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colla collaborazione di
LovARiNi.
Renato Serra
GIOSU CARDUCCI
Alessandro Manzoni
CON NOTE
DI A.
ALBERT AZZI
J\\
imiiiiiiiiiiiimuiiiiim
Ll.f:
) j
PROPRIET LETTERARIA
Bologna
V-1912
1857-1873
Ancor
vivente
il
Manzoni, per
lui
il
Scherme
e se
del
1873, quando
l'esaltazione
si
Manzoni
(al
22 maggio) mori
ne fece
letteraria e politica.
coordinarli
a gomenti e
le occasioni,
scritti
il
rilevarne
un giudizio
la
che forniscon
miteria
Nel
1857,
essendo
professore a
San Miniato,
pili
il
C.
due ragazzi
potessero;
Virgilio e
Ora-
Dante che
..
buttavo fuor di
19).
scrisse
:
V Inni Sacri
1
Nel
"<
859
...
pag. 340).
presente lette-
della
che
in
parte era
nel
stato discorso
d'introduzione al
periodico // Poliziano
nel
1859
e prolusione universitaria
in
poesia fu denomi-
nata dei romantici e in filosofia e in politica de' nuovi cat" tolici e de'
'<
nuovi guelfi
la
mag-
Ma
oramai
da che Alessan-
1857-1873
d;o
Manzoni
16
aprile
il
maggior portato di
pagg. 491 e 493).
essa,
il
romanzo
11
storico
1
{Opeie,
l,
86
1 ,
La Nazione
di
un
libro di
Foscolo, dal
gli
se
antichi,
poesia
grande
* e bella
debba
V,
pag.
174).
E
giornale
il
26
luglio,
Tommaseo, enumerava
e
pi potenti ingegni e
*
un Monti e un
un
Niccolini,
un Botta
pardi e
G ordani,
nella
un Manzoni e un Gioberh
V,
pag. 90).
Ancora
Nazione,
al
23 marzo 1862,
a proposito
Nell'alta Italia tutto informava, con forza vera e nuova tra noi, la personalit di Alessandro
Manzoni:
egli la fonte
da cui scaturivano
il
la politica
efeli,
to di
con-
* venienza che primo carattere, anzi, direi, grandissima parte del suo ingegno, non avea forse trasmodato
gl'imitatori e seguaci .
E, seguitava, riferendosi al
:
si
trasmodarono
Guerrazzi:
d'arte che son nei romanzi
i
difetti
pregi
Manzini
(.Opere,
l,
il
manzonismo
il
leopardismo
124).
11
e mescolavano le loro
pag.
Il
23
febbraio
1869
il
C. scriveva
all'editore Barbra:
romanzo pu
il
molto
l'
Italia
:
non
lo sa
fare,
pur
troppo;
* Azeglio e
son
furono una
ma
ora non
pi {Opere,
V,
pag. 72).
1857-1873
E, come cosa
* Intanto
il
di
de* versi.
Gi,
:
ma
Milano
Liberaque
in lato
il
cielo e liberi
stagni
I]
ben
ben pettinato
gli
auspicii per la
pagg. 269-70).
Nell'agosto del 1872, nello studio su Goffredo
disse
il
Mameli*,
della
pili
81 5 e
48, pot
sottrarsi
met
si la
reazione che
la rivoluzione-
11
Manzoni
Mazzini rifacevano
in Italia quel
fatto in
che
il
Chateaubriand e
(Ivi,
il
Lamennais avevano
Nell'autunno dello
Francia
pag. 65).
stesso
anno
Manzoni
*.
Gino
Capponi
due
dioscuri
il
della
scuola
:
guelfa
Di che
C.
il
ribatteva
Non
Manzoni
il
Capponi, deno-
* minandoli
" Dioscuri
Erano pure
eroi
idue
;
fratelli di
Elena,
il
domatore di
cavalli e
il
pugillatore
il
dei
quali
"
sottena hanno da
di
Zeus
privilegio
il
di vivere
nuovo morire
seguente
"
in certi casi,,: * *
ma Fanfulla non
" b;nch
il
il
A chi andava
(Opere, VII,
paese
i>
pag. 407).
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
su
ALESSANDRO MANZONI
[1873]
Dalla
di
;
G. C.
Livorno, Vigo,
G. C.,
Opere,
poi
nelle
pagg. 521-93.
carbonaro
del
resto,
i
e dei
del
non molti
1831
in
fatti
patirono
prigionia e relegazione.
E
un
per ci
anche,
a vivere in condotta in
paesetti della
dini,
e,
de'
pili
oscuri
maremma:
o di
sosta,
con
non pochi
ed amava.
Figuravano
lissime le
giudizi
Fauriel,
e quei volumi,
di lusso, mostra-
rilegati
vano impressi
che rendean
come
di casette
con due
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
anni,
di
I
la
canonica
don Abbondio
leggevo
e rileggevo
padre,
indole
sua,
un po' per
io
lessi
r Iliade,
storia
r Eneide,
la
Gerusalemme
Thiers
le
;
la
romana
della
rivoluzione francese
del
poemi
con un
con
ineffabile rapimento,
storie
e,
serio oblio
di tutto
il
resto
di
aiutato
da
qualche
conversazione
certi amici
ed
ospiti,
bisogno di traboccare
azione
;
il
mio idealismo
gata co' miei
nell'
e per ci in brialtri
fratelli
e con
ragazzi del
vicinato organizzavo
sempre repubbliche, e
ora
rette
repubbliche
sempre nuove,
ad
rivoluzione
fosse
la
condizion
normale
su ALESSANDRO MANZONI
dell' essere,
e cosa e
la
di tutti
giorni
l*
urto
tra
partiti
gurra
civile.
La
nanze tumultuose e
e bastoni, con
durre
i
a colpi di
sassi
le quali
fatti
intendevamo ripro-
pili
bei
Roma
eccessi pedan-
che
soglion
guastare
o raffreddare
l'effetto
vivo
drammatico.
Che
1
benedette
il
sassate applicai
un giorno a Cesare
il
quale
era su
il
passare
tiranno
dov
le
sue
il
legioni,
la
repubblica
Ma
di appresso
Cesare mi colse
s
:
una
macchia,
quello
testai
il
affermando
essere
in
Opimio e
io pro-
vano
la
mia
qualit
di Scipione Emiliano
egli
mi fece
togliere in
mezzo
lunque e
mentre
chiedevo che
almeno
di farmi uccidere al
mio schiavo.
chiavano
Come picme ne
!
vendicai per
ed
in
breve, e storica-
10
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
che
facea
da
il
Tuilleries,
stimai
bene
di
lasciar libero
gli
corso
al
furor
popolare su
Ma
geva
il
rumore
qualche volta
il
orecchie del
mio
manzoniano padre,
mosso
pur
alle
dalle
mie oneste
mi condannava
troppo a lunghe
quali
egli
prigionie: in
mezzo
riap-
di
quando a quando
il
latino,
e mi lasciava
serio
su
'1
tavolo,
dicendomi
ed
asciutto
il
Leggete
qui,
e persuadetevi che
tempi.
tre libri
erano
la
Morale catDoveri
i
uomo
di Silvio
Pellico, e la
Vita
scritta
di
Che
idea
di
fosse
quella del
manzoniano
la
mio padre
dare a leggere
io
Morale
:
cattolica a un ragazzo,
d' allora in poi per
non so
so che
uomo e
;
santini,
furono per
quei
libri,
me
d'
la stessa
cosa
e odiai, odiai,
Essi
un odio
catilinario.
mi
su ALESSANDRO MANZONI
rappresentavano
la
mortificazione,
la
soli-
combattimento,
la
fame
tulliano.
alla finestra,
Soffrire,
ognor
sai ?
Ti
sei
tu fatto
Non
senti
peso e
gravi oltraggi e
1'
onte ?
Dispetto
la finestra,
Il
quarantotto e
quarantanove
non mi
ode Sofun
fermati su l'arida
lampo,
annegato
:
folgoreggiare
di
gran temporale
il
cardinal
Borromeo scapp
dell'
ambasciatrice
Italia
padre Cristoforo
fece
un po'
mondanetto,
ma
mori bene
mori con
Ugo
Arnaldo da Brescia
Berchet rivissero
Firenze
ebbe ragione,
divenne un
le strofe del
Venezia ed a Roma.
la
Ahi,
ma
venne anche
reazione
e mio
12
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
padre,
fu
il
manzoniano, perduta
;
la
condotta,
allog a
vidi
sospinto a Firenze
dagli
dove mi
agli
studio
la
Scolopi.
al
Scolopi
venerazione
:
Manzoni
classificata
per
iscuole
Dormi, o
non piangere
a gram-
matica superiore,
risorto,
or
come a
dell' ira
morte
>^
a umanit,
;
tementi
ventura
a retorica,
Madre
dei santi,
imagine
che
io
si
non
mai, o
con
la
bocca
epiteti.
A
a1e
me
Mo
cattolica venutami
la
con
la vita di
un santo
scritta
da un
frate.
io
nato
Avvenne
o per r ideale
dere co
?
'I
mia personale
ribellione
dei
Altri vegga.
me
basta rispon-
fatto al detto di
il
Panzacchi
siamo
manzoniani
Gino Capponi
In Italia
il
di
su ALESSANDRO MANZONI
noi
non
si
figlio
di lui ?
poco,
mi
per
di
la retorica
una
metafora e di una
due
figure retoriche.
non essendo
mi
io
manzoniano
dire,
(il
che
credo, o prego,
sia lecito
com'
o non
o non
cristiano
vittorioemanuelliano o
essendo
io
ma avendo
nella gio-
vent
parti,
matura e
vo' dire
'1
ammirandone
anch' io
il
assai
molte
parer
i
mio non
pareri
o,
tanto su
Manzoni quanto su
l
qua e
intorno
le
lombardo.
Me
ieri
ne ha messo voglia
la
lettura
fatta
[9 giugno
;
zacchi
derare che
termini del
tempo assegnato
esattezza
le cir-
un po'
pili
di
minuta e diligente
i
motivi
14
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
T opera
letteraria
Manzoni, non
mancarono
che potreb-
il
germe
critico.
di
un pi
ripo-
ed ampio lavoro
scritti
Del
resto, tra
brevi
giorni
io
prender
disamina
la
funebre
critica
commemorazione
di
Milano del
del signor
ripro-
23 maggio decorso e
dotto in Milano,
il
libretto
La mente
di
Alessandro Manzoni.
II.
L'
Italia, la
pur sempre
in
fondo
Italia
teologale.
generalmente
altra
Dio o
in
qualche
suoi
cosa
ognuno de*
sue affezioni, in
il
tutti
lo pi
su ALESSANDRO MANZONI
inquisitore e
persecutore.
Che
volete
le
lo staffile coi
e con
si
gli
non
alle
come
che
nostri critici
fanno di questo o
per
lo
pili
la
sostanza
:
il
e
di
il
O trib
alfabeti,
fino
a un certo
il
segno
ascolta.
N. N.
signore
dio tuo;
lui.
:
e tu
non avrai
da
lui
Egli cre
principio
cielo e la terra
prima di
era
il
caos, e
non
e'
era
n meno un
delle genti
ma
perdizione
sotto
grande
altri
viscere
:
palpitanti
degli
numi emuli
eternit
tuoi
mangiale, dio
caro,
infallibilit
ed
della
tua
divinit.
Amen.
assai
anche con
16
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
Alessandro Manzoni
che un
Il
il
quale, intendiamoci
tutt' altro
In Italia vide
[il
Manzoni] pagano
I*
classicismo, vecchio
libertino e pinzocchero.
il
signor
Giuseppe Rovani
Monti e da
ripiglia
Lampi
tunque
Foscolo....;
quan-
fosse raggio
Quando
sorse
Manzoni e
Foscolo,
giovent
si
Monti e
tutta
Italiana
letteratura
quanta rinnovata e
rivestita....
tentata....
Aveva
secoli
si
si
and affannosamente
mai dov'
ella
fosse.
Aveva
bisogno di
un
nuovo
teatro.
si
Aveva
bisogno
d'una
lirica
nuova.
Aveva
bisogno che
ravviasse
con qualche
il
Non
poco
dire
che
Manzoni
affatto
solo
bast ad adempiere
tutti questi
1'
bisogni,
audacia del
e che su di esje
si
non pi raggiunto da
altri,
deetera etcetera.
Leggendo
tamente
storia, la
la
si
conosce discree
:
letteratura
nazionale
la
sua
o certa
di
alla
gente non
ci
valore
che
dice
lascia
trasportare
su ALESSANDRO MANZONI
17
foga delle
io.
facili
parole, o
l'
imbecille
sono
Ma, come
all'anno
1815,
primi
popolo ebreo
Ma,
antiche,
il
Parini,
il
Monti e
il
n rimbambiti.
dalla
Mi
sento
bruciare
il
viso
cose, e
ne chiedo perdno
alle loro
tombe.
ed
artistica
il
movimento morale ed
parti
estetico della
generazione che
dalla
rivoluzione.
il
La produzione
filosofica
senti-
mento e
venuti
taire
gusto perfettamente
dei
artistico di
una letteratura
e dopo
nuovi tempi,
mancando
la
Vol-
morte di
lui
in
Francia,
dal
1
aveano ripreso
in poi
in Italia.
Italia
770
teaubriand
terra,
stava
assai meglio
ove
il
Byron cominci a
fiorire
circa
18
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
il
alla
Germania. Tale
in
produzione,
parte
il
politiche e in parte
e per
venir
meno
illustri
il
che
Taveano guidato,
un
altro
1815; e
movimento incominci, e
fu rappredirci
Ma
non venite a
era o era
che innanzi a
male.
lui
nulla ci
tutto
e,
quando
arti-
del senso
maturata
perfezione suprema,
;
un'altra
sbito se ne svolge
il
termine primo e
delle
mento sono
l'
soggetti
ad
attrazione del
;
moto vivo e
mentre
ei
si
presente
ma,
ammiran su
la
dell' ul-
la
parte
del
i
loro
essere, e
mentre
com-
piangono
e stupiscono
come
su ALESSANDRO MANZONI
19
ecco
un
altro
svolgimento cominciato e
sta
un' altra
forma
L'
di
Italia
bisogno
una
lirica
dopo
il
1821,
e pi
dopo comparso
quando
la
il
Cinque maggio
piena tutta
nel
1806 e
nel
1809
il
Manzoni scriveva
della
lirica classica
classicissima, e
non superiore
di
Dal 1789
poi
i il
al
quindici
Monti prima e
e
fenomeni esterni o
splendori
portano
al
mezzo
allo
strappo lo intravi-
il
'1
suo
nelle
;
forme che
il
dell'aspra
cesella-
20
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
si
che riuscissero
spirito
degno
al
nuovo
caldo e
secolo
filosofico del
la
lirica
Cotesta fu
dell'Italia
quella del
Foscolo per
la
Monti per
per
vecchi.
Ma
come
s
potete concepire
i
il
aer
in
cuore
alle
donne
cuore
da modelli
quali
si
al
Canova ?
in
ritornavano
vincitori dei
fosse provato
avrebbe
e con danno
dell' arte la
ed
il
resto. Io
posseggo
prima edizione
l'
degl' Inni,
in
anno
che fu composto
la
il
Risurrezione
appail
Nome
di
Maria e
Natale
razioni
nel '13, la
la
stanche
dalle
catastrofi
successive,
su ALESSANDRO MANZONI
21
spegnersi
si
stridendo in un
mare
di sangue,
freschezza le
attirava
Trinit ai poveri
lassi
contemplazioni e
le
III.
Il
si
lasci attrarre
al
cismo
all'
ideale del
si
stiano
servi,
modo che
delle
lui
molti
usarono e anche
Chateaubriand,
favole.
come
Proba-
anche su di
il
esercitarono
un
certo influsso
Genio
cui
del cristianesimo
gran
successo fu nel
Martiri, del
fiore della
Parigi.
Ma
che a
me sembra
trasparire
22
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
una donna
che ha persuaso,
gioie domestiche
il
e all'amore e ai segreti
matrimoniali, sono
ed
arditi.
Per
la
pasqua di resurrezione
Oggi giorno
Oggi
di convito;
egli
canta:
Non
I
madre che
sia
schiva
Della spoglia pi
festiva
alla
Vergine:
Nelle paure della veglia bruna.
Te noma
il
fanciullelto.
Per
la
Spargi
la
casta porpora
viso.
.
Alle donzelle in
Spose, che desta
il
sbito
Voi
II
gi vicine a sciogliere
.
. .
grembo doloroso.
Con
stiano
tutto
ci
il
Manzoni non un
ha sposato
cri-
rattrappito: egli
in certa
su ALESSANDRO MANZONI
23
guisa
al
vangelo
la filosofa
umanitaria del
madama
credente.
Helvetius e di
madama
Cabanis, che
pietismo, fu
Italia di
pili
nobile
rappresentante in
le
prime
decimonono ebbero
;
movimento a
cui
Gen
del cristianesimo
due insieme;
la
movimento che
del
'
la
ruina del'
3 e
reazione
Ma
signor Paolo
ritorn al
Ferrari
;
dice
che
s'
il
Manzoni
Trecento
di
e udite
ei
vi riesca nel
Nome
barbaro
Maria.
Di
si
nome
fior si coslie.
Che non
altari
Le
Te, quando
benedette soglie?..,.
sorge, e
sole a
quando cade
il
il
die,
quando
il
il
mezzo corso
le
parte,
Saluta
bronzo che
Invita
turbe pie
onorarte....
ad
o
prole d* Israello,
si
nell*
estremo
Caduta, o da
lunga
ira contrita.
Non
Di
24
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
Questo Trecento
del
;
pi
e
puro. ^
Lo
il
afferma
il
signor Ferrari
avemo, del
;
die,
dell'
onorarle,
il
potr
ammettere
ma
pu
chi conosce
gran secolo
il
come
Trecento,
critico
che del
che
Trecento
la strofe
in cotesti versi
non v'
nulla:
delle
Georgiche
che
la strofe
Te quando
in
sorge
qualcosa di simile
una elegia
Fontano,
la
con
la
ode muizoniana:
tellus
tegit
Quae Quae
extrema tuos,
Qui Rhenum
Phoebeisque
rotis.
Te
Et
cuncti, legina
su ALESSANDRO MANZONI
25
Te
te
nubila coeli
Te, nascente
dum
conditur undis.
Omnia
te
del
Manzoni a quei
Trecento
deriv;
ma
del
qualche
Le mie
lacrime amare:
ti
Tu
sai eh' io
tu no
*1
puoi negare
cosi cantava a
Maria
di
trionfante
il
secolo deci-
moquarto.
Poi sopra
il
il
ponesti
Con
Quando figliuol, quando padre e signore. Quando Dio e quando Ges lo chiamavi
Oh
sentivi al core
Quando
grembo
atti
il
tenevi
ed
allattavi
Quanti dolci
e d'amore soavi
I
Vedevi essendo
26
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
Quando un poco
talora
il
il
di dormiva,
E
E E
tu, destar
volendo
paradiso.
ti
sentiva,
Non
ti
sarebbe
rio.
l'inno scolastico di
Dante, e l'elegia
penti-
mento
di aver peccato
sonano
,
che
moderna,
reli-
tutta recente,
scolastico,
dal soggettivo
umano; ed
che nella
di
in questa ultima
parte almeno,
il
lirica
il
dramma
interno,
Nome
Maria
me
signor Ferrari, se
non
altro
per
contraplui
porre
il
purismo
terzine
manzoniano da
rimbombanti
scoperto
alle
con
.
Monti
Piccolezze !
Non
modo
di con-
su ALESSANDRO MANZONI
27
forme dello
stile
e delle elocuzioni,
lirica
ma
e nelle
e nei metri
Manzoni lontanissimo
lirica,
dal
Trecento.
e quella,
che pi opera
perfezione
pili,
egli
sistema
il
del
Chiabrera
in
quanto questi
sostituiva
Parini
il
Monti e
il
trattato
gene-
rale e
settenari:
il
Manzoni
troppo
;
and
pili
oltre,
abbandon
le volte
abbandon
la
stanza
serr e vari
il
trotto
la
incit
il
dodecasillabo; e
tutti
ed austera concinnit
di
tra di
ode
classica e
melodia metastasiana.
Nella rappresentazione intese ad essere
profondo e
le
fin
facile,
originale e
non strano:
con puris-
28
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
di
rado un
tratto
cuore e
il
pensiero.
con ci un
sentimento di cristianesimo
democratico e
storica,
fredda
ma
l'
dopo
le
tempeste del-
89 del '96
del' 1 3,
dov
fosse inteso,
ma
poi fu ammirato.
Sebbene, non
e vero ad un
saggi qualche
si
modo; e
volta
trova; n consegui
intese; e fu
anch' egli a
eleganza.
Ma
stava d'arte, e fu
Adelchi,
nel
nei quali
fior
avea
veramente
aggiunto
maturo
dell' et la
il
Manzoni
anche
quelli
che onoFoscolo
su ALESSANDRO MANZONI
29
IV.
Ma
il
signor
Rovani domanda:
il
bisogno
invocato e
meno
disputato,
la
ha saputo
che
come con
il
sione
Giordani,
doveva darci
dere da
ha
fatto
Manzoni,
Ah,
con
nati?
signor
Rovani,
voi,
perch
cosi
esigente
fortutu,
gl'infelici,
cosi prodigo
coi
tu,
povero
infermo
deforme,
tomba napolitana
e non
Tu non vedesti
crescere
i
la
sorrisi
tale del
regno d'
Italia
e tra
il
pi bel fiore
tu
non
avesti
bella, tenera,
ammiratrice
amorosa,
felice,
orgogliosa
te;
non
la
30
A PROPOSITO
di Brusuglio,
DI
ALCUNI GIUDIZI
villa
Monti n
n
il
il
Foscolo
lodatori
il
e animatori
critico
Fauriel traduttore, n
Goethe
plaudente.
pur
ti
rispondevano,
te.
Trascinavi
fastidi
la tua
povert e
la malattia
cercando
volle
degnare di accorgersi
di
te:
grandezza proclamata
dicevano:
del-
l'erudizione
E
il
ora
il
signor
Rovani viene a
le
conti a dosso.
Ma
ita-
Manzoni lodava
prosa
e
a uno straniero
liana, le
la pili bella
i
Operette morali
quelle
scritture
Pensieri
a
direbbe,
sono
scorza
il
di
che
rodono
a scorza ,
il
come Dante
cuore e
La
Vauvenargues
obbligato
scrivere
quanto Voltaire.
Ma
Leopardi,
il
signor
Rovani
ancora,
seguita:
giovinetto
avea
lirica
scritto
che
;
1'
Italia,
pi
una
che,
nuova
scrisse in (atto
sublime e
virile,
ma
quando non
riusciva al tutto
su ALESSANDRO MANZONI
greca,
la
il
Petrarca
e
aveva gi
pure
gersi
gli
fatto le sue
quando
accor-
intento,
dovette bene
che
sostanza
gli si
era trasmutata in
avea
scritto htica
ma
elegia.
Dunque
che
il
Leopardi,
lirico:
il
in
fondo
egli
in
fondo,
non n pur
dunque
non fece
greco.
continuare
si,
Petrarca o rest
Greco?
se volete:
non ce ne recheremo
la
gi a male.
Un
Silvia
deve essere
bilmente
riuscito a
perfetto
? Si,
nell' arte.
il
Continuare
il
Petrarca
tinua
i
a quel
con-
Jacopone da Todi,
metri
r iscontransi
cui
soggetti e
cui
negl'
Inni sacri.
la differenza
il
Fuor
di scherzo,
che troppa
il
artistica tra
Jacopone e
Petrarca, e
Manfuor
il
zoni
non
istudi
e
di
il
Leopardi continu
scrisse
le
tanto
Petrarca
il
che
V Inno ai patriarchi,
Bruto minore,
in parte la
Ricordanze, V
Irifinito.
Ritenne
chesca
:
forma della
che
lirica petrarsi
affaceva al
per
il
lirico
'1
presso co
in
Ma,
in
somma, voi
dite,
cambio
Peggio per
32
A PROPOSITO
che
o
DI
ALCUNI GIUDIZI
lui
soffri:
Il
lirica
l'
tutt'uno.
fatto sta
che
Leopardi rappre-
alla
Man-
il
dolore
il
manzoniani
permettano
che
vi
possa
essere
un modo
di sentire e di credere e di
rappresentare diverso da
di
quello
del
poeta
si
Adelchi
pos-
in questo
noi
grande e moderno
Canto di
un pastore errante
pi eterna che non
pi vera pi bella pi
il
umana
pi universale
Natale.
V.
I
numi o
agnelli
tori,
moderni
sacrificano uomini,
Alessandro Manzoni
su ALESSANDRO MANZONI
33
e che
uomini!
Dopo
il
Leopardi, ecco
la
al
Foscolo
e
non piacesse
la teorica
Conte
di
Carmagnola
storico,
esce,
dopo
ricordando di passaggio
dell'
il
carme
in
morte
Sepolquel
due
versi di
carme ove
dell'Alfieri
si
dice, che,
Mostr
piaghe e vendic
gli
umili;
pu credere
si
ricor-
dasse
al
il
Machiavelli,
Che temprando
Di che
lo scettro a' regnatori
l'autor
dei
Sepolcri
vendo
le visioni
notturne del
campo
di
Mara3
34
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
tona
nico
;
si
ma non
Sepolcri
versi per
l'Imbonati, specie
di dialogo
tra
Trionfo
della
Morte
ad
-
Omero
non
lecito,
Sepo
pindarico
che abbia
l'
Italia
non
lecito,
due poesie,
con una
tanto
immensurabilmente
distanti,
l'
come
?
questa,
assimilatore
Foscolo
Assimilatore
i
Oh
assimilino
un po'
tutti
manzoniani del
mondo
si
di tcchi mirabile
confondono
gli
in
un
solo
e stupendo concerto
accenti del
sermone
della
dell' inno,
dell' elegia
dell'
e della
!
satira,
tragedia
vasta
epopea
Assimilino
quella
ed
agile
potenza
lirica
negazion
filosofica
su ALESSANDRO MANZONI
35
risalire
immortai giovent
;
nella razionai
comprensione della
storia
umana
e
ci
le
Aiace e
il
Parini;
che
fa
Oh
assimilino
un po' quella
la
originale
malinconia,
che
dello
forma
del
strazio
sociale
padri,
buona anima
d'
Ugo
tutti
tempi,
sale alto,
l'
ben
Teti,
alto,
l'
come
Oceano
Ma
l'
intanto
da
ci
un
altro
il
lato
il
signor
dal:
Paolo Ferrari
annunzia
passaggio
Urania
agi'
Ancora pochi
i
poeta pagano
secondo
dogmi
aristotelici
ceder
gli
il
posto
al poeta cristiano
secondo
esemp di
Dante Alighieri
Dalle
quali
parole
io
rilevo
che
certa
36
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
sempre
pagani
i
cristiani,
criteri del
poeta o di un
lirico riferisce la
colpa ai dogmi
intorno
avanti,
drammi
del
tempo
suo.
nella
Sono molto
capitale
!
a dir
i
vero,
laggi,
morale,
nostri grandi
uomini
vivi
il
signor Fer-
rari seguita
il
Manzoni
esser
lui,
non
altri,
che,
per esser
and a ritemprarsi
di
alle
suo
il
modo
sentire
pensare e
:
Non v'
che opporre
metodo per
farsi originale
proprio ori-
incredibile
taluni
come
sian
Trecento
italiana
sbagliata
tempi a scuola,
tutt'i mali,
come
nella quale V
uom trovava
voleva.
su ALESSANDRO MANZONI
37
di critica
essi
o di
stile,
fuora
il
loro
Trecento
fanno
figura
senza compromettersi,
il
Trecento ormai
significa
tutto
dal
Trecento
vero in
il
fuori.
Fattosi
scrive
dunque
il
originale,
nuovo poeta,
signor
Ferrari,
non pi
l'imitatore di
Monti ma
costui
cantava.
,
sapete, a cui
morto
il
Manzoni
Duca
il
canto!),
non
pili
imita
il
gran Parini
di
(il
signor
Ferrari,
in
relazione
autore a soggetto
co
*I
una scappellata,
con
gli altri),
ma ha
impa-
rato
pili
da
lui
la
sobriet e la precisione;
non
imita Foscolo,
ma
lo
qui fermiamoci
!
di pensieri
Che
io
nimit?
aggettivi
Gi
da
aborro
si
astratti
cui
astraggono,
destinati
cambiar
significato
secondo
le
correnti poli-
secondo
la
38
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
natura
le
qualit
degli
oggetti
a cui
si
li
applicano o gl'interessi
applicano.
dei soggetti
che
Magnanimo un tempo
sant'
fu Bruto,
;
Antonio abate
nel
1821
magnanimo
di
mai per
ispettare
principe
il
Carignano; e chi
entr in
Roma
20 settembre
condannato a riceverne
shhe. Magnanimit
WilhelmIn
lirica
di
pensieri!
spiccano
qua e
dalla
contenenza
poetica e
rilevata,
campeggiano
in
un'idealit
il
ben
ben determinata,
nella quale
poeta
carat-
il
magnachiude
nimo
delle
strofe
con
all'
le
quali,
si
amica
risanata, e nelle
il
poeta
prorompe
Mirto
veggo cingere
simulacro,
Devota
Che
presiede
marmoreo
lari
Ove
me
sol sacerdotessa
appar.
su ALESSANDRO MANZONI
39
Regina
fu,
Cite;a
Odora
Regn
beata, e
isole
al
grande Ionio
il
corso.
mar
la culla.
Ivi erra
ignudo
la
spirito
Di Faon
fanciulla,
se
il
notturno zeflro
i
Blando su
flutti
spira.
Suonano
liti
un lamentar
del nativo
1*
di lira
itala
cetra derivo
corde eolie,
i
avrai divina
voti
Magnanimo
essere
il
di pensieri oggettivamente
pu
contingenze
storia
fenomeni della
dell' io
al
afferma
1*
alto sentimento
la
immanenza
nelle quali
delle superiori
il
credenze
si
bene
genere umano
sente solidale.
E
la
in
Carmagnola,
:
canta
Beata fu mai
oltraggio P
non toccano
guai;
il
Toma
in pianto
dell'empio
gioir....
40
A PROPOSITO
Tutti
fatti
DI
ALCUNI GIUDIZI
un
solo Riscatto,
vital,
Siam
fratelli
siam
stretti
l'
ad un patto
infrange.
Che Che
s'
contrista
uno
spirto
immortai
Ma
la
non meno
cristiana, la profezia di
tombe de*
suoi,
fumanti
che
il
si
partono
della
le
donne e
fanciulli,
attesta
nome
sua
gente e
la
santit
del
:
dovere e del
sacrifizio
immortale nel
mondo
Ma
In queste
tombe
che de'
Numi
dono
tu,
Ove
Per
fia
sangue
il
la
Sole
Risplender su
sciagure
umane.
Magnanimi
gettivi
in fine
si
si
pensieri
o sogCosi
od
oggettivi
tra
i
pi
abondano.
sono
magnanimissimi
poeti
Eschilo
su ALESSANDRO MANZONI
41
Pindaro e Dante
guise,
tra
le
il
poesie
moderne
faccio,
italiane,
Sepolcri,
dell'Adelchi
non
come
vedete,
Che
palma
se
il
della
magnanimit
i
al
Manzoni, perch
la serie
questi riguarda
destini
al
dell'uomo e
delle sorti
io
umane
cristiana,
non potrei
seguitarlo su cotesto
il
campo, ove
alla inqui-
la critica
dovrebbe cedere
Io intendo
luogo
sizione.
che
per
alcuni o per
tali
molti possano
esser
magnanime
;
strofe,
Dormi, o Fanciul
IDormi,
non piangere
celeste
:
o Fanciul
il
Sovra
Non
Use
osin le tempeste.
Come
Dormi, o Celeste
popoli
;
Chi nato
sia
non sanno
Ma
Che Che
il
Conosceranno
Re,
scritte nel
1813, quando
al
la
Germania e
la
la
Russia venivano
Francia
42
A PROPOSITO
le nazionalit
DI
ALCUNI GIUDIZI
affrontavano
il
la rivoluzione
povero regno
italico
le
possa
esser
magnanima
tu.
E
Un
tal Figlio
Che il possiamo in sua gloria veder; Che i dolori, onde il secolo atroce Fa de' buoni pili tristo 1' esiglio.
Misti al santo patir del tuo Figlio,
scritta nel
1815,
cavasi
sotto
il
sotto la
Alleanza e
l'
Italia
dominio straniero.
si
Ma
prego che
Foscolo,
non mi
il
tacci di pusillanime
al
Ugo
dominio straniero e
magnanime riparava
VI.
Se non che
Nessuno
il
signor
Rovani risponde
;
fu pi coraggioso di lui
[Manzoni]
;
prima di Mazzini,
1*
prima di Berchet,
Torresani, dett
i
prima di Giusti
Cori e
l'
imperversando
infame
dove consegnata
la protesta
dominio straniero.
su ALESSANDRO MANZONI
43
il
Murat annunzia
udito
il
regno d*
Italia.
Manzoni,
la
strofa.
Se
avesse
finita,
le
canzoni
,
patria
degna
io,
di trionfai
fama
dell'Alighieri
(che non
aggiungo
bench
'1
n
sia
dell'Alighieri
bella)
e * Italia
la
ma,
loro
parlar
indarno
di Petrarca
avrebbero
canzone
O
1*
delle
accinto del
moti di libert
e indipendenza
beli*
Manzoni pubblica un
Italia.
inno....
che
il
pi
Lo
al
accenna
il
Manzoni
diede
arte
italica.
altri,
parlatori e
scrittori
d'ac-
merito,
del
medesimi
Manzoni un non si
si
erano
bastanza
quello
di
creatore
come dicono
Sono certamente
secrato alla
versi
questi
memoria
della
del
Krner
Chi potr
gemina Dora,
Del Ticino e
Scerner
l'
dell*
Orba
selvosa
onde confuse
nel
Po
44
A PROPOSITO
Chi
DI
ALCUNI GIUDIZI
Mella
dell'
Oglio
le
i
miste correnti.
mille torrenti
;
Chi
titorgliergli
Che
la
risorta
fati.
:
Una
fa
mare
Una
Di memorie,
Bellissimi versi, e
liana lavorati
con tanta
ricamo
finitezza virgi-
nel
nelle frange
delle
imagini secondarie
tratte
con novit
non
l'
quale
non pu
rilevare
con-
torni, rivelano,
artista di stile
quando
ali'
voleva,
italiana,
il
Manzoni.
fu,
Ma
quanto
unit
la
non
prima volta
in quelle strofe,
al
e n pure nella
leggesi:
Murat ove
Come
d' Italia
l'
unit
nella
avea
su ALESSANDRO MANZONI
45
poesia da
un pezzo.
1797
II
povero Benedetti,
medesimi
il
Fin dal
al
la
cant
Monti,
quando
La ben
consuma,
'I
sii
d'Ausonia l'Alessandro e
Numa:
e mostrandogli
la patria
che
lo
pregava volesse
di leggi dotarla, e le disciolte
Membra
legarle in
un
sol
nodo e
stretto,
Ed
Un
L' idea
e
la
le
squarci
il
petto.
dell' unit,
E
:
di
la
instituzione della
Repubblica
ammo-
niva la patria
Muor,
divisa,
tutti,
la
forza
unit sola
i
Resiste a
e a
morte
regni invola.
teatri
della
Repubblica
Caio Gracco,
fremiti d'as-
46
A PROPOSITO
e
plausi
DI
ALCUNI GIUDIZI
senso
entusiastici
scoppiavano
queste parole:
Caio
per supremo
Io,
Di questa
feci
incliti figli
or voi
Primo
Popolo
cittadino
No Una
itali
siam
tutti,
un popol
solo,
sala famiglia.
Italiani
Tutti, e
fratelli....
Ancora quando
:
il
raggomitolava
le reliquie
ma
Italia getti la
soma,
vengan per
te forti in
I
Campidoglio
di di
Roma.
il
servizio.
i
altri
frutti,
Possenti al
men
un
non
di tutti.
su ALESSANDRO MANZONI
47
Si
fatti
accenni e vti ed
augurii
spesl'
ot-
n son
rari
anche innanzi.
N
or-
dinamento
agli
che
prima affacciavasi
uscenti
dagli
animi
dei
nostri
padri,
rimembranze
romane
cento e
si
e venendo gi gi
agli abbatini
oh molti
pili
che non
tenerini
credono
gli
spasimanti
novelli
dell' unit,
a questa
Laura annosa
arcadica da quanto
Filli
Dopo
forte
il
unit
a cui
la
1*
Convenzione prima,
Impero foggiarono
letterario
la
si
poi
il
Consolato e
quello
nelle
Francia,
rafforz
emule voglie
degl'italiani e
utile, in
il
esempi
ma
il
Botta e
il
Gioia e
dopo
rovesci
del
1814
una mano
all'
di cospiratori offriva a
Napoleone
Elba
la
48
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
romano con
circa
1820.
Nel
1821
il
parlamento di
intitolarsi
Regno
il
nome
le
del
Regno
degli
d'Italia fu
insorti
inalberato su
bandiere
Possano e ad
versi essere
annoverato tra
che
altri
molti con
e innanzi
lui
meritano
come poco
e primo, o
;
conosciuta dagli
il
quale,
dopo
il
1821,
infermo
Ma
Italia
l'
poderoso
venerando
declinato e stanco;
il
Quando
Purghi
collo
Erga, e nel
lo
che dal
?
ciel
t*
arride.
sguardo
Non
non
il
hai tu
'1
tremendo
gran vello ?
Manda
iP ruggito tuo....
Gualtiero Scott
su ALESSANDRO MANZONI
49
la
plebe
quella
quale
le
rivoluzioni
non
si
fanno, e tanto
in
Italia
meno
le unitarie,
e che allora
delle
rivoluzioni
il
non aveva n
plebe
l'idea n la voglia n
cul la febbre
mta dell' unit co 'I furore di una magnanima puledra quella carogna romana di cui Efraimo Lessing diceva che i vermi erano
g' italiani
restando
soli-
nel
concetto
altro
determinato
dell' unit,
;
ebbe
per
cooperatori
efficacissimi
il
disprezzo
il
domestici,
il
il
Berchet e
della
Giusti
neir accomunare
fremito
ribellione
le
rimembranze
e
libert,
dispettose
il
dell' antica
;
grandezza
guerra
il
Guerrazzi
al
nella
alla superstizione
papato
politico,
Niccolini.
Ma
il
verato
tra
cotali
zappatori di rivoluzione.
turba
gli
dall' inegual
fluttuare
passione,
rendeva
non
possibile
50
A PROPOSITO
parte.
DI
ALCUNI GIUDIZI
cotesta
dire,
Son
bei versi,
non
v'
che
questi
che
egli
deduce con
ai
:
sovrana
compostezza e rivolge
la battaglia di
tedeschi ricordando
Lipsia
Ogni gente
Della spada
e pra
iniqua ragion.
Se
Se
la terra
i
Preme
la
Tanto amara
Chi
Chi
V*
il
ha detto che
eterno
Saria
v*
ha detto che
ai nostri
lamenti
Si,
Chiuse
rio
che seguiva
Israele,
Quel che
Pose
il
in
pugno
alla
il
maschia Giaele
;
maglio, ed
colpo guid
di tutte le genti.
Che non
Va,
disse al
Germano
Italia
gianunai:
;
non hai
ti
Spiega r ugne,
do.
Ma, siamo
faccia
giusti,
un' omelia
imperator
d'Austria
l'
su
'1
dovere cristiano di
di
lasciar libera
Italia
un periodo
cinque strofe,
con un'argo-
su ALESSANDRO MANZONI
51
mentazione
suo
in
forma
d' interrogazione,
co
'l
bravo
esempio
biblico
riattaccato
al
riiziocinio
una
ripresa
parole
i
Si
quel
si
Dio
manzoniani
la
lavan cosi
spesso
la
bocca con
parola retorica ,
!
quando discorrono
cinque giornate,
Per
ali-
le
voleva qualche
cristiano
;
cosa di
men
solenne, di
men
:
qualche cosa
come queste
Su!
strofe
nell'irto, increscioso
Alemanno,
la
Su
Lombardi, puntate
ia
spada
Fate vostra
vostra contrada.
il
Questa
Pretto,
bella
che
!
ciel vi sorti....
a'.r
armi
Chi ha un
'1
ferro,
1" afi&li
Chi un sopruso
piti, se
ricordi.
!
Via da
Gi
...
Gusti anch'
e sospiri
;
L'Alemanno
Ma Ma
sia
invan che
ritorno
egli invochi
Questa Questa
morda caduto;
A
E
lei
sia
lagno dell'
Versi benedetti
bisogna balzare
piedi
ruggirli,
come
52
A PROPOSITO
prima
volta
DI
ALCUNI GIUDIZI
la
che
di
il
g' intesi.
gli
intesi
da
una
voce
!
donna,
lunedi
sole
dalla
di di
voce
di
mia madre
Era
cielo
pasqua del
primavera
e
847
e
nel
un superbo
'1
rideva
turchinissimo,
cinque
paranzelle filavano su
agili
e bianche
tra
il
come
ninfe antiche, e su
colli
folto
verde
smeraldino
delle
meno
annoiate
;
vecchie
torri
fiori
e per
largo
terra,
del del
i
pi
bel
giallo,
del
pi
rosso,
pi amabile
fior
incarnatino.
Come
vera
!
son
belli
dei
pschi a primacotesti
versi,
pure,
dopo
;
sentiti
non
nero
:
vidi pi
nulla
o,
meglio,
vidi
tutto
tedeschi.
Manzoni
nel
1821
non mi
mai
letto
insegnato
da mia
madre, e n pur
adorava
il
signor Ferrari,
nel '21.
fu pubblicato
Cant e
il
commise
alla
carta,
ma
memoria
fino a tutto
su ALESSANDRO MANZONI
53
marzo 848
1
allora Io lasci
stampare insieme
il
al principio
della
canzone per
proclama
di Rimini.
E E
ad
altre
pugne
gl'Itali
lieti!
campi ed
i
ai patiboli
Chiamavano
Vendetta
poeti!
Ma
Non
tra le
maschie voci
pi la sua ton.
Mio
caro
e bravo
Cavallotti,
oh
era
la
sua
ma
1 ,
allora
almanco
e'
la voglia.
Dopo
il
'2
quando Y
Italia fu
proprio sola
iniziative
egli,
prese o
il
sperate da re o da
principi,
poeta
coro del
il
Carmagnola, dopo
cristiano,
ir21,
poeta
la
parola per
patria.
Cant
Napoleone;
si
ricord
della
fede
cattolica,
al
ma non
dell'Italia
la
despota fatale
nascita e le
Adele hi
54
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
storia del
medio evo,
superbe ruine.
officine.
Ai
11
forte
L' un popolo e
Dividono
i
l'
servi,
dividon
gli
armenti;
campi cruenti
D'un
nome non
ha.
dei
Promessi Sposi
pili
la
morale
pi
chiara e
che a
pigliar
risica di
essere
impiccato; e torna
alle
si
meglio
badare
po' di
zione
i
in
pace
bene
che
e
secondo
la
dire-
consigli
gli
di Dio.
Ci non
il
ostante,
ritornando
alla
i
lirica,
signor
Rovani
c'insegna
che
lamenti
altrettanto
sterili,
non
additano
si
le
fonti
della
come
alla
sventura
provveda. Leo-
pardi
si
lamento.
suoi
Ma
nella lirica
di
Manzoni,
in
tutti
proprii,
su ALESSANDRO MANZONI
55
la
protesta fatta in
ben
altro
modo. Non
lamento che
non
non
v'
rigiri
eternamente su di s
;
quasi a
non
v'
apparato e
la
richiamo
antiche
storia,
quale racv'
non
che
;
r indagine
piange
delle cause
onde
le
Non
di
si
rim-
passato,
;
non
sono
si
il
mai
le
espressioni
si
un'ira
impotente
aperte
la
ma
le
piaghe
nostro
;
contano e
resto
dice
come vennero
ascolta, e
nel
corpo
pili
lasciato a chi
lezione
prorompe da
s tanto
feconda
quanto
meno
sfoggiata.
E
il
qui
il
cadavere di Cesare.
al
Non
v'
che opporre
del
quanto
zoni:
merito della
se
il
lirica storica
Man-
ma
rifar
signor
per
l'Italia
bisognava
le
conseguenze
funeste delle
guerricciole dei
la
condizione
i
dei
vinti
romani
per
sotto
longobardi ed
franchi, io
i
me
osser-
quali in Italia
assumono
vesta di
rabili
critici
ammilor
per
:
la fiducia
che
s'
hanno
nella
persuasiva
se
non che,
intende acqua
ma
non tempesta!
Ma
pi.
uscendo dalla
politica,
il
v' ben
Manzoni
scrive
signor
Rovani
di
56
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
il
lirico
dell'
Europa.
Lo
Germania
tutte le
e basta
Io
;
ho su
'l
tavolino
e non mi riesce
trovarvi questo
mi ricorda
e
si,
di avervelo letto
riletto
mai
altra volta :
che ho
il
a questi
scrisse del
alla
ultimi
giorni
quel che
Goethe
le
Manzoni, e
lirica
specialmente
cordiali
lodi date
di
lui,
ma
egli
discretissime.
Quel responso
sarebbe
A ogni modo,
mi sento
e quando
;
di responsi,
risvegliare
uno mi grida
signor
tanto
:
basta ,
mi vien
Chi
sa ?
Vegga
Goethe
io,
Rovani:
che
se
Wolfango
al
con
rispetto
ho
inappellabile egli
Cinque Maggio
biando
valli
per le valli .
il
Ma
pro-
babilmente non
caso di fare
il
pedante.
su ALESSANDRO MANZONI
57
Quel responso m'ha l'aria si di responso, ma non m' ha l' aria del Goethe. Mi spiace
che
il
signor
VII.
politica,
non
volli
recare a
Manprimo
zoni
poeta
non
esser
egli
stato
tamente come
rivoluzione italiana.
Ho
men
vero
nell' attribuzione
di
una lode
principale
una quasi
lui
usurpazione
Del
che
resto, io
ramente e fermamente di
il
manzoniani,
d'arte non
giudizio
circa
un* opera
al
politici
che
possono
averla
informata,
non
deve
58
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
r autore abbia
fatto
in
o voluto o inteso
in pi
altro,
in
meno, pi
un senso che
in
un
non obbligato a
apologo n una
tesi
un
dimostrativa o di filosofa
;
di politica
o di estetica e
esigerla
il
critico letterario
tale.
non deve n
n voler provarla
molta meraviglia
signor
novissime
idee
che
il
Rovani mette
dro Manzoni.
La
grande novit della tragedia di Manzoni
sta tutta nell* aver
gine ed alla
ifosofa
coraggiosadi
mente emancipato da
offendere le credenze
quella
legge
che
di
comandava
tradizioni
l'
il
non
popolari in fatto
storiche,
nell'
per
trovare
un
facile
plauso
sta
per
appunto
aver
ardua
altezza
della
critica
storica.
Secondo
trattarsi
esempio
datoci da
getti
quei sog-
dove non
personaggio
importante
od avvenimento
caratteristico
il
il
poeta dovrebbe
palcoscenico,
il
mai
occuparsi
si
d'intrattenere
pubblico
dal
quando non
tratti di
rettificare
credenze che
Lette queste
cose
chi
ama
l'
arte
di
su ALESSANDRO MANZONI
59
ella fu
sempre
nella
produzione nel
i
fatto
tutti
i
e nel
concetto di
tutti
secoli,
di
non potr
enorme
tra
il
vero
artistico
il
inge-
nuamente:
dannosa
zioni
con pi
attribu-
leggerezza
dell'arte e quelle
la
della scienza:
che
non mai
la
materiale
pedanteria
il
utilitaria,
quale in
somma
fondamental prinsi
denu-
data
con pi serena
alla fine
il
sfacciataggine.
il
Cosi
che
matematico
quale uscendo
scrollando
cotesto ?
fischi
le
,
spalle
la
domanda
e dagli
ohib dell'Europa
;
dei
mar-
fine
Europa
oggi
il
dei
Per
storia,
domani, cogli
l'
avanzamenti
tanza
e con
pi
impor-
che
essa tutti
giorni
acquista
60
A PROPOSITO
vita
DI
ALCUNI GIUDIZI
nella
sociale, io
buon
borghese (per
teatro,
modo
di dire)
vorr,
andando a
i
dramma
migliori sistemi
:
di filanda o di concimazione
questioni che
me ed
o
di
Car1432,
magnola
che non
decapitato a Venezia
le
cause e
modi
della conquista
dei
longobardi
avvenuta
meno che
nel 774.
Del
sia
drammi
del
Manzoni
egli
dubbio che
ori:
il
signor
Rovani
seguita
Per
di
una tragedia
in nessun
cosi concepita
esempi
altro teatro,
Shakspeare nei
stupendi
Goethe
nel suo
Egmont non
era
che
il
pubblico
sapeva al pari di
La
Goethe non
dunque che
Il
di forma,
di sostanza.
da quella
del-
effetti dell'
avvenimento raple
presentato;
deve
sentire
;
il
bisogno di approfondire
nuove
questioni proposte
deve
sentirsi
commosso
non era
in aspettazione
per la tragedia
su ALESSANDRO MANZONI
61
manzoniana veramente
quale doveva
scaturire
la
pili
che
nazioni.
Ma
ben
pochi
hanno
considerata la
tragedia di
di vista.
Lo
credo bene
e n pure
il
Manzoni, che
in
il
fondo
con
le
sue
teoriche
se nel
lo
farebbe
signor Rovani.
Che
Carmagnola
fedelt
sfoggi
al
quello che
Goethe
servit
gli
not circa
imporsi
danni poeta
erano,
g'
impedimenti che
dall'
il
quella
nuova
al
sarebbero, ed
;
provenuti
torn alla
dramma
o
nell'
Adelchi
11
libert
in
ali'
idealit
poetica.
Manzoni
dimostrare
unit,
si
;
due
sacrato nel
XIV
XV
portare
nel
dramma un
pi
largo
contrasti e le tempeste
e conseguentemente
rinno-
vare
il
62
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
non
La prima
la
cosa fece
come non
al
potevasi
meglio, non
bellis-
quanto con
sur
1*
sima lettera
et
Chauvet
la
unite
de temps
pili alla
de heu dans
tragdie , rivolta
Francia che
all' Italia,
mirabile di ragiona-
mento e
due
parti,
a parer
lui,
il
Schiller
lui,
come
lizza
idealizza la storia
Il
come
idea-
dialogo.
Carmagnola
un
Walun
lenstein
in piccolo,
amori;
all'Adelchi non pu
i
drammi
lo
del tedesco,
ma
vi
si
ritrova, chi
ben
conosca e voglia
lui,
il
sogget-
diceva
al
Cousin
Il
Manzoni
se ne sta
alla storia
ed
ai
personaggi reali
che
ella
e sorridea dolcemente
e quel sorriso dell* au-
ma
g'
innalza
;
fino
eh' ei
d loro
ei
presta
nostri
sentimenti .umani,
;
ed
;
anche
che noi
liberali,
se volete
ed ha ragione
su ALESSANDRO MANZONI
63
non possiamo
che
ci
interessarci se
lomagno, che
di salvatico.
ci
Goethe,
il
in fine,
che avea
trovato
troppo
storico
Carmagnola,
il
Mansono
:
filosofo e di
uomo
cristiano,
due
ma
gli
che importa
sono cosi
gli
belli,
com'
ei
ha
fatti,
che noi
pure
in
accettiamo di gran
l'
cuore.
Desiderio ritrovasi
au.
troppo infe-
port
la
guerra
ai
il
longobardi
aveva
trenfar
tadue anni,
presentire in
ma
lui
poeta
poteva
fatale
il
bene
l'
uomo
che avrebbe
sarebbe
rinnovato
l'Europa:
Y
anzi
bello
stato a coglier
in queir
uomo
animo
volgare di mutar
sempre mogli e
l'
la
gros-
ambizione mescolata
un
64
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
pubblica,
nulla riesce
ad
rozzo
ed
uso
Michelangelo e
Shakespeare.
Ma
in tutto ci
nulla v'
che scaturisca
il
che
signor
Rovani
e non
manzoniano
storico.
tutto,
anzi, inventato
Le due
che
la
barbarie,
la
franca e longoil
barda, a contrasto, e
ecclesiastico,
le
Chiesa,
romanismo
modifica in
latini,
move e
le
senso diverso;
condizione dei
del
;
romanismo
e
il
laico, sotto le
mescolarsi e V accordarsi,
dinastica
dopo
'1
la
scon-
fitta
di Desiderio e di
Adelchi,
dei
terreno dei
vinti;
rivivere nel
dramma
fuori
del
dramma, da un
n
pure
non
si
i
sa chi
rappresenti,
bardi, e
siastici
;
non certo
i
franchi n
laici
longoeccle-
romani
ed
da un
coro
una
poeta
bel-
su ALESSANDRO MANZONI
65
Ilssima,
si,
ma
appendice e
licenza.
Quelle
in
azione
fare
nel
dramma,
storia
un
Ma
il
Se non
anche
di
in questo,
gli
erudito
all'Adelchi venne
il
Thierry
aveva
fatto
in
un
il
simile
argomento della
storia i Francia,
Ora
l'ap-
signor
opera e venne
quella sentenza
La
novit
della tragedia di
che
di
forma,
quella
di
Manzoni
arte
di sostanza
sentenza che in
sostanza ,
in
la
un non senso. La
cio,
materia,
l'argomento, che
la
fondo
non
altro
che cotesto
in arte
sostanza del
signor
s,
Rovani,
ma
r acquista
in
tista.
Mettete
versi
in
quante
5
66
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
se
non sapete
in
disegnarle,
atteggiarle
quel
punto
in
non
altra; se
finirle
;
foggiarle, ripulirle,
non
levate
pure
la
le vostre
novit,
vostri teoalla
remi
vostra
dell'
creta,
restituitela
lavorazione
insegnamento,
;
della
pole-
mica,
dell' aratro
che
la
sostanza
s'
non
intende bene,
cri-
Rovani e dei
tici sostanziali,
Il
e non
all'
quale,
francese,
ed
predic
coli'
esempio
e co
'1
dalla servit
di Aristotele;
in
e Francia
vi
pre-
Italia
un po' addormita
intorno
sopra
lauri classici
che
e
le fiorivano la
da
circa
sessant' anni,
fece
un po'
lette-
agitarsi
nell'aere
vivo
delle
nuove
rature di
tragedie,
su ALESSANDRO MANZONI
67
e di rispetto
certe scene di
quest' ultima
820
in poi
e a
me
Panzacchi
affermava
sua
il
lettura,
sia finora
miglior
egli,
Ma
oper
Manzoni,
No.
Egli rimase al
;
dramma
il
storico
idea-
lizzato
e quanto nocumento
storico
possa
recare
lo
svolgimento del
vero
artistico,
movendo
Ugo Foscolo,
scuola
del
siasi
nel saggio
intitolato
Della
nuova
drammatica
quale pare a
in
Italia.
proposito
me
che
il
signor
Rovani
della
acri-
della
velenosa
monia ,
di
Ugo
Foscolo,
tutto
in
preoccupato
il
nel-
r abbattere,
stando
Inghilterra,
suo
grande,
vivente
ancora
lui .
Questi
non
sono
signor
giudizi
letterari,
sono
ingiurie.
Ah,
sono
Rovani,
le
in
letteratura
non
vi
multe per
ingiurie, specialmente
quando
;
g' ingiuriati
sono
morti e
grandi morti
63
A PROPOSITO
anche
ALCUNI GIUDIZI
ma
in
letteratura, ingiuriando,
alla
biso;
gnerebbe venire
menti
prova dei
fatti
altri-
e altro
nome. Calunnie
Ma
perch calunniare un
di
morto, e a proposito
un
altro
morto
sono
Oh
via no,
un
meno
Tornando
al
il
al
Manzoni,
egli
rimase dunque
:
dramma
storico idealizzato
da una parte
di
convenzionalismo
dall' altra la
sistematico
cotesto
genere,
morale,
che
egli
volle
s'
impose
sua
conscio
poesia,
come
impe-
qualit e oggetto
della
dirono a
vero.
Il
lui
di
fare
il
dramma grande e
che tendono
:
un po' al monumentale e
riamole,
allo statuario
ammidelle
ma
il
contrasto
la
della
vita,
passioni, dell'
storica,
uomo,
tragedia psicologica,
eroica, reale,
cerchiamola altrove,
tutta
intera.
Non
per
che nelle
opere
di
del
bei pezzi.
su ALESSANDRO MANZONI
69
Vili.
11
signor
Rovani
il
volle
al
dunque dimostrar
superiore
Manzoni
che
Goethe e
allo
dramma un nuovo
la critica della storia
:
elemento,
cotesta
il
medesima
ori-
ginalit
superiorit
signor
Ferrari la
il
signor Ferrari:
coro da
il
lui
al
modo
dei greci,
ale),
;
pei quali
il
commento mo
dell'
azione
narra, fa progredire
(avola, crea
situazioni, svolge
caratteri
e sviluppa avvenimenti.
Leggendo queste
veglia di
se
parole,
a'
me
le
verrebbe
;
non credere
non
ripensassi
fatte
che anche
benissimo
parole posmetterle
sono
esser
per
insieme
chi
come porta il caso o la fantasia di move una penna, e cosi messe insieme
de' periodi,
i
formarne
quali
poi
vadano
tante
ognuno
serie
per
conto
loro, partiti
per
di asterischi, fin
che
la
colonna
del
70
A PROPOSITO
Su
del
DI
ALCUNI GIUDIZI
'1
finire
secondo
i
atto del
eserciti,
Carveneto
bat-
magnola
taglia.
noi
vediamo
due
e visconteo,
preparati e ordinati
il
alla
la
Seguita
coro descrivendo
batta-
glia, alla
descrizione inframmettendo
patrii,
civili,
alti
pentutti
sieri
e sensi
cristiani,
ma
ed espressione
di
moderna, su
quelle guerre
serie di
gli
effetti
morali e politici
Il
fraterne.
dialoghi e
i
di
scene
della
Car-
magnola e
commissari
l
repubblica
veneziana su
il
vantaggio
su
1*
d' inseguire
o no
l'
nemico
di
sconfitto,
opportunit o
i
ar-
bitrio
rimandare
sciolti
prigionieri.
Come, dunque,
ha
fatto
coro
progredire
il
ha
creato,
situa-
secondo scrive
zione
?
signor Ferrarr,
una
finisce
co
'1
due re longobardi
riparare
vinti
ed
in
fuga,
che
il
deliberano
coro,
in
Pavia.
mirabile
il
Seguita
descrivendo con
ed enarrando
intelletto
politico di essa
con
apre con
la
figura di
Elrmengarda
che
su ALESSANDRO MANZONI
Quel coro
pu
il
qual carattere ha
mento ha svolto?
sviluppare,
qual
carattere
quale
avvenimento
svolgere
non
coro
drammaticamente perParte
integrale
del-
sonale
l'
esso
il
stesso ?
azione
anzi
sempre intermezzo
cale , lirico,
commento morale
il
Se
iff
ci tutto
contrario
di quel
che
erma il signor
Ferrari, la colpa
non proprio
nelle
Eumenidi e
Supl'
plici di Eschllo
il
nome
la
alla tragedia. Io
veggo
Coefore
di
Tra-
chini e
Sofocle
denominazione della
Persiani
di Eschilo
soste-
due
E di pi
il
di Sofocle
non poter
nersi senza
Persiani comdella
di
posto di
nazione,
vecchi
consiglieri e grandi
nell'Edipo tiranno
vecchi
tebani, nel
Coloneo
con
si
caratteristica
solennit
nello
svolgi-
72
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
io
coro greco
finir
veramente di essere
son costretto a
signor
Ferrari.
affermazione del
trovar da
quale, se vuol
s'
imagina
Sposa
si,
di
Messina
fantastica
di
Federico Schiller.
Ivi
in quella
concezione di un odio e di un
amore
fatale
che nei
fratelli
violenti nasce
e discende come
violenza
effetto e punizione
della
paterna, in quel
quasi
incesto, in
la fatalit
che dorridi
nava
le
dinastie
guerriere e sacerdotali
spinta una fosca
Argo
glia
il
e di
Tebe
famiivi
feudale
dell'isola
feroce e gelosa,
armigeri che
seguitano
due
fratelli,
officio tragico,
di azione
cantata e di con-
memore
dell' esser
suo di popolo,
alta poesia
si
ammo-
nitore e complice,
con
ma non
conveniva
a una favola
per
la
si
Grecia eroica ne
evo
Ma chi pu concepire
come
storico,
su ALESSANDRO MANZONI
73
vero,
reale,
11
coro
del
Carmagnola
in
una battaglia
moquinto?
ripeto quel
che gi ho
notato pi sopra,
l'
compone
no:
:
il
Adelchi?
;
franchi,
latini
meno
il
e n pure
Il
chi dunque, se
non
poeta?
secondo
canta
la
coro dell'Adelchi,
quello che
morte di Ermengarda,
di
muore
espiando innocente
Sgombra, o
le
Mente
terrestri ardori;
Nel
Tua
Altre
spoglia ricoprir.
infelici
il
dormono,
Che
Madri che
nati videro
Trafitti impallidir.
Te
Cui
prodezza
1*
il
numero.
Cui
fu ragion
il
offesa,
E
Il
dritto
sangue, e gloria
piet,
non aver
74
A PROPOSITO
Te
DI
ALCUNI GIUDIZI
colloc la piovida
fra gli oppressi:
Sventura in
Nessuno
insulter.
Ma
questi
bellissimi
versi
(i
quali, di pas-
saggio,
sono
ben
altra
cosa
che
le
strofe
),
come
si
fa a imaginarseli
ma
qui
il
del concetto.
Non
si
si
vede
egli
anche
poeta,
il
quale
e
affaccia
in
le
mezzo all'opera
rappresentanze
storiche
sua,
ne
commenta
morali
?
con
osservazioni
del
secolo
decimonono
all'
E
?
che
azione
Nulla,
La morte
di
Ermengarda
al
drammaticamente
onde
finisce la
scena precedente
coro
Moriamo
in pace.
:
Parlatemi di Dio
era,
estetica-
coro
altro
non che
la
una licenza
quale
su ALESSANDRO MANZONI
75
il
poeta
si
rivolge
agli
spettatori
e parla,
lui
di
mezzo
all'
azione dei
personaggi da
in
mossi e atteggiati, in
propria.
il
nome e
persona
Ha
egli
fatto
bene? Ci doveva
non
attri-
signor
Ferrari
dimostrare, e
al
buire con
nude affermazioni
officio
coro manzo-
niano un
non ha.
calor
e che tanto
quelli del
Manzoni e
pili
me
ne
Il
accorgo e ricordo
inutile affatto.
primo e
il
che
cori
finire
signor
afferma
intorno
stesso.
ai
l
manzoniani
Manzoni
Su
della prefazione al
:
Carmagnola
egli
scriveva
Ora m'
col
il
parso che, se
tragico
sistema
moderno,
possa
per ottenere
in
parte
lirici
loro fine, e
rinnovarne lo
sprito,
azione e non
applicati a personaggi
li
priva
d'
una gran
cre-
pu
per,
lirico,
a mio
pili
dere, renderli
suscettibili
d'uno
slancio pi
il
variato
pili fantastico,
senza
l'
inconvenienti:
non
essendo
legati
con
del-
azione,
non
saranno
farceli
questa
alteri
si
scomponga per
Hanno
76
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
diminuiranno
la
suoi
propri
sentimenti:
notati
negli
scrittori
qualche
modo
che
e prego
il
lettore d'
esaminare questo
;
perch
il
somministrandole un mezzo
Mi
autore.
par che
sia chiaro.
letto,
Il
signor Ferrari
intiero,
il
non ha n men
almeno
suo
IX.
Di
il
signor
Ferrari
il
mutamento
anco a
sipario alzato,
non
come per
da un
Shakespeare e Schiiler,
luogo a un altro giusta
zoni
stesso lo chiarisce,
un semplice
le
mezzo
di passare
;
come
il
Man^
nuovo
artificio
dranunatico
fecondo
Prima di Manzoni,
il
solo
Goldoni avev
Tista.
intravveduto un
mutar scena a
qui
pure non
egli
un troppo
riciso
le
su ALESSANDRO MANZONI
77
passare
da uno ad
altro
il
luogo? Di quel
tutto l' onore al Manzoni e che Manzoni per me ha solamente avvertito, non si trovano esempi nel Macbeth e nel
rebbe recar
il
Guglielmo Teli?
del
A
l'
ogni
modo,
prima
altro
Manzoni
ir.
vi
fu tale
,
che
del
travedere
signor Ferrari,
nelle
estetico
del
parallelismo
mutazioni di
Ferrari
il
scena.
Ha
di
mai
letto
il
signor
di
Goetz
s'
Berlichingen
egli notato le
Volfango
Goethe? ha
intreccia
alla
due azioni
il
delle quali
di
quel
dramma,
contrasto
Goetz
Maria
amore
sorella
lo tradisce,
com'egli trad
come da questo
nell'altra
proviene
il
movimento del
vista,
dramma e
Maria
paral-
e di Adelaide ?
vanile
Che
redazione di quel
dramma
il
78
A PROPOSITO
D!
ALCUNI GIUDIZI
tastica,
altro
senza molto
alla
effetto.
finestra
scudiere del
marito,
cui ella
tr
dilungarsi
a cavallo;
Francesco a
il
ha dato
l'
amor suo e
veleno per
di
mezzo
il
Weislingen: a
scudiere
un
tratto
diieguantesi
ecco
forma,
una forma
si
vaga e che
poi
a poco a poco
deternel-
mina
l'una
mano
nell'altra
il
un pugnale,
per
che
castello; e,
quando
rifu-
spaventata
lascia la finestra
giarsi in
un canto
della
camera,
eccole in
A cotesta scena
tribu-
dietro
sbito la
ragunanza del
Veheme che
statuisce
egli
morte
di
Adelaide. Si poteva
con
rap-
pi ardito e drammatico
parallelismo
presentare
il
Ma
di
di
si
direbbe che
il
signor Ferrari
non
conosca o non
ricordi a bastanza
Goetz
accennato
Foscolo
al
Pellico,
su ALESSANDRO MANZONI
79
ler,
in
Germania aveano
era
fatto
molto di pi
ma Goethe
dei
Il
troppo
filosofo,
e faceva
libri
anzich dei
drammi e
seconda parte
capolavoro
del
Faust e
di
qualche
altro
idealizzato
tratta di
le
del
gran
tedesco.
Ma
qui
si
dramma
del
si
storico,
tragedie
Manzoni;
facciano
tra
se confronti
il
hannosi a fare,
tra
Carmail
gnola e
il
Goetz,
l'Adelchi e
allora
Conte
nel
di
Egmont. E
quella
vita
esu-
che
Goetz
Drang
nella
il
quella perfezione
suprema
personaggi e di
di
forme,
d' ideale
finito
il
di
unit
reale e
che
nella
pone
Conte
alla
di
Egmont,
giovent
Italia,
viaggio in
storico,
daranno forse
un po' da pensare
signor Ferrari,
ed
egli
il
non correr
cosi franco
libri
ad
asserire
che
Goethe
egli
fece
anzich drammi.
Intanto
seguita: Schiller
non
riusciva
che a
passioni
e dello
stile
speariana
Certo,
che,
procedendo
in
80
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
di genio, sbarazzandosi
e noioso,
conceil
dendo
aver
preparato
terreno
il
ma
tacciandolo di
aver creato
come
che
se
non
fosse
mai
esistito;
certo,
dico,
procedendo
non vedere
Ferrari pu
altri
che
tutto
Manzoni,
Manzoni; e
cose
La
non
signor
:
scrivere
come
queste
Manzoni
tocc
nell'Adelchi.
Io
esito
dirlo
Edipo
ler
re,
me ci sono tre tragedie perfette, e sono Amleto, Adelchi. Strilli chi vuole mi conso:
per
Mazzini e Giusti.
Il
signor
Ferrari,
:
ripeto,
pu
scrivere
che
suo.
si
Il
avvezzasse ad affermare
tedeschi
Carmaultimo
le
gnola e dell'Adelchi,
lod
quale
molto
la
parte
lirica,
e lod
II
altre
liriche del
Manzoni, e tradusse
cinque
su ALESSANDRO MANZONI
81
maggio:
il
romanzo:
il
Giusti
scrisse
:
Manzoni
ma
quella trinit
dell'Edipo dell'Amleto
egli,
:
signor Ferrari.
il
Noi non
strilleremo gi
si
oh,
signor Ferrari
non poi un
splen-
farci strillare
di altro
si
fatto balzello,
probabilmente
Noi non
signor
che
il
ora batsue
protosto
mulgazioni
letterarie:
potremmo pi
funebre
figli
darmesco che
bocca dei
l'elogio
assume
di chi
in
discepoli e dei
con
urbanit,
trattava
a' suoi
critica.
Ma
:
non
rideremo
ci
mulgazione di quella
60
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
Ferrari,
le
il
sue
ragioni
che non
ci
ha
voluto
del
resto esporre,
tratto
come anche pu
facil giudizio
essere stato
dal difetto
a un troppo
dramma
ci
attestato da quel
suo articolo.
X.
Intorno alla maggiore opera dello scrittor
milanese,
tacermi,
I
Promessi Sposi,
nulla
io preferirei
perch
ho da aggiungere o
che se ne
da innovare
avrei
da osservare
a che
il
meno sarebbe
questo
il
luogo od
con
il
pessimismo di quel
quale
tutti
i
romanzo
famoso,
nel
ipocriti
di spirito,
cardinal
Borromeo e
su ALESSANDRO MANZONI
83
il
lo scetticismo della
:
co
*l
vita
selvaggia, tra
erasi,
e briganti
co
Leopardi
per
Ma
o
le
io
mi proposi
'1
di
dire
il
parer
i
mio
non tanto su
Manzoni.
Manzoni quanto su
al signor
pareri
per ci eccomi
Rovani.
Chi
gno
fosse r illustre
,
il
ma
invidiosissimo inge-
quale,
secondo
afferma
alla
il
signor
cieca-
turba
mente seguace
che
stati
Promessi Sposi
delle opere
non fossero
Walter
da aggiungersi
di
alla
che
la
leggera
ingiustizia di quel
giudizio facil-
mente
italiani
giudicabile.
Ma
tutti,
credo,
giornali
hanno a
zoni.
Se
miei
ManPromessi Sposi
il
rispondeva
scozzese
tutto
opera vostra
capolavori.
scozzese
sono
il
frutto del
sui vostri
lo
pili
italiani,
84
A PROPOSITO
estimatori,
DI
ALCUNI GIUDIZI
fini
nel
resto,
del
peso
delle
belle
parole,
ed
increduli, se altri
quelli
mai, ai
complimenti,
come
che
li
adoperan
una congiura
ad
intendere di pigliare su
serio
come
verit,
come
del
frasi,
genere
certi
umano, certe
metafore,
certe
complimenti o di sovrani o di
:
queste frasi
il
libri,
di
tutti
il
circoli,
fardello
della
della
critica
de' maestri
sbattentisi
di
gli
degli appendicisti,
altri
agli
su
le
'l
viso,
con
abbaglio del
senso comune,
qualificazioni di chiarissimo
illustre.
Ma
nell'affare del
il
complimento
g' italiani
Manzoni
stessi:
ei si
sono
e con
con
la piccineria
sufficiente
zucconeria
ridicola
dei
municipalisti di
accettato,
cio,
un
piccol villaggio:
hanno
come verbo
loro,
che fa per
ingiurie
rigettando
con
beffe e
gli altri
:
con
han creduto
su ALESSANDRO MANZONI
85
e nulla
al
Manzoni
sieno
va bene
belli di
che
Promessi Sposi
pi
ma
che poi
Manzoni abbia
lui
o da
preso
il
le
E
cati
il
per cui
nostri padri
fuora dai
il
gente
di
mistico e
metafsico
;
primato
Vin-
cenzo
fa
Gioberti
il
monarchico V Italia
da
di
dei
mantenere
in
loro ragion
d' essere
almeno
del
letteratura.
ora
l'
autoctonismo
alla
applicato
questione
tra lo
romanzo
il
storico e del
paragone
Scott e
Manzoni,
fa la sua grottesca
com-
Non
ignoranza e
la
vanit nostrale
in
una
raggiera
di
spropositi,
di
quello
dove
il
86
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
signor
Rovani comincia
ha
dall' eiffermare
che
lo Scott
ma
che
fine
a' suoi
romanzi
diletto diletto
:
non propose
altro
che
il
ora, per
si
dilettare,
bisogna
che
il
plici:
ed ecco
cagione
della
fecondit
stare
del
romanziere scozzese.
Lasciando
la teorica
gli
altri
un amminicolo
di esecuzione e di riuscita
cotesta
fecondit,
ammesso
logia danno,
che
ma
;
di molti romanzi e
fece innanzi al
i
827,
Promessi Sposi
ci,
un
cri-
al
romanzo
signor
dell' italiano
idee di questo.
seriet
tale
No
il
Rovani con
procede
in
una
che
mette
paura
:
vece a
conchiusione
Manzoni
su ALESSANDRO MANZONI
87
e ricKcoIa
1*
opinione che
l'
uno
Walter
Scott ha scrtto
molti romanzi,
quali
hanno un
e,
riscontro nei
se
vogliamo
Medio Evo.
essi
non costituiscono
un nuovo genere
Walter Scott
letto
di letteratura
ma
Ognuno
sa che
aveva
del
(atto
dell'Ariosto,
per
le
traccie
grande poeta
dello
rimasero
questi a
cosi indelebili
nelle
produzioni
Scozzese
che
buon
diritto
(u
chiamato l'Ariosto
inglese.
arbitraria,
che
italiani
del Quattro-
medio evo,
sono
gli
lo Scott
non ha
fatto
che rinnovare.
la
Ammet-
tiamo un
rinnovazione
di ricorrere all'Ariosto
a'
poemi
italiani
del Quattrocento.
!
Ma
che Ariosto
ma
ma che
Il
leggende
del
medio evo!
la
signor
Rovani
le
nomenclatura o
si
accampa a derivarne
storico.
i
origini
il
del
romanzo
Ma
non sa
egli
signor
Rovani che
cicli
88
A PROPOSITO
gesta
in tutto
DI
ALCUNI GIUDIZI
di
il
paese
celtico,
celtico-
romano,
celtico-romano-sassone,
celtico-ro-
continuano
fioritura
fin
a tutto
la
il
che
cotesta
propria
lo Scott
inglese e francese
aveva da leggere
romanzi
alle
poemi e
arrivare
d'avventura
prima
di
tarde
imitazioni italiane
del
Quattro-
cento e
ai rifacimenti classici
egli,
dell'Ariosto?
Ma
non sa
italiani
l'autoctono,
che
e
questi
poemi
rebbe
del
Quattrocento
i
anche
voral
l'Orlando
romanzo
una
dell'Ariosto,
quali egli
stabilire
come
prototipi
italiani
composizione,
per
varie
redazioni,
da prototipi
inglesi,
normanni,
francesi ?
scrisse
Ma
non
sa egli che
Walter Scott
romanzo
e pochissima
L'
Italia,
all'Italia?
Dice
lo Scott:
questa primamente
pigliato
su ALESSANDRO MANZONI
89
gusto ai romanzi.
Bene
le isti-
tuzioni cavalleresche,
ma
n mai seppero
farsi
a questo genere
proprio
di letteratura.
all'Italia,
di cavalleria
il
che ha per
Guerino
Meschino, ma
Ma
co
'1
altra la questione.
Il
romanzo
nulla
storico
di Gualtiero
Scott
non ha
di
:
che fare
'1
romanzo
cavalleresco
o co
poema
collet-
romanzesco: questo
tiva
;
formazione
quello individuale
questo primitivo in
composizione
descrittivo,
riflessa
e secondaria, studiato,
:
drammatico
questo proveniente
popolare e nazionale
amore
delle
degli
origini
studi
storici
e dei
costumi e
nar-
nazionali
congiunto alla
razione psicologica
secolo decimottavo
feudalit
;
:
poema
agli
della
che uccide
che
v' ,
poema. Venendo
esempi,
esempio, tra
Tavola Rotonda
e l'Iva-
nhoe, tra il Lancillotto del Lago e i Puritani di Scozia, tra la Rotta di Roncisvalle e la Lucia di Lammer-
moor
90
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
Ma
Non
il
signor
Rovani
seguita:
dunque vero
sia
che
il
pi grande
degli
scrittori
italiani
contemporanei
originali,
andato oltralpe
egli
Gli
quando veramente
vena di ripro*
gi
in
altrui,
avevamo
casa
non conveniva
si
far
lungo viaggio
in cerca di quello
che avevamo
presso
in Italia, (orse
libro
un secolo dopo,
le
Caloandro,
dove
ci
sono
ma
dell'eccesso, e in
storico di
cui
si
ravvisano tutte
Walter
eccellenza, era
libro
figlio
poema
cavalleresco,
che
lo Scott,
abbastanza versato
aveva
letto
e non indamo.
Cosi che r
Italia,
loandro
del
l'
fedele
aveva
altro
fin
dal
secolo
decimosettimo
questo
bel
prototipo
romanzo
Orlando
che non
il
romanzo
le
il
scottiano,
sembianze del
storico,
romanzo
chi
scottiano,
lo
perch
romanzo
da
il
non
sapesse,
ha
assomigliare
scot-
all'Orlando furioso, e
tiano
gli
romanzo
assomiglia meno, e
pi.
il
Calloandro
!
fedele un po'
un bel ragionamento.
>,
Ma,
Ahi
ma
n pure
Calloandro
una rapa o
su ALESSANDRO MANZONI
italiota,
scrivendolo,
gli
troppo
e
la
da
presso
del
andamenti
prosa
del
Di
altri
che
noi
non
obbligo di ricol'
materia di romanzi,
Italia,
modelli oltre
:
Me
ne spiace di cuore
e
scipito e
noioso
sconclusionato
quel
titolo di
Cai lo andr, che sarebbe pure un bel gloria nazionale il dimostrare come
noi fervide ardite itale menti.
D' ogni
ci
abbassammo ed esinanimmo
della
mento
nostra
nazione
di
nemente
ai
grandi
stranieri.
Bel tema!
un
ci
proponga premio
decente. Io son
pronto di
conferire al premio,
recando
in
92
A PROPOSITO
tutte le
DI
ALCUNI GIUDIZI
comune
le
rovaniane,
del
romanzo
altri
storico
libroni
e di
critica,
assai
declamante,
al
assai pregiudicante
al giudizio
ma
autoctona pura.
stile
nel
pi
bello
di
cotesta
:
critica,
il
signor
Rovani
seguita predicando
Per a
dell'
uomo
ad accusare
Scozzese
la
anche rimanendo
pi evidentemente di quello
dello Scozzese. Questi
che Manzoni
che
sia
una emanazione
non
r incomparabil riproduttore
di
un genere
di
gi antico e gi
nostro, laddove
riscontro
i
Manzoni
1*
autore
un
libro
che non
ha
altri,
un
nuovo
la
con ci
spiega
romanzo
di
numerosi
volgari.
lettori
Un
libro
come
Promessi Sposi
non solo
desti*
produzione della
ma
eccetera, eccetera,
basta.
eccetera:
che da vero
su ALESSANDRO MANZONI
93
Ecco,
ora
fino
io
m* era proposto di
'1
studiare,
non
ma
co
tempo e a mente
si
riposata,
a qual
punto
pu
ritenere
che
il
derivi
da quel dello
abbia avuto a sua confes-
messo
libri
dall' italiano,
sione,
nei
del poeta
scozzese a pro-
muovere o
il
Promessi Sposi:
questi e la
mi ero proposto
fanciulla di
soltanto
esaminare freddamente
Bella
sieno
Perth
;
l'Abate
il
accidentali
di disaminare, a ogni
caso,
il
procedimento
con cui
le
Manle
zoni
accettando
dall'estero
forme
empi
con-
tarono
dall'estero la
;
diedero
ci
il
secolo
differente e
il
diffe-
rente ingegno
dico,
mi
era
proposto
di
questo, o,
meglio,
esporre
utile
con
umile
desiderio
nostri,
quanto sarebbe
e
specialmente
tra
seri,
che
in
Italia
non mancano,
desse
studiare
94
A PROPOSITO
Ma, dopo
,
DI
ALCUNI GIUDIZI
cotesto.
la
Rovani
veggo
che
bene
che
partiti:
all' Italia
non
nelle
rimangono
due
o dar
trombe, intonando
gli inni
nazionali savoiardi
nazione
contro chi
nostri
:
ci
nega
il
diritto dei
generi
dar
nelle
Te deum laudamus,
almo paese
:
ringra-
pri-
mato
impe-
rium sine
Io per
me
consiglierei
l'ultimo partito.
XI.
Ma,
dire,
una
domande a
s stessi
cui
gli
scrittori di
in guisa
da con?
sempre
importava
tanto
egli
spendere e fare
spendere
tempo
in discorsi
n nuovi e
ma
(la
coscienza ha
su ALESSANDRO MANZONI
95
ragione, e io
torto),
ma
non inopportuni.
L'Italia, cosi incuriosa per
il
solito della
damente dimentica
tradizioni
letterarie
tatrice e banditrice
e cosi sollecita
raccat-
che
forestieri
in certi casi,
da
accessi
di
patriottismo
si
crede
siasmo
estetico
nazionale.
E,
come
la
spet-
vedere
grande
piagnona e
la
bruno o
su
vestita
l'ultima
tomba o
che
intorno
l'ara
pi recente,
facendo a un tempo
dell'una
le
mano mano
quel
Dante chiamave
alle altre are,
fiche
alle altre
le
tombe e
corna
dell' altra
verso oltre
monte e
pi con
oltre
badano a certe
scrollatina di
miserie, o al
una
capo
I
ripetono:
tedeschi
delle
E
i
la
nazione
ci
gli
del
carnevale.
e,
il
francesi
badano;
pi
la
volte,
'l
secondo
;
umori, pigliano
cosa su
serio
e allora.
%
apriti,
A PROPOSITO
cielo.
DI
ALCUNI GIUDIZI
Allora, rinfocolando
gli
orgogli
con
le
bizze
politiche,
ci
con
disprezzi
di
vecchi padroni,
scaricano a dosso a
tutti,
pruder
le
mani.
noi, di
ripicco, grandi
:
salvo
ad accorrere
di
solita
la
sera
alla
rappresentazione
della
volume
cui leggerezza
perch
poi,
pane e cacio; e
dei nipoti
le
leggiamo.
Ma siamo giusti.
in
Germania e
il
Francia
e
il
siasi
letto
quel
che
signor
Ferrari
signor
Rovani
anche
scrissero per la
piasi,
ciir
come
dal
il
meno
al
pi
si
sa
estero,
che
tra
noi
come
il
primo dei
che
il
nostri
comme-
diografi viventi, e
signor
Rovani ha
moltissima
riputazione
di
romanziere e di
su ALESSANDRO MANZONI
97
critico.
Che
i
effetto,
domando,
dee aver
prodotto su
l'udire
clti lettori
francesi e tedeschi
due
proclamare che
d'
Manzoni
l'unico lirico
il
dramma
che ha
il
originalmente e dalle
fatto
il
fondamenta,
pili
bel
pi
bel
romanzo che
che ha
mai
fatto
si
possa mai
belle
fare,
fatto
una
delle tre pi
tragedie del
tere a fronte
mondo,
ripeto,
la sola
da poter met-
dell'Edipo re e dell'Amleto?
dee aver prodotto su
l'
che
effetto,
meno,
di
tanta
inscienza
delle
lette-
Crediamo
noi
da vero
Manzoni
lui
Goethe
lo Schiller lo Scott,
e n
men tenuti
il
Byron
Platea
Uhland e
il
il
Rckert,
il
Heine, e
resto io
Lamartine e l'Hugo?
Del
pretensione di
98
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
e paciere
internazionale.
No.
Ma
metten-
avere l'autorit di
:
domandare
far
finita,
a'
si
miei concittadini
La vogliamo
disorganici
o no,
di
con
questi
accozzamenti
sensazioni
personali e di
molti in
congegni di rimembranze
Italia
ai quali
concedono
il
nome
di critica ?
Da parte
in
le
egregie
altri
ma
questa
critica che
i
fatti
e impone
sentenze,
che ad ogni
che rammenda
le figure di
gli
con
senti-
mento, che
salta le
con
gli slanci
;
gioso o civile
mutria d'una
solleticosa
come
papa
questa critica
i
bei tempi
il
che
l'
ultimo e
meno
ch'ebbe
e s'incoron
con
la
Introduzione e
il
su ALESSANDRO MANZONI
99
buona e bella?
da
Non avendo
autorit
movere
ridere,
tali
perch
ho
protestato.
Commentato
VI, VII e
e
quasi interamente il
e in patte
X,
i III, G. Mazzoni
G.
Picciola, Zanichelli,
1909.
1.
Pag. 7
1834,
relegazione
il
in
ed
ivi,
nel
Udegonda CelU.
* Prima
;
in
Bolgheri
v.
le
opere del
Manzoni
1
826*29
tre
vo<
non ancor *
risciacquati
-
in
Amo,
-
Rollin
Thiers
-
Carlo (.1661
Adolfo (1797-
arconti
100
A PROPOSITO
Opimio
-
DI
ALCUNI GIUDIZI
Pag. 9
C. ; nemico
si
di
Caio Gracco,
liformatore liberale,
che
f*
uccidere
Scipione
]
Emiliano
a.
C.
:
46
crelensi
Pag-
Tuilleries
:
per
Tuileries
(cfr.
Opere, IX,
pag. 93)
di Luigi
la reggia, difesa
XVi), che
furon
popolo
di
il
10
agosto 1792.
taralantara :
suon
tromba. In
[Ma
al
la
in confutazione
Doveri
-
Dei doveri
Vita di San Giuseppe Calasanzio, Urbano Tosetti, di Catilina, che congiur contro 1767. catilinario
Roma.
Pag.
si
i 1 :
tulliano
il
compievano
della
le
esecuzioni capitali.
Soffrire...
primi
versi
dell'Alfieri,
l'
detti
da
Raimondo
testo
onte
il
della
danno
Soffermati...
-
Ode
rigo,
Marzo 182!
(7
cardinal Borromeo
Fede-
che parve
rivivere allora,
finch Pio
IX non
il
si
ritrasse
Roma
a Gaeta,
26 novembre 1848,
Ugo
Bassi
barnabita
stato
dopo
essere
1*
con Garibaldi
Roma,
fu fucilato
frate
8
al
agosto 1849.
Arnaldo da Brescia
nemico
G. B.
Berchet
- del
Giovanni (1783-1851).
AsseV e eroisoggetto
dio di Firenze
530
ordinato da Carlo
fiorentini;
a Vene-
su ALESSANDRO MANZONI
101
zia ed a
litani
Roma
il
del '49.
Roma,
assediata
da Napo-
nio papale
luglio.
Venezia,
il
dopo
sei
mesi di
resi-
28
agosto.
versi del
Natale,
Penteil
coste.
Enrico
M.
al
modo che
si
legge sul
Moni-
9 giugno 1873.
scrittore
Paolo Ferraricritico.
(1822-1889), insigne
Pag.
1
:
drammatico.
Il
II.
Pag.
dia
-
pitocco.
enciclope-
quella famosa
1751 e
il
780.
riforme
quarant'anni di pace
la
che seguirono
Rivoluzione.
trattato di
Aquisgrana e precedettero
(1694-1778).
^^oftaire -
Chateau-
briand
Pag.
1
(1768-1848).
-
Bvron
(1788-1824).
lrica classica
v.
e Urania .
Antonio (1757-1822).
prolusione di
Ugo
il
Foscolo
tura ,
22 gennaio 1809.
il
Raabinno
in
Ungheria, dove
vittoria.
14 giugno 1809
vicer
pregnante annosa
Pag. 21
:
nome
di
Maria
-
*.
filosofi e
parti-
boni.
Santa Alleanza
stretta
fra
Russia. Austria
cristianamente.
e Prussia nel
III.
gli stati
Pag. 21
onde.
delle
-
ondina
le
Beccaria
Col famoso
trattato
Dei
delitti e
Genio....
del
filo-
Pag. 23:
sofo
la
madama
Heltetius
(1719-1800) moglie
Giovanni
102
A PROPOSITO
Cabanis.
DI
ALCUNI GIUDIZI
concordato
il
del
1801,
tra
la
Francia
il
(Napoleone) e
cattolico.
ruina del' 13
-
Pontefice; onde fu
-
ristabilito
culto
Napoleone
i
sconfitto
a Lipsia
restaurati
24: Fontano
tellus
il
Giovanni (1426-1503).
terra che,
Quae
i
Queir estrema
coloio
o sole,
discopre
tuoi
tuo
sorgere e
;
che
copre
tramonti
patrio
sotto
il
che bevon
coloro che
tutti,
l'
acqua del
abbrucia
Reno
la fosca
e del plaga
mar d'Azov,
o regina dei
il
santi, te
temono
te
tuo
nome;
paventano
vasti
mari,
e temono
nembi del
te,
cielo e
il
anche
gli antri
quando nasce
giorno, te mentre
sole
si
coiman
di meritate lodi .
-
(348-410),
* Ricevi, o
V.
donna
di
Lionardo Giu-
(1388-1446);
tomo
1,
lirica italiana,
Quando
tu
ivi,
il
partoristi*
1
di
pag.
La
santa orazione ,
XXXIIl,
-
vv. 1-39.
elegia
treme-
la
canzone Vergine
bella,
che
(1552-1638),
volte
-
il
cui
sistema nobilit
verso
Pag. 28
del '96
- Vittorie di
Napoleone
che condussero
ai preliminari di
Canova
dani,
il
Leoben ed
al trattato di
-
Campoformio.
lui,
- (
757- 1 822).
Leopardi
le
e al Gior-
sue
-
Rime.
Pozzuoli a Fuori-
IV. Pag. 29
grotta.
chiesetta di
sulla
via di
ria, figlia di
Cesare, madre di
A. Manzoni
il
7 marzo
su ALESSANDRO MANZONI
103
785.
una
Enrichetta Luigia
-Blondel, moglie al
Manzoni
la villa,
ventitreenne, nel
1808.
Pag. 30
Brusuglio
Fauriel
Mannella
:
zoni.
Claudio
772-1844)
-
filologo, critico,
storico.
cfr.
Dante
Ahil angosciosa
perch non
ti
e dispietata lima,
cita scemi,
rodermi cosi
com'
d forza
il
La
/?oc/ie/oucauW- (1613-1680)
-
classico scrittore
delle
Massime. Saint-Simon
(1675-1755) autore
tempo
di Luigi
delle voluminose
Memorie
sul
XIV
filo-
e della
sofo moralista.
Pag. 31
sacri
cfr.
C,
Opere,
-
I.
V. Pag, 33
pag.
Al
v. Foscolo,
Opere,
*,
Le Monnier, Voi. IV
293
seg.;
Della
il
dove chiama
Conte di C.
:
una me-
schinissima produzione ,
e conchiude
Il
pubblicare
storiche e
il
indagini
antiquarie,
chisce
il
capitale
cit..
r opuscolo
dell'
pag.
-
25
li
intorno.
il
carme
1
in
morte
Imbonati
-
806.
tre
famosi
nei Sepolcri
-
versi
1
156-158.
;
Galeazzo
Se
ti
di Tarsia
(m. intorno
il
560)
oiso.
cui verso
fur care
le
mie chiome
-
il
Gastone C.
TI
742-%):
Maratona a spaziar
sul lito
104
A PROPOSITO
DI
ALCUNI GIUDIZI
eh' ivi
cfr.
XIX,
196.
pag.
154.
C,
-
Opere.
188il
r accenno ad Omero
-
w.
quello che
Foscolo
in
una nota
ai Sepolcri,
defini
dicendo
che
ma
alla fantasia
-
ed
al cuore *.
-
Pag. 35 Maratona
Santa Croce vv. prode rette 220. vv. 219-220. Aiace Parini-yv. 7077. preghiera di Elettra vv. 24 -250. e provv. .257-295. Teti fezia di Cassandra moglie
Sep., vv. 199-21 2.
-
180-185,
Aboukir
vv.
134-36.
le
- v.
//
1
Antonio
(1
760- 1 828),
purista.
Balzac (1799-1850).
Pag. 37 * Salve, o divino....* -Due dei quattro
:
versi
improv-
visati dal
del
Monti
Gli
altri
Questo fia
Afa r
Pag< 38
:
et che
-
fu tua
tei
dice in pianto.
Bruto
che
-
resistettero alle
tentazioni.
principe di Carignano
;
Carlo Alberto,
farsi
detto
il
Magnanimo
nel '2
:
annuiva di
capo
alla
rivoluzione piemontese
Villh^ma-
hhe
leone
castello
reale presso
Napo-
III
come
prigioniero di guerra.
l'ode all'Amica
-
risanata
- scritta
dal
Foscolo
nel
1802, a deificazione
Pag. 39
la
immanenza
delle
r immutabilit
credenze
umane
tra
le
mutabilit
(contingenze) dei
fatti.
su ALESSANDRO MANZONI
105
patria
degna di
trionfai
fama"*
;
E pro-
358.
N. ZingaKrner - Teodoro
v.
(n. 1791),
dell*
in guerea nel
indipendenza germanica
:
Pag. 44
* Liberi
non sarem
il
canzone Per
suscitava
il
proclama
alla
Murat
g' Italiani
indipendenza.
scrisse
un'ode
Murat
nel
1814;
si
un
La
600
*
nell'ediz.
C.
(Livorno. Vigo,
-
Muor,
divisa,
forza....
la
Fu
nel
la
scritto
bassorilievo,
in
per
festa
data
i^alazzo
del
Governo
Pag. 46:
Milano quando
fu
istituita
Repubblica
Italiana .
Io, per
supremo
Alto
III,
scena
III.
Ceronilo
Ode
Bonaparte ,
Fantoni
Giovanni (1755-1807); Su
1806
.
-
1792-1795.
1
1
804.
Impero
804-
5.
1799(
1
766-
1837)
nella Proposizione ai
Lombardi
Gioia
-
di
una maniera
il
tema.
Foscolo
* Discorso per
,
1'
Italia
1799, e
Orazione a Bonaparte
-
1802.
v.
pag.
127.
parlamento
di
Napoli
inaugurato
della
1 ottobre
giuramento
costitu
zione,
nel
da Ferdinando
1821.
a Fossano e ad Alessandria
-
n^arzo
Scalcini
(1791-1843)
nel poe-
metto L'esule .
dicevan nate da
degli
come
g' Italiani,
nati su le
tombe
antichi
106
A PROPOSITO
Romani,
si
DI
ALCUNI GIUDIZI
figuravano discenderne.
(1809-1850).
Giunti
Giuseppe
Niccolini
Su/ neir
irto...
v.
-
41 seg.
(1842-1898)
NeUe
str.
solenni
A. Manzoni
-
, in
Poesie (1873),
destino.
12.
despota fatale
mandato dal
cadavere di Cesare
An-
per
commuovere
la
plebe ne mostr
simulacro in cera
con
le ventitr ferite -
e la toga insanguinata.
Fedra
tragedia di Euripide.
1432
nissima
il
5 di maggio
la
Sere-
Maria Visconti.
Pag. 61
:
due unit
di
tempo e
dram-
Pag. 62
lettera al
-
Chauoet
- scritta
Schiller
drammatica lVallensi:in e
Don
Carlos,
Maria Stuart,
-
Goethe
I,
Volfango
Cousin
Opere
1
Vittorio (1792-1867).
//
Manzoni
ecc. -
di
A. M.,
26 e'segg.
Pag. 65:
Pag. 66
Thierry
Vhistoire de France.
:
cri7/cj sostanziali -
Qui
il
C.
si
burla del
Rovani
Goethe,
le
cfr.
sopra
a pag. 60.
Vili. Pag. 71
:
Eschllo
- di
Eleusi (525-456 a.
meteo, I
sette
a.
Sofocle
C):
di
Pro-
Colono
Coefore,
(495-406
C):
/Persiani, Agamennone,
Le
su ALESSANDRO MANZONI
107
Le Eumenidi, Le
Edipo
Pag. 72
:
re,
Euripide
di Salamina
(480-406
C.)
Ecuba.
Oreste,
Medea,
Tebe
con
le dinastie
guerriere e sacerdotali di
-
Argo
Attdi.
e di
Macbeth,
Santa Veheme
Germania dal
la
sec.
XII
XV
:
per conservare
la
pace pubblica e
religione.
Pag. 79
Conte di
il
Egmont
*
scritto
dal
Goethe, con
l'Ifigenia e
Tasso, durante
la
-
dimora
in Italia,
1786-88.
di
detto
Goethe;
Rauber
di Schiller, ecc.).
Pag. 80:
V.
recensione
Tragedie e
Pag. 81
Mazzini commend
II,
- V.
inediti,
pagg. 41-51
Giusti
-
letterine -
num. 143,
dell' Epistolario
X.
Pag. 83:
:
IValter Scott
-
1771-1832.
Pag. 85
autoctonismo
v.
anche
Alle
fonti del
Clitumno
autoctona virago.
Gio'
dei
berti -
italiani,
stesso
V Introduzione
fine.
i
allo studio
- iddii
Fauni
Fauno
Pag, 88
:
essere stato
un
re del Lazio.
Caledonia (Scozia).
litoranea a
armari'
cani
Gallia.
bretoni
della
uomini del
settentrione
passati nel
sec.
XI
dalla
108
Pag. 89
* Tavola rotonda
--
poema
com-
pilato
lotto
1270,
Lancil-
Lago
del
300.
non prima
del ciclo
Rotta di Roncisvalle
di
poema
carolingio
o delle gesta
Carlo Magno.
Pag. 90
(Virgilio, Georgiche,
lib. II,
la
w.
Calloandro fedele
640),
il
pi famoso romanzo
Ambrogio Marini;
ristampato
fin
verso
met del
/
sec.
-
XVIII.
Ahi
sventura, sventura,
atto
li.
sventura
Conte di Carmagnola,
Pag. 91:
*D'Urf*
del-
autore
della Caritea
eroici-galanti.
Dianea.
Bella fanciulla di
Pag. 93
Perth*
e l'*
;
Abate
II
primo
fu scritto
dopo
Promessi Sposi
!
v.
;
Torraca
e anche
Discus-
888
e
D* Ovidio,
Appunti per un
sioni
parallelo fra
M.
W.
Se. in Discus-
Pag. 94
mia, v.
imperium
limite
i
sine fine
in
dedit
diede
I,
un impero senza
XI. Pag. 95
i
Ma
Virgilio (.Aen.,
279)
destini
piagnono
Savonaroliani fiorentini.
-
/e fiche'*
-
Inf.,
il
XXV, v. 2.
(17 a. C,
19 d. C),
liberatore della
Shelley
(1792-1822).
lirico
lirico inglese.
(1787-1862),
e drammaturgo tedesco.
Uhland Rckert
-
(1788-1866), tedesco.
Platen
tedesco.
Heine
(1798-1856).
(17%- 1835),
Lamartine
-
(1790-1869).
Pag. 98
:
Hugo
(1802-1885).
pathos *
1874-1882
in battaglia col
il
Guerzoni,
il
la
divino splendore,
degli arcadi,
il
C.
dei
vero e
dei
manzoniani. "Entra
a dire
manzoniano:
,
la
poesia
"
del vero
il
divino splendore
, ;
il
vero
il
non vero
lo Zendrini
che nelle et
certe
i
forme
dell'arte
che han
finito di svolgersi....
le
e allora
poeti
com-
armi di offesa e di
il
Manzoni
le lettere su
unit drammatiche e su
*1
romanticismo, e
pag. 278).
di
Hugo
la
prefazione al Cromwell
all'
(Ivi,
Nell'autunno di quell'anno,
il
Universit
Bologna,
C. leggeva
da
11
il
discorso
Del rinnovamento
(tra
letterario in Italia
si
e del
Manzoni diceva
lui stesso)
:
altro
che pi innanzi
legger
ripetuto
Manzoni
la
mento
quando
le
stanco forza e
turbamento
l'
dinanzi al napoleonico
.
tumulto della
Il
Manzoni
nelle
fu
*1
il
Metastasio su
Panni ed
il
Monti
due
110
1874-1882
senza
rapina,
moto a
cui acconsentiva
si
e le rispecchi
trasmutavano crescendo
mano a mano
cosi
di
estensione
come
di
significato e
denominazione di romanticismo fu
male adoperata
una
letteratura
da
quak intendimento
Werner
del
fu fuor di
Germania compiuta
del
e l'opera nebulosa
la
* Novalis del
* del
Tieck con
;
rinnovazione letteraria
il
Goethe e
dello Schiller
onde che
Manzoni,
il
quale
del Tieck,
ma
pili
* l'arte, ritorn
tosto
agli
esempi del
Goethe e
dello
port
T instrumento
in
del
;
dubbio e
libero
esame
contro r autorit
letteratun
rivoluzionario nell'arte...
....
ridusse a
mano a mano
alla
ceterminatezza classica e
del
reale
il
vaporoso
Quindi, nel raffronto del Manzoni e del Leopardi che * rappresentando due diversi
i
stati psicologici
come
:
conchiudeva
Ambidue amarono
la
la patria
ma, procedendo
il
logica-
canzone
al
Murat, pass
con
que-
fini
la rassegnazione dei
Leopardi, dimentico
della
canzone
i
tutti,
anche
:
vinti.
Ambidue
Dio
l'autore
vorr,
come Dio
verr,
Se l'autore
:
Dio
del
vorr,
quando
Bruto Minore
{Opere,
pagg. 306-309).
I874-I882
111
il
Satana rimproverava:
annacquati, e
all'
* cost in Firenze e
opera
Manzoni, che
(dicasi
con
rispetto
ma
linfiancando
ha
tanto
il
cattolicismo
all'Italia
promovendo
il
neoguelfismo 105^.
nociuto
:
* aggiungeva
... dolce cosa a vedere una giovent squarquoia e slom bata agitarsi tutta in solluchero
all'
Pro-
come unico
sommo
Oh
da
Boccaccio, oh MachiaI
primi razionalisti e
realisti italiani
fra'
commari
alla cerca
capo
Dio
sia
con
vci.
Voi
ma
cotesta
approdi a libert *.
Pur
G. Giusti
il
*,
Manzoni
C. notava:
non
non grandi
il
toscano
non
pili .
Nondimeno
.
il
Ciusti era
come alcun
farebbe, co
il
'1
Manzoni
a rappresentare poi
essi soli
Tra
Parini e
il
Manzoni, come
come
inventore e modellatore
stare
di
tipi saltanti
pu
che
il
gran mene-
375-7).
E
nare
nel
88
in
un
ad esami-
Io spirito filosofico
religioso
che
informava un'opera
l'Ariosto
d'aite *, institui
quel
parallelo
del
Manzoni con
Del quale
il
che
gli
scritto riferir
egli stesso
qui basti
:
tratto
che segue
meno
di quella
112
1874-1882
* Lasciamo di Dante.
Ma
sentimento e
1*
Europa
senti e
ammir
se lo spirito giacobino
Manzoni
di scegliere a etoi
gli
poema;
non pur
e al meraviglioso inventore e analizzatore prosastico venne a mancare un addentellato nella tradizione letteraria nazionale
ma
europea, la quale
si
perpetua in un retaggio
di razza e di nazione
fatti
che
si
rinnovano
il
* nei secoli. *
il
Faust e
Prometeo
una generazione,
la
preoccupazione
di
cotesto
breve
momento,
la
Il
quel libro.
di
altri
romanzi francesi e
inferiori al
che
*
*
g' italiani
romanzo iom-
bardo* iOfiere.
1
XV,
pagg. 319-20).
intorno l'aforisma
l'arte ?
diceva
137).
Ma
dove quella di
Nel settembre
della questione
dello stesso
anno 1882
1'
disse,
a proposito
della
lin-
della lingua,
citt
accentramento *
*
gua... dentro
una
sola...
una
della
fissazione
testa
giacobina.
Si, in quell'ampia
organatura
di
Alessandro
Manzoni
il
superedificazione
la
cattolica
scal-
incrostatura
S. Paolino d'Aquileia
(Dalla pala d'argento nel
Duomo
di
Cividale)
1874-1882
113
Ancora
nel
882
Se
fosse vero
che tu a
Ugo
Foscolo, con
riveriscili
Giacomo Leopardi.
Italia
Manzoni,
non ha anche
vivi possiede
ma
che
tutti
buoni e savi
li
DELL' INNO
LA RISURREZIONE
IN A.
MANZONI E
IN
S.
PAOLINO D'AQUILEIA
[1884]
Lezioni
tenute
all'
Universit
*-.
di
MDCCCLXXXIV
zani,
Dalvol.
V
fase.
1-2 dell'/lrcAr-
Istria il
Trentino,
Roma, Foi-
Opere,
X,
pagg. 161-222.
I.
degl' Inni
capo
agli altri
La
Risurrezione, e ha notato
1812.
innanzi
tutti
viene
Ruggero Bonghi
primo volume
del
il
delle
Opere
inedite o rare
'1
Manzoni; e ha
in cui fu co-
notato su
principio
tempo
23 giugno
e
la
da correggersi
.
la gloria
al
culmine vertiginoso
il
imperatore a
Dresda e
alla
seguitarlo
con
la
divisione italiana
seconda edi-
118
DELL'INNO
dopo
le osservazioni
di
Ennio Quisi
rino Visconti, e
Ugo
Foscolo in Firenze
il
pensiero del
Carme
alle
Grazie.
!
Che
termini e muta-
menti prossimi
II.
Il
Opere
:
inedite o
rare
67
Una poesia
tra
i
con questo
si
La
Risurrezione,
trova
attribuita al
Manzoni
manosia
scritti
del
Giudici, e, quantunque
non
autografa,
non
si
pu dubitare che
sia di lui.
il
Ha
Manl'
si
riferisce
au-
e,
non
di
erro, nuova.
In fondo
ha questa nota
Risurrezione.
mano
del. Giudici:
.
La
Preambolo
Della gioia
le vesti ripislia:
Vola
LA RISURREZIONE
119
Ai
Nova
Dei legami va
pie.
S, Cristo
ha vinto: per
il
le vie
del cielo
Alto risuona
trionfale
osanna:
il
Al
velo,
mostra
il
Forte
Che
Incaten la morte.
O
E
ormai
sicuri
Dei
profetati auguri
le sorti
Nanate che
Dite
alle genti
:
or son compite.
il
vinto
gran nemico
Pi non recate
reo suggello
te sol la nostra
spene
muti
conforti
risorti
CORO
Al
gran misterio
O
E
in
Rcdentor,
al giubilo
rito
mezzo
Del santo
N*
ergi lo spirito
il
Ci innova
cor.
120
DELL* INNO
Beato r umile
Che
in questo esigilo
Vinta l'angoscia
D'ogni
periglio
Con
Risorger
Anzi
tutto,
versi riferiti
non sono
sacra,
di
sono
una cantata
meno come
XVII
da
con
recitativo,
ariette e coro,
Manzoni:
troppo
dopo
il
1812. Tant'
Borghi,
che
quattro
sono di Gius.
Verbo:
Della gioia
le
vesti ripiglia
lo schiavo,
Riedi al trono:
l'inunondo
Pi
fermarsi
te.
spezzata
la
pii.
LA RISURREZIONE
121
Ora
suoi
il
g' inni
stamp
nel '3 1
Come
dunque
Manzoni giacente
di lui Giudici
stesso,
il
;
fra le carte
dell'amico
il
cosi chiaro
che o
Borghi
manoscritti
glie
il
suoi
il
inni al
ne dicesse
li
parer
gli
suo ed ove
caso
correggesse,
mand una
cantata,
volta
l'altra
anche
quella
glie la
mand un chiunque
dopo
il
fosse
che
la
compose
la
1831
imitando o rubacchiando
fiorita
verseggiatura
del Borghi.
III.
Fu troppo francamente
vati.
asserito
che
g'
Inni
Lo
la
fuori
con
alle
restaurazione e
avverso
alle
gli
cose e
annun-
ziava cosi:
lustri
Le Muse
le passioni
reggianti.
122
DELL' INNO
ponimenti
posterit,
verranno
tramandati alla
tarda
ove
la
volta in onore.
Ma
questi inni
le
del
signor
ghirlande d'ama-
onde
si
ranno
ai nostri
discendenti che
la figlia di
Sionne
all'
non ha cessato
italici
mai
il
d' insegnare
eco degli
colli
al
egli
ha pubblicato;
bellezze
la
ma
!
qual tesoro
in
essi
d* inspirate
per
argomento
intero
Risurrezione, e che
qui per
trascriviamo, pare
veramente uscito
Se non che
segnatamente
si
pi tardi su la Risurrezione
versarono
i
con pi
abon-
danza di cuore
si
dava da s con
semplicit
il
titolo
di classica.
Salvagnoli-
due prime
per
appellarsene con
mico
all'Italia:
Se questa
poesia, se
questo
modo
dignitoso,
'1
elegante e bello
di scrivere,
me
LA RISURREZIONE
123
tengon
viva
:
fra
'l
noi
la
gloria
dell' italico
Parnaso
me
mi
stringe,
il
per quanto
Foscarni
qualche
abbia
giornalista
dopo
suo
voluto
numero dei
in
me
'1
dica tutt'uomo
fatto
che
senta
di
poesia
italiana .
piena tiran-
brav'
uomo
del
resto
storie,
scrittore
che volgare di
protestava
ancora
non
vogliamo
lepido
al
buon
Ranalli,
vedremo pi
Romantici,
innanzi.
intanto,
non erano.
Cotesta
trovate di
nomi nuovi ed anche mirabolani abondano a ogni occorrenza, per designare una scuola
o una maniera
anche
in
di poesia
molto
ristretta allora
Germania e
pili
dimenti e
zoni,
di
non
aveva
Alpi.
La
imitazione
evangelica, o pi largamente
124
DELL' INNO
antica da quanto
il
Dante; e
e con
Varano e
con
il
Monti erano
fortuna.
tornati a trattarla
forza
Se non che
il
Della Risurrezione
cosi
Niccol
il
Tomterzo
maseo: Io ho
dizio
sentito
persone
stimar
cui giu-
m'
rispettabile,
questo
un degli
inni pi deboli
del Manzoni,
di
non
io
so se per
qualche
negligenza
stile:
all'incontro, se
dovessi
scegliere,
non ne
troverei
uno pi pieno, pi
di
vario, pi ricco
Dopo
con
Senti
forte
anni
silenzio,
la
il
Manzoni ha
d'un
quest'inno
in
aperta
esso la
matura
intelletto .
bellezza
altri
totale,
quest'inno
va
innanzi agli
quattro.
Per bellezza
darei
resto
ancora
il
vanto
alla
'1
Pentecoste: del
mi
accordo
co
Tommaseo.
di
Nome
di
Maria
LA RISURREZIONE
125
Goethe giudicava
che
in
generale
di
tutti:
^ Mostrano
un
soggetto
per
quanto
spesso
trattato,
che
una
lingua, se
anche
maneggiata,
riappariscono
sempre
che un fresco
L'inno ha due
tato
il
parti: nella
prima can-
gelico: nella
il
seconda
gli
effetti
mistero
commemorato e
celebrato opera
cristiana
o dovrebbe operare
dell' oggi.
nella societ
La prima
decima,
prima
a tutta
la
epica
la
seconda,
IV.
Nella
prima
il
parte
l'idea
dominante
come nota
e per
il
Tommaseo,
l'ucciso risorto;
la
mirabilit del
fatto,
che anche
cristiana,
fatto
il
poeta
fermazione, con
narrazione, con la
com-
126
DELL* INNO
CO
'1
sentimento. Prima
individuale
della
alla
il
fatto nell'
apprenebrei
il
sione
al
popolare
degli
momento
dinanzi
fatto
memoria e
alla
fantasia
degli ebrei, al
passato e all'avvenire
della
5-8);
in
ultimo
il
fatto in
s
(str.
stesso,
9-10).
E
La
risorto
or
come a morte
Come Come
Che
da' morti
il
suscit,
risorto:
il
capo santo
dall'
un canto
Sta
il
coperchio rovesciato:
forte inebbiiato
s
Come un
11
Signor
risvegli-
Nella
sacerdote
prima
strofe
un
gi
mio
poeta
alunno,
clas-
coltissimo
anche di
che
la
il
lettere
siche e pio,
mi not
prese
i
Risurrezione
LA RISURREZIONE
127
la
preda,
del
vincere
l'atre
taluni
porte,
ecc.
In
un inno pasquale da
attribuito a
sant'
Ambrogio,
figliuolo
da
di
altri
a Roberto re di
Francia
Ugo
Capeto, e da
altri
vis-
legge:
Quam
devorarat improbus
refudit Tartanis:
Praedam
Captivitate libera
[Il
Tartaro restimi
la
seguon Ges].
Nell'inno
che
il
si
canta a vespro
la
dome-
nica dureinte
tempo pasquale:
Trophaea Christus
explicat.
[O
sono
vera
i
vittima
del
il
Tartaro,
vita!
sciolti
vincoli di morte,
ricevuti
premii
i
della
dispiega
suoi trionfi].
128
DELL* INNO
in quello
alle
laudi,
zione fattane da
Urbano
ille
Cum
rex
fortissimus
poena miseros.
IQuando quel
Morte, con-
Tartaro, sciolse di
jjena
meschini].
Ma
tutt'
e due
insieme le
domandava:
lirica
forse nel
Manzoni bont
dialogo, e a
filosofia
e leggiadria ne ha scritto
Pallavicino
nel suo
valen-
tissimo
stile.
Trattato dello
istruito nelle
Non
senso,
avvi
uomo
per poco
lettere,
fornito di
il
buon
di
viensi
lirica,
dialogo
semplice
domanda
all'
punto
la
alta
siccome
la
scene
soltanto e delle
materie dida-
Fotografia Brogi
La Vergine
l.Firenze,
LA RISURREZIONE
29
scaliche.
Se un dimandare e un rispondere
dirsi
potesse
alta poesia
lirico
ciamento di
inno,
lirica
poesia quella di
i
ciechi
per
e che
io
mi guardo da trascrivere,
ho pel Manzoni,
che
di
possa di
il
scherzo
disprezzo >.
di
tutto,
Cosi
Salvagnoli.
Ma
prima
come
gli
venne
in
veramente un dialogo, e
un dialogo
di semplice
il
domanda e
non
si
risposta ?
poi,
perch
dialogo
conviene
canzonette
alla lirica?
Se dialogo sono
ciechi,
le
cantate
dai
tanto
meglio; essendo
come
il
popolo
liriche.
Parecchi dei
:
de* pi
animati,
sono a dialogo
men
belle
di
a dialogo
:
Catullo
a
e
molti
contrasti
tre
in
canzonette
della
dei
primi
secoli
nostra
Queste
nel
strofi
del
Manzoni possono
essere
benissimo
dialogo
tra
senso
letterale
un
9c
130
DELL' INNO
la
Il
primo interlocutore
che dice
Dunque
come
che
il
possibile ?
un discepolo
ET
morti
:
proprio risorto.
altro,
Ma
un fervente,
lo risuscit dai
risorto !
Tale
senso letterale.
Il
senso anagogico,
ragione
diceva Dante,
l'antitesi tra la
il
come umana
la fede.
Cosi inteso,
essere pi bello.
il
Quel secondo
fervente,
d'innamorato
non posa
nel sudario
ne
quello
con quel-
capo santo pi
Ma
tutt' altro
parve
al
Salvagnoli.
delle
?
Era un abbate
questioni
ignorasi .
curiose.
che
faceva
un
risorto.
Chi mai
Ma
via!
cristiano,
e mezzo
sacro su
volevate
che nello
Sapete?
figliuolo
risorto
Ges
di
Cristo
nostro,
vero
Maria e
Giuseppe
LA RISURREZIONE
131
Ma
non
r abbate ripiglia
si
Chi
ci
ti
afferma ?
dato
il
sa.
conoscerlo . Peccato
mente
il
bisogno di
uno
fosse,
Zorobabele della
trib di Neftali, e
un
altro....
vattel'a pesca.
Ma
altra
l'abbate insiste:
volta ?
Come
salvo
un
Forse
mori un'altra
questo incognito? .
si
Al certo
guastare
il
gusto,
punto
altre
volte
all'ira
Ges
fosse
scampato
alle
insidie
de' suoi
nemici.
Ma
l'abbate seguita:
Io lo
suscit.
fatto,
giuro
per colui
Che da morte
il
il
Chi dimandava
voleva sapere
fatto
ma
sia,
come:
di
sicch
questo giuramento,
sembra esser
si
luogo
Ah, n meno
porta
rispetto a
et
Deum patrem
Ges
lui
eum a mortuis
Galath.,
I].
Il
[per
Cristo
dai
suscit
morti:
Ad
come detto
incalza:
Ma
l'abbate
132
DELL'INNO
nel sudario
detto
in
modo
lirico
di
quella
bella e nobile
parola
si
sudano?
Il
pi negligente scrittore
guarderebbe
di
dir
ma da pulpito ancora. Chi non sente quanto sia abietta questa parola e il modo con che viene usata,
d'accademia,
dubito
voglia
poesia . Certi
critici di
gli
odii
feroci, stralunati,
non c' villania che non dicano. La parola sudario per l'abbate Salvagnoli , come sentite, abietta; non
certe parole alle quali
come
la tratta l'abbate,
deve
essere
a' cani.
Rade-
gonda moglie
Poitiers, in
Lintea
di Clotario
la
primo e vescovo di
Risurrezione cant
un inno su
lolle,
Tu
aatis ea nobis,
jTogli via
panni del
sudarli
LA RISURREZIONE
133
sudarium del
di Marziale,
latino
classico di
Quin-
tiliano,
di
Catullo.
'
sudario
nei volgarizzamenti
della
fatti
Bibbia e delle
nel secolo
XIV.
invece Y asciugatoio ?
il
Tommaseo
morto
dall'
un canto
Giace
il
marmo
scoperchiato.
Pens
poi
forse
il
chiato propriamente
levato
il
il
coperchio.
Onde
corresse
Sta
il
coperchio rovesciato *.
Cosi
il
Tommaseo.
Ma
nell'autografo, stando
l'edizione del
5.
all'auto-
Risur-
rezione, caddero
l'on.
il
prof.
De
Gubernatis e
Bonghi.
Il
su
Manzoni
134
DELL'INNO
Risurrezione e
la
ha ragione
che
il
ma
lo
poeta lasci
'15.
La
quale
dopo detto
scritto nel-
non v'ha
versi
nello
soli
dei quali
nell'ultima
non
nella
in
traccia.
Sono
Ora
versi
ha
che nel-
r autografo:
solo
nelle
edizioni
successive
come
Tornando
fece
s'
Salvagnoi e com-
scandalo.
cotesto
punto
l'abbate
Scrittura
non deve
gli
dir cosi,
e che interpreti
e traduttori
Tommaseo
ebbe, a
parer mio,
il
fatto
LA RISURREZIONE
135
nella
versione
latina
accolta
dalla
Chiesa
cattolica, canta:
Et
il
excitatus est
tamquam
come
dormiens dominus,
latus
tamquam
Signore
si
potens crapurisvegli
a vino [E
Quel crapulatm
un p* crudo,
dall'ori-
Ma
*I
Signor
si
fiso,
Qual
Und
der Herr
Starker
erwachte
n>re ein
Schlafender,
tie ein
il
jauchzet, der
p.
Curci
lucchese cal-
Ma
qual dormente
il
mio
signor destossi
quale un
uom
Ora, o che
il
forte
sia
detto
oppresso o
esulti
,
o che esclami ed
o
in
o che
sia
l'
inebriato,
imagine o com-
136
DELL'INNO
come un uomo
ebro >
[Isaia,
XXIV,
20].
la
i
comparaforti
poeti
Pindaro, lanciano
canto:
i
letterati
il
delle et
la
le
tosano;
Manzoni
riprese e gitt
pu presumere
dicevano, color
l'antico
E,
come
'1
locale.
La morte
pass su
leone di Giuda,
come
Come, a mezzo
Si risente
del
cammino,
pellegrino,
si
Una
Che
dal
ramo
dipartita,
lenta vi rist:
Tale
Quando
1'
anima tornata
Al Divino che
tacea
Te.
LA RISURREZIONE
137
Dopo
la
comparazione
biblica,
ia
eccone
minutezza,
termini;
in
moderna per
una
strofe,
la
esattezza dei
Si
risente,
non
5/
desta:
la
mano:
Forse
tutto bello.
corrispon-
denza
all'altro
La
strofe
quarta
d'intonazione forte,
elocuzione.
ma non
senza
difetti di
Che
marmo,
mi par
scivola:
il
Ranalli
rispondergli.
Il
Tommaseo
ogni ostacolo
il
Salvatore risorto.
dir
al
non proprio, a
piacere n anche
scrisse
vero
Manzoni,
quale vi
sopra,
nell'interlinea,
il
faticoso.
seguita
domandando
Ranalli
>*
vedestu A questa
il
canon.
138
DELL'INNO
d biasimo
Manzoni
di
dell'aver dato
ad arca l'ozioso
aggiunto
scavata,
Ma, per
inten-
dere
la
por mente
di Cristo e all'antica
maniera di sepolture
Ebrei. Costituivano
gli
sepolcro di
Ges
prima serviva
all'altra di vestibolo
l'altra,
e rima-
neva aperta;
che un uomo
toccarne
la
mano
sommit della
e vi
si
entrava dalla
venne apposto
il
spelonca fu deposto
gli
Evangelisti,
attestatoci
Sara
(e.
XXIII,
v.
19)
Atque
ita
sepe-
Abraham Saram uxorem suam in spelunca agri duplici, quae respiciebat Mambre
livit
LA RISURREZIONE
139
[E
cosi
Abramo
seppell
della sepoltura di
Et
in
9)
sui
in
agro
Ephron [E
suoi nel
figli
Isaac
e
la
Ismaele
quale
nella
di
spelonca doppia
campo
il
ad
pecu-
Cristo, per la
dalle
consuete arche
Di quel
fatto
sostantivo e di quell'attri-
buto
la
egli
ha
questo
{quod exciderat
stato tagliato
in
in
petra
una pietra
il
il
quale
era
erat
excisum de petra
gliato d'
una pietra
quod
monumento
)
exciso
in
un monumento
tagliato
mi sembra
hanno luogo
di
di
altezza.
Quel che
ci
140
DELL'INNO
dal
Manzoni non
al soggetto,
gi la sconvenienza di
quello
ma
piuttosto la colloca-
natura
accessorio,
sepolcro
poeta
lo
ha espresso
posto nella
trisillabo,
bada un
po' troppo .
Seguitando:
il
gitt via
ancora
il
Ranalli
ripiglia
non locuzione da
Cotesto no:
gittar nella
spazzatura?
ma
una parte,
zione,
nella
istantaneit
Il
della
risurre-
gittar
:
via
la
gli
tutt' altro
XXVI,
29),
da
le
donne
(Pur.,
XXXVII, 26)
se
ma non
della
lingua
italiana,
:
di formazione per-
fettamente francese
il
Tommaseo,
N
bile,
anche
gli
Tommaseo
LA RISURREZIONE
MI
molto
.
meno
la
Divinit,
non
sta
:
erano quivi
pure teologicamente
il
me
lo afferma,
canonico
Masotti
intorno
morte
quello
di Cristo.
Verbo non
si
dimise
mai
che
facendosi
uomo.
ma
n quella n questo
persona del
disgiunsero
dalla
Verbo
la
ugualmente che
il
sua
suo corpo,
ma come non
sussistenti
di
altra sussistenza
50,
di
e.
in
Verbi
licet
persona
in
existentiam
habuerunt
ac
morte divulsa
sint,
utrumque
semper habuit
neque enim
unquam
aut
142
DELL'INNO
[Corpo e anima
insieme
e
se
esistenza
fin
da
ebbero
nella
bene
l'
in
morte
loro
tuttavia
V uno
altra
di
ebbe sempre
cui sussistere
la sola
;
Tanima o
il
Verbo]
Ora, poich
il
non
sussisteva per s,
ma
della
sussistenza
stessa del
Verbo,
al
come
peculiar
omesso
desse
il
Divino, scritto
proprio,
con
il
la
maiuscola, un
nella
sostantivo
quale
sua
la
punto
unione
arcana
del
Verbo
al
corpo di Cristo e
questo in Lui:
strofe scrisse
sussistenza
di
della
Te con
Nel
simo accenno
versetto
1
ricorre
una frase
in tutto
analoga
LA RISURREZIONE
a quella adoperata dal Manzoni
143
Quoniam
in inferno
meam
sandum tuum
al
videre corruptionem
santo
qui
tuo vedere
corruzione].
Anche
un
dell* aggettivo
*l
sandum
fatto
sostantivo, co
il
quale
corpo, in risponnella
prima
Pi tosto da avvertire (e a
lo avverti
il
me anche
1*
atto
del rovesciare
coverchio
marmoreo del
al
moderno
lo
divino
racconto
evangelico
:
assegn
:
invece
un angelo
Matteo, XXVIII, 2
Angelus enim
et
accedens revolvit
sedebat
super
eum [imperocch
il
racconto
Masotti, d
potenza da
Cristo
non
faccia
il
Manzoni. Secondo
per
la
propria
con
tutta
intera la sua
144
DELL'INNO
umana
la luce
avello
come
il
cristallo.
parola
i
si
diffuse
l
Signor
Signor,
porte ha schiuse
li
l'Emmanuelel
vostro
il
sopiti in aspettando,
finito
il
bando
Egli desso,
RaJentor.
Che
A
Il
rapirvi al
muto
tempo
inferno,
:
Vecchi
sospir del
II
Il
promesso Vincitor.
In queste
due
strofe
osserv
il
maseo
gli
Tom;
* non
manca certamente
il
la vita
poeta
insista
quello di eh' io
di pensiero
come
se la meraviglia e
affetto
non
lo porti
ad
del
un'abondanza
nario
ne' suoi
di facondia
versi.
Tutti
titoli
il
Redentore son
veri,
son
belli
ma
sospir
egli
molto
ed
all'
altro o sopiti
aspettando ?
il
terror
dell' inimico
LA RISURREZIONE
145
non sarebbe
vindtor ?
egli gi
uno
col
promesso
E quel
troppo
strofe
Ai mirabili veggenti,
alle
due accennate,
vien toccando
forse
i
dello
stesso portento.
versi,
per questo
due
lanlirico
rapirvi
al
muto
inferno.
Vecchi
vengano
di
guidi in
mezzo
alla
vivacit
il
quel
movimento.
Cosi
Tommaseo: troppo
All' ode, e
specialmente
la vittoria, le briglie
al
su
collo
mento
una bellezza
esso solo.
Ai mirabili Veggenti, Che narrarono il futuro,
Come
Narra
il
padre
casi
ai figli intenti
che gi furo.
Si mostr quel
sommo
Sole
Che, parlando
Alla
in lor parole.
Quando Aggeo, quando Isaia Mallevalo al mondo intero Che il Bramato un d{ verria;
Quando,
Lesse
i
giorni numerati,
non
nati
Daniel
ricord.
lOo
146
DELL* INNO
Di
queste
il
Tommaseo
le
giustamente
Non
pago d* accennare
vano
un
il
timido per
egli
non cadere
enumerazione prosaica),
ne tragge quelle
due
strofe.
Ai
mirabili veggenti,
dove ogni
rimangono,
d*
parola poesia.
Della settima
cancellati,
nell'
autografo
il
due abbozzi e
principio
un
terzo
1)
Voi che a
Come
il
vecchio
si
ricorda
De
le
le
narra a
figli
intenti
Voi che un
df vi ricordaste
De
l'et
rapiti le narraste
A
11
r Ebreo fedele
narra
i
allora.
Come
prischi eventi
i
buon padre a
figli
intenti
3)
Si vede che
il
due
si
strofe.
Certo nella
quel che
LA RISURREZIONE
147
r apostrofe, e va bene
dopo
sorda
O
nel
sopiti e
troppo.
troppo retorica
non nate
due
era
ancora e
rime
zione,
fatte d'
un avverbio della
stessa forma:
e'
Sacrificata
imaginetta episodica
intenti
della
dome-
sticit, figli
Che
;
l'ascoltano sedenti
Al
notturno focolar
o, meglio, abbreviata,
ai figli intenti
ficata
Al
bene
non bisognava
in
qui
il
Ma
fu
raccoglimento
felicissimo ?
una
strofe
sola
egli
e non troppo
stretto
a un
tempo
in
in parole,
sommo
Sole
Che, parlando
Alla
terra
in lor parole.
Iddio giur ?
Dovrebbe
Nascer per
tementi
sole di giustizia
delle abusate
ma
quel
il
forme convenzionali,
in lor
il
ohe
ambiguo,
il
parlando
148
DELL'INNO
dei
profeti)
duro e languido.
Un
tratto
non nate
strofe
ancora: e
il
poeta
lo
riprese
nella
caratteristico assorto in
il
Maddalena e
donne
Si commosse la pendice,
la scolta insultatrice
Di spavento
tramoiti.
Un
Era
estranio giovinetto
Si pos sul
monumento
vestimento:
'1
folgore l'aspetto.
il
Era neve
Die
richiese
:
risorto;
non
qui.
il
vespro,
corretto
al terzo
sopra
legge
Era l'alba;
in su l'Ucciso; e cosi la
prima edizione. In
infatti
le
due
strofe
<
La
il
quando
schiariva
LA RISURREZIONE
149
Maddalena e
cro.
l'
altra
si
Maria a
visitare
il
sepol-
Ed
ecco
fece
un gran terremoto,
al
pose a sedere su
folgore e
il
il
si
come
vestimento
le
come neve.
e
dalla
paura
guardie
sbigottirono
rimasero
disse alle
io so
come
morti.
:
Ma
l'angelo parl e
:
donne
Non
quale stato
crocefisso
egli
non
qui,
>^.
come
fa
egli
aveva detto
il
perch risorto
Il
poeta non
che tradurre
vangelo.
il
Tradurlo con
tale maestria
non
maggior merito: ci
l'
che
il
lo
mostra poeta,
gli
ardire di tradurlo
lirica
da una
Cosi
lando
lo
spositore
pi
schietto .
il
Tommaseo. La
V.
Nelle
strofi
sin qui
percorse
la
leggenda
150
DELL'INNO
per
ogni
il
sua
parte e in
tutti
suoi spinti;
il
ma
particolare ten-
r individuo,
mente
particolare.
Difficile
per
ci,
se pur
non
manpi
cristianesimo
in Italia
La
religione
ebbe
due et
a oltre mezzo
il
XV:
pi lontana,
del cristianesimo
I
romano
i
cantici latini e
medio evo,
tenebre
inferno
:
amavano ancora
le laudi
nelle
dell*
fumo
raleggiano
Natale,
la
Vergine,
altri santi
e altri misteri;
ma
della Resurrezione
non
un canto degno.
madre
di
Lorenzo
Magnifico,
la ispiratrice.
LA RISURREZIONE
151
dicono,
rascoltatrice
la
del
Morgante, ha Limbo,
della
una laude su
discesa di Cristo al
da
cantarsi
armonia
il
trionfo spirituale
cerchio superno.
il
re forte,
il
Elcco
re forte!
prncipe infernale.
Non
Che
fate resistenza
il
Egli
re celestiale,
:
Fategli riverenza.
Levate via
le porte
ecco
il
re forte.
Che
Elgli
il
signor possente.
signor di gloria
la vittoria, la
;
Egli
il
Avuto ha
Elgli
ha vinto
la
morte: ecco
il
re forte.
Egli ha vinto
guerra
;
fa tremar la tenra.
scanni,
:
Per
ristorar
il
sua corte
ecco
il
re forte.
vuole
padre antico,
la
tua compagnia:
No
si
metta in via
si
stia
gran corte
ecco
il
re forte.
!52
DELL'INNO
Della pi
antica et notevole,
;
in raf-
autore
;
venerata su
gli altari,
ma
la
fama
immani e
ed
ecclesiastica,
Carlo
Magno
impero cristiano-romano,
mi
come
gli
italiani
spiriti,
romanit
La
gloria,
la
;
rappresentanza
i
officiale
fu presso Alcuino
della
ma
pi efficaci scrittori
rinnovellata
coltura
furono Paolo di
Friuli,
edu-
corte
degli
ultimi
re
longobardi,
799, longobardo di
lui,
;
Teodulfo,
che
il
Magno
dove
dall'Alta
sotto lui e
e,
chiam
in Francia,
successore visse
vescovo d'Orlans,
la ribellione italica
;
goto roma-
LA RISURREZIONE
153
n'zzato.
Rappresentano,
si
pu
dire,
tre
unificati,
come sono
1
tutti
nella
i
coltura
che salv
tutti
latini
e tra-
sform
barbari;
religione,
coltura.
Paolo di
Teodulfo,
Varnefrido,
storico
la
classico,
rifa nell'arte
e schiettezza,
come un movimento
730
del vecchio
popolo
italiano
che ringiovanisce.
nel distretto di Aqui-
Nato
leia
lino,
circa l'anno
ed abbatt
Friuli,
Rodgando duca
segnato
in
del
il
re
a'
franco
con
giugno
diploma
di
Ivrea
17
di
quell'anno
concedeva
duca
certe terre di
ribelle,
un Valdando,
settatore del
maestro
grammatica
nello stesso
alla
anno Paolino
l'uomo
fu
anche sollevato
sede
patriarcale d* Aquileia.
fu
Da
nel quale
sua fiducia
per
le
cose della
per
154
DELL'INNO
la
salda
dottrina
della
fede e per
la elo-
quenza.
tendogli
lui
si
dubbi e chiedendone
per
;
a
di
lui
le eresie
Felice
vescovo
Toledo.
lui
si
rivolgeva
su'
riti
del
da indovinare; e
Io
et custos
portarum
potente
civitatis
dextera tenes
quinque
;
lapides
gli
diceva
di figure
che
non
si
lascia tradurre
te
n anche risibilmente
At
omnium
tuo affluentissimo
eloquio
coeleste
deside-
sapientissimi
non metuunt
per te
citius resolvi
expectantes.
ci
fu
sinodo in Francia in
cui Paolino
Alemagna
di
in Italia,
o per ordine
;
zelo
non
intervenisse
n questione o affare
ecclesiastico
del
quale
non avesse
parte.
Fu
LA RISURREZIONE
155
tenuto
chiese
l'anno
dei
789 per
la
restituzione
alle
beni usurpati: fu al
sinodo di
un
sinodo
in
Cividale
del
Friuli
r anno
la
7%
riforma dei
costumi.
i
simbolo e
di lui
reli;
del Friuli
in
nome
tre libri
lettere
e carmina.
Degli undici
fidei,
carmi, sol
uno,
De
Di
regala
gli
didascalico e in
i
esametri;
altri
sono cantilene, e
uno.
pi inni sacri.
questi
De
tetrastici
giambici
quaternari,
che
il
gli
sono
tutti
di
giambici
senari,
;
ma
in
diverse
strofi
composizioni di strofe
parecchi a
di cinque versi,
che
a
il
metro degli
inni di
Prudenzio
altri
ed forma me-
156
DELL'INNO
trlca
altri.
senari
sono
con
un gran
ma con
effetto
Le due
d' Aquileia
sole cantilene di
argomento non
distruzione
Uno,
su la
quae
in
quomodo
tempus
in
pressa runis;
nunquam omne
I
reparabilis
Pio cantu
tibi,
cythaia et oigano,
luctus advenit,
lamentum
et
gemitus;
ablatae
tibi
ad
Quae
nunc heu
urbs eras
regum
pauperum tugurium
permanes modo.
metirs funiculo
Sanctorum aedes,
turmis impleri,
solitae
nobilium
;
LA RISURREZIONE
157
Dee
projiciuntur pr venali
nurmore
corpora tumbis.
[*
O tu che levavi
di
si
alto
il
capo,
come
oppressa
volga
!
mine,
non pi
riparabile
ornai
lamento e gemito
alberghi-
non
pili
voci
gli
Tu
che prima
:
dal
Gi gremita
funicelle
ora
le
biade e
dei santi,
sei
misurata
templi
soliti esser
fatti,
oh
in
Sei venduta
te
tutt' ali
intorno
:
per
tutte
i
queste terre, n
sepolti
si
gittano
corpi via
da
le
marmo *].
Manca
di cui
ogni
afflato della
tradizione epica,
almeno una
favilla sprizz
dal
nome
di Aquileia alle
risente in questa
nuove genti
poesia
d' Italia,
ma
si
ecclesiastica
l'eco
della
le
commozione
povero poeta
romano
della
su lo scheletro
infelice
citt
dell'impero,
un
poeta,
dieci secoli
dopo
italiane nell'ignavia
della servit:
soli
pochi
Forse
fien vlti,
la
le
citt latine
Abiter
Bosco mormorer
mura.
158
DELL'INNO
II
ma
merc
l'
pareva bello
zese
:
in
il
solitario
le
cardo
Fischiava
al
vento per
vuote case;
La
la
muscose mura
il
volto-
barbare,
son tutte
Geremia vide
il
erranti su le
di
ruine
del
si
tempio:
monte
Sion
.
diserto,
Il
che
le volpi vi
camminano
lamento
aquileiense
grammatica
ma un
altro su la
morte di
Enrico duca
dell'Istria
da un manoscritto
fu
fatto
da
lui
della vita.
Per che
non dubito
ch.^
il
lamento
la
sia
di Paolino
versificazione, l'accento
egli
poetico. Enrico,
di salu-
per cui
tevoli
aveva
ammonimenti, era
glorioso
duca del
LA RISURREZIONE
159
SUO
Friuli,
gli
Unni e presa
prima loro
citt,
Ring, con
fu
tesori
le
prede
raccoltevi.
Quando
piangerlo
fiumi
le
contrade
della
Moravia e
della
domate e
della
i
pacificate,
fiumi e le
egli
contrade
avea governata,
feudi
la
lontana
Strasburgo
onde
flet
novena flumina,
redundanta,
ponti ionici.
quae
unda
Miruum,
piangile,
Syrmium, Polla,
Julii
tellus
Aquileiae,
ruralia,
:
Forum, Cormonis
Hastensii
humus
ploiet et
Albenganus.
Nec
est
tu cessare
de cuius confinio
cum
gemtu
nobili
civem famosum
perdidisti,
diceris
nomen
amisisti celebre,
hoc ego
tibi
reddidi mellisonum,
amici dulcis ob
amorem
qui
fuit
flumcn Qurnea....
160
DELL'INNO
Ubi
summo
retunsona iaculo ?
fundis, saxa (oitia
Sagittis fossum,
Tradurr come e
stranezza di
lirica
fin
meticcia tra
il
latino
il
popolare, ha
sue attrattive.
Timavo, o nove fiumi traboccanti
Piangete meco, o
sassi del
per nove fonti cui la saba onda inghiotte del mare adriatico,
Islro,
Sava, Teiss,
Culpa,
dell* Isonzo.
Piangete Eniico, a
me
:
di
Girmons
Osopo
e alture di
Ceneda
pianga
terreno d'Asti
con molto
germe e
di chiaro sangue.
:
Ora
in
barbara lingua
sei detta
1*
Strasburgo
ma
il
il
nome
ho
reso
nutrito
fiume di Quirna.
spezzato
lo
....
in
battaglia,
scudo,
grondante sangue
ron(ea>...
Sei
oltre
romana
di
San Pietro
sono
Nel
natalizio degli
apostoli
Pietro e Paolo ,
Della resur,
Di san Simeone
Di san Marco
LA RISURREZIONE
161
cazione d'una
chiesa .
Non
rito
furono pure
esercitczioni letterarie:
frequenti
occorrono
le
aquileiano
sequenze
in
versi
ritmici
da cantare dopo
di
l'epistola: e di
questi
inni
Paolino un
benedettino tedesco,
egli,
che
fiori
d'Aquileia e fu
attesta eh' e'
li
classico
verseggiatore,
ai fedeli nella
faceva cantare
messa all'immolazione
dell'ostia.
tratto.
Del
commossa
di
che cantano
concorso
il
loro
il
Ges.
Anche
Manzoni
di tanta sorte,
Non
Ma
Al
tra
pastor devoti.
duro
mondo
ignoti.
intomo a
calati
lui
per l'ampia
Notte
a stuolo.
fiammeggiante volo
Come
canta in cielo,
Dio
gloria cantar.
162
DELL'INNO
L'
Tornando
firmamento
Tra
le
varcate nuvole
AL'ontanossi, e lento
11
Fin che
nulla intese
fedel.
La compagnia
che
nelle
il
cristianesimo
altre
s*
fatto
giacobino; e
ma
estrinseco
all'argomento.
La
semplicit
quale
la senti
strofi
cant
il
popolo,
nelle
barbare
del patriarca.
silentio
vigiles;
quam
illos
fulgida
Angelus inquit
Nolite pavescere
ego
Nuntio vobis.
Erit
quod
omme
saeculo mirabile
Hodie quia
Natus
est in
Salvator mundi.
LA RISURREZIONE
Hoc
163
vobis signum
ert
'
in praesepio
cum Maria
Ma tre
beata.
partet
Eodem
Valde
cum flammeo,
Gloria
Deo
in excelsis
sideta
Piena sonabant
pax
et in
hominibus
Auditur
bonae voluntatis
vocibus
In tenra sanctis.
Pastoies
Eamus usque
Angelus
dixerat.
qualiter
Pannis velatus,
vili stiictus
fascia,
De
coeio piena.
il
silenzio
'1
d;
la
notte
loro gregge:
:
deh quanto
gelo disse
allegrezza
di
:
Dio
gli ricinse
fulgida
io vi
1*
an-
imperocch ora
annunzio
grande:
secolo) vi nato in
in questo castello
164
DELL'INNO
di
David,
il
Salvatore del
mondo.
Questo
vi sar
il
segno
troverete deposto in
=. E
:
subito
si
fece
li
intomo
celeste,
di fulgente
milizia,
un
esercito
le stelle
pienamente sonavano:
sante in su la terra
=
il
si
udf
da voci
= Andiamo
1*
ci che
angelo
fanciullo,
come
Giuseppe
presente....
Velato di panni,
:
stretto
la
d'una
vile (ascia,
cielo.]
Al
non so
se
:
potr piacere di
La
la strofe del
in poveri
Manzoni
mira
il
Madre
Figliol
Panni
compose,
E
E
nell'umil presepio
il
Soavemente
pose
!
r ador
beata
Innanzi al
Dio
prostrata,
le
Che
il
puro sen
apri.
Dove
gli ultimi
due
parole
versi sono
una
glossa.
Tentare con
le
la ineffabilit dell'ado-
razione materna,
gino, fu, se
la
dopo
le tavole
del Peru-
non audace,
pericoloso.
Meglio
patriarca
De
coelo piena.
LA RISURREZIONE
165
Il
la
venuta
due
strofe,
se
Vox
in exceUis
heu quam
trstis
resonat,
maximus:
Materaus luctus
Nullo sugente.
Salvete, flores
marlyrum candiduli,
Hac
in luce, rosuli,
Pulchri, tenelli.
[Voce ne
ululato
1*
alto,
:
ahi
il
come
lutto
triste
I,
grandissimo
de
le
madri
fiori
preme
in
vano
le
I]
Salvate, o
candidetti di marfelici in
ma
purpurea, o nati
questa
Superfluo avvertire
ritmi per istudiarvi
i
l'
importanza di questi
del
del
particolare,
l'amplifi-
non per
poesia
altro insipida. In
mezzo
al
semplice,
che annunzia, se
166
DELL'INNO
non
le
mammole,
le
novum
latino.
vuham
foecun e certe
mosse
di retorica popolare,
dissimulas
Praedam captare
Sanguinem
sitis
:
? Belluino gutture
Lupe
crudelis.
di cac-
bestiale; hai
fame
de
la
Il
Risurrezione
poeta santo del
il
come
'1
poeta con:
decimonono, su
lui
il
miracolo
per
fede di
Manzoni
risurre-
la
zione
Cristo
anche
la
risurrezione
pasqua anche
timento
di
quel senvoglia
di
gioia
serena,
quella
li
luce e di verdura
che
piglia
animi del
sentimento
popolo
in quei
giorni
di
festa,
LA RISURREZIONE
167
voglia
che
il
Goethe rappresent
cosi
ignoti
poesia nostra.
Ma
il
vecchio patriarca
quasi natu-
ralistico
mundus
aurea,
Distilla t aer
Late polorum
iubilate cardines;
Oevicta morte
cum triumpho
(regit,
rediit
chirografum
Mortis cruore
diluit rosifluo.
[Rifulge
il
mondo
l'etere
di
cielo
cinge di giocondo
distilla goccioline
lume
;Ii
astri raggianti
di balsami.
Giubilate, occaso
fonti
delle
acque,
scorrenti
fiumi,
il
i 'I
Elcco,
con trionfo
la
spogliato
ha
il
1*
de
geenna e cancellato
chirografo di morte co
sangue suo
luente roseo].
168
DELL'INNO
Anche
la
narrazione evangelica;
men
i
rapido,
men
ma
pi compito. Egli
particolari e le
movenze pi improntate
di affetto e di verit.
Da Luca
le
mento portando gli aromati che avevano preparato (XXIV, 1), da Giovanni (XX, 1)
1
il
seder l'angelo
il
in
vesti
bianche, pur da
cercate
il
Luca
domandare Perch
dal
tra
resto
da Matteo (XXVIII,
anche
la
7),
quale ripet
Maria
Ad
Ut
monumentum,
valde
portantes aromata.
Quid
cum
mottuis
LA RISURREZIONE
En
169
fuit positus
Dominus:
dicite discipulis
Quia
Destruxit
eum
Habebat, ante
il
sabato, venne su
gli
i*
alba Taltia
di
monumento, portando
sacratissimo
buon
mattino
corpo
di
Elcco,
r angelo
con
tale parlare
= A che,
come
o donne, cercate
avea detto.
(ra
morti chi
il
vivo ?
Egli risorse,
il
Ecco, questo
luogo ove
signore fu deposto.
Andate,
dite ai discepoli
che
risuscitato
l'
e s'avvi per la
A
bari
da un
santo, l'altra
in
et
civilissima
da un
accomfatta
pagnare una
in
et
anche romana,
l'ultimo scorcio
oflicii
augusto,
evangelici,
quinto ecco
delle
donne
sepolcro.
170
DELL'INNO
Ad
Sed plenum
locum.
Nam
missus
ab
astris
vertice saxi,
Flammeus
gaudia portans
Illae igitur
Dominum
Angelica didicere
fide.
[Su
'1
le altre
noto sepolcro;
ma
luogo. Perocch
sedeva
su l'alto
de
la
pietra
il 1*
uno e
altro
dispensando, alle
le
donne
adunque appresero
da
la
f*
de l'angelo che
il
raccolto,
intento,
denso
vivace!
La
fatica della
il
bagliore
Ma,
pili
gi
che
probabilmente
non avr
mi
occasione a discorrere
del grammatico
sia
patriarca,
permesso anche
l'
inno per
la
LA RISURREZIONE
171
d solennit
veramente
pontificale
e d'un
poesia
religiosa
Manzoni.
Sint semper istam supta
domum, Domine,
Tui
aperti,
deprecamur, oculi,
sint intentae iugiter
Auresque tuae
Dieta per
omnem
noctis et in
tempore
benedictio.
Vuhu
Nubes
sacrata,
Deo
Fixit,
Tectum
replevit atria
nebula perlucida.
Hanc,
Domum
supplici
Huius
Te
largiente
liber
a crimine
dilue.
tuoi occhi
le
172
DELL'INNO
il
la
notte
e sempre ne la tua
bocca
la
benedizione.
Sia qui
bianca
discenda ogni grazia dal cielo diffusa per larghezza de lo Spirito santo,
'1
La
Dio
su
tetto
tabernacolo cui
il
bealo Moise
di questa
ebbe a piantar
basilica
empia
le
mura
con
l'
La nube
lucidissima
che gi riempi
famosi
atrii
del tempio,
quando Salomone or
alto del cielo fecondi
con puro
questo
santo
petto,
mandata, o Cristo, da
domo con dono spirituale eterno. Chiunque al nome con supplichevole e pieno cuore avr pregato
la
tuo
nel
colpa: tu caccia
peste, lava
via tutti
morbi].
VI.
ma
Ma questo
per
della poesia
secoli
me un argomento
come ora ha
cosi importante,
distratto
valenti.
che
vorrei,
le ragioni filologiche
ardua
cosi,
ma
le ragioni,
se
m'
lecito dir
eie-
psicologiche.
Come
s' fatto, di
LA RISURREZIONE
173
menti
cristiani
insieme
ed
etnici,
il
nuovo
come
la
quali correnti
nuove
si
modificata ? di quali
nuove impressioni e
cuotentisi alle
tasia ?
nuove lampeggiata
fan-
onde
in
il
onde
quella
come
sommo
la
poesia,
non
si
quella
Dante?
Da
E, pure se non
miracolo improvle
ma non
:
intenderemo
i
ragioni e le
cagioni
il
che per
cercatori conscienziosi
per
altri
lettori
salti
in
mente a
cattedre
va a
finire in
Tornando
e
gli
al
Manzoni, e venendo
il
alla
gli affetti
che
la
commemorazione
festiva
174
DELL'INNO
del mistero
della
Resurrezione risveglia e
risvegliare
opera,
dovrebbe
e operare,
o notare che
il
poeta moderno pe
senti-
mento
della fratellanza
umana, onde
egli
comprende
e abbraccia
cosi
i
il
il
ottavo
come
men
Per
virt
parte,
tutto
non
grande
effetto della
pensare.
E
e
il
passaggio
non
come
faticoso
o fatto a passo di
mente
che
si
fa di essa
Via
Lo
grandi ministeri.
de' dow>ieri.
Tra
Il
la luce
Risorto ad annunziar.
LA RISURREZIONE
175
Riviene
osserv
alla
il
Tommaseo,
la
commemorazione
le
de'
riti
ecclesiastici,
menti di
L'intenzione
qui
ben pi che
di
tessere
della Chiesa
un'idea comune:
tanza ed
nit;
il
ma
dichiarare l'impor-
dimostrarci
come
il
le
pratiche
visibili
presentare
mistero
ne' molteplici
e doveri
che impone
a' credenti.
Le
pratiche della
di talun de'
mente
religione stessa,
il
Manzoni
buona
^.
qui
fa,
un'opera
Del
resto
l'autografo al verso 5
di
penna ?) e
al
seguente
i
Fra
mol-
Dall' aitai
mosse un grido:
176
DELL'INNO
Godi
il
Dio
il
A
E
vestirsi
nostro velo,
il
risotto,
come
disse:
prescrisse,
Che
sia
legge
il
tuo pregar.
Come
nella
pi a dietro
il
vangelo, qui
il
poeta
che
la
Chiesa canta
messa pasquale Regina coeli, lattare. Quia quem meruisti portare Resurrexit sicut
dixit:
cielo,
Ora
ti
pr nohis
Deum
[Regina del
rallegra,
come
Iddio].
Per
Tomle
maseo
dell'invocare
nell'inno della
Risurrezione
me
allo
non ne par
l'accademico
schietto
il
tanto.
gi quanto
inferiore
cielo
Donna alma
coeli!
del
Regina
nei versi 3 e
1
petrar-
idea di Dio ; e
il
tutto
suona
si
tissimo
quem
il
meno
Dio e
pi
virt
il
meruisti,
la
cui
mancanza non
versione manzoniana.
LA RISURREZIONE
177
avanti disse al
sario; e a
Tommaseo non
pare
:
parve necesIl
me
inutile
e inelegante.
Non dell'uso
de' clas-
ma
viva .
Di che
stesso
io
dubito:
Il
a ogni modo,
:
peggio per
^ Nello
la lingua viva.
Venturi seguita
studiosissimo
si
Niccolini,
di
trova .
ultimo,
star
Da
anche
il
Tommaseo
sanno un po'
carit,
nota
di
com-
mento
Ma
perfettamente cattolica, e
l'idea della
quale
Tommaseo
della strofe
che seguita
armonia
dice: Sarebbe
sentisse la bellezza
questa
l'
a Maria
la
o fratelli .
fiatelli.
il
santo rito
;
Oggi
Oggi
giorno di convito;
:
Non
1
madre che
sia
schiva
bamboli
vestir.
178
DELL* INNO
Dispiace dover
appuntare qualche
menda
l'
ha troppo
idea
di
o d* orgoglio e di
falsa
delicatezza
pudore e di
ritrosia,
Di spoglia per
e
scritta
ma
si
nella
lingua
parlata
dai pi
altri
spogliato o
ai
le spoglie si
danno
camerieri
o
su
cameriere.
Bamboli per
bambini
serio,
quem penes
norma loquendi,
secondo
le
una
strofe:
legge nell'autografo:
Se
il
fanciullo
tanta festa
la
Chieder
risorto
gli
risponda
Quei che
disse
un di:
venir.
lasciate
fanciulli a
me
Per fortuna gli manc la rima per un verso. Qualcuno di quelli che aspiran sempie
l'affetto lemguir forse al ricordo del sinite
LA RISURREZIONE
179
parvulos:
fattarelli.
ma
questo
da
il
pasto;
suoi doni;
il
Di superbe
Faccia
il
imbandigioni.
tetto.
desco poveretto
Lunge
il
grido e la tempesta
Di che
giusti
son giocondi;
Ma Ma
come segno
rispettare.
pena
il
questa
strofe
e delle due
che
il
canonico
Masotti mi
mette
innanzi dall'inno
ambrosiano o capetingio
Unam
Al
jacit
180
DELL' INNO
inno ambrosiano, Hic est dies verus Dei Sondo serenus lumine [Questo il
altro
Oh
Spunta
Ma
Nel
che
fia
di chi rubello
I
passi erranti
confida
risorger.
Di
quest'ultima strofe
si
farebbe volentieri
a meno.
dell' inno,
come
cosi
ella
di certo la
soffri
meno
felice
pi
mutamenti.
edizione
sacri,
il
Nell'autografo
nella
prima
secondo verso
finiva
con giorni
e poi
Ma
Ne
Chi
che
fia
di chi rubello
i
passi alacri
strada
de l'errore?
Col Signor
In edizioni posteriori
si
il
legge
ora.
Anche
sta
autografo
al
quarto poi
verso
scritto
Mosse, aggiunto
al
sopra
linea
Torse:
verso
quinto,
Vavvolta
edizioni
e in marposteriori,
gine ne
mutati
i
la strada: in
cinque versi,
si
legge
nella
via:
LA RISURREZIONE
181
le
ultime
cure del
nel sentier.
la
T ultima
correzione
forse,
men
propria,
perch sentiero
nel
nell'uso degli
scrittori
comune
lin-
guaggio
significa via
ziosa la via
che mena
13):
cosi
perdizione >
al
la
(Math., VII,
signor Venturi.
almeno pare
sottilizzare
:
Ma
co'
inutile
poesia
finita
due
a lor
versi.
Oh
beati
il
pili
beilo
Spunta
A
recisa
mio
anche perch
molto.
1
in fine
tre
non mi consi
traddicono
mirabili
:
strofe
precedon
quest' ultima
la
frase
un po' accademica
stridere
contorta
par
quasi
dopo quel
gioia,
alla
de' suoni
si
aggiunge quella
la serenit alta
fratelli
Non
che turbi
peroc-
rampogne,
182
DELL' INNO
le quali
mal
si
converrebbero
il
al
pieno gaudio
invita
gii
di que' giorni,
poeta cristiano
la
domanda
un
intorno
tratto
al fine
li
attende,
ritorna a
con
felice
trapasso al
pensiero di
Ges
risorto,
e grida loro:
confida
si
risorger.
No,
il
Manzoni non
fratelli
s'
allontana
qui
dal
ricordando
che non
s'
uniscono
alla
comune allegrezza della grande famiglia di Cristo non sa parlar loro che di speranza.
Ma
nano
d*
certo
quell' istituire
all'
manda
un
intorno
esito di quei
non
qui mentre
//
santo
XIII).
Esaminate
e
non
vi
troverete
all'
nulla
che
si
diretta-
mente richiami
nemico
per
trionfo del
la
uom
i
peccatore
e per
di Cristo,
perch
in quello sfoggiato
Redentore
nemici di
lui
sono
diresti
LA RISURREZIONE
183
che
essa, la
quale
i
tanto
sollecitamente
venuta preparando
figliuoli alle
sante alle-
che
tra quelli
non
vi sieno pi
contumaci
nella colpa.
per dir
cosi,
un poco
versi
il
Manzoni
quando
dettava
tre
mediani del-
Finalmente questa
sento
il
critica
a pezzi e brani
perch
le
l'ultimo
intendimento, con
parole
d'essenziale a
la
me pare omesso
vita
;
in quest' inno
il
morte e
il
la
il
presente e
il
passato
la terra,
limbo ed
paradiso.
Il
contrap-
del
dolor
delle
scolta
donne
insulta-
con
trice
la
con
fedele
di
la
quelle;
dello
del-
bellezza
la gioia
della
madre;
si
l'esul-
continua nel
Risurre-
mondo
credente;
gli
effetti
della
2 1 marzo
884.
184
DELL'INNO
I.
Pag.
Il 7
edizione principe
primo oolume
1883. pagg.
;
Milano,
Rechiedei
-
editori,
Pag.
*
1 1
165-69- (C).
explicit
finito
-
libri.
Eugenio Beauharnais.
edizione fu del 1810.
8 Carme
La prima
-
Grazie
questo
il
Foscolo
lavor,
sembra,
piuti
fin
il
incomdi narraal
carme era
tutto
un misto
II.
termini
di raffronti.
mutamenti
politici,
finire della
dominazione napoleonica.
-
l'abate
Gaetano Giudici,
segietario
Regno
d'
Italia
e consi-
culto presso
il
dominazione austriaca
-
(1790-1847).
Ruggero Bonghi
la poesia.
Anche
le
nello
ritratto di
stampe
essere d'altri
non
se per
riore
a quel di Todi
:
(C).
Pag. 121
del
tato
li
correggesse
al
Vedere
Manzoni
Borghi
e anno-
da Giov. Sforza,
t.
I
:
ediz. Nistri,
1875;
ediz. Carrara,
1882.
III.
(C).
<t
Pag. 121
* Spettatore*
Lo
Spettatore, diviso in
parte straniera e
in parte italiana,
1816 (C).
stamp. in Macerata),
Pag. 122:
Dubbi*
Roma (ma
LA RISURREZIONE
185
voi.
Ili,
AmmaeFirenze,
pag. 273,
Le Monnier. 1857
Pag. 124:
(C).
(1705-1788). autore
delle
Varano
Alfonso
Niccol
Tommaseo
3 31
Tommaseo- (1802-1874).
intorno al
Vari
scritti
del
Manzoni sono
edito del
1858
i
in
Firenze dal
Le Monnier; ma
furono pubblicati
pili
nella
Prima
A M.
.
Firenze. Batclli,
del
1828-29, volumi
3, in-8.
lo
mi servo
(C).
del
273-74
t.
RomanXXXI Goethe *s
Union
com397,
Weike [Aufslze
zar
Litleralur],
Stuttgart,
della Chiesa
374
al
Pag.
1
Roberto
secondo, detto
-
Pio (971-1031).
(
1
28
I
Pallavicino
due....
Sforza
cardinale
-
607- 667).
1
Pag. 129:
lib.
odi di Orazio
del
lib.
III.
v.
ode
XXVHl
del
e ode
IX
Convivio,
*
tratt.
Il,
cap.
I.
comparazione
;
cfr.
Dante,
davidica
Qual
131
:
v. pi avanti.
Pag.
Ad
Galalh. *
Epistola ai Calati.
(497-561);
il
il
re
merovingio
che riun
sotto di s tutto
Regno
dei Franchi.
Pag. 133:
De
Gubernatis
Angelo
pag.
-
(n.
1840), Firenze,
/ Salmi di
David
recati
Daelli, 1864,
pag.
la
152 (C).
Martin Lutero
E
il
nel
1523 pubblic
Nuovo Testamento.
Signore
ti
Und
Letteralm. : *
svegli
come un
come un
forte esilarato,
186
DELL' INNO
Die Bibel nach der deuischsn Uebersetzung D. Martin *a, London, Bagster, pag. 386 il (C). p. Curci - Carlo Maria (181 0-1 891); in * Il Salterio volgarizz. ed esposto da C. M. Curci, pag. 292,
in
Luther
editr.,
-
1883 (C).
-
Pag.
36
leone di
Giuda
Cristo.
insegnante di lettere
lo
gli
Eoan-
Matteo,
XXVil,
il
v.
60
pose nel
monumento,
se
n'and
Marco,
XV,
V.
46
e lo pose in un
tagliato
monumento monumento
Pag.
e
1
Luca,
e.
XXIII,
v.
53
e lo mise in un
tagliato in
una roccia
-
sacri
40
il
Luigi Verxluri
A. Manzoni, GV inni
e illustr.
da L. Venturi,
1482. Laude
de'
Firenze, Sansoni,
'
m.
nel
Medici e di
39.
Pag. 151
* /a gran preda.... *
Opera
coli.
Ioann.
Frane.
ex typographia pitteriana;
t.
De'
letterati
del Friuli,
-
1,
Carlo Magno
figlio
(742-81
4).
- Alcuino
Elipando
-
(735
?-
Magno.
e....
sostennero
adottivo di Dio.
*o
pastor.... * -
Dio, che
tieni
nella
destra
potente
la
chiave
limpi-
gemme
si
dissime .
Ad
te
omnium
* a te
figgon
gK
tao
occhi di
tutti,
desideranti
udire
alcuna
cosa dal
LA RISURREZIONE
187
si
risolvano
ferire
-
non temon
culmini del
sapientissimo
Salomone
sinodo
concilio.
Pag. 155
pannai
la regola della
fede .
* De cathedra....
-
De regula fidei
-
intorno
del romano
soglio di S. Pietro .
Pag.
156: D'omins....
dere
.
Il
Uno, su
parigina del
la
distruzione....
Di
questo
1616)
gi attribuiva a Paolino,
Fu
pubbl.cato di sur
Vienna dalCaeaar,
Meril,
Du
G.
Leopardi, Canti:
A un
(C).
- del
canti
attribuiti
ad Ossian. Ossian,
Opere, IV, pag. 200,
il
Cartone, (raduz. di
Firenze, Molini,
M.
Cesarotti,
1809 (C).
-
monte di Sion *
* Jeremias, Lament., v. 18
(C).
manoscritto della
hist.
Nazionale di Parigi
Madrisio:
eccles.,
I,
dopo
pag.
il
42) e
I,
De
Sinner
{Catal. codd.
Biblioth. bernens.,
Du
istriano. In
qua e
l,
dove
la
anche
anche
(tomo
XCIX,
(C).
Parigi,
1851),
DELL* INNO
Pagg.
160-161
Della
il
dedicazione
in
d'
una
chiesa *
Veramente
Mone
1
Laiein.
1,
Hymn.
un
ds. Miltelalt.,
di Paolino
Friburgi Brisgoviae,
un'altra poesia;
853-55,
387, pubblica
ma non
inno,
terzo lamento.
De
luctu poenitentiae
(C).
-
Pag, 161
un benedettino tedesco
Valafrido Strabene,
De
alle
reb. ecclestasticis.
XV,
cit.
opere
di
S.
Paolino,
ediz.
a dietro,
pag.
repubblicano rivoluzionario.
nota dichiarativa.
Pcrug/no
Pietro
Vannucci (1446-1524).
Pag.
1
Pag.
66 67
oer
novum
primavera.
-
Prima Parte ;
:
Fuor
di porta
parlata di Faust a
Wagner
Dal gel V onda dei rivi appien sgombrala Di primavera al raggio animatore;
Verdeggia
in lieta
speme
il
la vallata
ecc.
sole volentieri;
risorto
Redentore,
R isort
Pag.
1
anch' essi....
(Trad. Biagi, Sansoni, pagg. 41-42).
69
convertilo
il
Manzoni
il
Grande (346-395).
Teodosio
-
opera
pasquale .
scrisse in car-
De
stizia,
ricordare
Prof.
e.,
Metrica
m.
XI
laziale,
1892 (C).
Dante iPurg., C.
XXVIH,
mai nido
posso
il
Air umana
giorno che
ma non
-
disse
V alvo materno.
la
petrarchesco
* velo
lo
vita serra
Antiveder per
corporeo velo
LA RISURREZIONE
E
il
189
in
laggiuso rmaso,
Levommi
mio
pensier.... *.
il
quem
presso
di
cui
la
parlare.
Verso
-
Orazio,
le
ultime dottrine
-
sulla lingua
ainite
i
partuloa
parole di
Cristo
conaentite che
Pag.
79 inno ambroaiano
:
da alcuni a Sant'Am-
brogio,
da
altri al
figlio di
Ugo
Capato.
1684
Il
i*
giugno 1884
commemorando
il
Piati
il
C
il
disse
non
oni impronta su
il
l'Italia
moderna....:
.
il
Monti,
Foscolo,
:
Manzoni,
il
Leopardi
del
Manzoni aggiunse
che
la
diede all'arte
uno
spirito
intimamente rnfrescatore; e
cosi
d'una
lirica
veramente e altamente
credo,
Anche a
Rinnovamento
il
proposito
che
la
sentenza del
Goethe:
nel
romanticismo
(Ivi,
,
essere
Manzoni
inoltre
I,
pag. 397).
stesso
nello
discorso
lod
il
Manzoni quale
inventore
o innovatore
formato
del verso
in
dodecasillabo, ch'egli
solennit icastica >
pareva
aver
una
quasi
(pag. 413).
Nell'ottobre di quell'anno in una Relazione su
i
pr-
grammi e
ginnasi
pag.
e
le istruzioni
per
l'
insegnamento
XI, pagg.
193-4;
XII,
267)
*
alla
del
liceo
la
lettura
delle
opere di Alessandro
192
1884
* per anni su
Promessi Sposi,
i
quelli
mano come
giovinetti finissero
Ministero che
il
Manzoni
in luogo
degno
di
lui.
11
Manzoni, analizzatore
fino e
profondo di caratteri
rappresentatore
artisti:
15 novembre,
nella
Prefazione
ministro
Cep-
terze
classi
de' licei le
le
opere di Alessandro
Man-
zoni,
stampava
sii. 1
Quod bonum,
si
tumque
mani
L'Olimpo
le terre la
super-
* stizione ignorante
E
posito
il
1834,
il
13 dicembre, a pro-
Letture Italiane
il
il
programmi
:
scolastici
e'
governativi
Manzoni,
dell'
C. rispondeva
accusa
di
da
vero da ridere
(quasi
il
intentatami
manzonicidio
Manzoni
morto o da mociie,
terza
di
liceale),
testi
Manzoni
gli
Accademici
della
Crusca
valsero
anche
dell' autorit
Che
Italia soli
gli
analfabeti?
venendo da Mantova,
mi fermai
in
Verona
Nuova.
1884
193
* Presi in
mano un
gli
giornale,
il
n.
334 dell'arena; e mi
* corsero sotto
sera
Carducci e
le
* sue Letture, accusa che spunt non so pi in qual giornale ed ora accenna
voler
fare
il
giro
di
tutti
quelli della
penisola. *
*
Quanto
a'
programmi
a
anche avessi
autorit necessaria
discorrerne utilmente,
il
mancherebbe
me
tempo;
alle
ma
vorrei
mi concedeste
Manzoni.
Il
che ne furono
in breve smaltite
due
edizioni.
si
Che
meraviglia
dunque
se
nei
lecenti
programmi
pi
trova
* suggerito un libro
come
codesto, per di
tanto migliorato
Manzoni,
se
ne
fa
una
colpa al Carducci, quasi l'avesse bandito per chi sa quale * brutta passione.
Ma
se
critici
avessero letto
il
proemio che
la
raccolta
fra
autori (e
si
il
Manzoni
Io
cui opere
si
possono e
devono
non a brani.
:
non sono
amo
la verit e la giustizia, e
l'altra
Manzoni. Certo
non va ripetendo
fama
luoghi
comuni
il
di
Praga)
mestiere
Manzoni; ma
polemica
la
Car-
colpi
non
ai
danno a
13
i94
1884
palli
uno dei
critici
pfii
sereni
pi
imparziali che
si
come
parla,
un suo studio
G. L. Patuzzi
Meno
male
i
* ancora in
(Ivi,
tutti
partiti,
pagg. 264-6).
COLLOQUI MANZONIANI
[1885]
Nella
Domenica
del Fracassa,
pd
nelle
1.
v-elebrato
preconizzato
il
su
toni
che
il
maestro
risorto pi
tre giorni
come
gi
si
spero
che
le
oche manzoniane
in
saranno messe
bestie
!
un p*
pace.
Benedette
lando e cianchettando su
distese
palmi-
zando
aperti
le
loro
fantasia,
con
i
fieramente, quasi
della
per inghiottirmi,
prosa,
bcchi
dietro
larga
loro
mi corron
fatto dei
la fede,
per
per
la costanza,
per
la vigilanza vostra,
voi
intriso di
Cam-
198
COLLOQUI MANZONIANI
pidoglio, se
il
Campidoglio fosse
dell' Italia,
Ma io,
bene-
non ho
fatto nulla.
La
che
io
il
dottor Brilli
ordinammo per
le
dei
trecentisti
lo
e cinquecentisti
dovesse
cominciare
inferiore:
ma anche
a chiare lettere
scrissi
:
Si
meglio
Or
bene:
il
FanfuUa
che
odium audoris,
di
di dottrine
(il
fl
sintassi,
sarebbe
il
Manzoni oh
senso
gio
sintassi dei
manzoniani di buon
!):
mi accus
di aver trattato
in
con disprefine
senti
qualificarmi
COLLOQUI MANZONIANI
199
sore,
lesco,
riti
anche
fanfullesco,
il
anzi pi se fanfuT-
ha certamente
diritto di
avere
la
pru-
che crede e
di grattarseli
con
prosa
Il
fu,
quando
dei
si
ebbe
notizia
programmi e
delle
istru;
e nei programmi
le
assegnate da leggere
del liceo; e nelle
terza classe
istruzioni
a esempio del
la
come
libro
si
mio
la
la
seconda.
Io
non
lessi ci
me
o contro
:
me
erano edi-
bisognava
erano
abbatucoli
pedanti o sagrestani delle lettere, e la chierica e la ebetaggine gli guarentisce dagli sca-
paccioni
erano
miei
soliti
dolci nemici, e
essi ci
sono porfido, ed
denti, se
rimettono
le
ugne e
pure ne hanno.
Ma
lato
da gentiluomini (come
usa dire in
200
COLLOQUI MANZONIANI
un giornale che
scritti
letterari
mi fece
il
la
mattina del 7
con un procelloso
articolo
La Morte
i
di
un Grande
!
.
! !
tutti
torracchioni
i
della retorica
tanti anni
nazionale
cannoni
carichi
tico
da
a sentimentalismo romandi
spararono
;
colpi
crollarono tra
Bum
gli
tufacea,
barbagianni
alle
fecero
maestosamente
civetta
ombre
morto
che passavano.
Il
La
era
Alessandro
Manzoni
io.
chi
T aveva
ammazzato era
ciati ideali,
Gi:
io iconoclasta; io
che di quando
in in
quando
salgo,
groppa a una
io
grammatico bizantino;
io
manipolatore di letture ;
aveva conspirato.
COLLOQUI MANZONIANI
201
congiurato, macchinato,
alla
chi sa
da quanto!
Grande.
uccisione
tradimento
il
del
Facevo da pi anni
formicone di sorbo,
stavo al macchione (
Ma
Berni nel
rifa-
cimento
dell'
Orlando innamorato);
i
di
quando
in
rintocchi
Ora
che
il
pr
di fiato.
compromessi mi preparavo
il
i
letto
man-
Ma
corpo ?
Io,
revole
la
pubblica
istruzione,
in
disparte,
alzando
r indice della
labbra, e
mano
sinistra
a far croce su le
Lasciatemi
grammi
o promettessi
i
ammiccando
e
seppellire
poi....
liceali,
Che cosa
lo so.
io
da vero non
del
Lo
sanno
gentiluomini
Fanfulla
domenicale:
202
COLLOQUI MANZONIANI
rito
aver
favorevoli
gli
iconoclasti
in
Un
casi,
giovine pubblicista,
uscito,
guardate
gladiatoria di manzonicidi
mia scuola,
fece
due o
tre giorni
dopo
nel Fracassa
fanfulliano,
giustizia del
melodramma
favola
i
melostile
dramma
per
di
radcliffiana
di
younghiano. Ahim,
isforzi
manzoniani di Firenze,
un passo
Vecchia.
Io,
tradizioni
della
Piazza
per
la
che
si
tenza, e
nella
sbito
1
pubblicata
in
Bologna
nella
Patria del
5 dicembre, in
Roma
Domenica Letteraria
letteratma
cose dicevo
Accennare o suggerire o
segreti,
accusare o fiutare
accordi,
intelli-
COLLOQUI MANZONIANI
203
pilatori delle
Letture con
gli
grammi e
delle istruzioni e
con
le autorit
non
fosse vaneggia-
mento
al la
di cervelli balordi.
Con
persone che
modo come
scrivono
troppo dimostrano
trattar questioni
filare
il
lingua o di
stile,
ma
discorso;
tede
congenita
incompetenza
compassi
non
si
discute:
all'occasione
rider.
L'allegro
numero
del 21
la
una difesa, e
sava stampata
lepidezze.
tali
tirarono
duemila e pi copie.
Ma
la
una cosa
il
numero
del
lettera
del professore
G. L.
Patuzzi,
il
quale, se
non
che
un manzoniano
tico della
fanatico,
n anche un fana-
persona
mia,
come
quegli
204
COLLOQUI MANZONIANI
a*
civili
nella poesia
italiana
la
mia
Due
n col
dire
il
il
professore Patuzzi
fatto
che
io
n con l'intenzione
Manzoni
le
ma
affidato al
giudicare se,
quando
come
il
accompagnare
che
le
libro del
scuole.
La
per
me
la
con
le stesse
parole
nella
relazione che
su'
il
programmi
i
ginnasi e
licei al
professor
Patuzzi scriveva;
ma
lui
:
giustizia
richie-
deva
s'aspettassero
documenti prima di
condannarmi.
il
Patuzzi,
ma
in
COLLOQUI MANZONIANI
205
a difesa non
di
me,
ma
della
tradizione
i
letteraria italiana
e dei vecchi
classici,
quali
in
professore Adolfo
Borgognoni.
o discorse:
e
che
gli
scrittori del
secolo
vero dilettino
gli scolari
XIV meno o
:
XVI non
annoino
gli
che
essi
devono
dare come
la
midolla
al
nutrimento letterario
moderni
il
il
Manzoni
nei
sto d*
lo stile
e per
arte,
tutto,
dove
ancora
quanto
alla
educazione morale,
per certa
aria di ascetismo
libro.
per-
ch mio amico.
Una settimana
letteraria di
di poi,
venne
il
nella
Gazzetta
Torino anche
la sua.
signor
Augusto
che
lettera
Lenzoni a dire
gli
disse quello
in
una
del
1882;
il
quale
tre
gli
aveva gi detto
poeta.
mesi dopo
Lenzoni,
morte del
il
signor
opponendo
206
COLLOQUI MANZONIANI
professore Patuzzi
le cita-
zioni del
gere
il
alla
perocch
logia del
dicesse cosi;
ma
anche
il
il
diritto
la
com-
N
alle
anche era pi
considerazioni
mi
scusi,
dove
cazione giovanile
lettura dei
non facesse
non ripetere un
:
giudizio del
Settembrini. Fosse
da che
un gran
e
illustre
patriota della
professore
nell'
non
il
di critica.
Ma n
;
anche di scuole
tratta
signor Lenzoni
;
delle
COLLOQUI MANZONIANI
207
il
signor
per venire a
una questione
teraria
ed era
scolastica e
pedagogica,
si
alle
io,
se anche
il
avessi altrove
tempi ammazzato
mio
libro,
per
la
semplicissima ragione
il
che lasciavo
tutto intero
romanzo a
leg-
secondo
11
paresse meglio
Guardi
che n della Commedia, n del Canzoniere, n del Decameron, n del Furioso, n della
Gerusalemme
e non per
italieuie,
un qualche
onore ad Alessandro Manzoni agguagliandolo, per certa guisa, nel trattamento, a quegli
spiriti gloriosi.
febbraio,
con due
scritti
208
COLLOQUI MANZONIANI
e della dottrina
non mai
ciarlatana e del
Nel primo
di quegli
scritti,
//
Manzoni
quello che
atte-
che mi d ragione
fatti
il
in
importa. In
sta
che
io nella
espressamente ammesso
sposi
come
testo
scolastico
io
il
ammette, che, se
non ho pe
non
'l
D* Ovidio Manzoni
ho
tale
per
il
primo
lo studio,
gli
entrato
il
esagerazione
Manzoni a
nasio:
il
Manche
anni del
avr altrove a ridire sur un giudizio suo personale molto ingiusto, non mi resta che ringraziare questo manzoniano dotto dell'avermi
cosi valentemente
difeso
contro
gli
assalti
Anche
di
certe
opposizioni
che
nello
secondo.
La
morale.
COLLOQUI MANZONIANI
209
la religione,
il
pessimismo
nei
Promessi
Sposi,
Il
professore
io
D' Ovidio
la
fa a
me
al
Borgognoni,
per
a dolermi, perch
le fa
Anzi: uno
raria del
scrittore della
Napoli
lette-
22 febbraio afferm senza pi che accetta tutte, con il professore D'Ovidio momento, lievi restrizioni e di pochissimo
le dottrine
del Borgognoni.
un arguto e
Napoli, non
favoreggiatore
zoniani;
forte.
mio,
pi
ma
i
sarcastico ai
man-
e tocca
d'una
volta
giusto e
nuovi programmi
posticino
lasciano,
non
risponde
anzi,
il
Altro che
Manzoni che un
posticino !
Ci
di
Dante, e non
Promessi Sposi
ma
Il
napolitano intitol
l'articolo
suo
Una
e
Un
annoiato.
Aveva ed ha
io
ragione;
conferire
a cre-
Ma
sore
che vuole?
Da
col
una parte
quale
il
profes-
D'Ovidio,
pur
mi trovo
Ho
210
COLLOQUI MANZONIANI
d'
alla
quesi
mi venne
si
fuori
con
Non
pu negare che
risalga
in
di
modo
al
Carducci.
qualche
il
Da
scritto,
/ Promessi Sposi e
questione
dal
spostando
al lette-
campo
didattico
rio del
la
me
solo
che
ci sia
dove
reno
i
sia.
letterario,
e senza fare
eissalti,
pariamo
colpi,
2.
Ho
raria.
fatto
Che
si
discuta a fine di
persuadere
scaturisca la verit
una massima
d' inge-
COLLCX3UI MANZONIANI
211
nuit primitiva o
un boccone da
gittare ai
massime e bocconi
Le discussioni
agli
avversari
o per mostrare
gio delle armi.
Ma
come
sarei
poco
in terrei
mi
la
pi lontana intengli
altri.
mi difendo.
da giovane ho combattuto secondo
la tirannide
Si, io
le
manzoniana,
nome
dell'autore degl'/nni
cida e pure insistente, paurosa e pur provocante, leggera e pur noiosa, usciva a imporre
burbanzosamente Y
in
nome
dell'autore
deW Adelchi e
non
gli
di
come
gli
212
COLLOQUI MANZONIANI
ma
pretendendo
i
spezzarci
nostri
gli
di e
svergognarci
nostri.
nostri
amori sotto
occhi
fine-
io era tutta-
di
Porta
alle
le
parole e
scolari
co* gesti
chiam a s
alla
scolari e
non
che erano
grid
passeggiata;
e fatta
gente
cosa
che dice
pardi fa
Carducci!
Manzoni Sapevo
!
da un pezzo che
Carducci un matto;
ma
tutti
fino a
questo segno!
Del
gli
resto, io
Inni sacri ed
cori.
il
mio comletto
un leopardiano feroce.
toccato
il
Dio guardi ad
cima d* una
avergli
pur con
!
la
foglia di rosa
gohhetto
pi a
certi tempi.
io
COLLCXiUI MANZONIANI
213
Cinque Maggio
che
d'
in
fu enfasi bella
e buona;
tutta
Europa
fioritura lirica
come
tal
perpetuit di
va
Manzoni e parve
e
al
difettosa,
al
non che
al
Tommaseo
Cant,
Manzoni
atto di
stesso;
un da
D'Ovidio
rispettare,
ma non da
partecipare.
il
Tanto pi quando
il
profes-
sore
Monti pu
grcinde
lirica
essere splendido
nella lirica
nella
il il
altri voglia,
sati.
il
Parini, e
Monti
il
Foscolo
il
Manzoni;
ma
in tutto altro
v'
che non
sia
il
ha dubbio.
Manzoni. Dico
intuizione pro-
Del
resto io sono
o scemare lode di
che non ha come
fonda e
analitica,
lirico al lirico
la
anche
se
scettica,
del
umano, e non ha
virt uniche
vibrante,
che sono
2 4
1
COLLOQUI MANZONIANI
del Leopardi:
dico che
non ha
il
senti-
mento
fantastico palpitante in
un continuo
getto d'imagini e la
espressione appassio-
natamente
plastica,
la variet
tinua,
del
Monti.
lirico
Ma anche
pregi
altri
il
Manzoni ha come
lodai altrove
nale tra
lirici
non pur
italiani
ma
europei
per
oltre
V Adelchi
cori,
ammirabile.
poeta, anche
di
quando sorse
una voce
sventato
non
era, io dissi e
ho detto
in iscuola,
che qui
non
ripeto,
far lezione su
pe' giornali.
N
sore
io
ho dimenticato
ci
che
il
profesquelli
anche
me,
la
sua potenza
nel
creare
caratteri
umani.
cosi
ovvio.
Solo che
COLLOQUI MANZONIANI
215
lo dissi
il
professore
di citare l'altra
nella Illustrazione di
Milano
lo
su nella
Quello che
io
il
non ammetto, n
professore
quello
se lo fa capire di straforo
bini
Zumio
il
n se
altri
lo
propala,
1'
che o
francamente nego,
fondere
il
assimigliare
con-
Man-
Dante o su
l'epopea: primitiva
letteraria,
l'
civilt,
d'
un secolo
Lusiadi,
sia
il
il
che
la
romanzo
modo
di sentire, di
pensare, di studiare, di
d'una
generazione.
La media
della vitalit di
un
su
romanzo,
vero,
s'impiant
r epopea,
fumando
pipa su
il
le
ruine di Palmira o
la
d* Eliopoli
romanzo soppiant
tragedia
216
COLLOQUI MANZONIANI
la
commedia, come
de' patrizi
fattori
li
arricchitisi
alle spalle
veneti
cacciavano
:
man a m:ino dai palazzi del Canal grande ma una vendetta c'. I romanzi a pena
stagionati,
assomigliano ai
finiti
dopo
balli,
ad armadi
passati
di
moda.
in
gran
dama
ballo
di
Parigi (mi
manca
il
tempo
alle ricerche)
uscire a
un
vizio scalpitavano
impazienti nel
cortile;
torce:
sopra un labbro
un ritcco
al
La
signora
apre: taglia
la
prima
carta,
comincia a
continua a leggere,
toilette,
prima appoggiata
alla
Le
ore pasi
sano inavvertite,
cascan
di
lumi languiscono,
i
lacch
sonno,
cavalli
non scalpitano
quasi pi.
un
fa staccare,
rimanda
lacch,
dopo aver
COLLOQUI MANZONIANI
217
ordinato
si
ravvivino
da
Il
era
la
il
ora
Parigi e
dis-
di
il
lettura
si
dove oggi
I
si
trovino
Misteri e
Giudeo?
il
verismo
discorre e
'scrive pi
il
che non
si
leggano.
:
Peggio ancora
ciamento tra
il
romanzo
storico
incro-
il
romanzo e
la storia,
mezzano
roman-
dramma,
in
un momento
di ebriet
tica:
ma ad
ogni
modo
la
naturale
con-
chiude negando
alle
nire di fecondit.
Alessandro Manzoni,
condann, per amore
il
pi forte di Bruto,
suo bello,
218
COLLCX5UI MANZONIANI
bilit dell'analisi
nero e conquistarono
Promessi Sposi un
italiana.
E
utile
per
ci,
il
che
su
'1
pensiero e
arte italiana a
mezzo
questo secolo,
io,
or
e con l'Ariosto.
fessore
Da
cotesto saggio
il
pro-
Zumbini
da
trasse argomenti
a incol-
ai principii
me
altrove posti
non che
di
ed eurodi
peo, a combattere
filosofia
le
mie preo::cupazioni
la
mia
e,
diciamolo
pure,
la
puerilit
mia
Se non che
darsi
(se
i
l'egregio
sia
uomo
dimentic ricoril
mi
permesso
bisticcio)
avvertire
lettori
zioni, le quali
COLLOQUI MANZONIANI
219
ad
altre
concetto
Promessi
critico
Sposi, erano in
un saggio non
in
ma
di
di storia letteraria,
un
parallelo
dell'opera
del
Manzoni con
e
l'opera
i
Dante e dell'Ariosto,
giudizi (chiedo
giudic
miei
quale,
suoi
credenti,
non giudica
di
soli
fronte
Manzoni
solo
al
secolo
decimonono,
mosesto.
E
e
perdno
stesso; e
insieme
licenza
di
citare
me
l'otterr
dai
lettori,
quando vo-
gliano
me
stesso
ma
or.esta speranza di
non parere
affatto
quello
s ragionatore e fazioso e pedante che ad alcuni potrei emergere dal discorso del
la
somiglianza
circostanze
di
prepara-
che
tra
220
COLLOQUI MANZONIANI
il
una parte,
Dante,
dall' altra, di
Alessandro
Manzoni. Nati o
che determin
le tre
pi differenti e
tre,
modificate essenzialmente,
ma non
zioni
della
giovent,
il
accompagnarono
fin
il
mutamento e
dico lo
movimento
che,
non
al
fermarono,
ma
le
lo
illustrarono
che raccogliendo
tutte
passato ed agendo
gli
con grande
su
le
spiriti
su
le
opinioni
concezioni
una
ria-
Dante,
cresciuto
dell'
nel
primo scadi-
reggimento delle
passava
nelle
forme
del
comune o
gentilizie
della
signoria
dalle
oligarchie
all'
autorit
democratica, mutatosi
da guelfo a
di
ghibellino e
scrisse,
da
dicitor
la
d'amore
a neoclassico,
dopo
che
rivoluzione
Giano
il
della Bella
dopo
colpo di
la
stato
gli
tolse la patria,
Commedia, opera
guelfa
COLLOQUI MANZONIANI
221
e popolare
;
nel concepimento
gli
si
nell'esecuzione
e pur
il
raggiando
albori dell'et
alle
nuova chiuse
maggiori altezze
del Boccaccio.
finiva
Nato e
cresciuto
i
quando
l'
umanesimo
d'abbattere
e pensiero
mantenute
e
intermezzo tra
le
il
medio evo
la riforma,
quando
signorie nazionali
nella violenza
eremo per
dell'
disparire
risorto
attratte
impero
statrice,
l'Ariosto,
tatosi
francese
durante
la
contro Venezia
e del papa
la
suo
caduta di Firenze
i
compi,
il
periodi
capitani
ventura
il
dei
decimoquarto e decimoquinto;
le glorie
;
poema
italiana
che canta
contro
di
una dinastia
r impero
lavoro
il
poema che
trasforma
la
ita-
con
un
perfettamente
classico
materia
222
COLLOQUI MANZONIANI
il
movieuro-
mento
letterario
si
non pure
italiano
si
ma
peo provoca
del Tasso.
i
negli spiriti
nelle
forme
individuale,
i
Nato
il
Manzoni
tra
fulgori
ed
quando
nel
Bonaparte
provocava
la
riazione
tra
medievale e liberale
la invasione
dell'Europa,
quando
blica
la
ghibellini, egli,
da giacobino e da
classico
tramutatosi a cattolico
ed a romantico,
chiu-
di
sconvolgimento e di
raccoglimento
11
con un
libro di
sog-
persistendo
le
idee cattoliche e
romantiche; un
libro,
che pure
1'
effi-
edu-
tanea
si
nei
pensieri e
sentimenti
paralleli,
si
nelle
gli
forme.
compiere
anche
COLLOQUI MANZONIANI
223
si
corrispondono.
rata per tutti
i
La Commedia, pensata e
finito nel
lavo-
fu finita nel
1321: fu
1516, coril
Furioso: furono
Promessi Sposi,
finiti
nel
1825,
sibili in tutte le
riaffermando
di
nuovo
il
valore
dell'opera
manzoniana:
Le
generazioni
l'ordine
hanno
diritto e
anche
il
dovere
il
di ricono-
scere nel
Manzoni
loro pi affine
se alcuno
l'
ef-
opera di Dante e
dell'
Ariosto, quegli
nonpuesser levata
vero ogget-
ora rivolgendomi
al
professore Zura-
che
il
giudicatore soggettivo.
224
COLLOQUI MANZONIANI
si
come
sto-
aveva
il
diritto
di
esaminare lo
spirito
filosofico
d' arte.
giu-
dizio circa
e dei principii o
fisolofici
:
politici
che pos-
politici informativi
appartiene, quando
anche
la
Con
negare
quale autorit o in
qual
nome
di qual prin-
cipio e per
allo
ragione estetica
osereste
storico
diritto di ricercare
ed
Io spirito scola-
tasse nella
e con che
Io dissi nel
il
problema
un feno-
COLLOQUI MANZONIANI
225
meno passeggero jn
sola generazione . faccia al
alcune anime
tale fu
d'una
veramente di
che fu
nel
il
cristianesimo
al
medio evo:
tale fu
anche dinanzi
lo
alla
sua
la
conversione a rivoluzionario,
con
:
nalista
naturalismo
Roma
capitale.
Io dissi
che
la
restaurazione romantica
Promessi Sposi
doman-
dare:
Ma
quanti
della
passata e quanti
sano
allo
stesso
modo,
quanti
effetti,
sono
e, anzi,
che
che
Ah, n anche
troppo. Intanto
15 e
Ma,
via,
226
COLLOQUI MANZONIANI
gli
avvertirono due
liberi
il
Maz-
il
Guerrazzi.
di questa generazione
la
molti con
me
credono che
preoccupazione
all'autore dei
scem
Promessi Sposi
che rallegra
la
i
la
serena
larghezza epica
preoccupazione morale,
cura assidua
l'
di
abor-
di raggiungere
altezze di Shadello
kespeare,
Schiller.
ma
del
Goethe e
Venendo
il
ai particolari, avrei
rimproverato
favola
dei
Promessi Sposi,
in
quanto ne
:
fossero protagonisti
accusa
bini
ha
ragione
professore
Zum-
lumi di luna
cente, aggiungo
e ridicolosamente stupefaio,
sotto la
penna dell'au-
Ma
bisogna
culto.
COLLOQUI MANZONIANI
227
quale
il
Prego
i
lettori
a ricor-
dare che
rare
io discorrevo
o agguagliare
Promessi Sposi
al Furioso,
Divina Commedia e
tamente del perch
e impliciotte-
quelli
non avessero
il
luogo che vi
Furioso.
io
o volevo
dire,
che:
la tradizione let-
teraria
europea perpetuandosi
in
un retaggio
di
grandi leggende e
razza o di nazione
di
grandi
rinno-
fatti di
congiunti ai
che
momentaneit
impedirono
mi permesso
dir cosi)
romanzo del
fatti
Manzoni
,
di
non
un' opera
europea.
Dopo
grandi
i
fatti di
razza
il
a esempio,
il
Nibelunghi o
Rolando o
G'J; per
il
il
quello
della
problemi
psicologici
228
COLLOQUI MANZONIANI
Divina
Commedia
di
quello deY
Amleto.
i
Dopo
che ancora,
lasciando
da parte
poemi e i drammi e tornando ai romanzi, mi sar permesso di dire che la favola dei
Promessi Sposi non ha un' importanza nazionale o
sociale
inte-
Miserabili ?
A
il
soli
's
poemi
Pilgrim
Progress e
Gulliver
Travels,
che per
lari
la sensibilit
e ricchezza di particoi
onde sono
astratte,
vestiti
fantasmi e le
idee
pi
riescono
gliosi
che mi abbia
letto in
e ci che pi importa,
e popolarissimi presso
sono ammiratissimi
g' Inglesi.
Or
chi
mi
saprebbe dire
nali
Ma
la
pongo
qualche
e'
come
la posi
come
entrano
Gulliver
*s
Travels ? e quando
il
Se non che:
riescono
COLLOQUI MANZONIANI
229
io
la
mi abbia
preoccuil
prosi
quale
alla
ei
troppo
la
compiace
sapere
il
gente
sua
si
ammirazione
per
Pilgnm* s Progress
poco conosciuto
fuori d'Inghilterra.
Ma
il
professore
un bel pezzo
e
di prosa
co' ricordi
Da
per
tutto,
su
laghi, su
monti,
sotto
cieli
senza
sole,
come
tutto,
mirabili pelle-
girano
tutti gli
per
g'
tutti gli
;
angoli
il
Zumbini
insegue
mai
poco
legrini,
erano
luoghi prima
di
lui,
della
nostra arte,
patria,
cK pur
mai
Io,
salutando
la
230
COLLOQUI MANZONIANI
movermi da
a dire
:
presso
insisto
che
in
Europa
romanzi
inglesi
e francesi
che
al
romanzo
lombardo.
l in
Ma
la
i
signora
Matilde che
Berlino disegnava
persola fan-
lombardo?
1
Ma
che
su'
toni
mormorava
Addio,
monti sorgenti,
ecc. ecc. ? Io
mando
piccola
Miss:
ma
elleno
non sono
ragioni.
mai
ella
amore che
con
:
ha dimostrato
gli
le
opere pietose e
il
magnanimi a
cui
moderna,
la
lettura
de' Promessi
disse al marito:
il
Che zuppa!
in
Ancora:
in
mio
COLLOQUI MANZONIANI
231
versi
tedeschi,
non male; e
il
traduttore
il
doveva essere
uom
colto
e pure scambi
Ahim
11
quei
non
Germania n anche
nome
Del
benefattore.
resto:
che
letti
dagli
inglesi e tedeschi
l'italiano,
non
si
nega,
come
legge o
si
leggeva
il
ma
sento in imaginazione
dei
man-
che
il
Telemaco,
bellisi
Promessi Sposi.
Sposi ci siano
e in inglese.
Ma
domando:
Promessi
l'efficacia letteraria
che
Nuova
Goethe, su
Byron ?
animi degli
stra-
come
I
russi?
un lampo
popolarit
che prosegui
Miserabili?
232
COLLOQUI MANZONIANI
Ma
Va
il
confronto con
instituito
di tante
l'Ariosto
ha,
come dicono
europea.
tedeschi,
una vasta
sia
letteratura
Ognuno che
dell'
Orlando fuor
al
che seguirono
1521, pu confrontarla
Promessi Sposi in
:
e vedr differenza.
fu tradotto, fece
Perch
1'
anche scuola.
Ma
che
il
cio,
la letteratura italiana
la
francese
oggi.
Parliamo
d'italiani
moderni.
Va
una volta
Ambedue,
la
rappresen-
stati psicologici
che si riscon-
societ europea,
pi
prossimi
predecessori
italiani,
riuscirono quasi,
come
pei
e forse
il
Manzoni
il
migliore artista
il
Leopardi
COLLCX5UI MANZONIANI
233
il
pili
tedeschi
chiamano
che
la
doglia mondiale.
Ora
la
affermo
Francia e
ai
Promessi
e'
Sposi. Intorno
opera leopardiana
da
un pezzo fuor
d'Italia
un movimento non
:
pur di traduzione
il
ma
di critica e di analisi
Per
il
Manzoni
che
l'
interesse del-
Europa
liriche:
e oso
,
dire
col
fini
:
col
Goethe,
fine
col
Fauriel
Lamartine
bella
del resto.
Ma
La
intero
tutta la
torniamo in
stima,
il
Italia.
consenso,
il
l'ammirazione di
popolo, del popolo
nazione, di tutto
ci si
dice
Che
Io
democratici siete?
prima di
queste
anche
una
volta, io
:
non ho negato
il
valore del
Manzoni
ma
Dante
234
COLLOQUI MANZONIANI
il
maggiore
e fuori.
n r unico
lirico
del secolo in
Italia
Dopo
Sposi
di
intiero
due periodi
chi,
facendo
un momento da parte
accostarsi
libri
la
un
po' pi a questo
popolo,
si
mai
nulla
che
sia
zione
dei
come
vi
sono penetrati
Letto, dico
mani e mi
forte
di
frugai
dubitando
diverso
vivere in un
mondo
da
gli altri
e specialmente
professore Zumbini.
Perch
io
veda
il
professore Zumbini
si
da
libri
la
penna,
delle
campagne,
la
si
delle citt,
ci
per
la
Toscana e per
fra
Romagna, mi
lui.
Or
bene:
il
COLLOQUI MANZONIANI
235
pianure, delie
maremme,
pastori, cacciatori,
d'altri,
Reali di
il
Marino
bene-
{V Adone e la Distruzione di
di
Gerusalemme);
i
moderno,
nulla.
Tra
i
possidenti e
stanti
campagnoli, fra
ho trovato
il
moderni
il
Goldoni,
anche
ben
di
rado,
Promessi Sposi.
grandi
citt
sa
assai di
Promessi Sposi e
reliqua.
Le
crestaie di Firenze e di
Milano
Dumas; ora
seguitano cinsiose le
terribili
Ponson e
di
Gaboriau.
se ne ricordano,
Se non che
Popolo siamo
provatevi
cotesto solo
tutti
:
non
il
popolo.
la
borghesia possidente
:
e impiegata, anche
l'
aristocrazia. Sia
bench
voglia che
i
popolo.
ogni
modo
su
tavolini
delle signore
non mai, e
teche di rado,
m' avvenuto
di vedere
il
romanzo manzoniano.
Or
236
COLLOQUI MANZONIANI
corrispondente da Torino
tidiano scriveva
:
al
Fracassa quo-
Chi
si
attenterebbe di dare
i
Pro-
messi Sposi ?
professore
G. manca
tempo a chiedergliene
:
il
permesso, estraggo
queste parole
io
cose
dir ch'io
non posso
circa alla
si
Zumbini
Ora che
delle
osservazioni di ogni
fatta
delle
mie.
A me risulta che
in specie
pochissimo conosciuti.
Da
in
mi occupo di mettere
appunto e
stione
sodo questo
fatto
dopo
sollevata la que-
manzoniana
Il
moltiplicai le osservazioni
:
e le prove.
la
non sa
li.
di quel
romanzo
se
non
Il
alcuni
nomi
e bott
Le
non
signore lo stesso.
sa
n questo n
altro.
Dov' dunque
alla
la
popolarit ? forse lo
Zumbini d
i
parola
un senso diverso?
Ma allora
il
Promessi Sposi
di
romanzo egiziano
COLLOQUI MANZONIANI
237
Ma
e
di scrivere,
finisco.
io stimo assai,
ammonizione
in parte
senza
almeno
Ora
basta.
Su
n
la
neces-
di rispondere altro
a chi che
sia.
Pag.
197:
barellando
barcollando.
cianchellando
zampettando.
intriso - miscuglio
Italia
ossequente al
Papa
in
Roma
e legata nella
:
Triplice.
* in odium
;
auctoris
- in
odio dell'autore
e invece in odio
autore a
loto caro.
Pag. 200
lorracchioni desolali
il
<
11
lato
titolo di
un poema eroicomico
-
consistente,
-
come
terreno
civetta
s'inchinarono.
238
COLLOQUI MANZONIANI
Pag. 201
Faceoo....
il
formicone di sorbo
modo
proverbiale
procacciarsi van<
;
Cfr.
Orlando
-
Innamoralo, parte
latore, doppio.
C. XXIII, 6.
scena
-
soppiattone
-
simudi
lady Macbeth
nel
Macbeth
Shakespeare, atto
V,
l*.
da
Anna
Radcliffe (1764-
romanzi
terrificanti.
stile
voun-
ghiano
(1840-1893),
-
v-
Opere.
Giulio Corcano
-
(1812-1884).
Luigi
(1812-1886), Lezioni di
Morano, 1892,
III,
pag,
Bonaventura
(n.
1840),
professore
all'Universit di Napoli,
senatore.
-
Pag. 21
le -
arfasatta e bracalone
brache cascanti.
Messicani
La
miei templi
pa<?.
il
infranse nell'ode
Miramar,
in
Opere, XVII,
96.
fidan-
Frron e
la die in
mo-
al
Ledere
btenuppe
;
I'
amoretto
il
della
figliastra
fratello
Luigi
sposasse la nipote di
nullo
il
f'
dichiarare irrito e
matrimonio del
Wurttemberg
tent
impone
berthon.
al
fratello
Luciano
il
divorzio da
Mad. Jou-
Pag. 214:
XIX,
come
Manzoni,
Porta.
Lusiadi
Camoens.
//
COLLOQUI MANZONIANI
239
Paradiso perduto
distrutta dagli
del Milton.
nel 744.
Arabi
il
Palm Eliopoli
-
ira - in
Siria,
in Elgitto,
ove cclebravasi
Matarie.
culto del
Sole;
ne restan ruderi a
dama
disse
Nelle Confessioni ,
la
che fu
:
Principessa di
Talmont
elle,
le
ma
poi
in
nota
corresse
j*
Ce
le
dame dont
ignore
nom: mais
fait
m' a
t assur *.
Pag. 217: *
Nuova
^/oa
di
il
- romanzo
di
Rousseau (1759).
* -
romanzi
- Ba/zac
-
(1799-1850);
figurazioni
scritto nel
nella cui
realismo romanzesco.
Glz
di
Goethe,
-
1773.
Cronache
delle
Canongate
romanzo
tipico
della serie
nel
il
Thd Waoerle]; Novels iniziata dallo Scott 1814. Bruto - Marco Giunio condann a morte
figliuolo.
-
aristocrazie nobilesche.
consigli gli
Ordinamenti di giu-
che esclusero
fiorentina
(1293-94'.
Valois
Carlo,
il
1
mandato da
1
"
novembre
30
Pag. 221
invasione francese
-
lega santa
il
papa contro
la
-
suo duca
Giulio
I
II,
Miran1
dola ad Alfonso
d' Este.
1
530.
con-
792.
invasione francese
-
del
796.
Pag.
224
spirito scolastico
la disciplina di
ecc.
spirito
puritano
Pag. 225:
Lamennais
d'
rivoluzione;
-
scrisse
un crovant.
hegelianismo
di
Hegel
(1770-1831).
Pag. 226: Consulta Araldica
In
240
COLLOQUI MANZONIANI
Pag. 227
Nibelunghi >
-
.
Il
Rolando
-
carolingio, le
Chanson de Roland
2*^
Od >
Ruy
Cid
-
Diaz,
*
1'
Poema
del
della
il
met del
secolo.
re Lear
di
(come
Shakespeare.
* Faust
pubblicato nel
1808.
-
Pag. 228
Ioanhoe
il
romanzo
dello Scott
i
era in massima
voga, quando
Manzoni cominci
-
Promessi Sposi.
nel
Miserabili
di
Hugo,
-
pubblicati
Il
1862.
* Pilgrim' s Progress
Giovanni Bunyan
-
(1628-1688). -di
Gulliver's Traoels *
viaggi
GuUiver
di
Jessie
White Mario.
in
Pag. 23
di
Telemaco
Fnelon (1651-1715).
-
gi
ricordato sopra.
Lamcrtine
(1790-1869).
Pag. 235: Marino
il
-G.
-
B. (1569-1625).
* relidua *
resto.
Dumas
li
padre (1803-1870).
Ponson
du Terrail (1829-1871).
Pag. 236
* e bott
* -
Gaboriau
(1835-1873).
frasa
basta! *
1886-1891
Le
(lecciate ai
la severit
polemica.
nel
il
1886 compiendo
famosa
lirica
Davanti
le
San Guido
allusioni e le
C. non ne
toglieva, dall'ultima
il
redazione,
i
min'stio Broglio e
suoi
tiri
adepti:
Che
quattro paghe
sf
per
lesso ....
La
sciocca
Nel manzonismo de
il
gli stenterelli
Ma
//
Intorno
C. dimostrava
lo svolgi-
mento e
liriche del
pag. 28).
discorrendo
della
strofa della
Risurrezione,
Manzoni
meno
uguali e
meno corrette ma
pili
Nello
non ebbe
altro merito
che di
madre
* a
del
Londra e a Parigi
vecchio
Manzoni
abban-
della
sua prosa,
i
Ragazzo,
in
campagna, avevo
16
242
1886-1891
la
ma
IV,
d'una
pagg. 46-47).
Nel 1891
ed
r
di
1 1
ottobre
commemoratone
zoni,
il
Gaetano Negri,
monumento
al
Man-
C. ebbe
IL
DISCORSO
DI
LECCO
[1891]
5 ottobre
891;
senza
la lettera,
Prose
scelte,
1203-5.
Al
direttore del
Signor direttore,
La
non Del
fu
ringrazio.
In
fatti
il
verbo ricredere
era
il
mai pronunziato.
quanto
alla
Non
caso.
resto,
leggenda dell'avverl'altro
sione mia al
Manzoni, pur
giorno,
Secolo, a proposito di
libri
imposte
alle scuole le
prosa
manzoniana.
Ora
il
vero che
nessuno
impone a nessuno
le
mie Letture,
nelle quali
non
vi
246
IL
DISCORSO
DI
LECCO
bligo
in
tutte
quasi le classi
delle
scuole
secondarie.
giacch
di notizie,
parole
il
faccia Ella
pia-
quali
proprio
viso,
le
dissi.
Quand'io parlo
ali*
improv-
come pongo
tutta l'intenzione
a dire
non
per
cosi quello
sforzo mi
il
lascia
discorso
fresco
dunque
fresco. Ella sa
che
io
Ma
ho caro
di
vedermi stampato
autentico.
Novelle grazie.
14 ottobre ]89l.
P. S. Dimenticavo
qui.
il
meglio.
dirlo.
Lecco
dico
la
Lo
man-
zoniani minori io
fico
verbo.
fiorentino
dell'oggi,
tutta la
prosa nei
Promessi Sposi.
IL
DISCORSO
DI
LECCO
247
2.
DISCORSO
Ringrazio dell'onorifico invito
la cortesia
lombarda,
tanto
Mi
rallegro
Gonfalonieri.
piacere
ed
alta
cultura
il
lombarda
onde
i
sena-
tore Negri
il
ha illuminato
l*
in tutti
suoi aspetti
genio e
festa
gloriosamente
rappresentare
m,che senza
io
sono onorato di
di gran cuore,
come
scrittore
come uomo.
mia
che
il
di
al
avversione
Manzoni. Avversario
Manzoni
io
prima d'ogni
a mente
gli
irmi sacri
le altre
liriche,
che a
248
IL
DISCORSO
DI
LECCO
Promessi Sposi}
Nel quando
triste
decennio
avanti
il
sessanta,
certi
malvagi
uccelli garrivano
con
il
torto
di
con
l'
opera
religiosa
del
Manzoni.
Ma
ben
tosto
mi
ravvidi, e credei
sacri, cosi schivi
risplendano
quasi
principii
stessi
della
la libert intellet-
da uno
spirito
temperanza della
filosofia
dell'arte italiana.
E
io
versi,
mi
dolsi e
che
amo
che
il
sopra tutto
gran poesia
alla
in
Manzoni, giunto
maggior
con
la
pi simpatica caldezza di
rappresentazione
che non
il
mi dolgo che
ristesse.
Colpa
le
Ma
prosa
IL
DISCORSO
DI
LECCO
249
la
propria virt
romanzo
la
gran vendetta
'1
su
'1
dispotismo straniero e su
sacerdozio
servile
ed
ateo, io
il
mi costringo
rammarico
a sentire
grandi
fare.
meno acerbo
Il
delle
comprese, e
smorz
sacri.
ben
presto
l'accensione
per gl'inni
Don
Abbondio
cardinal
al
ammonimenti e
certi rim-
proveri la Curia
forz
il
romana non
li
vuole; e
la
cattolicismo
la
a respingere
mano
che verso
la
dottrina laica
porgevano.
respinse l'arte sovrana
La Curia romana
del Manzoni,
berti,
l'
l'alta filosofia
la
virt
incontami-
ad Alessandro Manzoni.
applaudo a quella
che
in
grande
arte
lomil
barda,
tre
tappe
la
(perdonatemi
coscienza lette:
civile
di
nostra gente
'l
la
moralit
la
co co
'l
Parini, la realt co
Porta,
verit
'1
Manzoni.
come
la
verit intuita in
250
IL
DISCORSO
DI
LECCO
tutti
suoi aspetti
da un grande e sereno
alto e puro, diviene
all'inte-
intelletto,
da un animo
Viva
l'Italia!
Questo discorso
ciana di
fu
G. Mazzoni
:
G.
Picciola.
Pag. 247
Negri
Gaetano, (1838-1902),
politico, letterato,
filosofo.
Pag. 248
dogmatica
che
tratta dei
dogmi
il
(articoli di fede).
caldezza di rappresentazione
i
Goethe
fenomeni
talvolta
della vita.
armonica
saviezza
l'
Hugo cadde
il
bene
potere terreno.
Gioberti
nel
il
Papato
Rosmini
Antonio (1797-1855),
cinque piaghe
Parini
e delle Odi.
Porta
-
Carlo
775- 82
1
),
il
gran poeta
in
pr dei miglioramento
civile.
1892-1905
la
Storia del *
Giorno*
del Parini
il
C.
un periodo dello *
scrittor
il
Lecco iOpere,
della
E
ancora
seguitando
il
l'argomento
ricorrendo
Imbottati
notava:
Carlo
madre
di
pag. 73).
i
mila-
ripensi al
Manzoni e
al
(Ivi,
pag. 132).
:
in conclusione
ad
Giorno
alla
Tre
lui
dopo
Parini,
la
che
forma da
e moderna commisero
:
Ugo
Foscolo,
:
come
elegiaco
fu
tre
a' quali
ne' dolorosi
anni disposata
la
passione del
secolo.
Ancora,
692
in
un Pensiero
letterario
:
il
Graziadio
Manzoni d'avere
estirpato
cancro della
Quel
nera
il
dirgli
non ha ragione
al
tutto.
252
1892-1905
11
Manzoni per
;
volle
certo
e
di
fece
1'
estirpazione del
* cancro
ma
manzoniani,
fuor
;
vecchia aggiunsero
una nuova
tornio
il
delle
frasi.
s'
Ora
ne' sangui
delle
scuole italiane
cancro
riprodotto con
Nel
894
* continua nelle scuole, a costo di sacrificar loro molta prosa del Gozzi del Leopardi e del
pag. 495).
Inoltre, nel
1894:
Non
so
come una
volta ripensando
men che
possa
parere, a Virgilio e a
Schiller,
all'Alfieri
*
e a
non so come,
mi venne
pensata questa
fin
Alla
In
fine
il il
Manzoni
Byron
* galera e
Nella prosa *
del
Mosche
di chi asseriva
esistere,
e.istere letteratura
Italia
italiana
e non poter
perch
non ha centro
letterario
n lingua
disse:
letteraria
universalmente riconosciuta e
letteratura
comune ,
....
*
riali
la nostra
degli
valse,
almeno per
il
la poesia,
il
* infant....
Manzoni e
blaga (
ma
oggigiorno non
se
proposito
degli
scrittori
credenti
manzoniani
discorso manzoniano alle sfilacciature di calza sfatta di cotesti * piccoli bracaloni e' di
mezzo un
pag. 513).
Poi:
Nel
concilio
la
olimpico
ove seggono
Dante
Shakespeare
anche
Spagna,
1892-1905
253
mai
di pensiero,
piti
ha
il
suo
Cervantes;
si
il
l'Italia
seguit
* mandarvi
di recente vi sieno
(Ivi,
Manzoni e
il
Leopardi
pag. 515).
Ancora
sualismo-...
Sensualismo?
Ma
di
;
Ecco a
Vico
tempo e
di animo, sei
pag. 517).
le
le
scuole
varianti
che tutto
l'ita-
mettevano
nel
raffrontare
de' Promessi
nel discorso
Del risorgimento
:
italiano
La
poesia con
Alessandro Manzoni in disparte preparava l'inno del com battimento e della vittoria (Opere,
XVI,
pag.
171).
quindi
La
manifestazione
lirica
di
Alessandro
Manzoni,
comin-
ciatasi
* tra
il
nel
regno
*22,
1820
alla
il
compie co
a
cui
'1
romanzo (1824).
il
Dinanzi
rassegnazione
conchiude
e
Manzoni
Gia-
filosofa di
182).
politico vagheggiato
pontefice
:....
il
riguardavano
il
altezze
lor
solitarie
maggior poeta e
maggior filosofo
cattolici,
(Ivi.
Nel
*
1897,
mandando
letture di
alla
Contessa
*** un
:
Programma per
1.
argomento
patriottico dettava
Alfieri.
L'
Italia
nella
repubblica e nel
regno
napo-
Ugo
Foscolo,
G. D. Romagnosi.
:
Alessandro
2S4
lflaZ.I9Q5
22e.
>(Otoae.
XVI.P.2fi7X
01 p.
Iran.
I89M905
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INDICE
857-1873
Pag.
di
proposito
alcuni
giudizi
su
Ales
Note
99
109
1874-1882
Dell'inno
La
Risurrezione in
A. Man[
1
884]
115
Note
184
191
1884
Colloqui manzoniani [1885]
195
Note
237
241
1886-1891
Il
discorso di
Lecco [1891]
243
Note
250
251
1892-1905
Stampato
nella
Bologna
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University of Toronto
Library
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TRIS
POCKET
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