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Foscolo, Ugo - I Sepolcri I Sepolcri Prima Parte(vv 1 90) Affronta il tema dellutilit delle tombe e dei riti dedicati

i ai morti. Apre lopera con due domande retoriche:La tomba render il sonno men duro? La tomba sar consolazione della morte? Da un punto di vista materialistico e laico la risposta negativa. La speranza di fronte alla morte fugge e rimane avvolta dalla Dimenticanza.Dichiara il suo materialismo presentando una natura che un susseguirsi di trasformazioni,per cui luomo non pu garantire nessuna durata nel tempo,ne di s stesso,n della sua memoria,ne di ci che dovrebbe mantenere la memoria di quello,ovvero la tomba.La tomba quindi per la ragione solo un sasso e non serve a nulla.Ma il cuore si contrappone alla ragione(Dialettica fuori ragione)Attraverso lillusione della tomba infatti il defunto vive (di una vita psicologica e non ontologica) nelle mente dei suoi cari Per lei si vive con lamico estinto/E lestinto con noiMa ad un patto,deve essere sepolto nella terra materna.(Riferimento al suo presagio di morire esule).Solo chi muore senza eredit daffetti non trova consolazione nella tomba e pu solo temere linferno o sperare nella salvezzaAffronta quindi il discorso delleditto di Saint Cloud , che non riconosce un onore dopo la morte a buoni.Pu allora accadere che un esempio di virtu come il Parini giaccia in una fossa comune..Egli infatti dovrebbe riposare sotto il tiglio in cui era solito meditare e in cui gli appariva Talia (Musa poesia satirica.)Fa un accenno alla moda milanese Devirati cantori,che invece non apprezza Parini e non gli rende onore dopo la morte,lasciandolo in una fossa comune,che descrive con un gusto romantico, sottolineando dettagli di orrore e inquietanti(derelitta cagna,upupa)E infine inutile sperare che la natura(un fiore)compianga Parini ,il compianto nasce solo dalla cura delluomo. v.6 ore danzantiut pictura poesis v.9 mesta armonia Pindemonte Melancolia v.11 Vergini muse:Poesia incontaminata,(15 Maggio Oh Amore,le Arti belle son tue figlie v.14 Vita raminga si presenta subito come un esule(vedi Tassi) v.34 raccolse infante,grembo materno: come grembo ctonio, protegge v.50 sospiro che sale da tomba,anche in Gray Seconda Parte(vv 91 150) Affronta le concezioni e gli usi tenuti nei confronti della morte nel corso della civilt umana Richiamando la concezione di Vico sulla nascita della civilt,afferma che nel momento in cui luomo primitivo ha difeso i cadaveri dagli agenti atmosferici e dalle belve, ha mostrato rispetto verso laltro e quindi questo fatto ha segnato il passaggio decisivo della consapevolezza umana e della civilt Le tombe diventarono quindi testimonianza a fati..ed are a figli Le tombe erano sacre,cosi i responsi e lonore dei defunti.Analizza quindi gli usi funebri del Medioevo in modo negativo,da tipico illuminista.Cadaveri in chiesa,scheletri rappresentati ovunque,superstizione e polemizza contro la celebrazione di messe di suffragio (accorciavano la permanenza del defunto nel purgatorio).A questo si contrappone fortemente(Non sempre..Ma) il culto semplice e idealizzato della cultura classica,in cui immagina sepolcri allombra di verdi cipressi e vasi in cui venivano raccolte le lacrime).Accendevano candele in rispetto del morto,versavano latte e parlavano al defunto delle proprie pene.C quindi un rito rasserenante ed affettuoso,garantito dallintimit tra vivo e defunto.Altro esempio positivo quello inglese,in cui campisanti sono ortigiardini, ed di ristoro,anche se solo unillusione,compiangere i defunti.Questillusione pu inoltre essere positiva,come dimostrano le ragazze inglesi,che non solo si recano a compiangere la madre morta,ma,e qui mostra la funzione civile delle tombe anche leroismo dellammiraglio Nelson.In contrapposizione ai cimiteri inglesi che ispirano virt, ove dorme il furor dinclite gesta , e dove dominino il potere dei ricchi e la vilt degli oppressi,quindi in Italia,questi non sono altro che manifestazioni di sfarzo e oggetto di repulsione.

Il dotto,il ricco ed il patrizio volgo sono gi morti,perch non fanno altro che adulare nelle corti francesi,con cui se la prende,visto che il loro unico valore lo stemma. Interviene quindi Lio del Foscolo che si contrappone con caldi sensi e spera per s e Pindemonte un compianto ispiratore di passioni e esempio di poesia. Terza Parte (vv. 151 212) Politicit delle tombe. Ha una tesi. Le tombe dei grandi accendono lanimo di coloro che sono ricettivi e potenzialmente grandi (ha quindi una concezione elitaria) e rendono la terra bella e santa allo straniero.Parla quindi della sua visita alle tombe in Santa Croce dove sono sepolti i grandiMachiavelli visto attraverso linterpretazione obliqua(teorizzata da Traiano Boccalini che scrisse un trattato su Tacito),secondo la quale egli avrebbe finto di insegnare ai Principi come governare e il suo fine in realt sarebbe stato svelare i loro crimini.Descrive Michelangelo come il costruttore della cupola di S.Pietro,descritta in termini neoclassici(Olimpo),parla poi di Galileo come colui che apr la strada a Newton.Firenze (Ma in realt lItalia) deve rallegrarsi,Dante (Ghibellino fuggiasco, anche se era guelfo) inizi la Commedia proprio li(secondo una tradizione iniziata da Boccaccio),ha dato i natali a Petrarca.che visto come colui che spiritualizz lamore (anche se in realt non cos),ma soprattutto perch conserva le tombe dell'itale glorie, unica ricchezza rimanente dopo larrivo degli stranieri,che possono togliere tutto,ma non ci che lItalia stata.Infatti se ci sar una rinascita italiana lispirazione sar presa proprio dalle tombe di Santa Croce.Alfieri,presentato come poeta politico anche se non lo era,si recava spesso in Santa croce a trarre esempio dai grandi li sepolti aspettando una rinascita della sua patria.Anchegli ora sepolto ed esempio di amor di patria.Al cospetto delle tombe si sente come la voce di un dio ispiratrice,come accadde ai maratonomachi e che ora potrebbe ispirare gli italiani. Fa un riferimento alla sepoltura di essi che quindi ancora segnale di virt e civilt Parlapoi di un navigante che osserva la battagli(fonte-geografo Pausania 2A.C) v.167 172 Parte lirica v.172 E tu transizione,sta per e inoltre tu v.191 riprende tacito orror di solitaria selva v195-amor di patria che in realt nn cera in Alfieri v196 in poi.. passaggio logico : stesso sentimento che ha ispirato quelli d santa croce ha ispirato i maratonomachi 204 in poi..gusto orroroso romantico e anche tono epico Quarta Parte (vv.213 295) Esaltazione poesia che si ispira alla storia La morte rende giustizia a coloro che la meritano. Dopo la morte il mare restitui alla tomba di Aiace le armi di Achille delle quali Ulisse si era impossessato con linganno.Giusta di glora dispensiera morte Foscolo chiede che le muse lo chiamino a testimoniare le imprese e le virt degli eroi,il che equivale a interrogare le tombe,essendone esse simboli.Le muse siedono custodi delle tombe,che ricordano la virt dei defunti,ma queste potranno essere rese irriconoscibili dal tempo,non rimarr allora che la poesia la quale render eterne le imprese del passato.Nella Troade infatti vi un sepolcro per Elettra,sposa di Giove,che aveva chiesto al dio di essere resa immortale nella memoria dei posteri.Egli allora rese sacra la sua tomba.L a tomba di Elettra diviene centro di varie situazioni e di una trafila storica che ha il suo avvio con Troia.Il suo santuario diventa luogo di sepoltura dei grandi morti nazionali,c parallelismo con Santa Croce,e il lamento delle donne ricorda quello delle britannie verginiFigura importante Cassandra che predice le sventure future.Essa predice ai nipoti un destino di schiavit e morte,fa poi un riferimento ai cipressi,simbolo di morte,sotto le quali ombre un giorno camminer Omero.Profetizza quindi il compito che assumer Omero:egli interrogando le tombe dar voce e memoria ai fatti della guerra di Troia attraverso la poesia

.La poesia quindi garantisce nel tempo quei valori che si materializzano nelle tombe.Si rivolge infine a Ettore,leroe sconfitto per eccellenza, e non ai vittoriosi , per sottolineare ancor di pi la funzione riparatrice della poesia.Questa far si che egli sia onorato fino a quando esister lumanit. I SEPOLCRI Il carme Dei sepolcri - un poemetto formato da 295 endecasillabi sciolti, - una delle opere pi famose del Foscolo, che la compose nel 1806. Ma cerchiamo innanzi tutto di capire come nata lidea di scrivere una poesia sulle tombe (?!). Leditto di Saint-Cloud In quel periodo circolava insistente la voce che leditto napoleonico di Saint-Cloud (1804) sarebbe stato esteso anche ai territori italiani. Il decreto imponeva, per evidenti motivi igienici, di seppellire i cadaveri in appositi cimiteri posti fuori dalle citt. Inoltre la legge vietava i monumenti funebri troppo vistosi e imponenti: i defunti dovevano essere tumulati in fosse uguali, sotto lapidi di uguale grandezza (le cui epigrafi dovevano essere preventivamente approvate dai magistrati locali).Lidea di cimiteri comuni, anonimi, lontani dai centri abitati sconvolse buona parte dellopinione pubblica. Ovunque sorsero discussioni fra i sostenitori e gli oppositori del decreto.Si discuteva di ci anche nel salotto di Isabella Teotochi Albrizzi. La discussione con Ippolito Pindemonte Nel 1806 Foscolo era tornato a Venezia per un breve soggiorno e, frequentando il salotto della vecchia amica, ebbe modo di conoscere Ippolito Pindemonte, un famoso poeta. Una sera si cominci a parlare di morte. E il vecchio Ippolito, cattolico convinto, disse che era unazione orribile separare i defunti dai propri cari e che la nuova legislatura in fatto di sepolture lo disgustava.Foscolo, ostentatamente ateo e materialista, lo contraddisse vistosamente: sostenne che dopo la morte non c pi nulla e che quindi non importa se il defunto adagiato in un bel sepolcro o gettato in una fossa comune... senza contare che era giusto che tutti i cadaveri avessero la stessa sepoltura perch cos gli uomini sarebbero stati considerati uguali almeno dopo la morte, visto che in vita... In seguito, per, approfondendo la propria riflessione, si accorse che le idee espresse in quella sera, non corrispondevano perfettamente al suo reale pensiero. Cominci cos a rivalutare il culto dei morti e nacquero I Sepolcri.Lopera ovviamente dedicata a Ippolito Pindemonte che, proprio in quei mesi, stava invece componendo I cimiteri. Linfluenza della poesia sepolcrale Lidea di scrivere I Sepolcri non nasce comunque solo da questa situazione occasionale, ma ha radici pi lontane e profonde. A cominciare dal fatto che scrivere versi ispirati alla morte e alle tombe, era ormai diventato quasi una moda.In quegli anni, infatti, andavano per la maggiore anche in Italia una serie di poesie inglesi i cui titoli sono di per s illuminanti: Elegia scritta in un cimitero campestre (di Thomas Gray), Meditazioni fra i sepolcri (di James Herwey), Notti (di Edward Young)... E Foscolo aveva una predilezione particolare per questi poeti notturni e sepolcrali. Senza scordare, infine, che i temi della morte e della sepoltura sono presenti un po in tutte le opere del Foscolo.Tutte queste suggestioni (ed altre) confluiscono dunque nei Sepolcri.Lopera talmente ricca di temi, riflessioni, citazioni, immagini..., talmente densa di significati e suggestioni, che ha bisogno di molte letture per essere compresa ed apprezzata. Inoltre, per poter cogliere il fascino e lintensit poetica di certi versi, di certe immagini, di certe intuizioni grandiose, necessario avere presente la struttura portante del carme. Eccone la sintesi Se ascoltiamo solo la ragione, il sepolcro inutile... Il discorso foscoliano parte da considerazioni di tipo materialistico-meccanicistico secondo le quali, ovviamente, il culto dei morti non ha alcuna importanza. Quando siamo morti, infatti, non sentiamo pi nulla: tutto finisce: essere sepolti in una bella tomba o gettati in una fossa comune la stessa cosa. Noi saremo comunque dimenticati e la forza corrosiva del tempo distrugger anche il sepolcro (vv. 1-22) ma se ascoltiamo il sentimento il sepolcro necessario; Secondo il poeta, per, non dobbiamo rinunciare allillusione di vivere anche dopo la morte. Il defunto, infatti, pu continuare a vivere nella mente (nei ricordi) dei suoi cari. Per questo egli deve essere sepolto in patria (vicino ai parenti ed agli amici), e la sua tomba deve essere bella ed immersa nella natura (vv. 23-50). ci nonostante una nuova, orribile, legge vieta sepolture dignitose. Il sepolcro (il culto dei morti) dunque necessario; eppure oggi ci sono delle leggi assurde che impongono di tumulare i defunti lontano dalla citt (lontano dai propri cari, senza tomba e senza lapide. E cos, per colpa di una simile legge, il corpo del grande Parini giace nella fossa comune di un anonimo e squallido cimitero (vv. 51-90). Eppure il culto dei morti sempre stato un segno di civilt;

La nuova legge, quindi, un passo indietro nella storia dellumanit. Il culto dei morti, infatti, sempre stato un segno di civilt. Anzi: la civilt stessa nata proprio nel momento in cui gli uomini primitivi hanno cominciato a seppellire e onorare i propri defunti. Da allora i monumenti funebri sono: - una grande testimonianza delle glorie passate, - il simbolo degli ideali che animarono gli antenati, - un esempio positivo per le future generazioni (91-150). e le tombe degli eroi, patrimonio sacro dellumanit, servono da esempio per tutti noi e ci spingono a compiere nobili azioni. Certo, dove domina la corruzione, la vilt, la debolezza (il riferimento alla situazione italiana esplicito)... le tombe sono inutili; ma nelle societ popolate da uomini generosi ed animate da nobili ideali, i sepolcri dei grandi spronano gli uomini virtuosi a compiere eroiche imprese e rendono ancor pi bella e sacra la terra che li accoglie. Cos Firenze, che ha la fortuna di ospitare le tombe di Santa Croce (dove sono sepolti Machiavelli, Michelangelo, Galileo, Alfieri...) emana un fascino grandissimo: le tombe dei nostri eroi (della politica, dellarte, della scienza, della letteratura...) ci spingono d amare di pi il nostro paese (vv. 151-212). Quando poi il tempo distrugger anche i sepolcri, sar la poesia a rendere eterni gli eroi e i grandi valori dellumanit. I sepolcri sono dunque unirrinunciabile testimonianza della grandezza di una nazione. Prima o poi, per, anchessi sono destinati a sparire sotto lincalzante avanzata del tempo che tutto distrugge. Toccher allora alla poesia rendere eterne le grandi imprese, gli eroi e gli ideali. Il tempo, infatti, ha cancellato Troia, ne ha distrutto le mura, le case, le tombe... ma grazie alla poesia di Omero, noi conserviamo intatta la memoria dei grandi eroi troiani, e soprattutto di Ettore, simbolo di tutti gli uomini che si battono e muoiono per la patria. I temi dei Sepolcri Limmagine centrale del carme dunque quella del sepolcro; dapprima esso visto come nodo di affetti familiari (simbolo della corrispondenza damorosi sensi); poi come simbolo della gloria di una nazione(da cui si traggono auspici per compiere nobili imprese); infine come testimonianza duratura della gloria degli eroi.Lultima parte del carme un inno alla poesia,che si sostituisce ai sepolcri nel compito di tramandare non solo il ricordo degli eroi, ma anche i valori che essi affermarono.Al tema centrale del sepolcro si aggregano tutti gli altri motivi cari al Foscolo: * lamore per la patria, lo sdegno per lingloriosa situazione attuale dellItalia (stranieri che si contendono il nostro paese senza trovare resistenza, italiani vili e divisi fra di loro...), lo sdegno per gli intellettuali che si fanno servi del potere... * lesaltazione degli eterni valori come il coraggio, la libert, la giustizia... * lamore per la natura... * la celebrazione della bellezza, dellarte, della poesia immortalatrice... e, ovviamente, i temi personali:* la solitudine, lesilio, gli affetti familiari, il desiderio di una morte serena...Il carme, quindi, non solo una poesia sulla morte, ma anche una poesia sulla vita:su quei valori (amore, amicizia, natura, bellezza, poesia...) per i quali vale comunque la pena di vivere. Dio non esiste. Laldil non esiste. La vita dolore. Ma luomo ha in s una dote religiosa: la capacit di creare grandi valori spirituali (lamicizia, lamore, la patria... limmortalit stessa) e la capacit di credere in questi miti, in queste illusioni che si tramandano di secolo in secolo. I Sepolcri fondano, dunque, una nuova religione, tutta laica e terrena, del vivere, che si oppone alla trascendenza cattolica, inconcepibile per il Foscolo; ma una religione laica che soppone anche al credo illuministico, esaltando il sentimento e leroismo contro il freddo, sterile calcolo della ragione, la quale pu solo additarci la vanit della vita e condurci ad uninerzia sconsolata (Pazzaglia).Cos nei Sepolcri non rinveniamo pi la disperazione e il pessimismo dellOrtis. La vita sempre dolore, ma nei versi del carme si respira anche lesaltazione per la bellezza infinita del creato e per la forza invincibile delle illusioni; la vita breve, ma luomo deve viverla con coraggio, contribuendo a far trionfare quei valori che sono il patrimonio inalienabile ed eterno dellumanit e della storia. 1. INUTILITA' DEL SEPOLCRO PER CHI ASCOLTA SOLO LA RAGIONE - NEGAZIONE DELLA FUNZIONE DEL SEPOLCRO SUL PIANO RAZIONALE(1-22) Il poemetto comincia con una domanda retorica: All'ombra de' cipressi e dentro l'urne confortate di pianto forse il sonno della morte men duro? 3 1

Come dire: (quando saremo cadaveri), anche se ci seppelliranno in un bel cimitero, sotto l'ombra refrigerante dei cipressi e dentro una confortevole bara (urna!), ed anche se i nostri parenti ed amici verranno a piangere amorevolmente sulla nostra tomba (le urne confortate di pianto!), la morte forse meno pesante, meno dolorosa?La risposta ovviamente negativa. Infatti, continua il poeta, quando si morti, cio quando non vedr pi il sole fecondare la natura, quando davanti a me non avr pi un futuro pieno di speranze, quando non potr pi ascoltare le tue poesie (o Pindemonte), quando io stesso non potr pi scrivere, cosa vuoi che m'importi avere una tomba (un sasso) che divida le mie ossa dalle altre infinite ossa che la morte dissemina sulla terra e sul mare?Naturalmente il poeta dice queste cose in modo un po pi raffinato:

Ove pi il sole per me alla terra non fecondi questa bella d'erbe famiglia e di animali, e quando vaghe di lusinghe innanzi a me non danzeran l'ore future, n da te, dolce amico, udr pi il verso e la mesta armonia che lo governa, n pi nel cor mi parler lo spirto delle vergini Muse e dell'amore, unico spirto a mia vita raminga, qual fia ristoro a' di perduti un sasso che distingua le mie dalle infinite

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ossa che in terra e in mar semina morte? 15 Quando si morti, infatti, caro il mio Pindemonte - continua il Foscolo - tutto finisce per noi. Persino la Speranza, che pure l'ultima a morire, ci abbandona. E tutto sar dimenticato, travolto dalla forza incessante della Natura (= il ciclo perenne di nascita, morte e trasformazione della materia) che col tempo cancella inesorabilmente l'uomo, e le sue tombe, e il suo cadavere ed ogni altro avanzo del mondo civile. Vero ben, Pindemonte! anche la Speme, ultima Dea, fugge i sepolcri; e involve tutte cose l'oblo nella sua notte; e una forza operosa le affatica di moto in moto; e l'uomo e le sue tombe 20 18

e l'estreme sembianze e le reliquie della terra e del ciel traveste il tempo. 22

Insomma: se noi ascoltiamo solo la fredda ragione, (teorie illuministiche, atee, materialistiche), dopo la morte non c' assolutamente nulla; pertanto, il sepolcro non ha alcun significato, alcuna funzione: essere sepolti in un luogo incantevole o gettati in una orribile fossa comune la stessa cosa. Perch, prima o poi, saremo comunque dimenticati (l'oblio, la dimenticanza, avvolge tutte le cose nella sua notte = l'oblio avvolge tutte le cose nella propria oscurit); e perch, prima o poi, il nostro cadavere (la nostra tomba, i nostri ricordi) sar distrutto dall'azione corrosiva degli agenti atmosferici (e il tempo traveste, trasforma, l'uomo, e le sue tombe...).Il Foscolo per non si rassegna a questa disperata visione pessimistica (dettatagli dalle sue concezioni filosofiche): la morte (e quindi il sepolcro) non pu ridursi ad un vuoto meccanismo privo di significato 2. CORRISPONDENZA D'AMOROSI SENSI - RIVALUTAZIONE DELLA FUNZIONE DEL SEPOLCRO SUL PIANO DEL SENTIMENTO (23-50) Cos, nella seconda parte, il poeta si chiede:ma perch l'uomo deve rinunciare all'illusione di poter vivere in qualche modo anche dopo la morte? Non vive forse anche sottoterra se benevolmente ricordato da parenti e amici?Certo! Un defunto pu continuare a vivere nella mente dei suoi cari. E questo legame d'affetto (questa corrispondenza d'amorosi sensi) fra il morto ed i vivi un legame importantissimo, divino: Celeste questa 29

corrispondenza d'amorosi sensi, celeste dote negli umani; e spesso per lei si vive con l'amico estinto, e l'estinto con noi, 33 31

Ma affinch questa corrispondenza affettiva (che permette all'estinto di vivere con noi, e noi con lui) sia possibile occorrono:la sepoltura in patria (nella terra materna),in un sepolcro,con una lapide: se pia la terra 33

che lo raccolse infante e lo nutriva, nel suo grembo materno ultimo asilo porgendo, sacre le reliquie renda dall'insultar de' nembi e dal profano piede del vulgo, e serbi un sasso il nome, Soprattutto, per, occorre che la tomba sia immersa nella natura (sotto un albero amico pieno di fiori profumati che consoli il defunto con la sua tenera ombra) e di fiori odorata arbore amica le ceneri di molle ombre consoli. 40 36

E' una delle immagini pi belle della poesia foscoliana: la figurazione ideale del sepolcro, visto non come luogo di pianto, ma come meta serena, incantata, affascinante, immersa nel profumo accattivante di una "odorata arbore amica".Quindi, semplificando molto: se ascoltiamo solo la ragione, il sepolcro inutile, ma se ascoltiamo anche il

sentimento il sepolcro utile e necessario perch funzionale alla corrispondenza d'amorosi sensi.Ovviamente, per, il sepolcro non utile a tutti.Coloro che durante la vita si sono comportati bene, lasciando un buon ricordo di s, avranno amici e parenti che continueranno a nutrire per loro sentimenti di affetto. Chi, invece, non lascia sulla terra alcun affetto (perch durante la vita si comportato male, stato malvagio, egoista...) non trae alcun giovamento dalla sepoltura... Sol chi non lascia eredit d'affetti 41 poca gioia ha dell'urna; ed anche se immagina dopo i suoi funerali una vita ultraterrena, non potr che vedere il suo spirito errare inutilmente nell'oltretomba (pagano o cristiano a seconda della fede) e le sue spoglie mortali abbandonate miseramente fra le ortiche di una terra incolta (gleba deserta) dove nessuna donna innamorata andr a pregare. 3. POLEMICA CONTRO L'EDITTO DI SAINT-CLAUD DEL 1804 (51-90) Il sepolcro, quindi, (almeno per coloro che lasciano un'eredit di affetti) necessario, in quanto segno di civilt e di pregnante umanit.Eppure, oggi, una nuova legge obbliga a seppellire i morti fuori dalla citt (fuor dai guardi pietosi) in una fossa comune, senza tomba e senza lapide. Pur nuova legge impone oggi i sepolcri 51 fuor de' guardi, e il nome a' morti contende. Per dimostrare l'ingiustizia di tale legge il Foscolo fa l'esempio del Parini, il grande poeta lombardo che, per colpa di una legge simile (7), giace abbandonato senza tomba. E senza tomba giace il tuo sacerdote, o Talia... Seguono venti versi in cui l'autore ricorda con passione l'arte del sommo Parini (bravo soprattutto a sferzare i cattivi costumi dei nobili scioperati e corrotti) e in cui rievoca con nostalgia gli ultimi anni del vecchio, che soleva cercare la pace, la serenit l'ispirazione sotto l'amato tiglio del suo tranquillo giardino.Tocca quindi ad una furiosa (fin troppo!) invettiva contro la citt di Milano, colpevole di non aver onorato adeguatamente la morte di Parini: A lui non ombre pose 72 53

tra le sue mura la citt, lasciva d'evirati cantori allettatrice, non pietra, non parola; 75

Appunto: la citt (Milano), che frivola e corrotta (lasciva) pensa a concedere soldi ed onori ai cantanti evirati , non ha tributato alcun riconoscimento al Parini: non un albero sepolcrale (un cipresso?) (...non ombre pose...), n un sepolcro adeguato (non pietra), n una qualche lapide o iscrizione (non parola).Per motivare ancor di pi l'orribile effetto di questa legge, il poeta elabora poi tre immagini piuttosto lugubri:forse le sacre ossa del vecchio Parini sono insozzate dalle ossa insanguinate di qualche ladro a cui hanno tagliato la testa sul patibolo;una cagna randagia, affamata e derelitta, raspa e ulula sulla fossa comune (dove sepolto il Parini);un'upupa (vista come un impuro uccellaccio notturno) esce da un teschio, svolazza su per le croci, e lancia i suoi lugubri singhiozzi contro i raggi pietosi delle stelle. e forse l'ossa 75

col mozzo capo gl'insanguina il ladro che lasci sul patibolo i delitti. Senti raspar fra le macerie e i bronchi la derelitta cagna ramingando su le fosse, e famelica ululando; e uscir dal teschio, ove fugga la luna, 81 l'pupa, e svolazzar su per le croci sparse per la funerea campagna, e l'immonda accusar col luttuoso singlto i rai di che son pie le stelle alle obliate sepolture. Dopo questi versi nei quali il poeta si fatto prendere un po' troppo dalla foga, dall'enfasi e da un certo virtuosismo fine a se stesso (12), la parte si conclude con un'altra immagine esageratamente struggente: i fiori possono crescere solo sulle tombe onorate dal commosso ricordo dei superstiti. 4. STORIA DELLE SEPOLTURE - VALORE STORICO RELIGIOSO DEI SEPOLCRI (91-150) E pensare, sembra dirci adesso il Foscolo nella 4* parte, che il culto dei morti sempre stato segno di civilt; anzi: l'uomo ha cessato di essere un bestione (una belva, una fiera) proprio nel momento in cui ha iniziato a seppellire e ad onorare i propri defunti (91-96). Da allora le tombe divennero la testimonianza delle glorie passate ed un vero e proprio oggetto di culto, sia per i famigliari (i figli) dei defunti che per tutta la comunit (97-100).Naturalmente, nel corso del tempo, i rituali funebri si sono esplicati in forme diverse (101-102).Un modo sicuramente negativo di "onorare" i morti quello della tradizione cristiana. Nel medioevo, ad esempio, il problema della morte era vissuto secondo forme macabre e cupe: i defunti venivano sepolti sotto i pavimenti delle chiese (i sassi sepolcrali a' templi/ fean pavimento), dopo una lunga esposizione pubblica: il puzzo dei cadaveri (de' cadaveri il lezzo) si mescolava all'odore dell'incenso e contaminava i parenti e gli amici che piangevano ed urlavano disperatamente.Il poeta insiste in modo particolare nella descrizione dell'atmosfera cupa che gravava sulle citt medioevali, dove l'immagine della morte (gli effigiati scheletri) campeggiava sui muri e dove il terrore s'impadroniva persino dei lattanti (104-114). A queste sepolture negative, il poeta contrappone quelle positive dei popoli antichi:i sepolcri erano immersi nella natura (cipressi e cedri)accarezzati da venticelli (zeffiri) profumati (puri effluvi),ed abbelliti da preziosi vasi;erano inoltre allietati dalla luce del sole o dellelampade sepolcrali;e vi erano fontane che, con le loro acque purissime,facevano germogliare viole e fiori di amaranti; In questo luogo incantato, gli amici del defunto venivano volentieri: spargevano latte sulla tomba (rituale pagano col quale si rendeva omaggio ai morti) e si sedevano a raccontare serenamente le proprie pene ai cari estinti. Ma cipressi e cedri 114 78

di puri effluvi gli zeffiri impregnando perenne verde protendean su l'urne per memoria perenne, e preziosi vasi accogliean le lagrime votive.

Rapan gli amici una favilla al Sole a illuminar la sotterranea notte,

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perch gli occhi dell'uom cercan morendo il Sole; e tutti l'ultimo sospiro mandano i petti alla fuggente luce. Le fontane versando acque lustrali amaranti educavano e viole su la funebre zolla; e chi sedea a libar latte e a raccontar sue pene ai cari estinti, una fragranza intorno senta qual d'aura de' beati Elsi. 129 124

Questa affascinante e rasserenante immagine dei verdi cimiteri antichi, richiama alla mente del poeta i moderni cimiteri inglesi, veri e propri giardini (orti) ideali per rappresentare sia gli affetti famigliari (le britanne vergini che onorano amorevolmente la perduta madre) che quelli politico-civili. A tale proposito il Foscolo cita l'esempio della mitica sepoltura dell'ammiraglio Nelson (il prode), il grande eroe inglese vincitore per due volte di Napoleone.Ma se i monumenti funebri degli eroi hanno un profondo significato in quelle nazioni dove i cittadini sono pronti a battersi per la propria libert e dignit, non hanno alcun senso in quei paesi, come l'Italia, dove spento ogni desiderio di azioni nobili e generose (ove dorme il furor d'inclite gesta) e dove le persone pi in vista (il dotto, il ricco e il patrizio) sono gi sepolte, da vive, nei loro sfarzosi palazzi (adulate regge) che risuonano solo di gratuite e vili adulazioni dei potenti.Alla squallida nullaggine della classe dirigente italiana (sopra aspramente satireggiata) il poeta contrappone se stesso e il suo desiderio di una morte e di una sepoltura dignitosa: A noi 145

la morte apparecchi riposato albergo, ove una volta la fortuna cessi dalle vendette, e l'amist raccolga non di tesori eredit, ma caldi sensi e di liberal carme l'esempio. 150

Cio: a me la morte prepari un albergo tranquillo (un ricovero tranquillo, un porto tranquillo) in cui finalmente il destino (la fortuna) smetta di perseguitarmi (cessi dalle vendette), e gli amici (l'amist) ricevano in eredit da me nobili sentimenti (caldi sensi) e l'esempio di una poesia libera (e di liberal carme l'esempio 5. FUNZIONE CIVILE DELLE TOMBE - VALORE POLITICO-NAZIONALE DEI SEPOLCRI - LE TOMBE DEI GRANDI (SANTA CROCE) (151-212) Ha quindi inizio la parte forse pi famosa del poemetto: alla dimostrazione della necessit dei sepolcri per la corrispondenza d'amorosi sensi, alla conseguente deprecazione della nuova legge, alla storia delle sepolture, segue la parte in cui si dimostra l'insostituibile funzione civile delle tombe: le urne dei grandi uomini (degli eroi, dei grandi poeti...) fanno onore al passato di una nazione e servono da esempio e da stimolo per il presente.Secondo il Foscolo

infatti:le tombe dei grandi (l'urne de' forti) incitano l'animo degli uomini forti (accendono il forte animo) a compiere nobili imprese (egregie cose) e rendono pi bella e sacra la citt (la terra) che le accoglie (che le ricetta): A egregie cose il forte animo accendono l'urne dei forti, o Pindemonte; e bella e santa fanno al peregrin la terra che le ricetta. 154

Cos al poeta viene subito alla mente la citt di Firenze che, nella chiesa di SANTA CROCE, conserva le spoglie di grandissimi italiani (Machiavelli, Michelangelo, Galileo, Alfieri).Il periodo che comincia al verso 154 piuttosto lungo (termina col verso 185) e presenta un'articolazione molto complessa; vediamo se possibile semplificarlo in questo modo:Io (afferma il Foscolo) quando vidi il sepolcro diMACHIAVELLI (154-58), diMICHELANGELO (159-60), diGALILEO (160-164),gridai:beata te, o Firenze, perch sei immersa in un paesaggio stupendo (165-172), perch sei stata la patria diDANTE (il Ghibellin fuggiasco) (173-4), perch a te legata la poesia del sommoPETRARCA (175-9),ma soprattutto beata perch conservi queste tombe (LE TOMBE DELLA CHIESA DI SANTA CROCE) che sono ormai le uniche glorie che rimangono all'Italia umiliata ed invasa (180-185).Davanti a queste tombe lo stessoVITTORIO ALFIERI veniva sovente ad ispirarsi: siccome infatti era molto arrabbiato con gli dei protettori della patria (per lo stato di decadenza civica e morale dell'Italia), solo qua trovava un po' di pace ed un po' di speranza per il futuro; ora anche lui riposa in eterno fra questi grandi e le sue ossa fremono ancora per l'amore di patria (188-197).Anzi, continua il Foscolo, la stessa chiesa di Santa Croce esala una solenne atmosfera che incita all'amore per la patria, quello stesso sentimento, cio, che spinse i Greci a lottare contro i Persiani a Maratona: le tombe di Maratona, degli eroi caduti per la libert della loro patria, furono sacre ai greci come lo sono oggi per gli italiani le tombe di Santa Croce (197-212).Di questa lunga parte sar il caso almeno di ricordare gli splendidi versi dell'invocazione a Firenze: te beata, gridai, per le felici aure pregne di vita, e pe' lavacri, che da' suoi gioghi a te versa Appennino! Lieta dell'aer tuo veste la Luna di luce limpidissima i tuoi colli per vendemmia festanti, e le convalli popolate di case e d'oliveti mille di fiori al ciel mandano incensi; e tu prima, Firenze, udivi il carme 173 che allegr l'ira al Ghibellin fuggiasco, e tu i cari parenti e l'idioma desti dsti a quel dolce di Calliope labbro che... Vale a dire: (io, quando vidi i sepolcri di Machiavelli, di Michelangelo, di Galileo...) te beata, gridai, per la felice atmosfera piena di vita, e per le acque pure (i fiumi) che dai suoi monti ti manda l'Appennino. Lieta per il tuo clima, la luna riveste con la sua limpidissima luce le tue colline in festa per la stagione della vendemmia, e le valli, 175 168 165

popolate di case e di uliveti, mandano verso il cielo il profumo di mille fiori.(Beata te, o Firenze, anche perch hai avuto la fortuna) d'essere stata la prima ad udire le poesie (il carme) che addolcivano la rabbia di Dante (il Ghibellin fuggiasco)(23), e che (hai avuto la fortuna di) dare i genitori e la lingua a Petrarca (quel dolce labbro di Calliope)... 6. POESIA COME ETERNIZZATRICE DI VALORI - L'ARTE VINCE DI "MILLE SECOLI" IL SILENZIO (213-295) Allora: i sepolcri sono necessari, non solo per la corrispondenza d'amorosi sensi, ma anche (e soprattutto) perch conservano il ricordo dei grandi uomini del passato che fungono d'esempio per i grandi uomini del presente.Per, aggiunge il Foscolo in quest'ultima parte, anche i sepolcri, prima o poi, sono destinai a sparire, distrutti dall'inesorabile avanzata del tempo.Solo la poesia vince l'azione distruttrice del tempo, trionfa sul silenzio dei secoli, e rende immortali le grandi azioni, i grandi eroi (e, di conseguenza, i grandi poeti che nelle loro opere parlano di quelle azioni e di quegli eroi).Proprio a questa funzione (celebratrice ed eternatrice) il Foscolo, come poeta, si sente chiamato: E me che i tempi ed il deso d'onore fan per diversa gente ir fuggitivo, me ad evocar gli eroi chiamin le Muse del mortale pensiero animatrici. Siedon custodi de' sepolcri, e quando il tempo con le sue fredde ali vi spazza fin le rovine, le Pimple fan lieti di lor canti i deserti, e l'armonia vince di mille secoli il deserto. 234 232 228 226

Le Muse (= le divinit ispiratrici della poesia = la poesia) mi chiamino a celebrare (con la poesia) gli eroi, perch solo loro (le Pimple = le muse = la poesia) possono renderli veramente eterni.Il carme si conclude quindi con una esemplificazione della funzione eternizzatrice della poesia:dove una volta sorgeva Troia, non c' pi nulla: il tempo ha distrutto tutto, anche i sepolcri dei grandiosi eroi troiani. Eppure noi oggi ricordiamo ed amiamo quel luogo e quegli eroi, grazie alla poesia di Omero.E' solo grazie alla poesia di Omero, infatti, che noi conserviamo la memoria di quella guerra, di quelle gesta, di quegli eroi; solo grazie alla poesia di mero che Ettore (simbolo dei valori civili e dell'amor patrio) vive e vivr in eterno. E tu onor di pianti, Ettore, avrai ove fia santo e lagrimato il sangue per la patria versato, e finch il Sole risplender su le sciagure umane La metrica e lo stile nei Sepolcri E questo un argomento particolarmente complesso ed in genere piuttosto ostico allo studente medio (soprattutto a quello che ricorre ad una sintesi per affrontare lesame). Ci limitiamo pertanto a qualche accenno, tanto per ricordare che lanalisi della poesia non dovrebbe prescindere dallanalisi dei suoi aspetti specificatamente formali.Per quanto riguarda Il metro, ci troviamo di fronte ad endecasillabi (versi formati da 11 sillabe) sciolti (non vincolati da rapporti di rima o di strofa). Ci consente al poeta una certa libert di scrittura ed una maggiore

flessibilit nello strutturare la materia. Il Foscolo riesce a sfruttare pienamente le possibilit creative dei versi sciolti, grazie soprattutto alluso sapiente dellenjambement e delliperbato. Ci, tra laltro, gli consente di dislocare le parole-chiave allinizio o alla fine di verso (in una posizione, cio, di forte rilievo semantico).La sintassi del carme, infatti, piuttosto mossa abilmente costruita in funzione espressiva: frasi brevi, secche, lapidarie si alternano ad ampi periodi dove soggetti e verbi sono spesso assai distanti fra di loro.La notevole mobilit ed espressivit della versificazione foscoliana poi data anche dalluso intelligente e talvolta spregiudicato delle cesure e dellaccentuazione.Ci contribuisce a rendere il ritmo ancora pi vario; il Foscolo, infatti, molto bravo ad alternare fasi di ritmo intenso a momenti in cui il ritmo appare pacato. Caratteristiche del carme sono quelle proposizioni ritmicamente strutturate secondo due parti facilmente identificabili: nella prima parte il ritmo teso, incalzante, ascendente... poi, nella seconda parte, si fa pi sciolto: rallenta progressivamente fino a discendere verso un finale di quiete rasserenante. Frequente, in queste occasioni, luso di polisindeti.Particolare attenzione merita inoltre il lessico: il poeta utilizza un materiale verbale assai ricco e selezionato: abbondano i latinismi e comunque le parole attinte dalla tradizione letteraria; ci conferisce spesso al testo una connotazione alta, solenne, classicheggiante.Grazie anche allaccurata scelta lessicale il Foscolo elabora uno stile in cui gli echi, le suggestioni, i riferimenti alla poesia classica e italiana sono costanti: uno stile ricco di artifici retorici - dalla metafora, alla sineddoche, alla personificazione, ecc. - e sempre alto, letterariamente sostenuto.Anche da questo punto di vista, comunque, possiamo dire che il carme piuttosto ricco e vario: con abile azione di regia, il poeta alterna passi solennemente sentenziosi (vv. 151-152; 220-221; 233-234) a versi duramente polemici (vv. 136-145) o semplicemente descrittivi (vv. 78-86; 105-135); passa dal tono affettivo-colloquiale (quando si rivolge direttamente a Pindemonte e a Firenze) al tono celebrativo e sublime.

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