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MATR. N. 71869
La classe è una quinta primaria sezione unica della scuola primaria “Osmani” di Angeli di Rosora
appartenente all’istituto comprensivo di Serra San Quirico “Don Mauro Costantini”. La scuola è situata in
un piccolo comune della collina marchigiana nella media vallata del fiume Esino. Il paesino presenta
ancora le botteghe e varie piccole realtà commerciali ma è a poca distanza da un nuovo quartiere
industriale; inoltre a poca distanza troviamo sia l’imbocco della superstrada che piccole vie di montagna
che conducono alla zona circostante le Grotte di Frasassi. La classe è composta da 24 alunni tra cui un
alunno con B.E.S. scaturiti dalla complessa situazione familiare che lo rende molto vulnerabile. I ragazzi
sono seguiti dall’insegnante di italiano, storia, geografia, arte e educazione motoria, dall’insegnante di
matematica, scienze e i.r.c. e dall’insegnante di inglese; le prime due li seguono dalla classe prima mentre
la collega di inglese è arrivata quest’anno. Il gruppo classe si comporta diversamente a seconda della
disciplina o del giorno della settimana o di quale ora di lezione si tratta: in alcuni casi sono molto più
scalmanati, disattenti e chiacchieroni; in altri la classe è più attiva, partecipano, intervengono e sono
educati. Il plesso è di recente costruzione quindi tutto sviluppato al piano terra, con aule molto spaziose e
luminose; l’aula della classe quinta ha un’intera facciata di vetrate che danno sul boschetto, i banchi sono
disposti a ferro di cavallo e tre banchi si trovano intorno alla cattedra che è posta davanti le due lavagne e
di fronte al ferro di cavallo. Questi tre posti “privilegiati” sono assegnati ai tre alunni più vivaci. I ragazzi si
conoscono molto bene fra loro in quanto provengono tutti da due paesini limitrofi e quindi condividono
molte attività oltre la scuola e molti genitori sono amici fra loro quindi le famiglie trascorrono molti
weekend insieme.
Lunedì 21 Durante le interrogazioni di storia gli alunni stessi comprendono che tutti rispondono
ottobre 2019 alla stessa maniera perché dicono le esatte parole scritte sul libro. Terminate le
dalle 8.00 alle interrogazioni l’insegnante decide di passare subito a italiano ma cambia programma:
12.30 non prosegue gli esercizi inerenti al testo autobiografico e introduce la strutturazione
del riassunto. Fa questo poiché comprende che i ragazzi non riescono a trovare proprie
parole per esprimere i concetti scritti sul libro. Divide la classe in sei gruppi da 4 alunni
e ad ognuno da un testo da riassumere. Osservo e ascolto i gruppi lavorare e noto
subito come alcuni alunni non sanno da dove iniziare e quindi sottolineano tutto,
mentre altri individuano le parole-chiave. Quest’ultimi sono coloro che guidano il
gruppo all’elaborazione finale. Terminato il lavoro l’insegnante legge all’intera classe i
testi originali e i riassunti. Poi fa scrivere sul quaderno varie informazioni utili per la
stesura di un riassunto. Riflettendo su questa lezione deduco che è bene lavorare sulla
strutturazione del riassunto, e di conseguenza sul metodo di studio, sin dalla classe
quarta per far sì che poi in quinta gli alunni possano iniziare ad imparare a studiare in
autonomia.
Martedì 19
novembre 2019
dalle 8.00 alle
12.30
Sabato 23 Lezione frontale su “L’infinito” di Leopardi. Sin da subito gli alunni non mostrano
novembre 2019 entusiasmo, al contrario di quanto si aspettava la mia tutor data la reazione delle classi
dalle 8.00 alle quinta degli anni precedenti. L’insegnante procede alternando lettura e parafrasi e gli
12.30 alunni, sotto dettatura, scrivono sul quaderno le informazioni utili per comprendere la
poesia. Il disinteresse della classe aumenta sempre più quindi l’insegnante decide di
fermarsi con la spiegazione e assegna per compito a casa la parafrasi del testo,
consapevole che difficilmente riusciranno ad ottenere un buon risultato. Procede poi
con la lezione di storia. Durante la seconda metà della mattina ho riflettuto molto su
questo sua scelta di affidare la parafrasi agli alunni. Inizialmente mi sono detta che era
sbagliato perché è un compito troppo difficile per gli alunni e che quindi ricorreranno
all’aiuto di internet e a fratelli e sorelle più grandi. Per questo motivo all’uscita da
scuola ho chiesto un confronto alla tutor a riguardo e lei mi ha detto che è
consapevole di tutto questo ma che poi lei la prossima volta riprenderà da capo la
spiegazione e che il fine di questo “compito di punizione” è quello di far comprendere
loro che il loro comportamento era fuori luogo e quindi da punire.
Martedì 26
novembre 2019
dalle 8.00 alle
12.30
Sabato 30 Oggi la mia tutor si è voluta soffermare sul metodo di studio degli alunni. Per questo
novembre 2019 motivo li ha invitati a studiare individualmente tre pagine di geografia, come se fossero
dalle 8.00 alle a casa. In seguito ha invitato me ad osservare metà classe e prendere appunti sul loro
12.30 operato. In molti tendono a sottolineare tutto e a ripetere tutto senza cogliere le
parole e i concetti chiave; alcuni alunni non ripetono dopo aver letto; altri invece fanno
un riassunto scritto sul quaderno. L’insegnante mi spiega che continuerà a lavorarci
molto sulla costruzione del metodo di studio poiché i professori della scuola
secondaria di primo grado lamentano sempre più il fatto che gli alunni non sappiano
da dove iniziare quando si tratta di studio. Nel mio piccolo anch’io avevo notato questa
enorme difficoltà anche nei ragazzini che seguo nel pomeriggio nel fare i compiti.
Infine la mia tutor mi ricorda che guidare gli alunni verso l’autonomia è uno degli
obiettivi fondanti dell’attività degli insegnanti. (Concetto che appare più volte nel
curricolo d’Istituto).
Lunedì 2 La mia tutor ha iniziato la lezione introducendo gli aggettivi e i pronomi indefiniti. In
dicembre 2019 seguito gli alunni hanno svolto degli esercizi su di questi e mentre lavoravano più di un
dalle 8.00 alle alunno affermava di averli capiti ma che poi già gli si confondevano le idee dati gli
12.30 svariati tipi di aggettivi e pronomi studiati. Per questo motivo mi sono permessa di
riferire questi commenti all’insegnante e le ho proposto di fare con la classe uno
schema riassuntivo: corretti gli esercizi svolti abbiamo proceduto alla LIM costruendo
insieme una mappa concettuale con definizioni ed esempi di ogni tipo di aggettivo.
È stato molto impegnativo come lavoro ma ha permesso agli alunni di chiarire alcuni
dubbi e di aver un quadro generale.
Mercoledì 18 Oggi mi sono concentrata su come l’insegnante tutor struttura per gli alunni la stesura
dicembre 2019 di un tema: in primis assegna il titolo poi esplicita vari aspetti che possono trattare poi
dalle 8.00 alle scandisce i tempi (30 minuti per la brutta copia, 10 minuti di revisione e poi consegna
12.30 dell’elaborato). L’insegnante l’indomani riconsegna le brutte copie corrette e poi gli
alunni ricopiano il tema corretto sul quaderno. Io pensavo necessitassero di più tempo
e poi credo che andare a esplicitare i vari punti di trattare non guida gli alunni alla
riflessione ma a risultati “canalizzati”. Credo sia più opportuno strutturare da soli la
scaletta di punti da trattare.
Giovedì 19 La mia riflessione oggi si è concentrata sull’ultima ora di lezione, ora che la mia tutor
dicembre 2019 ha voluto dedicare a una riflessione collettiva sull’importanza del tempo. (In pieno
dalle 8.00 alle accordo con l’idea di scuola che l’istituto inserisce nel curricolo
12.30 https://scuolaserrasq.edu.it/wp-content/uploads/2014/12/Oasi-di-senso.pdf)
L’insegnate prende avvio con la visione di un breve video dove si alternano immagine
caotiche (traffico, metropolitana, supermercati...) ad altre più tranquille (una
passeggiata nel bosco, il vento…). Da qui lei introduce il tema del dibattito e invita gli
alunni ad esporre la propria opinione a riguardo. Io ho ascoltato attentamente gli
interventi degli alunni e sono rimasta colpita dalla profondità dei loro pensieri; questo
mi ha fatto capire che quando si affronta una tematica interessante e si predispone un
ambiente meno frenetico, l’apprendimento viene favorito. Infine, per compito a casa,
gli alunni scriveranno un tema in cui racconteranno il dialogo svolto in classe.
Sabato 21 Oggi ho riflettuto sulla tendenza degli adulti, insegnanti compresi, a sottovalutare i
dicembre 2019 bambini. Questa mia riflessione ha preso avvio da un episodio avvenuto durante la
dalle 8.00 alle festa di Natale: nell’atrio della scuola, dove sono stati posti l’albero di Natale e il
12.30. presepio (presepio fatto dalle classi quarte unendo vari pezzi di quadri famosi; attività
svolta all’interno del progetto di Istituto “Tutto attraverso l’arte”) si sono sedute tutte
le classi, dalla prima alla quinta. A turno ogni classe si alzava e cantava e animava con
strumenti/balli/mimi una canzone natalizia. La classe prima ha animato una canzone
senza cantarla ma solo mimando con i gesti le parole; al termine della loro esibizione
un alunno di classe quinta ha urlato “Ma questo non né cantare! Ha fatto schifo!”. Ho
visto tutte le insegnanti cambiare espressione del viso, pronte a rimproverarlo ma
subito un alunno di prima gli ha risposto “Non capisci niente. Abbiamo cantato così
perché almeno anche Giovanni (bambino autistico) ha cantato senza spaventarsi! Lui è
un pochino diverso da noi ma è bravissimo! Come tu che sei nero…sei bravo anche tu a
scuola”. Con semplici parole un bambino di 6 anni è stato capace di far riflettere un
compagno più grande e anche noi insegnanti.