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ALLUNGAMENTO DI UNA MOLLA: VERIFCA SPERIMENTALE DELLA LEGGE DI HOOKE OBBIETTIVO Lobbiettivo di questa esperienza la verifica sperimentale della

a legge di Hooke in un caso particolare: lallungamento di una molla sottoposta a trazione. Si tratta di un vero e proprio esperimento, perch si cerca una relazione tra due grandezze, che nel caso specifico sono lallungamento di una molla appesa a un gancio e i pesi che le vengono applicati. CONSIDERAZIONI TEORICHE Lunit di misura della forza: Per poter definire la forza necessario stabilire in quale modo si collegano gli effetti della forza con la sua intensit; abbiamo bisogno insomma di una unit di misura. Lunit di misura delle forze il Newton (N). Su un corpo di massa 1 kg agisce una forza peso di 9,81 N. Peso (N) = 9,81 N/kg x massa (kg). Lelasticit e la legge di Hooke: Una pallina di acciaio che cade su una lastra di marmo rimbalza molte pi volte di una di piombo o di morbida creta. Questi diversi comportamenti sono dovuti a unimportante propriet dei materiali: lelasticit. Si definisce elasticit la propriet che hanno determinati corpi di riacquistare la forma originaria dopo essere stati deformati. Naturalmente, un corpo perfettamente elastico non esiste ma possibile, utilizzando determinati materiali (gomma, acciaio e cos via) e realizzando particolari forme, ottenere corpi ad elevata elasticit. Per esempio, proprio lelasticit la caratteristica fondamentale di una molla. Se fissiamo lestremit di una molla a un sostegno rigido, possiamo applicare una forza alla molla semplicemente appendendo un corpo: per effetto della forza la molla si allunga. Se modifichiamo la forza applicata, vediamo che cambia anche lallungamento della molla (che indichiamo con l): si pu constatare che il rapporto tra le due grandezze resta sempre lo stesso, cio costante. In altre parole possiamo dire che lallungamento by Skuola.net

(l) della molla direttamente proporzionale allintensit della forza (F) che lo determina, ovvero, in termini matematici: F/ l = k oppure F = k x l A questo importante risultato giunse pi di tre secoli fa R. Hooke, uno scienziato inglese contemporaneo di Newton. Egli enunci la legge, nota come legge di Hooke, che pu essere espressa nel seguente modo: Un corpo perfettamente elastico subisce una deformazione proporzionale alla forza applicata. Vediamo ora qual il significato fisico della costante k che compare nellespressione della legge di Hooke. Diciamo subito che k detta costante di elasticit (o rigidit) della molla che, poich il suo valore deriva dal rapporto tra una forza e una lunghezza, la sua unit di misura nel Sistema Internazionale il newton su metro (N/m). Possiamo dunque concludere che una molla tanto pi rigida quanto pi grande il valore della sua costante k, valore che dipende dalle caratteristiche costruttive della molla. MATERIALE OCCORRENTE Asta con treppiede; Morsetto con gancio; Asta graduata; Molla; Masse tarate con portatesi o ganci di raccordo;

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FORMULE UTILIZZATE F = m x 9,8(accelerazione di gravit) l = lf - li F / l = k (costante) PROCEDIMENTO Dopo aver portato in laboratorio un asta con piedi di sostegno alla quale abbiamo attaccato un morsetto con gancio, abbiamo appeso al gancio una molla e abbiamo misurato lallungamento della molla a riposo che stato di 40,7cm e abbiamo tenuto conto di questa lunghezza come lunghezza iniziale. In seguito abbiamo aggiunto un pesetto di 99,6 gr e abbiamo misurato la lunghezza finale dopo laggiunta del peso, e dopo aver sottratto a questultima misura la lunghezza iniziale, abbiamo trovato lallungamento della molla (l) pari a 2,9cm. Infine si verifica algebricamente lesistenza di una proporzionalit diretta tra peso-allungamento, e si determina la costante di elasticit della molla. Ora per verificare la veridicit di questa proporzionalit, pensiamo di tagliare la molla a met, per per ottenere lo stesso allungamento devo applicare il doppio della massa applicata precedentemente. Infatti dopo aver contato il numero complessivo di spire (40), abbiamo applicato alla 20 spira una massa di 199,2g ( 2*99,6g), e infine calcolato lallungamento e abbiamo costatato che era uguale a quelle precedentemente calcolato ossia l = 2,9cm. Questa verifica si pu effettuare anche a della lunghezza iniziale e non necessariamente a infatti, se noi applichiamo una massa di 398,2g alla 10 spira e ci calcoliamo lallungamento l = 3,2 notiamo che aumentato, tale differenza comprensibile perch il peso della molla restante aumentato, per trascurando tale errore, essendo minimo, si pu dire che l uguale in entrambi i casi. Esempi / Confronto con la realt: Un esempio che pu andar bene con la nostra esperienza il principio di funzionamento della molla in una penna. Questa funziona by Skuola.net

cos: quando si clicca sul pulsante per far venir fuori la testa della penna,si applica una forza con il dito e quindi la molla si comprime,mentre quando si clicca sul pulsante per far venir dentro la testa della penna,la molla ritorna in posizione di riposo,cio come era prima che la si comprimesse.

CONSIDERAZIONI Se, dopo una misura, la molla non ritorna alla lunghezza iniziale, vuol dire che stato oltrepassato il limite di elasticit della molla;in casi del genere, si dice che la molla si snervata. Bisogna evitare di raggiungere tale limite, altrimenti la molla risulta inservibile per usi futuri. La ricerca del limite di elasticit una prova che viene realizzata appositamente a livello industriale su un campione di ogni tipo di molla prodotta. In questo caso, il sacrificio di un campione inevitabile per stabilire i limiti di utilizzo di tutte le molle che hanno le stesse caratteristiche. Da questa esperienza possiamo dire che la forza applicata ad una molla direttamente proporzionale allallungamento che subisce. Infine possiamo concludere dicendo che l esperienza riuscita,perch quanto detto prima in accordo con la legge di Hooke.

TEMPO IMPIEGATO PER LA DIMOSTRAZIONE IN LABORATORIO : 1 ora.

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