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Elenco delle uscite programmate per l’anno scolastico 2019/20

Si svolgeranno nel corso dell’anno scolastico uscite nel territorio comunale , in


riferimento ai seguenti progetti:
 Uscite per la Continuità con la Scuola Media Parenzo nei giorni 12
novembre per le tre classi A e C dalle 8.00 alle 10.00 e B dalle 10.00 alle
12.00 ( per laboratori di musica, inglese e scienze) e 19 novembre dalle
8.00 alle 11.00 per un’ora per classe d’inglese;
 Palazzo Roverella per la Mostra “ Giapponismo” a novembre;
 Uscite in bicicletta con la FIAB durante le tre giornate dello Sport ( 27-
29/02/20);
 Visita al Planetario di Roverdicrè in aprile;
 Spettacolo Teatro Sociale Musica a Fumetti il 30/03/2020 e per il
laboratorio Precinema il 23/04/2020;
 Progetto Canoe a Bosaro nel mese di maggio;
 Accademia dei Concordi per la storia del libro;
 Partecipazione alla giornata conclusiva del Progetto “Il cuore motore
della vita” in data 13 maggio 2020;
 ogni altra iniziativa offerta dal territorio ritenuta significativa.

E’ previsto, inoltre, il seguente viaggio d’istruzione:

Padova per visitare il Museo della Medicina e/o Energie rinnovabili presso
il Parco La Fenice per la fine del mese di maggio.
Giovanni Verga è stato il capofila del Verismo italiano, il più importante tra i
movimenti della letteratura dell’Italia unita.
Gli scrittori veristi, compreso Verga, presero le mosse nelle loro produzioni e
teorie letterarie, sia pur con sensibili divergenze, dal Naturalismo, affermatosi
in Francia negli anni settanta dell’ottocento, figlio a sua volta del Positivismo,
espressione della nuova organizzazione industriale della società borghese e del
conseguente sviluppo della ricerca scientifica e delle applicazioni tecnologiche.
Esso portava al rifiuto di ogni visione di tipo religioso, metafisico o idealistico
e alla convinzione che tutto il reale fosse un gioco di forze materiali, fisiche,
chimiche, biologiche, regolate da ferree leggi meccaniche spiegabili
scientificamente.
In quest’ottica E. Zola nel volume” Il romanzo sperimentale” considerava le
qualità spirituali nient’altro che un dato di natura alla stregua di quelle fisiche,
che come tali andavano indagate per impadronirsi dei meccanismi psicologici e
poi poterli dirigere.
Con l’italiano L. Capuana, critico letterario del “Corriere della Sera” che aveva
diffuso la conoscenza in Italia di Zola, il Naturalismo perdeva la sua
Volontà di far scienza e l’impegno politico diretto e si traduceva solo in un
modo di fare letteratura.
La scientificità si manifestava nella forma artistica, nella maniera in cui
l’artista creava le sue figure, organizzava i suoi materiali espressivi. Si
affermava così il principio dell’impersonalità dell’opera d’arte, intesa come
“eclisse “dell’autore, cioè scomparsa dal testo del tradizionale narratore che
interviene, commenta e giudica.
E’ la poetica di Capuana e di Verga.
Il modo verghiano di narrare è di una rivoluzionaria originalità nel panorama
europeo: lo scrittore sceglie un narratore interno alla realtà popolare
rappresentata e questa impersonalità si configura come il modo più autentico
con cui Verga possa esprimere il suo pessimismo: per lui la realtà è dominata
dalla legge “della lotta per la vita”, dalla logica spietata dell’interesse, della
forza e della sopraffazione, il trionfo dell’utile, l’oppressione sugli indifesi.
Lontano dall’offrire immagini consolatorie del mondo, in modo lucido e duro
stimola la conoscenza critica della realtà.
Il lettore avrà l’impressione di non sentire un resoconto di fatti, ma di assistervi
Mentre gli attori si fanno conoscere con le loro azioni e le loro parole.
Il narratore si mimetizza nei suoi personaggi, adotta il loro modo di pensare e
di sentire e i fatti non passano attraverso la lente dello scrittore come ben si
evince nei Malavoglia e nelle novelle dove i personaggi sono pescatori,
contadini, minatori, molto lontani nel linguaggio e nella visione da quelli dello
scrittore borghese.
Anche il mondo della campagna è retto dalla ricerca dell’utile, dell’interesse,
pertanto ogni intervento giudicante appare inutile e letteratura non può che aver
la funzione di studiare ciò che è dato una volta per tutte e di riprodurlo.
In tutto questo verga diventa uno scrittore aspro, scomodo che non diffonde
miti, anzi li distrugge.
A paradigma di tutto questo è il romanzo “I malavoglia” che dietro l’apparente
rappresentazione di un mondo arcaico rurale chiuso nei suoi ritmi di vita
tradizionali, vede irrompere l’attualità storica che ne disgrega compattezza ed
equilibri.
La storia ha inizio all’indomani dell’Unità d’Italia ed è investita dalle tensioni
di quelle trasformazioni.
La modernità e la storia si presentano innanzitutto con la coscrizione
obbligatoria ed è proprio con la partenza di Ntoni che prende le mosse le
vicende e si rompe l’equilibrio tra la famiglia Toscano e il sistema sociale del
villaggio. Poi seguiranno le tasse, la crisi della pesca, il treno. E i malavoglia
lungi dall’essere celebrazione di quel mondo primordiale e dei suoi valori è in
realtà la disgregazione di quel mondo e l’impossibilità dei suoi valori.
Lo scrittore sa che quello non è semplicemente un mondo che scompare, ma un
mondo mitico, che non è mai esistito.
La fortuna di Verga è ampia, articolata ed anche dibattuta; se in ambito
letterario è stato meno incisivo di quanto non sembri, è il cinema ad aver
stabilito con lo scrittore siciliano un rapporti di contiguità costante.
La sua opera si mostrò particolarmente adatta ad essere trasferita sullo schermo
come ebbe a dire Giorgio Bassani. Per l’incisività dei suoi personaggi e trame
avvincenti.
Ma è La terra trema di L. Visconti a segnare la differenza; la fortuna
cinematografica di Verga perdura ancora: è del 2011 l’ultima versione de I
Malavoglia diretta da Scimeca con una rilettura in chiave contemporanea
cogliendo nella vicenda della famiglia dei pescatori l’occasione per affrontare
il tema dell’immigrazone edel Terzo MONDO in cerca di riscatto
I pronomi relativi

I pronomi relativi, oltre a sostituire il nome, stabiliscono una relazione tra due
frasi; per questo motivo il relativo è sempre vicino al nome al quale si riferisce.
Essi sono:

che, usato sia come soggetto che come complemento oggetto;

il quale, la quale, i quali, le quali;

cui, usato per i casi indiretti cioè sempre accompagnati da preposizioni;

chi da distinguere dal pronome interrogativo ed è sempre riferito a persona (


Parlo solo a chi ……………….mi presta attenzione ) ( Chi si crede di
essere ?) ;

Vanno inoltre ricordati gli avverbi con valore misto o relativo: dove, dovunque.

Completa con il pronome relativo corretto

Il libro………………………….ti ho dato era bello?

Ho visto tanti ragazzi ……………………….correvano.

Hai trascritto l’indirizzo ……………………..ti ho dato?

Sei una persona …………………………si lamenta troppo.

La sedia ………………………. hai aggiustato scricchiola ancora.

E’ un posto…………………….si sta molto bene.

Ci sono giorni ………………….mi sento un leone.

Non ho trovato niente di bello nel negozio……………..mi hai mandato.

Hai riparato la gomma ………………….si era forata?

La sedia ………………ti sei seduto scricchiola.

E’ una ragazza ……………….si può imparare molto.

Hanno un gatto ………………….miagola sempre.

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