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Un Proverbio Per Ogni Giorno

Alessandro Franchi

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Io credo, o Sancio, che non diasi proverbio che non sia vero, perché tutti
contengono sentenze tratte dalla sperienza, madre di tutto il sapere

Miguel de Cervantes, Don Chisciotte della Mancia

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Questo breve viaggio nei simboli e
nello spazio della cultura popolare,
con le sue stranezze e le sue
certezze, con i suoi richiami a volte
fuori dal tempo, con qualche pizzico
di irrispettosa misoginia e
stravaganza ha il solo scopo di far
dire, giorno per giorno “però, in
fondo non è mica poi così sbagliato
...”.

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Introduzione
Immerso fin dalla tenera età in una cultura che faceva tesoro di detti, motti
e proverbi, mi porto dentro da sempre centinaia di proverbi di varia natura;
anche io in fondo non ne lesino l’uso pubblico in qualche rara occasione,
specialmente quando questa sembra fatta apposta per lasciare spazio alla
citazione, magari in un contesto divertente.
Tempo fa mi sono imbattuto in diverse interminabili raccolte anonime, più
o meno complete e ripetitive, per scherzo ho cominciato a rispondere a
tono usando, quando possibile, alcuni proverbi, presi anche tra quelli meno
noti e un po’ strani. Ne sono nate alcune discussioni sul significato e sulle
modalità di interpretazione.
Appassionato di alcuni metodi di analisi simbolica, ho cercato di proporre
una rilettura di tipo personale, caratterizzata da un volutamente trascurato
rigore filologico, e dalla rivisitazione aggiornata dei significati, a volte
anche fantasiosa. Ho quindi scelto trecentosessantacinque proverbi per i
quali propongo uno spunto di riflessione antico o moderno e con il quale
spero di accompagnarvi per ogni giornata di un intero anno, ovviamente
non un anno bisestile perché si sa, anno bisesto anno senza sesto.

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Proverbi

A ben condire l'insalata ci vuole un avaro per l'aceto, un giusto per il sale
e uno strambo per l'olio.

Viene spesso citato non solo come proverbio ma anche come regola aurea
per un reale e ottimale condimento dell’insalata, cosa per altro su cui si è
scritto un mondo di regole.
Premesso che personalmente non uso condimenti, salvo l’eccezione
occasionale di una lacrima d’olio ma solo quando questi è buono come
dico io, sembra citata da più parti come una regola generalmente
confermabile, ovvero una giusta quantità di sale, di aceto solo un accenno,
mentre per l’olio va bene un po’ tutto. Dal punto di vista simbolico
potrebbe richiamare una più generica regola di vita secondo la quale
sarebbe bene dosare alcuni ingredienti della vita “al giusto”, altri invece
occorre limitarli, altri ad libitum, secondo la nostra stramberia.

A bocce ferme si saprà chi ha vinto.

Prima di considerare acquisito un certo risultato è sempre bene attendere


che tutte le attività correlate siano state concluse. Ci sono molte situazioni,
come ad esempio il gioco delle bocce citato dal proverbio, dove fino
all’ultimo movimento di gioco si può passare da una situazione vincente a
una perdente o viceversa. È un prudenziale invito a non dare per acquisito
un risultato finché non si è assolutamente sicuri che le cose ormai non
possano più cambiare. Come proverbi simili, seppur con alcuni dettagli da
approfondire, ci sono anche “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”
oppure “Non vendere la pelle dell’orso prima di averlo catturato”

A buon cavalier non manca lancia.

Il bravo cavaliere ha sempre con sé la sua lancia ovvero ha sempre con sé

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lo strumento che gli serve per svolgere il suo compito. A chi sa fare bene il
proprio mestiere non possono quindi mancare né gli strumenti giusti né le
competenze per affrontare il proprio lavoro nel migliore dei modi.

A buon consiglio non si trova prezzo.

Ricevere un buon consiglio può rivelarsi una cosa preziosa, pertanto, nel
momento in cui un buon consiglio realmente ci viene dato, cosa per altro
non sempre frequente, allora è difficile quantificarne il reale valore. Come
recita invece un altro proverbio che vedremo dopo, inutile dare consigli
dopo che il fatto è già accaduto.

A buon intenditor, poche parole.

Un classico tra i proverbi. Un intenditore, un conoscitore dell’argomento,


non ha certo bisogno di molte parole per comprendere le questioni sul
tavolo, la materia è infatti codificata e gli è nota, non servono giri di
parole. Il proverbio ha spesso anche un uso ammonitore, l’interlocutore
viene avvisato che nei suoi confronti non verranno usate molte parole di
spiegazione, viene invitato quindi a essere un “buon intenditore” della
situazione e farsi bastare poche parole. Tipico utilizzo di questa modalità è
nei momenti di educazione di figli e allievi, e, in conclusione si sa, “uomo
avvisato mezzo salvato”.

A carnevale ogni scherzo vale.

Sicuramente tra i proverbi molto noti, trae la sua origine negli usi e
consuetudini del carnevale, contesto nel quale imperava lo scherzo e lo
stesso era giustificato e giustificabile. Un uso più ampio può essere
pretestuoso ad ogni modo indica a giustificazione di una azione in un
determinato contesto dove questa è ammessa. Il ricordo vero è comunque
legato agli scherzi tra bambini, bambini da zero anni in su ovviamente.

Vino di fiasco la sera buono e la mattina guasto.

Il vino di fiasco, quello casalingo di qualità più discutibile veniva


considerato quello di minore qualità, che pertanto rischiava di essere

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buono la sera e già guasto il mattino seguente. I richiami sono molteplici
nella direzione delle cose di bassa qualità che hanno minore durata nel
senso, come vedremo in seguito in altro proverbio, che “Chi più spende
meno spende”.

A casa dei poltroni è sempre festa.

Per i pigri è sempre festa, non sentono il bisogno di fare altro di diverso
che professare varie forme di ozio. In questo caso per festa si intende
proprio l’assenza di ogni attività, una festa in senso classico sarebbe
comunque troppo faticosa.

A casa sua ognuno è re.

Nella propria abitazione ogni persona è re e quindi può fare ciò che vuole,
nessuno può criticare usi, costumi e abitudini dell’altrui case anche se sono
diversi dai propri.

A cattivo lavoratore ogni attrezzo da dolore.

Un cattivo lavoratore, un inesperto o un pigro, non sanno usare, o non


vogliono, usare uno strumento di lavoro. Qualsiasi strumento di lavoro
viene usato male o malvolentieri e quindi genera dolore o malcontento,
quando addirittura non produce danno personale.

A chi ha paura non basta l'armatura.

Di fronte alla paura qualsiasi precauzione o aiuto è insufficiente. La paura


nell’affrontare situazioni qualsiasi, siano esse di natura fisica o
psicologica, non può essere annullata dalle sole precauzioni, da aiuti o da
esortazioni. Il richiamo ultimo è quindi all’affrontare e vincere le proprie
paure.

A chi non teme il sermone giova poco il bastone.

Se una persona non teme prediche e raccomandazioni non sarà intimorita

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nemmeno dalle conseguenze che promettono, quali le punizioni dolorose o
le punizioni “della vita”. In una certa accezione può essere un invito
all’educazione dolce, senza inutili punizioni fisiche.

A chi prende moglie gli ci vogliono due cervelli.

Del gruppo dei proverbi che canzonano un po’ gli stereotipi della vita
matrimoniale, mette in evidenza che per affrontare l’atto del prender
moglie un cervello non basta. Se vogliamo uscire dagli stereotipi e
individuare un insegnamento di fondo, allora occorre convenire che il
matrimonio richiede uno sforzo per poter funzionare, sforzo che,
ribaltando il luogo comune, non è affrontabile dall’uomo-tipo con un solo
cervello ma richiede una seconda ulteriore fonte di saggezza.

A chi vuol riposare conviene travagliare.

Vengono toccati due aspetti da questo proverbio; un primo elemento è il


fatto che il buon riposo arriva dopo aver faticato e pertanto invita a darsi
da fare per poi potersi godere un buon riposo. Un secondo aspetto,
sostanzialmente equivalente, è legato a quanto meritorio sia il riposo, che
sarà quindi migliore quando esso sia ben meritato.

A combatter con il fango, che si vinca o che si perda, sempre ci si infanga.

Quando si affrontano questioni “sporche” e dolorose c’è sempre una


conseguenza, sia che al termine della contesa si giunga ad aver ragione, sia
che poi si ottenga un torto. Richiama anche altri detti popolari, come ad
esempio quello che dice che in una guerra non ci sono mai vincitori, ed
invita tra le righe ad altro genere di maniere per risolvere i dissidi.

Acqua passata non macina più.

Uno dei miei preferiti. Figurativamente ci dice che l’acqua che ormai è
passata oltre la ruota del mulino non può più muovere la macina. Semplice
ed impietoso, ci avverte che tutto ciò che è passato tale rimane, inutile
continuare a penare o a valutare eventi o azioni passate. Qui il trascorso ha
valenza neutra e siamo noi che attribuiamo un valore, positivo o negativo,

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agli eventi, differentemente dal proverbio simile, che invita a non piangere
sul latte versato che parte invece da un’azione figurativa con accezione
sostanzialmente negativa.

A far la barba si sta bene un giorno, a prender moglie si sta bene un mese,
ad ammazzare il maiale si sta bene un anno.

Erede di saggezza popolare contadina e condito con una spruzzata di


misoginia che a volte caratterizza i proverbi, ci dice che una barba rasata
garantisce un giorno di benessere, infatti la barba ricresce quasi subito. Il
matrimonio ne garantisce un mese e la capacità di un maiale di sfamare
produce un anno di benessere. Ora, l’apparente volontà di mettere in
contrasto queste azioni in modo così sarcastico, suggerisce piuttosto che
occorre ponderare con attenzione l’effetto delle azioni che portiam3o
avanti; a volte un’azione meno importante di un’altra da diversi punti di
vista, porta maggiore benessere rispetto a un’altra.

Agli amanti e ai cacciatori per un piacer mille dolori.

La strada della soddisfazione per il raggiungimento della “preda”, per


entrambi i soggetti, è lunga e costellata da insidie e difficoltà. Pertanto
maggiore l’ambizione da raggiungere, maggiori le difficoltà da affrontare.

A goccia a goccia si fa il mare.

Questo, e il prossimo, ci parlano della pazienza e delle azioni lunghe,


ripetute e metodiche. Il mare, un’impresa di una certa portata, si realizza
con l’apporto di azioni e piccoli passi, con metodo e pazienza.

A goccia a goccia s'incava la pietra.

Come il precedente, ci parla della pazienza e delle azioni lunghe, ripetute e


metodiche; il perdurante gocciolio su una pietra riesce lentamente a
scavarla, le grandi difficoltà e le grandi imprese si superano e si realizzano
a piccoli passi. Un famoso aforisma orientale equivalente è quello che dice
che un lungo viaggio inizia con un piccolo passo. Questo è un ulteriore
punto di vista, che parte dal risultato finale e non dalla azione iniziale

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ricorrente.

A nemico che fugge ponti d'oro.

Il messaggio è chiaro, quando il nemico è in fuga e rinuncia ad essere


dannoso oppure ostile nei nostri confronti, allora la cosa migliore è
agevolargli la strada nel miglior modo possibile.

Aiuta i tuoi e gli altri se puoi.

Ci invita ad aiutare il prossimo, apparentemente con una visione


leggermente egoistica in quanto ci suggerisce delle priorità e ci indica un
prossimo “più prossimo” degli altri. Senza aprire discussioni filosofiche, in
genere se una persona sta bene è in grado di aiutare meglio le altre persone
rispetto a una persona che non è in stato di benessere e di salute. In
sostanza se siamo a posto noi siamo in grado di aiutare un quantitativo
maggiore di “altri”, poi ovviamente occorre che lo si faccia, ma per questo
ci sono altri proverbi.

A lavar la testa all'asino ci rimetti il ranno e il sapone.

L’azione figurativa porta alla conseguenza dello spreco delle materie.


Inutile, in sostanza spiegare le cose ai testardi. Fa un po’ il paio con un
altro detto che ci racconta di come sia doppiamente controproducente
insegnare a un asino, in quanto si perde il tempo e si infastidisce
semplicemente l’animale come risultato.

Vino battezzato non vale un fiato.

Simile ad altri proverbi su vino e acqua. Qui si sottolinea lo scarso valore


del vino annacquato. In genere si può fare riferimento all’annacquare
simbolicamente delle altre cose preziose.

A lacrime di erede è matto chi ci crede.

Il dolore dell’erede per la perdita di un ricco parente è difficilmente

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credibile, proporzionalmente alla fortuna ereditata, aggiungo io. Mentre
nel proverbio l’accento è sulla specificità del caso dell’erede e del suo
legato testamentario, si può trarre una generalizzazione nello scetticismo
che possiamo manifestare nei confronti dei sentimenti dei portatori di
interesse nell’ambito di situazioni a loro favorevoli.

Vivi e lascia vivere.

È un invito di larga portata. La prima parte ci esorta a vivere, la seconda,


quasi a contropartita della prima, ci dice di lasciar vivere ovvero di non
tediare gli altri con le nostre fissazioni, di rendersi consci del fatto che
siamo diversi e che quindi, se vogliamo che gli altri “ci lascino vivere” non
dobbiamo tediarli con banalità del tipo perché portano l’orologio a destra, i
maglioni a strisce, o perché usano la forchetta diversamente da noi, perché
non abbinano i calzini col colore del vestito, perché si radono in modo
bizzarro o perché non amano ciò che piace a noi. Il messaggio è di ampia
portata, invita alla tolleranza, alla riflessione e a un certo stile di vita che
pare sempre più dimenticato. Se dovessimo fare una lista dei dieci proverbi
da imparare a memoria e da ricordare ogni tanto, questo vi rientrerebbe
sicuramente a pieno titolo.

Al cuor non si comanda.

Sicuramente un detto tra i più famosi e sicuramente tra i più indiscutibili e


veritieri. Di fronte ai sentimenti, all’amore in particolare, non c’è
razionalità o autocontrollo che tenga. La ragione non potrà prevalere sulle
emozioni. La storia narra gli episodi più incredibili in proposito.

Al povero mancano tante cose, all'avaro tutte.

A una persona povera mancano molte cose, spesso non per scelta, e che
non può permettersi. Diversamente accade per l’avaro che si priva,
tendenzialmente di tutto e volontariamente al fine di accondiscendere al
suo peccato capitale.

Al vecchio non manca mai di raccontare.

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Una persona con un lungo vissuto ha sicuramente qualcosa da raccontare
relativamente a qualsiasi situazione di vita.

Al villano se gli dai un dito si prende tutta la mano.

Ci sono persone, a cui facciamo delle concessioni, che approfittano della


nostra disponibilità e si prendono molto di più di quanto abbiamo dato.
Simbolicamente il proverbio si rivolge appunto a coloro che approfittano
della generosità altrui.

A mali estremi, estremi rimedi.

Un gran classico dei proverbi. Di fronte a situazioni estreme o di


particolare gravità si possono prendere in considerazione anche soluzioni
altrettanto estreme e severe. Può essere usato con consapevole
rassegnazione di fronte a una situazione estrema ma anche come una
velata minaccia da attivare in caso dell’evento estremo, indicando che non
si ha timore nell’applicazione di rimedi altrettanto forti.

Amar la vicina è un gran vantaggio, si vede spesso e non si fa viaggio.

Se viviamo un amore fisicamente vicino allora lo si potrà vedere più


frequentemente provando maggiore gioia e si eviteranno frequenti viaggi
per potersi incontrare. Il messaggio può essere generalizzato a tutte le cose
piacevoli che facciamo, se c’è modo di averle in loco avremo modo di
farle più spesso e con meno spostamenti.

Ambasciator non porta pena.

Il proverbio richiama un principio antico e sufficientemente rispettato nella


storia, ovvero la separazione tra la notizia, contenuta nell’ambascia, ed il
suo portatore a cui veniva garantita l’immunità in quanto non responsabile
ma solo portatore. Allo stesso modo non possiamo imputare le ragioni di
una brutta notizia a colui che ce la riporta per conto altrui.

L'amore non è bello se non è litigarello

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L’amore è anche confronto, comunicazione, scambio di idee e dialettica.
L’amore più duraturo e più sano risulta dunque quello in cui si parla e si
discute, non escludendo qualche piccola tensione.

Natale con i tuoi, a Pasqua con chi vuoi.

Un principio a fondo religioso che suggerisce la priorità per le feste


comandate. Il Natale va passato assieme alla famiglia e a fronte del
rispetto di questa sacralità ci viene concessa libera opzione sul come
trascorrere la festa della Pasqua. Oltre all’invito di evidente richiamo
religioso, la simbologia associata ci chiede di dedicare alla famiglia quella
che, al tempo di nascita del proverbio, veniva sicuramente considerata la
festa più importante, mentre già possiamo scegliere liberamente per la
seconda delle feste.

A Natale sul balcone, a Pasqua col tizzone.

Di base è uno di quei proverbi che lega previsioni metereologiche tra date
di calendario, feste, eventi. Il significato quasi letterale è che a fronte di un
Natale climaticamente mite si prevede una Pasqua con l’accensione del
riscaldamento ovvero il tizzone della stufa. Il fatto che dei proverbi, che
nascono spesso con “l’esperienza vissuta delle cose che si ripetono”,
possano essere messi in relazione con la meteorologia è spesso legata sia a
un fattore locale sia a un fattore di calendario. Alcune feste sono fisse,
come il Natale, altre dipendono dalle lunazioni, come la Pasqua. Alcuni
proverbi, ovviamente hanno valenza geograficamente limitata.

Anno nuovo, vita nuova.

L’avvicinarsi del nuovo anno porta sempre con sé la formulazione di buoni


propositi. Il primo gior44rno dell’anno viene vissuto come rinascita e
quindi come occasione per abbandonare cattive abitudini e per iniziare una
nuova vita, di solito contraddistinta, almeno nelle intenzioni, dai quei
buoni propositi di miglioramento o di cambiamento. Qui l’accento è meno
simbolico che in altri detti e si fa riferimento a una situazione specifica
non facilmente generalizzabile. Ciò che viene esaltato è l’aspetto
motivazionale del giorno e del cambio d’anno, che dona, perché no, un
carattere più forte alla formulazione dei buoni propositi.

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A ogni santo la sua festa.

C’è un altro proverbio simile, “A ogni santo la sua candela”. A ogni santo
portare il ringraziamento che gli spetta. Al di la dell’aspetto religioso,
spesso usato per sottolineare il messaggio simbolico del proverbio, la
massima ci invita a riconoscere a ognuno i propri meriti.

A pagare e a morire c'è sempre tempo.

Si affiancano due eventi, entrambi diversamente sgradevoli, e si associa


l’ineluttabilità dell’uno anche all’atro. La morte è un evento che prima o
poi riguarderà tutti, e tutti, ovviamente, vorrebbero spostare più in là
possibile nel tempo il giorno fatidico. L’analogia con i pagamenti,
volutamente esagerata, vorrebbe dirci che proviamo la stessa insofferenza
anche nei confronti del pagamento di una cifra dovuta.

Aria d'importanza, diploma di ignoranza.

Un giusto livello di umiltà contraddistinguerà sempre le persone realmente


intelligenti. Se una persona manifesta “aria di importanza”, se non lesina
un’autocelebrazione, se è evidente la scarsità di modestia allora un bel
certificato di diploma di ignoranza risulta meritato.

A San Martino ogni mosto si fa vino.

Al di la dell’aspetto agricolo ovvero il fatto che esiste una data a partire


dalla quale il mosto fermentando si trasforma in vino, il richiamo è
all’ineluttabilità di alcuni cicli ed eventi naturali. Esisterà sempre un
momento che ci porterà o ci obbligherà ad una trasformazione.

Asino vecchio non prende lezioni.

La figura cocciuta e poco avvezza all’apprendimento riconosciuta all’asino


viene amplificata dalla età avanzata. Il risultato, di valenza simbolica
generale, è che mediamente una persona anziana è poco incline
all’imparare cose nuove o a prendere in considerazione suggerimenti.

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A tavola e a tavolino si giudica il contadino.

Al tavolo da pranzo e al tavolo da gioco si riconosce l’educazione di una


persona. Ci sono due attività, dice il proverbio, dalle quali possiamo
vedere la qualità dell’educazione di una persona; da come essa si comporta
a tavola, e quindi da come si confronta con le regole scritte e non scritte
dell’educazione e del galateo, e da come si comporta al tavolo di gioco,
dove sappiamo tutti che è relativamente facile creare situazioni di tensione
relativamente a regole, interpretazioni, punti di vista ecc.

A tavola non si invecchia.

Nato in epoca in cui l’eccessiva abbondanza non ne uccideva più delle


malattie, è un proverbio che da buongustaio amo moltissimo. Le fatiche e
le privazioni fanno invecchiare. Un desco ricco di buon cibo genuino,
oltremodo accompagnato da gente piacevole, regala gioia e felicità
pertanto non è in simile frangente che si invecchia.

Bacco, Tabacco e Venere, riducono l'uomo in cenere.

Allo stesso modo in cui in alcuni proverbi il vino e le donne sono trattati
come fonti di vita, allegria, piacere o, in caso di eccessi, come fonte di
problemi, in questo detto vengono raggruppati, con intento monitore, tre
dei principali vizi il cui abuso si traduce giocoforza in una pessima
conclusione. Pertanto gli eccessi di alcool, tabacco e donne portano l’uomo
lungo la via della perdizione e di una fine indecorosa. In questo caso il
proverbio può essere usato come fonte di ammonizione per qualsiasi tipo
di vizio.

Bacio di bocca spesso cuor non tocca.

Non necessariamente un bacio in bocca tocca il cuore, specialmente se


manca la passione. Quindi sia quando lo vediamo, sia quando lo diamo,
ahimè se c’è solo la parte fisica esteriore e manca il fuoco della passione, il
cuore sarà molto, molto lontano da quel bacio.

Vino battezzato, non va al palato.

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Il vino battezzato è quello che ha “visto” l’acqua, cioè è stato diluito. Per
gli amanti del buon vino questa aggiunta è pessima e lo rende
inapprezzabile al palato. Il principio si può estendere a tutte le cose che
vengono aggiunte a un buon prodotto con obiettivi di sofisticazione.

Batti il ferro finché è caldo.

La lavorazione del ferro a caldo, tipicamente con maglio o martello,


richiede un certo grado di fatica. Man mano che il ferro da lavorare,
battere, torcere ecc., da rovente ritorna alla sua temperatura, il grado di
lavorabilità diminuisce ed è molto meno plasmabile con relativo aumento
di fatica. Pertanto il massimo del rapporto sforzo / beneficio si ha quando
il ferro è alla massima temperatura. Il ragionamento viene traslato a tutte le
attività, invitando quindi a lavorarci e a completarle fintanto che il “ferro è
caldo” ovvero sfruttando il fatto che noi e chi collabora siamo immersi
nella questione. È un invito a non rimandare attività perché altrimenti è più
faticoso farle.

Buon sangue non mente.

Questo proverbio ci parla dell’ereditarietà. Di solito si riferisce alle buone


qualità, ma potrebbe essere usato anche in una accezione negativa. Quando
si riscontra che una riconosciuta qualità del padre, spesso appunto positiva,
si ritrova anche nel figlio si evidenzia come il legame di sangue spesso non
possa mentire. Un modo di dire, simile a questo, è quando si rimarcano le
qualità del figlio rispetto l’ereditarietà con un “Figlio di cotanto padre”

Campa cavallo che l'erba cresce.

Dalla triste storia che credo tutti conoscono, quella del povero contadino
che implorava il cavallo di resistere ai morsi della fame in attesa della
crescita dell’erba, consideriamo l’aspetto simbolico, ovvero che per
ottenere certi risultati spesso occorre avere una pazienza infinita e, invero,
una forte capacità di resistenza. Una circostanza più ironica nell’utilizzo
del proverbio si ha quando una persona notoriamente prodiga di promesse
vane ci promette l’ennesimo impegno che non potrà mantenere, fatto che
possiamo puntualizzare con un ironico “campa cavallo...”

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Campar senza fatica è una voglia molto antica.

Non è certo una novità che dalla notte dei tempi il sogno di molti sia
quello di vivere senza difficoltà, impegni e fatiche. Il messaggio potrebbe
in genere anche essere rivolto al genio di turno, che si immagina di poter
vivere senza fatica alcuna, allo scopo di rimarcare che non è né il primo né
l’ultimo ad avere maturato un’idea simile.

Can che abbaia non morde.

Molto spesso un cane che abbaia molto non è pericoloso e non morde. Di
per sé la cosa non è vera ma il significato simbolico ci dice due cose: da un
lato chi fa molta confusione, chi parla molto ed è molto loquace non è poi
uno che combina molto; l’altro messaggio è quello, per converso, di
prestare attenzione a coloro che sono silenziosi e apparentemente di basso
profilo. Per alcuni aspetti è assimilabile alla citazione di Roosevelt a sua
volta citata da un personaggio di Snoopy “Parla piano e vai in giro
armato”, la citazione originale dovrebbe essere leggermente diversa.

Carta canta e villan dorme.

La carta, ovvero ciò che è messo per iscritto, ha sempre valore sulla parola.
Spesso per spiegare questo proverbio si usa un modo di dire figurativo
come quello di mettere “nero su bianco”, ciò per definire e chiarire
inoppugnabilmente le cose, o ancora “pane al pane, vino al vino”.

Cattivo bastone non fa buon cane.

È ormai assodato che una educazione basata su metodi violenti non può
sortire gli effetti desiderati, nella forma più generalizzata, dunque, cattivi
metodi educativi o punitivi non possono sortire effetti positivi.

Chi al caso s'affida prende un cieco per guida.

Affidarsi completamente al caso, evitando di usare un po’ di sano buon


senso e un pizzico di ragione può essere un controsenso, come appunto
prendere un cieco come guida.

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Chi ama bene castiga bene.

Apparentemente controverso si vuole significare che il voler bene a


qualcuno è un processo completo, anche nell’eventuale aiuto che può
consistere nell’indirizzarlo o nel criticarlo per arrivare al miglioramento
personale.

Chi ascolta troppa gente conclude poco o niente.

Se ci si affida ai pareri di troppe persone, alla fine sarà impossibile


prendere una decisione.

Chi ben comincia è alla metà dell'opera.

Fatto risalire ad Aristotele, questo proverbio dice che le probabilità del


successo di una attività aumenta se si inizia con impegno e con energia,
oppure inizia con “il piede giusto”, tanto per citare un altro modo di dire.

Chi capisce, patisce.

Più è completa la consapevolezza dell’esistenza, maggiore sarà la


sofferenza nella comprensione di ciò che ci circonda. Probabilmente non
viviamo nel migliore dei mondi possibili.

Chi dice donna, dice danno.

Premessa, siamo al cospetto di uno di quei modi di dire che non


disdegnano un’espressione ricollegabile a un certo tipo di cultura misogina
che troviamo spesso in alcuni proverbi e che assocerebbe la figura della
donna alla fonte di molti danni. Una lettura più asettica e mirata potrebbe
invece dirci che, a causa di tutto ciò che gli uomini di sbagliato fanno di
fronte alle donne e per le donne, è probabile che ne abbiano danno per via
del loro errato atteggiamento.

Chi di spada ferisce, di spada perisce.

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Questo detto, appartenente sicuramente al gruppo di quelli più noti,
rappresenta, sia una specie di legge del contrappasso e sia, d’altro canto,
anche una regola del proprio vissuto. In prima istanza, quindi, per l’aver
ferito di spada verrai ripagato con la stessa moneta, dall’altro se
usualmente ferisci di spada, allora è probabile che questa sia un arnese che
usi di frequente e fa parte del tuo quotidiano, risulterà quindi probabile il
forte pericolo di rimanere a tua volta colpito da tale strumento.

Chi di speranza campa, disperato muore.

Se ci si affida alla sola speranza, senza darsi da fare, allora altro non si
otterrà che la disperazione. Invita a darsi da fare se si vuole ottenere
qualcosa.

Chi disprezza, compra.

Anche questo è sicuramente un detto molto noto. Identifica


sostanzialmente una vecchia, ma tutt’ora in uso, tecnica di contrattazione,
dove il potenziale acquirente, interessato all’acquisto di un prodotto, cerca
di metterne in evidenza i difetti al fine di giustificare una richiesta di
ribasso del prezzo. Il disprezzare l’oggetto, per queste ragioni, manifesta
quindi un reale interesse all’acquisto. Molto spesso è scherzosamente usato
anche sentimentalmente. Quando qualcuno parla dei difetti di un’altra
persona, si dice, è in realtà interessato alla stessa.

Chi di verde si veste della sua beltà troppo si fida.

Il colore verde è considerato estremamente difficile da abbinare


nell’abbigliamento, coloro che lo usano hanno quindi una sostanziale
confidenza nella propria presenza.

Chi domanda non fa errori.

Nessuno nasce “imparato” e a fronte di qualche dubbio è sempre meglio


chiedere lumi. Pertanto chiedere aiuto, informazioni e chiarimenti non sarà
mai un errore ma contribuirà piuttosto a limitarne il numero.

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Chi dorme non piglia pesci.

Con pigrizia, disattenzione e svogliatezza non si ottiene nulla. Allo stesso


modo in cui per pescare serve attenzione, per ottenere qualsiasi risultato
servono attenzione e impegno.

Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso.

Colui che subisce danno per propria colpa deve biasimare solo sé stesso. In
generale il monito che ci perviene è che sarà inutile dare la colpa ad altre
persone o ad eventi estranei se la causa del danno ricevuto è imputabile a
qualche nostra mancanza, come disattenzione, ignoranza, azioni maldestre
e via dicendo.

Chi è nato citrullo è per gli altri un trastullo.

In ragione della loro origine popolare spesso i proverbi incorporano delle


sottili cattiverie, abbiamo già visto vari esempi di misoginia, in questo
caso viene posto l’accento su chi nasce meno dotato intellettualmente e
che diventa oggetto del divertimento, se vogliamo un po’ sadico, degli
altri. In realtà si può comunque individuare, anche se a fatica, un aspetto
più generico ma sempre irrispettoso, per coloro che hanno delle difficoltà.

Chi ha tempo non aspetti tempo.

Chi ha tempo a disposizione si dia subito da fare senza rimandare.


Potrebbe ritrovarsi poi nella situazione di non avere più tempo disponibile.
È un invito a fare subito le cose senza attendere.

Chi la dura, la vince.

La persona che insiste e che non molla mai prima o poi riuscirà ad ottenere
gli obiettivi prefissati. Sicuramente tra i proverbi che non possono
mancare.

Chi la fa l'aspetti.

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Tanto per citare altri modi di dire: aspettati di essere ripagato con la stessa
moneta. Se ti comporti in un certo modo aspettati di essere trattato alla
stessa maniera.

Chi ha torto fa clamore contro l'accusatore.

Chi è in torto solitamente cerca di mettere in cattiva luce l’accusatore in


modo da screditare le accuse ricevute.

Chi imbocca tutti i vicoli, troverà tanti pericoli.

Alcuni proverbi come questo e il prossimo, usano come similitudine la


strada. Percorrere un cammino, in passato, era molto più pericoloso di
oggi, pertanto assume un valore simbolico. Se una persona imbocca molte
strade troverà un numero proporzionale di pericoli ad attenderlo. Valutare
quindi sempre le scelte fatte e le implicazioni che ne possono conseguire.

Chi lascia la via vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non quel
che trova.

Il monito che arriva da questo proverbio è che se intraprendiamo una


strada nuova conosciamo il percorso che abbiamo lasciato ma non quello
che abbiamo imboccato. È un avvertimento prudenziale, non ci dice di non
farlo ma semplicemente che occorre porre attenzione, alla nuova strada,
alle cose a noi ancora ignote.

Chi mena per primo, mena due volte.

Il primo che interviene o che fa un’azione gode del vantaggio iniziale della
prima mossa che non ha invece colui che reagisce o che segue.

Chi mostra vende.

Chi mette in mostra qualcosa è perché desidera vendere o, in linea di


massima chi (si) mostra desidera mostrare e apparire. Al girono d’oggi con
la smodata brama di apparire in ogni contesto, anche il più insensato, il

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proverbio assume una connotazione un po’ diversa, una cosa, secondo me,
del tipo chi mostra vende una fettina del proprio ego.

Chi muore giace, chi vive si dà pace.

Fatalista e razionale ci indica che chi è morto è morto, non si può


cambiare, pertanto è bene farsene una ragione e continuare la vita di tutti i
giorni.

A brigante, brigante e mezzo.

Ci sono situazioni in cui per cavarsela occorre adottare i metodi, anche non
propriamente leciti della controparte, anzi, occorre usarli meglio ancora.
Fa parte della stessa cassetta degli attrezzi di “a mali estremi, estremi
rimedi”.

A caldo autunno segue lungo inverno.

Del gruppo dei meteo proverbi, ci dice che se l’autunno è stato caldo
l’inverno che segue sarà lungo. Ai tempi d’oggi, con meteo instabile e
variazioni climatiche, non ci farei un grande affidamento.

A cane vecchio non dargli cuccia.

Sostanzialmente equivalente a “Asino vecchio non prende lezioni”,


rinforza il concetto secondo cui una persona anziana è restia a subire
imposizioni o consigli.

A caval che corre, non abbisognano speroni.

Lo sperone è la rotella con denti appuntiti con cui il cavaliere stimola il


cavallo ad aumentare la sua corsa. Se un cavallo già corre non ha bisogno
del fastidioso stimolo degli speroni per continuare la sua corsa. Così se una
persona sta già dando il massimo non servono minacce o stimoli fastidiosi
per continuare nella sua buona performance, anzi in questo caso si
potrebbe rischiare l’effetto opposto.

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A caval donato non si guarda in bocca.

Il detto nasce dalla pratica in uso in passato per il commercio dei cavalli e
che valutava l’età dell’animale, e quindi il suo valore, sulla base di una
ispezione approfondita della sua dentizione. Oggi è un proverbio di
valenza generale ed è diffuso in diverse lingue; ci ricorda che, di fronte a
un regalo, non è il caso di sottilizzare e di valutarne il valore, lo si accetta
per quello che è.

A caval nuovo cavaliere vecchio.

Un cavallo giovane potrebbe non essere addestrato ancora al meglio,


pertanto un cavaliere di buona esperienza dovrebbe essere il più adatto per
condurlo. Dal punto di vista del messaggio simbolico è chiaro che a una
persona alle prime armi è necessario affiancare un collega di esperienza.

A cavalier novizio, cavallo senza vizio.

È speculare al precedente, ora il cavaliere è alle prime armi e abbisogna di


un cavallo stabile, senza vizi. Il messaggio è il medesimo, a una persona
alle prime armi è necessario affiancare un collega di esperienza.

A cavallo d'altri non si dice zoppo.

L’aspetto da considerare nel messaggio generale del proverbio è quello di


non eccedere nei giudizi sulle cose altrui o sulle persone, soprattutto se “il
cavallo è zoppo davvero”.

Tutto ciò che dura a lungo annoia.

Tutte le cose tirate troppo alle lunghe diventano noiose, parimenti allo
scherzo, che è “bello quando dura poco”. Questo va in particolare alle
persone abituate a diluire eccessivamente i discorsi riempiendoli di
particolari inutili e noiosi.

Tra i due litiganti il terzo gode.

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È tra i proverbi più noti, indubbiamente, e dall’insegnamento lungimirante.
Ci avverte che spesso, tra due persone che litigano per qualcosa, chi ne
avrà beneficio è una terza persona, vuoi che sia semplicemente un
qualcuno in attesa che i due si annullino a vicenda, vuoi che si tratti di
qualcuno che si sia proposto come arbitro.

Se son rose, fioriranno.

Forse con aria un po’ fatalista ci invita a proseguire nel nostro lavoro e, se
il destino o altri fattori più o meno deterministici lo consentiranno, allora
lo porteremo a termine.

Se non è zuppa è pan bagnato.

Era tra i più citati della mia maestra di scuola elementare, di fronte alle
scuse o i distinguo dei vari bambini. Serve a dire che due cose non sono
poi così diverse nella sostanza come in fondo la zuppa è pur sempre pane
immerso in un liquido e quindi ... bagnato.

Si dice il peccato, ma non il peccatore.

A volte per mettere sul chi va là relativamente a certi aspetti ed eventi è


concesso l’esercizio dello spettegolare ma in questi casi è d’uopo fermarsi
a citare il fatto, il peccato, e non l’autore, il peccatore.

Se ari male, peggio mieterai

Se si ara male il campo il prodotto finito non sarà di qualità e la mietitura


non sarà buona. Quindi se si fanno male i lavori fin dall’inizio, si
comprometterà il risultato finale già a quello stadio.

Rosso di sera bel tempo si spera; rosso di mattina la pioggia è vicina.

Meteorologicamente il proverbio è spiegabile ed è supportato da basi


scientifiche comprensibili; comunque, per certi aspetti, prova a divinare il
meteo sulla base della colorazione rossa del tramonto o dell’alba.

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Ride ben chi ride ultimo.

Meglio aspettare prima di considerare acquisita una vittoria e schernire


l’avversario; assicurarsi sempre che le carte in tavola non possano più
cambiare.

Fin che si vive, s'impara sempre.

C’è sempre modo di imparare qualcosa di nuovo, in ogni istante, anche


avanzato, della vita. Va inteso anche in maniera speculare, mai assumere
di aver appreso tutto.

Un fiore non fa primavera.

Un semplice fiore, da solo, non è garanzia che sia arrivata la primavera.


Simile anche allo stesso proverbio per il quale nemmeno una rondine, da
sola, fa primavera. Quindi, in genere, un evento isolato non permette di
trarre alcuna conclusione sicura. Ci sono dei principi di statistica
inferenziale in questi detti.

A chi non vuol credere sono inutili tutte le prove.

Per coloro che non vogliono credere è inutile qualsiasi evidenza, o come
cita un proverbio simile, qualsiasi testimonianza. Assomiglia un poco al
“sordo che non vuol sentire” ma in quel caso l’aspetto simbolico è più
sottile.

A pensar male si fa peccato ma spesso ci s'indovina.

In varie versioni, compresa quella che non menziona l’ipotesi di peccato,


questo proverbio ci avverte, in modo se vogliamo un po’ pessimista, che a
pensare alla parte negativa delle situazioni o ad azioni negative delle
persone, si fa peccato ma spesso si indovina.

Chi accetta l'eredità accetti anche i debiti.

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Qui siamo di fronte non solo a un proverbio ma ad una norma di legge che
ritroviamo anche nel codice civile, accettando l’eredità, senza opzione di
riserva o di beneficio di inventario, si accetta “tutto”, averi e doveri
obbligati.

Chi va al mulino s'infarina.

Gli ambienti che frequentiamo possono impattare su di noi, se si entra nel


mulino è facile sporcarsi di farina, in sostanza ci viene detto che avendo a
che fare con alcune situazioni probabilmente se ne subiranno le
conseguenze. Un aneddoto divertente, questo è il proverbio che la madre
di una mia fidanzatina disse alla figlia appena seppe che frequentava un
ragazzo, direi che il monito era assolutamente chiaro.

Chi trova un amico trova un tesoro.

Tra i classici dei classici dei proverbi. Se troviamo un amico, vero


ovviamente, abbiamo a disposizione un tesoro ovvero qualcuno che
sicuramente ci aiuterà al momento del bisogno, meglio di qualsiasi altra
ricchezza. Pensateci la prossima volta che definite il concetto di amicizia.

Del senno di poi son piene le fosse.

È facile fare previsioni a posteriori. Conoscendo in anticipo come


sarebbero andati gli accadimenti tutti potrebbero aver fatto scelte diverse.
Colui che esprime giudizi a posteriori ha facile gioco. In fondo, però,
credo anche che sia troppo spesso usato per giustificare facilmente i propri
errori.

Dio vede e provvede.

È basato su uno dei fondamenti religiosi dell’avere fede. Se si ha fede


allora Dio nella sua grandezza sicuramente vedrà ciò di cui noi abbiamo
realmente bisogno e provvederà ad aiutarci di conseguenza.

Se chiude una porta, si apre un portone.

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Era uno dei proverbi preferiti della mia cara nonna. Nel momento in cui ci
si chiude una porta, ovvero perdiamo delle occasioni o delle opportunità e
la cosa ci rattrista allora non dobbiamo abbatterci perché si aprirà una
porta ancora più grande, l’occasione persa si tramuterà in una nuova serie
di occasioni sicuramente migliori. Può sembrare vagamente fatalista, ma
unito ad altri proverbi, come quelli che invitano a perseverare, a guardare
in modo diverso alle cose e a insistere, si trasforma in una piccola regola di
vita.

Finché c'è vita, c'è speranza.

C’è modo di sperare fino alla fine ultima. Se c’è ancora vita allora
abbiamo ancora speranza di ottenere i nostri obiettivi e di perseguire la
realizzazione dei nostri desideri. Non è una speranza fatalista e passiva, il
messaggio è che finché siamo vivi possiamo darci da fare per ottenere ciò
che desideriamo.

A chi mangia sempre polli vien voglia di polenta.

Dal punto di vista figurativo ci dice che mangiare di continuo polli, che era
considerato un pasto da signori, può far sorgere il desiderio di mangiare
polenta, cibo che invece era considerato povero. Il desiderio si dirige su
ciò che manca ed è scarso, l’abbondanza di una cosa fa perdere l’interesse
e la rende noiosa, la sua scarsità ne aumenta il desiderio.

Acqua lontana non spegne il fuoco.

Difficile spegnere un incendio con l’acqua che non c’è o è difficilmente


raggiungibile, Ciò che serve deve essere facilmente fruibile specialmente
in caso di emergenza, inoltre, il supporto che viene da lontano non è molto
utile.

Acqua cheta rompe i ponti.

Uno dei tanti proverbi sull’acqua. L’acqua che si muove lentamente e in


maniera apparentemente tranquilla è in grado, con la sua forza e la sua
calma di trascinare con sé molte cose enormi. Allo stesso modo si è invitati

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a diffidare di coloro che sono delle acque chete, delle persone calme,
perché potrebbero manifestarsi in tutta la loro calma potenza distruttiva.

Al buio tutti i gatti sono bigi.

Ci sono diverse versioni di questo proverbio e tutte raccontano della non


riconoscibilità di qualcosa o qualcuno quando manca la luce. In pratica
spesso ci focalizziamo sull’aspetto esteriore di qualche cosa, che al buio
non è percepibile. La funzione dell’oggetto rimane comunque la stessa e,
al buio dove viene meno l’apparenza, sono tutti uguali. Una versione di
questo proverbio racconta anche delle donne, che al buio sono tutte uguali,
qui forse il significato può essere interpretato in misura più specifica e, se
vogliamo, osé.

Al confessore, al medico e all'avvocato non si tiene il ver celato.

A queste persone, per ottenere l’aiuto migliore, non va celata la verità. In


generale, se vogliamo avere il migliore aiuto possibile da qualcuno, non
dobbiamo nascondergli elementi che possono essere utili per avere il suo
supporto.

Aiutati che il ciel t'aiuta.

Nelle difficoltà è bene confidare in primis sulle proprie forze,


impegnandosi al massimo, anche se invochiamo aiuti di tipo superiore.

Anche la legna storta dà il fuoco diritto.

Spesso diamo troppa attenzione all’apparenza delle cose dimenticando


quale sia la loro funzione ultima. La legna è legna e fa fuoco comunque,
sia che il ciocco sia diritto oppure storto.

Bocca chiusa ed occhio aperto non fecero mai male a nessuno.

Parlare poco e stare attenti con gli occhi aperti è una regola generale e che
funziona sempre.

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Chi non ha testa abbia gambe.

Se non si fanno le cose con attenzione e usando bene la testa allora


bisognerà porvi poi rimedio faticando e rifacendo.

Chi ruba una volta è sempre ladro.

Quando si commette qualcosa di sbagliato si è in colpa anche se lo si fa


per la prima volta. Non è infatti meno grave.

Chi tace acconsente.

Se non si esprime il proprio parere contrario o se si lascia che siano gli


altri a decidere senza dare il proprio parere, equivale ad acconsentire.

Chi tardi arriva male alloggia.

I primi che arrivano possono scegliere, chi arriva tardi deve accontentarsi
di ciò che trova. Anche se sembra una frase da pranzo a buffet, e ci
potrebbe comunque stare, l’invito è quello di essere puntuali perché in
caso di ritardo la possibilità di scelta è limitata o nulla e dunque occorre
accontentarsi.

Errare è umano, perseverare diabolico.

Tutti possono sbagliare ma quando si continua a fare lo stesso errore allora


non abbiamo più giustificazione, l’attribuzione della diabolicità deriva
dalla superbia nell’aver rifatto l’errore.

Il buon giorno si vede dal mattino.

Se sarà una buona giornata lo si vede dal mattino, se c’è una gran alba
soleggiata ci si può aspettare in genere una giornata radiosa. In generale
l’inizio di una qualche attività ci darà una indicazione se si tratta di una
attività che proseguirà bene. Richiama anche il “chi ben comincia è a metà
dell’opera” trattandosi di buon inizio di qualche cosa.

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Il difficile sta nel cominciare.

L’impegno maggiore sta nel mettere la forza di volontà per iniziare


qualcosa, una volta iniziato tutto risulterà più facile. Va un po’ alla pari
con “chi comincia è a metà dell’opera”.

Gallina vecchia fa buon brodo.

Anche una gallina vecchia, pur se con qualche difetto come la durezza
delle carni, ha una sua ottima utilità, nel caso per fare un ottimo brodo. In
generale l’esperienza degli anziani ha una grande utilità come pure
strumenti datati possono ancora avere motivo di proficuo utilizzo.

Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Anche se con la vecchiaia, o con la muta, un lupo perde il pelo, esso


rimarrà sempre un lupo. Quindi una persona che ha delle abitudini o dei
vizi orma consolidati da anni, è difficile che all’improvviso questi possano
cambiare.

Il mattino ha l'oro in bocca.

Coloro che iniziano le loro attività presto e con solerzia ne hanno gran
vantaggio. Sottolinea le qualità di un buon inizio con il simbolo del
mattino.

L'abito non fa il monaco.

Non basta vestirsi da frate per essere frate. Non è indossando una divisa
che noi diventiamo qualcun altro, l’invito, ancora più valido ai nostri
tempi, è quello di non fidarsi assolutamente delle apparenze.

Ad ognuno la sua croce.

Tutti abbiamo i nostri problemi più o meno importanti o pesanti. A volte


sembrano insormontabili e lo stesso accade per gli altri.

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Chi non lavora non mangia.

Il pane quotidiano va guadagnato, messaggio semplice con alcune varianti,


una delle quali menzionata in una famosa canzone degli anni ’70.

La calma è la virtù dei forti.

Chi mantiene la calma in ogni situazione è sicuramente avvantaggiato


rispetto a colui che si agita, una persona forte riesce sempre a mantenere la
calma in ogni situazione. La lucidità mentale aiuta nel reagire di fronte alle
difficoltà improvvise.

L'uomo ordisce e la fortuna tesse.

Per avere successo nelle sue imprese l’uomo ha bisogno sia della sua
attività e delle sue iniziative, sia della componente legata alla fortuna, che
agiscono in sintonia un po’ come avviene per trama e ordito di un tessuto.

L'unione fa la forza.

L’unione della forza di più persone in un gruppo compatto fa la differenza


rispetto al singolo. Non c’è forza di un singolo che possa andare oltre
l’unione di più persone coese in gruppo.

La fortuna è cieca.

La fortuna viene rappresentata come una donna bendata, infatti viene


chiamata anche dea bendata. Significa che la fortuna può donare i suoi
favori in maniera casuale a chiunque, allo stesso modo di come una
persona cieca non riconosce chi si trova davanti.

La fame è cattiva consigliera.

Uno stato di bisogno, come ad esempio la fame, ci pone in una condizione


in cui non è facile prendere decisioni ponderate e razionali, si corre il
rischio di essere pesantemente influenzati dalla fame o dallo stato di

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bisogno cui siamo assoggettati.

La mala erba non muore mai.

Le erbacce, a differenza del prato o delle piante d’orto, sembra che non
muoiano mai, salvo dopo una faticosa estirpazione manuale. In ogni
contesto, ci insegna il simbolo della mala erba, ci sarà sempre la possibilità
di avere presente dell’erba cattiva, e sarà comunque difficile da eliminare
completamente.

La malerba cresce presto.

Legato al proverbio precedente ci specifica che non solo l’erba cattiva è


difficile da sradicare ma cresce anche in fretta. Pertanto non basta
rimuoverla appena possibile, occorre anche tenere d’occhio la sua
eventuale ricrescita perché risulta essere molto veloce.

La necessità aguzza l'ingegno.

Di fronte ad uno stato di necessità apparentemente irrisolvibile l’ingegno


esce fuori con idee nuove o brillanti per risolvere la situazione. Il dover
provvedere a tutti i costi a una soluzione ci aiuta a tirar fuori il meglio
dalle nostre capacità.

La fortuna aiuta gli audaci.

Abbiamo già trovato proverbi dove si indicano alcune caratteristiche della


fortuna, in questo caso ci ricorda quello delle due componente dei progetti,
parte legata al successo dato dall’azione e parte dalla fortuna. Qui si dice
che la fortuna ha in simpatia le persone capaci di gesti audaci e che osano
di più per ottenere qualcosa. Apparentemente questo fatto stride con il
fatto che la dea fortuna è bendata, ma forse è più facile ricordare gli audaci
che sono stati fortunati rispetto a quelli che non sono riusciti ad ottenere i
loro obiettivi.

Meglio tardi che mai.

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Paziente, accomodante e quasi fatalista, il meglio tardi che mai ci dice che,
in fondo, è meglio se abbiamo ottenuto quello che dovevamo con un
ritardo piuttosto che non averlo ottenuto affatto.

La storia è maestra di vita.

Il proverbio, che risale a Cicerone, ci dice che la storia è di fondamentale


importanza per la sua funzione educativa. La storia si ripete perché i
comportamenti e le attitudini umane, dei singoli o dei gruppi, tendono a
non cambiare.

Meglio soli che male accompagnati.

Meglio essere da soli che accompagnati da cattivi compagni di viaggio,


pertanto, alcune delle azioni che facciamo, potrebbero avere migliori
risultati se fatte da noi singolarmente anziché con l’aiuto di persone
inadeguate. Richiama altri proverbio come l’altrettanto famoso “Chi fa per
sé fa per tre” o simili.

Mal comune, mezzo gaudio.

Quando una persona scopre qualcun altro che ha il suo stesso problema,
per il solo fatto di condividerlo con qualcun altro che possa comprendere il
suo stato, rende il problema più sopportabile, addirittura, esagerando
sicuramente, un “mezzo gaudio”

Occhio non vede, cuore non duole.

Ciò che non vediamo non ci porta dolore, in sostanza non veniamo
coinvolti e non ci doliamo di ciò che non abbiamo visto. Spesso vengono
attribuiti diversi significati, quello che reputo più vicino alla realtà è
proprio quello secondo cui le persone che non conoscono un fatto non se
ne dolgono. Se vogliamo, nel mondo ultra informato in cui viviamo,
potrebbe essere un invito a non lasciarsi inondare da troppi fatti, che non ci
toccherebbero altrimenti. Da un altro punto di vista è forse una
giustificazione delle cosiddette bugie buone, ovvero a raccontare qualcosa
che non è propriamente vera o più semplicemente non raccontare qualcosa,

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al fine di evitare una sofferenza.

La virtù sta nel mezzo

Gli eccessi non sono mai virtù, esagerare nel troppo o troppo poco non è
una virtù. Una regola, di derivazione latina, che ci spiega che il non
eccedere è la via aurea.

Non è tutto oro quel che luccica.

Il prezioso metallo luccica ma non è vero il contrario, una cosa che luccica
non è necessariamente oro. È un invito alla prudenza e a non considerare
qualsiasi cosa che ne abbia l’apparenza come un grande affare o un
qualcosa di prezioso.

Ogni medaglia ha il suo rovescio.

Come le medaglie che celebrano una vittoria hanno una vista principale ed
il rispettivo rovescio, allo stesso modo ogni evento positivo e ogni nostro
successo hanno una seconda faccia, il rovescio. Qui il rovescio ha una
accezione più letterale, infatti a fronte del successo o del risultato, il
rovescio della medaglia rappresenta gli aspetti negativi, i sacrifici, le
rinunce per l’aver ottenuto quel risultato.

Passata la festa gabbato lo santo.

Ci ricorda la pessima abitudine di molti che chiedono favori, o più


letteralmente la grazia al santo cui sono devoti, e appena ottenuta la
richiesta tendono con una certa facilità a dimenticarsi del favore ricevuto e
anche di fare, almeno, un cenno di ringraziamento.

Sacco vuoto non sta in piedi.

Come dice la metafora, il sacco vuoto non sta in piedi e quindi anche una
persona a pancia vuota non sta in piedi e non è in grado di lavorare al
meglio.

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Sbagliando s'impara.

Assieme al fratello gemello Chi non fa non falla, ci dice che il percorso di
apprendimento di una qualche attività è legato in una certa misura al fare
degli errori. Errori che si trasformano in una efficace lezione. Attenzione,
come abbiamo visto, che errare è umano ma perseverare è diabolico, qui
riferito al non aver imparato la lezione legata all’errore.

Vale più la pratica che la grammatica.

Uno di quei proverbi legati a un filo con le attività quotidiane del passato.
Il giovane in passato andava a bottega ad apprendere il mestiere, oggi
diremmo che è un apprendista. In quel contesto ha senso affermare che
l’apprendimento è molto più efficace se fatto con attività pratiche rispetto
ad attività di formazione teoriche. La stessa massima, d’altro canto, credo
sia un po’ debole nel rappresentare le metodologie per la formazione di un
fisico quantistico.

Ne sa più un papa e un contadino che un papa.

Supponiamo che un papa sia una persona di estrema cultura e il contadino


una persona di esperienze più limitate. In ogni caso la somma dei due,
come esperienze, intelligenza, conoscenza, sono maggiori di quella dei
singoli. Se vogliamo un secchio e un bicchiere hanno più acqua di un
singolo secchio.

Meglio un asino vivo che un dottore morto.

Questo per me ha un ricordo tutto particolare. Quando alla mia povera


nonna i miei genitori dicevano che andavo molto bene a scuola lei mi
ripeteva sempre questo proverbio, che lascio spiegare a lei: meglio felici e
in salute e non troppo “saputi” che grandi dottori e scienziati cagionevoli e
con la salute provata da anni di eccessi di studio.

A scherzar con la fiamma, ci si scotta.

Se si gioca col fuoco, recita un altro proverbio, il rischio ovviamente è di

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scottarsi. Ogni attività è connessa a qualche elemento di rischio, rischio
che cresce se l’attività non è fatta con il senno necessario bensì con modi
di scherzo o di gioco. Un ulteriore monito insito nel preverbio è quello che
considera “fuoco” un avversario o un pericolo più o meno temibile e ci
invita, pertanto, a evitare di scherzarci troppo.

Abbattuto l'albero scompare l'ombra.

Se tagliamo l’albero verrà meno l’ombra che esso generava, l’invito è a


considerare tutti gli effetti collaterali delle nostre azioni in quanto
rischiamo di non aver considerato fino in fondo i possibili danni che ne
possono conseguire.

Acqua e chiacchiere non fanno frittelle.

Ovvero non sono gli ingredienti per fare le frittelle e pertanto con
ingredienti inutili non si fa nulla. Discorsi che non centrano nulla sono
assolutamente inutili.

Vigna nel sasso e orto in terreno grasso.

Partendo dall’esperienza dell’agricoltore ci dice che una buona vite, e


quindi un buon vino, dimora in un terreno gravoso, mentre per un orto
ricco e florido serve un terreno di tutt’altro tipo. Metaforicamente ogni
coltura produce i frutti migliori in quelli che sono il terreno e l’habitat
ideali. Si può estendere alle azioni umane, dove quindi ogni azione ha
bisogno del suo luogo ideale per dare il massimo.

Ventre pieno non crede a digiuno.

Per coloro che sono sempre a panza piena risulta difficile credere che
esista il digiuno, oppure, altra accezione, risulta difficile credere nel
beneficio del digiuno. Chi sta in una certa situazione non è consapevole di
chi non vi si trovi.

Ne uccide più la gola che la spada

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I maggiori pericoli al giorno d’oggi, sono rappresentati dalle cattive
abitudini alimentari e dall’eccedere nei peccati di gola, altre fonti di
pericolo appaiono, a confronto, secondarie. Credo si possa interpretare il
concetto di gola in senso più esteso, con l’idea di vizio ad esempio, in
modo da aggiungere eccessi di altro tipo come alcolici, droghe, fumo, ecc.

Un bel tacer non fu mai scritto.

Ci sono anche alcune varianti, come “il silenzio è d’oro”, o quella che
invita a tacere per non dimostrare ignoranza, ognuna comunque con
qualche sfumatura nel significato ultimo. Il silenzio è d’oro ed è
impossibile da “scrivere”, specialmente un silenzio confrontato con
chiacchiericci inutili, discussioni interminabili e senza senso. Saper tacere
è quindi una grande qualità.

Uomo di vino, non vale un quattrino.

Attenzione che c’è uno spazio tra “di” e la parola “vino”. Una persona
dedita all’alcol, o in generale a vizi di varia natura, non ha un gran valore.

Tutti i nodi vengono al pettine.

Man mano che si procede alla pettinatura tutti i nodi prima o poi
compaiono e vengono eliminati. Nulla vale cercare di nascondere bugie,
cose non veritiere, inimicizie, false stime e via dicendo, prima o poi, come
nodi col pettine, tutto emergerà.

Tutto il mondo è paese.

C’è un filo conduttore comune tra le abitudini buone e cattive ed i


sentimenti degli esseri umani, ovunque siamo nel mondo. Poi chiaramente
ci possono essere sfumature o differenze legate alla cultura o a altri fattori
sociali e culturali.

Tutte le strade portano a Roma.

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Il riferimento storico è al sistema viario particolarmente evoluto dell’antica
Roma, da cui partivano gran parte delle strade che si diramavano in tutto
l’impero. Per un forestiero quindi, qualsiasi strada riportava indietro a
Roma.

Troppi cuochi guastano la cucina.

Se in cucina troppi cuochi si occupano degli stessi piatti allora la cosa si


può rivelare certamente un disastro. Se più persone cercano di coordinare,
guidare o fare una stessa cosa il risultato più scontato è che si ottiene
veramente un pessimo risultato.

Tra moglie e marito non mettere il dito.

Nelle discussioni familiari tra coniugi è meglio non interferire.


L’insegnamento potrebbe essere discutibile ad ogni modo è rinforzato
anche da altri proverbi, seppure con valenza diversa, come ad esempio il
classico “i panni sporchi si lavano in famiglia”

Uomo avvisato mezzo salvato.

Ricevere un pronto avviso di attenzione o un consiglio tempestivo può


risultare di vitale importanza e darci il tempo di riflettere per passare da
“mezzo salvato” a salvato per intero. A volte viene usato anche con un
tono un po’ minaccioso, spesso con i bambini, del tipo “guarda che io ti ho
avvisato, decidi tu come comportarti conoscendone le conseguenze.

Vanga e zappa non vuol digiuno.

Lavori impegnativi come quelli indicati non possono essere affrontati a


digiuno. Quindi “lavoro tosto, stomaco a posto” ma senza esagerare
ovviamente.

Vale più un fatto che cento parole.

Dare il buon esempio in prima persona vale molto più che tante

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raccomandazioni e richieste.

Un granello fa traboccare la bilancia.

Preso involontariamente dalla teoria delle catastrofi, ci dice che possiamo


riempire il piatto della bilancia, o qualsiasi contenitore fino al punto in cui,
un singolo granello, fa tracimare tutto. Fa paio con “la goccia che fa
traboccare il vaso” che è sicuramente un proverbio più famoso ma
dall’identico significato.

A lume spento è pari ogni bellezza.

La nostra quotidianità è molto legata al percepito visivo e quindi


all’immagine, come abbiamo visto in altri proverbi. Il concetto di bellezza
è molto legato al senso della vista quindi quando questo non può essere
esercitato, ad esempio a lume spento, quando si è al buio, tutte le bellezze
sono uguali, non riuscendo a distinguere le cose con la vista.

A duro ceppo, dura accetta.

Se il ceppo di legno è particolarmente duro da tagliare allora servirà


un’accetta adeguata. Ricorda altri proverbi come “a mali estremi, estremi
rimedi” o i vari che richiamano all’uso di strumenti adeguati.

Cane non mangia cane.

Tra simili, razze animali o appartenenti a congreghe, non ci si fa la guerra.


Nemmeno tra delinquenti.

A tutto c'è rimedio fuorché alla morte.

Pur se richiama il concetto “ultimo”, si tratta di un detto fondamentalmente


ottimista. Qualsiasi situazione o problema che si possa presentare in questa
vita ha in fondo una soluzione, notare che si parla dell’esistenza della
soluzione, non della sua praticabilità. L’unico rimedio che manca è quello
per la morte, che non offre scampo alcuno.

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Chi non muore si rivede.

Fatalista ma pratico, ci dice che prima o poi ci si incontra sempre, eccezion


fatta in caso di morte. Si us1a dire, indicando una certa enfasi sul tempo
trascorso

Morto un papa se ne fa un altro.

Questo proverbio porta una pluralità di insegnamenti. Per prima cosa ci


parla di una funzione, non di una persona in particolare. È chiaro che una
specifica persona non è sostituibile specialmente riguardo ai sentimenti
che si provano nei di lei confronti. Qui si dice che se viene meno una
figura, per quanto importante come un papa, verrà comunque rimpiazzata
da qualcun altro, quindi nessuno è insostituibile, non importa quale sia il
suo ruolo o la sua importanza.

Al primo colpo non cade l'albero.

Siamo nell’ambito di quei proverbi che ci mettono in guardia sul fatto che
non si ottiene tutto e subito e che ci vuole determinazione, costanza e
perseveranza per ottenere le cose. Il boscaiolo sa che l’albero che vuole
tagliare non verrà giù col primo colpo di ascia.

A muro basso ognuno ci si appoggia.

Chi è il muro basso? Spesso i proverbi sono di evidente lettura, altre volte
lasciano un certo margine nell’interpretazione. Una prima analisi ci dice
che i più deboli saranno sfruttati sempre da chiunque, in misura estensiva
vale anche per le cose più accessibili.

Anche il più verde diventa fieno.

Prima o poi anche l’erba più verde si seccherà e si trasformerà in fieno.


Nulla quindi dura in eterno e tutto si trasforma. Ineluttabile legge del
cosmo

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Anche l'abate fu prima frate.

In teoria abbiamo tutti iniziato più o meno dalla gavetta, l’abate del
convento prima fu frate. Non mi convince moltissimo se devo essere
sincero soprattutto per esperienza di vita vissuta.

Scusa non richiesta, accusa manifesta

Se qualcuno sente il bisogno di anticipare delle scuse o delle


giustificazioni senza che gli vengano richieste o prima di riceverne
richiesta, queste appaiono come delle ammissioni di colpa. Unito alla
lettura del linguaggio del corpo e con un po’ di abitudine a “leggere” le
persone posso affermare che ha solide basi di verità.

Chi fa in fretta fa due volte.

Svolgere un compito frettolosamente comporta spesso l’incorrere in errori


e lavori fatti male per cui con buona probabilità sarà necessario rifare il
lavoro da capo.

Chi cerca, trova.

Fa parte di quel gruppo di proverbi che invita a darsi da fare per ottenere
un risultato, in particolare se si è perso qualcosa, l’invito è a darsi da fare
per cercare, ne conseguirà il ritrovamento.

Chi la fa l'aspetti.

Chi fa del male agli altri deve aspettarsi prima o poi di essere trattato alla
stessa maniera, ricevendo “pan per focaccia”.

Chi non risica, non rosica.

Se uno non si impegna e non si rimbocca le maniche non riuscirà ad


ottenere nulla di importante dalla vita. Qui non si fa riferimento solo
all’impegno e alla volontà personale, si sottintende anche la necessità di

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prendersi qualche rischio.

Chi fugge un matto, ha fatto buona giornata.

Notoriamente avere a che fare con i matti o con persone poco a posto ci
espone, se non altro, ad arrabbiature e perdite di tempo. Evitandoli ci
garantiamo se non altro una buona giornata o una giornata sicuramente più
facile.

Al tempo, ai matti e ai padroni nessuno comanda

Questo proverbio espone tre categorie che è difficile, quando non


impossibile, da controllare. Il meteo è ingovernabile e, ancora oggi,
difficilmente prevedibile; i matti per loro natura e schemi di
“ragionamento” sono imprevedibili mentre i “padroni”, in accezione
proverbiale, non sono comandabili. La cosa divertente è che le tre
tipologie che sorreggono il detto possono cambiare e usare aspetti anche
coloriti, come a volte capita nei proverbi con maggiore radicazione
popolare.

Chi mordere non può non mostri i denti.

Chi non è in grado di lottare non mostri i muscoli. Inutile farsi vedere
pronti a lottare se poi non si è in grado di farlo.

Le teste di legno fan sempre rumore

Le teste di legno, le persone ignoranti o dotate di scarsa intelligenza spesso


si riconoscono perché, menzionando altri proverbi, “non amano un bel
tacer”, e quindi sono appariscenti nel loro dialogare facendo sfoggio della
loro mancanza.

Bisogna dire pane al pane e vino al vino.

Bisogna aver la forza di dire le cose con chiarezza, come così come
stanno, senza tanti inutili giri di parole.

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Chi dà per ricevere, non dà nulla.

Chi dà con l’obiettivo di avere comunque prima o poi qualcosa in cambio


in realtà non sta dando nulla.

Chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti

Spesso chi dispone di mezzi non ha l’intelligenza o la capacità di gestirli


viceversa.

Chi va piano va sano e va lontano.

Non solo si riferisce all’aspetto del movimento, per cui colui che non corre
in auto / bici / moto ecc. viaggia più sicuro e se ne va molto lontano senza
intoppi, ma anche alla vita di tutti i giorni, chi si muove e fa le cose con la
dovuta calma ha minore possibilità di sbagliare e maggior garanzia di
successo. Una visione zen dell’approccio alle cose.

Cosa fatta capo ha.

Famoso, ma non usato per quanto potrebbe, ci rammenta che ciò che è
stato fatto è fatto, punto, ha il suo capo. Un’altra interpretazione sottolinea
invece il fatto che una volta presa una decisione questa va perseguita.

Con i se e con i ma la storia non si fa.

Le cose non si fanno a parole e tantomeno non si cambiano con le frasi


ipotetiche, la storia dipende da ciò che realmente accaduto e non da ciò che
si sarebbe potuto fare in alternativa.

Chi troppo vuole nulla stringe.

Assieme al suo proverbio cugino, che dice che chi si contenta gode, ci dice
che chi vuole troppe cose, e non si accontenta, alla fine si trova a tenere
nulla in mano.

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Gente allegra, il ciel l'aiuta.

Le persone allegre, positive e ottimiste sono maggiormente soggette a un


aiuto della provvidenza, del caso o del cielo che dir si voglia.

Impara l'arte e mettila da parte.

Ci suggerisce che è sempre bene imparare a fare di tutto nella vita, una
volta appreso prima o poi può sempre tornare utile. Personalmente ne ho
fatto tesoro e io stesso mi stupisco di quante cose normalmente faccio da
solo che altri non sono in grado di fare. Lunga vita a questo motto!

La bugia ha le gambe corte.

Nonostante passiamo buona parte della vita a raccontare bugie di tutti i


tipi, grandi e grosse, buone o cattive, non abbiamo ancora appreso questa
essenziale verità, le bugie hanno le gambe corte e quindi non possono
andare molto lontano, è molto facile che vengano scoperte.

Fatta la legge trovato l'inganno.

Gran verità, ancora più veritiera in certi posti e per certi tipi di persone. Si
riferisce a persone particolarmente abili a trovare cavilli e scappatoie a
proprio favore nelle pieghe di leggi, norme e regolamenti.

Frutto proibito, frutto saporito.

Con primo riferimento alle note vicende bibliche, mette in evidenza che un
qualcosa che viene proibito da una qualche autorità ne fa aumentare il
desiderio.

Con le buone maniere si ottiene tutto.

Anche se apparentemente un metodo lento, usando le buone maniere si


ottiene molto di più rispetto all’uso di metodi coercitivi.

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Gli errori dei dottori li ricopre la terra.

Se un dottore sbaglia, ci dice il proverbio, il risultato è che il paziente


muore e per tanto viene seppellito. La terra nasconde quindi gli errori dei
dottori. E siccome “cane non mangia cane” sono anche errori difficili da
scoprire.

L'apparenza inganna.

Siamo talmente abituati a credere a quello che vediamo che veniamo


spesso ingannati da ciò che appare, questo può essere relativo al
portamento o all’abbigliamento di una persona, ricordate che l’abito non fa
il monaco, ma anche al fatto che il cervello vede delle semplificazioni
filtrate dalla nostra esperienza, una cosa sui si basano ad esempio tutti i
giochi di prestigio.

La notte porta consiglio

Le decisioni importanti vanno prese a mente lucida, se non riusciamo ad


arrivare a una decisione buona allora è meglio dormirci su una notte, la
mente rielabora i pensieri per suo conto, il corpo e il cervello si riposano e
dopo la nottata “arriva il consiglio” ovvero la lucidità ci farà prendere
quella che dovrebbe essere la decisione migliore.

Ogni lasciata è persa.

Spesso inteso in modo pruriginoso, il proverbio ci dice in realtà che


un’occasione persa, di qualsiasi tipo essa sia, rimarrà una occasione persa.
Una occasione, di solito irripetibile, sulla cui rinuncia occorre riflettere
bene.

Ognuno tira l'acqua al suo mulino.

Ognuno cerca di fare i propri interessi, forzando o modificando gli eventi


in modo che prendano una piega conveniente nei propri confronti.

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Dall'asino non cercar lana.

Non si deve cercare di ottenere delle cose da fonte inadatta, sarebbe


perfettamente inutile o controproducente.

L'erba del vicino è sempre più verde

Guardando ciò che ci circonda siamo portati a pensare spesso che gli altri
vivano in situazioni migliori della nostra. Molto spesso questo è legato
all’apparenza e si sa che “l’apparenza inganna”

Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.

Il male che ci spinge a compiere azioni negative realizza le pentole, ovvero


il contenitore, ma non è in grado di costruirne il coperchio quindi prima o
poi, il tutto verrà scoperto. Un po’ come nel caso in cui “le bugie hanno le
gambe corte”.

Gallina che canta ha fatto l'uovo.

Allo stesso modo in cui è facile riconoscere la gallina che ha fatto l’uovo,
perché appunto canta, per analogia proverbio-logica, passatemi il termine,
o per la relativa assonanza simbolica, il primo che lancia accuse rispetto a
un fatto è poi colui che in realtà lo ha commesso.

Non tutti i mali vengono per nuocere.

Non tutto ciò che ci capita e consideriamo a priori negativo si rivela poi
essere un danno. Molti di questi si rivelano, magari con li tempo, delle
opportunità o dei vantaggi cui non avevamo pensato.

Non c'è rosa senza spine.

Non vi è cosa bella che non nasconda almeno una parte negativa,
l’affermazione, se vogliamo un po’ fatalista e rassegnata ricorda anche un
po’ i due elementi della filosofia orientale, lo Yin e lo Yang, comunque

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sempre presenti e complementari. Il proverbio si riferisce non solo alle
cose ma anche, ovviamente, alle persone, con i loro pregi, difetti e qualità.

Chi va con lo zoppo impara a zoppicare.

Chi frequenta cattive compagnie non potrà che assumere prima o poi i
difetti di queste ultime. È utilizzato spesso come monito ad assumere
comportamenti corretti o a frequentare persone per bene. In senso ironico
assume anche il significato di presa in giro della persona che assume
comportamenti, ammissibili, simpatici o caratteristici, di una sua
frequentazione.

Se vuoi star bene, mangia poco e dormi bene.

Ecco un altro tra i tanti proverbi che propongono sane regole di vita.
Questo ci suggerisce che una regola aurea per la salute è di mangiare poco,
presumibilmente il giusto e bene, e dormire un sonno di qualità. Credo che
nessun dottore possa dire che una regola simile sia fasulla.

Meglio l'uovo oggi che la gallina domani.

Nel momento in cui si manifesta un bisogno reale è sempre meglio avere


poco, ma averlo, che non avere la prospettiva di avere molto di più in
tempi più lunghi, tempi che non si possono evidentemente attendere.

Piccola pietra rovesciar può il carro.

Anche una piccola pietra è in grado di rovesciare un carro in corsa che la


incontra. Una piccola azione o un gesto di una persona apparentemente
debole possono trasformarsi in una azione dirompente.

È ladro chi ruba e chi gli tiene il sacco.

La responsabilità di una azione riprovevole non è solo di colui che la


perpetra ma anche di colui o di coloro che lo aiutano.

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Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

La fiducia è una grande dote ma la prudenza lo è ancora di più. È quindi


bene fidarsi, ma è certo ancora meglio verificare prudentemente dove, e su
chi, riponiamo la nostra fiducia.

Quando c'è la salute c'è tutto

Qualsiasi situazione si può affrontare se c’è il bene più prezioso, la salute.


Apparentemente semplice e di immediata comprensione c’è spazio per
interpretare molto di ciò che non è detto. La salute come bene assoluto
suggerisce che tutto il resto può venire dalla propria volontà e impegno.

Patti chiari, amicizia lunga.

Quando i patti sono chiari, tutte le regole sono definite e non c’è spazio per
ambiguità alcuna, allora c’è spazio per una lunga amicizia, che viceversa
potrebbe essere rovinata da discordie che troverebbero spazio nelle pieghe
della poca chiarezza degli accordi.

Tentar non nuoce.

Fare un tentativo non è mai controproducente, se una persona non ci prova


la probabilità di riuscita è nulla, se invece ci prova, per quanto la
probabilità di riuscita sia infima, è comunque maggiore di zero.

Molto fumo e poco arrosto.

È un modo per descrivere cose, persone, progetti, idee in cui l’apparenza è


smisurata rispetto alla sostanza, e induce a pensare possa esserci una certa
importanza che invece è sostanzialmente nulla.

Tutto è bene quel che finisce bene.

Anche se nel raggiungimento di una meta si sono presentati ostacoli e


difficoltà, se alla fine il risultato è positivo allora il lieto fine ripaga di

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tutto.

Un bell'abito è una lettera di raccomandazione.

Anche se abbiamo già visto che l’abito non fa il monaco, una bella
presenza è comunque un buon biglietto da visita.

Una bugia ha bisogno di sette bugie.

Quando si racconta una bugia ci troviamo di fronte a una serie di difficoltà


per mantenerla credibile e ci ritroviamo costretti a mettere in piedi altre
bugie, con relativo effetto a catena.

Nel bisogno si conosce l'amico.

Nei momenti di divertimento è facile essere tutti amici, la misura


dell’amicizia vera appare quando la si mette ala prova in un momento di
bisogno.

Una mela al giorno leva il medico di torno.

Un altro proverbio che suggerisce uno stile di vita o dei comportamenti di


beneficio per la propria salute. Anche in questo caso, dato per scontato che
la mela sia esente da sostanze chimiche pericolose, nessuno metterebbe in
discussione il proverbio, se non altro è una abitudine salutare.

Scherzo di mano, scherzo di villano.

Premesso che abbiamo già imparato che un scherzo è bello quando dura
poco, uno scherzo si misura anche su altri elementi di qualità. Lo scherzo
di mano, che prevede quindi un certo tipo di fisicità, è considerato a
ragione uno scherzo da villano, inteso in questo caso come persona
maleducata e di poca cultura.

Bue vecchio, solco diritto.

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Il bue vecchio tira l’aratro da molti anni e per lui è orai un’abitudine
l’andirivieni per formare i solchi. Una persona avanti con gli anni ha molta
esperienza. Rientra nel novero di quei tanti proverbi che mettono in
relazione l’esperienza con la bontà del lavoro eseguito.

Chi semina vento raccoglie tempesta.

Antico proverbio che trova origini nella bibbia, spiega che colui che fa del
male ad altri verrà ripagato con un danno maggiore di quello che ha creato.

La lingua batte dove duole il dente.

Accade spesso che quando si ha un dolore in bocca, un mal di denti ad


esempio, si finisca col colpire la zona dolorante con la lingua. Lo stesso
accade in realtà anche con altri dolori che rischiamo di colpire per scarsa
attenzione sbattendo contro oggetti o persone. Dal punto di vista simbolico
ci dice che si finisce sempre per pensare alle cose che fanno male, anche se
vorremmo non farlo. Accade proprio come per la lingua che ovviamente
batte ovunque in bocca ma ce ne accorgiamo solo nella zona dolorante. Per
il pensiero è lo stesso, va a finire che tutto ciò che si pensa viene
evidenziato da ciò che ci fa male dentro.

Una ciliegia tira l'altra.

Difficile trovare una persona a cui non piacciono le ciliegie e ad ogni


modo quando si iniziano a mangiare non si finirebbe più di farlo. “Ancora
una e poi basta” viene seguito da un altro “ancora una e poi basta”. Allo
stesso modo la frase viene utilizzata per evidenziare azioni, solitamente
appaganti o positive, che andiamo a ripetere incessantemente.

La ruota della fortuna gira.

Se oggi siamo fortunati è bene approfittarne ed è bene anche non contarci


per un tempo troppo lungo. Tra i vari simboli associati alla fortuna, oltre
alla dea bendata, vi è anche quello della ruota ovvero di un qualcosa che
gira di continuo e, se capita, non sarà sempre attaccata a noi.

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L'altezza è mezza bellezza.

Partendo da un canone estetico, non necessariamente vero ma abbastanza


diffuso, che associa all’altezza sopra la media un attributo estetico
positivo, il proverbio ci dice che se una persona è alta ha già a disposizione
metà della bellezza disponibile.

Moglie e buoi dei paesi tuoi

Per non avere sorprese o problemi di adattamento legati alle differenti


tradizioni ed abitudini, il proverbio suggerisce di trovare moglie e buoi,
praticamente ciò che c’era di più importante ai tempi passati, nel cerchio
delle proprie vicinanze e tradizioni.

Cessato il guadagno, cessata l'amicizia.

A volte le amicizie non sono basate su presupposti etici ma su aspetti più


venali, infatti appena “cessa il guadagno” e quindi ciò che di meno elevato
teneva in piedi l’amicizia, questa rischia di venire meno.

Chi pecora si fa, il lupo se la mangia.

Chi si atteggia a pecora, e quindi ha un carattere eccessivamente debole,


prima o poi trova il proprio “lupo” ovvero qualcuno che approfitterà e
abuserà della sua condizione. L’invito è a non essere eccessivamente
deboli e farsi rispettare. Un po’ come Manzoni sottolineava ne I promessi
Sposi, la figura di don Abbondio, uno che praticamente era nato vaso di
terracotta costretto a stare tra i vasi di ferro.

A chi ha abbastanza, non manca nulla.

Richiama la necessità di avere il giusto senza esagerare. A coloro che


dispongono di ciò che è sufficiente per vivere, degnamente se vogliamo,
non manca nulla di più, il resto non serve.

Arcobaleno porta il sereno.

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Un proverbio di tipo meteorologico. Come abbiamo già visto questo tipo
di proverbio è un richiamo agli eventi climatici senza necessariamente
avere un insegnamento a priori. Molti di questi proverbi sono anche molto
legati al territorio, ad esempio quando il vento arriva da certe direzioni
porta pioggia o sereno a seconda delle consuetudini climatiche del posto.
Questo è abbastanza generico e la sua presenza suggerisce la fine del
maltempo e l’arrivo del sereno.

La prima si perdona, la seconda si bastona.

Al primo errore commesso usualmente si perdona, perché abbiamo già


visto che errare è umano, al perseguire nell’errore allora “si bastona”,
nell’accezione moderna del punire, in quanto, perseverare è diabolico.

Dove regna il vino, non regna il silenzio.

Considerato che il vino, a dosi accettabili, porta allegria e a dosi eccessive


porta baldoria e rissa, è facile convenire che laddove regni il vino è
difficile che regni il silenzio. L’osteria in fondo è un proverbiale sinonimo
di confusione e, al limite, di poco decoro.

L'eccezione conferma la regola.

Da errata traduzione latina appare a prima vista un controsenso logico, in


realtà si usa quando un qualcosa, una regola o un comportamento sono dei
dati di fatto e si può tollerare o si può verificare un caso contrario, questo
caso può anche dare forza alla regola stessa, in quanto non regola assoluta
ma regola generale, dove siano accettati casi diversi ma sostanzialmente
non in grado di inficiare la validità generale. L’uso è spesso scherzoso in
quanto l’eccezione che dovrebbe confermare la regola è accettata solo se
rimane sul piano dello scherzo.

Non c'è due senza tre e il quarto vien da sé.

Quando un evento sufficientemente poco frequente si manifesta una prima


volta, esso genera il classico stato di meraviglia che accompagna appunto
un evento quasi raro. Se l’evento si manifesta nel breve tempo una seconda

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volta allora nasce subito la riflessione sul fatto che, probabilmente e per
qualche motivo, l’evento non è poi più tanto raro e di conseguenza è lecito
aspettarsi un terzo e un quarto evento.

Il giovane ozioso sarà un vecchio bisognoso.

Chi da giovane non ha provveduto in maniera lungimirante per la propria


vecchiaia si troverà ad essere in condizioni indigenti e in stato di bisogno.
Un po’ come la storia della formica e della cicala.

Accade in un'ora quel che non avviene in mille anni.

A volte può succedere, in un momento particolare, ciò che non è avvenuto


per lunghissimo tempo, una cometa, una fioritura particolare, un incendio,
un terremoto un’inondazione. Mai escludere a priori che un evento raro
possa avvenire o meno in un certo momento. Raro, infatti, non vuol dire
impossibile.

Chi si somiglia, si piglia.

Relazioni che tendono a durare, non necessariamente amorose, sono tra


persone che hanno similitudini di varia natura, di pensiero, di gusti, di
abbigliamento e via dicendo. Si ha anche che dopo molti anni di vita
assieme si tende a somigliare, usando un certo tipo di linguaggio comune o
assimilando gesti e atteggiamenti altrui. Perfino cane e padrone, quando
c’è feeling, prima o poi tendono ad assomigliarsi sotto certi
comportamenti.

Ad ognuno pare bello il suo.

Parente di “ogni scarafone è bello a mamma sua”, evidenzia il punto di


vista distorto o benevolente che abbiamo nei confronti delle nostre cose. È
un aspetto psicologico che serve per dar forza o giustificazione alle nostre
scelte o al nostro ego.

Tanti pochi fanno un assai

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È una bella regola da tenere presente quotidianamente in vari contesti, sia
in positivo sia in negativo. Un po’ come l’unione fa la forza nel caso
positivo. Mettendo insieme tanti piccoli contributi otterremo un grande
contributo complessivo. Occorre fare attenzione anche all’spetto negativo.
Se non ci accorgiamo di fare tante piccole spese quotidiane ci ritroveremo
a fine mese con una grossa spesa. E per citare un grande degli aforismi non
si può menzionare, come modo di dire simile che “è la somma che fa il
totale” del grande Totò.

Male non fare, paura non avere.

Se una persona ha la coscienza pulita e non ha mai fatto del male non deve
temere nulla. È comunque un proverbio a sfondo etico e religioso.

La miglior vendetta è il perdono.

C’è un primo aspetto di taglio religioso, in quanto ci viene insegnato


appunto la bontà del gesto del perdono e a porgere l’altra guancia. Al di là
della ricompensa religiosa ci sono diversi aspetti psicologici. Siccome “chi
la fa l’aspetti” il nostro interlocutore si aspetta per sua natura una reazione
di vendetta, nel non vederla rimarrà in uno stato di ansia e apprensione
continuata che di per sé rappresenta comunque una vendetta, “la miglior
vendetta” menzionata. Una vendetta, oltre che aspettata, innescherebbe un
meccanismo di reazione a catena che potrebbe portare a una faida senza
fine. Quindi meglio “sedersi sul fiume e aspettare il passaggio del cadavere
del proprio nemico” come un famoso detto ci suggerisce.

Lungo come la quaresima.

Molti proverbi richiamano concetti religiosi in quanto, almeno in passato,


erano di conoscenza diffusa e comune. La quaresima, periodo di restrizioni
di quaranta giorni, rappresenta quasi l’undici per cento dell’intero anno.
Un periodo così lungo, continuo e per di più soggetto a sacrifici fa si che
l’aspetto della durata sia un esempio molto chiaro di una cosa “che non
finisce più”

Tenga bene a mente un bugiardo quando mente.

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Come in altro proverbio evidenziato, un bugiardo deve avere mille
attenzioni quando mente e deve sforzarsi a ricordare bene i dettagli su cui
ha mentito altrimenti è facile cadere in contraddizioni ed essere scoperto.

Non puoi avere botte piena e moglie ubriaca.

Al di là del folclore legato al proverbio, esso ci suggerisce semplicemente


che non è possibile avere tutto senza dover fare una qualche rinuncia. Se la
botte del vino è piena allora nessuno ha bevuto, viceversa, se qualcuno,
moglie o familiare che sia appaiono ebbri, è chiaro che li contenuto della
botte deve essere stato in qualche modo intaccato.

Chi parla poco, dice tanto.

Del filone del silenzio maestro, indica che ci sono persone a cui basta uno
sguardo per dire molte cose. Chi in genere parla poco dosa e misura le
parole affinché abbiano chiaro, preciso e ampio significato.

Bell'ostessa, conto caro.

Quando la cameriera è molto bella il conto è più alto perché i prezzi sono
più alti o perché si paga più del dovuto. Questo perché in teoria, ma anche
in pratica, gli avventori si lasciano abbagliare o perché si considera
l’avvenenza che ci viene proposta a servizio come un di più che deve
essere incluso nel conto. Sono stupefatto dalla modernità e attualità di
questo proverbio.

Nella botte piccola c'è il buon vino.

Normalmente viene usato per dire che l’altezza è irrilevante rispetto alle
doti e alle capacità di una persona. Si basa sul fatto che vini di estrema
qualità sono prodotti e consumati in minori quantità e quindi riposano o
vengono dispensati attraverso botti di dimensione minore. L’analogia con
le fattezze di una persona può essere portata anche alle confezioni di
prodotto, prodotti notoriamente di elevata qualità sono raramente venduti
in confezioni di dimensioni enormi.

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Tutti i fiumi vanno al mare.

Un po’ come il più noto “tutte le strade portano a Roma”. Tutto finisce
dove ce n’è di più; l’acqua fluisce e si accumula e si concentra dove ce n’è
di più, così in genere il benessere e le ricchezze vanno a finire in mano a
chi ne ha già molte

Ventre vuoto non sente ragioni.

Inutile discutere o razionalizzare con chi ha la pancia vuota. Se viene


meno un bisogno tra quelli primari e fondamentali alla sopravvivenza,
come il cibo, allora scattano gli istinti primordiali e la lotta per la
sopravvivenza.

Chi rompe paga e i cocci sono suoi.

Chi è responsabile di un danno ne deve rispondere personalmente,


ripagando ciò che è stato rotto. Sui cocci si è portati a pensare che ci si può
tenere i resti rotti, in realtà il significato è che oltre a ripagare il danno
occorre assumersi anche le eventuali conseguenze più estese, appunto i
cocci, del danno procurato.

Chi non sa tacere non sa parlare.

Se non si sa ascoltare bene non si sa neanche parlare bene. Attribuita a


Seneca, assieme all’altro detto, “Taci tu per primo ciò che vuoi taciuto da
altri”. Sul valore del silenzio ci sono molti proverbi come abbiamo avuto
modo di vedere, con diverse connotazioni, dal dimostrare la propria
saggezza, al saper comunicare con poche parole ecc.

Piccola fiamma non fa gran luce.

Se la fiamma è piccola non produce una grande luce, se la forza di volontà


è piccola non si producono grandi risultati, se l’entusiasmo è piccolo non
si perseguiranno grandi mete.

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Le rose cascano, le spine restano

Quando le rose cadono dalla pianta rimangono comunque le spine. Quando


termina la parte più bella di un qualcosa che ci ha affascinato rimangono i
problemi.

A chi batte forte si aprono le porte.

A volte per farsi notare occorre farsi sentire forte, quando si bussa a una
porta potremmo non essere sentiti se non si batte forte.

A chi non vuol far fatiche il terreno produce ortiche.

Come altri proverbi mette in relazione l’impegno con il risultato; per chi
non ama far fatica non ci sono risultati utili.

Asino che ha fame mangia d'ogni strame.

Se una persona ha fame mangia qualsiasi cosa di commestibile senza tante


discussioni.

Bella vigna poca uva.

È il proverbio fratello di alcuni come “l’apparenza a volte inganna”,


“l’abito non fa il monaco”, e via dicendo. Pertanto una bella vigna, pur
suscitando apprezzabilità ed ammirazione per l’estetica, non produce
necessariamente abbondanza di uva.

Chi ha denti non ha pane e chi ha pane non ha denti.

Capita spesso che le persone che hanno a disposizione fortune e ricchezze


non sono capaci di gestirle, mentre d’altro canto esistono persone capaci
che invece non dispongono di nulla. In realtà ci si riferisce spesso anche a
piccole cose o abilità, non necessariamente ricchezze degne di nota.

A gran salita, gran discesa.

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Percorrendo la strada sappiamo che dopo una salita ci sarà una discesa di
pari intensità. Dopo un grande sforzo profuso nel cercare di ottenere
qualcosa, ben indirizzato aggiungerei, ci dovrebbe essere pronto un grande
risultato.

Chi è generoso con la bocca, è avaro col sacco.

Ciò che è facile con le parole non lo è altrettanto nei fatti, tante chiacchiere
poca sostanza. Chi parla tanto nei fatti poi non è così come si presenta. E
per citare ancora un altro proverbio “Tanto fumo e poco arrosto”.

Alla fine anche le pernici allo spiedo vengono a noia.

Mangiando tutti i gironi lo stesso piatto prelibato questo verrà comunque


prima o poi a noia. La storia delle pernici mi fa venire in mente la storia un
po’ peccaminosa di un cardinale che rimproverava a corte il re di essere
eccessivamente libertino, pur avendo a disposizione una splendida regina,
che era tra le donne più belle del regno in assoluto. Il re chiese al cardinale
semplicemente quale fosse in assoluto il suo piatto preferito, questi rispose
che si trattava delle pernici allo spiedo. A differenza degli altri commensali
il re fece preparare al cardinale pernici allo spiedo per un intero mese ogni
giorno, immagino che comprendiate cosa abbia voluto dire il re al
cardinale, anche alla luce di questo proverbio. Questo infine può anche
essere un interessante consiglio per un robusto legame di coppia, evitare
che la noia prenda il sopravvento.

Bisogna far buon viso a cattivo gioco.

Ci sono situazioni nelle quali non possiamo fare dei cambiamenti e che
quindi sarà necessario accettare così come sono. Il buon viso come
atteggiamento aiuterà tanto, aggiungo, altro non si può fare.

Tutta la strada non fallisce il saggio che, accortosi a metà, corregge il


viaggio.

Se a un certo punto ci accorgiamo di un errore, “errare è umano” abbiamo


appreso prima, siamo sempre in tempo a cambiare e correggere il tiro,

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salvando almeno in parte il risultato.

Anno nevoso anno fruttuoso.

Un anno con abbondanza di neve alimenta le scorte di acqua garantendo


migliori risultati per l’agricoltura. Abbiamo già commentato l’aspetto
spesso locale dei proverbi a contenuto meteorologico, ad ogni modo
questo, per saggezza contadina, è sufficientemente generale. Difficile,
invece, trovare un paragone simbolico che possa andare oltre a questa
interpretazione di base.

A usanza nuova non correre.

Quando nasce una nuova usanza o un nuovo modo di fare è consigliabile


non abbracciarla subito, lo stesso vale per un prodotto nuovo appena
commercializzato. Sappiamo infatti che “chi lascia la strada vecchia per la
nuova non sa quello che trova”.

A ogni uccello suo nido è bello.

Ogni persona trova bella e accogliente la propria casa. Come in proverbi


simili si può estendere al fatto che come conseguenza è meglio non
criticare questi aspetti che dipendono molto da gusti personali, abitudini o
preferenze.

Donne e motori gioie e dolori

Tra quelli con il loro pizzico di misoginia, questo proverbio ci racconta in


realtà che queste due grandi passioni, degli uomini, nascondo anche un
lato dove non tutto è gioioso e brillante. In realtà l’uso del proverbio può
essere usato in tono vagamente ironico, quando ci si riferisce
oggettivamente alle donne o ai motori, ma anche esteso a tutti quegli
argomenti e passioni che ci piacciono tanto e per i quali faremmo qualsiasi
cosa e che, nascondono anche dei lati negativi che magari facciamo finta
di non vedere.

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Chi più ha più vuole.

La bramosia del possesso è insita nell’animo umano, il proverbio


riconosce questo spiegando che l’effetto è progressivo, più una persona ha
ricchezze, potere e beni e più ne vorrebbe ancora. Per fortuna c’è l’altro
proverbio speculare che ci dice che “chi si contenta gode” e ovviamente
anche quello che ci dice che “chi troppo vuole nulla ottiene”.

Chi non comincia non finisce.

Mai si inizia una cosa, mai verrà finita, chiaro e semplice come gli altri
proverbi del gruppo del “darsi da fare” che ci ricordano, tra l’altro, anche
che “chi ben comincia è a metà dell’opera” oppure che “il difficile è
cominciare”.

Ogni promessa è debito.

Sottolinea l’importanza che deve essere attribuita alla propria parola data,
paragona infatti la promessa a uno degli obblighi universalmente più
vincolanti come un debito.

Chi più spende meno spende.

Anche questo proverbio richiama dei concetti estremamente moderni ed


attuali, tanto per fare un esempio il concetto di TCO ovvero Total Cost of
Ownership, che ci dice che il costo totale di un bene, tipicamente un
investimento, si fa tenendo in considerazione tutti i costi lungo l’intero
ciclo di vita dell’oggetto. In sostanza chi spende molto per un bene di
qualità si troverà a spendere meno per le manutenzioni, le riparazioni dei
guasti ecc., facendo si che i costi di gestione siano inferiori nel caso del
bene più costoso e, ci si aspetta, qualitativamente migliore.

Beni di fortuna passano come la luna.

Per una interpretazione più ottimale occorre comprendere prima il


significato dei singoli elementi. I beni di fortuna credo vadano interpretati
come quei beni di cui si è ottenuta disponibilità grazie alla fortuna,

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potrebbe essere una eredità come una vincita o un premio. Il proverbio ci
ammonisce sul fatto che questo tipo di fortune passano come la luna, il
ciclo lunare completo è molto breve, ventotto giorni. Quindi è facile per
qualcuno non uso alla fortuna, e tantomeno alla gestione saggia dei beni,
che si ritrovi a perderli in tempi decisamente molto brevi.

Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.

Tra il parlare di qualcosa e realizzarla concretamente c’è un abisso. A


parole tutto sembra più facile ma poi bisogna passare ai fatti, ecco allora
che ci aiuteranno vari altri proverbi come “chi ben comincia è a metà
dell’opera” e anche “il difficile è cominciare”, per fare un esempio.

Il lavoro nobilita l'uomo

Per come è organizzata la società umana, nel senso delle diversità rispetto
alle società del mondo animale, il lavoro eleva l’uomo in quanto
contribuisce alla crescita, miglioramento e prosperità della propria
comunità e dona un senso di contribuzione al bene comune e alla vita
collettiva. Il lavoro in questo contesto va interpretato come azione
realizzativa nello spirito delle proprie attitudini ed idoneità, immagino che
uno schiavo ai tempi passati non si sentisse molto nobilitato.

Le disgrazie non vengono mai sole.

Considerando una visione un po’ pessimista ci dice quando ci piomba


addosso una disgrazia possiamo aspettarci anche una o più repliche, un po’
il proverbio cugino, appunto pessimista, del “non c’è due senza tre”.

Chi domanda ciò che non dovrebbe, ode quel che non vorrebbe.

Se si fa una domanda dobbiamo anche essere pronti ad accettare una


risposta, quindi occorre a volte pensare al fatto che la risposta che arriverà
potrebbe non farci piacere.

Bene perduto è conosciuto.

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A volte lo si trova in forma simile ma più chiara, se un bene non è perduto
non è conosciuto. Sottolinea che ci si accorge del valore di un bene
solamente quando esso è perduto o non più disponibile.

Bisogna fare di necessità virtù.

Un po’ come il “far buon viso a cattivo gioco”, si affrontano meglio le


difficoltà o le circostanze avverse se ci si pone con il giusto proposito.

Chi fa da sé fa per tre.

Chi svolge da solo i propri compiti e le proprie attività molto spesso ci


mette molto meno tempo di chi si fa aiutare da altre persone, le ragioni
potrebbero essere le più diverse, motivazione, competenza, abilità.

Anche un giogo dorato pesa.

Se il desiderio è quello di essere liberi da ogni impegno, simbolicamente


rappresentato dal giogo, allora anche il più bello e dorato dei giochi
rappresenta una limitazione.

Le rose cascano, le spine restano

Quando la rosa sfiorisce e si secca, ovvero viene meno l’aspetto bello e


notabile di una questione, le spine cioè i problemi e gli aspetti più difficili
rimangono comunque. E non dimentichiamo che in ogni caso “non c’è
rosa senza spine”

Chi fosse indovino, sarebbe ricco.

Se una persona che si spaccia per mago e indovino fosse realmente in


possesso di tali facoltà, sarebbe ricco senza la necessità di vendere i suo
“prodigiosi servizi” agli altri.

Un piccolo buco fa affondare un gran bastimento.

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Come accade per il piccolo buco in grado di affondare un grande barca,
così un piccolo problema non risolto può creare danni molto elevati, o un
piccolo debito non estinto può tramutarsi in un grosso problema.

Chi getta un seme lo deve coltivare, se vuol vederlo con il tempo


germogliare.

Se si vuole far prosperare un orto non basta piantare un seme, occorre


averne cura con adeguata coltivazione. Allo stesso modo un qualsiasi
progetto necessita, oltre alla “semina” di continue cure e attività per
vederlo prima o poi andare a buon fine.

Chi fa l'altrui mestiere, fa la zuppa nel paniere.

Chi vuole fare il mestiere d’altri senza averne ovviamente le competenze


otterrà scarsi risultati.

Raglio d'asino non giunse mai al cielo.

I discorsi degli sciocchi e degli ignoranti non vengono ascoltati e non


hanno effetto.

Chi ha un mestiere in mano, dappertutto trova pane.

Avere un mestiere in mano, ovvero avere le capacità per fare qualcosa di


utile e remunerato, è sempre una garanzia per trovare qualche lavoro con
cui andare avanti.

Chi non si innamora da giovane, si innamora da vecchio.

La sua versione più compatta, “l’amore non ha età”, dice che il sentimento
dell’amore non dà scampo, se non accade in gioventù può accadere a
qualsiasi età.

Chi si fa i fatti suoi, campa cent'anni.

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Chi si fa i fatti suoi non si lascia sopraffare dallo stress altrui, è più
rilassato, meno coinvolto in situazioni potenzialmente pericolose e vive
sereno e tranquillo. Ci sono versioni più o meno colorite di questo
proverbio in quanto, oltre che come constatazione, viene spesso usato
come invito alla riflessione nei confronti di chi proprio non usa questa
pratica.

Chi vince ha sempre ragione.

La più famosa citazione storica “Guai ai vinti” pronunciata dai Galli ai


Romani sconfitti ci aiuta a capire meglio la scena di questo proverbio. Chi
vince, o è in una situazione di evidente superiorità, ha la forza e spesso
l’arroganza anche per adattare le regole come pare a lui.

Col fuoco non si scherza.

È sicuramente tra i proverbi che, come insegnamento, valgono doppio. Se


si scherza col fuoco, elemento pericoloso, poco controllabile e dai
comportamenti imprevedibili, si rischia di creare un incendio con
conseguenze molto gravi. Allo stesso modo coloro che scherzano con
oggetti o sostanze di simile pericolosità e comportamento corrono un
rischio insensato. Molto spesso viene usato anche come monito nei
confronti di altre persone da parte di chi, assimilandosi al “fuoco” le invita
a non scherzare troppo con loro.

Con un bicchier di vino si fa un amico.

Un bicchiere di buon vino contribuisce a rilassare e a creare un clima


allegro e amichevole, naturalmente ricordare che “il troppo stroppia” e
quindi ogni eccesso è disdicevole e negativo.

Con un occhio si frigge il pesce e con l'altro si guarda il gatto.

Questo proverbio, di origine regionale, invita a fare le cose con attenzione


e a non distrarsi onde evitare possibili spiacevoli conseguenze.

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Da cosa nasce cosa.

Nella normale attività di tutti i giorni capita che svolgendo una attività
nascano le condizioni per farne un’altra a cui non si era pensato o che
diventa improvvisamente conveniente da fare. Spesso viene usato per
invitare a collaborare sulla base di vaghe idee che poi, visto che da cosa
nasce poi cosa, potrebbero prendere una strada conveniente e proficua.

Due cani che un solo osso hanno, difficilmente in pace stanno.

Se c’è un oggetto in contesa, bramato da più persone, queste difficilmente


se ne staranno tranquille fin tanto che la questione, in un modo o nell’altro
non si sia riusciti a dirimere.

È inutile piangere sul latte versato.

Quando un danno è ormai stato fatto, e in maniera ormai irreversibile, è


inutile continuare a “piangerci” sopra, ormai “quello che è stato è stato”,
bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare perché “mai si inizia mai si
finirà”. Ricordarsi infine anche di imparare dai propri errori perché “errare
è umano e perseverare è diabolico”.

Chi a tutti facilmente crede, ingannato si vede.

Un credulone è facilmente ingannato da molte persone. Trasposto a tempi


più moderni, il danno dal credere con troppa facilità può essere associato
all’eccesso di fiducia che viene posto alle notizie che circolano sui social
network.

Chi non beve in compagnia o è un ladro o è una spia.

Colui che non beve in compagnia e teme questa possibilità allora,


consapevole che “in vino veritas”, significa che ha qualcosa da
nascondere, tipicamente come un ladro o una spia.

Chi sa il trucco non l'insegni.

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Possiamo riferirci a diversi tipi di trucco, a livello ludico, come un gioco di
prestigio, un gioco di abilità o altro di divertente. In questo caso conoscere
il trucco toglie l’emozione del gioco di prestigio o da un innegabile
vantaggio sul gioco. Insegnandolo si rovina l’emozione di altri o si annulla
il proprio vantaggio. In generale conoscere un trucco, e qui stiamo
parlando solo di cose legali, significa perdere un possibile vantaggio
rispetto agli altri.

Chi vuole la figlia accarezzi la madre.

Senza troppi significati nascosti e riferendosi a tempi in cui le figlie erano


maggiormente dipendenti dai consigli materni, ci dice che se ci piace una
certa persona allora è un buon inizio rendersi simpatici e piacere alla
madre, che di fronte a un bravo ragazzo non avrà nulla da ridire. Un po’
fuori dal tempo se vogliamo, ma non troppo. Infine ricordate un altro
proverbio simile, “se vuoi conoscere la figlia guarda la madre” ovvero se
vuoi un’idea di come sarà la figlia tra una trentina di anni guarda la madre,
sia fisicamente sia caratterialmente. Non propriamente affidabile
comunque, neanche questo.

È facile lamentarsi quando c'è chi ascolta.

Per parlare in generale, anche per lamentarsi, è necessario almeno un


interlocutore, ecco suggerita una facile soluzione per smettere di
lamentarsi.

L'occhio del padrone ingrassa il vitello.

La cura e le attenzioni che ci mette il diretto interessato nel portare avanti


un qualcosa è molto più efficace di quella di chiunque altro e quindi si
possono ottenere risultati migliori, un po’ come “chi fa da sé fa per tre”.

L'anno produce il raccolto, non il campo.

Mette in evidenza che il raccolto non è frutto solo del campo ma in realtà
dell’anno, ovvero il tempo necessario, e le relative attività, per la cura e
coltivazione. Il tempo è il padre di tutte le cose.

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Non bisogna fasciarsi il capo prima di romperselo.

Inutile farsi problemi prima che questi si presentino realmente, tra l’altro
c’è anche la possibilità che questi non si presentino affatto. Anche se è
vero poi che la prudenza non è mai troppa.

La corda troppo tesa si spezza.

Ogni persona ha un proprio limite di sopportazione che è bene non


superare.

Chi molto parla, spesso falla.

Colui che parla molto ha molte più probabilità di sbagliare, si ricordi tra
l’altro che il silenzio è d’oro.

Quando la pera è matura, cade da sola.

Molto spesso è inutile spingere o forzare gli avvenimenti, le cose quando


sono “mature” accadono da sole, esiste un ordine naturale negli
accadimenti delle cose.

Chi si loda si sbroda.

Chi eccede nelle lodi di sé stesso produce spesso l’effetto opposto, si


sprecano gli altri proverbi cugini sulla modestia, uno per tutti “la figlia del
savio ha nome modestia” oppure “se vuoi che la gente parla bene di te non
parlar bene di te stesso”

Ciò che non si può cambiare bisogna saperlo sopportare.

Come per “di necessità virtù”, di fronte all’ineluttabilità di alcune


situazioni occorre saperle sopportare.

Domandare è lecito, rispondere è cortesia.

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È uno dei proverbi educativi spesso usati per migliorare l’educazione dei
bimbi. È perfettamente normale che ci venga posta una domanda,
ovviamente nell’ambito del lecito, del permesso, del ragionevole e
dell’educazione. Altrettanto evidente è che l’educazione richieda di
rispondere alla domanda.

Di buone intenzioni è lastricato l'inferno.

Spesso le buone intenzioni rimangono tali e non si traducono in azioni


reali, anzi, tipicamente le buone intenzioni sono state formulate per
“cambiare strada” in senso positivo. Rimanendo inattuate le persone
rimangono sulla cattiva strada, ecco perché l’apparente controsenso del
proverbio.

La fretta è cattiva consigliera.

Mai prendere decisioni in fretta, si rischia di fare cattive scelte. Prendere


decisioni affrettate significa non ponderare bene tutti gli aspetti della
questione.

Nessuna nuova, buona nuova.

A volte non ricevere alcuna notizia è di per sé già una buona notizia.

Buon sangue non mente.

Viene usato spesso quando si vuole mettere in evidenza che alcune buone
qualità o caratteristiche, ma anche difetti, ironicamente, siano passati dai
genitori ai figli.

Chi rimane in umile stato, non ha da temer caduta.

Ricordando che “più in alto si sale e più è dolorosa la caduta”, il proverbio


ci ricorda che se siamo di umili e semplici abitudini, ci accontentiamo di
poco e dell’essenziale, allora possiamo essere tranquilli e non ci può
spaventare alcuna “caduta”.

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Con bocca e lingua castigate, molte pene avrai risparmiate.

Se si è parchi nell’uso delle parole, infatti si sa che “il silenzio è d’oro”,


allora avremo meno problemi di coloro che invece esagerano con le parole
dicendo cose di troppo, creando incomprensioni ecc.

Col pane tutti i guai sono dolci.

Finché c’è di che riempirsi la pancia in abbondanza allora le altre difficoltà


e guai sono meno pesanti.

Il peggior sordo è quello che non vuole sentire.

La persona che ignora gli avvertimenti o fa finta di non sentirli è peggiore


di un sordo in quanto volontariamente “non ascolta”.

L'occasione fa l'uomo ladro.

Di fronte a circostanze eccezionalmente favorevoli e provocatorie anche la


persona più onesta e timorata può correre il rischio di cadere in qualche
tentazione. Si riferisce ovviamente non solo alla tentazione del furto ma a
qualsiasi tentazione rispetto al vivere sulla retta via.

L'appetito vien mangiando.

Il desiderio o l’entusiasmo nel perseguire qualcosa cresce facendola, allo


stesso modo di come a volte, in assenza di appetito, questo compare
forchettata dopo forchettata.

Dopo il fatto il consiglio non vale.

Ammettiamolo, ci sono un numero indefinito di persone a cui confidiamo


qualcosa che ci è accaduto che sono pronte a inondarci di consigli di ogni
tipo utili a evitare fatti come quelli accaduti, ovviamente ora che sono già
successi. Inutile ricordare loro che “acqua passata non macina più”, ed è
vero che un buon consiglio non ha prezzo, ma in questo caso per definirlo

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buono servirebbe che fosse almeno giunto in tempo.

Gli errori degli altri sono i nostri migliori maestri.

Sempre in tema di errori e consigli ecco un suggerimento che dovrebbe


essere scritto in prima pagina nelle note della nostra vita quotidiana.
Occorre imparare dagli errori degli altri per evitare di caderci ma anche per
avere la possibilità di fare meglio.

L'ozio è il padre dei vizi.

Le persone oziose sono le più predisposte a cadere nelle tentazioni offerte


da vari vizi.

Il vino rende lieti e fa svelar i segreti.

Come emerge indirettamente da altri proverbi, il vino ha queste due


“qualità”, da un lato rende lieti e allegri, dall’altro fa svelare i segreti.
Ricordiamo in fatti che “chi non beve in compagnia è un ladro o una spia”
ovviamente ha qualcosa da nascondere

Ne ammazza più la gola che la spada.

Al giorno d’oggi in particolare il principale pericolo per la nostra salute


deriva da ciò che mangiamo, soprattutto cose che stimolano molto la
nostra golosità e che di solito sono anche le più pericolose per la salute. Il
proverbio si può estendere anche ad altre attività della nostra vita
quotidiana la cui spinta deriva dalla “gola” cioè dal desiderio di fare una
determinata cosa. Dalle sostanze o dalle attività pericolose, agli hobby
strani e così via.

La curiosità uccise il gatto.

Per alcuni è di origine inglese e la traduzione al corrispondente in italiano


dovrebbe essere l’altrettanto famoso “tanto va la gatta al lardo che ci lascia
lo zampino”. Preferisco il primo perché potrebbe essere interpretato in

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molti più modi. Un primo senso è quello che per nostra natura siamo
portati a indagare e a scoprire cose nuove anche a costo della nostra
incolumità, una accezione più negativa è quella relativa a un altro
proverbio, “se felice vuoi campare i fatti tuoi ti devi fare”, spesso infatti la
curiosità delle persone, qui in senso negativo, le porta a indagare su cose
che non le dovrebbero riguardare affatto e finisce che si mettono nei guai,
anche se solo metaforicamente.

Buona fama presto è perduta.

È facile perdere la buna fama, basta infatti una piccola incrinatura o un


debole sospetto per rovinare il lavoro di anni svolto per costruirsela. A
questo punto la domanda potrebbe essere se sia meglio avere una buona
fama e faticare per mantenerla o avere una cattiva fama e sorprendere le
persone in positivo quando si accorgono che siamo migliori di quello che
ci dipingono? In fondo la fama dipende sempre da giudizio altrui...

Non stuzzicare il can che dorme.

È vero che “can che abbaia non morde”, ma quando questi dorme è
difficile sapere che tipo di cane sia. In pratica se una qualche situazione
pericolosa risulta sopita o in qualche modo dormiente, in stand-by come si
dice oggi, inutile andare a richiamarla, meglio lasciarla così, in uno stato in
cui non genera problemi.

Male che si vuole non duole.

Un danno, un dolore, un problema che ci siamo procurati volontariamente


oppure a causa della nostra disattenzione e noncuranza non ammette scusa,
inutile dolersene. Esattamente come dice l’altro in maniera più forbita:
“chi è causa del suo mal pianga sé stesso”.

Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace.

Il canone della bellezza è relativo e cambia sia in funzione del posto sia in
funzione dell’epoca storica e, soprattutto, in funzione dei gusti personali.
Pertanto le cose belle sono quelle che ci piacciono non quelle che vengono

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definite tali.

Paese che vai usanza che trovi.

Ogni paese ha propri usi e costumi, spesso non solo in termini di nazione
ma anche tra paesi e città delle stesse. Alla fine generalizzando possiamo
dire che ogni persona affronta questioni e problemi ma anche vive la
propria vita a modo suo.

Non fare il passo più lungo della gamba.

Fare il passo più lungo della gamba significa cadere. Dobbiamo fare in
modo che ciò che facciamo sia sempre alla nostra portata, che non ecceda
le nostre forze in termini di risorse economiche, fisiche, volontà, tempo e
così via.

Neanche il cane scodinzola per nulla

Questo proverbio l’ho sempre sentito caricato di un velo di rassegnazione.


Quando il cane scodinzola, ci viene detto, lo fa comunque per avere
qualcosa in cambio per quanto di poco valore come una carezza o un
pezzo di pane. Personalmente condivido il messaggio generale, “nessuno
fa nulla per niente” recita un altro proverbio, ma il mio amore smisurato
verso i cani non mi permette di accettare fino in fondo la premessa di
questo.

Quando si è in ballo bisogna ballare.

Una volta che ci si trova immersi in una certa situazione, magari contro la
propria volontà, occorre comunque procedere in modo da ottenere il
meglio di sé.

Roma non fu fatta in un giorno.

Allo stesso modo in cui una grande e storica città non è stata costruita in
un sol giorno, qualsiasi progetto importante richiede dei tempi adeguati pe

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la sua esecuzione corretta e appropriata.

Non tutto il male vien per nuocere.

Può succedere a volte che alcuni eventi, che inizialmente avevamo


classificato essere negativi per le nostre aspettative, si rivelino invece
positivi in quanto ci hanno portato su una strada costellata di risultati
positivi

La fame è il miglior condimento.

Quando si ha fame tutto è più buono, mi dicevano da bambino quando non


mi piaceva qualcosa. La situazione di necessità, in generale, rende più
appetibile o desiderabile qualcosa che non ci piace.

Nel dubbio astieniti.

Il massimo delle massime relative alla prudenza. In realtà nasce dalla


cultura latina nell’ambito del diritto. Suggerisce, in assenza di certezze, di
scegliere di astenersi dall’azione. Vista l’impostazione direi che è un bel
richiamo alla favola di Re Prudenzio di Luigi Capuana.

Male ignoto si teme doppiamente.

Le cose sconosciute fanno in genere paura o generano delle ansie e delle


paure. A maggior ragione ciò accade per un male sconosciuto. Di un male
noto conosciamo le eventuali cure, il decorso della malattia, i dolori o le
pene che dovremo sopportare. Di un male ignoto non conosciamo nulla di
tutto ciò e questo aumenta la paura nei suoi confronti. Ovviamente il
ragionamento si può stendere dalla malattia ad altre situazioni ignote che
ci troviamo ad affrontare nella vita.

La veste copre gran difetti.

Molto vicino a “l’apparenza inganna”, una veste, bella soprattutto,


nasconde molti dei difetti che ci sono sotto. Ciò vale in generale per

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qualsiasi cosa di esteriore che contiene o nasconde. Nell’epoca dell’impero
dell’immagine in cui viviamo ora, siamo pronti a essere affascinati dalla
bellezza effimera della confezione e dell’apparenza stessa, ad esempio un
bel piatto di cibo non è necessariamente un buon piatto di cibo.

La vera libertà è non servire al vizio.

Uno dei tipi di libertà cui possiamo aspirare è quella di non avere vizi, in
effetti possiamo avere quella libertà che intendiamo in senso tradizionale e
che diamo troppo spesso per scontata, altre libertà, come ad esempio la
libertà da debiti, mutui finanziamenti ecc. e la libertà, decisamente molto
apprezzabile oggi, di non avere alcun vizio che ci schiavizza più o meno
inconsciamente.

L'uomo si giudica male dall'aspetto.

Un po’ l’altra faccia de “l’abito non fa il monaco” ci dice che “un libro
non si giudica dalla copertina”. Abbiamo visto diversi proverbi che ci
ammoniscono sul giudicare dalla sola apparenza. Anche questo proverbio
sottolinea che giudicare una persona dall’aspetto porta a un errato giudizio.

La diffidenza aguzza gli occhi.

Quello che normalmente ci passa davanti agli occhi viene amplificato nel
caso di una persona diffidente che vaglia con molta più attenzione tutti i
particolari alla ricerca di segnali e indizi sospetti, diffidare sempre è una
buona cosa da questo punto di vista e infatti già sappiamo che “fidarsi è
bene ma non fidarsi è meglio”

Olio, aceto, pepe e sale fan saporito pure uno stivale.

Con un buon condimento qualsiasi cosa diventa saporita e appetibile. Io


per esempio ce l’ho con i dispensatori di burro fuso e con quelli che
aggiungono formaggio grattugiato in ogni pietanza, in quanto nascondono
il sapore vero dei piatti e li rendono apparentemente “buoni”.

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Per ingannare un furbo, ci vuole un furbo e mezzo.

Anche i furbi, o pseudo tali, possono essere raggirati. Basta infatti trovare
qualcuno appena più furbo di lui, infatti per farsi vedere colti o credibili
alcuni si assicurano prima semplicemente di saperne lo zero virgola
qualcosa percento di più del proprio pubblico.

Un po' per uno non fa male a nessuno.

La condivisione è una saggia opzione, specialmente quando l’oggetto /


soggetto potrebbe generare invidia o gelosie. Uso classico nell’educazione
dei bambini quando si contendono un giocattolo o un’attenzione. Un
bell’esempio estremo di condivisione lo si può vedere nella condivisione
della bottiglia caduta dall’aereo nel divertente film “The Gods Must Be
Crazy” del 1980.

Meglio un magro accordo che una grassa sentenza.

Citato anche in una commedia di Goldoni, suggerisce che è meglio un


accordo che passare per vie legali per ottenere di più, non è molto diverso
di “meglio un uovo oggi che una gallina domani”.

Non è ricco chi possiede ma chi meno ha bisogno.

La ricchezza non sta nelle cose che abbiamo ma nel distacco da esse, per
parafrasare alcuni precetti. Chi meno ha “bisogno” di cose, in realtà chi è
meno attaccato alle cose e ama la vita semplice, è molto più ricco di chi
possiede per brama di possedere. Un proverbio in linea a questo è il
classico “Chi si contenta gode”. Un bell’esempio al negativo lo ritroviamo
nel racconto di Giovanni Verga “La Roba” contenuto nelle novelle
Rusticane.

Le chiacchiere non fanno farina.

Con le sole parole non si conclude gran che, bisogna darsi da fare per
ottenere qualcosa di concreto, e non è facile perché sappiamo già che “tra
il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

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Chiodo scaccia chiodo.

Ogni situazione negativa, un dolore o un problema vengono messi in


secondo piano da un’altra situazione negativa che ne prende il posto.

La verità viene sempre a galla.

Considerato che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi è facile


comprendere le ragioni di questo proverbio, prima o poi la verità viene a
galla. Non è il “prima” che ci preoccupa ma il poi. Ad ogni modo è tra
quelli che promette che tutto si sistema prima o poi.

Il dubbio è padre del sapere.

Alla base dello sviluppo della conoscenza c’è la curiosità e l’abitudine a


dubitare delle verità vere o finte che ci calano dall’alto. Per fare una
citazione musicale, Abbiate dubbi.

La fame fa uscire il lupo dal bosco.

A causa delle necessità o dello stato di bisogno le persone possono trovare


il coraggio per affrontare cose che normalmente non sarebbero in grado di
affrontare.

Donne e uomini gelosi son troppo pericolosi.

La gelosia è veramente un pessimo sentimento e se eccessiva e mal guidata


rappresenta l’anticamera per comportamenti pericolosi.

Fa quel che il prete dice, non quel che il prete fa.

Nasce presumibilmente dall’osservazione che spesso ci sono persone che


“predicano bene ma razzolano male”; queste persone appartengono a volte
anche a quelle categorie che dovrebbero dare il buon esempio, pertanto
conviene rendersi conto che la parte buona è il consiglio dato, non
l’esempio.

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I denari del lotto se ne van di galoppo.

I soldi facili, come quelli delle vincite, vengono dilapidati molto presto per
diverse ragioni, come la mancanza di capacità di controllare le spese o di
gestire cifre importanti.

Per chi vuol esser libero, non c'è catena che tenga.

Se una persona desidera essere libera sviluppa una forza di volontà in


grado di affrontare la lotta da qualsiasi costrizione o limitazione.

Il vino è buono per chi lo sa bere.

Certe cose possono essere apprezzate a fondo solo da chi le conosce bene e
le sa valorizzare.

Scalda più l'amore che mille fuochi.

Tra i tanti proverbi sui sentimenti e sull’amore, questo mette in evidenza il


“calore” che genera, non paragonabile con altro tipo di fuoco.

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

Concludo con questo proverbio che in realtà si trova anche nelle raccolte
Zen, credo sia uno tra quelli molto interculturali e sicuramente sarebbe
degno di menzione in un libro su quelli più belli e profondi. Se abbiamo
ragione non c’è alcun bisogno di alzare la voce per dimostralo, purtroppo
per assumerlo a verità assoluta e non solo a principio popolare o regola
logica, mancano le condizioni al contorno, ovvero essere tra persone
ragionevoli oneste, civili e intelligenti.

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Elenco dei proverbi
Qui di seguito è riportato, a titolo riassuntivo, l’elenco di tutti i proverbi
descritti in precedenza. L’ordine è quello alfabetico e non quello in cui
appare nel testo.

A ben condire l'insalata ci vuole un avaro per l'aceto, un giusto per il sale e
uno strambo per l'olio.
A bocce ferme si saprà chi ha vinto.
A brigante, brigante e mezzo.
A buon cavalier non manca lancia.
A buon consiglio non si trova prezzo.
A buon intenditor, poche parole.
A caldo autunno segue lungo inverno.
A cane vecchio non dargli cuccia.
A carnevale ogni scherzo vale.
A casa dei poltroni è sempre festa.
A casa sua ognuno è re.
A cattivo lavoratore ogni attrezzo da dolore.
A caval che corre, non abbisognano speroni.
A caval donato non si guarda in bocca.
A caval nuovo cavaliere vecchio.
A cavalier novizio, cavallo senza vizio.
A cavallo d'altri non si dice zoppo.
A chi batte forte si aprono le porte.
A chi ha abbastanza, non manca nulla.
A chi ha paura non basta l'armatura.
A chi mangia sempre polli vien voglia di polenta.
A chi non teme il sermone giova poco il bastone.
A chi non vuol credere sono inutili tutte le prove.
A chi non vuol far fatiche il terreno produce ortiche.
A chi prende moglie gli ci vogliono due cervelli.
A chi vuol riposare conviene travagliare.
A combatter con il fango, che si vinca o che si perda, sempre ci si infanga.
A duro ceppo, dura accetta.
A far la barba si sta bene un giorno, a prender moglie si sta bene un mese,
ad ammazzare il maiale si sta bene un anno.
A goccia a goccia s'incava la pietra.
A goccia a goccia si fa il mare.
A gran salita, gran discesa.
A lacrime di erede è matto chi ci crede.
A lavar la testa all'asino ci rimetti il ranno e il sapone.
A lume spento è pari ogni bellezza.
A mali estremi, estremi rimedi.
A muro basso ognuno ci si appoggia.

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A Natale sul balcone, a Pasqua col tizzone.
A nemico che fugge ponti d'oro.
A ogni santo la sua festa.
A ogni uccello suo nido è bello.
A pagare e a morire c'è sempre tempo.
A pensar male si fa peccato ma spesso ci s'indovina.
A San Martino ogni mosto si fa vino.
A scherzar con la fiamma, ci si scotta.
A tavola e a tavolino si giudica il contadino.
A tavola non si invecchia.
A tutto c'è rimedio fuorché alla morte.
A usanza nuova non correre.
Abbattuto l'albero scompare l'ombra.
Accade in un'ora quel che non avviene in mille anni.
Acqua cheta rompe i ponti.
Acqua e chiacchiere non fanno frittelle.
Acqua lontana non spegne il fuoco.
Acqua passata non macina più.
Acquista buona fama e mettiti a dormire.
Ad ognuno la sua croce.
Ad ognuno pare bello il suo.
Agli amanti e ai cacciatori per un piacer mille dolori.
Aiuta i tuoi e gli altri se puoi.
Aiutati che il ciel t'aiuta.
Al buio tutti i gatti sono bigi.
Al confessore, al medico e all'avvocato non si tiene il ver celato.
Al cuor non si comanda.
Al povero mancano tante cose, all'avaro tutte.
Al primo colpo non cade l'albero.
Al tempo, ai matti e ai padroni nessuno comanda.
Al vecchio non manca mai di raccontare.
Al villano se gli dai un dito si prende tutta la mano.
Alla fine anche le pernici allo spiedo vengono a noia.
Amar la vicina è un gran vantaggio, si vede spesso e non si fa viaggio.
Ambasciator non porta pena.
Anche il più verde diventa fieno.
Anche l'abate fu prima frate.
Anche la legna storta dà il fuoco diritto.
Anche un giogo dorato pesa.
Anno nevoso anno fruttuoso.
Anno nuovo, vita nuova.
Arcobaleno porta il sereno.
Aria d'importanza, diploma di ignoranza.
Asino che ha fame mangia d'ogni strame.
Asino vecchio non prende lezioni.
Bacco, Tabacco e Venere, riducono l'uomo in cenere.

80
Bacio di bocca spesso cuor non tocca.
Batti il ferro finché è caldo.
Bell'ostessa, conto caro.
Bella vigna poca uva.
Bene perduto è conosciuto.
Beni di fortuna passano come la luna.
Bisogna dire pane al pane e vino al vino.
Bisogna far buon viso a cattivo gioco.
Bisogna fare di necessità virtù.
Bocca chiusa ed occhio aperto non fecero mai male a nessuno.
Bue vecchio, solco diritto.
Buon sangue non mente.
Buona fama presto è perduta.
Buona greppia, buona bestia.
Campa cavallo che l'erba cresce.
Campar senza fatica è una voglia molto antica.
Can che abbaia non morde.
Cane non mangia cane.
Carta canta e villan dorme.
Cattivo bastone non fa buon cane.
Cessato il guadagno, cessata l'amicizia.
Chi a tutti facilmente crede, ingannato si vede.
Chi accetta l'eredità accetti anche i debiti.
Chi al caso s'affida prende un cieco per guida.
Chi ama bene castiga bene.
Chi ascolta troppa gente conclude poco o niente.
Chi ben comincia è alla metà dell'opera.
Chi capisce, patisce.
Chi cerca, trova.
Chi dà per ricevere, non dà nulla.
Chi di spada ferisce, di spada perisce.
Chi di speranza campa, disperato muore.
Chi di verde si veste della sua beltà troppo si fida.
Chi dice donna, dice danno.
Chi disprezza, compra.
Chi domanda ciò che non dovrebbe, ode quel che non vorrebbe.
Chi domanda non fa errori.
Chi dorme non piglia pesci.
Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso.
Chi è generoso con la bocca, è avaro col sacco.
Chi è nato citrullo è per gli altri un trastullo.
Chi fa da sé fa per tre.
Chi fa in fretta fa due volte.
Chi fa l'altrui mestiere, fa la zuppa nel paniere.
Chi fosse indovino, sarebbe ricco.
Chi fugge un matto, ha fatto buona giornata.

81
Chi getta un seme lo deve coltivare, se vuol vederlo con il tempo
germogliare.
Chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti.
Chi ha tempo non aspetti tempo.
Chi ha torto fa clamore contro l'accusatore.
Chi ha un mestiere in mano, dappertutto trova pane.
Chi imbocca tutti i vicoli, troverà tanti pericoli.
Chi la dura, la vince.
Chi la fa l'aspetti.
Chi lascia la via vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non quel
che trova.
Chi mena per primo, mena due volte.
Chi molto parla, spesso falla.
Chi mordere non può non mostri i denti.
Chi mostra vende.
Chi muore giace, chi vive si dà pace.
Chi non beve in compagnia o è un ladro o è una spia.
Chi non comincia non finisce.
Chi non ha testa abbia gambe.
Chi non lavora non mangia.
Chi non muore si rivede.
Chi non risica, non rosica.
Chi non sa tacere non sa parlare.
Chi non si innamora da giovane, si innamora da vecchio.
Chi parla poco, dice tanto.
Chi pecora si fa, il lupo se la mangia.
Chi più ha più vuole.
Chi più spende meno spende.
Chi rimane in umile stato, non ha da temer caduta.
Chi rompe paga e i cocci sono suoi.
Chi ruba una volta è sempre ladro.
Chi sa il trucco non l'insegni.
Chi semina vento raccoglie tempesta.
Chi si fa i fatti suoi, campa cent'anni.
Chi si loda si sbroda.
Chi si somiglia, si piglia.
Chi tace acconsente.
Chi tardi arriva male alloggia.
Chi troppo vuole nulla stringe.
Chi trova un amico trova un tesoro.
Chi va al mulino s'infarina.
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
Chi va piano va sano e va lontano.
Chi vince ha sempre ragione.
Chi vuole la figlia accarezzi la madre.
Chiodo scaccia chiodo.

82
Ciò che è male per uno, è bene per un altro.
Ciò che non si può cambiare bisogna saperlo sopportare.
Col fuoco non si scherza.
Col pane tutti i guai sono dolci.
Con bocca e lingua castigate, molte pene avrai risparmiate.
Con i se e con i ma la storia non si fa.
Con le buone maniere si ottiene tutto.
Con un bicchier di vino si fa un amico.
Con un occhio si frigge il pesce e con l'altro si guarda il gatto.
Cosa fatta capo ha.
Da cosa nasce cosa.
Dall'asino non cercar lana.
Del senno di poi son piene le fosse.
Di buone intenzioni è lastricato l'inferno.
Dio vede e provvede.
Domandare è lecito, rispondere è cortesia.
Donne e motori gioie e dolori.
Donne e uomini gelosi son troppo pericolosi.
Dopo il fatto il consiglio non vale.
Dove regna il vino, non regna il silenzio.
Due cani che un solo osso hanno, difficilmente in pace stanno.
È facile lamentarsi quando c'è chi ascolta.
È inutile piangere sul latte versato.
È ladro chi ruba e chi gli tiene il sacco.
Errare è umano, perseverare diabolico.
Fa quel che il prete dice, non quel che il prete fa.
Fatta la legge trovato l'inganno.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
Finché c'è vita, c'è speranza.
Frutto proibito, frutto saporito.
Gallina che canta ha fatto l'uovo.
Gallina vecchia fa buon brodo.
Gente allegra, il ciel l'aiuta.
Gli errori degli altri sono i nostri migliori maestri.
Gli errori dei dottori li ricopre la terra.
I denari del lotto se ne van di galoppo.
Il buon giorno si vede dal mattino.
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
Il difficile sta nel cominciare.
Il dubbio è padre del sapere.
Il giovane ozioso sarà un vecchio bisognoso.
Il lavoro nobilita l'uomo.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il peggior sordo è quello che non vuole sentire.
Il peggior sordo è quello che non vuole sentire.

83
Il vino è buono per chi lo sa bere.
Il vino rende lieti e fa svelar i segreti.
Impara l'arte e mettila da parte.
L'abito non fa il monaco.
L'altezza è mezza bellezza.
L'amore non è bello se non è litigarello.
L'anno produce il raccolto, non il campo.
L'apparenza inganna.
L'appetito vien mangiando.
L'eccezione conferma la regola.
L'erba del vicino è sempre più verde.
L'occasione fa l'uomo ladro.
L'occhio del padrone ingrassa il vitello.
L'ozio è il padre dei vizi.
L'unione fa la forza.
L'uomo ordisce e la fortuna tesse.
L'uomo si giudica male dall'aspetto.
La bugia ha le gambe corte.
La calma è la virtù dei forti.
La corda troppo tesa si spezza.
La curiosità uccise il gatto.
La diffidenza aguzza gli occhi.
La fame è cattiva consigliera.
La fame è il miglior condimento.
La fame fa uscire il lupo dal bosco.
La fortuna aiuta gli audaci.
La fortuna è cieca.
La fretta è cattiva consigliera.
La lingua batte dove duole il dente.
La mala erba cresce presto.
La mala erba non muore mai.
La miglior vendetta è il perdono.
La necessità aguzza l'ingegno.
La notte porta consiglio.
La prima si perdona, la seconda si bastona.
La ruota della fortuna gira.
La storia è maestra di vita.
La vera libertà è non servire al vizio.
La verità viene sempre a galla.
La veste copre gran difetti.
La virtù sta nel mezzo.
Le chiacchiere non fanno farina.
Le disgrazie non vengono mai sole.
Le rose cascano, le spine restano.
Le teste di legno fan sempre rumore.
Lungo come la quaresima.

84
Mal comune, mezzo gaudio.
Male che si vuole non duole.
Male ignoto si teme doppiamente.
Male non fare, paura non avere.
Meglio l'uovo oggi che la gallina domani.
Meglio soli che male accompagnati.
Meglio tardi che mai.
Meglio un asino vivo che un dottore morto.
Meglio un magro accordo che una grassa sentenza.
Moglie e buoi dei paesi tuoi
Molto fumo e poco arrosto.
Morto un papa se ne fa un altro.
Natale con i tuoi, a Pasqua con chi vuoi.
Ne ammazza più la gola che la spada.
Ne sa più un papa e un contadino che un papa.
Ne uccide più la gola che la spada.
Neanche il cane scodinzola per nulla
Nel bisogno si conosce l'amico.
Nel dubbio astieniti.
Nella botte piccola c'è il buon vino.
Nessuna nuova, buona nuova.
Non bisogna fasciarsi il capo prima di romperselo.
Non c'è due senza tre e il quarto vien da sé.
Non c'è rosa senza spine.
Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace.
Non è ricco chi possiede ma chi meno ha bisogno.
Non è tutto oro quel che luccica.
Non fare il passo più lungo della gamba.
Non puoi avere botte piena e moglie ubriaca.
Non stuzzicare il can che dorme.
Non tutti i mali vengono per nuocere.
Non tutto il male vien per nuocere.
Occhio non vede, cuore non duole.
Ogni lasciata è persa.
Ogni medaglia ha il suo rovescio.
Ogni promessa è debito.
Ognuno tira l'acqua al suo mulino.
Olio, aceto, pepe e sale fan saporito pure uno stivale.
Paese che vai usanza che trovi.
Passata la festa gabbato lo santo.
Patti chiari, amicizia lunga.
Per chi vuol esser libero, non c'è catena che tenga.
Per ingannare un furbo, ci vuole un furbo e mezzo.
Piccola fiamma non fa gran luce.
Piccola pietra rovesciar può il carro.
Quando c'è la salute c'è tutto.

85
Quando la pera è matura, cade da sola.
Quando si è in ballo bisogna ballare.
Raglio d'asino non giunse mai al cielo.
Ride ben chi ride ultimo.
Roma non fu fatta in un giorno.
Rosso di sera bel tempo si spera; rosso di mattina la pioggia è vicina.
Sacco vuoto non sta in piedi.
Sbagliando s'impara.
Scalda più l'amore che mille fuochi.
Scherzo di mano, scherzo di villano.
Scusa non richiesta, accusa manifesta.
Se ari male, peggio mieterai.
Se chiude una porta, si apre un portone.
Se hai ragione non hai bisogno di gridare.
Se non è zuppa è pan bagnato.
Se son rose, fioriranno.
Se vuoi star bene, mangia poco e dormi bene.
Si dice il peccato, ma non il peccatore.
Sin che si vive, s'impara sempre.
Tanti pochi fanno un assai.
Tenga bene a mente un bugiardo quando mente.
Tentar non nuoce.
Tra i due litiganti il terzo gode.
Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Tra moglie e marito non mettere il dito.
Troppi cuochi guastano la cucina.
Tutta la strada non fallisce il saggio che, accortosi a metà, corregge il
viaggio.
Tutte le strade portano a Roma.
Tutti i fiumi vanno al mare.
Tutti i nodi vengono al pettine.
Tutto ciò che dura a lungo annoia.
Tutto è bene quel che finisce bene.
Tutto il mondo è paese.
Un bel tacer non fu mai scritto.
Un bell'abito è una lettera di raccomandazione.
Un cavaliere tra due dame fa la figura del salame.
Un fiore non fa primavera.
Un granello fa traboccare la bilancia.
Un piccolo buco fa affondare un gran bastimento.
Un po' per uno non fa male a nessuno.
Una bugia ha bisogno di sette bugie.
Una ciliegia tira l'altra.
Una mela al giorno leva il medico di torno.
Uomo avvisato mezzo salvato.
Uomo di vino, non vale un quattrino.

86
Vale più la pratica che la grammatica.
Vale più un fatto che cento parole.
Vanga e zappa non vuol digiuno.
Ventre pieno non crede a digiuno.
Vigna nel sasso e orto in terreno grasso.
Vino battezzato non vale un fiato.
Vino battezzato, non va al palato.
Vino di fiasco la sera buono e la mattina guasto.
Vivi e lascia vivere.

87
Ringraziamenti
A conclusione di questo lavoro ho riflettuto parecchio sul fatto che avrei
dovuto ringraziare almeno una cinquantina di persone per avermi
supportato in questa attività di redazione con contributi di vario tipo, in
modo particolare con interminabili discussioni sul significato ultimo di
alcuni proverbi, in alcuni casi anche su specifiche parole.
Alcune persone non ci sono più perché hanno contribuito alla mia
proverbiosi cronica quando ero ancora in tenera età. Ricorderò per nome
solo la persona a me più vicina e longeva, Lucia, che venne alla luce nei
primissimi anni del novecento e che seppe a suo modo trasmettermi parte
di questi semini di cultura popolare.
Sono tutte persone che ho incontrato nel corso dei miei quasi
cinquant’anni e che hanno contribuito a modo loro a far nascere l’idea di
questa raccolta commentata, che è caratterizzata, come anticipavo, da un
volutamente trascurato rigore filologico, ma con un occhio verso l’analisi
simbolica che mi sta più a cuore. Infine il più giovane, un bimbo di pochi
anni che mi stupì con una meravigliosa ovvietà infantile durante un
viaggio aereo.
Mi piace ricordare, più che le singole persone, il fatto che la somma delle
loro età ci può accompagnare abbondantemente per oltre due millenni.
Infine, durante la stesura di questo lavoro attorno a me due fiori sono nati e
uno è tristemente mancato, su questi temi ci sono altri centinaia di proverbi
crudi, tristi, belli, ovvi ma si sa, “La vita continua” o “The Show Must Go
On”.

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June 20th, 2017

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