Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
16
Direttori
Giuseppa Compagno
Università degli Studi di Palermo
Floriana Di Gesù
Università degli Studi di Palermo
Comitato scientifico
La collana adotta un sistema di valutazione dei testi basato sulla revisione parita-
ria e anonima (blind peer review). I criteri di valutazione riguarderanno il rigore
metodologico, la qualità scientifica e didattica e la significatività dei temi proposti.
Vai al contenuto multimediale
Desidero ringraziare Gabriele Pallotti per le lunghe e appassionate discussioni su questo lavoro
e per i suggerimenti metodologici offerti durante l’ideazione e la scrittura di questo libro. Sono
altresì grato a Cecilia Andorno, Annalisa Baicchi, Elisa Ghia, Alex Housen, Stefano Rastelli,
Manuela Visigalli e Alessandro Terreni per il confronto, l’ascolto, le correzioni e le critiche
alle due ricerche qui riportate. Infine, ringrazio per la disponibilità e l’aiuto gli studenti, gli
insegnanti, i direttori e i coordinatori dei corsi di lingua che hanno accettato con entusiasmo di
dedicare un po’ del loro tempo al mio progetto. Errori, mancanze o sviste sono di mia sola
responsabilità.
Paolo Della Putta
Apprendimento e disapprendimento
fra spagnolo e italiano
Uno studio bidirezionale sull’efficacia
di una tecnica di Focus on Form
Aracne editrice
www.aracneeditrice.it
info@aracneeditrice.it
Copyright © MMXVII
Gioacchino Onorati editore S.r.l. – unipersonale
www.gioacchinoonoratieditore.it
info@gioacchinoonoratieditore.it
isbn 978-88-255-0474-3
13 Introduzione
19 Capitolo I
Attenzione, consapevolezza e acquisizione linguistica
1.1. L’attenzione, 19 – 1.1.1. Attenzione sostenuta, 21 – 1.1.2. Attenzione di-
visa, 21 – 1.1.3. Attenzione selettiva, 23 – 1.1.4. Meccanismi endogeni ed
esogeni di guida attentiva, 23 – 1.2. Consapevolezza, 26 – 1.3. La relazione
fra attenzione e consapevolezza, 27 – 1.4. Il noticing, ovvero l’”accorgersi”
di un fenomeno linguistico, 30 – 1.5. Noticing come quantità (minima) di at-
tenzione selettiva, 34 – 1.6. Limiti attentivi nell’acquisizione di lingue non
materne, 39 – 1.6.1. Fattori esogeni all’apprendente, 39 – 1.6.2. Fattori en-
dogeni all’apprendente, 41
45 Capitolo II
Focus on Form, apprendimento e disapprendimento
2.1. Ridirezionare l’attenzione selettiva degli apprendenti: il Focus on Form,
45 – 2.1.1. Il textual enhancement, 50 – 2.2. Apprendimento e disapprendi-
mento, 52 – 2.2.1. Il problema del disapprendimento, 54 – 2.2.2. Disappren-
dimento e Focus on Form, 61
65 Capitolo III
Dallo spagnolo all’italiano e viceversa
3.1. Imparare lingue simili, 65 – 3.2. Accusativo preposizionale, 71 – 3.3.
Articolo pre-aggettivo possessivo, 74 – 3.4. Ipotesi e domande di ricerca, 76
81 Capitolo IV
Metodologia dello studio
4.1. Coordinate generali della ricerca, 81 – 4.2. Gli informanti, 83 – 4.2.1.
Gli studenti ispanofoni di italiano, 83 – 4.2.2. Gli studenti italofoni di spa-
gnolo, 85 – 4.2.3. Gli insegnanti coinvolti, 86 – 4.3. Il trattamento didattico e
i materiali usati, 87 – 4.4. Tecniche e modalità di elicitazione dei dati, 89 –
4.4.1. La temporizzazione, 90 – 4.4.2. Procedure ed elicitazione dati, 92
11
12 Indice
97 Capitolo V
Analisi e interpretazione dei dati
5.1. Organizzazione dell’analisi e distribuzione statistica dei dati, 97 – 5.2.
Prima domanda di ricerca, 99 – 5.2.1. Strutture da apprendere per gli studen-
ti di italiano (AI), 99 – 5.2.1.1. Frasi +ArtPre (es: la mia bicicletta è bian-
ca), 99 – 5.2.1.2 Frasi -ArtPre (es: mia borsa è nuova), 100 – 5.2.2. Strutture
da apprendere per gli studenti di spagnolo (AS), 101 – 5.2.2.1. Frasi
+AccPrep (es: Nora saluda a Flavio), 101 – 5.2.2.2. Frasi –AccPrep (es:
Laura besa Fabio), 102 – 5.2.3. Paragone fra i risultati di AI e AS, 103 –
5.2.4. Strutture da disapprendere per gli AI, 103 – 5.2.4.1. Frasi +AccPrep
(es: Aldo ha incontrato a Maria), 104 – 5.2.4.2. Frasi –AccPrep (es: Anna
ha conosciuto Silvia), 104 – 5.2.5. Strutture da disapprendere per gli AS, 105
– 5.2.5.1. Frasi +ArtPre (es: el tu barco es blanco), 105 – 5.2.5.2. Frasi –
ArtPre (es: mi agenda es nueva), 106 – 5.2.6. Paragone fra i risultati di AI e
AS, 107 – 5.2.7. Risposta alla prima domanda di ricerca, 108 – 5.3. Seconda
domanda di ricerca, 109 – 5.3.1. Strutture da apprendere per gli studenti di
italiano (AI), 109 – 5.3.1.1. Frasi +ArtPre (es: la mia bicicletta è bianca),
110 – 5.3.1.2 Frasi -ArtPre (es: mia borsa è nuova), 110 – 5.3.2. Strutture da
apprendere per gli studenti di spagnolo (AS), 111 – 5.3.2.1. Frasi +AccPrep
(es: Nora saluda a Flavio), 111 – 5.3.2.2. Frasi –AccPrep (es: Laura besa
Fabio), 112 – 5.3.3. Paragone fra i risultati di AI e AS, 113 – 5.3.4. Strutture
da disapprendere per gli AI, 114 – 5.3.4.1. Frasi +AccPrep (es: Aldo ha in-
contrato a Maria), 114 – 5.3.4.2. Frasi –AccPrep (es: Anna ha conosciuto
Silvia), 114 – 5.3.5. Strutture da disapprendere per gli AS, 115 – 5.3.5.1.
Frasi +ArtPre (es: el tu barco es blanco), 115 – 5.3.5.2. Frasi –ArtPre (es:
mi agenda es nueva), 116 – 5.3.6. Paragone fra i risultati di AI e AS, 117 –
5.3.7. Risposta alla seconda domanda di ricerca, 117 – 5.4. Terza domanda
di ricerca, 119 – 5.5. Quarta domanda di ricerca, 121 – 5.6. Reazioni degli
studenti al trattamento, 124 – 5.6.1. Reazioni degli AI, 125 – 5.6.2. Reazioni
degli AS, 128 – 5.6.3. Conclusioni, 129
131 Capitolo VI
Conclusioni e limiti dello studio
6.1. Conclusioni, 131 – 6.2. Limiti dello studio, 135
139 Bibliogra¿a
165 Appendice 1
168 Appendice 2
171 Appendice 3
Introduzione
1
Seguendo Balboni (Balboni, 2014, p. 42; Balboni, 2008, pp. 25-26), con metodo-
logia facciamo riferimento a modelli di gestione della classe fondati su principi teorici
di natura pedagogica o psicodidattica, quali il CLIL, l’apprendimento collaborativo, la
metodologia ludica o il Focus on Form per l’insegnamento della grammatica; con tec-
niche indichiamo, invece, gli strumenti concreti con cui il docente agisce in classe. Ap-
partengono a questa categoria gli esercizi, le attività e le modalità correttive usate du-
rante una lezione.
13
14 Introduzione
2
Ci rifacciamo, qui, al classico parallelo fra glottodidattica e medicina tracciato da
Robert Lado all’inizio degli anni settanta del secolo scorso (Lado, 1974). Le due scien-
ze, infatti, condividono alcuni principi epistemologici fondanti, come
Introduzione 15
Attenzione, consapevolezza
e acquisizione linguistica
1.1. L’attenzione
1
Per quanto riguarda il senso della visione, per esempio, sono solo gli stimoli dista-
li compresi fra i 400 e i 760 nanometri a poter essere recepiti dalla cornea e diventare
così stimoli prossimali; questi, a loro volta, vengono trasmessi alla retina che, tramite il
nervo ottico, li proietterà verso la corteccia visiva, l’area del cervello deputata a elabo-
rare l’informazione visiva.
19
20 Apprendimento e disapprendimento fra spagnolo e italiano
1.2. Consapevolezza
2
Facciamo riferimento, qui, a strumenti di indagine quali l’analisi dei movimenti
oculari e dei tempi di reazione agli stimoli o alla raccolta di parametri psicofisici quali il
battito cardiaco, la temperatura corporea o la dilatazione delle pupille.
28 Apprendimento e disapprendimento fra spagnolo e italiano
3
In realtà, i casi di consapevolezza senza attenzione – altresì detti di consapevolez-
za subliminale – sono oggetto di discussione nella comunità scientifica. Gli esperimenti
che maggiormente hanno corroborato l’idea che possa esistere coscienza senza atten-
zione sono stati condotti grazie alla presentazione rapidissima di stimoli visivi comples-
si come fotografie di abitazioni o paesaggi. Nonostante la brevissima esposizione a que-
I. Attenzione, consapevolezza e acquisizione linguistica 29
4
D’ora innanzi operativizzeremo il noticing come il livello minimo di attenzione
selettiva necessario a dare inizio al processo acquisizionale.
40 Apprendimento e disapprendimento fra spagnolo e italiano
Ab [C]
5
Si vedano anche gli studi di Luk e Shiray (2009), di Lowie e Verspoor (2015) e di
R. Ellis (2015) sulla variabilità dell’ordine acquisizionale dei morfemi di Dulay e Burt
(1973). Contrariamente a quanto ritenuto fino a tempi molto recenti, l’ordine di acquisi-
zione di questi morfemi grammaticali della lingua inglese non è più ritenuto indipen-
dente dalla lingua madre dei discenti, ma pare essere, appunto, influenzato dalle strate-
gie di processazione dell’input fondate sulle caratteristiche della L1.
Capitolo II
45
46 Apprendimento e disapprendimento fra spagnolo e italiano
quali sono gli errori in cui più facilmente incappano gli studen-
ti: l’intervento di focalizazzione della forma verrà quindi appli-
cato preventivamente, senza attendere una produzione errata.
Inoltre, a una maggiore esplicitezza metalinguistica di una tec-
nica di FonF corrisponde un’intrusione più lunga nell’evento
comunicativo in atto durante la lezione: gli interventi più espli-
citi, quindi, sono anche quelli più intrusivi (si veda la tabella
2.1). Secondo Spada, il FonF può essere definito come «any
pedagogical effort which is used to draw the learners’ attention
to language form either implicitly or explicitly […] within
meaning-based approaches to L2 instruction» (Spada, 1997, p.
73). La definizione probabilmente più esaustiva di questa meto-
dologia didattica è data da Basturkmen, Loewen e R. Ellis che
riconciliano le posizioni di Long e Spada:
1
A un maggior livello di intrusività del FonF corrisponde un maggior blocco del
flusso comunicativo, che rimane per più tempo sospeso, in attesa della conclusione del-
la focalizzazione linguistica. In questo senso, alcune forme di FonF (quelle maggior-
mente esplicite e intrusive, cfr. tabella 2.1) sono da alcuni ritenute eccessivamente iso-
late dall’attività comunicativa, rischiando così di ricadere nel più classico Focus on
Forms (cfr. discussione in Sheen, 2002).
II. Focus on Form, apprendimento e disapprendimento 49
2
In appendice 1 riportiamo una tabella in cui sono riassunti i risultati e le caratteri-
stiche degli studi sul TE condotti fino al 2013.
3
L’inglese è una lingua generalmente considerata eccezionale sia nel gruppo delle
lingue indoeuropee sia all’interno della famiglia germanico-orientale per numerosi mo-
tivi, fra cui l’origine mista latino/germanica del lessico e i suoi comportamenti tenden-
zialmente isolanti o con poche strategie agglutinanti, difficilmente ritrovabili in altri
idiomi germanici. Banfi e Grandi (2003), nel loro lavoro sulle lingue d’Europa, sottoli-
neano come l’inglese sia una lingua peculiare, difficilmente comparabile con altri idio-
mi parlati in Europa.
52 Apprendimento e disapprendimento fra spagnolo e italiano
Com’è noto (Chini, 2005, pp. 27, 55; Valentini, 2004), il trans-
fer è una delle variabili che concorre a strutturare l’interlingua.
Considerato il fattore intersoggettivo maggiormente responsabi-
le della variazione interlinguistica, la portata della sua influenza
dipende essenzialmente dalla relazione fra le caratteristiche del-
la L1 e della L2 e dal loro grado di somiglianza genetica e tipo-
logica. Il ricorso alla lingua madre durante il processo di acqui-
sizione di una L2 è una strategia ampiamente attestata ed è, in
una certa misura, inevitabile. Le conoscenze linguistiche pre-
gresse fungono sia da “bussola d’orientamento” sia da “filtro”
attraverso cui le strutture della L2 vengono percepite e apprese
(Chini, 2005, p. 55). Il transfer può avere effetti adiuvanti o di-
straenti sul percorso di sviluppo dell’interlingua, accelerandolo
o rallentandolo e favorendo o inibendo una corretta analisi dello
stimolo portato dalla L2 (cfr. Par. 1.6.2). Una minore distanza
genetico/tipologica fra la L1 e la L2 favorisce il ricorso al
transfer, amplificandone sia gli effetti adiuvanti sia quelli di-
straenti (Giacalone Ramat, 1994; Bailini, 2016, p. 30): è questo
il caso degli apprendenti ispanofoni di italiano (d’ora innanzi
AI) e degli apprendenti italofoni di spagnolo (d’ora innanzi
AS), un caso paradigmatico, a nostro parere, di come entrambi
gli esiti dell’interferenza si manifestino nell’interlingua e di
come essi determinino effetti cognitivi diversi sulla processa-
zione dell’input. Le prospettive di analisi degli studi dedicati al
65
66 Apprendimento e disapprendimento fra spagnolo e italiano
1
Notiamo, qui, un chiaro parallelo con la full transfer hypothesis di Schwartz
(Schwartz, Sprouse, 1996) presentata in 2.2.1. Schwartz sostiene, infatti, che lo stato
iniziale di una interlingua sia la configurazione dei parametri della L1, configurazione
che deve essere confermata o modificata sulla base dell’analisi dei dati portati dalla L2.
68 Apprendimento e disapprendimento fra spagnolo e italiano
tion, but also prevent them for further analysis of the input»
(Benazzo, Andorno, 2010, p. 115). Il pionieristico studio di Ka-
terinov (1975), in cui vengono paragonati gli errori commessi
da diversi studenti alloglotti di italiano, segnala che sono pro-
prio gli ispanofoni la categoria di apprendenti in cui è maggiore
l’incidenza di errori in alcune aree della morfosintassi2.
Quest’ultima ricerca concorre a dimostrare che è la forte somi-
glianza fra i due codici a spingere gli AI a prestare poca atten-
zione alle divergenze fra i due sistemi, divergenze di cui i di-
scenti devono necessariamente accorgersi per poter ristrutturare
correttamente la propria interlingua.
Schmid (1994, cap. 2), individua, a questo proposito, tre
strategie d’apprendimento generalmente messe in atto dagli AI,
estese anche al caso degli AS da Bailini (2016, cap. 1):
2
Fra le quali ricordiamo i sistemi pronominale e preposizionale, la selezione
dell’ausiliare nei tempi composti e il sistema dell’articolo.
III. Dallo spagnolo all’italiano e viceversa 71
IT: - AccPrep
SP: - ArtPre
81
82 Apprendimento e disapprendimento fra spagnolo e italiano
1
Questi dati sono stati raccolti mediante la somministrazione di un questionario
biografico e linguistico a tutti gli informanti prima del loro reclutamento.
IV. Metodologia dello studio 85
2
Gli AI sono distribuiti su cinque classi e gli AS su quattro. In sei classi su nove
sono stati adottati dei libri di testo, mentre nelle restanti tre gli insegnanti hanno optato
per materiali fotocopiati.
IV. Metodologia dello studio 87
Dopo pranzo saluto Franco, il mio Dopo pranzo saluto Franco, il mio
ragazzo. Lui è uno sportivo: la do- ragazzo. Lui è uno sportivo: la do-
menica chiama Marco e, insieme, menica chiama gli Marco e, insieme,
vanno in bicicletta. Il mio pomerig- vanno in bicicletta. Il mio pomerig-
gio, invece, è davanti alla televisio- gio, invece, è davanti alla televisione
ne […] […]
88 Apprendimento e disapprendimento fra spagnolo e italiano
4.4.1. La temporizzazione
Allo stato attuale della ricerca, non è stata ancora validata una
IV. Metodologia dello studio 91
I test si sono svolti come segue. I soggetti sono stati fatti sedere
davanti a uno schermo di un computer portatile di 15 pollici su
cui apparivano in sequenza sessanta frasi italiane (per gli AI) o
spagnole (per gli AS) scritte in bianco su sfondo nero. Le frasi
permanevano sullo schermo per sei secondi, intervallate da una
pausa di due secondi. Ogni dieci frasi l’informante aveva a di-
sposizione una pausa più lunga che poteva essere protratta a
piacimento (self-paced test): questo per evitare un eccessivo
IV. Metodologia dello studio 93
3
Le frasi stimolo per gli AI sono state scritte in italiano e, successivamente, sono
state fatte tradurre in spagnolo, trasformandole in frasi stimolo per gli AS. AI e AS
hanno dunque giudicato frasi identiche come lunghezza e contenuto.
4
Gli item sperimentali di AccPrep sono stati costruiti seguendo un criterio di proto-
tipicità. Gli OD di queste frasi sono, infatti, tutti nomi di persona o esseri umani con lo
stesso grado di animatezza e specificità del soggetto (Leonetti, 2008).
94 Apprendimento e disapprendimento fra spagnolo e italiano
bicicletta è bianca.
97
98 Apprendimento e disapprendimento fra spagnolo e italiano
1
Si veda, però, Norman (2010) secondo il quale i risultati di statistiche parametri-
che possono essere considerati validi anche quando i dati non sono distribuiti normal-
mente.
V. Analisi e interpretazione dei dati 99
altre misure statistiche fra cui l’ANOVA a una via per parago-
nare le differenze tra i gruppi delle variabili dipendenti e
l’ANOVA a misure ripetute entro i soggetti per quantificare le
variazioni delle variabili dipendenti fra i tre momenti di testing
a cui gli appartenenti a un gruppo sono stati sottoposti.
sia fra pre e post-test e sia fra post-test e delayed post-test, men-
tre il gruppo non trattato migliora solo fra il post-test e il de-
layed post-test (si vedano i dati in tabella 5.3). Notiamo, inoltre,
che il gruppo A migliora di 1.3 punti, mentre il gruppo B gua-
dagna soltanto .5 punti nei 70 giorni che intercorrono fra il pri-
mo e l’ultimo test. Nonostante la non significatività statistica ri-
levata fra i due gruppi nei tre momenti di test, apprezziamo un
effetto del TE nel far variare positivamente l’accuratezza dei
giudizi di grammaticalità per quanto riguarda +AccPrep, rileva-
bile sia nella significatività tempo*trattamento osservata nel
calcolo ANOVA a modello fattoriale misto sia nel migliora-
mento dell’accuratezza del gruppo trattato, che è quasi il triplo
di quella del gruppo non trattato.
Sia per gli AI sia per gli AS, il TE ha effetti nulli sul migliora-
mento dell’accuratezza dei giudizi di grammaticalità delle frasi
che sono da giudicare come errate nella L2, ovvero –ArtPre per
gli AI e –AccPrep per gli AS. I punteggi raggiunti dai due
gruppi che hanno ricevuto il TE su questi tratti sono uguali,
2.85 punti sia per gli AI sia per gli AS. Il trattamento non aiuta i
discenti ad andare contro il modello della propria lingua madre
e non li spinge ad abbandonare la fallace ipotesi che le frasi co-
struite secondo gli schemi sintattici della L1 siano struttural-
mente congruenti alla L2. Le frasi da giudicare come corrette
nella L2 (+ArtPre per gli AI e +AccPrep per gli AS) dimostrano
di reagire diversamente al TE. Notiamo miglioramenti com-
plessivi di 1.3 punti per gli AS e di .7 punti per gli AI. Inoltre,
gli AS raggiungono un risultato finale di 4.2 punti su 5, mentre
gli AI si fermano a soli 2.8 punti. Globalmente, gli AS accetta-
no con più facilità e accuratezza la presenza di AccPrep rispetto
agli AI, che, invece, migliorano molto meno e sono più riluttan-
ti ad accettare la presenza di ArtPre. Il TE ha effetti positivi sul-
la struttura che con più facilità i discenti accettano di inserire
nelle interlingue, ovvero l’accusativo preposizionale per gli AS.
Gli AI, invece, non vengono aiutati dal trattamento ad accettare
+ArtPre nelle loro interlingue.
Sia per gli AI sia per gli AS, il TE ha effetti nulli sul migliora-
mento dell’accuratezza dei giudizi di grammaticalità delle frasi
che sono da valutare come errate nella L2, ovvero +AccPrep
per gli AI e +ArtPre per gli AS. Il trattamento non aiuta i di-
scenti ad andare contro il modello della propria lingua madre e
non li spinge ad abbandonare la fallace ipotesi secondo cui le
frasi costruite secondo gli schemi sintattici della L1 sono strut-
turalmente congruenti alla L2. I punteggi raggiunti dai due
gruppi che hanno ricevuto il TE su questi tratti sono, però, mol-
to diversi: gli AS raggiungono 3.9 punti per +ArtPre, contro i
soli 1.6 punti totalizzati dagli AI su +AccPrep.
Per quanto concerne le frasi da giudicare come corrette nella
L2 (–AccPre per gli AI e –ArtPre per gli AS), gli effetti del TE
sono molto simili: in entrambi i casi il trattamento ha blanda-
mente influito sui miglioramenti dei giudizi di grammaticalità
rispetto al gruppo di controllo, ma in modo non duraturo nel
tempo. Notiamo, inoltre, che gli AI migliorano complessiva-
mente, grazie al TE, di soli .3 punti (raggiungendo 2.7 punti nel
delayed post-test); gli AS, invece, raggiungono 4.5 punti nel de-
layed post-test e guadagnano in accuratezza, dal pre-test, 1.1
punti. Globalmente, gli AS accettano con più facilità e accura-
tezza l’assenza di ArtPre rispetto agli AI, che, invece, migliora-
no molto meno e sono più riluttanti ad accettare l’assenza di
AccPrep. Nonostante in entrambi i casi gli effetti del TE non
siano duraturi nel tempo, notiamo anche qui (come fatto per le
strutture da apprendere, cfr. 5.2.3) una migliore interazione del
trattamento con la struttura che con più facilità i discenti accet-
tano di eliminare dalle interlingue, ovvero l’articolo pre-
possessivo per gli AS.
108 Apprendimento e disapprendimento fra spagnolo e italiano
tranne che per quel “lo” che è invece più difficile da capire.
L’insegnante, per evitare di dare spiegazioni sulle procedure
sperimentali, ha deviato la richiesta di spiegazioni sul “lo”, as-
serendo che, sì, in effetti l’articolo “lo” è complesso, ma che,
con il tempo, non avrebbe più creato problemi. Questa infor-
mante ha messo in relazione il TE al sistema dell’articolo, ma
non alla sua presenza in posizione pre-possessiva; infatti,
l’articolo “lo” non compare mai in posizione pre-possessiva, a
ulteriore conferma di come ciò che è stato notato non è esatta-
mente il fenomeno che si voleva rendere più saliente.
Durante la lettura del quarto testo, uno studente particolar-
mente attento ha chiesto in plenum, durante la correzione
dell’esercizio di comprensione del testo, se le evidenziazioni in
rosso fossero un modo che l’insegnante aveva escogitato per
correggere più rapidamente i testi. A quanto abbiamo capito,
questo studente ha ipotizzato che il trattamento su ArtPre fosse
in realtà una soluzione informatica per la lettura automatica dei
testi. Non tutti gli studenti hanno sentito chiaramente la doman-
da (molti erano impegnati nel verificare le risposte date con i
compagni, in quel momento); coloro che, invece, hanno capito
l’ipotesi di questo discente l’hanno subito scartata in vario mo-
do, dicendo che quelle parole in rosso erano un modo in cui
l’insegnante voleva distrarre gli studenti o che, invece, il trat-
tamento aveva una qualche funzione didattica da porre in rela-
zione con il pre-test computerizzato a cui avevano partecipato
pochi giorni prima. Classifichiamo questa domanda e queste ri-
sposte come di tipo c, ovvero di richiesta di spiegazione sul
mezzo e non sulla lingua in plenum. Un altro insegnante ha ri-
portato due interventi fatti dagli studenti. Il primo, fatto in ple-
num subito dopo la distribuzione dei testi durante la lezione, è
stata un’aperta “dichiarazione” di sorpresa nel vedere le frecce
nei brani da leggere. Questo informante ha definito i testi come
originali e strani e ha mostrato a un suo compagno le evidenzia-
zioni fatte con le frecce. L’insegnante ha però fatto decadere
questa esclamazione e ha proseguito nel dare le consegne del
compito di lettura e la discussione non ha più avuto seguito.
Classifichiamo questa reazione come di tipo c in plenum, ben-
V. Analisi e interpretazione dei dati 127
5.6.3. Conclusioni
6.1. Conclusioni
131
132 Apprendimento e disapprendimento fra spagnolo e italiano
(ma cfr. anche Barbaranelli, 2007) nota anche che effect size
piccoli non rendono necessariamente poco degni di considera-
zione i risultati di uno studio. Semplicemente, essi dimostrano
che l’influenza della variabile indipendente sulla variabile di-
pendente è bassa anche se gli effetti trovati dalla statistica infe-
renziale sono significativi. Vi possono essere dunque altri fatto-
ri, spesso di natura contestuale e, quindi, difficilmente control-
labili dal ricercatore, che incidono sulla variabile dipendente,
favorendo differenze significative fra i gruppi sperimentali e di
controllo ma riducendo l’impatto della variabile indipendente
sui risultati. Ricerche condotte in un contesto ad alta validità
ecologica devono, talvolta, rinunciare ad avere una completa
validità interna ed è, questo, il nostro caso.
I limiti riportati in questo paragrafo sono certamente, come
già messo in luce nell’introduzione di questo libro, alcuni dei
problemi che la glottodidattica sperimentale deve attrezzarsi a
superare. Fornire risposte basate su dati empirici a una pedago-
gia linguistica che voglia fondare le sue pratiche anche su evi-
denze scientifiche replicabili e falsificabili è cosa complessa:
sono necessari protocolli di ricerca rigidi, campioni di infor-
manti ampi e rigorose analisi dei risultati ottenuti. È necessaria,
inoltre, la partecipazione di molti attori del processo didattico:
insegnanti, studenti e direttori di centri linguistici e istituti sco-
lastici devono necessariamente cooperare per poter portare a
termine studi di questa natura. Qualcosa di prezioso può, però,
essere restituito, soprattutto (ma non solo) ai docenti: una mag-
giore consapevolezza della relazione che intercorre fra inse-
gnamento e acquisizione, una migliore conoscenza di come,
quando e su quali tratti della lingua insegnata usare determinate
tecniche didattiche e, infine, chiare indicazioni su cosa è neces-
sario insegnare esplicitamente e su cosa, invece, può essere ac-
quisito incidentalmente con buoni risultati. In conclusione, au-
spichiamo che questo libro possa incentivare la ricerca empirica
sugli effetti che le tecniche di Focus on Form hanno su strutture
linguistiche distinte: potremo così sapere perché e in quali con-
dizioni alcuni interventi didattici sono maggiormente efficaci di
altri, aiutando di molto l’attività degli insegnanti.
Bibliografia
139
140 Bibliografia
165
166 Appendice 1
Testo in italiano
Italiani, popolo di pantofolai! Secondo una recente indagine dell’istat più del-
la metà degli italiani ama trascorrere il suo tempo libero in casa. Le attività
più comuni sono navigare su internet, guardare la tv ma anche leggere. Per
capire meglio come sono fatti e cosa fanno i nostri connazionali nel tempo li-
bero, ascoltiamo tre persone che ci raccontano le loro domeniche.
Michele, l’internauta
Io amo la domenica! Mi piace svegliarmi tardi e pensare che tutta la giornata
è solo per me. So che molte persone invitano amici e parenti a pranzo, oppure
fanno sport o vanno al cinema. Io no, a me piace stare solo con il mio compu-
ter. Dopo pranzo navigo su internet, scrivo qualche e-mail, guardo facebook,
leggo qualche notizia, guardo un film… E’ molto rilassante e mi piace molto
passare il mio tempo libero in questo modo!
167
168 Appendice 2
gialli. Cosa ho letto domenica scorsa? Amo Simenon, è il mio giallista prefe-
rito… Ho da poco finito il suo romanzo più bello, “Il mio amico Maigret”…
E voi, lettori? Siete anche voi pantofolai come Michele, Riccardo e Paola?
Passate anche voi la domenica da soli oppure uscite e incontrate gli amici?
Condividete con noi le vostre idee, potete scriverci una mail a domenicaitalia-
na@mail.it o telefonarci allo 0689778!
Testo in spagnolo
el tiempo libre en casa. Las actividades más comunes son navegar en internet,
ver la tele y también leer. Para entender mejor cómo son y qué hacen los
italianos en su tiempo libre, vamos a escuchar a tres personas que nos cuentan
sus domingos.
Michele, el internauta
¡A mí me encanta el domingo! Me gusta despertarme tarde y pensar que tengo
todo el día para mí solo. Sé que muchas persona invitan a los amigos y a la
familia a comer, hacen deporte o van al cine. Yo no; a mí me gusta estar solo,
con mi ordenador. Después de comer, navego por internet, escribo algún
email, miro facebook, leo alguna noticia, hablo con un amigo en internet... Es
muy relajante y ¡me gusta mucho pasar mi tiempo libre así!
Tabella 1.
Frasi –AccPrep.
Test Post-test Delayed post-test
Marco ha conocido Silvia Silvia conoce Marco Anna ha conocido Silvia
Carlo saluda Anna Anna ha saludado Paolo Fabio ha encontrado Marco
Paolo ha querido Laura Fabio ha encontrado Laura Elena saluda Lara
Pietro ha encontrado Elena Elena ha besado Pietro Pietro besa Laura
Lara besa Fabio Carlo quiere Laura Paolo ha querido Anna
Tabella 2.
Frasi +AccPrep.
Test Post-test Delayed post-test
Ciro ha querido a Lidia Lidia ha encontrado a Flavio Enzo ha querido a Linda
Aldo ha encontrado a Maria Linda ha saludado a Ciro Lucio ha encontrado a Ciro
Flavio ha conocido a Linda Maria ha besado a Lucio Lidia ha conocido a Maria
Lucio saluda a Lucia Aldo conoce a Lucia Nora saluda a Flavio
Enzo besa a Nora Nora quiere a Enzo Aldo besa a Lucia
Tabella 3.
Frasi +ArtPre.
Test Post-test Delayed post-test
La mi casa es bonita El tu libro es bonito El tu coche es bonito
El mi libro es negro El mi barco es nuevo El mi teléfono es nuevo
El tu barco es blanco La tu casa es pequeña El tu barco es negro
El tu coche es nuevo El mi teléfono es negro La mi casa es blanca
El tu teléfono es pequeño El mi coche es blanco El tu coche es pequeño
Tabella 4.
Frasi –ArtPre.
Test Post-test Delayed post-test
Tu vestido es blanco Mi bicicleta es bonita Tu bolso es bonito
Mi agenda es nueva Mi vestido es negro Mi vestido es nuevo
Tu bicicleta es pequeña Tu agenda es blanca Tu guitarra es negra
Mi bolso es negro Tu bolso es nuevo Mi agenda es pequeña
Mi guitarra es bonita Tu guitarra es pequeña Tu bicicleta es blanca
171
172 Appendice 3
Tabella 5.
Frasi –AccPrep.
Test Post-test Delayed post-test
Marco ha conosciuto Silvia Silvia conosce Marco Anna ha conosciuto Silvia
Carlo saluta Anna Anna ha salutato Paolo Fabio ha incontrato Marco
Paolo ha amato Laura Fabio ha incontrato Laura Elena saluta Lara
Pietro ha incontrato Elena Elena ha baciato Pietro Pietro bacia Laura
Lara bacia Fabio Carlo ama Laura Paolo ha amato Anna
Tabella 6.
Frasi +AccPrep.
Test Post-test Delayed post-test
Ciro ha amato a Lidia Lidia ha incontrato a Flavio Enzo ha amato a Linda
Aldo ha incontrato a Maria Linda ha salutato a Ciro Lucio ha incontrato a Ciro
Flavio ha conosciuto a Linda Maria ha baciato a Lucio Lidia ha conosciuto a Maria
Lucio saluta a Lucia Aldo conosce a Lucia Nora saluta a Flavio
Enzo bacia a Nora Nora ama a Enzo Aldo bacia a Lucia
Tabella 7.
Frasi +ArtPre.
Test Post-test Delayed post-test
La mia casa è bella Il tuo libro è bello La tua macchina è bella
Il mio libro è nero La mia barca è nuova Il mio telefono è nuovo
La tua barca è bianca La tua casa è piccola La tua barca è nera
La tua macchina è nuova Il mio telefono è nero La mia casa è bianca
Il tuo telefono è piccolo La mia macchina è bianca La tua macchina è piccola
Tabella 8.
Frasi –ArtPre.
Test Post-test Delayed post-test
Tuo vestito è bianco Mia bicicletta è bella Tua borsa è bella
Mia agenda è nuova Mio vestito è nero Mio vestito è nuovo
Tua bicicletta è piccola Tua agenda è bianca Tua chitarra è nera;
Mia borsa è nera Tua borsa è nuova Mia agenda è piccola;
Mia chitarra è bella Tua chitarra è piccola Tua bicicletta è bianca
NEUROPAIDEIA
DIDATTICA, LINGUE E CULTURE
2. Rossella Mugno
La didattica delle lingue straniere in prospettiva meta cognitiva. Teoria e
prassi tecnologica
Prefazione di Giuseppa Compagno
isbn 978-88-548-7404-6, formato 14 x 21 cm, 92 pagine, 8 euro
3. Matteo La Grassa
La Lingua dei Segni per gli udenti, l’italiano per i sordi. Riflessioni per la
didattica delle lingue
Prefazione di Andrea Villarini
isbn 978-88-548-7397-1, formato 14 x 21 cm, 196 pagine, 12 euro
4. Giuseppa Cappuccio
Cartoons di qualità nella prima infanzia. I bambini e la media education
Prefazione di Alessandra La Marca
isbn 978-88-548-8009-2, formato 14 x 21 cm, 156 pagine, 10 euro
6. Donatella Lovison
Come analizzare la frase con la grammatica valenziale. Una proposta
didattica
isbn 978-88-548-8306-2, formato 14 × 21 cm, 294 pagine, 15 euro