Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
DSA
(evento ecm FAD)
La descrizione del profilo
di funzionamento cognitivo
come tutela per l’inclusione attiva
(dialogo tra stile di insegnamento e stile di
apprendimento)
Oltre la diagnosi,
i profili di funzionamento
• Il concetto di funzionamento includendo le
disfunzioni (disabilità settoriali) ci porta a
considerare come far funzionare ciò che è
disfunzionale e soprattutto a valorizzare le
modalità di funzionamento nelle situazioni di
complessità cogliendo le interazioni tra il
soggetto e i relativi contesti di vita.
(LINEE GUIDA DSA)
2.2 Osservazione degli stili di apprendimento
• “Gli individui apprendono in maniera diversa uno dall’altro
secondo le modalità e le strategie con cui ciascuno elabora le
informazioni. Un insegnamento che tenga conto dello stile di
apprendimento dello studente facilita il raggiungimento degli
obiettivi educativi e didattici. Ciò è significativo per
l’argomento in questione, in quanto se la costruzione
dell’attività didattica, sulla base di un determinato stile di
apprendimento, favorisce in generale tutti gli alunni, nel caso
invece di un alunno con DSA, fare riferimento nella prassi
formativa agli stili di apprendimento e alle diverse strategie
che lo caratterizzano, diventa un elemento essenziale e
dirimente per il suo successo scolastico”.
L’IMPORTANZA DEL RAPPORTO
INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO
• INCLUDERE PER NON PRECLUDERE
• INSEGNARE PARTENDO DAI PUNTI DI FORZA
VUOL DIRE CAPIRE LO “STILE DI
APPRENDIMENTO” DELL’ ALLIEVO.
• I SANITARI POSSONO CONTRIBUIRE
DESCRIVENDO IL “PROFILO COGNITIVO,
NEUROPSICOLOGICO ED EMOTIVO” DI CHI HA
UN DSA
INCLUDERE PER NON ESCLUDERE
• STILE DI INSEGNAMENTO, STILE DI APPRENDIMENTO
E PROFILO DI FUNZIONAMENTO COGNITIVO
POSSONO INTERAGIRE PER FAVORIRE IL LIVELLO DI
PARTECIPAZIONE CULTURALE E CONCETTUALE DEGLI
ALLIEVI CON BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE
(INCLUSO DSA)
• LIMITARE L’ACCANIMENTO RIABILITATIVO PARTENDO
DALLA DISFUNZIONE E POTENZIARE MEDIANDO
COGNITIVAMENTE PER RISTORARE LA MENTE
UTILIZZANDO LE MODALITA’ DI COMUNICAZIONE
CHE AGEVOLANO L’APPRENDERE
• A chi viene diagnosticato un “Disturbo
specifico delle abilità scolastiche”, e/o
riconosciuto un Bisogno Educativo Speciale ( o
Esigenza Educativa Speciale - Deliberazione
della Giunta Regionale 17 marzo 2014, n. 20-
7246 ) al fine di favorire la partecipazione e
condivisione dei concetti e delle culture, è
necessario descrivere al meglio il profilo di
funzionamento cognitivo.
• La descrizione del funzionamento
cognitivo permette la tutela della
diversità soggettiva nell’apprendere,
favorendo lo sviluppo della
partecipazione alle attività scolastica e
dell’adattamento psicosociale
• La WISC IV porta i clinici dell’età evolutiva a
discostarsi definitivamente dal semplice
costrutto di Quoziente Intellettivo,
proponendo una serie di Indici e di Clusters,
che qualora siano unitari ( i punteggi
ponderati dei subtest che li compongono non
devono avere una differenze di 5 o più punti
ponderati) sono interpretabili rispetto al
valore descrittivo delle differenti funzioni
intellettive che esprimono.
• L’assunto fondamentale di questa esperienza
clinica (la somministrazione e interpretazione
della scala WISC IV) è contribuire a tutelare
maggiormente il paziente con le sue diversità,
tenendo conto dei suoi punti di Debolezza e di
Forza, capendo che sarà inutile stressarlo
ipersollecitando con stimoli poco
decodificabili attraverso le sue funzioni
cognitive Deboli.
• Il confronto del “profilo cognitivo” con lo “stile
di insegnamento” e di “apprendimento”
permetterà di mappare la miglior funzionalità
nel rapporto insegnamento-apprendimento.
• Gli adulti di riferimento potranno scegliere
stimoli elicitanti concettualità da acquisire,
privilegiando canali recettivi più funzionali,
limitando il livello di frustrazione del singolo,
favorendo la sua compliance nelle interazioni.
Visione ICF?
• Il profilo di funzionamento cognitivo rilevato con
la Wisc IV (verbale, visuopercettivo, memoria di
lavoro, velocità di elaborazione) si confronta con
lo stile nell’apprendimento (attività) del soggetto
(visivo verbale, visivo non verbale, uditivo,
cinestesico) tramite lo stile di insegnamento
(fattore ambientale contestuale) della comunità
educante, per favorire la partecipazione alle
culture attraverso la condivisione dei fondamenti
concettuali sottostanti.
• STILE DI APPRENDIMENTO/STILE DI
INSEGNAMENTO (visivo, visivo-verbale,
uditivo, cinestetico)
• STILE COGNITIVO (GLOBALE-ANALITICO, VERBALE-
VISUALE, SISTEMATICO-INTUITIVO, DIPENDENTE DAL CAMPO-
INDIPENDENTE DAL CAMPO,CONVERGENTE-DIVERGENTE)
- funzioni verticali
Fortemente interconnesse le une alle altre, ma c’è anche una certa indipendenza delle
funzioni verticali, che possono instaurarsi, svilupparsi e consolidarsi in maniera parzialmente
autonoma dalle funzioni trasversali. Questa parziale autonomia funzionale è possibile anche
per la semplicità della abilità da acquisire e anche perché ripetendo una sequenza di atti in
modo stabile, l’abilità può essere progressivamente automatizzata e quindi sottratta al
controllo volontario di un sistema supervisore (controllo posturale, schemi di prensione,
deambulazione, ecc)
Automatici Controllati
Inconsci Consci
Preattentivi Attentivi
Guidati dallo stimolo Guidati dal concetto
Agiscono dal basso verso l’alto Dall’alto verso il basso
A capacità limitata A capacità limitata
Agiscono in parallelo Seriali
Predisposti per attività durature Disponibili per tempi limitati
Appresi o innati tipo stimolo-risposta Impiegati nelle attività riflessive
Avviati con meccanismo on-off
Rigidi, adatti per le routines Flessibili, adatti per compiti creativi
Richiedono un allerta generico Richiedono allerta focale
ABC
DEF
GHI
http://uvimelonase.mxhoste.com/difendersi-sistemi-intercettazione.html
VISIVO – NON
VERBALE § Usare disegni, schemi, mappe, parole chiave, immagini e
Sono preferite le grafici per ricordare
immagini, le § Usare colori diversi per evidenziare le parole chiave nel
fotografie, i
testo
disegni, i simboli,
le mappe, i § Organizzare i contenuti secondo una gerarchizzazione
grafici, i § Creare mappe mentali di quanto viene ascoltato e/o letto.
diagrammi
(visual learning)
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
CINESTETICO
Predilige attività § Effettuare tutte le prove realizzabili nelle materie in cui è
concrete. Ama ciò che è contenuto di studio può essere trasformato in
fare esperienza attività pratica
diretta di un
§ Suddividere i momenti di studio rispetto a quelli di pausa
problema, per
comprendere ciò § Alternare tempi in cui dover stare seduti con tempi in cui
di cui si parla è possibile stare in piedi (o muoversi)
§ Creare mappe, grafici, schemi e diagrammi dei contenuti
studiati.
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
GLI ALUNNI
CON BES
GLI ALUNNI
CON BES
Cosa fare
Cosa fare
Visivo-verbale
Visivo- non verbale
Analitica Individuale
Uditivo
Globale Di gruppo
cinestetico
Modello di valutazione ICF
• Il profilo di funzionamento secondo la Classificazione
Internazionale del Funzionamento, approvata dall’OMS
nel 2001, SUPERA gli attuali modelli in uso (DSM e ICD
10)
• Indicando la necessità di un MODELLO BIO-PSICO-
SOCIALE
• La disabilità viene definita come “la conseguenza o il
risultato di una complessa relazione tra la condizione di
salute di un individuo e i fattori personali e ambientali che
rappresentano la circostanza in cui l’individuo vive”:
si tiene conto del RUOLO DEL CONTESTO
Molto Superiore
Vocabolario 18 sviluppata Comprensione
Abilità molto ben Verbale
(Informazione) 16 sviluppata
IAG
Indice di
Quoziente Intellettivo
(Ragionamento con parole) 11
Media 147
Abilità
Abilità molto ben
Disegno con i cubi 16 sviluppata IRP
Generale
Indice di
Superiore
Abilità ben sviluppata
Ragionamento con matrici 14
Abilità molto ben
Ragionamento 137 Molto Superiore
Concetti illustrati 17 sviluppata visuo- 121
percettivo
Abilità ben sviluppata
(Completamento di figure) 15
Abilità poco
Media Elaborazione
(Cancellazione) 11
• dentro ogni ambito valutativo è necessario
individuare profili di funzionamento per ritrovare
punti di forza e di debolezza.
• Nei casi esposti emerge una differenza
clinicamente significativa tra un maggiore Indice
di Abilità Generale (IAG) rispetto all’Indice di
Competenza Cognitiva (ICC), ovvero una migliore
capacità di ragionamento e criticità in gestione
“rapidità/quantità” nella Memoria di Lavoro e
nella Velocità di Elaborazione
wisc iv: classificazione descrittiva e
descrizione qualitativa di indici e subtest
rapidita’e correttezza:
aspetto neurobiologico
• memoria uditiva a breve termine
(Memoria di cifre e Lettere e numeri)
• Memoria motoria prassica (Cifrario)
• Memoria visiva Scanning(Ricerca di
simboli)
• Tutte queste funzioni sono coinvolte
nelle abilità scolastiche
L’Indice di Abilità Generale (IAG)
• L’Indice di Abilità Generale (IAG): la WISC-IV prevede una misura
alternativa al QI totale quando questo risulti non interpretabile (a causa di
un'eccessiva variabilità tra i suoi subtest componenti) e quando i valori
dell'ICV e dell'IRP ottenuti dal soggetto risultino abbastanza vicini (con una
differenza inferiore a 1.5 DS).
• Si tratta dell'Indice di Abilità Generale (IAG; Prifitera, Weiss e Saklofske,
1998), composto dai subtest dell'ICV (Somiglianze, Vocabolario e
Comprensione) e dell'IRP (Disegno con i cubi, Concetti illustrati e
Ragionamento con le matrici).
• Lo IAG consente una valutazione del funzionamento intellettivo generale
libera dall'influenza esercitata dalla memoria di lavoro e dalla velocità di
elaborazione, utile nel caso di bambini con problemi neuropsicologici
(quali il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività o i Disturbi
dell'Apprendimento) e nella stima del funzionamento cognitivo pre-
morboso di soggetti con danno cerebrale traumatico (Prifitera, Saklofske e
Weiss, 2008; Raiford, Weiss, Rolfhus e Coalson, 2005).
Indice di Comprensione verbale
(ICV)
• L'Indice di Comprensione verbale (ICV): calcolato sulla base di tre
subtest: Somiglianze, Vocabolario e Comprensione; in casi specifici,
uno di questi subtest fondamentali può essere sostituito da uno
degli opzionali Informazione o da Ragionamento con le parole.
Misura la formazione del concetto sul piano verbale. Valuta l’abilità
del soggetto di ascoltare stimoli, estrapolare e rievocare
informazioni apprese in ambiti formali ed informali, il processo di
ragionamento di fronte ad una risposta e l’espressione verbale
esplicitata nell’atto comunicativo da parte del soggetto. Può
intercettare e svelare le preferenze del soggetto per le informazioni
verbali, mostrando ad esempio la tendenza a processare più
facilmente stimoli verbali piuttosto che valutare testi in base al
rapido rilevamento di input.
Indice di Ragionamento visuo-
percettivo (IRP)
• L’Indice di Ragionamento visuo-percettivo (IRP): composto
da Disegno con i cubi e dai due nuovi subtest
Ragionamento con le matrici e Concetti illustrati,
essenzialmente misura il Ragionamento Fluido e il
Ragionamento Non-verbale, poco influenzate dal
background culturale ed educativo del soggetto. Valuta
l’abilità del soggetto di esaminare un problema, di far
ricorso ad abilità visuo-spaziali e visuo-motorie,
l’organizzazione formale del pensiero, la creazione di
soluzioni e la capacità di testarle. Può rivelare la preferenza
verso l’informazione visiva, trova conforto nell’uso di testi
con situazioni inattese e una tendenza ad un
apprendimento concreto, esecutivo ed esperienziale
"Indice di Competenza
Cognitiva”(ICC)
• Dumont e Willis (2001) hanno proposto un
ulteriore indice composito che sintetizza l'IML
e l'IVE in un singolo punteggio, definito da
Weiss e colleghi (2006) "Indice di Competenza
Cognitiva", in grado di offrire una misura
dell'efficienza con cui una persona elabora
determinati tipi di informazione cognitiva
utilizzando la velocità visiva e il controllo
mentale (Weiss e Gabel, 2008).
Indice di Memoria di Lavoro (IML)
• L'Indice di Memoria di Lavoro (IML), L'associazione di Memoria di cifre
con il nuovo subtest Riordinamento di lettere e numeri rende possibile la
rappresentazione della memoria di lavoro. Questa meglio corrisponde ad
un processo cognitivo che misura la capacità di memorizzare informazioni
nuove, il trattenimento nella memoria a breve termine, la concentrazione
sul compito e la manipolazione delle informazioni al fine di produrre
processi di ragionamento e risultati. È importante nel funzionamento e
nell’organizzazione del pensiero di ordine più complesso, nonché
nell’apprendimento e nel miglioramento delle acquisizioni. Può rivelare
quindi la capacità di focus attentivo, l’abilità di pianificazione, la flessibilità
cognitiva e la capacità nel processo di sequenzialità. Quest’area, pur
sensibile allo stato emotivo (ex. ansia), è importante come componente
dell’apprendimento e del miglioramento delle acquisizioni nonché
elemento necessario per lavorare direttamente con le idee e le
informazioni fornite nei contesti scolastici. Il Ragionamento aritmetico,
subtest fattorialmente complesso e influenzato dall'apprendimento
scolastico, è divenuto ora supplementare.
Indice di Velocità di Elaborazione (IVE)
• L’Indice di Velocità di Elaborazione (IVE), continua ad essere composto dai
due subtest fondamentali Cifrario e Ricerca di simboli, misura la velocità di
processamento delle informazioni. Valuta l’abilità del soggetto di
focalizzare l’attenzione ed elaborare una visione rapida dell’input, descrive
la capacità di discriminare, nonché ordinare sequenzialmente le
informazioni visive. Richiede l’abilità di conservazione, trattenimento e
pianificazione, ma è sensibile all’elemento motivazionale e alla pressione
esercitata dall’elemento tempo; è inoltre connesso con la coordinazione
prassico-motoria. Gli elementi culturali sembrano avere minimo impatto
su quest’area, che è anche correlata con le abilità di performance e
sviluppo della lettura. È connesso alla Memoria di Lavoro nel senso che
una velocità di processamento elevata può incidere e determinare la
quantità di informazioni che il soggetto può trattenere nella memoria di
lavoro. D’altro canto una velocità di elaborazione bassa può inficiare
l’efficacia della memoria di lavoro, nel momento in cui costringe il soggetto
a trattenere in memoria più elementi ed informazioni di quante il soggetto
sia in grado di elaborarne in quel dato momento.
unitarietà ed interpretabilità
• A loro volta il QI, l’IAG e l’ICC,
se sono unitari ( la differenza degli Indici che le
compongono deve essere inferiore a 23 punti)
sono interpretabili rispetto al valore del
costrutto che esprimono.
disfunzioni Neurosviluppo
nei subtest, clusters, indici