Sei sulla pagina 1di 21

POESIA, SCIENZA

E FILOSOFIA
IN ETÀ ELLENISTICA
Indice

01 02
Le scienze
Storia
Matematica, astronomia e
medicina

03 04
Filosofia Poesia
Lo stoicismo, lo scetticismo, L’elegia, l’epica didascalica
Epicuro
Il contesto storico

Ellenismo: periodo che convenzionalmente inizia con la morte di Alessandro


Magno nel 323 a. C. e si conclude con la conquista dell’Egitto da parte di
Roma nel 30 a. C.
Dal punto di vista politico:
il grande impero si smembra in tanti regni, frutto della lotta tra i generali di
Alessandro Magno;
le poleis perdono importanza a vantaggio dei monarchi che spesso provengono
dall’Oriente e importano culti e modi sconosciuti ai greci;
dopo la sconfitta di Cartagine nel 202 a.C. l’espansione di Roma verso l’Asia
minore comporta guerre civili e scontri politici che si concludono con
l’istituzione dell’impero nel 27 a.C.
Il contesto culturale

La cultura greca si diffonde verso Oriente. Il greco diventa la koiné, la lingua


comune.
Nascono nuove città cosmopolite, come Alessandria d’Egitto, dove sono
fondati la Biblioteca e il Museo, i più importanti centri di documentazione del
tempo.
Atene perde la propria centralità politica e amministrativa, ma mantiene una
certa importanza culturale ed è sede delle più importanti scuole filosofiche,
come la Stoa e il giardino di Epicuro.
Vivono e lavorano in questo periodo Euclide, Archimede, Erone (che inventa
macchine funzionanti con energia eolica, termica o dalla pressione
atmosferica), Aristarco di Samo (che formula una teoria eliocentrica).
Le scienze
Accanto alla poesia e agli studi letterari fioriscono
in età ellenistica le scienze, che si affrancano
dalla filosofia e si costituiscono in ambito di studio
autonomo; capitale degli studi scientifici è
Alessandria d’Egitto.

Euclid Oltre agli studi di meccanica, finalizzati alla


e costruzione di macchine belliche e di macchine
“meravigliose”, nella capitale del regno dei
Tolemei ricevono grande impulso gli studi di
matematica e di astronomia.
Matematica e astronomia
Ecco i principali rappresentanti, tra quelli a noi noti,
dei più importanti rami della scienza ellenistica, con una
rassegna dei loro ambiti di attività:

Matematica
Euclide: organizza il sapere matematico greco secondo un
sistema assiomatico deduttivo (Elementi)
Archimede di Siracusa: applica la meccanica alla
soluzione di problemi geometrici
Eratostene: applica la matematica alla cartografia e
misura la circonferenza terrestre con grande esattezza
Astronomia
Aristarco di Samo: avanza l’ipotesi dell’eliocentrismo
La medicina
I testi della medicina ellenistica sono per noi interamente perduti, ma
autori di età imperiale ci informano sugli importanti progressi in ambito
anatomico, ottenuti grazie alla pratica della dissezione e della
vivisezione su animali e uomini (condannati a morte).
In epoca ellenistica si distinguono due scuole
mediche:
• i dogmatici, secondo cui il medico deve
conoscere le cause nascoste delle
malattie, integrando con il ragionamento
e la congettura i dati raccolti visitando
i pazienti;
• gli empirici, per i quali il medico deve
occuparsi di casi singoli, evitando di fare
deduzioni.

Un medico cura un paziente


La filosofia in età ellenistica
Le tendenze filosofiche e le scuole sorte in età ellenistica sono
caratterizzate da alcuni tratti comuni, condizionati dalle mutate
condizioni socio-politiche:
• preminenza dell’etica rispetto alle altre branche della filosofia,
dovuta all’esigenza di sopperire al vuoto lasciato dalla scomparsa
della polis, col suo sistema di valori collettivi (alla filosofia si
chiedono punti di riferimento per l’agire quotidiano da parte di
uomini che si sentono sudditi di vaste compagini territoriali
continuamente minacciate da possibili conflitti);
• eudemonismo: l’obiettivo della vita umana coincide con il
raggiungimento della felicità personale e compito della filosofia è
definire la felicità e fornire gli strumenti concettuali ed etici per
realizzarla.
Cameade
Lo stoicismo
Fondatore dello stoicismo è Zenone (332-264 a.C.), originario di Cizio nell’isola di Cipro.
Giunto ad Atene nel 311, sceglie come sede di insegnamento il celebre portico affrescato da
Polignoto, la Stoà Poikile, da cui deriva il nome della scuola.
A lui risale il nucleo delle dottrine stoiche.

Scolarca della Stoà dopo di lui fu Cleante di Assòs (330-223 a.C.): particolarmente versato
nei campi della filosofia naturale e della teologia,
è autore di un Inno a Zeus che in 39 esametri sintetizza la teologia stoica. Il dio invocato
coincide con il Logos universale, eterno e onnipotente.

A Crisippo di Soli in Cilicia (281-208 a.C.) si deve l’organizzazione delle dottrine della
scuola in un sistema organico e coerente.
Il logos
Il centro unificatore dei vari ambiti dell’indagine razionale è costituito dal logos
(“ragione”, “discorso”). Ragione universale che costituisce la sostanza del cosmo, di
cui anche l’uomo partecipa, il logos:
• nella logica coincide con la ragione, centro del pensiero e del linguaggio;
• nella fisica è la legge che regola l’universo e i suoi fenomeni;
• nell’etica rappresenta la norma per l’agire virtuoso.

Il logos è il principio attivo che permea la materia informe, il “fuoco artefice” che crea
il
cosmo e che, trascorso un lungo ciclo di anni, riassorbirà in sé ogni cosa in una
conflagrazione universale.
Il logos è anche dio, natura che genera i viventi, destino (inteso come concatenazione
tra tutti gli enti e gli eventi).
La dottrina stoica
Ecco altri contributi concettuali offerti dallo stoicismo alla storia del
pensiero:

• Aphateia: allontanamento delle passioni: è la condizione per raggiungere


l’eudaimonia, cui si perviene vivendo in conformità alla virtù, cioè in
accordo con i dettami e alle esigenze della natura umana, che è razionale
• Cosmopolitismo: in base alla partecipazione di tutti gli uomini al
possesso della ragione, lo stoicismo abolisce la distinzione tra greci e
barbari, liberi e schiavi, tra città e città; si è semplicemente “cittadini del
mondo”
• Allegoria: è l’approccio interpretativo che gli stoici applicano alla poesia
e alla religione tradizionale, per poterle conciliare con la loro teologia: ogni
testo e ogni mito è portatore di un contenuto manifesto e di un contenuto
latente (vero), che è compito dell’interprete rivelare
Lo stoicismo di mezzo

Un nuovo impulso alla scuola stoica giunge con Panezio di Rodi (185-100 a.C.),
iniziatore della cosiddetta Stoà di mezzo. Panezio attenua l’intellettualismo e il
rigorismo morale dello stoicismo antico, rendendo più accessibile l’etica stoica per
l’uomo comune e permettendone l’assimilazione ai Romani.
In particolare:
● all’eudaimonia si perviene non più attraverso l’apàtheia, ma attraverso il prepon
(“conveniente”), ossia sottomettendo le inclinazioni naturali a una norma di
misura e armonia;
● il prepon viene raggiunto attraverso il compimento del kathekon, il “dovere”
morale alla portata dell’uomo comune.
Epicuro e il giardino
Nel 306 a.C. Epicuro di Samo (341-270 a.C.) apre la sua scuola ad Atene
in una casa con giardino: questa scelta è il primo passo verso la
realizzazione di una delle norme fondamentali dell’etica epicurea, il “vivi
nascosto”.
La denominazione stessa della scuola, il “Giardino”, evoca non solo un
luogo, ma una concezione della pratica della filosofia:
● lontananza da luoghi pubblici;
● intimità domestica in cui sotto la guida del maestro si riunisce un
gruppo di amici (aperto anche a donne e schiavi) alla ricerca della
verità;
● piacere derivante dalla bella cornice naturale e dalla frequentazione
degli amici.
Le opere di Epicuro
Delle numerose opere scritte da Epicuro (tra cui spicca un
poderoso trattato dal titolo Sulla natura, purtroppo perduto)
ci restano due raccolte di massime (le cosiddette Massime
capitali e lo Gnomologium Vaticanum) e tre lettere dottrinali:
● A Erodoto, sulla fisica;
● A Pitocle, sull’astronomia-meteorologia;
● A Meneceo, sull’etica.

Alcuni frammenti di opere epicuree sono stati restituiti dai


papiri rinvenuti nella villa dei Pisoni a Ercolano.
Concetti chiave della fisica epicurea

Atomi gli elementi minimi e indivisibili,


indistruttibili e infiniti, per la cui aggregazione e
disgregazione si originano e periscono gli enti
Parènklisis deviazione degli atomi dalla loro
traiettoria rettilinea, che ne permette
l’aggregazione
Materialismo tutto ciò che esiste è costituito da
atomi, compresi l’anima (formata da atomi più
sottili di quelli che costituiscono la materia) e gli
dèi (formati da configurazioni atomiche più
stabili degli enti terreni)
Concetti chiave dell’etica epicurea

Atarassia assenza di dolore fisico e turbamento spirituale, condizione per giungere al piacere,
attraverso il quale si perviene all’eudaimonia
Hedonè:il piacere è di due tipi:
piacere cinetico o in movimento: prodotto dal moto degli atomi, è passeggero e deriva dal
soddisfacimento di bisogni non necessari piacere catastematico o statico: deriva da una stabile
configurazione degli atomi del corpo e dell’anima e dipende dal soddisfacimento dei soli bisogni utili e
necessari; porta alla felicità
Tetrafarmaco quattro proposizioni che sintetizzano l’etica epicurea:
• il piacere è facilmente ottenibile
• il dolore è facilmente sopportabile
• la morte non è nulla per l’uomo
• gli dèi non sono da temersi
Lo scetticismo
Il termine scetticismo (da skepsis, “riflessione”, “ricerca”, “dubbio”)
indica in senso lato la sfiducia nelle capacità conoscitive dell’uomo e
nega validità a ogni conoscenza. Come orientamento filosofico ben
preciso, lo scetticismo nasce con Pirrone di Elide (365-275 a.C.).
Anche secondo lui lo scopo della vita umana è il raggiungimento della
felicità, che coincide con la totale indifferenza nei confronti della
natura delle cose: queste sono indifferenziate e
instabili, pertanto le nostre sensazioni e i
nostri pensieri riguardo a esse non possono
essere né veri né falsi.
Bisogna pertanto essere senza opinioni,
senza inclinazioni e senza agitazioni; logica
conseguenza è l’astensione da ogni
giudizio (afasia, epochè).
I generi letterari in età ellenistica
In età ellenistica la letteratura conosce una fioritura straordinaria: continuano a essere
praticati generi poetici tradizionali , vengono introdotti nuovi generi, muta il ventaglio
tematico di generi già praticati .
Con il ricorso alla contaminazione dei generi vengono messi a punto interessanti ibridi.
In questo periodo riceve un grande impulso la prosa: la storiografia, la trattatistica
scientifica e filosofica.

L’elegia
Dell’ampia produzione elegiaca di età ellenistica sono giunti fino a noi solo frammenti, sulla
base dei quali è possibile ricostruire parzialmente alcuni tratti di questo genere letterario:
• taglio narrativo e interesse per argomenti mitologici, in particolare per l’esposizione di
varianti meno note dei miti;
• preferenza per l’amore, che può assumere toni drammatici e patetici;
• impostazione eziologica, secondo cui miti e costumi locali servono a spiegare l’origine di
riti, istituzioni e comportamenti.
I rappresentanti dell’elegia
• Filita di Coo: il primo poeta-filologo, ossia un poeta che nei suoi
componimenti prende posizione in merito a questioni letterarie. Tra le
sue opere ricordiamo: Demetra, sulle origine del culto della dea;
Paignia: scherzi letterari; elegie amorose per Bittide.

• Ermesianatte di Colofone: autore della Leonzio, poema in 3


libri in distici elegiaci, dedicato alla narrazione di storie d’amore
infelice, che dimostrerebbero l’invincibile potenza di Eros; l’opera
conteneva interventi soggettivi e un elenco di poeti vittime delle
sofferenze d’amore.

• Fanocle: autore della raccolta Amori o i belli, dedicata ad amori


pederotici di personaggi del mito, in cui ogni episodio era connesso con
un aition.
L’epica didascalica
In età ellenistica nasce e conosce grande fortuna l’epica didascalica, che si
propone di insegnare una disciplina senza rinunciare all’eleganza formale della
poesia; archetipo e modello di questo nuovo genere letterario viene considerato
Esiodo (Opere e giorni). L’epica didascalica ellenistica si articola su
molteplici livelli:
• il manuale scolastico in cui il verso ha il solo scopo di facilitare la
memorizzazione (p. es. Pseudo-Scimno)
• il poema che unisce validi contenuti didattici e intenti artistici (p. es. Arato);
• l’opera solo apparentemente didattica, con cui l’autore vuole dimostrare la sua
abilità poetica trattando contenuti ostici (p. es. Nicandro).
I rappresentanti dell’epica didascalica

Nicandro di Colofone: Rimedi contro gli animali


velenosi: sugli animali più pericolosi, i loro veleni e i
relativi antidoti
• Contravveleni: su veleni di origine animale, vegetale e
minerale e relativi rimedi
• Georgiche: sull’agricoltura
• Metamorfosi: su miti di trasformazione

Apollodoro di Atene: Chronikà opera di cronologia in 4


libri in trimetri giambici
Pseudo-Scimno:
Periegesi: una trattazione geo-etnografica in trimetri
giambici

Potrebbero piacerti anche