Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
PRINCIPI FONDAMENTALI
Prof. Dr. Mario Mono
Assisten : Arch. João Lourenço dos Santos, Arch. Andrea Panzeri, Arch. Roberto Leggeri, Arch. Lorenzo Au eri
Lezione 2
I Materiali
Il primo aspe o fondamentale nello studio delle stru ure portan riguarda le proprietà meccaniche dei materiali da
costruzione.
Le fasi comportamentali
La legge di Hooke ci perme e di descrivere il comportamento elas co di una molla. Se sollecitata, una molla subisce
una deformazione ma, al cessare delle sollecitazioni, la molla torna alla sua lunghezza iniziale l 0. Si parla di
deformazione reversibile. La curva comportamentale mostra in questa fase una re a inclinata la cui pendenza dipende
dalla costante di rigidezza k.
Si può però notare sperimentalmente che, all’aumentare della forza F applicata alla molla, si incontra un valore limite
oltre il quale la molla subisce una deformazione irreversibile. Ovvero, al cessare delle sollecitazioni, la molla risulterà
più lunga (o più corta in caso di compressione) rispe o alla sua lunghezza iniziale. Si parla in questo caso di
snervamento. La molla in queste circostanze esibisce un comportamento plas co. Si nota sperimentalmente infa
che, raggiunto il limite di snervamento, la molla con nua ad allungarsi senza l’aggiunta di ulteriore carico. Il grafico
della curva comportamentale procede orizzontalmente. Il processo di snervamento può essere interro o solo
diminuendo il carico agente sulla molla. Lo snervamento non influenza le proprietà elas che di una molla che, anche
se snervata, manterrà la sua stessa rigidezza k.
All’aumentare del carico oltre la soglia dello snervamento, la molla con nua ad allungarsi fino a diventare un unico filo
di materiale. Inizia così la fase de a di incrudimento che sfocia nello stadio finale ovvero la ro ura della molla. Il carico
che precede il collasso è de o carico di ro ura Gt.
Per riassumere, si individuano qua ro parametri fondamentali per la descrizione del comportamento di una molla: la
rigidezza k, il carico di snervamento Gy, il carico di ro ura Gt e l’allungamento massimo di ro ura ΔLt.
Sistemi di molle
Che differenza c’è tra una molla e un materiale? La molla, usata come modello dei legami tra molecole, descrive
un’unità, mentre i materiali sono compos da tan diversi legami, sono un insieme di unità. Il passo successivo è
dunque quello di analizzare i sistemi compos da diverse molle, da diverse unità. Individuiamo due diverse
combinazioni di molle: le molle in serie e le molle in parallelo.
Per molle in serie si intende un sistema di molle collegate e disposte una dopo l’altra in lunghezza. Una forza F
applicata al sistema di molle in serie passa a raverso una molla e viene trasferita alla molla successiva. Ogni molla
subisce dunque una deformazione ΔL data dalla forza F. La deformazione totale del sistema è determinata dalla somma
delle deformazioni di ogni molla. Il sistema risulta meno rigido della singola molla. Le molle disposte in serie non si
aiutano. Lo snervamento e la ro ura di una singola molla impongono lo snervamento e la ro ura di tu o il sistema.
Per molle in parallelo invece si intende un sistema di molle collegate e disposte una di fianco all’altra. In questo caso la
forza F applicata al sistema viene ripar ta tra le molle. Ogni molla subisce dunque una sollecitazione minore alla forza
F. Ne consegue che la deformazione totale del sistema risulta diminuita rispe o ad una singola molla sogge a alla
stessa forza. Il sistema risulta più rigido. Le molle disposte in parallelo si aiutano. In caso di snervamento di una molla il
sistema con nua a funzionare grazie alle altre molle che sopperiscono all’indebolimento. Si parla in questo caso di fase
elasto-plas ca del sistema poiché al suo interno alcune molle con nuano a lavorare in fase elas ca mentre le molle
snervate lavoreranno in modo plas co accompagnando la deformazione.
Per entrambi i sistemi occorre ricordare che le regole valgono sia nel caso di molle iden che che di molle con rigidezze
diverse. Nel caso delle molle in serie si osserva che la rigidezza del sistema è sempre inferiore rispe o a quella di ogni
singola molla, pertanto il sistema è molto influenzato da molle poco rigide. Nelle molle in parallelo invece, la rigidezza
del sistema è sempre maggiore di quella di ciascuna molla. Il comportamento del sistema dipende sostanzialmente
dalle molle più rigide poiché, secondo il principio di collegialità, le componen più rigide contrastano una porzione di
carico maggiore.