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periodico
n.IT
Anno 2013
Nr. 29-30
quadrimestrale di servizio
per gli insegnanti di
italiano come lingua straniera
1
342
l METODOLOGIA
I n d i c e Nr. 29-30
Paolo E. Balboni
*Modulo, Unit Didattica, Unit dapprendimento: non una questione
terminologica
pag. 2
Alberta Novello
*Il feedback qualitativo: uno strumento per migliorare insegnamento
e apprendimento
Camilla Spaliviero
Insegnare i modi di dire italiani: aspetti problematici e proposte operative
14
J.H. Hulstijn
Tre suggerimenti per migliorare linsegnamento delle lingue straniere
27
l ITALIANO L2 IN ITALIA
Luca Di Dio
Un modello umanistico per linclusione.
30
Parte I: sviluppo della normativa per lintegrazione degli immigrati adulti
Rivista In.it
40
47
53
Paolo E. Balboni
Bibliografia 2013 sullinsegnamento dellitaliano
57
Le istituzioni:
- Progetto Globes, Glottodidattica per Bisogni Educativi Speciali
- Universit per Stranieri di Siena
- Laboratorio Itals
62
64
66
In.
IT
l STRUMENTI
Metodologia
In.
IT
Rivista In.it
Approccio
Metodo
Spazio dellazione glottodidattica
Qui noi dobbiamo collocarci nello spazio dellazione, anche se le frecce bidirezionali indicano la presenza di uno scambio reciproco tra la glottodidattica e i mondi delle idee,
nel versante teorico, e quello dellazione didattica, della metodologia, dallaltro. E in
questultimo campo che troviamo nozioni come quelle evidenziate nel titolo che sono
nozioni differenti, non solo questioni nominalistiche.
Dagli anni Sessanta si parla di unit didattica, aggettivo che mette il fuoco semantico sul processo di insegnamento, sul processo didattico e tutti i materiali didattici
sono organizzati per unit, dallinglese unit che indica un blocco autonomo. In realt
ununit didattica, cos come la conosciamo, composta da una serie di unit matetiche, cio di acquisizione: sono queste unit il punto di partenza nellottica di una
glottodidattica umanistico-affettiva che ponga davvero lo studente e i suoi processi
acquisitivi al centro dellattenzione.
In tempi pi recenti, inoltre, laffermarsi di Babele ha richiesto lelaborazione di un
ulteriore strumento di organizzazione didattica, il modulo, che consente di individuare
dei blocchi di competenza linguistica e di accreditarli a una persona.
Sono questi i tre modelli con i quali insegniamo le lingue oggi.
1. Lunit di acquisizione
In
.IT
Lunit dacquisizione (o di apprendimento, come spesso chiamata, senza riferimento allopposizione tra acquisizione e apprendimento in Krashen) si definisce sulla
base delle varie ricerche di matrice psicodidattica, in particolare della psicologia della
Gestalt che descrive la percezione come una sequenza di tre fasi, una globale, una
analitica, ed una conclusiva in cui si attua una sintesi (spontanea o anche consapevole) che trasforma ci che percepito in elementi recepiti dalla nostra mente e, se ci
sono le condizioni, anche acquisiti. Vediamo in maniera pi dettagliata i tre momenti
di questa molecola matetica, di questa unit minima del processo acquisitivo, adattandola ai termini glottodidattici.
Lipotesi di base che ci sia anzitutto una percezione globale dellevento comunicativo
o del testo. Essa coinvolge principalmente lemisfero destro del cervello e si basa su
strategie quali:
a.
b.
c.
d.
e.
f.
b.
c.
d.
Questa molecola matetica il nucleo dellattivit di acquisizione della lingua straniera: ogni testo ogni dialogo, canzone, video, favola, vignetta, poesia, lettera commerciale, barzelletta, scena di film, ecc. che viene presentato allo studente va esplorato attraverso le tre fasi della percezione gestaltica: prima in maniera globale, poi in
Rivista In.it
In
.IT
Rivista In.it
Ununit dacquisizione pu durare pochi minuti o anche unora e pi: lunit di misura secondo la quale lo studente percepisce il suo apprendimento: oggi a scuola abbiamo fatto..., ho imparato a...; ununit didattica invece una tranche linguistico-comunicativa pi complessa, realizzata mettendo insieme eventi, atti, espressioni, strutture
linguistiche
da un
contesto
Ununit didattica
dalle 6realizzata
alle 10
a...; ununitlegati
didattica
invece
una situazionale.
tranche linguistico-comunicativa
pi dura
complessa,
ore,
e
talvolta
anche
di
pi,
ed
di
solito
basata
su
un
tema
situazionale/culturale.
mettendo insieme eventi, atti, espressioni, strutture linguistiche legati da un contesto situazionale.
AUnunit
seconda
del tipo
lingua
si sta
insegnando,
unit su
di un
lingua
didattica
duradidalle
6 alleche
10 ore,
e talvolta
anche di possiamo
pi, ed di avere
solito basata
tema
generale,
che ben conosciamo, di letteratura, scandita da una serie di unit di acquisisituazionale/culturale.
A seconda
del sui
tiposingoli
di linguatesti
che siletterari;
sta insegnando,
possiamo
avere unit
lingua generale,
ben
zione
basate
unit di
microlingua,
chedipossono
essereche
altretconosciamo,
scandita
da una
di complessi,
unit di acquisizione
basate suitransazione
singoli testi
tanto
lunghediinletteratura,
quanto sono
basate
su serie
eventi
come unintera
letterari; unit di microlingua, che possono essere altrettanto lunghe in quanto sono basate su eventi
commerciale.
complessi,
come unintera
transazione
Lunit didattica
per insegnare
le commerciale.
lingue straniere una struttura di base utile allinLunit didattica per insegnare le lingue straniere una struttura di base utile allinsegnante (e
segnante (e allautore di materiali didattici) per programmare lattivit, un contenitore
allautore di materiali didattici) per programmare lattivit, un contenitore che include una rete di
che
include una rete di unit dapprendimento:
unit dapprendimento:
Motivazione
Introduzione
al tema, per
contestualizzare e creare
motivazione
Verifica e
valutazione
Attivit
supplementari
sugli obiettivi
linguistici,
extra-linguistici, pragmatici
e culturali dellunit (e delle
precedenti
La
deldiagramma
diagramma
la seguente:
Lalettura
lettura del
la seguente:
motivazione
motivazione
non
senza
motivazione:
un percorso
complesso
comedidattica,
ununitche
didatnon c
c acquisizione
acquisizione senza
motivazione:
un percorso
complesso
come ununit
dura
almeno
tre settimane,
una richiede
fase motivazionale
che renda significativo
tica,
che due
dura oalmeno
due o trerichiede
settimane,
una fase motivazionale
che renda
lapprendimento,
che faccia nascereche
il desiderio
di iniziareil lo
sforzo di di
percorrere
E una
significativo
lapprendimento,
faccia nascere
desiderio
iniziarelunit.
lo sforzo
di
fase in cui cilunit.
sono attivit
di fase
elicitazione,
volte
a far
emergere
che gi conoscono
quello che
percorrere
E una
in cui ci
sono
attivit
di quello
elicitazione,
volte a fareemergere
immaginano
delconoscono
tema dellunit;
rapide
video,
quello
che gi
e quello
che presentazioni
immaginanodidel
temapubblicit,
dellunit;canzoni,
rapide materiali
presenautentico, foto, esplorazioni di siti internet, e cos via: una fase di stimolo allelicitazione e di
tazioni di video, pubblicit, canzoni, materiali autentico, foto, esplorazioni di siti interprima esplorazione di alcune parole chiave, utili per le fasi successive; eventuale racconto di
net, e cos via: una fase di stimolo allelicitazione e di prima esplorazione di alcune
aneddoti personali che riguardano linsegnante e offrono una contestualizzazione umana.
parole
chiave,
per le
fasi successive;
di aneddoti
personali
che
In questa
fase ilutili
teachers
talking
time ridottoeventuale
e si realizzaracconto
essenzialmente
come domande
stimoli,
riguardano
linsegnante
e
offrono
una
contestualizzazione
umana.
oltre che come narrazione in lingua italiana ( una fase di motivazione), non di esercitazione
Inlinguistica;
questa fase il teachers talking time ridotto e si realizza essenzialmente come domande stimoli, oltre che come narrazione in lingua italiana ( una fase di motivazione),
sequenza-rete
di unit dapprendimento
non
di esercitazione
linguistica;
I materiali didattici offrono una sequenza, ed il modo pi semplice di svolgere ununit didattica.
Ma se un docente ritiene che il terzo pallino sia troppo complesso, pu posticiparlo; oppure, se i
ragazzi, spontaneamente o stimolati, portano una loro esperienza o un testo che hanno trovato (una
In
.IT
verifica e valutazione
La verifica riferita al raggiungimento degli obiettivi, il classico test; la valutazione
il giudizio che linsegnante d sulla performance di ogni singolo allievo sulla base
di considerazioni quali il percorso di miglioramento, limpegno, la qualit della resa in
considerazione dei talenti personali, ecc.;
attivit supplementari
La lingua non solo quella presente nellunit didattica, esiste un mondo di testi che
trattano gli stessi temi, soprattutto sul piano culturale: finita lunit, prima di procedere meccanicamente a quella successiva, pu essere utile inserire una o due lezioni
di decondizionamento con canzoni o spezzoni di film o pubblicit, esplorazione della
rete, collegamento con una scuola straniera per parlare di quel che si appreso, quasi
per verificare lautenticit di quanto proposto dal manuale, e cos via. Si tratta di una
fase essenziale sul piano del sostegno della motivazione generale.
3. Il modulo
Rivista In.it
b.
In
.IT
4. Un esempio pratico
In questi anni abbiamo progettato, insieme a Marco Mezzadri dellUniversit di Parma,
dei manuali che risolvano questi problemi, proponendo una struttura di questo tipo
(esemplifichiamo con Nuovo Rete!, delle edizioni Guerra, 2010-12; la prima edizione
dei primi anni 2000, aveva una strutturazione classica, per macrolivelli e per unit
didattiche). La strutturazione di quetsa nuova versione esattamene quella che abbiamo descritto sopra:
Analisi
Lezione 1
Globalit
Sintesi
Lezione 2
idem
Unit Didattica 1
Lezione
3
idem
Riflessione
di
cultura
e civilt
Rafforzamento
linguistico
Test di autovalutazione
Rivista In.it
Modulo A1
Unit Didattica 2
idem
Unit Didattica 3
idem
Unit Didattica 4
idem
Unit Didattica 5
idem
Unit Didattica 6
idem
Unit Didattica 7
idem
Unit Didattica 8
idem
Sezioni di riferimento grammaticale, lessicale
Materiali integrativo on line
Ci pare quindi che sia possibile affermare che non si tratta di questioni nominalistiche che interessano solo i teorici delleducazione linguistica, ma che al contrario sono
riflessioni che poi portano alla (ri)strutturazione di materiali didattici, quelli su cui
lavorano docenti e studenti. *
*Questo saggio riprende in parte la sezione centrale di una lezione di formazione tenuta al Centro
Linguistico di Napoli Federico II, in corso di stampa tra i materiali del corso stesso.
CATALOGO 2013
RISORSE PER INSEGNANTI
Collana
BIBlIoteCA ItAlIAnA
dI glottodIdAttICA
Diretta da Antony Mollica
La collana Biblioteca Italiana di Glottodidattica, diretta da Anthony Mollica, presenta lavori che introducono linsegnante nel variegato mondo
della glottodidattica contemporanea. Si tratta di opere che affrontano le
tematiche pi attuali della disciplina, sempre con un occhio di riguardo
sulla formazione iniziale e permanente del docente di lingue. Un docente
di lingue che attraverso la lettura di questi testi trova irrinunciabili spunti di
riflessione finalizzati allarricchimento della sua preparazione teorica e, allo
stesso tempo, numerosi stimoli e idee per migliorare la pratica dellinsegnamento. Il tutto allinsegna di una imprescindibile continuit tra teoria e
pratica, caratteristica di tutta la collana.
eduCAzIone BIlIngue
A cura di Paolo E. Balboni
Il volume raccoglie nella prima parte una serie di interventi che delineano la cornice concettuale delleducazione bilingue, la seconda parte offre
analisi critiche di alcune situazioni bilingui in contesto europeo. Il primo saggio di Marcel Danesi introduce il tema, il secondo di Jimm Cummins
presenta le ricerche e le teorie contemporanee sulleducazione bilingue. Seguono due saggi di psicolinguistica: Renzo Titone affronta il problema dellet dellacquisizione di una seconda lingua, Remo Job indaga il tema secondo una prospettiva funzionale. Infine Cosimo Scaglioso
delinea le coordinate pedagogico-atropologiche delleducazione bilingue.
ISBN: 978-88-7715-372-2
PAGINE: 128
FORMATO: cm 17x24
dIzIonArIo dI glottodIdAttICA
Paolo E. Balboni
La glottodidattica in Italia una scienza relativamente recente e non ha ancora elaborato una terminologia sempre accettata in maniera univoca. La notevole eterogeneit terminologica che si ritrova nelle opere di studiosi italiani con retroterra scientifici e culturali differenti tra loro crea
spesso incomprensioni sul piano scientifico e rende pi complicato laccesso del non-specialista ad opere di per s gi complesse. Il Dizionario
un contributo finalizzato a costruire una piattaforma terminologica condivisa dai glottodidatti italiani.
ISBN: 978-88-7715-338-8
PAGINE: 136
FORMATO: cm 17x24
Questo volume presenta il progetto, i percorsi e i risultati di una sperimentazione svolta in alcune delle scuole della Federazione Provinciale delle
Scuole Materne del Trentino. I materiali didattici presentati riguardano linglese e il tedesco, ma le loro indicazioni sono facilmente applicabili
ad altre lingue. Le riflessioni sullorganizzazione della scuola che ospita anche una lingua straniera possono essere utili in Italia come in Brasile,
Canada o Australia. I materiali usati per valutare i risultati sono applicabili, senza alcuna modifica, a tutte le lingue.
ISBN: 978-88-557-545-0
PAGINE: 136
FORMATO: cm 17x24
Il testo si rivolge sia agli insegnanti di lingue straniere sia ai docenti di altre discipline. Obiettivo quello di riflettere sulluso veicolare della
lingua straniera per insegnare discipline non linguistiche. Ai docenti viene data una panoramica teorica e pratica dellapprendimento integrato
in particolare a livello di scuola superiore, tutte le riflessioni di questo volume sono applicabili anche allinsegnamento universitario e alla formazione in aziende con uno staff multinazionale. Nella parte conclusiva sono presenti vari esempi di unit didattiche C.L.I.L.
ISBN: 978-88-575-682-2
PAGINE: 184
FORMATO: cm 17x24
Rivista In.it
In
.IT
lA frontIerA presente
Internet nella didattica dellitaliano
Marco Mezzadri
Questo testo offre da un lato spiegazioni e strumenti pratici per lutilizzo di Internet e della telematica nellapprendimento dellitaliano come
lingua straniera, dallaltro propone una riflessione teorica per dimostrare che Internet pu fornire alla didattica della lingua non solo informazioni e occasioni di comunicazione, ma unopportunit di mettere in pratica una serie di presupposti glottodidattici fondamentali, risultato delle
ricerche di questi ultimi decenni.
ISBN: 978-88-7715-515-3
PAGINE: 144
FORMATO: cm 17x24
Il presente testo intende fornire strumenti pratici accompagnati da riflessioni teoriche per affrontare in maniera consapevole e autonoma la
professione del docente. Il volume pu essere impiegato sia per lautoapprendimento e lautoformazione, sia in corsi di metodologia. suddiviso
in percorsi che toccano le aree pi rilevanti della pratica dellinsegnamento. Tutti i percorsi sono caratterizzati da momenti di coinvolgimento e
di interazione con il lettore perch, come insegniamo ai nostri studenti, si impara facendo.
ISBN: 978-88-557-650-1
PAGINE: 400
FORMATO: cm 17x24
Rivista In.it
Il Quadro comune europeo a disposizione della classe cerca di calare il documento europeo nella realt della classe, offrendo uno strumento
pratico e allo stesso tempo di approfondimento teorico a chi opera nel settore dellinsegnamento delle lingue. La seconda parte del libro
dedicata a una riflessione sul profilo del docente di lingue nellera del Quadro, visto in cammino verso leccellenza.
ISBN: 978-88-557-709-6
PAGINE: 224
FORMATO: cm 17x24
Lapprendimento delle lingue oggi non si sviluppa pi prevalentemente allinterno di percorsi formali, ma investe una miriade di situazioni
quotidiane e fasi successive della vita di una persona. necessario, allora, adottare un atteggiamento innovativo che parta dallidea che
apprendere-insegnare le lingue sia un obiettivo ineludibile da affrontare allinterno di un sistema coerente e trasparente, nonch efficiente, in
altre parole: di qualit. possibile immaginare un sistema di questo tipo? la domanda che si pone questo libro dove sono ospitati, oltre a
una riflessione teorica, alcuni capitoli di carattere pratico.
ISBN: 978-88-557-834-5
PAGINE: 144
FORMATO: cm 17x24
Le tecnologie multimediali stanno cambiando profondamente il mondo delleducazione e della formazione linguistica e rappresentano unimportante risorsa per studenti e docenti. Questo volume offre una panoramica dei cambiamenti generati nella didattica dallintroduzione dei nuovi
media, analizza alcuni prodotti multimediali e propone unanalisi dettagliata delle-learning e delle sue integrazioni con i metodi tradizionali.
ISBN: 978-88-557-0062-7
PAGINE: 204
FORMATO: cm 17x24
19/09/1
In
.IT
Il feedback qualitativo:
uno strumento per migliorare In.IT
insegnamento e apprendimento
Alberta Novello
I dati raccolti da osservazioni e valutazioni di classe possono essere considerati una
fonte importante di informazioni sulle fasi di acquisizione degli studenti e sugli interventi da attuare nella didattica di classe.
Le analisi delle performance sono spesso, per, ridotte a giudizi o punteggi che poco
comunicano sui progressi o sulle difficolt del discente e che non indirizzano il docente
verso le attivit pi efficaci da proporre.
Se entriamo nellottica di un percorso che voglia essere effettivamente formativo e che
intenda avvalersi di validi mezzi per potenziare insegnamento e apprendimento, luso
del feedback qualitativo si rivela fondamentale.
La natura del feedback deve essere, perci, pensata per essere compresa sia dagli
studenti, in modo che possano capire lo stato del proprio apprendimento, sia dagli
insegnanti, onde ricavare le informazioni effettivamente utili per la programmazione,
sia dai genitori, al fine di essere partecipi delle decisioni di classe. Per questi motivi il
feedback deve essere sufficientemente dettagliato, ma allo stesso tempo non dispersivo per non rischiare di focalizzare lattenzione su aspetti che al momento non sono
prioritari.
La decisione sulla tipologia di feedback da adottare deve essere, quindi, il punto di
partenza per linsegnante nel momento in cui stabilisce di valutare od osservare i
propri studenti, in quanto tale decisione influenzer tutte le scelte relative alla pianificazione dellatto valutativo.
Come suggerito da Dickins (1992), infatti, il primo punto su cui necessario riflettere
quello riguardante la natura del feedback che pu essere ottenuto dalla valutazione.
Linsegnante, innanzitutto, si deve chiedere quale tipo di feedback necessiti, se un
feedback di tipo qualitativo o quantitativo.
Nella pratica valutativa quotidiana possiamo trovare momenti in cui entrambi i feedback possono essere utilizzati, la scelta di una tipologia non esclude laltra. E da
notare, tuttavia, che si usa spesso riportare i risultati di una prova attraverso dei punteggi, i quali sono per di scarsa utilit allinsegnante, in quanto la registrazione quantitativa delle performance non informa su che cosa lapprendente in grado di fare.
Uno studente che, ad esempio, ottiene continuamente un punteggio che sta appena
sotto o appena sopra la sufficienza con un feedback che rivela solamente il punteggio
conseguito, non ricava, e tantomeno linsegnante, alcun suggerimento su che cosa
debba fare per migliorare la sua prestazione. Egli, inoltre, non riceve alcuna spiegazione sul metodo di assegnazione del giudizio, restando ignaro su ci che era buono,
sufficiente o non sufficiente nella propria prova.
Una valutazione di tipo qualitativo risulta essere, invece, pi significativa e utile: lo
studente pu comprendere quale abilit o competenza necessiti di un rinforzo e linsegnante ottiene informazioni (anche di tipo diagnostico) sulla performance analizzata.
Rivista In.it
In
.IT
10
Rivista In.it
Punteggio
1 2 3 4 5
Produzione
1 2 3 4 5
Competenza
pragmatica
Competenza
sociolinguistica
Note finali
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
Note
velocit:
pronuncia:
lessico:
strutture:
lessico:
grammatica:
pronuncia:
strategie:
velocit:
coerenza:
ironia:
turni di parola:
linguaggi non verbali:
Con una griglia di questo tipo linsegnante alla fine dellosservazione/ascolto dello
studente non posseder solamente un voto, ma una serie di informazioni fondamentali
per supportare lo studente nel suo apprendimento.
Come esempio di quanto affermato proponiamo di seguito la stessa griglia compilata
durante losservazione di uno studente di lingua inglese del secondo anno della scuola
secondaria di secondo grado:
Comprensione
Produzione
Competenza
pragmatica
Competenza
sociolinguistica
Note finali
Punteggio
4
Note
velocit: elemento di difficolt. chiede di ripetere pi
lentamente
pronuncia: qualche difficolt
lessico: comprende quasi tutto il lessico, deduce il significato
del nuovo lessico dal contesto
strutture: nessuna difficolt
3
lessico: utilizza solo il lessico conosciuto da tempo, scarso
uso del nuovo lessico
grammatica: abbastanza bene, sbaglia spesso la terza persona
singolare, probabilmente per cercare di essere veloce
pronuncia: qualche difficolt
strategie: buon uso di strategie per il lessico non conosciuto
velocit: sufficiente, non fa troppe pause
3
coerenza: sufficientemente coerente
ironia: buona comprensione
4
turni di parola: adeguati al livello, riesce a sostenere la
conversazione
linguaggi non verbali: forte influenza della gestualit
italiana
Lo studente pi che sufficiente nella conversazione; lavorare su: pronuncia,
comprensione orale, reimpiego del lessico, linguaggi non verbali
Considerazioni dellinsegnante
In
.IT
11
Rivista In.it
In
.IT
12
Rivista In.it
In
Bibliografia essenziale
CATALOGO 2013
B
alboni P
. E., 2002, Le sfide di Babele,Torino, Utet libreria.
CORSI
RAGAZZI
B
alboni
P
E.,Rete
2006, The epistemological nature of language teaching methodology, PeRagazzi. in
A1/B1
6-8-9
.IT
PAG.
rugia, Guerra.
Barrs M., Ellis H., Hester H, Thomas A., 1988, The Primary Language Record: Handbook
for Teachers, London, Centre for Language in Primary Education.
Cameron L., 2001, Teaching Languages to young learners, Cambridge, Cambridge LP.
Dickins, P. R., 1992, Evaluation, Oxford, Blackwell.
Corso
multimediale
per stranieri
Gipps
C., 1994,
Beyond ditaliano
Testing, Brighton,
Falmer.
Marco Mezzadri
- Paolo
Balboni
Mezzadri
M., 2002,
LaE.correzione
degli errori, in In.IT , 3, n.1.
Novello A.,
2009, Valutare
CATALOGO
2013 una lingua straniera: le certificazioni europee, Venezia,
Cafoscarina.
Sono passati
anni dal lancio del manuale Rete! Junior.
CORSIalcuni
RAGAZZI
CATALOGO
2013
Gli anni
trascorsi
stati ricchi dile
ricerche
ed esperienze
che
Ragazzi
Rete
Novello
A.,
2011,insono
Valutare
lingue
straniere
A1/B1 in ambito formativo.
PAG. Le
6-8-9 abilit orali
hannoCORSI
portatoRAGAZZI
a sentire la necessit di modicare profondamente
come
esempio,
in
Scuola
e
Lingue
Moderne,
nn.
1-3.
Ragazzi
in Retela struttura di Ragazzi in Rete nuova,
il testo.
In particolare
A1/B1
PAG. 6-8-9
Porcelli
Educazione
e valutazione,
Torino, Utet libreria.
fruttoG.,
delle1992,
riessioni
degli autori e dellinguistica
contributo di insegnanti
e
RAGAZZI IN RETE
RAGAZZI IN RETE
RAGAZZI
IN RETE
Marco Mezzadri - Paolo E. Balboni
13
Rivista In.it
A2
- CD audio
- libro dello studente
- materiali
sul sitoinoltre
web: www.guerraedizioni.com/ragazziinrete
volume
contiene
in
appendice:
- una Guida
per linsegnante
(disponibile
anche online)
Ogni volume contiene 8 Percorsi composti da 3 Unit di apprendi- CD
audio
- una sintesi-grammaticale
mento
chiamate
Lezioni,
una
sezione
di civilt, un progetto, un
materiali sul sito web: www.guerraedizioni.com/ragazziinrete
test di autovalutazione
e una sezione di revisione e ampliamento.
- una sezionegiochi
di contiene
ruolo 8 Percorsi
Ogni volume
composti da 3 Unit di apprendifonologia
Ognichiamate
volume contiene
in appendice:
Lezioni,inoltre
una sezione
di civilt, un progetto, un
- una sezione
dimento
autovalutazione
e una sezione di revisione e ampliamento.
-test
unadisintesi
grammaticale
- il glossario dei
termini
usati
- una sezione giochi di ruolo
Ogni
CORSI RAGAZZI
CORSI RAGAZZI
32
Ogni
A2
A2
B1
B1
B1
www.guerraedizioni.com/ragazziinrete
www.guerraedizioni.com/ragazziinrete
www.guerraedizioni.com/ragazziinrete
SCHEDATECNICA
SCHEDATECNICA
32
Corso
multimediale
Ragazzi in Rete
si presenta
cos: ditaliano per stranieri
passatisecondo
dal lancio
manualeComune
Rete! Junior.
Mezzadri
-alcuni
Paoloanni
E.i Balboni
SuddivisoMarco
in 3Sono
volumi
livelli
del del
Quadro
anni trascorsi sono stati ricchi di ricerche ed esperienze che
Europeo: A1, Gli
A2,
B1
hanno portato a sentire la necessit di modicare profondamente
Sono passati alcuni anni dal lancio del manuale Rete! Junior.
ildispone
testo. In particolare
la struttura di Ragazzi in Rete nuova,
Ogni volume
di: sono stati
Glifrutto
anni delle
trascorsi
ed esperienze
che e
riessioni
degliricchi
autoridie ricerche
del contributo
di insegnanti
hanno
portato
a sentire di
la corsi
necessit
di modi
care profondamente
studenti,
coordinatori
e direttori
didattici
che hanno voluto
- libro dello studente
il testo.
In
particolare
la
struttura
di
Ragazzi
in
Rete
nuova,
contribuire allaggiornamento e al miglioramento del manuale.
- una Guida perfrutto
linsegnante
anche
online)
delle riessioni(disponibile
degli autori e del
contributo
di insegnanti e
studenti,in coordinatori
di corsi
e direttori didattici che hanno voluto
Rete si presenta
cos:
- CD audio Ragazzi
contribuire
allaggiornamento
e
al
miglioramento
del
manuale.
Suddiviso
3 volumi secondo i livelli del Quadro Comune
- materiali sul sito
web:inwww.guerraedizioni.com/ragazziinrete
Europeo:
A2, B1 cos:
Ragazzi
in ReteA1,
si presenta
Ogni volume
Percorsi
contiene
Ogni volume8dispone
di: composti da 3 Unit di apprendi Suddiviso in 3 volumi secondo i livelli del Quadro Comune
mento chiamate
Lezioni,
-Europeo:
libro dello
studente
A1,
A2, B1 una sezione di civilt, un progetto, un
- una Guida per linsegnante
(disponibile
anche online)
Ogni volume dispone
test di autovalutazione
e unadi: sezione
di revisione
e ampliamento.
SCHEDATECNICA
CORSI RAGAZZI
RAGAZZI IN RETE - A1
Libro studente
ISBN: 978-88-557-0409-0
PAGINE: IN
216RETE - A1
RAGAZZI
FORMATO: cm 21x28,5
Libro studente
978-88-557-0409-0
Guida
insegnante
RAGAZZI IN ISBN:
RETE
- A1
PAGINE:
ISBN:216
978-88-557-0435-9
PAGINE:cm
64 21x28,5
Libro studenteFORMATO:
FORMATO: cm 21x28,5
ISBN: 978-88-557-0409-0
Guida insegnante
CD978-88-557-0435-9
audio
PAGINE: 216 ISBN:
PAGINE:
ISBN:64
978-88-557-0441-0
FORMATO: cm 21x28,5
FORMATO:
cm221x28,5
NUMERO:
CD audio
Guida insegnante
ISBN: 978-88-557-0441-0
ISBN: 978-88-557-0435-9
NUMERO: 2
PAGINE: 64
FORMATO: cm 21x28,5
1 corsi RAGAZZI.indd 32
A1
A1
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RAGAZZI IN RETE - A2
Libro studente
ISBN: 978-88-557-0424-3
PAGINE: IN
224RETE - A2
RAGAZZI
A2
FORMATO: cm 21x28,5
Libro studente
ISBN:
978-88-557-0424-3
Guida
insegnante IN RETE - A2
RAGAZZI
PAGINE:
ISBN:224
978-88-557-0442-7
FORMATO:
cm
21x28,5
PAGINE:
72studente
Libro
FORMATO: cm 21x28,5
ISBN:
978-88-557-0424-3
Guida insegnante
ISBN:
CD978-88-557-0442-7
audio
PAGINE:
224
PAGINE:
ISBN:72
978-88-557-0443-4
FORMATO:
cm 21x28,5
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cm221x28,5
NUMERO:
CD audio
Guida insegnante
ISBN: 978-88-557-0443-4
ISBN:
NUMERO:
2 978-88-557-0442-7
PAGINE: 72
FORMATO: cm 21x28,5
A2
RAGAZZI IN RETE - B1
B1
(in preparazione)
Libro studente
ISBN: 978-88-557-0446-5
RAGAZZI
IN RETE - B1
PAGINE: 218
(in preparazione)
FORMATO: cm 21x28,5
Libro studente
A2ISBN:
978-88-557-0446-5
Guida
insegnante
PAGINE:
ISBN:218
978-88-557-0444-1
FORMATO:
PAGINE:cm
64 21x28,5
FORMATO: cm 21x28,5
Guida insegnante
ISBN:
CD978-88-557-0444-1
audio
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ISBN:64
978-88-557-0445-8
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cm221x28,5
NUMERO:
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NUMERO: 2
B1
RAGAZZI IN RETE - B1
B1
(in preparazione)
Libro studente
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PAGINE: 64
FORMATO: cm 21x28,5
18/09/13
10:30
In
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Rivista In.it
una cultura deve essere studiata sulla base dei significati e dei valori che le sono
propri, a dimostrazione ulteriore del legame indissolubile tra lingua e cultura che si
riflette nella costruzione dellidentit linguistica di un popolo.
In che modo le espressioni idiomatiche affondano le loro radici nella cultura di un popolo? Lorigine dei loro significati pu essere legata ad avvenimenti o a personaggi storici, a usanze tipiche della tradizione. In origine, infatti, i modi di dire possedevano un
significato reale, concreto e letterale. Successivamente, per, per estensione metonimica essi sono passati a rappresentare situazioni pi astratte e generiche, acquisendo
nuovi significati simbolici, metaforici e figurati. A questo proposito, Pichiassi e Zaganelli (2003: 82) affermano che il significato di un modo di dire si basa spesso su analogie, su immagini fantasiose, frutto di metafore e corrispondenze che si perdono nella
storia delle singole espressioni. Per riprendere lesempio sopraccitato, il modo di dire
fare i portoghesi ha unorigine storica e rimanda ad un evento realmente accaduto
a Roma, nel XVIII secolo. Lambasciatore portoghese dello Stato Pontificio invit i suoi
connazionali risiedenti a Roma ad uno spettacolo presso il Teatro Argentina. Levento
era gratuito per i portoghesi e faceva fede la dichiarazione della propria nazionalit,
ma non lo era per i romani, i quali, tuttavia, cercarono di fingersi portoghesi per godere
anchessi dello stesso privilegio, e da qui lorigine del modo di dire.
In conclusione di questo nostro contributo, quindi, vogliamo riprendere gli elementi
che sostengono la complessit e, nello stesso tempo, limportanza dellinsegnamento
dei modi di dire. Da un punto di vista strettamente linguistico, il raggiungimento
degli aspetti formali del linguaggio avviene con relativa facilit, mentre afferrare le
sfumature e le implicazioni di un codice espressivo pi elaborato, che si stacca dalla
realt percettiva, richiede lattivazione di molteplici funzioni legate a fattori quali le capacit cognitive, le conoscenze acquisite tramite contesti educativi e sociali e il livello
linguistico raggiunto (Rolla, Sciutto, 2013: 9). La competenza comunicativa risiede
quindi anche nella capacit di comprendere e attuare il trasferimento dal significato
letterale a quello figurato di unespressione idiomatica a partire dal riconoscimento
della relazione analogica che intercorre tra i due.
Dal punto di vista linguistico-culturale, i modi di dire permeano diverse aree tematiche
(come la religione, la mitologia, la storia ecc.) e molto spesso veicolano valori e rivelano schemi di pensiero culturalmente determinati: se lobiettivo di una competenza
comunicativa interculturale (cfr. Balboni, Caon, cds) anche quello di comprendere il
legame delle espressioni linguistiche odierne con la storia linguistica e culturale di
una nazione, allora fondamentale non solo conoscere il senso figurato delle espressioni ma anche la loro origine ed evoluzione nel tempo.
Esplicitati i problemi, quali sono le soluzioni teoriche e pratiche tentate finora?
A livello teorico, in un discorso generale e non esclusivamente tarato sullitaliano,
ricordiamo, ad esempio, Comunicare in lingua straniera. Il lessico di Porcelli (2004),
il quale definisce le coordinate glottodidattiche del Lexical Approach considerando
limportanza della conoscenza delle espressioni idiomatiche e dei riferimenti culturali
ad esse sottese per il raggiungimento della competenza comunicativa. Nello specifico
dellitaliano, alcuni contributi teorici si dedicano esclusivamente allo studio dei modi
di dire, focalizzandosi sugli aspetti pragmatici e sulle conseguenze glottodidattiche
della loro conoscenza. Citiamo, tra i vari:
- Berruto G., 2011, Che cosa vuol dire sapere una lingua? Dai fonemi alle espressioni idiomatiche in Bernini G. et al. (a cura di), Competenze e formazione linguistiche. In memoria di Monica Berretta, Perugia, Guerra;
- Casadei F., 1995a, Per una definizione di espressione idiomatica e una tipologia
dellidiomatico in italiano in Lingua e stile, n. 2;
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Rivista In.it
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Rivista In.it
Consegna
Abbina le fotografie dei modi di dire italiani con gli animali alle loro definizioni.
A.
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B.
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Rivista In.it
C.
D.
1. Sputare il rospo 2. Non sapere che pesci prendere 3. In bocca al lupo 4. Prendere
un granchio
A. ______ ; B. _______ ; C. _______ ; D. _______ .
Collega con delle frecce i modi di dire alle definizioni corrispondenti.
Sputare il rospo
In bocca al lupo
Fare un errore
Prendere un granchio
Confessare qualcosa
In
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Esistono dei modi di dire con lo stesso significato nella tua lingua materna? Se s, scrivili e prova a tradurli in italiano.
Modi di dire IN ITALIANO
Sputare il rospo
In bocca al lupo
Prendere un granchio
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Rivista In.it
Descrizione dellattivit 1
Si chiede agli studenti di osservare la tabella in cui sono riportati tre modi di dire
con i colori sugli italiani, di completarli a partire dai colori della bandiera italiana e di
provare ad indovinare il loro significato con laiuto del dizionario. Successivamente,
si chiede agli studenti di completare il cruciverba su nuovi modi di dire con i colori, a
partire da una lista di colori in ordine sparso che si trova in fondo allesercizio. Infine
si chiede loro di pensare alla propria lingua materna e di scrivere i modi di dire con i
colori che conoscono, provando a tradurli in italiano.
Consegna
Osserva la tabella, pensa ai colori della bandiera italiana e completa i tre modi di dire
sugli italiani.
Noi italiani: siamo al
Passiamo le notti in
(1 colore
della bandiera italiana)
(2 colore
della bandiera italiana)
(3 colore
della bandiera italiana)
Secondo te, che cosa significano questi tre modi di dire? Aiutati con il dizionario.
Completa il cruciverba dei colori. Leggi le frasi, scegli il colore che ti sembra corretto
dalla lista dei colori in ordine sparso che trovi in fondo allesercizio e scrivilo nel cruciverba.
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19
Orizzontali
Verticali
Rivista In.it
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20
p Mostrare le
parole
p Il telefono d
alla testa
p Misurare le
parole
p Arrabbiarsi al
telefono
p Allungare le
parole
p Dare un colpo
di telefono
p Cadere dalle
nuvole
p Bersi un
bicchiere
dacqua
Rivista In.it
p Guardare le
nuvole
p Andare sulle
nuvole
p Perdersi in un
bicchiere dacqua
p Cadere in un
bicchiere
dacqua
Qual il significato dei quattro modi di dire? Per aiutarti, usa il dizionario.
Descrizione dellattivit 2
Si mostrano agli studenti due fotografie rappresentanti due diversi modi di dire italiani
e, dato il modo di dire, si chiede loro di osservare lespressione del viso e di ricavare da
essa il significato del modo di dire. Successivamente, si propongono agli studenti tre
nuovi modi di dire e, a coppie, si chiede loro di sceglierne uno, di trovare il significato
e di rappresentarlo in una foto, dando importanza allespressivit.
Consegna
Guarda questa foto: rappresenta il modo di dire camminare a tre metri da terra. Per
aiutarti, osserva lespressione del viso. Secondo te, che cosa significa?
In
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Rivista In.it
In
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Consegna
Leggi questi due brevissimi passaggi tratti dal libro Lessico famigliare di Natalia Ginzburg e sottolinea il modo di dire che compare in entrambi.
Di lui, mio padre () diceva () che dava poco spago. () Gino, infatti, dava poco
spago, perch leggeva sempre; e quando gli si parlava, rispondeva a monosillabi, senza alzare la testa dal libro. (2012: 52)
A me, mia madre, non raccontava niente, perch le sembravo piccola; e poi perch
diceva che io le davo poco spago. () Non d spago! Non parla! diceva mia madre
di me. (2012: 81)
Insieme al tuo compagno, indovinate il significato del modo di dire e inventate un testo in cui lo utilizzate.
Descrizione dellattivit 2
Si chiede agli studenti di osservare la foto in cui rappresentato il modo di dire avere
le mani bucate e di provare ad indovinarlo. Poi si chiede loro di leggere il breve passaggio tratto dal libro Lessico famigliare di Natalia Ginzburg, di sottolineare il modo di
dire (lo stesso della fotografia) e di provare ad indovinare il suo significato.
22
Consegna
Osserva la foto e rispondi: secondo te, qual il modo di dire rappresentato in questa
fotografia?
____________________________________________________________________________ .
Rivista In.it
Descrizione dellattivit 3
Si chiede agli studenti di leggere un breve passaggio tratto dal saggio Lumorismo di
Luigi Pirandello (nelledizione, da noi consultata, del 1995) sul tema della maschera e
successivamente si presenta una fotografia in cui rappresentato il modo di dire togliersi la maschera. Si chiede agli studenti di scrivere lazione rappresentata e, dopo
averli informati che corrisponde anche a un modo di dire, si chiede loro di provare ad
indovinare il suo significato a partire dal testo appena letto.
Consegna
Leggi il breve passaggio tratto da Lumorismo di Luigi Pirandello, poi osserva la fotografia e rispondi alle domande.
In
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Rivista In.it
In
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Consegna
Osserva le fotografie e scrivi sotto ad ognuna i modi di dire corrispondenti che trovi in
ordine sparso nella lista in fondo allesercizio, come nellesempio.
___________________
___________________
___________________
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Rivista In.it
Darsi la zappa sui piedi; Avere le mani legate; Avere le fette di prosciutto davanti agli
occhi; Avere le mani bucate; Tenere due piedi in una scarpa; Avere la testa tra le nuvole; Avere il pollice verde; Avere la testa nel pallone; Toccare il cielo con un dito.
Indica se i seguenti significati dei modi di dire sono veri (V) o falsi (F).
Darsi la zappa sui piedi:
1. Farsi del male da soli
2. Ricevere del male da qualcuno
3. Essere deboli
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
V F
Riferimenti bibliografici
Aprile G., 2008, Italiano per modo di dire, Firenze, Alma.
Balboni P.E., Caon F., cds, La comunicazione interculturale, Venezia, Marsilio.
Berruto G., 2011, Che cosa vuol dire sapere una lingua? Dai fonemi alle espressioni
idiomatiche in Bernini G. et al. (a cura di), Competenze e formazione linguistiche.
In memoria di Monica Berretta, Perugia, Guerra.
Caon F., 2010, Parole in viaggio, Perugia, Guerra.
* Le foto sono dellautrice.
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Rivista In.it
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Caon F., 2011, Litaliano parla Mogol. Imparare litaliano attraverso i testi delle sue canzoni, Perugia, Guerra.
Casadei F., 1995a, Per una definizione di espressione idiomatica e una tipologia dellidiomatico in italiano in Lingua e stile, n. 2.
Casadei F., 1995b, Flessibilit lessico-sintattica e produttivit semantica delle espressioni idiomatiche in Casadei F. et al. (a cura di), Litaliano che parliamo, Rimini,
Fara.
Casadei F., 1996, Metafore ed espressioni idiomatiche. Uno studio semantico sullitaliano, Roma, Bulzoni.
Freddi G., 1994, Glottodidattica. Fondamenti, metodi e tecniche, Torino, Utet Libreria.
Giddens A., 2000, Il mondo che cambia. Come la globalizzazione ridisegna la nostra vita,
Bologna, Il Mulino.
Lucatorto A., 2008, La comprensione del lessico idiomatico: aspetti psicolinguistici,
neurologici e implicazioni glottodidattiche in Giudice T., Carlucci S. (a cura di), Comprensione e malinteso. Lingua e scrittura tra babele e pentecoste, Bari, Laterza.
Pichiassi M., Zaganelli G., 2003, Contesti italiani. Viaggio nellitaliano contemporaneo
attraverso i testi. Materiali per la didattica dellitaliano L2, Perugia, Guerra.
Porcelli G., 2004, Comunicare in lingua straniera. Il lessico, Torino, Utet Libreria.
Rolla R., Sciutto C., 2013, Capire le metafore e i modi di dire. Attivit di recupero del
linguaggio pragmatico, Trento, Centro Studi Erickson.
Vietri S., 1990, La sintassi delle frasi idiomatiche in Studi italiani di linguistica teorica e applicata, n. 1.
Zamora P. et al. (a cura di), 2006, Hai voluto la bicicletta Esercizi su fraseologia e segnali discorsivi per studenti di italiano LS/L2, Perugia, Guerra.
Rivista In.it
ISBN: 978-88-557-0059-7
PAGINE: 168
FORMATO: 20X27
LIVELLO: elem./interm. A2/B2
PREZZO: 16,50
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J. H. Hulstijn
Linsegnamento delle lingue straniere in Olanda ha raggiunto standard elevati. Nonostante ci, si pu fare ancora di meglio. Qui a seguire esporr tre questioni che possono
rivestire un certo interesse per i docenti e i progettisti di corsi.
Mettete nelle condizioni di riuscire
Imparare una lingua costa tempo e fatica. Ad ogni studente pu capitare, di tanto in
tanto, di perdersi danimo. Per questo motivo, ogni corso deve essere strutturato in
modo tale da porre chi lo segue nelle condizioni di riuscire. Ci che di certo non motiva essere corretti sugli errori di forma quando si ancora principianti. Con questa
tipologia di apprendente, pertanto, per quanto riguarda la correttezza nella produzione
orale, bisogna prefiggersi obiettivi realizzabili. Inoltre, necessario avere un programma strutturato: ogni capitolo non pu far compiere un passo in avanti molto pi grande
del precedente. Questo vale non solo per il lessico e la grammatica ma anche per la
velocit e la chiarezza deloquio dei testi da ascoltare. Il metodo del gettalo a mare,
tanto poi imparer a nuotare non mai stato tanto efficace per nessuno. Un corso
strutturato in modo graduato, che proceda a piccoli passi, giustificato non solo da
ragioni di ordine linguistico, psicolinguistico e di psicologia della didattica, ma anche
perch ci assicura maggiori possibilit di riuscita.
Proponete anche testi orali e scritti privi di parole o strutture nuove
fuor di dubbio che ogni capitolo debba contenere testi, scritti e orali, di difficolt
leggermente superiore a quelli presentati nel capitolo precedente. Tuttavia, dovrebbero esserci anche brani che, quanto a lessico e grammatica, siano del tutto privi
di nuovi elementi. Testi di questo tipo sono importanti per permettere lelaborazione
automatica delle parole e delle strutture precedentemente incontrate. Essere in grado
di comprendere ci che viene detto o scritto significa essere in grado di elaborare
le parole e le strutture in un modo pressoch automatico. In questo modo, quindi,
lapprendente deve concentrare la propria attenzione solo sul contenuto (come accade
con la propria madrelingua). soprattutto il caso della comprensione orale, dove il
parlante a determinare il ritmo delle frasi costringendo lascoltatore a stargli dietro.
Ma anche nella lettura questione di velocit. Quando si legge lentamente, parola
per parola (ad esempio, un articolo di giornale), facile, una volta giunti alla fine, non
titolo originale: Drie suggesties voor ng beter vreemde-talenonderwijs.
Tratto da: rivista della casa editrice Het Spectrum. Traduzione di Agata Claudia Privitera. Supervisione di Roberto Dagnino.
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ricordarsi pi quanto letto allinizio. Inoltre, i testi orali e scritti che giocano un ruolo
chiave per la fissazione delle parole nella memoria sono di regola quelli privi di termini
nuovi. Unantica regola empirica dice che il miglior metodo per imparare una parola
nuova incontrarla sette volte sempre in un contesto diverso (entro un periodo di
tempo limitato).
Lautomatizzazione della comprensione orale e scritta un fattore, a mio avviso, non
debitamente considerato in tanti corsi. Ascoltare molto la radio, vedere la TV, leggere
libri, giornali e riviste sono attivit di certo utili e da consigliare, tuttavia lofferta linguistica di tali media contiene anche parole non note, che finiscono ogni volta per inceppare
il processo di lettura e di comprensione. Sia principianti che avanzati hanno pertanto
bisogno di testi orali e scritti aventi una quantit minima, se non nulla, di parole e strutture nuove. E non neanche sufficiente far ascoltare il testo soltanto una volta. La prima
volta il brano pu essere ascoltato (senza la versione stampata) con lobiettivo di capirne
il contenuto. Poi, il testo pu essere ascoltato pi volte (a questo punto con la versione
scritta accanto) con lobiettivo di estrapolare ogni parola dal flusso di suoni.
Molti docenti trovano che questo sistema pretenda troppo dagli studenti. Ma cos non
. Se un parlante di madrelingua olandese dice ad un altro olandese daweeknie,
questultimo perfettamente in grado di capire lespressione per intero e senza il minimo sforzo o, a richiesta, di scandirla parola per parola: dat weet ik niet (non lo so,
ndt). Lapprendente L2 deve afferrare tali semplici espressioni di uso comune con la
stessa scioltezza di un madrelingua. Per questo motivo, si rivela necessario esporre
ripetutamente gli studenti allascolto di testi orali, fornendo poi loro la versione scritta
(per ulteriori suggerimenti, si veda la bibliografia alla fine).
Grammatica: insegnate le forme in contesto, piuttosto che regole e paradigmi
Sarebbe meraviglioso se dopo ladolescenza si riuscisse ad apprendere una lingua
straniera con la medesima facilit con cui si riusciva a farlo prima di quel periodo,
senza linsegnamento guidato della grammatica. Purtroppo, per, un metodo pienamente naturale non realizzabile quasi per nessuno. Comporterebbe, ad esempio,
abitare per almeno un anno presso una famiglia nel paese di cui si intende imparare la
lingua. La grammatica conserva, pertanto, un posto di rilievo nellinsegnamento delle
lingue straniere. Nonostante ci, non stato ancora detto tutto.
Soltanto una parte dei fenomeni formali che gli studenti devono far propri pu essere
descritta da regole applicabili universalmente. solo in questi casi che le regole si
rivelano utili. In morfologia, invece, ci si imbatte raramente in regole che non hanno
eccezioni. La maggior parte delle volte, infatti, bisogna imparare parola per parola
quelle che sono le irregolarit nella flessione e le possibilit di combinazione e le
regole, in questo caso, non vengono granch in aiuto.
Si prenda, ad esempio, la classificazione dei verbi in francese: in questa lingua vi sono
classi di verbi regolari e poi una classe di verbi irregolari. Nulla da obiettare contro tali suddivisioni e mostrare cos che vi sono gruppi di verbi che devono essere
coniugati nella stessa maniera. Ma da studente, con queste informazioni, sei ancora
ad un nulla di fatto. Leffettivo carico didattico per lui consiste piuttosto nellimparare
come deve essere coniugato ogni verbo. E ci lo si impara, al meglio, incontrandone
le forme in pi contesti. Ancora un esempio. Sapere qual in olandese il plurale di un
sostantivo, o il passato di un verbo, o se un nome maschile, femminile o neutro, o
sapere se in tedesco il verbo fragen vuole laccusativo (Ich frage dich Ti domando,
ndt), sono tutti casi in cui la conoscenza delle regole grammaticali non di grande
aiuto.
In linguistica moderna molte vecchie barriere che separavano il lessico dalla grammatica sono crollate. Al contempo, ha acquisito sempre maggiore influenza lanalisi
statistica. Con laiuto di robusti programmi possibile stabilire quante volte, in quali
contesti e in quali situazioni comunicative si presentano determinate parole. Da queste
analisi emerso che il plurale di un nome non occorre sempre con la stessa frequenza
di un singolare, o non sempre negli stessi contesti. In un negozio di frutta e verdura,
ad esempio, gli articoli sono scritti al plurale, invece che al singolare. Linsegnamento
dei plurali regolari e irregolari pu quindi riuscire bene allinterno di un contesto di
questo genere: Die Nsse sind teuer; die pfel sind billig (Le noci sono costose, le mele
sono economiche, ndt). Tuttavia, se domandiamo a qualcuno se ha voglia di una mela
dovremmo piuttosto usare il singolare: Mchtest du eine Apfel? (Vorresti una mela?,
ndt). Si prendano ancora le forme del verbo sterben (morire, ndt). Le terze persone
sono pi frequenti delle seconde: quand che si dice du stirbst o du starbst (tu muori,
tu moristi, ndt)? Starben (morirono, ndt) per tipico di resoconti o relazioni: Die Patienten starben innerhalb von drei Monaten (I pazienti morirono nel giro di tre mesi,
ndt). Dal punto di vista dellinsegnamento delle lingue straniere questo significa che
lapprendimento per paradigmi (je prends, tu prends, il prend, nous prenons, vous
prenez, ils prennez; to take, took, taken; Apfel- pfel, Nuss-Nsse) assai meno utile
di quanto pensato sinora. Invece che esercitarsi sugli specchietti, gli studenti devono
esercitare le forme in modo orizzontale, siano esse di nomi, verbi ecc. (soprattutto
le forme che occorrono spesso vale a dire, non per forza tutte le forme). Se quindi
sempre vero che nellinsegnamento delle lingue straniere vi deve essere di certo attenzione per la correttezza grammaticale, anche vero che lesercitazione per paradigmi
verticali pu essere in gran parte sostituita dallesercitazione di forme particolari in
contesti adeguati.
Bibliografia
Hulstijn, J.H. (in pubblicazione).
Impliciete en expliciete taalverwerving. Bundel aangeboden aan Prof. B. Sciarone bij diens afscheid van de Technische Universiteit
Delft in 2004.
Hulstijn, J.H. (2004). Oefenen in woord-voor-woord verstaan als vorm van impliciet
leren. In B. Bossers (red.), Vakwerk! Achtergronden van de NT2-lespraktijk (pp.
43-50). Amsterdam:
Beroepsereniging NT2.
Hulstijn, J.H. (2003). Connectionist models of language processing and the development of multimedia software for listening comprehension. Computer Assisted
Language Learning. 16, 413-425.
In
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Rivista In.it
Italiano L2 in Italia
Un modello umanistico
per linclusione.
Parte I: sviluppo della
normativa per lintegrazione
degli immigrati adulti
30
Sebbene in ritardo rispetto ad altri paesi europei, anche lItalia si sta dotando di un suo
modello di inclusione per la gestione (brutta parola) del fenomeno immigrazione. Una
gestione che trattandosi di meccanismi estremamente complessi, multiformi, spesso
imprevedibili e in continuo mutamento poggia su una normativa in fieri che, lungi dal
mettere in discussione il lavoro del legislatore, va letta in tutte le sue potenzialit ma
anche in tutti i suoi limiti. Solo questo lavoro condotto con seriet, dentro un quadro
di riferimento ideale, ci permette di cogliere la costruzione di un sistema di inclusione
efficace ed organico, vieppi nella misura in cui non tende alla sterile riproposizione
di modelli gi sperimentati altrove, ma tiene conto delle peculiarit e della storia dellItalia.
In.
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Rivista In.it
Luca Di Dio
con i primi anni Novanta e con lesodo albanese che non appare pi rimandabile un
intervento unitario, cui fornisce una prima risposta la Legge 39/1990 la cosiddetta
Legge Martelli, che sancisce il riconoscimento dello status di rifugiato e profugo,
dando il via alla programmazione nazionale dei flussi di extracomunitari in ingresso
sulla base delle necessit produttive e occupazionali del Paese e che fissa anche i primi parametri del meccanismo di espulsione , cui segue il Decreto Legge n. 489/1995
cosiddetto Decreto Dini che concentra la sua attenzione sulle norme in materia di
lavoro stagionale (sei mesi di permanenza) dei cittadini di Paesi extraeuropei, sulle
espulsioni, sui ricongiungimenti familiari e sulla regolarizzazione dello straniero per
offerta di lavoro.
Poich il meccanismo dei flussi frutto di una motivazione economica che, ahim, sar
il fil rouge anche di tutti gli interventi legislativi successivi non risolve il permanere
dellemergenza, soprattutto da un punto di vista socio-istituzionale, si sente la necessit di un quadro dinsieme normativo, anche e soprattutto nella misura in cui da parte
degli Enti Locali si viene progressivamente a creare una situazione estremamente differenziata e a macchia di leopardo, esemplificata, ad esempio, nelle dinamiche riguardanti la creazione di organismi elettivi a valenza consultiva per la partecipazione degli
immigrati alle politiche di indirizzo locale (Boccagni 2012: 77).
In
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in primis arriva la Carta di soggiorno a tempo indeterminato per lo straniero che soggiorna regolarmente in Italia da almeno cinque anni con
reddito sufficiente per s e la propria famiglia (vengono infatti inclusi
nella carta il coniuge e i figli minori conviventi);
guardando alla Germania, viene introdotto listituto dello sponsor, una prestazione di garanzia (polizza assicurativa o fideiussione bancaria) per coprire economicamente lo straniero nel primo anno di ricerca del lavoro;
Da non confondere con CTP, Centri Territoriali Permanenti, che si occupano dellIstruzione e
della Formazione in et adulta.
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Rivista In.it
nT.IT n.IT
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Rivista In.it
le istituzioni scolastiche, nel quadro di una programmazione territoriale degli interventi, anche
sulla base di convenzioni con le Regioni e gli enti locali, promuovono: a) laccoglienza degli stranieri adulti regolarmente soggiornanti mediante lattivazione di corsi di alfabetizzazione nelle
scuole elementari e medie; b) la realizzazione di unofferta culturale valida per gli stranieri adulti
regolarmente soggiornanti []; c) la predisposizione di percorsi integrativi degli studi sostenuti
nel Paese di provenienza []; d) la realizzazione ed attuazione di corsi di lingua italiana; e) la
realizzazione di corsi di formazione [].
La legge 40/1998 confluisce poi nel D.Lgs. n. 286/1998, conosciuto anche come Testo
Unico delle disposizioni in materia di immigrazione, a sua volta applicato con luscita
del DPR 394/1999 Regolamento recante norme di attuazione del testo unico.
Il T.U. attualmente il punto di riferimento in materia nonostante le numerose modifiche intervenute nella normativa successiva. Le prime apportate dalla legge n.189/2002
(Bossi-Fini), attualmente in vigore e oggetto di costanti e reiterate polemiche, in quanto basa il proprio impianto fondamentalmente sulla lotta allimmigrazione irregolare
e sulle restrizioni agli ingressi, lasciando aperte molte questioni relative alla reale
inclusione sociale.
Viene eliminato listituto dello sponsor e lingresso in Italia subordinato allesistenza
di una concreta offerta di occupazione e allassunzione di vari obblighi da parte del
datore di lavoro.
Aumenta la severit per le espulsioni e per le richieste di asilo politico e il prolungamento di altri trenta giorni, previo parere del giudice, del periodo di trattenimento nei
CPT degli immigrati in attesa di espulsione. Il permesso di soggiorno non pu avere
una validit superiore ai due anni (uno per i lavoratori a tempo determinato) e, proprio
in occasione della richiesta del permesso di soggiorno, lo straniero (extracomunitario
e non) deve sottoporsi a rilievi dattiloscopici. Viene infine aumentato da 5 a 6 anni il
tempo di residenza in Italia necessario per poter richiedere la carta di soggiorno per-
manente che, con il Decreto Legislativo n. 3 dell8 gennaio 2007, in adeguamento alle
direttive europee (2003/109/CE), diviene Permesso di soggiorno CE per soggiornanti
di lungo periodo.
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In tal modo lItalia si ricollega a quanto gi presente in altre nazioni europee. Ad esempio non
sembra inappropriato un richiamo al francese Contrat daccueil et dintgration, sebbene la
struttura a punti faccia fortemente pensare allinglese Point-Based System.
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Laltra grande novit (art. 3, commi 1 e 2) che lo straniero presenta domanda di partecipazione al test con modalit informatiche, e la prefettura territorialmente competente tenuta a convocare il richiedente entro 60 giorni indicando il giorno, lora ed il
luogo in cui lo straniero si deve presentare.
Mentre larticolo 1, comma 3, specifica subito quali sono le categorie esentate dal
provvedimento:
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Quanto alla struttura del test di lingua italiana, il Decreto Maroni, allart. 3, comma 3,
precisa solamente che
strutturato sulla comprensione di brevi testi e sulla capacit di interazione in
conformit ai parametri adottati per le specifiche abilit dagli Enti di certificazione
Pi volte a livello ministeriale si torner sullargomento dellimpossibilit a sostenere il test. Vale
la pena citare la nota 463 del 20 febbraio 2012 con cui il MIUR indica chiaramente che preso atto
dei numerosi casi di analfabetismo funzionale, si convenuto, sempre dintesa con il Ministero
dellInterno, che a richiesta dello straniero, il quale dichiari sotto la propria responsabilit di essere incapace di sostenere la prova relativa allinterazione, sia nella prevista modalit informatica
che anche in quella scritta, le commissioni [] predispongono, nellambito della loro autonomia,
prove integrative/suppletive definite in modo da consentire lo svolgimento della prova relativa
allinterazione in altre modalit in ogni caso coerenti con le specifiche indicazioni contenute nel
Vademecum (di cui si tratter pi avanti).
Dirigente altamente specializzato di societ aventi sedi o filiali in Italia [...]; professore universitario con incarico accademico; traduttore e interprete; giornalista regolarmente retribuito.
ai quali affidato anche il compito di decidere il contenuto delle prove che compongono il test, i criteri di assegnazione del punteggio e la durata della prova, fermo restando che
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per superare il test il candidato deve conseguire almeno lottanta per cento del punteggio complessivo.
Primo Accordo Quadro Ministero Interno-Miur
Per cui, secondo lart. 4, comma 2, lo svolgimento del test avviene presso i Centri per
listruzione degli adulti (CPIA) e, in attesa della completa riorganizzazione dei Centri,
presso le istituzioni scolastiche sedi dei Centri Territoriali Permanenti (CTP), che sono
tenuti a costituire apposite commissioni per lo svolgimento del test (art. 5, comma 2).
Tali commissioni, composte da almeno due docenti di italiano in servizio presso le isti
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tuzioni medesime, individuati preferibilmente tra quelli che abbiano frequentato corsi
aggiornamento o di formazione in Italiano Lingua Seconda (comma 3),
-
-
-
sulla base delle Linee guida ministeriali e del Sillabo prodotto dagli Enti di certificazione gi individuati dal D.M. 4 giugno 2010 (comma 4).
Le Istituzioni, infine (comma 5), concordano con la Prefettura territorialmente competente il calendario dello svolgimento del test, i cui partecipanti saranno comunicati 10
giorni prima delle date previste dal calendario.
Dal Vademecum ai primi test
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Dopo luscita dellAccordo Quadro, in un clima di chiara fibrillazione tra gli addetti ai
lavori, si susseguono una serie di note e circolari tra Ministero dellInterno e MIUR e tra
lAmministrazione Centrale e le direzioni e i competenti uffici periferici per diffondere
il lavoro che i 4 Enti Certificatori hanno portato avanti e che si concretizza nellinvio da
parte del MIUR di un Vademecum contenente le indicazioni tecnico-operative per la
definizione dei contenuti delle prove che compongono il test, criteri di assegnazione
del punteggio e durata del test. Sulla base di quanto previsto dal D.M. 4 giugno 2010,
il test costituito da due sezioni basilari:
-
-
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Per la comprensione vengono individuate due prove, una orale e una scritta.
Secondo il Vademecum, il candidato per superare la prova di comprensione orale deve
essere in grado di:
[] comprendere quanto basta per soddisfare bisogni di tipo concreto, purch si
parli lentamente e chiaramente. [] Comprendere espressioni riferite ad aree di
priorit immediata (ad es. informazioni veramente basilari sulla persona e sulla
famiglia, su acquisti, geografia locale e lavoro), purch si parli lentamente e chiaramente (pagg. 7-8).
Tale prova prevede lascolto di due brevi testi che si riferiscono a due delle seguenti
quattro sottoabilit:
Con nota 3525 del 15 dicembre 2010 il Ministero dellInterno trasmette al MIUR il documento
fornito dagli Enti certificatori (Sillabo di riferimento per i livelli di competenza in italiano L2)
contenente le linee guida e di indirizzo per lo svolgimento dei test.Con la circolare n. 11020 del
16 dicembre 2010 il MIUR dirama agli Uffici Scolastici Regionali lAccordo Quadro dell11 novembre, unitamente ad uno schema di protocollo di intesa con relativo standard di costo per attivare
i test presso i CTP. Vi si specifica che il numero minimo di domande per attivare le sessioni di
Test di 40, numero che sar poi abbassato a 30 e, in deroga, a 20 unit. Lo stesso giorno, il
16 dicembre 2010 con nota 8571, il Ministero dellInterno richiede al MIUR lelaborazione di un
Vademecum contenente indicazioni tecnico-operative coerenti con le disposizioni dettate nel
decreto 4 giugno 2010.Con la nota Miur 1255 del 28 dicembre 2010, infine, viene trasmesso il
Vademecum agli USR che provvedono ad inoltrarlo ai CTP.
-
-
-
-
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Quanto alla comprensione scritta, anchessa misurata con una prova articolata in due
parti, il candidato deve essere:
[] in grado di comprendere testi brevi e semplici di contenuto familiare e di tipo
concreto, formulati nel linguaggio che ricorre frequentemente nella vita di tutti i
giorni o sul lavoro (pagg. 8-9).
-
-
-
-
Infine, per misurare la capacit di interazione, una prova che si svolge in forma scritta
e in cui il candidato deve essere in grado di:
[] scrivere brevi e semplici appunti, relativi a bisogni immediati, usando formule convenzionali.
corrispondenza;
appunti, messaggi e moduli.
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dello stesso devono essere ricondotti a una dimensione familiare e quotidiana e improntati sullaspetto pragmatico-funzionale della lingua.
Per facilitare la predisposizione del test, dunque, il Vademecum riporta delle tabelle
con aree lessicali relative a campi semantici di alto uso, con contesti duso in cui il parlante potrebbe trovarsi ad utilizzare la lingua e con azioni socio-comunicative di fronte
alle quali mettere il candidato alla prova.
Nella seconda met di gennaio 2011 hanno dunque avvio tendenzialmente su tutto il
territorio nazionale i test di lingua italiana finalizzati al rilascio del permesso di soggiorno CE di lungo periodo, e a distanza di due anni oltre 240 mila stranieri risultano aver sostenuto la prova, con una stima che il Ministero dellInterno indica intorno
al 25% degli aventi diritto, percentuale che sale intorno al 30% se si considerano solo
i non esonerati.
per con luscita del D.P.R. 179 del 14 settembre 2011 che prende avvio quello che
possiamo definire il nascente modello italiano per linclusione, con la definizione del
gi citato Accordo di integrazione articolato per crediti e tutte le successive norme
attuative che ne regolano la verifica; lultima uscita nei primi giorni di aprile 2014 con i
Criteri per lo svolgimento del test di conoscenza della cultura civica e della vita civile
in Italia (artt. 5 e 6, D.P.R. 179/2011).
Il 17 gennaio 2011 a Firenze il primo test in assoluto con 17 candidati e 16 promossi, insieme
ad Asti con 10 candidati.
Ai sensi dei gi citati art. 1, comma 3, e art. 4, comma 1, del D.M. 4 giugno 2010. I dati citati fanno
riferimento ai monitoraggi del Ministero dellInterno compiuti al 9 dicembre 2011 per la prima annualit e al 31 dicembre 2012 per la seconda annualit.
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ISBN: 978-88-7715-935-9
PAGINE: 144
FORMATO: 17X24
LIVELLO: insegnanti
PREZZO: 15,00
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Giuseppe Maugeri
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piacere
piacere
bisogno-necessit
bisogno
dovere
dovere
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a)
b)
In questo modo, vengono elaborate in modo autentico ed esperienziale forme di apprendimento che spingono ad agire dallinterno in modo consapevole e intelligente,
con spirito critico e valore etico per un impegno di ricerca personale che produce interazione, mosse comunicative poli direzionali che vanno ricostruite sulla base della
scala socio culturale di cui il contesto si compone, si destruttura e si rappresenta,
continuamente, nella complessit.
Seguendo questa linea di sviluppo, il docente LS si pone come soggetto nella collettivit di cui fa parte, cercando per analogia le migliori soluzioni per rendere i diversi
modelli cognitivi operativi congrui allacquisizione linguistica. Ed su questo binomio
cultura del soggetto docente e contesto che il capitale affettivo (Caon, 2005) e intellettuale degli allievi trae vantaggio dal fatto di divenire lelemento strutturale, centrale e
creatore del nuovo.
3. Il binomio docente LS e contesto
Il distretto culturale delineato fonda la sua componente strategica sulle risorse intellettuali presenti che definiscono in forza della loro missione e dei loro obiettivi un
approccio alla cultura e alla lingua LS duplice. Si tratta di un assetto operativo che
considera il contesto come una struttura organica collegata alla cultura che lo contraddistingue; in secondo luogo, tale contesto ha una natura interattiva poich lega
le persone da una seria di azioni sociali. Il contesto quindi diventa motore di sviluppo
offrendosi come ambiente settoriale in grado di negoziare col territorio le risorse e le
logica di una nuova conoscenza. Il costruttivismo che investe il capitale umano costi-
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esso un prodotto culturale che va vissuto oltre che osservato, studiato nei termini di
un alto livello di partecipazione finalizzato ad accrescere, in primo luogo, i riferimenti
culturali e a rimetterli poi in discussione, forti di una prospettiva che misura le persone
sulla base della loro competenza comunicativa intesa secondo la logica balboniana
(2011). Dunque, il processo di apprendimento costituisce il contenuto di un messaggio
di tipo contestuale e semantico perch destinato a connettere le persone, a coglierne
le motivazioni e le necessit per creare un vasto sistema di reti di relazioni reciproche
che prendono forma mediante unazione che va coordinata, gestita e qualificata in tutti
i punti di contatto fra lallievo, lorganismo promotore e il docente.
Da questa rinnovata visuale, il docente LS giustifica ed conseguenza diretta di una
strategia di sviluppo e di rapporto col territorio innovativa, in quanto la sua presenza crea delle aspettative per una specializzazione degli studenti che punta a essere
efficace e introdotta in un sistema complementare e di sviluppo di diffusione della
conoscenza.
Lintegrazione del docente costituisce perci un passo fondamentale per conciliare ed
evolvere localmente dei contenuti culturali e linguistici con i rapporti discorsivi delle
persone dove la comunicazione un fattore discriminante e pervasivo che d la misura
stessa dei programmi di azione del contesto, segnalando il dinamismo dellorganizzazione a creare una pratica e dei processi culturali costruiti sui valori e sulla visione
delle persone, oltre che sugli assunti per cui si vuole contribuire alla creazione e alla
appropriazione di forme e di nuovi significati.
Secondo questa prospettiva, il contenuto/le persone e il contenitore diventano elementi visibili e discriminanti in quanto sintetizzano la strategia, la missione e la vision di quella organizzazione culturale che si distingue per un programma di azione
coordinato e attento alla gestione del capitale intellettuale e allinteriorizzazione dei
significati. In sintesi, il contesto partecipa al processo di valorizzazione delle persone,
regolando i diversi indirizzi che assumono i processi di gestione delle risorse umane.
Affinch ci possa generare dei risultati, sar fondamentale che il docente prenda consapevolezza del proprio ruolo sulla base di una comunicazione che risponda ai criteri
con cui lambiente di apprendimento ha costruito in modo razionale, chiaro e definitivo
il suo rapporto con il contesto. Da questa ultima analisi, si pu concludere quindi che
il contesto uno spazio sociale esterno che cresce nella misura viene ricreato sulla
base del consolidamento di pratiche relazionali e di lavoro (spazio interno) che a loro
volta generano forme pure di apprendimento, dando vita alla formazione di comunit
di pratiche e alla trasformazione del contesto.
6. La comunicazione del docente come gestione di un sistema di apprendimento
organizzato
La forma espressiva con cui il docente presenta e guida la propria professionalit deve
seguire e adattarsi alla logica con cui listituto ha definito la sua comunicazione in
riferimento alle seguenti aree:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
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In sintesi, le implicazioni che emergono riguardano il compito del docente che non
limitato allesecuzione tattica dellevento linguistico-culturale ma focalizzato sul
mantenimento di un sistema organizzativo che d valore allapprendimento. Pertanto,
la funzione dellinsegnante assume una posizione di potere interno in quanto fulcro
funzionale della filosofia dellorganizzazione che evolve in rapporto alle relazioni che
riuscita a costruire mediante dei modelli di business culturale e di approccio qualitativi allinsegnamento capaci di assicurare valore e autonomia allo studente.
7. Considerazioni finali
La circolarit strutturata del suddetto contesto organizzativo finalizzato allapprendimento della lingua straniera, pone al centro lindividuo che costituisce in maniera
inesauribile, per via dei movimenti e delle forme con cui si espone e media fra i propri
valori e lanalisi di un diverso modello culturale, il fulcro a cui offrire una comprensione
di un universo linguistico parallelo facilitata, organica e rilevante per la relazione fra
le aspettative del cliente e gli obiettivi di resa efficace della formazione. Il riferimento
sono i diversi ambienti riferiti agli orizzonti dellapprendimento di valori e di mosse
comunicative adeguate ad aumentare lesperienza dello studente e che il docente LS
arricchisce di significati.
In questo scenario di apprendimento organizzato, il sistema organizzativo della formazione linguistica tradizionale un modello obsoleto per i seguenti motivi:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
Piuttosto, si limita a trarre dai risultati ottenuti loriginalit o meno di uno stile di insegnamento e di apprendimento che ha la funzione di risultare con poca spinta innovativa e di non ispirare la trasformazione per via di una comunicazione ancorata a modelli
e dogmi tradizionali.
In ultima analisi, la necessit di dare valore alla cultura presupposto del contesto
organizzativo di sintonizzarsi sullo studente rendendolo inseparabile espressione e
patrimonio del contesto. In questa direzione, occorre procedere per promuovere una
strategia di sviluppo concertata tra i diversi attori allo scopo di fornire un quadro logico ed epistemologico entri cui la prestazione culturale erogata e fruita diversamente.
Scenario che valorizza tanto il docente che consolida una cultura orientata alla comunicazione e allapplicazione di una metodologia (Sbis, 1989) interdipendente, quanto
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il valore sociale, pratico, educativo della sua esperienza distribuita in tutti i momenti
(Serragiotto, Maugeri, 2012) della gestione di un modello culturale di insegnamento/
apprendimento ampio ed efficace.
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VIT
NO
Il grande sogno
Michele Placido
21/05/14 09.57
Litaliano in Germania
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Davide Schenetti, Tatiana Bisanti, Elena Carrara, Rita Cagiano, Andrea Palermo,
Enrico Serena, Gherardo Ugolini
Parlare della salute dellitaliano come lingua straniera in Germania non facile. La
realt dellinsegnamento della nostra lingua molto variegata e la struttura federale
della Repubblica Tedesca rende il lavoro di ricerca lungo e complicato e a volte anche
difficilmente integrabile. I grandi tagli che hanno colpito le nostre rappresentanze allestero (ambasciata, consolati e istituti italiani di cultura) hanno inoltre portato anche
da parte italiana ad una maggiore regionalizzazione dellofferta, facendo diminuire i
momenti di incontro e scambio e le iniziative comuni. Al problema della frammentazione dellofferta di italiano si aggiunge quello della concorrenza sempre pi forte di
altre lingue e la difficolt del nostro sistema di promozione a reagire velocemente e ad
adattarsi in un panorama che cambia rapidamente e diventa ogni giorno pi globale.
1. Litaliano nel sistema educativo tedesco
a. la fascia prescolare
Lassistenza ai ragazzi in et prescolare sta vivendo in questi anni un periodo di forti
e veloci cambiamenti.
Specialmente in questi due ultimi gruppi sono presenti alcune scuole materne che
hanno scelto di offrire un modello educativo impostato sul bilinguismo italo-tedesco.
Le iniziative di carattere privato ed ecclesiastico (in particolare la Caritas) hanno portato cos alla nascita di alcuni asili in cui litaliano normale lingua di comunicazione
e gioco. Queste strutture si sostentano grazie alle rette, a sponsor e a finanziamenti
pubblici non solo da parte tedesca, ma a volte anche da parte italiana.
b. la scuola primaria e secondaria
La Germania prevede una gestione dellistruzione a livello di Lnder: in ogni regione
sono infatti il rispettivo ministero dellistruzione e quello delluniversit che determinano le scelte in questo settore, con differenze a volte anche sostanziali. Ciononostante si prover qui di seguito a dare indicazioni generali utili a capire il quadro globale.
Un bambino tedesco ha in genere 4 anni di scuola elementare cui segue la scelta tra
uno dei tre percorsi possibili: il Gymnasium, la Realschule o la Hauptschule.
Il Gymnasium dura tra gli 8 e i 9 anni e fornisce una formazione al termine della quale
lo studente consegue la maturit liceale, lunico diploma con cui, in genere, possibile iscriversi alluniversit.
Oltre alla formazione liceale esiste poi la Realschule, che inizia a seconda dei Bundeslnder nella quinta o nella settima classe e termina al decimo anno di scuola. La
Realschule ha la sua specificit nella formazione di personale tecnico qualificato e offre
quindi un curriculum pi orientato allinserimento immediato nel mondo del lavoro,
d per anche la possibilit di accedere a percorsi di formazione integrati tra scuola e
lavoro che portano, dopo due o tre anni, a conseguire un diploma che permette, spesso
con alcune restrizioni, liscrizione alluniversit.
La terza colonna del sistema scolastico tedesco rappresentata dalla Hauptschule, che
si conclude dopo cinque anni e fornisce ai propri studenti una qualifica professionale.
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Parallelamente a questi tipi di scuola esiste la Frderschule (una volta chiamata Sonderschule), una istituzione in cui confluiscono tutti quegli scolari che, per problemi di
handicap fisico o mentale o per deficit linguistici, non sono in grado di inserirsi con
profitto nelle scuole normali.
2. Litaliano nella scuola primaria e secondaria
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La complessit del sistema scolastico si rispecchia anche nellinsegnamento delle lingue straniere, per cui valgono spesso regole diverse e curricula a volte difficilmente
equiparabili. Tuttavia possibile indicare alcune caratteristiche che, seppur non senza eccezioni, possono valere per tutta la Germania.
Innanzitutto bisogna sottolineare la posizione di predominio dellinglese alle scuole
elementari, dove quasi ovunque lunica lingua straniera insegnata (anche se in zone
di confine la situazione pu essere diversa). Un ruolo importante svolto poi dal latino,
che in Germania viene considerato una lingua straniera a tutti gli effetti.
A partire in genere dallottava classe del liceo poi possibile iniziare lo studio di una
terza lingua, sia curricolare sia facoltativa.
In genere litaliano presente nei licei come terza lingua straniera, come sptbeginnende Fremdsprache e come lingua facoltativa. Nelle Realschulen litaliano di solito
relegato a materia facoltativa e la sua diffusione si deve pi alla singola iniziativa di
docenti e direttori scolastici molto motivati che ad un preciso volere dei singoli ministeri.
In questo panorama rappresentano uneccezione le scuole (o sezioni interne) che offrono un percorso di formazione bilingue, in cui cio, spesso fin dai primi anni delle
elementari, linsegnamento di alcune materie avviene nella logica CLIL. Lobiettivo di
queste scuole non solo il raggiungimento di una competenza veramente bilingue ma
anche biculturale. Litaliano presente in contesti di formazione bilingue ad esempio
a Berlino, con due scuole nellistruzione primaria e due in quella secondaria di primo
e secondo grado; in Nordreno-Vestfalia le scuole che offrono un indirizzo di studi bilingue coprono diversi ordini e gradi. Nella sola Colonia si contano 3 scuole primarie, una
Gesamtschule, un liceo e un istituto professionale, a Dsseldorf una scuola primaria
e una Gesamtschule, a Stommeln una Gesamtschule e ad Hagen una scuola primaria. Lofferta bilingue presente anche in altre regioni come per esempio in Assia (3
scuole), in Baviera (1 scuola), in Baden-Wrttemberg (1 scuola) e in Saarland (5 scuole
primarie).
Nellanno scolastico 2009/10 hanno frequentato lezioni di italiano nelle scuole primarie
e secondarie 56.169 studenti, con una flessione dello 0,2% rispetto ai dati dellanno
precedente. Nello stesso periodo il francese ha avuto un calo dello 0,3% (da 1.700.116 a
1.694.173 scolari), mentre lo spagnolo cresciuto del 5,2% (da 320.599 a 337.294). Tra tutti i ragazzi che, invece, dopo la decima classe decidono di proseguire con un percorso di
formazione e praticantato (duale Berufsbildung), nel 2009/10 hanno studiato italiano in
4.877 (+ 0,1% rispetto al 2008/09) contro i 109.124 che hanno studiato spagnolo (+4,2%
rispetto allanno precedente) e i 98.071 che hanno fatto francese (- 6,4% rispetto a dodici
mesi prima). (Fonte: Ufficio federale di statistica, www.destatis.de sotto Startseite Weitere Themen - Bildung, Forschung, Kultur - Schulen Tabellen).
Per lanno scolastico 2010/11 i dati provvisori sembrerebbero indicare una ripresa dellitaliano che salirebbe a 58.819 studenti. Contemporaneamente lo spagnolo aumenterebbe di
quasi il 10% arrivando a 362.295 scolari su tutto il territorio federale (cfr. cit. 1, 104ss).
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lofferta e della struttura dei propri corsi. Le circa 1000 VHS offrono anche una propria
certificazione nelle lingue straniere ( www.telc.net). In italiano sono previste certificazioni per tutti i livelli del QCER fino al B2.
Il pubblico delle VHS costituito in buona parte da apprendenti adulti e anziani (con
una netta prevalenza delle donne sugli uomini) che studiano litaliano sopratutto per
motivi turistici e culturali o per motivi personali (un partner italiano, parenti o amici
in Italia, altri ancora sono propriet nel nostro paese); molti sono semplicemente alla
ricerca di unoccupazione intelligente per il proprio tempo libero o per avere occasioni
di incontro e di socializzazione con altre persone.
I corsi offerti dalle universit popolari registrano un alto livello di fidelizzazione da
parte del pubblico, ma allo stesso tempo vedono diminuire il numero degli iscritti man
mano che si procede con i livelli di competenza: molto difficilmente, soprattutto nei
piccoli centri, si tengono corsi di un livello superiore al B1.
I docenti di italiano delle VHS sono in buona parte collaboratori esterni a contratto,
reclutati sul posto attraverso colloquio. Nelle VHS dei piccoli centri i corsi sono spesso
tenuti da docenti non di madrelingua [cit. 6] o di madrelingua senza formazione glottodidattica.
La tabella seguente mostra lo storico di questi dati nel triennio 2007-2009 nelle VHS:
Lingua
2007
2008
2009
Inglese
625.795
594.858
558.887
Tedesco per stranieri
355.861
398.994
421.262
Spagnolo
237.494
223.823
215.315
Italiano 186.033 167.451 167.380
Francese 177.009 167.677 165.416
5. Litaliano negli Istituti Italiani di Cultura (IIC) e alla Dante Alighieri (SDA)
Leducazione degli adulti il settore in cui operano maggiormente anche i sette istituti
IIC presenti sul territorio tedesco: Amburgo, Berlino, Colonia, Francoforte, Monaco,
Stoccarda e Wolfsburg. Spesso gli istituti non sono attivi direttamente nel campo dei
corsi di lingua, ma delegano questattivit a strutture e associazioni locali, oppure
stipulano accordi con le sedi distaccate della SDA.
Le motivazioni che spingono molti a studiare litaliano presso gli IIC, che offrono tutti i
livelli del Quadro) sono le stesse di quelle dei corsisti delle universit popolari, soprattutto una motivazione intrinseca, anche se naturalmente non mancano discenti che si
avvicinano alla lingua per lavoro.
Gli insegnanti, free lance incaricati in loco, sono nella quasi totalit dei casi madrelingua italiani qualificati, spesso con una specializzazione in didattica dellitaliano come
lingua straniera.
Gli IIC non forniscono statistiche ufficiali pubblicamente accessibili sui propri corsi,
ma, come si gi segnalato anche per le VHS, anche in questa realt si registra negli
ultimi anni un calo dellinteresse nei confronti della lingua italiana.
Un altro attore importante per la promozione dellitaliano la SDA con le sue 21 sedi
sul territorio tedesco. Pur nellassenza totale di dati riguardanti questo settore, si pu
dire che il pubblico a cui si rivolge questa associazione in genere maturo (spesso
pensionato), benestante e con un livello di istruzione medio-alto.
In
.IT
2009
184 (2.608)
1140 (10.825)
2010
216 (2.859)
824 (10.311)
Il personale docente dei corsi finanziati dallo stato italiano pu essere o reclutato tra il
personale di ruolo nella scuola pubblica o essere assunto in loco dagli enti gestori.
Riferimenti bibliografici
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Rivista In.it
In
IT
.IT
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Rete! non solo un manuale di italiano: il mondo dellitalianistica troppo variegato, complesso,
differenziato per essere soddisfatto con una proposta semplificata. Quindi un progetto. Perch
un progetto? Essere progettati, proiettati, spinti in avanti guardando avanti: questa la
scommessa sulla diffusione dellitaliano nel mondo: guardare avanti pensando al mondo com
e soprattutto come sar.
Un progetto significa avere:
- Un manuale di base, questo manuale lossatura, la struttura base; chi vuole, in considerazione delle condizioni in cui si trova ad insegnare, pu usare questo pilastro lasciando perdere
il resto del progetto oppure pu integrarlo con le altre componenti.
- Un sito Internet: www.rete.co.it in cui trovare ulteriori materiali di civilt; la cultura italiana
cambia con tale rapidit che solo in rete si pu quotidianamente aggiornare ci che viene offerto
agli studenti.
- Materiali ad hoc per sviluppare le varie abilit in maniera particolare, a seconda degli interessi
e delle necessit degli studenti.
- Materiali, su carta, disco o in rete, per recuperare le lacune, per rinforzare alcuni aspetti pi
complessi.
- Materiali multimediali vari.
Il boom dellitaliano
in Macedonia
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.IT
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.IT
.IT
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Rivista In.it
In
.IT
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In
IT
.IT
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Rivista In.it
Bibliografia 2013
sullinsegnamento dellitaliano
Paolo E. Balboni
Il Centro di Ricerca sulla Didattica delle Lingue di Ca Foscari raccoglie ogni
anno la bibliografia relativa alleducazione linguistica, cio allinsegnamento
dellitaliano L1 e L2, delle lingue straniere, seconde, etniche, classiche, e aggiorna in repertorio generale, dal 1960, che si pu liberamente consultare nella
sezione Ricerca di www.unive.it/crdl oppure nel sito della Societ Scientifica
di Didattica delle Lingue e Linguistica Educativa, www.dille.it.
Presentiamo qui le pubblicazioni relative allitaliano.
Abbaticchio R., Da lingua di esodi a lingua di approdi. Contesti immediati e mediati di insegnamento dellitaliano L2, Lecce, Pensa MultiMedia.
Balboni P. E., 2013, Fare educazione linguistica: Insegnare italiano, lingue straniere, lingue classiche, seconda edizione completamente ristrutturata e aggiornata, Torino, Utet Universit.
Lo Duca M.G., 2013, Lingua italiana ed educazione linguistica. Tra storia, ricerca e didattica, Roma, Carocci (seconda edizione).
Monami E., 2013, Strategie di correzione orale dellerrore in classi di italiano L2,
Perugia, Guerra.
Volumi collettanei
Benucci A. (a cura di), 2013, Formazione e pratiche in italiano L2, Perugia,
OL3. Include, tra i vari saggi:
In.
IT
Strumenti
Monografie
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Troncarelli D., Il computer nellinsegnamento dellitaliano L2: risorse, strategie e
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Villarini A., La formazione dei docenti tramite le-learning: risorse, criticit e proposte operative.
Caruso G., Dolci R. (a cura di), 2013, Competenze duso e integrazione, Napoli,
E.S.I.. Include:
Balboni P. E., La dimensione emozionale nellapprendimento linguistico.
Caruso G., Dalla visione allinterpretazione: luso del cinema e della videocamera
nel corso di italiano per studenti Erasmus del CLA.
Celentin P., Insegnare italiano a studenti di lingua materna slava.
Chiacchiella E., Il testo autentico: criteri di selezione ed utilizzo del materiale (livelli C1, C2) per un miglioramento della consapevolezza grammaticale.
Malavasi I., Insegnare italiano come L2 alla scuola primaria. Il project work.
Marra S., Educazione linguistica e insegnamento interculturale.
Pavan E., Litaliano della pubblicit: motivare a comprendere per conoscere.
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Bovenzi B., Monitoraggio e valutazione.
Cardone A., Carfagno G., La metodologia ludica nellinsegnamento dellitaliano L2
ad adulti slavofoni.
Caruso G., Linsegnamento dellitaliano L2 a donne migranti: caratteristiche specifiche e strategie didattiche.
De Meo A., La formazione degli immigrati di paesi terzi: lesperienza del progetto
FEI Professione italiano.
De Santo M., Multimedialit e Web 2.0 nellapprendimento dellitaliano L2: il blog
nello sviluppo della scrittura in utenti sordi.
Francomacaro M. R., La formazione del docente di italiano L2 per immigrati adulti.
Iannelli A., Immigrati di livello pre-intermedio e intermedio: un nuovo pubblico;
Lo Feudo M., Litaliano L2 per il lavoro e i corsisti immigrati principianti: limportanza di imparare a imparare.
Maffia M., Maffia C., Italiano L2 per immigrati adulti: dallanalisi dei bisogni alla
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Cafoscarina. Include saggi che descrivono la situazione dellitaliano nei vari
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n. 0
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Mollica A., Giochiamo con le parole!.
Maggini M., Risorse in Rete.
In
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Rivista In.it
In
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DEAL
Dislessia Educativa
e Apprendimento Linguistico
Globes
Glottodidattica per
Bisogni Educativi Speciali
Il progetto GLOBES
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Rivista In.it
MODULO BASE
Fondamenti teorici e metodologici per una glottodidattica accessibile agli allievi con
Disturbi Specifici dellApprendimento.
Il modulo offre ai docenti una preparazione teorico-metodologica di base specifica
per linsegnamento delle lingue straniere ad allievi dislessici. Facendo riferimento
non solo alla normativa ma anche agli studi glottodidattici internazionali, si offriranno
strumenti metodologici e operativi spendibili nella didattica quotidiana.
In
.IT
Insegnare la grammatica ad alunni con dislessia: dalla teoria alle buone pratiche
Il modulo offre ai docenti una preparazione specifica per favorire lapprendimento
della grammatica della lingua straniera da parte di allievi con DSA, promuovendo lo
sviluppo di competenze metalinguistiche e metacognitive.
Moduli specialistici
5 ore
15 ore
Fase in presenza
15 ore
Fase in presenza
15 ore
Fase a distanza
15 ore
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Rivista In.it
In
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Universit per Stranieri di Siena
www.unistrasi.it
Sono attivati presso il Dipartimento di Ateneo per la Didattica e la Ricerca i seguenti corsi,
ai quali possono iscriversi studenti/-esse italiani/-e e stranieri/-e:
Rivista In.it
settembre 2014
il 30 settembre 2014
In
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Rivista In.it
NOVIT
In
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ITALS Italiano Come Lingua Straniera
Centro di Ricerca e Formazione
Centro di Ricerca sulla Didattica delle lingue, Ca Foscari, Venezia
Laboratorio Itals
l
1. Il progetto Itals
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Rivista In.it
d. Corsi di perfezionamento.
e. Corsi speciali finanziati dal Ministero degli Affari Esteri.
f. Corsi ad hoc per associazioni di insegnanti di italiano, tenuti in Italia o
allestero.
Itals 1 livello
Itals 2 livello