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Jacques Lacan la terza», Roma 1974 Lapsicoanalisin® 12, Astrolabio, Roma 1992 Per solo uso interno, per scopi didattici e di ricerca, senza scopo di lucro. Jacques Lacan La terza Intervento al VII? Convegno dell'Ecole Frew: dienne de Paris, tenuto a Rome dal 31 ottobre «al 3 novembre 1974 al Conservatorio dell’ Acca- demia di Santa Cecilia. It texto francese @ stato pubblicito sulle Lewes de V'Ecole freudienne, ‘n. 16, Il titolo fa riferimento alla terza volta che Lacan interviene « Roma, dopo Punzione fe campo della parola e del linguaggio in psi- ‘coanalisi Scritt) e Da Roma '53 a Roma 67: Ja psicoandisi: Motivo di uno seacco (Scilicet 1). ~ ADC La terza é il titolo. La terza ritorna, ed é sempre la prima, come dice Gérard de Nerval. Obietteremo che cid faccia disco? Perché no, se dice cosa. Purché questo “dice cosa” lo si intenda, per esempio, come il disc orso di Roma’. Se nit cos. un pod onomatopes in pt nal | essa ha peré ildirito di controbattermi che non ’e onomatog non si specifichi innanzitutto per il suo sistema fonematico, dei lalingua. “in fae ct wn soc dh emf ine (to) ice ee cme ‘co stati) (Tate le note sono dl tadutore) “Omofvnia tea Dicours de Rame (dscorso di Roma) disve-ours de Rome (disc oro dt Roma) disque-ourdrome (die eedromt). Ourdrome &'enowatpea a cut Lacan sriferisee nek suo incervento, La Pacounalis 0.12, 1992, pp. 1138. yoo 12 Jacques Lacan Biasete' clasp | frxmceac; 45: t eabinite Puobshond ® wise cone peace coed Natta rere Scgurapetse pence Eo owerene her discorso aii Roma pud essere inteso come disqueourdrome ‘Tempero quanto ho detto notando che ourdrome & un_ron-ron che alte lalingue ammetierebbero, se presto orecchio a une certa hostra vicina geograficae che cid viene fuori naturalmente dal gioco della matrice, quella di Jakobson, che specificavo or ore. Poiché non devo parlare troppo a lungo, vi dd una dritta: questo ourdrome ti di semplicemente Toccasione di mettre la voce sotto la rubrica dei quattro oggetti da me detti 4; ossia di risvuotarla della sostanza che cl potrebbe estere nel rumore che fa e di metterla in conto all'operazione significante, quella che ho specficato per. gi eet at metals! is taanlera tlo’ehe la(ooce & per cal. dite libera, libera-di essere qualcos‘altro che sostanza Ecco. La configurazione che pero intendo tracciare, introducen- do la mia terza, 2 un'altra, Lionometopea che mi ® venuta in modo tin po" personale mi favorisce ~ tocchiamo ferro ~ per il fato che i fonrron é senza dubbi il godimento del gatto, Se esso passi dalla Taringe o altrove, proptio non To s0; quando liccarezzo, sembra che sia di tutto il corpo, ed & cid che mi fa accedere al punto da cui intendo partre, Parto da qui, ¢ non vi dd necessariamente la regola del gioco, ma dopo vere’. “Penso dunque ti pode” rigetta il “Gun- Ge" conpucto, quello che dice sour’ a} Ci scherzerd un po’ su. per qui va inteso come Soe, detto della preclusione: se_rigetto il je souts esso riappare ne le, Petes Geet oe akon ce dice a qualcuno quando gliela si vuole rinfacciare, Socrate era morto dda tre anni. Ma anche ‘se defungessi di conseguenza ~ potrebbe anche capitarmi, & successo a Merleau-Ponty, cos, sul pulpito -, Cartesio.non ha’ mai voluto dire, a proposito del suo Je souis, che godeva della vita. Non @ affatto di questo che si tratta. Che senso ha il suo Je souds? B propdo il:mio soggetto, & il je della pricoenalis?, Natutalmente non lo sapeva, poveretto, va da sé che non lo Doce ‘ieee desse hel = ieee “Yes wa Sake Rete tafe ca ts saat cE tc > to bmcealncae anpes ya aa pa La tera 13 sapesse, bisogna che pliclo interpreti: & un sintomo. A che cosa pensa infatti prima di concludere che segue (gu’dl suit)* — la musica dell'es sere, senza dubbio? Pensa al sapere della scuola di cui i Gesuiti, suoi maestri, gli hanno riempito le orecchie. Constata che @ leggero. Ma sarebbe certamente meglio se si rendesse conto che il suo sapere va molto pit in la di quanto lui voglia credere in seguito alla scuola, che €% qualcosa che non va e che per il solo fatto di parlare, dato che S, Mel palare lalingus c@ un inconsia lal 2 perso come chiungue si fispetti. E quel Neca ere ie nossthile da raggiungere per eee giacehé per lui, per il eee 8 solo ig a a rappresentarlo presso questo sapere. Eun rappresentante, per cos! dire, di commercio con questo sapere costituito, ossia per Cartesio, come é d’uso ai suoi tempi, per via dell'inserimento nel discorso in cui & nato, con il discorso che chiamo del padrone, il discorso del nobiluccio. Proprio per questo non se la cava con il suo je pense done je souis. E pur sempre meglio di quel che dice Parmenide. Il povero Platone non se la cava con l'opacita della congiunzione tra voetv ¢ avant. Se non ci fosse lui, cosa si saprebbe di Parmenide? Ma cid non toglie che non se la cavi; e se non ci trasmettesse I'steria geniale di Socrate, cosa se ne ricaverebbe? wrante queste pscudo-vacanze, mi sono rotto la schicna sul Sofista. Devo essere troppo sofista, probabilmente, perché mi interes- si, ci sara forse qualcosa rispetto a cui sono ottuso, Non riesco ad apprezzarlo. Ci mancano certe cose per poterlo apprezzare. Ci man- ca il sapere cos‘era il sofista a quell’epoca, ci manca il peso della cosa, ‘Torniamo al senso del sowis. Non & semplice. Vi risparmio cid che nella grammatica tradizionale si pone come coniugazione di un certo verbo essere. ‘Quanto al latino, chiunque se ne accorge, fui non si somma con sum,” per non parlare di tutte le altre cianfrusaglie; vi risparmio anche tutto quello che é successo quando i selvaggi, i Galli, hanno cercato di trarsene d'impiccio, Hanno fatto slittare lest dalla parte dello stat. Del resto non sono i soli. Credo che in Spagna sia avve ei) & colon di sis se) ey, gem & mona con je as ct ceedcaek toot eee ba ? 14 Jacquet Lacan uta la stessa cosa, Insomm: wguisteria se la ea Non mi metterd certo om a ripetervi quanto rendeva belli i giorni dei nostri studi classici. Gi possiamo comunque chiedere di quale carne siano quegli esseri, che d'altronde sono esseri di mito, a cui ho dato il nome di péens8 Sono stati inventati apposta, sono dei mitemi. Ci si pud chie- dere cosa potessero mettere nella loro copula (ovunque, tranne che nelle nostre lingue, proprio qualsiasi cosa pud fungere da copula), forse qualcosa come la prefigurazione del Verbo incarnato? Sari quello che si dice qui! E davvero. una scocciatura, non so perché abbiano pensato di farmi piacere facendomi venire a Roma, ci sono troppi locali per lo Spitito Sento, Che ons ha dl mupcemo Vestee se nen gree « quer copula? Insomma, mi sono divertito a interporre le cosiddette persone, € ho trovato una cosa che mi ha divertito: m'es-tume, maistume, questo consente di ingarbugliarsi: m'aimes-tu mom’? In reali & sem- pre la stessa storia, quella del messaggio che ciascuno riceve in forma nye Lo dico da molto tempo ¢ fa ridere, a dire il vero lo devo a Claude Lévi-Strauss. Egli ha rivolro la propria attenzione a una mia carissima amica, sua moglie Monique, per chiamarla con il suo nome, € 4 proposito di quel che esprimevo le ha detto che era proprio cos, che ciascuno riceveva il proprio messaggio in forma invertita. Monique me lo ha ripetuto. Non potevo trovare formula pid felice per cid che volevo dite in quel momento. E stato proprio lui a rifilarmela. Come vedete, prendo il mio bene dove lo trovo. Sorvolo sugli altri tempi, sul sostenim« (['éais). Ab’ Che cosa sostieni? (éiaies)” bisogna che proceda. Il congiuntivo @ spassoso: che eli sia" guar caso! Cartesio, lui, non si inganna: Dio é il dire. Vede benissimo che diore (dieure)!* & veriti, quel che ne decide di testa sua. Basta diewre come faccio io. Questa é la verita, non ce Tc li bn Oa dg de *Omofonia tra we'er-tu-me (mi sel tu me), maii-tu-me (ma tu mi) € w'aimentumem? (i (orten) sone: omelet ® Sait, (ia) © sot (sé) * Dieure, eologismo die) e Diew (Dio), A By SLR Dungue il sim! Latena 15 verso di sfuggitle, Se Dio mi inganna, pazienza, @ la verita per decre- to di diewre, In yerita d’oro, Bene, andiamo oltre. Finora ho fatto alcune considerazioni a proposito di certa gente che si tirata dietro la critica dall'altra parte del Reno ¢ ha finito col leccare il culo a Hitler. Mi fa digrignare identi. Timmagnario ciel: quest 2) numero uno. La cosa inaudi che cid abbia acquisito un senso, e disposto proprio in questo ordine, In entrambi casi @ 4 causa mia, per via di Gid che chiamo il vento, vento che sento di non poter neanche pitt prevedere, il vento con cui si gonfiano le proprie vele nella nostra epoca. Perché & evidente che all inizio il senso non manca. I pensie- ro consiste. proprio in questo. che : introducono nel corpo. ‘delle-rappresentazioni imbecili, ecco maging. tio, che per giunia ci fa sputare l'osso ~ questo non vuel dire che ci rimpinza, no, ci rivomita, che cosa? guarda caso una verit’, una vert in pit. Bil colmo! Colocandsinelimmagnari, i. senso c allo stesso tempo gli altri due come senso. Lidealismo, di cui hanno tutti ripudiato limputazione, io fi dietro. La gente non chiede altro, la faccenda l’interessa, visto che il pensiero & pro- prio quanto ci sia di pid cretinizzante a agitare il sonaglio del senso, ~ Come farvi uscite dalla testa |'uso filosofico dei miei termini, civé I'uso sconcio? E d’altronde bisogna pur che vi cntri, ma sarcbbe meglio che entrasse alrove. Voi immaginate che il pensiero stia nel cervello. Non vedo proprio perché dovrei dissuadervi, To sono sicuro = sono sicuro, cosi, @ una faccenda mia ~ che stia nei muscoli pelli ciai della fronte, nell'essere parlante esattamente come nel riccio. Adoro i ricci, quando ne vedo uno me Jo metto in tasca, nel fazz0- lecto. Naturalmente piscia. Lo porto poi sul prato, nella mia casa di campagna, ¢ qui adoro vedere prodursi quella pieghertatura dei mu- scoli pellicciai della fronte. Dopodiché, proprio came noi, si appal- Tortola su se stest. ~"Trsomma, se potete pensare con i muscoli pelliciai della fronte, potete anche pensare con i piedi. Ebbene, proprio qui vorrei che Gualcoaa entra. weto che dopant Vimmaginaro, i sinbolico ei (impettini, pavonegaiar). 16 Jecquer Lacan reale sono fatti proprio per coloro, di questo assembramento, che mi wejtioecr pen aiaalt ed ennui we cans sclomantes Liha Non si tratta di farci un ron-ron di questi cerchi di spago, che ho faticosamente disegnato, Bisognerebbe che vi servissero per quel Vabbrivio ('erre)® di cui vi parlavo quest’anno, che servissero a farvi percepire la topologia che essi definiscono. Questi termini non sono tabi, bisognerebbe che vi entrassero nella testa. Ci sono da molto tempo prima di quella che implico chiamandola la prima, In prima volta che ho parlato a Roma. Ii ho tirati fuori, i tre, dopo aver assai ben meditato, li ho tirati fuori molto presto, molto prima di accingermi a fare il mio primo discorso di Roma, Che siano cerchi del nodo borromeo non é comunque una buo- jione per inciamparvi". Non & questo che chiamo pensare con i piedi. Bisognerebbe che vi lasciaste qualcosa di ben diverso da un membro — parlo degli analisti -, si tratterebbe di lasciarvi quell’og- fet innsato che ho species con a, E propio peso che acchiappe allincastro ti olico, l'mmaginario ef reale, come todo, Rechappata hel modo puste vi onsen ar gees ae vostra funzione: offrirlo come causa del suo desiderio al vostro ana- lizzante, Ecco quel che si tratta di ottenere. Ma se doveste mettere in fallo non & poi cost terribile, lmportanie & che avvenga Come stanno le cose, dopo il ripudio del Je sous, mi divert a divi che questo nodo occorre essenlo, Se inolire angiungo quel che sapete dopo quanto ho articolato dei quattro discorsi per tun anno, con il titolo L'envers de la psychanalyse,” resta nondimeno che dell’essere bisogna che ne facciate il sembiante. E difficile, Ed ancora tanto pitt difficile che non basta averne un‘idea per farne il sembiante. Non immaginatevi che ne abbia avuto, io, I'idea. Ho scritto og- geito a, é completamente diverso, Cid lo accomuna alla Jogica, cioé Ricrnento al Seminai Les wow dupes ren, che given sl doppio sens di rer: svece abbrivio ed ere. Y prendre le ped significa sia goderscs, spamanca in senso seasuale che incampare [La parola “membro” della frase succesivs, ot conseguensa,giocesullequivoro. soap ave dela psicoanaisi Titolo el Seminano, tensa nel 1989-70 Sel, Par Latena 17 lo rende operante nel reale a titolo d'oggetto di cui, per Yappunto, non vi é idea. Cosa che, bisogna dirio, rappresentava un buco finora in ogni teoria, qualunque essa fosse. L’oggerto di cui non si ha idea. E questo che giustifica le mie riserve di poc‘anzi rispewto al presocra- tismo di Platone. Non che egli non ne abbia avuto la sensazione. Il sembiante @ cid in cui é immerso senza saperlo. Ne 2 ossessionato, anche se non lo sa. Cid vuol dire soltanto una cosa: che Jo sente, ma non sa spicgarsi come mai sia cosi. Di qui quell'insopporto, quell’in- sopportabile che egli propaga. Non vi é discorso in cui il sembiante non conduca il gioco. E tuttavia non © una buona tagione perché l'ultimo venuto, il discorso analitico, debba sfuggirvi ¢ con il pretesto che questo discorso & ultimo venuto voi vi sentiate a disagio al punto di fare, secondo uso con cui si impettiscono i vostri colleghi dell"Internazionale, ua sembiante pid: sembiante che al naturale, un sembiante ostentato, Ricordatevi comunque che i! sembiante di cid che parla come tale & sempre presente in qualunque tipo di discorso lo occapi. E persino una seconda natura. E allora siate pitt distesi, pit naturali, quando ricevete qualcuno che viene a chiedervi un’analisi, Non sentitevi ob- bligati ad alzar Ia cresta, anche come pagliacci siete giustificati ad essere. Basta che guardiate la mia Televisione: sono un clown, Pren dete esempio e non imitatemi, IL serio, che mi anima g Ja serie che voi foctinnte Now potete al nempo steno exseme ed constte Il simbolico, limmaginario e il reale sono lenunciato di cid che opera effettivamente nella parola quando vi situate a partire dal di- scorso analitico, quando ~ analisti ~ lo siete. Ma tali termini emergo- no solo per e attraverso questo discorso. Non ho avuto bisogno di metterci P'intenzione, ho solo dovuto a mia volta seguire. Non inten- do dire che questo non chiarisca gli altri discorsi, ma nemmeno che li invalidi. Lo scopo del discorso de! padrone, ad esempio, & quello di far andare le cose al passo di tutti quanti, Non é affatto la stessa cosa del reale, perch¢ il reale, per l'appunto, & quel che non va, quel che si mette di traverso su questa carreggiata, ¢ pili anicota, quel che ‘non cessa di ripetersi per intralciare i cammino. Ubo detto dapprima nella forma seguente’ il reale @ quel che ritorna sempre allo stesso posto. L'accento va messo su “ritorna”. Fame parte (on dre). R 18 Jacquet Lacan Rivela il posto, il posto del sembiante. E difficile istituirlo solo con Vimmaginario, come sembra implicare in un primo momento la no- zione di posto. Per fortuna c'? la topologia matematica che ci con- sente di trovare un punto di appoggio. E cio che tento di fare, In un secondo tempo ho cercato di definire il reale partendo dall'impossibile di una modaliti logica. Supponete infatti che non ci sia nlente di impossible nel real Che facca farebbero ali scienziati! E anche noi! Ma quanto cammino si @ dovuto percorrere pet accor- gersi di questo. Per secoli abbiamo creduto tutto possibile. Insomme, non so, forse alcuni di voi hanno letto Leibniz. Riusci a cavarsela soltanto con il *compossibile”. Dio aveva fatto del suo meglio, biso- gnava che le cose fossero possibili insieme. Non si pud neppure immaginare quanto ci sia dietro a tutto cid di combinat ¢ persino di espediente (combine). Forse V'analisi ci condurri a considerare il jondo per quello che & immaginario. E lo si pud fare soltanto faauoendo 4 exuldderta hides tm prcseniscinne sauce dove essa é, cioé nel corpo, Lo si sospettava da un pezzo, del resto Tidealismo filosofico Consiste proprio in questo. Solo che se l'ieali- smo filosofico ci era arrivato, finché non vi era la scienza, cid non poteva che zittirlo, non senza qualche frecciatina: rassegnandosi aspet- tavano i segni dellaldili, del noumeno, come lo chiamano. Proprio pet questo, del resto, ci sono stati alcuni vescovi nella faccenda, il vescovo Berkeley in particolare, che ai suoi tempi era imbattibile, a cui tutto cid faceva molto comodo, 11 reale non @ il mondo,.non.c’é.nessuna speranza di cogliere il realé mediante la rappresentazione. Non mi metterd ora a invocare la ieoria dei quant, né l'onda e if compuscolo, ‘Sarebbe meglio perd che ne foste al corrente anche se fon vi interessa, e per essere al corrente ‘basta che apriate qualche libretto di scienza, potete farlo anche da soli Urea, di conseguenza, non & unilversale I!'che-vuol dire che & tutto $616 in senso stretto, ifr quanto” elascna dei suoi elementi identico a sé, ma senza che si possa dire “tutti”, Non ci sono “tutti gli elementi”, ci sono solo insiemi da determinare in ciascun caso. E non occorre aggiungere: questo & tutto. II mio $1 ha sclo il senso di sottolineare questo “qualsiasi cosa”, questo significante-lettera che sctivo Si, che non si scrive se non facendolo senza alcun effetto di senso. In fin dei conti @ l'omalogo di quanto vi ho appena detto dell oggetto a laters 19 Quando penso che mi sono divertito per un po’ a fare un gioco tra questo S,, che avero portato alla dignita del significante Uno, che ho giocato con questo Uno ¢ con l'¢, annodandoli con il numero aureo, @ il massimo! Voglio dire che scriverlo gli 0, era per illustrare la vanita di qualungue coito con il mondo, di quello che sin qui abbiamo chiamato la conseguenza. E infatti al mondo non cé nient aliro che un oggctto @, cacatUti'6 sguardo, voce o tetta, che divide il soggetto ¢ lo trucca in quello scarto che excsiste al corpo. Per farne sembiante bisogna essere dotati, & pid difficile per una donna che per un uomo, contrariamente a cid che si dice. Che all'occorrenza la donna sia l'oggetto a dell’uomo non vwuel affatto dire che sia di suo gusto esserlo. Ma succede. Succede che gli assomigli naturaimente. Non c’é niente che assomigli di pid a una cacatura di mosea che Anna Freud. Cid deve servirle! a) Siamo seri, torniamo a cid che sto tentando di dire. Devo soste- rete questa terza con il reale che essa comporta, ed é per questo dl ‘f pongo la'questione al cit proposito le persone che hanno parlato con me, prima di me, hanno qualche sospetto, e lo hanno anche detto = che lo abbiano detto & segno che ne hanno il soxpetto — Ia psiconalisi @ un sintomo? Sapete che quando pongo le questioni é perché ho la risposta E sarebbe meglio che forse la risposta giusta. Chiamo sintomo cid che viene dal reale. Cid vuol dite che si presenta come un pescio- Iino i éui becco vorace si richiude solo mettendo del senso sotto i enti. Allora delle due Tuna: 0 questo lo fa proliferare (erescete ¢ moltiplicatevi’, ha detto il Signore; & davvero un po’ eccessivo, do- vrebbe farci storcere il naso questo impiego del termine moltiplica zione; il Signore sa che cos’é una moltiplicazione, non certo un pul- lulare di pesciolini) oppure erepa. Sarebbe meglio, e ci dovremmo sforzate per ottenerlo, che if reale del sintomo crepesse; questa @ la questione: come fare? ‘Quando mi davo da fare in servizi che non nominerd (benché in queste pagine io vi faccia allusione, ma poiché verranno stampate bisogna che salti un po'),quando.cercavo di far capire nei servizi di medicina che cosa fosse il sintomo, non lo dicevo proprio come adesso, ma forse € un Nachtrag. Credo che lo sapessi gi, anche se non ne avevo ancora fatto scaturite limmaginario, il simbolico ¢ il reale. Il senso del sintomo non ¢ quello con cui lo si alimenta per la x 20 Jacipues Lacan sua proliferazione o la sua estinzione. Il senso del sintomo @ il reale, il_reale in quanto si mette di traverSo” per impedire che lc cose vadano avanti, nel senso di rendete conto di se stesse in modo sod- disfacente. Soddisfacente almeno per i! padrone (maitre), cosa che non vuol dire che il servo (esclave) ne sofia in alcun modo, tutt al. tro. Il servo, nella faccenda se ne sta tranquillo piii di quanto non si creda, @ lui che gode, contrariamente a quanto dice Hegel, il quale dovrebbe pur accorgersene, dato che @ proprio per questo che si @ lasciato convincere dal padrone. Hegel allora gli promette, in pit, Vavvenire. E completamente appagata! Anche questo & un Nachtrag, pid sublime che ne! mio caso, se posso dir cosi, perché prova che il servo aveva la fortuna di essere cristiano gia al momento del paganesimo. E evidente, anche se piuttosto strano. £ veramente il hendlito tole Tutto per essere felici! Non lo si ritrovera mai piii. Ora che non ci sono piil, siamo ridotti 2 leggiuechiare come possiamo le commedie di Plauto e Terenzio, per farci un‘idea di quello che erano i servi Insomma, mi perdo, non senza perd perdere il filo di ci che questo disorientamento.prova. Il senso del sintomo dipende dall'av- venire del reale, e dunque, come ho detto alla conferenza stampa, dalla riuscita della psicoanalisi. Cid che le si chiede & di sbarazearci sia del reale che del sintomo. Se essa succede, se ha successo" rispet- to a questa domanda, ci si pud aspettare di tutto (vedo che ci sono delle persone che non erano presenti alla conferenza stampa, lo dico pet loro). Ci si pud per esempio. aspettare un ritorno della vera Feligione, che come sapete non.ha Varia di deperire. Non é folle la Vera religione, tutte le speranze per lei sono buone, essa le santifica. Questo certamente le consente di averne. Ma se Ia psicoanalisi riesce, si spegnera per il fatto di essere solo tun sintomo dimenticato. Non deve meravigliarsene, é il destino della verita, cosi come essa stessa lo pone in principio: la veritd si dimen- sa, Tuo dipende. unque dal Sato che il real insist, Per queso Occorre che la psicoanali Bisogna ammettere che @ proprio la strada che sta prendendo ¢ che quindi ha ancora delle buone possibilita di restare un sintomo, di crescere ¢ di moltiplicarsi. “Psi- coanalisti non morti, stop, segue lettera!”, Comunque non fidatevi "Sucéde (miceede) & omofono di secre (success) * Leare suit (segue leters) € omoteno dt Létre tas (ese sono). La tere 21 troppo, forse @ il mio messaggio in forma invertita, forse anch'io mi presiioosk ls msgs dole feta che Wo valor pet ve Quanto vi ho appena detto pud essere stato inteso male, cioé nel senso di sapere se la psicoanalisi sia un sintomo sociale, Vi @ un solo sintomo sociale: ogni individuo é realmente un proletario, cioe non ha nessun discorso con cui fare legame sociale, in altri termini sembiante, Cosa a cui Marx ha posto riparo in un modo incredibile: detto, fatto. Quel che bt formulas implica che ion c€ niente de cambiar, Del resto, proprio per questo tutto continua esattamente come prima. Socialmente la psicoanalisi ha una consistenza diversa dagli altri disconi. fun Jegame:a due: Proprio per questo si. trove ‘al posto della mancanza di rapporto sessuale. II che non basta certo a farne un sintomo sociale, dato che un rapporto sessuale manca in tutte le forme di societa. E legato alla verita che fa la strutrura di qualsiasi disconso) D'alkronde propua. pes questo spon ic’ ura yerae potgis societi fondata sul discorso analitico, C’e una scuola, che per l'ap- punto non si definisce come societa. Si definisce per il fatto che vi fisegno qualcoss:'Per quanto posst sembrire epestoeo, paelanlo del TEAge ceudieniye (osee’ cualecatteel encre di quello ce ta pik dotto gli stoici. O meglio, gli stoici avevano una specie di presenti- mento del lacanismo. Sono loro che hanno inventato la distinzione fra siznans © siznatum. Devo loro il mio’ rispetto per il suicidio, Nafuralmente non intendo quel suicidi basati sullo scherzo, ma que!- la forma di suicidio che @ I'atto propriamente detto. Non bisogna fare cilecca, naturalmente, altrimenti non @ un atto. In tutto questo, quindi, non vi é un problems di pensiero. Uno psicoanalista sa che il pensiero ¢ aberrante per natura, il che non gli impedisce di essere responsabile di un discorso che salda l’analizzan- t= ache con? Canciqiadaian bn deli multe bene urta tasting) non all’analista. Io lo esprimo altrimenti ¢ sono ben felice che ci sia una. convergenza:'8-un discorso che salda Pacalizzante alla. copoia analizzante-analista, E esattamente la stessa”cosa che qualcuno ha detto stamattina. Tl bello sta nel fatto che negli anoi a yenire l'analista dipenderd dal seals hat il contrari sal sven Ble Saas assolu- tamente |'analista. missione di contrast . Nonostante tues pede nals Papal Ene eri rerttca la qua: do ha Yappogsio del discoren ecientfico, oe 22 Jecques Lacan E anche uno degli esercizi di quella che si chiama fantascienza, che bisogna dire io non leggo mai, Ma spesso nelle analisi mi raccon. tano di cosa si trarta: non @ neanche immaginabile! L’eugenetica, Veutanasia, insomma ogni genere di “euscherei” (euplaisenterie:). La cosa. si fa divertente quando sono gli stessi studios i, non dalla fantascienza naturalmente, ma da una certa @ngoscia) E davvero istruttivo. E proprio il sintomo tj di ogni_ayve teal Il bello & quando 1 Biolog per nominal wee pongono I'embargo di un trattamento di laboratorio sui batteri col Pretesto che facendone di troppo duti ¢ troppo forti, i batteri stessi otrebbero scivolare sotto 'uscio e ripalire tutta l'esperienza sessuata, ripulendo il parlessere. Questo attacco di responsabilita & straording, riamente comico. Ogni vita finalmente ridotta all'infezione che, a guanto pare, essa realmente @, ecco il colmo dellessere.pensante! Porsoppo non 3 accorguno che nc conseue che la more 8 local za in cid che nef lalingua, come la scrivo, segno. Comunque gia, gli “eu” da me prima po sre ‘ci porrebbero finalmente nell apatia del bene universale e supplirebbero all ssenza del rapporto che ho detio impossibile per sempre, per quella con- giunzione di Kant con Sade con cui ho creduto di dover indicare in uno seritto*! 'avvenire che ci aspetta, ossia quello stesso in cui l'ana. lisi ha in un certo qual modo il suo avenire assicurato, “Francesi, ancora uno sforzo per essere repubblicani!”. Stara a voi rispondere ‘a questa invocazione — benché ancora non sappia se quell'articolo vi abbia fatto qualche effetto. Solo un tizio ci si ¢ ingegnato, ma non ne @ venuto fuori granché, Pitt mangio il mio Dasein come ho setitto alla fine di uno dei miei seminari, meno so che gencre di effetto vi fa, ‘Questa ‘era la leggo, mentre potete forse ricordare che nell prima, che vi fa ritorno, avevo creduto di doverci mettere la mia parlanza (parlance), poi la si é stampata, col pretesto che vi cra stato distribuito il testo. ‘Se opgi faccio solo ourdrome, spero non vi sia di ostacolo a intendere cid che leggo, Set di weeps me ne seus Nella prima, dunque, quella che ritorna per non cessare di seri versi, la prima, necessaria, Funzione campo..2, vi ho detio gud Kant com Sade, Sent. can, Fuscione « campo della parol del ingapel in psicoanali, i Sei Si. 4 teas della relzone presentata af Congreso di Roma i 2627 settembre 1953. Latera B cee ae eee mechan en ee eee ieee Faccento sul significante nella lingua. L’ho indicato con V'istanza della lettera, per farmi intendere dal vostro po’ di stoicismo, Ne risulta, ho aggiunto da allora senza nessun effetto, che.|interpretazione.si,onet lingua il che non impedice che Tinconso se sta rato come un Iingnaggio, uno di quei linguaggi di cui € appunt campito dei linguist far cedere che aingua sia animata. In genere Jo chiamano grammatica 0 nel caso ci Hjemsley forma, Ma questo non va da sé, anche se qualcuno a cui ho fatto strada ha meso "accent rammatologia, Cana che permette di considerare che il yoto (poed), ['qugut®; ion a caso @ anche il vuole (veut) di volere, terza persona dain i il icativo; ¢ non é neanche un caso se il no (non) negante & il Y : i Hews) (“di” prima del “loro nome (nom) nominante; ¢ che di loro (deux) (“di” prima che designa quelli di cui si parla) sia fatto nello stesso modo della Gifra due (deux) non é un puro caso, € non ¢ nemmeno arbitrario, come dice Saussure, Occorre considerare in che modo il deposito, il sedimento, la petrificazione da parte di un gruppo della propria esperienza inconscia vi lasci il segno. . Keangua non, deve dir vvenie perce & inven. Semmai essa 'inconscio sit tturato come: veicla Ia morte del sano, I fata che Fincansco is su hon inpedisce alla lalingua di gjocare contro il suo ict Su ua np pee sags Oa supposto sapere che & lista nel translert, non € supposto a torto Se au In cosa consiste Finconscio: un sapere che si areola da lines dove il corpo che parla & annodato solo dal reale di cui. “si gos il corpo te Tate al oaturale come legato de quel reale che, per cristervi_a titolo di cd che fa il suo godimento, gli rimane nondimeno spa © Nabe che non eto oa ngus incilice oor squesto gedento, lo porta al uo sfeis efuppaio, qvello stra verso nil oipo gode di ogget: Del qual primo, quel che scrivo 4, & oggetto stesso, come dicevo, di cui non ©’ idea, idea in quanto ‘pronunciato da Lacan in tale eccasione &riportato in AA.VV., I mito individuale del nevotco (Astrlabio, Roms, 1986) sete i titolo Discorso dé Rama en " Omofonia tta poe, (voto) € een, (wold); tra non, (no) € om, (nome); ta dex, leno) & deus, (de 24 Jacques Lacan tale, salvo a frantumarlo, questo oggetto, ¢ in tal caso i suoi pezzi sono identficabili corporaimente e, come schegge del corpo, identifica, & solo con la psicoanalisi quest oggetto costituisce il_nucieo elaborabile SHLD... Sh lo sull’esistenza del nodo, sulle tre con- ze. dci tori. dei.cerchi di spago che lo costituiscono (fig. 1). ‘La cosa strana € il legame che fa si che un godimento, qualun- que sia, presupponga questo oggerto, ¢ che di conseguenza il plus-di- godere, come ho creduto di potere designare il suo posto, ne sia, rispetto a qualsiasi godimento, la sua condizione. Ho farto un piccolo schema. Se le cose stanno cos pet quanto ‘gardai godimento del corpo in quanto & odimento dela vita, la cosa pit) sorprendente & che quesio oggetto, I's, separi il godimento el-sorpe IIA} dal godimento falco Je) ‘Oscorre-dungas Teaete ito i ‘s ‘come é fat Smee nodo Borromeo Cig: 2 Ficura 1 Fioura 2 Sr Che il godimento fallico diventi anomalo rispetto al godimento del corpo lo abbiamo gid visto cento volte. Non so quante persone ui siano al corrente di certe storie alla “mordimi il dito” che ci vengono dall’India, Kundalini, la chiamano. Designano cosi quella cosa che secondo loro salirebbe lungo il midollo; da allora si & fatto aualche progreso in anatomia,¢ quello che al ali spezano come qualcosa che concerne la spina del corpo, i Finan iT midollo che sale al cervello eer aes Reale Latera 2 E.il_fuori_corpo_del_godimento fallico, ¢ lo abbiamo sentito Sea Rre Re is cata’ Pa te oes ocecae ee complimenti per quel che ho letto di suo’ sulla scrittura e la psico- analisi. Questa mattina ce ne ha dato un esempio formidabile. Non @ una cima, questo Mishima, ¢ bisogna proprio che lo abbia sbalor- dito questa eiaculazione, per dirci che & stato San Sebastiano a dargli Voccasione di eiaculare per la prima volta, Tutti i giomi vediamo dei tizi che ci raccontano che la loro prima masturbazione se la ricorde- ranno sempre, che squarcia lo schermo. Si capisce bene perché squarci Jo schermo, perché non viene dal ci dentro dello schermo. II corpo si introduce nell'economia del godimento attraverso l'immagine del eal del godimente corpo. B da qui che sono partito. Se c’= qualcosa che sotiolinea come sia immaginario il rapporto dell'uomo ~ di cid che si chiama con questo nome ~ con il proprio corpo, questa & la portata assuntavi dall'immagine, E.all'inizio, ho sottolincato proprio questo, occorre Pet ttn ca engine nel cele, > peesnseccanione di elie nen & una cose mi, & di all, fo non ho mai certo di escre originale, ho cercato di esscre logico ~ solo la prematurazione spicga la prefereaza dell'uomo pet l'immagine, che gli proviene ae pazione della propria maturazione corporca, con tutto quel che com porta, ossia che non pud vedere uno dei propri simili senza pensare che questo simile prenda il suo posto, e quindi naturalmente che lo fa vomitare. Come mai & tanto asservito alla propria immagine? Sapete quan. "J ta pena mi sono daio un tempo ~ ma naturalmente non ve ne siete accorti — quanta pena mi son dato per spiegare cid. Ho voluto asso- Jutamente trovare per quest'immagine un qualche prototipo in ung certo numero di animali, il momento in cui "immagine svelge un volo nel processo germinativo, Allora sono andato a cercare la c valletta migratoria, lo spinarello, la colomba... In realta non era af farto un preludio, un esercizio. O invece diremo che tutto questo & soltanto tin antipasto e che se I'uomo ama tanto guardare la propria immagine non ci resta che dite: & cosi? Ma Ia cosa pitt sorprendente 2 che cid abbia consentito lo sliamento del comandamento di Dio. Luome& pur. smote pi vigino.a.se stesso nel proprio essere che non nella propfia immagine eer at cone te stesso”, se non si fonda su questo 26 Jacques Lacan miraggio, che @ pur sempre una cosa piuttosto curiosa. Ma siccome questo miraggio @ proprio cid che lo porta a odiare non il suo Prossimo ma il suo simile, & qualcosa che porterebbe fuori strada, se n si pensasse che almeno Dio deve sapere quello che dice, e che qualcosa, per ciascuno, da preferire alla propria immagine. Cid che colpisce & questo: che se c'é qualcosa che ci dit un'idea del godersi_ (sequin) questo jlanimale Non se ne pub fornie alcuna prova, ma insomma sembra proprio essere implicato da quel che si chiama il corpo animale La questione diventa interessante dal momento in cui la si esten- de ¢, in nome della vita, ci si chiede se la pianta goda. E comunque qualcosa che ha un senso, dato che proprio qui ci é stato fatto un tiro, il tiro dei gigli dei campi. Non tessono né filano, si é detto. Ma adesso certamente nom possiaino accontentarc di questo, per la buona ragione che tessere ¢ filare fa proprio al caso loro. Per noi che lo vediamo al microscopio non ’é esempio pitt evidente che si tratti di filato. Allora forse & di questo che godono, di tessere e di filare. Ma nel suo insieme la cosa rimane fluttuante. Resta da dire la questione se vite implichi godimento. Il fatto che la questione rimanga dubbia Peril vegetale mette ancor pid in risalto che non lo sia per la parola Lalingua, dove il godimemo fa deposte, come ho det, non senza teens es non senza’ che ssa si presenti come legna secca, testi monia davyero che la vita, di_cuiun linguagaio ta rigetto, ci da proprio lidea di essere queleoma dellording del vegeta Cerchiamo di essere pit chiari. C’2 un linguista che ha molto insistito sul fatto che il fonema non fa mai senso. La seccatura che pemmeno la parola fa senso, nonostante il dizionario. To sono sicuro ‘Gi poter far dire in una frase a qualsiasi parola qualsiasi senso. Allo- 1, se si fa dire a qualsiasi parola qualsiasi senso, dove fermarsi nella frase? Dove trovare l'uniti elemento? Giacché siamo a Roma, cercherd di darvi un'idea di cosa ne sia di questa uniti del significame da ricercare. Come sapete, ci sono le Famose tre virtd: dette appunto teologali. Qui le vediamo presentarsi sui muri proprio ovunque sotto forma di donne formose. II minimo che si possa dire & che trattandole come sintomi non si esagera poi tanto, giacché definire il sintomo, come io ho fae paren dace, ol dire ce le donne, i eal, To molto Sprimono ne € infatti, insisto, le donne sono pon-tutte. La tere 2 A questo punto, se designassi la fede, la speranza e la_cariti come la foire®, laisse-pére-ogne, (“lasciate ogni speranza” & un meta morfema come un altro, visto che prima mi avete fatto passare our- drome) se le denominassi cosi e finissi con cilecca, coe Tarchiraté, mi sembrerebbe di avere un'incidenza pid effettiva sul sintomo di queste tre donne. Mi sembrerebbe pid pertinente di quel che si formula nel momento in cui ci si mete a razionalizzare tutto, come ie esempio le tre questioni di = dalle quali mi sono one trarre d'impiccio alla televisione, ossia: che cosa posso sapere, che cosa fii & consentito sperare (e davvero il colmotl 6 che thar eebbo fi ? E davvero molto curioso che si sia a questo punto, Certo non & che la fede, Ja speranza € la carita siano i primi sintomi da mettere sotto accusz. Non sono cattivi sintomi, mantengono benissimo la ne vrosi universale, cioé fanno si che in fin dei conti le cose non vadano poi tanto male, ¢ che si sia tutti sottomessi al principio di realta, ossia al fantasma. Comungue la chiesa vigila e una razionalizzazione deliran- te come quella di Kant serve a tamponare proprio questo. Ho fatto questo esempio per non arenarmi in cid che vi avevo dato all’inizio come gioco, come esempio di cid che occorre per trattare un sintomo, quando ho detto che l'interpretazione, per non essere qualcosa che alimenta il sintomo di senso, deve mirare a quel che c’ di essenziale nel gioco di parole, come stato detto qui, grazie a Dio, non pitt tardi di ieri, da Tostain, il ready-made, Marcel Duchamp... ‘che ne intendiate almeno quilcosa! ETE vi confesecss rato perche woo) pre soeumcan) dela fede, (for), della speranza, e della carita verso la foire — lo dico perché c’é stato qualcuno alla conferenza stampa che ha trovato che sul tema della fede (fot) ¢ della foire stavo esagerando ~ & uno dei miei sogni. Ho ben il diritto, come Freud, di rendervi partecipi dei miei sogni che, cont nte a quelli Freud, non sono pero Spiel Sacto Ener sei dive mi agita, Insomma, € particolare, questo. I ec eiicicen epilcanccunin & capa, Ed @ evidente che se gli uomini non ci si fossero atrovellati da molto tempo, senza di esso lo stesso materialismo amoderno non sarebbe mai nato; nel loro: * Giochi di parol slleastnance ia: foie (Bens, casino fot fede; tra lisse preopne (aca-pace-ogia) ¢ Pexpeunee (la speraza) e tn Farciraté(sracices) © de chart (a cath) >| 2B Jacywes Lacan tata era Quando Aristotele, come chiungue altro, cerca di dare un'idea déll'elemento, ha pur sempre bisogno di una serie di lettere, p. t, proprio come noi. Del resto, in partenza non c’e niente ‘The Gi possa dare tn‘idea dell'elemento, nel senso da me preceden- temente evocato del granello di sabia (forse @ nelle pagine che ho saltato, ma non ha importanza). Dell'idea dell’elemento ho detto che la si_pud solo contate, e su questa china niente ci pud fermare. Archimede lo aveva gia detto: per quanto i granelli di sabia possano essere numerosi si riuscira sempre a calibrarli, E tutto questo deriva dla qualcosa che ha nella lettera il miglior supporto. Ma poiché non oe ce letters, a, 1a € proprio Come. possa lalingua aisle nela ers Nona ¢ matfato nenic a seamene seve Se ee POPE cite dawers pena, perché proprio li sta uno dei cardini Se pongo il significante come rappresentante un soggetto presso un altro significante, questa funzione tuttavia si realizza solo con la decifrazione, come qualcuno ha notato prima, aprendo cosi la strada a quello che posso dirvi. E la decifrazione @ tale per cui é alla cifra che si ritorna necessariamente, ed € guéto unico esorcismo di cul la psicoanalisi sia capace, vale a dire che la decifrazione ‘i riassume in Gi6 che costituisce la cifta, in cid che fa si che il sinromo sig anzitutto Icosa delseds she aot esa di scriversi; se si giunge al punto di lomarlo in modo che \guaggio poss Tarne equivoco si guadagna quel terreno che separa il sintomo da cid che vi mostrerd nei miei Piccoli disegni, senza che il sintomo si riduca al godimento fallico, A testimoniarvi il mio “si gode” introduttivo sta il fatto che il vostro analizzante presunto conferma di essere tale in quanto titorna. Perché ritornerebbe, vi chiedo, visto il compito a cui lo sottoponete, se non gli faceste follemente piacere? Oltretutto, spesso esagers, ossia bisogna che svolpa anche altri compiti per soddisfare la vostra ana- lisi. Egli si gode (se jouit) di qualcosa, e nient'affatto si jesouit, per- ché tutto indica, anzi deve indicarvi, che non gli chiedete semplice- mente di *daseinare”, di esserci, come io ci sono adesso, ma piutto- sto al contratio di mettere alla prova questa liberta della finzione di dire qualsiasi cosa, il che, in cambio, si riveleri impossibile, Quel- lo che gli chiedete & proprio di lasciare la posizione che ho appena qualificato come Dasein e che & semplicemente quella di cui si ac- arrovellarsi, zy unica cosa che mostrava di essere alla loro por- La tera 29 contenta, Se ne accontenta appunto lamentandosi, di non essere conforme all’essere sociale, e che ©’ qualcosa che si mette di traver: wo. Ed 8 eppunto surato cuales she si mete oi maven. che so Rescate acne ae vetoes "e inoltre lapproccio costituito per lui, dal Fatto di pensarlo, ed 2 quello che in ogni nevrosi si chiama il tomaconto secondario. Tutto quello che dico non @ necessariamente vero in eterno, del resto mi & del tutto indifferente che lo sia. Alla struttura stessa_d. dactess potins des sun Sonotiena salle ceed ate ore fformando.gli_altri_discorsi_in.quanto..x.sistono.l.vostro, E nel vostro discorso potra esaurirsi P'insistenza che é propria al parlessere che negli altri discorsi resta a corto di argomenti i Dove si situa dunque questo “cid si pode” (ga se jouit) nei miei registri categorici dell'immaginario, del simbolicd € le? Perché ci sia nodo borromeo non é necessario che le mie tre consistenze fondamentali siano tutte toriche. Come forse vi é giunto alle orec- chie, sapete che si pud supporre che una retta si morda la coda ifinito. Allora dell'immaginas simbolico ¢ del reale pud esserci uno dei tre, sicuramente fl reale) che si caratterizza appunto per quello che ho detto: in qua tutto, cioe in quanto non si chiude (ig, 3) = R R 4 30 Jacques Lacan Supponete che avwenga la stessa cosa per il simbolico, Basta che Timmaginario, ossia uno dei tre tori, appaia effettivamente come il Posto in cui si gira in tondo, affinché con due rette costituisca un nodo borromeo. Quel che vedete si presenta, non a caso forse, come Vinerocio di due caratteri della scritturs greca. Forse @ qualeosa che pud degnamente entrare nel caso del nodo borromeo. Fate saltare sia Ja continuita della reita sia la coritinuita del cerchio; cid che resta, l€ sia una retta € un cerchio o che siano duc re, @ del tutto libero, ed € proprio la definizione del nodo borromeo. Dicendovi questo ho Vimpressione, lo ho anche annotato nel mio testo, che il linguaggio sia veramente cid che non pud avanzare S¢ non torcendosi ¢ snodandosi, delineandosi in un modo di cui dopotutto non posso dire che non ve ne stia dando l'esempio. Non bisogna credere che raccogliere il guanto per lui, ¢ indicate fino a che punto ne dipendiamo in tuito quello che ci conceme, si possa fare a cuor leggero, Preferirei che fosse meno tortucso, Mi sembra semplicemente comico che non i si accorga che non C'® nessun altro modo di pensare e che gli psicologi, alla ricerca del Pensiero che non sarebbe parlato, sembrino implicare in un certo ual modo che il pensiero puro, per cosi dire, sarebbe migliore In quel che poco fa ho presentato come cartesiano, nel “penso dungue sono”, c’e un errote profondo: cié che lo preoccupa @ Tides Sedge Loess oc Sosi dire, estensione. Ma é proprio cid che dimostr c ingu most € altro pensiero puro, pensiero non sottoposto ra che non vi & alle contorsioni del linguaggio, se non appunto il pensiero dell'esten. sione. E allora quello a cui volevo introdurvi oggi e a cui approdo solo dopo due ore @ questo: l'estensione che Supponiame “essere. Jo i mune, cioe Te tre dimensioni, perché i > pup lo spazio che ci & comune wale nor anal sate-abbondase aitave gil nod Tacs uns precaie Teapetons cea ee tio Rimbaud ¢ il suo effetto di batiello cbbro: “Non mi sentii pid trainato dai bardotti Non €'é nessun bisogno di rimbateau, né di poite né di Exhiopodte per porsi la questione perché per della gente che incontestabilmente tagliava le pictre ~ © queso & la geometria di Euclide ~ perché per 2 Rimbsean gioco di parcle tra Rimbaud « butean, (batelle) ma i die anche di un sxgemento ti € neo, Pa: pocone. EBpode, sclgiena formate du Eble pan dowe Rimbaud visse) ¢ pode. a, " Latera 31 pJahed ae ella gente che le doveva poi issare in cima alle piramidi, ¢ non Jo faceva on del caval tutti sanno che jeavalll nop tnyano granché fin quando non, si jnventao cls), come mal per qu genie che dungue mee s€ tutte qi pictre, non. — oe : T. i, a porsi in primo piano nella loro ao Chagas ahs rooagtea al oot oetaceks cone in cui biscymn dite che la masptig pi {pir imoderne perde a saa volta fil, dato che. non si come formalzare quel ce pe. & del node: sono un sacco di eat Hei Gt ingarbuglia. Non & perd il caso ned borromen i matemati si sono aot che ae pli te il tipo di treceia del genere pit we iden arte che questo nodo qui (fig. 3) @ disposto in un modo tanto pitt sorprendente che & quello che ci consente di non far dipendere tutto quanto dalla consstensa tric di qualaivogla coen, ma slinto de una almeno, E questo -uns almene" & cb che; se voi la rimpicciolite indefinitamente, pud darvt un'idea sensibile del punto. Sensibile in quanto, se non si suppone che il nodo diventi exidente per il rimpicciolirsi, lo stringers allinfinito del toro imma- ginario, non si pud avere nessuna idea del punto. E infatti le due Ficura 4 ee ere eee emi, schnccars, 32 Jacques Lacan rete, come ve le ho appena iscritte, le rette a cui attribuisco i termini di simbolico e di reale, scivolano una sull’altra, a perdita d’occhio, Perché due rette su una superficie, su_un piano, si incrocerebbero, si intercetterebbero? Ce lo chiediamo. Dove si é mai visto qualcosa di simile? A meno di usare la sega, certo, € di immaginare che cid che fa da spigolo in un volume sia sufficiente a disegnare una linea. Ma al di fuori di questo fenomeno del taglio di sega, come si pad imma- sginare che l'incontro di due rette sia ci che fa un punto? Mi sembra che ce ne vogliano almeno tre. Certo, questo ci porta un po’ piit lontano. Leggerete questo testo che vale quel che vale, ma che almeno & divertente. Bisogna comunque che vi facia vedere. Questa figura (fig. 4), vi indica il modo in cui il nodo borromeo si ricollega effettivamente a ‘quelle famose tre dimensioni che imputiamo allo spazio, senza peraltro impedirci di immaginame quante ne vogliamo e di vedere che cosa ne venga fuori. E quando lo mettiamo in questo spazio, a venirne fuori & Proprio un nodo borromeo. A sinistra vedete una figura (fig. 5), ed Ficura 5 aga le La terse 33 & evidentemente facendo scorrere in un certo modo questi tre ret- tangoli, che del resto fanno nodo benissimo anche da soli, che ot- tenete la figura da cui trae origine tutto quello che prima vi ho mostrato costituire un nodo borromeo, cosi come si crede di doverlo disegnare, Cerchiamo perd di vedere di che cosa si tratti, vale a dire che in questo reale si producono dei corpi organizzati, che si mantengono nella loro forma; cid spiega come dei corpi immaginino I'universo, Non é quindi tanto sorprendente che al di fuori del parlessere non si_abbia nessuna_prova del fatto che’ gli animali, pensano, eccetto alcune forme a eu i supponiamo sensibili, in quanto vi rispondono in modo privilegiato. Cid che non vediamo, e che gli etologi, curio- samente, mettono tra parentesi (sapete che gli etologi studiano gli usi © costumi degli animali) @ che non vi é ragione per immaginare anche noi che il mondo ¢ mondo, lo stesso, per tutti gli animal; mentre abbiamo tante prove che benché l'unita del nostro corpo ci costrings a pensarlo come universo, ess0 evidentemente non € mon: do, ma immondo. Freud nota da qualche parte che tutta la nostra esperienza pro: cede dal disagio della civilta. Cid che colpisce @ che il corpo contri- buisce a tale disagio in un modo con cui noi sappiamo benissimo, per cosi dire animare gli animali, con la nostra paura. Di che cosa abbiamo paura? Del nostro corpo. Lo manifesta quel fenomend cu: tioso sul quale bo tenuto unt seminario per un anno intero, ¢ che ho chiamao angosca, L‘angoscia & appunto qualcos ches situa alto ve, nel nostro corpo, € il sentimento che sorge dal sospetio di essere ridotti GStfG Corpo. Siccome € molto curioso che questa debilita del parlessere sia riuscita ad arrivare a tanto, i si @ accorti dunque che l'angoscia non é la paura di alcunché di cui il corpo possa darsi iocie 8 Ge pane dla pitas pone ka'raproee cbolgiet che vorrei potervi dire oggi ~ perché ci sono sessantasci pagine che ho avuto la coglionaggine di sfornare per voi, ¢ naturalmente non continuerd a parlarvi cosi indefinitivamente ~ ma vorrei mostrarvi almeno questo: in quel che ho immaginato per voi, pane ciascuna di queste consistenze, quella dell'immaginario, quella del imbglics aoe ‘del reale, cio (Pip ymenpa rye a Reno fallico & Wreampo che" Una voka posto eu un pimo il nodo borromeo, 8 specifica con l'intersezione che vedete qui (fig. 6). CUAgs rm R a S 34 Jacques Lacan Tale intersezione, cosi come le cose si rappresentano sul dise gno, comporta a sua volta due parti, dato che vi interviene il terzo campo che di il punto il cui incastro centrale definisce Toggetto a. Ficura 6 1 Corpo JA Sento Je s Come vi ho gia detto prima, ¢ su questo posto del pid di godere che si innesta ogni godimento. E dungue quel che in ciascuna di queste intersezioni € esterno, quel che in uno di questi campi ¢stemo, in altri termini il godimemo fallico, che ho scritto con J®, & proprio cid che definisce quello che ho quilificato poc'anzi come il suo carattere fuori corpo. Il rapporto é lo stesso di quello del cerchio di sinistra, dove alloggia il reale, rispetto al senso. E su questo che insisto, e su cui ho insistito particolarmente nella conferenza stampa: ad alimentare sintomo, il_reale, di_senso, non si fa altro che dargh- continuiia di } sussistenza” AT Gontrario, & in quanto qualcosa pel simbolico'€ dali. * Imitato da’ cid che ho chiamato il gioco di parole, Tequivocs ‘the ‘Gomporta l'abolizione del senso, che tutto quel che conceme il godi- mento, e particolarmerite il godimento fallico, pud parimenti delim: tarsi e questo non senza che vi rendiate conto del posto del sintomo in questi differenti campi. La tera 35 Ecco (fig. 7) come questo posto si presenta nella messa a piatto del.nad, bata I sinomo & iruxione di quell'snomalia in cul consiste il godimento fallico, in quanto vi si dispiega, vi si sviluppa la mancanza fondamentale che qualifico come non rapporto sessuale. Sola in quan, nelfnterreazione,Tinterveno analieo vere sul significante, qualcosa del campo. del_sintomo, nud indictrepgiare nel simboli STaa alice in sere e eee farglt eee tono, che il sapere iscritto da lalingua che costituisce propriamente parla do l'inconscio, si elabora, ha la meglio sul sintomo, senza impedire che il cerchio segnato qui con la S corrisponda a qualcosa, di questo sapere, che, non sari mai ridotto, ossia !' Urverdrangt di Freud, quel che dell’incoscio non sara mai interpretato. Ficura 7, Morte Aes Sintomo Perché ho scritto la parola “vita” a livello del cerchio del reale? Perché incontestabilmente della Vita, oltre a quella vaga espressione che consiste nell'enunciare il godere della vita, non sappiamo niente. E tutto cid cui la scienza ci induce, consiste nel vedere che non c’é niente di pid reale, cio di pid impossibile, che immaginare in che modo abbia potuto avere inizio quella costruzione chimica che, da es ‘eM ay 36 Jacques Lacan elementi distribuiti in qualsiasi cose, e in qualsiasi modo vogliamo definite con le leggi dela sclenza, si sarchbe improwvisamente messe 4 costruire una molecola di DNA. Ossia qualcosa in eu molto stra, ‘namente vediamo gia la prima immagine di un nodo; e se c’e qual- cosa che dovrebbe colpite! € che abbiamo implegato tanto ad accor. gerci che qualcesa nel real, nientemeno che la vita stessa, si srutty- con. Came non spt e pot non tovano de hess parte, né nell'anatomia, né tra le piante rampicanti che sembrerebbe- ro fate apposta per questo, qualche immagine di nodo naturale? suggerird una cosa: non si trattera forse di un certo tipo di rimorio- ne, di Unverdrangt Ma non mettiamoci troppo @ sognate, abbiamo gid abbastanza da fare con le nostee tracce, [La rappresentazione, compreso i presonscio di Freud, si di gue dunque completamente dal godimento dell Atro (JAl; godimen. to dall‘Altro in quanto para-sessuato, godimento per luomo della presunta donna, ¢ allinverso per la donna, che non dobbiamo si porre giacché La donna non esiste, ma per una donna invece, god mento dell uonio-che, i, € tuto (ou), ahime, & addiritura qualasi (toute) gocimento falco. Questo godimento dell’ Alto, para-essusto, non esiste né potrebbe esistere se non pet mezzo della parole. della parola diamore in particolare. Parola che debbo dite, ¢ proprio la cosa pili paradossale e piti sorprendente, e rispetto a cui é evidente mente del tuto chiato'e comprensibile che Dio ci consigl di non amare che il nostro prossimo e Colette Soler | ma hi'un tapporto con il fallo solo nella misura in cui é il | aimpedird di avere un ‘gpporio.con-quulcosa che sare st ae -sessuale E il nostro corrispondente para sessuato, € Il sintomo Slascuno sa che i “para” consiste nel rimanere ciascuno dal proprio Jato, nel rimanere Giascuno a lato dell'altro, Vi ho riassunto quello "che cera nelle mie sessantasei pagine, mentre in partenza ero ben deciso a leggere. Lho fatto con un certo Is un concetto basale, uno dei pochi che incontra I'una- spitito, perché dopotutto accaparrare la vostra lettura significava an: nimita deght psicoanalisti. Nella psicoanalisi esso occupa una posizione chy di storicamente intendo, poiché é a partire dai sintomi isterici che Freud ha inventato la psicoanalisi. Ma occupa una posizione di causa anche nella singola cura, poiché uno viene a domandare un’ ana- lisi perché & disturbato dai sintomi. Infine, il sintomo @ in posizione di causa al livello della teoria. Infatti é per rendere conto di che cosa & un sintomo che Freud ha inventato ~ si tratta di un'invenzione e non di una scoperta ~ cid che ha definito il lavoro dell'inconscio. Lavoro chiamato in causa per spiegare come funziona non solo il sintomo ma anche la serie: atto mancato, lapsus, dimenticanza, insomma cid che Freud ha raggruppato nelle psicopatologia della vita quotidiana, ¢ inoltre i sogni. Questa serie non é evidente. Non & evidente all osser: vazione che ci sia un rapporto qualsiasi tra un sogno ¢ un'ossessione, ad esempio. £ stato Freud a costruire questa serie, che possiamo chia- mare la serie del decifrabile, di cid che & decifrabile nello psichismo, Lsprestioné “lavoro dalinconscio” vuol die che Tikconscis & regolato senza che il soggetto lo regoli; al contrario & l'inconscio, secondo Freud, a regolare il soggetto, E una sfida allidea della ragio- ne autonoma. Per questo motivo Lacan impiega l'espressione “la ragione dopo Freud’, nel senso cioé che Freud ci obbliga a riconsi ‘Bette the toed © ragione,integranco in ean Gi. che possiamo chiamare “i fatti dellinconscio”. garvene, € forse darvi la possibilita, ed & quello che auspico, ‘Ggeebguie Siete ee eee lothefe, qustttinesirin piano del nodo borromeo, penso che vi avrei dato qualcosa che potrebbe esservi altrettanto utile cuanto la semplice _tistinzione tra_reale, simbolico ¢ immaginario. Scusatemi per aver arlato tanto « lungo. Traduzione di Roberto Carasole? 1 novembre 1974 Aa ‘ioe tno calabro Annis Di ica Sa Ech do, a vse Gre Lele Langa ele Meh Gene Novo ie estas sea i siochi di parole. <* " i * Conferenaa tenutaallUnivestd di Urbino il 7 giegno 1986 del ciclo enganizato dal | Asessormo ala Santa della Repione Marche a Pahoa, 12, 2, pp. 39-56,

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