 da 0,001 a 0,01 Sv (da 0,1 a 1 rem)
3.2 da 0,05 a 0,2 Sv (da 5 a 20 rem)
3.3 da 0,2 a 0,5 Sv (da 20 a 50 rem)
3.4 da 0,5 a 1 Sv (da 50 a 100 rem)
3.5 da 1 a 2 Sv (da 100 a 200 rem)
3.6 da 2 a 3 Sv (da 200 a 300 rem)
3.7 da 3 a 4 Sv (da 300 a 400 rem)
3.8 da 4 a 6 Sv (da 400 a 600 rem)
3.9 da 6 a 10 Sv (da 600 a 1.000 rem)
3.10 da 10 a 50 Sv (da 1.000 a 5.000 rem)
3.11 pi di 50 Sv (>5.000 rem)
3.12 Confronto con la relativa resistenza degli insetti
4 Rad
5 Storia
6 Terapie
6.1 Trapianto di midollo osseo
7 Note
8 Voci correlate
8.1 Eventi e vittime famose della radioattivit
8.2 Radionuclidi
9 Altri progetti
Le fonti di radiazione naturali non sono generalmente abbastanza potenti da provocare la sindrome, che spesso provocata da
attivit umane, come un incidente nucleare, un'esposizione ad una fonte radioattiva o un'esplosione atomica.
La radiazione alfa presenta un basso potere di penetrazione, quindi non pericolosa per l'uomo nei casi di irradiazione esterna. Diventa
invece pericolosa nelle situazioni in cui la sorgente radioattiva viene inalata o ingerita (irradiazione interna) perch in questo caso pu
ledere direttamente tessuti radiosensibili (tipico caso quello del radon in cui appunto l'isotopo radioattivo viene inspirato e quindi pu
decadere all'interno del corpo umano emettendo radiazione alfa). La radiazione gamma (costituita da fotoni ad elevatissima energia)
invece, avendo un potere di penetrazione molto elevato, pu risultare pericolosa per gli esseri viventi anche in situazioni di irradiazione
esterna. La quantit di radiazione assorbita da un corpo viene chiamata dose assorbita e si misura in gray. Altre grandezze importanti da
considerare sono la dose equivalente e la dose efficace.
I danni che una radiazione ionizzante pu provocare in tessuti biologici sono di vario
tipo e vengono suddivisi in:
danni somatici deterministici
danni somatici stocastici
danni genetici stocastici
Negli Stati Uniti d'America stata elaborata la tavola
"ALI" (Annual Limit on Intake), o "Limite Annuo nella
Dose" che un limite derivato per la quantit di materiale radioattivo assorbito dal corpo di un lavoratore adulto sia per inalazione che
per ingestione in un anno.
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da 0,001 a 0,01 Sv (da 0,1 a 1 rem)
da 0,05 a 0,2 Sv (da 5 a 20 rem)
da 0,2 a 0,5 Sv (da 20 a 50 rem)
da 0,5 a 1 Sv (da 50 a 100 rem)
da 1 a 2 Sv (da 100 a 200 rem)
da 2 a 3 Sv (da 200 a 300 rem)
da 3 a 4 Sv (da 300 a 400 rem)
da 4 a 6 Sv (da 400 a 600 rem)
da 6 a 10 Sv (da 600 a 1.000 rem)
ALI il valore pi piccolo ammissibile di ingestione di un determinato radionuclide durante un anno, assunto dall'uomo di riferimento,
che provocherebbe un danno equivalente a quello di una dose di irraggiamento unico totale di 5 rem(0,05 Sievert) o un danno
equivalente all'irraggiamento di un singolo organo con 50 rem(0,5 Sv), per qualsiasi organo o tessuto specifico.
[1]
Le dosi-equivalenti attualmente sono specificate in sievert (Sv):
Si calcola che fisiologicamente il corpo esposto a 0,1 milliremin 24 ore (pari a circa 0,036
remin un anno): questa la dose ineliminabile, che viene emanata dall'indispensabile
potassio-40 radioattivo, presente all'interno di ogni cellula umana, irradiando quotidianamente tutto il corpo dall'interno
[2][3]
.
Eliminando il potassio si provocherebbe morte per edema congestizio, ipertensione e debolezza muscolare, oltre a insufficienza
cardiaca.
Ogni ora di volo in aerei di linea
[4][5]
, alla quota massima usuale di 10.000 m, sottopone l'organismo a radiazioni da 0,3 a 1 millirem/h
(massime nel Concorde che volava a 20.000 m), e dunque 10 ore di volo intercontinentale corrispondono a 3 millirem, e in 100
voli/anno si totalizzano 0,300 rem/anno
[6]
. La dose frazionata, e dunque dovrebbe indurre meno rotture cromosomiche e meno stress
da radicali liberi dell'ossigeno.
Nessun sintomo. Alcuni ricercatori sostengono che piccole dosi di radiazioni possano essere
benefiche.
[7][8][9]
Negli Stati Uniti esiste un limite federale annuo di 50 mSv, che stato specificato per i lavoratori esposti a sostanze e procedure
radioattive. Nel Regno Unito il limite annuo per un lavoratore classificato come "operatore con radiazione" di 20 mSv. In Canada e in
Brasile, il limite annuo massimo di 50 mSv (5.000 millirem), ma la dose massima che si pu assumere in 5 anni pari a soli 100 mSv.
Di solito i limiti specificati dalle compagnie private sono molto pi stretti, in modo da evitare qualsiasi violazione casuale dei limiti
federali.
[10]
Nessun sintomo apparente. Il numero dei globuli bianchi diminuisce temporaneamente.
Malattia da raggi lieve con cefalea e un lieve aumento del rischio di infezione causata da
alterazioni al sistema immunitario. Possibile la sterilit maschile temporanea.
L'"avvelenamento radioattivo lieve", comporta un 10% di mortalit dopo 30 giorni (LD 10/30). I
sintomi tipici includono nausea da lieve a moderata (con un 50% di probabilit a 2 Sv), con vomito
occasionale, che comincia da 3 a 6 ore dopo l'irraggiamento e permane per circa un giorno. Questo episodio seguito da una fase
latente che dura da 10 a 14 giorni, quando appaiono sintomi lievi di astenia e malessere generale (con un 50% di probabilit ai 2 Sv). Il
sistema immunitario va incontro a depressione, cosa che provoca un periodo di convalescenza esteso per molte infezioni comuni e un
aumento del rischio di infezione opportunistica. Nel sesso maschile comune la sterilit temporanea. L'aborto spontaneo oppure
l'aumento di incidenza del parto prematuro si verifica comunemente nelle donne incinte.
L'"avvelenamento radioattivo moderato" comporta una mortalit del 35% dopo 30 giorni (LD
35/30). La nausea continua comune (nel 100% dei pazienti a 3 Sv), con un rischio del 50% di
vomito continuo a 2,8 Sv. I sintomi cominciano da 1 a 6 ore dopo l'irraggiamento e durano da 1 a 2 giorni. Dopo di questo, esiste una
fase latente che dura da 7 a 14 giorni, che termina con la comparsa dei seguenti sitomi: perdita di capelli e peli su tutto il corpo (con il
50% di probabilit a 3 Sv), stanchezza e malessere generale. Si verifica una perdita massicia di globuli bianchi, che aumenta molto il
rischio di infezione (paragonabile alla fase pi grave dell'AIDS). Esiste la possibilit di sterilit permanente nel sesso femminile. La
convalescenza, per una possibile ed eventuale guarigione necessita di alcuni mesi.
L'"avvelenamento radioattivo grave", implica un 50% di mortalit dopo 30 giorni (LD 50/30).
Presenta sintomi minori (come la perdita di capelli e peli) simili a quelli della dose da 2 a 3 Sievert,
ma a questi si aggiungono un'emorragia incontrollabile dalla bocca, emorragie sottocutanee (petecchia) ed emorragie renali (con un 50%
di probabilit a 4 Sv), dopo la breve fase latente.
Anatoly Dyatlov ricevette una dose di 390 remdurante il disastro di Cernobyl del 1986. Mor per collasso cardiaco nel 1995, nove anni
dopo l'incidente. possibile che le massicce dosi di radiazioni abbiano compromesso la sua salute.
L'"avvelenamento acuto da radiazioni", comporta un 60% di mortalit dopo 30 giorni (LD 60/30).
La mortalit passa dal 60% a 4,5 Sv fino a 90% a 6 Sv (a meno che al paziente si applichi una
terapia medica intensiva). Gli intensi sintomi cominciano da circa un'ora a due ore dopo l'irradiazione e durano fino a 2 giorni. Dopo
questo, esiste una fase latente che dura da 7 a 14 giorni, dopo di che appaiono sintomi simili a quelli dell'irraggiamento di 34 Sv, con
un'aumentata intensit. La sterilit femminile definitiva molto comune a questo punto. La convalescenza necessita da alcuni mesi fino
ad un anno. La principale causa di morte (in genere da 2 a 12 settimane dopo l'irradiazione) sono le infezioni e l'emorragia interna.
Harry K. Daghlian, un fisico nucleare armeno-americano di 24 anni, venne irradiato con 510 rem(5,1 Sv) di radiazione il 21 agosto
1945, durante un esperimento di massa critica. All'epoca lavorava nel Los Alamos National Laboratory del Nuovo Messico.
L'irradiazione provoc la morte dello scienziato 28 giorni dopo.
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da 10 a 50 Sv (da 1.000 a 5.000 rem)
pi di 50 Sv (>5.000 rem)
Confronto con la relativa resistenza degli insetti
Rad
Storia
L'"avvelenamento acuto di radiazioni", comporta un 100% di mortalit dopo 14 giorni (LD 100/14). La sopravvivenza dipende dalla
terapia intensiva medica. Il midollo osseo viene totalmente distrutto, dunque per garantire una discreta chance di vita indispensabile il
trapianto del midollo osseo. I tessuti gastrici e intestinali risultano gravemente danneggiati. I sintomi cominciano 15 a 30 minuti dopo
l'irradiazione e durano fino a 2 giorni. In seguito si ha una fase latente che dura da 5 a 10 giorni, dopo di che la persona muore per
infezione o emorragia interna. Nei pochi casi che recuperano, la guarigione necessita di parecchi anni e probabilmente non sar mai
completa.
L'agricoltore brasiliano Devair Alves Ferreira ricevette una dose di circa 7,0 Sv (700 rem) (da una sorgente radioterapica di raggi
gamma da Cesio-137, abbandonata in una discarica), durante l'incidente di Goinia, ma riusc a sopravvivere, forse in parte perch la
dose era frazionata.
L'"avvelenamento acuto radioattivo", comporta un 100% di mortalit dopo 7 giorni (LD
100/7). Un'esposizione cos alta porta alla comparsa di sintomi spontanei in un tempo che
va da 5 a 30 min. Dopo un'intensa spossatezza e la comparsa di nausea immediata causata dall'attivazione diretta di recettori chimici
presenti nel cervello (provocata da radicali liberi, metaboliti e proteine abnormi generati dall'irradiazione), si ha un periodo di alcuni
giorni di relativo benessere, chiamato fase latente (o "fase del fantasma che cammina"). Dopo questa settimana, si ha una massiccia
morte di cellule nel tessuto gastrico e intestinale, causando diarrea massiva, sanguinamento intestinale e perdita di acqua, che porta allo
squilibrio idro-elettrolitico. La morte avviene dopo qualche ora di delirio e coma a causa della cattiva circolazione. Nella stragrande
maggioranza dei casi la morte inevitabile; l'unico trattamento che si pu offrire quello della gestione del dolore.
Louis Slotin rimase esposto a circa 21 Sv in un incidente critico il 21 maggio del 1946, e mor nove giorni dopo, il 30 maggio.
Durante l'esplosione di una bomba atomica diventa improbabile ricevere una dose superiore a questa: i pazienti esposti a dosi superiori
di solito muoiono in pochi giorni per gli effetti immediati delle ustioni alla pelle prodotte dalle radiazioni nell'ambito dell'infrarosso e
della luce visibile, oppure per le contusioni prodotte dallo spostamento di detriti e di aria causati dall'esplosione
[11]
.
Nello stato nordamericano di Rhode Island, un lavoratore ricevette pi di 100 Sv (10.000 rem), dopo un
incidente avvenuto a Wood River, il 24 luglio del 1964. La sopravvivenza stata di 49 ore. Cecil Kelley,
un operatore del Los Alamos National Laboratory, ricevette in un incidente tra 60 e 180 Sv (6.000 - 18.000 rem) nella parte superiore
del corpo, e mor il 30 dicembre del 1958, sopravvivendo per 36 ore.
[12]
Un episodio del programma via satellite Miti da sfatare (della SKY) espose
alcune specie di insetti a raggi gamma (la sorgente era l'isotopo Cobalto-60)
in un laboratorio del Pacific Northwest National Laboratory. A 10.000 rad, circa il 70% degli scarafaggi erano morti prima di 30 giorni,
e il 30% sopravvisse. A 100.000 rad, tutti gli scarafaggi morirono istantaneamente e il 90% delle coleotteri della farina erano morti dopo
30 giorni, lasciando soltanto il 10% di insetti superstiti.
[13]
L'unit di misura rad (dall'inglese radiation absorbed dose, con acronimo rad) una misura, piuttosto obsoleta, che calcola la
dose di radiazione assorbita, uguale a 10 mGy. Per determinare accuratamente gli effetti biologici provocati sulla vittima, la dose
in rad deve essere moltiplicata da un 'fattore di qualit' che dipende dal tipo di radiazione ionizzante. La dose modificata con alcune
elaborazioni attualmente viene misurata in rems (dall'inglese roentgen equivalent mammal, acronimo man)
[14]
. 100 rem=1 sievert
(Sv).
Il sievert (Sv) corrisponde approssimativamente alla dose minima capace di uccidere il 10% delle persone in 30 giorni.
Anche se le radiazioni ionizzanti sono state scoperte alla fine del XIX secolo, i pericoli della radioattivit e delle radiazioni
ionizzanti non sono stati immediatamente riconosciuti. Gli effetti acuti di radiazione vennero osservati per la prima volta (raggi
X) quando nel 1896 Nikola Tesla sottopose intenzionalmente le sue dita ai raggi X. Pubblic un'accurata osservazioni delle ustioni
sviluppate, anche se le attribuiva piuttosto alla ozonizzazione dell'aria piuttosto che al danno diretto da radiazioni. In seguito le lesioni
guarirono spontaneamente.
Gli effetti genetici della radiazione, includendo l'aumentato rischio di cancro, sono stati riconosciuti molto pi tardi. Nel 1927 Hermann
Joseph Muller pubblicava una ricerca che mostrava gli effetti genetici, per i risultati ottenuti in questo filone di ricerca, ricevette il
Premio Nobel nel 1946.
Prima che gli effetti biologici delle radiazioni ionizzanti fossero riconosciuti, molti medici e societ avvano cominciato ad introdurre sul
mercato sostanze radioattive come "en:patent medicine" e "radioactive quackery". Tra le varie terapie proposte si possono citare il
clistere con radio, ed acque minerali contenenti radio, proposte come tonici da bere. Molto presto, Marie Curie si pronunci contro
queste pratiche, avvertendo che gli effetti complessivi e prolungati delle radiazioni sul corpo umano non erano ben noti. In seguito
Marie Curie deceduta per anemia aplastica causata dall'avvelenamento per radiazioni. Eben Byers, personaggio famoso della
mondanit americana, mor nel 1932 in seguito al consumo di grandi quantit di radio, abitudine che portava avanti da parecchi anni; la
sua morte attir l'attenzione dell'opinione pubblica, che cominci ad interrogarsi sui pericoli posti dalle radiazioni. Gi negli anni 30,
dopo un certo numero di casi di osteonecrosi e dopo la morte di molti entusiasti consumatori, i prodotti contenenti radio cominciarono a
svanire dagli scaffali di farmacisti.
Tuttavia, i pericoli posti dalle radiazioni non vennero pienamente valutati dagli scienziati fino a qualche anno dopo. Nel 1945 e nel
1946, due scienziati atomici degli Stati Uniti ricevettero dosi letali di radiazioni in seguito ad incidenti di criticit in due occasioni. In
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Terapie
Trapianto di midollo osseo
Note
Voci correlate
Eventi e vittime famose della radioattivit
Radionuclidi
entrambi i casi, le vittime stavano lavorando con grandi quantit di materiale fissile (un nucleo di uranio atto alla detonazione nucleare)
senza alcuna schermatura.
I bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, provocarono modalit diverse di avvelenamento da radiazioni. Alcune vittime
ricevettero dosi di raggi gamma massicce nell'esplosione, altre ingerirono acqua o cibi contaminate con particelle di plutonio o uranio
oppure sottoprodotti di fissione (cesio, iodio, stronzio) durante i giorni successivi. Questi civili servirono da cavie in una specie di
crudele esperimento che permise una maggiore comprensione dei relativi sintomi e dei pericoli a lungo termine.
Secondo i movimenti anti-nuclearisti, l'incidente alla centrale elettronucleare di Chernobyl, ha liberato una quantit di radiazioni pari a
100-300 volte quella di Hiroshima
[15][16][17][18]
, con radiazioni a breve termine (soprattutto raggi gamma) ed inquinamento radioattivo
a lungo termine di un territorio con il plutonio
[19]
. Il cesio-137 (pericolo biologico perch nello stesso gruppo chimico del sodio e del
potassio, e si accumula nei muscoli) uno dei pi pericolosi sottoprodotti di fissione liberati dall'incidente, dato che la sua emivita di
circa 30 anni. Questi dati sono per scarsamente significativi per due motivi:
1) la natura diversa dei due eventi (esplosione nucleare ed incidente nucleare) che non rende tecnicamente possibile una reale
comparazione;
[20]
2) il fatto che la stessa dose di radiazioni, distribuita su un lungo periodo (come a Chernobyl) invece che concentrata in un
brevissimo periodo (come a Hiroshima e Nagasaki) di gran lunga meno pericolosa per la salute.
E' consultabile un tentativo di confronto tra le ricadute radioattive di Chernobyl e di un ordigno nucleare fatto esplodere al suolo
(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/b/b3/Chernobylvsbombfallout.png) (dunque con un fallout maggiore).
Attualmente non esiste un trattamento che consenta di invertire gli effetti delle radiazioni, si possono curare i sintomi che
sono derivati dall'esposizione o le infezioni (tramite antibiotici) scaturite. In alcuni casi si fa uso di preparati nei quali sono
associate la tiamina cloridrato e la cianocobalamina (sostanze ad azione antinevritica) con la piridossina cloridrato (sostanza ad azione
detossificante).
Nei casi pi gravi, che danno luogo ad aplasia midollare, si procede al trapianto del midollo osseo. La
donazione viene eseguita da vivente (spesso un fratello o genitore), con un prelievo dall'osso iliaco ed
iniezione delle cellule staminali midollari in qualche vena del ricevente.
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/14/Chernobyl_200_volte_peggio_Hiroshima_co_0_9604143734.shtml)
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/index.php?option=com_content&task=view&id=27&Itemid=34)
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Attivazione neutronica
Radioattivit
Disastro di Chernobyl
Disastro nucleare di Fukushima
Louis Slotin
Cesio-137
Cobalto-60
Iodio-131
Malattia da radiazione - Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Malattia_da_radiazione
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