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Anno scolastico 2007/2008

2 Circolo Didattico di Quarrata Scuole Primarie di Catena e di Valenzatico Ricerca-Azione P.I.A.

Insegnanti:
Valenzatico Pretelli Franca Rossetti Chiara Catena Barontini Paola

Destinatari
Catena 2^A (19 alunni) Valenzatico 2^A e 2^B (43 alunni)

Obiettivi
Sviluppare la capacit di ascoltare, comprendere ed interagire Sviluppare la capacit di chiedere e dare spiegazioni Acquisire capacit di organizzarsi per lavorare nel gruppo Riflettere sul concetto di misura Problematizzare situazioni vissute e ipotizzare possibili percorsi risolutivi Individuare strategie adeguate al contesto Scoprire la necessit di convenzioni comuni al gruppo Conoscere la struttura e lo scopo del testo lettera Definire modalit di classificazione in rapporto al significato degli aspetti dellattivit Sviluppare la creativit: o progettare modelli tridimensionali o realizzare manufatti: metri fantastici e buste da lettere Sviluppare la manualit fine Descrivere verbalmente e iconicamente unesperienza Seguire procedure algoritmiche Utilizzare il linguaggio mimico gestuale per drammatizzare situazioni Utilizzare il computer per la documentazione Definire le regole di un gioco linguistico

- Partecipare a giochi organizzati rispettando indicazioni e regole.

Descrizione essenziale dellesperienza

1. La proposta dellattivit di misurazione nelle classi scaturita da esperienze disciplinari diverse: a. a Catena dallosservazione scientifica di una tartaruga b. a Valenzatico dalla lettura di un libro di narrativa. 2. La corrispondenza stata avviata dalle classi di Valenzatico per chiedere aiuto ad un gruppo di pari su che cosa vuol dire misurare e su come fare a misurare. 3. Parallelamente, nei due plessi, si sviluppato il percorso secondo quanto descritto nelliter di lavoro di seguito indicato, che ha portato alla progettazione e realizzazione di uno strumento idoneo alla misurazione di lunghezze. 4. Le classi dei due plessi si sono incontrate per fare esperienza comune di misurazione, scoprendo la necessit di un campione di misura condiviso. 5. A Valenzatico, parallelamente al percorso matematico, si sviluppato un lavoro, che ha visto lideazione di un gioco linguistico. 6. Al termine, lesperienza stata formalizzata e successivamente pubblicizzata attraverso la mostra Matematica informa.

Iter di lavoro
Classi seconde Valenzatico Classe seconda Catena

Inizio dellesperienza

Inizio dellesperienza

Lettura del farfalle

libro

Il

viaggio

delle Osservazione e descrizione scientifica di una tartaruga


Lesperienza iniziata dallosservazione di una tartaruga, che stata descritta dal punto di vista morfologico e comportamentale. Gli alunni hanno evidenziato una serie di caratteristiche sulle quali porre lattenzione; fra queste le dimensioni dellanimale.

Lesperienza iniziata nelle due classi con la lettura da parte dellinsegnante di lingua italiana del libro Il viaggio delle farfalle di P. Carbonell. Successivamente linsegnante di matematica ha evidenziato una sequenza del libro riguardante un aspetto matematico: la misura; il protagonista, un bruco, deve percorrere una distanza di 5 metri da un albero ad un altro. Sviluppo attivit

Sviluppo attivit

1^ fase 1^ fase Dalla storia nasce un problema: quanti Dallosservazione nasce una curiosit: sono 5 metri? quanto misura la tartaruga? Nasce lidea di ricostruire il percorso in palestra e di rappresentare la storia con il linguaggio del corpo. Si presentano subito due difficolt da risolvere: mancano i due alberi e i bambini non sanno quanti sono 5 metri. Mentre semplice provvedere agli alberi, utilizzando lattrezzatura della palestra, invece difficile conoscere la misura precisa dove posizionare i due alberi. Diventa questo il problema principale da risolvere. La tartaruga, portata a scuola dalla maestra Chiara, perch potesse essere osservata prima che andasse in letargo, rimasta in classe solo pochi giorni e durante questo periodo era stato dimenticato di misurare le sue dimensioni. Per questo motivo la maestra Chiara ha inviato la sagoma della tartaruga. Il problema da risolvere a questo punto misurare la sagoma.

2^ fase Che cosa vuol dire misurare? Dallalbero dellarancio allalbero limone

2^ fase Che cosa vuol dire misurare? del Lesperienza della misurazione Per risolvere il problema necessario sapere cosa vuol dire misurare e la questione stata posta agli alunni che hanno cercato di dare una loro spiegazione. (Vedi allegato 1B). Pur non avendo le idee chiare sul significato del misurare, stato comunque chiesto agli alunni di fare proposte su strumenti e modalit adatti a misurare la sagoma della tartaruga. Dopo vari tentativi ed errori stato stabilito di utilizzare una modalit condivisa. (Vedi resoconto collettivo allegato alla corrispondenza).

E necessario a questo punto avere unidea su come misurare la distanza tra i due alberi. Viene posta agli alunni la domanda Che cosa vuol dire misurare? ed ognuno di loro risponde per scritto. (Vedi allegato 1A). Le risposte vengono poi lette collettivamente, scoprendo che potevano essere classificate in relazione a: - significato - oggetto - strumenti (Vedi tabella inserito nella corrispondenza, allegato 2)

3^ fase La corrispondenza e la nascita del metro bruco e del fantametro Poich le risposte, cos classificate dagli alunni di Valenzatico, non risultano chiarificatrici rispetto alla domanda fatta, viene deciso di chiedere aiuto alla classe parallela di Catena, avviando una corrispondenza epistolare. (Vedi allegato 2). Gli alunni di Catena comunicano di aver incontrato le stesse difficolt durante il loro lavoro e propongono di inventare un metro fantastico. Gli alunni di Valenzatico raccolgono la proposta decidendo di costruire un metro-bruco perch il bruco il protagonista della storia letta, vengono inoltre stabilite possibili lunghezze; gli alunni di Catena invece intendono costruire dei fantametri, lasciando ai gruppi di lavoro la libert di scegliere soggetto e lunghezza. In ogni classe, gli alunni, a coppie, progettano il proprio metro, individuando materiali e strumenti necessari alla realizzazione; segue la fase della costruzione; infine, gli alunni descrivono attraverso un algoritmo la procedura utilizzata. (Vedi allegato 3). 4^ fase Lincontro Nellultima lettera gli alunni di Catena hanno espresso il desiderio di mostrare e anche di vedere i lavori realizzati. Per questo motivo stato organizzato un incontro, presso la scuola di Valenzatico, dove gli alunni delle due scuole si sono presentati con i loro metri e successivamente a coppie hanno misurato la distanza fra lalbero dellarancio e lalbero del limone, rispettando regole stabilite collettivamente. Poich le misurazioni hanno dato risultati diversi, nata la necessit di scegliere un metrocampione da utilizzare in ogni classe; la scelta avvenuta attraverso una votazione.

Il gioco delle parole-animale (classi 2^A/B di Valenzatico) Tutto cominciato dalla lettura del libro Il viaggio delle farfalle e dalla costruzione dei metri-bruco: perch non inventare qualcosa anche ad Italiano? Gli alunni sono stati stimolati a pensare al libro e ai suoi personaggi per inventare unattivit linguistica che tenesse conto delle loro conoscenze sulle funzioni delle parole, acquisite prevalentemente sotto forma di gioco. Precedentemente erano stati proposti esercizi di analisi del testo per individuare le parole-legame necessarie a far funzionare la frase: preposizioni e congiunzioni che i bambini hanno definito parole-fiocco e parole-catena. Le conversazioni mirate allinvenzione del gioco si sono svolte separatamente nelle due classi, ma in entrambe emersa la stessa idea: e se gli animali fossero parole?. Il bruco stato associato alla parola-azione, essendo il bruco il protagonista della storia e lazione la parola pi importante della frase. Gli altri animali, che il bruco incontra durante la sua camminata dallalbero dellarancio allalbero del limone, avrebbero rappresentato le altre parole conosciute:

coccinella/parola-nome, formica/parola-articolo, grillo/parola-qualit, forbicetta/ parola-catena o fiocco (parola-legame). E rimasto fuori un animale, la pulce, che in seguito sarebbe diventata la parola-aiuto da utilizzare a piacere.
Il gioco ha avuto cos inizio: la maestra ha consegnato cinque foglietti a ciascun alunno e su ognuno di essi, a caso, stata scritta una parola: prima le parole-azioni, poi le parole-nome e cos via. I foglietti con le parole sono stati messi dentro a delle scatole, su cui si pensato di disegnare, in un secondo momento, gli animali che le rappresentano. Le parole-azione, associate al bruco, sono state scritte allinfinito per utilizzarle trasformandole a piacere, cos come il bruco si trasforma in farfalla. Per fare una prova del gioco stato pescato un foglietto da ogni contenitore e alla lavagna sono state scritte le parole con le quali formare una frase. Nasce subito un problema: la difficolt di costruire una frase con le parole pescate e per risolverlo una discussione fa capire la necessit di avere a disposizione pi parole o parole diverse. Il gioco continua pescando le parole-tipo che servono. Ma anche in questo caso non sono stati ottenuti grossi risultati ed arrivato il suggerimento di utilizzare la parola-pulce come parola-aiuto che ha permesso di facilitare il gioco. A questo punto il gioco poteva essere pronto, ma mancavano le regole che sono state stabilite insieme. (Allegato 4) Dopo alcune prove di gioco con linsegnante ogni classe stata suddivisa in due squadre dove ogni alunno ha dato il proprio contributo grazie al crescente coinvolgimento dellattivit. (Allegato 5) Durante lo svolgimento del gioco si presentato un altro problema: per decretare il vincitore fra due squadre, che avevano costruito una frase a parit di aiuti sono state modificate le regole del gioco relative al vincitore. Giocare ha consentito agli alunni di scoprire difficolt e limiti del gioco che essi

hanno elencato nei seguenti punti: Alcune parole pescate non servono. Non tornano le frasi. E difficile abbottonare, cio legare le parole, e pescandone altre vengono fuori parole-doppione. E difficile pescare parole utili perch ci sono parole-doppione. Forse le parole a disposizione sono poche.

Durata dellesperienza
Novembre - Maggio

Punti di crisi in itinere


In generale tutti gli alunni hanno trovato difficolt nel dare una spiegazione alla domanda Che cosa vuol dire misurare?; a Catena, dove la richiesta stata ripetuta dopo lesperienza della misurazione della sagoma, gli alunni non sono riusciti ancora una volta ad essere chiari e completi. Probabilmente risulta difficile comprendere, per dei bambini di 2^ elementare, il significato della domanda cos formulata. Le insegnanti si riservano di riproporre la domanda in classe 3^, dopo altre esperienze di misurazione con il metro campione. Per la stesura dei testi regolativi, al termine della costruzione dei fantametri, gli alunni di Catena hanno avuto necessit di ripercorrere con linsegnante le varie fasi del lavoro.

ALLEGATI
COSA VUOL DIRE MISURARE ALLEGATO 1 A Per me misurare vuol dire prendo i metri da contare. Oppure si pu misurare la quantit del vino. Potrei misurare laltezza delle case. Per me misurare vuol dire contare le lunghezze, prendere la lunghezza, misurare la roba, prendere la misura delle cose, prendere le cose e misurarle. Per me misurare vuol dire che se devo misurare qualcosa prendo il metro e misuro dove vuoi, per me misurare vuol dire contare i metri. Per me misurare vuol dire contare i metri, i centimetri, la temperatura, la febbre, gli ingredienti per fare un dolce, tipo io mi pare di essere lunga 1 metro e 20 centimetri mi misuro un po di volte e vedo che vengono metri. Per me misurare vuol dire che se misurassi il mio letto forse sarebbe 5 metri. Io prendo il metro e metro la porta e metra 100. Per me misurare vuol dire: laltra volta la mia nonna aveva misurato la farina per il castagnaccio e se volessi andare a Parigi la macchina mi segna i chilometri e c una lancetta che misura quanti chilometri si deve fare. Per me misurare vuol dire calcolare i centimetri o i metri e i chilometri, il peso degli umani, la temperatura calda o fredda, laltezza, la febbre. Se vuoi misurare i metri o i centimetri devi usare il metro che una specie di nastro che ci sono delle tacchettine e il termometro una specie di capsula che se hai la febbre per esempio a 37 lo segnala. Per me misurare vuol dire sentire la febbre e contare. Per me misurare come se la mamma vuole fare un dolce e lo mette in forno e misura quanti minuti il dolce pu starci. Per me misurare vuol dire mettere in terra il metro e vedere quanto manca a arrivare da uno cosa allaltra. Per misurare bisogna avere qualcosa per esempio un metro o un righello.

COSA VUOL DIRE MISURARE

ALLEGATO 1 B

Misurare vuol dire sapere quanto pesa o quanto lunga. Poi vuol dire per esempio quanto siamo alti o quanto siamo lunghi. Misurare vuol dire come un bambino che si misura con il metro ed alto 106 cm. Per me misurare vuol dire contare quanti metri o quanti chilometri di qualcosa. Tipo la colla alta 8 metri, o senn tipo una strada pu essere 15 chilometri. Misurare vuol dire: o con il righello o con il metro vedere quanto larga e lunga una cosa. Misurare vuol dire che noi mettiamo sopra a una macchina i piedi e ci fa vedere quanto pesiamo. Misurare vuol dire sapere la nostra quantit di altezza e vedere se un animale o un bambino stanno crescendo, per me vuol dire questo. Per me misurare vuol dire vedere quando una cosa pi lunga, o pi corta, o pi alta,o pi bassa. Misurare vuol dire che uno prende o una persona o unaltra cosa per vedere quanto alto, quanto largo, quanto pesa oppure quanti gradi di temperatura fuori o dentro. Misurare vuol dire che qualcuno pu vedere quanto peso grazie al metro. Misurare vuol dire se una persona grassa si misura, oppure se una donna fa le maglie le deve misurare.

ALLEGATO 2

LA CORRISPONDENZA
Valenzatico, 4 Febbraio 2008
Cari bambini, siamo gli alunni delle classi 2^ A e B della Scuola di Valenzatico. Vi scriviamo perch abbiamo bisogno del vostro aiuto per risolvere un problema: non sappiamo come spiegare che cosa vuol dire misurare. Vi racconteremo come nato questo problema. Nel mese di Dicembre siamo andati a visitare la biblioteca comunale di Quarrata e la maestra Chiara ha preso in prestito un libro intitolato Il viaggio delle farfalle. Al ritorno a scuola ci ha letto il libro; la storia racconta di un bruco che fa un viaggio da un albero di arancio ad un albero di limone, distanti cinque metri. Per farvi conoscere meglio la storia vi inviamo anche il libro. La maestra Franca, che fa matematica, ci ha proposto di rappresentare con il corpo il percorso del bruco e dei suoi amici, ma non sappiamo quanti sono cinque metri. La maestra Franca , allora, ci ha chiesto che cosa vuol dire per noi misurare. Abbiamo fatto delle ipotesi ma, rileggendole, ci siamo resi conto che non tutte rispondevano a quella domanda; cos le abbiamo raggruppate in questo modo: - misurare vuol dire - che cosa si misura - con che cosa si misura. MISURARE VUOL DIRE Vedere la distanza fra una cosa e laltra. Vedere quanta lunghezza c, quanta distanza c. Sapere la distanza fra uno e laltro. Prendere la lunghezza di un filo. Guardare una cosa e dire alta oppure bassa. Contare i metri, i centimetri, la temperatura, la febbre, il peso. CHE COSA SI MISURA Il peso. La lunghezza. La febbre. La temperatura. La distanza. La larghezza. La pressione. La temperatura del forno. Lo spessore. La temperatura dellacqua. La quantit di pennarelli in un astuccio. La vista. Il volume della musica. CON CHE COSA SI MISURA Con il termometro. Con il metro. Con il righello. Con il contachilometri.

Contare le lunghezze. Prendere la lunghezza. Prendere la misura delle cose. Prendere i metri da contare. Contare i gradi della temperatura. Mettere il metro in terra e vedere quanto manca per arrivare da una cosa allaltra. Calcolare i metri o i centimetri o i chilometri. Sentire la febbre e contare. Metrare . Sapere contare. Sapere quanto un centimetro. Sapere i metri.

I passi. Il calore. Il gas delle bombole da sub. Lorizzontale. Il verticale. Il foglio. La quantit del vino. Laltezza delle case. Il letto. Il legno. La porta. La farina per il castagnaccio. I minuti. La finestra. Uno scaffale di legno. Il peso degli umani.

Rileggendo le risposte del primo gruppo abbiamo capito che non sono precise, corrette e comprensibili. Per questo motivo vi chiediamo di provare a dare delle risposte pi esatte e complete delle nostre e di aiutarci a capire come si fa a misurare. Aspettiamo una vostra lettera di risposta, vi ringraziamo e vi salutiamo.

I bambini delle classi 2^ A e B

Catena, 7/03/2008

Cari amici di Valenzatico, siamo i bambini di classe 2^ della scuola di Catena, vi salutiamo e vi ringraziamo della fiducia che ci avete dato. Abbiamo ricevuto la vostra lettera e il libro, la maestra Paola ce lha letto e ci piaciuto molto, anche il finale. Forse voi ci avete voluto lanciare una sfida con le vostre domande; noi labbiamo accettata e cercheremo di rispondere.

Vi dobbiamo dire che anche noi stiamo lavorando sulla misurazione, da quando abbiamo deciso di sapere quanto era lunga la tartaruga che ci ha portato a scuola la maestra Chiara il 10 ottobre scorso. Siccome per la tartaruga stata con noi solo pochi giorni e ci eravamo dimenticati di misurarla, la maestra Chiara ci ha preparato la sagoma (che vi mandiamo insieme alla lettera). Pure noi abbiamo avuto un problema allinizio e ci siamo fatti una domanda: Come facciamo a misurare la sagoma?. Da qui cominciato il lavoro sulla misurazione e alla fine abbiamo trovato il modo di misurare la sagoma della tartaruga (potete leggere il resoconto collettivo che alleghiamo). Forse per ce ne sono anche altri Prima di misurare la sagoma la maestra Paola ci ha fatto la stessa domanda che la maestra Franca ha fatto a voi Che cosa vuol dire misurare?. Tutti noi abbiamo provato a rispondere, come avete fatto voi, e dobbiamo dire che abbiamo avuto lo stesso problema vostro perch alcune risposte non erano molto chiare e rileggendole non si capiva il significato; qualcuno poi non ha spiegato, ma diceva COSA si misura o CON COSA si misura; insomma le nostre risposte sono state quasi sinonime alle vostre. Dopo lesperienza della misurazione e la lettura e la discussione della vostra lettera, la maestra Paola ci ha invitati a rispondere nuovamente alla domanda Che cosa vuol dire misurare? Le risposte sono state lette e abbiamo visto che eravamo ricascati nello stesso errore e quindi ne abbiamo nuovamente discusso. Riportiamo qui alcune nostre riflessioni.

Misurare
E una specie di contare, perch se voglio 5 metri di stoffa devo prendere il metro e ripeterlo 5 volte. - Prendere un quadretto e ripeterlo tutte le volte che servono per misurare quello che c da misurare. Per c un problema: ci possono essere quadretti piccolini e quadretti grandi. - A volte mi dicono Quanto sei alto!. Allora misurare vedere la differenza da una volta allaltra. - E la differenza tra una cosa pi pesante e una pi leggera. - E misurare due cose di grandezza diversa. - Secondo me ci vuole lunit di misura. Io ho sentito la mamma (geometra) che al telefono diceva di dover misurare un tetto e che doveva utilizzare lunit di misura. Per me il tetto lunit di misura. Fateci sapere cosa ne pensate voi. Per quanto riguarda i cinque metri del percorso, avete detto che non sapete quanti sono. Secondo noi sono: Cinque volte il metro Sono 5 passi lunghi Sono 2 banchi o 3 passi lunghi Il metro 100, 5 metri sono 500 centimetri -

La maestra Paola ci ha detto di voler misurare i 5 metri senza avere il metro a disposizione, per questo un nostro compagno ha proposto: Si potrebbe inventare un metro! Cosa ne pensate dellidea? Vi salutiamo e aspettiamo la vostra risposta. I bambini della 2^ di Catena

Resoconto collettivo
Qualche giorno fa abbiamo misurato la sagoma senza zampe della tartaruga. La maestra Paola ha chiesto: Come possiamo fare a misurare? Leonardo ha proposto di usare il righello, o il metro, per la maestra ha chiesto E se non avessimo il righello o il metro?. Leonardo allora ha pensato di misurare con il pollice (tutta la sua lunghezza) e lindice; l indice serviva per fermare il pollice e poter ritrovare il segno per poi riposizionarci il pollice e continuare la misurazione. Mentre metteva il suo dito, Leonardo contava quante volte lo aveva posizionato. Successivamente la maestra ha chiesto se cerano altri metodi da poter usare e ha detto: Pensate a qualcosa che si possa utilizzare avendo a disposizione solo il quaderno. E venuto fuori che si potevano usare i quadretti e abbiamo scoperto quanti quadretti era lunga e larga la sagoma della corazza. Ecco come abbiamo fatto Abbiamo deciso di misurare prima la lunghezza. Per questo la maestra ci ha detto: Allora contate i quadretti della lunghezza! Qualcuno ha contato 34 quadretti (q) altri 22 q o 24 q, altri 26 o 25, altri ancora 32 q. Non si capiva qual era il numero giusto. Allora abbiamo controllato e abbiamo scoperto che ognuno di noi contava partendo da un punto diverso, quindi stato deciso di fare una linea al punto pi alto e una al punto pi basso della sagoma. Qualcuno ha proposto di guardare in trasparenza dallaltra pagina, ma non tutti potevano usare questo metodo; allora la maestra ha suggerito di mettere un foglio a quadretti sopra alla sagoma e fare due linee, una nel punto pi alto e una nel punto pi basso. Poi Giada ha contato: erano 34 quadretti. Per misurare la larghezza abbiamo usato lo stesso metodo. In sintesi Lunghezza Larghezza 34 quadretti 24 quadretti

Valenzatico, 26/03/2008

Cari amici di Catena, siamo i vostri compagni di Valenzatico. Grazie per la risposta e laiuto che ci avete dato. Leggendo il resoconto sulla misurazione della sagoma della tartaruga, abbiamo provato anche noi a misurare la sagoma che ci avete inviato e abbiamo fatto altre proposte su cosa si possa utilizzare. Abbiamo provato con: 1. la mano di un bambino 2. una penna 3. una gomma 4. il tappino di una penna 5. una penna e una gomma insieme 6. un astuccio. Facendo tutte queste prove abbiamo fatto alcune scoperte: Sono venute fuori tante misure diverse: - una mano e un pochino; - una penna e un po; - sette gomme e un po; - tre tappini, quasi quattro; - una penna e una gomma; - meno di un astuccio. Non si capisce bene se se si usano due oggetti diversi, gi complicato con uno solo! Per misurare si deve ripetere loggetto tante volte finch si arriva alla meta, oppure si pu ribaltare loggetto, oppure si possono contare i quadretti. Si deve fare una tacchettina, un segno, dove inizia e dove finisce loggetto che si usa, oppure si pu segnare con il dito. Per misurare si deve essere precisi: con il dito o a ribaltare loggetto si pu perdere il segno, quindi meglio indicare con una tacchetta. Ci sembra pi conveniente, per essere pi precisi, usare loggetto pi corto per misurare una distanza corta. Ora ci sembra un po pi chiaro che cosa vuol dire misurare e come si pu misurare la distanza fra i due alberi della nostra storia. Innanzitutto abbiamo capito che per misurare occorre un oggetto e ci piaciuta la vostra proposta di misurare senza un metro vero ma con un metro fantastico, proposta che accettiamo volentieri. Noi a questo proposito abbiamo pensato ad un metro-bruco perch il bruco il protagonista della storia.

Per capire meglio come fatto un bruco e poterlo costruire, la maestra Franca ci ha fatto vedere un documentario molto interessante che si intitola Microcosmos Il popolo dellerba e la maestra Chiara ci ha portato un libro sulla metamorfosi dei bruchi in farfalle. Per costruire il metro-bruco abbiamo dovuto decidere quanto farlo lungo e la maestra Franca ci ha chiesto: - Quanto lungo un metro? Ecco le nostra risposte: - tantissimo; - un metro e mezzo; - si chiama metro ma pu essere un metro o pi; - un metro cento centimetri; - forse si chiama metro ma pu avere cinque metri; - un metro pi di un metro; - un metro un po meno di me, mi arriva alla gola; - forse arriva alla gola perch io sono alto un metro e ventisei e allora un po meno di me; - forse un metro cos, quando si allargano le braccia. C una grande confusione nelle nostre risposte. Allora tutti insieme abbiamo preso una decisione: il nostro metro sar lungo da terra alla gola di un bambino oppure sar lungo quanto le braccia allargate di un bambino dal dito medio di una mano al dito medio dellaltra Qualcuno ha detto che i metri che costruiremo non saranno tutti della stessa lunghezza perch i bambini sono tutti diversi. Una nostra compagna ha detto che non importa, tanto un metro fantastico! Noi ci metteremo al lavoro per costruire il nostro metro-bruco. Successivamente vi faremo sapere come lo abbiamo realizzato. Nel frattempo auguriamo buon lavoro a tutti voi per il vostro metro fantastico. Tanti saluti e a presto. I vostri amici di Valenzatico P.S. Aggiungiamo a quanto abbiamo scritto prima un lavoro che a noi piaciuto molto, ci siamo molto divertiti ad eseguirlo e per questo ve lo raccontiamo. Se vi sembra interessante, provate anche voi. Dopo aver scritto al computer la prima lettera che vi abbiamo inviato, labbiamo inserita in una busta costruita da noi per attaccarla sul quaderno. Per la costruzione abbiamo provato prima per conto nostro ma abbiamo sprecato tanti fogli e ci siamo trovati in difficolt. La maestra Franca allora ci ha consigliato di seguire una procedura uguale per tutti. Ha preso una busta vera, lha aperta completamente e lha utilizzata come campione per vedere in che modo procedere. La busta smontata aveva la forma di un quadrato con tante pieghe.

Seguendo le piegature siamo riusciti a costruire una busta per noi. Abbiamo utilizzato un foglio rettangolare, un paio di forbici, la colla. Infine abbiamo ripensato a tutte le azioni che avevamo fatto ed venuto fuori questo algoritmo:

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18.

Piegare una punta del foglio a met, facendo combaciare il lato lungo con quello corto. Piegare bene. Tagliare la parte di foglio in eccesso, quella a forma di rettangolo. Aprire il foglio. Mettere il foglio con la piega in verticale. Prendere la punta in alto e portarla esattamente sulla punta opposta, facendole combaciare. Piegare bene. Riaprire il foglio. Prendere la punta di sinistra e portarla allincrocio delle pieghe. Piegare bene. Prendere la punta di destra e portarla allincrocio delle pieghe. Piegare bene. Portare la punta che in basso verso lalto, 2 centimetri oltre lincrocio. Piegare bene. Piegare allinterno per 2 centimetri la punta del triangolo di sotto. Portare la punta che in alto verso il basso, 2 centimetri oltre lincrocio. Piegare bene. Incollare i lati destro e sinistro della parte in basso sui lati destro e sinistro in basso delle punte laterali.

Buon divertimento

Catena, 16 Aprile 2008 Cari bambini di Valenzatico, siamo i vostri amici di Catena e abbiamo letto la vostra seconda lettera. Prima di tutto vogliamo dirvi che abbiamo provato a costruire la busta e ci piaciuto molto realizzarla. Ci siamo accorti che la procedura per ottenere il quadrato lavevamo gi utilizzata per fare una piramide che ci serviva per il progetto I gusti giusti. Presto vi invieremo lalgoritmo usato per fare la piramide. Adesso veniamo al metro.

A che punto siete? Noi abbiamo quasi finito di costruire i nostri 10 FANTAMETRI. A differenza di voi, per, non abbiamo concordato la lunghezza, ma ogni coppia ha deciso come riteneva pi giusto. Ci piacerebbe farvi vedere i nostri lavori e vedere i vostri. Potremmo mandarvi le foto o i progetti fatti decidete voi e fateci sapere cosa avete scelto. Per finire vogliamo darvi un consiglio. Secondo noi se avete fatto i bruchi dovreste costruire anche i due alberi della storia e sistemarli alla distanza di 5 metri-bruchi. Fateci sapere se avete accettato il nostro consiglio, cos ci potreste mandare il vostro progetto. Tanti saluti alla prossima puntata! Gli alunni della 2^ di Catena

Allegato 3

PROGETTI
IL METRO-BRUCO INNAMORATO

Il nostro metro-bruco venuto fuori con la nostra fantasia e adesso vi racconteremo come labbiamo costruito dallinizio alla fine. Quando abbiamo fatto il progetto, abbiamo avuto difficolt perch era abbastanza difficile pensare come costruire un metro-bruco. Adesso faremo lelenco degli elementi che abbiamo usato: 1. dei culi di bottiglia per il corpo; 2. una stecca di legno lunga dai piedi alla gola di Elisa per appoggio; 3. una palla di polistirolo per la testa; 4. carta velina celeste per fare gli occhi; 5. cartoncino rosso per fare i cuori al corpo; 6. stoffa gialla per i capelli; 7. uno stampino di carta gialla per fare la frangia; 8. carta crespa, carta velina e pezzi di cannucce tagliate per decorare i cuori di cartoncino; 9. fili di ferro arrotolato per fare le antenne; 10. naso di carta crespa rosa.

E adesso vi spiegheremo come lo abbiamo costruito. Prima abbiamo posizionato i culi di bottiglia verdi e trasparenti sulla stecca di legno, poi abbiamo posizionato anche la testa, dopo li abbiamo incollati, poi abbiamo incollato i cuori sopra i culi di bottiglia, poi abbiamo preso pezzi di carta velina e crespa e li abbiamo incollati come volevamo e lo stesso abbiamo fatto con i pezzi tagliati di cannuccia. Infine abbiamo fatto la testa: prima di tutto abbiamo incollato lo stampino, poi abbiamo incollato anche la stoffa gialla per i capelli e per fare la coda abbiamo utilizzato un nastro a quadretti; dopo abbiamo incollato sulla testa con la colla a caldo le molle che sono state arrotolate intorno ad un pennarello, abbiamo fatto gli occhi di carta velina celeste, poi il naso di carta crespa rosa, infine abbiamo fatto la bocca di carta crespa rossa. Il nostro bruco si chiama Metro-bruco Innamorato perch ha i cuori sul corpo.

RIGOLINO

Abbiamo realizzato il bruco in questo modo: abbiamo usato pagine di giornale per poi arrotolarle per fare lo scheletro del bruco; dopo aver arrotolato le pagine di giornale abbiamo attaccato pezzettini di scotch per fermare il tutto; intorno alle pagine di giornale abbiamo arrotolato stoffa a righe di vari colori; precedentemente avevamo tagliato fiocchi di nastro verde che sono serviti per legare il corpo; per costruire la testa abbiamo aperto la stoffa avvolta e abbiamo piegato i fogli di giornale in un modo strano; abbiamo piegato linizio dello scheletro e abbiamo riavvolto la stoffa sullo scheletro; per il naso abbiamo utilizzato una cannuccia verde che la maestra Chiara ha incollato con la colla a caldo;

dopo il naso, abbiamo preso carta crespa rossa e labbiamo piegata in su e labbiamo
incollata sempre con colla a caldo; abbiamo preso due pezzettini di carta velina nera e li abbiamo appallottolati sulla faccia per fare gli occhi; infine abbiamo preso due cannucce verdi tagliate e incollate di nuovo con la colla a caldo e sopra di esse abbiamo incollato pallini di carta velina verde; per i capelli abbiamo usato nastro doro per impacchettare, la maestra chiara ha usato le forbici per arricciolare i capelli. Il nostro bruco si chiama Rigolino. Gli abbiamo dato questo nome perch ha le righe sul corpo.

ELICOTMETRO

La storia di Elicotmetro comincia da quando ho pensato alle eliche di un elicottero, che erano lunghe. Dopo la maestra Paola aveva distribuito i fogli per il progetto, l sopra ci si doveva fare il disegno del nostro metro. Io avevo disegnato lelicottero come vi ho detto prima e intorno avevo scritto ogni particolare. Ho realizzato il mio metro cos: ho costruito le eliche. Le ho disegnate tutte e due su un cartoncino grigio e duro, poi la maestra Paola le ha ritagliate con il trincetto e me le ha riconsegnate e io le ho attaccate con lo scotch, dopo le ho dipinte come la bandiera italiana. ho disegnato su un altro cartoncino grigio e duro il muso e tutto lelicottero, dopo fatto questa fase sono andato dalla maestra Paola a farmi ritagliare con il trincetto il muso e tutto lelicottero. Sono andato a sedere al mio banco e ho rifatto unaltra volta il muso e tutto lelicottero perch lelicottero si veda da tutti e due i lati. Per secondo Per primo

ho verniciato di verde il muso e tutto lelicottero, poi per lucidare ho preso il vernidas e lho spalmato sullelicottero. Per quarto ho preparato i particolari: ho fatto il portone rosso (due pezzi), poi i finestrini, due grandi e due piccoli per davanti e per il portone. Ho scelto poi gli adesivi neri per le maniglie (quattro pezzi per davanti e i lati). Per quinto ho portato alla maestra tutti i particolari e lelicottero: - le strisce verdi, bianche e rosse me le ha fissate dove comincia la coda dellelicottero - il quadrato rosso di cartoncino me lo ha incollato, con la colla a caldo; io sopra ci ho messo il finestrino e la maniglia. Infine sono stati assemblati con la colla a caldo le due parti dellelicottero e lelica.

Per terzo

ALLEGATO.4

ISTRUZIONI DEL GIOCO LINGUISTICO


SCOPO DEL GIOCO: formare una frase divertendosi. . GIOCATORI: due o pi giocatori, due o pi squadre. REGOLE: 1. Si pescano 5 parole, una per ogni parola-tipo. 2. Si prova a formare una frase. 3. Se la frase non torna si possono fare altre pescate, fino ad un massimo di 3. 4. Si pu utilizzare una sola parola-aiuto. 5. E consentito non utilizzare tutte le parole. 6. Vince chi riesce a costruire una frase comprensibile (anche fantastica).

ALLEGATO.5

PRIMA PROVA FATTA INSIEME

La maestra pesca le parole, i bambini cercano di formare la frase.

BRUCO

GRILLO

FORBICETTA

COCCINELLA

FORMICA

PULCE

Azione

qualit

legame

nome

articolo

aiuto

Nuotare Tagliare

ruvido

perci

Chiara

gli un L

acqua

Le parole sottolineate sono le tre parole pescate, ammesse oltre alle prime cinque. La parola acqua la parola-pulce-aiuto che abbiamo scelto a piacere perch era utile per costruire la frase. La parola nuotare la parola-bruco che stata trasformata. Ecco il risultato.

Chiara nuota, perci taglia lacqua.

GIOCO A SQUADRE
1^ SQUADRA
BRUCO GRILLO FORBICETTA COCCINELLA FORMICA PULCE

Azione

qualit

legame

nome

articolo

aiuto

palleggiare

brava

con con

danza pappagallo

gli lo

il

FRASE OTTENUTA CON TRE PAROLE RIPESCATE E LA PAROLAAIUTO:

Il pappagallo palleggia.

2^ SQUADRA
BRUCO GRILLO FORBICETTA COCCINELLA FORMICA PULCE

Azione

qualit

legame

nome

articolo

aiuto

palleggiare brava

con allora

danza scimmia

gli gli

una

FRASE OTTENUTA CON TRE PAROLE RIPESCATE E LA PAROLAAIUTO:

Palleggio con una scimmia brava.

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