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Alessandro Ferrari
La radiazione ultravioletta
Le lunghezze d’onda oltre lo spettro visibile
Abbiamo detto che lo spettro visibile non è che una piccola parte delle radiazioni ottiche.
Esaminiamo ora le radiazioni con lunghezza d’onda minore dell’estremo colore dello spettro, cioè il
violetto, e quindi con energia maggiore. Più infatti l’onda è corta, più è grande la sua energia associata.
Le onde con lunghezza d’onda λ immediatamente inferiore allo spettro visibile vengono dette
ultravioletti (oltre il violetto), e vengono indicate con la sigla UV. Oltre gli UV ci sono, nell’ordine,
i raggi X e i raggi γ (gamma). Nello specifico ci occuperemo ora dei raggi UV.
Gli UVA
I raggi UVA, o ultravioletti A, rappresentano circa il 95% della radiazione ultravioletta
solare che raggiunge la superficie terrestre ed hanno una lunghezza d’onda che va da 400 a 315 nm.
Questo è dovuto al fatto che la radiazione UVA riesce in buona parte (circa il 55-60% del totale
emesso dal Sole) a raggiungere la superficie terrestre. Sono presenti durante tutto l’anno, a tutte le
latitudini. L’esposizione ai raggi UVA è massima nelle prime ore del mattino e nelle ore pomeridiane.
Sono anche definiti come onde lunghe UV in quanto ne rappresentano la porzione più vicina al
visibile, oppure luce nera o luce Wood. Possono essere prodotti sia da sorgenti naturali (il Sole,
ovviamente) che da sorgenti artificiali (ad esempio la lampada di Wood, o lampada a luce nera).
La lampada di Wood o a luce nera (Black light in inglese) è una sorgente luminosa che emette
radiazioni elettromagnetiche prevalentemente nella gamma degli UVA e in misura trascurabile nel
campo della luce visibile (e infatti quando la lampada è in funzione assume una colorazione blu-
violacea dovuta proprio alla frazione visibile della luce emessa). L’utilizzo anche prolungato di una
lampada di Wood per scopi non particolari rimane sicuro, infatti se gli ultravioletti di tipo UVB e
UVC sono ionizzanti, e cioè in grado di modificare il DNA umano, quelli di tipo UVA no. Può essere
impiegata per illuminare materiali su cui una radiazione ultravioletta induce effetti di fluorescenza e
fosforescenza.
Tra le sue applicazioni c’è, ad esempio, la verifica di banconote o la ricerca di fessure in strutture
metalliche rivestite di materiale reattivo ai raggi UV. Vi sono anche applicazioni decorative ed
artistiche.
Prof. Alessandro Ferrari
Gli UVB
Gli UVB, o ultravioletti B, o onde medie UV, rappresentano il restante 5% della radiazione
ultravioletta solare. Vanno dai 315 ai 280 nm e vengono per la maggior parte bloccati dall’atmosfera.
Dipende però, in realtà, dalle condizioni atmosferiche: infatti la frazione che rimane degli UVB nella
radiazione UV varia a seconda della copertura del cielo. Nuvole dense bloccano efficientemente gli
UVB mentre nei cieli parzialmente nuvolosi non tutti gli UVB sono bloccati, ma vengono diffusi in
tutte le direzioni nell'atmosfera. La radiazione UVB viene quindi in buona parte assorbita, ma una
non trascurabile percentuale (circa il 15-20% del totale emesso dal Sole) riesce a raggiungere la
superficie terrestre.
Vi sono sorgenti artificiali anche di raggi UVB (utilizzate ad esempio per la fototerapia ed altro),
oltre che la sorgente naturale rappresentata dal Sole.
Prof. Alessandro Ferrari
Gli effetti dei raggi UVB sulla pelle sono in genere le classiche scottature, gli arrossamenti e
gli eritemi, in quanto tendono a fermarsi più in superficie e non raggiungono il derma. Nei casi più
gravi possono provocare l’insorgenza del melanoma. Tra gli effetti positivi c’è l'induzione della
produzione di vitamina D nella pelle.
Gli UVC
Gli UVC, o ultravioletti C, o onde corte UV, non raggiungono la superficie terrestre. Vengono
infatti totalmente assorbiti dall’atmosfera. Sono raggi ionizzanti e mutageni, pertanto pericolosi.
Hanno lunghezze d’onda λ dai 280 ai 100 nm e ha diversi impieghi in ambito industriale, medico,
chimico e altro. Il più classico è la cosiddetta luce germicida.
La radiazione ultravioletta germicida (UVGI), è un metodo di sterilizzazione che usa la luce
nella banda UVC. Come già detto, la radiazione di tale banda è ionizzante, ed è quindi un mutagene
a livello cellulare: modifica cioè il DNA o l'RNA dei microorganismi e quindi impedisce loro di
riprodursi o di essere dannosi. È utilizzata in una varietà di applicazioni, per esempio la disinfezione
di cibo, acqua e aria.
Una lampada germicida (da notare le avvertenze “pericoloso per la pelle e gli occhi”)
Un’altra applicazione è il laser. Un laser a eccimeri è un dispositivo che produce luce laser
nella regione dell'ultravioletto, impiegato nella chirurgia refrattiva e nella produzione di
semiconduttori. Attualmente, il laser a eccimeri al fluoruro di argon (ArF) opera a una lunghezza
d'onda di 193 nm.