GRANDEZZE FISICHE
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GRANDEZZE FISICHE
• Tutte le altre grandezze fisiche e le relative unità di misura possono essere derivate dalle
grandezze fisiche e dalle unità di misura riportate sopra. Abbiamo visto che la notazione
scientifica consente di scrivere in modo compatto gli esiti di misure espressi da numeri molto
grandi o molto piccoli. Esiste anche un'altra possibilità che è quella di utilizzare i multipli e
i sottomultipli dell'unità del Sistema Internazionale. Per indicare questi multipli e
sottomultipli, si utilizzano dei prefissi standard che valgono per tutte le altre unità del Sistema
Internazionale. Ad ogni prefisso corrisponde un ben preciso fattore di conversione. Nella
seguente tabella riportiamo in notazione scientifica il fattore di conversione che corrisponde
ai prefissi più comunemente utilizzati in fisica:giga (G) = 109
• mega (M) = 106
• kilo (k) = 103
• etto (h) = 102
• deca (da) = 101
• deci (d) = 10-1
• centi (c) = 10-2
• milli (m) = 10-3
• micro (µ) = 10-6
• nano (n) = 10-9.
• FORZA – MOMENTO – GUADAGNO
FORZA
• Una forza è una grandezza fisica vettoriale che si
manifesta nell'interazione di due o più corpi, sia
a livello macroscopico, sia a livello delle particelle
elementari. La sua caratteristica è quella di indurre una
variazione dello stato di quiete o di moto dei corpi
stessi; in presenza di più forze, è la risultante della
loro composizione vettoriale a determinare la
variazione del moto. La forza è descritta classicamente
dalla seconda legge di
Newton come derivata temporale della quantità di
moto di un corpo rispetto altempo.[1]
• Una forza è spesso descritta come una spinta o una
trazione. Le forze possono essere dovute a fenomeni
quali la gravità, il magnetismo, o qualunque altro
fenomeno che induca un corpo ad accelerare.
MOMENTO DI FORZA
• MACCHINE SEMPLICI
MACCHINE SEMPLICI
• Una macchina semplice è chiamata così perché non si può scomporre in macchine ancora più elementari. Dal
punto di vista storico, le macchine semplici rappresentano le tecnologie più antiche per applicare una forza
maggiore della sola forzamuscolare, attraverso il principio del guadagno meccanico.
• Una delle caratteristiche distintive della specie umana è la capacità di fabbricare strumenti con i quali
costruirne altri. Gli utensili (come il martello, le forbici o la sega) sono un prolungamento materiale delle mani
dell'uomo che permettono di lavorare con maggiore precisione e velocità i materiali con cui si costruiscono gli
oggetti. Le macchine sono un'evoluzione degli utensili e sostituiscono o potenziano molte capacità umane: ad
esempio la lavatrice sostituisce il lavoro muscolare per il lavaggio degli indumenti, mentre l'auto permette di
muoversi velocemente su strada.
• L'uso delle macchine ha permesso all'uomo di compiere lavori per cui erano richieste forze superiori alla sua,
sfruttando ad esempio la forza del vento, dei combustibili e dell'acqua. Senza le macchine l'uomo vivrebbe
ancora allo stato primitivo e non si sarebbe potuta ottenere alcuna forma di progresso.
• Per "macchina" si intende quindi qualsiasi apparecchio utilizzato per aumentare il valore della forza, cambiarne
la direzione o aumentare la velocità con cui si esegue un lavoro.
• Esistono macchine di tanti tipi e dimensioni, ma sebbene possano sembrare complesse, tutte le macchine non
sono altro che una combinazione di macchine semplici o la modificazione di una macchina semplice.
• Per macchina semplice si intende una macchina che è mossa da una sola forza. [senza fonte]
• Una macchina semplice non ha una fonte di energia in se stessa e quindi non può eseguire del lavoro a meno
che l'energia non le venga somministrata dall'esterno.
• Le macchine semplici aiutano l'uomo a svolgere diversi compiti: sollevare, trasportare, ruotare, tirare e tagliare.
Combinando insieme le macchine semplici, si ottengono le "macchine complesse", le quali sono destinate ad
eseguire compiti più specifici.
• Tradizionalmente, vi sono sei macchine semplici:
• la leva
• Carrucole
• Verricello o Argano
• Piano inclinato
Leve
• Una leva è una macchina semplice che trasforma l'energia, ed è
un'applicazione del principio di equilibrio dei momenti.
• Una leva è un'asta rigida capace di ruotare attorno ad un punto fisso,
chiamato fulcro.
• I bracci di una leva sono anche indicati con i termini di braccio-potenza
Rocco (P) e braccio-resistenza (R); il primo è il braccio al quale bisogna
applicare una forza per equilibrare la resistenza applicata all'altro braccio.
• 1 Condizione di equilibrio
• Esempio di una leva
• La condizione di equilibrio nella leva è la consueta condizione di equilibrio
alla rotazione oltre che la somma del sistema di forze applicato ad essa deve
essere equilibrato: la somma dei momenti meccanici ad essa applicate deve
essere uguale a zero, come la risultante delle forze. Poiché nella leva l'asse
di rotazione è fisso e sono applicate solo due forze, è sufficiente uguagliare i
due momenti:
• F1, è la forza applicata all'estremità del braccio (che farebbe ruotare la leva
in un dato verso);
• F2 è la forza applicata all'estremità del braccio (che farebbe invece ruotare
la leva nel verso opposto).
•
CARRUCOLE
La carrucola è una macchina semplice adatta al sollevamento di carichi. In marina viene chiamata bozzello. Bisogna fare più forza del carico
per sollevarlo
• Indice
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• 1 Tipi di Carrucole
– 1.1 Carrucola fissa
– 1.2 Mobile
– 1.3 Composta
• Tipi di Carrucole[
• Carrucola fissa
• La carrucola fissa si può considerare come una leva a cui sono applicate la forza traente F e il carico m. Essa è conosciuta anche come
macchina di Atwood.
• Nella carrucola fissa, l'asse della puleggia è fisso, e la ruota ha una sola funzione cioè quella di deviare la forza applicata ad un'estremità
della fune. Il vantaggio meccanico, se fosse nullo l'attrito nei perni e nella rigidità della fune, sarebbe pari ad uno (F = m).
• In pratica il rapporto F:m è invece sempre superiore a 1 e deriva dal rendimento della carrucola e cioè:
• dove:
• ηc è il rendimento della carrucolaμp è il coefficiente d'attrito del pernoμ = coefficiente d'attrito della funeD e d, nel dimensionare la
carrucola dipendono da df, il diametro della fune, perciò in pratica ηc si fa dipendere da df.È una leva di primo genere.
• Mobile
• In questa categoria rientrano le carrucole nelle quali l'asse della puleggia è mobile solidalmente con il carico sollevato. È una leva di 2°
genere.
• Composta
• Una carrucola composta è un insieme di due o più carrucole fisse e mobilI