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In formule si esprime: F = - K∆s. Il segno meno è dovuto al fatto che la forza che la molla esercita
quando è sottoposta a trazione è opposta al verso dello spostamento. F rappresenta la forza applicata al
corpo, ∆s la variazione di lunghezza o allungamento della molla e K in unità Newton/metro rappresenta la
caratteristica della molla.
La forza elastica con cui reagisce la molla cresce proporzionalmente al crescere di K. Se K è piccolo la molla
è facile da deformare e per ottenere una congrua deformazione di essa è sufficiente applicare una piccola
forza; se K è grande, la molla è dura e per ottenere la stessa deformazione occorrerà applicare una forza
maggiore.
Tale legge ha un ambito di validità limitato in quanto descrive il comportamento di una molla solo se le
deformazioni che essa subisce sono piccole rispetto alla sua lunghezza, cioè se le sollecitazioni sono
contenute entro un determinato limite, detto limite di elasticità. Pertanto se la forza applicata è molto
grande e supera tale limite si produce lo
snervamento della molla e, continuando, la
sua rottura.
Superato tale limite la proporzionalità scompare, ma per valori dell’allungamento che non superano quello
corrispondente al punto chiamato limite elastico, quando la forza applicata viene rimossa il corpo riprende
la sua lunghezza originale. La regione compresa tra l’origine e il limite elastico è detta regione elastica. Se
il corpo viene sollecitato oltre al limite elastico, si entra nella regione plastica: il corpo non ritorna alla
lunghezza originale dopo la rimozione della forza, ma rimane permanentemente deformato. In tale regione
si verifica che l’allungamento cresce con la forza, finché dopo un certo punto, detto punto di snervamento,
si verifica un notevole aumento di lunghezza e oltre il punto di carico massimo il grafico cambia andamento
e il massimo si raggiunge al punto di rottura.
Due molle in serie danno luogo ad una molla equivalente il cui Ko è minore del minore tra k1 e k2, quindi
dal punto di vista fisico una molla più lunga, somma di due molle, è più debole della molla più debole delle
due che sono state sommate. D’ altra parte se una molla viene divisa in due pezzi , entrambi hanno un k
maggiore della molla iniziale.
E’ del tutto evidente che se si devono tirare due molle invece di una lo sforzo sarà maggiore a parità di
allungamento.