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La guerra delle Falkland (in inglese: Falklands War, in spagnolo: guerra de las Malvinas) fu un conflitto combattuto dal marzo al giugno 1982 tra l'Argentina ed il Regno Unito per il controllo ed il possesso delle isole Falkland (conosciute anche con il nome spagnolo di islas Malvinas e in italiano isole Malvine) e della Georgia del Sud e delle isole Sandwich meridionali. L'arcipelago delle Falkland comprende due isole maggiori e molte minori nell'oceano Atlantico meridionale ad est della costa meridionale Argentina e la sua sovranit contesa. Alla vigilia della guerra l'Argentina si trovava nel pieno di una devastante crisi economica e di una contestazione civile su larga scala contro la Giunta militare che governava il Paese[1]. Il governo, guidato dal generale Leopoldo Galtieri, l'allora presidente, decise di giocare la carta del sentimento nazionalistico lanciando quella che considerava una guerra facile e veloce per reclamare le isole Malvine. La tensione col Regno Unito crebbe verso un punto di non ritorno a partire da quando, il 19 marzo, cinquanta argentini sbarcarono sulla dipendenza britannica della Georgia del Sud e piantarono la bandiera argentina, un atto che viene considerato la prima azione offensiva della guerra. Il 2 aprile, Galtieri ordin l'invasione delle Malvine. Nonostante fosse stato colto di sorpresa dall'attacco argentino sulle isole dell'Atlantico meridionale, il Regno Unito organizz una task force navale per scacciare le forze argentine che avevano occupato gli arcipelaghi, e riconquist le isole con un assalto anfibio. Dopo pesanti combattimenti, i britannici prevalsero e le isole rimasero sotto controllo del Regno Unito. A tutt'oggi l'Argentina reclama la sovranit sulle isole Falkland. Le conseguenze politiche della guerra furono profonde. In Argentina crebbero dissenso e proteste contro il governo militare, avviandolo verso la caduta definitiva, mentre un'ondata di patriottismo si diffuse per il Regno Unito, ridando forza[2] al governo del primo ministro Margaret Thatcher. Il vittorioso conflitto diede fiato alle ambizioni britanniche di potenza post imperiale[3] (dopo la grave delusione seguita alla decolonizzazione e alla sconfitta nel conflitto di Suez), dimostrando che il Regno Unito aveva ancora la capacit di proiettare con successo il proprio potere anche in guerra ad enorme distanza dalla madrepatria.
//<![CDATA[ if (window.showTocToggle) { var tocShowText = "mostra"; var tocHideText = "nascondi"; showTocToggle(); } //]]>Verso la guerra
Antefatti
Il territorio delle Isole Falkland/Malvine composto da tre arcipelaghi: le Isole Falkland propriamente dette, la Georgia del Sud e le isole Sandwich meridionali. Situati a oriente delle coste meridionali dell'Argentina, questi arcipelaghi caddero sotto dominio coloniale britannico sin dal 1833. Dalla loro prima occupazione nel 1763, le isole sono state motivo di conflitto tra Inghilterra, Francia e Spagna e, successivamente, tra Inghilterra e Argentina, la quale si considera erede dei diritti spagnoli sulle isole, governate dalla Spagna sino all'invasione inglese. Soltanto il maggiore di questi arcipelaghi, le isole Falkland, ha una popolazione civile permanente. Gli abitanti sono anche detti in inglese kelper, da kelp, una specie di alga. Generalmente di origine scozzese, questa comunit si considera britannica e appoggia l'amministrazione britannica e la permanenza delle truppe inglesi nell'isola.
Gli altri due arcipelaghi hanno una popolazione molto limitata e non permanente, essenzialmente legata alla presenza di basi per ricerche scientifiche. Nel 1965 l'Argentina riusc a far approvare una risoluzione ONU[4], facendo classificare la disputa come un problema coloniale, ma i successivi negoziati risultarono infruttuosi, anche se le relazioni con gli abitanti delle isole negli anni sessanta e 70 furono serene. Vi era perfino una rotta aerea tra Argentina e Port Stanley, denominata dagli argentini Puerto Argentino, da cui gli isolani dipendevano per cure mediche specialistiche e rifornimenti. Alla vigilia della guerra l'Argentina era governata da una giunta militare guidata da Leopoldo Galtieri, il quale sperava di controbilanciare la preoccupazione del popolo suscitata dalla crisi economica e dalle violazioni dei diritti umani perpetrati dal regime con la popolarit che sarebbe seguita ad una rapida vittoria conseguita recuperando il controllo sulle Malvine. L'Argentina fece pressione sull'ONU, anche ventilando apertamente una invasione[5], ma gli inglesi non reagirono. Gli argentini interpretarono la mancata reazione inglese come un disinteresse per le isole, e immaginarono che gli inglesi non avrebbero reagito con forza ad un'invasione argentina. Questo punto di vista venne incoraggiato dal ritiro dell'ultima unit della Royal Navy nel 1981, che era stata inclusa in un generale ridimensionamento della flotta nei territori britannici, e l'Atto della Nazionalit Britannica (British Nationality Act) del 1981[6] che tolse agli abitanti delle Falkland, che rientravano nei BritishDependent Territories, alcuni dei diritti della piena cittadinanza, che venivano per in parte riapplicati in virt delle leggi locali sulla immigrazione e cittadinanza. In ogni caso, tale percorso non lineare venne visto dagli argentini come un ulteriore incoraggiamento[7]. Il capo della Marina Argentina, l'ammiraglio Jorge Anaya, svilupp il piano per invadere le Falkland. In seguito al fallimento della via diplomatica nel gennaio 1982, i piani di invasione vennero completati per aprile dello stesso anno. L'invasione della zona popolata delle isole Falkland venne preceduta dall'invasione della Georgia del Sud, situata circa 1.390 chilometri ad est delle Falkland. L'invasione cominci il 19 marzo 1982 quando un gruppo di supposti civili argentini finse di essere commercianti di metalli da estrarre per stabilire un campo nella Georgia del Sud ed innalz la bandiera argentina, avendo nel contempo vestito uniformi militari. Al vascello HMS Endurance della Royal Navy venne inviato un dispaccio con l'ordine di rimuovere il campo il 25 marzo, ma gli venne impedito da tre navi da guerra argentine e venne costretto a ritirarsi dopo aver sbarcato un gruppo di osservazione di 22 Royal Marines provenienti dalla guarnigione di Port Stanley. Ad ogni modo, nonostante fosse ulteriormente evidente che la Marina Argentina avesse cominciato ad accumulare truppe a Puerto Belgrano, il gruppo sudamericano del Comitato Congiunto d'Intelligence (Joint Intelligence Committee) britannica rifer il 30 marzo che "l'invasione non era imminente"[8].
2. Si stavano portando avanti azioni economiche argentine per aumentare l'influenza argentina nelle isole (la pista d'atterraggio era stata costruita con capitale argentino, mentre la Repsol era la fornitrice di benzina nell'isola). Tali azioni economiche non implicavano per la rinuncia in alcun modo della sovranit britannica. 3. Lo scenario probabilmente atteso dagli argentini, in seguito alla loro occupazione, era quello dell'instaurarsi di una serie di mediazioni, discussioni e trattative in sede internazionale che avrebbero visto la posizione argentina favorita per la posizione ottenuta, e, con lo spazio di tempo per discutere, la posizione sarebbe stata destinata a consolidarsi col tempo. 4. Si sottovalutava l'interesse britannico verso le isole, e non era ritenuto possibile un contrattacco rapido a cos grande distanza.
Le forze in campo
Argentina L'aviazione Argentina (Fuerza Area Argentina, FAA) aveva a disposizione un gran numero di aerei ed armi moderne, come caccia Mirage III in varie versioni e IAI Dagger (copie israeliane non autorizzate prodotte dalla IAI del Mirage III), cacciabombardieri Mirage 5 e vecchi, ma ancora efficienti, cacciabombardieri Douglas A-4 Skyhawk. Inoltre disponeva dei FMA IA-58 Pucar, bimotori di produzione nazionale che potevano decollare anche da piste improvvisate, elemento importante per le operazioni sulle Falkland in quanto uno solo degli aeroporti sulle isole, quello di Port Stanley, disponeva di una pista in cemento. L'Argentina disponeva anche di alcuni bombardieri English Electric Canberra, che per ormai erano da considerare del tutto antiquati. La FAA era per pi addestrata ad una guerra contro il Cile o contro la guerriglia (quindi combattimenti a breve distanza contro obiettivi a terra) che ad operazioni a lunga distanza contro navi da guerra. Infatti la FAA aveva a disposizione per il rifornimento in volo solo due Lockheed C-130 modificati, il cui utilizzo era da dividersi con la marina militare. Gli stessi Mirage non erano stati approntati per il combattimento aereo. Le batterie antiaeree erano antiquate e mancavano efficaci aerei da pattugliamento marittimo. La marina militare disponeva di 14 Dassault Super tendard (solo
7 dei quali operativi), caccia multiruolo con capacit di rifornimento in volo, e di una portaerei, la ARA Veinticinco de Mayo (V-2), di fabbricazione britannica[16], la ex HMS Venerable, della classe Colossus, poi in forza alla marina reale olandese come HNLMS Karel Doorman (R81), risalente alla seconda guerra mondiale ed in condizioni non ottimali. I Super tendard erano dotati del temibile missile Exocet, fornito dalla Francia sia nella versione aviolanciata che in versione navale; della prima versione, per era stato fornito un numero limitato di 7 esemplari, ed altri erano attesi a breve, ma lo scoppio delle ostilit ed il conseguente embargo dell'ONU bloccheranno il prosieguo della fornitura[16]. Regno Unito La Royal Navy al momento dello scoppio delle ostilit non era attrezzata per esercitare uno sforzo cos grande ad una tale distanza. Infatti essa era preparata pi che altro ad uno scenario da "terza guerra mondiale", con operazioni all'interno di strutture NATO, il cui compito principale era combattere i sommergibili della flotta nord dell'Unione Sovietica. Siccome un attacco aereo sovietico sul Nord Atlantico era considerato improbabile, le navi britanniche disponevano di una contraerea limitata; supporto aereo sarebbe stato dato dalle basi a terra o da portaerei americane. Seguendo questa dottrina negli anni settanta vennero rottamate le grandi ma costose portaerei Eagle e Ark Royal, in grado di ospitare aerei di tipo convenzionale. Stessa fine fece nel 1980 la piccola portaerei Bulwark e nel 1982 avrebbe dovuto essere rottamata anche la Hermes. La relativamente nuova Invincible era invece stata promessa all'Australia. La componente aerea imbarcata, invece, era composta dai BAe Sea Harrier FRS.Mk.1, versione navalizzata dello Harrier GR.Mk.3, l'innovativo jet STOVL mai provato in operazioni belliche. Ad operazioni iniziate, arrivarono anche diversi Harrier Gr.Mk.3 che vennero assegnati a compiti di attacco al posto dei Sea Harrier, pi utili per la difesa aerea. Inoltre vi era una numerosa flotta di unit di scorta composta da fregate Type 21 e Type12M/I e dalle pi recenti Type 22, e dai cacciatorpediniere Type 42, nonch dai sommergibili nucleari delle classi Churchill e Swiftsure, coadiuvata da un consistente numero di navi appoggio tra petroliere, navi da sbarco e traghetti civili, rifornitori e altre tipologie. Infine, gli inglesi potevano contare su una consistente flotta di aerocisterne e di vecchi bombardieri della serie V, gli Avro Vulcan, oltre che su un esercito professionista con varie unit di elte, dai Royal Marines ai paracadutisti, agli incursori del SAS e ai Gurkha.
militari argentini tra cui lo stesso Pedro Giachino che mor poco dopo e a cui venne conferita successivamente la Croce all'eroico valore in combattimento. Il resto della squadra ripieg, mantenendo per una forte pressione attraverso l'uso di granate flash-bang e continui cambi di posizione che fecero credere ai britannici di essere di fronte a forze di molto superiori rispetto a quelle reali. Ci risult decisivo per la loro resa. Alle 6:20, dall'ARA Cabo San Antonio (Q-42) sbarc la compagnia E con veicoli anfibi LVTP-7 e LARC-5 del 2 battaglione fanteria di Marina; orientandosi con i radiofari che erano stati collocati dagli incursori sbarcati dall'ARA Santa Fe (S-21), raggiunsero l'aeroporto, sotto il comando del comandante Santillans. Poco dopo sbarc anche la compagnia D che occup il faro senza trovare resistenza. Durante l'avanzata,la compagnia E venne per la prima volta attaccata dalla fanteria inglese, che riusc a danneggiare un blindato LVTP-7 senza per ferire l'equipaggio. Informato degli scontri, il responsabile dello sbarco, il contrammiraglio Busser, decise di aviotrasportare sulla costa il primo battaglione di fanteria di marina armato di lanciarazzi da 105 mm . Alle ore 8:30, il governatore Hunt ed il maggiore Norman discussero sulla possibilit di disperdersi all'interno dell'isola per iniziare una guerriglia, ma credendosi circondati, decisero di arrendersi e fecero portare il vice commodoro Hctor Gilobert, un infiltrato argentino residente nelle isole, in realt facente parte dei servizi di informazione della FAA, per fare da intermediario[18]. Un'ora dopo, il governatore Hunt offr la resa al contrammiraglio Busser. Centoquarantanove anni di dominio coloniale britannico erano finiti. Un aereo militare avrebbe portato quello stesso giorno il governatore a Montevideo, da dove si sarebbe imbarcato per Londra.
truppe argentine dalle isole e la cessazione delle ostilit[25]. Il 10 aprile la Comunit Economica Europea approv delle sanzioni economiche contro l'Argentina[26]. Tali sanzioni della durata di un mese furono successivamente approvate con l'esclusione di due paesi membri su 10, che, pur non sostenendo l'Argentina, preferirono non aderire alle sanzioni. L'Italia non ader per evidenti motivi di opportunit, legati alla massiccia presenza di cittadini italiani o discendenti di italiani tra la popolazione argentina, e l'Irlanda per via del diffuso sentimento anti-britannico relativo anche alla questione dell'Ulster (considerato allora come territorio irlandese occupato dai britannici). Il presidente Ronald Reagan e l'amministrazione degli Stati Uniti non emisero condanne diplomatiche, ma fornirono sostegno di spionaggio ai militari britannici. A questo punto la decisione venne presa: le Falkland sarebbero state riprese con la forza; non poco contribu a questa decisione il parere di sir Henry Leach, all'epoca Primo Lord del Mare e Capo di Stato Maggiore della Royal Navy, che, su una esplicita richiesta del Primo Ministro riguardo alla possibilit di riprendersi le isole, disse "S, possiamo riprendercele", e poi aggiunse "e dobbiamo"; la Thatcher rispose "Perch?", e Leach: "perch se non lo facciamo, in pochi mesi vivremo in un paese diverso la cui parola non conter niente"[27]. I britannici chiamarono la contro-invasione Operation Corporate. Quando la task force lasci la Gran Bretagna, il giornale americano Newsweek scrisse in copertina The Empire Strikes Back! ("L'impero colpisce ancora!") utilizzando il titolo di un celebre film. Nonostante tutto, l'ONU reiterava la richiesta di una soluzione pacifica con la risoluzione 505 del 26 maggio 1982[28].
Guard, Scots Guard e Gurka). Sia Clapp sia Woodward riferivano direttamente al Comandante della Flotta in Capo, l'ammiraglio Sir John Fieldhouse, in Gran Bretagna, che era soprattutto comandante dell'operazione. Per mantenere il naviglio neutrale al di fuori della zona durante la guerra, il Regno Unito dichiar un'area di esclusione totale nel raggio di 200 miglia nautiche (370 km) intorno alle Falkland, prima di dare inizio all'operazione.
La campagna
Le operazioni belliche durarono dal 19 aprile, data dell'arrivo nell'area del sottomarino HMS Conqueror al 20 giugno, data della resa di Port Stanley. L'arrivo della flotta britannica venne monitorato da un Boeing 707 argentino, che sebbene intercettato da uno Harrier britannico, non venne abbattuto per ragioni diplomatiche, visto che erano ancora in essere trattative tra i due paesi.
scelta fu improntata alla riduzione dei pesi, e quindi con ricadute positive di manovrabilit ed autonomia dei mezzi. Alla prova dei fatti per con temperatura sufficientemente elevata l'alluminio fonde ed anche sostiene, con l'acciaio, la combustione ( la base della alluminotermia), producendo con la combustione delle materie plastiche nel complesso un fumo nero, soffocante, rovente ed assolutamente impenetrabile. Tale condizione ritard e rese difficile la organizzazione di soccorsi negli incendi a bordo, facendo perdere tempo prezioso e provocando diverse perdite umane anche solo per questo.
La guerra aerea
Durante queste varie fasi, il confronto in aria divenne sempre pi serrato, ma in sostanza a senso unico, visto che gli inglesi Sea Harrier, con la loro spinta vettoriale e grande manovrabilit, unita ai missili Sidewinder AIM9-L, in grado di attaccare anche frontalmente gli avversari, erano inattaccabili dagli argentini i cui caccia volavano ad alta velocit ed erano facilmente evitati dagli inglesi, i quali poi lanciavano i loro missili a guida termica con grande precisione. In questa fase l'Harrier fu soprannominato dagli argentini "la muerte negra", la morte nera, per il loro colore ardesia. Diverso era il discorso negli attacchi aerei, nei quali lo Harrier era vulnerabile all'artiglieria antiaerea ed ai missili a guida termica, verso i quali poteva opporre dei flare (bengala) relativamente efficaci. Di conseguenza, diversi Harrier Gr.Mk.3 e alcuni Sea Harrier vennero abbattuti dalla contraerea, sia con il tiro di cannoni che con missili terra-aria spalleggiabili, senza perdite tra i piloti. Per contro, i sistemi di difesa superficie-aria britannici erano spesso inefficaci, sia per quanto riguarda i missili Sea Dart e relativi radar di tiro, sia per i cannoni per la difesa ravvicinata, e i piloti argentini riuscirono ad affondare in totale sette navi e a danneggiarne gravemente altre, tra cui la HMS Glasgow, un cacciatorpediniere Type 42, che rientr nel Regno Unito squarciato da una bomba inesplosa. Il coraggio dei piloti argentini, che affrontarono il combattimento con mezzi di una generazione precedente a quella dei mezzi in dotazione agli inglesi, fu riconosciuto in varie circostanze anche dai loro avversari, sia verso i piloti dell'aviazione navale che condussero gli attacchi contro la task force in mare, sia verso i piloti della Fuerza Aerea Argentina, come il maggiore Tomba, pilota di un Pucar abbattuto dal comandante Nigel Ward, che si lanci solo dopo che il suo aereo venne praticamente fatto a pezzi in volo dal tiro dei cannoni Aden del Sea Harrier inglese, con entrambi i motori in fiamme[37] [38]
operazioni per sfruttare il suo radar di scoperta distante ed il sistema lanciamissili, ma venne poi reinviata in Gran Bretagna dopo l'arrivo di altre unit Type 42 ed il manifestarsi di altri problemi all'apparato motore[39].
Le operazioni speciali
L'incisivit degli attacchi aerei argentini convinse i britannici a programmare alcune operazioni di forze speciali, principalmente a cura del SAS ma anche dello Special Boat Squadron (in seguito divenuto Special Boat Service). In una di queste, vi fu uno scontro nel buio nel quale una pattuglia del SAS ed una dello SBS si affrontarono, con feriti, prima di riconoscersi. Comunque, il 14 maggio, alla vigilia dello sbarco a San Carlos, un gruppo di SAS sbarc sull'isola di Pebble, dove gli argentini avevano allestito una pista di volo in erba e danneggiarono irrimediabilmente gli aerei presenti, di tipo FMA IA 58 Pucar e T-34 Mentor, addestratori-ricognitori. Ma ancora pi grave per le navi britanniche era la minaccia dei Super tendard con i loro missili Exocet; fu quindi decisa una missione sulla loro base di Rio Grande, in territorio argentino, che prevedeva l'atterraggio di due Hercules C-130 con circa cinquantacinque commandos del SAS, e lo sbarco in contemporanea dal mare di altri ventiquattro incursori su battelli d'assalto gonfiabili del tipo Zodiac[40]. L'area dell'incursione era difesa da quattro battaglioni di fanteria di marina a pieno organico che, pochi anni prima, erano stati addestrati da istruttori britannici del SBS[41]. Dopo la guerra, i comandanti della marina argentina ammisero che si aspettavano un attacco di questo tipo, ma non avevano pensato ad un atterraggio d'assalto; comunque, in una simile eventualit, avrebbero inseguito gli attaccanti anche in territorio cileno[42]. Alla fine l'operazione fall perch una squadra di ricognizione, inviata a bordo di un elicottero Sea King dalla HMS Invincible, a causa del cattivo tempo si trov a 50 nm dall'obiettivo e dovette deviare verso il territorio cileno; il solo pilota, dopo aver fatto evacuare la squadra da ricognizione, incendi l'elicottero e si consegn alle autorit cilene, provocando una considerevole attenzione internazionale sull'accaduto e le proteste degli argentini; la missione venne a quel punto abortita[43]. Anche gli argentini avevano programmato una operazione speciale, da attuarsi il 31 maggio 1982 a Gibilterra, l'operazione Algeciras, che per fall per le intercettazioni britanniche e l'intervento delle autorit spagnole.
La dozzina di Sea Harrier che la nave aveva trasportato era stata gi trasferita sulle due portaerei della squadra e la nave aveva raggiunto il gruppo da battaglia quasi al tramonto, perch avrebbe dovuto fare una veloce puntata nella zona di sbarco, scaricare gli elicotteri e i rifornimenti, compreso il materiale per costruire una pista avanzata per gli Harrier, e rientrare prima dell'alba del giorno dopo. Il missile venne ingannato dai chaff di una delle fregate della linea di difesa esterna, e dopo aver superato la fregata si diresse verso il primo bersaglio che riusc a rilevare. Subito dopo lo sbarco, iniziarono i bombardamenti notturni a bassa quota da parte argentina, condotti dagli English Electric Canberra armati con bombe a caduta libera. Queste bombe erano dotate di un dispositivo di sicurezza che ne impediva l'esplosione prima di un tempo minimo percorso in volo, per evitare che l'esplosione investisse anche l'aereo attaccante; ma gli aerei argentini, nel tentativo di evitare l'artiglieria contraerea e i missili spalleggiabili Stinger (forniti dagli Stati Uniti nonostante l'embargo), oltre ai sistemi d'arma missilistici di tipo Rapier portati dai Sea King della Royal Navy durante le fasi iniziali dello sbarco, attaccavano a quota bassissima, cos come i loro colleghi dell'aviazione navale, e molte bombe rimanevano cos inesplose. Solo dopo diversi giorni, le bombe vennero dotate di dispositivi di innesco ritardato per risolvere il problema. Furono gli stessi britannici, tramite il World Service della BBC a pubblicare la notizia, con forti proteste da parte dei militari, come raccont l'ammiraglio Woodward nella sua biografia[45]; in un altro caso la BBC anticip la notizia di un attacco da parte del Para 2 (il secondo battaglione paracadutisti) ed il colonnello H. Jones manifest la sua intenzione di far incriminare per tradimento i responsabili di alto livello dell'emittente, ma rest ucciso in azione prima di poter portare avanti l'accusa. Viceversa, gli Harrier britannici erano dotati di bombe a caduta ritardata (con dei paracadute frenanti) che permettevano quindi di disimpegnarsi con largo anticipo rispetto all'esplosione anche volando a quota bassissima. Inoltre gli Harrier erano dotati di razziere per razzi FFAR [46] da 70mm, micidiali a distanza ravvicinata. Infatti, nessun Harrier venne abbattuto in duello aereo, ma tutte le perdite furono dovute al fuoco dell'artiglieria o, almeno in un caso, a missili superficie-aria.
compiere dei pericolosi raid contro le truppe a terra e gli elicotteri da trasposto inglesi. Dopo due giorni ed una notte di intensi combattimenti, il 28 maggio Goose Green capitol e 1050 argentini vennero fatti prigionieri. Il colonnello Jones mor durante i combattimenti e fu insignito della Victoria Cross alla memoria mentre il suo vice, maggiore Chris Keeble, fu insignito del Distinguished Service Order. Il comandante argentino, tenente colonnello Italo Piaggi, cadde in disgrazia per la resa e termin la sua carriera militare.
Il 1 giugno, un missile Roland lanciato da terra abbatt un Sea Harrier. L'8 giugno le RFA Sir Galahad e Sir Tristram, due navi logistiche (LSL - Landing Ship Logistic) della marina inglese da circa 5.000 tonnellate, vennero colpite e, oltre ai 56 morti a bordo, vennero distrutti quasi tutti gli elicotteri Chinook da trasporto. La Sir Galahad, ormai inservibile, venne silurata ed affondata dal sottomarino HMS Onyx, un diesel-elettrico della classe Oberon, ed oggi riconosciuta come cimitero di guerra, mentre la Sir Tristram, sebbene gravemente danneggiata, venne trasportata in Gran Bretagna e ricostruita, e serv anche nella prima guerra del golfo.
L'assalto finale
Dopo gli sbarchi a San Carlos e a Goose Green, le forze britanniche dettero l'assalto finale a Port Stanley, con gli argentini martellati dai bombardamenti aerei ai quali non potevano controbattere efficacemente. Restava per in funzione il ponte aereo notturno argentino, con i C-130 Hercules che rifornivano, seppure parzialmente, il capoluogo e la sua guarnigione, evacuando anche i feriti pi gravi. Nella notte dell'11 giugno, dopo aver effettuato tutti i preparativi logistici e le necessarie ricognizioni, venne lanciato l'attacco finale. La forza impiegata aveva la consistenza di una brigata e attacc contemporaneamente tre delle alture che circondano Port Stanley, con le forze impegnate protette dall'appoggio aereo ravvicinato degli Harrier e dal fuoco delle artiglierie navali. La 3 brigata di Commando attacc le alture di Mount Harriet, Two Sisters e Mount Longdon. Questa battaglia cost ai britannici anche 13 morti sul cacciatorpediniere Glamorgan che, approssimatosi alla riva, venne colpito da una batteria di Exocet navali improvvisata a terra dai tecnici che erano gi imbarcati sul cacciatorpediniere ARA Segu, e la precaria installazione era stata denominata umoristicamente "ITB", sigla di Instalacin de Tiro Berreta (berreta significa in gergo di scarsa qualit); ci nondimeno, centr il bersaglio causando oltre ai 13 morti, la distruzione dell'hangar e dell'elicottero Wessex di bordo. Dopo la guerra, gli inglesi studiarono il dispositivo e ne ricavarono un "dispositivo di difesa costiera Excalibur"[50]. Dopo una notte di combattimenti, queste colline che dominano Port Stanley erano in mani inglesi. I restanti rilievi vennero assaltati nella notte del 13 giugno, quando il 2 Paracadutisti attacc Wireless Ridge difesa dal 7 battaglione di Fanteria di Marina argentino, mentre il 2 battaglione delle Scots Guards attacc Mount Tumbledown, difeso dal 5 battaglione di Fanteria di Marina argentino. Dopo la loro conquista, che avvenne nella stessa notte, la strada per Port Stanley era definitivamente aperta e gli Argentini potevano soltanto tentare una difesa casa per casa, alla quale effettivamente si prepararono. Vennero anche tentati dei contrattacchi, dal 7 reggimento fanteria dell'Ejercito Argentino, con una aliquota del 4 reggimento, ma il tiro inglese dalle posizioni dominanti li ricacci indietro[51]. Durante uno di quegli attacchi ... Al poco trecho los ingleses nos hicieron saber de su presencia. ... No tenamos cubierta y los ingleses tiraban fuerte, al parecer tambin con ametralladoras 12,7 o algo as. ... La tierra pareca hervir a nuestro alrededor. cio al minimo movimento gli argentini allo scoperto venivano fatti segno ad un intenso tiro di mitragliatrici pesanti. Pesanti accuse sono state rivolte dagli argentini al generale Menendez che, a loro dire, nonostante Galtieri avesse vietato la resa, avrebbe ceduto a quattro giorni di guerra psicologica condotta dai britannici. Alcuni loro specialisti, in particolare il colonnello Mike Rose, del SAS, e il capitano Rod Bell, che padroneggiava lo spagnolo, attraverso la radio avrebbero stabilito un contatto con il generale, convincendolo alla resa con dignit ed onore[52]. A questo punto il 2 Para entr in Port Stanley con i baschi al posto degl elmetti e le bandiere al vento. Alle 23 del 14 giugno, il comandante delle forze britanniche Jeremy Moore si rec in elicottero ad un incontro con Menendez e, alle 23:59, venne proclamato il cessate il fuoco. Le forze argentine si arrendevano ed 8.000 prigionieri (secondo gli argentini), (9.800 secondo i britannici) venivano radunati dai britannici, in attesa del rimpatrio. Il solo transatlantico Canberra ne rimpatrier oltre 4.100. Dopo una resistenza breve ma accanita le Falkland erano tornate in mani britanniche. Il 20 giugno, la base di Corbeta Uruguay, sull'isola di Southern Thule, nell'arcipelago delle Isole Sandwich Australi, si arrendeva. La base, contestata dagli
inglesi solo per via diplomatica, era stata impiantata nel 1976. Dopo 74 giorni di guerra, le ostilit terminavano definitivamente. 255 militari inglesi, 649 militari argentini e 3 civili falklandesi erano morti.
Conseguenze
Nel 1983 i cittadini delle isole Falkland e di Gibilterra hanno riottenuto lo status di cittadini britannici, invece di quello di BOTC (British Overseas Territories Citizen). stata riformata la preesistente Falkland Islands Defence Force (FIDF) come compagnia di fanteria leggera, ed stata incrementata la presenza militare inglese nelle isole; in particolare, una sezione (di norma tre aerei), prima di Tornado ora di Eurofighter Typhoon[53] viene mantenuta stabilmente sull'arcipelago, dopo che la pista stata ristrutturata, oltre alla presenza di una unit dei Royal Marines pi consistente di quella pre-invasione. Inoltre, un sottomarino nucleare d'attacco staziona di norma nelle acque circostanti le isole.
Buenos Aires. Alla fine del mese di aprile, Reagan venne allo scoperto ed attribu all'Argentina la responsabilit del fallimento della mediazione, dichiarando che gli USA avrebbero supportato la Gran Bretagna. Annunci quindi l'imposizione di sanzioni economiche contro l'Argentina. Nel giugno 1982, l'ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite Jeane Kirkpatrick oppose un secondo veto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza per un immediato "cessate il fuoco", indi annunci alcuni minuti dopo di aver ricevuto istruzione di astenersi. Tale contraddizione venne attribuita ufficialmente ad un ritardo nelle comunicazioni, ma venne percepito da molti come l'effetto di uno scontro di potere in corso tra Haig e Kirkpatrick [55]. A questo punto la contrapposizione di potere nell'amministrazione americana arriv ad un termine. Il 25 giugno, Haig diede le dimissioni, costretto dalla pressione di Kirkpatrick e di un membro dello staff della Casa Bianca[56]. Ci nonostante, Reagan rifiut le tesi di Kirkpatrick e diede il via libera agli aiuti statunitensi allo sforzo militare britannico. Galtieri, insieme a buona parte del suo governo, non aveva previsto una reazione tanto ferma da parte del Regno Unito. Margaret Thatcher dichiar che i diritti democratici degli isolani delle Falkland erano stati assaliti e che non avrebbe abbandonato le isole sotto la "tirannia" argentina. Tale presa di posizione venne sostenuta dai media britannici. La dittatura argentina riteneva inoltre che gli Stati Uniti sarebbero rimasti completamente neutrali nel conflitto, anche nello scenario peggiore, e tale convinzione era basata anche sul supporto che l'Argentina aveva dato alla politica dell'amministrazione Reagan in America centrale. Tale valutazione circa la posizione che gli Stati Uniti avrebbero assunto, tuttavia, non sembrava tenere debito conto dello "speciale rapporto" tra Regno Unito e Stati Uniti. I fatti dimostrarono poi che la dittatura militare argentina aveva commesso un grave errore di valutazione: aveva fatto eccessivamente conto sulla debolezza delle democrazie, ritenute dedite a inconcludenti discussioni e timorose nell'accettare rischi. In Gran Bretagna vi fu in effetti un acceso dibattito sui rischi che comportava l'opzione militare; ciononostante, e a dispetto delle proprie opinioni politiche, le forze dell'opposizione al governo britannico finirono per appoggiarne fermamente l'azione durante la crisi, formando in tal senso un singolo fronte unito. Ad influenzare la politica estera dell'amministrazione degli Stati Uniti in quegli anni vi era la costante minaccia costituita dall'Unione Sovietica e dalla diffusione del comunismo nel mondo. Questa preoccupazione, unita alla certezza che la Gran Bretagna avesse i mezzi per affrontare la situazione in modo sostanzialmente autonomo, pu aver influenzato gli Stati Uniti a prendere una posizione ufficiale di non-interferenza. L'Unione Sovietica tent in effetti di far pesare il proprio punto di vista e di trarre profitto dalla crisi internazionale esprimendo il proprio appoggio alla posizione argentina per voce dall'allora segretario generale del PCUS Leonid Breznev e del capo del KGB (Comitato per la sicurezza di stato) Yuri Andropov; l'Argentina, tuttavia, rifiut subito il supporto sovietico tramite un comunicato del presidente Leopoldo Galtieri, ci che port l'Unione Sovietica a defilarsi. La cosiddetta politica di "non-interferenza" decisa da Washington si dimostr fondamentale per il mantenimento e lo sviluppo del rapporto anglo-americano. L'Isola di Ascensione, un possedimento britannico, fu di vitale importanza nel supporto a lungo termine della Task Force meridionale destinata da Londra alla riconquista delle isole; la base aerea posta su quest'isola venne affidata al comando degli Stati Uniti, che la resero operativa. Al comandante americano della base venne ordinato di assistere gli inglesi in ogni modo e, durante la preparazione dell'operazione di riconquista, per un breve periodo quello di Ascensione fu uno degli aeroporti pi trafficati del mondo. I contributi pi salienti offerti agli inglesi dalla NATO consistettero nella cessione di fotografie satellitari, informazioni di spionaggio e nella fornitura dell'ultimo modello di missile aria-aria Sidewinder L
(Lima) ad infrarossi con capacit di attacco frontale. Margaret Thatcher afferm che "senza i jet Harrier e la loro immensa manovrabilit, equipaggiati con l'ultima versione dei missili Sidewinder, fornitici dal Segretario della Difesa Statunitense Caspar Weinberger, non saremmo riusciti a riconquistare le Falkland"[57]. All'inizio di maggio, Casper Weinberger si spinse sino ad offrire alla Gran Bretagna l'utilizzo di una portaerei americana[58]. Questa offerta apparentemente troppo generosa fu percepita da alcuni come vitale: Woodward not che la perdita dell'Invincible sarebbe stato un severo ostacolo, ma la perdita della Hermes avrebbe significato la fine dell'intera operazione. Weinberger ammise [59] che ci sarebbero stati molti problemi se una simile richiesta fosse stata mai fatta; inoltre, avrebbe significato che del personale statunitense sarebbe stato coinvolto direttamente nel conflitto, poich addestrare personale britannico a governare il vascello avrebbe richiesto anni. Dopo la conclusione vittoriosa del conflitto, sia a Weinberger, sia a Reagan venne consegnata la medaglia di Cavaliere Comandante dell'Impero Britannico (KBE). I critici americani del ruolo degli Stati Uniti dichiararono che, evitando di aiutare l'Argentina, gli Stati Uniti avevano violato la propria Dottrina Monroe. Nel settembre del 2001, il presidente del Messico Vicente Fox cit il conflitto come la prova del fallimento del Trattato Interamericano di Assistenza Reciproca, poich il trattato prevedeva la reciproca difesa. La Gran Bretagna, tuttavia, ag denunciando l'Argentina quale aggressore.
Perdite e costi
Regno Unito
255 morti, 777 feriti 2 cacciatorpediniere Type 42: Sheffield, Coventry 2 fregate Type 21: Ardent, Antelope 2 navi da sbarco logistiche: RFA Sir Galahad, RFA Sir Tristram
1 nave porta-containers: Atlantic Conveyor 4 aerei da combattimento Harrier Gr.3 6 aerei da combattimento BAe Sea Harrier 24 elicotteri di vario tipo Costi: fino a 2,5 miliardi di sterline.
Argentina
649 morti, oltre 1068 feriti 1 incrociatore: ARA General Belgrano 1 sommergibile: ARA Santa Fe 2 motovedette: PNA Ro Iguaz, PNA Islas Malvinas 3 navi da trasporto truppe: Ro Carcara, ARA Baha Buen Suceso, ARA Isla de los Estados affondate, Mar del Norte e Yehun catturate dai britannici 1 traghetto: Narwal Aerei ed elicotteri persi in combattimento, o a terra, dalle Forze Aeree Argentine durante la guerra delle Falkland: 61 aerei 22 caccia Douglas A-4 Skyhawk (b-c-q) 14 bimotori antiguerriglia FMA IA-58 Pucar 11 cacciabombardieri IAI Dagger 4 ricognitori turboelica T-34C Mentor 2 intercettori Mirage IIIEA 2 aerei da appoggio tattico Aermacchi MB-339A 2 bombardieri antisom Canberra B62 2 Short SC.7 Skyvan da trasporto 1 Learjet 35A da trasporto 1 C-130E Hercules da trasporto (non sono conteggiati i velivoli lasciati sul campo dagli argentini dopo la resa, tra i quali 11 Pucar, 3 MB-339A e 15 elicotteri da ricognizione e trasporto) 25 elicotteri costi: sconosciuti